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IL GRUPPO: CARATTERI GENERALI

• Definizione: “insieme di individui che interagiscono tra loro influenzandosi reciprocamente


e che condividono, più o meno consapevolmente, interessi, scopi, caratteristiche e norme
comportamentali” (Galimberti, voce “GRUPPO”, Dizionario di Psicologia, UTET).
• Aristotele sostenne che l'uomo è un animale sociale. Ciò significa che la dimensione
gruppale è naturale per l'uomo, che solo nella relazione con altri esseri umani può soddisfare
adeguatamente i suoi bisogni.
• Dato che l'interazione è una prerogativa del gruppo, quest'ultimo non può essere confuso
con la folla, la massa, la popolazione e con tutte le forme di aggregazione sociale in cui sia
esclusa l'influenza reciproca tra le persone.
• Lo studio del gruppo viene affrontato dalla PSICOLOGIA SOCIALE,
dall'ANTROPOLOGIA CULTURALE, dalla SOCIOLOGIA, dall'ETOLOGIA.

CLASSIFICAZIONE
E' possibile distinguere vari tipi di gruppo. Qui di seguito ne vengono elencati alcuni.

GRUPPO PRIMARIO
– al suo interno i membri interagiscono direttamente ( interazione “faccia a faccia”);
– le sue dimensioni sono limitate, è composto da un numero ristretto di componenti;
– è un luogo in cui si compiono esperienze sociali determinanti per l'individuo;
– è il luogo in cui si costituisce la logica dualistica dell'appartenenza (al gruppo) e della non
appartenenza( a ciò che rimane esterno al gruppo); è, insomma, il contesto in cui impariamo
a distinguere tra “noi” e “gli altri”;
– un esempio di gruppo primario è LA FAMIGLIA. Essa:
1. garantisce identità ad ogni suo componente
2. gli consente di sperimentare diversi ruoli sociali
3. gli consente di sviluppare la propria identità.

GRUPPO SECONDARIO
– ha dimensioni più ampie di quello primario
– le relazioni tra i suoi membri sono più indirette e formali rispetto a quelle che si sviluppano
nel gruppo primario.

GRUPPO DI APPARTENENZA
– è quello a cui l'individuo appartiene e alle cui regole si attiene

GRUPPO DI RIFERIMENTO
– è il “gruppo ideale”, che qualche volta può coincidere con quello a cui si appartiene.

GRUPPO INTERNO
– è il gruppo in cui si è inseriti e col quale ci si identifica

GRUPPO ESTERNO
– è il gruppo al quale non si appartiene, nei confronti del quale spesso si nutrono sentimenti
negativi.
GRUPPO NATURALE
– gruppo in cui si sta senza averlo scelto (famiglia, compagni di gioco nel proprio quartiere)

GRUPPO SPERIMENTALE
– gruppo che si costituisce in vista di uno scopo.


GRUPPO FORMALE
- è regolato da scopi stabiliti e da relazioni internamente strutturate.

GRUPPO INFORMALE
– si forma in particolari circostanze
– è caratterizzato da interazioni non organizzate.

DINAMICA DI GRUPPO

• “Dinamica di gruppo” è un'espressione coniata da Kurt Lewin per designare “ il contrasto


di forze che agiscono all'interno del piccolo gruppo fino al raggiungimento di un
determinato equilibrio”.
• Kurt Lewin (1890-1947) era un esponente della Psicologia della Gestalt che ha applicato i
concetti fondamentali della sua scuola alla psicologia sociale.
• Come per la Psicologia della Gestalt ogni fenomeno è comprensibile solo se lo si studia
nella sua globalità, così per Lewin l'individuo non può essere compreso se lo si analizza
isolatamente.
• Il gruppo costituisce un particolare campo o, usando il linguaggio della scuola di Palo Alto,
un sistema, in cui le persone che interagiscono s'influenzano a vicenda.
• Da qui l'esigenza di studiare la persona inserendola in un contesto di relazioni.

ELEMENTI DELLA DINAMICA DI GRUPPO

L'interazione delle persone all'interno del gruppo porta allo sviluppo dei seguenti fenomeni:
• COESIONE
-è “il collante” che tiene insieme i membri del gruppo. Essa dipende da numerosi fattori,
come la dimensione del gruppo, la sua ubicazione ecc.
- Per Festinger dipende dall'attrazione esercitata dal gruppo sui singoli componenti e dalla
sua capacità di rispondere ai loro bisogni. Essa, pertanto, risulta più forte all'interno di
gruppi minoritari nel contesto sociale: “l'unione fa la forza”.
- La coesione è opposta all'individuazione.
- La coesione è narcisistica quando i componenti del gruppo si identificano totalmente con
esso. In tal caso possono manifestarsi la “formazione autostereotipa” e la “formazione
eterostereotipa”, che portano alla proiezione dell'aggressività all'esterno, verso chi non fa
parte del gruppo ( pregiudizi, discriminazione ed emarginazione sono un esempio della
direzione che può prendere tale fenomeno).

• APPARTENENZA
– Per appartenenza s'intende “la sensazione di partecipare e di essere ben accettato da un
gruppo”.
– Si arriva all'appartenenza attraverso
1. il frequente contatto
2. l'identificazione con norme,valori e atteggiamenti del gruppo
3. l'omogeneità, la tendenza dei componenti ad assomigliarsi rispetto a certe
caratteristiche ritenute importanti.
– Grazie al senso di appartenenza ci si sente “Noi”.

STABILITA' AFFETTIVA
– facilita la coesione
– è garantita quando le richieste dei singoli non siano eccessive e tutti vengano coinvolti
emotivamente. Pensiamo a come certi eventi suscitatori di cambiamento all'interno di una
famiglia (una nascita, una morte, una malattia) siano, da questo punto di vista,
destabilizzanti.

EQUILIBRIO OPERATIVO
- Si raggiunge quando c'è equità nella distribuzione dei compiti e vengono valorizzate le
competenze di ciascuno.

POLARIZZAZIONE
– Si verifica quando, in seguito allo sviluppo di significative divergenze tra i membri,
l'aggressività proiettata all'esterno viene utilizzata dentro il gruppo. Si formano due poli, due
sottogruppi che difficilmente potranno riunificarsi.

DIFFERENZIAZIONE DEI RUOLI


– Ruolo= “insieme delle norme e delle aspettative che convergono su un individuo in quanto
occupa una determinata posizione in un sistema sociale”.
– Curiosità: la parola “ruolo” deriva dal latino “ROTULUS”, che era il rotolo dov'era scritta
la parte dell'attore.
– Nell'ambito del gruppo sono state individuate le seguenti categorie di ruolo:
1. ruoli conformi ai compiti del gruppo (coordinatore, promotore)
2. ruoli conformi alla coesione sociale del gruppo ( il mediatore, la mediatrice)
3. ruoli finalizzati al mantenimento delle esigenze individuali all'interno del gruppo ( il
deviante, la pecora nera).

ISTITUZIONE DEL LEADER


– LEADER= CAPO
LEADERSHIP= LINEA DI COMANDO
– L'evoluzione di tutti i gruppi è caratterizzata dalla presenza di uno o più leaders, che
diventano i punti di riferimento per i membri del gruppo.
– Il ruolo di guida viene attribuito:
-a chi ha capacità organizzative
-a chi sa farsi benvolere
– Può capitare che il leader riassuma in sé queste caratteristiche, e allora è il Leader
indiscusso;
– può capitare anche che nel gruppo le due qualità vengano riconosciute a due persone
diverse; in tal caso si ha una doppia reggenza. ( Ad esempio in famiglia un genitore può
avere un ruolo più spiccatamente organizzativo, l'altro può essere riconosciuto come punto
di riferimento affettivo).

TIPI DI LEADERSHIP (per Lewin)


– Leadership autoritaria. Caratteristiche:
* forte dipendenza dei membri dal leader, con sacrificio della creatività e della competenza;
* aggressività e competizione tra i membri del gruppo;
* dinamica interna bloccata,insoddisfazione per le attività del gruppo;
* buon rendimento nel lavoro (motivazione estrinseca, legata all'approvazione del leader)
* in casi di emergenza, solitamente il leader autoritario agisce in maniera efficace.

– Leadership democratica. Caratteristiche:


* scarsa dipendenza dal leader
*scarsa aggressività
* molte proposte
* soddisfazione per le attività del gruppo
* rendimento quantitativamente modesto, qualitativamente superiore

– Leadership permissiva. Caratteristiche:


* scarsa dipendenza dal leader
* aggressività
* molte proposte
* insoddisfazione per le attività del gruppo
*rendimento modesto

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