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A Analisi Matematica II

Corso di Laurea in Ing. Meccanica - Ing. Aerospaziale

docente Francesco della Pietra


8/5/2017

Cognome

Matricola

1) i) Verificare che la seguente successione di funzioni


2
fn (x) = arctan(nx)
π
converge puntualmente ma non uniformemente in R;
ii) stabilire se fn (x) converge uniformemente nell’intervallo [1, 2].
Si ha: 
2 1
 se x > 0,
lim arctan(nx) = f (x) = 0 se x = 0,
n→∞ π 
−1 se x < 0.

Essendo fn continua ∀n, e f discontinua in x = 0, la convergenza non è uniforme in R. Inoltre, la convergenza


è uniforme in [1, 2]:
 
2 2
max |fn − f | = max 1 − arctan(nx) = 1 − arctan(n), lim max |fn − f | = 0.
x∈[1,2] x∈[1,2] π π n x∈[1,2]

2)i) Determinare l’insieme di convergenza e studiare la convergenza uniforme della seguente serie di funzioni
+∞ n
X 2 + 3n
enx ;
n
n=1

ii) calcolare la somma della serie.


+∞ n
X 2 + 3n
Sostituendo y = ex , la serie si riconduce alla serie di potenze y n . Essendo
n
n=1
q
2 n
n

+1
r
n 2n + 3n 3
lim = 3 lim √
n
= 3,
n n n n
il raggio di convergenza è ρ = 13 . Per y = 13 , si ha
+∞ n +∞
X 2 + 3n 1 X 1
∼ = +∞,
=
3n n =
n
n 1 n 1

mentre per y = − 31 si ha
+∞ +∞
2 n
n+ 3n X
n2 n 3n + 1
X
(−1) = (−1)
3n n n
n= 1 = n 1
2n
+1
che converge per il criterio di Leibnitz, in quanto la successione 3nn è positiva, infinitesima e decrescente
n
(prodotto di n1 e 23n + 1, successioni positive, infinitesime e decrescenti).
 1  La serie1 di potenze converge
puntualmente in − 31 , 13 e uniformemente in ogni intervallo del tipo − 3 , b , |b| < 3 . Ne consegue che la
serie assegnata converge p. in −∞, log 13 e unif. in ] − ∞, a], con a < log 31 .
 

1
La somma della serie si può ricondurre a
+∞ n +∞ +∞
X 2 + 3n X (2ex )n X (3ex )n
enx = + .
n n n
n=1 n=1 n=1

Poiché per t ∈] − 1, 1[ si ha
+∞ +∞ +∞
d X tn X n−1 X n 1
= t = t = ,
dt n 1−t
n=1 n=1 n=0
allora
+∞ n
X t
= − log(1 − τ )|t0 = − log(1 − t).
n
n=1
Per il teorema di Abel, l’identità vale per t ∈ [−1, 1[. Quindi
+∞ n
2 + 3n
 
X
nx x x 1
e = − log(1 − 2e ) − log(1 − 3e ), x ∈ −∞, log .
n 3
n=1

3) Determinare eventuali punti di massimo e minimo relativo della seguente funzione


f (x, y) = x2 + y 2 − 1 7x2 + y 2 − 7 .
 

La funzione è di classe C ∞ in tutto R2 . Pertanto gli unici punti candidati ad essere di minimo o massimo
relativo sono i suoi punti critici. Calcoliamo
(
fx = 2x(7x2 + y 2 − 7) + (x2 + y 2 − 1)14x = 0 ⇐⇒ x = 0, 7x2 + 4y 2 − 7 = 0
fy = 2y(7x2 + y 2 − 7) + (x2 + y 2 − 1)2y = 0 ⇐⇒ y = 0, y 2 + 4x2 − 4 = 0.
Dunque i punti critici di f sono:
(0, 0), (0, 2), (0, −2) (1, 0), (−1, 0).
Inoltre, essendo
+ + + + + +
fxx = 4(4y 2 +21x2 −7), fxy = 32xy, fyy = 4(3y 2 +4x2 −4),
+ + + + + +
(0, 2)
si ha: + + + −− −− + + +
−− −−
+ + + + + +
Hf (0, 0) > 0, fxx (0, 0) < 0; Hf (0, ±2) > 0, fxx (0, ±2) > 0; ++ ++
(0, 0)
Hf (±1, 0) = 0.
(−1, 0) (1, 0)
++ ++
Pertanto (0, 0) è un punto di massimo relativo e (0, ±2) so- + + + + + +
−− −−
no punti di minimo relativo. Inoltre essendo f (±1, 0) = 0, + + + −− −− + + +
f (x, y) − f (±1, 0) < 0 nella regione compresa tra la circonfe- + + +
(0,−2)
+ + +
renza e l’ellisse e f (x, y) − f (±1, 0) > 0 all’interno del cerchio o + + + + + +
all’esterno dell’ellisse, i punti (±1, 0) risultano né punti di minimo
relativo né di massimo relativo.
2 2
4) Assegnata la funzione g(x, y) = ex + ey − 2e,

i) verificare che il livello {g = 0} è localmente una curva regolare;


ii) scrivere l’equazione della retta tangente alla curva {g = 0} nel punto (1,1);
iii) verificare che il livello {g = 0} è un insieme compatto;
iv) determinare i punti della curva {g = 0} aventi massima e minima distanza dall’origine.

i) L’insieme Z = {g = 0} è una curva regolare in quanto g ∈ C 1 (R2 ) e


 2 2

∇g = 2xex , 2yey = 0 ⇐⇒ (x, y) = (0, 0), e (0, 0) 6∈ Z.

Dunque la conclusione segue dal teorema del Dini.

2
ii) L’equazione della retta tangente al livello {g = 0} in un punto (x0 , y0 ) ∈ {g = 0} è

gx (x0 , y0 )(x − x0 ) + gy (x0 , y0 )(y − y0 ) = 0.

Dunque per (x0 , y0 ) = (1, 1) l’equazione è 2e(x − 1) + 2e(y − 1) = 0, ossia la retta y = 2 − x.


iii) L’insieme {g = 0} è chiuso. Infatti il suo complementare R2 \ {g = 0} = {g 6= 0} è aperto, in quanto
la funzione g è continua (è sufficiente applicare il teorema della permanenza del segno). Inoltre {g = 0} è
limitato. Infatti, osservando che et > t ∀t ∈ R, si ha
2 2
g(x, y) = ex + ey − 2e ≥ x2 + y 2 − 2e.

Dunque se (x, y) ∈ {g = 0}, allora x2 + y 2 ≤ 2e, ossia {g = 0} è contenuto nel cerchio di raggio 2e e centro
l’origine, pertanto è limitato.
OPPURE:
2 2 2 p p
0 = ex + ey − 2e ≥ ex − 2e =⇒ x2 ≤ log(2e) = 1 + log 2 =⇒ − 1 + log 2 ≤ x ≤ 1 + log 2.
√ √
Analogamente − 1 + log 2 ≤ y ≤ 1 + log 2, il che comporta che {g = 0} è contenuto nel quadrato
 √ √ 2
− 1 + log 2, 1 + log 2 .
Essendo {g = 0} chiuso e limitato, l’insieme è compatto.
iv) Essendo {g = 0} compatto, esistono la minima e la massima distanza di {g = 0} dall’origine. I punti
possono essere determinati studiando gli estremi liberi della lagrangiana
2 2
x2 + y 2 − λ(ex + ey − 2e).

Si ha:
x2 x2

2x − 2λxe = 0 ⇐⇒ x = 0, λe = 1

2 2
2y − 2λyey = 0 ⇐⇒ y = 0, λey = 1
 x2
 2
e + ey = 2e.
Si deduce che i punti stazionari di f (x, y) = x2 + y 2 vincolati su {g = 0} sono gli otto punti
p p
(0, ± log(2e − 1)), (± log(2e − 1), 0), (±1, ±1).
p p
Poiché f (0, ± log(2e
p − 1)) = f (± log(2e
p − 1), 0) = log(2e − 1) < f (±1, ±1) = 2, allora i punti di minima
distanza sono (0, ± log(2e − 1)), (± log(2e − 1), 0), mentre (±1, ±1) sono punti di massima distanza.

5) Assegnata la curva γ(t) = e2t , 2et , t , t ∈ [0, 1],




i) verificare che γ è regolare;

ii) calcolare la lunghezza di γ;

iii) determinare le coordinate del baricentro di γ.


i) La curva γ è regolare in quanto le sue componenti sono C ∞ ([0, 1]) e γ 0 (t) = (2e2t , 2et , 1) 6= (0, 0, 0)
∀t ∈]0, 1[.
ii) Si ha:
Z 1 Z 1p Z 1
1
L(γ) = |γ 0 (t)|dt = 4e4t + 4e2t + 1dt = (2e2t + 1)dt = e2t + t 0 = e2 .
0 0 0
iii) Le coordinate del baricentro (xb , yb , zb ) sono:
Z Z Z
1 1 1
xb = x ds, yb = y ds, zb = z ds.
L(γ) γ L(γ) γ L(γ) γ

Pertanto
1
e−2 1
2e−2
Z Z
−2
xb = e 2t 2t
e (2e + 1)dt = (−2 + e2 + e4 ), yb = e−2 2et (2e2t + 1)dt = (−5 + 3e + 2e3 ),
0 2 0 3
e−2
Z 1
zb = e−2 t(2e2t + 1)dt = (2 + e2 ).
0 2

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