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CLASSIFICAZIONE
E' possibile distinguere vari tipi di gruppo. Qui di seguito ne vengono elencati alcuni.
GRUPPO PRIMARIO
– al suo interno i membri interagiscono direttamente ( interazione “faccia a faccia”);
– le sue dimensioni sono limitate, è composto da un numero ristretto di componenti;
– è un luogo in cui si compiono esperienze sociali determinanti per l'individuo;
– è il luogo in cui si costituisce la logica dualistica dell'appartenenza (al gruppo) e della non
appartenenza( a ciò che rimane esterno al gruppo); è, insomma, il contesto in cui impariamo
a distinguere tra “noi” e “gli altri”;
– un esempio di gruppo primario è LA FAMIGLIA. Essa:
1. garantisce identità ad ogni suo componente
2. gli consente di sperimentare diversi ruoli sociali
3. gli consente di sviluppare la propria identità.
GRUPPO SECONDARIO
– ha dimensioni più ampie di quello primario
– le relazioni tra i suoi membri sono più indirette e formali rispetto a quelle che si sviluppano
nel gruppo primario.
GRUPPO DI APPARTENENZA
– è quello a cui l'individuo appartiene e alle cui regole si attiene
GRUPPO DI RIFERIMENTO
– è il “gruppo ideale”, che qualche volta può coincidere con quello a cui si appartiene.
GRUPPO INTERNO
– è il gruppo in cui si è inseriti e col quale ci si identifica
GRUPPO ESTERNO
– è il gruppo al quale non si appartiene, nei confronti del quale spesso si nutrono sentimenti
negativi.
GRUPPO NATURALE
– gruppo in cui si sta senza averlo scelto (famiglia, compagni di gioco nel proprio quartiere)
GRUPPO SPERIMENTALE
– gruppo che si costituisce in vista di uno scopo.
–
GRUPPO FORMALE
- è regolato da scopi stabiliti e da relazioni internamente strutturate.
GRUPPO INFORMALE
– si forma in particolari circostanze
– è caratterizzato da interazioni non organizzate.
DINAMICA DI GRUPPO
L'interazione delle persone all'interno del gruppo porta allo sviluppo dei seguenti fenomeni:
• COESIONE
-è “il collante” che tiene insieme i membri del gruppo. Essa dipende da numerosi fattori,
come la dimensione del gruppo, la sua ubicazione ecc.
- Per Festinger dipende dall'attrazione esercitata dal gruppo sui singoli componenti e dalla
sua capacità di rispondere ai loro bisogni. Essa, pertanto, risulta più forte all'interno di
gruppi minoritari nel contesto sociale: “l'unione fa la forza”.
- La coesione è opposta all'individuazione.
- La coesione è narcisistica quando i componenti del gruppo si identificano totalmente con
esso. In tal caso possono manifestarsi la “formazione autostereotipa” e la “formazione
eterostereotipa”, che portano alla proiezione dell'aggressività all'esterno, verso chi non fa
parte del gruppo ( pregiudizi, discriminazione ed emarginazione sono un esempio della
direzione che può prendere tale fenomeno).
• APPARTENENZA
– Per appartenenza s'intende “la sensazione di partecipare e di essere ben accettato da un
gruppo”.
– Si arriva all'appartenenza attraverso
1. il frequente contatto
2. l'identificazione con norme,valori e atteggiamenti del gruppo
3. l'omogeneità, la tendenza dei componenti ad assomigliarsi rispetto a certe
caratteristiche ritenute importanti.
– Grazie al senso di appartenenza ci si sente “Noi”.
STABILITA' AFFETTIVA
– facilita la coesione
– è garantita quando le richieste dei singoli non siano eccessive e tutti vengano coinvolti
emotivamente. Pensiamo a come certi eventi suscitatori di cambiamento all'interno di una
famiglia (una nascita, una morte, una malattia) siano, da questo punto di vista,
destabilizzanti.
EQUILIBRIO OPERATIVO
- Si raggiunge quando c'è equità nella distribuzione dei compiti e vengono valorizzate le
competenze di ciascuno.
POLARIZZAZIONE
– Si verifica quando, in seguito allo sviluppo di significative divergenze tra i membri,
l'aggressività proiettata all'esterno viene utilizzata dentro il gruppo. Si formano due poli, due
sottogruppi che difficilmente potranno riunificarsi.