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Esercizio 2
Una massa puntiforme m = 30 g colpisce un piano liscio con velocità v = 10 m/s
a un angolo θ = 60° rispetto alla superficie, come mostrato in figura. 60° v
Supponendo che l’urto sia elastico e di durata ∆t = 0.1 s, si calcolino (motivando
adeguatamente tutti i passaggi):
a) la velocità della massa subito dopo l’urto (in modulo, direzione e verso);
b) la forza media esercitata dal piano sulla massa, specificandone direzione e verso.
Esercizio 3
Una mole di gas perfetto monoatomico, inizialmente
all’equilibrio termodinamico a temperatura T1 = 300 K e
volume V1 = 1 dm3, compie un ciclo costituito dalle seguenti
trasformazioni: 12 espansione isobara reversibile; 23
espansione isoterma reversibile; 34 raffreddamento
isocoro reversibile; 41: compressione adiabatica
reversibile. Sapendo che V2 = 6∙V1 e V3 = 11∙V1 determinare:
a) il calore scambiato dal gas in ciascuna trasformazione e
il lavoro compiuto dal gas in ciascuna trasformazione;
b) il rendimento η del ciclo, specificando se si tratta di un ciclo motore o frigorifero e perché;
c) la variazione di entropia del gas in un ciclo completo, motivando la risposta.
Esercizio 4
a) Si ricavi (motivando adeguatamente i passaggi) l’espressione del lavoro termodinamico compiuto
da un gas in una generica trasformazione, specificando il significato di ogni termine introdotto e
le eventuali condizioni di validità della formula ricavata.
b) Si consideri l’espansione libera di un gas verso un volume dove sia stato precedentemente fatto il
vuoto, come nell’originale esperimento di Joule. Si dica, motivando la risposta, quanto vale il
lavoro termodinamico associato a tale espansione.
NOTA: Si invitano gli studenti a scrivere in modo chiaro e leggibile, a MOTIVARE e COMMENTARE adeguatamente
le formule utilizzate, i passaggi più significativi e i risultati ottenuti e a sostituire i valori numerici solo alla fine, dopo
aver ricavato le espressioni letterali. Scrivere in stampatello nome, cognome, matricola e firmare ogni foglio protocollo.
Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione – Politecnico di Milano
Ingegneria Gestionale – Prof. Paolo Biagioni
Fisica Sperimentale – a. a. 2017/2018
TRACCIA SOLUZIONI
Esercizio 1
Esercizio 2
Durante l’urto si conservano l’energia cinetica e la componente orizzontale
della quantità di moto della massa puntiforme, mentre non si conserva la
componente verticale della quantità di moto a causa della forza impulsiva
rappresentata dal vincolo generato dal pavimento. Possiamo dunque
scrivere le seguenti equazioni:
1 1
𝑚𝑚𝒗𝒗𝒙𝒙 = 𝑚𝑚𝒗𝒗𝒙𝒙 ′; 2
𝑚𝑚𝑣𝑣 2 = 2 𝑚𝑚𝑣𝑣 ′2
Da cui si ricava: i) la velocità della massa m dopo l’urto ha lo stesso modulo della velocità prima
dell’urto, ii) la componente orizzontale rimane invariata. Da queste considerazioni si ricava che la
componente verticale della velocità finale della massa m dovrà per forza di cose avere lo stesso
modulo della componente verticale della velocità prima dell’urto, mentre il verso sarà ovviamente
opposta visto che la massa m può muoversi solo al di sopra del pavimento. Possiamo quindi
affermare che la massa m dopo l’urto si allontanerà dal pavimento con velocità v’= 10 m/s come in
figura.
Lungo la direzione verticale la variazione di quantità di moto è:
∆𝑝𝑝𝑦𝑦 = 𝑝𝑝𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓,𝑦𝑦 − 𝑝𝑝𝑖𝑖𝑖𝑖𝑖𝑖𝑖𝑖,𝑦𝑦 = 𝑚𝑚𝒗𝒗′ 𝒚𝒚 − 𝑚𝑚𝒗𝒗𝒚𝒚 = −𝑚𝑚𝒗𝒗𝒚𝒚 − 𝑚𝑚𝒗𝒗𝒚𝒚 = −2𝑚𝑚𝒗𝒗𝒚𝒚 = −2𝑚𝑚𝑣𝑣 sin 𝜃𝜃 𝒖𝒖𝒚𝒚
Applicando il teorema dell’impulso:
𝑡𝑡𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓𝑓
∆𝒑𝒑𝒚𝒚 = � 𝑭𝑭𝒚𝒚 𝑑𝑑𝑑𝑑
𝑡𝑡𝑖𝑖𝑖𝑖𝑖𝑖𝑖𝑖
possiamo ricavare la forza media esercitata durante l’urto dal pavimento sulla massa m:
∆𝒑𝒑𝒚𝒚 2𝑚𝑚𝒗𝒗𝒚𝒚 2𝑚𝑚𝑚𝑚 sin 𝜃𝜃
〈𝑭𝑭𝒚𝒚 〉 = =− =− 𝒖𝒖𝒚𝒚 = 𝟓𝟓. 𝟐𝟐𝟐𝟐(−𝒖𝒖𝒚𝒚 )
∆𝑡𝑡 ∆𝑡𝑡 ∆𝑡𝑡
NOTA: Si invitano gli studenti a scrivere in modo chiaro e leggibile, a MOTIVARE e COMMENTARE adeguatamente
le formule utilizzate, i passaggi più significativi e i risultati ottenuti e a sostituire i valori numerici solo alla fine, dopo
aver ricavato le espressioni letterali. Scrivere in stampatello nome, cognome, matricola e firmare ogni foglio protocollo.
Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione – Politecnico di Milano
Ingegneria Gestionale – Prof. Paolo Biagioni
Fisica Sperimentale – a. a. 2017/2018
Esercizio 3
a) Le variabili termodinamiche negli stati di equilibrio 1-4 sono
𝑛𝑛𝑛𝑛𝑇𝑇
1. 𝑇𝑇1 = 300 K; 𝑉𝑉1 = 1 dm3 ; 𝑝𝑝1 = 𝑉𝑉 1 = 2.49 ∙ 106 Pa
1
2. 𝑇𝑇2 = 6𝑇𝑇1; 𝑉𝑉2 = 6𝑉𝑉1; 𝑝𝑝2 = 𝑝𝑝1
6
3. 𝑇𝑇3 = 𝑇𝑇2 ; 𝑉𝑉3 = 11𝑉𝑉1 ; 𝑝𝑝3 = 11 𝑝𝑝1
𝑝𝑝
4. 𝑇𝑇3 = 111−𝛾𝛾 𝑇𝑇1; 𝑉𝑉4 = 11𝑉𝑉1; 𝑝𝑝4 = 111𝛾𝛾
𝑐𝑐
Dove 𝛾𝛾 = 𝑐𝑐P = 5/3
V
b) Il ciclo è motore perché il gas produce un lavoro netto positivo (ciclo percorso in senso
orario nel piano p-V). Il rendimento è calcolato come il rapporto tra il lavoro netto e il calore
assorbito dal gas durante il ciclo:
𝑊𝑊 +𝑊𝑊23 +𝑊𝑊41
𝜂𝜂 = 12𝑄𝑄 +𝑄𝑄 = 0.46
12 23
c) Al termine del ciclo il gas ritorna allo stato termodinamico di equilibrio di partenza. La
variazione della funzione di stato entropia del sistema è quindi nulla.
Esercizio 4
NOTA: Si invitano gli studenti a scrivere in modo chiaro e leggibile, a MOTIVARE e COMMENTARE adeguatamente
le formule utilizzate, i passaggi più significativi e i risultati ottenuti e a sostituire i valori numerici solo alla fine, dopo
aver ricavato le espressioni letterali. Scrivere in stampatello nome, cognome, matricola e firmare ogni foglio protocollo.