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e delle sue lettere


di
a cura
G.F. HawrHonuE
R.P. Mennu
D.G. REro
edizione italiana a cura di
ROMANO PENNA

rm'
PAOLO
Titolo originalc dell'opera:
Di1ionary of Paul and His Leue$ INTRODUZIONE ALL'EDIZIONE ITALIANA
Inl(rV.rrsily Preq', Dourrer, Crove tlLt I99l
l9ql lnlcrVar\ir) Chrisrian Fc otrshin of rhe U.S.A-
Traduzione dall'inglese di

Rila Maz<i Torti

Gian Luigi Pruto


Míchele Sampaolo
Carlo Valentino

Edizione italìana con aggiornamcnlo bibliografico


Senza alcuna possibilita di smentita, possiamo affermare che
Pina edizione lugtio t999 il presente Dizionario è una vera noyità: almeno nel senso che
Seconda ediaione febbraio 2000 un lavoro del genere, così specifico e di questa mole, su san Paolo
c sulle sue lettere non era mai stato pubblicato. È vero che sia-
rno abituati a una moltitudine di Dizionari biblici, soprattutto
teologici ma anche enciclopedici; essi, perÒ, normalmente riguar-
dano tutta la Bibbia. Invece, la concentrazione dell'attenzione
su di una sola figura biblica, e quindi su di un solo corpus omo-
geneo di scritti, con I'ampiezza che qui si vede, è veramente ine-
dita nel senso letterale del termine.
Ci si potrebbe chiedere perché mai privilegiare in questo mo-
do la figura e la produzione letteraria di Paolo. La risposta è
laciìe, anzi persino scontata, e la si può formulare mediante due
considerazioni. La prima riguarda il posto occupato da san Pao-
lo nel Nuovo Testamento o, per dirla in termini pirìr storiografi-
ci, nell'ambito delle origini cristiane. Di quelle origini, infatti,
I'Apostolo è il personaggio di maggior spicco per molteplici mo-
tivi: per il modo unico in cui incontrò Gesù Cristo; per l'enor-
me impegno missionario dispiegato, con la conseguente fonda-
zìone di molte comunità cristiane; per l'originalità del pensiero
personale, sviluppato sulla base della tradizione ecclesiale pri-
mitiva; per le aspre opposizioni suscitate all'interno del Cristia-
nesimo stesso e, infine, per la preziosa attività epistolare, di cui
ci sono rimaste varie lettere fondamentali per la storia e ancor
più per la fede della Chiesa. Questo insieme di motivi conferi-
sce a Paolo di Tarso i tratti di una originalità tale che, nono-
stante si debba onestamente rifiutare la tesi di chi vorrebbe ve-
dere in lui il <secondo fondatore> del Cristianesimo, resta co-
rnunque netta e distingue inconfondibilmente i suoi lineamenti
cla quelli di ogni altro protagonista cristiano del I secolo. La se-
conda considerazione riguarda il ruolo da lui svolto nella suc-
aa, EDIZIONT SAN PAOLO s.r.t., t999 ccssiva storia della Chiesa: la contesa che si accese fin dagli ini-
Piazza Soncino, 5 20092 Cinisello Balsamo (Milano) ri tra opposte fazioni per accaparrarsene I'autorità, come av-
hltp:,/,/wwtv.stpauls.itllibri vcnne poi anche emblematicamente tra Lutero e il Concilio di
DìsrÍibuaion! DilTusione San paolo s.r.l.
I rento, è soltanto il segno della traboccante ricchezza del suo
Corro Regina Mrrgher:la, 2 - l0l5J Torino
r)lcssaggio. Un genio, si sa, è difficilmente incasellabile in cate-
Introdùzione all'edizione italiana VI VII Introduzione all'edizione italiana
gorie precostituite. E Paolo è il caso tipico, in cui paradossal- volta in volta integrata con l'inserimento di altri titoli sia inter-
mente eresia e ortodossia possono entrambe ritrovarsi, L'im- nazionali, per un maggior aggiornamento del lavoro, sia, in mo-
portante, per chi si mette a studiarlo, è dubitare sempre di se (lo particolare, nostrani, per adattare il lavoro stesso al lettore
stessi. Infatti, come ebbe a osservare acutamente un autore d'i- di casa nostra, in vista di eventuali approfondimenti. Piccoli ri-
nizio secolo, <comprendere la sua dottrina è piir difficile per uno tocchi sono stati inseriti anche nel testo delle voci. La seconda
che lo conosca solo a metà che per uno che non lo conosca af- csigenza, poi, a prescindere dall'apertura ecumenica, sempre lo-
fatto) (W. Wrede). devole, che presiede all'iniziativa dell'Editore, è sostanzialmente
Per quanto riguarda I'impostazione del presente Dizionario, assicurata dal fatto che il protestantesimo anglosassone è noto-
cominciamo col rilevare alcune caratteristiche metodologiche. riamente piÌr conservatore del luteranesimo tedesco (pur dovendo
L'attuale ricerca sul paolinismo distingue nel co4pris epistolare comunque constatare che anche quest'ultimo, negli anni più re-
paolino due blocchi di lettere: un gruppo di sette considerate centi, ha superato alcuni estremismi dell'era bultmanniana). Lo
comunque autentiche, cioè risalenti direttamente alla mano (in si vede, per esempio, nellavoce Proîocatîolicesimo, dove il suo
senso metaforico, poiché sarebbe meglio dire: alla dettatura) del- estensore mette opportunamente in guardia dai rischi tanto di
I'Apostolo stesso, e un gruppo di altre sei, che invece rimonta- un personale soggettivismo degli studiosi, quanto di una miope
no con ogni probabilità a mani diverse di discepoli post€riori. restrizione del concetto stesso di (evangelo> nel voler distinguere
Tuttavia, tanto le prime (1Ts, l-2Cor, Fil, Fm, Gal, Rm) quan- troppo tra la (chiesa apostolica) e una supposta (chiesa proto-
to le seconde (2Ts, Col, Ef, l-2Tm, Tt) recano I'impronta in- cattolica), evangelicamente meno pura.
confondibile del suo genio. Ed è per questo che il Dizionario
assume in blocco tutto I'epistolario paolino, salvo precisare le
cose a proposito delle singole lettere. Percorso di letiura sistematica
Anzi, il criterio che presiede la stesura del Dizionario è rigo- Per quanto riguarda la disposizione delle voci trattate, pos-
rosamente (paolinor in senso stretto. Basandosi soltanto sulle siamo suggerire un itinerario di lettura che permetta di inqua-
lettere che ne recano il nome, la figura di Paolo che ne emerge drarle secondo l'affinità di vari gruppi di lemmi.
è allora solo quella che risulta dalle lettere stesse. Resta infatti
escluso f intero volume lucano degli Atti degli Apostoli che, per Un primo gruppo è formato dalle voci che riguardano la cro-
quanto dedichi la maggior parte della sua narrazione proprio nologia paolina e in genere gli aspetti storici della sua vita, e
a Saulo-Paolo, non è però a rigor di termini un'opera <paoli in specie del suo apostolato. Un momento previo in questo set-
na>: non solo p€rché non reca il suo nome come autore, ma an- tore concerne il problema dei rapporti di Paolo con Gesir; due
che perché non vi compare la tipica teologia dell'Apostolo, fil- ottime voci lo illustrano secondo aspetti dlersi: Gesù e Paolo,
trata com'è dalle prospettive redazionali di Luca. Perciò non Gesù, detti di. Inoltre, a parte l'utile voce riassuntiva Cronolo-
si troveranno in questo Dizionario neanche i nomi dei perso- gia di Poolo,vengono aflrontate varie sfaccettature del suo im-
naggi che, secondo il racconto degli Atti, hanno avuto a che fa- pegno missionario, compresa la componente di tipo socio-
re con lui, ma che nelle lettere non compaiono (come Stefano, culturale. Abbiamo così i lemmii Aiuîo finanziario; Casa di Ce-
Gamaliele, Porcio Festo ecc.). Non che manchino i riferimenti sare, csso imperiale; Conversione e chiamaîa di Paoloi Collq-
agli Atti; ma essi sono presenti solo nella misura in cui possono borstori, Poolo e i suoii Colletîq per i santi; Didsporaf Elleni-
entrare in conto a motivo degli agganci che si possono fare par- smo; Fabbricazione di îende; Filosofiai Giudeo, Paolo comef
tendo dall'epistolario. in piir, però, si trova l'utile voce di con- Guarigione, malattia; Imperotori romoni; Itinerari, progetti di
fronto Paolo negli Atti e nelle Lettere. vidggio, parusia aposlo lics: Movimenîi rivoluzionari; Opposi-
Il Dizionario è il frutto di una collaborazione tra vari paoli- tori di Poolo; Prigionio, prigioniero; Qumrqn e Paoloi Religio-
nisti provenienti quasi esclusivamente dal mondo anglosasso- ni greco-romane; Roms e il Cristianesimo romqno, Schiavo,
ne. Ma ciò, unitamente al fatto che essi sono tutti di confessio- schiavitù; Sistemq legale romano; Sistemi políîici: Sociologia del-
ne evangelica, non nuoce affatto né all'informazione esegetica le Chiese missionariei Viaggi nel mondo romano.
di altra provenienza, né alì'ortodossia dell'esposizione. La pri-
ma esigenza, infatti, è ben documentata, oltre che dai dspettivi Un altro gruppo èowiamente quello delle singole lettere del-
sîalus qudestionk presenti all'intemo delle voci, soprattutto dalla l'Apostolo, presentate e discusse con rigore una per una. Tutte
bibliografia reperibile al termine delle singole voci. A questo pro- sono trattate con sufficiente ampiezza, non solo per ciò che ri-
posito, devo precisare che per l'edizione italiana essa è stata di guarda le questioni previe, ma anche I'esposizione del loro con-
Iltroduzione all'edizione italiana VIII lX Introduzione all'edizione italiana
tenuto. A proposito della loro autenticità, la posizione dei ri- Se, infine, leggibilita di quanto vie-
si tien€ conto della sicura
spettivi Autori è generalmente d'impronta tradizionale, al pun- ne esposto, certo supponendo almeno un minimo di iniziazione
to che non solo per Colossesi, ma anche per Efesini e persino agli studi biblici e teologici, ci si convincerà di quanto la pub-
per le Pastorali si opta in favore della loro diretta paternita pao- blicazione possa essere uno strumento prezioso nelle mani degli
lina. Anche se la cosa, non solo a mio parere, è difficilmente studenti di teologia in specie e degli operatori pastorali in gene-
sostenibile, bisogna riconoscere agli estensori che viene sempre re. Del resto, un dizionario non chiede altro che di essere utiliz-
comunque offerto un buon quadro della discussione in atto. Sic- zato, consultato e, per così dire, verificato in concreto. Ciò va-
ché il lettore può trovare qui un'eccellente introduzione a tutte le anche per quello che qui presentiamo. Ed è solo a questo sco-
le lettere, tanto più che il discorso viene integrato dalla preziosa po che esso viene consegnato nelle mani dei suoi possibili, mol-
voce di carattere generale Letterc, forme epistolari, che a sua ti fruitori.
volta trova un ampliamento aggiomato nelle voci Critico testua-
le; Elementi liturgici in Poolo; Inni, Jrammenîi innici, canti, canti ROMANO PENNA
spirituali; Retorica, con in piÌì un riferimento alla Leîteratura Professore di Nuovo Testamento,
Pontificia Universita Lateranense, Roma
paolina apocrija.

Un ulteriore gruppo quanto mai impoftanle è costituito dalle


voci che precisano la dimensione teologica dell'epistolario pao-
lino, e quindi il pensiero dell'Apostolo. In un primo lemma di
carattere generale, Centro della teologia di Paolo, si fa il pun-
to su di una questione assai dibattuta in anni recenti. L'argo-
mento viene poi ampliato in un'abbondante serie di voci, di cui
menzioniamo qui le princ;Lpali: Adamo e Crisîoi Autoritài Bal
tesimol Cena del Sinore, eucqristid; Corpo di Cristo; Cistolo-
giaf Croce, îeologia delkt; Dio; Doni dello Spiritoi Elezione e
predestina{one: Escatologiq; Espiqzione, propiziazione, espia-
torio; Eticai Gioidi Giusfirtcazione; Immortalitàt Intercessionei
Leggef Libertài Matrimonio e divorzio, odulterio e incesto; Mis-
sione; Mistero; Mistics; Peccato, colpa; Perdono; Predicozio-
ne, kerigma; Redenx,ione; Risuffezione: SacriÍicio, oÍferîai Sal-
vezzq; Spirito Sqnto; Trodizione; Universalismoi Vangelo; Vir-
îù e vizi. A queslo gruppo possiamo annettere anche la serie di
voci intitolate a vari personaggi storici, considerati però nella
loro impoÍanza per la storia della salvezza: Abramo; Apollo;
Bqrnabai Gentili: Giscomo e Paolo; Mosè; Pietro. La grande
varietà e insieme l'esposizione ben bilanciata permettono di tro-
vare qui altrettanti capitoli di una vera a propria teologia di san
Paolo.

Veramente originale è poi un gruppo di voci che potremmo


definire di carattere ermeneutico, dove cioè si tenta di valutare
la figura e l'opera di Paolo dal punto di vista del suo inserimen-
to nella storia dell'interpretazione e nella nostra stessa attuali-
tà. In questo senso si leggeranno con profitto voci come,4p-
procci sociologici q Paolo; Canone; Critica retoficai Ermeneu-
tico, inîerpretare Pqolo; Paolo nella tradizione della Chiesa pri-
mitiva: Psìcologiai Spiritualiîò (mol|o ampia); Uomo e donna,
e persino una ponderata voce su Omosessualiîà,
PREFAZIONE

(C'è stata una lunga controversia tra gli studiosi del Nuovo
Testamento su come fosse meglio interpretare la teologia di Pao-
lo). Se questa considerazione di W. D. Davies era vera nel 1948,
quando egli la fece per la prima volta, negli ultimi decenni la
questione è stata tutt'altro che risolta e veramente pochi sono
stati i punti di consenso.
Tuttavia, aree significative di convergenza sono state trova-
te. Si va dal retroterra culturale giudaico./rabbinico di Paolo,
lo scenario in cui si svolse la sua vita missionaria e la sua attivi-
tà nel mondo greco-romano, fino, e soprattutto, a quel decisi-
vo punto di svolta per il suo pensiero e la sua vocazione che fu
il diventare un apostolo di Cristo. Ad essere sinceri, ciascuno
di questi ambiti d'indagine ha suscitato animate discussioni, seb-
bene ci sia un generale accordo tra gli studiosi di Paolo sul fat-
to che proprio in questi tre ambiti si trovi il significato ultimo
della vita e del ministero di Paolo e dell'eredità che ha lasciato
alla successiva storia della Chiesa.
Oggi è certamente giunto il tempo di raccogliere i risultati delle
varie indagini, proposte e ricerche. Siamo sufficientemente di-
stanti dall'opera, che ha fatlo epoca, Paolo e il giudaismo pale-
stinese (1977) di E. P. Sanders (giustamente lodata, anche se
poi pertinentemente criticata da J. D. G. Dunn nel suo saggio
The New Perspective on Paul del1983, per aver spezzato i mo-
delli della contemporanea ricerca paolina e aver posto in primo
piano una nuova agenda di questioni) per cercare di fare il pun-
to della situazione e offrire delle valutazioni. Il gruppo di ricer-
catori che ha contriboilo al Dizionorio di Poolo e delle sue lel-
lere si è mantenuto principalmente nell'ambito di questa impor-
tante nuova valutazione dell'atteggiamento di Paolo nei confron-
ti della Legge, l'alleanza e il popolo d'Israele, e ha proposto Ie
proprie reazioni, ora positive ora prudenti, verso la nuova im-
magine del vangelo della giustificazione per fede di Paolo e ver-
so gli elementi di continuità con la fede dei padri.
Questa è forse la principale ragione per cui quesîo volume of-
frirà un buon servizio alle nuove generazioni di seminaristi e di
studenti che desiderano interagire con la nuova immagine di Pao-
Prefazione Xll \III Prefazione

lo e del suo posto nella storia dell,umanità e delta Chiesa. I par_ A questo ploposito, due nomi vanno senz'altro menzionati'
roci, d'altrc canto, apprezzeranno l,esposizione aggiornata àelle I'. F. Èruce ha còmposto la voce <Paolo negli Atti e nelle Lette-
principali idee di Paolo, come anche il poter trovare utili infor_ rc> nelle settimane che hanno preceduto la sua rimpianta mor-
mazioni sull'ambiente quando cercheranno di collocare l,apo_ te, e potrebbe essere uno dei suoi ultimi conÎributi a una produ-
stolo nella cornice del suo tempo. Alcuni articoli fondamentàli, zionó leteraria quasi prodigiosa, dedicata principalmente agli
inoltre, mostrano la rilevanza del messaggio paolino per la pre: studi paolini. Donald Guthrie accettò di stilare I'importante ar-
dicazione cristiana odierna, e gli aspiraniiprédicatori-non man- licolo <Dio). Purtroppo egli se ne partì da noi prima che potes-
cheranno di racimolare qua e là utili suggestioni basate sulla mi_ se venir anche solo abbozzato; si è pensato allora di vedere se
gliore produzione contemporanea, sia di stampo innovativo che il suo ultimo contributo scritto, a coronamento del suo lavoro
tradizionale. Gli editori osano sperare che i lóro colleghi acca_ di tutta una vita, potesse essere tratto da ciò che egli aveva pre-
demici e dcercatori troveranno qui uno strumento di lavoro, dei cedentemente scritto n€lla srJa New Testament Theologt. Cor:.
sussidi bibliografici e delle sintesi del dibattito teologico cÍre li il consenso dei familiari e del comitato di redazione, ciò è stato
affiancheranno proficuamente nelle loro lezioni accademiche e tentato da uno degli editori, che ha fatto del suo meglio per con-
che stimoleranno ulleriori discussioni- servare il più possibile il pensiero del dott. Cuthrie, con un mi-
Anche un pubblico più vasto potrà giovarsi di un manuale nimo di aggiornamento e di riformulazione.
come il Dizionario di Paolo e delle sue lettere. ll comitato edi_ L'intero progetto è stato portato a termine con Ia speranza
îoriale ha fatto del suo meglio per tenere in considerazione le che possa offrite un servizio ai lettori di tutto il mondo e rap-
esigenze di un gran numero di <laici> che sono interessati alle presènti un non troppo indegno contributo alla ricerca paolina'
insie-
lettere del Nuovo Testamento. Abbiamo cercato di rendere cia_ Quest'opera è il frutto di un vasto circolo di scrittori che,
scun contributo leggibile e comprensibile per quei cristiani pra_ Àe agli èditori, hanno cercato di assolvere ai loro compiti, per
ticanti istruiti che, lo crediamo, accoglieranno favorevolmènte dirla in rnaniera arÍica, amore Paulí.
questo studio esauriente della vita e delle fatiche di paolo, del
suo insegnamento e della sua influenza; e della sua continua te- GERALD F. HAWTHORNE
RALPH P. MARTIN
stimonianza, basata sulla nuova vita in Cristo e nella Chiesa_ DAN]EL G. REID
Se questo volume servirà a far meglio conoscere paolo a chiun_
que sia interessato al suo ruolo nella storia delle origini cristia_
ne e sottrarrà Paolo all'ambito ristretto degli studi e dei santua_
ri per portarlo nelle piazze e negli ambienti sociali dove i valori
morali sono minacciati e vengono assunte le decisioni etiche, al-
lora avrà raggiunto parte del suo scopo.
Non ci resta che pagare il tributo a tutti coloro che hanno re-
so possibile un'impresa come questa. euando due degli editori
si sedettero a tavola per il pranzo (eravamo all'incontro della
Societ, oÍ Biblical Literature del1987) e ci parlarono della pos-
sibilità di un dizionario come quello che ora avete tra le mani,
non avevamo una chiara idea della complessità e della portata
dell'impresa. In un seguente incontro eàitoriale. durante una
conferenza organizzara dalla medesima Socrerl presso il Whea-
ton College, ci stupimmo alquanto della vastita del nostro com-
pito. Quegli incontri sono rimasti memorabili per le lotte con_
tro decisioni editoriali (e teologiche) in favore della realizzazio_
ne dì un volume veramente utile.
Se ci siamo riusciti, lo diranno i lettori. Una cosa è cerîa: non
saremmo mai riusciti a raggiungere il nostro scopo senza la so_
lerte collaborazione dello staff della Intervarsity Èress e del gran
numero di collaboratori disponibili, il cui lavoro ci ha consènti-
to di pubbÌicare quesr:opera.
DIRETTORI E AUTORI

DIRDTTORI
Cerald F. Hawthorne
Ralph P. Madin
Daniel G. Reid

CURATORE DELL'DDIZIONE ITALIANA


Romano Penna
Professore di Nuovo Testamento
Pontifícíq Uníversítà Latersnense, Roma

REDATTORE
Luca Murador

AUTORI
Alexander, Loveday C. A,
Docente di Nuovo Testamento al Dipartimento di studi biblici del-
I'Università di Sheffield, Sheffield (Gran Bretagna).
Cronologia di Paolo

Anold, Clinton E.
Professore associato di Nuovo Testam€nto alla Talbot School of
Theology, Biola University, La Mirada (California, USA).
Eîesini, lefteru agli; EJeso; Mqgia; Polerc

Aune, David E.
Docente di Nuovo Testamento e Cristianesimo primitivo e direttore
del Craduate Programs in Theology, Loyola University, Chicago (Illi-
nois, USA)-
Apocali ico; Imperotori romoni; Religìoni greco-romane

Banks, Robe J.
Docente di ministe alità dei laici al Fuller Theological Seminary, Pa-
sadena (Califomia, USA)
Chiesa, odinomento e governo della
Direttori e autod XVI \VII Diretlori e autori
Barclay, John M. G.
Assistente di studi biblici all'Università di Glasgow, Glasgow (Scozia), tJrauch, Manfred T.
Gesit e Paolo Rettore dell'Eastern Baptist Theological Seminary, Wynnewood
{Pennsylvania, USA).
Barnett, Paul Vy'.
Giustízia, gíustizia di Dio
Vescovo di Sydney nord, diocesi di Sydney, Sydney (New South Wa-
les, Australia). Ilruce, F. F.
Apostolo; Oppositori di Paolo; Movimenti t iyoluziona ; Fabb Docente di esegesi e cdtica biblica all'Università di Manchester, Man-
co_ chester (Cran Bretagna).
zione di tende
Poolo negli Alti e nelle Leîtere
Barton, Stephen C.
Assistente di Nuovo Testamento al Dipartimento di leologia dell'U_ Burge, Gary M.
niversità di Durham, Durham (Cran Bretagna). Piofessore associato di Nuovo Testamento al Wheaton College,
Approcci sociologici a Paolo Wheaton (Illirois, USA).
Bornaba; Intercessionel Primizie, caparra
Bauckham, Richard J.
Docente di studi sul Nuovo Testamento al St. Mary,s College del- Calvert, Nancy L.
\iy'hea-
l'Università di S. Andrea, St. Andrews (Scozia). Assistente di studi sul Nuovo Testamento al Wheaton College,
Letlerutura poolína apocrífa ton (Illinois, USA).
Abrsmo
Beasley-Murray, George R.
Professore emerito di ermeneutica del Nuovo Testamento al Sou- Camery-Hoggat, Jerry A.
theÌn Baptist Theological Seminary, Louisville (Kentucky, USA), Profissoré àssociato di religion€ al Southern California College, Costa
Baltesimo; Morire e risorgere con Cristo Mesa (California, USA).
VkionL esperienzo estslica
Beasley-Murray, Paul
Ministro della Victoria Road South Baptisr Church, Chelmsford lEs_ Campbell, \ryilliam S.
sex. Cran Brelagna). Di;ettore degli studi religiosi e teologici al Westhill College dell'U-
Pasfore, Paolo come niversità di Birmingham, Birmingham (Gran Bretagna).
Alleanza e nuova qlleanzct; Giudaizzonli; Isruele'' Ulivo
Belleville, Linda L.
Professore associato di letteratura biblica al North park Theologic- Chamblin, J. Knox
al Seminary, Chicago (lllinois, USA). Docente di Nuovo Testamento al Reformed Theological Seminary,
Autotítà: Mosè; Nemíco, inimící7ia, odío Jackson (Mississippi, USA).
Libeúòa Psicología
Black, David A.
Dottore in teologia. La Mirada (Calilornia, USA). clines, David J. A.
Debolezza Docente di studi biblici all'Universila di Sheffield, Sheffield (Gran
Bretagna).
Blue, Bradley B. Immogine, immagine di Dio
Presideal Washington College Academy, Washington College (Ten-
nessee, USA). Comfort, Philip W.
Agapefruteno; Apollo; Cíbi olferti agli idoli e teggi atimentari gíu- Professore invitato di Nuovo Testamento al Wheaton College' Whea-
_
doiche; Prccedímento legole ton (lllinois, USA).
Caducitò, vuolo, vanitài ldolotriai Tempio
Borchert, Gerald L.
Docente di ermeteutica del Nuovo Testamento al Southerl Baptist Davids, Peter H.
Th€ological Seminary; Louisville (Kentucky, USA). Riceicatore di teologia al Langley Vineyard Christian Fellowship,
[ru, distruzíonei Luce e tenebro Langley (British Columbia, Canada).
Giacomo e Paolo
Bowers, W. Paul
Amministraiore dell'Accrediting Council for Theological Education De Lacey, Douglas R.
in Africa, Nairobi (Kenya). Facolta di teólogia e studi oricntali dell'Università di Cambridge,
Missione Camb dge (Gran Bretagna).
Cenrili: Giomi sacri, calendario
Direttori e autori
XVIII Direlfori e autori
Dockery, David S.
(;atfin, Richard B. Jr.
- Preside della
Seminary,
Facolrà di teologia del Southern Baptisr Theological
Louisville ( Kenrucky; USA).
Docente di teologia biblica e sistematica al Wesîminster Theological
Ftufto dello Spìríto: lJomo nuovo e uomo vecchio Seminary, Philadelphia (Pennsylvania, USA).
Cloría, glorirtcazíone
Dunn, James D. C. Gempf, Conrad
Docente di teologia all'Univenita di Durham, Durham AssisteDte al LBC Centre for Undergraduate and Postgraduate Theo-
(Gran Bre_
tagna). logical Studies, Northwood (Middlesex, Gran Bretagna).
RomanL letteru oi Atene, Paolo ad
Ellis, E. Earle Green, Joel B.
Ricercatore di teologia al Southwe$ern Baptist Theological Professore associato di Nuovo Testamento all'American Baptist Se-
nary, Fr. Worrh (Texas, USA). Semi-
minary of the west and Graduate Theological Union, Berkeley (Cali-
Collaboruto, paolo e i suoii Lettete pastorali fornia, USA).
Crocirtssione, Motte di Ctisto
Elwell, Watter
Docenle di Bibbia e teolopia a a Wheaton College Greidanus, Sidoey
Craduare School, Docente di omiletica e liturgia al Calvin Theological Seminary, Grand
Whearon (lllinois. USA).
Elezione e predesl inaz ione Rapids (Michigan, USA).
Omiletíca Íondats su Paolo
Erickson, Richard J.
Guodry-volf, Judith M.
.Professore associato di Nuovo Testamento al Fuller Theological Se_ Professore associato di Nuovo Testamento al Fuller Theological Se-
minary, Seartle (Washingron, USA).
minary, Pasadena (California, USA).
Cgrne
Apostasia, perseveranza', Coscienza; Espiazione, propiziazione, espía-
torioiPrcconoscenza divina', Universalísmo
Evans, Craig A.
. Docente di srudi biblici alla Trinir) western Univer\ily, Langley (Bri_ Guthrie, Donald
rish Columbia, Canada). Gia assisîente di studi di Nuovo Testamento e vice reltore del Lon-
Ptofeto, Paolo come don Bible College, Northwood (Gran Bretagna).
Dio
Everts, Janet M.
Assistente di religione all'Hope College. Holland (Michisan- Hafemann, Scott J.
USAì- Professore associato di Nuovo Testamento al Cordon-Conwell Theo-
Atuto Jtnanz@rio: Conversione e chiamato di paolo.,
Speranza logical Seminary, South Hamìlton (Massachusetts, USA).
Fee, Cordon D. Corínzi, letterc aii Interprcti di Paoloi Solferenza
. Do_cente di Nuovo Testamenlo al Regent College, Vancouver (Bri_ Hansen, C. Walter
tish Columbia, Canada).
Doni dello Spitirc Assistente di Nuovo Testamento al Trinity Theological College, Sin-
gapore (Republic of Singapore).
Fowl, Stephen E, Critícq retoicai Golatí, letteru ai
Assislenre di leologia al Loyola College in Maryland. Bahimore Hawthorne, Gerald F.
(Ma,
ryland, USA). Docente di greco e di esegesi del Nuovo Testamento al Wheaton Col-
Imitszione di Paolo / di Clirto lege, Wheaton (Illinois, USA).
Mqlrimonio e divotzio, adullerio e incesto| Fílíppesi, letteru aí
Fuller, Ruth M.
.
Prof€ssore supplente all'Azusa pacìîic University,
Azusa (Califor_
Holmes, Michael W,
nia, USA). Docente di studi biblici e Cristianesimo primitivo al Bethel College,
Ricompensa St. Paul (Minnesota, USA).
Critica tesluale
Fung, Ronald Y. K.
Insegnante interno e assiqtenre supplenre alla China Graduate Hunter, W, Bingham
of Theology, Hong Kons (Cina). School Docente di Nuovo Testamento alla Trinity Evangelical Divinity
Corpo di Ctisfoi Matedizione, maledetrc, School, Deerfield (Illinois, USA).
ana!ema Preghieru
Diretlori e &ùtori XX \Xl Direltoli e autori

Hudado LaÍy rùy'.


-airiiìint"Alister E.
N,lccrath,
Docente di religione all'Universita di Manitoba, Winnipeg (Manito- ai ,totiu aella teologia e di teologia sistematica, vvvcliffe
ba, Canada). Ilall, Università di Oxford, Oxford (Gran Bretagna)'
Figlio di Dio; Preesistenzqi Signore Crcce, teoloSía dellal G iusfirtcazíone

Keener, Craig S. McKnight, Scot


Docente di Nuovo Testamento al Hood Theological Seminary, Sali- i-iitto.. ut.o"i"to di Nuovo Testamento alta Trinity Evangelical
sbury (North Carolina, USA). Divinity School, Deerfield (lllinois' USA).
Uomo e donna Colletta Pet i santi

Kim, Seyoon McRay, John R.


Docente di Nuovo Testamenîo al Chongshin Theological Serninary, Docente di Nuovo Testamento e archeologia alla Wheaton College
Seoul (Korea). Graduate School, Wheaton (lllioois, USA).
Gesù, detti di Antiochia sull'Oronte

Kl€in, William W. Mcvav. John K.


,q..í.i"nre ut Pacific Union College. Angwin (Calilornia. USA)'
Docente di Nuovo Testamento al Denver Seminary, Denver (Colo-
Capo, Ctislo come
rado, USA).
Perfetlo, maîuro
-rvi John F.
-Maile,
iiiriò a"ttu w"st \ ickham and Shirley Baptist church, London
Kreitzer, Larry J. tGran Bretae.na).
Insegnante seminariale di Nuovo Testamento al Regent's Park Col- Esaluzioie e int ronizzazione; Cielo, paradiso
lege dell'Università di Oxford, Oxford (Gran Bretagna).
Adamo e Cristo; Cotpo: Escatologiai Regno di Dío/Cristo; Risur- Marshall, I. Howard
rezione: Stoto íntermedio; viaggi nel mondo romono óocente di esegesi del Nuovo Testamento all'Università di Aberdeen,
Aberdeen (Scozia).
Kroeger, C. C. Cena del Signore, eucar6llq
Professore associato di studi classici e di ministero al Cordon-Conwell
Theological Seminary, South Hamilton (Massachusetts, USA). 'Martin, Ralph P.
-óoiJni.
Capo ui oipu.timento di studi biblici dell'università di Sheffield,
(Gran Bretagna).
- óiiio àettq teotoglo
Sheffield
di Poolo; Credo; Cultoi Dio; Inni' frammenti
Kruse, Colin G.
Assistente di Nuovo Testamento al Rydley College dell'Universita
innici, canti, conti spirituolii Ptotocallolícesimo
di Melbourne, Melbourne (Victoria, Australia).
Afflizíoni, prcve, dí"fficohà, ftibolazionei Chiamota, vocafione; Mì-
-É-r"riót"
Meve. Robert P.
.meriro dì ermeneutica del Nuoro I e"tamento e preside
nístero; SeDo, seryizio; Vittù e vizi della S"hool of Theology del Fuller Theological Seminary, Pa-
"rn".ito
sadena (California, USA).
Levison, John R. Spirituolitò
Professore associato di studi biblici al North Park College, Chicago
(lllinois, USA). -ó;;;;i. J, RamsaY
Michaels,
Creqzione e nuova crcqzione di studi r;lisjosi alla soulhwest Missouri Stale Universitv'
Snrinsfield
'
{Mjssouri, USA).
Lim, David S. Paólo nellq tradizione della Chiesa primitivai Pietro
Docente di teologia all'Oxford Centre for Mission Studies, Oxford
(Gran Bretagna). -Oà."níé Roger
-Mohrlang,
Pienezza ai ótgione al whitworth College' Spokane (Washington,
USA).
Luter, A. Boyd Jr. Amore
Professore associato di teologia biblica alla Talbot School of Theo- William G.
Morrice,
'-Àrri.ì'"nt"
logy della Biola University, La Mirada (California, USA). all'Università di Durham, Durham (Gran Bretagna)'
Celosiq, zelo; Gruzia: Nomef Salyatore: Vangelo Gioia
Diretfori e autori
XXII Dir€ttod e autori
Mollis, Leon
Preside emeriro del Ridley Colleee, Melbourne (Vicroria, Reasoner, Mark
Ausrralia).
";;';i;t- Assistente di studi biblici al Bethel college, st. Paul (Minnesota,
Iede., M ise rico rdia; peciar o, càl pa: perdo
no; :h;i;;;;;;;i
cio, offe ai Sa t vezza; rJo m o det t, i i ià, nl, usA).
tlili ìi"' ;;;:;;;:r:":i;;í ;; Cíttadinanza, romana e celeste\ PurìtA e ímpuríù| Roma e il Cri-
Moît, Stephen C. stianesimo rcmanoi Sístemi politíci
.Docente di etica sociale cristiana al Gordon-Conwell
-" Theolosical
r 'r\vrv'*.r Jc'
Se-
minary, Sourh Hamilron (Massach"raii, úsÀr.' Reid, Daniel G.
Aurorità civitei Etica Redattore presso la Intervarsity Press, Downers Grove (lllinois,
USA).
Mounce, Robert H. Angelí, arcqngell Elementí delmondo, Prigionia, prígioniero, Prin-
Do_cente e rettore cmerito del Vr'hìtwofh College, Spokane (Washing_ cípaîi e potesù; Satana, diavolo; Trionfo
ton, USA).
Predicozíone, kerigma
Robeck, Cecil M. Jr.
Noll, Stephen F. Professore associato di storia della Chiesa ed ecumenismo al Fuller
Docenre di studi biblicì alla Trinity Episcopal School Theological Seminary, Pasadena (california, USA).
_
Ambridge (Pennsylvania,
for Ministry, Conoscenza e dono dello conoscenzo', Linguei PrcJezia
USA).
Qumran e poolo
Rupprecht, Arthur A.
O'Brien, Peter T. Docente di lingue classiche al wheaton College, wheaton (lllinois,
VicereLrore e preside d€l Dipanimento di Nuovo Tesramenro usA).
_^ del Moo_
re I neologlcal College. Newtown (New South Wales,
Ausrraliat.-- Schiavo, schiqvitù; Sistema legale romano
ó.eneQlztone, dossologiq, rineraziamenrci Casa
pe di Cesare. coso ;m_
ote: L hrcsa lefiera ai: Leuerc, îotme episrctari, prii"-
('olossesi, Schmidt, Thomas E.
Senuoi Seque[o, comunione, partecipozionei Misîeroi Misri.n Professore associato di Nuovo Testamento al westúonî College, San-
Onesti, Karen L. ta Barbara (California, USA).
Disciplína, Ricchezza e poùertà
_.Profersore supplente di Iingua greca ed esegesi all.Eastern BaDtisr
Theotosicat Seminary, phitad;tph'ía (p"";;iú;;u.
Oiustiziq, pius izia di Dio
U-S;;ì"' ".P""' Schnabeì E. J.
Docente alla Bibelschule wiedenest della Freie Theologische Aka-
Osborne, Grant R. demie, Bergneustadt (Giessen, cermania).
^ Poc.enle di Nuovo Testamento alla Trinity Evangelical Divinity Sapienza
School, Deerfjeld (lllinois. USA).
Etmeneu I ica, in terprctarc paolo Schreiner, Thomas R.
Piofessore associato di Nuovo Testamento al Bethel Theological Se-
Paige, Terence p. minary, St. Paul (Minnesota, USA).
Assistente al Belfast Bible College. Belfasr (Noflhern
lrelandì. Circoncisionei Legge di Ctisto; Operc della Legge
ucmonr ed esotcismoi Filoso-fiai Spirito Sqnto

Painter, John Scott, James M.


Professore associato e assistente di studi religiosi a Assistente di studi biblici alla Trìnity lvestern University, Langley
veffiry.,Melbourne La Trobe Uni- (Bdtish Columbia, Canada).
(victoria, Australia)
Mondo, cosmologia Adozione, figliolqnza; Restaurazione di Isruele

Patzia, Arthur G. Scott, J. Julius


.Professore associato di Nuovo TestameIlto al Fuller Theological Se- Docente di studi biblici e storici alla Wheaton College Graduate
minary, Pasadena (California, USAI. School, Wheaton (Illinois, USA).
Canohei Filemone. leflpro o Immofialitài Víta e morte
Porter, Stanley E.
Seifrid, Mark A.
Professore associaro di sludi religiosi alla Trinily Western
ry.^Langley {Brirish Columbia. Cinada.y.
Universi- Assistente di ermeneutica del Nuovo Testamento al Southern Bap-
Pace, riconciliazionei Santità, santiÍicazione; Timore. pourc tist Theological Seminary, Louisville (Kentucky, USA).
In Cristo
Direttori e aulori XXIV Direttori e auiori
Silva, Moisés Twelftree, Graham H.
Docente di Nuovo Testamento al Westminster Theological Semina_ Ministro della Hope Valley Uniting Church, Adelaide (South Au-
ry, Philadelphia (Pennsylvania, USA). stralia, Australia).
Antíco Testamenlo in Paolo Guorígione, malattiai Segni e mírccoli
Simpson, John W. Jr. Watson, Duane F.
Redattore presso la Wm. B. Eerdmans Publishing Co., Crand Ra_ Professore associato di studi sul Nuovo Testamento e capo del Dì-
pids (Michigan, USA). partimento di religione e filosofia del Malone College, Canton (Ohio,
Tessolonicesi, letterc ai USA).
Díattiba
Stegner. ìffilliam R.
Docente di Nuovo Testamento al Carrett-Evangelical Theological Se- Vy'inter, Bruce W.
minary, Evanston (Illinois, USA). Direttore della Tyndale House, Cambridge (Gran Bretagna)
Diasporai Giudeo, Paolo come Retoríca
Stein, Robed H. witherington, Ben III
Docente di Nuovo Testamento al Bethel Theological Seminary, St. metodistì all'Ashland Theological semina-
Docenù di studi biblici e
Paul (Minnesota, USA).
ry, Ashland (Ohio, USA).
Getusalemme
Cristo: CristoloEia
Thielman, Frank
Professore associato di teologia alla Beeson Divinity School della
Wright, David F.
Samford University, Birmingham (Alabama, USA). Aisistente di storia della Chiesa al New College dell'Università di
Legge Edinburgh, Edinburgh (Scozia).
OmosessusitÌ; Sessualítà, morule sessuale
Thompson, Michael B.
Assistente di studi sul Nuovo Testamento al Sî. John's College, Not- Wu, Julie L.
tingham (Gran Bretagna). Consigliere alla Facolta di studi sul Nuovo Testamento del Logos
Foúe e debole: Insegnamento, patenesi: Píefra d'incíampo; Trodiione Evangelical Seminary, Pasadena (California, USA).
Elemenlí liturqici in P1olo
Tidball, Derek J.
Preside del Dipartimento di missionologia della Baptist Union Yamauchi, Edwin M,
of Docente di storia alla Miami University, Oxford (Ohio, USA).
Great Britain, Didcot (Oxfordshire, cran Bretagna).
Sociologia delle Chiese missionarie Ellenismot Gnosí, gnosticismo

Towner, Philip H.
fucercatore del Dipartimento di Nuovo Testamento dell,Università
di Aberdeen, Aberdeen (Scozia).
Codici domestici

Travis, Stephen H.
Vicepreside e assistente di Nuovo Testamento al St. John,s College,
Nottingham (Gran Bretagna).
Giudizio

Trebilco, Paul
Docente di studi sul Nuovo Testamento alla Knox Theological HaìÌ,
Dunedin (Nuova Zelanda).
Itinerati, progetti di víaggio, porusia apostolica
Tdtes, Allison A.
Docente di studi biblici all'Acadia Divinity Coltege dell,Acadia Uni-
versity, Wolfville (Nova Scotia, Canada).
Testimonianm
ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI

Abbreviazioni generali
A = Codice Alessandrino
ad loc, = al luogo interessato
AT = Antico Testamento
B = Codic€ Vaticano
C = Codice di Efrem il Siro
ca. = circa
cap./ capp, = capitolo/i
cfr. :
confronta
col./coll. = colonna/e
contra = coîtro I'opinione di
D= Codice di Beza
ebr. : eblaico
eCC. : eccetela
ed./edd. = acuradi
etal. = e altri
fr. = frammento
FS : Feslschrift
gr. = greco
km = chilometro/i
lett. = letteralrnelte
LXX = Settanta
MMM = Manoscritti del Mar Morto
MS/MSS = manoscritto/i
n = in nota
n.s. : nuova sede
NT : Nuovo Testamento
p./pp. = pagtuta/e
pace = corl. buona pace di
par, = parallelo/i
pas&rz= e altrove
pl.: plurale
priv.: edizione p vata
Q = fonte Q (Quelle)
R = rabbi
rec- : recensione
!ist,: ristampa
riv. = edizione dveduta e corretta
S = Codice Sinaitico
Elenco delle abbreviazioni XXVIII XXIX Elenco delle abbreviazioni

Sir
:=Isaia
s.d. = senza data Siracide
SeC, : Secolo Is
s.\, = sub yerbo Ger = Geremia
sy : versione Siriaca Lam = Lamentazioni
Tg. = Targum Bar : Baruc
TM : testo masoretico Ez = Ezechiele
v./w. : versetto/i Dn : Daniele
v.l. = lezione variante Os : Osea
vol./voll. = volume/i Gl = Gioele
g,/gg = paragrafo,/i
Abd = Abdia
Gn = Giona
Versioni della Bibbia Mi : Michea
CEI = Confercnza Episcopole Italiana cdizioni Pastorali Italiane, Ro- Na = Nahum
ma l97l) Ab = Abacuc
NEB = NeÌr ,Erclrsh Bible (Iolnt Committee on the New Translation Sof : Sofonia
ol the Bible 1970, l97l\ Ag = Aggeo
NIV : New Intemqtional Versíon (International Bible Society 1973, Zc : Zaccaria
1978, 1984) Ml = Malachia
NRSV = Nen Àeyised Standard Version (Dtvision of Chdstian Edu-
cation oîthe National Council of the Churches of Chdst in the U.S.A. Nuovo Testamento
1989) Mt : Matteo
NV : Naovris,za (EdizloniPaoline, Cinisello Balsamo 1987)
Versione Mc : Marco
RSV = Rer6ed Slarda Version (Division of Christian Education of Lc : Luca
the National Council of the Churches of Christ in the U.S.A. 1946, Gv = Giovanni
1952, r91 t) At = Atti
Rm: Romani
l-2cor = I e2 Coîttrzi
Libri della Bibbia Gal : Galati
Antico Testamento Ef = Efesini
cn = Cenesi Fil = Filippesi
Es : Esodo Col = Colossesi
Lv = Levitico 1-2Ts= I e 2 Tessalonicesi
Nm = Numeri 1-2Tm = l e2Timoteo
Dt = Deuteronomio Tt : Tito
Gs: Giosuè Fm : Filemone
Gdc : Giudici Eb = Ebrei
Rt : Rut Gc : Giacomo
1-2sam = I e2Samuele 1-2Pt=le2Pietro
1-2Re=le2Re 1-2-3Gv = 1,2 e 3 Giovanni
l-2Cr - | e 2 Cronache Gd = Giuda
Esd = Esdra Ap = Apocalisse
Ne = Neemia
Tb = Tobia Deuterocanonici e LXx
Gdt = Giudirta
Est : Ester Bel = Bel e il Draeo (Dn 14)
1-2Mac: I e 2 Maccabei l-2Esd = | e 2 Esdîa
Gb = Giobbe 4Esd = 4 Esdra
Sal - Salmi Epcer = Lettera di Geremia (Bar 6)
Pr = Proverbi 3-4Mac = 3 e4Maccabei
Qo = Qohelet OtAzar = Preghiera di Azaria (Dn 3,25-90)
Ct = Cantico dei Canlici OrMan : Preghiera di Manasse
Sap : 5u'i"nru Sus = Stoda di Susanna (Dn 13)
Elenco delle abbreviazioni XXX XXXI Elenco delle abbreviazioni

Apocrifi dell'Antico Testamenlo Quqesl. Evan, = Quaestiones Evangeliotum


1-2-3En = Versioni etiopica, slava ed ebraica di Eroci
Serm. = Sermones

2-3Bat : Yersioni siriaca e greca dell'Apocalisse di Baruch Aristide


Ahiq:41r10o, Apol. = Apologio
ApAbr : Apocalisse dí Abrumo
ApEl = Apocalísse di Elia Cipriano di Cartagine
ApMos = Apocalisse di Mosè Ep. = Epístulae
ApSof = Apocalisse di Sofonia
AsIs = Ascensione di Isaís Cidllo di Gerusalemme
AsMos = Ascensione di Mosè (o Testamenlo di Mosè\ Cat, = Cqlechesi
Ep. Arist- =
Lelteru di Aristea
Giub- : Libro dei Giubílei Clemente di Alessandria
Gius.eAs. = Oiuseppe e Asenat Poed. = Il Pedogogo
LAB = Antichítà Biblíche dello Pseudo-Filone Ptott, = Protrettíco ai Greci
Mart. Is. : Marti o di Isaia Strom. = Stromata
Or. Sib- = Orucolí Sibillini
Ps--Foc. : Pseudo-Focilide Clemente di Roma
Ps- .Sa1- : Salmi di Salornone l-2Clen = Ie2Le era oí Corinzi
Tesl. XII Palr. : Testamenlo dei Dodici Patriorchi
Test. Abr. = Testomento di Abrqmo Epifanio
Test. Aser =
Testsmento di Aser Haer. = Haereses
Test. Ben. =
Tesîamento di Beniamino Mens. - De mensuris el ponderibut
Test. Don = Testqmento di Dan
Eusebio
Test. Gad =Testqmento di Gad
Test. Gb = Teslamenlo di Giobbe Dem. Ev, = Demo slratio Evqngelica
Test. Giudo = Testamento di Giudo Eccl- Theol. = De ecclesioslica lheologia
Test- Gius- = Testamento di Giuseppe Hist. Eccl. = Historío Ecclesiastico
Test- Iss. = Teslafiento dí Issacar In Ps. = Commenlorius ín Psalmos
Test. Levi - Testsmento di Levi Praep. Ev. = Prseparatio Evangelica
Test. Mos = Testsmento di Mosè (o Assunzìone dí Mosè)
Test. Neft. = Testqme to di Neftali Giovanni Crisostomo
Test. Rub. : Testomenfo di Ruben Hom. Ml- = In Màtthoeum Homiliae
Test- Sal. = Tesîomento dí Solomone Regn. = De Regno
Test. Sim. : Testomento di Simeone
Tesl. Zab. = Teslomento di Zabulon Girolamo
VitAE : Vita di Adamo ed Eva Ep. = Epistulae
Vit. ProJ. : Libro dei Proleti (seguito dall'abbreviazione del profeta) Vir. = De Viribus lllustris
Giustino
Letteratum protocrisliana I-II Apol. = Apologiae I-II
Barn- = Lettera di Bornaba Diql. = Díologus cum Tryphone Judaeo
Did. : Didachè
Ignazio di Antiochia
Diogn.: Letterc a Diogneto
M. Polyc. = Mattitio di Policaryo Eph- = Epìstula ad Ephesios
Magn. = Epìstulo ad Magnesíos
AgostiIIo Philad. = Episrulq qd Philadelphios
Civ. D. = De Civilate Dei Polyc. = Epistula ad Polycorpum
Conf- : g6o7"tt,on"t Rom. = Epistuls ad Romanos
De cons- : De consensu E angelistarum Smyrn. = Epistula ad Smyrnaeos
De Ttin, = De Trínitate Trall. = Epístulo qd Trullionos
Ep. : Epistulae
Hom. = Homiliae
Elellco delle rbbrcYisziori XXXII xxxllr Eletrco delle sbbrcvirzioni

lppolito di Roma Antigono di Caristo


Trud. Apost. = Traditio Apostolica Ist. = Istoridn Poradoxan Synqgagè
Ireneo di Lione Apollodoro di Atene
Adv, Haer- = Adversus Hsereses Bib. = Bibliotheke
origene Appiano
C. Cels- = Contra Celsum BCiv. : Bells Civilia
Comm. Jo, = In Johonnem Commenlatius Hist. Rom. = Historio Romano (Rómaika)
Comm, ML : In Motlhaeum Commenlarius Mith. = Mithridateios
Policarpo Apuleio
Phil. = Epístula od Philíppenses Met. = Metamorphoses
Pseudo-Clemente Arato
Hom. :
Homiliae Clementínae Phaen. = Phaenomena
Recogn. : Supplemenlum od Recogniliones Clemenlinas
Aristofane
Teofilo di Antiochia Thes, = Thesmophotizousai
AutoÌ. = Ad Aulolycum
Aristotele
Tertulliano Cael- : De Caelo
Adv. Marc, = Adversus Morcionem Eth. Nic. = Ethica Nicomochea
De An- = De Animo Mund. = De mundo
De Bopt. = De Baptismo Pol- = Politica
De Cor- = De Carae Chtisli Pr. = Problemols
De Proesc. = De Pruescriplione Hserelicorum Rh, = Rhetorica
Nal. = Ad Nationes
Pud. = De Pudicitia Aulo Gellio
vangeli apocrifi
NA = Noctes Alticae

Ev. Ba h. = Evanqelium Bortholomaei Cicerone


Ev, Eb. = Evangelium Hebrqeorum Coecín. = Pro Caecína
Ev. Ebion- = Evongelium Ebionílum De Or, : De Orotore
Ev. Eg. = Evangelíum Egyptiotum Div. = De Divinqtione
Ev, Nsass. = Evangelìum Nqassenorum Fam. : Epistulqe od Familiates
Ev. Peti :
Evongelium Petri Flac. = Pro Flacco
Ev. Thom, = Evangelium Thomqe Inv. Rhet, = De Inyenîione Rhetorica
Leg. = Pa 1"ti6ut
Scrittori e fotrti classici ed ellcnistlci oÍ1. = De oÍliciís
Phil. : Orationes Philippìcse
AnIh. Pql. = Anthologia Palqtina Rob. Post. = Pro Rabirio Postumo
C. H. = Corpus Hetmeticus Top. = 7eO;"o
Inscr, Cos = r . R. Paton-E. L.}licks, The InscÌiptions oJCos,l89l Tusc, = Tuscltlonae Dispúationes
Orph. Frog. = Frommenti Orîici
POxy = P7p;ti Oxyùtnchus Diodoro Siculo
PRyl = Papii Rylands Bib. = Bibliothekè
Achille Tazio Diogene Laerzio
Leuk. = Tq kata Leukippen kqi Kleitophònta Vit. = Vítae

Ammonio Dione Cassio


Diff. : Peri omoian kai daíphorón lexeón Hìst. = Historía Romana
Elenco delle abbreviazioni XXXIV
Elenco delle abbreviazioni
Dione Crisostomo
De Homerc = De Homerc eî Socrote Leg. = 1"ro11o ad G7ium
Or, = Orationes Leg. All. = Legum Allegotiae
Migr. Abr.= De Migratione Abrchqmí
Dionigi d'Alicamasso Muf. Nom. = De Mulatione Nominum
Omn. Prob. 216. : Quod Omnís Ptobus Liber Sil
Anî. Rom, = Antiquitates Romattae
Op. Mund. = De Opficio Mundi
Demostene Postet C. = De Posle tote Caini
Lacriî. = Adversus Lacùîum Pruem. Poen. De Praemiiî el Poenis
Quaest. i Gen. = Quaestiones ín Genesin
Elio Aristide Quaest. in Ex. = Quaesliones in Exodum
Rer. Diy. Het. : Quis Rerum Díyinarum Heres Sil
Oraf .= Orationes
Sacr. - De SactiÍiciis Abell et Caini
Ennio Som. = De Somnís
Spec. Leg. = De Specialibus Leqibus
Ann. = Annales Virt. = De Vittutíbu:r
Epitteto Vit. Cont. = De Vita Contemplativa
Vit. Mos. = De Víta Mosis
Disc, = Discorsí
Diss. : Dissertationes Filostrato
Erodoto VA : Vita Apollonii
Híst. : Histotiae Firmico Malerno
Eschilo Err, prof. rel. = De Errore Profanarum Relígionum

- Septem contra Thebas Gaio


: Supplices Inst. = Institutiones
Esiodo Galeno
Op. = Opeta et Dies De Placítis = De Placitís Hippocr.rtis et Platonis
Euripide Giamblico
Hipp. = 11i,Oo1r1ut Mtsî. - De Mysletiis
IA = Iphygenia AulídensÌs
Giovanni Malala
Eustazio
Chron. = Chronographìa
Od. = Parekbolai eìs tèn Omèrou Odvsseian
Giovenale
Filone di Alessandria
Sat. : Satirae
Abr. = De Abruhamo
Aet. Mund, = De Aeternitate Mundi Giuseppe Flavio
Agtic. = De Agricultura Ant. = Antiquitates Judaicae
Chet, = De Cherubim Ap. = Contra Apíonem
Conf. Ling. - De Confusio e Linguarum Bell. = Bellum Judaicum
Congr, = De Congressu Eruditionís Graîia Vít, : V|IA
Decal. : De Decqlogo
Det. Pot. Ins. : Quod Deîeius Potio lnsídiari Soleat Giustiniano
Deus Imm. = Quod Deus Sit Immutabilis Digest. : Digesto delle leggi romane
Ebr. : De Ebríetate
Flacc. = In Flaccum Isocrate
Fug. : 1)s Prtt el Inventíone Anti. = Attîidosís
Gi*. : De Gizantibus Dem. = Demonícus
Jos. = De Josepho Panath. = Panathefiaicus
Paneg. = PanegJricus
Elenco delle gbbreviazioni XXXVI XXXVII Elenco delle rbbreYiazioni

Livio De gen. = De genio Socratis


Epit. : Epítomae De sera = De sero numinis vindicta
Lib. Educ. = De Liberi Educandis
Hisl, - Historiqe
Mor- : Morolia
Luciano di Samosata Non posse Suqv. = Non posse Suavítet yivi Secundum Epicuram
Hemot. = Hetmotimus
PomP. = PsnPsirt
Philops- Quaesl. Rom. = Quaestíones rcmanae
= Philopseudes
Quomodo qdul. =Quomodo adulescens poelas oudìre debeot
Nicola di Damasco Thes- : Theseus

Vìt- Coes. = ntu Cseso s Polibio


Omero Hist. = Historiqe
Il. = Iliade Proclo
Orazio
In Tim. = In Platonis Timaeum commentatii

Cqm. = Carminq o Odes Pseudo-Callistene


Sat. = Satirae Hisl. Alex. = Historia Alexandri Mogni
Ovidio Quintiliano
Met, = Metamotphoses Inst. : Institutio Orato a

Pausania Sallustio
Desù. = Perigegèsis tès Ellqdos Iug. = Bellum lugurthinum
Pindaro Seneca
Isthm. : Odi Istmiche Clem- = De clementia
EP- : Eqistuloe
Platone
Senofonte
Alc. = Alcibiades
Ap. = Apologia Hell. = Hellènika
Cra. : Cralilo Mem- = Memorabilia
Leg. : Tatt; Silio Italico
Resp. : Repubblica
Soph. : SoJista Pun. : Punica
Symp. = Slarotio Sofocle
Tht. : Teeleto :
Ti. : Timeo
El- Elecha
OC = Oedipus Coloneus
Plinio il Vecchio Stobeo
HN = Naturalis Histotia Ecl. = Eclogqi
Plinio il Giovane Strabone
Ep. : Epístulae Geo- = Geagraphía
Plutarco Svetonio
Alex- = Alexqnder vitaXII Caesaru i
Ant. = Antonìus Caes. = ,lulius
Caes. = Caesqr Claud. = Divus Claudius
Cic- : Cícero Dom. = Domilionus
Quoest. Conv. = Quoestiones convivqles Ner. = Neto
De deÍ. or, = De defeclu oraculorum Tib. : Tiberius
De fac. = De fqcie in orbe lunae Vesp, = Vespqsianus
XXXIX Elenco delle abbreviazioni
Elenco delle abbreviazioni XXXVIII
Tacito
4QPBtess = Benedizioni dei Patríarchí
QPhyl = Filafteri
Ann. = Annales 4QPrNab = Preghieru di Nabonide
Hist. = Histo ae 4QpsDan A = scritti dello Pseudo Dadele
4QPsJosh = Salmi di Giosuè
4QShirShabb : Inni per il sacrìrtcio del sabato o Liturgia angelica
Tucidide
Hist, = Lq guero del Peloponneso 4QTeharot D = Melkisedek e Melkiresha
4QTestim = Testimonia
Vale o Massimo 4QtgJob : Targum dl Giobbe
Fact, ac Dìct. : Factorum ac dictorum memorubílíum librí 4Qtglev = Targum del Le't ltìco
4QZodlac = testo magico
Virgilio 5Q15 = descrizione della nuova Gerusalemme
Aen, = Eneíde llQM = -Rolo/o della guerra
I lQMetch = Melchisedek
Mrnoscritti del Msr Morto llQpaleoLev - copia del Lerilico in caralleri paleo-ebraici
llQPs" : Librc dei salmi
1Q,2Q,3Q ecc.: numerazione delle grotte di Qumran, dove è stato llQShirShabb= Inni per il sacfirtcio del sabato
rinvenuto del matedale scritto. Per esempio, 1Q = prima grotta di llQTemple = Roîolo del tempío
Qumran (segue l'abbreviazione o il numero del documento). llQtgJob : Targum dr Globbe
1Q2'l = Libto deí misteri (lQMyst) CD : Documento di Damasco (dalla Genizah del Cairo)
1Q32 : Descrizione della nuova Gerusalemme (lQJNar)
lQapGen = Apoctífo della Genesí Targumirn
tQH = Inni (Hódaíót)
lQlsa"b = libro biblico di Isaia, prima o seconda copia Frg, Tg. = Targum frqmmentarío
lQM = Rofolo della guerta (MilkamA) Sam Tg. : Taryum Samatitano
lQpHab = Pesl,er su Abacuc Tg. Esth I, II = I o II Targum di Ester
lQS :
Regola dello comunità (Serek hayyahad) Tg. Isa = Targum di Isaia
lQSa :
Regola dell'assemblea o Regola messiInica Tg. Ket : Targum deglí Sctitti
lQSb = Regola delle benedizíoní Tg. Neb. = Targum deí Prcleti
2Q24 = Descrizione della nuova Gerusalemme (2QJNar) Tg. Neof. : Torgum Neofiti I
3Ql5 = Roîolo di rame Tg, onq = Torgum Onqelos
4Q139 : ordinanze o commenti sulle leggi bibliche Tg. Ps-J. = Taryum Pseudo-Aionata
4Q169 : Peshet su Nahum Tg. yet, I : Targum YetuÍqlmi I
4Ql7l = Pesiel sui Salmi Tg. Yet. II = Targum Yeruíalmí II
4Q174 = vedi 4QFlot Yem. Tg. : Tatgum Yemeníta
4Q176 = Consolqzioní (Tanhúnîm)
4Q186 = yedl 4QMess ar Tmttati della Mishra, d€lla Tosefta e del Talmud
4Q246 = wdi QpsDan A
4Q280 : vedi 4QTeharot D P€r distinguere i trattati che nella Mishna, nella Tosefta' nel Tal-
4Q400-407 : vedt 4Qshirshabb mud babilonese e nel Talmud gerosolimitano hanno la stessa sigla, vi
4Q504 = Porole delle luminaríe (4QDibHam") poniamo davanti rispettivamente le lelrerc m, t, b, e y.
4Q513-514 : ordinanze o commentari sulle leggi bibliche
4QAgescreat = Le erc della creazíone Ar = 'Arakhin
QBetah : Berakót
4Qcryptic : testo magico AZ = 'Avoda Zara
4QEn Giants"' : frammenti di I Enoch dal (Libro dei giganti)) BB : Baba Batru
4QEn's : îrammenti di, I Enoch Bekh : Bekhorot
4QEnastr"g : frammenti di I Enoch dal <Libro dell'astronomio) Bet = Berukhot
:
4QFlor = Florìlegíum (Midrashim escatologici) Bes Be6 (Yom Tot)
4QM" = MithamA Bik : Bíkkurím
4QMess ar - ls5lq.messianico,' aramaico BM = Baba Me$i'a
4QMMT : Miqsat Mq'aíè fórA (lettera halakica) BQ : Baba Qumma
Elenco delle abbrcviaziori XL Elenco delle abbreviazioni
Dem - Demaí Trattati di Nag Hammadi
Ed = 'Eduyot ActPi = Atti di Pieîro
Er = 'Eruyin
Gir = Giuin Erver = Vangelo di Verità
Hag : Eagigo
Hql : HaUo Altre opore rabbiniche
Hor : Horqyot
Hul : Hullín
AgBet = Aggodat Bereshit
Kel = Kelím ARN = Avot deRabbí Nalan
Ket = Keritot DER = Derekh Eres Rabba
Ket = Ketubbot DEZ = Derckh Erc$ Zula
Kil = Kil'ayim Kolla = KaUq
Mqas : Mo'ssrot Mekh = Mekhilta
Mqk = Makkot MekhSh = Mekhilto deRobbí Shim'on b. Yollai
Mskh = Mskhshìrin MShir = Midrash Shir HoShirim
Meg = 1'4stí11, MTeh = Midrash Tehillim (Shoher Tov\
Meil = Me'ila PesR= Pesiqta Rabbati
Men = Menahot PesK= Pesíqta deRav Kahana
Mid = Middot PRE = Pirqe deRabbi Eli'ezer
Miq = 74;Oro'o, R :Rabbo (l/eceduto dall'abbreviazione del libro biblico: per esem-
MQ = Mo'ed Qqlqn pio, GenR = Genesí Rabbo)
MSh = Ma'dset Sheni Sem = Semqhot (Evel Rabbatù
SiJra = SíÍru
Ned = Nedarìm SíÍre = Sifre
Neg = P"fo'1. SoJ : 5o7"r;^
SOR : Seder 'Olam Rabbs
Ohal : Oholot Yalq : Ys1tr1
Orl = 'Orla
Periodici, operc di consultazione e collane
Pes = Pesahim AB = Anchor Bible
Qid : Qíddushin ,4rD = Anchor Bible Dictionary
Qin :
Qínnim ABQ = America Bsplisl Quarte J
RHSh : Rosh HoShana ACNT
San = Sonhedrin = The Augsburg Commentary on the New Testament
AGJU = Arbeiten zur Ceschicbte des antiken Judentums und des Ur-
Shab = Shabbat
chdstentums
Sheq = 51t"no11^
Shevi: Sheví'it AGSU = Arbeiten zur Geschichte des Spàtjudentums und Urchristen-
tùms
Sheeu = Shevu'of
Sot = Sola AJBI = Annual of Íhe Jopanese Biblical Institute
Suk = Sukka AJT = American Jownal of Theology
Toan : Ta'anit ALCHJ = Arbeiten zur Literatur und Geschichte des heltenistischen
Judentums
Tsm = Tamid ALUOS = Annual of Leeds Uniye$ity Oríental Socíet!
Tem = Temura
Ter = Terumot AnBib = Analecta Biblica
TevY = Tevul Yom ANET = J. B, Pritchard (ed.\, Ancient Nesr Eastern Texts
Toh = Toharot ANF = A. Roberts - J, Donaldson (edd.), Ante-Nicene Fathers
uq = 'uq$in ANRW = Aufstieg und Niedergang der rómischen Welt
Yod : Yadq)im ASNU = Acta seminarii neotestamentici upsaliensis
Yev : Yeeamol ATANT = Abhandlungen zul Theologie des Alten und Neuen Testa-
Yom : Yoma ments
Zav : Zqvim ATLABibS = American Theologicat Library Association Bibliogra-
Zer = Zera'im phy Series
Zev = Zevahim AUsBR = Austrulian Bíblical Review
Elenco delle abbreviazioni XLII XLIII Elenco dell€ .bbreviazioni
ATR : Anglican Theological Review CT =
Christianity Today
AUSS : Andrcws UniÙersít! SeminarÌ Studies CTM :
Concordia Theological Monthly
BA : Biblícol Atchaeologist CTR = Criswell Theological Review
BAGD : W. Bauer - w- F. Arndt - F. W. Cingrich - F. w. Danker, CUrTM = Curîenls in Theolog, and Mission
Greek-English Lexicon of the Nev, Teslament and Other Early Chris- CV : Communio Viatorum
tion Literature DJD : Discoveries in the Judagan Desert
BAR : Biblical Archaeologist Reader DJG : Dictionart of Jesus snd the Gospels
BBB : Bonner biblische Beitràge DRev = Do,/rnside Revievl
BBR = Bulletin for Biblical Research DSB = Daily Study Bible
BCJ = Brown Classic in Judaica DTAT = E. Jenni - C. Westermann (edd.\, Dízíonario teologico del-
BDB = F. Brown - S. R. Driver - C. A. Briggs, Hebrcw and English I'Antico Testamento, 2 voll., Marietti 1978
Lexicon of rhe Old Testament DTT :.Dansk teologisk tidsskriÍt
BDF = F. Blass - A. Debrunner - R. W. Fvík, A Grcek Grummat EB = Etudes bibliques
of the New Testament and Othet Earl! Chrístian Liletalure (U versi- EBC = The Expositor's Bible Commentary
ty of Chicago, Chicago 1961) EBT = Encyclopediq of Biblical Theology
BETL : Bibliotheca ephemeridum theologicarum lovaniensium EDNT = H. Balz - c. Schneider (edd,.), Exegetical Díctionary ol the
BEVT = Beitràge zur evangelischen Theologie New Testament
BG : Berlin Gnostic codex EGT = The Expositor's Greek Testament
BGU : Agyptische Urkunden aus den Museen zu Berlin: criechische EHS :
Europàische Hochschulschriften
Urkunde I-VIII (1895-1933) EKKNT : Evangelisch-katholischer Kommenlar zum Neuen Testament
BHT : Beitrage zur historischen Theologie ELS = Enchitidion Locorum Sanctorum- Docamenta S. Evangelii Loca
Bib = Biblica Respicientis
BibOr = BibÌica et Orientalia EncJud = EncJclopaedia Judaica (1911)
BibS(F) : Biblische Studien (Freiburg 1895-) EvQ = Evangelícol Quarterly
BibS(N) = Biblische Studien (Neukirchen l95l-) EvT : Eyangelische Theologie
BJRL = Bu etin oÍ the John Rylands University Library of Manchester ExpTim = Exposítor! Times
BJS : Brown Judaic Studies FB :Facet Books
BMI = The Bible and Its Modern Interpreters FF = Foundations and Facets
BR = Biblicol Research FIRA = Fontes Iuris Romani Antejustiniani
BRev = Bíble Revíew FJ = The Foundation of Judaism
BS = Bollingen Series FN = Fílologiq Neotestqmentaría
BSac : Bihliotheca Sacra FRLANT = Forschungen zur Religion und Literatur des Alten und
BT : The Bible Translotor Neuen Testaments
BTB = Biblícal Theolog/ Bulleîin GBL = Das Gìoje Bibellexikon
BU = Biblische Untersuchungen GLNT = G. Kittel - C. Friedrich (edd.), Gronde lessico del Nuovo
BZ = Bíblísche Zeirschrift Teslamento, 16 voll., Brescia 1965
BZNW = Beihefte zut Zeítschrí.fl fih die neutestamenllíche W issenschqft CNC = Good News Commentary
CAH = Cambidge Ancient History GNS : Good News Studies
CBQ = Catholic Biblicql Quattetl! GNTE = Cuides to New Testament Exegesis
CCWJCW = Cambridge Commentaries on writings of the Jewish and GTJ : Grace Theological lournal
Christian World 200 B.C. to A.D. 200 HBD = Hqrper's Bible Dictionaty
CD : K. Barth, Church Dogmotics HBT : Horizons in Biblical Theolog/
CG = Nag Hammadi Gnostic Codices HDB : J. Hastings (ed.), A Díctionqry oÍ the Bible
CGTC = Cambridge Greek Testament commentary HDR = Harvard Dissertations in Religion
CIG = Cotpus Insc ptionum Grqecarum I-lV (1828-1877) Herm = Hermeneia
CII = I. B. Frey (ed.), Corpus Inscriptionum Iudqicatum I-Il HeyJ = Heythrop lournal
(1936-1952) HNT = Handbuch zum Neuen Testament
CIL : Corpus Inscriptionum Lalìnqrum I-XI (1862-1943; 1893:-) HNTC = Harper's New Testament Commentaries
CNT = Commentaire du Nouveau Testament HSM : Harvard Semitic Monographs
ConB = Coniectanea biblica HSS : Harvard Semitic Studies
CovQ : Covenqnt Quqrterly HTKNT = Herders theologischer Kommentar zum Neuen Testament
CRINT S, Safrai et al. (edd.), Compendiq Retum [udaicarum ad
= HTR = Hanad Theologicql Reyiew
Novum Testamentun (Fortress, Philadelphia 1974, HTS - Harvard Theological Studies
Elenco delle abbreviazioni XLIV Elenco delle abbreviazioni

HUCA = Hebrew Union College Annual Nllt llr = Mùnsterische Beitriige zur Theologie
HZ = Historische ZeítschriÍt r leycrK =Meyer Kommentar
IB = The Interprcter's Bible (New York 1951-1957) MM - J. H. Moulton - G. Milligan, The Vocabul1ry of the Greek
IBS t (.\tunent, Illustruted lrcm the Popyfi ond Other Non-Literqrt Sour-
= Irish Biblical Studíes
ICC = International Critical Commentary r'r'r ( 1930)
IDB = G. A. Buttrick (ed..), Interyretet's Dictionary of the Bible MNTC = Moffatt New Testament Commentary
IDBSUp :
Supplementary Volume to lDB MI'AT = A Manual of Palestínian Aramaic Texts
IEJ = Isruel Explorution Journal MsB = Monografie di. Benedicti a
ILS = Inscriptiones Latinae Selectae (Berlin 1892) N,4 /'7 = Nestle-Alard, Novum testamentun Grsece,26^/2'7^ ed.
Int = Interpretotion NAC = The New American Commentary
lntc = Interpretation Commentaries NCB : New Century Bible
ISBE = IntetnaÍíonal Standard Bible Encyclopedía NCIB = New Clarendon Bible
ITQ = 17;t1t Theological Quafterly NedTTs :
Nederlands theologisch tijdschtift
IVPNTC : Intervarsity Press New Testament Commentary Nev/Docs New Documents lllustratíng Ear'
= G. H. R. Horsley (ed.),
JAAR : Journal of the American Academ, of Religion I,y Chtístíanity
JAC = Jahrbuch îtir Antike und Christentum NICNT = The New Intenational Commentaly on the New Testament
JAOS = Journal of the Ame can oriental Societ)/ NIDNTT - The New International Dictionati af the New Testament
'fheology
JBL = Journal oÍ Bíblical Literuture
JBR = lournsl qf Bible ond Relígion NIGTC = New lnternational Gr€ek Testament Commentary
ICBRF : Journal oÍ the Chtistian Brcthren Research Fellorrship NRT : Nouyelle revue théologíque
JCSR = Journsl of Comparative Socíology and Religion NT = Novum Testament m
IES = Joutnal of Ecumenical Studies NTA = New Testament Abstracts
JETS = Ioumal oÍ the Evangelical Theologicql Sludies NTS = Novum Testamentum Supplements
JJS = Journal ol .lewish Studies NTAbh : Neutestamentliche Abhandlungen
.INES : Joumql of Nesr Eastern Studies NTD : Das Neue Testament Deutsch
IQR = lewísh Quarterly Review NTG : New Testament Guides
JR = Joumal of Religio NTOA = Novum Testamentum et Orbis Antiquus
.lRE : Jou ql of Relígious Ethics NîR : New Theology Review
JRH = Journal of Religious Histot) NîS = New Testament Studíes
IRS = Journal of Roman Studies OBO : Orbis Biblicus et Orientalis
.lSJ = Journal îor îhe Study of Judsism in the Persiqn, Hellení|tic OBT : Overtures to Biblical Theology
and Roman Peùod OCD : N. G. L. Hammond - H. H. Scullard (edd.), Oxfotd Clossícql
JSNT = Joumsllor the Studl of the Ner4 Testament Dictionary (ed. it., Cinisello Balsamo 1995')
JSNTSS = Journal for the Study of the New Testament Supplement OTP = J.H. Charl€sworth (ed.), TheOld Testqment Pseudepígtspha
Series PC = Proclamation Commentades
ISOT : Joutnal Íot the Stud! of the Old Testamenl PEQ = Palestine Explorutíon Quatterly
JSOTSS = Journal for the Study of the old Testament Supplemment PG : J. Migne, Patrologia Grsecq
Series PcM : K. Preisendanz, Papyi Graecae Magicae,2 voll. (1928-1931)
JSPSS : Journal for the Study of the Pseudepigrapha and Related PRS = Perspectives in Religíous Studies
Literature Supplement Series PTMS = Pittsburgh Theological Monograph Series
JSS = Joumal of Semitic Studíes PTR = Ptínceton Theologicol Review
JTS - Journol of Theological Srudies QD = Quaestiones Disputatae
JTSA = Joumal oÍ Theology fot South Aftica RAC = Reallexikon fúr Antike und Chtislentums
KeK : Kritisch-exegetischer Kommentar úber das NT RB = Rerue Biblique
KNT = Kommentar zun Neuel Testament RE = Real-Encyclopàdíe der klassischen Alteúumswissenschaft, Paùly-
KP = K. Zíeclet (ed.\, Der Kleíne Pauly Wissowa
LAE : A- Deissmann, Light fron the Ancient Eqst RelS -
Relígious Studies
LEC = Library of Early Chistianity Re/SRev = Religious Studies Revievl
Louw-Nida : J. P. Louw - E. A. Nida (edd.), Greek-English Lexicon llestQ = Restotation Quarterly
LQHR : London Quartetly and Holborn Reyiew IlevExp = Reúew ond Expositor
LSJ: Liddell-Scott-Ioîes, Greek-English Lexicon RevQ = ReYue dí Qumtan
LTi : Luíherun Theological Journal ROG =
:
Religion ín Geschichte und Gegenv/art
LW : J. Pelikan - H. T. Lehmann (eód,.), Luthels Works |IHPR Revue d'histoirc et de philosophíe relígieuses
Elenco delle abbreviazioni XLVI \ I,VII Elenco delle abbreviazioni

RivB : Rírtista Biblicq ltaliana tQ = Theologische Quartalschrift


RNT : Regensburger Neues Testament I RE= Theolosische Realenzlklopàdie
RQ : Restorution Quarterly liinJ = Triníty Joumal
RSB : Religious Sfudies Bulletin IS = Theologícal Studíes
RST : Regensburger Studien zur Theologie '15FBul = Theological Students Fellowshíp Bulletin
RTR : The ReÍormed Theologícal Revíew 'IToday - TheoloqY TodaY
SA = Studia Antiqua IIyOT = Theological llordbook of the Old Testament
SAJ : Studies in Ancient Judaism l'ynB = Tyndole Bulletin
SANT : Studien zum Alten und Neuen Testament IZ : Theologische zeitschrifl
SAOC : Studies in Ancient oriental Civilization IJRSCNT = United Bible Societies G/e€k Nelr Testament
SBEC : Studies in the Bible and Early Chistianity IISQR = Uníon Seminar! Quaúetly Re|iew
SBLASP = Society ol Biblical Literature Abstracts ard Seminar Papers VC = Vigiliae Christianoe
SBLDS = SBL Dissertation Series YoxEr = Vox E|angelíc.r
SBLMS = SBlMonograph Series l/T = Vetus Testamentum
SBLSBS = SBL Sources for Biblical Study VTS : Vetus Testamentum Supplements
SBS = Stuttgarter Bibelstudien WA = Weimar Ausgabe (edizione delle opere di Lutero)
SBT = Studies in Biblical Theology WBC = Word Biblical Commentary
ScrHier : Scripta hierosolymitana wEC = Wycliife Exegetical Commentary
SCJ = Studies in Christianity and Judaism wMANT = Wissenschaftlìche Monographien zum Aìten und Neuen
Schùrer = E. Schùrer, Stofia del popolo gíudaico ol tempo di Gesù I ostament
Cristo (175 a.C.-135 d.C.),2 voll., Brescia 1985-1987 ll/Tl = Westminsler Theologicql Journal
SE = Sludia Evangelica " wUNT = Wissenschaltliche Untersuchungen zum Neuen Testament
SEA : Svensk Exegethk Arsbok l/W = Word and World
SEG = Supplementum Epigraphicum Craecum (Leiden 1923-) /.AW = Zeítschrift îùr die altîestame îliche WissenschaÍt
SESJ : Suomen Ekseegeettisen Seuran Julkaisuja IBNT = Zùricher Bibelkommentare: Neues Testament
SIG3 : Sylloge Inscriptionum Graecarum (3" ed.; Leipzig 1915-1924\ ,'/.KT = Zeitschtíft lùt katholische Theologíe
SJ : Studia Judaica /.NW = ZeitschriÍt Íùr die neuîestamentliche Wissenschaît
SJLA = Studies in Judaism in Late Antiquity /.RGG = Zeitschtift fù Religions- u d Geístesgeschichte
SJT = Scottísh Journql for Theology ISNT = Zacchaeus Studies: New Testament
SJTOP : SJT Occasional Papers /.ST = ZeítschrìÍt fùr Systematische Theologie
SNT : Studien zum Neuen Testament ,/.TK = ZeitschríÍî fùr Theologie und Kirche
SNTSMS : Society for New Testament Studies Monograph Series
SO = Slmbolqe osloenses
SOC = Scritti delle origid c stiane
SOTBT : Studies in Old Testament Biblical Theology
3P = Studíq Pattística
SPP - Studien zur Palaeographie und Papyruskunde
SR : S/rdies in Religion / Sciences Religíeuses
SSEJC = Studies in Scripture in Early Judaism and Christianity
ST = Studia theologica
SIBT = Studia Biblica et Theologica
Str-B = H. Strack - P. Billerbeck, Kommentar zum Neuen Testament
StudLit : Stuclía Litutgícq
SUNT = Studien zur Umwelt des Neuen Testament
SIyJT : Southwestern Journal oÍ Theolog!
TBù = Theologische Búcherei
TD = Theology Digest
îDGR = R. K. Sherk(ed.\, Translated Documents of Greece and Rome
THKNT = Theologische Handkommentar zum Neuen Testament
TI : Theologicql Inquíríes
TLZ : Theologische Líterqturzeítung
Tì{TC = Tyirdaie New Testament Commentary
TPiÌ.lTC : Trinity Press International New Testament Commentaries
TRASLITTERAZIONI

l,e parole ebraiche e greche sono traslìtterate nell'alfabeto latino se-


frnldo lo schema seguentei

l,ìbraico '! ù =d Vocali coÌ1e


( lìosonanti

r =b , =l
: =b Vocali lunghe
(ir).= A

1=_d ! =p

P=à
n =b
ia =é

(;rcco Y
o=Th =Ps
0 =th ll =P
lt =p O =O
ll =B P =R co =o
ll =b K=K 'P,è = rh
l=G E =S
o/q= s 1q -nx
A =D )" =1 T =T TY =ng
ò =d M=M
li =E Dittonghi
N =N
'/, =Z o=Ph €ù =eu
Q =ph
ll = E X =Ch u =ui
O=O I =ch
Hl6f6
e delle sue lettere
AllllA: vedi Adorazione, figlio- razioni tardive su Abramo si fon-
Irrrza; Dio; Elementi liturgici in dano sui racconti relativi a questo
l'rolo; Preghiera patriarca contenuti nel libro della
Genesi, La descrizione della vita
di Abramo si trova nel primo li-
ABRAMO bro della Bibbia ebraica, dalla sua
prima menzione nell'ambito del-
la genealogia di Terach, suo padre
'.ntrr^Rìo - l. Abramo nell'AT e nella (Gn I1,27), fino alla sua morte e
lcrl€ratura giudaica; 1.1 Abramo n€l-
L 1.2 Abramo nella l€ueratura gju, sepoltura (Gn 25,7-10). Cli episodi
^Tl più anlica; 2, Abramo in Galali;2.1
dîica di maggior rilievo che catatle:iLz-
I r rituazion€ in Calaziai 2.2IItero d€l
Lr leltera ai Galali: 3. Abramo in Roma- zano la vita di Abramo sono I'ab-
nii 3.1 La situazione di Romai 3.2 Il te' bandono del padre e del luogo di
\to alla luce delle lradizioni su Abramo; origine (Gn 12,l), il soggiorno in
t. Abramo in 2 Corinzì. Egitto e a Gerar (Gn 12,10-20;
20,l-18), la guerra contro i re (Gn
La figura di Abramo assume un
14, l-16), I'incontro con Melchise-
Írolo determinante nel ragiona-
dek (Cn 14,l7-20), I'alleanza che
rrrcnto che Paolo sviluppa nelle
5uc lettere ai Calati e ai Romani.
Dio stipulò con lui (Cn 15,17-21;
17,2.4), I'unione con Agar e la na-
I \sa invece è meno significativa in
scita di Ismaele (Gn 16,1-15), il
.l Corinzi. Abramo è inoltre un precetto della circoncisione che
tìcrsonaggio di rilievo nella lette- Dio diede ad Abmmo e ai suoi di-
r:uura giudaica del tempo di Paolo
scendenti (Gn 17,9-14), la promes-
r queste tradizioni costituiscono lo sa della nascita di lsacco (Cn
\londo che permette di compren- 21,1-7), I'invito ad offrire Isacco
,lcle meglio l'uso della figura di in sacrificio (Gn 22,1-19) e infine
.\bramo neÌle lettere paoline.
la morte e la sepoltura di Sara (Gn
23,t-20).
I. ABRAMO NELL'AT E NEL- Sono quattro i temi principali
IA LETTERATURA CIU- del racconto della Genesi: le pro-
l)^lCA - Dopo il ritorno dall'e- messe che Dio fece ad Abramo di
,ilìo babilonese, il ruolo dei pa- dargli una grande discendenza (Gn
riarchi è divenuto sempre piir im- 12,2t 13,t6t 15,5; l'7,2.4i22,17) e
lx)rtante tra il popolo giudaico. il dono di una terra (Cn 12,7i
\bramo era una di queste figure 13,14-15; 15,7), I'obbedienza dì
rilcvanti, la cui grandezza si ri- Abramo (Gn 12,l-4; 17,1;
\|ccchia nella letteratura giudai- 22,16- 18) e per conseguenza la be-
, rr extrabiblica e nel NT. nedizìone di tutte le nazioni attra-
l.l ,A.bramo nell'AT - Le nar- verso Abramo (Cn 12,3; 22,18).
Abramo 2 Abramo
Nell'AT la figura di Abramo è dei a vivere nelle situazioni in cui ;ir con la propria circoncisione (Sir quanto sono stati (ammaliatit
signifìcativa per tre motivi princi- si trovano allo stesso modo con '1,1,20). Infine, si loda Abramo per (Gal 3,1) e trascinati a obbedire al-
pali. Anzitutto eglj, è rl podre del cui si presenta Abramo che vive in i \rroi poteri di intercessore (Test. le prescrizioni della Legee (Gal
popolo giudaico (Gn 25,19; un determinato contesto. .lrl. 18,10-1lA) e per essere asce- 3,2.3.5). Le sue domande incal-
26,15 .24; 28,13; 32,9; 48,15-16; Es .,rr rl cielo, dove gli viene comu- zanti e mordaci in Gal 3,1-5 ser-
Quattro temi €mergono sopral-
3,6; Dt 1,8;6,10;9,5; 30,20; Gs tutto da questi testi. In primo luo- ,ri(iLta la rivelazione (LAB 18,51 vono a focalizzare i temi affron-
24,3; lct I,27'28.34; 16,13; Sal go, l'accento su Abramo come li'.tt. Abt. 10-14: ApAbr 15,4-30). tati nella discùssione che segue.
105,6; Is 41,8; Ger 33,26; Mi Streùuo monoteista, e spesso de- Nelle sue pungenti domande
7,20). In secondo luogo, egli è la scritto come il primo del genere, ,'. ,\BRAMO IN GALATI 2.I Paolo formula un'antitesi tra
fonîe do cui scqturísce la benedi prevale nej testi provenienti dalla I r situazione in Galazia Dalla - <opere della Legge>, (ergÒn no-
pi-
zione pet il popolo giudaico (Gù Palestina e dalla diaspora che van- lctlcra stessa appare evidente che moLi) e <udire con fede> (akoes
26,24:, 28 ,4t 35 ,12ì, 50 ,24:, Es 2,24; no dal 200 a.C. al 200 d.C. (Giltb. , ristiani provenienti dal paganesi- s/ets). Egli chiede se Dio ha com-
6,3-8; 32,13; 33,1; Nm 32,11;Dt I l,l6-17; 12,1-5.16'21; 20,6-9; urr lacevano parte della comuni- piuto miracoli in mezzo a loro per
1,8; 6,10; 9,5.27; 29,13; 30,20; LAB 6,45; Giuseppe Flavio, ,4r1. trr della Galazia (Gal4,8) e che vi via delle loro <(opere deìla Legge))
34,4; 2Re 13,23; lCr 16,15-16; $
1.7.1 154 157; Filorc, Abt. fl irno tra loro alcuni che si oppo- o per il loro (udire con fede> (Gal
2Cr 20,7; Sal 105,7-11.42; ls 51,2; 68-7li ApAbr l-8). In secondo luo- rrcvano al vangelo di Paolo e pro- 3,5). L'intento principale di Pao-
Mi 7,20). Inline, il suo nome ser- go, Dio stringe con Abramo un'al- !0cavano tulbamento tra coloro lo è quello di richiamare l'atten-
ve a catatletizzate il Dio del po- leanza altraverso la quale i suoi di- ,lrc si erano convertiti da poco zione dei suoi lettori sul contrasto
polo giùdaico come <iI Dio di scendenti sono benedetti (Gitó. {(;rl 1,7-9; 5,8-10). Costoro cer- tra I'(udire con fedeD e le (opere
Abramo>t (Cr 28,13; 31,42.53; 15,9-lO|' LAB 7,4; lQapcen (lrvano di persuadere i convertiti della Legge>, invitandoli a consi-
32,9; Es 3,6.15-16;4,5; lRe 18,36; 21,8-14) e sono oggetto di miseri- rlrrl paganesimo ad osservare le derare attentamente il grave erro-
lcr 29,18; 2Cr 30,6; Sal 47,9). cordj,a(LAB 30,'l: Ps. Sa1. 9,8,1 1; trlcscrizioni della legge mosaica re in cui sono caduti.
lnoltre, Abramo è importante Tesî. Levi 15,4; ApMos 3,8-9). ((;al 3,1-2; 4,8-10) e soprattutto la L'argomento che Paolo trae
anche per altre tre ragioni. La sua Talvolta si dice però anche che è , irconcisione (Gal 5,2-3', 6,12-13). dalle Scdtture, e che costituisca la
obbedienza a Dio e alle sue leggi ùecessario osservare i precetti del- l)l quanto si può dedurre dalla risposta alle sue precedenti do-
(Gn 26,4-5; cfr. anche Ne 9,7-8) I'alleanza per esserne degri (Gíub. lcrtcra, sembra probabile che gli mande retoriche (Betz 130), si
è ilmotivo per cui anche i suoi di- 15,26-27). Ma anche gli altri popoli ,rppositori di Paolo fossero muove attomo alla figura di Abra-
scendellti sono benedetti. Talvol- saranno benedetti (Sir 44,21). ln Iirdeo-cristiani (Gal 4,30; Paolo moi (Fu così che Abramo ebbe fe-
ta si invoca la misericordia di Dio terzo luogo, si esaltano le qualità rrr Gal 1,6-8 dice di loro che pre- de in Dio e gli fu accreditato co-
sul popolo giudaico ricordandoglì di Abramo: egli è giusto (Tesl. (un altro vangelo); ve- me giustiziat) (Gal 3,6). B, Byrne
'lieavano
la sua alleanza con Abramo (Dt Abr. I,lA), ospitale (t"es/. ,44r.. ,/i Gìudaizzanti). osserya che l'uso di kafrÒs k(îu
9,27;2Re 13,23t Mi 7,18-20). In 1,1 3,4.; Filone,.4,br. 107-l l0; Giu- Molti studiosi hanno osservato così cheD) implica che quanto se-
fine, Dìo preserva Abramo dall'ì- seppe Flavio, lrl. 1.11.2 S 196) e , lìc la figura di Abramo deve aver gùe corrisponde a quello che si è
dolatria (Cs 24,23-3). virtuoso (Giuseppe Flavlo, Ant- ,rvLlto un peso determinante nelle detto subito prima (Byrne 148).
1.2 Abramo nella letteratura 1.7.1 $ 154i Filone, llir.
68). lnol- ,rrgomentazioni degli oppositori di Abramo diventa colui che ebbe fe-
giudaica piar antica - Gli autori tre, egli è fedele (Sir 44,20; lMac l'rolo. Per esempio, J. C. Beker de in Dio e, per l'azione di Dio,
deÌla letteratura giùdaica compo- 2,52t Giub. 17,17-18), ama Dio !)stiene che costoro pensavano è stato ritenuto giusto. Questo
sta tra il 200 a.C. e il 200 d.C. han- (Girà. 17,18) ed è persino chiarna- ,llc non era sufliciente che i pa- corrisponde allo Spirito concesso
no utilizzato buona parte dei te- to amico di Dio (CD 3,2-lt). Giu' rlrni si convertissero a Cristo, Per da Dio a causa della fede dei Ca-
mi presenti nei racconti dell'AT, seppe alferma che Abramo e la ,'rscre sicuri che la benedizione di lati cr€denti. Lo Spirito ricevuto
adattandoÌi alle loro situazìoni sua discendenza sono dcompensa- l)io era su di loro e che essi erano dai calati è parallelo alla giusti-
particolari. Giuseppe Flavio e Fi- ti per la virtu e la pietà del patriar rrri îigli di Abramo, dovevano zia ricevuta da Abramo (Barclay
lone presentano Abriurìo come un ca (Ant. 1.13.4 S 234). Inoltre, ,rrlcrire pienamente alla Tóú (Be- 80; vedi Spirito Santo).
personaggio che fa propria la cul- Abramo è vissuto secondo Ia leg- t.,r 42-44). Ricorrendo ad Abramo per fon-
tura pagana, soprattùtto ellenisti- ge mosaica (Giub. 15,l-2;16,20; Il testo della lettem ai Ga-
2,2 dare il contrasto fra la fede e le
ca (per esempio Ciuseppe Fìavio, Sir 44,20), oppure secondo la leg- lrri 2.2.1 Gal3,l-3,14 - L'at- opere, Paolo sì serve della sua îj-
Ant. 1.8.2 $$ 166-168; Filone, ge naturale/filosofica (Filone, r,.lÌgiamento adiiato di Paolo si gura in una maniera nuova. Il
,44r. 88). In altri testi, invece, Abr. 3-6). Abramo è vivo (4Mrc urrlifesta fin dall'inizio della sua Giudaismo precedente aveva con-
Abramo si tiene lontano da in- '7,l9i 16,25; Test. Levi 18,14; Test. L, rcra ai Galati, con l'omissione siderato unitariamente la lede e le
fluenze pagane (Giró.22,16: LAB Giuda 25,1: Test. Ben. 10,6) ed, ,ll.lllr sezione dei ringraziamenti, opere di Abramo. Per esempio, in
6,4). Gli autori di questi lesti so- esalta coloro che muoiono per , lrr si trova abitualmente nelle sue Gíubileí Abî^mo noí soltanto è il
no nrossi da jntentì apoìogetici e aver osservato la Legge (4Mac L, rlcre. Egli chiama (stolti)) i de- primo a lasciare la sua famiglia e
cìidaiiici. Si ruoiinsegnare ai Giu- 13,13-18). Abramo fonda l'allean- .l u:ltari della lettera (Gal3,l.3) in ad adorare l'unico Dio creatore
Abramo 4 Abramo
(Giub. ll,16-1'7;12,16 21), ma os- (Gn 15,6; Betz 141) che (i îigli di .,, rnalcdizione e ci ha riscattati essi conoscono la tradizione che
serva anche le prescrizioni della Abramo sono quelli che vengono ,lirllir rnaledizione della Legge (Gal parla di Abramo obbediente alla
legge mosaica, come la îesta dei daÌla îede). Chiunque tra loro l.l ìi llyrne 156). E probabile che Legge e se ne seNono (cfr. anche
Tabernacoli (Orló. 16,20: 22,1-2). fosse stato familiare con la îradi- l'.rolo prenda qui in considerazio- Hansen 172).
Nelle opere di Filone si presenta ziorie di Abramo come primo mo- rrc gli stessi testi che usavano i suoi 2.2.2 Gal3,l5-18 - Paolo ini-
un Abramo che osserva la legge noteista e anti-idolatra avrebbe ,rr vcr'sari nelle loro argomentazio- zia questa sezione con un esempio
naturale (Filone, Abt. 2'7 5-2'16\. potuto constatare che ilpopolo Ir ir sostegno della Legge (Longe- tratto dalla vita ordinaria, ossia il
Per Filone 1a legge delìa natura e giudaico aveva sempre visto in lui rrt ckcr I16-121.124). testamento di una persona, al qua-
la Legge di Mosè sono la stessa co- un uomo di fede. Quest'afferma- ln Cal 3,14 Paolo si esprime le non si può aggiungere né toglie-
sa. Soltanfo la legge rivelata da zione di Paolo sarebbe sembrata ,()n due proposizioni finali- Cri- re nulla una volta che sia stato ra-
Dio, creatore della natura, può es- loro corretta; perciò essi, cioè i di- ''r(ì c divenuto maledizione e ha ri- tificato. Paolo si serve di questo
sere in sintonia con la legge natu- scendenti di Abramo i Giudei \( rllato dalla maledizione della esempio per riprendere la sua ar-
rale. Osservando la legge natura- - sarebbero stati il popolo della I r'Bgc perché in Cristo Gesu la be- gomentazione su Abramo, mo-
le Abramo diviene per i suoi di' fede in Dio. rì(dirione di Abramo passasse al- strando che le promesse, rivolte in
scendenti un esempio di obbedien- Paolo usa una seconda volta la l( 80nti (Gal3,8). La seconda frase origine a lui e alla sua discenden-
za alla Legge (Filone,.4b,'. 6). Scrittura per sostenere l'argomen- lrralc è parallela alla prima: <[...] za (Gal 3,16), sono slate farte non
Filone è di latto l'unico a dirci to che i figli di Abramo sono co- tìcrché noi ricevessimo la promes- a molti ma a uno solo, che di fat-
che Cn 15,6 venìva interprelalo loro che credono in Dio. ln Gal rrr dcllo Spirito mediante la fede)) to è Cristo (GÍ 12,1:22,17-18).
nelsenso che Abramo ha creduto 3,8-9 egli afferma: <E la Scrittu- ( ì,I4b). Lo Spidto diventa la be- Paolo gioca sul termiîe discenden-
Dell'unico Dio creatore, e non in ra, preved€ndo che Dio avrebbe rìcdizione di Abramo che si è este- zc, che in ebraico e in greco (ebr.
altri dèi o filosofic. Gn 15,6 affer- giustificato i pagani per la fede, ',r ri pagani (Betz 143). Questa be- xera'; gr. spermo) è un colletti-
ma chc <<Abramo ebbe fede in Dio preannunziò ad Abramo questo rrcdizione è nella fede (cal 3,1-5) vo singolare (Ellis 73). L'unico
e gli fu accreditato come giusti- Iieto annunzio:"ln te saranno be- rr Cristo (Cal 3,14). Prima la pro- discendent€, Crisîo, rappresenta
zial. Filone descrive Abramo in nedette tutte le genti"). Paolo rrcssa ad Abramo riguardava la non soltanto l'adempimento del-
questi termini: <Sj dice di lui che personalizza la Scrittura, dicendo rcrra e la discendenza, ma oÍa Ìa Ie promesse fatte ad Abramo (Cal
l.u il primo a crcdere in Dio, poi- che essa previde che Dio avrebbe 1'romessa si riferisce allo Spirito, 3,8.14), ma anche il capo del ge-
ché per primo si è forúato un'i- giustificato i pagani per la fede e , hc è una pregustazione dell'ere- nere umano spi tuale e, per con-
dea lerma e irremovìbile della ve- preannunziò ad Abramo il lieto ,liriI del mondo futuro (Byrne seguenza, la solidadeta dei creden-
rità che vi è un'unica causa dì tut- annunzio che tutti i pagani sareb- 156-157). E se i pagani della Ga- ti. I pagani, un tempo considerati
to, la quale provvede al mondo e bero stati benedettiin lui (Cal3,8i lrrzia posseggono lo Spirito, che è estranei alla discendenza di Abra-
a tutto quelìo che esso contiene)) Gn 12,3). Paolo intende la pro- ln benedizione promessa ad Abra- mo, sono ora inclusi nella linea deì
(FilaÍe, Virt.216). Abramo è il messa fatta ad Abramo che egli rrro in Cristo, allora hanno il se- suoi discendenti per via della loro
primo di cui si dica, tanto nella sarebbe stato una benedizione per Íro che fanno parte dei discenden- fede in Cristo.
LXX quanto nella Bibbia ebraica, le nazioni (i pagani) come un'an- rr di Abramo. Paolo continua poi il suo ragio-
Molto spes-
che ha creduio in Dio. ticipata predicazione del vangelo Quel che è degno di nota nella namento da un punto dì vista cro-
so gli autori che hanno parlato (il lieto annunzio) rivolta ad Abra- l( llcra, fino a questo punto, è che nologico. La Legge di fatto è ve-
della fede di Abramo I'hanno pre- mo. Poiché il messaggio del van- l'rolo prende in considerazione nuta 430 anni dopo che Dio ave-
sentata come una fede nel Dio uni- gelo era che la giustificazione vie- 'lrro aspetti del Giudaismo che so- va concluso la sua alleanza con
co, contrapponendola alf idolatria ne dalla fede, e perciò i pagani era- rrrr collegati anche alle principali Abramo (Gal 3,17); in realta, la
(Giuseppe Flavio, 1.7.1 l$ no inclusi nella giustilicazione, trrrdizioni relative ad Abramo, te- Legge fu (aggiunta)r (Gal 3,19).
'4r1.
155-156; ApAbt 1,tO; LAB 6,4; l'annunzio che Dio avrebbe bene- ',rimoniate negli scritti che abbia- La promessa di Dio ad Abramo ha
23,5). La Ìegge, mosaica o natu- detto i pagani attraverso Abramo rrro citato: la îede e la Legge. Pao- valore di fondamento ed è immu-
rale che fosse (cfr. sotto), era so- anticipava iÌ van8elo. lo ha argomentato vigorosamen- tabile (Gal 3,16.18). Coloro che
lo un corollario necessario della Allo stesso tempo Paolo ripren- Ìc contro la Legge. I pagani han- sono figli di Abramo ((in Cristo>)
sua fede in Dio. La figura di de I'altro filo del suo ragionamen- ll(ì ricevuto la benedizione di beneficiano della promessa e del-
Abramo, in quanto si riteneva che to, le (opere della Legge, (Cal \l)ramo, lo Spirito, soltanto per l'eredità che egli ha ricevuto pri-
possedesse queste caratteristiche, 3,10). Richiamandosi, aDt 2'7,26, .rloro fede. Se gli avversari si ser- ma che venisse la Legge.
poteva essere vista come la rappre- Ab 2.4 e Lv 18,5, Paolo sostiene 1,,no clella figura di Abramo nei Se gli avversari di Paolo in Ga-
sentazione ideale del popolo giu- che l'obbedienza alla Legge non l,
'r() ragionamenti, con cui tenta- lazia si richiamano alla tradizio-
daico. porta alla giustizia. Egli si serve di rr,r cli persuadere i pagani che de- ne popolare su Abramo obbedien-
In Gal3,7 PaoLo esorta i Cala- Dt 21,23 per mostrare che il tem- '
r,rro obbedire alla Legge mosai- te alla Legge (cft. sopra), devono
ti clc.le!1ti a ricono,icere dalla sua po della lede è giunto ora, per il ,r, soprattutto per quanto riguar- anche sapere che Abramo ha ob-
plo!a sciiil!lr i\licii a.i.iorta in 3,6 fatto che Cristo è divenuto lui stes- l.r lî circoncisione, vuol dire che bedito alla Legge prima che essa
Abramo
Abramo 6
rrl,.rirsi al suo monoteismo e alla che una delle funzioni principali
fosse data attraverso Mosè. Se Non soltanto la promessa di Dio rr;r obbedienza alla Legge. In Gal della Legge era quella di separare
questo era I'esempio di Abramo ad Abramo è anteriore alla Legge l,.10 Paolo usa quindi gli stessi ar- e di proteggere Israele dai suoi vi-
che gli avversari presentavano ai (Cal 3,16-17), ma le è anche supe- r,,l| cnti dei suoi awelsari e le tra- cini pagani (Ciub- 20,6 l0t
credenti della Galazia, Paolo ne riore, in quanto è stata comunica- ,lru ioni popolari che collegavano 21,2 1 -24; 22, 1 6- 19 | Giuseppe Fla-
deduce a maggior ragione che la ta direttamente ad Abramo senza Ahr.ìrno con il monoteismo e la vro, Ant.1.10.5 $ 192). Un altro
Legge mosaica è venuta di latto opera di mediatori. I rpgc per dimostrare che, di fat' scopo della Legge, e soprattùtto la
dopo che la promessa era stata fat- In Cal 3,20 Paolo fa un'affer- r,', h Legge resta in secondo pia- pratica della circoncisione, mira-
ta ad Abramo, Se la Legge mosai- mazione che ha tormentato a lun- rrrr di fronte alle promesse ad va a definire I'identità del popolo
ca è giunta dopo secoli rispetto al- go gli esegeti di questa lettera: i\l)r'amo. Di conseguenza, se Ie giudaico (Filone, Quaesl. in Cen.
la promessa ad Abramo, allora <<Ma il mediatore non è unico, 3.49; Giub. 15,26). Nel contesto
lrr ()rìresse sono sùperiori alla Leg-
Abramo potrebbe anche non aver mentre Dio è uno solo>. La plu- ll( c sc è attraverso ìe promesse ad della lettera ai Galati Paolo parla
obbedito alla Legge. Questa nuo- ralità attribuita al termine (media- Al)ramo che l'eredità viene tra- anzitutto di quegli aspetti della
va cronologia (che ibalta il (prin- tore) è stata intesa in diversi mo- \ tcssa a colofo che sono unili in Legge che erano particolarmente
cipio)r esegetico rabbinico secon- di (Longenecker 141-142). Gù ese- ( r i\to (l'(<unica)) discendenza, Gal conosciuti come caratteristici del-
do cui nella IórA noo vi è un pri- geti hanno tentato di chiarire a che I,l(t, la Legge diventa superflua. l'identità giudaica (circoncisione,
ma e un dopo) fonda la priorità cosa si rìferisse esattamente Pao- Nrìn soltanto I'essere discendenti regime alimentare, leggi e osser-
della giustilìcazione per fede, al di 1o alludendo alla pìuralità deeli ,lr Abramo non significa più che vanza del sabato e dei giorni di fe-
là dell'insistenza degli awersari angeli che hanno fatto da media- ',r (lcve seguire la Legge, ma I'ob- sta; vedi Giorni sacri, calendario).
sùll'obbedienza alla Legge. tori nella trasmissione della Leg- I'trlienza alla Legge, che si fonda Uno dei modi con cui la Lcgge po-
2.2.3 Gal 3,19 22 - ln questa ge (cfr. Wright per I'opinione che
',ll llna pluralità, è in contraddizio- teva lunzionare come paídagagos
sezione Paolo affronta le ragioni il mediatore sia Mosè). Ma questo rrt con 1'unicità di Dio. consisteva nel preservare il popo-
per cui la Legge era necessaria significa non cogliere l'argomen- ).2.4 Gal 3,23-29 - ln questa lo giudaico dalle influenze ester-
(3,19). Essa fu aggiunta per le tra- to essenziale di Paolo. L'elemen- n /ione Paolo usa l'esempio del ne dell'idolatria e dell'immorali-
sgressioni, finché non venne la di- to più importante che si può trar-
tùtilaBAgos (<pedagogo>) per tà. Paolo dice che, essendo ora so-
scendenza (Cristo) a cui erano sta- re dall'affermazione di Paolo è quale fosse la funzione praggiunta la fede, la Legge non
te fatte le promesse (Cal 3,19; cfr. che in qualche modo il fatto che 't'icgare
,l(lla Legge. Il servirsi di un pai- è più necessaria. La Legge intesa
3,16). Secondo Paolo, Dio ha con- la Legge sia data attraverso gli an- ,/i/frr8o.r era una prassi abbastan- come uno schermo protettivo in
cesso questa eredità ad Abramo geli per opera di un mediatore im- rrr tliffusa all'epoca di Paolo. Si una comunità come quella della
direttamente con ia promessa: <Se plica che vi è più di un interme- Galazia, dove i cristiani prove-
thncvano uno o più bambini sot-
infatti l'eredità si ottenesse in ba- diario, diversamente da Dio, che r,r lil cura e la sorveglianza di uno nienti dal Giudaismo e dal paga-
se alla Legge, non sarebbe piil in ha rivolto la sua promessa ad r lriavo di îiducia, fino all'adole- nesimo vivevano gli uni accanto
base alla promessa; Dio iDvece Abramo e che è unico. In relazio- .,( cnza avanzata. Ma si è discusso agli altrj, è divenuta obsoleta, poi-
concesse il suo favore ad Abramo ne al monoteismo di quel tempo, rrrrrlto su che cosa intendesse Pao- ché tutti costoro hanno la fede e
mediante la promessa) (Gal3,l8). questo genere di
affermazione, l,r lrarlando di Legge cone paida- appartengono alla medesima <co-
Paolo afferma però che la Legge con cui si oppone I'unicità di Dio Anziché sottolineare la se- munilà) in Cristo (Cal3,26). Non
(fu promulgata per mezzo di an- che ha fatto la sua promessa ad ',r)qos.
\.|ità del paidagÒgos, come si è è piii necessaria la separazione
geli attraverso un mediatore) (Gal Abramo alla pluralità degli inter- l,rllo in passato (Betz 177-l'18), gli, operata dalla Legge. lnoltre, non
3,19). Il fatto che la Legge fosse mediari attmvelso cui è stata da- .trrcliosi più recentemente hanno è più necessario neppure il simbo-
promulgata per mezzo di angeli ta la Legge, dimostra chiaramen- ,rlcvato gli aspetti posilivi di que- lo distintivo della circoncisione.
era una tradizione giudaica abba- te, ancora una vol1a, la superiori- 'rir lùnzione. Per esempio, la tu- Tuttì i credenti della Calazia so-
stanza comune (Dt 33,2 LXX; Sal tà della promessa ad Abramo ri- nlì del paidogógos proteggeva Ie no ora (uno in Cristo Gesu) (Cal
67,18 LxX; Giub.2,2: IEn 60,l; spetto alla Legge. lu lsone a lui affidate da influssi 3,28). Poiché icredenti della Ga-
anche nel NT: At 7,38; Eb 2,2). Abbiamo rilevato sopra che le rìInorali esterni (Young, Gor- Iazia sono una sola cosa in virtil
Paolo si discosta da questa tradi tradizioni popolari su Abramo, , t,,rì ). In Cal 3,24 paolo parla del- delÌa loro fede in Cristo, essi so-
zione sostenendo che se la Legge che si rispecchiano nella letteratu- l.r l.cgge che è stata vn paidagó- no discendelti di Abramo ed ere-
è stata data per mezzo degli ange- ra giudaica, includevano l'idea che r (che ci ha condotto a Cristo, di della promessa fatta a lui (Gal
'r,,
li ciò rappresenta quaicosa che è Abramo era il primo monoteista ! rché îossimo giustificati per la 3,29; cfr. Gal 3,8).
a sfavore della Legge stessa. Con- e che egli aveva obbedito alla Leg- l,.rlc> (Gal 3,24). Una volîa che è 2.2.5 Gal4,1-11 ln GaI4,l-2
trapponendo la comunicazione di- ge prima ancora che essa fosse da- .',lnaggiunta la îede, i| paidaga- Paolo usa I'immagine dell'erede
retta delle promesse ad Abmmo ta. Se anche gli awersari di Pao- 1,,,\ non era più necessario (Cal che, in quanto fanciullo, è sotto
alla mediazione indiretta della lo aderivano a queste tradizioni, t..Ì5 ). (tutori e amministratori> fino al-
L.!!e. Paolo rilhrama !'r!!enzio- il loro richiamarsi all'esempio di I ir letteratura giudaica attesta 1a data stabilita dal padre. Egli si
nc suli inleriorlia JcÌÌa Lccge. Abramo probabìlmente intendeva
Abramo 8
Abramo

riferisce probabilmente aÌla pras- Abbiamo osservato sopra che s', l,hvio,,4zl. 1.11.2 $ 196; Fi- scono alla Legge devono (mandar
si prevista dal diritto romano, se- nelle tradizioni giudaiche relative l, L, Abr. 107), una quafita evi- via> coloro che li
perseguitano
condo la quale un minore era af- ad Abramo quest'ultimo viene ,l, rìru soprattutto in Gn 18,18, do- (Ga14,30; Lincoln 22'29). Essi so-
fidato dal padre a tuto con un te- Presentato come credente nell'u- \( Abramo riceve i tre angeli che no i figli della donna libera; Cri-
stamento o con una sentenza del nico Dio creatore, e non in altri plr l.rDno visita. Può darsi che in sto li ha liberati dalla Legge. Ven-
tribunale (Belleville 63). Il padre dèi o hlosofie. Molto spesso i Giu- (;|l 4,14 Paolo intenda dire che i gono perciò esortati a non cadere
poteva anche fissare I'età in cui il dei che hanno parlato della fede , della Galazia sono veri di- dinuovo sotto la Legge, il<giogo
'c(lenti della schiavitù> (Gal5,l: cfr. an-
figlio si sarebbe emancipato da ta- di Abramo l'hanno descritta co- L, cndenti di Abramo, in quanto
le tutela. Paolo afferma la natura me una fede nel Dio unico, con- h'essi dimostrano la loro ospi- che Gal 4,3.9).
'Úr(
temporanea della Legge, e dal suo trapponendola all'idolatria (G iu b. rirtiti\ agli altri come se questi ul-
discorso appare chiaro che l'erede l I,l6-17: 12,2-8.16-24; LAB 6,4; rrrri fossero angeli. 3. ABRAMO IN ROMANI La
non è in grado di controllare i pro- 23,5; Filone, Abr- 68-'7li ApAbr .1.2.7 Gal 4,21-5,1 - L'ultimo discussione di maggior rilievo su
pri affari. In questo senso l'erede l-8). Per Paolo i credenti, sia Ciu- ,lrstorso di Paolo sui discenden- Abramo si trova in Rm 4, dove
non è migliore di uno schiavo. dei che pagani, sono ora veri figli rr (li Abramo si trova nella sua Paolo si serve della figura del pa-
Sono i minori, probabilmente i di Abramo (Cal 3,29:4,6-'7). Co- ,rllcgoria di Sara e Agar (Gal triarca per mostrare come tanto i
Giudei (Gal 3,23.25|'4,1-2; Lon- me tali essi non devono piil essere .1.: I-5,1). L'esegesi apparenle- pagani quanto i Giudei possono
genecker 165), ad essere schiavi resi schiavi degli elementi del mon- llrc tc arbìtraria che Paolo condu- ora essere giusti davanti a Dio gra-
degli <elementi del mondo)) (slol- do, che prima equivalevano al pa- Lr presentando questa aÌlegoria zie alla loro fede in Gesù Cristo.
cheiq tou kosmou), Ma ora che (è ganesimo dei Gentili e alla Legge I'flr\ essere dovuta non alla sua In Rm 9-ll Paolo si riferisce
venuta la pienezza del tempo) dei Giudei. Ponendo sùllo stesso ,,,1lta dei testi (Gn 16,15,21,2-12\, un'altra volta ad Abramo per far
(Gal4,4; cîr. anche 4,2) sono eredi piano l'osservanza della Legge e rrrrr all'uso che ne facevano i suoi vedere come non siano venute me-
tanto i pagani quanto i Giudei, e I'idolatria, Paolo fa della Legge il ,r\ vcrsari a proprio
vantaggio no le promesse di Dio al suo po-
lo Spirito è prova che essinon so- (tabùD definitivo di un vero figlio (lilcoln 12; Barclay 9l). Paolo polo elctto (Rm 9,6).
no piir schiavi (Gal 4,6-7\. di Abramo. Come Abramo, anti- , o\truisce I'allegoria attorno ai fi- 3.1 La situazione di Roma - Si
In Cal 4,8 Paolo si rivolge solo idolatra, questi figli di Abramo ,,h reali di Abramo, cioè Isacco e è discusso su quali fossero le fina-
ai pagani. In precedenza essi non devono evitare I'idolatria. Secon- l\llraele. Agar viene intesa come lità che Paolo si proponeva nello
conoscevano Dio, né erano cono- do Cal 4,1-10, tuttavia, ora che r.rtìpresentante dell'alleanza di scrivere ai Romani (Donfried; vedi
sciufi da lui. Essi si erano resi questi figli di Abramo posseggo- ,, hiavitÌr, ossia la Legge (Oal Roma e il Cristianesimo romano).
schiavi di cose che per loro natu- no una nuova identità <<in Cristo>, 1,:14-25), mentre Sara diventa la È probabile che le chiese domesti-
ra (non erano dèi)). La frase (non I'idolatria che bisogna respingere i ,rl)presentante dell'alleanza di li- che (Rm 16,5.10-l l.l4-15) alle
erano dèi) è comune nella LXX, è l'obbedienza alla Legge. tttti (Gal 4,24-26)- Tùtti coloro quali Paolo si rivolge fossero in-
dove si riferisce agli idoli (2Cr , lrc sono sotto il giogo della Leg- fluenzate in qualche modo dalla
2.2.6 Gal 4,12-20 - In Cal r lGal 4,24\, e anche quanti so- comunilà giudaica (Dunn, xlvi,
13,9-10; Is 37,18-19; Cet 2,11-28\. 4,12-20 Paolo parla della risposta
Paolo Ii accusa di essere tornati al- che i Galati hanno dato alla pri- rr' in Gerusalemme (GaI4,25), so- xlvii; Calvert 1993) e tentassero di
la loro precedente idolatria (Cal ma predicazione del vangelo e del rrl) 0ra schiavi e non erediteranno chiarire quali lossero ora le rela-
4,9). suo desiderio di vederli ancora una , orr i veri îigli. I figli delìa promes- zioni che i cristiani provenienti dal
Nel contesto della situazione volta. In Gal 4,14 Paolo afferma ,r. nati da lsacco (Cal 4,28), so- paganesimo potevano avere con
della Galazia, questi credenti pa- che quando egli li ha visitati essi rro membri della cerusalemme ce- Dio (Rm 4,2.1 l-12), specialmen-
gani vengono convinti ad obbedi- lo hanno accolto (come un ange- l, stc (GaI4,26) e sono piu nume- te per quanto riguardava la prati-
re a diversi precetti della Legge lo di Dio, come Cristo Gesù). Ab- r,,si di quelli che sono in schiavi- ca della Legge giudaica (Rm
giudaica (Cal 4,l0; 5 ,2-3; 6,12-13; biamo qui I'unico passo in cui rn lGal 4,21). 14,2.5.6 -21 i Wedderburn 33-34).
cfr. anche sopra). Paolo confron- Paolo nelle sue lettere paragona se l'aolo conclude l'allegoria in 3.2 ll testo alla luce delle lradi-
ta la loro obbedienza alla Legge stesso a un angelo. Non è chiaro t;tl 4,28-5,1. Egli rende i Galati rioni suAbramo 3.2.1 Rn
con la loro precedente idolatria in che cosa consista questo felici- ,rrrrili a Isacco e Ii fa quindi figli l,l-3,26 Dopo la sezione dei
(Gal 4,8-9) e con il loro essere tarsi con i Galati perché lo hanno ,lclla promessa (GaI4,28). Al mo- ringraziamenti e dei progetti di
schiavi degli (elementi del mon- accolto come un essere sovruma- llrcnto presente la persecuzione di viaggio (Rm 1,8-15; vedi ltinera-
daD (stoicheia tou kosmou). L'ob- no (Longenecker 192); potrebbe , ri stanno solfrendo è simile a ri, progelti di viaggio, parusia
bedienza alla Legge e l'idolatria essere un'allusione a Cal 1,8, op- ,tlrella che Isacco ha provato nel- aposlolica), Paolo annunzia la sua
sono le forme con cui si manife- pure al racconto di At 14,8-18. Lr rerra di Ismaele (Gn 21,9; Cal tesi pioclamando che il vangelo è
sta l'essere schiavi degli <elemen- Un'altra tradizione maggiore su l,l9; cfr. anche Berz 249-250\. (potenza di Dio per la salvezza di
ti del mondo)). L'obbedienza alla Abramo era quella che lo conside- l':rolo usa Gn 21,10 applicandolo chiunque crede>, giudeo e greco
Legge è divenuta l'equivalente del- rava famoso per la sua ospitaÌità rl t)resente: i Galati che vengono (Rm 1,16) e che attraverso la fede
l'idolarria. (Test. Abt. 1,2A; 1,108; Giusep- I'L lseguitati perché non obbedi- in questo vangelo la giustizia di
AbrÀmo l0 Abramo

Dio si rivela (Rm 1,17; Ziesler Diverse tradizioni su Abramo lo ,r.rr si, ma non davanti a Dio)). conciso)) (Rm 4,9). Per risponde-
186-187). In Rm 1,1-3,20 Paolo descrivono come colui che ha tro- t'rolo aveva già fatto ricorso al- re a questa domanda Paolo inizia
intende dimostrare che sia i pa- vato il Dio unico (c/r. sopra; spe- I r(lca del gloriarsi nel descrivere col parafrasare Gn 15,6: era stata
gani idolatri eimmorali (Rm cialmente Filone, AbÌ. 68-71 e r anto dei Giudei per il loro sta- la lede di Abramo a causare il per-
'1
I,18-32; cft- Giub- 22,11-23; lEn Giuseppe Flavio, ,4rf. 1.7.1 $$ r, rli privilegio (Rm 2,11.23i 3,27). dono di Dio, poiché era per la sua
'
91,?-10; anche i Giudei, però, pos- t54-157, dove egli deduce I'esi- \l)ramo, di cui si pensava che fede che Abramo era stato ritenu-
sono essere implicitamente degli stenza di Dio dalla creazione). Si .rrcsse obbedito alla Legge prima to giusio. Con altre domande re-
idolatri, cfr. Hays 93-94), sia i ritiene generalmente che Paolo in .llìcora che iosse data e che rap- toriche, in Rm 4,10-12 Paolo pro-
Giudei che si gloriano delle loro Rm l,18-32 si richiami alle conce- tìì cscntava il giudeo ideale, pote- va che Abramo era stato ritenuto
relazioni con Dio e della Legge zioni del Giudaismo ellenistico che \ it ccrto vantarsi, ma non di fronte giusto mentre era ancora incìrcon-
(Rm 2,1-29, in particolare il ver- stanno dietro Sap 12-15, se non .r l)io (Rm 4,2). Se Abramo non ciso (Rm 4,10; cfr. anche Cn 15,6
addirittura al testo stesso (Dunn tì()lcva vantarsi pef le sue opere, e Gn l7). Per Paolo la circolcisio-
setto l7) sono condannati davan-
ti a Dio (Rú 3,9-20). 56-57; Calvert 1993). Sap 13,6-9 ,lri tra i giudeo-cristiani avrebbe ne era il sigillo della giustizia che
ln Rm 3,21-26 Paolo mostra co- parla di coloro che tentano di trrtuto esscre così audace da van_ Abramo aveva ricevuto mediante
me Dio abbia continuato ad esse- (trovare)) (ear'Jko) Dio. Altri te- rrrsi per la sua obbedienza alla la fede, mentre era ancora in-
re giusto, ma ora Prescindendo sti che si riferiscono a coloro che legge? circonciso (Rm 4,1l), Pertanto,
dalla Legge (Rm 3,21 cfr. anche (trovano) (erflbkó) Dio con una I'aolo prova il îatto che Abra- Abramo è il padre di tutti coloro
Rm l,l7). Si partecipa alla giusti- ricerca di tipo intellettuale si tro- Ito non poteva vantarsi per le sue che crcdono senza essere circon-
zia di Dio con la fede in Gesir Cri- vano nella LXX (ls 55,6:65,1), ,'|cre di fronte a Dio citando Gn cisi e che sono ritenuti giusti (i pa-
sto e questo vale per i Giudei e per nelle opere di Filone (Spec. Leg. ls.6: (Abramo ebbe fede in Dio gani; Rm 4,1l) e di coloro che non
i pagani (Rm 3,22): non vi è piu 1.36', Leg. A11.3.47) e nel NT (At , eiò gli fu accreditato come gitF solo sono circoncisi, ma seguo-
alcuna distinzione. 17,26-27i Rm 10,20). In Rm 4,17 ,r i./ia)). Abramo diventa l'esempio no anche l'esempio della fede di
3.2.2 Rn 3,27-4,25 Rm Paolo parla anche di Abramo che |r:r|iidigmalico di come Dio può Abramo mentre era ancora incir-
3.27-4,25 è nello stesso tempo una crede in Dio creatore (cfu. sotto). rcDdere giusto un essere umano conciso (iGiudei; Rm 4,12). Men-
(sînders 1989,78-79). Per chiari- tre un tempo la circoncisione era
chia ficazione di quanto Paolo ha Questa fede nel Dio unico, inteso
già discusso in precedenza e un'in- come creatore, costituiva il fonda- r( cosa intende con <accreditare). il segno distintivo di chi discende-
troduzione all'esempio di fede of- mento del monoteismo giudaico. l'i()lo usa I'analogia del lavorato- va da Abramo (Gn 17,9 l4), Pao-
ferto da Abramo. Paolo usa qui Soltanto se era creatore il Dio dei r( il cui viene vefiato il saÌario non lo ha dimostrato che per la loro
il principio del monoteismo giu- Ciudei poteva essere I'unico e ve- , (ìme dono ma come debito (Rm comune fede in Cristo i Pagani e
daico contrapponendolo ad una ro Dio (cfr. Or. Sib. îr. 1.7). Nel l,'1), diversamente da chi non la- iGiudei hanno Abramo come pa-
comune rivendicazione del parti- contesto della discussione sull'ido- rr)ra, ma crede in colui che giusti- dre.
colarismo giudaico. Poiché Dio è latria in Rm 1, con l'uso dell'e- licx I'empio (Rm 4,5). Tullo que- ln Rm 4,13-17 Paolo si occupa
unico, è il Dio tanto dei Giudei spressione <<Dio unicot per prova- ,t() serve a Paolo per rispondere della promessa ad Abramo e alla
quanto dei pagani (Rm 3,29). E re che Giudei e pagani sono giu- .rlla prima domanda su quello che sua djscendenza. Egli afferma che
poiché Dio è unico, giustifica sia stificati per la fede (Rm 3,29-30) '\bràmo (ha trovaîo)). Con la sua la promessa non è venuta in virtù
i ciudei sia i pagani sulÌa base del- e introducendo l'esempio di Ab!a- lr(le Abramo ha trovato grazia della Legge, ma in virtir della (giu-
lo stesso criterio: la fede (Rm mo, Paolo sembra attendersi che ( Ii rn 4,4; cfr . Gn 1 8,3 ; 30 ,21 i 32,5; stizia che viene dalla îede)) (Rm
3,30). Giudeì e pagani hanno i suoi lettori capiscano che egli in- ì 1,8.l0. 15; 34,11; 39,4; 47,25.29: 4,13). Sia quj come in altri testi
uguale accesso alla salvezza. (E tende parlarc di Abramo che <<ha \0,24). della letteratura giudaica, quello
questo in effetti un argomento trovaton l'unico vero Dio crea- ln Rm 4,9-12 Paolo mostra co- che Abramo doveva ereditare non
contro la Legge in quanto neces- tore. rrrc Abramo è il padre sia dci Ciu- era la terra della promcssa, ma il
saria in ogni caso alla salvezza)) Una seconda risposta spontanea ,leì (circoncisi) sia dei pagani (in- mondo (Rn 4,14; cfr- Sir 44,21;
(Sanders 1986, 670). Con I'esem- da parte di coloro che conosceva- , irconcisi), La figura di Abramo Giub. 11,3;22,14i 32,19: Filone,
pio di Abramo, Paolo vuole mo- no bene le tradizioni su Abramo rrtl mondo giudaico era collegata Son. 1.115; Dunn 213). La Leg-
sarebbe stata che non soltanto egìi rrlla circoncisione, perché egli era ge per il popolo giudaico costitui-
strare come Ia sua interpretazio-
era divenuto il primo monoteista, ,,riìto il primo ad essere coinvolto va un elemento essenziale della sua
ne di fatto abolisca la Legge (Rm
3,3 l ). ma che aveva obbedito alla Leg- rìclÌ'alleanza fondata sulla circon- idenlità. Paolo invece riîiuta t'j-
Paolo parla anzitutto di Abra- ge prima ancora che essa fosse da- , isione (Cn 17,9-14; Sir 44,20). Ri- dea che per essere erede della pro-
mo in un senso streltamente giu- ta (cfr. sopra, 1.2). Paolo preve- t.rcndosi ai ((beati>> i cui peccati messa fatta ad Abramo si debba
daico come <nostro antenato se- de questa interpretaione nella sua .,,no perdonati (Rm 4,7-8; cfr. an- essere Ciudei nel senso che si deb-
condo la carne> (Rm 4,1) e chie- affermazione di Rm 4,2: (Se in- , ìrc Sal 32,1-2), Paolo si chiede se ba obbcdire alla legge mosaica.
de che cosa sia auanto Abramo fatti Abramo è stalo giustificato ,tUcsta beatitudine <riguarda chj è Paolo afflrma inoltre che se gli
(lìr i!o.r:ìtor (il vcrbo è euriskó), per le opere, certo ha di che glo- , irconciso o anche chi non è cir- eredi sono (coloro che provengo-
Abramo t2
Ahramo
no dalla Leggen (hoí ek nomou), Giudaismo, come risulta anche dal , rì (ome prova egli cita Gn non è venuta meno (Rm 9,6), mo-
allora (la fede sarebbe vana e nul fatto che veniva adottato per de-
la la promessa)) (Rm 4,14). Secon- scrivere la conversione deì pagani
'I l-Ì: (ln lsacco ti sarà data ìrna strando che I'inciampare di lsraele
do Drìnn questa lrase dovrebbe ri- (Gius. e As.27,10). Paolo però in 'tr.., ( ìrdcnza>. Paolo chiarisce ha poriato la salvezza ai pagani
, ,,'lrfc in Rm 9,8 che i figji dclla (Rm 11,11-13), che sono stati in-
ferirsi a coloro che ritenevano che Rm 4,18-22 spiega la îede di Abra-
, i,rr (tutti i Giudei dal punto di nestati nel popolo di Dio per la lo-
il loro essere Giùdei dipendesse mo neì Dio che dà vita ai morti ri-
\r.,rr ctnico) non sono i figli di ro îede (Rm 11,20). Nel ragiona
strettamente dalla Legge, la qua- correndo aÌ racconto della Gene-
lrro, rna sono i îigli della promes mento di PaoÌo l'((indurimento>
le caratterizzava e distingueva la si. La îed€ di Abramo in Dio che
, r rrtl essere considerati figli di è sopravvenuto su una parte di
loro natura e le loro azioni in gli prometteva che sarebbe dive-
quanto popolo di Dio (Dunn \lrrarno (r,edi Israele). Israele e nella loro presente man-
nuto il padre di molti popoli (Rm
:icrvendosi di Gn 21,12 Paolo canza di fede (Rm I1,29) coloro
213-214). Se sono eredi coloro che 4,18j Gn 15,5) non venne meno
.rl lronta un argomento che i cri- che sono Giudei dal lato etnico so-
si ritengono essere il popolo di Dio neppure quando egli vide il pro-
trillìi di Roma già conoscono e no stati tagliali via (Rm 11,20). I
in quanto obbedìscono alla Leg- prio corpo <come morto) (ìmpo-
ge, allora la fede è vana, perché tente: Rm 4,19), o quando vide L,'i che l'essere discendente di Giudei, però, possono essere inne-
\ lirrnlo dal lato etnico non signi- stalì nuovamentc su un ulivo (Rn
non costituisce il londamento del- che il seno di Sara era <morto).
la loro eredità. Inoltre, la Legge Paolo descrìve la fède di Abramo
l1r r cssere suo vero discendente. 11,24). Questo porla Paolo ad af-
provoca l'ira e rivela le trasgres- in Dio (Rm 4,20) e nelLa sua pro- I \talo altraverso Isacco che è sta fermare che riguardo al vangelo i
r,r tlata ad Abramo una vera di- Ciudei sono nemici, ma riguardo
sioni (Rm 4,15). messa di una dìscendenza (Rm
, rrìdenza (Rm 9,10.13). Né alla loro elezione (soÌ1o amati a
La maggior parte dei Ciudei 4,21) nonostante l'incapacità fisi
I rìrele né i figli di Chetura (Gn causa dei loro padri>) (Rm 11,28).
avrebbe visto in luce positiva la ca dei due sposi, lui stesso e Sara.
\.I-4) erano stati annoverati tra Iù questo caso Paolo dimostra di
funzìone della Legge, in quanto Pertanto era stato scritto che la fe-
costituiva la base della loro ideù de di Abramo <gli fu accreditata
, rcridìscendenti di Abramo. Se- essere a conoscenza della tradizio-
,,Ìrdo prova addolta da Paolo
1a ne secondo cui ì discendenti di
tità e della loro separazione dagli come giustizia) (Rm 4,22; Gn
,tUrsto è dovuto al fatto che lsac- Abramo dal punto di vista etnico
altri popoli. Qui ìnvece Paolo sot 15,6i cfr. sopra), non soltanto per
, r cra il discendente secondo la sono oggetto di una speciale con-
tolinea le funzìoni negative della Abramo úa anche per Paolo e i
Legge. Egli fornisce anche un'al- suoì lettori (Rm 4,23-24). La fede lronressa di Dio. Per fondare siderazione (1,4,B 30,7;35,3). La
rrrrggiormente il suo argomento, parola originaria di Dio non è ve-
tra ragione per cui la promessa de- sarà accreditata come giustizia a
l'.rolo ricorre anche alla proÌnes- nuta meno (Rm 9,6). I Giudei in
ve essere secondo la fede: la pro- quelli che credono in colùi cl'ìe ha
.,r chc l'angelo fece ad Abramo: senso etnico saranno nuovamen-
messa deve essere secondo la gra- risuscitato Cesù Cristo dai morti,
l(ì verrò ìn questo tempo e Sara te annoverati tra i veri discenden-
zia in modo che possa essere ga- che è stato messo a morte per i lo-
rantita a tùtti coloro che discen- ro peccati ed è stato risuscitato per
rrri un figlio>r (Rm 9,9; Gn ti di Abramo, non perché ia loro
la loro giustificazione (Rm 4,25).
lr1,l0). Né Agar né Chetura era- identità si fonda sulÌ'osservanza
dono da Abramo, Essa è riserva-
,,r le donne attraverso cui si era della Legge, ma per via della loro
ta non solo a quei crìstiani che si La fede monoteista di Abramo,
rlLUata la promessa. Soltanto Sa- fede. Questa fede deve modellar-
ritengono il popolo di Dio per la che era così determìnante nella
.1, icui anni fecondi erano già si sull'esempio deìla fede di Abra-
loro obbedienza alla Legge (Rm tradizione giudaica, è stata tra-
fir\sati da tempo (Rm 4,19), era mo (Rm 4,17-25), una fede che si
4,16), ma anche a quei cristiani sformata da Paolo, La fede dei
. irla la donna attraverso cui Dio è radicata sin dalf inizio nel mo
che partecipano della fede di credenti che seguono la fede di
rr rva adempiuto la sua promes- noteismo giudaico, fino ad jnclu-
Abramo, il quale è (padre di molti Abramo è ora nel Dio unico e
popoli)) (Rm 4,17; 12,3). Abramo creatore, ch€ ha risuscìtato Gesu
..r di dare un discendente ad dere la fede ìn Gesu Cristo (r,edl
\1).amo. Dio).
norI è solo padre del popolo elet- Cristo dai morti in modo che an-
to, di Israele. ch'essi possano essere resi giusti. l.'ultimo ricorso che Paolo fa
La fede di Abramo viene de- 3.2.3 Rm 9-ll - In Rm 9-ll
r Ir lìgura di Abramo nella lette- 4. ABRAMO IN 2 CORINZI
Paolo intende mostrare in linea .r ai Romani si ha in Rm 11,1, do- In 2cot 11,22 Paolo, risponden-
scritta con due îrasi che sono co-
muni nella letteratura giudaica generale come la parola di Dio a egli definisce se stesso <un
'r' rirclita, do al vantarsi dei suoi awersari di
(Rm 4,17). Abramo credeva nel Israele non sia venuta meno (Rm delÌa discendenza di Corinto, definisce se stesso discen
\l)ramor. Se si tiene presente la dente di Abramo. La maggior par-
Dio che è capace di chiamare al- 9,6). Il patriarca che assume una
l'esistenza le cose che ancora non funzione fondamentale nella di- 1 scussione precedente con cui si te degli slùdiosi ritiene che desj-
iir tentato di definire chi è il ve- gnando se stesso (<discendente di
estsloÍo (2Bat 21,4,48,8; Filone, scussione di Paolo è Abramo (Rm
Ret. Div. Her. 36; Spec. Leg. 9,3-9; 11 ,1). 11 primo punto del ra-
,' cliscendente di Abramo (Rrn Abramo> Paolo non pensa solian-
4.187; 2Mac 7,28). E Abramo cre- gionamento di Paolo è che Ia pa- I,ll-18; 9,7-8), si può ritelìere ra- to alla sua appartenenza etnica.
deva nel Dio <che dà vita ai úor- roìa di Dio non è venrÌta meno 'rìnevolmente che qui Paolo non Per esempio, R. P. Martin sostie-
r r ilerisca alla sua eredità giudai- ne che Paolo applica a sé questo
ti) (Rm 4,17), Queslo modo di perché non tutti i îigli di Abramo
.r in senso etnico. Paolo continua termine (come ùn distintivo ono-
presentare l)ro cra popolare nel sono suoi veri discendenti (Rm
r \ostenere che la parola di Dìo rifico per sottoliùeare Ìa propria
Ademo e Crisfo 14 Adamo e Cristo
identiîà cristiana di fronte ai suoi Bibliorcca reologica 21, Paideia, Brescia rr'rì/a e può essere considerata anche collegati a quest'ampio sen-
1986; Scolt J. M., Adoption as Sons oj
avversari)) (Martin 375). God, WUNT 2.48, J. C. B. Mohr, Tùbin- rrro dci modi più efficaci con cui so antropologico di Adamo quei
gen 1992;wedderburn A. L M., The Rea- ..r { sprime il pensiero teologico del- passi in cui Paolo usa ilpronome
Vedi anche. Antico Testamen- sons !o. Ronons, Forre$, Minneapolis I irlx)stolo: Adamo incorpora I'u- io in modo tale da far intravedere
199\t tN right N - î -, The Seed and the Me-
to in Paolo; Circoncisione; Fede; caduta e Cristo incorpora che intende rife rsi all'umanità
diator: Golaîians 3: l5-20,11îhe Clinax oJ 'r:rrità
I'r[ranita redenta. In questi due adamica, o I'umanità che resta al
Galati, lettera ai; Gentili; Giudaiz- the Corena t, Fo'ltess,Minneapolis 199I,
zanti: Giustificazione: Giustizia, pp. 157-174; YourÌ8 N. H., <PaidagÒgos>: , rl)iloli, pertanto, confluiscono di fuori della nuova esperienza che
giustizia di Dio; Israele; Legge; The Social Setîin8 oIa Pouline Meîaphot, ,lr crsi temi teologici fondamenta- p€r i credenti si trova in Cristo (ve-
in NT 29.2 (1987, l5O 176; Ziesler J. A.,
Mosè; Opere della Legge; Roma- The Meanins oÌ RÌshteousness in Puul, lr, ossia I'antropologia, la cristo- di In Cristo). Un esempio signifi-
ni, lettera ai. SNTSMS 20, Ùniversity Press, Canbridge l,'Hia, la soteriologia e l'ecclesio- cativo al riguardo è in Rm 7,7-25,
t9'72. lotil. Proprio per il fatto che co- dove l'apostolo sembra ùsare
BIBL -.. Barclay J.. oóryìnq the Truth: A ..r rilnti temi paolini rilevanti sia- l'<io> in senso corporativo che in
Stud! o.f Psul s Eîhics in Calatians, Î. &
N, L. Calverl qualche modo si sovrappone al
rro collegatiall'analogia Adamo-
T. Clark, Edinbursh 1988j Bek€r J. C., ( risto si può dire che quest'ulti- senso del piir esplicito motivo di
Paul the Apostle: The îtiumph of God in
Life ond rhought, Forrr€ss, Philadelphia ADAMO E CRISTO rrir stia al centro del pensiero pao- Adamo.
1980; BellevilleL. L., (Uudet La >: Struc- lrto (vedi Centro della teologia È praticamente sicuro che I'u-
tural Anausis and Pauline Concept oJ La\r ,li I'aolo). Per questa sua impor- so di Adamo íelle lettere paoline
I I, it JSNî 26 (1986)
ìn Calatians 3:21-4: SoMM^Rro 1. Adamo: il si8nilicalo del
53 78iBerzH. D., Galatians: A Connen- termine; 2. Adamo com€ figura storical ti[ìza fondamentale I'analogia si richiama al racconto di Gn 2-3,
tar! on Paufs Lettet to rhe Churches ìn Ca- 2.1 Adamo (ed Eva) come esempio/i e.i' è stata per lungo che ne costituisce il sottofondo. La
/a//a, Fofress, Philadelphia 1979; B)lne 8., coli; 2.1.1 Adamo (ed Eva): marimonio ^(lamo-Cristo
r.llrpo oggetto di studio nell'am- medesima attrattiva per la figura
Son af God - <Seed af Abtahan>: A Stu- e ruoli sessuali: 2.1.2 Adamo {ed Eva):
il peccato e I'ordine della creazione; 3.
lrilo della ricerca neotestamenta- di Adamo si può constatare anche
dr o.l the ldea oJ t he Sonship o.î Aod oJ A ll
Chtistiansin Paul dqainstthe Jewish Back- Adamo come ligura tipologicai 3.1 Ada- it, in alcuni testi giudaici e cristiani
s.o!r4 Biblical lnsriturc, Roma l9?9; Cal' mo e l'umanila escalologica; 3.1.1 Cri del primo secolo, tra cui 4 Esclro,
lett. N, L., Abruhan and Idolan: Paul's sro come uldmo Adamo: la p.imiziai
3.1.2 Cristo come uhimo Adamor 10 spi-
I ADAMO: IL SICNIFICATO 2Bqr e I'Apocolisse di Mosè, co-
Conpatkon o.f Obedience ta the Law to l)liL TERMINE Ilnome Adq- me ha osservato giustamente Le-
i
ldalarrr Galatìans 4:)-10, in C. A. Evans rito dalore di vitai 3.2 Adamo e I'origi-
,/r, ricorre soltanto sette volte nel vison. L'interesse per la figura di
- J. A. Sanders (edd.), Paul and the Sc p- ne del p€ccaro; 4. Adamo e I'immaeine
tur6 o/Ii.ael, JSNTSS 83, JSOT, Sheffield di Dio; 4.1 ImmaSine di Dio: narura ed ,,rprs paolino (Rm 5,14 [dùe vol- Adamo è anche ben documenta-
l99zi 1d., Tftditions af Abnhan in Mid- €sislenza in Rm 5ì 4.2Immagine di Diol
le lappe della storia della sal\ezzai 4,3
r(l; lCor 15,22.45 ldue volte]; to nei testi qumranicie negli scritti
dle Je\rìsh Literuturc:Implicationsfot the I lÌn 2,13.14), benché alcuni riten- di Filone alessandrino, contempo-
lnteryretatìon oÍPaul's Epistles to the Ga- Immagin€ di Dio: cristofaniai 5. Adamo
latians aM to the Romans, Sheffield 1993 e il corpo di cristo. !rìno che anche alcune discussio- raneo di Paolo. Poiché Adamo
(tesi di laurea); Donfried K. P. (ed.), Lrre pir) generali sull'ro mo (onthro- compare con una certa r€golarità
Benché i riferimenti alla figu- 'ìi
Ronans Debate, Hendrickson, P€abody /,r).r) si richiamino alla figura di neì materiali gnostici, come per
(MA) l99l(riv.)iDunnJ D A,Ronans, ra veterotestamentaria di Adamo
wBC 38, word, Dallas 1988; Ellis E. E.,
Adamo nel pensiero di Paolo. Ciò esempio nei testi di Nag Hamma-
Paul's Use o.Í the OId îestanpnt , olivet & non siano affatto numerosi nel { dovuto al fatto che il termine di, alcuni studiosi hanno voluto
Boyd, Edinburgh 1957; Gordon T. D., I corpas paolino, I'uso che viene cúaico 'dddm può indicare non vedere una qualche connessione
Note on <PAIDAGÒGOS> in Galaîiaks fatto di qùesto personaggio è par- ',,)b I'individuo ,4daÌn o ma anche tra il motivo di Adamo e le con-
3r24-2J, in NIS 35 (1989) 150-154; Hansen ticolarmente significativo, in
G. w., Abrahon in Aahtians: Epistolory
I'r/omo piu in generale, ossia il ge- cezioni gnostiche del <secondo uo-
ond Rhetoùcal Conlexts, lSoT, Sheffield quanto Adamo serve a trasmette- 0rrc umano. È del tutto legittimo mo)). Ma in genere quest'opinio-
1989i Hays R. 8., Echoes oI Sctipturc in re veriìà teologiche di un certo ri- vcdere l'uso di Adamo da parte di ne non è stata ben accolta, in
the Letîets oÍ Pdul, \ ale U niversily, New lievo, relative al matrimonio, al l'rolo strettamente coìlegato a di- quanto si può pensare che I'influs-
îo Rone: Paul'sTrcatment oÍ Ab.ahan in
peccato, alla morte (vedi Vita e rtrse altre imrnagini ed espressio- so si sia verificato probabilmente
Romans 4, in M. J. wilkins - T. Paige morte), alla natun umana e alla antropologiche di cui egli si ser- in direzione opposta (è più facile
(edò.), totship, TheolosJ and Mìnistry in speranza escatologica. Ma la co- 'ri per
vc descrivere l'esperienza cri- che il tema biblico sia stato assun-
the Ea ! Chutch, JSNTSS 87, JSOT, Shei-
sa piir importante è che (Adamo> \ridna, la vita nuova in Gesu Cri- to dagli scrittori gnosîici poste-
îielò l99zild., Pandiso on e non dncoro.
Cìelo e prcspetiva escatoloqica nel pe sie- rappresenta la controfigura teolo- !lo. Tra queste si possono ricor- riori).
n di Paolo. Paideia. B.escia 1985: Lonee- gica nell'insegnamento cristologi- ,lirle: I'uomo vecchio/l'uomo Tutta questa importante docu-
nec̀r R. N., Galrltunr, WBC 41, Word, co di Paolo, nel quale Adamo e rrrrovo (Rm 6,6; Col 3,9-10; Ef mentazione coeva ci fa capire me-
Dallas 1990j Marlin R. P., 2 Co nthians,
wBC 40, word, waco (TX) 1986ì PenDa Cristo costituiscono le due palti di ;.15|' 4,22-24', vedi Uomo nuovo glio l'ìnteresse che la tradizione su
R., La prcmessa ad Abramo cotne testa- un'analogia esplicitamente formu- r Ùomo vecchio); l'uomo esterio- Adamo, il primo essere ùmano
nento ifte\rocabile secondo Gol 3,l5ss, lata in Rm 5 e lcor 15, r(./l'uomo interiore (Rm 'l ,22: creato, ha suscitato presso gli
Theolosica III, Caslìari
1994, pp.243-2)Bi
Questa analogia presenta Ada- .l( or 4,16; Ef 3,15), I'uomo ma- scrittori antichi e come essi lo han-
Sanders E. P.. Prr1o, la leqge e il popolo
8trr.fti o. srudìbiblicì86. Paideja, Brc\ciî
úo e Crisio coínc i corrispettivi rIr'iale/l'uomo spirituale (2Cor no utilizzato ed espresso nelle lo-
1989ì ld., Pdòh I il!it!!ai:ùr) pdiestltese, i;api r.li duc oìrposti ordini iii csi- .',14-16|' vedi Psicologia). Sono ro opere. Su questo sottofondo la
Adamo e CÌisto 16 I1 Adamo e Cristo
discussione paolina del tema è del luppato nell'analogia Adamo/Cd- r\empi norúativi della relazione ni elementi fondamentali tratti
tutto simile a quella che si trova sto di Rm 5 e lcor 15. , llc deve sùssistere tra uomo e dall'AT per esprimere delle veri-
negli altri documenti di quel tem- 2.1.1 Adamo (ed Eva): motri- ,lonna e di quanto può verificarsi tà cristologiche relative a Gesir
po, benché l'uso specificamente monío e ruoli sessuali Paolo al- \c anche iposteri si attengono a Cristo che racchiude in se stesso
cristologico a cui si ricollega di- lude al racconto di Adamo ed Eva (tuesla struttura autoritaria. In l'intera umanità. Potremmo anzi
stingua la trattazione di Paolo dal- in lCor 6,16, citando Cn 2,24. l)reve, la prima lettera a Timoteo sintetizzare la concezione paolina
Iealtre. Paolo sembra essere il pri- Benché non vengano riportati i Iresenta Adamo ed Eva in una lu- della redenzione cristiana dicendo
mo ad indicare Gesir Cristo come nomi delle due persone che forma- rc particolare, come un mezzo at- che essa consiste nel passaggio dal-
<l'ultimo (o secondo) Adamo)) no la prima coppia umana, è chia- tr'averso cui si vuole dettare una I'essere (in AdamoD all'essere (in
(lCor 15,45,47), una desìgnazio- ro che esse costituiscono i model- .ondotta per la vita della Chiesa, CristoD in quanto movimento sal-
ne che rivela chiaramente il carat- li etici fondamentali con cui si \oprattutto per quanto riguarda le vifico da una sfera di vita o un
tere escatologico del pensiero del- vuole indicare come debbano fun- Iratiche diculto. I dùe personag- ambito esistenziale ad un altro. Se
1'apostolo. zionare nella vita della Chiesa le trivengono presentati come esempi si tiene presente che la teologia di
relazioni sessuali tra uomo e don- ctici del passato che devono esse- Paolo scaturisce da una prospet-
2. ADAMO COME FIGURA na (vedi Sessuattà, morale sessua- rc imitati (come nel caso della sot- tiva escatologica (v€di Escatolo-
STORICA - Certamente molti le). Paolo sottolinea qui l'impor- romissione di Eva ad Adamo, fon- gia), ponendo l'accento sùlla nuo-
neÌ I sec. ritenevano che Adamo tanza e la santita dell'unione ses- (lata sulÌa dipendenza da lui nella va creazione che ha sostituito I'an-
fosse il primo uomo della storia; suale dell'uomo e della donna per ereazione) e come esempi di un tica (yedi Creazione e nuova crea-
questo spiega perché Gd 14 (ch€ esortare i credenti di Corinto ad comportamento che si deve evita- zione), è deltutto appropriato ve-
cita /E 1,9) descriva Enoc come uno stile di vita piir degno e per rc (come nel caso della trasgressio- dere nel motivo Adamo/Cristo
(il settimo dopo Adamo>>. Luca convincerli che appartengono al rìe di Eva e delle sue conseguen- I'espressione del suo insegnamento
si associa a qu€sta concezione in- corpo di Cristo (vedi Corpo di Cd- /c). Ancora una volta sembra che relativo a quella che Scroggs chia-
cludendo Adamo nella genealogia sto). sia accolta come sicura ìa storici- ma <l'umanità escatologica).
di Cesù (Lc 3,38). La storicità di Il racconto di Adamo ed Eva è rai del racconto della Cenesi in 3.1 Adamo e I'umanità escato-
Adamo come primo uomo creato anche implicito in quanto si affer- (luesta spiegazione etica della nar- logica - lcor 15 è una trattazio-
sembra accolta come cosa certa ma ìn El 5,22-33 sull'unione che razione. ne autonoma della risurrezione dei
dall'apostolo Paolo, benché tale si costituisce con la relazione ma- morti, con cui si intende affermare
storicità non costituisca il punto trimoniale, Anche in questo caso ], ADAMO COME FIGURA TI- non tanto la verità della risurrezio-
centrale dei due testi fondamentali Ia lettera agli Efesini elabora I'im- l'OLOGICA Se prendiamo in ne di Gesu (poiché essa viene pre-
in cui si discute il motivo Ada- magine di Adamo ed Eva dell'At eonsiderazione i passi significati- sùpposta), qùanto invece il suo si-
mo/Cristo, e intgnde la loro unione in riferi- \idi Rm 5 e lcor 15 troviamo un gnificato per la vita del credente.
2.1 Adamo (ed Eva) come mento al (mistero)) che esiste tra rrso più complesso ed esteso delÌa Pertanto il capitolo parla della
esempio/i etico/i - Tuttavia la Cristo e la Chiesa (come si affer- ligura di Adamo d,a parte di Pao- realtà della risurrezione di Cristo
storicità di Adamo (ed Eva) sem- ma soprattutto in Ef 5,32), lo. Qui I'attenzione si sposta da e delle sue conseguenze per la vi-
bra costituire il sottofondo di 2.1.2 Adamo (ed Evo): íl pecca- Adamo inteso come semplice figu- ta dei credenti in Cristo. Nell'am-
quanto le lettere paoline insegna- îo e I'ordine della creazione - lir storica ad Adamo come perso- bito di questa discussione I'ana-
no sulla relazione uomo-donna e, Anche lTm 2,13-14 dimostra una rìaggio tipologico o figurato con- logia Adamo/Cristo viene usata
per estensione, sulla relazione tra certa confidenza con il racconto di lrapposto a Gesir Cristo (ìn Rm espressamente in due punti: in
Cristo e la Chiesa. Così pure, le Adamo ed Eva di Gn 2-3. In una 5,14 si usa per Adamo proprio il lcor 15,20-22 e iÍ lcor 15,44-49.
figure di Adamo ed Eva vengono sezione dedicata all'insegnamento termine fypos, (tipo)). Parlando La risurrezione di Cristo è I'even-
usate brevemente nelle l€ttere pao- morale (lTm 2,9-15; vedi Etica\ il del rilievo assunto da Adamo nel to che inaugura e costituisce il fat-
line per iondare l'autodtà che esi- ragionamento fa appello al rac- |ensiero dell'apostolo, C. K. Bar- to che egli è <primizia> di coloro
ste nell'ordine divino della crea- conto di Adamo ed Eva per for- rctt osserva che <<Paolo vede la che sono morti (lCor 15,20.23); è
zione. [n ambedue i casi la funzio- nire una prova scritturistica sulla toria come ùn processo che si in relazione a questa idea che si in-
ne di Adamo (ed Eva) è prevalen- natura d€lÌ'autorìtà, ossia l'ordi (oncentra attorno ad alcuni pun- troduce inizialmente I'aralogia
temente di ordine etico, benché la ne di creazione, che esiste tra uo- 1i nodali e si cristallizza su alcune Adamo/Cristo. Si è pensato (cfr.
storicità del primo uomo (e della mo e donna (vedi Uomo e donna), ligure eminenti uomini che Thrall) che il dibafito cristologi-
prima donna) sembri costituire L'accento viene posto sulla p o- lìanno un certo rilievo come per- co sviluppatosi a Corinto sia do-
parte integrante dell'argomenta- rità di Adamo nella creazione sone individuali, ma ancor piu co- vuto al fatto che Paolo ha intro-
zione etica. L'uso di Adamo (ed (lTm 2,13) e sulla priorità di Eva rne figure rappresentative) (Bar- dotto in precedenza il motivo di
Eva) come modello (o modelli) di nella trasgressione (lTm 2,14) neÌ 5). Vediamo pertanto che in Adamo (e la Chiesa di Corinto lo
'ott
l{m 5 e lcor 15 Paolo accosta ha fraìnteso). Ma questa opinio-
ordine erico preiucle a qucììo piu giardino di Eden. Adamo ed Eva
tipologico di Aciarno che vicne svi- sono chiamati incausa come ,\damo a Cristo e si serve dialcu- ne non è per nulla sicura e conle-
Adamo e Cristo 18 t9 Adamo e Cristo
rirebbe un certo movimento oscil- 22a e come tutti muoiono in scussione sul corpo assunto nella tutto evidente la relazione tra que-
latorio al pensiero di Paolo, che Adamo, risurrezione. Paolo parla qui sia sta finalità crislologica e la discus-
è invece molto piil intenzionale di 22b così tutti riceveranno la vi- di rn sóma psychikon ((corpo fi- sione di fondo relativa al (corpo
quanto essa supponga. ta in Cristo. rico>>) sia di un sórza pneamatikon spirituale>.
3.1.1 Ctisto come ulrimo Ada- ((corpo spirituale)), aggirando ef- In un certo senso, pertanto, l'u-
mo: la primizia Il primo uso I due versetti vanno presi insie- licacemente i sr-roi oppositori di so che Paolo fa dell'analogia Ada-
dell'analogia Adamo/Cristo è me, poiché il secondo serve a spie- corinto (come ossetva Dunn molcrislo non è del tutto coeren-
introdotto da un'affermazione gare il signiîicato del primo, L'a- I973). Si è discusso a lungo tra gli te. Definendo Cristo lo <spirito
(lCor 15,20) che si fonda sull'an- spetto essenzialmente escatologi- sludiosi su chi siano realmente datore di vita)) Paolo fa un'affer-
nuncio della risurrezione di Cristo co dell'analogia viene dimostrato questi oppositori. B. Pearson ha mazione sull'opera di Cristo nel-
che si trova in lCor 15,3-5. Nella con I'uso delverbo al futuro pas- luttavia ritenuto che il loro uso la Chiesa che non trova un paral-
seconda metà di lCor 15,20 si svi- sivo in 22b (letteralmente: (saran- della terminologia pneumat i kos- lelo sul versante adamico dell'ana-
luppa iÌ significato della risurre- no fatti vivere))). punti di con-
T.rsycltikos sia uno dei logia. II movente che spinge Pao-
zione di Cristo, dicendo che Cri- Vi è qualche dilficoltà nell'in- troversia con Paolo. Si potrebbe lo ad usare l'analogia è il suo de-
sto è anche (primizia di coloro che tendere il significato della salvez- pensare che la relazione che esiste siderio di mostrare che vi è una re-
sono morti)). A questo modo si in- za universale che si suppone al ver- lra questi due.tdrnala (<corpi>, sia lazione tra Adamo e il resto del-
troduce un nuovo elemeDto nella setto 22, Quale peso bisogna dare psychíkon che pneumqtíkon\ sia l'umanita. Ma l'opera meravìglio-
discussione sulla risurrezione di al doppio uso di <tutti)) in questo trasferita ancora una volta da sa che Dio ha compiuto per I'uma-
Cristo: l'unità che esiste tra il Si- versetto? Paolo vuole forse affer- Paolo nell'analogia Adamo,/Cri- nità attraverso Cristo è siata così
gnore risorto e coloro che credo- mare la salvezza definitiva di tùt- sto in lcor 15,45-49. grande che l'analogia Adamo,/C -
no in lui. I corpi assunti nella ri- ta I'umanità in Cristo allo stesso Paolo cita Cn 2,? dalìa LXX, sto è venuta meno. Essa è stata
surrezione (vedl Corpo) da colo- modo con cui alferma la morte aggiungendo le parole (primo)) e usata dall'apostolo nella misum in
ro che sono redenti (è importante universale di tutta l'umanità in (Adamo) al testo dell'AT per cui era utile per dimostrare la so-
rilevare che la discussione riguar- Adamo? Molti esegeti ritengono lbndare la contrapposizione tipo- lidarietà delle due figure di Ada-
da precisamente l'elemento (so- che questa idea sia incompatibi logica con Cristo, che segue in mo con i rispettivi seguaci, ma è
matico))) devono corrispondere e le con il resto dell'insegnamento lCor 15,45b: (l'ultimo Adamo di- stata abbandonata quando non
derivare da quello di cristo allo paolino; nel corso di questa lette- lenne spirito datore di vita). Nel- era piu in grado di trasmettere o
stesso modo con cui il raccolto ra Paolo ha parlato di coloro che l'impostare a questo modo la con- contenere il messaggio relativo al
corrisponde e deriva dalla primi- periscono (lCor I,l8;3,17; 5,13; lrapposizione, Paolo aflronta il potere che Cristo possiede di tra-
zia. 6,9:9,21). Alla luce di queste af- problema dei <corpì>r dell'esisten- sformare la vita del credente.
L'analogia Adamo/cristo vie- fermazioni sembra piu corretto at- za fisica e spirituale, come si può È significativo che i due riferi-
ne usata da Paolo per sviluppare tribuire un significato più limita- vedere facilmente nell'uso dell'ar- menti strutturali all'analogia Ada-
ulteriormente e spiegare la relazio- tivo ai due (o almeno al secondo) ticolo determinativo neutro in molcristo in lCor l5 (versetti 2l
ne che intercorre tra Cristo e i cre- (tutti> deÌ versetto 22 e litenere lcor 15,46 (che si riferisce a so- e 45) siano seguiti da brani che
denti in lui; la tipologia Ada- che essi qualificano in qualche ,?4, (corpo), che precede) invece esaltano grandemente la figura di
mo,/Cristo diviene un argomento modo le espressioni <<in Adamo>r del rnaschile (che si riferirebbe ad Gesù Cristo e siano considerati
che intende fondare la cerîezza e ((in Cristo). Pertanto il signifi- onthrÒpos, (uomo))). Si afierma talvolta espressione della conce-
della risurrezione della comunità cato del versetto può essere que- dunque che Adamo, avendo un zione paolina della preesistenza.
dei credenti e (per usare le parole sto: (<Tutti coloro che sono in (corpo fisico), è divenuto anche Infatti in lCor 15,25-28 si riscon-
di Lambrecho stabilisce una rela- Adamo muoiono, mentre tutti un <essere vivente>; Cristo, dive- tra I'uso cristologico di Sal 8,6 e
zio[e (temporale e casuale [sic! quelli che sono in Cristo riceveran- lendo un <corpo spirituale), è di- Sal I10,1, mentre in I Cor 15,41-49
leggi probabilmente <causale): no la vita>. venulo anche uno <spirito datore si fa più volte riferimento all'uo-
n.d.t.lr tra il Signore e coloro che 3.1.2 Ctisto come ullimo Ada- di vita)). Paolo qui non fa una mo celesîe,ll problema diventa al-
credono in lui. In lCor 15,21-22 mo: lo spitilo dalore dí vito - semplice af lermazione antropolo- Iora questo: vi è qualche corri-
Paolo presenta un duplice paral- lCor 15,45-49 è un commenîo mi- gica su Cristo in quanto <ultimo spondenza tra il fatto che Paolo
lelismo per mostrare questa rela- drashico a Gn 2,7; tutto il brano egli jntende andare aldi chiami Gesu Cristo l'ultímo Ada-
zione: si fonda sull'affermazione di Pao- di questo. Egli fa anche un'af-
^damo));
là mo e il linguaggio di esaltazio-
lo in 44b: (Se c'è un corpo fisico, lermazione cristologica sul Signo- neluomo celeste (vedi Esaltazio-
21a Poiché se a causa di un uo- vi è anche un corpo spirituale). rc risorto che ha manifestato se ne e intronizzazione) con cui si
mo venne Ia morte, Quest'affermazione, contenuta in \lesso come Spirito rigeneratore parla di lui in lcor 15,25-28 e
2lb a causa di un uomo verrà lcor 15,44, riassume a sua volta nella Chiesa. Il passo di cn si pre- 47-49? Se vi è una tale corrispon-
aiaile la iisriirezione dei il paragrafo precedente che inizia \tava a questo scopo, benché (co- denza, si può scoprire un certo le-
rnorl i. in lcor 15,35 e contiene una di- rne osserva Wright) non sia del game tra la teologia adamica di
Adamo e Cristo 20 .'l Adamo e Cristo
Paolo e la sua fede nella preesi- ne si sposta da Adamo e Cristo co- t,\damo) tutti hanno peccato ) ché sebbene Adamo abbia pecca-
stenza di Cristo, o anche qualche n1e pesone corporative in I co- to per primo e abbia causato la
traccia della ligura del <Figlio del- rinzi alle rispettive aziori in Rm 5. ,'r'il) ha sin da allora influenzato, morte per coloro che non viveva-
I'uomo>. Alcuni (come Dunn) Qùesto non significa però che in irì bene o in male, l'interpretazio- no nel suo tempo, ciascuno di
hanno la sensazione che tutto que- Rm 5 il punto di vìsta sia solo re- rc teologica della Chiesa di que- quelli che sono nati da lui ha pre-
sto sia molto ipotetico, e vada ben trospettivo (guardi cioè solo all'in- sta îrase su Adamo (Cranfield parato per se stesso il tormento lu-
oltre l'evidenza; dobbiamo proce- dietro), pojché ùello stesso tempo clcnca sei possibilità maggiori di tùro... Adamo pertanlo non è la
dere con maggior cautela. Ad ogni vi è un punto reale in cui lutto interpretare soìtanto Rm 5,12d e causa, se non per se stesso, ma
modo, non bisogna lasciarsi at- quello che è accaduto in Adamo Ir osservare che per ognuna diesse ognuno di noi è divenuto il suo
trarre dall'affascinante questione è trasceso da quanto accade in Ge- \i trova una conferma nella storia proprio Adamo>.
dell'affinità che vi può essere tra sil Cristo, I'ultimo Adamo. Come della Chiesa). Bonner critica il fat-
le concezioni di preesistenza e il dice Paolo in Rm 5,14, Adamo è ro che Agostino non abbia posto 4. ADAMO E L'IMMACINE DI
linguaggio di esaltazione/uomo (figura lett. lipol di colui che do- (maggiore attenzione sull'idea piir DIO La teologia adamica ha
celeste fino al punto da dimenti- veva venire). All'atto di disobbe- rrmpia e profonda dell'antitesi tra avuto una funzione importante
care la natura essenzialmente esca- dienza di Adamo vien€ coùtrappo- lc due figure di Adamo, piuttosto anche in altri passi fondamentali
tologica dell'analogia Adamo/ sto I'atto di obbedienza di Crisro. che sulla macabra teoria della par- delle lettere paoline, soprattutto
Cristo, come si trova in questa let- che porta con sé una promessa di tecipazione di un'umanità non an- nel materiale innico (yedi Inni,
tera. vita futura nelLa nuova creazione. cora generata al primo e origina- îrammenti innici, canti, canti spi-
3,2 Adamo e I'origine del pec- In realtà, in Rm 5,12-21, in una le peccato di Adamo> (Bonner rituali) di Fil2,6-11 e Col 1,15-20
cato - E soprattutto in base al seTione ben slruîlurala deì suo rà' 241). e nell'affermazione di 2cot 4,4,
racconto di Gn 3 che la iigura di gionamento, Paolo sì dìlunga a di È iúportante notare che Paolo, che parla di Gesù Cristo <imma-
Adamo è divenuta uno dei punti mostrare che Gesù Cristo è venu- nentre parla di Adamo come mez- gire di DioD (vedi lmmagine di
centrali della discussione sulla pec- to incontro in tutti i modi agli el- zo attraverso cui il peccato è en- Dio). Qui si riferisce al sottofon-
caminosità umana nel Giùdaismo fetti negativi della trasgressione di lrato nel mondo, non ci dice qua- do veterotestamentario relativo ad
e nel Cristianesimo (vediPeccato, Adamo: alla trasgressionc vicne le sia la via attraverso cui quel pec- Adamo creato <ad immagine di
colpa). Rm 5,12-21 contiene la incontro l'obbedienza, alla con- cato si trasmette da una generazio- Dio> (in Fil 2,6 si \sa moryhè e
traîtazione più ampia di questo te- danna Ia giustificazione, alla mor- ne all'altra. Il meccanismo è la- in Col 1,15 e 2cor 4,4 eikan). fr\
ma nelle lettere paoline. Questi te la vita. Si usa costantemenle sciato senza spiegazione, al di l questo argomento rientra anche la
versetti hanno esercilato un'in- I'argomento a minori ad tnaius della semplice affermazione che desc zione della (gloria di Dio (o
fluenza enorme suÌla teologia cri- (<dal più pìccolo al piu grande)) (tutta l'umanità ha peccato, (che dell'uomo)> (vedi 6loria, glorifi-
stiana lungo i secoli in quanto e si sottoÌinea il îatto straordina- è una traduzione migliore di Rm cazione). Questa confluenza del-
molti studiosi hanno tentato di rio che il peccato e i suoi efletti so- 5,12). Paolo afferma nello stesso l'idea dell'immagine e di tale de'
scandagliare le prolbndità dell'in- no superati dalla grazia di Dio in tempo la responsabiÌita di Adamo scrizìone ha indotto recentemen-
segnamento dell'apostolo sull'ori- Cristo. Tuttavia I'analogia Ada- per I'origine dell'introduzione del te alcuni studiosi a ritenere che la
gine del peccato. Paolo associa mo/Cristo si esprime qui in un peccato nel mondo e la responsa- preponderanza del linguaggio re-
chiaramente l'introduzione del modo diverso da lCor 15. bilita di oeni individuo per la pre- lativo alla <immagine di Dio>, che
peccato e della morte nel mondo ll fatto che in Rm 5,12 il perio- senza del peccato nella propria vi- si trova nelle lettere paoline, sia
con la trasgressione di Adamo. do in greco non sia concluso ha ta. Per Paolo questi due elementi un'altra espressione della teologia
Benché in Rm 5 egli parli (proba- condotto ad ùna serie di interpre- (colpa e responsabilita personale adamica. Dunn (1980), per esem-
bilmente) della caduta in termini tazioni rivolte a chiarire in quale da un lato e colpa e peccato in pio, sostiene fortemente che I'in-
storici, è evidente però che egli in- dirczione si muova il ragionamen- Adamo daìl'altro) sono reali ed at- no di Filippesi vada inteso in sen-
tende esprimere qualcosa di più di to di Paolo. Come ha osservato tivi. ll paradosso diventa ancora so adamico; Hooker vede un mo-
una semplice affermazione stori- Danker, il dilemma consiste in piu chiaro se si tiene presente il tivo adamico alla base di Rm
ca su Adamo e la sua ribellione. parte nello stabilire quale sia I'an- modo con cui il pensiero di Paolo 1,18 32, dove Ì'apostolo descrive
In realtà, l'uso che Paolo fa di tecedcnte a cui si riferisce il pro- passa liberamente dall'af fermazio- la condizione dell'umanità in ter-
Adamo in Rm 5,12-21 ha un rilie- nome relativo in dativo ,4t (pec- ne piil strettamente personale di mini di caduta di Adamo (Wed-
vo protologico (si dporta cioè al cato, morte, Adamo o a nessuno Rm 5,12 k(perché tutti hanno pec- derburn chiarisce ulteriormente
le origini); Adamo è un mezzo che di questi, ma sia da intendersi in catot)) all'asserzione piil determi- quest'ipotesi di Hooker), lnoltre,
serve a descrivere l'ingresso del unione con la preposizione epi nistica di Rm 5,19 (<per la disob- si può anche pensare con uDa cer-
peccato e della morte nel mondo [ep h'], lotmand,o un'espressione bedienza di uno solo tutti sono ia sicurezza che la caduta dì Ada-
e (per estensione) la condizione in che significa <<per cui>, <poiché> stati costituiti peccatori)), L'inse- mo stia sullo sfondo dell'aîferma-
cùi si trova l'ùmanjtà dopo quel- o (cosicché>)). tnoÌtre, la traduzio- gnamento di Paolo trova una ri- zione di Paolo in Rm 3,23.
la prima trasgressione. L'attenzio- ne di Agostino di Rm 5,12 (in cui sonanza in 2Bat 54,15.19t <<Poì- 4.1 Immagine di Dio: naturu ed
Adamo e cristo
22 t-'ì Adamo e C sto
(lclla salvezza (caduta - reslaura- conversione e alla sua visione di
esistenza in Rm 5 - Questo argo- zione delt'umanità adamica) entro
i confjni di Rm 5,1-l I (che affer- /ione) e tenderebbe verso il gene- Cristo possono essere considerati
mento compoía anche la neces- rc di interpretazione offerta da un sìrpplemento di oistologia ada-
sità di vede.e fino a che pùnto I'es- ma quale sia la reale condizio-
ne dell'umanirà in Cristo). Bult llarth. mica. In questo senso, si possono
sere fatîi ((a immagine di Diott de- Ma è giustificata una cesura così far rientrare nel nostro argomen-
scriva la naÎum e I'esistenza uma- mann, dall'altra Parte, fonda Rm
5.12-21 sullo stile di vita che trae nctta tra Adamo e Cristo in quan- to anche passi come lCor 9,1:
na. Su questo Punto si è ri!olta a ro immagine di Dio? La posizio- 15,8-10; 2cor 3,4-4,6: Gal l.l3- l7
hrnso l'attenzione degli esegeti cri- oiisine dall'esempio di fede offer-
to Aa Cristo e sottolinea che Rm rrc di Ziesler deve essere modifica- e Fil 3,4-l l e si può vedere nel lo-
stia-ni, molti dei quali, Per esem- ta in qualche misura se si conside- ro sottofondo un tema adamico.
r)io calvino (come fa notare R. 5.1- l1 riguarda l'esistenza Para-
dossale di coloro che vivono nel- ra attentamente lCor 11,3-9, do- Kim pensa allora che il pensiero
brints). hanno studiato le lettere cristologico di Paolo si fondi su
di Paolo proprio Per aPProfondi- la sDeranza. ln alrri termini, si ri- ve Paolo si serve del racconto della
riene che Rm 5,12-21 esprima Piir creazione della Ccnesi per fonda- due diverse componenti, una cri-
re ouesto tema. E inleressanle os- rc un adeguato comportamento
a fondo questo stile di vita del cre- sîologia sapienziale e una cristo-
seruare che lutta quanta l'argo- ctico nei rapporti tra uomo e don- logia basata sull'immagine,
mentazione di Rm 5' soprattutto dente ed è solo in questo ambito ed
che si chiama in causa I'eventuale rra, ìn riferìmento alla prassi del ambedue convergano nella perso-
I'analogia Adamo/Cristo nei ver- coprirsi il capo durante il culto. na di Gesù Cristo,
il secondo Ada-
setti 12-21, diventa critica sotto compoDente cristologica.
4.2 tmmagine di Dio: le tappe Il versetto decisivo è lcor 11,7: mo nel pensiero di Paolo.
questo punto di vista. (L'uomo non deve coprirsi il ca-
Le interpretazioni di Rm 5 Pro- della storia della salvezza - Un
ooste da Barth e Buhmann Posso' altro modo per esprimere questa po, poiché egli è I'immagine e la 5. ADAMO E IL CORPO DI
differenza essenziale nell'intendere gloria di Dio; la donna invece è CRISTO -
Considerando Ì'uma-
no servire da buoni Punti di rife- gloria dell'uomo>. Di fatto Pao- nità, non redenta e redenta, incor-
rimento a questo Proposito, Poi- il significato dell'umanità fatla "a
immagine di Dio)' (sia quella ada- lo mostra qui una maggiore fles- porata rispettivamente in Adamo
ché si concentrano rispettivamente sibilita neÌl'usare l'espressione e in Cristo, Paolo ha dimostrato
sul versante cristologìco e antro_ mica sia quella nuova in Cristo)
consiste nel descrivere le tappe at- <immagine di Dio) ed è disposto (fornendo in tal senso anche un
noloeico dell'analogia. Barth sot- ad applicare questo concetto in
traverso cui si evolve la storia della suo contributo) che vi è una certa
iolinia infani l'elemento cristolo- senso più vasto se ciò lo aiuta a affinita concettuale fia una teolo-
eico nell'ambilo dell'analogia ri- e salvezza. Il sottofondo escatologi-
co su cui si snoda tutto quanto il raggiungere i suoi scopi, anche se gia adamica e I'idea del corpo di
iiene che il passo voglia afferma- vero che ilpasso, come nota Zie- Cristo (vedi Corpo di Cristo). In
re essenzialmente quale sia la 4a- nensiero di Paolo vede, alla luce è

dell'evenlo di Cristo, un tempo sler, non si trova in un contesto aÌtri termini, questo corpo di Cri-
tura lJilllarra. Bultmann, d'altro la-
antico che ha ceduto il Posto ad soteriologico. D'altra parte, non sto è costiîuito da credenti che so-
to, pone in risalto l'elemento an- dobbiamo trascurare il sottofon- no uniti insicme per formare un'u-
troDologico conlenuto nella mede- una nuova età (come dimostrano
testi quali 2cor 5,17). do adamico di questo versetto: manita unita, quella dell'ultimo
sima analogia e ritiene che il Pas- Paolo intende affermare che ogni Adamo, Benché nei testi fonda-
so definisca essenzialmente quale Ziesler esPone questa concezro-
ne partando di un Possibile sche- Lromo, ossia ogni essere umano, mentali che riguardano questo
sia l'esislerza umana. ln breve' il porta in sé in qualche modo I'im- punto non si faccia
Droblema e di vedere in che senso ma tripafito in cui <<stato ongma- menzione
i'umanità (Adamo) è fatta 'ad im- rio - caduÎa - stato di restaura- magine e la gloria di Dio, come già esplicita di Adamo, è chiaro che
zione> serve a descrivere tale svi_ ò avvenuto per il primo Adamo, I'umanita adamica decaduta è ri-
maeine di Dio,,. È in Adamo o in
luppo. Questo schema tripartito 4,3 Immagine di Dio: cristofa- costituita spiritualmente in Cristo
Criiro che dobbiamo vedere "l'im- nia E possibile stabilire quale (Ef I,10) in modo tale che il lin-
magine di Dio,? Dobbiamo Par- tenderebbe verso I'interpretazione
offerta da Bultmann. Ziesler ritie- sìa l'origine della concezione pao- guaggio adamico e il corpo di Cri-
rire da Crisro e considerare quin- lina di Gesu Cristo in quanto ul-
ne però che la concezione Paolina sto si fondono insieme. Possiamo
di l'umanità immagine di Cristo limo Adamo e quale sia la constatare questa prospettiva par-
lDosizione di Barlh)? OPPure dob- dell'uomo sia talmente rivolta al- sua
iiiamo oartire dall'umanità e rite- la visione escatologica dell'ultimo connessione con il motivo della ticolare in dive$i punti delle let-
Adamo che un simile schema tri- (immaginc di Dio))? Sembra che tere paoline, incluso Col 3,12-17
nere oulndi che Cristo sia l'espres'
Dartito diventa irrilevante per ogni vi sia una relazione stretta tra ed Ef 2,13-18.
sioneiutenrìca di quello che signi- l'ìmmagine-cristofania e le descri-
fica I'immagine di Dio (Posizione discussione di Paolo. Egli osser- ln epoca moderna è stato W, D,
di Bultmann)? va che Paolo non Parla mai di zionì del Signore Gesù Cristo ri- Davies a studiare maggiormente
Adamo in quanto creato (<ad im- \orto che si fondano sulla tndizio- questo punto, ponendo in rilievo
Queste due inrerpretazionj di- rìc veterotestamentaria della teo- il sottofondo giudaico rabbinico di
Dendono in Parte dal modo con maqine di Dio, e Per questo mo-
tivo- uno schema biPartito è Piir lrnia e si possono definire pro- questa concezione di Adamo e la
cui si ritiene che si rapportino tra
consono all'insegnamento centrale t)riamente come cristofanie. Que- sua importanza per uno studio
loro le due metà di Rm 5 (versetti .iro significa che i testi in cui Pao- dell'insegnamento di PaoÌo sul
l-11e 12'21). Barth infatti collo- di Paolo. Oueslo renderebbe Piu
semplice I'eìoluzione della storia Io descrive o allude alla propria corpo di Cristo, A questo propo-
ca Rm 5,12-21 (con la sua descri-
Adozione, figliolanza
Adozione, figliolanza 24

Morlk, Unilersily Press. Cambridsc l9?3,


Nelle lettere paoline il termine culturale del termine. Questo è do-
sito è importante rilevare che la di- pp. l2? 14li ld., ChtistoloS! i the Mu' ttcco huiothesíq viene usato per vuto in parte al fatto che Paolo
scussione su Adamo condotta in tirr, Westnìinsler, Philadclphia 1980, pp fili lsraeliti (Rm 9,4) e per i creden- sembra essere il prirno ad usare il
questi termini non riguarda anzi i(viii rix, 98-128; Hooker M. D, Frot ri ((ìal 4,5; Rm 8,15.23; El 1,5) in termine in senso teologico (e non
rutto I'umanità in se stessa, quan- A.labt 1o Christ: Essals orr Parl, UniYersi_
rluanto ligli di Dio. Non si è tut- solo per I'adozione divina) e d'al-
ly Prcss, Cambridgc l99q Kim S , Ire Ofl:
to invece la nazione di Israele vi- Eitl ol Paul's GoE)el,EeÀmans, Grand Ra- trvia d'accordo se iltermine deb- tra parte egli non spiega mai che
sta in una prospettiva escatologi- pids 1982r Krcili,er L. J.. Crtitt as Second hil cssere tradotto coo (adozioneD cosa intenda con esso. L'aposto-
ca, come osserva N. T. Wright. Adaù in Pout. in Cr'32 (1989) 55 l0l; o più generalmente con (figliolan- lo suppone evidenîemente che i
Lambrecht J.. Prrrl 3 Crrbtoloaical Use oJ
Non bisogla sottovalutare il con- SÙip!ùte ìn I Cotittthiaùs /J.2G?8. in NIS tau. Bisogna pertanto risolvere suoi lettori sappiano che cosa si in-
tributo che può fornire ad un'a- 28 {1982) 502 521; Lcvison J.R-, Poúìoits questo problema prima di parla- tenda con /a adozione a figli di
nalisi delle lettere paoline una cer- al Adat" in Eartr Judaisn. JSPSS I, Aca- rc dell'ambiente specifico in cui il Dio.
ta comprensione dell'asPetlo cor- denic Press. Shellicld 1988: Pcarson B '
Th! P eunatikorPs!.hikas Tctrtinolory lermine può essere collocato. 2,1 Adozione in senso teologi-
porativo, inteso sia nei termini di i,/ ColD//riari. Stholars, Missoula (MT) co astratio - Alcuni studiosi ri-
un'umanità adamica sia in quelli l97l: Penna R., C.r.troloPi, adantiticae 01 I. IL SICNIFICATO DI HUIO. tengono che il concetto paolino di
del corpo di Cristo. Una tale rein- liùtisno antrorylosico ìn lCor 15,45 49,;î |HESI1 tN PAOLO Si è vo- adozione sia una semplice astra-
ld., L'apostolo Puolo, Edizioni San Pao_
terpretazione delle promesse fat- lo, Cinisello Balsîuo 1991, pp- 24G268; lu(o negare talvolta che Paolo usi zione che si collega a un altro con-
te nell'AT alla nazione di lsraele t<\., Ildistosa paolùt'r sulle otisitti unane huiothesia nel senso di <<adozione)) cetto paolino, In questo modo il
nei termini di una nuova creazio- a a luce diGe 2-JeIes efun.ioni sentan' c si è preferita perciò la traduzio- problema dell'ambientazione del
ne in Cristo sembra Presente in rrd'e. in G. L. Prito (ed.), Miti.lì otigine, ne (figliolanza)) (per esempio B.
titi .lìcaduta. RicqcheSlorico Biblichc 6,
termine viene già evitato in parten-
Gal6,l5-16, ed è del tutto esPlici- EdtJ,llolo8na 1994.223 239; Prins P., l're llyrne), ma I'evidenza lessicale za. Per esempio, F. Hùbner pen-
ta in alcuni scritti di eminenti au- hnn{c oÍ God in A.fotn a
d the Restototion non è per nulla a favore di questa sa che adozione sia un sinonimo
tori cristiani posteriori, come Ciu- ol Man ln Jesu\ (h.rr, ìn sJ]r25
(1972)
opinione (cfr. Scoit 1992), In Pao- di (libertà> (e/eritfteria) nel senso
li-.r-r: Sc.oges R., îhe Loi Atlun. R^sn
stino (Di41. ll.5). Ma è diffici Blackwell, Oxford 196ó; ThrallM , C/t.irr
lo, come pure nelle fonti extrabi- di libertà dalla Legge. R. Bult-
le definire chi costituisca il vero CnúJied ot S?.utd Adu,t1? A Chtisîoloqi' blichc a lui contemporaîee, huio- mann e altri con Ìui ritengono che
<lsraelet) nelle lettere paoline e .alDebate Relttf"n Paul and the Coin' /resr0 indica sempre il processo at- adozione sia un termine lbrense-
non si può sostenere che vi sia una ?ii,rr, in B. Lindan S. Smallcy (€dd ),
travcrso cui si è adottati o lo sta- escatologico, parallelo a (giusti-
Chtist and Spitil in the New Testament:
corrispondenza perfetta tra la na- Stu.tiesi Hoaou.oJC. f. D. Mo le,\Jni to di adozione come figlio/i. Lo zia> (dikoiosync). Per S. Kim il
zione d'lsraele e la Chiesa, soprat- lersity Prc\r. Cambridee 1973, Pp l43_15ó; confermano non solo I'uso univo- concetto paolino di liuiothesia de-
tutto se si tengono Presenti Passi Weddcrburn A. J. M.,,'1lrtn ì,t l'url3 Leî' co e diffuso del termine nelle fonti riverebbe dalla cristofania sulla
let to the Rotnans, in E. A. Livingstone
difficili come quello di Rm I1,26. (cd.), Studia Ribli.a t978. llt: Popets on letterarie e non letterarie, ma an- via di Damasco, con la quale Pao-
Paut and Othet Ner Testuntent Aulhots, che glì antichi lessicografi greci di lo ha visto nel Signore risorto l'im-
Vedi anche'. Corpo di Cristo; JSNTSS 3, Acadcmic Press. SheÍfi€ld 1980, cpoca neotestamentaria (per esem- magine di Dio (vedi Immagine di
Cristologia; Creazione e nuova nD. 4ll4l0; wri8hr N. f , A.lon, lsrucl pio Ammonio, DifJ., s.v- apokè- Dio) o il Figlio di Dio (vedi Figlio
n.t thc Messiah. tî The Cl nùx ol lhe Co'
creazione; lmmagine di Dioi Uo- veuarl, [ortress, vinncapolis 1991, pp tykrcs). L'\sa che Paolo fa di di Dio). Altri tipi di astrazione di
mo nuovo e uomo vecchio. tB 4Ai Zicslet J . /\ . , Anthrcpobsr oî Ho' huioIhesia trenÍa íaturalmente in questo concetto si possono trova-
p(, in EJrpTin 90 ll91a-1979) 104'109 quello comune, poiché la costru- re nelle opere di N. R. Peters€n e
Broì Raùctt C. K., Frun Fit
Adatn to L. J. Kreilzet zione che si trova in Gal4,5 trova D. von Allmen,
Laí, A. & C. Black, I-ondon 1962i Barth paralleli nella letteratura ellenisti- 2.2 L'sdozlone nell'ambi€lt€
K.. Chrisr and Adan: Man and Hu,naniry ca (cfr. Nicola di Damasco, ,/ir. greco.romano - Di solito, quan-
in Ronuns 5, SJTOP 5. Oliver & BoYd,
Edinbursh 1956; Bonner G.. Auguritte ok ADOZIONE, Caes. 130.55). Perciò ogni tenta- do si considera il concetto paoli-
Ronons 5,t2,inF.l.. cross (ed.), Srrdrt FIGLIOLANZA Iivo di tradurre il termine piu ge- no di adozione sullo sfondo del-
honechco v, Akrdetnic vcrla8 llerlin nericamente con (figliolanza, im- I'ambiente greco-romano lo si po-
t968, rp. 242-247; Bnllmdî R.. Adanì ù"d bocca gia fin dall'inizio una stra- ne a confronto con urr caso parti-
Ch.ií A.Lodna Io Roùarr J, in w Kìar SoMMART() - L ll signincaó di h iorhesia
C. F. Sryder (cdd.), c!tre t Issues in
scn - in I'aoloi 2. L'ambiente in cuisi colloca da sbagtata per uno studio del suo colare di adozione nella mitologia
Ne$ Tesonnt Interyrcrarìon: Essals in l'"adorione conìe li8li" da pare di Dio ambiente. greco-romana o con la prassi ef-
Horcr oI o. A. PìPtt,sCM, London l%2' sccondo Paoloì 2.1 Adozion€ in senso fettiva dell'adozione prevista dalla
pp- I43-ló5; Cranfield C. E. B , The EPi' leologico astratloì 2 2 L'adozione nel 2. L'AMBIENTE IN CUI SI giurisprudenza greco-romana.
stle to the Rohans,2 \oll., T & T Clark' t ambìenre grc'co{omano: 2.2.1 L'ado-
Edinbursh 1975; Danker F W, Ào,ranr rione divina nclla mitolositì Ereco' COLLOCA L'(ADOZIONE CO- 2.2.1 L'adozione divino nella
5:t2: Sin Ltn l.t Lav,ii NîS l4 (19ól-1968) romana: 2.2.2 L'adozione come mctafo ME FICLI> DA PARTE DI DIO milologìo greco-romana - L'ado-
424'439: Davies \Y. D.. Paul and Rlbbini( ra giuridicai 2.3 L'adozion€ nell'ambien- SECONDO PAOLO - Cli auto- zione divina ha una scarsa rilevan-
JÍ.idisrr, Forress, I'hiladelphia 1980'; tc !etcroleramentario/siudaico; 2 3.1 ri che ammettono che huíothesio za nelle fonti greco-romane. Se si
Dútr LD.C., I Cotìttthians 15 45 - Lust Oal4,5i 2.1.2 Rnì 8,lJ.2l; 2.1.3 Conclu_
significhi (adozione)t non sono a presciode da Paolo, huiothesia
Adant, Life EivìnsSpnìr,inB LindaB S sìone: I'adozionc nell'ambilo della leolo_
Smallev ledd.), Clrirl rrd Spititin the Ncw Eia paolinai I La fiSliolanza deicreden- loro volta d'accordo sull'ambiente non viene usato per questo tipo di
T"srut;tent: studies h Honok oJ C r. D. ri secondo Paolo
Adozione, figliolanza 26 27 Adozione, figliolanza
adozione nel periodo storico che mano. Altri fattori più contìngen ci concessi a Israele (Es 4,22; Os leanza) nel cuore. Pe anto, men-
qui ci interessa. I pochi esempi ti, come la cittadinanza romana di 11,1), e più espressamente dallo tre il contesto di l]rio thesia ir Gal
chiari di adozione divina che si Paolo e il fatto che a quel tempo stesso contesto più ampio di Gal 4,5 non dà molivo di supporre un
possono dcavare dalle Îonti greco- la pratica dell'adozione fosse dif- 3-4, da dove risulta chiaramente ambjente greco-romano dietro al
romane, che Però usano altri ter- f sa in ambiente romano. Don so che i crederti sono figli ed eredi termine, tutta quanta la linea del
mini. non ci danno alcuna indica- no a favore della tesi della meta- in quanto con il battesimo (Gal ragionamento di Gal 3-4, assieme
zione per l'ambiente in cr-ri si può fora giuridica. 3,27) si sono vestiti del Figlio ai paralleli paolini, ci induce sen-
collocare il concetto di Paolo (cfr. 2.3 L'adozione nell'ambiente di Dio che è stato inviato a redi- z'altro a collocare iÌ termine in un
ì'adozione di Eracle da parte di veterotestamentario/giùdaico - ll merli (Gal 4,4-5; cfr. anche Gal ambiente veterotestamentario,/
Hera IDiodoro Siculo, Bib. fer:miíe huiothesia nel NT ricorre 3,13-14). Strettamente parlando, giudaico (Rm 9,4) e in partjcola-
4.39.21, di Alessandro Magno da solo in Paolo e non è rnai usato infatti, Cdsto è sia la discenden- re nella tradizione di 2sam 7.14
parle di Amon-Zeus lPlutarco, nella LXX o in altre îonti giudai- za di Abramo (Gal3,16) sia il úes- (2Cor 6,18). In altre parole, i cre-
Alex, 50.61, di Solone da parte che. Nonostante si sostenga spes sìanico fielio dì Dio promesso in denti che sono stati così battezza-
della Fortuna lPlutarco, Mol". so il contrario. il concctto di ado- zsam '7,12 e 14. Vjsta in questo ti (redl Battesimo) nel Figlio di
3l8Cl e quella della dea (Atena)) zione (anche divjna) era però no- contesto, l'<adozione)) dì Gal4,5 Dio messianico e hanno assunto in
di Libia da parte dj Amon-Zeus to nell'AT e nel Giudaismo, indi- deve quindi riferirsi all'attesa esca- se stessi jl suo grido di <Abbà!)
lErodoro, Hrsl. 4.1801). Si è pen- pendentemente dal fatto che essa tologica giudaica fondata su 2sam rivolto al Padre (Gal 4,6; Rm
sato anche alle religioni misleriche fosse o meno praticata (cfr. Scotl '7,14. 8,l5; Mc 14,36), partecipano con
qùale ambiente possibile (cfr. H. 1992, Malul). Non è pcrciò in'tpos- ln 2sam 7,14 ìnfatti (<Io eli [ = lui della promessa davidica dell'a-
D. Betz), ma nei misteri non vi è sibile che si trovino qui le radici al discendente di l)avidel sarò pa- dozione divina e della promessa
alcun esempio di adozione divina del concetto paolino. dre ed egli mi sarà figlio))) si pùò fatta ad Abramo di un regno uni-
(r,edi Religioni greco romaùe). 2.3.1 Col4,5 - ll conteslo della vedere una iormula di adozione versale (Cal 4,1).
2.2.2 L'adozione come metdfo- prima ricorrenza del termine, in (Es 2,10; Est 2,7; Gn 48,5) che il 2.3.2 Rn 8,15.23 Quesla in
ra giurídica - Molti studiosi han- Gal4,5, ci oftre in rcaltà la chia- Giudaismo posteriore ha applica- terpretazione di ,riothesia in Gal
no pensato che il concetto paoli- ve decisiva peÌ inlenderc huiolhe to non solo al Messia davidico ma 4,5 vale anclìe per l'uso deltermi
no di adozione sia una metaîora sia sullo sfondo dell'ambienle deÌ- anche. sotto l'influsso della teolo- ne nel passo di Rm 8, che gli è
giuridica formulata espressamen- 1'AT e del Giudaismo. Se inîatti gia della nuova alleanza (cfr. Os strettamente parallelo. Anche qui,
te da Paolo sulla base dell'ambien- si vede giustameùte in Cal 4,1 2 2,1, crtalo in Rm 9,26; vedi Al- infatti, l'essere partecipi dell'invia-
te greco-romano. Tra costoro, al_ non un'illustrazione tralta dalla leanza e nuova alleanza), al popo- to Figlio di Dio messianico me-
cuni I'hanno considerata una me legge greco-romana ma un'allusio lo di Dio escatologico. ln sintonia diante l'adozione (Rm 8,3; Gal
tatora tratta dalla ìegge ellenisli- ne all'AT (cfr. Scolr 1992), è chia con la concezione deuteronomica 4,4) è così strettamente connesso
ca, dove 1'adozione è un'istituzio- ro allora che Gal4,5 sta in un con- formata dal complesso peccato- con il dono dello Spirito che abi-
ne collcgata soprattutto aÌl'eredi- testo che è condizionato dalla ti- esilio-restaurazione (cfr. in parti- ta in noi che lo Spirito può essere
tà; Gal 4,5 parla inîatti dell'ado- pologia dell'esodo: come lsraeLe, colare O, H, Steck), questa tradi- chiamato ora (Spirito di adozio-
zione che rende i figli eredi (cli. erede della promessa îatta ad zione di 2Sam 7,14 attende che, al- ne)) (Rm 8,15), lo Spirito attraver-
wenger). Ma più spesso i sosteni- Abramo (redl Abramo), è stato I'avvento del Messia, Dio riscatti so cui si adempie la giustizia della
tori dj questo genere di accosta- redenro come îiglio di Dio dalla il suo popolo dall'esìlio con un se- Legge (Rm 8,4). Inoltre, come in
mento (per esempio Lyall, Bruce) schiavitù dell'Egitto al tempo sta- condo esodo, lo restauri in una Gal 4,5, il contesto di huiothesía
hanno visto il concetto paolino dj bilito dal Padre (Gal 4,1 2; Os nuova relazione di alleanza e lo in Rm 8 contiene elementi della ti-
adozione alla luce del complesso ll,l; Cn 15,13), così anche i cre- adotti, assieme al Messia, come pologia dell'esodo e l'essere figli
rito romano dell'odoptio, coî rl denti sono stati redenti con l'ado- proprio figlio (cft. Gíub. 1,24; di Dio per adozione suppone an-
quale il
minorenne che veliva zione a figlidi Dìo dalla schiavitu Test. Gíuda 24,3;4QFIor 1,1 1). Di che l'essere eredi con Cristo della
adottato era emancipato dall'au degli <<elementi del mondo> (vedl îatto,2cor 6,18 cita proprio la promessa fatta ad Abramo (Rm
torità del padre naturale e veniva Elementi del mondo) nella pienez- îormula di adozione di 2Sam 7,14 8,17), Diversamente da Gal 4,5,
posto sotto quella nuova del pa za del tempo e sono perciò diven (con ls 43,6), e per di piir nel con- però, Rm 8 insiste sul fatto che
dre adottivo, spesso per aggirare tati eredi della promessa di Abra- testo della medesima tipologia del- l'essere partecipi del Figlìo di Dio
un ostacolo di ordine sociale o po- mo (Gal 4,3-7). l'esodo e della medesìma teologia messianico per adozione vale non
ljtico (cîr. Kurlowicz). E vero che ll fatto che qui <<Iùt huiothesid della nuova alleanza, nella stessa solo per il presente (Rm 8,15) ma,
Gal4,5 pone in parallelo tra loro debba essere intesa sullo sfondo forma generalizzata della tradizio- per mezzo delÌo Spirito, arche per
redenzione e adozione, ma è dif dell'AT e del Giudaismo ò ulte ne giudaica. Inoltre, come già nel- il fùturo (Rm 8,23). Poiché come
ficile sostenere che la testimonian- riormente confemìato da Rm 9,4, la tradizione di 2sam 7,14, Gal un tempo Cesir nel suo battesimo
za dello Spirito in Rm 8,l6 rispec dove il termìne con l'articolo com 4,4-6 collega I'adozione divina al ricevette lo Spi to e fu proclamato
chi i testimoni previstidal rito ro- pare in una lista di privilegi stori- dono dello Spirito (della nuova al- Figljo di Dio (Mc 1,11 e par.), così
28 to Afflizioni, prove, difficolta,/tribohzione
Adozione, ligliolanza
mine viene usato nel senso della ti- ai <<fiqli> (tekna) di Dio (imma- WUNT 2.48, J. C. B. Mohr, Túbinsen
anche credenti ricevono ora lo
i colatir, (amama) si tichiama a Dt t992i 1d., "Fot os nonr as arc o.l utotks of
Dolosia dell'esodo, che è implici-
Spirito di adozione nel loro bat- 32,5 dove gli Israeliti per aver pec-
t he law orc uzdet o alrse " (Col 3 : l0), iî C.

tesimo. lo Soirito Per mezzo oel ia iriquesta huiolhesiq della sal' A. Evans - J. A. Sand€rs (edó.), Paul and
vezza messianica nelle ahre quat- cato sono detti (degenen t (mómè- the Sc'iptutes ol Isruel, JSNTSS, JSOT,
ouale essi Possono condividere il 14, LXX) e (non figli suoi> (oll,t Shefiield 1993;Sl€ck O. H.,Is.a.l und dos
;rido (Abbà!> che il Figlio rivoÌ- tro ricorrenze (Rm 9'4; cfr. anche Sevohsone Cerhick det Prcpheen. UnteF
qutó tekna) îel contesto del <(can-
;e al Padre (Rm 8' l5). Cosi Pure, Gal4,l-2). Questo concetto inol- suthungen zù Ùbe ieleruns des deurcrc-
tre va visto globalmente alla luce tico di Mosè>, che ribadisce la se- nonischen Ceschichtsbildes in Aheh Testa-
iome Gesù in quanto discendente quenza peccato-esilio-restaurazio- nent, Sp.itjudentum und Urch stentum,
di Davide fu costituito Figlio di della teologia paolina della restau-
razione (cfr. Sanders, il quale' ne. Alla situazione che ha condot- WMANT 23, Ncukirchen€r, N€ulirchen-
Dio in porenza secondo lo SPirito to alla punizione degli Israeliti in
santo mediante la fisufrezlone benché non metta in dovuto risal- 1.100.
to lutto il sottofondo deuterono- quanto ligli di Dio Paolo contrap-
Drolettica dei morti (Rm l'3'4; pone perciò il modo in cui devo- J. M. Scott
isam ?.12.14), così anche i cre- mico. Dresenta tuttavia involonta-
riamente un'aìternaliva giudaica no comportarsi ora i credenti in
denti che Possiedono lo Spirito quanto figli di Dio (2cor ó,14-7,1;
medianle il quale otterranno la ri- oiu valida a quello che egli chia- ADULTERIO: vedi Mattimo-
srrrrezione {Rm 8,ll) at(endono ma covenonlal nomism lche in ita- Rm 8,4.12-14). nio e divorzio, adulterio e incesto;
con impazienza la loro rivelazio- liano può essere reso con <il no- Sessualita, morale sessuale
ne lRm 8,19), la loro Predesnna- mismo del Patto, o ((il nomismo Vedi anchei Baftesimo; Figlio di
dell'alleanza Dl, a cui abitualmen- Dio; Spirito Santo.
ra f vedi Elezione e predestinazio- AEROPAGO: yedi Arene, Pao-
neì risurrezione/adozione nell'im- te si richiama [cfr. J. M. Scott'
<Gal 3,10>l; vedi Restaur^zione di lìtrL von Allmen D., La faùtí e de lo ad
masine eloriosa del Figlio risorto Dieu. Lù.tùbolittue laniliate dans te pdu.
(RI; 8,2J.29: Ef 1,5), quando.il lsraele). lhtisnp. OBO 41, Editionq universrairer.
Fielio sarà il primogenito tra moltl Fribourg - Vandenhoeck & Ruprcchl, AFFLIZIONI., PROVE.
fràtelli e sorelle (Rm 8,291 cfr' an- 3. LA FIGLIOLANZA DEI Còrtingcn l98lr Betz H. D., Golatians: A
DIFFICOLTA/
che Sal 89,2?). t figli di Dio con-
CREDENTI SECONDO PAOLO Conndtary on Paul s Lefiet to the Chu."
ches i Calatia, Herm, Fortress, Philadel, TRIBOLAZIONE
divideranno allora la Promessa - L'interDretazione Precedente phia ì979ì Brucc F. F., The Epistle to lhe
della huiolhesia sttllo sfondo del-
fatta ad Abramo di un regno unl- Galoîians: A Contmentary on the G.eek
- l. Elcnchi di afflizioni; l.l
vemale, in quanto seguaci ed ere-
la tradizione di 2sam 7,14 costi- l'exr, NIGTC; Eerdmans, crand Rapids SoMMArro
L'el€nco più estcso; 1.2 Paralleli nella let,
1982r llultmann Il., Theolog! of the Nev)
di assieme al Cristo Messia (Rm tùisce la Dremessa logica e neces- Testament,2 !oll., Scribner's, New York leralura antica; 2. Pcrsecuzionc da parte
8.17: 4,l3; 8,12; Gal 4.1) Pertan- saria oer caPire quello che Paolo 1951,1955 (orig. rcd., îleoloSie des Neuen d€i Ciudei; l- L'atleggiam€nto di Paolo
dice pìù in generale sulla figliolan- l'estarzen6, Tùbingen 1977'; trad. il., nei confronli dell. prove e dcle afilizioni.
to l'aspetto Presente e quello fu-
za dei credenti: l'adozione a figli Teologio del Nuoyo Testdrr?nro, Bibliot€-
tnro della huiolhesia in Rm E rl- è Paolo fa spesso riferimento al-
sDecchiano stadi successivi di par- di Dio è infatti il mezzo con cui di teolosia con(cmporanea a2, Querinia,
na, Br€scia 1985); B. Byrne, "SonsoÍGod" le sue prove e alle sue afflizioni,
si entra a far parte della figliolan- -
tècipazione alla sorle del Figlio "Seed oI Abruhan": A Stud] of the
e talvolta le elenca nelle sue lette-
za divina. Perciò i testi paolini che Idea oJthe Sonshipolood ofa Chrbtiant
mediante lo Spirito e' come lah' re. Sembra che per lui I'afflizione
costituiscono modi diversi atlra- attribuiscono la lraio lhesio ai cte- osinst the Jeutbh Backgtour4 AnBib 83,
Biblical Infitutc, Roma l9?9; Hengel M.,
denîi chiamano questi ultimi an- piir difficile a sopportarsi sia sta-
verso cui i cledenti condividono n Jislio di Dio. L'otEine della cistologn
ta la persecuzione da parte dei
con il Fislio la promessa davidica che <fielio/figli" di Dio (huioii e Io storia della rcligione giudeo-c enistica,
Gal 3,26; 4,6.7: Rm 8'14' 19; 9'26) Paideia, Brescia 1984i Húbîet H., La leg- Ciudei. Tuttavia le lett€re di Paolo
2. 3. 3 îonclus ione : l'adozio ne mostrano un atteggiamento posi-
o, senza speciîicare ilgenere gram- te in Paolo, Paid.ia, Brescia I 9,5; Kjn S. ,
nell'ambilo della r eo logia pqo línq il rermine neutro
The Otiùa of Paul's Goryd, Ecrdnans, tivo nei confronti dellc afflizioni.
Riassumendo, un coerente e
mrricale. con Grand Rapids l98l; Kurlowicz M., Di?
- tekna (Rm 8.16.11.21). 2Cor 6' l8' Adoptio in klotsischen úmischen Recht,
sDecifico sottofondo veterotesta-
mentario/giudaico sla alla base sotto lìinflusso di ts 43,6' estende SA 6, Universiry of Wafiaw. Warsaw l98l:
Lyajlf., Slaves, Citizens, Sons: Legol Me-
I. ELENCHI DI AFFLIZIONI -
esDressamente il concetto di ado- Le prove e le afflizioni sperimeu-
rlell'(adozione a Îiqlir' (h u iot he- topho$ in the Epktles, Zonderyan, Crand
ziàne anche allc .figlie'. Perciò tate da Paolo sono state numero-
sù) nelle lettere paoline: il termi- Rapids 1984i M,al]']l M., Foundllnes oncl
se e varic, come si rispecchia ne-
maschi e femmine sono inclusi nel thei Adoption in rhe Bibleond in Mesopo-
ne ricorre quattro vohe nel senso tamíon Documents: A Study o.f Se\'enl Le- gli elenchi che si trovano nelle sue
di adozione definita secondo la concetlo paolino della "figliolan-
7a)) divina. ln Fil 2,14-15 Paolo
sal Metophots in Ezek 16:l-7, in JSOî r',6 lettere (Rm 8,35; lCor 4,9-13;
iradizione di 2sam 7'14 {2cor (190) 97'126: Pdersen N. R.. Rediscove-
2cor 4,8-9; 6,4-5: ll,23-29:
presenta solto I'aspelto esorta i suoi lettori a (fare tutto tìhE Poul: Philemon ond the SocioloU oÍ
ó.18), e si 12,10).
del Dresente (Cal 4,5; Rm 8.15) o senza mormorazioni e senza cntr_ t!&l's Na ati|e Wo d,Fonress, Philadel-

del iuturo ( Rm 8,23: Ef 1,5), a se- che, perché siate irreprensibili e fhia 1985i Sanders E. P., Oesù e il giudoi-
ero, Dabar, Marietri, G€nova 1992; Scott
l.l L'eletrco più esteso - In
semplici, figli di Dio immacolatr 2cot 11,23-29Ie prove e le affli-
conda che nel contesto venga sot- l. M-, Adoption as Sons of God: A.1 Exe-
zioni di Paolo vengono elencate in
tolineato l'elemento cristologico o in mezzo a una generazone Per- !.ti.al Investigation í o the Aacksrcund of
versa e degenere>. Il riferimento Iluiothesie in rhe Coryus Paulinun, dettaglio. Il brano si divide in
storico-salvifico. Una volta il ter-
Afflizioni, prove, diîficoltà/tribolazione 30
3t Afllizioni, prore, difficolta/tribolazione
quattro parti, ciascuna delle qua- lo confessa apertamente il dolo-
re causatogli dalle sue afflizioni
sciamento di valori. Considera 3. L'ATTEGGIAMENTO DI
li ivela un aspetto diverso di que- (spazzatura> gli elementi più ca- PAOLO NEI CONFRONTI
ste afflizioni: (2Cor 1,8-9) e si gloria del fatto
ri del Giudaismo di fronte alla su- DELLE PROVE E DELLE AF-
(l) Versetti 23b-25: Prigionie, che è la forza di Dio, e non la sua,
bÌimìtà della conoscenza di Cristo FLIZIONÍ L'Apostolo non of-
percosse e pe
colo di morte, men- a permettergli di resistere (2Cor (Fil3,4-8). Se questo suo atteggia- fre una soluzione esaustjva al pro-
zionando anche le cinque volte in 12,9-10). Queste somiglianze e
mento verso il Giudaismo diviene bÌema della sua solferenza. Le sue
cui ha ricevuto i trentanove colpi queste difîerenze mostrano che se
manifesto, come pure ;l fatto che lettere ci dicono però qualcosa sul
(cioè il massimo previsto, merìo è vero che Paolo conosce le liste egli cerca di estenderlo anche ad modo in cui egli ha tentato di ca-
uno) da parte dei Giudei, le tre dei moralisti ellenisti, egli Però altri, è chiaro che egli attira così pirne il significato.
volte in cui è stato battuto con Ie adotta e adatta questo genere per
sul suo capo la persecuzione dei Deslino e privílegio dei creden-
verghe da parte dei pagani, una la- perseguire i propri scopi. Tale
adattamento viene anche influen-
Giudei. /l - Quando cerca di incoraggia-
pidazione e tre naufragi. Ha spinlo i Giudei a lruscurare re isuoi convertiti, Paolo ricorda
(2) versetto 26: viaggi innume- zato dalle tradizioni veterotesta- la legge di Mosè - Paolo rimpro- che a loro (<è stata concessa la gra-
revoli, con i relativi pericoli costi- mentarie sulla sofferenza del giu-
vera aspramente i Giudei perché zia non solo di credere in Cristo,
tuiti dai fiumi. dai briganti, dai sto, dalla prospettiva delle tribo-
non sono disposti a liberarsidalle ma anche di soffrire per lui) (Fil
Giudei e dai pagani; Pericoli nel- lazioni che I'apocalittica giudaica prescrizioni della Legge relative al- 1,29). Questa è una realtà a cuì es-
la città, nel deserto e sul mare; Pe- prevede per la fine dei temPi e so-
la purità rituale, che impediscono si sono stati destjoati (lTs 3,3-4;
ricoli da parte dei falsi cristiani. prattutto dalLa leologia della cro-
loro di prendere cibo assieme ai 2'lm 3,12).
(3) Versetto 27: fatica e trava- ce propria di Paolo. pagani (Cal 2,I 1-21). Non è stra- Partecipate alle sofferen<e di
glio, con le notti insonni (per man- no quindiche egli entriin collisio- Cristo Paolo ritiene che le sue
canza di sonno o per veglia), la fa- 2. PERSECUZIONE DA PARTE
ne con i Ciudei zelanti, i quali pei soffcrenze colmino quanto man-
me, la setc, il freddo c la nudità. DEI CIUDEI Tra le afnizioni seguitano i loro connazionali che ca ai patimenti di Cristo a favo-
(4) Versetti 28-29: la PreoccuPa- sopportate da Paolo quella che ri- spingono altri a violare la Legge. re della Chiesa (Col 1,24). Que-
zjone per tutte le Chicse. ceve maggiore aLtenzione nelle sue
Non ha predicato la circoncisío- sto però llon va inteso nel senso
1.2. Parrlleli r€lla letteraturu lettere è la persecuzione subita a e I motjvi per cui Paolo ha che manchi qualcosa al sacrifi-
antica - È opinione diffusa ne- causa del vangelo. Egli è persegui-
sofferto la persecuzione da parte cio espiatorio di Cristo. Piulto-
gli scritti dei moralisti di epoca el- tato dai Giudei, dai pagani e dai dei Ciudei, che abbianro sin qui sto. Paolo condivide le sofleren-
lenistica (per esempio Epitteto, fal$i cristiani (2cor 11,26), ma è
la persecuzìone dovuta ai Cìudei
elencato, possono essere solo de- ze del Messia servo di Dio (redi
,rss., 3. 12.10; 4.8.31; Seneca, tP. dotti da alcuni accenni contenuli Cristo) in quanto anch'egli sofîre
l3.1-3; Dione Crisostomo, Or. che egli ricorda piii (cfr. per
spesso
nelle sue lettere. Ma questo quar- portando lo-
a îavore degli eletti,
in alcuni scrittigiudaici coe- pio Rm Cot ll ,24.261
I 5 ,3 I
3.,1) e esem ;
Cal 5,11; lTs 2,14-16), facendo
2
to risulta da un'affermazione ro il vangelo (2îm 2,10).
vi (per esempio Sap 3,5-6; Sir esplicita: <Se io predico ancora la Lo scopo delle afflizioni Uno
2,1-5i Gdt 8,25-26', Ps. Sal. capire che per lui è la più difficile circoncisione, perché sono tutto- dei frutti della giustificazione con,
16,14-15', Test. Gius. 2,7, 4Mac a sopporlarsi. Le lettere Paoline ra perseguitato? E dunque annul siste nel latto che icredenti pos-
17,1I - 16) che le privazioni Prova- accennano a diversi motivi che
lato lo scandalo della croce?r (Gal sono vantarsì nelLe tribolazioni
no il carattere di una Persona. possono aver causato questa per-
5,1 I i ved i Circoncisiolìc). (Rm 5,3). I credenti non Lrovano
I moralisti del periodo ellenisti- secuzione.
Ha sminuilo le tichieste etíche cìre I'afllizione sia meno dannosa
co usavano liste di afflizioni Per Ha prcdícalo la fede che un Mentre Paolo avrebbe poturo rispetto ad altri, ma essi sanno che
descrivere come si dovesse essere tenpo voleva dislruggere Se- anche dichiararsi colpevole delle sotto la mano di Dio essa produ-
sereni in mezzo alle sofferenze e condo At 9,1-2 Paolo un temPo ha
accuse soggiacenti alle ragioni del- ce Pazienza, virtù provata e spe-
per fornire ai loro Ìettori un mo- perseguitato la Chiesa con l'ap-
la sua persecuzione sin qui men- ranza in Dio (Rm 5,3-4). Proprio
dello di resistenza. Essi riteneva- poggio del sommo sacerdote. Do-
zionate, egli respinge invece deci- quando è giunto a disperare della
no che la sofferenza avesse una po la sua conversione ha <cambia_
samente I'accusa di aver dato po- sua vita, Paolo ha imparato a con-
sua funzione nel piano divino. to bandjera> e ha Predicato la fe- ca importanza alle esigenze etiche. fidare non in se slesso, ma in Dio
Softo questo aspetto essi rispec- de che un tempo voleva distrugge- (2cor I,8-9).
Per quanto lo riguarda, si tratta
chiano I'atteggiamento di Paolo re (Gal 1,23; vedi Gelosia, zelo). di un comportamento blasîemo Sofferenzo e consolazione -
verso le privazioni e il suo uso del- Non bisogna stupirsi se i caPi dei che gli viene contestato (Rm
Ciudei nutrono una grande anti- Quando viene tormentato dalla
le lìste di afflizioni. Paolo però si 3,7-8). Ma poiché questo è quan- (spina nella carne) Paolo riceve
difîerenzia nettamcnte da coloro patia nej sùoi confronti, lino a to i suoi avversari Giudei pensa- consolazione dal Signore che gli
che tendono a sminuire la forza perseguitarlo.
no di lui, la situazione può con- comunica ch€ la potenza di Cri-
d'urto delle afflizioni e considera- Ha ùtenuto spazmluru elemenli
lribuire ad aliúentare i motividel- sto si manifesta pienamente nella
no Ia vittoria su di esse una dimo- cari alCiudaistno - Dopo la sua Ia sua persecuzione. debolezza umana (2cor 12,8-9).
strazione della propria forza. Pao- conversione Paolo opera un rove-
Paolo comprende che uno dei mo'
Agape frsterna 32 33 Agape fraferna
tivi della sua sofferenza è che, spe- l. I DATI DEL NT - ln I Co- munioner, (koinònia,lCor I l,16), sto pasto in comune fosse chiama-
rimentando la consolazione di Dio rinzi Paolo biasima ùn abuso che eucaristia o (ringraziamento)) hè agqpé, (l'agape fraterna)).
fo
in mezzo alle sue sofferenze, è in si verilica nelle assemblee della (lcor I1,24, con il verbo eac,/ra- Ma se questo era il termine che lo
grado di consolare anche gli altri Chiesa locale. Può essere utile per- risteó) e <<agape fraterna)). designava, tutti coloro che vi pren-
(2cot | ,3-1) . tanto pensare che si tratti della Solo nel Il secolo sioperò la se- devano parte dovevano ricordar-
stessa situazionedi cui parla la let- parazione del banchetto/ ogapè si che alla base della loro amici-
Vedi onche, Apostolo; Croce, tera di Giuda, dove I'abuso sem- dalla Cena del Signore o eucari- zta vl era I'agapè,1'(amore), cia
teologia della; Debolezza; Guari- bm dovuto ad alcuni falsi maestri stia. Ciusrino ( 150 ca.) testimonia I'amore di Dio per loro, espresso
gione, malattia; Oppositori di che si siedono a mensa senza rite- che ai suoi tempiil pasto in comu- così elficacemente dalpane spez-
Paolo; Potere; Sofferenza. gno, pascendo e appagando se ne e l'eucaristia (come sacramen- zato, sia l'amore del cristiano ver-
stessi (Gd l2). Così pure, in 2Pt to) sono due realtà diverse. Egli so il suo simile, come si poteva ve-
B|BL - Firz8erald J. T., Crdcks in on Eur 2,13 si accenna al far festa (s/- parla dell'eucaristia senza riferir- dere nel fatto di condividere il me-
then vessel: An Examination ol the Cuta- neuócheomai, clr. anche Cd l2), si al pasto in comune. L'eucaristia desimo pane,
|oÈue oJ Hardships in the (:oùnthian Cor- con aperta esibizione di opulenza è costjtuita da un pezzo di pane ac- Secondo Paolo, alcuni tra i Co-
respord?rce, SBLDS 99, Scholars, AtlaD-
ta (GA) 1988; Fridrichsen 4., Zum Stil des e un comportamento scorretto e compagnato da acqua e vino (Ciu- rinzi <<possiedono>, mentre altri
paulinischen Peristasenkatalogs- 2 Cot. turbolento durante il bancheuo. stino, I Apol.65-66\. <sono bisognosi>; uno ha fame,
t t,23ff-, iî SO 7 (t928)25-29i ld., Petista- Mentre in Ciuda si parla di un mentre un altro è ubriaco; alcuni
senkotalot uùd rcs gestae. Nschlrat zu 2
Cot. I1,23!î., in SO 8 (1929) 78'82; Car-
comportamento deplorevole du- 3. L'ABUSO DELL'ACAPE hanno una casa, mentre altri non
rert S. R., The God oÍ this Wo d dnd the rante le agapi îîatetne (agapaù, FRATERNA - L'assumere cibo posseggono nulla. Da una parte vi
A,Iiction oI Paul: 2 Cot 4,1-12, it D. L. zPt 2,13 altera espressamente il nei banchetti in comune era una sono dei credenti che hanno cibo
Balch et al. (cdd.), Grceks, Ronons, ond teîmiîe ogopais leggeîdo apotais prassi diffusa tra le varie associa- e bevanda in abbondanza, mentre
Chnrians: F:sa/s in Honot of Abrahan J. (<inganni>), creando così un espli
Malheùc, Fonress, Miîrcapolis 1990, pp.
zionie igruppi religiosi o cultuali altri ne hanno una quantità (e for-
99-ll7i Kamlah E., Wie beu eih Paulus ciro gioco di parole. (Le varianti del mondo greco-romano (Klauct; se qualità) insufficiente e sono af-
sein Leiden?, iî, ZNW 34 l)961\ 2t7-2321 testuaÌi di Cd 12 e 2Pt 2,13 .i,ve- vedi Cibj offerti agli idoli e legsi famati. Questa netta dilferenza tra
Krvse C. G., îhe Pùce Paid lot a Minist rr Iano tentativi posteriori di armo-
Anong Genliles: Psul's Pe6eculíon ot the
alimentari giudaiche). La Chiesa i duc gruppi si rcnde evidente
Hands oJ the Jees, in M. J. wilkins - T.
r,izzazio'J.e da parte dei copisri.) primitiva, divcrsamente da molte drammaticamente a tavola, ed è
Paisc (cdd.), tvorshìp, Theolos/ and Mi- Secondo 2 Pietro questo inganno di queste associazioni, non era accentuata ancora di piit dal l.at-
nistr! in the Eatl! Church: Essors in Ho- (una derisione delle agapi frater- formata da un gruppo omogeneo; to che i(possidcnti)) hanno delle
not ol Ralph P. Mdrli,?, JSOT, Sheffield ne) ha luogo durante le ore del anzi, il Cristianesimo delle origi-
1992, pp.26O272i Schrasc w., Lzid, K,euz casc dove, come suggerisce pao-
und Eschaton. Die Petistasenkataloge als
giorno, e questo è un segno ulte- ni era caratterizzato da una chia- lo, il loro conlporlamento e8oista
Me*nale paulinischer theoloaia crucis und riore di degenerazione (cft. Ap- ra stratificazione interna, sociale potrebbe essere anche legirtimo.
Eschatologie, iî Et'T 14 (19141 14t-t15. Mos7,4, dove gli empi (fanno fe- ed economica (Theissen 145-174: Dall'altra parte i<bisognosi> so-
sta ad ogni ora del gìorno)). Judge 60-62). Questa srrariîicazio- no senza cibo c, forse in quanto
C. G- Kruse
ne ci offre alcuni elementi per ca- lavoratori giornalieri, sono senza
2. L'AGAPE FRATERNA E IL pire la natura dei problemi che casa o senza un ambiente sicufo,
AGAPE FRATERNA PASTO IN COMUNÉ - Le pri- sorsero nel Cdstianesimo delle ori di cui possono fruire anche gli
me Chiese cristiane si riunivano gini in relazione ai pasti in comu- schiavi in tempo di necessità.
nelle case, le quali, oltre al resto, ne (vedi Approcci sociologici a Paolo non loda le riunioni dei
SoN,varro - L I dati del NT; 2. L'agapc meltevano a disposiziong quanto Paolo; Sociologia delle Chiese
fraterna e il paslo in comune; 3- L'abu- Corinzi per il pasto in comune:
so dell'agape fraterna. era necessario per il pasto in co- missionarie). (Le vostre riunioninon si svolgo-
mune (vedi Codici domestici). Ri- Tutto quello che sappiamo da no per il meglio, ma per il peggio))
È raro I'uso del tetmire agapè chiamandosi alla tradizione del- Paolo è che la celebrazione della (lCor ll,l?). Probabilmente I'a-
per riferirsi a un banchetto cri- l'ulÌima cena (Mc 14,17 € par.), i Cena del Signore era collegata al- buso era tale che le divisioni e le
stianoi Gd 12 è l'unico esempio primi cristiani mangiavano insie- la cosiddetta agapa, di cìri forse fazioni rendevano il pasîo come
esplicito del NT. Non vi sono ele- me nelle loro Chiese domestiche. era un'estensiooe; si lrattava di un uno dei tanti e non più la Cena del
menti per poter affermare che nel Il pasto, o alcuni suoi aspetti (in- pasto in comune che i cristiani di Signore ((il vostro non è più un
periodo neotestamentario I'aga- cluse le preghiere di ringraziamen- un determinato luogo avevano I'a- mangiare la Cena del Signoren,
pe fraterna fosse un pasto diver- to), vengono descritti con diverse bitudine di consumare in comune. lCor 1i,20). La raccomandazio-
so dalla Cena del Signore: l'aga- espressioni: <<Cena del Signore> A Corinto questa prassi degenerò ne di Paolo è esplicila: icristiani
pe fraterna e la Cena del Signore (lcor 11,20), (spezzare il pane)) in abusi, tra cui la distinzione tra più abbienti che arrivano prima
si riferiscono alla medesima real- (cioè I'apertura rituale del ban- ricchi e poveri, che Paolo si pre- non devono iniziare a consumare
tà (yedl C€na del Signore, eucari- chetto. At 2,42-46:20,7. cfr. an- murò di eliminare. Non si può di- privatamente un pasto prima di
stia). che Lc 24,35; lCor 10,16), (co- re con assoluta certezza che que- quello in comune, ma devono at-
Aiufo linaIrziario 34 ì5 Aiuto finanziario
tendere e perciò devono avere Più Vedi anchei Approcci sociolo- lilippesi ringrazia quella Chiesa suo protettore e questo metteva in
cose da condividere con coloro che gici a Paolo; Cena del Signore, eu- pcr il generoso aiuto oflerto al pericolo la sua libertà di insegna-
non hanno nulla. Se gli abbienti caristia; Cibi offerti agli idoli e \Lro ministero. Uno dei progetti re la verità. Nella società ellenisti-
persistono nel loro comportamen- leggi alimentari giudaiche; Corin- piir grandi del ministero di Paolo ca la beneficenza attiva e passiva
to e continuano a rimpinzarsi, lo zi, lettere ai; Ricchezza e povertà; er-a di raccogliere denaro con una era una componente importante
facciano a casa loro (in un pasto Sociologia delle Chiese missiona- .olletta destinata ai poveri della della struttura socìale. I benestanti
privato), ma non nella Cena del rie. ( hiesa di Gerr.rsalemme . Egli scri manifestavano il loro potere fa-
Signorc o egape. \c ampiamente su questa colletta cendosi protettori, e poiché la be-
Durante il suo soggiorno a Co- BIBL - Baùckham R. J., JuLle,2 Petet, in 2cor 8-9 e ne fa menzione in neficenza era la base dell'amicizia,
(into, durato diciotto mesi, Pao- wBC 50, word, waco 1983; Blue 8 ts., l(rn 15,25-32, lCor 16,1-4 e Gal rifiutare un dono divqntava un at-
Thc House Chur.h dt Cotihth an.l lhe 1,9-10. Questi testi rivelano che to di inimicizia. I filosofi che vo-
lo deve aver stabilito una norma- Lotd\ SuDpct: Fonìne, Food Supplr, and
tiva per Ie riunioni della comuni- the Prcsent Disîrcss, in CTR 5 (1991) l)er Paolo le quesiioni linanziarie levano evitare questi vincoli dove-
tà, soprattutto per una realtà così 221-239; Jcremias J-, The Euchatistit rìvevano importanti riflessi teolo- vano mendicare, come scelsero di
Wotds of Jesus,SCM, London 1966 (ori8. gìci e che la richiesta didcnaro do- fare i cinici, o lavorare. Ma poi-
importante come la Cena del Si- tc,J.. Die Abendnahlswo.te J€t!, vandcn'
gnore (incluso ilpasto in comune). hoeck & RLrprech(, CÒtrìngen 1935i lrad.
\ cva mantenersi collegata al mes- ché nella società greca si disprez-
Se si tengono presenti le diversità it., Le psnle dell'uhinú cena, Bibliotecadi stggio del vanSclo. zavano in genere coloro che lavo-
economiche e sociali che gsisteva- cùlrùra relisiosa 23, Paideia, Brescia 19?l); ravane nel commercio o mendica-
Jude€ E. A., The Socìsl Patîem oÍ Chri' I. IL SOSTECNO FINANZIA- vano. non furono molti i filosofi
no in quella Chiesa, Paolo certa- eian Groups in îhe Fitst Centurr: Sone
mente ha affrontato Ia questione Prclepomena to the StudJ oJ îhe New Te' lìlO DECLI APOSTOLI La che scelsero questi metodi di fi-
dei ricchi che sedevano a tavola stdment ldeas af Social ObliEatìon, Îynda' qLreslione del sostegno finanziario nanziamento e si guadagnarono
ìe. London 1960i Klauck H.-J., Herrenmahl vicne sollevata da Paolo quando perciò la liberLà a prezzo del loro
gomito a gomito con i poveri. È u d hellenistischet Kult. Eine rclisionsge'
molto probabile inoltre che una schichlliche Untersuchung zu etsten Ko' diîende il suo apostolato in lCor stato sociale.
grave carestia abbia investito quel- nntnAril, NTAbh 15, Aschendorff, Mijn- 9 e 2cor 1l-12 (yc./i Apostolo). La Su questo sottofondo ambien-
la regione nell'anno 5l, poco do- ttet 1982; ld., Hauseetneinde und Houskit- (osa piil interessante nelle parole tale diventa comprensibile il fat-
che in Jrílhen Chtisteitun, SBS 103, Srutt- (li Paolo è il suo ri!iuto di accet-
po la partenza di Paolo. Questo gart l98l; Marshall L H., Last Suppet and
to chc i Corinzi avessero frainte-
potrebbe aver acutizzato i proble- Lotd's Supper, Eerdmans, Crand Rap'ds rrre un aiuîo dalla comunità di soil ritiuto di Paolo di accettare
mi di cui si parla in lcor I l,17-34, 1980; Thciss€n C. , Soc,o/oa ia del cistiane' ( orinto, e questo cvidentemcnte una retribuzione. Rifiutando il
simo pùnitivo, Marietîi, Genova 198?, pp. può aver provocato un notevole compenso dei Corinzi, Paolo po-
e ci si è rivolti forse all'apostolo 258-278i winter 8., Secr/ar and Christian
perché li affrontasse (cfr. Blue; Respanses to Corinthisn Fanines, ft T
) B
n
lraintendimcnto in quella città. Si teva dare I'impressione di rifiuta-
probabilmente si adombra una 40 (1989) 86-106, lratta qùi del rapporto tra denaro rc la loro amicizia o di rifiutare di
situazione di caresda dietro la I autorità. Paolo è stato accusato oflrire loro I'opportùnità di con-
B. B. BIue
anangkè, <<necessifa), di lCor rli non possedere un'auLentica au- dividerc il ministero del vangelo.
7,26; cfr. Winter). ror ità apostolioa perché non ave- Poteva inoltre sembrare che egli
Il vangelo di riconciliazione pre- \ a accettato l'abituale retribuzio- volesse umiliare i Co nzi e se sies-
AIUTO FINANZIARIO rìe degli apostoli. so, lavorando in un'attività com-
dicato da Paolo avrebbe dovuto
portare gente di ambienti religio- 1.1 Il con(esto storico del pro- merciale piuttosto che accettare la
So\n"aRro - l. Il soregno finanziario d€_ hlcma del finanziamcrlo I Co- loro protezione (vedi Fabbricazio-
si e socio-economici diversi a con- gli aposloìii l.l Il cont€slo slorico del
dividere la medesima tavola del Si. lroblema deltinanzianenlo; 1.2 Le fno_ r inzi probabìlmcnte hanno messo ne di tende). La questione riguar-
gnore. Al di là degli usi greco- tivazioni del soregno finanziario d€gli L dìscussione l'autorità di Paolo da dunque non la condizione di
aporolì; 1.3 Perché Paolo rifiuta il so-
romani, ai credenti viene racco- sregno finanziarìo; 1.4 Paolo ha s€mpre |crché hanno giudicato la sua at- Paolo come apostolo ma la situa-
mandato di condividere seriamen- rifìurato un compenso?i 2. La coll€lla; rività alla luce del problema del fi- zione dei Corinzi in quanto comu-
te, e non di fare sfoggio di sé e del- 2.Ì Ambientazione lorica della coìlelta: rìanziamenlo dovulo ai maestri e nità. Costoro desideravano che il
2.2 Raccolta di fondi ler Ia collerlaì 2.3 xi lilosoli (verll Filosoiia). Nella loro apostolo godesse di un posto
la propria inîluenza, compiacen- Il significalo teologico della colletrai 3
dosi di se stessi mentre altri sono Denaro e missione. società greca di quel tempo si di- onorifico nella società e volevano
nel bisogno. Trascurare sfacciata- \cuteva molto su come i maestri e essere partecipi di questo onore
mente gli altri \or\ è ogope, ría Sull'aiuto finanziario dei mini- i lilosofi dovevano essere retribui- aiulandolo economicamente. Per
egoismo. Gli abusi nel pasto in co- stri e sulla raccolta di fondi nella ri. La maggior parte dei filosoîi questo si chiedono se Paolo meri-
mune erano dovuti al fatto che era chiesa le lettere di Paolo dicono , hiedeva dei compensi o si mette- ti o no di essere onorato come au-
venuta meno la koinania: essi di più di qualunque altro testo del \ a sotto la protezione di una per- teritico apostolo, dalmomento che
umiliavano gli indigenti e provo- NT. In lCor 9 e 2cor I l-12 Pao- vrna benestante. La critica piu du egli rifiuta di accettare una vera re-
cavano la reazione risentita di lo spiega perché rifiuta l'aiuto fi Ìir che si muoveva a questo meto- tribuzione apostolica.
Paolo. nanziario cui avrebbe diritto co- (lo di finanziamento era che ren- 1.2 Le motivazioni del sostegno
me apostolo e nella sua lettera ai rleva il filosofo obbligato verso il finrnziario degli apostoli - In
ll Aiuto finanziario
36
Aiuto finarziario
\;ìngelo. Ogni apparenza di cùpi e rifiuti un compenso finanziario
lcor 9 Paolo inizia la difesa del- e,rror,!id, tradotta con ((diritto), rlLgia o ùn qùalsiasi obbligo verso piuttosto che porre un ostacolo al-
la sua condizìone di apostolo (e può signìficare anche <autoritàt. lrr comunità di Corinto può osta- la sua diflusione, confenna il suo
del suo diritto, in quanto aposto- Se si pensa che l'intento Principa- i olarc la causa del vangelo dì Cri- autentico stato di apostolo. La
lo, di rifiutare una sovvenzione) le dell'argomentazione di Paolo preoccupazione principale di Pao-
affermando vigorosamente il dirit- sia quello di difendere l'autorità l.a scconda ragione si trova in lo in quanto apostolo è di evitare
to di un apostolo a guadagnarsi la aDostolica, piu che idiritri aposto- l('or 9,15 18. Il riliuto di un so che si abusi della sua autorità e che
vita predicando il vangelo. lìci, si pLtò capire meglio Perché stegno finanziario dà a Paolo la percjò si ostacoli la causa del van-
L'autorità di Paolo era stala egli afîermi di avere 1'autorità di tx)ssibiÌità di (vartarsi> di predi- gelo. L'unica passione della vjta
messa in discussione, e Perciò egli rinunciare al diritto apostolico al errlc il vangelo. Poiché il suo ob- di Paolo -. ogni cosa per la caìi-
inizia la sua difesa in lcor 9,1-2 mantenimento, Discutendo sùi di- lrligo primario in quanlo aposto- sa del vangelo si rjflcttc nella
riaffermando la propria apostoli- ritti apostolici, Paolo non solo ha lr ò di predicare il vangelo, egli sua rinuncia a un soslegno finan
cità e ricordando ai Cofinzi che es- rìbadito il proprio dìritLo a essere rìon può vantarsi della sua precli- ziario.
si sono diventali una comuniià sowenzionato, ma ha anche riaî- r:rzione o dell'autorità apostolica 1.4 Paolo ha sempre rifiutato
srazie alle sue fatiche apostoliche. fermato la propria aulorità rifiu- rlrc il vangelo gli conferisce. Ma un compenso? Dalla cor spon-
in lCor 9.4-14 eeli ribadisce il lat- tando tale diritto. Questa autori r.gli non ha ncssun obbligo di ri- denza con i Corinzì risulta chia.a
to che tanto lui quanto Barnaba tà si fonda sulla predicazione del fcvcì e un compenso finanziario mente che Paolo non ha accetta-
hanno il medesimo diritto degli al- vangeLo, non sul fatto di ricevere |cr la sua predicazione. In realtà, to un soslegno finanziario daLla
tri aDostoli a rìcevere un sostegno un sostegno iinanziario. Poiché rl liutando un sostegno îinanzia- Chicsa di Corinto. Sembra inoltre
mat;riale. Cli apostoli hanno il di Dredica il \ angeLo, eglj ha semina- rio egli è in grado di proclana che egli abbia seguito lo stesso
ritto di ricevere da mangiare e da io tra i Corinzi un seme spirituale rc il vangelo ancor pir) efficace- comportamento durante il sì.ro
bere e di oortare con sé una mo- che ha dato come risuÌtato quella rìrcnte. Questa è la ricompensa che soggiorno a Tessalonica (lTs 2,9).
glie (che clovrebbe essere parimenti stessa comunità che ora contesta |.gli desidera. Predicando il van Ma ìn 2cor 1 1,9 egli afferma di
mantenuta), Come gli altri aposto- la sua autorità. Egli ha diritto al l,clo <gratuitamente)) egli oflie un aver ricevuto un aiuto dai cristia-
li, Paolo ha il diritto di non do- Ioro aiuto materiale, ma non è ob- rsdnpìo vivenle di quanto annun- ni di Macedonia quando si trova
ver lavorare Per mantenersi, ma di blisato a rice\ele il loro sostegno lia, ossia che la grazia di Dio ò of- va a Codnto. In Fil4,10-20 sì pre-
guadagnarsi da vivere con il van- finànziario. II suo obbligo prima' lcrta liberamerÌte a lutti in Crislo. mura di ringraziare quella Chiesa
gelo. E per provare quest'afferma- rio è predicare il vangelo, ed è dal Ilcco perché Paolo può fondarsi per idoni generosi che gli sono
zione egli adduce diversi argomen- vangelo che egli trae la sua auto- \ul suo vaùto di non acceLtare stati offerli: eralo superiori alLc
ti. Usa anzitutto alcune anaìogie rirà apostolica. rompenso per smascherare i falsi sue stesse necessilà e quindi egli as
per mostrare che nella vita oldi- 1.3 Perché Paolo riliuta il soste- irpostoli in 2Cor 11,10-18 (redl sicùra i FiÌippesi che aùche Djo
naria la gente Pensa di doversi gno finanziario In qùanto apo- (
lrpositori di Paolo). Questj falsi colmerà ogni loro bisogno. La
mantenere con il proprio lavoro stolo, l'obbligo primario di Pao- irl)ostoli mostrano dì non saper Chiesa di FiLippi si era associata
Cita poi un esempio dalla Scrittu- lo è ouello del vangelo. Uno dei sclvire il vero vangelo, e perciò aPaolo ùel vangelo fin dagli inizi
ra per indicare che anche la Leg- seeni della sua autorjta apostoli- tìon sono aùtenticì apostolì quan- del suo minislero, soprattutto nel
ge conferma questo diritto e ag- ca-sLa nel fatto che a motivo del rlo cercano di trane un vanlaggio periodo in cui egli si trovava a
giunge che persino gli animali si vangelo egli rinuncia al suo dirit- linanziario dai Corinzi. Quando è Tessalonica. Questa sovvenzione
nutrono con ilfrutto delle loro ia- to a un sostegno finanziario Egli irì gioco la verità del vangelo, Pao- finanziaria rispecchia il legame
tiche. Ancot piìr, egli ricorda ai espone poi le ragioni per cui rifiura lo e ìn grado di vantarsi di servire stretto che esisteva tra Paolo e la
Colinzi che coloro che Prestano raie dirjtto jn ICor 9,12.I5-l9i sokr il vangelo, non i propri inte comurità di Filippi. Fil4,15 aîfer-
servizio nei temPli giudaici e Pa- 2cor 11,7-15 e 2Cor 12,13-18. ressi linanziari. Se Paolo rifìuta ma che Ìa Chiesa di Filippì era sta-
gani traggono il loro cibo dai sa- La prima ragione è che egli non rin sostegno finanziario, lo fa in ta l'unica che era v€nuta incontro
crifici. La religione giudaica e desidera recare (intralcio>i al van- \ isla della sua partìcolare relazio al suo ministero. anche se 2cor
quella ellenistica Prevedono che gelo. Non è chiaro Però da lcor rìe apostolica con il vangelo che I1,8 suppone che anche altre Chie-
coloro che attendono all'altare ab- I ouale sia la naruta di queslo lrr cdica. se abbiano aiutato Paolo. Perché
biano parte dell'altare. I ministri <inìralcio>. In 2cor I 1,9 e 2Cor I Corinzi ritengono che se uno allora Paolo ha accetlato un soste-
cristiani non sono diversi, ed è Per 12,14-18 Paolo atferma di non vo- ir.cctta un compenso îinanziarjo gno finanziario dai Filjppesi e lo
questo che il Signore ha disposto ler essere in nessun modo di Peso ur()stra di esserc aùtentico aposto- ha rifiutato quando sì rrovava a
che coìoro che predicano il vange- ai Corinzi o trarre vantaggio da lo- ll). t)aolo aggira qrìesto tipo di ra- Corinto e a Tessalonica?
1o vivano del vangelo ro. Come loro <<genitore> in Cri Iionamento e colÌega la propria Non vi è nessuna indicazione
Con glj argomentj a sostegno sto desidera dare piuttosto che ri- Irlorità come apostolo al vaùge- che Paolo abbia accettato un aiLr-
dei diritti apostolici al mantcni- cevere. Anche in lcor
9,15 23 l,ì che predica. Il fatto che egli of- to finanzìario dai Filippesi men-
mento Paolo difende anche la Pro sembra che Paolo intenda Parla- lr ir questo vangelo gratùitamente ue si trovava a Filippi. Esso è
pria autorità. La Parola greca re della sua libeÍà nel predicare il
38 :19 Aiuto linanziario
Aiuto finanzirrio
ra a Roma a visitarli. Questo con- chc inîormazioni che abbiamo sul- Ma né la tassa per il tempio né
siunto dopo la sua Panenza Per la la colìetta provengono dalle lette- le offerte votive forniscono un
iondazione di altre Chiese' con rl tributo proviene dai santi della
Macedonia e dell'Acaia come rF rc di Paolo. precedente della colletta di Paolo
loro donare i Filippesi sono entratl 2.t Ambiertazionc saorica della in maniera esaustiva. Prese insie-
snosla riconoscente alle benedizio-
in comunione con Paolo nella Pro- rollelaa Nel suo commentario a
clamazione del vangelo Sembra n-i e.ome.sptestione tangibile di me, però, esse possono spiegare in
unita in Cristo tra Ciudei e Gen- 2 Corinzi, F. W. Danker afferma buona parte I'interesse di Paolo
che Paolo non abbia accettato
al-
cuna sovvenzione da una chresa
iili. ln lcor 16,l-4 Paolo fa an- che I'istituzione d€l patronato vi- per la colletta. È chiaro comunque
cora menzione di quesla colletta gente nel mondo ellenistico costi- che Paolo trae dal Ciudaismo
nel Deriodo in cui si trovava ad luisce uÍ importanle sottolondo molte delle sue idee sul denaro e
da Dortare a Gerusalemme e sPIe-
oneiare attivamente in essa Ma ga iome deve essere latta la r3c- rilorico per la colletta (cfr. sopra, le appiica alle Chiese di cui è al
doDo aver fondato una Chiesa'
l.l). Ci si chiede spesso a propo-
ln 2cor 8 e 9 Paolo ctuarr- servizio,
esli si aspettava che essa contrt- ;olta, sce ultefiormente quanto sla lm- sito di quest'ultima se vi erano pre- 2.2 Raccolta di fondi per la col-
b-uisse alla causa del vangelo Que- qÙesta colletta € ecdenti di una tale attività nel Giu- letta - Pur parlando della collet-
Dortante Per lui
sto non denota un comportam€n- 'perche
to incoerente da Parte di Paolo l:
iCorinzi debbano contrl- daismo. Due antecedenti meritano ta in Rm 15 e Gal 2, Paolo si rife-
buirvi. una qualche attenzione: la tassa per risce al denaro da versare per es-
solo un altro esempio di come
il tempio e le offcrte votive.
Anche se è di capitale importan- sa soltanto nella sua corrisponden-
Paolo ponesse il vangelo in Primo
za per Paolo. Questa collena non K. F. Nickle ha analizzato ipa- za con la Chiesa di Corinto. Egli
niano e usasse il denaro Per lncre_
'.entare la Predicazione del van- viene menzionata altrove nel N l ' ralleli che possono esistere tra la dedica due capitoli, 2Cor 8-9, ad
c)uesto è singolare soprattutto
per tassa per il tempio e la colletta. La esortare i Corinzi a dare genero-
qelo e non Per impedirla Anche samente per la colletta. In questi
Ie non desiderava un sostegno il-
pìi ltti. dove si parla dell'incon- lassa di mezzo siclo da vcrsarsi per
nanziario dalla Chiesa di Corinto
iro di Paolo con gli apostoli dice- il tempio era destinata a fìnanzia- due capitoli si csprimono molto
rusalemme e del suo viagglo llna' re il culto del tempio di Gerusa- chiaramente le concezioni di Pao-
Der il suo ministero in quella crt-
i Cormzr le a Cerusatemme. L'unica volta lcmme. Erano obbligati a pagare lo sul come i cristiani dovrebbero
ià, si attendeva Però che questa tassa tutti i Ciudei maschi usare il denaro per dar gloria a
in cui gli Atti Parlano di Paolo che
appoggiassero la sua opela ln 5e- porta denaro a Cerusalemme.e ln di età superiore ai vent'anni, in Dio.
euito. Ciò diventa partrcohrm€nr€
At 11.29-30, dove sr drce cne I modo che tutto il popolo giudai- Paolo inizia il suo appello ai
ihiaro nella richiesta che egh rrvol-
gene- Genrili mandano denaro alla Ciu- co fosse rappresentato nei sacrifici Corinzi in 2cor 8,1- 15 descriven-
se ai corinzi di conlribuire do la partecipazione entusiasta dei
per I santl dea colpita da una grave carestla' acquisîati con essa. Nella diaspo-
iosamente alla collella ra la tassa veniva riscossa in una
Ma non sembra che questa sla la Macedoni. La generosità dei Ma-
di Gerusalemme. collena di cui si parla nelle lettere località centrale per essere poi in- cedoni è un segno della grazia di
Paolo. anche s€ può trattarsl dl viata a Cerusalemme sotto scor- Dio che opera tra loro nonostan-
2. LA COLLETTA - Benché .li un suo prototjpo. L'evento narra- ra. I paralleli tra questa tassa e la te le aîflizioni e la povertà. Que-
non abbia chiesto alle Chiese in colletta di Paolo sono impressio- sto dono in denaro esprime il lo-
tlnan- !o in At I I si colloca Proprto agtt
cui lavorava di sosÎenerlo
inizi della missione ai G-entrh' pn- lanti: ambedue erano costituite da ro donarsi a Dio e deve servire da
ziaria$ente. Paolo non ha esita-
ro a chiedere loro di contrlbulre a ma che Paoio avesse londalo le rrna grande somma di denaro, era- modello per i Corinzi. Paolo li in-
Chjese a cui Poi si rivolgc Per la ro consegnate a Cerusalemme tra- vita a provare se il loro amore è
uno dei suoi più assillanti proget-
colletta. Nell'incontro con gh apo' rnite delegati e avevano lo scopo autenlico, e se sono benefattori
ti- la colletta (a favore dei povert generosi come i Macedoni, por-
Geru- stoli di Gerusalemme narrato ln di rappresentare I'unità del popolo
che sono nella comunità di tando a termine il loro contribu-
<alemmert (Rm 15,26). Questa coF At 15 non si fa alcun riferimento di Dio. Ma anche le differenze so-
in Gal 2' lo al d€naro o a un soccorso al Po- llo evidenti: la colletta di Paolo era to alla colletta. Che la Chiesa di
i"tta viene menzionata
nel contesto della visita di Paolo
veri. La narrazione di At 2l del (lcstinata ai poveri, non al tempio, Corinto abbia iniziato a versare il
viaggio finale di Paolo a Cerusa' r non vi è alcuna indicazione che suo contributo risulta chiaro non
aeli aDostoli di Gerusalemme' cr losse ripetuta e obbligatoria. H. solo da questo passo ma anche da
Pao- lemme sembra essere abbastanza
.iera accordati sul fatlo che l). Bctz sostiene che la colletta lcor 16,1-4, dovg Paolo esorta i
presso i Gentili e gli al- simile a quanto è descriito in Rm
lo andasse ma anche quinon si Par- rnostra anche diverse somiglianze suoi lettori a mettere da parte de-
i Giudei (vedl 15.25-32.
tri aoostoli Dresso
la di denaro. Ma Paolo ba Poi ron le offerte votive: essa può es- naro per la colletta ogni settima-
lsraéle;, chièdendo Però a Paolo forse Io ha \cre considerata come un'offerta na. Paolo si richiama all'amore di
consegnato la collella?
di <ricordarsi dei Povert> {veat farto durante il suo ultlmo vlag- (li ringrazìamento a Dio per le be- Cristo per loro adducendolo come
Ricchezza e Povertà), cosa che eglr 0edizioni ricevute. Anche i doni motivo che deve spingerli ad arric-
sio a Gerusalemme, come sembra
d'altra Darte si era Premurato dl iccennare in At 24.17 nel suo dr- 0llerti in ringraziamento a Dio chire gli alÌri, così come loro sîes-
tare- ln Rm 15,25-32 Paolo dice t|()Îevano includere un aiuto per i si sono diventati ricchi. L'altra
sta scorso davanti a Felice Ma-se cr
ai membri di quella Chiesa che lxrveri, proprio come nel caso del- ragione che dovrebbe muoverli
si basa solo sugli Atti, non-sl Puo
Dortando un contributo alla co- conclud€re nulLa di sicuro Leuru- lir colletta. a contribuire consiste nell'ugua-
munita di Gerusalemme e Pol ver-
40 lt Aiuao linanziado
Aiuto finanziario
anche Paolo e Cristo. Un'elargi- rrr. rrra pirì grandi. Ne deriva inol- nella religione giudaica e in quel-
slianza tra lutti i cristiani, per cui
óuelli che possiedono in abbon- zione generosa accresce il Presti rk (lìs si rivolgono preghiere di in- la cristiana. Esso aveva caratteriz-
gio di chi dona e di chi è.unito a ri ricssione a favore dei beneîat- zato il ministero di Cristo, che di-
aianza devono aiutare quelli che
sono nel bisogno. Paolo non chie- lui. mentre un dono Parsrmonlo- t,rri,lrr via della grazia di Dio che venne povero perché quelli che 1o
de loro denaro Per impoverìrli, so è fonte di pubblico biasimo. La '.1 c rùanifestata attraverso di lo- seguono possano diventare ricchi.
L'offrire denaro è un'occasione parîecipazione dei Corinzi al pro- r,' (ììudei e cristiani credevano Ecco perché Paolo può dire che il
selto della colletta è segno della lo- , lrr lo preghiere dei poveri fosse- dare con generosifà è un segno di
Der ringraziare Dio Per l'abbon- ,,, l)iìrticolarmente elficaci, per cui
ro dedizione a Paolo, e anche a grazia (chotis') ed è un ministero
danza dei suoi doni, specialmen-
Dio. La parte più interessante dal ,rrrllc in questo senso sarebbe de (diakonia) della Chiesa. Il dare
te il dono di Cristo, e un'oppor-
lato teotogico di questo appello a rvirro un ulteriore beneficio a chi con generosità costituisce parte es-
tunità per dimostrare un autenti-
ifra- raccogliere londi si trova nell'am- rrrcssc donalo con generosità. senziale della risposta cristiana al
co amore a Cristo, aiutando
biso- pia metafora del seminare/racco- Jsando la metafora del semina-
t dono di Dio in Cristo ed è un atto
telli e le sorelle che sono nel
sliere di 2cor 9,6'15. Nel mondo rr', r accogliere Paolo riassume tut di obbedienza al vangelo di Cristo.
gno. Paolo inrende il donare co-
me un atto di ministero e come illenistico e in quello giudaico si r, lc ragioni per cui i Corinzi do- Questa è certamente una delle ra-
un'espressione di arnicizia cri- tendeva a sotîolineare che il semi- !rebbero contrìbuire con genero- gioni per cui Paolo pensa che sia
nare e il raccogli€re avevano una .,iriì alla colletta e non esita a far importante per i Corinzi contri-
stiana.
dimeùsione sia spirituale sia eco- ,rt)t)cllo a motivi interessali e no- buire alla colletta.
In 2cor 8.16-9,5 Paolo sPiega
nerché si serve dj Tito Per realiz nomica. Seminare era considera- l)ili. ll dare con geùerosità è un at- Ma quest'ultima non è solo una
to un atto di fiducia in Dio, dal r() (li culto che rende grazie a Dio colletta per i poveri, bensì un con-
zare la colletta. Tito è un altro be-
nefattore seneroso che Può esse' quale soltanto dipende la garan- I'tr isuoidoni. Poiché il benesse- tributo ai <poveri tra i santi di Ge-
re un modillo per iCorinzi' icui zia del raccolto. ln questo conte- rt rrateriale e spiriluale è dono rusalemme>t un'espressione effi-
interessi egli prende sommamen- sto, ogni dono oÎferto a Dio era ,lrlla generosità divina, lo si deve cace per indicare l'unità dei Ciu-
te a cuore. Paolo sembra Premu_ considerato un'offerta di ringra- ,r)rìdividere anche con gli altri. La dei e dei Centiliin Cristo. Questo
rarsi di affermare che <nessuno ziam€nto per le benedizioni rice- llcrìcrosità non la divenlar pove- per Paolo può essere l'aspetto piil
possa biasimarci Per questa ab- vute. Poiché tutte Ie cose Proven- ro nessuno, ma permette a Dio di importante della colletta ed egli lo
bondanza che viene da noi amml- gono da Dio, la questione non sta ,l:rlc ancora dipiir a chi offre. Con esprime usando il termine (comu-
nel vedere se bisogoa seminare, ,|tlcslo si vuole dire senza mezzi nioîe> (koinónia\ per indicarla.
nistrata>. La stessa preoccupazio-
ne si esDrime in 2cor 12,14'18. Al- ma ouanto bisogna seminare. Un telnrini che Dio non benedirà co- La relazione che intercoÍe îra la
cuni st;djosi hanno Pensato che i donatore riconoscente offre con I0ro che si rifiutano di dare con colletta e I'unità della Chiesa è ben
Corinzi ritenessero che Paolo vo- gioia e abbondanza, saPendo che rr,ncrosità. Per cui il dare genero- lormulata in Gal2,9-10. Qui si di-
lessearricchirsi a loro spese pro- la semina e il raccolto diPendono ,irDente è davvero per i Corinzi il ce che gli apostoli di Gerusalem-
da Dio, Se Dio concede un raccol- loro miglior interesse. Essi posso- me danno a Paolo la (<mano de-
muovendo la colletta. Essi potreb-
bero anche averlo accusato di usa- to abbondant€, non lo fa solo Per ro nello stesso tempo dar gloria a stra in segno di comunione (kot-
re la colletta per autofinanziarsi benedire chi ha seminato, ma an- l)io e assicurarsi le sue benedi- nÒnia)rr, accordat\dosi sul fatto
dopo aver rifiutalo la loro offer- che per metterlo in grado di dare / ioni. che la missione di Paolo debba es-
ta di finanziamento. Ma comun- ancora dì piil Dio fornisce ogni 2.3 ll signilicato teologico del- scrc ai Gentili e la loro ai Giudei.
oue stiano Ie cose, Paolo si Preoc- cosa. anche i mezzi Per essele ge- lÍ colletla - Come risulta chìaro Paolo promette anche di ( cor-
neroii. In realtà, poiché una semi- rl:ìlla metafbra del seminare/rac- darsi dei poverir>. Nell'ambito del
cupa grandemente che anche altri
debbano ispezionare la colletta e na generosa dà come risultato un rogliere, Paolo ritiene che il dona- corrente dibattito sul problema
raccolto generoso, ci si deve atten- ru sia un'attività signiîicativa dal dell'osservanza della Legge da
far€ quanto è onesto secondo i Pa-
rametri umani, Siè discusso mol- dere che quanlo Piir grande è la l.rro teologico. Quale specifico parte dei Centili, un dibattito che
to sull'identita del fratello (famo- ouantira di seme che viene conces- rerìso teologico ha conlirito Pao- non solo portò Paolo a Gerusa-
so) e del fuatello <zelante>' ma so tanto maggiore sara la messe 1o i.ìl1a colletta? La discussione di lemme, ma continuò ad Antiochia
non si è giunti ad alcuna conclu- che si raccogliera. Dio non solo l'rolo in 2cor 8-9 usa un tipico anche dopo I'accordo con gli apo-
sione sicura (si veda Furnish, viene incontro alle necessità di un lrrrguaggio teologico dal quale si stoli di Gerusalemme, assunse
433-438, per una discussione Più benefattore generoso, ma accre- I'r ra) dedurre che per lui la colletta un'enorme importanza il fatto di
scera le sue tisorse Perché Possa ,rir importante per tre motivi: i poter testimoniare visibilmente
ampia). Il motivo Per cul sl lnvla-
no questi uomini è di rassicurare dare ancor piìt generosamente ll 1,,rveri, I'unità tra Ciudei e Gen- che la grazia di Dio operava tra i
i Corinzi che stanno facendo un dare con generosita rende gloria a rrli nclla Chiesa e il significato Centilì. La colletta esprime la re-
Dio, venendo incontro alle neces- , suLlologico delÌa missione ai Gen- ciprocità che caratterizza i Giudei
lavoro serio versando il loro con-
tributo, Paolo ricorda loro che se sità dei santi, mosîra obbedienza rli. e i Centili in Cristo. I Gentili so-
vengono meno alla Promessa fa1_ al vangelo dì Cristo, con il risul- L'ìDteresse per i poveri era un no stati resi partecipi delle bene-
ra rrmiliano non solo se stessi, ma tato che si rendono a Dio grazie lrr tore di primaria importanza dizioni spirituali del vangelo attra-
42 t!
Aiuto finanzia o Alleanza e nuova alleanza

verso i Giudei ed esprimono que- il tempo in cui vi stava lavorando, \r' Ìldon, Nashlille l99li B€t? H. D., 2 za nel caso di un personaggio co-
sto loro debito spirituale Ponen- ma non aveva problemi a riceve- ùù1thìdrs 8 and 9: A Commentary on
't \,).ldtninisttsîite me Paolo, che è stato educato in
dosi al servizio dei Giudei con be- re denaro per continuafe la sua / ,,/, llerm,
Letîe^ o.f the Aposrle
una tradizione farisaica (vedi Giu-
Scholars, Philadelphia 1985i
nedizioni materiali (Rm 15'27). missione o a raccogliere denaro tj.r t N. 4.. Paul snd Por.ee$io,'?, in S/l?- deo, Paolo come). Vipossono es-
Questo genere di reciProcita nel Der una comunita che gia aveva t, \ i
PaLtl: Thealost fot the Eatlt Chti- sere, d'altra parte, delle buone ra-
vangelo doveva rafforzare l'unita iondato. L'insegnamento di Paolo ,/ r,r!l6s/or, Aùesburg, Minneapolis l9?7i gioni per cui Paolo non ha utiliz-
t\ rt|tt F. \\.,II Corinîhìarr, ACNT, Aug-
di Giudei e Centiti in Crisro. sul denaro è dunque contradditto- lr, !, l\'linneapolis 1989; F€e G. D., Tre zato più spesso questo termine,
Alcuni studiosi, tra i quali J. rio e/o incoerente? Bisogna ri- t tt\t lapis4e to ln? Crlinrlriarr, NICNT, come, ad esempio, la possibilità
Munck e K. Nickle, hanno rite- spondere di no, se si constata che Ldnrans, Grand Rapids 1987ì Furnish V. che esso fosse usato dai suoi av-
nuto che la colletta abbia anche il motivo più profondo che lo t , 1l Cotìt\îhìons, AB, Doubleday, Nes
\ {1 1984; Georgi D., Renlentberine te
versari, i quali lo intendevano in
un significato escatologico, come spingeva a chiedere o a rifiutare il t \r: The HistotyofPau|'sCo ectio for una úaniera diversa-
conferma della teologia missiona- denaro era il vangeìo di cristo. r"ùule/r, Abincdon, Nashlillc 1992: Tenendo presenti questi elemen-
ía di Paolo (vedi Missione). Pao- Quando il denaro serve a Poten- tt'\'t R. F., TentntakinE ahd Apostleship: ti e pienamente consci di quanto
lo pensava che ilpopolo d'lsraele ziare la predicazione del vangelo I hr s.,cial Context of Pa lS ivri,rìí/l', For-
siano îondamentali per l'interpre-
o ad esprimere l'unità di tutti i cri-
,rn. Irhiladelphia 1980; lfarrin R. P., î/r?
nella sua Pienezza non avrebbe ac_ I tú\tk of Poul to the Phìrppri?rs, TNTC, tazione del NT i temi dell'(antica
colto il vangelo finché <non saran- stiani nel vangelo, Paolo non esi- I ìi(hnrns, Grand Rapids l97l; Munck J., e nuova alleanza)), procederemo
no entrate tutte le genti) (Rm ta a chiederlo. Ma se il ricevere de- 1\r1l uttd the Salvatioh of Mdnkind, .lohn qui in maniera più cauta esami-
I1.25), Ilcompito di Paolo come naro può significare che si abusa r.,)\, Atlanta 1959tNickleK. F., îhe Col' nando le dcorrenze del termine a/-
t , ti.rt: A Stud! in Paúl's ,trlr/eg,ì,, SBT,
anostolo dei Gentili era quello di del vangelo, Paolo è disposto a ri- \.c Iì. Allenson, Napcrville (lL) 1966.
/e4rz.r in ciascuna delle lettere di
portare iCentili al vangelo in mo- fiutarlo e a organizzare diversa- Paolo e trattando ogni testo in se
do che Israele siconvertisse a Dio mente la propria vita Per amore J. M. Eterts stesso, senza spingerci troppo ol-
La colletta e i delegati Gentili che del vangelo. tre sulla base di altri dati del NT.
la scortavano avrebbero adempiu- Nella concezione che Paolo ha
to le profezie secondo le quali i del denaro, I'aspetto spirituale e \ I,LEANZA 1. GALATI La leologia dell'al-
Gentili sarebbero venutì a Sion ne- ouello mareriale del dare e del ri- I.ì NUOVA ALLEANZA lcanza serve Soprattutto a descri-
gli ultimi giorni recando doni (ls cevere sono stretlamente correla- vere la relazione tra Dio e il suo
2,2-3i 60,5-6;Mi 4,1-2). Poiché la ti. Un ministro che semina un se- .
^i\r\Rro - L G.ìatii 2. l c2CorinTi; 1. popolo, la quale non è una realtà
colletta em un segno inequivoca- me spirituale dovrebbe ricevere un l{oÌraDi: 4. ConclÌuionc. astratîa, ma si manifesta nello
bile della salvezza dei Gentili, es- sostegno materiale da coloro che spazio e nel tempo. Sorge allora
sa ooteva diventare una verifica ha beneficato. Dal momenro che Nelle lettere comunemente rite- il problema del come debba esse-
delìangelo libero dalla Legge, che i Gentili hanno ricevuto una bene- llute paoline il termine alleanza re intesa la rivelazione e l'attivita
Paolo portava ai Centili. e uno dizione spirituale dai Giudei, do- \'lidthèkè) rtcorre I volte: Rm 9,4; divina nella storia e più in parti-
strumento della grazia salvifica di vrebbero rispondere benedicendo t 1.21; lcot 11,25;zcoî 3,6.14; colare nella storia d'Israele. La let-
Dio nei riguardi di lsraele L'uni- i Giudei con mezzi materiali. La ( inl 3,15.17; 4,24 (clr. anche Ef tera di Paolo ai Calati, benché la
co problema che solleva qllesto si- richiesta di denaro sì fonda sulla .',l2), Di particoÌar€ interesse, tra storia di Abramo rìentri a buon di-
gnificato escatologico d€lLa colleG comunìone nel vangelo; bisogna ,tucsti passi, sono Gal4,24 (le due rjtto jn questa problematjca, non
ta è che Paolo non ne la menzlo_ dare per esprimere riconoscenza ,rllcanze), 2Cor 3,6 (l'unica volta dà grande peso alla storia d'lsraele
ne ouando scrive sull'argomento. per ibenefici spìrituali che sì so- rrr cui Paolo usa l'espressione nuo- come tale, o per 10 meno non alla
Per lui ilsignificato principale del- no ricevuti. Dalle lettere di Paolo L alleanza, kaine diathéké, te si
rr maniera della lettera ai Romani.
la colletta consiste nel testimoniare risulta chiaramente che il modo in Ircscinde dal testo eucaristico di In Gal 3,15-17, portando I'e-
I'unità di Giudei e Gentili in Cri- cui i cristiani usano il loro denaro l( or 11,25) e 2Cor 3,14, dove si sempio comune della ratifica di
sto e nel soccoÍere le necessità dei dovrebbe essere un'estensione del rova l'unico ferimento all'anti- un'alleanza, Paolo fenta di dimo-
santi di Gerusalemme messaggio del vangelo e del mini- ,,r alleanza, paloia díathèke, strare la priorita e l'inviolabilità
stero della Chiesa. ll numero di questi passi po- dell'alleanza con Abramo. Come
3. DENARO E MISSIONE ' trebbe indurre a pensare che quel- nessuno può aggiungere o modi-
Paolo rivendica il dirìtto di chie- Vedi anchei Colietta per i san- l,r clell'alleanza non sia un tema ficare qualcosa delle volontà del
dere e ricevere denaro in forza del ti; Fabbricazione di tende; Ceru- ,ltìrninante nella teologia di Pao- testatore, I'alleanza di Dio con
suo stato di apostolo, Ma poiché salemme; Missione; Ricchezza e l,). ma non tutti sono d'accordo su Abramo, nella quale i cristiani so-
il ricevere deflaro può inîerferire poverlài Sequela. comunion€, ,tIcslo. Si può sostenere, infatti, no inseriti per mezzo di Cristo,
con il suo compito apostolico, ri- panecipalione. ,lrc ciò che generalmente si suppo- (discendenza)) di Abramo, non è
vendìca anche il diritto di rifiutar- rt non debba essere sempre detto annullata o non subisce aggiunte
lo. A quanlo pare, egli non chie- Brbr - aa.ler J. \1.. Gad and ManDlo : ,,,tìlicitamente. E questo vale cer- con la posteriore alleanza del Si-
deva dinaro a una comunilà per Ast,i4sJat Moke) tn The \?v Te\rclnent .rì)cnte per la teologia dell'allean- nai, che le è complemenlare,
Alleanza e nuova alleanza 44 Alleanza e nuova all€anza
Cal 4,21-31 è un brano midra- da con il Cristianesirno. ll passo ,,,.rnpio, che siano gli
awersaridi chiostro e lo spirito, o tra la pie,
shico in cui Paolo probabilmente presenta certo il problema del suo l'.r,)lo che hanno introdotto I'e- tra e il cuore, e neppure dì esten-
usa le argomcntazioni e le citazioni contenuto midrashico e dcll'uso ,1't c:sione nuova olleonzo, La teo- dere il significato di quesri elemen-
scritturistiche dei suoi avversari, dell'allegoria da parte di Paolo. l,'f'iil cristiana, in passato, ha vo- ti fino a formare una netta e pie-
Pertanto una parte del suo conte- Ma il punto principale che Paolo lrrto vcdere in 2Cor 3 una contrap- na antitesi tra I'economia della
nuto può non essere tìpicamente sottolinea è che nella generazione trrsizione tra la nuova e l'antica Legge e la nuova economia del
paolino, benché Paolo condivida dei ligli il tipo o la qualità dei fi- r r onomia salvifica, Per quanto vangelo, Per Ezechiele la speran-
in parte la fede di altri giudeo- gli dipende dalla linea genealogi- tllcsto possa essere vero, non è pe-
L
za nell'opera futura svolta da Dio
cristiani e di altri Ciudei. Benché ca dei loro genitori. Questo con- ri, (lcl tutto chiaro come una sìmile nel cuore non altera la validità del-
parli qui di due alleanze (duo día- corda con il significato generale , o rrtlapposizione possa aver costi- la Legge. Il confronto reale che
thèkaù, Paolo dice che egli se ne dell'alleanza, che consiste neces- i iro jl punto principale del pen- qui si stabilisce consiste lrel fatto
serve come (allegoria)). lnoltre, sariamente in una qualche conti- ',r( ro di Paolo quando la lettera fu che Paolo ha ritenuto che il suo
f imprcssionc che si ricava non è nuità, anche se non si tratta dì una Íìviiìta ai Corinzi. Gli esegeti con- ministero ai convertiti fosse la cor-
che uÌì'aÌleanza sia superata dal- continuità terrena, ma solo della , ordano sul fatto che Paolo usa rispondenza escatologica del do-
I'altra, ma che si tratti della scel- continuità teologica formata da rrc !olte un aryomento a fortiori no della Legge. Paolo nell'eserci-
ta tra dlle alleanze parallele che coloro che sono generati dalla pa- (,,(tuanto pìiÌ))) per mettere a con- zio del suo ministero del vangelo
forse si rilcriscono allegoricamen- rola di Dio. lr!)to tra loro le due diverse considera se stesso datore dello
te a due concomitanti missioni ai ,lrrrrntità di gloria che sono legate Spirito come già Mosè era sraro il
Gentili: (l) quella che impone l'os- 2. I e2CORINZI lcor 11.25 ,ri rlue ministeri. È evidente che si datore della Legge.
servanza della Legge, coDdotta da- riporta le parole dì Gesù neÌl'Ul- Lr rilerjmento qui a Es 34 e può La relazione tra l'atlività di Dio
gli avversari di Paolo (ved, Giu- tima Cena in questi termini: <<Que- ,l,r |si anche che dietro ai commenti in Mosè legislatore e Ia sua nuova
daizzantì), opposla a (2) quella sto calice è la nuova alleanza (kai- ,lr l)aolo vi siano delle interpreta- attjvità in Paolo datore dello Spi-
della sua propria missioDe ai Gen- ne diathèké) îel mio sangue). An- ,,ronimidrashiche. Il iano poi che rito si esprime ancor meglio nel 1i-
tili. È molto probabile che Paolo che Luca usa l'aggettivo (nLrova), 'r irlroduca nella discussione la fi- po di ragionamento deúo qal wa-
intenda con l'alleanza di SaÌa non ma vi è un ampio conserlso tra gli lLrlit di Mosè ha indotto alcuni &omer, <quanto piu>>. Ci si muo-
il Cristianesimo (opposto all'al- studiosi che Ia forma delJe parole , \clcti a vedere qui un semplice ed ve da qualcosa diglorioso a qual-
leanza di Agar, ossia il Giudai- dell'istituzione chc si trova in Mar- '
.,tìlicito contrasto fra Ì'antica e la cosa che è ancora più glorioso. Ad
smo), ma lamissìonc ai Centili chc co sia Ìa piil antica (Jeremias). Ma rrrrova economia salvifica. ogni modo, quando Paolo in 2Cor
prescinde dalla Legge. Tutta per questo nostro studio è impor- ll contesto, tuttavia, rivela che 3,13 dice che Mosè ha posto un ve-
quanta la discussione può riguar- tante vedere se con la parola (nuo- l'irolo è rattristato dal fatto che i lo sul proprio volto perché i figli
dare due processi diversi atlraver- va)) si intenda qualcosa di sostan- I orinzi siano influenzati dalle let- d'lsraele non potessero vedere to
so cui si generano i <figli di DioD zialmente diverso. Foase si tratta Ì( rc di raccomandazione dei mis- felos tou katargoumenou (<ia îi-
(vedí Adoziote, figliolanza). Con di una deduzione tratta da qual- ',r,narì suoi concorrenti. Paolo ne di ciò che era effimero)), non
la missione di Paolo. e attraverso cosa che è già implicito nella mor- r)ll vuole raccomandare se stes- può essersi riferito all'alleanza in
diessa, iGalati harrno ricevuto lo îe di Cristo (vedi Cena del Signo- .,,, c non ha neppure bisogno,
co- quanto effimera o transitoria, poi-
Spirito <con l'ascolto della fede); re, eucaristia). rrr altri, di queste lettere. La (let- ché disthcke è ù\ sostantivo fem-
nessuna missione concorrenziale ln 2Cor 3,6, in una sezione della r,,Ìa)) di Paolo sono gli stessi Co- minile, mentre qui ciò che è efli-
che prescriva Ia circoncisione o lettera che ha dato origine a nu- llrli e l'autore di questa lettera è mero o transitorio (lo splendore)
I'osservanza della Legge per i Gen- merose e diverse interpretazioni, r risto; la lettera delÌ'apostolo è è espresso con il participio neutro.
tili può aggiungere qualcosa o por- troviamo il secondo e ultimo rife- ',, r itta con lo spirito del Dio viven- L'argomento fondamentale di
tare qualche miglioramento alla si- rimento alla <nuova alleanza)) in rr', ron con inchiostro su papiro 2Cor 3-4 riguarda due concezioni
tuazione di coloro che sono in Cri- Paolo. ln 2cor 3,14 incontriamo r ì r'di Spirito Santo). diverse del ministero cristiano.
sto mediante la fede. I lettoriveo- inoltre l'unico riferimento di Pao- l'aolo si riferisce a Ez ll,l9 Paolo non si rivolge agli Israeliti
gono esortati a restare nella liber- lo all'(antica alleanza>, Q)alaia r16,26) pìuttosto che a Cer 38,31 presenti al Sinai, ma ai cristiani di
tà diC sto (Gal5,1). Una missio- diat hèkc). Qves|e \rniche ricorrcn- r I \X). Secondo S. J. Hafemann, Corinto e ai suoi awersari. Sono
ne ai Gentiliche imponga l'osser- ze in Paolo degli ageettivi artica I rnotivo del cuorc è fraúo d,aI i pensieri di questi ultìmi a essersi
vanza della Legge è considerata e nuova in relazione all'alleanza lirsso di Ezechiele, che racchiude offuscati e sui loro cuori è posto
ola un anacronismo. nell'ambito della corrispondenza rIlehe il motivo dello Spi to, as- un velo. Concludiamo pertanto
Se si jntende il brano in questo con i Corinzi sono dovùte proba- ., re del tutto nel testo di Gere- che benché l'espressione (antica
modo, non lo sideve interprefare bilmente a qualche situazione pre- rrrrir. Egli osserva inoltre che se alleanza)r ricorra una volta sola e
più come se Paolo si rilerisse a due sente in Corinto, che conferisce un .rtiamo dai testi a cùi Paolo in- precisamente in questo passo, non
alleanze successive, la plima con significato particolare a queste de- r, fdc rjferirsi non c'è bisogno di vi è ragione sufîicìente per legge-
il Giudaismo seguita dalla secon- signazioni. D. Georgi pensa, ad , (ìcre un netto Contrasto fra l'in- re in quest'ultimo una forte con-
Alleanza e nùova alleanza 46 Alleanza e nuova alleanza

trapposizione tra due vic di salvez- fraintendimento dell'alleanza con ., rrr rclazione con i/popolo del- economia salvifica. E questo con-
za antitetiche, tipica di una certa Israele, causato dal successo del- ,r trt'rrcssa. Solo piir tardi nella cetto lo si vuole retroproiettare
teologia cristiana posteriore. la missione di Paolo tra i centili r,ìlll rtuest'attività si è estesa al spesso negli scritti di Paolo attra-
(cfr. Campbell). Per questo mo- (li lsraele per includere anche
lr Lr verso la lettera agli Ebrei, Non è
3. ROMANI Può darsi che si tivo Paolo avrebbe concentrato la , r,(1llili, ma ancbe ìn questo ca- però per nulla evidente che I'e-
alluda a una relazione di alleanza sua attenzione sul tema dell'al- ,, r iò c avvenuto attraverso 6esit spressione <nuova alleanza) fos-
quando Paolo si rivolge ai Roma- leanza nella lettera ai Romani. , rr ,lo, che è <discendenza di Da- se ampiamente usata in seno al
nì chiamandoli agapétoí theou Mentre in Galati la (discendenza> Cristianesimo delle origini. Ed è
((amati [da Dio]))) e klctoi hagioi è Crislo. in Romani è il popolo I ir concezione dell'alleanza in- certo ragionevole ritenere che la
lr, rr rrra continuita nel piano di- concezione di una (antica allean-
k(chiamati lad essere] santi)). Vi della fede ad essere <la discenden-
sono soltanto due riferimenti za)r e vi è una continuità <da una rrr,r riguardante la storia. Essa di- za) fosse rara fino al tempo della
'
espliciti all'alleanza in questa let- fede all'altra), poiché I'alleanza si t,, ll(lc unzitutto dalla fedeltà di morte di Paolo.
tera, Rm 9,4 e 11,27.ln Rm 9,4-5 estende ad includere anche i Gen- l,r,' (pcr esempio, Rm 3,21-26). Sembra dunque che per diversi
Paolo elenca I'alleanza tra i privi- tili. \l,r (1)rne si può spiegare adegua- motivi Paolo non abbia usato
legi d'lsraele, assieme alla figlio- r,llll(.DIe una continuità terrena spesso un'espÌicita terminologìa
laíz (ve(li Adoziol.e, figLiolanza), 4. CONCLUSIONE - R. D. ,r, llir lcde: Abramo-lsacco-Cesir? deìl'alleanza. Ma essa ricorre in
la gloria, la legislazione, il culto, Kaylor ritiene che il ruolo dell'al- lll ltrn 9,21 Paolo afferma che i punti importanti di alcuni suoi
le promesse e i patriarchi. Tanlo leanza si esprima a due livelli di- rrrlr (li Abramo non sono soltan- scritti. La frequenza di termini co-
se si legge il singolare (alleanza) versi nella teologia di Paolo: a li- r,' Loloro che discendono fisica- me (vocazione). (elezione) o al-
con Pr" quaúto il plurale <<allean- vello di concelto e alivello di cor- ,rrrrtc da lui, ma sono coloro che, tri similì in I Corinzi, per esem-
ze> con la maggior parte dei ma- tinzione. BeÍché Paolo possa an- lrrr rliscendendo fisicamente da pio, può indicare che era si- essa
noscritti, è chiaro che qùi Paolo che non aver tenufo sempre pre- I',,, condividono la fede del lo- gnificativa nel pensiero di Paolo.
si riferisce anzitLltto all'alleanza sente questa distinzione, secondo ,,, pldrc Abramo. Solo in Rm Ma qualunque possa essere la no-
con Abramo. ll punto princiPale Kaylor I'alleanza come convinzio- 'r. '.Ì 2.1 Paolo parla delf inclusio- stra coììclusione, ò chiaro che
è la vocazione e l'elczione di Abra- ne è tuttavia una presenza conti- ,,,.rlcì Gentili. I Gentili vengono quando Paolo ha usato i termini
mo che in Rm 4 era stato Presen- nua e una realtà profondamente ,r, llr\i non in o per se stessi, nra antica o nuova alieanza non ha in-
radicata nella vita, nelle opere e Lrr , lrrsicme a coloro che hanno la
tato qome un esemPio Per il cre- teso racchiudervi le concezioni che
dente. nel pensiero di Paolo. Se la lette- r,1lc il lsfaele (cft. Ef 2,ll-221. più tardi un CrisÌianesimo molto
In Rm I1,27 Paolo unisce insie- ra ai Romani fosse stata scrìtta liusell1ann giustamente osserva piÌr sviluppato vi ha collegato. Co-
me due citazioni tratte da Is 59,12 prima di quella ai Calati, avrem- lrr.il relto rapporto con Dio e la me ci ha ricordato W. D, Davies,
e ts 27,9 per mostrare come ad mo potuto pensare che la conce_ I' r\liria possono essere nostri solo Geremia non ha prospettato una
Israele veoga promessa una reden_ zìone di Paolo relativa all'allean- ., l)io li concede a noi ogni gior- nuova legge, ma la (mia legge)r,
zione futura nonoslante il suo at- za o a\la Heilsgeschichte (sloria ',,' lossia nella fede), Ma questo e I agge(Irvo nodas tn \Jet 3l,Jl.
della salvezza) sia una sopravvi- , rrol Iorse significare che la rive-
tuale rifiuto del vangelo: <Sarà Ltadolto coí kainé da Paolo, può
questa la mia alleanza con loro, venza del suo passato giudaico, la lLr/ronc di Dio awìene in ùna ma- essere detto della luna nuova che
quando distruggerò i loro Pecca- quale poi è venuta meno. Ma il irr, rir intprovvisa e singolare, quasi è semplicemente ìa luna vecchia vi-
ti). ll ragionamento che si fa sul- problema è molto complesso. Es- ,,,llìc (un fulmine a cielsereno))? sta in una luce nuova.
l'ulivo, c in genere in lutto Rm I l, so guarda soprattutto il signifi- r )tìlìrrre la rivelazione si realizza

è che nonostanle l'attuale inimi- calo che bisogna dare all'espres- rr,l contesto di una iamiglia cre- Vedi qnchei Abramo; Antico
sione <discendenza di Abramo>. ,l.r rte o nelÌ'ambito di una piìr va-
cizia nei riguardi delvangelo, l'e- ..i,r eonrunità di fede? In quest'ul-
Testamento in Paolo; Cena deÌ Si
lezione d'lsraele è ancora valida. Nel caso di Sara, dove sembrava gnore, eucaristia; Circoncisione;
<<Dio non ha ripudiato lsraele>) inevitabile una discontinuità (e un rrro caso sorge però il problema Corinzi, lettere ai; Galaîi, lertera
(Rm I I,1.7). L'alleanza è assicu- fallimento dell'alleanza), Dio è in- lrr la storia non è semplicemente ai; Gentili; ciudaizzanti; Israele;
tervenuto miracolosamente Per 1,r rrgìstrazione delle azioni di Dio,
rata e I'eìezione d'lsraele non è Mosè; Opere della Legge; Restau-
posta in dubbio, poiché i doni e fornire un erede (cfr. Is 54,1) ,',,r rrnche dei peccati deÌl'uomo. razione dì Israele; Romani, lette-
la chiamata di Dio sono irrevoca- Questo potrebbe significare che | 1rcr la disperazione di ironte a ra ai; Ulivo.
bili) (Rm 1l,29). Dio garantisce una continuità sulla ,t0(.\la realtà che Ceremia ha po-
Benché non si possa affermare terra (cfr. Rm 4,19), ma in realtà ,irrlirto una (nuova alleanza), Brur AEú 1.8., The Corcnanî Concept
che la teologia di Paolo sia una può anche voler dire il contrario, I eristjani sono stati propensi a Patr icu I s ris î ic, Plu ra I $ r i':, o r Fu t ut ist ic,
ossia che I'attività divina Produ- 11r'ucre che la nuova alleanza di nì JEs l8 (1981) 217-230i Bareft C. K.. Zr€
teologia dell'alleanza nel senso che A egar! olAbrshanl, Sarah and Hagor in
ce una nuova creazione. Dobbia_ t ,, rcrDia fosse il punto di parten-
egli usa espressamente una termi- the AtSunftnt of colotians. iî Essays on
nologia di alleanza, si può suppor- mo notare, però, che nel caso di ,, .hiaro del concetto cristiano Parl, SPCX, London 1982, pp. 154-169;
re che a Roma vi fosse qualche Sara I'azione creativa di Dio è Po- r,! llirÌrÌente evoluto della nuova Campbcll\\. S.. PrrltOospelin an Inter
Allegoria 48
Amore
cuhural Coaîexl: Jew a d Gentile in the ALLUSIONI ALL'ANTICO r lrirlcllanza), oppure (anro- rirsi al nostro amore per Dio o per
Lctter lo lhe Romans,l>elcr Lang, Frank
lurt l99li Christiansen E. J.,Baptiffi:Co' TESTAMENTO: vedl Antico ,,rllcllo familiare), 2 volte), Crislo Igenitivo oggettivo], oppure
wnant Rituol ot Co \)ersion Iliîe? A Stutl! Testamento in Paolo I'lùltutdt os (<che ama il marito), all'amore di Dio o di Cristo oer
o! Lcclesialasical Ide tit! and Baprismal | \ olta), philonthròpia ((amore noi lgenitivo soggettivol. È solo it
Bautdati6 in Pauline Chtìstìaniî! antl Pa- AMEN: vedi Elemerti Liturgici in
lesti ian Judaìstt lre\i \on fubblicata, Uni- ,l,.ll llnranità)), I \ol|a), pl1íleÒ contesîo che può indicare il signi-
!e6irà di Durham, Novcmbre 1992)ì Con Paolo; Preghiera l. ,Iìriìrc)), (dimostrare affetto)), 2 ficato piir preciso, ma talvolta è
'rhe Rìblital Ptobten o! Etett ion, i^ JES
''n ll' philéma (<bacìoD,4 volte),
r ., impossibilc sapere veramente co-
2l ( 1984) 199-228; Dàvies W. D., Paul a d
thc People oÍ Isruel, iî NTS 24 (\9'78) 4 191 I'htlt)theos (<<che ama Dio>, I vol- sa intenda dire Paolo: per esem-
DDnn J. D. G., The Theolos! olCstaîíans,
AMORE trt, tlliloxenía (<<ospitalità), 1 vol- pio Rm 5,5; 2cor 5,14;2Ts 3,5).
in .1. M. Bassler (ed.). Ptuline Theolos!, lrl. Ithiloxenos (<<ospitale)), 2 vol- L'amore di Dio si mostra nella
vol. I. Forrress, l\'finncapolìs 1991, pp. Soir$axro l. Tcrminoìogiai 2- L'amor€ t'1, ttllilosÍorgos ((che ama con croce e nella vocazione particola-
160-179i Garon L., Pukl an.l the Torah, d; Dio,/C.isto per noi; l. ll nosúo amo-
Univcrsit! ol Brirish Columbia, vancoùrcr rllrrlo lìraterno>, I volta\ e phi re dei credenti ((Nell'amore ci ha
re p€r Dio/Crisloì 4. L'amore del p.os-
f98?r Georgy D., îhe opponenB of Paul simo; 4.1 La t€ologia dell'amore; 4.2 Le
I'ttr'1;,tot ,.rrn" ama i figli), I predestinatj a essere suoi figli per
i't s..ond Coin ians.l;onress. Philadeì- lonti dell'amore; 4.3 Il molilodell'amo' \ i,lllt) opera di GesÌr Cristo)), Ef 1,4-5;
plìia 1986; Gràsser E., Dct A e aund iht rci 4.4 Il modo diama.ei 4.5 La natura
Ner?r, i. C. ts. Moht, Tiìbirgcr 1985; Ha-
Altri termjni che esprimono l'a vedi Chiamata, vocazione; Elezio-
delì'amore: 4.6 I limiti dcll'anore. rr\c
lcmrìnn S. J., Sullètin( dnd the Spitit, sona epìpolheÒ ((desidera- ne e predestinazione). Perciò
WUNT 2.19, J. C. B. Mohr. Túbingen ri.',, (branare)), 7 \olte), epípo- quando Paolo parla dei cristiani
l9Eó: Hansen G. W., /lbnhun ìn Gala' Per Paolo l'amore è Ia piÌr im-
riri rrs (<desiderio>, (bramall, 2 come (eletti) o <prescelti>, pen-
tìaìlj: I:pistolar! and llh?btical Contexts. portante di tutte le grazie cristia-
,,,tt t), epipof hètos (<desiderator>, sa sempie anche all'amore imme-
JSN tSS 29, JSOT. Shclllcld 1989: Hays R- ne ed è il cùore dell'etica cristia-
R., E.hoes of Sctipt r. i't the Letters of na. Traendo la sua motivazione
I \ol,a\, epipothio ((desiderio)), ritato di Dio per noi. È vero che
Pda1, Yalc Unive6ity, Ncs H.ìven 1989i I'rnmar, I volta), eusplqnchnos in Rm 9 nel parlare della predesti
Hookcr fú. D., Paal rrd CownahÌal No dall'espressione suprema dell'a-
r,, uì isericordioso)), I volta),l'o nazione egli sembra riferirsi all'a-
,,rrr, in 11. D. Hooler'S. C. wilson more di Dio nella morte sacrificale
lcdd.), Ptuland Puulini.'ttt; Estals in Ho'
! t h' i |o desjderTe), (brama-
ma i (<t more di Dio riservato esclusiva-
di Cristo, esso deriva da una vita 1.", I volta), e splqnchno (<<com-
noú o.f C- K. RaÙert,SPCK, London, pp. mente al suo popolo eletto (Rm
47'56; Hushes J. t., Hlhrc.,.s 9:5Uf and trasformata e ripiena dello Spiri-
to di Dio. Negli scritti di Paolo un t',r'sioner, (affetto); (oggetto di 9,13.15.18.21-24), ma non insiste
Galatiaìs 3:t5lt A Sntd! of Cotenant , (,nrpassione/affetto)r, 8 volte).
Pracl i< e und Prc.edurc, i1 Nl (19 79') 27 96:' aspetto centrale dell'amore è la
molto su questo punto e altrove
Jcîen1i^s .l ., Le parolc de \ !i aceìa,Bi' t.)[rlche altro termine è usato in scrive che Dio ama tutti gli uo-
sua manilestazione visibile nella
bliorcca dicuìtùra rcìigiosa 21. Paideìa, Brc '., so negativo, per indicare un at- mlnl.
scia 1973: Kaylor R. D., Paul's Cownant comunità cristiana. r, l,ltiamento non cristianot ctstot- Per Paolo il capire correttamen-
Conn rit!: Jev uttd Gc tile in Ronuns,
John Knox, Allanla 1988; Krrus H. J. (ed.),
ts (<senz'amore/affetto)), 2 vol- te Ì'amore salvifico di Dio ha
Dpt untekuendìEte Bund, Krcuz. Stxltgarl
I. TERMINOLOGIA Non vi ttl, philsrg)tía (<amore del dena- un'importanza decisiva. Questo è
l9ó2; Lehùe S., Thc Ne|| Covenonr it He' è lettera di Paolo in cui il termine t'ú, I volta\, philargros (<attac-
(amoreD non abbia un posto pre- anche il punto centrale di ogni teo-
/rz!s, JSNTSS 44, JSOr, Shcflield 1990; ,rro af denaro), I voka), philau-
Lt/. tJ.. Det alte unl dù neue Bund bei
, logia ed etica cristiana ed è impor-
minente. Molto spesso Paolo usa /,,\ ((amante di sé>, I volta) eprr'-
Putus in Heb ietbìeL in ErT 27 (1961) tante per il senso di sicurezza del
la terminologia che gravita attor- ,r/o/?os ((attaccaîo al piacere>, I
318-336i Mafin R. P.. 2 Corinrhions, WBC cristiano. ((Nulla potrà mai sepa-
40, Word, Dallas 1986i Malyn J. L., ,4 no alverbo agapuó (che indica un ,,lra),
, rarcidall'amore di Dio per noi, in
Lu\| Obsertant Missidt to Gentìles: The amore fondato su un alto rispet-
Gesil Cristo nostro Signore>, Rm
Butksrcund oladtutiu s, m SJr38 (19ó5)
307-321ì ld., Evnts itt Gutatia: MorlìJied
to o apprezzamento) per designa- , I,'AMORE DI DIO/CRISTO 8,31-39). Pertanto, uno dei desi-
Cownonldl Nonis,z Ve6us Cod's Invasio,t re l'amore divino e quello umano: l'l'l{ NOI - Paolo pone al cen- deri e delle preghiere più ardenti
oJ thcCov os i't the Sìnglla. C.'spel, ir l. agqpè (<<amote>,5',rolte), ogopoó
1
rr() della sua concezione del van- di Paolo è che i suoi neofiti giun-
Nr. Basslcr (ed.) Pa!/t ? Ireoloa-v, vol. I, (<amare>), 34 volle\ e agaqetos
Forrress, Minneapolis 1991, pp. 160 l79i 1,.kr l'amore salvifico di Dio (aga- gano ad apprezzare fìno in fondo
Sarah,iî (<amato>, 27 volte). Nell'uso di
lò..TheCowna tso.f Hasars d /r') ìn Cristo, L'espressione supre- questo amore (Ef 3,14-21). Effet-
J. l al. (cdd.), rdith,!n.t Histo-
. CatTotl er Paolo i termini e/eeo ((aver com- cliquesto amore immeritato è
t!: Lssats ìn Hanor oJ l'arl W. Melet,
rrrrr tivamente, la forza ilresistibile del-
passione/misericordia>, l2 volte)
Scholar. 1991. DD. 160-192i San 1 r di Crìsto sulla croce in sa- I'amore di Cristo è uno degli ele-
e e/eos ((compassione/misericor- 'Iorte per i peccati (Rm
,,rlicio
Pdrl, Unilersit) Press, Oxford
derr E. P.,^llanta 5,8; Ef menti principali che caratterizza-
l99l: lrr Clinax oÍ lhe Co- dia)), l0 volte) sono applicati quasi
Wrighl N. T-,
vennt: Chii and the Lnv in Pauline esclusivamente a Dio.
',I 5i 2Ts 2,16; Cal2,20). Quan- no la sua vita (2Cor 5,14-15).
,1,' l,aolo parla dell'amore di Dio
Theobq!. T. & I - clatk. Edinbureh 1991. Viene usata anche un'ampia
gamma di termini Iegati, a philea,
r,' (li Cristo), si riferisce di solito 3. IL NOSTRO AMORE PER
ll. S. Campbell ,r rlualche aspetto della redenzio- DIO/CRISTO - Benché sia im-
anche se non molto spesso: uphi- , o della salvezza cristiana. (No- plicito ovunque, l'amore per Dio
largyros (<<non aifaccato al dena- r.1: c risaputo che le espressioni (o per Cristo) stranamente non ha
ALLEGORIA: vedi Antico Te- to>r, I volta), philqgalios (((aman- .rrrore di Dio> e <amore di Cri- un grande rilievo diretto negli
stamento in Paolo te del bene)), I volLa), phílsdelphia r,", (ono ambigue. Possono rife- scritti di Paolo (viene menziona-
Amore 50 5l Amore
to soltanto in Rm 8,28; lcor 2,9: è piuttosto singolare per lui, par- ti in Gesù Cristo (1Tm 1,14;2Tm re irreprensibili all'awento di Cri-
8,3, 16,22: Eî 6,24:2Tm 3,4: I'e- la persino dell'amore come (leg- I,l3), con il dono dello Spiriro slo (Fil 1,9-10; lTs 3,12-t3; ye,
spressione è ambigua in Rm 5,5; ge di Cristor) (Cal 6,2), in sinto- Santo (2Tm 1,7). L'amore è pos- di Escatologia). E altre volte an-
2cor 5,14;2Ts 3,5). Benché il se- nia con I'accento posto da Gesll \ibile perché la fede in Crisro con- cora si richiama alle vicende o al-
condo dei due grandi comanda- sulla legge dell'amore. ln questi duce il credente verso una vita I'esempio di Cristo (Rm 15,2-3;
meflti venga citato due volte, il termini, I'amore del prossimo de- compÌetamente nuova, dominata lCor 10,31-l l,l; 2cor 8,8-9; Ef
primo non è mai citato. L'atten- rermina anche lo stato con cui si non piir dal peccato e dall'egoi- 4,32-5,2i Fil 2,4-8; Cot 3,t2-14;
zione è rivolta piuttosto all'amo- accoglierà la venuta di Cristo (Fil smo, ma dallo Spirito di Dio. Co_ vedi lmitazione di paolo/di Cri-
re di Dio (o di Cristo) per noi, con 1,9-10; lTs 3,12-13; vedi Escato- me garanzia della vita futura sto; cfr. Fowl).
un'accentuazione particolare del- logia). La concezione che Paolo (2cor 5,5i cfr. anche 1,22) to Spi- Ma soprattutto Paolo ritiene
I'elemento della grazia. La rispo- ha di una vita santa è dominata tito realizza gli effetri della nuo- che Ì'amore sia una risposta gioio-
sta che Paolo si attende non è tan- dall'amore. va età che sorge nella vita del cre- sa alla grazia di Dio in Gesù Cri-
to quella dell'amare Dio o Cristo, 4.1 La teologia dell'amore - I dente qui e ora. rendendo possi- sto, fondata sulla propria unione
quanto invece di credere in Cristo termioi Íede e anorc sono spesso bile già nel presente una forma di personale con il Salvatore. Non si
e amare gli altri. La prima rispo- collegati tra loro negli scritti di vita escatologica. Liberato pertan- tratta tanro di sortomenersi agli
sta si muove nell'ambito della ri- Paolo: assieme essi formano la lo dal potere del peccato e della insegnamenti di Cesir- o di imira-
cettività. sintesi dei suoi interessi teologici Legge, che rendono schjavi, il cre- re la sua vita terrena, quanlo in-
Questo non significa però che ed etici piir importantj. Nella se- dente è reso capace di produrre un vece di rispondere con cuore rico-
I'idea dell'amore che si deve a Dio zione iniziale delle sue lettere, de- ([rutto)) reale per Dio (Rm 7,4), noscente all'espressione più gran-
sia secondaria nel pen$iero di Pao- dicata ai ringraziamenti, si fa spes- il (frulro di giusrizia> (Fil t, ) de diamore che è la sua morte sul-
lo: è fondamentale per via
essa so riferimento alla fede ifl Cristo che per Paolo è sempre il <frurto la croce (Rm 12,l-2) € di obbedi-
della sua eredità gìudaica ed è dei destinatari e al loro amore v! dello Spirito)); e il (frutto)r più im- re a lui come Signore. Amare gli
chiaramente in linea con la sua cendevole, e questo indica quale portante è I'amorc (Gal 5,22-23i altri è I'unica risposta etica auten-
concezione della vita cristiana che rilevanza abbiano questi due con- Rm 15,30; Col 1,8;2Tm 1,7). tica all'amore divino che si mostra
deve essere dedicata compleîa- cetti per il suo pensiero (Ef l,l5; L'amore non è dunque per Pao- nel vangelo. {Anche quando par-
mente a Dio. Ma resta un mistero Col 1,4; lTs 1,3;2Ts 1,3; Fm 4-5; lo una nonale virtù che si può ac- Ia di imirare Cristo, Paolo non si
il fatto che egli parli cosi poco del- cfr. Ef ó,23; lTs 3,6; 5,8; lTm quisire; è il risultato di una vita riferisce alla sua vita terrena, ma
l'amore verso Dio e non ne tratti l,5.l4i 2,15i 6,lli2îm 1,t3t2,22i lrasformata, piena dello Spirito di a qualche aspetto del suo amore
in qualche maniera. 3,10i Tt 2,2). Paolo ricorda aiCa- Dio, che riversa I'amore di Dio nel sacrificale che si è manifestato con
latiche quello che conta realmen- cuore dell'uomo (Rm 5,5; Cal la sua morte). Per Paolo, tutta
4. L'AMORE DEL PROSSIMO te non è la legge giudaica ma <la 4,6-7; Fil 1,8). La mancanza di quanta la vita cristiana è una ri-
- L'amore del prossimo è per fede che opera per mezzo dell'a- amore rende dubbia pertanto Ia sposta gioiosa alìa grazia di Dio
Paolo la caratteristica più impor- more> (Cal 5,6), e questa frase presenza dello Spirito nella pro- nel vangelo: è un'espressione di
tante della vita cristiana, di cui è può sintetizzare meglio di qualun- nria vita, e per conseguenza il rap- gratitudine per C.isro. Amare gli
ilcentro. Tutto quello che si fa de- que altra la sua concezione della porto fondamentale con Dio (Rm altri è un modo per dire <grazie>
ve essere un'espressione di questo vita c stiana. 8,1-14). Il fatto che Paolo racco- per I'amore divino (2Cor 8,1-9).
amore (lcor 16,l4). Poiché è piu L'amore rappresenta la realiz- nandi spesso I'amore usando il 4.4 ll modo di amare - poiché
importante dei doni carismatici zazione etica della giustificazione linguaggio della preghiera (Fil 1,9; Paolo è grandemente interessato
a cui aspirano i Corinzi (lCor concessa per grazia attraverso la lTs 3,12; 2Ts 3,5) rispecchia la sua al benessere delle Chiese, gli sta
12,31-13,2), l'amore viene elenca- îede, I'espressione esteriore della convinzione che I'amore, come particolarmente a cuore I'amore
to come primo tra i <frutti dello nuova fede in Cristo. Vi è dunque qualsiasi altro bene, deriva in ul- all'interno della comunità cristia-
Spirito)) (Cal 5,22-23; molta par- una correlazione intrinseca fra la lima allalisi da Dio come dono di na. Benché talvolta raccomandi di
te di quanto segue nella lista può fede in Cristo e l'amore del pros- grazia (2Cor 8,16; lTs 4,9). La via essere gentili con coloro che ne so-
essere considerata un commento simo. E come la fede annuncia la per ottenere I'amore è quella trac- no al di fuori (Rm 12,t4.17-2t1.
all'amore) ed è una delle grazie fine della Legge in senso salvifico ciata dallo Spirito di Dio (Ef 5,18). Cal 6,10; lTs 3,12; 5,15), ta sua
che i credenti devono conseguire (Rm 10,4), I'amore rappresenla 4.3 tr motivo dell'amore - Tal- preoccupazione principale è che
al di sopra di tutte le altre (Col I'adempimento della Legge in sen- volta Paolo parla dell'amore co- I'amore si esprima rra gli stessi cri-
3,12.14). Paolo tà di questo amore so etico (Rm 13,10); nel pensiero me di un normale comandamen- stianii (Operiamo il bene verso
il compendio e I'essenza di tutta di Paolo queste due realtà sostitui- lo che va osservato, anche se, ov- tutti, soprattutto verso i fratelli
quanta la legge morale dell'AT scono la funzione della Legge co- viamente, è il più importante di nella fede> (cal 6,10).
(Rm 13,8-10; Cal 5,14), il debito me via per raggiungere la giustizia, rutti i precetti morali (Rm 13,8-lO; Poiché la Chiesa è il corpo di
continuo che i cristiani devono agli 4.2 Le fonti dell'amo(e - L'a- Cal 5,14). Altre volte raccoma!- Cristo (yedi Corpo di Cristo), la
altri. Anzi, con un linguaggio che more proviene dall'essere radica- da l'amore perché bisogna esse- comunione tra Dio e il suo popo-
Amore 52 Amore
lo e il tempio della sua presenza senso di dedizione agli altri, mo- a vicenda il loro affet,
'rrLrnicarsi lidità di alcune sue affermazioni
sulla terra, è disomma importan- dellato sul sacrificio di Cristo per r) (Rm 12,10; 16,16; lCor 16,20; sùlla forma che normalmente de-
za che ì crisliani imparino a vive- noi, che costituisce il punto cen- '( or 2,8; 13, t2; ITs 5,26) e nelle ve assumere I'amorc. euando so_
re insieme nell'amore. L'amore è trale della concezione paolina del- rrll]erose atlestazioni di affetto no in pericolo le norme divine, vi
i
ciò che salda assieme diversi l'amore autentico (cfr. Wisch- Lt,rso di loro (lcor 16,24; 2cor sono dei momenti in cui l,amore
membri del corpo in <perfetta ar- meyer). .Ì..1;6,11i 7,3; ll,1l;12,15; Fit non può tollerare qualsiasi cosa
monia)) (Col 2,2; 3,l4). Senza I'a ln tutti gli scritti di Paolo si fa 1,7 8; 4,li lTs 2,8; 3,12; Fm 9). llCor 11.7). ma deve andare per
more il corpo non può funziona- vivo il tema che i cristiani non de- .\ I)aolo sta a cuore che Ie Chiese
la sua strada Cor 13,5), e anche
re bene né onorare Cristo come si vono vivere per se stessi, ma per ()noscano le sue premure e il suo
L
con ostinazione, se questa è la
deve. L'importanza di questo ar- gli altri. Gesu, Timoteo e lo stes- rlletto per loro ed egli a sua vol- strada di Dio (1Cor 14,37-38; 2Ts
gomento è sottoljneata dai fre- so Paolo servono da modello di rir si consola non poco se viene a
3,14). E quando si rra[a della gra-
quenti richiami di Paolo all'amo- questo modo di vivere (Rm 9,3: ,onoscerc il loro amore per luì zia di Dio, l'amore sembra avcrc
re e all'urità (Rm 12,10.16.18; l5,l-3; lCor 9,l9-22; 10,33-1 1,1; (.lcor 7,6-7; lTs 3,6-10). Quando
meno impotanza della fede 0Cor
14,l.l9; I5,5'6; lCor 1,10; 2cor 1,6; 4,5; 6,4-6;8,8-9: 12,15: l';rolo parla dell'amore non inten-
ll.l3l. Nella vira di paolo, per-
10,16-17;zcor l3,l l; Gal3,27-28; 13,9; Gal 2,20| Fil 1,20-26: ,ie dunque rilèrirsi soltanto ad atti tanto. l'espressione dell'amore è
5,22-23;6,2: Eî 4,1-6:' Fil 1,2'7; 2,4-8.11.19-24; Eî 4,32-5,2; Col trratici di carità, ma anche a una chiaramente condizionata da alcu-
2,1-4; 4,2; Col 2,2.19t 3,12-l4l t,24: lIs2,9; lTm 4,12). Questo \irìcera espressione di premura e
ne premesse teologiche e morali di
lTs 5,13-14) e dalle sue raccoman- interesse per gli altri sacrificando irlfetto: ambedue gli aspetti sono
importanza decìsiva; quando so-
dazioni di evitare tutto ciò che può se stessi va dimostrato anche nei rIportanti.
no messe itr pericolo, Ie parole du-
esservi contrario (Rm 12,l6: rapporti domestici. (Ef ,1.6 I limiti dett'amore
,,.ute talvolta su quanto -sia
5,25-33; Si di re possono diventare la migljOr
14,I-23; 16,11; iCor 3,3-4; 4,6; Col 3,19; Tt 2,4). Per Paolo I'a- coe- forma di amore e non una sua vio-
I l,l8-22; Gal 5,15.19-21; Ef more richiede dunque abnegazio- rrnte Paolo con i propri ideali, so-
lazione (vedi Oppositori di paolo).
4,25.31; Ftl2,3-4; Col 3,8-9). Co- ne. (Cli <ultimi giorniD saranno I'[llLutto se si pensa al linguaggio
me (membri gli uni degli altri) i invece caratterizzati dall'amore di ,lrrro che eglì usa contro coloro
Vedi anche: Dio; Etica; Frutto
cristiani devono prendersi cura sé, del denaro e del piacere; 2Tm , he si oppongono al vangelo (Gal
dcllo Spiriro; Misericordia; Mor-
I'uno deÌl'altro (lCot 12,25-26) e 3,2-4.) Il rifiuto di mangiare un ci- I ,ll-9; 5,12; FiÌ 3,2; ctu. invece le
preoccuparsi di edificarsi a vicen- ,uc esortazioni a reagire cortese- te di Cristo.
bo se questo è causa di peccato per
da (Rm 14,19; 15,2: lcor 8,1; gli altri è I'esempio più chiaro di rìcrìte e con parole piene di dol-
14,3-5.12.1'7.26; Ef 4,15- 16; 1Ts questa abnegazione richiesta dal- , L.zza in Rm t2,17-21; Col 4,6!). Brur Bùlrmann R.. Teobzia det
Ie.rkrrrrio, Bibtioleca ^-ùovÒ
cli rcotogia conrem,
5,1l). ll fatto che il discorso clas- I'amore (Rm t4,15.20-21i lCor l.)uando Ia grazia del vangelo è poranea a2. Queriniana, Brcscia t985: Fowt
sico sull'amore (lCor l3) sia col- 8,9-13; 10,23-33; vedi Cibi offer- ncssa in pericolo, gli interessi teo- S. E., The Stot! of Christ in the Ethics of
locato da Paolo al centro della sua ti agli idoli
e leggi alimentari giu- Lrgici prendono il soprawento nel Parl. JSNTSS ló, JSOT. Shclticld t9901
,rro pensiero, al di là diogni que- rurni\h Y. P., The L',ve Comnnnd in thi
discussione sui doni carismatici daiche; Idolatria; Forte e debole). Nc,r r.ía,re,r, Abinsdon, Nash!itìc t9?2i
che devono servire a edificare la Un altro punto importante è che ',rione di buona educazione e di la . Thcalalt ond ùhtct tn po t, Ab1î,y.
Chiesa, mostra quanto sia fonda- p€r Paolo I'amore non consiste so- ,.riohetta. Per Paolo non si può dun, Na(h\ ille 1968i \r'. cúnLher er ,r
/,_
mentale nel suo pensiero il ruolo lo nel fare, ma anche nell'essere f mgcrc a compromessi quando si ud, rn
J P. ^/r^If,
\ot. 2, pp. 542.550: Louw
dell'amore. Per Paolo il benesse- (lCor 13,3: (E se anche distribuis- r rxtta dei prjncipi fondamentali NidaE.A,trrp, I ttecrion. Con
pùs5ioù, n Orcek-Enrtish Le.,à,on at úe
re della comunità è importante co- sì tutte le mie sostanze... ma non ,lcl vangelo, e se una Chiesa sì mo- Ncw Tenanent. Bo.ed on Sènanriî; D"-
me quello dell'individuo, ed è per avessi I'amore...))). L'amore degli ..rrir debole nei loro ,raús, United Bible Socielies, New york
conironti essi
r rrnno ribaditi con le parole I988. vol. I, pp. 291-296i VoÎa|r t., Love
questo che l'amore occupa un po- altri non consiste semplicemente e con
in the Ner Tesrcnent, Hodder & Sroueh-
sio così centrale nei suoi scrittì. nel fare il bene e mostrare miseri- lr opere per la salvezza dei suoi ton. London I929; Mohrtane R., Manh'ev
4.5 La natura dell'amore Le cordia, ma deve derivare da un rrrcmbri. In altri termini, paoio and Paul: A Conpaison of Erhiîat per
caratteristiche dell'amore sono de- senso di premura e di compassio- rron intende affatto I'amore come ip€./tver. SNISMS 48, Universir! press,
scritte da Paolo ìn lCor l3- L'a- ne autentica. Deve essere reale e lorma di genrilezza. Anzi, egli cambridse r984: RLddcrbosH.. paut: An
'rrrir ouíine of HE TheotoaJ,Eerdmans. Crad
more si maniîesta nelìa pazienza sincero: non è sufliciente seguirg .rlJèrma che proprjo perché sj in- Rapids l9?5; Schnerdcr C., azaDè ecc.. it
e nella benignità, non nell'invidia, semplicemente le proprie emozio- l(l cssa veramente del benessere al- EDNf. fol. l, pp. 8-12; Spicq C.,,4pare
nel vanto, nell'arroganza, nell'a- ni. E deve esprimersi con un sen- rri (ossia, proprio per amore) è tk lhe New Testone, 2 \ojt., Herder, Lon-
,1ìstretto a usare parole così dure don 196J, 1965i Srahln C., /ko
ec.., in
sprezza, nell'insistenza, nell'irasci- so di calore e di affetto, se deve ClNl vol La, coll. lllJ-1264: Sra,,rier
bilità, nel risentimento o nella ven- essere percepito come vero amo- , a prendere i dovuti prowedi- E., asowò ecc., in cZNt !oi. I, co
detta. ln altri termini, l'amore ve- re. L'importanza di questi aspetti llrcnti (lCor 4,14: 2cot 2,4; 57 I4ó. Wischmeyer O.. r€t hÒchste Weo
.

ro non è egocentrico, ma è dispo- per il pensiero dì Paolo può esse- /,8-ll; 12,19; 13,2-4.t't Gal Das 13. Kopitet des t Kotintheùier;.
Mohn, Culersloh ì981.
sto a sacrificare i propri.desideri re constatata nelle raccomanda- '.1 l- 14). Vi sono quindi dei chia-
per il bene degli altri. E questo zioni rivolte ai suoi lettori di co- r limiti teologici e morali alla va- R. Mohrlang
54 Angeli, aÌcang€li
Anatema
zioni tra Dio e gli uomini, ma so- ,'rr|ortanza e del loro nome (-l-E stificato nello Spirito>, <fu assun-
ANATEMA: vedi Maledizione,
t,t ,lo: 2En 20: TesL. Leyi 3), îan- to nella gloria)). Il tono positivo
maledetto, anatema praltutto tra Dio e lsraele. Essi so-
no mediatori di rivelazione (2Re rr,r tla guida nelle visioni celesti e di queste 1re righe indicherebbe
1.3), assistono gli individui (Gn ,,rru Drctano i misteri (1En 11-36). che l'apparire di Cristo agli ange-
16,9), accompagnano le manife- lrrr) sviluppo nuovo e importan- li si riferisca alla sua esaltazione
ANGELI, ARCANGELI r( c costituiîo dall'idea di due alla presenza degli angeli, che pro
stazìoni di Yhwh (Gn l8;32,1),
',, lìicramenti opposti di potenze clamano onore e gloria al Signo-
fanno parte dell'assemblea celeste
SovMÀRr{r I Cìi angcLi nell'AT c neL
,rrrcliche: gli angeli buoni guida- re esaltator l'orse in una processio-
Oiudaismo; 2. Glì anseli in Paolo: 2 1 (Sal 89,6-9) e costituiscono I'eser-
Ansell (ome rc\lrlìl!rn: 2.2 Angeli(ume cito celeste (Dt 33,2; Zc 1,11). Vie- rr (lr Dio o da un arcangelo e gli ne trionfale. L'idea di angeli che
Iur/a J(l malc, .l I es(ri in ne inviato un angelo ad accompa- ,'rxcli cattivi guidati da una poten- accompagnano Dio e Cristo esal-
^rrEclicomc
Icriori che si op0onsono alla tolontà di_ .,.r irngelica cattiva nota come Sa- tato ricompare ìn lTm 5,21, do-
linai 2.,1 Aneelì alla parrsia: I Gli .ìn_ gnare e dirigere Israele nel suo
cammino nel deserto (cfr. Es 23,23 t,rrrr, Mastema o Belial. ve siraccomanda a Timoteo (da-
gclì e la crislolosia.
e 33,2), e un angelo annuncia il vanti a Dio, a Cristo Ccsir e agli
Il termine italiano <angelo> è giudizio su Gerusalemme (2sam ,' (ìLI ANGELI IN PAOLO , angeli eletti)) di mettere in pratica
usato spesso Per tradurre il greco Z,16). In ambito visionario e apo- l.l Angeli come lesfimoni - In le norme che regolano la vìta del-
al?gelos, (messaggeror>, da cui de_ calittico gli angeli assumono un .rl(uni casi si parÌa di angeli come la Chiesa-
riva, Nella versione greca dell'AT compito più definito come figure
,r\scrvatori o testimoni di Cristo In lcor Il,l0 Paolo ammoni
(LXX) angelc.ts ttaduce a sua vol- ,, (lci credenti. In lCor 4,9 Paolo scc che <la donna deve portare
in forma umana che guidano il
ta l'ebraico mal'etk o <<messagge- veggente nelle sue visìoni e fungo- In)rìc a confronto la condizione del sul capo un segno dell'autorità a
ro)). Ambedue i teînir,i, angelos no da interpreti (Ez 40,3i Zc vcrrr apostolo coù quella dei Co- motivo degli angeli). ll contesto
e ,rdl dk, possono essere usati Per l,?-l?). ln Daniele gli angeli assu- rllrì che, secondo la loro conce- (lCor I1,2-26) solleva molticom-
indicare un inviato umano o divi- úono ruoli diversi, il pirì imPor- /r()nc delf 'escatologia realizzata, plessi problemi esegetici (si veda-
no. ln ognuna delle quattordici ri- lante dei quali è quello dell'arcan- ',)riiì sono diventati re)) (1Cor 4,8). no i commentari) e richiederebbe
correnze di afigelos (di solito al gelo Michele, il protettore d'Israe- I vcri apostoli, invece, nelle loro un trattamento piii ampio (vedi
.r lllizioni e nelle loro stoltezze so- Autorjtà; Capo; Uomo c donna);
plurale) nelle lettere di Paolo il ter- le (Dn 10,13; 12,1).
mine sembra far riferimento (o al- Il titolo <angelo del Signore> ll(' diventati uno spettacolo al qui ci limitiamo a parlare della na-
sembra riferirsi a un angelo Par- rrrrrndo, agli angeli e agli uomini tura e del ruolo degli angeli. Queì-
meno suppone un richiamo) a un
esserc o a esseri soPrannaturali, ticolare che svolge una missione { l( or 4,9). Non è del tutto chia- lo che qui sta a cuore a Paolo è
buoni o cattivi. Archa gelos, o speciale per incarico di Yhwh. Un ro se si tratti qui di angeli buoni certamente il retto ordinamento
((arcangelo) (che compare una so- angelo di questo genere appare a ,, eattivi. Molto probabilmente nel culto, durante il quale uomini
la volta in Paolo, in 1Ts 4,16), si Mosè nel roveto ardente (Es 3,2), l'ir()lo in tono ironico pone gli an- e donne pregano e profetizzano
riferisce a un angelo di livello su- guida lsraele fuori dell'Egitto e lo I'eli a fianco dei Corinzi che già (lcor 11,4-5). Non ha un buon
periore, come l'arcangelo Michele. introduce nella terra promessa (Gs lrrnno raggiunto la pienezza esca- fondamento esegetico I'interpreta-
5,13-15 e Gdc 2,1'5) e aqqate a rrllogica e guardano all'apostolo zione seconclo cui gli angeli, come
t ('ll una certa curiosità. Ma il îat- i <figli di Dio) di Gn 6,2, posso-
I- GLI ANCELI NELL'AT E Gedeone (Gdc 6,1l) in un momen-
ro che gli angeli vengano elencati no essere tentati sessualmenle dal
NEL GIUDAISMO - Benche gli to di crisì.
angeli siano spesso chiamati rra- I testi giudaici extrabiblici ri- .rssieme al (mondoD (kosmoj) e capo scoperlo delle donne (in
velano una più amPia concezio- li (uominiD (drt,lrrdpor) potreb- quanto i capelli della donna costi-
I'dkîm (<inviati>) nell'AT, ci si . rlt
I'r indicare che Paolo pensava a
ouò riferire ad essì anche con 4' ne della natura e del comPito de- tuiscono un'attrattiva sessuale),
,lt,ìlc îorze spìrituali nemiche. oppure le donne potrebbero esse-
dójd (,,santi, ), b"né 'e!ím lt\fi}li eli angeli in alcuni ambienti del
ln lTm 3,16 è riportato un bra- re aggredite da angeli cattivi e de-
deeli dèi)), b'nè (ha)'elòhîm (]rft- Ciudaismo del Secondo Tempio.
Ma in buona Parte si tratta del- rì( ) tradizio-
che appartiene a una moniaci; essa suppone che l'(au-
eli di Dio,)), s'ba'ót (((schiere)), rrt preesistente, forse un inno, in toritàn sul capo della donna con-
nr'jar"/irt ((ministri>) o in alcu- lo sviluppo di quello che già si
trova nell'AT. Gli angeli Proteg- , rri si elenca una serie di contrap- sista nella copertura del capo (cîr.
ni casi essi possono venir indicati
gono gli indjvidui {/Eî 100,5)' l,()sizioni tra la vita terrena di Ge- Fee 490-530). L'interesse di Pao-
con il titolo dii4/ ((comandante)'
rr c la sua condizione gloriosa. Le 10 per I'ordinamento cuÌtuale può
Cs 5,14). Nell'AT gli angeli sono eseguono il giudizio (,1Eri 56'l-8)'
messaggeri o rappresentanti del asiscono come scribi celesti (Glró. .ti righe dell'inno formano tre far pensare che gli angelì abbiano
t,-21-29), formano la corte cele- ,,rppie di antitesi tra la sfera del il compito di conservare tale ordi-
mondo celeste, e sono spesso in_
(l En 14,18-24'), parteciPano al- rondo e quella celeste (seguendo namento. I documenti di Qumran
viati da Yhwh. Fanno Parte del- sLe
1rr rcl966 3 b b a a b). La terza attestano che i Ciudei ritenevano
I'ordine creato e sono al servizio la liturgia celeste (IEn 61,9-13;
4Q400-407), aiutano Israele in rllrl, (lcristo] apparve agli ange- che gli angeli fossero presenti (nel-
dei disegni divini. prestando il lo-
p,veffa l3Mac 6,18-21 ), sono divi- r, ha una corrispondenza nella se- la comuniia>, e per questo moti
ro aiuto ed eseguendo lmportantl ,r da e nella sesta riga: ((fu giu- vo una persona con qualche difet-
incarichi che concernono le rela- si in gruppi a seconda della loro
Angeli, arcangeli 56 s7 Angeli, arcangeli

to fisico doveva essere esclusa dal_ to che si sono mascherati da apo- 1'ìungere al comportamento da te- gli angeli (cfr. Francis). Questo in
le assemblee della setta (lQSa stoli. In realtà. osserva Paolo, es- rrersi nelle relazioni sociali in cam- segnamento potrebbe essere simi-
2,4- l0; cfr. Cadbury; Fitzmyer). si sono ministri di Satana l2cor tx) profano e temporale. Anche se le a quella concezione del culto a
Una simile concezione potrebbe I l,l5). Un altro uso metaforico di rron è sicuro se gli angeli che sa- cuì si allude nei testi di Qunran,
essersi introdotta a Corinîo, per qngelos si ha in 2cor 12,7, dove rlnno sottoposti al giudizio siano secondo la quale gli esseri umani
cui l'(autorità)) sul capo della Paolo parla della sua <spina nel- buoni o cattivi, l'interpretazione prendono parte alla liturgia ange-
donna veniva incontro alle esigen- la carne) - lorse una menoma- t)iù probabile è che Paolo si riîe- lica (4Q400-407), oppure alla tra
ze angeliche di un retto ordina- zione fisica o una malattia - co- risca al giudizio delle forze del ma- dizione esoterica della visìone del-
mento. Piil avanîi, in lcor 13,1 me dl rn angelos Satana, $í <ar,- lc (ZPf 2,4; Gd 6). [n questo caso la Merkabqh, attestata in scritti
Paolo si riferisce al (parlare le lin- gelo) o (ministro)) di Satana. l'aolo ricorderebbe ai Corinzi che giudaici posteriori e secondo la
gue degli uomini e degli angeli)). 2.3 Anqeli come €sseri inferiori i credenti, essendo stati glorifica- quale gli adepti spirituali penetra-
Potrebbe essere ur'allusione al che si oppongono alla volontà di- li con Cristo che regna su tutte le no nel cielo lino al trono di Dio
parlare in prolezia, o al parlare in rina - Per quanto abbia un'aÌta |otesta, avranno un loro compi- e prendono parte alla liturgia ce-
lingue, e
ancora una volta si considerazione degli angeli in al ro nel giudizio îinale dì queste po- Iesre (cfr. 3-E ).
avrebbe una relazione tra il culto cuni contesti dicendo addirit- lcnze, 2.4 Angeli alla parusia Quan-
governato dallo Spirito e quello tura che i Galari lo hanno ricevu- Col 2,18 ammonisce coloro che do Paolo parla della parusìa di
degli angeli. to così calorosameúte come se vorÍebbero convincere i Colosse- Cristo usa I'immagine tradizionale
2,2 Angeli come forza del male avessero accolto un <angelo del Si- \i a umiliarsi e a (venerare gli an- del Signore che si rivela dal cielo
È chiaro che i primi cristiani, gnore> (Cal 4,14) - Paolo può yclir, (îhtèskeia tón angelón). Q]ue- <con gli angeli della sua potenza
- anche usare la figura dcgli angeli \ta allusione al (culto degli an- in fuoco ardente> (2Ts 1,7-8) e del
come i Ciudei, rite[evano che al-
cuni angeli fossero cattivi. In Mt per porre ìn rilievo la superiore gcli>r è problematica per due mo- Signore Gesrì che viene (con tutti
25,41 Gesu parÌa efficacemente gloria deL vangelo di Cristo. Se rivi: (l)
se il genitivo (degli an- i suoisanti) ( lTs 3,13). L'idea de-
del <fuoco eterno preparato per il Paolo stesso <o ùn angelo dal cielo gcli)) debba essere inteso come og- gli angeli che accompagnano il
diavolo e per i suoi angeli)); Pao- predicasse un vangelo diverso>l gcttivo (culto che è rivolto agli an- guerriero divino si ritrova in Zc
lo non usa un linguaggio così in- (Cal 1,8) da quello ricevuto origi- BcLi) oppure come soggettivo (cul 14,5, dove si dice che nel giorno
cisivo ma in Rm 8,38 sembra col- nariamenle, dovrebbe essere con- lo praticato dagli angeli); e (2) in del Signore Yhwh verrà (con tut-
locare gli algeli tra le forze ostili siderato anatema. E ancora, il fat- rmbedue i casi quale possa essere ti isuoi santi): un chiaro riferi-
dell'universo che potrebbero sepa- Lo che secondo alcune tradizioni lo slondo religioso di questa pra- mento all'esercito celeste (Dt 33,2;
rare i credenli dall'amore di Dio giudaiche la Legge sia stata pro- tica. La soluzione esegetica di que- lEn 1.9: Od l4). ln modo simile,
in Cristo. Paolo potrebbe pensa- mulgata per mezzo degli angeli \ti problemi richiede un più am- in lTs 4,16 Paolo parla della (vo-
re agli angeli delle sfere celesti in- (Cal 3,19; At 1 ,53; Eb 2,2) e at- pio esame del falso insegnamen- ce> dell'arcangelo e del (suono
feriori, i quali potrebbero impedi- traverso un mediatore, la pone in to praticato a Colossi (r€di Colos- della troinba di Dio). Si è anche
re l'accesso a Djo, oppure potreb- contrasto con I'opera di Dio in \csi, lettera ai). Se gli angeli equi- pensato che (l'impedimento> di
be riferirsi agli angeli delle nazio- Cristo. Quesla concezione del valgono agli <<elementi del mon- cui si parla in 2Ts 2,6.7 si riferi-
ni (Dt 32,8; Dn 10,13; Sir 17,17; compito degli angeli nel trasmet- tlo), (stoicheia lou kosmou, Col sca a una figura angclica, lorse
Giub. 15,31-321i quali, in quan- tere la Legge al Sinai sembra de- :,8,20), sono allora deìle potenze Michele (Dn 10,13.20; cfr. Goul-
to divinità nazionali, potrebbero rivare dalla traduzione della LXX .he si inseriscono tra i credenti e der, 99), che impedisce il male per
essere visti come ostacoli all'in- di Dt 33,2 e si ritrova in posterio- iì giusto oggetto d9l lo.o culto, os- favorire la predicazione del van-
gresso dei Gentili nell'amore re- ri interpretazioni rabbiniche di Sal sia Dio in Cristo. Paolo mettereb- gelo (Marshall 199-200).
dentivo di Dio in Cristo. Di soli- 68,18. hc allora in guardia contro un in-
to, però, quando Paolo parla di L'autorità escatologica dei cre- \cgna.mento o una pratica spiritua- CLI ANCELI E LA CRISTO.
3.
esseri angelicj nemìci di Cristo e denti viene sottolineata in lcor lo che insiste talmente sugli angeli LOCIA - La ricerca sulJe origi-
del suo popolo, usa la varietà dei 6,3 dove Paolo rivolge ai Corinzi (la farne in pratica oggetto di cul- ni della cristologia del NT si è ri-
nomi che compaiono assieme a una domanda retorica: (Non sa_ to, o un insegnamento che di fat- chiamata all'angelologia giudaica,
(principati e potestàD (si noti a,'- pete cbe giudicheremo gli aneeli? to raccomanda il loro culto. vedendo in essa una concezione
clai in Rm 8,38). In 2cor I I,l4 Quanto piir le cose di questa vi- Se Paolo parla di un culto pra- dell'agire divino che ha potuto
Paolo ricorda che anche Satana tal)). ll contesto parla delle liti tra ricato dagli angeli (genitivo sogget- aiutare i primi cristiani a spiegare
può mascherarsi da angelo di lu- i credenti, che vengono portate da- tivo), il quadro sarebbe quello di teologicamente la figura di Cristo
ce. Egli si richiama qui alla tradi- vanti al tribunale (ved, Procedi- rna pratica religiosa fondata suì- gìorioso (cfr. Hurtado). All'inter-
zione giudaica che parla di Sata- mento legale). Paolo nel suo ra- I'astinenza e la disciplina spiritua- no del Giudaismo si pensava che
na che può camulîare se stesso gionamento parte dal ruolo e dal le, che ha per scopo il raggiungi- alcunj angeli principali îossero do-
rcfr. VitAE9; Test. Ob. 6,4) e la I'autorità escatologica superiore, ùìento di esperienze visionarie con tati di un potere, un onore e
applica ai suoi avversari di Corin- che appartiene ai credenti, per iLri si partecipa al culto celeste de- un'aulorità che erano superati so-
Anima 58 59 Antico testamento in Paolo
lo da quelli di Dio. Questi angeli N/DNZ vol. I, pp. l0l-i051 Bielenhard
H.. Die hinnlische Weft in Ulchtistenkrn
ANTICO TESTAMENTO I. CITAZIONI ESPLICITE
avevano figura umana ed erano und Spiirju.lentum, WUNT 2. Vanden- IN PAOLO Le discussioni sull'uso che Paolo
noti con il nome di Cabriele (Dn hocck & Rupr€chr, Túbingen l95l; Brauch la dell'AT si sono concentrate so-
8,15-26; 10,2-9; lEn 9,1; lO,9: ÌÀ{-, Ho.d Satinss oJ Porl, lnlcrva6i(y, \r'\r\iaRo l- Cilazioúi esplicire; l-l I prattutto, e in alcuni casi esclusi-
40,9-10), Michele (Dn 10,13-21; Dos'ncrs Crove (tL) 1989, pp. 147-153; dati; 1.2 Problemi resruali; l.l Conse vamente, sulle citazioni esplicite.
Btoer 1., angetos, in fDNr, vol. I, pp.
l2,l:, IEn 9,1; 40,9-10; IQM l3-16; Cadbury H. J.,,4 Ornrun Pam el -quenze sDlpiano
cscgeticoì 2. Alìusìoni;
Questo modo di procedere, ben-
3- Paolo e I'esegcsigiudaica;3.1 Esegesi
17,6-8; 13,10), Raffaele (1En 10,4; 10 Paul, in HTR 5l (l95at l'2; Caird G. B., alessand.ina; l-2 Esegesi qumranica; 3.1 ché comprensibile, può tuttavia ri-
40,9-10; Tb 12,15), Melchisedek Pùncìpalities and Poverc: A 9udy in Pau- Esegesi rabbinicai 3.4 Ahre fonÌi;4. In sùltare controproducente- Come si
(l lQMelch; cfr. anche Sal 82,1-2) line Theolog/, Clarendon, Oxford 195ói terprctazione biblica ne8li scrilidi Pao- vedrà più avanti, una citazione
Carr w., /rs€ls and Pincipalities: The loi 4.I CoDcetÌi fondamenrali; 4.2 El€-
e lahoele (ApAbr 10,3-4; ll,l-4). RalkEnund, Meaning and De\'eloptnent oî
particolare, benché esplicita e let-
menÌi principaliì 4.3 Ab 2,4 come caso
Questi angeli principali risalgono îhe Pauline Phruse <haìarchaikai hoiexo - esempla.ei 4.4 Conclusione. terale, può avere solo una funzio-
forse alla figura dell'angelo del Si- Jli?j)), SNTSMS42, UDiveroily Press. Cam- ne illustrativa e pertanto può an-
gnore, che appare nelle narrazio- brìdge l98l; Davidson M. J.,,4ng€ls, in Anche se molti Ebrei del I sec. che non dire molto sulle idee fon-
DJG, pp.8 llt 1d., Angels at Qunrun: A
ni del Pentateuco (Cn 16,7-l4i Conporuîive Studt of I Enoch t-36, 72.108 pensavano che vi fosse un'oppo- damentali di Paolo. Viceversa, al-
22,11-18; Es 14,19-20). Questa an.l Sectatidn Witinss ltotl1 Quntmn, sizione tra il vangelo e la loro ie- cune argomentazioni dell'apostolo
tradizione può aver ricevuto un JSPSS 11, Sh€flìeld Acad€nic, Sh€lli€ld cle, Paolo ha consìderato il pro- che non contengono apparente
1992; Dibelius M., Dre Ce6ter\.)elt itn Alou- prio messaggio come un adempi- ri-
notevole impulso da lesti come Ez Drente alcuna citazjone possono
ben des Patlus, v aúenhoeck & Ruprcchl,
I ,26-28t 8 ,2-4, dov e la <gloria del Gòlting€n 1909i Fee G. D., The First Epi- rnenio delle promesse di Dio a specchiare una profonda cono-
Signore> appare in forr-na di figu- slle ta rhe Coùnîhians.NICNT, E€rdmans, Israele. Le sue lettere, pertanto, sccnza dei temi dell'AT, e anzi di-
ra umana, e Dn 7,9-14; lO,2-9, do- Grand Rapids 1987j Fitzmyet J. A.,A Fea- sooo piene dj citazioni dell'AT, penderne. Ma nonostante queste
turc oJ Qumrun Anseloloey snd the New osservazioni è in qualche modo
ve appare la figura celeste di (uno che dovrebbero servire a chiarire
Testatnent. lî, NTS 4 (195 ]-J8) 48-J8i Fos-
simile a un figlio di uomor e un stm J.E., The Nane of God and rhe An- c difendere il vangelo. Questo fat- utile e conveniente servirsi delle ci-
angelo principale, ln aicuni testi set olthe Lod: The Où8ins oîthe ldea of to è senza dubbio di grande im- tazioni esplìcite come punto di
giudaici piir o meno del I sec., que- Intemediaies in Gnostitísn, WUNT 1.3ó, portanza per capire l'insegnamen- partenza di uno studio pitr ampio.
sti angeli principali agiscono co- J. C. B. Mohr, Tùbinsen l98J; Francis F.
O-, Humiliry and Aryelic wo.ship in Col
lo di Paolo, ma solleva anche mol- l.l I dati Dovremmo comin-
-
me capi dei servi o dei messaggeri 2r,18, in F. O. Francis - w. A. Meeks(€dd.), li problemi. Talvolta incontriamo ciare con I'elenco di quei passi in
di Dio e sembrano aver contribui- Conllid ar Colossae, SBLSBS 4, Scholars. problemi testuali, dovuti in parle cui di solito si vede una citazione
to a creare una duplice concezio- Missoula (\,IT) 1975, pp. 163-195i GasterT. al fatto che Paolo, scrivendo in dell'AT. Purtroppo non vi è però
H-, Angel, ii IDB, \ol. I, pp. 128'll4; greco, ha usato naturalmente la unanimità su questo punto tra gli
ne giudaica delì'immagine di Dio, Goulder M. D., Sitas in Thessalonica, iÍ
L'angelo Iahoele può essere stato JSNI48 (1992) 87-10ó; Grundmann W. - Settanta (LXX), e questa tradù- studiosi, soprattutto quando cer-
inteso come una personificazione Rad G. von Kitl€l G., anEelos ecc., ìî zione non sempre è fedele al testo cano di distinguere tra citazione e
del nome divino (Fossum) o come GLNT, vol. I, coll. 195-214; Hunado L. cbraico. Inoltre, la sua esegesi di allusione. La lista allegata delle ci-
\Y.. One God, Ane Lord: Ea , Chtistian
un'abitazione del nome (frw, e Del'otion and Ancient Jewish Monotheisn,
alcuni passi dell'AT suscita per- tazioni dell'AT in Paolo, che si
,E/ = Iahoele; cfr. Es 23,20-21) in Fortress. Philadelphia 1988; Kuhn H. 8., plessità nel lettore mod€rno: pos- basa soprattutto suì lavori di Mi-
un essere angelico (Hurtado). Pur The Angelologf of the Non-Cononical Je- siamo seguire anche noi il suo me- chel, Ellis e Koch, vuol essere la
dovendo tener conto anche di al- trìsh Apocalrpses, ir JBL 61 (5948) rodo nella nostra interpretazione piir completa possibile: se due di
2l?-232; ManhalÌ l. H., .l and 2 Thessala"
tri fattori, è stata così individua- ,!rans. NBC, Eerdmans, Grard Rapids
rlella Bibbia? lnfine, l'uso che questi tre studiosi sono d'accordo
ta una linea di ricelca abbastanza 1983; Michl J., ,,lrgal. in E8î, vol. l, pp. ì'aolo fa della Scrittùra compor- su una citazione, essa è stata in-
îruttuosa per capire come i primi 20 28; Muilen E. T., The Assenblr olthe la serie conseguenze teologiche, le clusa. Inoltre, è stata inserita nel-
Cadt: The Dirine Councílin Canaanite and quali hanno causato accesi dibat- I'elenco anche la mezza dozzita di
crisriani abbiano potuto mante-
nersi su una linea di continuità con
Ea ! Hebrev Liîercîure, HSM 2:1, Scho- {iti nella storia del Cristianesimo, citazioni che si trovano in Efesini
ìars, Chico (CA) 1980; Nessom C. A. -
il moloteismo giudaico e nello watson D. F-, .4rgéls. in,4AD. vol. I, pp. come i conflitti della Chiesa con e nelle lettere pastorali, benché
stesso tempo siano stati in grado 248-2J5i RoNland C., The Open Hearen: Nfarcione nel II
sec., le dispute escluse da Michel e Koch (que-
di parlare di Gesu e di venerarlo A Srud, of Apocauptic, \r Judaistn and sorte nel XVI sec. nel mondo pro- st'ultimo esclude anche quelle di
Earl! Chtistia'iry, Cross.oad, New York tcslante sul valore permanente del- 2cor 6,16-18); gli studiosi che non
come il preesistente Figlio di Dio 1982; Rùssel D. S-, The Method dnd Mes-
(vedi Dio)- soge o.î Jewish Apocalyprl., Westminster. la Legge dell'AT e le polemiche ritengono queste lettere autentica-
Philadelphia l9ó4; Stuckenbruck L. T.,,4,?- l)iir recenti tra i teologi dell'allean- mente paoline le possono elimina-
gel verc.ation and Chtisrology, wUN'f za e della legalità, e così via. Que- re facilmente.
Vedi onchei Dio; Elementi del 2.7o, t. C. B. Mohr, îúbinsen 1995.
mondo; Principati e potestà; Qum- \lo articolo si propone di passare Anziché presentare i dati in for-
ran e Paolo; Satana, diavolo. D. G. Reid in rassegna i dati testuali e di da- ma neutrale, si è cercato di riuni-
rc qualche indicazione sui princi- re le citazioni in gruppi significa-
Br!1. Bictenbard H. - Budd P. J., .ar- pi che governano l'interpretazio- tivi. Il primo consiste di passi pri
Ael, Messenqer, Gabtiel, Michael, in ANIMA: vedi PsicoÌogia rre biblica di Paolo. vi di difficoltà t€stuali. In questi
Antico testamento in Paolo 60 6t Antico testamento in Paolo
casi laLXX traduce il testo ebrai- comprensione dell'ebraico. Così tare I'AT Paolo non segue un me- tedesco). Effettivamente, i MSS
co fedelmente e quasi (alla lette- pùre, le varianti rra la LXX e il todo semplic€. Certo, I'apostolo ebraici trovati a Qumran e in al-
ra), e d'altra parte la citazione di TM vengono registrate se la tra- non avverte la necessità di ripro- tre zone del deserto di Ciuda con-
Paolo è a sua volta sostaùziaÌmen- duzione greca indica un frainten- durre esattamente il testo in ogni fermano che alcune traduzioni
te conforme alla LXX. dimento del testo ebraico o sup- caso. D'altra parte sarebbe erra- particolari della LXX rispecchia-
In molti passi, però, il TM e la pone un testo ebraico diverso dal to dedurre che egli non ha daîo no una <Vorlage> ebraica diver-
LXX presentano letture diverse TM. Non tutti sono però disposti importanza ai dettagli: quando è sa dal TM. Altre divergenze tra il
(almeno tre fattori, presi singolar- ad applicare questi criteri alla stes- opportuno e necessado, egli sa uti- TM e la LXX sono invece dovute
mente o in combinazione tra loro, sa maniera. Pe. esempio, 2cor lizzare il testo alla lettera per so- ad altri fattori (come il metodo se-
possono spiegare quesre difleren- 13,1, che cita Dr 19,15, viene in- stenere il suo insegnamento (l'e- guito dai tradunori, la loro esege-
ze: traduzione lib€ra, fraintendi- cluso nel terzo gruppo per il îat- sempio piil noto è la sua accentua- si, il loro stile ecc.). Ad ogni mo-
mento, e I'uso, da parte del tra- to che Paolo segue la LXX (con- zione del singolare nell'uso del- do, non è del tutto certo che le dif-
duttore, di MSS ebraici che djver- tro TM) aggiungendo la parola la parola (discendenza> in Gal ferenze che si notano nei passi ci-
gevano in alcuni punti da quello <<ogni> Q)an), ma qualcuno po- 3,16). tati da Paolo siano dovute a una
che piir tardi sarebbe divenuto il trebbe obiettare che qùest'aggiun- Non vi è inoltre uniformità nel- mancanza di unilormità tra i MSS
TM). Questi passi possono essere ta è dovuta allo stile del greco. E I'uso che Paolo fa della sua lonte ebraici.
ulteriormente suddivisi a seconda così pure! non tutti potranno es- testuale. La sua dipendenza dalla Ma a complicare ulteriormente
che Paolo aderisca all'una o all'al- sere d'accordo srrl fafto che la ci- la questione sta il îatto che nep-
traduzione greca corrente a quel
tra forma del lesto. Pertanto il se- tazione paolina di Ab 2,4 in Rm tempo è chiara, ma non vi sono purc l'AT greco è uniforme. Quel-
condo gruppo dell'elenco com- l,17 e Gal 3,I I sia posta nel secon- argomenti per sostenere che egli la che (con un po'di ingenuità)
prende i pochi casi in cui Paolo do gruppo (si confronti, al contra- conoscesse l'originale ebraico e chiamiamo LXX è in realtà la rac-
concorda con I'ebraico (ossia con rio, Smith 272). che quest'ultimo, almeno in alcu- colta di varie traduzioni effettua-
il TM) e diverge dalla LXx. Ma La questione si complica inol- ni casi, fosse determinante per il te in tempi diversi da persone di-
piu spesso Paolo segue la LXX e tre per il fatto che in alcuni casi suo uso dell'AT. Questo proble- verse, che hanno messo in opera
diverge dall'ebraico, come si ve- una determinata citazione può es- ma generale, purtroppo, interfe- le loro doti in maniera differente
de dai passi elencati nel terzo sere catalogata sotto due gruppi risce con le questioni piu tecniche I'una dall'altra e hanno seguito
gruppo. diversi. Come abbiamo acc€nna- che riguardano la trasmissione del metodi diversi. Inohre, revisioni
Altre due categorie di testi com- to sopra,2cor 13,l viene ritenu- testo. I traduttori della LXX pos- sostanziali e altre traduzioni gre-
pletano la lista. Il primo gruppo to di solito piu vicino alla LXX sono aver usato i MSS ebraici che in concorrenza tra loro han-
consiste di passi in cui la citazio- che al TM per via dell'aggiunta compilati a quel tempo (due o tre no influenzato la sùccessiva tra-
ne di Paolo diverge sia dall'ebrai- della parola gteca pon, tuttarta, secoli prima di Cristo), quando la smissione del testo- Di conseguen-
co sia dalla LXX, indipendente- nella stessa citazione Paolo - situazione del testo era ancora za, si pùò essere fortemente ten-
mente dal fatto che qùesti ultimi contro TM e LXX - non ripete piuttosto fluida; nel 100 d.C., pe- tati di stabilire quale potrebbe es-
due concordino tra loro. ll quin- l'espressione (sulla parola)), Si no- rò, il testo ebraico si era gìà piìr sere stata la forma concreta del co-
to e ultimo gruppo riunisce una se- ti anche Rm 9,17, dove Paolo stabilizzato, e soltanto alcuni se- siddetto (Antico Greco)), per de-
rie di citazioni che sono problema- adotta un verbo che fa allontana- coli dopo ha assunto forma defi- cidere poi se Paolo si sia servito
tiche, perché la lonte della citazio- re il testo dalla Lxx e lo fa awi- nitiva il testo giunto sino a noi (il di essa. Per esempio, alla fine di
ne è cliscussa e/o perché uno dei cinare all'ebraico di Es 9,16, ma TM). Rm 9,33 Paolo cita la LXX di Is
tre studiosi sopra citati la conside- nello stesso tempo egli accetta I'e- Possiamo chiederci se alcune 28,16: <Chi crede in lui non sarà
ra una citazione anziché un'allu- spressione ez soi, <in teD, aggiunta differenze che si notano negli elen- deluso>. L'espressione (in lui))
sione. dalla LXX. Comprensibilmente, chi allegati siano dovute a questi non compare nel TM e manca an-
Bisogna riÌevare che una forte questo passo è stato posto nel mutamerti intervenuti nella tra- che in un importante MS greco, il
dose di soggettivjtà sta alla base quarto gruppo, ma potrebbe esse- smissione del testo. Si potrebbe Codice Vaticano (B). In questo ca-
delle decisioni che si rispecchiano re fuorviante dire che la citazione pensare, per esempio, che l'ag- so, come anche di solito quando
in questi elenchi, specialmente di Paolo non concorda né con il giunta delle parolepas anlhrópos sono testimoniate tradizioni diver-
quando si deve stabilire se una va- TM né con la LXX. (<chiunque>) in Dt 21,26LXX : se,il testo ciiato da Paolo è con-
riante sia sÌlflicienlemente indica- Al di là dì questi problemi, pe- Gal 3,10 rispecchi un testo ebrai- forme al testo greco (standard)),
tiva da essere segnalata come ta- rò, la catalogazione che si trova co che coùteneva un'espressione probabilmente originale, il quale
le. Le divergenze tra Paolo e la nell'elenco allegato può essere ab- corrispondente e che una copia di per il libro di Isaia è meglio rap-
LXX vengono qui considerate si- bastanza attendibile per una pano- questo testo sia stata usata dai tra- presentato dal Codice Alessandri-
gnilìcative soprattutto se sembra- ramica dei dati pertineoti. duttori della LXX (o sia stata la no (A).
no riflettere una diversa traduzio- 1.2 Problemi tesluali -11 ma-
loro <Vorlage>, come si dice abi- In alcuni casi, però, le citazio-
ne greca dell'AT o una diversa teriale rivela anzitutto che nel ci- tualmente usando questo termine ni di Paolo sembrano rispecchia-
Antico testamento in Paolo 62 63 Arlico testamento in Paolo
re un tesîo misto. Rm 9,2'7-28 cr- so ne sia ilresponsabile, Tuttavia, mo)r) è dovuta alla natura della ci- te che I'apostolo intende dire:
tals 10,22-23 in una forma che è è interessante rilevare che una del- tazione indiretta, mentre le altre <Abbiamo lo Spirito di Cristo e
molto vicina al quella del Codice le caratteristiche di questa lezione varianti (per esempio nell'ordine perciò conosciamo veramente Cri-
A, ma invece di freos (<Dio)) {l'uso di ponourgio, <<astuzia>, per delle parole) non intendono comù- sto>. Possiamo dunque dire che
Paolo usa k//los (<Signorer>), che I'ebr. 'ormA) ha indotto alcùni nicare qualcosa di particolare, e I'interpretazione contenuta nella
è la lezione del Codice B (poiché studiosi a pensare che PaoÌo aves- neppure suppongono che chi par- traduzione della LXX è divenuta
però i nomi divini vengono facil se tra le mani un'altra traduzione. la non consideri importanti le pa- una lonte per lo sviluppo dell'in-
mente scambiati tra loro, sembra di cui si è servito (la traduzione at- role del tesîo. Molte citazionì di segnamento di Paolo?
piil prudente non dar molto peso tribÌÌita a Simmaco, che potrebbe Paolo vanno intese in questo sen- Per capire I'uso della Scrittura
a questa vadante). Al di fùori di riflertere una tradizione piu anti- so (cfr. Rm 3,15-17 = ls 59,7-8). da parte di Paolo bisogna andare
Isaia le corrispondenze lestuali so- ca, usa la stessa parola pei tradur- In conclusione, il semplice fatto però molto al di là delle varianti
no un po' diversc, ma Possiamo re Pr 8,12). Questa opinione non che le citazioni contengano delle verbali. Diversi passi che conten-
trovare altri casi in cui il testo di pùò essere esclusa. paroÌe diverse non è un elemento gono citazioni alla Iettera posso-
Paolo può rispecchìare non i mu- Un'ultima complicazione deri- significativo per capire I'ermeneu- no contenere importanti elementi
tamenti inîrodotti da lui, ma una va dalle varianti presenti nelle stes- tica di Paolo. ermeneutici. E al contrario testi
lezione diversa. La traduzione gre- se lcttere paoline (redi Critica te- Ma vi sono anche molte aìtre ci- che non contengono affatto una
ca originale di Dt 27,26 contene- stuale). Per esempio, in lcor 9,9 tazioni in cui la differenza nelÌe citazione esplicita possono essere
va probabilmelte il pronome re- Paolo cita Dt 25,4, ma iÌ verbo che parole è rilevante sul piano esege- indicativi per capire l'esegesi di
lalivo ,os1rs (cfr. l'edizione del usa per (mettere la museruola) è tico. Un esempio molto interes- Paolo. Prima di affrontare questi
Deuteronomio nella Septuag i n t a kèmoò, mer,tre la LXX usa pli sante è in lCor 2,16, dove Paolo problemi ermencutici più vasti, è
di Góttingen, curata da J. w. we- moó. Ora, la rnaggior parte dei cita Ia Lxx di Is 40,13a: <chi in- dunque opportuno esaminare Ie
vers), ma quando Paolo cita que- MSS del NT (inclusi P"6, S e A) il
fatti ha conosciuto pensiero allusioni paoline all'AT.
slo passo in Gal 3,10 usa il pro- hanno anch'essi plrimoó. Poiché [noíJ] del Signore?)), anche se il
nome ros, attestato anche in vari gli scribi potrebbero aver iacìl- testo ebraico ha la parola (spiri- 2. ALLUSIONI - Comc già ab-
MSS della LXX. mente corretto la citazione nel NT to) (ebr. /iah) anziché (pensie- bìamo detto, Ia distinzione tra ci-
Questi dettagli tecnici sono im- sulla base del testo greco dell'AT ron. La traduzione della LXX può tazione e allusione non è rigida, e
portanti per ilseguenîe motivo. Se a ìoro noto, i critici testuali mo- spiegarsi come un tentativo di gli autori del NT (che non cono-
Paolo cita un passo dell'AT in una derni ritengono giustamente che chiarire il senso dell'originale. Ma scevano Ie virgolette!) non sem-
forma che diverge dal testo greco kèmoò sia la lezione originale in indipendentemente da come pos- brano essersi preoccupati molto
(standard) ma è attestata in qual- lCor 9,9, anche se si trova soìo in siamo giudicare la tecnica del tra- del problema, e del resto sarebbe
che MS della LXX o in una tra- pochi MSS (incluso ilCodjce B; si duttore, Paolo avrebbe potuto poco utile voler formulare un cri-
duzione posteriore, la maggior noti per inciso che lo stesso ver- certamente cambiare il greco terio definitivo per decidere la
parte degli studiosi è propensa a setto dell'AT viene citato in lTm riouJ, (menÎe>, in pneumq, <<spi- questione. Inoltre, lo stesso termi
ritenere che la divergenza non si 5,18, dove però la lezione originale ritoD, se I'avesse voluto. La sua ne <allusione> può riferirsi a
è orìginata con Paolo, ma in una è quasi certamente phimoó). scelta è stata probabiÌmente inten- un'ampia gamma di usi scritturi-
tradizione testuale parallela (l'e- 1.3 Conseguenze sul piano ese- zionale e ci illumina sul suo mo- stici: citazioni libere, riferimenti a
sempio più comune è lCor 15,54, getico - Quando la citazione di do di usare la Scrittura, ossia sul- episodi, richiami intenzionali a te-
dove la citazione di Is 25,8 diver- Paolo diverge dalla LXX o dal I'importanza che aveva la LXX sti particolari, parole simili usate
ge dalla LXX e concorda con una TM (o da ambedue), il motivo può per la sua riflessione teologica. (forse inconsciamente) per espri-
traduzione posteriore attribuita a anche non essere rilevante. Paolo Com'è noto, lCor 2 parla del- mere un'idea diversa, correlazio-
Teodozione), Ma d'altra parte, se può fare come noi quando inten- lo Spirito (vedi Spirito Santo) che ni tematiche, e anche corrispon-
la forma del testo di Paolo non è diamo riferirci a un testo senza ci- ci rende possibile la conoscenza di denze per nulla intenzionali, Poi-
attestata in un MS della LXX o in tarlo alla lettera. Per esempio, se Dio (cfr, specialmente lCor 2,1l). ché è difficile trovare nel colp!.t
un'altra traduzione greca, possia- diciamo: <Gesrì ha detto che non Venendo alla conclusione, Paolo paolino una sezione in cui non si
mo ritenere che sia Paolo stesso il possiamo lare nulÌa senza di lui>, si richiama a Is 40,13 e conclude ritrovi una qualche influenza del-
responsabile della variante? ln intendiamo riferirci a Gv 15,5, an- con I'affermazione: <<Ora, noi ab- l'AT sul linguaggio e il pensiero
lCor 3,19, dove cita Gb 5,13, che se la citazione esatta di quel biamo il pensiero di Cristo,). L'u- dell'apostolo, una lista completa
Paolo si allontana dalla LXX in testo (nella versione CEI) dovreb- so della parola <pensiero> colle- di queste allusioni diventerebbe
diversi punti, per cui il testo vie- be essere: <(Poiché senza di me non ga qui quest'ultima asserzione con davvero troppo lunga; soltanto in
ne ad essere un po' piìr vicino al potete far nulla>>. La differenza la citazione della LXX, ma l'ori- Rm 9-l l, per esempio, sono state
TM. Poiché nessun MS della LXX nel pronome personale (<me) di- ginale ebraico, come più in gene- individuate più di cento tra cita-
contiene la lezione usata da Pao- venta (lui))) e nella persona del rale il contesto dell'argomentazio- zioni e allusioni (così Hùbner
lo, si ritiene spesso che Paolo stes' verbo k<potete) diventa (possia- ne di Paolo, indicano chiaramen- 149-60). Per poter esaminare il
Anlico testamento in Paolo 64 65 Antico tcstamento in Paolo
materiale non serve perciò compi- giurerà ogni lingua> (quest'ultimo non sembrano attribuirvi un gran- vo ancora in mezzo a voi, siete sta-
lare una simile lista, ma è piir uti- verbo è tradotto dalla LXX alla de signiîicato. Ed è anche possi- ti rjbelli contro il Signore, quan-
le invece discutere brevemente un stessa maniera di Paoloi exomo- bile che Paolo abbia semplicemen, to più lo sarete dopo la mia mor-
certo numero di casi più rappre- /ogesefQi, <confesserà)). Benché te -e forse anche inconsciamen- te!). Tre versetti più avanti, come
sentativi. non si tm i di una citazione espli- -
te fatto ricorso al lìnguaggio di già abbiamo rilevato, Paolo allu-
Filippesi, per esempio, non cita o precisa, quest'uso di Isaia Ciobbe per esprimere ùn'idea del de certamente a un'affermazione
compare nella lista delle citazioni è particoìarmente significativo per tutto diversa, ossia la liberazione che si îrova nel vicino contesto del
esplicite, ma sarebbe un grave er- le profonde implicazioni che può dalla prigione, in cui egli sperava canlico di Mosè (Dt 32,5): inoltre,
rore dedurre che in quesla lettera avere per lo sviluppo del concelto (la connessione potrebbe essere Paolo sembra pensare alla propria
non vi è alcun influsso dell'AT. Si paolino di Cristo (e questo resta stata facilitata dal parallelo tra gli morte in Fil 2,17. Non si può
può ìnfatti constatare facilmente valido ìndipendentemente dal fat- accusatori di Giobbe e le persone escludere la possibilità che Dt
una dipendenza dall'AT nel mo- to che il cosiddetto inno cristolo- che Paolo nomina in Fil2,17; cfr. 31,27 abbia condizionato le parole
do con cui Paolo descrive le offer, gico sia stato o meno composto Hays 2l'23). Ma è molto più pro- dell'apostolo, ma è difficile stabi-
te in d€naro ricevute dalla Chiesa originalmente da Paolo). babile che Paolo pensi alla que- lire sc l'allusione sia conscia e, in
di Filippi: (Sono un profumo di Se si esamina attentamente la stione pjù profonda della sua re- caso positivo, quale rilevanza le si
soave odore, un sacrificio accetto LXX, si possono scoprire altre in- lazione con Dio e del suo destino debba attribuire.
e gradito a Dio> (Fil 4,18). Que- teressanti allusioni all'AT in Filip- spirituale. Poiché il contesto dj Gb Il motivo per cui ci si può sof-
sto linguaggio deriva certamenfe pesi. Pochi versetfi più avanti 13,13- l8 tratta precisamente di fermare su Filippesi (e vi è forse
da alcuni testi rituali, come per Paolo affronta il problema delle questioni che hanno rilevanza per un'altÍa mezza dozzina di allusioni
esempio Es 29,18, ma con un si- critiche e delle mormorazioni (Fil l'eternità, l'ì.lso che Paolo la di che non abbiamo menzionato) è di
gnilicato diverso, che compare già 2,14), un tema che richiama l'e- questo passo può essere più di una mostrare che anche una lettera che
in Ez 2Ù,4li (lo vi accetterò co- sperienza degli Israeliti nel deser- allusione casuale. non contiene citazioni nel senso
me soave profumo, quando vi to. Questo porta Paolo a parlare ln altri casi le corrispondenze abituale del termine può rìspec-
avrò liberati dai popoli>. Questo dei Filippesi come <figli di Dio im- concattuali, piir di quelle verbali, chiare la grande dipendenza di
mutamento di senso va visto su1- macolati in mezzo a una genera- rivclano che Paolo ha in mente ùn Paolo dall'AT. Per le lettere che
lo sfondo di un quadro teologico zione perversa e degenere) (Fil passo o un tema dell'AT. Per contengono citazioni, i lettorj di
più vasto, poiché anclre altrove 2,15), una frase che riporta una esempio, alcuni studiosi hanno solito prestano attenzione a que-
Paolo usa un Iinguaggio sacerdo- mezza dozzina di parole da Dt pensato cha la frase <annientò se ste ultime, e trascurano i modi me-
tale per descrivere ìl servizio cri- 32,5 LXX. Poiché il brano del- stessor, (heaulon ekenasen, lett. no evidenti con cui Paolo usa la
stiano (cîr. leilouryia, <<serviziorr, l'AT (diîficile dal lato esegetico) (svuotò se stesso))) in Fil 2,7a al- Scrittuia. Un caso indicativo è
e termini simili in Fil2,l7 .25.30). parla degli Israeliti come uomini Ìuda a ls 53,12, dove si afferma quello di 2 Corinzi. Paolo cita Sal
ln realtà, si suppone che il siste- perversi e perciò non figli di Dio, che il servo di Dio (<ha consegna I16,l0 (LXX I15,l) in 2cor 4.13:
ma cultuale d'lsraele venga tra- Paolo qui conferisce un tono pro- to se stesso alla morte)). Poiché, (Ho credúto, perciò ho parlato)),
sformato e trasferito alla Chiesa vocatorio, e forse ironico, alla fra- come abbiamo visto, più avanti a sostegno della sua volontà di de
cristiana, che ne real\zza pler,a- se di Dt: i cristiani Gentili di Fi- Paolo si serve espressamente di dicarsi al úinistero apostolico. Gli
mente il significato. Alcuni studio- lippi, non ì Giudei che non credo- lsaia (Fil 2,10-l l), e poiché si ri- esegeti però di solito non lanno
si hanno persino pensato che Pao- no, possono essere considerati fi- ferisce a Gesù come doirlos (<ser- notare che in quel salmo vi sono
lo consideri se stesso il sacerdote gli di Dio, e perciò i Filippesi non vo>, Fil 2,7b), può darsi che il mo- diversi riferimenti all'umiliazione
che, prestando servizio nella Chie- devono lasciarsi intimorire dal- tivo del servo sofîerente abbia e alla morte, che sono temi ricor-
sa in quanto vero tempio di Dio, l'opposizione giudaica che stanno avuto una sua parte nella formu- renti in 2 Corinzi; nel Sal 117 (=
riceve le offerte dei cristiani (vedi sperimentando (cfr. Fil 3,1-3; re- Iazione dell'inno cristologico. In I 18 LXX), dove vi sono ancora ri-
Aiuto finanziario). di Oppositori di Paolo). questo caso, allora, I'allusione è ferimentì alla morte, si parla di
Un'altra allusione famosa si Un'altra allusione che non si in- piuttosto sottile, e pertanto biso- angoscia (Sal I 18,5), della poten-
trova in Fil 2,9-11, dove Paolo af- travede facilmente se non ci si ri- gna andare piuttosto cauti nel vo- za di Dio (Sal 118,15-16, LXX dl,-
lerma che I'esaltazione di Cristo fà espressamente al testo della ler leggere troppo nel significato nqnísi 2cor 6,'7) e d,i dura prova
tende a far si che <ogni ginocchio LXX è in Fil l,19: <Questo servi- della frase. (Sal I18,18, LXX epaideusen: cîî.
si pieghi... e ogni lingua confessi rà alla mia salvezza>). Il greco qui Ancor più sottile è I'ipotesi che 2Cor 6,9); altri paralleli si posso-
che Gesu Cristo è il Signore). ln è touto moi apobèsetai eis sótèrian Fil 2,12, dove Paolo incoraggia i no ancora scorgere nei salmi vici-
ls 45,23, dopo aver ripetutamen- (lett. <questo porterà alla salvez- 'suoi lettori a perseverare nella lo- ni. Allusioni importanti ad altre
te affermato la propria unità e za per men), una citazione let- ro obbedienza tanto se egli è pre- parti della Scrittura sono ancora
uoicilà, Dio aggiunge: <Lo giuro lerale di Cb 13,16 LXX. Molti sente come se è assenle, sia un'al- presenti in 2 Corinzi. Riferendosi
su me stesso, ... davanti a me si esegeti, anch€ se fanno notare lusione alle parole di Mosè in Dt a q[anto ha fatto per venire incon-
piegherà ogni ginocchio, per me la stretta corrispondenza verbale, 31,27: (Se fino ad oggi, mentre vi- tro ai problemi di Corinto, Paolo
Antìco testamento in Paolo 66 6',7 Antico testamento in Paolo
mostra (di essere "vissuto nella Giudei che vivevano nella diaspo- fatto verbo greco dllcgoreò (Gal
ì1 che piir interessanti e tipiche del
Bibbia" fino al punto che la Bib- ra dovevano affrontare continua- 4,24), cosa che per alcuni è deter- pensiero qumranico. L'elemento
bia ha configurato la sua visio- mente il duplice compito di con- minante, ma bisogna ricordare che piìr evidente che accomuna Qum-
ne del mondo e del posto che a frontarsi con la cultura pagana e tale verbo può essere usato in sen- ran e Paolo è I'uso di alcune
lui spetta in esso. Coloro che sup- di adeguarvisi; se si voleva soprav- so ampio e non si può ritenere che espressioni per introdurre le cita-
pongono vanamente che la Scrit- vivere, bisognava imparare a noù Paolo lo intendesse nel senso tec- zioni esplicite dell'AT, e in parti-
tura sia importante soltanto quan- compromettere la propria fede e nico con cui si usa oggi il
verbo colare Ia formula (come sta scrit-
do Paolo la usa come prova in nello stesso tempo a non respin- italiano ((allego zzare>. L'aposto- toD (nelle sue varie costruzioni).
Galati e Romani hanno un'idea gere completamente il pensiero lo non de-istoricizza il racconto Su un piano pir) consistente, Fitz-
molto superficiale del problema> greco. Questo impegno doveva in- della Genesi - al contrario, egli myer ha levato che Qumran e
(Young-Ford 63, benché non tut- fluire senza dubbio sul loro uso ne accetta pienamente il valore il NT, diversamente dall'esegesi
ti i paralleli menzionati in 64-68 della Scrittura. Già l'esistenza storico né cerca di inserirlo in alessandrina, usano l'AT in un
siano convincenti). stessa della LXX (che è un docu- uno schema filosofico, ossia non senso letterale. anche se non in
mento greco) lo dimostra. Inoltre segue i due procedimenti caratte- maniera rigida, e ifloltre ambedue
3. PAOLO E L'ESEGESI GIU- le coirenti filosofiche hanùo eser- ristici dell'interpretazione di Filo- (modernizzano) spesso il îesto
DAICA Come ebreo colto e re- citato la loro inflÌrenza sull'auto- ne. In realtà, anche solo rÌna co- dell'AT appìicandone iì senso ge-
ligioso del I sec., Paolo conosce- comprensione del Giudaismo elle- noscenza superliciale del metodo nerale alla situazione contempora-
va certamente il complesso deì nistico. Com'è noto, ìrn elemen esegetico di Filone porta a sotto- nea (fino al punto da <accomoda-
principi e delle tecniche di cui si to importante della lilosofia gre- lineare le diflerenze anziché le so- re> talvolta il testo, sempre nell'o-
servivano i suoi contemporanei ca era la necessità di reinterpreta- miglianze con l'ermeneutica di pinione di Fitzmyer, travisandone
(vedl Giùdeo, Paolo come). Ab- re gli antichi racconti omerici (si Paolo. I tentativi che si sono fatti ilcontesto originale), e infine am-
biamo già visto quale sja il suo de- dice talvolta che \'11lade îosse la di trovare ùna connessione orga- bedùe utilizzano un'esegesi (esca-
bito nei confronti della tradìzio- Bibbia dei Creci) alla luce dei mu- nica tra l'uso della Scrittura in tologicaD identificando gli <ultimi
ne ermeneutica delìa LXX. È an- lamenîi cuÌturali. In particola-re gli Paolo e l'esegesi alessandrina non giorni)) di alcuni passi dell'AT con
che .agionevole pensare che Pao- stoici, che provavano disagio di sono risultati convincenti. le attese delle rispettive comuùità.
lo abbia imparato qualcosa dalla fronte ad alcuni elementi contenu- 3.2 Esegesi qumranica La Fitzmyer conclude tuttavia che
tradizione targumica, ossia dalle ti in quei racconti, fecero ricorso scoperta dei manoscritti del Mar queste somiglianze (toccano sem-
traduzioni aramaiche deÌla Bibbia all'allegoria: si salvò così Omero Morto nella seconda metà degli plicemente la periferia delle lo-
ebraica, che ne sono nello stesso con un'interpretazione non lette- anni '40 e i successivi dtrovamenti ro teologie. Ambedue dipendono
tempo un'interprelazione e che ve- raÌe. in altre zone del deserto di Giuda dall'Antico Testamento, ma sul-
nivano usate nella liturgia delia si- Il metodo allegorico fu adotta- hanno migliorato di molto la no- la base di alcuni presupposti alla
nagoga (non sappiamo però se egli to dai pensatori giudeo-elÌenisti, stra conoscenza della vita e del luce dei quali leggono l'Antico Te-
avesse già tra le mani dei farga- soprattùtto ad Alessandria. Tra pensiero giudaico del I sec. (vedi stamento. Sono questi presuppo-
mim sclifti). L'esempio piìr con- questi, il pir) noto è Filone (13 a.C. Qumran e Paolo). Benché il NT sti che distinguono i due gruppi,
vincente di influenza targumica si - 45 ca. d.C.), che se ne seNì per non faccia alcun ferimento diret- nonostante le somiglianze dei lo-
trova in una delle lettere discusse, caeare una sintesi tra il pensiero to ai gruppi religiosi che hanno ro procedimenti esegetici> (cfr.
Ef 4,8 (: Sal 68,19), che usa il ebraico e quello greco. È impos- prodotto questa letteratura, Pos- Fttzmyet 332),
verbo (ha dato) come nel 7al- sibile sapere se Paolo conoscesse siamo pensare che probabilmente L'esegesi escatologica di Qum-
gum, mer'te TM e LXX hanno le opere di Filone, ma si è cercato i primi cristiani fossero a cono- ran si rende evidente soprattutto
(<hai ricevuto)) (clr, i commenta- ugualrnente di dimostrare che tra scenza delle idee diffuse in queste nei peshatim, che commentano il
ri). Alcuni studiosi hanno anche i due vi è qualche connessione. Tra sette. Alcuni hanno anche suppo- testo biblico piir o meno <verset-
tentato di spiegare l'uso che Pao- i passi di Paolo ritenuti allegorici sto, sebbene senza successo, che vi to per versetto)). Dopo aver cita-
10 fa di Dt 30,12-14 in Rm 10,6-8 vi è lCor 9,9 (dove egli applica fosse una certa relazione tra il Cri- to una pericope deÌ testo, i com-
richiamandosi a una tradizione agli operatori cristiani il principio stianesimo e Qumran (si è persi- menti sono introdotti dalla formu-
targumica, ma anche questo caso di non mettere la museruola al no pensato che Qumran fosse ad- la <la sua interpretazione èD (pF
è discusso. Ad ogni modo, le ver- bue), lcor 10,3 (la roccia nel de- dirittura la (Damasco)) dove Pao- iró, o un'espressione simile), Il
sioni antiche non contengono una serto identificata con Cristo), 1o si era riîugiato dopo la sua con- termine usato per (interpretazio-
riflessione esegetica esplicita (ec- 2Cor 3,12-16 (il velo che copriva versione!). ne) è appunto (<pesher>> Qteíer), e
cetto forse in alcune glosse espli- il volto di Mosè applicato all'in- ll problema è di particolare ri- ìl comm€nto consiste normalmen-
cafive det laryumim palestinesi) e credulità dei Giudei) e soprattut- lievo per il nostro argomento, per te nelf identificare le parole dei
perciò dobbiamo rivolgerci ad al- to l'allegoria di Sara e Agar in Gal il îatto che l'esegesi biblica è molto profeti dell'AT con un evento con-
tre fonti. 4,21-31. comune nei manoscritti del Mar t€mporaneo.
3,1 Esegesi alessand na I Quest'ultimo tesîo conîiene di Morto ed è una delle caratleristi- Senza dubbio vi è già qualche
Antico lestamento in Paolo 68 69 Antico testamento in Paolo
parallelo tla questo modo di inten- srlm (commenti rabbinici della numero di regole precise attribui- sec. e divenuta poi la <<corrente
dere il testo e la convinzione degìi Scrittura) ofîrano un quadro fe- te a Hilìel, un maestro autorevole fondamentale)r del Giudaismo,
autori del NT, tra cui anche Pao- dele del fariseismo del I sec., molti vissuto poco prima del ministero Questa posizione va però troppo
lo, che la venuta di GesÌr Cristo studiosi hanno tratteggiato dei pa- dì Gesù. La prima tra queste, no- lontano; non è necessario adotta-
doveva essere intesa come l'adem- ralleli interessanti tra I'esegesi pao- ta cofie qal h'shomer (<leggero e re un simile scetîicismo sul valore
pimento delle profezie dell'AT. lina e quella rabbinica e hanno an- pesanteD) stabilisce ùna relazione storico della letteratura rabbinica.
Ambedue le comunità esprimono che dedotto che 1'apostolo era per tra due id€e, di cui una è più si- È necessario tuttavia procedere
un grande senso di attesa che si molti e rilevanti aspetti debitore di gnificativa dell'altra. Un simile con cautela e per tentativì se si vo-
fonda sulle promesse di Dio ad quest'ultima. modo di procedere può essere gliono scoprire dei paralleli. Poi-
lsraele, e questo atteggiamento co- Dal lato formale le citazioni quello di 2Cor 3,?-11, dove Pao- ché non si può piu supporre che
mune getta qualche luce sul loro rabbiniche dei testi dell'AT sono lo contrappone Ia legge mosaica al alcune affermazioni rabbiniche
uso della Scrittura. Ma le differen- introdotte con una formula auto- vangelo, dicendo che se la prima, siano antiche, bisogna ricorrere ad
ze sono altrettanto fondamentali. revole, come già a Qumran e in che era un ministero della morte, argomenti più concreti quando si
A parte il fatto evidente, e anzi de- Paolo, anche se le espressioni pre- era circonfusa di gloria, tanto piùr vuole addurle a testimonianza del
cisivo, che gli eventi con cui esse cise sono spesso un po' diverse sarà glorioso il mìnistero dello Spi- pensiero e della prassi in uso nel
identificavano I'adempimento del- (per esempio i rabbini prefedsco- rito. I secolo.
le profezie erano del tutto diver- no le forme del verbo (dire), an- Si è ancora proposto che altri Un altro ostacolo serio è dovu-
si, altri fattori notevoli vanno te- ziché <<scrivere))). Inoltre, gli stu- principi di esegesi, attribuiti ai to alla relativa genericità di alcu-
nuti presenti. Le lettere di Paolo, diosi hanno trovato una somi- rabbini piir tardivi, stiano in pa- ni paralleli che si sono proposti.
per esempio, non includono un'in- glianza tîa il collegamento che rallelo con I'interpretazione pao- E del tutto chiaro, per esempio,
terpretaione continua dell'AT, PaoÌo fa talvolta tra citazioni di- lina della Scrittura. Per esempio, che I'argomento definito con l'e-
<versetto per versetto), mentre verse (per esempio Rm 9,25-29, una regola formulata chiaramen- spressione qal waftomer rispecchia
questo è uri procedimento qumra- dove si cìtano l'uno dopo l'aìtro te da R. Ismael nel II sec. stabili- semplicemente il principio genera-
nico che porta ad applicazioni Os 2,25 , 2,1; ls 10,22-23: | ,9), che sce che se due testi sembrano in le di logica detto d fortioti, che è
molîo arbitrarie. Ma ancora piir possono richiamarsi I'una con I'al- contraddizione tra loro, si può ri una tecnica usata presso molti po-
importante è il fatto che I'apostolo tra attraverso determinate parole, correre a un terzo per risolvere la poli e culture, a livello popolare e
condivideva con gli altri autori del e un metodo rabbinico noto come questione. Ora, in Gal 3,ll-12 intelleltuale. In realtà, si sarebbe
NT la fede che la morte e la
sur- hàraz (<legare>r, e in senso figura- Paolo pone Ab 2,4 in contrasto in difficoltà se si volesse trovare
rezione di
Gesù costituivano la to (stabilire paralleli tra passi di- con Lv 18,5 (si deve vivere per fe- negli scritti di Paolo un esempio
manifestazione del regno di Dio, versi>). Un altro elemento potreb- de o praticando quello che dice la esegetico che sia veramente rabbi-
mentre la comunità di Qìrmran be essere la combinazione tra il te- Legge?), e H. J. Schoeps ritiene nico, ossia qualche tecnica che
pensava molto di piil a una salvez- sto e la sua spiegazione, che Pao- che Gn 15,6, citato poco prima, non abbia paralleli altrove.
za che doveva ancora venire. Ben- lo usa in ìrna maniera simile a forfiisca la soluzione (Schoeps Un termine particolarmente am-
ché il pensiero di Paolo sia forte- quella di alcuni commentari rab- 178-179; diversamente Bonsirven biguo è I'aggettìvo (midrashico>r,
mente caratterizzato da un senso binici (piir tardivi) del genere no- 316-311 e 321t. Si potrebbero ad- che viene applicato spesso a vari
di attesa (Rm 8,18-25), la sua pro- lo come lelommedenu rcbbenu, durre molti altri esempi. brani del NT, come lcor l0,l-5
spettiva di fondo è che la fine dei (ll nostro maestro ci insegni>. El- Nonostante gli sforzi lilevanti e 2cor 3,6-16. La parola ebraica
tempi sia già presente (1Cor lis (in Mulder 708) cita come pos- che si sono registrati in questo <midrash> (rzrdraí) può avere un
10,11). sibile esempio Gal 4,21-31, che ini- campo degli studi, i risultati resta- senso molto generico, che corri-
3.3 Esegesi rabbinica -
Se I'o- zia con il rilerimento a ùn testo no ambigui. Un ostacolo fonda- sponde semplicemente al nostro
pera di Filone era lontana dal ciu- fondamentale (Cn l6 e 2l); l'espo- mentale è costituito dalla crono- termine (interpretazioneD; scritta
daismo palestinese in senso geo- sizione include poi un riferimen- logia: la letteratura rabbinica che con I'iniziale maiuscola, questa
gmfico e concettuale, e se le idee to secondario (ls 54,1) e I'appli possediamo risale al massimo agli parola ha un significato preciso,
di Qumran (e di altri gruppi set- cazione cita un altro passo (Gn inizi del III sec., e anche la tradi- in quanto designa un tipo partico-
tari) erano alquanto distanti dal- 21,10) che si collega agli altri testi zione orale a cui essa si riferisce lare dì letteratura rabbinica che è
la (corrente principaleD del Giu- dal lato verbale e concettuale. E si è sviluppata per la maggior par- iormata da raccolte di spiegazio-
daismo, possiamo trovare nel ma- stata proposla ancora qualche al- te dopo la distruzione di Gerusa- ni della Scrittura (si ritìene gene-
teriale rabbinico un'area di studio tra tecnica letteraria. Iemme nel 70 d.C. Secondo alcu- ralmente che nessun libro del NT
piir promettente? Supponendo che Oltre a notare le caratteristiche ni studiosi, vi è ben poco (per non possa essere detto w mídrash itr
documenti com€ il Talmud {la col- formali, gli studiosi hanno presîa- dire nulla) che possa collegare tra questo senso).
lezione fondamentale degli usi e to molta attenzione ai principi e ai loro in modo significativo i fari- Rispetto a questi due significa-
della Legge giudaica, in cui è rac- metodi della letteratura rabbinica. sei del tempo di Gesu e la scuola ri, midrush viene di solito usato
chiusa anche la Mis& na) ei midrq- Paolo poteva conoscere un certo rabbinica posteriore, fiorita nel II come sinonimo di <interpretazio-
Antico teslamento in Paolo "70 '71 Antico testamento in Paolo
ne tipicamente giudaica)r; ma in do del NT, che possono illumina- 4. INTERPRETAZIONE BIBLI. vi in Romani, Qualunque sia I'e-
che senso? Per alcuni, essa consi- re l'uso giudaico della Scrittura. CA NEGLI SCRITTI DI PAOLO lemento polemico che si può scor-
sterebbe nella tendenza ad abbel- I cosiddetti libri apocrifi e pseu- - Questa vocc si occupa dei prin- gere in questa lettera, il suo signi-
lire la narrazione; per alt essa sa- doepigraîi (alcuni dei quali sono cipi e dei metodi d'interpretazio- ficato p ncipale sta nel fatto che
rebbe catailetizzaf^ dalla presen- stati ritrovati anche a Qumran) so- ne di Paolo e non del contenuto Paolo espone qui vigorosamente
za di procedimenti esegetici che no pieni di allusioni all'AT. Alcu- di tale inrerpretazione. È chiaro il suo vangelo (Rm 2,16) e a que-
non sono conformi al metodo ne di queste opere sono una nuo- che esegesi e teologia sono stret- sto scopo nulla è piu importante
storico-critico. Un'altra delinizio- va narrazione dei racconti biblici, tamente collegate tra loro, per cui che mostrare la coerenza del suo
ne meno influenzata da pregiudi- spesso con grandi ampliamenti e le dìie linee tendono a confonder- messaggio con quello della Scrit-
zi, e divenuta abbastanza comu- abbellimenti; almeno in îorma im- si (vedi Ermeneutica, interpretare tur-a (Rm 1,2; 3,31; 9,6 ecc.).
ne, pone I'accento sul modo con plicita, esse rivelano perciò qual- Paolo). Non tenteremo però di E anche particolarmente inte-
cui I'interpretazione giudaica at- che procedimento ermeneutico. sintetizzare qui I'insegnamento di ressante vedere il modo in cui Pao-
tualizza il testo: per i rabbini la Lo stesso vale per gli scritti più im- Paolo, come risulta dal sùo uso lo dipende dall'AT anche (special-
Bibbia era un testo vivente, e la pegnati sul piano storico, come le dell'AT e come si esprime su vari mente?) quando sembra conside-
sua interpretazione noÌl poteva es- Antíchità di Glweppe Flavio (per argomenti (per i qilali si possono rarlo in una luce negativa. ln Gal
sere dissociata da un'applicazione una panoramica dell'interpreta- consultare le voci corrispondenti; 3, per esempio, si respinge con
concreta. Questo è vero, ma tale zione biblica posta in atto in que- vedl Abramo; Adamo e Cristo; lorza l'idea che la Legge possa da-
preoccupazione ha caratterizzato sti documenti, si vedano i rispet- Alleanza e nuova alleanza; Crea- re la vita, ma ci si richiama diret-
anche la lettura della Scrittura nel- tivi capitoÌi in Mulder). Benché zione e nuova creazione, Escato- tamente alla Legge per sostenere
la maggior parte delle comunità queste opere siano state prese in logia; Lcgge; Sapienza). questa posizione. Paolo può per-
cristiane. Benché alcuni autori considerazione per I'importanza 4.1 Conc€tti fondamenaali - sino riunire queste due prospetti-
moderni siano cauti nel definire il che assumono nell'ambito degli Benché, come abbiamo notato, ve in un'unica affermazione: la
midrash ]n maniera piir concreta studi paolini in fatto di teologia, molte citazioni dell'AT non siano Legge è il testimone princìpale del
e precisa, il termine continua a es- si sono utilizzate meno dal pun- esatte quanlo alla lettera, pratica- fatto che la giustizia viene data in-
sere usato da altri in un'accezio- to di vista della prassi esegetica, mente tutti gli stùdiosi di Paolo dipendentemente dalla Legge (Rm
ne che risulta peggiorativa o trop- anche se la cosa può sembrare sono d'accordo sul fatto che per 3,21); proprio la Legge lo ha por-
po vaga, e raramente serve a chia- un po' singolare, vista la loro vi- lui la Scrittura (le g/aphè) pîovie- tato a morire alla Legge (Gal
rire I'esegesi paolina. cinanza cronologica agli scritti ne da Dio e perciò ha valore au- 2,19\.
ln sostanza, le numerose somi- del NT. torevole. ln alcuni contesti pole- Una questione simile riguarda
glianze tra Paolo e i rabbini po- va inîine sottolineato che Pao- mici egli ricorre espressamentg al- l'uso che Paolo fa della Scrittura
steriori, se vengono prese global- lo, benché fosse anzitutto eb.eo, l'AT come a una corte d'appello per trattare iì grave problema del
mente, portano a conclùdere che aveva diretti e profondi contatti definitiva; questo vale per le for- popolo giudaico che globalmente
I'apostolo rispecchia la cultura con la cultura greco-romana. Si mule introduttorie: per esempio, non ha accolto il vangelo (vedi
giudaica di cui fa parte (e che si discute se egli abbia trascorso la I'espressione (come sta scritto)) in- Ismele). Per i primi cristiani la va-
è poi sviluppata in quello che si sua fanciullezza a Tarso o a ce- tende chiudere la controversia. lidità del loro messaggio era po-
chiama il Ciudaismo rabbinico). rusalemme, ma a parte questo egli Non è strano perciò che le citazio- sta in dubbio sopmttutto dalla ri-
L'importanza di questo fatto non ha prestato la sua opera per dieci ni esplicite compaiano quasi esclu- sposta negativa da parte dei Giu-
va sottovalutata. una rnaggior co- anni in Siria e in Cilicia (Gal sivamente nelle lettere principali: dei. Se il vangelo è veramente I'a-
noscenza dell'esegesi giudaica del 1,18-2,1); l'uso che egli fa della Romani, 1-2 Corinzi e Calati. dempimento delle promesse di
I sec. è di inestimabile aiuto, al- lingua greca e la sua conoscenza Questo falto non signiiica, come Dio, è possibile che il popolo di
meno in un senso generale, se si del pensiero greco contemporaneo riteneva un tempo von Harnack, Dio non vi presti attenzione? Que-
vuole capire l'uso che Paolo fa testimoniano inoltre quanto egli che il ricorso alla Scrittura fosse sto non significa forse che i piani
della Scrittura. Tuttavia, resta an- fosse influenzato dall'ellenismo. imposto a Paolo dagli argomenti di Dio sono stati resi vad e che la
cora problematico richiamarsi al- Si è prestata molta attenzione ai dei giudaizzanti, mentre egli non sua parola è venuta meno (Rm
la letteratura rabbinica posterio- paralleli tra il modo di ragionare desiderava affatto legare le Chie- 9,6)? II probÌema e la sua soluzio-
re; l'evidenza che essa può forni- di Paolo e le tecniche della retori se dei Gentili a ùn libro. Come si ne si possono gia intravedere nel
re è solo indiretta, e perciò essa ca in uso a quel tempo, ma una è visto, la dipendenza di Paolo ministero di Cesìr. Per spiegare
serve solo a illustrare, non a pro- questione che merita di essere stu- dall'AT è altrettanto chiara in quei l'uso che egli fa delle parabole, per
vare. diata riguarda i possibili influssi passi in cui non vi si fa appello di- esempio, i vangeli sinottici riferi-
3.4 Allre lonai - Oltre ai com- dell'interpretazione praticata nella rettamente. Inoltre, I'opinione di scono che egli ha fatto dcorso a
plessi letterari fin qui esaminati, letteratura greco-romana sùl suo von Harnack non riesce a spiega- Is 6, che sottolinea I'indurimento
vi sono molti altri documenti scrit- modo di trattare la Scrittum (su re adeguatamente il fatto che la d'lsraele di fronte alla prowiden-
ti poco prima o durante il perio- un piano formale, cfr. Stanley). maggior parte delle citazioni si tro- za di Dio (Mc 4,12 e par.). Anche
Antico testamento in Paolo 12
'73 Antico testamenlo in Paolo

il vangelo di Ciovanni, che alfer- salvezza che si traduce anche in un dei testi.Se poi si tiene presente che AT. Del resto, di solito non si tro-
ma drasticamente che <i suoi non principio ermeneutico, come si almeno alcuni riferirnenti scrittui- va nulÌa da eccepìre sìrl fatto che
l'hanno accoltoD (Gv l,1l), dipen- chiarirà nella sezione che segue. stici di Paolo non sono intesi pro- i profeti dell'AT usassero ùn'ese-
parimenti da Is 6, che unisce a 4.2 Elementi principali babilmente come prove dottrinali, gesi allegorica, e per lo piu non si
de - Do-
sollevano obiezioni sul îatto che,
ls 53, per spiegare I'incredulità vrebbe risultare eviderite da quan- ma seryoùo arzitutto per accentua-
(Gv 12,37-41). to si è detto filr qui che l'uso del- re la forza emotiva delle sue paro- secondo loro, la Scrittura conte-
Molto probabilmente questo 1'AT da parte di Paolo non è mo- le (per esempio 2Cor 13,1), aumen- nesse un .tel?^rr.r p/eriof (((un sen-
sottofondo spiega in parte perché tivato da interessi antiquari. Le tano ancora di più le difficoltà ine- so piu profondo>), Ammettiamo
il libro di Isaia, come risulta dal- Scritture per lui hanno una funzio- renti al nostro problema. semplicemente che essi sapevano
la lista allegata, occupi un posto ne eminentemente pratica. Ma Detto in termini diversi: non ab- come sfruttare la loro tradizione
così eminente îra le citazioni di quando si usa uno scritto piu an- biamo Ia prova che Paolo o i suoi letteraria.
Paolo. Ma esso ci aiuta anche a tico per venire incontro a necessi- contemporanei si ponessero a <(fa- La forza emotiva delle associa-
capire perché Rm 9-11, anziché es- tà attuali, lo si trasfe sce natural- re esegesi)) dei testi dell'AT in mo- ziori lettera e può essere grande,
sere una (parentesin nel corso del- mente in un nuovo contesto sto- do simile a quello che avviene og- per cui un buon scrittore o un abi-
I'argomentazione della lettera, ne rico e pertanto si diventa respon- gi in una scuola, dove si richiede le oratore le adotterà come meto-
costituisca proprio il cuore, il ve- sabili dei nuovi significati che ac- che gli studenti trovino una spie- do di persuasione. Una simile
ro punto d'arrivo verso cui tende- quisisce (cfr. Rm 15,21, dove Pao- gazione del testo fondata sul suo <tecnicaD non significa che si sot-
vano i precedenti capitoli (cfr. spe- lo applica al prop o ministero le significato storico. Tuttavia, tut- tovaluti l'AT come fonte di dot-
cialmente Rm 2,28-29 e 4,11, che parole messianiche di Is 52,15). II ti quelli che si interessano della trina (al contrario!) o che non si
anticipano Rm 9,6-8). Avendo già problema fondamentale dell'er- questione riconoscono che tra gli presti attenzione al suo significa-
citato o fatto allusione a lsaia in meneutica sta forse nel vedere fin
usi che Paolo ia della Scrittura to storico, anche se ovviamente
Rm 9,20, Paolo vi fa ricono nuo- dove giungano questi significati
molti sono coerenti con questo si- questo senso originale può passa-
vamente in Rm 9,27-28, a cui se- e soprattùtto in quale rnodo si
gue un'altra citazione di Isaia in gnificalo storico. In altre parole, re in secondo piano di fronte alle
creino.
vi è una chiara evidenza che I'a- necessità del p(esente. Inoltre, noi
Rm 9,29 e un'altra ancora in Rm Proprio perché Paolo non si ac-
postolo ha condotlo r]na riflessio- lettori moderni non sempre siamo
9,33 (e in quest'ultima anzi si com- contenta mai di riaffermare sem-
binano assieme due testi di Isaia). plicemente il significato storico ne attenta e profonda sui testi del- a conoscenza delle antiche tradi-
Ma qùesto non è tutto: Rm 10 rac- originale, ma lo applica alla situa- l'AT nei loro rispettivi contesti. zìoni ermeneutiche che forse col-
chiude ancora quattro citazioni zione attuale, sorge la domanda Anche nel caso di citazioni che mano quelle lacune logiche che noi
dallo stesso libro, e Rm 11 altre costante e incresciosa: (Possiamo sembrano alquanto arbitrarie, un siamo così pronti a scoprire. Que-
quattro! Senza dubbio, le profe- usare ancora oggi l'eseg€si di Pao- esame più accurato del contesto sto principio si applica certamen-
zie di Isaia hanno lornito a Paolo lo?>. Ma proprio la formùlazio- piu ampio può rivelarsi indicativo. te anche alle interpretazioni poste
le munizioni di cui aveva bisogno ne del problema può già essere Per esempio, trattando dell'a- in atto dai rabbini. Troppo spes-
per combattere una delle sue bat- îuorviante. Di solito si tiene che nalogia Sara-Agar Paolo cita Is so gli esegeti cristiani hanlo cer-
taglie piÌr dure. esso consista nel vedere se i meto- 54,1, e a prima vista dà l'impres- cato di <salvare) Paolo sottoli-
Vi è un lato positivo, tuttavia, di ermeneutici di Paolo siano com- sione di far violenza al testo. Ma neando Ie interpretazioni (fanta-
nella pura verità dell'indurimen- patibili con l'esegesi ((scientifica)), le parole di Isaia ricordano da vi- siose> dei rabbini. Questi ultimi,
to d'lsraele. ossia il fatto che i storico-grammaticale. Ma questa cino la descrizione della sterilità di però, erano perfettamente in gra-
Gentili sono accolti gloriosamen- preoccupazione ignora spesso al- Sara in Cn 11,30 LXX. lnoltre, do di condurre un'esegesi attenta,
te nel gregge di Dio. Questo è il cuni ostacoìi fondamentali. ln pri- poco prima Isaia aveva fatto riîe- letteraÌe, mentre a volte potevano
(mistero> nascosto nei secoli e ri- mo luogo, Paolo non fa mai una rimento ai (veri) figli di Sara in essere semplicemente esuberanti.
velato con la venuta di C sto (Rm discussione esegetica in questo quanto abitanti di Sion che (cer- Ma la cosa piu importante è che
16,25-26t lcot 2,1 ; Ef 3,2-1 I ; Col senso abituale. Non troviamo mai cano la giustizia e seguono il Si- i loro scritti sono molto concisi:
1,25-27). La Chiesa ir quanto co- una spiegazione prolungata di un gnore) (ls 52,1-3). Tra questi due due o tre parole possono rievoca-
nunità escatologica che Cristo ha testo dell'AT. Egli infatti non po- capitoli, com'è noto, vi è il canti- re un intero passo scritturistico,
fondato attraverso 10 Spirito di- ne mai espressamente Ia doman-
co del servo soîferente, a cui Pao- assieme ad altri passi paralleli e a
venta perciò un punto centrale del- da: che cosa signiiica qùesto de-
1o sembra aìludere in Gal 3,1 (cfr. una tradizione che collega questi
l'ermeneutica di Paolo (sul îatto terminato passo? Anche nelle se-
Gal 3,2 con Is 53,1 LXX; si veda passi con l'argomento di cui si sta
che I'uso della Scrittùra da parte zioni dove sembra dilungarsi in
di Paolo sia essenzialmenîe <(cri- un'esposizione esegetica (per Jobes). Questi e altri elementi in- parlando. Ne dobbiamo conclude-
dicano che Paolo sta sîruttando di re che la nostra incapacità di sco-
stocentrico) si confronti Hays, esempio Gaì 3,10-14), egli non si
cap. 3). Ma quest'idea rispecchia sofîerma mai a considerare se vi latto delle importalti connessio- prire tutti i passaggi logici che pos-
una concezione della storia della siano altre spiegazioni alternative ni che sono presenti nello stesso sono aver indotto Paolo a usare
Antico testamento in Paolo 74 75 Antico testamento in Paolo
un determinato testo dell'AT per soprattutto da un orientamento mediante la fede è giusto vivrà)); ro distrutto Giuda, ma questo ave-
uno scopo particolare può rispec- cristologico. Per quanto si possa ma questo non interessa diretta- va sollevato un problema ancora
chiare semplicemente la nostra dire sù questo argomento, bisogna mente la nostra questione. Un al- piir serio sulla vaÌidità della giusri-
ignoranza (cfr. Silva 159-16l). pur sempre sottolineare che l'er- tro problema di secondaria impor- zia di Dio, per cui ne era derivato
Infine, I'uso paolino della Scrit- meneutica dell'aposîolo dei Cen- tanza riguarda la variante testua- un secondo lamento: come può
tura era eovernato dalla convin- tili è radicata in ultima analisi su le, in quanto il testo ebraico di Ab Dio, che non può sopportare il
zìone che-Dio era il SisnÒre della Cristo (nel quale sono nascosti 2,4 aggiunge al termine <fede)) un male, restare in silenzio mentre gli
storia. Cli studiosi usa-no uari ag- tutti i tesori della sapienza e della suffisso pronominale di terza per- empi schiacciano chi è più giusto
gettivi per descrivere il procedi- scienza)) (Col 2,3). sona (<(la sua fede>), che la LXX di loro (Ab 1,13)? La risposta vie-
menfo esegetico che ne deriva ed 4.3 Ab 2,4 come caso esempla- ha tradotto invece con il pronome ne ritardata con un versetto che
evidenziarne Ie sfumature: tipolo- re Alcune citazioni di Paolo di prima persona (<la mia fede>); crea una notevole tensione (Ab
gico (poiché sottolinea la corri pongono seri problemi esegetici Paolo, omettendo il pronome, 2,1). La situazione viene poi ulte-
spondenza tra episodi o persone che non possono essere trattati sembra riawicinare maggiormente riormente drammatizzata dando
dell'AT e del NT), escatologico (in adeguatamente in un'opera di la citazione all'ebraico (benché al- ordine di scrivere il messaggio e
quanto pone in evidenza il ritor- consulîazione come questa. Con la cuni ritengano che egli a questo aggiungendo una promessa solen-
no di Cristo che inaugura la fine presente voce si è cercato solo di modo abbia voÌuto rendere ambi- ne che, nonostante I'apparente ri-
dei tempi), canonico (perché ritie- offrire un orientamento generale guo il riferimento). ta.do, la profezia si avvererà, per
ne che il senso pieno di un testo che possa guidare il lettore ad al- ll problema principale di que- cui il profeta deve solo aspettare
dipenda da quello globale della frontare questi problemì in manie- sta citazione sta però nel fatlo che (Ab 2,3). Innne, Ab 2,4 svela I'at-
Scrittura) e così via. Come già ab- ra soddisfacente. Può essere utile la parola greca usata per <(fedeD teso messaggio, che possiamo pa-
biamo indicato, si tratta di capire però annodare insieme almeno al- (pislrs) rende l' cbtalco'èmúnA, rafrasare cosi: (Ecco, gli empi ba-
semplicemente (ma anche profon- cuni lili della questione trattando che significa di solito <fermezza, bilonesi sono malvagi e orgoglio-
damente) che la storia della salvez- più in dettaglìo un passo preso co- fedeltà> (implicando perciò l'ob- si, ma chi è giusto vivrà per la sua
za è giunta al suo culmine con il me campione. bedienza alla Legge), mentre Pao- fedeltà). La frase in questione,
popolo della nuova alleanza, per ln Gal 3l'apostolo teùta di di- ìo usa questo testo Proprio Per che può anche essere un inciso, è
ilquale gli eventi dell'AT erano mostrare che i veri figli di Abra- controbattere l'idea di una giusti- seguita poi da una profezia detta-
stati tramandati come (esempin mo sono quelliche credono come ficazione attraverso le opere del- gliata sulla distruzione dei mal-
(lCor 10,I l). Quest'ultimo termi- Abramo ha creduto (Gal 3,6-?; Ia Legge. Non sembra dawero vagi.
ne traduce il greco rypos e benché cîr. le parole conclusive di Oal corretto che Paolo possa usare Come hanno capito quesîo ver-
non sia chiaro se esso sia in grado 3,29); questi credenti sono in net- questo versetto in un senso che setto i suoi primi lettori? Il tradut-
di rispecchiare le vaste connotazio- ta opposizione a (quelli che si ri- non è presente nell'originale, per tore della LXX ha incespicato su
ni teologiche collegate alla parola chiamano alle opere della Legge) proporre cioè una dottrina che è alcuni punti, ha oscurato la sintas-
<<tipologiaD, possiamo essere cer- (Gal 3,10). ln Gal 3,1I Paoìo po- caratteristicamente paolina, e an- si e ha finito col dare l'idea che la
ti che I'apostolo ha intravisto una ne la tesi fondamentale secondo cor peggiore appare il fatto che fedeltà di Dio è il fondamento del-
connessione fondamentale e orga- cui <attraverso la Legge nessuno questo senso sia addiîittura I'op- la salvezza (una concezione popo-
nica tra Ìa storia dell'AT e le real- è giustificato)) e per provarla cita posto dell'originale. E se PaoÌo è lare giudaica, viva ancor oggi). La
tà escatologiche insite nella venu- Ab 2,4, (il giusto vivrà in virtir stato trascurato o disonesto, co- comunità giudaica di Qumran ha
ta di Cristo. E poiché il Dio che della fede> (ho dikaios ek pisteós me può Ìa Chiesa cristiana usare identificato il (messaggero> (o
governa questa storia è lo stesso reseldr). Quest'affermazione è cosi questo testo come fondamento (lettore))) di Ab 2,2 con il Mae-
che ha ispirato gli autori biblici, îondamentale che diventa pro- della dottrina biblica della salvez- stro di giustizia e ha riferito Ab
è inevitabile che il testo della Scrit- grammatica in Romani (1,17), una za? Insomma, siamo di fronte a 2,3b e 4b a coloro che applicano
tura racchiuda anche una certa lettera che può considerarsi un problema esegetico e teologi- la Legge in Giuda: essi saranno
corrcnte sotterranea (un (senso un'ampliamento del messaggio di co di grande rilevanza. salvati dalla condanna per via del-
più profondoD?) che può render- Galati. II testo ebraico di Abacuc, no- la loro sofferenza e della loro fe-
si manifesto solo dopo l'adempi- Questa ciîazione solleva alcuni nostant€ alcuni problemi testuali deltà o devozione al Maestro di
mento delle promesse. problemi interessanti. Per esem- ed esegetici, è del tutto chiaro. Il giustizia (lQpHab 6,12-8,3).
Questa concezione della storia pio, sarebbe possjbile collegare il proîeta aveva elgvato un lamento L'autore della lettera agli Ebrei,
della salvezza implica inoltre che genitivo preceduto dalla preposi- a Dio per la malvagità dilagante da parte sua, ha seguito la LXX,
tutto quanto I'AT è un testimone zlone (ek pisleòs) con il soggetto in Giuda (Ab 1,4: <l'empio raggi- ma con alcune modifiche impor-
di Cristo, ed è per questo che I'u- anziché con il verbo, per cui si ra il giusto>). La risposta divina tanti che sottolineano il concetio
so paolino della Bibbia è guidato avrehbe la traduzione: <colui che era stata che i Babilonesi avrebbe- di prslij in quanto perseveranza
Antico testamento in Paolo 76 '7',l Anaico testamento in Paolo
costante (Eb 10,36, un tema che Romani. Nella sùa lettera ai Ro- rità del vangelo e ad insegnare a1 seine aìbel, \929 (rjr. Wissenschaftliche
viene sviluppato in Eb 11). popolo di Dio come va letta la Buchseselhchaft, Darmstadt 1972); Mulder
mani, infatti, dopo aver presenta-
M. J. (ed.), Mikru: Text, Translaîìon, Rea-
Di fronte a questa situazione, to il suo vangelo come adempi- Scrittura. dinsaùd Interyretalion oJ the Hebrc|9 Bi-
Paolo sembra fare di testa sua. mento delle promesse dell'AT ble in Ancient Judoism and Ea r Chùtia-
Sembra infaîti che usì Abacuc per (Rm 1,2) e aver fatto riferimento Vedi anche: Ermeneùtica, inter- nirl, CRINT 2.1, Fortress, Philadelphia
1988; os D. 4., Prrl3 Us? oÍ Isaiah ond
confermare una concezione di fe- ad Ab 2,4 come testo fondamen- pretare Paolo; Giudeo, Paolo co- Its Place in HisTheolog: With Special Re-
de che egli ricava da un altro pas- tale per capire tale vangelo (Rm me; Omìl€tica fondata su Paolo; Jercnce ro Ronans9-t t,I heolosicalSemi-
so, ossia Gn 15,6, <[Abramo] eb- 1,16-17), Paolo si dilunga molto Qumran e Paolo. nary, Wesrmjnster 1992 (tesi di laur€a);
Penna R., L'dpostalo Paolo. Studi di ese-
be fede in Dio e gli fu accreditato nello spiegare quale sia il signifi-
aesi e teoloaio, Edizioni San Paolo. Cini-
come giustizia)), Ma è propdo ve- cato della fede di Abramo (Rm 4; BrBL Aageson J. W., Paul's Use of sello Balsamo 1991, pp. 43ó469j P€s.eM.,
ro che questo testo di Genesi par- si noti soprattutto I'accento po- Scipturc: A Con,porutire gud! oÍ Bibli- Le due Íasi de o pÌedí.a.ione di Paolo,
.al Interyrctatìon in Early Palesinion Ju- Edb. Bologna 1994, pp.95'lzj Schoeps H.
li di un'altra cosa? Se diamo un sto sulla sua perseveranza, Rm .Joisn ínrl the Nerv îestanent: With Spe- J.,Paut: The Theolosl of the Apos e in the
rapido sguardo al testo ebraico, 4,18-21), e dedica infine una gran- cial Refercne to Ro,flans 9-1./, OxIord Unì- LiBhî oJ Jevish Relisioús HÌstoty, We-
possiamo constatare che Genesi e de sezione al tema della santifica- versily, Oxlord 1983 (resi di laurca)i Id., stminsler, Philadelphia 1961; Silva M., Ire
Abacuc potrebbero riferirsi alla zione dei credenti (Rm 6-8); vedi wùten Also .fot Ow Sake: Paul and th? New Tesîqment Use olthe Old Testanent:
An o! Aiblicsl Interprctatíon, Westminster- Texf Fom ond Autholi0, in D. A. Carson
stessa realtà, poiché i paralleli les- Santità, santificazione). Paolo John Xnox, I-ouislilìc t993t Bàtt L, Old J. W. Woodbridse (edd.), Sctipturc and
sicali difliciÌment€ sembrano esse- non ha quindi manipolato Ìa cita- and New in lnterpretatiotl: A Stud! ofthe r/r/,t,, Zonderlan, Crand Rapjds 1983, pp.
re dovuti a una pura coincidenza zione di Abacuc per farne una nro l"esrar?er6, SCM, London 1966; Bon- 147 165; Smith Moody D., The Poulíne Li-
sirven J., Ànlfère rabbinique er exéAèse terarxre, in D. A. Carson - H. G. M. Wil,
(le radici 'mn e sdq compaiono in prova di convenienza di una con- paulinie ne, Be^úchesrc, Paris l9l8: Da- lianson (edd.), /t /s t/.fren: Sc.iprurc Ci-
ambedue i testi). Bisogna cioè pen- cezione che sarebbe in contraddi- \ieslV.D., Pauland Rabbinic Judoisn: So- IingSctipture. Essqs in Hoùout o! Bornq-
sare che anche Abacuc stia propo- zione con quella del profeta, ma nrc Rabbinic Ele enîs in Pauline Theolo- óas linda6, Universily Press, Cambridse
nendo un'interpretazione biblica. anzi si è reso veramente debitore e.y, FoÍress, Philadelpbia 1980i Dennl D. 1988, pp. 265-291; Slanl€y C. D., Pauldnd
R., The Sisnliunte oÍ lsaiah in the hi- the Language o.î Sctipî re: Citalion Tech-
Benché il suo metodo appaia piut- di quel testo facendone la lonte îin8s o! Paul, Theolagi.al Seminary, New nique in the Pauline Epistles and Contenr
tosto sottile a un Ìettore modemo, del suo insegnamento; per di piu, Orleans 1985 (lesidilaùrea);Dodd C. H., pontt L i t etu I we,SNT SMS ó9, Universily
il profeta sta esortando il popolo le sue formulazioni teologiche Secondo le Sctitture- St uuru fondanen- Press, Cambrids€ 1992i Tomson P. J., Pal
tale della teologio del Nuoro Testamento,
di Giuda a seguire le orme di hanno rafforzato e porîato avan- S(ud'Biblicì 16. Paideia. Brescia I972; El-
an.l the Jewbh Law: Halakha iA rhe Let-
te8oÍlhe Apos e to Íhe Genriles, CRINT
Abramo, la cui fede non è stata ti il messaggio profetico (redi Pro- lis E. E. , Paul's Ute of t he OId Testanent, 3.1, FoÍress, Minn€apolis l9mi WesleF
un'esperienza momentanea, ma feta, Paolo come). Oliver & 8oyd, Edinburgh 1957 (risÌ. Ba- holrn S.,,krael: Law and the Cwch's
ker, Grand Rapids l98l); Fitzmyer J. A., Faiîh: Paul and His Recent Interyrcten,
ha coinvolto tutta la sua vita in un 4.4 Conclùsione - È dunque îhe Use aJ Eyplitit Old Test.lmenr Quota- Eerdmans, Grand Rapids 1988; Young F.
impegno di obbedienza costante evidente che Paolo non era super- tions ín Qunrun Literotute and in the New - FotdD. F., Mednins and Truth in 2 Co-
(cfr. specialmente Gn 22, che for- ficiale quando citava le Scdtture. Testalnent, iiNTS'7 (1960'1961) 297-333i ri,trÌarr, E€rdnans, crdd Rapids 1988.
ma la base di Cc 2,21-24). La fe- Certo, l'uso che I'apostolo fa della Coppelf L., Tlpos: The Tlpological I
ter-
Drctation olrhe Old Testament ìn rhe New, M. Silva
de implica l'aftesa di un adempi- Bibbia non è del tutto conforme Eerdmans, Grand Rapids 1982i Hanson A.
mento, per cuì è sempre in peri- ai metodi che l'esegesi moderna ri- I-, Sîudies ìn Poul's Technique and Theo-
colo di venire minacciata; la sta- tiene adeguati, ma solo una lettu- /oAl, Eerdmans, Orand Rapids 19741 Har-
man A.. Paul's Use oJrhe Psdln r, Theolo- Citazioni dell'Anrico TestamenÌo ln
bilità e la costanza ne costiîuisco- ra affrettata delle sue lettere può Paolo
sical Seminary, westminsler 1968 (tesi di
no pertanto gli elementi essenziali, indurre a ritenere che tale uso non laùrea)i Hays R.8., Ecr, es olSctipturc in
In altre parole, per Abacuc tra sia valido o responsabile. Al con- the Leúers of Paul, \ale Universily. New L Paolo = LXX - TM
la fede e la fedeltà non vi era quel- trario, le categorie con cui egli ha Haven 1989i Húbner H., Golîes lch und
Israel. Zu,n Sîhti"ftgeb.auch des Paulus in ' Rm 2,6 Sal 62,l3
Ia dicotomia che noi spesso sup- presentato la sua concezione del- 1 Rm 3,4 Sal 51,6
Rtnel 9./1, FRLANT l16, Vandenhoeck r
poniamo (anche la lettera aeli I'oiera di Cristo derivano da uno & Ruprecht. Cóuingen 1984; Job€s K. H., Rm 3,13a Sal 5,10
Jetusaten, Out Mother. in WTJ 5511993)
4 RIn 3,13b Sal 140,4
Ebrei sottoliriea la loro connessio- studio serio, meticoloso ed esau- 5
299-320; Kaiscr W. C. Jr., The Uses oJ the Rm 3,18 Sal 36,2
ne; cfr. Eb 3-4). Anche in Galati, stivo dell'AT. Guidato non solo Old Tesktnenî in the New. Moody, Chica- 6 Rm 4,l7 Gn I ?,5
del resto, si constata che l'aposto- dal significato storico del testo, go 1985; Kooh D.-A., r?€ Schtiît uls Zeuge 1 Rm 4,l8 Cn 15,5
lo Paolo non pensava che la giu- ma anche dalla sua autorità divi- des Erangeliunls. Unte$uchungen zut Ver- 3 Rfn ?,7 Es 20,17
vendun4 und .un vetsîdnd ìs det Schtiîl (=
stificazione mediante la fede esclu- na, dalla necessità di att'ualizzarc Dr 5,21)
beiPoulus, BHT 69,l.C. B. Mohr, Túbin-
desse l'obbedienza ai comanda- il messaggio biblico, dal potere in- een 1986; Lindars B., Nev Tesloment Apo- ' Rm 8,36 Sal44,23
ro Rm 9,7 Cî 21,12
menti di Dio (si veda specialmen- sito nelle associazioni letterade e losetic: The Do.trinol Sìsnìficance oÍ the rr Rm 9,l2 Gn 25,23
te CaÌ 5,13-26), ma il collegamen- da una concezione cristologica Old TesîaÌrcnt, W etîmitsrer, Philadeìphia
Ml
to organico tra questi due concet- della storia della salvezza, Paolo
1961; Long€necker R- N., Bíblical Exege" ':Lr Rm 9,13 1,2 3
sis in îhe Apostolic P?dbd, Eerdman!, Rm 9,15 Es 33,19
ti viene sviluppato ampiamente in è riuscito a porre in evidenza la ve- Grand Rapids 1975; Michet O., Paulus und Lr Rm 9,26 Os 2,1
Antico teslamento in Paolo 78 79 Antiochia sull'Oront€
ri Rn 10,5 Lv 18,5 6r lcor 6,16 Gr 2,24
16 Rn] 10,13 cl 3,5 6a 2cor l3,l Dt 19,15 ANTIOCHIA 17,14.17; 18,7). I Giudeidi Antio-
rr Rn Ì0,19 Dt 32,2r 65 cal 3,6 Gn 15,6 SULL'ORONTE chia erano numerosi e ricchi a quel
rB Rm 13,9a Dt 5.17-21 66 cal 4,27 Is 54,1 tempo, ed erano in grado di man-
(cfr. E' 20,l3 l7) tenere sinagoghe splendidamente
D Rm 13,9b I"v I9,18 4. Paalo + LXX + TM Antiochia sull'Oronte, una delle
6' principali città dell'lmpero roma- decorate e <atîiravano continua-
'?o Rm 15,3 Sal 69,10 Rm 3,10 12 Sal 1,1,1-3
mente ai loro riti religiosi un gran
':r Rm 15,9 Saì 18,50 (cr.. Sal 53,1-3) no, era il centro del C stianesimo
(crr. 2 Sam 22,50) 6r Rm 3.15- 17 Is 59,7 quando esso si diîfuse al di là dei numero di Creci) (Giuseppe Fla-
:: Rm l5,l 1 Sal I l?,1 6, Rrn 9,9 Gn 18,10-14
8
vio, Bell. 7.3.3 45).
Rm 15,21 Is 52,l5 70 Rfn 9,1? confini della Palestina verso la
']r
24 lcor 3,20 rL
Es 9,16
Quando la Chiesa di Gerusa-
Sal 94,1l RIl] 9,25 Os 2,25 diaspora.
ri lCor Dl r2 lemme udì che il numero dei cre-
2r lcor
5,13 17,7 e al. Rnl 9,27-28 ls 10,22 23 Quando Paolo giunse per Ia pri- delti in Antiochia era in aumen-
10,7 Es 32,6 (con os 2,1) ma volta ad Antiochia, la città era
:r lcor 10,26 Sal 24,1 rr Rm 9,33 Is 8,l4 con 28,16 to, vi mandò Barnaba, che per un
i1 in grande attività e agitazione, poi-
'?i lcor 15,27 Sal 8,7 Rm to,6 8 Dt 9,.1 con 30, ì2
ché stava vivendo un periodo di ri-
certo tempo esercitò il sÌro mini-
" lcor
ro lCor
15,32 ls 22,13
75 Rn
l4 (cfr. Sal 107,26) stero in quella giovane Chiesa (At
rr 15,45 Gn 2,7 io,ll Is 28,l6 costruzione. L'anno in cui proba-
11,22-24) e poi invitò Paolo a
2cor 4,13 Sal 116,10
(LXX
'6 Rn ì 0,15
]i Rm ll,3 fs 52,7 bilmente Paolo vi giunse, il 43 unirsi a lui (At I I,25-26). Il libro
1 15,1) lRe 19,10
3, 2cor 6,2 ls 49,18 (clr. v. l4) d,C., era quello in cui la città isti- degli Atti ci dice ch€ Paolo, il giu-
r3 2cor 6,16 f,v 26,12 rB Rm ll,8 Dt 29,3 tuì i suoi giochi olimpici. I suoi deo di Tarso (redi Giudeo, Paolo
(crt . Ez 31 ,27 ) (con k 29,l0) abitanti nel I sec. d.C. erano al- come), e Barnaba, il levita di Ci-
14 2cor 6,17 Is 52,11 7, Rm 11,9-10 5a169,23 24 l'incirca 300.000 (Strabone, Ceo.
con Ez 20,3,{ 30 Rfn ls 59,20-21 pro, servirono assieme ad Antio-
ri 2cor 8,15 Es 16,18
,26-2?a
3r Rm 11,27b 16.2.5), e tra questi parecchi era- chia per un anno intero (At I1,26).
ls 21 .9
36 2cor 9,9 Sal 112,9 3'z lCor 1,19 ls 29,14 no Giudei (in un numero appros- Ma per molti anni successivi essi
17 cal 3,8 Cn 12,3 con 18,18 3r lcor simativo che va dai 22.000 ai
1,31 Ger 9,23 fecero di questa città, pu11to d'in-
r3 Gal 3.12 Lv 18,5 31 lcor 2,16 Is 40,13
I cal 3,16 65.000), secondo Giuseppe Flavio contro di culture eterogenee, il
Cn 13,15 (cfr. Cn !5 lcor 9,9 Dt 25,4 (Bell.'7.3.3 43). Era dunque una
12,'7: l'1 ,'1i 22,18) 36 lCor 14,21 Is 28,1l-12 centro e la base della loro attività
ao Gal 4,30 Cn 21,10 3r lCor 15,54 Is 25,8 città enorme, ricca e cosmopolita, missionaria fra i Gentili (At 13,3;
ar Gal J,14 3s lCo. 15.55 dove le barriere religiose, etniche
4 lrn1 5,18a Lv 19,18
Dr 25,,1 !'y 2Co. 3,16
Os 13, t4
Es 34,34 e nazionali potevano venir facil-
15,22-36: 18,22-23\. T ranne Ceru-
salemme, [essùn'aÌtra città del-
2. Paolo = TM + Lxx '! 2cor 6,18 2sam 7,14 (con v. mente superate, e dove Ia tolleran- I'Irnpero romano ebbe come An-
8; clr. lCr 17,I3)
ar Rm I,l7 Ab 2.1 el 2cot 9,'1 Pf 22,8
za poteva costituire un vanto cì- tiochia una parte così importante
14 Rm ll,4 lRe 19,18 vile; poteva essere perciò un'otti-
a5 Rm 11.35 Golo LXX) nella vita della Chiesa primitiva.
Cb ,11,3 'r 2cor 10,17 Ger 9,23 ma base operativa per la diîîusio- Fu qui che fu usato per la prima
16 Rm 12.19 Dt 32,35 Dt 21 ,26
1r lcor 3,19 '9r Cal 3,10 ne del Cîisiianesimo. Nicola di volta il nome <cristiaîo> (chrístia-
cb 5,13 'q4 cat 3,13 Dt 21,23 Antiochia, che era stato un pro-
aB Gat 3,11 Ab 2,4 dos, <(seguace di Cristo>) per de-
'5 Ef 4,8 Sal 68,19
a' zTm 2,19a Nm 16,5 ,6 Ef 5,31 Cù 2,21 selita eiudaico e uno dei primi signare i discepoli di Gesu (At
3. Paolo = LXX + TM
e1 Et 6,2-3 Es 20,12 convertiti al Cristianesimo, fu I 1,26). E luroro i cristiani di An-
(cfr. Dt 5,16) scelto come uno dei capi dei cri-
50 Rm 2,24 tiochia che, durante una grave ca-
ls 52,5 stiani ellenisti (vedi Ellenismo) di
5r Rm 3,14 Sal 10,7 restia (45-47 d.C.) scoppiata sot-
(r_xx Rm 3,20 Sal 143,2 Gerusalemme (At 6,5). to il regno di Claudìo (Svetonio,
:r Rm 4,3 (.9.22) cn 15,69,28) '!3
,, Rm 9,20 k 29,16 (15,9) Furono dei cristiani giudeo- Claud, 18.2), inviarono soccor-
5r Rnì 4,7 8 roo Rm 1l,l-2
ia Sal 32,1 2
ror Rm
Sal 94,14 ellenisti, sfuggiti alla persecuzio- so ai fratelli della Giudea (At
rr Rm 9,29 ls 1,9 12,16- 17 Pr 3,7 ne che si scatenò in Gerusalemme l l ,27-30).
Rn 10,16 ls 53,1 (ls 64,3
16 Rm 10,18 sal t9,5 con 65.16?) in concomitanza con il martirio di Durante il soggiorno di Paolo
17 Rm 10,20-2t ts 65,12 r03 lcor 15,25 Sal 110,1 Stefano, a portare il Cristianesi- ad Antiochia giunse nella città an-
53 Rm tt,34 Is,10,13 ro' 2cor Pr 3,4 mo ad Antiochia. Ben presto an- che Pietro. Nel corso della sua vi-
y Rm 12,20 Pr 25,2122 Lor
8,21
2co. 9,10 Is 55,10
6rr Rm 11,11 che altri fuggiaschi vennero ad sita Pietro, che all'inizio si era se-
Is 45,23 con Os 10,12
(con 49,18?) ,,,6 Gal 2,16 Antiochia da Cipro e Cirene e pre- duto a mensa con i Centili, comin-
Sal 143,2
6r Rm 15,10 llt 12,41 ror 2Trì 2,l9b ls 26,l3? dicarono ai <Creci> con notevole ciò a non condividere piir il cibo
6: Rm 15,12 Is ll,l0 (con Sir 35,3 ?) successo (At I l,l9-21). Questi con loro (vedi Cibi offerti agli ido-
<Greci>r erano probabilmente (ti- li e leggi alimentari giudaiche). Se-
morati di Dio), ossia dei Gentilj condo il racconto dell'episodio ri-
IEllls scgnala ànche l'rm 5,18b (= Mt 10,10?) per vja delÌa formula jntroduttoria attratti dal monoteismo giudaico portato da Paolo (Gal2,t 1- 14), il
all'ìnizio dcl versettol (At 10,22i 13,16.26.43i 16,14: riliuto di Pietro coincise con I'ar-
Anliochia sull'Oronte 80 81 Apocalittica

rivo di alcuni dalla Chiesa di Ge- ne (175-164 a.C.) e ricostruita da 23/24 d.C. Tiberio costruì le ter- ton 1934 1970r Do\\tey c., A Histaù al
AnÌío.h ìn S!ùúfrom Seleucus to the Arub
rusaÌemme ((<alcùni da parte di Tiberio (14-37 d.C.). me nella parte orientaìe della cit- Conqresl, University Press, Princdon l96li
Giacomo))) e fu dovuto al <timo- A partire dal 67 a.C. Quinto tà e forse anche sull'isola forma- Iò.. Ancìent ,,lrl;ocn. Universìty Press,
re dei circoncisi> (tous ek perifo- Marcio Re e Pompeo cost[uirono ta dall'Oronte. Accrebbe inoltre i Princeron 1963ì Dùón J. D. c.. The Inci-
al 2, I 2 ; v e d í G irdai'zzarti). molti edifici importanti ad Antio- dent at Antioch (G,1! 2.8 t1),;t JSNT 18
m e s, G suoi meriîi con l'ampliamento del (1983) 3 57; Id., J?r4s, Paul and the Liw,
Si è supposto che la pressione eser- chia, tra cui un palazzo e un cir- teatro, la costruzione di porte mo- westminster John Knox. Louisville 1990,
citata su Piet.o perché si ritirasse co. Questo prog.amma edilizio fu numentali ad ogni grande incro- pp. 129 182; Kraeline C. H., The.Iewish
dalla comunione con ì Gentili po- portato avanti nel4? a.C. da Giu cio delle strade della città, il com- Canmuníry at Antioch, iD JBL 51 (1932)
lio Cesare, il qùale costruì un ac- 130-160: Liebeschuetz J. H. W. G..,4,
trcbbe essere stata causata dall'in- pletamento e la decorazione del- rioch: Cíty and Imperi1l Adnìnìsttarian in
teresse della Chiesa di Gerusalem- quedotto per rifolnire di acqua gli l' Epiphaneia, il settore meridiona- rhe Laîer Ramu Enpire, Clarcndon. Ox-
me ad estendere il vangelo ai Giu- edifici residenziali sìtuati sùlle pen- le della città costruito da Antioco ford 1972; Longenecker R. N., Galatians,
dici del monte Silpio. Sono state wBC 41, Word. Dalla! 1990, pp. 65 7li
dei in un clima di crescente nazio- Epifane, da cui aveva preso il Meeksw. Wilkcn R.. Jesrs ondChtìstiuns
nalismo giudaico. Paolo tuttavia ritrovate alcune rovine di queste nome. in Antiochín the Fìrsî Fout Centuriesafthe
giudicò ipocrita la rinuncia di Pie- residenze piivate e anche di alcu- Antiochia fu colpita più volte Conno, f,?, SBLSBS ll, Schola.s, Mis-
tro, che fu seguita da quella di ai- ne piccole terme, la cui costruzio- da terremoti, due deì quali si ve- soula (MT) 1978; Wallace-Hadrill D. S.
tri Giudei credenîi, e ritenne che ne era stata facilitata daÌl'erezio- Chtistian Anîioch: A Sh.ld! ofEarlt Chtì-
rificarono al tempo di Paolo. Il stíanîhought in the East,U njversjty Press,
essa danneggiasse la missione ai ne dell'acquedotto. Cesare ai pìe' pdmo awenne il 9 apdle del 37 Cambridse 1982.
Centili e l'unità dei cristiani (Gal di del monte costruì un teatro nel d.C., sotto il regno di Caligola, il
2,13-14). Antiochia divenne quin- centro monumentale della città e quale intervenne subito e con ge- J. McRay
di la sede di una significativa con- un anfiteatro viciÍo alla porta me- nerosità, investendovi la cospicua
troversia su una questione di com- ridionale. In qualche luogo, cer- riserva che Tiberio aveva lasciato
portamento pratico che era fonda- to vicino al centro della città, egli ANTROPOLOGIA: vedl Psi-
nel tesoro di Roma. La città, in
mentale per il vangelo di Paolo. costruì anche il lldis arcion, lotse cologia
questa occasione, subì un profon-
Secondo Eusebio, il primo ve- la basilica piir antica dell'Oriente, do rifacimento e un restauro so-
scovo di Antiochia lu Pietro, a cui che doveva essere usata per il cul- ANZIANI: vedi Chiesa, ordina-
staDziale. Il secondo terremoto di mento e governo della
successe Evodio, e poi lgnazio di to di Roma; portava il nome di Antiochia, awenuto sotto il regno
Antiochia, che iu mattitizzato agll Cesare e ospitava anche una sua di Claudio (41-45 d.C.), arrecò
inizi del II sec. sotto il regno di statua. ln Antiochia egli inoltre ri- danni anche ad Efeso, Smirne e al-
Traiano (98-117 d.C.', Hist. Eccl. costtuì il Pantheon. che era in sta- APOCALITTICA
tre citta dell'Asia Minore.
3.36.2t 3.22). to di decadenza, e costruì (o rico- Il (calice d'argento di Antio-
La nostra conoscenza di Antio- struì) un teatro sulle pendici del chia> sarebbe stato rinvenuto in SoNiMArìlo - l- Dcfinizione di apocalitdca:
chìa si fonda su limitati scavi ar' monte Silpio. 2. Le origini deLl'apocalillica; 2.1 L'am-
qùesta città nel 1910. Colsiste in
cheologici, ma anche su un consì- F.rode il Grande cosTmì una bienre deÌl'apocàlitLica; 2.2.Escatologia e
una comune coppa d'argento in- apocalirticai 2..1 Profezia e apocaliltical
derevole numero di opere lettera- strada colonnata che percorreva la 2.4 Sapienza e apocaljitica; 2.5 Farisei_
terna, contenuta in ùn recipiente
rie antiche (Strabone, Evagrio, città in tutta la sua lunghezza, da
esterno d'argento dorato. Si è pen-
smo e apocalittica; 3. Le carat!€ristiche
Procopio, Libanio, Giuliano l'A- nord a sud, e la taglìava in due dell'apocalhtica; 3.1 Aspelti princjpali
sato che il motivo per cui si è fab- dell'apocalitticai 3.2 Gìi sce!ùi dell'apo-
postata, Giovanni Crisostomo, e parti (Giuseppe Fla"tlo, Bell. bricato un contenitore così bello calitlìca; 3.3 Dualismo Ìimitato; 3.3 1
soprattutto la Chronographía di t.2t.lr $ 425i A t. 16.5.3 $ 148). per una coPPa così ordinaria fos- Dualismo cronologico o escatologico;
Giovanni Malala, deM sec. Cesare Augusto visitò Antiochia
se che quest'ultima era il calice
3.3.2 Dualismo etico; 3.3.3 Dualismo psi-
cologico o microcosnicoi 3.4 L'altesa
d.C.). La città si estendeva su due volte e vi realizzò un vasto
programma edilizio che îinanziò usato da Gesu nell'ultima cena. mcssianicai 3.5 Il regno temporaneo dcl
un'area di circa 1 km e mezzo per
3, tra il fiume Oronte a ovest e il con il tesoro che aveva trovato in
Gli esperti datano però questa Mesia; 3.5.1 L'Apocalisse delle setlima
ner 3.5.2 4 Esdra; 3.5.3 2 Baruci 3.6
mo[te Silpio a est. Fu costruita se- Egitto dopo la sconfitta di CIeo- coppa tra il II e il VI sec. d.C, L'awersario escatolosico; 3.? La ùuova
.reà7ione o trasformazione del cosmo:,1.
condo uno schema ippodamico a paîra e di Antonio ad Azio neÌ 31 Paolo e I'apocalitlica eiùdaicai 4.1 Fon_
Vedi anche Batrl bai tr.lissrone;
reticolato (con Ie strade che si in- a.C. Alcuni templi e altri progetti tie p.oblemi; 4.2 I1 nùcleo e la struttùra
Pietro.
crociavano ad angolo retto e gli che vengono attribuiti a Tiberio del pensiero diPaoloi 4.3 Paolo comevi
furono probabilmente solo com- sionarjo e misticoi 4.4 Scenarl apocalit
edifici posti all'interno dei rettan- tici: ,1.5 Dualismo limilalo; :1.5.1 Duali-
BIBL. - Brown R. E. ' Meier J. P ,.4rlio-
goli), tipico delle citta elenistiche, pletati da lui, poiché erano già sta- chia e Rotna, chiese nadi.lells cattolitità smo Ùonologico o escatologjcoi 4 5.2
con isolati rettangolari di 110 me- ti iniziati da Augusto. arllca, Cittadella. Assisi i987; Cimok F., Duaìismo spaziale; 4.5.3 Dualismo etico;
tri per 57 circa. Era circondata da Una parte dell'attività edilizia antìoch oh îhe Onntes.Us Tan TmaMer 4.5.:1 Dùalismo psicologico o microco
kezi, lstanbul 1980; G. w Elderkin el al. smicoi 4.6 GesÌì Messiai 4.? La parusia
una cinta muraria costruita da Se- condotta da Tiberio nella città può (edd.), Antiach-on the'Olotrer, 5 voll., e il giùdizio; 4.8 La risurr€zionei 4.9
riúru r irrr-26r 4,i,1,4t p\rdL4 essere siaia causata da un incen- cofrm îee for th€ Excavation of Anlioch L'av!ersario cscatologico; 4. i0 II proble-
.rnÈ2hiirrFlì'e.it Àri'i.,',r F.rii:- dìo:,.()i)i)iato ad Antiochia ne1 and i$ Vicinity, Univenity Pr€ss, Prince ma di un reeno messianico remporaneo
Apocalittica 82 83 Apocalittica

II termine (apocalittica) è la le apocalissi che possediamo ven- tista, la rivolta di Teuda di cui par- sono luse insieme concezioni reli-
traslitterazione della parola greca gono ritenute pseudonime, atti- lano At 5.36 e Giuseppe Flavio, giose provenienti
dall'Occidelte e
apo k a lyps is, che sigr,iiica <scopri- buite cioè a eminenti figure dej- A nt . 20 .5 .l 9'7 -98 , e quella dell'a- dall'Oriente.
mento), (rivelazioneD, L'autore I'antico Israele o del Giudaismo, nonimo (egiziano) di At 21,38 e 2.1 L'ambiente dell'apocalitti-
dell'Apocalisse di Giovanri è sta- come Adamo, Enoch, Mosè, Da- Ciuseppe Flavio, .1t1. 20.8.6 $$ ca Il îatto che la maggior par-
to il primo, tra i cristiani e i Giu- niele, Esdra e Baruc. Solo le pir) t69-7 82i Be . 2,261-63); (3) l'apo- te delle apocalissi siano pseudoni-
dei, a usare tl tetmlne apokctllp antiche apocalissi cristiane, l'Apo- calisse, un tipo di letteratura in cui me ha reso difficile individuare le
si.r per descdvere il contenuto del calisse di Giovanni e Il Pastore dl rìcorrono queste concezioni nella situazioni sociali in cui esse sono
suo libro, che narra essenzialmen- Erma, vengono poste sotto il no- loro lorma piir caratteristica e state scritte e a cui intendevano
te una serie di visioni rivelate che me dei loro autori effettivi. Mol- completa e nella quale si parla del- fornire una risposta. Si è però so-
riguardano gli eventi che accom- to probabilmente si usavano que- la rivelazione di un sapere cosmi- stanzialmente d'accordo nel rite-
paglano la fine imminente del sti pseudonimi per fornire delle co e della fine del nìondo; (4) le nere che le apocalissi giudaiche
mondo pres€nte: (lQuesta è] la d- credenziali e rendere così piu ac- immagini dell'apocalittica, ossia i siano state scritte o rielaborate in
\elazioíe Íapokallpslsl di Giovan- cettabili le <rivelazioni>, in un diversi temi e motivi che costitui- tempi di crisi sociale o politica,
ni, che Dio gli diede per render no- momento in cui nella storia d'l- scono l'escatologia apocalittica e benché queste crisi possano esse-
10 ai suoi servi le cose che devono sraele la stima verso i proleti era che vengoDo usati in vari modi re state reali o anche solo Perce-
presto accadere) (Ap 1,1). In ri- scesa a un livello molto basso. n€ll'antica letteratura giudaica e pite come tali. Concentrando la
fedmento ad Ap 1,1 il termine Apocalittica è pertanto un termi- cristiana. prop a attenzione sul Periodo che
<apocalisser è stato usato a par- ne ùsato pei descrivere il tipo paÌ- Questa voce tratlerà dell'esca- va dal400 al 200 a.C., Ploeger ha
tire dalf inizio del XIX sec., quan- ticolare di attesa escatologica che tologia apocalittica e dei vari mo- pensato che nella comunità giudai-
do è divenuto comune a opera del- ha aaÍatletlzzato le apocalissi del di in cui Paolo ha adattato al Pro- ca postesilica vi fosse una netta di-
lo studioso tedesco F. Luecke Giudaismo antico e del Cristiane- prio pensiero teologico alcùni te- stinzione tra due gruppi, quello
(1791-1854), per indicare dei testi simo delle origini. Cli scritti reli- mi e alcune s1-rutture di fondo del- teocratico (la classe sacerdotale
che hanno un contenuto e una giosi giudaici comunemente rite- I'escatologia apocalittica. dominante), che interpretava l'e-
struttura simili a quelli dell'Apo- nuti apocalittici sono Dn 7-12 (l'u- scatologia apocalittica in termini
calisse di Giovanni. nica apocalisse dell'AT), i cinque 2. LE ORIGINI DELL'APOCA- politici, e quello escatologico (pre-
documenti che compongono 1 LITTICA - Si sono formulate cursore dei successivi fautori del-
1. DEFINIZIONE DI APOCA- Enoch Q-36, il Librc deí Yigilan- molte ipotesj sulle origini dell'a- I'apocalittica), che attendeva I'a-
îii 3'7-'ll, \e Parabole dí Enoch; pocalittica, ed esse hanno rispec- dempimento delle predizioni esca-
LITTICA -Apocalittica è un ter-
tologiche dei profeti. Piir recente-
mine moderno ùsato comùnemen- 72-82, il Libro dell'Astronomia: chiato spesso l'atteggiamento po-
te per indicare una visione dell'u- 83 -90, I' Apoca lisse degli animali: sitivo o negativo che gli studiosi mente P. D. Hanson ha ritenuto
niverso che ha caratterizzato alcu- 92-104,la Lettera di Enoch\, 2En, hanno assunto nei confronti del- che I'apocalittica sia uno svilup-
ne aree del Ciudaismo antico (200 4Esd, 2Bar, 3Bat el'Apocalisse di 1'apocalittica. Seguendo I'esempio po laturale del Profetismo israe-
a.C. - 200 ca. d.C.) e che si è con- A bram o . Le apocallssi del Cristia- di F. Luecke verso la metà del litico, dovuto alla lotta intema tra
cretizzata nell'attesa di ùn inîer- nesimo delle origini sono l'Apo- XIX sec., molti hanno visto l'apo- i profeti visionari e i sacerdoti ie-
vento ìmminente e decisivo di Dio caiisse di Giovanni e Il Pa'torc d] calittica in una luce favorevole, rocratici (sadociti), daM al IV
nella storia umana per salvare il Erma. considerandola uno sviluPpo del sec. a.C.
suo popolo e punirne i nemici, di- Bisogna distinguere quattro profetismo dell'AT dovuto alle di- 2.2 Escatologia e apocalittica
struggendo il presente ordine co- aspetti dell'apocalittica: (l)
l'esca- sillusioni del periodo postesilico, Di solito si è fatta una distinzio-
smico decaduto e ricostruendo o tologia apocalittica, che è un tipo tra cui la sottomissione a nazioni ne tra escatologia e apocalittica.
riportando il cosmo alla sua per- di escatologia che si trova nelle straniere e le tensioni all'interno Escatologia è un termine che è sta-
fezione originaria. La conoscenza apocalissi o è simile all'escatolo- della comùrità giudaica. Altri to usato a partire dal XIX sec. Per
dei segreti dell'universo (uno dei gia delle apocalissi, catatteizzala hanno visto invece una netta rot- indicare quella parte della teolo-
contributi forniti all'apocalittica dalla tendenza a considerare la tura tra la proiezia dell'AT e l'a- gia sistematica che tratta delle
daÌla tradizione sapienziale) e glì realtà dal punto di vista della so- pocalittica posteriore e hanno ri- realtà future sia individuali (mor-
imminenti piani escatologici di vranita di Dio (per esempio, 1'e- tenuto che molti elementi fonda- te. risurrezione, giudizio, vita eter-
Dio erano dvelati ad alcuni uomi- scatologia della comunità di Qum- mentali dell'apocalittica abbiano na, paradiso e inferno) sia collet-
ni attraverso sogni e visioni, e le ran, quella di Gesu e quella di avuto origine nell'antico Iran e tive (per eserì1pio, la venùta del
apocalissi che questi ultími scrive- Paolo); (2) I'apocalittica o mille- siano penetrati nel pensiero giu- Messia, la grande tribolazione, la
vano grano anzitutto la nallazl0- narismo, una forma di comporta- daico nel periodo ellenistico risurrezione, il giudizio, la secon-
ne delle visioni che essi avevano - mento collettivo fondato su que- (400-200 ca. a.C.), oppure siano da venuta di Cdsto, il regno mes-
(r drlo 5raLÉ s urrca L< sie concezioni ípei esempio, il mo- derivati dalle tendenze sincretisti- sianico temporaneo, la nuova
l,:ic <.ia iin angeir: iiiieipiet€. Tuite ,.,iii:,:lLo guiii:.iLo iia Giovanni Bat- che di questo Periodo, quando si creazione dell'universo). Si è an-
Apocalittica 84 85 Apocalittica
che distinto spesso tra escatologia Molti studiosi hanno ritenuto che relativa a Ciuseppe e Daniele, i Vi sono alcuni elementi dell'e-
profetica ed escatologia apocalit- vi
sia Ìlna rottura sostanziale tra quali erano in grado di chiarire scatologia apocalittica su cui gli
rica, e ciò è ùtile per vedere quale il proîetismo e 1'apocalittica. C. con la loro sapienza il significato studiosi sono abbastanza d'accor-
continuità e quali mutamenti si von Rad, per esempio, ha respin- di sogni rìvelatori e ambigui (Cn do: (1) ll dualismo cronologico tra
siano verificati nelle attese escato- to la tesi che le radici principali 40,8i 4l,25 .39: Dn 2, l9-23 .30.45; il mondo presente e quelio futù-
logiche israelitico giudaiche. Se- dell'apocalittica debbaIIo trovar- 5,II-12). La figura dell'angeh.s i - ro. (2) La rottura radicale tra il
condo questo modello, la profe- si nel profetismo israelitico. Per lelples (<angelo inteiprete))) ricor- mondo presente e quello futuro,
zia escatologica era ùna prospet, von Rad I'apocalittica consiste in re spesso nelle apocalissi giudai- unita a un pessimismo nei con-
tiva ottimista, la quale pensava un netto dualismo, una lrascen- che, dove assume una funzione Lonîi dell'ordine presente e a una
che Dio avrebbe ristabilito in fu- denza radicale, un sottofondo eso- analoga: è un essere sopraùnatu- speranza nell'ordine del mondo
turo le condizioni idilliache delle terico e gnostico. Secondo questo rale che è in grado di interpretare luturo. (3) La divisione della sto-
origini attraverso gÌi eventi della studioso, l'apocalittica è derivata il significato proîondo dei sogni e ria in diverse età (quattro, sette,
storia. i profeti d'lsraele annùn- dalla letteratura sapienzìale del- delle visioni di carattere apocaìit- dodici) che rispecchiano un piano
ciavano al re e al popolo i piani l'AT. Tra i diversi temi comuni al- tico (Dn 7-12; Zc l-6.4Esù. prestabilito della storia. (4) L'ar-
di Dio su Israele, in termini che re- la tradizione sapienziale e alla let- 2.5 Fariseismo e apocalittica - tesa della venuta imminente del re-
stavano strettamente collegati con teratura apocalittica, i quali con- L'opera monumentale di G. F. gno di Dio, quando Dio manife-
i fatti e i processi reatì di ordine fermerebbero che vi è un legame Moore sul Giudaismo. in tre vo- sterà il suo giìrdizio sùlle realtà del
storico e politico. La profezia con, tra quesîi due tipi di letteratura, lumi, si îondava sul presupposto mondo presente. (5) Una prospet-
sidera il fùturo come uno svilup- si possono segnalare j seguenti: (1) che il Giudaismo (normativoD dei tiva cosmica nella qùale la sorte
po del presente, mentre I'escato- sia i sapienti che gli apocalirtici so- prini secoli dell'era cristiana, (l'e ildividuale non è piu racchiusa in
logia apocalittica vede il futuro ir- no detti ((sapientiD e tramandano poca dei Tannaim), non includes- qùella dì una realtà colìettiva co-
rompere nel presente; la prima è il loro pensiero in forma scritta, se l'apocalittica giudaica. Allo me Israele o il popolo di Dio, e la
essenzialmente ottimista, mentre sottolineando spesso la loro par- stesso modo, A. Schweitzer ha te c si imminente non è ristretta a
la seconda è pessimista. ticolare (conoscenza> e l'antichi- nùto nettamente distinti tra loro luoghi particolari, ma si estende a
2.3 ProÌezia e apocaliftica Il tà di questo sapere; (2) ambedue I'insegnamento degli apocalittici (e tùtto il cosmo. (6) Un intervento
problema delle relazioni tra pro- manifestano tendenze individuali- perciò anche di Gesù) e quello dei poÍentoso di Dio che porterà la
fezia e apocalittica è solo un aspet- stiche e universalistiche; (3) ambe- rabbini. Ma il fatto che i farisei salvezza ai giusti, intesa come un
to del problema più generale che due si occupano dei misteri del abbiano accentuato così tanto la cùpero delle condizioni edeniche.
riguarda il grado di continuità o mondo da un punto di vista cele- risurrezione, il mondo futuro e il (7) L'introduzione di angeli e de-
di discontinuità che si vuol vede- ste; e (4) ambedue rivelano una Messja rende diflicile distinguere moni per spiegare gli eventi stori-
re tra I'apocalittica giudaica e le concezione deterministica deila chiaramente le concezioni politi- ci ed escatologici. (8) L'introdu-
precedenti tradizioni religiose e storia. che e religiose degli apocalittici da zione di un nuovo mediatore con
politiche d'lsraele. È importante L'ipotesi che la sapienza d'l- quelle dei îarisei, anche se questi funzioni regali.
constatare che il profetismo e l'a- sraele, e nonil profetismo, sia la ultimi sono rimasti deìusi su mol- Questi elementi non soflo gli
pocalittica presentano elementi di madre dell'apocalittica giudaica ti aspetti dell'apocalittica dopo I'e- unici, ma sono sufîicienti a illu-
continuità e di discontinuità. Il non ha trovato molti sostenitori, sito disastroso della prima 1ìvolta strare gli aspetti pial caratteristici
forte contrasto che si vede spesso almeno nella forma proposta da contro Roma (66 73 d.C.). V'/. D. dell'apocalittica e della sua visio-
tra profezia e apocalittica può es- von Rad, Vi sono certo dei lega- Davies ha individuato diversi le- ne del mondo.
sere talvolta attutito se si scopre mi tra Ia sapienza e l'apocalittica gami tra I'apocalittica e il îarisei- 3.2 Gli scenari dell'apocalittica
che anche il profetismo ha subìto (Sap'7,2'7', Sir 24,33), due realtà smo: (1) uno stesso atteggiamen- Poiché le narrazioni che descri-
molti mutamenti e che vi sono nu- che tra l'altro si esprimono attra- to e una stessa venerazione vetso vono gli eventi ielativi alla îine del
merose somiglianze tra il profeti- verso la scdttura. La tradizione sa- la fólr; (2) una stessa visione di mondo presente e alf instaurazìo-
smo tardivo e la prima apocalitti- pienziale d'Israele ha costiruito alcuni elementi escatologici come ne di quello futuro si iondano es-
ca (Hanson). Vi sono libri profe- senza dubbio uno degli elementi le tribolazioni che caratterizzeran- senzialmente sugli usi e i costurlli
tici tardivi in cui si manifestano che hanno influenzato maggior-- no I'epoca messianica, il ritorno del loro ambiente, le descrizioni
tendenze che in seguito si sono svi- mente I'apocalittica giudajca. E degli esiliati, i giorni del Messia, degli eventi futuri risultano diverse
luppate in maniera più ampia nel- però importante distinguere due la nuova Gerusalemme, il giudizio tra loro e anche poco coerenti. Se
l'apocalittica giudaical essi com- tipi di sapienza: la sapienza dei cla Geenna; (3) una stessa tenden- si vuol tracciare una sintesi della
prendono le visioni diZc l-6 (ó,o^ proverbi e la sapienza mantica. za populista e scolastica. grande varietà degli scenari apo-
ve è presente un angelo interpre- Questo secondo tipo dguarda an- caliîtici che si ritrovano nella let-
te), Is 24-27 e 56-66, Gioele e Zc che il compito del (sapiente>> nel- ]. CARATTERISTICHE DEL- teratura apocalittica, bisogna per-
9-14. Ì'inte.pretare i sogni, come si ve- I,'APOCALITTICA.3.l tanto mettere in evidenza gli ele-
2.4 Sapienza e apocalittica - de anche nella tradizione bibÌica Aspetti principali dell'apocalittica menti piu caratteristici che com-
Apocalittica 86 8'7 Apocalittica
paiono in tale letteratura. L'apo- sione dualistica della realtà: (1) ll me categorie morali del bene e del turale (Pr. Sal. l7), ispìrandosi a
calittica e l'escatologia apocalittica dualismo cronologico o escatolo- male, trovano un'analoga corri- un periodo storico perîetto; Ìa me-
si fondano sulla concezione che gico distingue nettamente tra que- spondenza nella lotta tra il bene e moria del passato veniva proietta-
I'ordine perverso e oppressivo del sro mondo e quello iuturo. (2) tl il male sostenuta a livello indivi- ta nel futuro. Il messianismo uto-
mondo presente è posto sotto il dualismo etico si fonda sulla di- duale. In alcune correnti del pen- pico prevedeva un'era futura su-
controllo temporaneo di Satana e stinzione morale tra il bene e il siero apocalittico giudaico, e so- periore a ogni realtà conosciuta.
dei suoi complici umani. L'ordi- male e vede I'umanita divisa in prattutto nella comunità di Qum- l1 messianismo giudaico attende-
ne perverso d€l mondo presente due gruppi, i buoni e i cattivi, che ran e negli ambienli da cui deriva va ùon Ia restaurazione di una di-
sarà presto distrutto da Dìo e sa- rispecchiano un'analoga divisione il Testamenlo dei Dodici Pqtrìar- nastia, ma la venuta di un re mes-
rà sostituito da un ordine perfet- tra forze soprannaturali buone e cri, si credeva che Dio avesse crea- sianico inviato da Dio a ripristina-
to, corrispondente a quello dell'E- cattive. (3) Il dualismo psicologi- to due spiriti, lo spirito della veri- re le fortune d'Israele (vedi Re-
den. Nel tempo presente, domina- co o microcosmico è un'interioriz- tà e lo spirilo dell'errore (ossia lo staurazione di tsraele). Ma in
to dal male, il popolo di Dio è so- zazione del modello delle due età spirito cattivo chiamato Belial, quanto simbolo teocratico il Mes-
lo una minoranza oppressa ch€ at- e vede le forze del bene e del male IQS I,l8-24; Test- Giuda 20,1-5: sia non è un elemento essetziale,
tende con ansia I'intervento di Dio in lotta tra loro per acquistare il cfr. anche Gv l4,l'l;15,26:16,13; poiché non costituisce una compo-
o del suo inviato particolare, il predominio in ogni individuo. lGv 4,6), e che gli uomini fossero nente invariabile di ogni attesa
Messia. Il passaggio dal rnondo 3-3.1 Dualismo cronologico o posti sotto l'uno o sotto I'altro; escatologica giudaica- Una simjle
vecchio a quello nuovo, la fine del escalologico - La concezione di il principe della luce controlla la îigura, per esempio, non ha alcu-
mondo vecchio e I'inizio di quel- due età successive, o due mondi, vita dei figli della giustizia, men- na funzione nello scenario escato-
lo nuovo, saranno accompagnati si è sviluppata gradualmente nel tre I'angelo delle renebre domi- logico di Gioele, ls 24-27, Danie-
da una serie di battaglie finali Ciudaismo. La prima ricorenza na sui figli della menzogna (lQS le, Ben Sira, Giubíleí, Apocolisse
combattute dal popolo di Dio con- dell'espressione rabbinica <il mon- 3,17-4,1: 4,2-lI: IQM 13,9-12). di Mosè, Tobra, 1 e 2 Maccabei,
tro gli alleatì umani di Satana. do futuro) si trova in 1E? 71,15 Tuttavia, anche i peccati dei figli Sap]erza, lEn I-36 (rI Libro dei
L'esito però è già scontato, perché (200 ca. a.C.). La dottrina delle della luce sono causati in ultima Vigilantù e 90-104 (ta Lellera di
i nemici di Dio sono predestinati due età è però pienamente svilùp- analisi dallo spirito dell'errore, Enoch\, 2 Enoch.
alla sconfitta e alla distruzione. pata verso il 90 d.C., poiché se- poiché ambedue gli spiriti lottano 3.5 Il regno temporareo del
L'inaugurazione del mondo nuo- condo 4Esd 7,50 (l'Altissimo non per la supremazia nel cuore del- Messia - L'apocaÌittica giudaica
vo inizierà con l'avvento di Dio o ha fatto una sola età, ma due) l'individuo (lQS 4,23'26i Test. è poco coerente per quanto riguar-
del suo inviato per giudicare i mal- (cfr. /Esd 8,1). Il giorno del giu- Aset 1,3-5). Però il dominio del- da la venuta del regno di Dio. Al-
vagi e ricompensare i giusti, e si dizio è visto come il punto di di- lo spirito dell'errore è limitato nel cuni pensavano alla r ealizzazione
concluderà con una nuova crea_ visione tra le due eta (4Esd'7,113)i tempo, poiché Dio alla line lo di- di un regno eterno, ma altri attcn-
zione o una trasformazione dell'u- <ll giorno delgiudizio rappresen- struggerà (1QS 4,18-19). La dot- devano un regno messianico tem-
niverso. terà la fine di quest'età e l'inizio t na secondo la quale lo spirito poraneo a cui sarebbe seguito un
3.3 Dudismo limitato - Uno dell'età futura immortal€)>. della verità e lo spirito dell'errore regno eterno (lCor l5,U). La no-
degli elementi fondamenlali che 3.3.2 Duolismo etico - Dtr sono in lotta tra loro per ottenere zione di un regno messianico tem-
caratterizzano I'apocalittica è la 12,10 distingue tra (empi)) e (sag- la supremazia sull'individuo è si- poraneo che avrebbe dovuto co-
convinzione che il cosmo è diviso gbri il Librc deiGiubilei distingue mile alla dottrina rabbinica della slituire un punto di passaggio dal
tra due forze soprannaturali op- tra gli Israeliti che sono (il popo- tendenza buona e della tendenza mondo presente e corrotto a quel-
poste, Dio e Satana, che rappre- lo giusto)r (Glró. 24,29), <una ge- cattiva. lo futuro, dalla monarchia alla
sentano sul piano morale il bene nerazione giusta) (Giub, 25,3), e 3,4 L'attesa messianica - Il teocrazia, risolveva il problema
e il male (dualismo cosmico), Tut- i Gentili che sono pec caLori (Giub. m€ssianismo non era un elemen- del come si dovesse intendere il
tavia la concezione giudaica di Dio 23 ,24t 24,28); cos\ pure , la Rego- to invariabile dei vari modelli esca- passaggio dal Messia aì regno eter-
come signore assoluto implica an- la della guerru di Qvmran dislin- tologici che vennero a formare I'a- no di Dio (là dove questa nozione
che che egii è all'origine del male gue tra il popolo di Dio e i Kittîn pocalittica giudaica. Durante il pe- era presente). In genere nel pen-
e che il dualismo del bene e del (lQM 1,6; 18,2-3) e il Testqmen- riodo del Secondo Tempio vi era- siero apocalittico giudaico il regno
male che n€ risulta non è eterno to dí Aset coîtrappone il <popo- no almeno due tipi principali di di Dio ha un'importanza maggiore
né assoluto (diversamente dal dua- lo buono e con una sola faccia)) messianismo giudaico, quello dj rispetto alla figura di un Messia.
lismo dell'antica religione ftanica), (Test. Aser 4,1) al (popolo con restaurazione e quello utopico. ll Un interregno messianico è perciò
ma è limitato. Questo dualismo due facce) (Test. Aset 3,1). primo prevedeva la restaurazione un'anticipazione dello stato per-
cosmologico essenzialmente piil i- 3.3.3 Dualismo psicologico o del regno davidico e si fondava feîto ed eterno che esisterà quan-
stretto si manifesta nell'apocalit- microcosmico - In questo îipo di sull'attesa del miglioramento e do saranno ripristinate per sempre
tica giudaica nelle diverse espres- dualismo le forze soprannaturali della perfezione del mondo pre- le condizioni primordiali. Esso è
sioni, tra loro collegate, di una vi- cosmiche e antitetiche. intese co- sente attraverso uno sviluppo na- temporaneo, poiché 1o si descrive
Apocalittica 88 89 Apocalittica
come una realtà in cui conlluisco- sia avrà un suo ruolo nel regno seguitare il popolo di Dio. Queste tive divine che i Romani loro con-
no alcune caratteristiche del mon- eterno e teocratico che si instau- due tradizioni sono delle storiciz- temporanei consideravano strava-
do presente e quelle del mondo fu- rerà con la risurrezione. zazioni dell'antico mito della lot- ganîi e che recavano olfesa ai Giu-
turo. Nell'apocalittica cristiana 3,5,3 2 Batuc - Dopo dodici ta primordiale. Una di esse presen- dei. L'altra îradizione riguarda il
quest'attesa di un r€gno messiani- t
tempi di bolazione (28ff 2'7 ,l-5) ta la figura di ùn dominatore ti- falso profeta che compie segni e
co temporaneo si rispecchia chia- il regno messianico sarà un pedo- rannico ed empio che sorgerà nel- prodigi per legittimare il suo îal-
ramente in Ap 20,4-6 e secondo al- do di grande abbondanza, che ini- l'ultima generazione per diventa- so insegnamento (Dt 13,2-6). Tal-
cuni anche in lCor 15,20-28 (cfr. zierà con la venuta del Messia re I'avversario principale di Dio o volta Satana e l'awersario esca-
sotto). E la stessa attesa si dtro- (2Bar 29,3) e si concluderà con del Messia. Questo rappresentan- tologico vengono identificati in
va solo in tre apocalissi del Giu- il suo ritorno r\ella glotia (2Bor te di Satana guiderà Je lorze del un'unica persona, come in O/".
daismo antico, l'Apocalisse del- 30,1). Gli eletti che vivranno du- male nella battaglia finaÌe tra que- Sib. 3,63-14 e ]n Ascls 7,l-'7, do-
le Setlímdne, ossia l-En 91,1-10; rante il regno messianico si uni- s1e ultime e il popolo di Dio (lQM ve Nerone (l'avversario escatolo-
93,12-17 (scdtto tra il 175 e il 167 ranno allora ai giusti nella risur- l8,l; IQS 4,8-18: Test. Dan 5, gico) è ritenuto l'incarnazione di
a.C.\, 4Esd 1,26-44:, 12,31-34 rezione, ma le anime dei malvagi to-lti ApMos 8). Belial (= Satana).
(scritto verso iI 90 d,C,) e 2Bar dovranno subire il gr.udizio (2Bar La storicizzazioÌìe del mito della 3.7 La nuova crcazione o am-
29,3-30,1: 40,1-4: 12,2-7 4,3 (sctit- 30,1-5). L'autore suppone, piu che lotta s; trova già nell'AT, dove ci slormazione del cosmo - In Is
to verso il 110 d.C.). Alcuni han- dire espressamente, che coloro che si serve lalvolla delle figure mo- 66,11 e 66,22 sl rlevede la creazio-
no voluto vederla anche in 2t sono vissuti durante il regno mes- struose e caotiche di Raab e del ne di un nuovo cielo e di una nuo-
32,2-33,1 e Giub. I,27-29; 23, sianico saranno trasformati nello Leviatan per simbolizzare oppres- va teÍa. La creazione nuova o rin-
26-31, ma qui l'eviderza non è co- stato di risurrezione, come i giu- sori stranieri, come per esempio Ììovata viene considerata nella let-
sì chiara. sti risorti. ln 2-Bal 39-40 la previ- l'Esirro (Saì 14,14: 81,4: Is 30,7i teratura apocalittica come l'azio-
sta caduta del quarto regno (Ro- Ez 29.3 : 32,2-4\. Alcune tradizio- ne escatologica finale. Nella sua
i.5.1 L'Apocalísse delle settima-
ma) sarà seguita dalla rivelazione ni dell'AT stanno all'origine del- essenza! I'attesa di una nuova
ne - ln lEn 93,3'10 e 9l,ll-17, del Messia (2Bat 39,7), che di- la posteriore concezione apocalit- cleazione o di una creazione dn-
un'antica apocalìsse inserita nel-
struggerà gli eserciti dell'empio tica deìl'avversario escatologico, novata costituisce l'applicazione
la Lettera di E/toch (1En9l-lO4),
dominatore finale, ì1 quale sarà quale sì intravede nella figura di particolare dello schema delle due
la storia viene divisa in dieci setti
condotto a Sion come prigionie- Gog, il re di Magog nell'oracolo età, dove la prima creazione vie-
mane (ossia dieci età), con un re-
gno temporaneo non messianico
ro e ivi sarà giudicato e condan- su Gog e Magog dì Ez 38-39 (cfr. ne identificata con il mondo pre-
nato dal Messia (2Bat 40,1-2). Il Ap 20,8: 3En 45,5), nell'accen- sente e corrotto e la creazione nuo-
che si instaura nell'ottava settima va o rinnovata viene identificata
regno del Messia durerà <per sem- no a un vago <nemico del Nord>
Da e un regno eterno che giunge preD, ossia finché non sarà termi- di alcune profezie dell'AT (Ez con il mondo futuro. Benché vi
nella decima (lEn 91,11-l'l\. nato il mondo della couuzione, e 38,6.15; 39,2; Ger l,l3-15;3,18; siaflo molti riîedmenti alla nuova
3.5.2 4 Esdrc Secondo lEsd qùesto significa che questo regno 4,6: 6,1.22) s nella descrizione di creazione nella letteratura apoca-
7,26-30 il Messia apparirà negli ul- è temporaneo, ma di una durata Antioco IV, ìl (piccolo corno> di littica giudaica, non sempre è chia-
timi giorni e vivrà con i giusti per non precisata. I\î|ne, it 2Bar Dn 7-8, considerato I'oppressore ro se l'ordine presente della crea-
quattrocento anni, alla fine dei 12,2-74,3 ilMessia geerriero Édu- del popolo di Dio. In particolare, zìone venga ridotto al caos prima
quali egli morirà assieme a tutti i nera tutte le nazioni, risparmian- il re greco-siriaco Antioco IV Epi- della nuova creazione (lEn 72,1;
popoli della terra e il mondo tor- done alcune e condannandone al- fane (175-164 a.C.), le cui impre- 91,16; Or. Sib. 5.212; Giub. I,291'
nera ai sette giorni del silenzio ori- te (2Bor 12,2-6). Dopo questo se contro il popolo giudaico ven- 4,26; LAB 3,lO: ApEl 5,38; 2Pt
ginario. Awerra allora la risurre- tempo di giudizio vi sarà un'era in gono descritte in lMac 1,20-61 e 3,13; Ap 2l,l; cfr. zcot 5,l'7;Gal
zione (4Esd 7,32) e l'Altissimo si cui le condizioni edeniche saran- 2Mac 5,11-6,11, viene presentato 6,15), oppure se si pensi alla rin-
sieded sul trono del giudizio e giu- no ripristinate svlla tetrc (2Bar come una figura mitologica apo- novazione o alla trasformazione
dicherà tutte Ie nazlorr (4Esd 73,1-7). Come in 4 Esd,"a, il Mes- calittica in Dn 11,36-39, dove egli del mondo presente (.f,Er 45,4-5;
7,36-43). In 4Esd 12,31-34, d'a\- sia non ha alcun compito pafiico- pretende di essere Dio o simile 2Bar 32,6t 44,12i 49,3;51,2; LAB
tra parte, il Messia davidico si sie- lare nel regno eterno che si inau- a Dio (Dn 11,36-37l' Or. Sib. 32,l'7 t 4Esd 7 ,30-31,7 5; cfr. anche
derà sul trono del giudizio e do- gurerà dopo che egli sarà stato as- 5,33-34; Irc16 4,6;2En ltec. Il Rm 8,21). In molti di questi passi
po aver riprovato gli empi e i mal- sunto in cielo. 29,4). I'immagine della creazione nuova
vagi li distruggera GEsd 12,32). 3,6 L'awersario escatologico - Piu tardi le caralteristiche del- o rinnovata si fonda sulle condi-
Questo giudizio a opera del Mes- Nell'apocalittica giudaica vi sono I'avversario escatologico furono zioni edeniche che sarebbero sta-
sia precederà quello finale tenuto due tradizioni che parlano di una ampliate e colorite da tradizioni te presenti sulla teira prima della
da Dio, dopo che sarà sopraggiun- ligura escatologica che agisce in che si formarono attorno agli im- caduta di Adamo ed Eva.
ta la îine (4Esd 12,34). lt 4 Esdra, nome di Satana, o Belial, nel lar peratori romani Nerone e Caligo-
però, non si dice mai che il Mes- deviare, nell'ostacolare e nel per- la, i quali si attribuivano preroga- 4. PAOLO E L'APOCALITTI-
91 Apocalittica
Apocalittica 90
dono in Cristo (un'id€a che è par- paoline, tre dei quali riguardano
CA CIUDAICA - 4.1 Fonti e esse sono delle comunicazioni pa- la parusia di Gesìr (lTs 4,13-18;
problemi - I critici ritengono che ticolarmente viva in Rm 9-l l), e
storali contingenti, Inoltre, il col- (2) l'escatologiaapocalittica. Tut- 2'îs 1,5-12; lCor 15,51-57) e il
le sette lettere riconosciute gene- p4s îondamentale costituito dalÌe
tavia la storia della salvezza el'e- quarto è la cosiddetta <<apocalis-
mlnente come paoline costituisca- sette lettere difficilmente può rap- paolina)), che parla della venu-
scatologia apocalittica non posso- se
no un buon punto di padenza per presentare la fonte genuina del
analizzare la teologia paolina. Tali pensiero paolino. Nonostante le
no essere considerate due realtà ta dell'awersario escatologico
antitetiche, poiché la seconda è so- (2-ls 2,1-12). Vi è anche un certo
lettere sono Romani, I e 2 Corin- numerose diîficoltà, sono stati fat-
lo una versione più specifica e par- numero di scenari più limitati, che
zi, Galati, Filippesi, 1 Tessaloni- ti molti sforzi per capire la coeren-
ticolare della prima. Si continua però sembrano essere delle formu-
cesi e Filemone. Le lettere sulla cui za del pensiero paolino e per po- le stereotipe e perciò di origine
comunque a discutere se quesÎi te-
autenticità resta qualche dubbio (2 ter definire, di conseguenza, qua- prepaolina o extrapaolina (lTs
mi costituiscano l'orizzonte o il
Tessalonicesi e Colossesi) o Ia cui le ne sia il nucleo fondamentale o
nucleo del peúsiero di Paolo. 1,9-10; 3,13;5,23).
autenticità paolina viene di solito il centro. Alcuni ritengono che 4.3 Paolo come visionado o mi- 4.5 Dualismo limitato La vi-
negata (Efesini, I e2Timoteoe neppure Paolo si preoccupasse di sione paolina del regno di Dio
stico - Cli autori delle apocalis-
Tito) possono essere usate solo per sapere quale losse questo (nu- si, benché nascondessero la loro (Rm 9-11) è chiaramente collega-
ricavare dati supplementari rispet- cleo)) e dùbitano che la documen- ta alle concezioni dualistiche di
identità dietro pseudonimi, riceve-
to a quelli forniti dal corprs di tazione che si può ricavare da set- vano le rivelazioni divine attraver- fondo dell'apocalittica giudaica
queste sette lettere. Il libro degli te lettere occasionali sia adeguata
so visioni; per
per questo motivo le del periodo del Secondo Tempio.
Atti è un'altra fonte importante a questo scopo. I temi principali
che scrivevano erano
apocalissi che 4.5.1 Dualísmo cronologíco o
per conoscere la vita di Paolo, ma con cùi si è voluto identificare il
strutturate come narrazioni di vi- escatologico In continuità con
anche quest'opera deve essere uti- messaggio centrale del pensiero di
sioni che di fatto essi ricevevano il pensiero dualistico cronologico
lizzata solo per integrare il nucleo Paolo sono: (l) il vangelo, (2) la dell'apocalittica giudaica, anche
o asserivano di ricevere. Vi è una
delle lettere autentiche. cristologia, (3) la morte e la risur-
stretta relazioDe tra il misticismo Paolo ha sottolineato l'opposizio-
Uno dei problemi principali che rezione di Gesir, (4) ì'essere <in ne tra l'età presente e quella futu-
giudaico della Merkabah (foíd'a-
caratterizzano lo studio della vita C slo)) (categorie di partecipazio- to su Ez 1; vedi Giudeo, Paolo ra della salvezza (Gal 1,4; Rm
e del pensiero di Paolo è quello di ne), (5) l'ecclesiologia (redi Chre-
stabilire îiro a che punto sia legit-
come; Mistica) e 1'apocalittica 8,18; lcor 1,26; cfr. Ef 5,16) e ha
sa), (6) la giustiîicazione medìan- (Cruenwald), benché le visioni pensato di vivere alla fine dei tem-
timo definire (apocalittico> il pen, te la îede (la concezioùe luterana pi (lcor 10,11). Tuttavia egli ha
fuori del corpo fossero più comuni
siero dell'apostolo. Vi è un forte tradjzionale) e (7) l'antropologia modificato notevolmente la netta
nel primo e le ascensioni al cielo
consenso sùl fatto che Paolo sia (F. C. Baur; R. Bultmann). E pe-
con il corpo pirì comuni nella se- dìstinzione che l'apocalittica po-
inîluenzato dall'escatoìogia apo- rò evidente che questi argomenti neva tra queste due età. Egli ha in-
conda. Anche se non ci sono Pro-
calittica, ma resta molto proble- si richiamano tra loro, per cui di- teso la morte e Ìa risurrezione di
ve che Paolo abbia sc tto un'apo-
matico vedere fino a che punlo venta ùna questione di sfumatura
calisse, egli afferma di aver ce- Gesì1, già awenute, come eventi
egli abbia modiiicato l'apocalitti- scegliere quale sia il nucleo del
vuto delle dvelazioni atfav€rso vi- cosmici escatologici che separano
ca alla luce della sua fede in Cri- pensiero paolino. È chiaro, ad <questo mondo>) (RÍt 12,2; lcot
sioni o esperienze estatiche (Gal
sîo. Baumgarten sostiene che Pao- esempio, che Ia dottrina polemi- 1,20; 2,6), o (questo mondo per-
1,11-17; lCor 9,1; 15,8; cfr- At
10 demitizza le tradizioni apocalit- ca della giustificazione mediante (Gal 1,4), dal (mondo fu-
tiche applicandole coerentemente la fede è un aspetto della cristolo-
9,1.-9: 16,9; 18,9-lO; 22,6-ll: verso>>
11 ,21:,26,12-18:21 ,23-24). In Gal turo). Questo mondo presente è
alla vita attuale della comunità. gia, e che l'antropologia e I'eccle-
Un altro problema riguarda la siologia sono due modi di consi-
l,l2 egli parla dell'esperienza a\,'u- sotto il dominio di forze demonia-
ta sulla via di Damasco come di che che però saranno ridotte al
questione dell'origine del pensie- derare la posizione del cristiano in
ùîa (rpokalypsis (<(i'r elazione>) da nùlla (lCor 2,6-7; vedi Principati
ro apocalittico di Paolo. Baum- quanto persona individuale e
garten (43-53) ha affermato per parte di Gesù Cristo, e in 2cor e potestà).
membro del popolo di Dio.
es€mpio che le tradizioni apocalit- Altri hanno ritenuto che sia piu l2,l egli parla di <<visioni e rive- La fede di Paolo nella risurre-
lazioni lapokalypseisl del Sìgno- zione di Gesù Messia lo aveva con-
tiche sono giunte a Paolo tramite importante individuare la struttu- vil'ìto che gli eventi escatologi-
gli ellenisti di Antiochia. ra del pensiero di Paolo. Le due
re), che si riferiscono forse alla
4,2 Il nucleo e la struttura del proposte più rilevanti riguardano: sua espedenza personale. Ed è ci avevano già cominciato a rea-
probabile che sia lui stesso I'uomo lizzarsi nella sto a e che la ri-
pensiero di Paolo - La comples- (1) la storia della salvezza, ossia la
di cui dice che è salito al terzo cie- surrezione di Gesìl rientrava nel-
sità del pensiero paolino è accre- concezione che Dio è I'agente l'attesa tradizionale giudaica del-
sciuta dal fatto che la nostra do- principale della storia e ha un pia- lo, dove ha udito cose ineflabili
(2cor 12,l-10). la risurrezione dei giusti (1cor
cumentazione si fonda sù lettere no di salvezza per l'umanità îin 4.4 Scenari apocalittici Vi so- 15,20-23). Per Paolo iì tempo pre-
occasionali, scritte in contesti mol- dalf inizio, il quale in un primo sente è un periodo che si colloca
no quattro scena apocalittici, re-
to diversi allo scopo di affrontare momento si è concretizzato in lativamente ampi, nelle lettere tra la morte e la risurrezione di
problemi e qÌlestioni particolari; Israele e poi in tutti coloro che cre-
Apocalittica 92 93 Apocalittica
Cristo eil suo torno nella gloria, velli: cieÌo, terra e sreol. euesta
quando coloro che crederanno nel della benevolenza e del dominio di sione microcosmica, una forma
concezione è passata all,antico sé (Cal 5,22-23\. Vi è una somi- cristianizzata di escatologia apo-
vangelo condivideranno i beni sal- Giudaismo, anche se l,accentua-
vifici del mondo fururo (cal 1,4; glianza sostanziale tra gli elenchi calittica. In altre parole, la strut-
zione della trascendenza di Dio, (o cataloghi) di IQS 4,2-6.9-ll,
2cot 5,11). Questo periodo prov- tum apocalittica deÌla storia vie-
che ha catatterizzato più tardi il
visorio è caratterizzato dal dono dove le virtil che sono frutto del- ne ritenuta esemplare e fondamen-
Giudaismo del Secondo Tempio,
escatologico dello Spirito di Dio. lo Spirito di verità sono in oppo- tale per capire la natura umana.
supponeva una distinzione anco-
presente in generale nella comuni- sizione ai vizi fomentati dallo spi- In realtà, l'uomo è posto al cen-
ra piil netta tra ii mondo celeste
tà cristiana e in particolare in al- e quello terreno. Questo dualismo
rito dell'errore, e quelle di Gaì tro della storia nel senso che den-
cuni credenti che ne sono membri 5,16-24, dove i vizi sono il prodot- tro di lui si svolge la lotta tra le due
spaziale (il cielo come abitazione
(Rm 8,9-ll; lcor 6,19; t2,4-tti to della carne, mentre le virtù so- potenze che dominano il cosmo.
di Dio e dei suoi angeli, la terra
1Ts 4,8: rediSpirito Santo). Ben- no il frùtto dello Spi to. Satana Come Ìa forma cristiana di apo-
come abitazione degli uomini) cor-
ché non usi direttamente I'espres- rispondeva a quello cronologico o
viene menzionato spesso come calittica, adottata da Paolo, è ca-
sione <<mondo futuro)r in 2cor l'aweruario soprannaturale di Dio ratterizzata da un dualismo stori-
escatologico nel senso che il regno
5,1? e Cal 6,15, Paolo usa però e dei cristiani e come la fonte del co ed escatologico che vede con-
di Dio, o l'età fùtura, era la real-
<nuova creazione>, un'espressio- tà celeste che avrebbe sostituito la
male nel mondo (Rm 16,20; lCor trapposti il vecchio e il nuovo
ne che ha chiari riferimenti apo- realtà teÍena della presente età
'7,5i 2cor 2,Il: 1l,l4i 12,7; lTs mondo, così la sua concezione del-
calittici (ls 65,17; 66,22; Ap 2t,11. malvagia. Per Paolo, (le cose vi-
2,l8). la natura umana rispecchia un'a-
Anche se la consumazione finale 4.5.4 Dualismo psicologico o naloga struttura dualistica. Ciò ri-
sibili sono d'un momento, quelle
è ancora riservata al futuro, per i invisibili sono eterneD (2cor 4,18: microcosmico Se si tiene pre- sulta evidente in 2Cor 5,17:
c stiani la nuova età è già presen- sente che la str[ttura della teolo- <Quindi se uno è in Cristo, è una
cfr. Fil 3,20; 2cor 5,1-5). Vi so- gia di Paolo è dovuta irl parte a
te, poiché il Messia è venuto. creaîuIa nuova; le cose vecchie so-
no quindi tre livelli cosmici: il cie-
La colcezione fondamentale lo, la terra e il mondo sotterraneo un adattamento dell'apocalittica no passate, ecco, ne sono nate di
d€lla storia della salvezza, che (Fil 2,10), benché piu spesso si giudaica, attraverso la quale si cer- nuove>. Qui Paolo esprime l'at-
Paolo propugna, contiene già in parli dei due principali: il cielo e ca di capire il
significato della tesa apocalittica di un rinnova-
se stessa la nozione apocalittica la terra (lcor 8,5; 15,47-50; cfr. morte e della risurrezione di Ge- mento della creazione (ossia I'i-
delle due età. Ciò è evidente in Rm sù Messia, si può intuire quali ef- naugurazione del mondo futuro),
Col I,16.20; Ef l,l0; 3,15). tl cielo
5,12-21, dove Paolo schematizza è il luogo dove abitano Dio
fetti profondi qùesta stessa apo- dopo Ia distruzione del mondo
ei suoi calittica abbia avuto sulla conce- presente, e questo significa anche
la storia nei due regni di Adamo angeli (Rm l,l8; 10,6; Gal 1,8;
e di Cristo, che lanno parte del cfr. Ef6,9) € dove Cristo siede ora zione paolina della salvezza indi- la trasformazione che si realizza
presente, Paolo distingue perciò viduale. La struttura fondamen- nel cristiano, il quale dalla sùa si-
alla destra di Dio. una tradizione
tra un (già> e un <(non ancora>), quest'ultima che si fonda sulf in- tale dell'apocalittica giudaica si tuazione precedente è giunto alla
come indica l'uso dell'indicativo esprime in un dualismo cronolo- fede. Perciò l'attesa apocalittica di
terpretazione cristiana prepaolina
gico o escatologico formato da un mutamento cosmico imminen-
e dell'imperativo in brani come del Sal ll0,l (Rm 8,34; Col 3,1).
Gal 5,25: <Se pertanto viviamo due età, quella presente (un perio- te attraverso cui il mondo presen-
Il cielo è il luogo da cui Gesù tor-
do in cui i malvagi esercitano la lo- te e malvagio lascerà il posto al
[indicativo] nello Spirito, camrni nera in un prossimo futuro, come
niamo limperativo] anche secon- ro oppressione) a cui seguirà quel- mondo futuro, dove si realizzerà
salvatore e giudice (lTs l,l0; 4,16;
do lo Spirito). Mentre la carne è la futura e felice. Mentre I'apoca- la salvezza, è divenuta il punto di
Fil 3,20; cfr. 2Ts 1,7; vedi Mon-
stata crocifissa con Cristo (Gal littica giudaica era orientata pre- riferimento che aiuta a capire la
do, cosmologia).
2,20; 3,24; 6,14l. Rm 6,2.6-7 .22; per valentemente verso il futuro, il fat- trasformazione che avviene nel
4.5.3 Dualísmo etico -
8,13), i desideri della carne tenta- to che Paolo riconoscesse che Ge- credente (vedi Cîeazione e nuova
Paolo le dùe forze cosmiche anti-
no ancora i cristiani (Gal 5,16-18; sir era il Messia, ossia una figura creazione).
tetiche sono Dio e Satana, che rap-
Rm 6,12-14; 8,5-8). L'obbedien- presentano rispettivamente sul che riguardava il passato, il pre- Poiché questa trasformazione
za quotidiana dei cristiani rende piano morale il bene e il male. Dio sente e il futuro, lo ha indotto ad apocalittica riguarda solo quelli
continuamente e necessariamente apportarvi alcune modifiche signi- che sono <in Cristo>, il mondo
è la fonte ultima dell'amore (Rm
autentica la loro fede iniziale nel ficative. La piìr interessante con- esterno e i suoi abitanti restano
5,5; 8,39; 2cor 13,14) e ha espres-
Cristo fino al momento in cui la siste nell'aver attenuato la distin- sotto il potere del mondo vecchio.
so il suo amore per gli uomini in-
redenzione futura della creazione viando il suo Figlio a morire per zione tra il mondo presente e quel- Il mondo nuovo resta perciò na-
e la libertà dei figli di Dio diven- lo futuro, e aver accentuato d'al- scosto in quello vecchio. L'espres-
loro di una morte espiatrice (Rm
teranno realtà (Rrn 8,19-20). tra parte la presenza nascosta del sione (nuova creazione> si riferi-
5,8). L'influsso dello Spirito di
4.5.2 Duolismo spazìole La Dio, ossia la presenza attiva di Dio
mondo futuro in quello presente. sce al rinnovamento o alìa ri-
cosmologia dell'antico Israele con- Paolo tende a formulare una vi- creazione del cielo e della terra,
nel mondo, si riflette nelle virtù
siderava il mondo diviso in rre li- sione della natura e dell'esistenza dopo la distruzione del vecchio co-
etiche delf 'amore, della pazienza,
umana che ripropone, in una ver- smo (ls 65,17; 66,22', lEn 91,16',
Apocalittica 94 95 APocalittica

72,1; 2Bar 32,6; 44,12i 49,3i 5'7 ,2: ne crri.r/o.s non è mai usato come gico, per lui essa avverrà al ritor- in una sola figura due tradizioni
LAB 3,l1t2Pt3,ll- l3; Ap 2l,l). predicato (per esempio, (Gesil il no di C sto (Fil3,20; lTs 4,13-18; principali relative all'awersario
L'interpretazione esistenzialista di Cdsto)), non assume mai l'artico- lCor 15,51-53). Quelli che risor- escatologico, quella del dominato-
Bultmann dell'antropologia pao- lo determinativo dopo la parola geranno dai morti saranno tra- re empio e îirannico e quella del
ljna (la persona umana come Gesir (per esempio, (Gesir il Cri- sformati in una nuova vita (lCor profeta falso e seduttore. Questa
agente libero e responsabile delle sto>)) e non è mai seguito da un 15,51-53; Fil 3,20-21). Una simile figura viene chiamata (l'uomo ini-
proprie decisioni) € quella apoca- nome aì genitivo (per esempio, <il attesa è anche attestata nella let- quo> e <il figlio della perdizione))
littica e cosmologica di E. K?ise- Cristo di Dio>). Si può dunque teratura apocalittica giudaica (Dn (2Ts 2,3; cfr. anche Dn 11,36-37;
mann (la persona umana vittima concludere che lo stato messiani- 12,3; IEn 39,4-5t 62,15\ 2En Ot. Síb. 5,33-34; Ascls 4,6t, 2En
delle forze cosmiche soprannatu- co di Gesù non era oggetto di di- 2Bar 49,3). Ma la risurre-
65,10:' [rec. J] 29,4), che si siederà nel
raÌi) non si escludono a vicenda. scussione o di particolare interes- zione di Gesir, che è garanzia di tempio di Dio, si proclamerà Dio
Anche Paolo intende la lotta che se per Paolo, il quale presuppone, quella dei credenti, non è solo un (2Ts 2,4) e compìrà prodigi per le-
si svolge in ogni cristiano come un ma non afîerma che Gesu è il Mes- evento del passato che avrà con- gittimare le sìre pretese (2Ts 2,9;
conflitto tra lo Spirito e la carne, sia (vedi Cristo). seguenze per il futuro, E neppure cfr. anche Mc 13,22; Mtz'U', Ap
come in Gal5.l6: (Camminate se- ,1.? La parusia e il giudizio è semplicemente un fatto storico. 13,13-14:, vedi Segni e miracoli).
condo lo Spirito e non saret€ por- I profeti dell'AT di epoca piir re- Per i cristiani il battesimo rappre- Quest'awersario escatoìogico non
tati a soddisfare i desideri della cente hanno parlato spesso del senta una reale identificazione con è ancora apparso perché qualcu-
carne)), <giorno d€l Signore>, in cui Dio Cristo nella sua morte e nella sua no o qualcosa lo trattiene (2Ts
4.6 Gesù Messia Uno degli giudicherà il mondo (Am 5,18-20; risurrezione, e significa una mor- 2,7),non sappiamo se questo im-
e
ostacoli maggiori cÌìe impedivano Sof 1,14 16; Gl 2,2). Nella lette- te alla vita vecchia e una risurre- pedimento sia Satana, l'Impero
ai Giudei di credere in Gesu Mes- ratura apocalittica giudaica I'inau- zione in quella nuova (Rm 6,1-4; romano, l'imperatore romano o
sia era il laito della crociîissione gùrazione dell'escraton si avîìt 8,10-11; cfr. Col 3,1-3; Ef 2,1-10). forse qualche iorza soprannatura-
(lcor I,l8-25; Cal 5,11; cfr. Eb con la vemìta di Dio o di un suo L'awersario escatologico -
4.9 le. Tale awersario sarà distrutto
12,2). E d'altra parte gli studi sul inviato, il Messia, che porterà la La dottrina cristiana dell'incarna- dal Signore Gesu quando tornerà
Cristianesimo delle origini non salvezza ed eserciterà il giudizio. zione di Cristo rese quasi inevita- per il giudizio (z'ls 2,8i vedi Uo-
hanno ancora risolto il problema Paolo da un lato parla del <<gior- bile che nell'attesa apocalittica dei mo dell'iniquità, potere che trat-
del come mai i primi cristiani ab- no del Signore> (1Ts 5,2) e del primi cristiani si inserisse anche la tiene).
biano riconosciuto ìo stato messia- compito di Dio quale girìdice esca- figura di un awersario satanico di 4.10 ll problema di un regno
nico di Cesu nonostante egli non tologico (Rm 3,6), ma dall'altro il Cristo. Nell'apocalisse dei sinot- messianico temporaneo - Si di-
possedesse nessuno dei requisiti centro della sua speranza escato- tici si predice la comparsa di fal- scute sull'importanza che andreb-
che il popolo giudaico attribuiva logica si è spostato da Dio a Cri- si messia e di falsi profeti alla fi- be attribuita a lcor 15,20-28 per
alla figùra del Messia davidico, tra sto, per cui nello stesso tempo egli ne dei tempi (Mc 13,21-22; Mt capire la funzione di un regno
cui la sua funzione di sommo sa- può parlare del <(giolno del Signo- 24,23-24). Questa figura si chiama messianico intermedio nel Giudai-
cerdote escatoiogico, di re bene- re)) che è imminente (lTs 5,2), e <d'anticristo> nella letteratura gio- smo antico e nel pdmo Cristiane-
lico e onnipotente, di giudice e di- può affermare che in quel giorno vaîtrca (lGv 2,18.22,4,3i 2G\ 7) simo. anche se generalmsnte si ri-
struttore dei malvagi, di liberato- Dio giùdicherà i segreti degli uo- Nel libro dell'Apocalisse le due tiene che non vi sia una prova evi-
re del popolo di Dio (Ps. S.rl. l"l; mini in Cristo Gesù (Rm 2,l6; cfr. tradizioni principali relative all'an- dente che Paolo attenda un inter-
4Esd l2t 2Bar 40). Nelle sette let- 2Tm 4,1). Per Paolo la parusia è ticristo, quella del dominatore em- regno messianico, come I'autore
tere di Paolo ritenute autentiche <la rivelazione lapokalypsisl d,e\ pio e tirannico e quella del profe- dell'Apocalisse (Ap 20,1-6; vedi
il termine cúrrslos, che significa Signore Gesii Cristor (1Cor 1,7), ta falso e seduttore, vengono te- Regno di Dio./Cristo).
(unto), (Cristo>, o (Messia)), ri- ma anche (analogamente all'e- nute separate. Il dominatore mal- A. Schweitzer ha sinfetizzalo itr
corre 266 volte, di solito come no- spressione dell'AT <il giorno del vagio è chiamaîo (la bestia che questa maniera il pensiero apoca-
me proprio accanto a Gesil (per Signore>) <il giorno di Gesir Cri- viene dal mare>r (Ap 13,1-10; littico di Paolo: (1) il ritorno im-
esempio, <Gesù Cristo))), spesso sto> (lCor 1,8; Fil 1,6;3,12-21; 16,13; 19,20), mentre il falso Pro- prowiso e inatteso di G€sìr (lTs
conservando in parte il senso che Rm 14,'7 -12.11-18: 2cor 5,10; 1Ts feta viene detto ((la bestia che sa- 5,1-4); (2) la
su[ezione dei morti
gli appartiene come titolo (ciò è 4,13-l8i lCor 15,20-28.5ù58: vedí le dalla terra>> (Ap 13,11-18; e la trasformazione deì viventi,
evidente nell'espressione (Crislo Escatologia). 16,13: 19,20). Nelle lettere Paoli- quando tutti andranno incontro a
Gesu)), talvolta come nome di un 4,8 La fisurrezione Per Pao- ne vi è solo un passo, abbastanza Gesù <nell'ariD (1Ts 4,16-17); (3)
Messia particolare, Gesir (Rm 1o la risurrezione di Gesil non era ampio, in cui si parla della venu- il giudizio messianico presieduto
9,5), ma mai come termine che un evento miracoloso isolato, ma ta dell'avversario escatologico da Cristo (2cor 5,10) o da Dio
possa designare un liberatore esca- il primo stadio di una risurrezio- (2Ts 2,1-12), e appare strano che (Rm 14,10); (4) I'instaurazione del
tologico alf interno del Giudai- ne generale dei giusti (lCor non vi si faccia mai allusione al- regno messianico (non descritta
smo. In queste sette lettere paoli- 15,20-23). Come evento escatolo- ftove, lî 2'îs 2,1-12 Paolo fonde direttamente da Paolo, ma imPli-
Apocalittica 96 91 Apollo
cita in lCor 15,25; cal 4,26); (5) 1,14; Fil 1,6.10; 2,16). È probabile blioreca teologica 23, Paidcia, Brescia l99l; 2. APOLLO E LE DIVISIONI
la trasformazione di tutta la crea- che Paolo abbia storicizzato essen- Sacchi P., L'apúalittica giudaico e la sua NELLA CHIESA DI CORINTO
zione da uno stato di schiavitu a rroria, Bibliolcca di cullura reliSiosa 55,
uno stato di libertà durante il re-
zialmente la concezione apocalit-
tica di un regno messianico tem-
Paideia, Brescia 1990; S.heeitzer A., ZIr - Il ministero di Apollo a Corin-
MrsticÉm of Paulthe Aporl/e, Holr, Ncw to aveva suscitato un certo nume-
gno messianico (Rm 8,19-22), ela poraneo, intendendolo come un York lgll: Smith M., On the Histot! oJ ro di problemi che Paolo cerca di
lotta con le potenze angeliche (Rm periodo provvisorio che va dalla Apokaltpto ond Apoku!rprÀ, in Hellhoìm risolvere in I e 2 Corinzi. Da in-
D. \ed.) Apotollpicisn in the Medtlefta'
16,20) îinché la morte stessa non crociîissione e dalla risurrezione di n.ak wo d and lhe Neat East, J C. B formazioni ricevute (lcor l,l l;
sia sottomessa ( I Cor 15 ,23-28\i (61 Gesir fino alla sua parusia. Mohl, Tùbinsen 1983, pp 9'20; wilcke H - ll,l8) e da uno scritto
cfr. 5,1;
la conclusione del regno messiani- A., Das Prcblen eines nessionischen Z\|i (lCor 7,1) Paolo era venuto a sa-
schenrcichs bei Poulus, ATANT 51, Zwin'
co (Paolo non dice nulla sulla sua Vedi anche; Creazione e nuova pere che quella Chiesa era divisa
sli, Zùrich 196?.
durata); (7) la risurrezione gene- cre.uione; Escatologia; Mondo, in quattro gruppi, che facevano
rale alla fine del regno messiani- cosmologia; Qumran e Paolo; Re- D- E. Aune capo rispettivamente a Paolo,
co (lCor 6,3); (8) il giudizio sueli gno di Dio,/Cristo; Restaurazione Apollo, Ceîa e Cristo (lcor I,l2).
uomini e sugli aogeli sconlitti. di Israele; Risurrezione; Trionfo; Egli cercò anzitutto di dmediare
Secondo Schweitzer, Paolo ha Uomo dell'iniquità, potere che APOLLO a questa situazione pericolosa îa-
introdotto due risurrezioni, men- trattiene. cendo in modo che nessuno Potes-
tre l'escatologia giudaica prima di SoMM^Rro l. Apollo a Efeso; 2. Apollo se richiamarsi a lui in tal senso. A
e le divisioni nella ch'csa di corinioi 2 l
lui ne conosceva una sola, all'ini- BrBr - Baumganen 1., Ptiulus und díe amllo e latradizione deisofiri:2 2 Pao- eccezione di Crispo e Gaio, e del'
zio o alla fine del regno messiani- Apokalypik, Ncukirchcncr verlas, Neu- lo acorinro: ilconnilto con isofisli;2 l la famiglia di Stefana, nessuno
kirchen-Vluyn r9?5i ù(rkc.I , Ettt\iqunqen I sofisti a Corinto: ahrc tesrimonianzc;
co. Questa modifica è dovuta al- può dire di appartenere a Paolo
.ur apokab'pt isth! Trudil io't in der pauli- 3. Sinles;.
la fede di Paolo in Gesir Messia. nischen Theoloei?, in svr 30 (1970) per il fatto di aver ricevuto il bat-
La prima risurrezione permette ai 593 609i Bekcr J. C.. Paul s Apocallp!ìt tesimo dalle sue mani.
Cospel: The ConiùE Ttittùph ofGod, Fot. Apollo era un retore abile, ca-
cristiani morti e a quelli viventi di pace di dimostrare sulla base del- 2.1 Apollo e la tradiziorc dei
rress, Philadclphi:ì 1982; Id., Poul tlrc Apo
aver Parte nel regno messianìco, rrle, Fortress, Philadclphia 1980i Betz H. I'AT che il Messia era Gesu. SaP- sofisti - Probabilmente la divi-
dove tutti godranno di uno stato D.. On rht Ptohlent o.f the Relìgio- piamo poco però sul contributo sione più significativa che si era
di risurrezione. Ilísforiîol Undetsra dine of Apoc, lpri stabilita a Corinto era tra coloro
cisùt, in Jounat lot Theolos- a d rhe che egli ha daro alla diffusione del
Questa ricostruzione di Schweit- Chttch 6 (1969) Il4,l5ó: Branick V- P., primo Cristianesimo. Anzi, da I che aderivano a Paolo e coloro che
zer dell'escatologia paolina può Pakl2, in CBO 47 (1985) e 2 corinzi deduciamo che la sua si appellavano all'autorita di
esserg criticata sotto diversi aspet- ^po.aDptic
664-675r Collins J. .1. (ed.), ApocaDpse: Apollo. Lo si constata facilmente
abilità la sua attività causarono
e
ti: (l) In lTs 4,13-18 e lCor The Motpholos! ol a Gearc, Semeia 14,
Schoìars, À,fissoula 1979j Davìcs W. D.. problemi che richiesero I'interven- in lCor 3,3-9;4,ó (cfr. wallis,
15,20-28 non è evidente che Pao- ApocaUpti. and Ph(rìsais,n, ii Chtistian to di Paolo. Hooker). Una lettura attenta di At
lo attendesse un regno messiani- Otigins and Ju.laisnt, \ycfminstcr, Phila- l8 e della corrispondenza con i
co intermedio (Wilcke). (2) Non è delphia 1962, pp. l9-30t ld., Paul uùd Rob- Corinzi rivela chiaramente quale
bntìc Juduist,t, SPCX, London 1970:
1.APOLLO A EFESO - Anche
provato che Paolo attendesse una il NT non ci dà molte notizie fosse la natura di questa diver-
Gnleîsald Apot-dbp|i. ond Merkawh
1., se
risurrezione generale dei giusti e MvsticisDt. E. J. Brill. Lciden 1980: Han- sulla persona di Apollo, le infor- geiza.
dei malvagi. son P- D., The Da\h of Apo.alfptic,Fot-
mazioni che ci fornisce sono Luca ci fornisce al riguardo trc
Vi sono diverse ragioni che in- tress, Philadeìphia 1975; Kàsemann E.. O/l
lhe Sublect oJ Pru iIL? Chtistion Apo.o- ugualmente utili. Secondo At informazioni significative: (l)
ducono a pensare che lcor lJ, lvptic,in Nev Teea k,tt Questionsofro- 18.24-28, Apollo era un giudeo di Apollo è un aner logios (<<nomo
20-28 più probabilmente voglia di- r/rr. Forlrcss, Philadelphia I969. pp. Alessandria, Luca introduce la sua eloquente))); (2) nella spiegazione
re che la parusia sarà seguita in 108-13?ì Koch K., ,/./rcolrà dell'apocali!
figura parlando di Efeso e di Pao- dell' A'l e9li\ è dJnatos ((Potente),
//.d, Bibliotcca dìcullu.a religiosa 31, Pai
breve tempo dalla risurrezione e lo che era partito da poco da quel' ossia (versato))); (3) quanto alla
deia, Bresoir I977i Krcilzcr L. L. Jesusond
dal giudizio, ossia dagli eventi con God in Pakl's Eschotoloq!, JSNTSS 19, la città. A Efeso Priscilla e Aqui- sua abilità nel citare I'AT nella co-
cui si inaugurerà la consumazio- JSOr, ShelÍield 1987; Mutler H.-P., Maù
la lo ascoltarono mentre Parlava munità della sinagoga, eEIi è ePi-
ne îinale della storia (Davies 1970, lische w?isheù únd Apokouptik, iÍ Con.
nella sinagoga; avendo appreso delkrls, ossia <,(uno che dimostrat)
srcss voh|t'e. v-ts 22, E. J- Brill, Leiden
295-291)t (l)Peî Paolo il regno di 1972, pp.268'293i l,cnna R.led-r, Apoco- ch€ egli conosceva già il battesimo chc Gesù è il Messia.
Dio non ha fine (lTs 2,12; Gal littica e oùeìri crittiarc, Ricerch€ Storico, di Giovanni, essi <gli esposero con B, Winter, rifacendosi a una
5,21; lCor 6,9-10; 15,50; cfr.2Ts Biblichc ?, Edb,llolosna l99Ji PlocserO.,
maggior accuratezza la via di vecchia opera di Orth, ha dimo-
Theoctuc! and E&hablo8_y, John Knox,
I,4-5; Col 4,I l). (2) L'unico testo Richmond 1959i von Rad C., Teolosìa del- Dio)). Il testo dice che <lo Prese- strato che l'espressione anèr logios
che parla del (regno di Cristo)) I'Anrico Tesîoùvnto, 2 \oll., Biblioleca lo, ro con sé)), ossia lo accolsero nel- designa un uomo esperto nell'ar-
(Col I,l2-13) lo intende come un losica 6-?, Paidcia, Arercia l9?2-1974:
la Chiesa che si riuniva nella loro te retorica e abile nel Parlare con
fatto presente. (3) Paolo pone la RoNland C. C., Ir" Opeu Hearen: A Stu-
d! of Apotalrptì( i,t .Iudaisì and Earb' casa (cfr. lcor 16,19, che è scrit- eloquenza, ossia un sofista (vedi
parusia in relazione con il giudi- Rctorica). Anche C. K. BaÍett è
Crrdratrid, Cros\rcad, Ne\Y York 19821 to da Efeso). In seguito APollo fu
zio del mondo (lCor 1,7-8; 2Cor Ruseu D. 5.. l rpo.rrjtica eiudaica, Bi- attivo a Corinto. d'accordo su questa interpretazio-
Apollo 98 99 Apollo
ne e propone di tradurre I'agget- to con l'intento di distinguersi per (lCor 9,7-14), egli rifiuta di rice- fossero inclini a seguire maestri
tivo /ogios con (eloquente)) piut- parole sublimi e sapienza (lcor vere compensi dai Corinzi. Secon- esperti nell'arte retorica. Ed è an-
tosto che con <colto>, come vo- 2,1; cft. anche l,l7). La questio- do lui, accettare ricompense signi- che impossibile stabilire fino a che
gliono altri; benché già il mondo ne riguarda anzitutto il modo di fica impedire la diffusione del punto Apollo avesse aderito al
antico abbia conluso tra loro i due parlare di Paolo, il quale è molto vangelo (2cor 11,7-15; 12,13-18). modus operandi dei sofisti. Co-
significati, Apollo era un uomo esplicito neÌ replicare in lCor 2,4 Come aîferma espressamente, non munque, la sua presenza a Corin-
eloquente, e l'espressione indica che ìl suo parlare e la sua predi- vuoÌe (mercantegglarc> (kape' to (pdma di incontrare Paolo) non
che egli viene presentato voluta- cazione non si fondavano sull'e- /ead) la parola di Dio QCot 2,l7). facilitò certamente le relazioni che
mente come un soîista, un retore Ìoquenza e I'abilità retorica.
eccellente. Al pari di logíos, anche
Questo verbo (da kapelos, <<mel- intercorrevano tra Paolo e alcuni
In questi testi /ogos è visto in canter, (commerciante))) si usava credenti di Co nto. Forse ha ra-
dynotos ed. epídeiknJml indicano una luce negativa ed è in relazio- spesso per denigrare i solisti che gione N. Hyldahl quando afferma
abilità retorica (Winter 15-129 e ne con l'eloquenza retorica. Per chiedevano compensi per la loro che non è casuale che non si parli
160-16l) e comunque una certa Paolo, dedicarsi ai discorsi sapien- (merce> spirituale o intellettuale, di Apollo nelle altre lettere di Pao-
esperienza in quest'arte. I tre ter- ti può distogliere dalla teologia In secondo luogo, Paolo non lo. Dopo lo scambio epistolare tra
mini designano pertanto un no, della croce e dal suo potere salvi- badava al lusso e alla bella presen- Paolo e i Corinzi, e dopo che Pao-
dus operantli r,ell'ambito della so- fico, rendendola priva di effetto. za, ma si imponeva una discipli- lo ebbe deciso di prendere le di-
listica. Così pure, la,toprra viene condan- na (lcat 9,24-27).1 Corinzi inve- stanze dai sofisti, venne meno l'in-
Il fatto che Apollo fosse <nati- nata perché (di questo mondo)) ce (2cor 10,10), oltre a rimprove- fluenza di Apollo sulle Chiese
vo di Alessandria> (At 18,24) è an- (lCor 1,29; 3,19), puramente rargli la sua incapacità (o indispo- paoline.
ch'esso significativo, poiché il mo- <umana> (ossia non divina, cfr, nibiliîà) a parlare con eloquenza,
vimento sofista prosperava ad lCor 2.5i clr. 2.13 e le varianti te- lo deridevano per la sua presenza Vedí onche: Corinzi, lettere ai;
Alessandria in quel tempo (Win- stuali di lcor 2,4, in cui si espri- fisica debole (vedí Debolezza). I Debolezza; Filosofia; Retorica;
ter cita, per esempio , POxy 2190, me la stessa idea), e <<dei domina, sofisti (ad Alessandria) dicevano Sapienza.
gli scritti di Fllone e \e Orazioni tori di questo mondo) (1Cor 2,6: il coritrario di se stessi. Secondo
olessandrine IOr.32l di Dione C - redi Principati e potestà). A que- Filone, i sofisti ritenevano di es- BIBL Bff.ett C. K., ,Assd/s on Paul, We
sostomo, emissario di Vespasiano ste qualiîiche negative Paolo con- sere <uomini di valore e ricchi, slminster, Philadelphia 1982. pp. l-27; Blue
ad Alessandria). trappone la sua concezione di 1o- collocati in posti di comando, B. 8., In Public an.j in Priwte: The Role
2,2 Paolo a Corinlo: il conflit- gos/sophia. SecoÌìdo luì, logos e ofthe House Chutch ín Eatlf Chtistíaniry,
onorati da tutte le parti, venerati, Aberdeen University. 1989 (!esìnon pubbli-
to con i sofisti - L'eloquenza di gr?rsrs ((conoscenza)) sono dati prestanti, pieni di salute, robusti, cara); Bruce F. F., Peîet, Stephen, James
Apollo e la presenza di solisti a da Dio (lCor 1,5). Piìì avanti egli &Jahn: Studìes í Ea r Nan Pauline Chi-
dediti a una vita lussuriosa e liber- .tltaniry, Eerdmans, Cmnd Rapids 1980, pp.
Corinto non si conciliavano bene afferma che 1l loqos sophias (il tina, alieni dalla fatica, amanti dei 65-68; Hooker M. D., (Relond the Thinss
con Ia sob.ietà e la scarsa emoti- <linguaggio di sapienzaD) e il /o- piaceri che le dolcezze della vita ri- Whích Arc Witten>: An Era inztion of
vità dello stile di Paolo. Tn 2Cor gos gnòseós (il <linguaggio di seNano alle anime soddisiatte da lcol.7.6, in NîS l0 (1963-1964\ t27-132;
10,10 Paolo dice che qualcuno a scienza>) sono concessi daÌlo Spi- ogni canale dei sensi) (Filone, HyldahlN., Den ko ntiskesitudtion en
Corinto lo critica per il suo modo skiîse,in DTT $ (t917) 18-30; Judse E. 4.,
rito (1Cor 12,8; cfr. anche 2,13). Det. Pot. Ins. 348\. The Early Chtistians as a Scholastic Com
di parlare non curato e per la sua A questo riguardo abbiamo dun- In terzo luogo, Paolo ha rifiu- munÌrr.jf.JRH | (1960)4-15, 125-137t ld.,
ritrosia a parlare con eloquenza. que due definizioni opposte: queÌ- tato di aderire a un gruppo o a un The Socisl Pattern of Chnstian Crcups in
Se si fa attenzione al tenore delle la di Paolo e quella di alcuni Co- fhe Firct Century: Some Ptolegone d ta the
leadet par.icolarc: egli non ha bat- \îudy o.f îhe New Testanent Ideas o.î So
parole di Paolo in lCor l-4, si può rinzi (cfr. Pogolof0. tezzato nessuno (con qualche ec- cial Obli4ation, Tyndal€, London 1960;
constatare che la contesa effetti- 2.3 I sofisti a Corinao: altrc te- cezione!). Pur dipendendo dalla Ketîerd 8.. The Sophìstìc Mo|enent, Uíl
va tra Paolo e Apoilo consisteva stimonianze - Oltre alla lettera- versily Press, Cambridse l98l: Litlin A.
generosità di alcuni cchi possi- D., Sî. Paul's Theoloq! o.f Proclondtion:
nella capacità o nella disponibili- tura non cristiana di questo pedo- denti (anche a Corinto, At 1 CÒtinthians l4 and Grè.ò Ròùon Rhp
tà di Paolo a servirsi di un parla- do, altri tre elementi rivelano che 18,1-11; cfr. lCor 16,19), poiché /o.tc, SNTSMST9; Universily Press, Cam
re forbito nell'annunciare il van- Corinto era frequentata da sofisti la Chiesa domestica era il luogo bridge 1994; Onh E.,l,o8Ìor, Obef Noske
gelo. Paolo afferma di essere ve- che potevano influenzare la comu- Universilàlsverlag, Leipzie 1926; Pogolofl
delle prime riunioni dei cristiani, S. M., Logas snd Sophia: The Rheîoica!
nuto a Corinto non corl sophia lo- nità cristiana. Paolo (diversamen- egli rifiuta di <affezionarsi> al lo- Situatìan ol I Carinthíans, SBLDS 134,
goa ((un discorso sapiente>, lCor te dai sofisti, e forse anche da Scholars, Adanta 1992; Schùssler Fiorenza
ro padrone. Invece, il modus ope-
1,17). Alcuni esegeti hanno pen- Apollo) non richiedeva un com- /drdi dei sofisti tendeva ad aggre- E.- Rhetotical Siîuarían a d HistotìcalRe
sato cíe en sophía logoa si riferi- penso materiale; egli lavorava canstructian in I Carinîhians, h NTS 33
garsi alle grandi famiglie di Corin- (1987) 386.f03; Van Unnik W. C., Fl61
sca alle caratteristiche formali di piuttosto con le proprie mani (ye- to (si veda Blue). Cenîury A.D. Liîemry Culturc aú Earlt
un discorso curato (che Paolo as- di Fabb cazione di tende). Pur di- Chtistian Literutute. iî NedTTs 25 (1911)
sume come uno slogan dei Corin- fendendo in linea di principio il di- 28-43j wallis P., El? ner?r Auslesunssw-
3. SINTESI - È difficile dire se such des Ste e I Kor 4,6, 1í TLz 75 (1950)
zi). Paolo replica che non è venu- ritto a un sostegno economico Apollo sapesse quanto i Corinzi 506-508; Wedderburn A. J.M.,<hen tè so-
Aposfasia, perseveranza 100 101 Apostasia, pelseYeranza
phia tou Ìlrcou, I Kot l:2l.itZNt4/61 tùra e di vaste proporzioni contro more> (Fil 2,12) si riferisce alÌa una nuova speranza nei cristiani
(1973) 132 134; Welborn L. L., On the Di
s.ottl ìí Corinîh: I Cainthians l-1a d An
il dominio di Dio, dovuta a partecipazione attiva dei credenti (cfr. Rm 5,5; Tt 3,5) con le m€ta-
cient Politics, in Jrl 106 (198?) 85-111i un'empietà crescente e alimenta- alla propria santificazione, basa- fore delle <primizie) (Rm 8,23),
Winter B. W., Pnilo drd Paul anang the ta probabilmente dalla rivelazio- ta sul fatto che (<poiché>, gar,) deÌla (caparra ldella nostra eredi-
Sophisfs: A Hellenbtic Jevìsh inr! d Chri- ne dell'(<uomo iniquor; in altri (Dio susciîa in voi il volere e 1'o- tàl> (Ef 1,14; 2Cor 1,22; 5,5) e del
ttu, ÀetDonre, Macquarie University, 1988
termini, 1'(apostasia> è uno di perare) (Fil2,13). La dipendenza (sigillo> (Ef 1,13; 4,30; 2cor
(resi non pubblicara).
quei fenomeni straordinari che assoluta da Dio deve suscitare 1,22). Poiché vi è una stretta con-
B. B. Blue precederanno la parusia. Non è umiltà e obbedienza ((timore e nessione tra le primizie e il resto
chiaro se Paolo pensi a una ribel- tremore>); vedi Santità, santifica- del raccolto, il dono delle primi-
lione giudaica contro Dio, come zione). zie della salvezza è nello stesso
APOSTASIA, ne parla 1'apocalittica tradiziona- Inoltre, Dio si è proposto di tempo la promessa che la salvez-
PERSEVERANZA le (per esempio, Giub. 23,14-23), poftare a compimento la salvezza za piena si attuerà. Come la capar-
oppure anche a quella dei cristia- dei credenti. Egli ([i] ha predesti- ra obbliga al pagamento comple-
SoMMARTo I La lerninolosiai 2. La ni (vedl Uomo delf iniquità, potere nati ad essere conformi alf imma- to, lo Spirito garantisce che Dio
continuità nella salv€zza e la leùsione che trattiene). Ad ogni modo, gine del Figlio suo> (Rm 8,29), redimerà pienamente i cristiani,
escatologìca; 2.1 La continÌrltà n€lia sal-
vezza; 2.2 L^ conriDuìta e la Lcnsione
qùando Paolo usa il termine non ([i] ha scelti come primizia per che sono possesso di Dio. PaoÌo
escatoìogicai 3. ll sieDificaîo dclle r.a- si riîerisce all'apostasia tipicamen- la salvezza, ...[i] ha chiamati... fa riferimento alla funzione che
sgressioni etiche e d€lla mancanza di fe te cristiana, ossia all'abbandono per il possesso della gloria del Si- aveva allora il sigillo quando dice
de per la continùìtà della salvezzai 3.1 totale della fede in Cdsto duran- gnore nostro Gesìt CristoD (2Ts che i cristiani sono <<sigillati con
Trassressioni eLìchc e caduta:1.2 Man
canza dl lcde e cadutai 4. Lc lerreÌe pa-
te il tempo della Chiesa (Marshalt 2,13-14) e <0il ha destinati non al- lo Spirito Santo lper il giorno della
1975, 108). la sua collera, ma all'acquisto del- redenzionel), volendo signilicare
la salvezza> (lTs 5,9). Paolo de- che essi appartengono a Dio e ven-
È sicura la perseveranza dei c - 2. LA CONTINUITÀ NELLA scrive le tappe dell'iniziativa divi- gono posti sotto la sua protezio-
stiani nella fede e nella grazia della SALYEZZA E LA TENSIONE na riguardo alla salvezza indivi- ne in vista della loro salvezza fi-
salvezza, oppùre essi possono ve- ESCATOLOGICA - 2.1 La con- duaìe come gli anelli di una cate- nale.
nir meno ed essere esclusi dai be- tinuità nell& salvezza Paolo pre- na: ognuno suppone quello che Si dice talvolta che queste assi-
nefici di Cristo e non raggiungere senta la salvezza individuale come precede e contiene una promessa curazioni della salvezza finale ven-
così la salvezza finale? La rispo- già iniziata ma non ancora com- per quello che segue, e I'ultimo sa- gono date alla Chiesa nella sua to-
sta di Paolo a queste domande è pleta. E sicuro quindi che giunge- rà la glorificazione (Rm 8,29-30). talità, ma non aÌl'individuo; in tal
controversa. rà al suo conpimento? I1 proble- Paolo è sicuro che I'intenzione di caso, esse non escludono la pos-
ma diventa acuto di fronte agli Dio avrà piena attuazione: (<Co- sibilita che qualcuno non raggiun-
l LA TERMINOLOGIA Nel ostacoli che le lorze del male, al- lui che ha iniziato in voi quest'o- ga la salvezza. Ma d'altra parte è
dibattito teologico si usano i 1er- I'opera contro i piani di Dio, ora pera buona ldi salvezza], la por- l'ìndividuo che trae vantaggio dal-
mini <perseveranza>) (dei santi), stanno îrapponendo, e così pure terà a compimento îino al giomo l'opera salvifica di Dio, in quan-
<abbandono) e (apostasia)) quan- di lronte alla persecuzione e alle di Gesù Cristo> (Fil 1,6). to è chiamato alla f€de, è giustifi-
do si discute se sia sicuro che i cri- lentazioni che minacciano di inter- Poiché Paolo attribuisce I'au- cato, riceve lo Spirito che abita in
stiani resteranno nella fede e rag- rompere la continuità della salvez- tentica fede cristiana all'elezione lui e sarà infine glorificatoi èa lui
giùngeranno la salvezza. Quando za, e anche nella prospettiva del elerna di Dio e non alla storia ca- quindi che sembrano destinate
Paolo si trova a parlare di questo giudizio finale. pricciosa dell'uomo o alla sua vo- queste assicurazioni che derivano
problema usa le espressioni <fer- La questione della salvezza fi- lontà, può esprimere la certezza dall'azione divina. Le chiare affer-
ma perseveranza> (nella speranza, nale dei credenti e della sua cer- che questa fede raggiungerà il suo mazioni di Paolo in Rm 8,29-30
nelle buone opere; ,tlpomonè Í8 iezza dipende in parte dall'inter- scopo finale (diversamente Mar- indicano che l'opera salvifica di
elpidos, ergou agothorl, per esem, rogativo se tale salvezza sia solo shall 1975, 100-103). Egli inoltre Dio continuerà fino a giungere al
pio, Col 1,11;lTs 1,3; 2Ts 1,4; opera di Dio oppure se richieda vede nel dono dello Spirito un'al- suo compimento in /r//icoÌoro nei
Rm 2,7; 8,25), (restare nella fede> anche la collaborazione degli uo- Ía garaízia della salvezza linale quali è già iniziata.
(epímeno té pistei, Col 1,23), <re- mini. Per Paolo la salvezza avyie- dei credenti (vedi Spirito Santo). 2.2 La continuila e la tensione
stare fedele alla bonrà ldi Dio]> ne solo per grazia divina, e quin- Questo Spirito è lo (Spirito santo escatologica Anchequando
(epímenó tC chtcstotctl, Rm I1,22) di è solo opera di Dio. I cristiani che è stato promesso)r (Ef l,l3), parla delle afflizioni e delle prove
e, al contrario, <(de)cadere ldalla non vi contribuiscono se non nel lo <Spirito di colui che ha risusci- che caratterizzano il tempo pre-
$azial> UekJpipta [tcs chorítos], senso che, se venissero meno, ne tato C sto dai morti)) (Rm 8,11), sente, e quando accenna al giudi-
Rm 11,11; lCor 10,12; Gal 5.4). metterebbero in pericolo I'esito fi- lo (Spirito che dà vita> (Rm 8,2). zio finale, ossia quando affronta
L'<apostasia)) (apostasìa) dr 2îs nale. L'esoft azione (attendete alla Paolo descrive questa forza divi- quelle realtà che costituiscono del-
2,3 si riferisce a ùna ribellione fu- vostra salvezza con timoÌe e tre- na che origina una nuova vita e le vere e gravi minacce alla conti-
Aposaasia, pefseveranza 103 Apostasia, perceverrnza
t02
nuità della salvezza, Paolo esprì- ciò <chi ci separ€rà dall'amore di <tuttoD - e qui Paolo pensa in ro (non si tratta di idolatria [con-
$\e 7a cettezza che la salvezza fi- Cristo)). che è la forza della nosîra particolar modo alle avversità tro Sanders 1989, 194-1961, ma di
nale dei cristiani si compirà. La (concorle al bene), il bene supre- violazione della coscienza) e il fat-
salvezza? Nulla è in grado di se-
sua fiducia anzi si manifesta con pararci: né le forze terrene né le mo della salvezza escatologica 10 che in ambedue i contesti si
un <crescendo) quando proclama potenze soprannaturali (che Pao- (Rrn 8,28). Inoltre, le sofferenze esorta d'altro lato all'edificazione
la fedeltà di Dio: (Dio è îedele; 1o elenca in una lunga lista yedi dei cristiani rivelano la loro unio- reciproca (Rm 14,19;15,2i l0oî
egli vi confermera e vi cuslodirà Principati e potesta), (né alcun'al- ne con Cristo, che ha sofferto ed 8,1; cfr. 10,23). La <(distruzione>
dal maligno)) (2Ts 3,3); (Dio è fe- tra creatura>. <Ma in tutte queste è stato glorificato e che i cristiani potrebbe essere quindi esistenzia-
dele e non permett€rà che siate cose noi siamo più che vincitori seguiranno a loro volta nella glo- le e potrebbe consistere in una spe-
tentati oltre le vostre forze, ma per virtir di colui che ci ha amati> ria (Rm 8,17). Perciò, paradossal- cie di ostacolo sul cammino del
con la tentazione vi darà anche Ia (Rm 8,35-39). mente, i credenti possono (vantar- cristiano, come si può dedurre dal-
via d'uscita e la forza di soppor- siD anche nelle tribolazioni (Rm la corrispondente descrizione delle
Questa vittoria che si ottiene se
tarla), (lCor 10,13), e <vi confer- si rimane nell'amore di Dio, e 5,3; 2cor l2,l-10), per il îatto che conseguenze subite dal cristiano
merà sino alla fine, irreprensibili quindi la salvezza dovuta all'amo- esse acquistano per loro un signi- che è debole (turbamento, Rm
nel giorno del Signore nostro Ce- re di Dio, racchiude anche il gior- ficato escatologico positivo. 14,15; condanna di se stesso,
sù Cristo> (lcor 1,8). Paolo pre- no del giudizio, quando tutti an- 14,23; contaminazione e coscien-
ga perché Dio (vi santifichi fino dranno incontro al loro destino fi- 3. IL SICNIFICATO DELLE za fetita. lcor 8,1 ,12) e anche dal-
alla perfezione, e tutto quello che íale (yedi Escatologia). In quel TRASCRESSIONI ETICHE E l'uso analogo di qììesta termino-
è vostro, spirito, anima e corpo, giorno gU eletti non saranno giu- DELLA MANCANZA DI FEDE logia paolina nella LXX (per
si conservi irreprensibile per la ve- dicati colpevoli né condannati, PER LA CONTINUITÀ DELLA esempio, Sir 30,23: 20,21-22).
nuta del Signore nostro Gesil Cri- poiché Cristo che li ha amati ed è SALYEZZ-A, SecondoPaolo, ln lcor 11,27-34 Paolo sotto-
sto)) (lTs 5,23). morto per loro è colui che è risor- Dio interviene continuamente per linea che il radunarsi dei Corinzi
lnoltre. Paolo ritiene del tutto portare a compimento I'opera di per la Cena del Signore è un <riu-
to e ora siede alla destra di Dio e
certo il compimento della salvez- intercede per loro davanti al giu- salvezza dei credenti. Tuttavia, si nirsi per un gìudizio> e afferma
za dei cred€nti, fondandosi sull'a- dice che già li ha gjustificati in può obiettare, gli stessi credenti che chi vi partecipa indegnamen-
more onnipotente di Dio: (Dio di- base all'opera di Cristo (Rm possono arr€stare questo proces- te <è reo del corpo e del sangue del
mostra il suo amore verso di noi 8,33-34). L'amore di un inrerces- so con le loro trasgressioni o con Signore)) e <mangia e beve la pro-
perché, mentre eravamo ancora la loro infedeltà; la perseveranza pria condanna)) (lcor 11,21.29).
sore già giustificato e gloriîicato
peccatori, Cristo è morto per noi) è la miglior garanzia che il giùdi- è in qualche modo compito dei cri- ll giudizio, anzi, ha già avuto i
(Rm 5,8). Se si supera l'ostacolo zio avra un esito positivo per chi stiani. Qual è dùnque il rapporto suoi effetti: alcuni tra i Corinzi so-
che può de vare dal nostro allon- è giustificato. Paolo in sintesì si Ía fede e comportamento dei cre- no malati e altri sono morti (lcor
tanamento da Dio, che cosa può denti e I'azione salvifica che Dio I 1,30). Questo giudizio può pr€-
esprime così: (Se Dio è con noi,
impedire a Ìui di portare a termi- chi sarà contro di noi?) (Rm esercita nei loro confronti? figurare il loro giudizio escatolo-
ne la nostra salvezza? (A maggior 3.1 Trasgressioni etiche € cadufa gico. Tuttavia la frase (sarà (e$at
8,31). Questo signilica che non si
ragione ora, giustilicati per il suo può sollevare nessuna opposizio- - Molti testi paolini hanno ìndot- reo> ha probabilmente il verbo al
sangue, saremo salvati dall'ira ne conlro la salvezza finale deì cre- lo gli esegeti a ritenere che sia pos- futuro solo per enfasi, per eviden-
[escatologica] per mezzo di lui, Se denti, perché il Dio onnipotente e sibile perdere la salvezza per tra- ziare una colpa che è gia stata
infatti, quand'eravamo nemici. che ama sta dalla loro parte. Que- sgressioni di ordine etico (il pro- commessa (così Gundry-Volf
siamo stati dconciliati con Dio per sto medesimo amore di Dio, che blema del <peccato dopo il batte- l0l ). Non sembra che Paolo fac-
mezzo della morte del Figlio suo, è garanzia della salvezzafinale, <<è simor o del (peccato dopo la con- cia seguire a un giudizio presente
molto pirì ora che siamo riconci- stato riversato nei nostri cuori per versione>), In lcor 8 e Rm 14, un altro luturo; egli li pone sem-
liati, saremo salvati mediante la mezzo dello Spiritor, per cui i cre- Paolo afferma che i (deboli> ven- plicemente l'uno accanto all'altro:
sua vita, (Rm 5,9-10). L'amore di gono (<distrutti>) se mangiano dei (Quando poi siamo giudicati dal
denti che ora sono nelle tribolazio-
Dio, manifestatosi nel fatto che nipossono avere la <{speranza che cibi che la coscienza proibisce lo- Signore, veniamo ammoniti per
egli <non ha risparmiato il proprio non delude> nella prova escatolo- ro di mangiare perché sono <<im- non esser condannati insieme con
puri> o <sacrificati agli idoli> (ve- questo mondo) (lCor 11,32). Poi-
Figlio, ma lo ha dato per tutti noi)) gica (Rm 5,5).
è la prova che Dio <ci donerà Secondo Paolo, le afflizioni e le dl Forte e debole). Questa (distru- ché è improbabile che Paolo pen-
zione)) potrebbe essere escatologi- si che ìl pentimento prevenga una
lcharisetail ogÍi cosa insieme con prove del tempo presente non ren-
lui> (Rm 8,32). L'amore potente dono meno sicura Ia speranza cri- ca (cfr. Marshall 1975, 113; vedi condanna futura -
molti tra i col-
di Dio garantisce che nulla può Ira, distruzione). D'altra parte, pevoli sono già morti - per lui il
stiana. Anzi, egli le trasforma in
opporsi al fatto che Dio ci dona queste affermazioni potrebbero giudizio presente e la salvezza fu-
elementi che rientrano nel piano
liberamente la salvezza attraverso di Dio per la realizzazione della avere un senso piil atLenuato se si tura devono essere due facce del-
tiene presente Ia natura del pecca- la stessa medaglia. La punizione
Cristo, fino alla sua pienezza. Per- salvezza. Sotto la guida di Dio,

'f.
105
Apostasia, Pers€verarza
Apostasia, perseveranza 104
lo narli a difesa di se stesso quan- ferisca a un mancato raggiungi
può significare che si è ri-
stessa ni (lCor 10,14-22). La generazio-
do dice ai Calati che coloro la cui mento e Proietta semPlicemente
sparmiati dalla condanna iinale ne del deserto insegna invece che orrest'ultimo nel Iuturo, tacendolo
poiché, come gia awiene nella tra- il semplice benelicio materiale del vita è caraîterizzata dai vizi non jipendere nello stes''o tempo dal-
dizione veterotestamentaria e giu- battesimo e del cibo eucaristico erediteranno il Regno.
Alcuni testi sembrano indicare l'azione divina. Cosi Pure, la spe
daica della paideia divina (r<puni- non protegge contro il giudizio di-
che Paolo si preoccupa Perché la ranza di Paolo digiungere alla ri-
zione), (correzione)), ii castigo viro per idolatria (lCor 10,l-11). surrezione può essere interpreta-
paterno che Dio infligge ai suoi ii- Pertanto, <chi crede di stare in sua condotta non lo Pone in gra-
do di raggiungere la salvezza fi[a- ta come un'attesa con la quale si
gli ha lo scopo di farli diventare piedi>> (ossia di essere salvato) de-
esDrime una dipendenza dall'azio-
îigli autentici (Dt 8,5; Sap I l,l0; ve assicurarsi di esserlo verarnen- le. Paolo Però ha fiducia nella
propria salvezza (Fil 1.21 23). E nÉ diuirra nott il dubbio sul rag
anche Eb 12,8), destinati alla sal- te (ossia di essere in comunione siunqimento" delll mela, come jn-
yezza pet ll fatto che Dio è fedele con C sto e non con i demoni, l'approvazione del suo minlstero
apostolico da Parte dì Dio che co- àica'anche altrove l'uso dell'e-
all'alleanza e alle sue promesse lCor 10,16-21), se non vuole <<ca- sDressione el Prs, lradotta qili con
(cfr. Gundry-Volf 107-l I l). derer> (ossia non superare la pro- siituisce problema Per lui. "Per-
ché,.. non venga io stesso squali- ..se mair, {Rrn I,t0: I l,l4).
Secondo lcor 5,5 un membro va del giudizio). E Dio metterà in
Riassumendo, in alcuni testi
della Chiesa di Corinto che sta vi- grado di superare la prova coloro îicalo Ísdokitnosl> di lcor 9'27
sj riferisce probabilmente a Pao- naolini si e voluta vedere \Pesso
vendo in uno stato dì evidente tra- che prendono sul serio questa am-
lo in ouanto aPostolo. non ln ia possibilità di non giungerc alla
sgressione sessuale dovrebbe esse- monizione (lCor 10,13).
ouanto cristiano (cfr. lCor 3'13- salvczza per via di una condolra
re dato <in balia di Satana per la In lcor 6,9-10 e Gal 5,19-21 non conforme ai dettami dell'eti-
rovina della sua carne, affinché il Paolo scrive che gli ingiusti non i5t. lnfarti, quando parla dell'ap-
nrovazione dj se stesso, con il re- ca (ctr. Sanders 1986, 707-708, e
suo spirito possa ottenere la sal- erediteranno il regno di Di,o (vedi Sa;ders 1989, l9l-193). Ma se sì
vezza nel giorno del Signore>. Regno di Dio/Cristo). La maggior iativo linguaggio (dok-)' Paolo si
riferisce sempre all'approvazione leggono bene qucsti testi. \i Può
Escluso dalla Chiesa (clr. lcor parte degli esegeti ritiene che Pao-
constatare che Per Paolo la con-
5,2), costui potrebbe pentirsi sot- lo ammonisca qui i suoi lettori a divina del proprio ministero apo-
stolico. Egli come apostoìo cerca dotta contraria all'e1ica Pone in
to I'influsso distruttore di Satana stare attenti a non venir esclusì essi
dubbio la gentrinità della profes-
e potrebbe quindi ottenere la sal- stessi. D'altro lato, in lCor 6,1-11 di evitare la disapprovazione divi-
na trattando duramente il Proprio sione della proPria fede, Può Pro
vezza finale (cfr. Collins, Harris; Paolo contrappone ripetutamen- vocare il castigo divino o Può cau-
vedi Disciplina). Benché la sua saÌ- te i Corinzi ((i santi>) a coloro che corpo con la rinuncia ai Propri di
ritri (mangiare e bere. ricompen- sare un regresso nella santificazio-
vezza futura non sia un risultato sono nominati nell'elenco dei vizi (Per ne cristiana, Írìa non olllene coÌne
scontato, la perdita della salvez- (<il mondo, gli ingiusti)): (e îali sa. una moglie). Ed egli lo fa
non recare intralcio al vangclo di risuitato finale la perdita della sal-
za non viene data quì come una eravate alcuni di voi, ma siete stati
vczza (cfr. GundrY Volf 83-157'
possibiÌità. Inlatti Paolo prosegue lavati,... santiiicati,... giustiîica- Cristo) (lCor 9,12), e <Per diven-
2:ìl-260r anche Gundry 7-38)
affermando che nella Chiesa chi ti>, e (isanti giudicheranno il tare compagno del vangelo> nel-
3.2 Mancanza di led€ c cadu-
è impudico è uno <<che si dice fra- mondo [e]... glì angeli>. Paolo in- I'ooera della salvezza llCor 9.23)'
Questa traduzione di lCor 9,21
va ta - Altri Passi Paolini fanno
tello) (lcor 5,ll) - cioè uno che tende probabilmente rafforzare pensare che la salvezza Possa es-
non si è ancora convertito ed queste distinzioni per convincere Dreferita all'altra, abbastanza co-
mune, r,diventare partecipe [delle sere incompleta Per mancanza cll
egli corda ai suoi letto che i cre- i Corinzi a riformare la loro con-
benedizioniì del vangelo)' che non fede nel vangelo (Nlarshall 1975'
denti non devono mescolarsi agli dotta in modo che essa diventi l, tl8-l l9).
impudichi (lCor 5,9), ma devono conforme al loro destino finale è conformè all'uso del termine 108- I I

((giudicare)) chi professa falsa- (anche se lCor 6,9-10 potrebbe euaggelion. ll (no) che lsraele opPone al
Prolo sembfa incerto lul suo vanselo. nonostante la sua elczio-
mente di essere fratelìo e devono avere un signilicato secondario, e -pone
destino finale quando scrive in Fil nc, in clubbio il significato
<espellere gli impudichi>r dalla co- cioè quello di ammonire coloro che Paolo ha altribuito all'elezio-
munità (lcor 5,12-13; cfr. 5,7-8). che faÌsamente si professano cri- l,l l-12 "se mai Possa giungere al
la risurrezione dal mortl" e nml ne Der la perseveranza dei creden-
L'ammonizione di lCor 10,12, stiani; cfr.2cor 12,21; 13,2). Nel ti.
'N4a
in Rm 9- l l, dole allronta
<chi crede di stare in piedi, guar- caso di Galati non c'è bisogno di sforzo di correre Per conquistar-
il hroblemx (Lella mancanza di fe-
di di non cadere)r, sembra suppor- alcuna ammonizioner essi devono 1o [= il premioÌ,r. Si è Però Pen- de da parre d'lsraele. Paolo difen
re che sia possibile perdere la sal- opporsi alle opere della carne, e sato che qualunque sia l'incertez-
za a cui Paolo qui si riferisce. es de ta fedellà di Dio e spiega la Pre-
vezza (Sanders 1986, 6Z), ma po- Paolo, che annuncia un vangelo Ii- sente incredulità d'lsraele nel qua-
sa rieuarda la maniera, non il fat-
trebbe di fatto riferirsi a una fal- bero dalla Legge, deve assicurarli clro del Drano salvjfico di Dio.
sa professione di fede in Cristo. che anch'egli si comporta allo stes- to digiungere alsuo destioo lina-
le: con il marririo? L'aîfermazio- Oue,rt'ultìmo prevede un <induri-
Alcuni tra i Corinzi pensano erro- so modo, e non vi è bisogno di mento)) da oarte d'lsraele e Lln
neamente di poter partecipare im- aderire alla Legge per essere con- ne che segue subito doPo,'sono
stato conquistaÎo da Gesu Cri- temoo finale in cui 'lutto Israele
punemente alle pratiche idolatri- tro le opere della carne (Gal saràl sal!alo,, quando cioe lsrae-
che, protetti dai sacramenti c stia- 5,16-2). Sembn dunque che Pao- \ror. esclude che I'incerÌezza sl rl-
Apostasia, perseveranza 106 Apostasia, Perseveranza
t0'7
le si convertirà dalla sua ilcredu- pericolo o meno urgente l'ammo- (non esiste risùarezione dei mor- anche di falsi maestd che hanno
lità e il Redentore eliminerà I'em- nizione, ma ttova una soluzione tir (1Cor 15,12). Poiché il messag- (deviato dalla veÌità/fede) e che
pietà d'Israele (Rm ll ,23 .26-21 | nella fedeltà del Signore, il cui in- gio che esclude la risurrezione li- hanno <sconvolto> la fede di alcu-
yedi Restaurazione di Israele). teNento la prevedere a Paolo che ni nella Chiesa (2Tm 2,18; lTm
sica dei mofii (fondandosi sui Pre-
Il compimento sicìtro dell'azio- i suoi moniti raggiungeranno i ri- supposto che ìa risurrezione sia già 6,21). Alcuni <si allontaneranno
ne salvifica di Dio nei confronti sultati desiderati. dalla fede) (1Tm 4,1) e (si rifiute-
awenuta in un senso diverso) non
degli eletti come non esclude da un Se coloro che si sono convertiti può salvare realmente chi crede in ranno di dare ascolto alla verità)
lato il fatto che Israele sia lascia- a opera di Paolo non saranno in (2Tm 4,1). Allontanarsi dalla fede
essa, questa <fede è vana> (1Cor
to fuori temporaneamente per la grado di sostenere la prova nel 15,17-18). Benché si ritenga sPes- significa accogliere <dottrine dia-
sua incredutta, così pure non giorno del giudizio, egli corre il ri- so che questi versetti vogliano di- boliche) (lTm 4,1, che si rilerisce
esclude che siano <tagliatiD e non schio di (aver faticato o corso in- re implicitamente che si può Per- all'origine diabolica dei falsi inse-
siano <<risparmiati> i cristiani Gen- vanor> (lTs 3,5; GaI2,2i 4,ll;Fil dere la salvezza, il loro coiìtesto gnamenti), caratteizzate da asce-
tili che non perseverano nella fe- 2,16;'redi Cad]J.citèt, vuoto, vani- indica che il loro senso è diverso. tismo, dispute sulla Legge e que-
de (Rm 11,17-24). La partecipa- tà). Se non si supererà la prova del La perseveranza invocata da stioni sciocche (lTm 4,3; 1,4.6-7;
zione ai benefici della salvezza di- giudizio, vuol dire che si è deca- Tt l,loi 3,9) e oegano Ia risurre-
Paolo, pertanto, Può essere solo
pende dalla iede in Cristo; la fe- duti da uno stato di grazia, oppu- zione futura (2Tm 2,18). Anche
<<nella fede>. Solo chi crede in Cri-
de è l'unico mezzo per (restare re non ci si era veramente conver- sto può avere la certezza della sua l'attaccamento al denaro e altd vizi
nella benevolenzaD o nella mise, titi sin dall'inizio. Le lettere di salvezza finale (Col 1,22-23). La possono associarsi a quest'abban-
ricordia salvifica di Dio in Cristo. Paolo rivelano che egli pensava a perseveranza non è un fatto auto- dono della fede (1Tm 6,10;2Tm
Paolo non parla qui del destino fi- questa seconda possibilità. Egli sa 3,2-5). Tutto questo imPlica che si
matico. L'allontanarsi dal vange-
nale dei Gentili che poirebbero es- che nelle sue comunità vì è gen- resta esclusi dalla saÌvezza
lo per mancanza di lede PLlo in-
sere tagliati via, ma con l'esempio te sincera e gente falsa (cfr. per terrompere la continuità della sal- Al contrario, Timoleo e Tito
di Israele ha mostrato che è pos- esempio, lCor 5,5-13). Paolo non vezza e porre in questione il suo devono opporsi a questi falsi in-
sibile un nuovo innesto (vedl può essere sicuro del successo dei compimento, oPPure Può mette- segnamenti e attenersi al vero van-
Ulivo). suoi slorzi apostolici alla stessa re in dubbio l'autenticità della gelo (per esempio, lTm 1,3; Tt
Un esempio ancora piir chiaro maniera con cui è sicuro degli ef- stessa conversione. Tuttavia Paolo 1,9.1l), così come ha fatto Paolo
delle conseguenze che derivano fetti del vangelo, ossia del potere ouo considerare la minaccia costi- quaDdo era Perseguitato, Per cui
dall'abbandonare la fede nel van- salvifico di Dio (cfr. Rm 1,16; iuita dalla mancanza di lede irì ora può essere fiducioso neÌla pro-
gelo si trova in cal 5.2-4, Se i Ca- 15,18; lTs 1,5;2,13; 2Cor 4,7; una prospettiva piu amPia, che si pria salvezza tinale (2Tm l,l2i
lati aderiscono al falso vangelo lCot 2,4-5;3,6; 15,10). Solo co- fonda sulla fiducia in Dio, il qùa- 4,7-8.18J. Pertanto, come 8ìà al-
della giustificazione attraverso le loro che parteciperanno della vi- le è misericordioso e fedele e Por- trove in Paolo, anche nelle lettere
opere, Paolo li ammonisce: <Cri- ta escatologica che deriva dal van- ta a compimento la sua salvezza. Dastorali la perseveranza significa
sto non vi gioverà nulla... non gelo supereranno il giudizio.
Questa prospettiva lo Pone in gra- nersistere nel vero vangeLo, .,nel-
avete più nulla a che fare con Cri- I Corinzi possono <<accogliere dò di attenersi alla peneveranza in ia fede> (come essa viene definita
sto, ... siete decaduti dalla gra- invano la grazia di Dio> (2Cor questo senso non automatico, in in queste lettere). E anche nelle
zia). In altre parole, i Galati stes- 6,1) e <non superare la prova) quanto essa diPende semPre dal- Pastorali si stabilisce 1o stesso col-
si si escludono dalla speranza nella (2cor 13,5). Se essi continuano a l'intervento divino. lesamento tra i beneiici Presenli
salvezza. D'altra parte, però, Pao- contestare l'apostolato di Paolo, de'ila salvezza e Ia su a teallzzazio'
lo non può pensare che questo ac- dimostrano che la loro conversio- 4. LE LETTERE PASTORALI ne finale (2Tm 2,10.12), che già
cada realmente: <<Tante esperien- ne e la loro salvezza ottenute at- Le lettere pastorali usano il ter- abbiamo esaminato in Paolo, in
ze le avete fatte invano? Se alme- traverso la predicazione di Paolo
- quanto esse sottolineano che Per
mine <resistere), (Perseverare>
no fosse invano!)) (Cal 3,4). A erano ingannevoli. Paolo eviden- (hrpomenò) per indicare questa il credente la perseveranza è neces-
meno che questo versetto criptico temente si attende che la sua af- perseveranza nella lede. Espressio- saria per potersi mantenere nelÌa
intenda prospettare che tutto è sta- îermazione che essi non sono sal- ni opposte sono'allontanarsi". salvezza. Inoìtre le Pastorali ri-
"rinnegare la fede"
to vano, Paolo ritiene qui che per vati susciti la loro.protesta, e con- ,,deviat e'r. prendono Ie affermazioni di Pao-
loro il perdere la salvezza è una fermi perciò la loro fede e (indi- (aphislèmi, qpoplanao aqo tes Pi- lo sulla fedeltà di Dio (si vedano
possibilità impossibile. E in con- rettamente) rassicud anche lui ste^s, orneomai tèn Píslín, lTm in particolare le asserzioni di 2Tm
clusione egli è <fiducioso nel Si- stesso. Così pure, Paolo asserisce 4.1;6,10;5,8). 2,11-13), rivolte ai cristiani che
gnore) (Gal 5,10) che i Calati non chei Corinzi possono (aver cre- Per quanto rigùarda il Proble- corrono il rischio di <rinnegare
romperanno definitivamente con duto invano> (lcor 15,2) per ma dell'abbandono della fede, le Cristo)> e diventare <infedelit
il vangelo (in modo da perdere co- scuoterli con il disgustoso sospet- lettere pastorali prevedono che ciò (temporaneamente?), mentre am-
sì la salvezza). Quest'espressione to che qualcuno di loro possa aver awerrà <negli ultimi tempi) (lTm moniscono nello stesso tempo
di fiducia non rende meno reale il accolto il falso insegnamento che 4,1,2îm 4,3-4). Ma esse Parlano contro un simile rinnegamento.
Apostasia, perseveranza 108 Aposúolo
109
Le Pastorali rivelano dunque dubbio che coÌoro che credono ve- blioteca teologìca 21, Paideia, Brcscia 1986: re una sola volta con lo stesso si-
che l'allontanarsi dalla fede può ramente alÌa îine si salveranno. ld., Paolo, la legge e it popolo sndaìco, gnificato. Con le sue 35 corren-
portare alla perdita d ella salyezza. Proprio per questo, secondo 2Tm Stùdi biblicì 86, Paideia, BresciÈ 1989.
ze nel corpus paolino e 80 nel NT,
Ma esse chiariscono anche che tale 2,19 <il fondamento gettato da aposfolos è però divenuto chiara-
allontanamento può essere dovu- J. M. Cundry-Volf
Dio sta saldo e porta questo sigil- mente un termine molto impor-
to a una falsa professione di fede, lo: il Signore conosce i suoii>. Que- tante in seno al movimento c stia-
e perciò non significa realmente st'affermazione fonda il trionfo APOSTOLI DI GERUSA- no delle origini. Come si può spie-
una perdita dello stato di grazia. escatologico di coloro che credo- LEMME: vedi Gerusalemme; gare questa diîfusione della parola
I maestri che <si attengono a una no veramente nella fedeltà divina. GiudaizzaDti; Oppositori di Paolo nel NT e in particolare in Paolo?
religione formale, ma ne negano Non si può però escludere che
ogni potere intdnseco) non van- anche per le lettere pastorali sia 2. LA RICERCA SULLE ORIGI-
no accolti dai veri cristiani, ma so- possibile I'apostasia degli autentici APOSTOLO NI DEL CONCETTO DI APO-
îo <<tiqoyati (odokimor) in mate-
ria di fede> (2Tm 3,5.8). Simil-
cristiani con t'abbandono della fe-
de (cfr. Marshall 1975, 128-t3l). SovMARro l. L'origine greca dcl le ni
STOLO - cli studi moderni sul
termine <apostolo)) sono iniziati
mente, chi rifiuta di accogliere le Ma questa possibilita è anche pre- rc opxtolot 2. La ricerca sùlle orisìni del con un saggio di J. B. Lightfoot
ammonizioni rivela di essere fuo- conceÌro di aposrolo: 2.1 Il (Ulîah> del
sente in grado minore n€lle lette- ciudaismo rabbinico; 2.2 L'(aposlolosD sul nome e I'ufîicio Ì€gati a que-
ri strada e peccatore (Tt 3,10-11). re paoline autentiche. Perciò alla dello snosrìcismoj 2.3 Cli ({aposloloi,) del sta parola (The Name qnd Office
Quanti si oppongono all'insegna- luce di quanîo abbiamo detto so- NT: 2.4 La natura deil'aposlolicita di of Aposlle, pubblicato come ef-
mento genuino devono <<pentir- pra, anche le Pastorali, benché ri- Paolo;3. La Iestimoniàrza dellc lcoere
cals4.t nel suo commentario alla
si, perché riconoscano la verità> di Paolo;4. Gesu aportolo e i suoi apo
specchino una loro situazione sto- stoli; 5. Gli aporoli nellc leuere di Pao- lettera ai Calati del 1890; per una
Q^fm 2,251, devono cioè conver- rica particolare, sono coerenti coo lo; 5.1 Aporolo in senso non tecnico; 5.2 panoramica sull'immensa biblio-
tirsi. il pensiero di Paolo sulla perseve- Apostolo in senso solcnnei J.2.1 Clì al- grafia pubblicata da quel momen-
Paolo consegna lmeneo e Ales- rri aporolii 5.2.2 L'apostolo Paolo:6.
ranza e l'abbandono della fede. La dìscussione suìì'aposloìicira di Paolo: to in poi si veda Agnew).
sandro a Satana (perché impari- Nonostante la vasta gamma di
6.1 I Corinzìr l'apostoìicha di Paoìo mcs-
no a non bestemmiare più> (lTm Vedi anchq Afflizioni, prove, sa in discussionc:6.2 2 Corinzii ì'aporo opinioni sull'origine, la natura e
1,20)i questo significa che costo- difficoltà, tribolazione; Chiama- licità di Paolo rifiulata; 7. Conclusione. ;l significato del termine apoifo-
ro vengono trattati come non c - ta, vocazione; Disciplina; Elezio- 1o.9 nel NT, vi è un ampio consen-
stiani, nclla speranza che si con- Paolo presenta se stesso soprat-
ne e predesîinazione; Escatologia; so sul fatto che esso viene usato
vertano (lcor 5,5; lTm 1,13). Fede; Giudizio; Crazia; Peccato,
tutto come apostoÌo, e pertanto in due sensi principali: in un'ac-
((Hanno fatto naufragio nella îe- questa sua lunzione è di grande
colpa; Salvezza; Santità, santifica- cezione solenne, ossia per indìca-
de> (lTm l,l9) non si riferisce zione; Universalismo,
importanza per capire la sua vita
re una persona dotata di autori-
forse alla loro fede pcrsonale, ma e il suo ministero. Si è discusso
molto sull'ambiente sociale in cui tà divina (per esempio, (aposto-
alla fede oggettiva nel vangelo, a B|BL - Collins A. Y., îire Function oJ Ex, lo di Gesù Cristo), lCor l,l), e in
cùi essi hanno arrecato danno. è nato il termine (<apostolo)) e piil
connunicaîíon in Paul, iî HTR73 (t981l un'altra non tecnica (per esempio,
Soltanto i cristiani autentici fan- 251-263i Cosuel M., Les fondements de ancora si è discusso sui criteri che
definiscono I'apostolicità e sulla <messaggeri/deìegati delle Chie-
no parte della Chiesa. Ma di fat- I'assurunce du salut chez I'apótle Paul, iD
se), 2cor 8,23). Come si vedrà in
to la Chiesa comprende sia colo- RIJPR 17 (1938) 105-144; Cundry R. H., natura dell'autorità che Paolo af-
Cruîe, Woîk, and Staling Saved ìn Paul, lermava di possedere sulle Chiese seguito, Paolo lsa apostolos 1í
ro <che il Signore conosce come in Aró 66 (1985) I 38; cundry-Volf J. M., ambedue isensi.
suoi> sia gli altri, come in una Paul snd Petsel'en ce: Stalinq in and Fat- dei Gentili e che altri ponevano in
ling Awy, wUNî 2/37, J. C. B. Moh., dubbio o contestavano. L'autori- Sull'origine del concetto di apo-
<grande casa> in cui vi sono sia stolo sono state avanzate princi-
Îúbingen 1990 (John Knox-Westminsre., tà di Paolo sulle Chiese e i cristia-
<(vasi d'oro e d'argento... per usi Louisville f99l); Harris c. , îhe Bednninss palmente tre ipotesi.
nobili>, sia <[vasi] di legno e di ol Chutch Dkcipline: I Co.inthÌons 5, i^
ni di oggi è sîrettamente legata a
questi problemi. 2.1 lì <éàlîab> del Giudaislno
coccio,., per usi più spregevoli> NrS 37 (1991) l-zli Hotilus O., Die Una,
rabbinico - Già proposta da
(2Tm 2,19-20; cfr. anche Rm bànde ichkeit des sòtlichen Heillatschlus-
Lightfoot e sviluppata poi
9,19-26). Si dimostra di apparte-
ses: Etwiiqunge zff HetkunÍt eines neîtte- ]. f ,,ORIGINE GRECA DEL da
slamenîlichen Theologunenon, i ZNW 64 Rengstorf, questa teoria ritiene
nere alla prima categoria se ci (<si (19131 135-14s; Id., Holfnung und Getdis-
TERMINE APOSTOLO - Pri- molti paralleli tra l'a-
allontana dall'iniquità) e (mante- sheit: Ròmet 8,19 39,iî MitaúeiteúitÍe 3l ma del NT il termine aposfolos che vi siano
(197ó) 3-10;Mùshall I. H., Kept b! the Po- non è frequente nella lingua gre postolo del NT e il ialíar, l'(in-
nendosi puriD rispetto a quegli al- Ner of God: A Srudr of Persewrunce and viato), della leîteratura rabbinica.
ca (Rengstorî 1088-1093). Nel gre-
t vasi (2Tm 2,19.21). La natura Falling A tea!, Betbaay, Minneapolis t9?5;
co classico è in gran parte limita- Il,íaliat era un delegato che veni-
mista della comunità attuale (non Id., The Problem o.l Aposîss! in Ne\e Te,
va inviato da un privato - per
staneal Theolog!, in Jesus the Saviout: to al contesto della navigazione.
necessariamente tutti raggiunge- Studies in New Testonent Theolog!,Ir,tet - Érodoto lo usa due volte per in- esempio, per trattative di matri-
ranlo la salvezza finale, poiché Varsity, Downers crove (lL) 1990; Sanders dicare un (inviato) o ùn (messag- monio (m. Qid 2,1, t. Qid 4,2. î.
molti verranno meno) non pone in E. P., Paolo e il giudaísno palestinese, Bi- geron, mentre nella LXX compa- Yev 4,4) - o come rappresentan-
A.postolo lr0 111 Apostolo

te delle autorità religiose di Geru- to drasticamente che (...1'istitu- stiane, poiché la nuova fede ha sti- ministero apostolico, in circostan-
salemme presso i Giudei della dia- zione giuridica giudai ca del íalîah. molato la nascita di una figura ze storiche diverse, perdura fino
spora $t. Hag 76d). Dal punto di che è più tardiva, non ha proprio adeguata che avesse compiti di ad oggi)) (Kirk 264).
vista giuridico, <i' \nviato (idlîah\ nulla a che fare con l'apostolato guida. Secondo Munck, <gli apo-
è come colui che lo inviar, (m. Ber della Chiesa primitiva> (Schmi- stoli cristiani fanno parte di una 3. LA TESTIMONIANZA DEL-
5,5). La relazione tra il íalîah e 1l thals 105). Egli fa notare che l'u- realtà nuova e dinamica, in quan- LE LETTERE DI PAOLO Da-
suo mandante è la cosa pdncipa- so di apo,rtolos nel NT è di carat- to la religione c stiana nella sua to che le lettere di Paolo sono gli
le, mentre il contenuto del suo tere religioso, mentre il ldlîah della globalità è qualcosa che deve dif- scritti più antichi del NT, e poiché
mandato è secondario. letteratura rabbinica è costante- fondersi ovunque... Se si tiene Paolo usa aposlolos piir di ogni al-
Poiché la letteratura dove si mente di natura giuridica. Così presente questo, I'uso giudaico tro autore del NT, ogni ricerca
parla del ialîd, è posteriore al NT, pure, I'uso prevalentemeote pro- dell'idea di apostolo... è tanto lon- storica sulle origini, il significato
è difficile definire quali possano fano di i/, nell'AT difficilmente tana dall'ùso cristiano come lo è e Ia rilevanza di tale parola deve
essere sîate le connessioni tra il.íd- può essere all'origine dell'apostolo un inviato diplomatico da un mis- iniziare neccssadamente da queste
/íai del Giudaismo piì) tardivo e del NT, che in quanto figura mis- sionario ai pagani)) (Munck 1949, lettere.
I'spostolos del NT. Coloro che sionaria ed escatologica assume 100). Tuttavia, a meno che non si ri-
collegano apostolos coî ialîah slt caratteristiche religiose. Da un punto di vista più gene- tenga che il concetfo di apostolo
appellano alla probabilità che ia- Schmithals tiene che Antio- rale, però, questa scuola non pro- sia nato con Paolo, bisogna osser-
/ialr fosse usato prima ancora di chia, non Gerusalemme, sia l'am-
e pone un ambiente piu specifico vare che egli parla di (<coloro che
comparire nella letteratura dove si biente dove è nato il concetto di per le origini del concetto di apo- erano apostoli príma di me (gr.
trova attualmente e fanno notare apostolo e che l'apostolo del NT stolo nella Chiesa primitiva. tous pto emou aposlolols)r. Que-
inoltre come sia frequente la radi- derivi dal mito del redentore dei 2.4 La natura dell'apostolicità sti apostoli erano a Gerusalemme
ce verbale i/, nell'AT (700 volte sistemi gnostici. Egli fa notare co- di Paolo - Uno dei problemi piir (Gal l,l7). La tradizione del <<cre-
circa; nella LXX viene resa con me in questi ultimi si parlasse di complessì relativi all'apostolicità do> (vedl Credo), che Paolo tra-
aposlellein o ex-apostelleíu 1l ter- due tipi di redentore, quello cele- di Paolo riguarda la sua natura e smette ai Corinzi, e che egli ha <ri-
mine 4posfolos ricorre invece una ste e quello terrestre, e ne deduce la sua autorita. Definizioni piil cevutor molti anni prima, affer-
volta sola nella LXX, come tradu- quindi che la vocazione e l'espe- ampie di apostolicità hanno posto ma che il Signorc risorlo è appar-
zione del padicipio ia,/ra, in lRe rienza estatica (il ricevimenîo della in discussione la concezione tradi- so lin Palestinal <a tutti gli apo-
14,6). Il concetto si presenta ab- gróris) degli apostoli, come pure zionale, secondo cui la chiamata stoli> prima di apparire a lui
bastanza uniforme, dato che com- la loro missione universale, li ren- di Cristo (redi conversione e chia- (lCor 15,7.8), e questoindica che
pare soprattutto in contesto pro- de simili ai redentori terrestri, Egli mata di Paolo) sulla via di Dama- vi erano <apostoli>i al tempo del
fano sia nell'AT sia nei testi rab- pensa che I'apostolo del NT abbia sco ha trasmesso a Paolo I'auto- la risurrezione di Gesii o poco
binici. Sembra probabile che I'u- avuto origine con Paolo nell'am- rità del Signore sulle Chiese dei dopo.
so non tecnico di apos tolos da par- biente gnostico della Siria. Gentili, che si è trasferita poi nel La tradizione del <credo> (lCor
te di Paolo, e di cui parleremo più La tesi di Schmithals non ha ri- valore canonico che possiedono le 15,5-9) è interessante anche per un
avanti, risalga a questo concetto cevuto molti consensi. Non sap- sue lettere per le Chiese di oggi. altro aspetto, ossia per il fatto di
di íalîah. piamo quasi nulla dell'ambiente Queste nuove definizioni, infatti, distinguere tra i Dodici e "tutti gli
Un esempio significativo che religioso della Siria di quel tempo. rendono piÌr relativa e condiziona- apostoli":
mostra come l'aposlo/os del NT Egli del resto è costretto a rico- ra I'autorità apostolica di Paolo
sia collegato concettualmente al struire la figura del redentore ter- sulle Chiese. R. Schnackenburg, lcristo] apparve a Cefa e quindi
ia/íalr, si trova in Gv 13,16: (ln restre dagli scritti di Paolo. II ter- per esempio, aflerma che Paolo ai Dodici...
verità, in verità vi dico,.. un mes- miîe opostolos, benché sia usato quando è diventato cristiano non lnoltre apparve a Giacomo
saggero/apostolo (qpostolos, per designare il redentore celeste ha trovato una definizione preci- e quindi a tutti
lnonl è piir grande di chi lo ha nei testi gnostici, che comunque sa di apostolo e non ha fomito cr! gli apostoli.
/l],aîdato (tou pempsqífos)> (cfr. sono postedori al NT, non viene teri sistematici per poter capire co- Ultimo lra tutti anche a me...
anche Mc 6,30; Lc 11,49). Queste usato da essi per indicare un re- sa fosse l'apostolicità, in quanto apparve l'ultimo
parole richiamano l'aforisma: dentore terrestre- ha considerato gli apostoli come degli apostoli.
<<L'inviato è come colui che lo in- 2.3 Gli (apostoloi> del NT - semplici <predicatori e missiona-
via>- J. Munck e A. Ehhardt hanno ri- ri di CristoD (Schnackenburg 302). Vi è una certa simmetria in que-
2,2 L'((apostolosD dello gnosti- fiutato il concetto di ldlîal| per J. A. Kirk ritiene che ((per Paolo ste apparizioni del Signore risor-
cismo - W, Schmithals, che è il motivi simili a quellì di Schmi- l'apostolicità viene provata non da to in Palestina. Cefa (vedí Piefîo)
principale sostenitore delle origi- thals, cui abbiamo acceDnato so- una rivendicazione esclusiva, ma è posto con i Dodici e GÌocomo
ni gnostiche (vedi Cnosi, grosti- pra. Secondo questa nuova ipotesi dai frutti di coloro che la eserci- con lutti glí opostoli. Poiché altro-
cismo) dell'aposlolos, ha afferma- le origini dell'apostolo sono cri- tano) (Kirk 2ól) e (questo stesso ve Cefa viene chiamato apostolo
Aposlolo lt2 113 Apostolo
(Gal I,l8-19; 2,8; cfi. lPt l,l; 2Pt (Mc 3 ,14', 6,7 .12-l3t cfr. anche Mc quali spende qualche parola di zione, agli (apostoli di Cristo>
l,l), ne deduciamo che i Dodici I,14-15.39). GesÌr è conscio di pos- raccomandazione (2cor 8, l6-24), (per esempio, lTs 2,ó). Questi
erano chiamati apostoli, ma che sedere l'autorità (erousia) di Dio Lo scopo della loro visita era quel- apostoli non vengono inviati da
gli apostoli erano più di dodici, e in quanto suo rappresentante in- lo di accelerare la raccolta della gente ordinaria per una missione
che tra essi vi erano anche Ciaco- viato ad adempiere la sua volon- colÌetta da inviare ai santi di Ce- profana. Il mandante qui è C sto,
mo e Paolo, come del resto que- tà escatologica sulla terra (Mc rusalemme. Paolo scrìve: <[Con il Messia di Dio. La stragrande
st'ultimo si definisce (lCor 15,9). 2,10; Gv 5,37). Allo stesso modo, Titol abbiamo inviato (stnepemp- maggioranza dei casi in cui Paolo
La spiegazione pir) logica di Gesù conferi la sua <<autorità>> samen\ il fratello che ha lode in si riferisce ad aposlo,lo apparten-
questa differenza tra i Dodíci e gli (exorsi,a) sui demoni ai Dodici co- gono a questa categoria, che Però
tutte le Chiese a motivo del van-
apostolí è che (i Dodici) rappre- me suoi delegati (Mc 3,15; 6,7). La geló), e quello che egli chiama <il deve a sua volta venir suddivisa tra
senta un'espressione che è stata tradilone secondo cui <Cesìi co- nostro îratello, di cui abbiamo più i casi in cui si tratta dì alti apo-
applicata ai dodici dìscepoli fin dal stitui i Dodici... per mqndarli a volte sperimentato lo zelo in mol- stoli e quelli in cui si parla di Paolo
tempo della missione in Galilea, predicare)) e <gli aposlo/i tornaro- te circostanze)). Paolo afferma che stesso.
mentre (apostoli)) erano costoro no da Gesù> (Mc 3,14-l5i 6,30)
e altri che con gli eventi pasquali non deve essere considerata ana-
questi due (fratelli)) sono (dele- 5.2.1 Gli altri apostoli - vi so-
gati Iapostoloíl delle Chiese ldi ùo apostoll ptims di Paolo (Gal
furono inviati dal Signore risorto. cronistica. Macedonial> presso la Chiesa di l,l7) a Gerusalemme. Risulta
Possiamo concludere pertanto La miglior spiegazione dell'o - Corinto (2cor 8,23), inviati per chiaramente da quanto Paolo di-
che il concetto di apostolo, così gine della nozione di apostolicita una missione di ordine pratico e ce suìla sua vocazione sulla via di
frequente nelle lettere di Paolo, è è che il concetto di lAliaà fosse ab- finanziario. Quest'uso di aposlo- Damasco, che possiamo datare
anteriore a esse e risale agli eventi bastanza comune al tempo di Ge- /os sembra essere simile a quello verso la metà degli anni trcnta, che
pasquali in Palestina, e anzi pri- sir per cui egli lo ha adottato, 1o nella Chiesa primitiva vi
d€lid/îdt degli sc tti rabbinici po- erano
ma. Lo stesso vale per la nozione ha applicato anzitutto a se stesso steriori, il quale poteva essere in- apostoli fin dai primi lempi, e anzi
dei Dodici. in quanto (in ylafo da Dio> e poi viato da Cerusalemme per una fin dal tempo degli eventi pasquali
lo ha esteso a coloro che furono missione presso le sinagoghe del- ((Cristo... apparve... a tutti gli
4. CESÙ APOSTOLO E I SUOI izvialí da lui prima di tutto in ca- Ia diaspora. apostoli), lCor 15,7).
APOSTOLI - L'origine del feno- Iilea e poi ai centili. Nel secondo caso, Paolo scrive Vi furono però anche apostoli
meno apostolico deve essere col- Per quanto figuarda <i Dodic >, dal carcere (forse a Roma) alla dopo Paolo'l vi è un momento
Iocata nell'ambito del ministero di possiamo considerarli come un Chiesa di Filippi spiegando che sta storico dopo il
quale, secondo
Gesu. Questa è un'ipotesi più pro- ponte tra gli inizi del ministero del inviando a essa Epafrodito, che Pao!o, non vi furono più apostoli?
babile rispetto a quella che vede Cesìr storico e Io stabiÌirsi della era stato colpito da malattia. Epa- lCor 15,5-l I può essere rilevan-
sorgere tale fenomeno improwi- Cbiesa primitiva, come ha propo- frodito era l'(inviato Íapostoloslr> te a questo Proposito. Le Parole
samente con gli eventi pasquali. sto G€rhardsson. Questo trova della Chiesa di Filippi (per sovve- di Paolo <[Cristo] apparve a Ce-
A questo proposito, dobbiamo conferma in Marco, che dimostra nire alle necessità [di Paoloì> (Fil fae quindi ai Dodici,,, in seguito
ricordare quei detti che rivelano scarso interesse redazionale nel de- 2,25). Il compito di questo aposto- apparve a piu di cinquecento fra-
come Cesr) avesse coscienza di es- finire quale fosse il posto dei Do- lo era di ordine pratico e non di- telli... inolîre apparve a Ciacomo,
sere (inviato>. Egli dice: (Chi ac- dici nella Chiesa postpasquale, e rettamente religioso. Ancora una e quindi a ntîli gli aposroli. u//!
coglie me... accoglie... colui che anzi in diverse occasioni si riferi- volta il concetto diidlîah e 1l tuo- mo fra tuttí appatve anche a me))
mi ha mandato (oposleìlonta)>, sce a essi in una maniera piutto- lo di Epafrodito, I'apostolo della sembrano indicare che le appari-
(Mc 9,37 par.; cfr. Mc 2,6 par.; sto ingenua (Mc 3,14;4,10; 6,7; Chiesa di Filippi, sembrano trop- zioni del risorto sono awenute in
Mt 15,24| Lc 4,43; Gv 5,36i 9,1; 9,35; 10,32; 11,11; 14,10.17.20.43). po simili tra loro per essere una momenti successivi. a cominciare
20,21). Per l'autore delÌa lettera pura coincidenza. da Cefa per terminarg con Paolo.
agli Ebrei 6esù stesso è <4'aposto- 5. GLI APOSTOLI NELLE LET. E Paolo prosegue anche dicendo:
Queste due testimonianze indi-
/o,.. della fede che noi confessia- TERE DI PAOLO - In genera- cano che gli <<iîviati (apostoloù (to infatti sono l'ultimo degli apo-
mo) (Eb 3,1). le, Paolo usa il tetmine apostolo delle chiese)) erano una realtà già stoli... per grazia di Dio sono [un
Coloro che egli aveva scelto e in due sensi: non tecnico e so- ben configurata nelle Chiese pao- apostolol),, poiché gli apostoli for-
aveva chiamato perché fossero lenne. line della metà degli anni cinquan- mano un gruppo limitato. Egli
con lui furono (inviati> con I'an- 5.1 Apostolo in senso non tec- ta del Isec. La spiegazione piir può dire di essere l'<ultimo degli
dar del tempo nelle città della Ca- -
nico Negli scritti di Paolo vi so- probabile dell'origine di tali apo- apostoli> poiché è in realtà l'(ul-
lilea a <proclamare>> lo stesso mes- no due ricorrenze del tell:rr'irrc apo- stoli è che Paolo abbia tratto que- tìmo> apostolo a cui il Signore (è
saggio che €gli aveva proclamato, $o/oJ in un senso non tecnico. Nel sta concezione dalla prassi giudai- apparso>>. La prima e fondamen-
ossia che il regno di Dio era vici- prirno caso, Paolo scrive dalla ca e l'abbia applicata alle Chiese. tale prova della propria apostoli-
no e ne era segno il fatto che gli Macedonia per avvertire i Corin- 5,2 Apostolo in senso solenne cità è il fatto di (aver visto il Si-
spiriti immondi venivano scacciati zi dell'arrivo di due uomini, per i gnore) (1Cor 9,1).
- Ci riferiamo, con questa acce-
Apostolo tt4 115 Apostolo

L'apparizione di Cristo a Pao- gnore> (Gal 1,19). Anche i <fra- 1,1) per ottenere I'obbedienza al- di uomo> (Gal 1,1). In altre pa-
lo era di natura atipica. Egli non telli del Signore), che sono ano- la fede da parte dei Centili (Rm role (dicevano costoro), Paolo
ha visto il Signore risorto nel con- nimi ma tra i quali vi era anche 1,5: 11,13). Tutto questo è opera non era altro che un ídlîah per ir,-
testo degli eventi pasquali verifi- Giacomo, vanno probabilmeDte del Cdsto risorto che è apparso a carico della Chiesa di Gerusalem-
catisi in Palestina, come gli altri considerati apostoli (si veda il con- lui (ultimo fra tutti), quando nel- me, un delegato di altri.
apostoli prima di lui, ma lo ha vi- testo di l Cor 9,5). Certamente va la funzione di persecutore stava Ulteriori critiche possono leg-
sto come Signore celeste e glorio- considerato apostolo Giovanni viaggiando alla volta di Damasco. g€rsi tra le righe di lCor 15,8-9,
so un anno o due dopo. L'espres- (Gal 2,7-9). Il legame che esiste tra Per S. Kim, Paolo accenna so- dove Paolo afferma la propria
sione insolita e molto discussa. Barnaba e Paolo indica tra I'altro vente al suo incontro con Cristo apostolicità, anche se non era pre-
<come a un abortoD (tÒ ektramq- che anche Barnaba va ritenuto sulla via di Damasco. Oltre ai pas- sente quando il Signore dsorto era
//, lcor 15,8), qualunque ne sia il apostolo (1Cor 9,6; cfr. At 14,4). si dove questo è piil chiaro (come apparso agli apostoli prima di lui.
significato, rispecchia la difesa che Gli ùnici altri che vengono chia- lcor 9,1; 15,8-10; Gal 1,13-17; Fil L'apparizione di Cristo a Paolo (si
Paolo vuol fare della sua autenti- mati apostoli negli scritti di Pao- 3,4-11), ve ne sono anche altri do- diceva) era posteriore nel tempo,
ca apostolicità, nonostante che il lo sono i suoi parenti <Androni- ve questo si verifica in maniera in- di altra natura e destinata a lui so-
Signore gli sia apparso isolata- co e Giunia... apostoli insigni) diretta (per esempio, Rm 10,2-4; lo. Non si trattava dunque in que-
mente e piir tardi. Dal punto di vi- (Rm 16,7). Se ai Dodici aggiungia- lcot 9 ,16-17 : 2cot 3 ,4-4 ,6: 5 ,16:' sto caso di una vera apparizione
sta di Paolo, il carattere insolito mo Giacomo, Barnaba, Androni- Ef 3,1-13; Col 1,23-29). Kim so- del dsorto. Egli non doveva quin-
dell'apparizione del Cristo risor- co, Giunia e Paolo (l'ultimo è il stiene che Ia cristofania di Dama- di essere annoverato tra gli apo-
to da lui ricevuta lo contraddistin- piìì piccolo), veniamo a conosce- sco abbia influenzato e forgiato il stoli.
gue come punto finale di queste re il nome di diciassette apostoli, vocabolario e il pensiero di Paolo Paolo però insiste di essere apo-
apparizioni e pertanto come Pun- ma il loro numero era certamente in maniera sostanziale. stolo, nonostante la sua <nascita
to finale dell'ufficio apostolico. piu grande. prematurar, e di aver visto il Si-
Gli apostoli devono essere stati Paolo ha un'alta concezione de- 6. LA DISCUSSIONE SULL'4. gnore in una manigra diversa -
numerosi se il (credo> Parla di gli apostoli. Come fondato del- POSTOLICITÀ DI PAOLO spetto agli altri. Se era (l'ultimo
<lrlli gli apostoli> (1cor 15,7) e le Chiese essi sono persone emi- Nelle lettere ai Tessalonicesi non fra gli apostoli>, era solo perché
Paolo accenna a <(g1i altri aposlo- nenti nel Cristianesimo delle ori- vi è alcun indizio che I'apostolici- era stato ull persecutore. Ma di
lir (1Cor 9,5). Non sappiamo gini. Paolo afferma: ((Alcuni... tà di Paolo losse in discussione questo aveva fatto ammenda, (la-
quanti fossero esattamente; sap- Dio li ha posti nella Chiesa in pri- nelle Chiese greche al tempo in cui vorando piu duramente di tutti 10-
piamo solo che erano Più dei Do- mo luogo come apostoli>) (lcor egli le scriveva (50-52 ca. d.C.). ro)). Anch'egli, come gli altri, pre-
'
dici che ne formavano il gruPpo 12,28t cft . Ef 2,20; 4,1 1). Inoltre, Egli colloca liberamente accanto dicava il Cristo crocifisso e risor-
centrale. I Dodici Potevano rap- il loro era un ministero profetico Timoteo, designan-
a sé Silvano e to (lCor 15,3-5.11).
presentare simbolicamente Ia fon- e un ministero di rivelazione, te- doli con gli termini e chia-
stessi 6.1 1 Corinzi: I'apostolicità di
dazione della nuova comunità del so a illuminare il significato di Cri- mandoli <apostoli di Cisto> (1Ts Paolo messa in discussione - Si-
Cristo risorto. Gli apostoli, d'al- sto e del vangelo. Paolo assedsce 2,6; lTs I ,1). Ma da quel momen- mili toni difensivi si possono ar-
tra parte, assunsero la loro îunzio- di aver ricevuto assieme agli altri to in poi, forse a motivo di criti- guire prima ancora nella lettera in
ne dal loro stesso noúe: erano lr?- apostoli la rivelazione di Dio at- che sempre più numerose, Paolo cui si rispecchia un dibattito locale
y/d/i da Cristo Per andare Presso traverso lo Spirito (vedi Spirito è divenuto più esplicito sulla sua sull'apostolicità di Paolo: <Non
altri. Nell'assemblea missionaria Santo) per capire i misteri del van- condizione di apostolo (Gal 1,1; sono un apostolo? Non ho vedu-
di Gerusalemme si erano incontra- gelo (Ef 3,1-9; lcor 2,6-16). Gli lcor 1,1;2cor l,1i Rm 1,1), ein to Cestr, Signore nostro?> (lcor
ti due (apostolati)) (apostolaù, che apostoli fanno conoscere questa quanto tale ha distinto nettamen- 9,1).
rappresentavarìo due (invii): il rivelazion€ di Dio con le parole e te se stesso dagli altri suoi coope- Qui il problema non guarda il
primo ai circoncisi (vedí Circon- con gli scritti (Rm 16,25-26; lcot ratori (lcor 1,1; 2cor 1,1; Col fondamgnto storico sul quale Pao-
cisione) e I'altro ai Gentili (Gal 2,13; Ef 3,3-4). 1,1; cfr. Fil l,l ). lo basa la propria apostolicità, ma
2,7 -9). 5.2.2 L'apostolo Paolo - Pao- Verso il 55 d.C. Paolo ha con- lo stile di vita con cui egli esercita
Conosciamo il nome di alcuni, lo parla piì) volte di se stesso co- statato che la sua apostolicità era il suo ministero e che alcuni tro-
ma non di tutti gli apostoli. Gia- me <apostolor. Spesso egli si pre- messa in discussione: (Anche se vavano inaccettabile nell'ambiente
como è menzionato assieme a senta ai suoi letto come (<aposto- per altri non sono apostolo...) greco-romano di Corinto; si trat-
dutti gli apostoli) (lCor 15,7; Gal lo di Gesù Cristo)r o con titoli si- (lCor 9,2). Questi (altri>) erano tava del fatto che egli non accet-
l,l9); questo indica che, Pur non mili (lcor l,l;2cor 1,1; Ef 1,1; probabilmente i giudaizzanti, le tava compense (vedl Aiuto fi-
essendo uno dei Dodici, egli era il Col 1,1; lTm l,l;
2Tm 1,1; Tt cui critiche egli sembra aver pre- nanziario; Fabbricazione di ten-
piu onorato tra gli apostoli. E pro- l,l). <Per mezzo di Gesu Cristot sente in Galati, quando scrive di de). Dalla sua <diiesa contro quel-
babile che questo fosse dovuto al egli ha (<ricevuto la grazia dell'a- non essere <apostolo)> soltanto Ìi che mi accusano>> (lCor 9,3) che
îatto che egli era <il fratello del Si- postolato>t (aposlolè, Rm 1,5; Gal (da parte di uomini e per mezzo ne consegue (lcor 9,4-18), si de-
Apostolo 116 ttl Apostolo
duce che secondo alcuni cristiani molte <visioni e rivelazioni del Si- lheou katenanti theou,2cot 2,1'1i ch'egli aveva sperimentato oella
di Corinto il suo riliuto di accet- gnore>r (2Cor l2,l; vedi Visioni, 12,10) e la sua <competenza) in propria vita, in qualche misura, le
tare un patronato equivaleva a esperienze estatiche), tgstimonia- quanto (minìstro della nuova al- sofîerenze di quel Cesir che an-
una tacita ammissione di non es- te dal loro parlare in lingue (2Cor lean,za>> (vedi Allearza e nuova al- nunciava. Nelle Ìiste di queste tti-
sere apostolo nel vero senso del 5,12-13: cir. 20or 12,2-4i wdí leanza) proviene da Dlo (hikano- bolazioni (vedi Afflizioni, prove,
termine. Un apostolo auîentico Lingue). L€ loro credenziali in Es.-. ek tou theou,zcoî 3,5-6\. difficolta, îribolazioni) si esprime
avrebbe dovùto accetfare la dovu- quanto ((Ebrei... lsraeliti... di- Se la vocazione di Damasco è indirettamente I'idea che le soffe-
ta ricompensa. scendenza di Abramo) sono per- stata il fondamento dell'apostola- renze di Cristo si ripetono in un
Tuttavia, questa era una lamen- fette, e li rendono superiori sotto to di Paolo, la sua legittimità è di- apostolo che voglia essergli fe-
tela di par1e, e non rappresentati- ogni aspetto. mostrata dalla qualità del suo mi- dele (2Cor 1,5). Non 1o si dice
va. Paolo ha potrìto dire in que- Paolo viene biasimato come uo- nistero (vedi Ministero), soprattut- espressamente, ma forse si vuol di-
sto caso: <Almeno sono lun apo- mo che non è all'altezza, privo di to quest'ultimo viene messo a
se re impliciîaúente che il grandio-
stolol per voi lcorinzi])) (1Cor forza, materiale e (pazzo)), da do- confronto con quello dei nuovi so trionfalismo (yedi Trionfo) dei
9,2). ver <(sopportare)) (2Cor 2,11 ; 3,5 ; ministri di Corinto. Egli (rifiuta (superapostoli), deriva dal loro
6.2 2 Coúnzi:. I'apostolicità di 10,1-6). Egli è un astuto (2cor di falsificare la parola di Dio> vangelo che non si fonda sulla cro-
Paolo fiutata - Nello spazio di 12,16), un uomo afflitto che pas- (2Cor 4,2), divercamente da colo- ce (vedi Croce, teologia della) e
non più di uno o due anni, tutta- sa da una sconfitta a un'altra ro che (mercanteggiano la parola serve solo a screditarli QCor 2,13:'
via, i dubbi sull'apostolicità di (2cot 2,14-16; 4,1.7-8. ló; 6,3-10; di DioD (2cor 2,17). Mentre essi 5,16; I I,4). La <falsità> di questi
Paolo sollevati da alcuni Corinzi 11,23-12,10). Qual è la prova che diffondono una loro concezione apostoli consiste nel loro <altro))
si erano mutati in ùna diffusa op- <Cdsto parla attraverso)) questo delÌa <giustizia di Dio) (fondata Gesù, nel loro <<diverso> vangelo,
posizione. Questo sviluppo dram- uomo (2cor 13,3; 10,7; cfr. lCor sulla circoncisione o altre opere
matico fu causato da un certo nu- 2,13;14,36r'l della Legge? 2Cor I I ,15; vedi Gil- 7. CONCLUSIONE - L'uso del
mero di sedicenti (ministri) o come ha reagito Paolo di fron- stizia, giustizia di Dio), Paolo è fe- termiîe apostolos si limita quasi
<apostoli)) (2cor 11,13.23), che te a questo attacco così radicale al- dele al messaggio affidatogli da esclusivamente agli scritti del NT,
erano giunti da poco e avevano la sua apostolicità? E significati- Dio, e cioè che la giustizia di Dio Poiché Paolo lo usa di più rispet-
svolto una missione diretta ad at- vo che egli non abbia fatto di nuo- si trova in Cristo, divenuto pecca- to agli altri autori del NT e i suoi
taccare Paolo e il suo modo di in- vo appello alle apparizioni del Si- to per noi (2cor 5,19-21; 3,9). No- scritti sono i p mi dal lato crono-
tendere il Crislianesimo (2cor gnore che aveva ricevute (lcor nostante le affermazioni che essi logico, è logico che Io studio di
2,1'/ -3,1; ll,4.l2; vedl Opposito- 9,1; 15,8; Gal l,l5-16). Le <visioni lanno su di sé e gli attacchi che questa parola debba cominciare
ri di Paolo). Il vocabolario usato e rivelazioni del Signore)) (2Cor muovono a lui, sono <falsi pro- con le lettere di Paolo.
nel loro ministe.o emerge da 2 Co- 12,1), di cui erano stati destinata- feti... [servi di] Satana) (2cor È però evidente dagli scritti di
rinzi comprende espressioni co-
e ri i suoi avversari, avevano sotttat- ll,l3-15). Ma per il minisrero di Paolo che vi erano <apostoli pri-
me (la parola di Dio)), <vangelo), to terreno a quell'argomento, al- Paolo vi è una Chiesa in Corinto, ma ldi Paolol), che risalivano al-
(<Gesur, (Spirito)) e <giustizia) meno agli occhi dei Corinzi. una vivente <<lettera di Cristor che meno alle apparizioni di Gesr) ri-
(2Cor 2,1'/;4,1; I I,4.15). Egli in 2 Corinzi diîende la pro- testimonia I'autenticità di Paolo sorto a Gerusalemme e in altri luo-
Si trattava di uÌì assalto di va- pria apostolicità nel modo seguen- (2cot 3,2-3t 10,?) quale apostolo ghi della Palestina. ll fatto che il
sta portata contro I'apostolicità di te. Anzitutto, la vocazione da par- che <colvince)r realmente gli uo- vocabolario legato al termine apo-
Paolo, sferrato da nuovi arrivati te del Signore risorto sperimenta- mini a diventare cristiani (2cor s/olo,r compaia nel vangelo di
che cercavano di espellere Paolo ta sulla via di Damasco si ritrova 5,11-13). Cristo parla veramente Marco rende probabile che la no-
dal posto che occupava a Corin- nel sottofondo di tutto quanto e con forza per mezzo di Paolo zione di apostolo debba essere po-
to. Essi erano superiori, Paolo in- questo scritto. Egli è diveùtato (zcor 13,4) e attraverso lui co- sta in relazione con il racconto
feriore (2cor 11,5.23), ed egli an- apostolo <per volontà di Dio> stringe chi oppone resistenza ad evangelico.
zi li chiama ironicamente (supe- (2cor l,l) e usa lkautorità (eror- obbedire al vangelo (2Cor 10,4-6). Sembra che Gesù, seguito poi
rapostoli> (2cor I 1,5; l2,ll). Se sia) che il Signore [gli] ha dato per In secondo luogo, Paoìo ha ac- da Paolo e altd capi della Chiesa
egli era giunto sino ai Corinzi, co- l'edificazione) delle Chiese dei colto quanto si diceva della sua primitiva, sia stato influenzato
storo erano andati oltre (2cor Gentili (2Cor 10,8; 13,10; 11,17; debolezza, e l'ha persino accen- nell'uso del termine ((apostolo)
rc,lZ-l4 - si confronta forse Ge- 12,19). Ha esercitato (questo mi- tuato, vantandosi addirittura del- dalla nozione giudaica di ialAîr,
rusalemme con Antiochia?). Se nistero (della nuova alleanza, 3,6) la sua sofferenza in tre brani im- che almeno nel Ciudaismo più tar-
egli è un apostolo, dove sono i per la misericordia di Dio)) (ossia, portanti (2cor 4,7-8; 6,3-10; divo indicava delle persone e del-
suoi <segni, prodigi e miracoli)) in conseguenza della vocazione di 11,23-12,10; cfr. anche lCor le istituzioni che erano destinate
(2cot 12,12)? Se egli afferma di Damasco: 2cor 4,1; cîr. lcor 4,9-l3i 15,30.32\. Paolo ha an- ad altri. Mentre è chiaro che l'u-
aver <visto>> il Signore (lCor 9,1; 15,9; Cal l,l5; lTm l,l6). Ha nunciato colui che era divenuto so non tecnico di <apostolo> da
15,8), essi possono vantarsi di parlato (da e davanti a Dio)) (ek peccato e ha proclamato che an- parte di Paolo è similo alla funzio-
Apostolo 118 119 Approcci sociologici a Paolo

\e del íalîak degli scritti giÌrdaici visto il Signore risorto, ii quale gli APPROCCI SOCIOI,OGICI Paolo sulla <(nuova creazione) in-
posteriori, l'uso tecnico, o <solen- ha affidato il compito di andare A PAOLO stauratasi con il Cristo crocilisso
ne)), di questa parola assume un presso i Gentili (lcor 9,1; 15,8; e risorto fosse soltanto una que-
carattere Particolare, dovùto al Gal 1,11-17). Egli ha sottolineato SoMMARTo l La legirlimi& di uno stu stione che dguarda la documenta-
suo collegarnento con le circostan- certamente il fatto di aver fonda- dio socio-sciedifico: 2. L'urilta di un'jn- zione storica della crocifissione e
ze singolari che hanno dato origi- to delle Chiese, di aver sofferto, terpretazione socio-scientifica; 2.1 Le re- della tomba vuota. Non vi è però
luioni sincroniche; 2.2 Un correttivo ai alcun dubbio, d'altra paÍe, che
ne al Cristiariesimo. prolungando così le soffelenze di (docetjsmo teologico>; 2.3 Modelli per
Le lettere ai Galati e ai Roma- Cristo, e di essere stato onesto e colnare le lacune; 2.4 Capire noi stessi per i lettori moderni di Paolo
ni e le due lettere ai Corinzi d- fedele, ma tutto questo è servito come lettori; 2.5 I vantaggi che ne deri- un'interpretazione adeguata delle
vano p€r la teologia e per l'eticaj 3. Pro
specchiano il sorgere di una cer- solo a legittimare un ministero che blemi connessi a un'inlerpretazione
sue lettere e della teologia che es-
ta opposizione contro il
cono- si fondava su Cristo che gli era aP- socio-scienlifica; 3.1 Anacronismo; 3.2 se contengono è legata a quella
scimento di Paolo quale aposto parso sulla via di Damasco Arsomenrazione ci.colde; 3.3 spjega prospettiva storica che il metodo
lo di Crìsto. Mentre una Parte di zjoni lroppo vaste: 3.4 I !mi!i delle sla- storico è in grado di dare.
listichet 3.5 Presupposti postilluminisli- Ma se la storia importante (co-
questa opPosizione aveva assunto Vedí anche: Afflizioni, Prove, cj; 4. Esempj di inlerpretazjone socio-
è
un carattere locale e si manifesta- diîlicoltà, tibolazioni; Autorità; scientifica; 4. I La teologia della croce in sa che ormai si riconosce ampia-
va in una critica personale nei con- Collaboratori, Paolo e isùoi; Mi- Paolo; 4.2 La risurrezione di Cristo;4.3 mente), 10 sono anche le scienze
fronti di Paolo, il rifiuto Piu ra- Aiuio finanziario e materiale: 4.4 Cibo umane più in generale (cosa di cui
nistero; Oppositori di Paolo; Se- e pasti in comune; 4.5 L'aùtoriù aposto-
dicale della sua apostolicità ven- non si è ancora altrettanto convin-
gni e miracoli. lica e l'ordine nelìa Chiesa; 5. Conclu-
ne dai giudaizzanti, chetutt'al piìr ti), per dive$e ragioni. Anzitutto,
terìtarono di definire Paolo un le lettere di Paolo, più degli altri
BÌBr Asne\t F. H., On the Oisik af the
1. LA LEGITTIMITÀ DI UNO testi del NT, sono le uniche a far-
umile ialiat della Chiesa di Geru- Tem (Apostolos,, it CBQ 38 (1976) 49-53i
salemme. Id..The Origi o.f the NT Apostle-Cancept: STUDIO SOCIO.SCIENTIFICO ci conoscere la ligura dell'aposto-
Paolo stesso ha cercato di deli- A Reúev of Research, in /Ba 105 (1986)
75 96: Barrett C. K., Lrre Siqns oldn Apo'
- L'interpretazione di Paolo e ìo, con la sua individuale e com-
mitare il numero degli apostoli. lÌ delle sue lettere è necessariamen- plessa personalità. Piir di quanto
sl/€. Fortress, Philadelphìa 1972; Ehrhardi
fatto che egli precisi che Cristo (è A., The Apostalìc Succession in the Fi'Jt te (anche se non esclusivamente) facciano i vangeli per Gesù, le let-
apparso anche a me, ultimo fra Two Centu es ofthe Chutcl, Lullervorth, di ordine storico. L'apostolo Pao- tere ci presentano Paolo diretta-
tutti>) (lcor 15,8), rivela che men- London 1953i ld.. I/re Apostalic Min istry, 1o era un personaggìo storico. Le mente. E pertanto naturale e legit-
SJTOP 7, Oliver & Boyd. Edinburgh 1958; timo vedere sino a che punto uno
tre vi erano apostoli Prima dilui, Cerhardsson B. , Ire Or€ ins of the G ospel
lettere, in quanto antichi testi greci
non ve ne furono piÌt doqo di lttl, Traditions, SCM, London 1977; Kelelge
scritti in una chiara forma episto- studio psicologico e psicanalitico
Paolo rìtiene cioè di essere (l'ul- K., Das Apotelant des Paulus, sein Uî lare, sono prodotti umani che ap- sia in grado di illuminarci sul ti-
timor e <il più piccolo> degli aPo- sprung und seine BedentunS, in BZ 14 partengono a un determinato tem- po di persona di Paolo, sulla na-
(1970) 161 181 (: rd., Gtundthemen Pdu' po e a un determinato ambiente tura della sua vocazione (o ((con-
stoli. linìscheî Theolasìe, }],eúcr, Freiburg Basel
I dubbi o il rifiuto totale
del- wien 1991, pp.25-45)i Kìm S ,The Onsins
dell'antichità. Inoltre, il contenuto versione)), sul come egìi si sia
Ì'autorità di Paolo come <aposto- o.f Pau t's Gospet, Eerdmans, CÉnd Rapids delle lettere (compresi i concetti, compoftato in quanto capo di co-
lo di Cristo, non si limitano Per 1981; Kàsemann E., D€ te8 iniliit des Apo gli eventi, i problemi e le persone munità, il genere di insegnamen-
stels,in zNW 41(1942) 33'71; Kirk J. 4.. a cui fanno riferimento), la loro to che ha comunicato e il modo in
nulla ai giorni di Paolo Alcuni Apostleshíp since Rengsloí: Towads a
studiosi moderni hanno cercato di natura del tutto occasionale e i let- cui I'ha trasmesso, e così via. Se
S-y,r/res/J, in NîS 21 0975)249'z64tLiehf'
ampliare talmente la definizione di foot J. 8.. The Name and O.llice ol Apo' tori a cui si rivolgono sono ele- è difficile dare una collocazione
((apostoloD (per esempio, renden- sîle,iîThe Epístle o.fSt. Paul îo the Gala menti che richiedono e giustifica- precisa alla figura di Paolo, come
dolo equivalente di <<missionario) lia,s. Macmillan, London 1986 (1890r0), no un'analisi storica e storico- molti riconoscono, ciò potrebbe
pD. 92-l I t; Munck J., Pdu!, the Apostles
o ((fondatore di Chiese>) da ren- |nd the T\|e tw. ìn ST3 (t919) l: Púuland
letteraria. Questo non significa essere dovuto a fattori consci o in-
dere praticamente nùlla l'autori- the Satwtion o.f Mankind, Iohn Kro'.. che la verita a cui Paolo e le sue consci che contribuiscono a defi-
tà speciîica di Paolo. Paolo si era Arlanta 1959, pp.36-681i RengsiorfK. H , lettere rendono testimonianza sia nire la sua persona. E questi fat-
A óonolas. t^ CLNT rol |., coll i088 I l90i limitata a quanto si può conosce- tori psicologici potrebbero anche
oppobto con forza ai tentativi che S;hrnilhals \\ ., Ir" O/,.? aJ Apostte in the
miravano a degradarlo in questa re adottando un metodo storico. spiegare le varie e complesse inte-
Ea r Chutch, Abinsdoi, Nashville 1969i
maniera. Se l'apostolicità di Pao- Schnackenburs R., Apastles Behle snd Ciò significherebbe restringere in razioni che coinvolgono Paolo, i
10 avesse significato e sìgnificas- Dwin? PauL's Ti e,inw Ìr'' Gasque R. maniera ingiustificata l'autorità suoi seguaci e i suoi avversari,
se tuttora soltanto qùesto, allora
P. Martin (edd.), Apostolic Histot! legata all'apostolicità di Paolo e In secondo luogo, non vi è dub-
a d the Gospel, Ecròrnans, G.and Rapids la verità del suo vangelo a ciò che bio che Paolo fosse profondamen-
egli avrebbe avuto e avrebbe tut-
tora una ben scarsa autorità nelle si può verificare secondo i canoni te coinvolto nella societa del suo
Chiese. P. W. Bsr etî delÌa stodografia contemporanea tempo e che le sue lettere siano in'
Non v'è dubbio che Paolo af- e profana: sarebbe come se, per dirizzate espressamente a gruppi di
ferma di essere apostolo Perché ha esempio, la verità del messaggio di credenti ai quali egli si sentiva uni-
Approcci sociologici a Paolo t20 l2l Apprccci sociologici a paolo
to da profondi legami di parente- no quelli che si sono sviluppati e storica delle lettere di paolo cer- precisi con chi si debba mangiare
la spirituale. ln ahre parole, non si sono usati nell'ambiro di quel- ca di dare una risposta alle que- e con chi si debba dormire, e di
si può capire Paolo solo in termi- la disciplina che si chiama antro- stioni che riguardano I'autore, la constatare se le donne caDiscano
ni individuali. La sua identità e la pologia culturale (o sociale). Per- cronologia, la successione degli e pratichino la nuova creazione in
sua autocompÍensione sono con- tanto, ohre alla dimensione psico- eventi, il luogo di composizione, Cristo in maniera diversa dagli uo-
nesse a quelle delÌe persone a cui logica e a quella sociologica, vi so- l'identità dei destinatari e cosi via. mrnr e, in caso positivo, per qua_
egli si sente legato: a Cristo in no anche degli aspetti antropolo- la critica che si fonda sulle scienl le ragione. ln altre parole. il Cri-
quanto (SignoreD, al popolo d'l- gici importanti di cui deve tener ze sociali cerca di srabilire perché stianesimo di Paolo non è più con-
sraele, suo (consanguineo secon- conto I'interpretazione di Paolo. Paolo abbia scritlo delle letlere, srcterato come una specie di scuo-
do la carne> (Rm 9,3), ai gruppi quale funzione esse abbiano per la teologica del I sec.! ma come un
di credenti che egli ha generato 2. L'UTILITÀ DI UN'INTER- capire I'idenrirà e l'autorir di problema di identità e una forma
nella fede, ai suoi collaboratori nel PRETAZIONE SOCIO_SCIEN- Paolo in qúa[to apostolo, chi di impegno che caratterizza alcu-
ministero apostolico, alle autori- TIFICA Prima di inoltrarci avesse bisogno di lettere di racco- ni gruppi nel loro contesto di vita
tà di Gerusalemme e di Roma. nell'esame di qualche esempio mandazione e per quale motivo comùnitaria, dove risultano im-
Perciò nell'interpretazione di Pao- concreto di applicazione delle (cfr. Rm l6,l-2), quali farrori ab- portanti delle nozioni di fede che
lo e delle sue lettere, oltre a una scienzc sociali all'interpretazione biano indotîo Paolo a scdvere non vengono accolte in se stesse,
dimensione psicologica, è necessa- di Paolo, può essereutile sintetiz- piuttosto che a recarsi di persona ma che condizionano (e a loro vol-
ria anche una dimensione sociolo- zare su un piano più generale quali (cfr. 2Cor 10,l- l2) e quali elemen- ta sono condizionate da) gli inte_
gica, altrettanto importante. Que- siano ivantaggi e gli svantaggi di ti abbiano condizionato la manie- ressi, le esperienze, la politica e i
sto richiede che si adottino quei queslo metodo. Cominciamo co[r ra in cui le lettere di Paolo sono doveri della vira quotidiana tcfr_
modelli che rendono possibile ivantaggi. slale accolte (cfr. Petersen 1985). E iort 1981, t-20).
un'analisi sociologica, e chc sono 2.1 Le ielazi0ni sincroniche 2.2 Un correttivo al (,docetismo 2.3 Modelli per colmare le lscu-
utili per capire la situazione di Come già abbiamo accennato, aeologicoD - La critica fondata ne - Le scienze sociali sono utili
Paolo e di coloro a cui egli si ri- I'intcrpretazione che si fonda sul- sulle scienze sociali aiuta anche a anche p€rché ci aiutano a colma-
volge. le scienze sociali è uno sviluppo rettificare le interpretazioni di re le lacune della nostra conoscen-
In terzo luogo, il coinvolginren- naturale dell'interpretazione di Paolo che soffrono di ouello che za di Paolo e detle sue lettere. pro-
to di Paolo nella società del suo Paolo di genere storico. Se già il è staro chiamalo il <docerismo prio perché ìa nostra conoscenza
tempo si è manifestato spesso in metodo storico e quello storico- teologicoD, ossia il ritenere che per frammentari - al-
si basa su testi
una forma di reinterpretazione letterario ci aiutano a chiarire non Paolo e le sue lettere siano impor- cune lettere di Paolo a cui si ag-
provocatoria dei simboli cultura- solo ilsenso delle lettere di Paolo tanti solo iconcetri teologici. in- giungono la documentazione se-
li che prevalevano in quella socie- ma anche il mondo degli uomini dipendentemente dal fatto che essi condaria degli Atri degli Aposroli
tà. Basti solo ricordare I'aspra e degli eventi a cui esse si rileri- siano calati nella realta concreta e le lettere posterio di cui sono
controversia che Paolo ha susci- scono, queste altre scienze umane degli uomini e delle comunirà; autori alcuni membri della scuola
tato in varie circostanze e in vari portano avanti uheriormente tale questi conceni possono essere, per paolina è udle avere a disposi-
ambienti su argomenti come l'os- processo ermeneutico. Esse rendo- esempio. la giustificazione me- zione dei modelli dj interpretazio-
servanza della 7brd, la circoncisio- no possibile quella che secondo diante la fede, la riconciliazione ne che permettano di riunire i
ne, ipasti in comune, la posizio- I'antropologo C. Geertz dovreb- (vedi Pace, riconciliazione), Ia frammenti in.un piu ampio qua-
ne delle donne (vedi Uomo e don- be essere uùa prospettiva piir so- nuova creazione in Cristo, i doni oro ermeneutlco in una maniera
na) nell'assemblea cristiana, la lc- lida ncll'interpretare I'ambiente dello Spiriro, ta Chiesa come cor- che, sebbene ipotetica, è tutravia
gittimiî.à o meno del mangiare la che sta dietro al testo. Mentre per- po di Crìsto. Alla tendenza ad soggetta ai controlli di questi stessi
carne offerta agli idoli, per render- ciò I'analisi storica si occupa del- astrarre queste concezioni dal lo_ modelli interpretativi e alle ana-
si conto di quanto egli potessc le relazioni diocroniche, ossia delle ro concreto ambiente storico, so- logie che essi propongono. per
sembrare sowersivo per i sosteni relazioni tra causa ed cffetto nel ciale e culîurale, in cui si colloca esempio, si è utilizzara la sociolo-
tori dello status quo. Ma i tenta- corso del tempo, I'analisi delle aDche la vita di Paolo e dei suoi gia della setta per rispondere a
tivi di sondare quale sia il signifi- scienzc sociali concentra la sua at- seguaci, si oppone in modo posi- questioni di questo genere: In che
cato e la portata diquesti simboli tenzione sulle relaziont sincroni- tivo e illuminanre I'analisi delle cosa poteva consistere il diventa-
culturali, tanto di Paolo quanto cle, ossia sul senso che possono scienze sociali, che si propone di re cristiano nel I sec,? perché un
dei suoi avversari, corrono il ri- assumere le relazioni tra i vari sog- trovare quali sìano, per cosi dire, lin_guaggio e una prospettiva apo-
schio di rimanere imprecisi se non getti sociali nella rete complessa i (corpi fisiciD nelcorpo di Crisro. cahttica sono così dominanti nel-
adottano gli strumenti critici che formata dai sistemi sociali di un di vedere in che modo la riconci- le lett€re di Paolo? In che modo
vengono utilizzati normalmente determinato ambienle e dai mo- liazione condizioni i rapporti tra la conversione ha coinvolto le re-
nell'analisi di un ambientc e della delli di comunicazionc. schiavo e padrone, di stabilire fi- lazioni famitiari? Perché nell'inse-
sua cultura. Questi strumenti so- Per esempio, mentre la critica no a che punto la giustificazione gnamento di Paolo vi è una ten-
Approcci sociologici a Paolo 122 123
Approcci sociologici a paolo
sione così lorte tra la libertà e il Se il lettore è cosciente di que- tazione di paolo, vi sono d,altra gare nulla. Un altro esempio
conlormismo? Perché è un pro- sto, può essere in grado di evitare parte delle difficolrà e dei perico_ di ra-
gtonamerto circolare è quello
blema così acuto il mangiare la interpretazioni etnocentriche o r. anche se non sono necessíuia- che
renra di spiegare paolo adottando
carne oflerta agli idoli, e perché <tribali> di Paolo, e nello stesso mente esclusivi di queste scienze. la concezione dell,aurorità cari_
Paolo adotta su questo punto un tempo ha la possibilità di accostar- J.1 AtracÌonismo _ Un orimo smatica della sociologia
atteggiamento accomodante (cfr. si a Paolo in una maniera pirì re- problema è quello dell'anaironi_ diM. We-
ber: la tipologia di Weber. a sua
lCor 8), mentre l'autore dell'Apo- sponsabile. smo, dovuto al fatto che si utiliz- volra, si Ionda sullo srudio del Cri-
calisse è così deciso nella sua op- 2.5 I rantaggi che ne derivano zano modelli e metodi sociolosici
stianesimo primitivo.
posizione (cfr. Ap 2,14.20)? Ncl per la teologia e per l'efica - Un che si sono formulati analizzaído
3.3 Spiegazioni troppo vasae _
sottolineare quanto sia importante ultimo vantaggio che va segnala- organizzazioni, gruppi e società Un ahro problema dell,esegesi che
per la sopravvivenza di piccoli to riguarda la teologia e I'etica. del mondo moderno e vensono adotta le scienze sociali è Iasua in_
gruppi definire e conservare i pro- Dato che Paolo occupa un posto poi applicati a gruppi e societlà del
cllnazione a spiegare troppo, giun-
pri confini, le scienze sociali ren- centrale per la lormazione delle M€diterraneo antico. E questa la gendo cosi a ridute vn Datticola-
dono possibile un'interpretazione idee, deÌla prassi e dell'autocom- cntlca che è stata rivolta, ad esem_ re fenomeno storico_reiigioso ai
piir globale del Cristianesimo pao- prensione dei seguaci di Cristo nel pio. alle ricerche di J. C. Caser suol rpotetici
fatlori socioloeici de_
lino e nello stesso tempo ci apro- I sec. e anche dopo, è esscnziale che ha voluro descrivere il Criiia-
terminanti. Soprattulto la-socio_
no nuovi orizzonti su probÌemi per l'integrità della îed€ cristiana nesimo primitivo come un movi- logia funzionalista è soggetta a
vecchi e spesso irrisolti. e per esscre veri discepoliche la te- nento millenarista sull'aoaloaia questo pericolo, come si Duò ve-
2,4 Capire noi stessi come let- stimonianza che Paolo rende a dei cosiddetti cargo crrs del Xix dere nel rentarivo di W, Àìeeks di
tori -Le scienze sociali sono utili Cristo, in tùtte le sue dimensioni, e del XX sec., studiari da anrro_
pologi come spiegare in modo nuovo la conver_
anche perché ci aiutano a capire sia sottoposta a esame da parte di K. Burridse e p- sione alle Chiese di paolo come
noi stessi in quanto /e//ori deìle let- tutte quelle discipline che si fon- worsley. Una critica simie è sta_ una îunzlone
tere di Paolo. La tentazione di chi dano sù una ricerca critica, com- ta rivolta all'applicazione della ti- dell'esoerienza
dell'(iincoerenza delio st;to socia_
legge la Scrittura è quella divoler- prese le scienze sociali. La lede che pologia della chiesa-setta. studia_
le,). che i membri di queste Chie_
vi trovare un riflesso della prop a cerca la ragione (per usare le de- ta da E. Troeltsch (e rioresa- rra
se hanno vissuto nel loro ambien_
immagine. Il luterano è portato a Iinizioùe della teologia data da gli altri, da R. H. Niebuhr e B. re pru vasto (Meeks 1992). Secon_
vedervi la figura dell'apostolo del- sant'Anselmo) include anche la fe- Wilson), agli sviluppi dei modelli do questa îeoria, i disadatrari che
la giustilìcazione mediante la fe- de che cerca una spiegazione dal sociali della Chiesa delLe oripini.
erano attratti dal vangelo di pao_
de: il carismatico vi troverà un punto di vista delle scienze socia- 3.2 Argomentazione circo'lare Io. sr associavano
li. In alcunj casi questo signiîica alle assemblee
Paolo che insegna qualcosa sui - Anche un secondo problema è crrstrane perché vi trovavano ùn
<doni spirituali>; il protestante vi che gli esegeti possono verificare di ordine metodologico: si tratta elros e un,identità che risoìveva-
troverà un Paolo che predica e in- come la verilà della testimonian- della circolarità insita in un oro_ no le tensioni relative al loro sta_
segna il Cristo crocifisso; il catto- za di Paolo resista bene all'anali cesso che inizia su di un modello
to sociale e alla loro identità che
lico romano vi troverà I'apostolo si, così per esempio per il prima- fornitogli daile scienze sociali- il avevano sperimentato al di fuori
Paolo che, assieme a Pietro e agli to che egli conferisce all'amore quale alla fine del''"nat;ci
dell'analisi giunge
"i"".^ di quelle assemblee. euest'ipote_
altri apostoli, fonda la Chiesa e ha (agapé) in quanto costituisce /a ca- a d.imosrrare a se sresso la piopr"ia
sr è valida nella misura in cui sor,
una sua dottrina siri sacramenti; ratteristica îoDdamenta!e della co- valrdltà, soprattutto quando la do_
Iolinea la possib ità
la f'emminista è portata a vedere munità cristiana (cfr. lCor l3). Su cumenrazione è frammentaria. E. probabilita - e aoche la
in Paolo un liberatore oppure un altri pùnti, invece, essi possono es- Uellner ha moslrato jn maniera - che fatîori nasco-
sti di ordine psico-sociale e socio-
misogino, e cosi via. Le scienze so- sere indottj a porre in dubbio la convlncente che le teorie Dsicolo_ economico abbiano esercitato una
ciali, poiché studiano sistematica- verità di questa testimonianza, co- giche e psicanalitiche sono espo_
loro influenza su coloro che
mente le dimensioni sociologiche me ad esempio per la questione ste a questo pericolo, anche oer_ convertivano al Cristianesimo. Ma
si
dell'ambiente che sta dietro al le- dell'uomo (maschio) in quanto ché le prove che remh"""^
semb.uno.oniiu_
sto, si domandano nello stesso <capo> o i simboli della differen- "^;,..
rie ai fattj possono trovare
essa drventa problematica se non
una uene conto del modo in cui qli
tempo: Quali sono le dimensioni za scssuale, di cui si parla in lCor giustificazione all'inferno della
stessi partecipanti vedevano le ó_
socioiogiche dell'ambiente che sta 11,2-16 e 14,33-36. teoria stessa, in termini di <resi_ se e se sminuiscono le dimensioni
di fronte al lesto, ossia I'ambien- stenza> o <(trasferimelto> o (Ie_ intellettuali, mistico-spirituali ed
te del lettore? Fino a che punto il 3. PROBLEMI CONNESSI A gressione) o, pir) in generaìe. co_
emotive di quella trasiormazion.
modo con cui noi leggiamo e in- UN'INTERPRETAZIONE me manifeslazione dell'<incon_ che la conversìone indubbiamen_
terpretiamo Paolo è condizionato SOCIO-SCIENTIFICA - Se vi scior. Il punto cruciale quj è. ov- te comportava (cfr. lTs l-9-10:
dai fattori sociali che deîiniscono sono dei vantaggi nell'adortare i vramente, che la teoria non è fal_ Cal I.6-17; Fil 3,2- I I ).
la nostra identità, come il sesso, modelli delle scicnze sociali come sificabile. Volendo spiegare cosi J.4 | limiîi delte saaristiche
la classe, la razza e la religione? strumenti di ricerca per I'interpre- tanto, clr latto non giunge a spie_ Un problema collegato ai prece_
r24 125 Approcci sociologici a Paolo
Approcci sociologici a Paolo
del canone scritturistico e una fon- forza retorica in quanto negazio- re la propda autorita nel trasmet-
denti è che le teorie delle scienze
te costante d'ispirazione. D'altro ne, rovesciamento o trasformazio- tere più efficacemente Cdsto ai
sociali tendono a funzionare va- ne dei valori culturali dominanti suoi fedeli e seguaci. Ed egli lo
lutando con l'aiuto di statistiche lato, poiché I'ateismo e l'ermeneu-
tica deLsospetto si sono svrLuppa_ nel mondo di Paolo (cfr. lcor realizza con la imítatio Paulit <Fà-
crueìla che Può essere la norma in 1,22-25), hanîo contribuito a tevi miei imitatori, come io lo so-
un gr r-rppo o in una socjetà: di qLli ti sDesso in reazione a quelle che
f Bowker chiarna le " follie auto- creare un mondo simbolico alter- no di Cristo), (lcor 11,1; cfr. Fil
si capisce come sia importante ser-
rizzate> della religione, l'interpre- nativo e una società alternativa 3,17|. 4,9: yedi lrnitazione di Pao-
virsi di un buon questionario Per (l'ekklesíq), con i suoi particolari lo,/di Cristo).
la raccolta dei dati. Questi proce- te di Paolo Potrebbe accogliere
con favore quelle Prospettive er- confini di gruppo, i suoi modelli I limiti di questo genere di in-
dimenti, naturalmente, sono dif- sociali, la sua struttura gerarchi- terpretazione diventano chiari se
îicili da applicarsi allo studio del meneutiche delle scienze sociali
che sli rendono Possjbile una ri- ca, il suo ellios, ìl suo ordine mo- si ritiene che la predicazione della
mondo antico. ma Possono anche
cercà oiu illuminata della verità rale, il sÌlo vocabolario, il suo cul- croce da parte di Paolo sia una
essere prevenuti verso ciò che è to e le sue llorme di comporta- questione che riguar da soltanto la
unico. Darticolare e creativo sul della testimonianza di Paolo e del-
le sue perversioni. mento. sua autorita personale di aposto-
oiano indi\ iduale. Per esemPio. Inoltre, se ci domandiamo per- lo, e che la verità del suo messag-
mentre la teoria marxista della so- ché questo tema sia così fonda- gio drpenda soltsnf o dall'efficacia
cietà può essere utile per capire il 4. ESEMPI DI INTERPRETA.
ZIONE SOCIO-SCIENTIFICA mentale nella predicazione e nel- che dimostra nel saper produrre
sorgere e to svjlupparsi del Crislia-
nesimo nel contesto macrosoclale - Forse il modo mìgliore Per il- l'autocomprensione di Paolo, e rinnovamenti sociali. Ma questo
lustrare che cosa si intenda con perché sÌr questo punto egli difen- tipo di riduzione, dovuta a una vi-
di un'ipotetica lotta diclasse del
da così tenacemente il suo vange- sione funzionalista, di per sé non
mondo antico, è Plobabile che es- qucsto tipo di interpretazione di
Paolo e afîrontare qualche esem- lo, la risposta dovrebbe trovarsi deriva necessariamente da questo
sa non sia Per nulla adatta a in- non solo nelle sue concezioni prin- genere di interpretazione. D'altro
teroretare il vangelo e la missione nio súecifico come camPo dì veri-
iica.'Altre panoramiche di questo cipali di Dio e di C sto, ma an- lato, il vantaggio potenziale di una
dj quella figura cosieccentrjca che che nelle relazioni sociali che egli lettura che si ispira alle scìenze so-
qenere procedono invece con una
è Paolo. coltivava con le varie comunità ciali consiste nel fatto che all'in-
3,5 Pr€suPPosti Postillumilisti iassesna delte opere degli studio-
si chi si sono maggiormente di- cristiane, sulle quali egli dvendi- terprete viene iornito un metodo
- Inîine, è importante tener Pre'
stinti neì campo dell'esegesi socio- cava la sua autorità di apostolo. che gli permette di intravedere
sente i1 fatto che, come tutte le Il vangelo di Paolo e l'autorita quali sono le conseguenze e le im-
teorie dell'interpretazione, così scientifica (per esempio, Caùett)'
Oui esamineremo invece una serie di Paolo sono due realtà stretta- plicazioni culturali e sociali del
anche le scienze sociali hanno una mente connesse tra loro (cfr, Gal vangelo di Paolo. Invece di esse-
loro storia. Le loro radici risalgo- dì argomenti o di temi tralti dalle
lettere di Paolo. 1,6-17). La sua dottrina della cro- re formulata come una dottrina
no all'ateismo postilluminista e al- ce, il suo ruolo e la sua condizio-
l'ermeneutica del sospetto, secon- 4.1 La teologia della croce in importante ma incorporea, la cro-
Paolo - ll messaggio della cro- ne dl qpostolos nelÌe società cri- ce può essere vista così come una
do cui la teologia e la religione so- stiane sono due facce della stessa realtà sociale incorporata (in sen-
no epifenomeni Prodotti da alrre ce e di Cristo crocifisso è fonda-
mentale Per capire Ia concezio- medaglia; I'autorità di Paolo di- so metaforico e letterale) nell'au-
forze o interessi, come l'inconscio
umano (Freud), la lotta di classe ne oaolina del vangelo (cfr. t Cor pendeva del resto dalla sua capa- tocomprensione e nei modelli so-
(Marx), la conservazione della so l.li-2.5; Rm 8,31-34: vedl Croce. cità di trasmettere il messaggio ciali dei pimi cristiani e di uno dei
teolosia della). Per il teologo mo della croce e di conciliarlo con i suoi apostoli più eminenti (cfr.
cietà (Durkheim). Ia legitlimazio- suoi corollari culturali e socio- Barton 1982; Meeks 1982).
ne del potere Patriarcale (il fem- derno-ouesta è una dottrina che ha
minismìt o altro. Cliinterpreti di valore iosrirutivo nell'ambito del economici. Questo egli ha cerca- 4.2 La dsurrezione di Cristo
Paolo che si collocano in una tra- corprs paolino' e a buon diritto' to di fare predicando (trascuran- Anche la dottrina di Paolo sulla
Ma nella prospettiva delle scienze do ogni artificio retorico, cfr, risurrezione di Cristo può esse-
dizione di fede cristiana devono lCor 2,3-4), insegnando re interpretata in termini socio-
tener presente questa storia E ciò sociali la ctoitrina della croce è an- e scriven-
Duó avere almeno due conseguen- che nello stesso tempo una s/rul- do lett€re, e testimoniandolo con scientifici. Tradizionalmente si è
îuru sociale. e la Paîte di una rete il suo genere di vita e nella sua per- studiata questa dott na dal pun-
;e. Da un lato questa coscienza de- sona di apostolo. Non è casuale, to di vista della storicità ((che cosa
ve indufie a vigilare Perché lo sta- di sienificati racchiusi entro deter-
minàti modelli e partjcolari rela- perciò, che Paolo si <vanti> di è realmente accaduto?)) o della
tuto di un'interp.etazione paolina
non scivoli involontariamente in zioni sociali. ll potere di <salva- aver sopportato sofferenze e umi- teologia sistematica (<che cosa ci
re, (lCor 1,18), Proprjo del mes- liazioni (cfr. lcor 4,9-13; 2cor dice su Dio,/Cristo/1'escatolo-
una direzione secolarlzzafa, lol^ra- 6,3-lO; 1 1,21b-33), perché gia,/ecc.?>). Questi sono problemi
na dagti imperativi evangelicì che saggio della croce. non è sohanto 4,7 - 12:
mistico spjrituale. ma ha anche un queste sono le espe enze che gli fondamentali e del tutto legittimi
devono stare alla base di ognì co- permettono di assimilarsi meglio
valore culturale e sociale. La sua che, almeno in pade, haqno a che
munità di fede, Per la quale le let
tere di Paolo costituiscono Parte struttura, la sua novità e la sua al Cristo crocifisso e di rivendica- fare con la verità della îede cdstia-
Approcci sociologici a Paolo 126
t27 Approcci sociologici a paolo
na, per la quale la testimonianza suscitato nessun altro al di fuori
plare può essere quello di Rm 13, tanîe dell'autocomprensione di
è deîerminant€. Ma è anche legil di Cesr, conferisce alla comunità
timo chiedersi se il signiiicato e Ia una sua carattgristica peculiare. l-7, dove un insegnamento prag- Paolo in quanto apostolo, e che
portata della surrezione di Cri- La ricerca del significato che la ri- matico e conservatore sull,obbe- noi abbiamo trascurato nel no-
surrezione ha per Gesù diventa dienza politica si fonda sul richia- stro studio unilaterale di Paolo in
sto siano un appannaggio esclusi-
mo alla sovranità di Dio e sulla vo- quanîo teologo?
vo di questo tipo di ricerca. La fe- nello stesso tempo la ricerca del si-
de di Paolo nella risurreziole di gnificato che essa possiede per la ce della coscienza piuttosto che QÌlest'argomento emerge abba-
comunità di coloro che credono in sulla dottrina, forse più sovversi- stanza presto nella corrisponden-
Cristo non è forse anche un ele-
mento della rcallà sociqle di Pao- Gesu. Detto in altra maniera, I'au- va, della risurrezione (vedi Auto- za paolina che ci è pervenuta. In
lo e delle sue Chiese, come lo è la rocomprensione della comunità si rità civile). lTs 2,3-12 Paolo difende I'auren-
dottrina della croce e, in caso po- rispecchia e si arricchisce con le Ancora molto resta da fare in ticità del suo vangelo affermando
rappresentazioni che essa si forma questo campo di studi, ma anco- che egli non predica per un torna-
sitivo, in che senso? Queste sono
domande che rientrano nelle com- deÌ Cristo crocifisso e risorto. Co- ra una volta si può constatare che conto finanziario. Le sue parole
petenze delle scienze sociali, e per sì, ad esempio, secondo Rm 1,4 le possibilità offerre dalle scienze non sono un pretesto sotto cui si
le quali sono possibili diverse ri- Gestr è stato (cosrituito Figlio di sociali diventano inurili solo se de- maschera la sua avidità ed egÌi non
sposte (cfr. Meeks 1982; Barton Dio> con la risurrezione dai mor- viano fondamentalmente dal sen- usa la sua autorità apostolica per
t984). ti. È interessante notare come la so delle lettere di Paolo o distol- avanzare richieste finanziarie e
Anzitutto, la risurrezione di designazione dei credenti si for- gono dalla loro portata reale. materiali al suo uditorio. paolo sa
Cristo a opera di Dio èla ragione muli in maniera analoga. Essi so- Quanto abbiamo derto quisulla ri- che il denorc pa q. Anzitutto, con
ultima a c]ui si ispira il rinnova- no <figli di Dio) e (coeredi dì Cri- surrezione mostra invece che Ie la sua indipendenza finanziaria
mento sostanziale dei modelli so- sto) (Rm 8,14-17; redl Adozione, scienze socìali apportano un no- egli protegge e vendica l,indipen-
ciali su cui si fonda la comunità figliolanza). L'identità del Risor- tevole contributo a quella che denza e I'integdià del suo vange-
cristiana. ln Rm 4,16-25 Paolo af- to è determinante per definire l'i- Meeks ha definito <l'ermeneutica lo. Si tratta del (vangelo di Dio>>
ferma che come con la (
suÍezio- dentità delle comunità di coloro dell'incarnazione sociale) (Meeks (lTs 2,2), che non può essere sog-
ne>> dei corpi (morti>) (ossia im- che credono in lui. Inoltre, anche 1986). getto a o influenzato da operazio-
potenti) di Abramo e di Sara si è I'autorità è di tipo particolare in 4.3 Aiuto finanziafio e materia- ni finanziarie: non può essere
resa possibile la creazione di un queste comunità: essa sta nelle le -
Passare dalla croce e dalla - esposto all'accusa di essere stato
popolo eletto, così la
surrezione mani di coloro che possono affer- surrezione ai mezzi di sostenta-
mento finanziario e materiale. nel-
modeìlato e adattato in modo da
di Gesu morto rende possibile l'a- mare di essere staîi testimoni del- <piacere agli uomini) (tTs 2,4),
dempimento delle promesse îatte la risurrezione (cfr. lCor 9,1; la prospettiva di Paolo, può sem- lnoltre, Paolo stesso è (apostolo
ad Abramo, con la creazione di r5,8-9). brare passare dal sublime al bana- di Cristor, (l'îs2,6); non dipende
una comunità di fede che è forma- ln terzo luogo, la risurrezione, Ie. Ma le apparenze possono in- da un benefattore umano, rna da
gannare, e sono proprìo le scien-
ta ora da Gentili e da Giudei. ll in quanto è risurrezione di un per- un benefattore celeste e la sua in-
Dio <che dà vita ai morti e chia- sonaggio che è slato crocifisso in ze sociali che aiutano l'ìnterprete dipendenza lo aiuta a manifesta-
ma all'esistenza le cose che anco- maniera ignominiosa, assume i ca- di Paolo a capire non solo cie re e a garantire questo fatto. Pao-
ra non esistono)) (Rm 4,17) è il ratteri di una potente teodicea. Lo questo è un argomento importan- lo sa molto bene che il denaro è
Dio che ha chiamato all'esistenza schema binario morte-risurrezioÍe le, ma anche perché sia tale (yedi tbnte di potere e di influenza, che
questa nuova comunità universa- serve a questo scopo, poiché for- Aiuto finanziario). I'accettare e il dare denaro crea
le dei giustificali, che sinora si ri- nisce una struttura di pensiero che ll lettore attenro delÌe lettere di obblighì tra gli uomini e li lega tra
teneva un ideale raggiungibile so' è particolarmente adaîta a formu- Paolo può forse rimanere sorpre- loro in relazioni di subordinazio-
lo nel futuro escatologico. In ter- lare alternative, progressi e tra- so nel constatare quanto spzvio es- ne e di dominio. Pertanto egli la-
mini di sociologia della conoscen- sformazioni che aiutano a stabili- se riservino a questioni finanzia- vofa consetvando una sua indi-
za, pe anto, la risurrezìone costi- re i confini e icontorni della nuo- rie e argomenti simili, come per pendenza: (Lavorando notte e
tuisce il <baldacchino sacro>l (co- va comunità. Questa trasforma- esempio i mezzi di sussistenza. giorno per non essere di peso ad
sì P. Berger) delle assemblee cri- zione ha un aspetto somatico (Rm Sembra che il grande teologo del- alcuno vi abbiamo annunziato il
stiane. Essa legittima la loro esi- 6,12-14). Pertanto ha necessaria- la grazia e della riconcìliazione si vangelo di Dio> (lTs 2,9).
stenza ìn base a un'azione divina mente aDche un aspetto sociale occupi indebitamente di problemi E necessaria una vasta analisi
e costituisce il fondamento della (lcor 6,12-20). Ma un nlutameù- profani riguardanti la politica e la socio-scientifica su questo tema
to eccessivo o errato può essere gestione finanziaria (lTs 2,1-12; che, come sîiamo vedendo, rap-
loro nuova e carismatica forma di
società. dannoso: è perciò interessante os- lCor 4,8-13; 9,1-8; 2Cor 8-9; presenta un aspetto molto interes-
ln secondo luogo, la particola- servare qualdo e perché Paolo si 11,7-11). Perché questo? Perché il sante dell'attività missionaria di
rità della fede di Paolo nella risur- asten\o dal richiamarsi alla fede denaro e illavoro interessano a Paolo. I contributi piu importan-
reziole, ossia che Dio non ha ri' nella risurrezione. ljn caso esem- Paolo? Si tratta fors€ di un indi- ti provengono sinora da B. Holm-
zio che questo è un aspetto impor- berg (1978), R. Hock (1980) e G.
Approcci sociologici a Paolo 128 129 Approcci sociologici a paolo
Theissen (1982). Essi mostrano Ìazioni di Paolo con i cristiani di relazione simbolica tra il cibo che un'occasione per banchettare con
che i mezzi di sostentamento di Corinto (lCor 8,1-13; 9,4.7.8- si assume nel corpo fisico e l,iden- ostentata abbondanza, creando
Paolo sono ìegati strettamente al- 12. 13-14.22: 10,1-31; 11,17-34), tità e l'autocomprensione del cor- così divisioni tra ricchi e poveri,
I'integrità del suo vangelo e a.lla le- ma non si limitano a esse, come po sociale. Detto in altre parole, Paolo invita a controllarsi e a es,
gittimità della sua funzione di mostra Rm 14. Tradizionalmente, il comportamento che si adotta ri- sere ospitali verso gli altri. Ma so_
apostolo, e che Paolo, lavorando e certo giustamente, l'inteDreta- guardo al cibo è un barometro del- prattutto, Paolo istituisce un altro
duramente per mantenersi, ha di- zione di questi testi ha aifrontato le relazioni sociali e un meccani- tipo di banchetto. Ìa <Cena del Si-
mostrato una certa coerenza tra il una serie di questioni importanti. smo con cuì si crea o si distrugge gr\ofe't (k)triakon deipnon). Dal
suo comportamento e il vangelo Vi sono anzitutto problemi esege- la socialirà. Sono diversi i modi lato antropologjco questo pasto
che predicava (cfr. lTs 2,8). Il tici di ordine storico, come per con cui si può comunicare attra- îunzlona come un rito di incorDo_
vangelo e I'apostolo sono una co- esempio chi siano i <deboli>) e i verso il cibo (la semiotico del cj- razjone. llmangiare insieme. il re-
sa sola: il rifiuto di Paolo di ade- (<forti)), o quale sia la natura del- bo). Ma in linea generale si trat- citare le parole della tradizione
guarsi alle norme culturali che la supposta eresia gnostica a cui ta: (1) del tipo di cibo o di bevan- dell'ultima cena. il condividere ((il
sminuivano il lavoro manuale, Paolo si oppone, In secondo luo- da che si consuma o da cui ci si pane) e ((il calice), il ricordare e
perché awilente, espdmeva e te- go, vi sono problemi teologici, co- astiene: (puro> o (impuro>, car- il proclamare, e l,esaminare se
stimoniava che il vangelo che egli me la concezione che Paolo ha ne o vegetali, cotto o crudo, alco- stessi dal punto di vista morale e
predicava era in grado di cambia- della Cena del Signore in tcor lico o non alcolico ecc.; (2) del sociale, fanno si che gente prove-
re la cultura dominante, Offren- l0-l l, il ruolo della coscienza nel tempo della frequenza con cui si
e njente da diversi gruppì famìlìari
do inoltre <(gratuitamenten (1Cor discernimento che secondo Paolo mangia (o si digiuna); (3) del tem- (magari in conflitto tra loro) sia
9,18) il vangelo, perché lavorava il cristiano deve praticare nella sua po in cui si prepara il cibo e della obbligata a rivedere i suoi model-
in qualche laboratorio atigiana- vita, la dottrina paolina della durata della preparazione; (4) del- li di coes;one senza doversi umi-
le come fabbricatore di tende e la- Chiesa. In terzo luogo, vi sono la quantità di cibo che si consuma: liare e a ricostruire una nuova so-
voratore del cuoio (yedi Fabbrica- problemi morali e pastorali che ri- (5) delle persone con cui si consu- cietà che può essere rappresenta-
zione di tende), Paolo era in gra- guardano (il fratello piir debole> mano i pasti o che sono escluse dai ta dai suoi membd come un'uni-
do di raggiungere coloro che si e i limiti della libertà cristiana, o pasti; (6) della geografia simbolì- ca e trasformata famigtia di fede.
trovavano piìl in basso nella sca- fino a che punto il cristiano deb- ca del pasto: la distribuzione dei fondata sull'amore.
la sociale, Il suo era quindi un ba adattarsi al <mondo>. Tutti posti e la sua motivazione, dove Una lettura socio-scientiîica di
vangelo che non creava un gravo- questi problemi sono certamente si siedono le donne risDetro asli Paolo, realizzata in questo modo,
so legame finanziario, e veniva of- validi. Ma nella prospettiva delle uornini, se il pasto e coniurnuto]n può diventare inìrtile solo se disto-
ferto da un uomo che era anch'e- scienze sociali manca qui una di- pubblico o in privaro ecc.; (?.)de- glie dalle profonde questioni teo-
gli un lavoratore manuale, Non è mensione importante, che può get- gli abiti indossati daj partecipan- logiche, ecclesiologiche ed etiche
dunque strano che l'apostolo che tare una nuova luce sú perché le ti: {8) dej suoni o dei silenzi pre che emergono da una lettera co-
è capace di calarsi nella realtà del questioni riguardanti il cibo e i pa- visti durante il pasto e così via (cîr. me I Corinzi. Si può però dire al
mondo per conquistarsi la mag- sti siano così dlevanti nelÌe lette- Barton 1986). contrario che, invece di essere
gior parte della gente (ossia i po- r€ di Paolo, perché suscitino una In questa luce diventa più com- fuorvianle, questa lettura Duò ren-
veri) sia anche quello che crea un cosi gratde preoccupazione e per- prensibile perché Paolo dedichi dere piu profonda l'inter;rehzio-
altro obbligo finanziario (la col- ché Paolo vi dia la risposta che molta attenzione a istruire i suoi ne e l'utilizzazione di paolo. ooi-
letta) a favore dei poveri della leggiamo. gruppi su quaìe sia il giusto ordi- che Ie ossa della clottrina paoiina
Chiesa di Gerusalemme (2cor 9). Dal punto di vista socio-scien- ne da ossenare nei pasti in comu- assumono carne e sangue e torna_
E forse importante osseryare che tifico il cibo e i pasti sono dei mez- ne. Per esempio, egli raccomanda no a vivere nel loro ambiente so-
su questo punto delf interpretazio- zi simbolici fondamentali attraver- un'estrema vigilanza e, se neces- ciale e culturale. Spostando legger-
ne di Paolo diventa possibile una so cui un gruppo o una società sa o, una separazione quando il mente la metafora, il corpo del
certa convergenza di interessi tra esprime i suoi valori e la propria mangiare la came offerta ag]i idoli pensiero di Paolo può essere oo-
le scienze sociali e la teologia del- identità. Quello che è un gesto Í4- potrebbe compromettere ùna que- sto in relazione cot paolo e i suoi
la liberazione, in una maniera che turcle (il cibo e la sua assunzio- stione di somma importanza, e seguaci come corpi fisici e con
non sarebbe stata possibile altri- ne) si trasforma in un fenomeno cioè che non vi può essere nulla in PaoÌo e i suoi seguaci in quanto
menti. culturcle i\ quaîlo viene ad espri- comune tra la venerazione degli <corpo di Cristo)), nel piìr vasto
4.4 Cibo e p&sti in comune - mere dei significati sociali. Come idoli e l'adesione a Cristo. euan- corpo formato dalle città e dalla
Un altro argomento profano che hanno mostrato alcuni antropo- do ipastj dei credenti manifesta, società in cui sono vissuti. Un
sembra occupare molto I'attenzio- logi (C. Lévi-Strauss, M. Douglas no solo faziosità e divisioni. pao- grande contributo in questo sen-
ne di Paolo riguarda il cibo, il e E. Leach), il cibo costituisce un 10 invita a îare in modo che es- so, per f interpretazione di paolo.
mangiare e i pasti. Questi temi tipo di linguaggio con cui un grup- si alimentino ed esprimano solida- èstato ofîerto in quest'ultimo de-
sembrano preponderanti nelle re- po definisce se stesso. Vi è una età. Quando ipasti sono solo cennio, o poco piu, dagli studi di
130 l3l Approcci sociologici a Paolo
Approcci sociologici & Prolo
getica e polemica, dell'autorità zione slla stotiq e alla prutico del-
B. L. Malina (1981), G. Tbeissen ze economiche, gemrchiche, socia-
li, sessuali ed etniche; (4) I'influen- apostolica di Paolo e della vita dei I'inîetpretazione paolina da w
(1982), V/. A. Meeks (1992)' L. gruppi di Paolo. Questa è in real- punto di vista specificamente socio-
w. Countryman (1988) e J. H. za che potevano esercitale sulle
tà una tendenza molto forte in co- scientifico. In altre parole, un'in-
Neyrey (1990). Chiese i modelli delle relazioni so-
e dell'ordine comune che vi-
loro che vogliono richiamarsi a terpretazione sociologica di Pao-
4.5 L'rutorita rposlolics e I'or' ciali
Paolo <apostolo deÌla libertà)) o lo deve andare in parallelo con
gevano nella società di allora' in
dine nella Chiesr - Come uhimo
dferim€nto alla citta (polrs), alle
(apostolo del libero spirito> per un'interpretazione sociologica dei
esempio, meritano di essere Presi giustificare, in maniera giusta o lettori e degli esegeti di Paolo.
in considerazione il tema dell'au- associazioni volontarle (co I le g i u m,
gnogógè ecc.) e ai îaggruppamen- sbagliata, la religione informale Questo processo dovrebbe far-
torità apostolica di Paolo e la que- deipiccoli gruppi contro una reli- ci prendere coscienza piit a fondo
stione dell'ordin€ nelle Chiese di ti familiari (oikos); (5) il ruolo dei gione gerarchica e istituzionalizza-
collaboratoti, degli inviati e dei di quanto, in passato e anche og-
Paolo. Questo è un argomento im- ta (vedi Protocatîolicesimo). Ma gi, I'apostolo Paolo e le sue Chie-
porlante, dal lato teologico ed ec- rappresentanti locali di Paolo; (6)
i mezzi di comunicazione e la lo- è anche una tendenza forte in co- se siano stati vittime - voluta-
clesiologico. Dal punto di vista loro che vogliono criticare un ti- mente o inconsciamente, in bene
teologico esso riguarda I'autenti- ro risDettiva efficacia, incluse le
po di Chiesa (legalistica)) o <<ar- o in male - degli interessi ideo-
cità del vangelo di Paolo, la testi- letreri di Paolo e le sue visite di
roccata sulla tradizione> (suÌla ba- logici dei loro interpreti. K. Sten-
monianza che Paolo rende a Cri- Dersona; (?) l'esplicita tendenza di
baolo ad adottare uno stile di vi- se di quella che essi ritengono fos- dahl ha dato un buon avvio in
sto e il p€so che va attribuilo alle se la Chiesa di Gerusalemme) a fa- questo senso con il suo saggio
sue lettere e a quelle che gli ven- ta che chiaramente si manÎeneva
ai margini dei modelli comuni: vore di un altro tipo di Chiesa, Paul and the Introspective Con-
gono attribuite nel canone. Dal (guidata dallo Spirito)) e <di co-
anomalo nelle abitudini civi- scienceof lhe ,/esl (1963, in Sten-
punto di vista ecclesiologico esso munione> (sul modello di quella dahl 1995), dove afferma che la
tocca la legittimità di tutÎa quan- li, provocaîorio sul Piano socio-
polilico, indipendente dal lalo fi- che essi ritengono îosse la Chiesa dottrina paolina della giustifica-
ta la tradizione della Riforma e i di Paolo e dei suoi gruppi). zione è stata fraintesa, divenendo
tentativi, a essa collegati e succes- nanziario, pericoloso per l'integri-
tà fisica e cosi via. In terzo luogo, uno studio vinima di un'antropologia agosti-
sivi, di intendere I'ordine della socio-scientifico ci fa constatare niana e poi luterana e (piu tardi
Chiesa in termini di carisma Piut- Contributi importanti sul Piano
che il processo di istitùzioraLzza- ancora) freudiana, che si concen-
tosto che di ufficio, di spirito piut- socio-storico (Per esempio, Mar-
tin l99O) e su quello socio-scienti- zione o (per usare ìa parola di Vy'e- tra sulla coscienza introspettiva
tosto che di legge. ber) di (routinizzazione>, che è dell'individuo, Piir recentemente,
Se ci si pone in una Prospettiva fico (per esempio, Holmberg 1978:
Petersen 1985: Watson 1986: evidente nell'epoca paolina e in gli interpreti di orientamento fem-
socio-scientifica, invece, è ímpres- quella postpaolina, non è necessa- minista o che seguono la teologia
sionante constatare come la di- MacDonald 1988) sono stati rea-
riamente uno sviluppo a ritroso, della liberazione hanno adottato
scussione e la ricerca tradizionalg lizzati in questo settore, soprattut-
la perdita di un'età dell'oro cari- prospettive tratte dalla sociologia
si siano concentrate sulle idee di to negli ultimi due decenni, con
evidenti risultati positivi' Anzitut- smatica. Al contrario, I'autorità della conoscenza per contestare
Paolo, e come si sia Prestata cosi carismatica di Paolo era legata I'adeguatezza di un'interpretazio-
Doca attenzione ailenomeni socia' to. ouesti studi rivelano quanto
foisicomplesso nei gruppi di Pao-
strettamente fin dall'inizio a quel- ne di Paolo fondata (rispettiva-
ii. come se si potesse Pensare che la istituzionaÌe tradizionale (di An- mente) su una visionc androcen-
le idee di Paolo siano sospese Per lo il problema dell'autorità apo-
stolica di Paolo stesso e dell'ordi- liochia e di Gerusalemme); e biso- trica e da (primo mondo)) e per
aria, senza alcuna connessione con gna anche dire che la stabilizzazio- rendere possibile un processo di
il loro contesto storico e sociale. ne nella Chiesa (Yedi Chiesa, or-
ne doveva essere essenziale se I'im- <coscientizzazione> in una forma
I fenomeni presi in considerazio- dinamento e governo della). Essi
mostrano che, se si guarda solo a
pulso originario e la forza dirom- che può racchiudere in sé delle
ne dagli studiosi di scienze sociali pente del vangelo erano destinati profonde implicazioni e conse-
sono invece di questo genere: (l) quello che Paolo its€8rla, non si
a conservarsi e a perpetuarsi. guenze (cfr. Schùssler Fiorenza
la distribuzione del potere nei e fra è in grado di capire in modo ade-
1990).
igruppi di Paolo, tenendo Presenti cuato l'ecclesiologia paolina Ef-
pli effetti del diffusissimo sistema iertivamente, da un Punto di vista 5. CONCLUSIONE - L'intcr- In un modo del tutto nuovo,
pretazione del NT sulla base delle pertanto, le scienze sociali e I'er-
éel patronato e del clientelismo socio-scienîifico, se si usa una ca-
tegoria come quella di (ecclesio' scienze sociali è in via di sviluppo meneutica del sospetto, che vi è
nell'antichità lomana; (2) le rela- c ha già cominciato a produrre collegata, pongono I'interprete di
zioni tra i gruppi di Paolo e la Ioeia> si rischia fin dall'inizio di
riÀune una realtà sociale comples- qualche trutto significativo per la Paolo di fronte al problema che ri-
Chiesa di Gerusalemrne, e il signi nostra comprensione di Paolo gvarda lq teologio e I'etica dell'in-
sa e sfaccettata a un'ottica dottri e
ficato che assume in quest'ambi- delle sue lettere (cfr. Barton 1992). lerpretazione- Questo richiede a
to la colletta di Paolo Per Geru- nale unilaterale.
ln secondo luogo, queste rice!- Non ci resta qui che augurarci che sua volta da parte dell'interprete
salemme; (3) gli effetti che nei ruo- Ia ricerca continui e progredisca, una certa dosc di autocoscienza
li e nelle funzioni delle varie Chie- che aiutano a controbattere una
ceîfa ideqlizzazíone,spesso apolo-
suggerendo che si presti piir aften- che sia nello stesso tempo ricerca-
se potevano provocare le differen-
Aqedah t32 133 Atene, paolo ad
trice e animatrice (cfr. Thiselton 1975j Garrelt S. R., S.'ciologr of Ea r di Marre (Areopaso)j 2_ ll djsco6o del to nella cirtà altari a (dèi ignoti>
Chtistìaniry, ir,4BD vol. 6, pp. 89-99;
1992). Il tentativo di delinire quale Hock R. F., zre So.idl Contert of Paul's
Ì'Arcopagoj 2.1 Il cuito degliidoli e itve (Pausania. Descr. j.l.4; 5.14.8:,
ro Djo;2.2 La rìveÌazione natu.:tce itve
sia il <(centro) della teologia e del- Mtu ir/.r,, Forlress, Philadelphia 1980; ro Dìo; 2.3 I1 paeanesjmo e it vero Dio: Filostrato, Z/4 6.1).
I'autocomprensione di Paolo in Holnbers B.. Paul and Power, Gteervp, 2.4 11 Cristianesjmo e il vero Dioj 3. Iìcli Coloro che assumono un atteg-
quanto apostolo nel .rro contesto Lund 1978r MacDonald M. v., The Pauli- scorso di Ar€ne e Ìe leue.e: 3.1 Ateùe e giamento critico nei confronti del-
ae CÀùl.rÉs, Univ€rsity Press, Cambridse I Tessalonicelir persuadere e convefire
sociale e politico rientra ora nel 1988; Malìna B. L., The Nev Testanent i Genlili; 3.2 Atene e Ì Corinzi: un mu- la storicità degli Arti hanno sotto-
tentativo piu vasto dell'interprete ttlorld. John Knox. Arlanta l98l: Maíin tamenlo Della sLraregia mi$ionarja!; 3.3 lineato spesso che nella documen-
e delle varie comunità interpretan- D.8., Sla|ery as Salvation, Yale Uùiversi' Alene c Ronanj: la r€ologia naturaìe: .1. tazione extrabiblica rlon si trova
ty, New Haven 1990; MeeksW. A., Ir€ So
ti di definire quale sia il cenho del- cial Conteyt af Pauline Theolos!,inInt 37
mai l'espressione esatta <un dio
la loro teologia e della loro (1982) 266-217.ld., I Cristiani dei pnni se ignoto>, che serve a introdurre ii
comprensione nei /o/o rispettivi^ldto- coli. II nondo sociale de 'apostolo Paolo,
Il capirolo 17 degli Atti degti discorso di Paolo (At 17,23). Ma
Apostoli cortjene il discorso cÌ]e
contesti sociali e politici. La vali- Il Mulino, Bolosna 1992; Id.,A Hemeneu- anche I'espressione (alta a dèi
tics o.l Social Embodiment, ir, HTR 79 Paolo tenne in una città che di so-
dita di questo processo interpre- (1986) 176-186; NeFey J. H-, Pa,/, i, ignoti), che si ritrova nella lette-
Ìito si ritieùe legata alla cùltura pa-
tativo dipende in parte da queÌla Other Wods, Westminster John Knox, gana. Questo discorso, composto
ratura, è ambigua. La scarsa do-
dei metodi d'interpretazione che Louisville 1990; Perersen N.R., Redíscove cumentazione archeologica che
tins Paul: Philenon and the Sociolos! a.f soltanto per venire incontro a una
vengono adottati, e in questo sen- possediamo sino a oggi è insuffi-
Paul's Naffative Wo d,Fortress, PbiladeÌ' determinata situazione storica, è
so i modelli oîferti dalle scienze phia 1985 i Schùssler Fiorer.za E., In nena- ciente per potere affermare. con
anche in sinlonia con le leflere di
sociali assumono un loro posto /,ia di /éi, Claudiana, Torino l990iSlendaìl un argomento e "rller?lio, che il sin-
preciso accanto ad altri metodi di K., Paolo ttu ebrci e pasant, Claudiana, To- Paolo, benché su questo pùnto golare non veniva ùsato (Lùde-
rino 1995; Theisse! G., The SocialSettìng non vi sia accordo tra gli studiosi
ordine storico ed esegetico-lette- ol Pauline Chistiani0, F ortress. Philadel-
mann 194).
e sia ancora vivo il dibattito.
rario. Ma dipende anche (per ri- phia 1982i Thiselton A. C-, NeN Hotizons È meglio allora vedere la prati-
farsi a un'espressione di D, Kel- in Hemeneutics, Zondetv^n, Grand Rapids ca di questo culto anonimo stret-
sey) da una certa ((volontà politi- 1992i Watson F., Psul, Judaisn and the I. PAOLO NELL'ATENE DEL tamente collegata ai temi fonda-
ca) dell'interprete e della comu- oenrTes. University Press, cambridge 1986. I SEC. 1.1 La città di Atenei mentali del discorso di Paolo: ol-
la sua îama e la sua religiosità - tre a essere segno di una certa re-
nita cui appartiene. Questo è il ter- S. C. Barton
reno su cui la teologia e I'etìca del-
Noi oggi vediamo con urla certa ligiosità, essa è anche presentata
I'interpretazione devono svolgere
ironia il îatto che i cristìani e gli da Diogene Laerzio come una
la loro funzione, ma in cui anche AQEDAH: vedi Mode di cristo; Ebrei fossero considerati (atei>) <misura cautelativa>). Si riteneva,
Sacrificio, offerta dalla maggior parte degli anrichj cìoè, che se gli dèi non fossero sta-
le scienze sociali assumono un lo-
perché sì rifiutavano di riconosce- ti venerali come si doveva,
ro ruolo significativo. essi
ARCANGELI: vedi Arseli, ar- re gli dèi. È con una simile ironia avrebbero punito la città. per non
che Paolo, dopo aver girato per la incolIere inavvertitamente nell,i-
Yedi onche: Aiuto finanziario; cangeli
città e aver visto che era piena di
Apostolo; Autorità; Chiesa, ordi ra di qualche dio o di qualche dea,
namento e governo della; Cibi of- ARMATURA DI DIO: vedl idoli (At 17,16; redi tdotatria), di cui si ignorava I'esistenza, la cit-
Trionfo chiama (religiosi)) gli ateniesi (Ar tà aveva edìîicalo perciò
ferti agli idoli e leggi alimentari t'7
questi
giudaiche; Corpo di Cristo; Cro- ,26). altari a degli dèi ignoti (Dioge-
ARTEMIDE: vedl Efeso; Reli- La città di Atene, una delle pìù ne Laerzio, Ir7. 1.110- 3). paolo
ce, teoìogia della; Ermeneutica, grandi citrà-stato della Crecia deì
interpretare Paoloi Escatologia; gioni greco-romane nel suo discorso usa appunto con
V sec. a.C., è situata nella zona molta efficacia qìlesti dìle argo-
Sociologia delle Chiese missionarie.
ASCDTICA: vedi Matrimonio e sud-orientale deÌ territorio elleni- menti: l'ammissione della propria
divorzio, adulterio e incesto; Pao- co. In età aposlolica essa non era ignoranza e il desiderio di evitare
BIBL. Barton S. C., Pauland the Cross:
A Socioloqical Apptoach,ll Theolos! 85 Io nella tradizione della Chiesa pri-
piu una potenza internazionale né una catastroîe divina.
(1992) 13-19; Id., Paul and the Resutrec
mitiva; Sessualità, morale sessuale i[ fulcro culturale di un tempo, ma 1.2 Il Consiglio sulla collina di
lion: A Socìolosical Apptoach. i\ Relision viveva ancora all'ombra delle glo-
14 (t984J 67 -7 5 i Id., Poul's Sense of Place:
Marte (Areopago) - Non è chia-
An Anthrcpological Apptod.h to Commu- ASTROLOGIA; vedi Élementi rìe del passato per quanto dguar- ro se il testo degÌi Atti voglia pre-
nìry Fo nation in coinîh, in N?S 32 (198ó)
del mondo; Religioni greco-romane dava l'orgogÌio della sua civiltà e sentare Paolo formalmente <sot-
225-246t Id., The Connunal Dimension oÍ la sua fama di centro filosofico e to processo) ad Atene. La frase
Ea iest Christianit| A Ctitical Suùer of religioso. Piena diidoli, come di- (lo condussero all'Areopago)) (At
the Field, ir.lTS 43 (1992) 399-427; Coun
tryman L. r .. ,r//, Crced and Sex, Foî- ATENE, PAOLO AD ce anche At 17, Atene veniva de- 17,19) pùò riferirsi al Consigtio
tress, Philadelphia 1988; Elliolt J. H., ,4 scritla dagli autori antichi come che aveva qùesto nome, e che fun-
Hone.îot rhe Honetess, E onress, Philadel-
phia l98l: Gaser J. G., -(lrgdon and Con- SoMrvaRro - l. Paolo n€ll'AÉne del I sec.;
modeÌlo di
((venerazione degli geva da tribunale, oppure al luo-
nuniù: The Social Wo d of Ea ! Chtistia' l I La cit!à di Atene: Ìa sua lana e la sua dèi); la gente di Atene era talmen- go, ossia alla collìna che aveva da,
ntl,y, Prentice-Hall, Englewood Cliffs (NJ) religiosùà; 1.2 ll Consigljo sùlla collira te reìigiosa che aveva persino eret- to il nome allo stesso Consiglio.
134 135 Atefe, Paolo ad
Aten€, Paolo ad
Poiché ambedue le ipotesi si fon- zio è solo quanto voi stessi, rico- alt , ha ritenuto che il discorso di vicino e che desidera essere tro-
dano su buone ragioni, è meglio noscendo apertamente la vostra Atcne insegni un'(affinità)) tra vato.
lasciare aperta la questione. ignolanza. asserite di adorare)). Dio e gli uomini che è (estranea) 2.3 Il paganesimo e il vero Dio
Prescindendo dal fatto che si sia Paolo qui non vuol dire che quaÍ- al pensiero di Paolo e al resto del - Dobbiamo chiederci se in At
trattato o meno di un Processo to egli adora coincide con quello NT (Dibelius 74). Ma questo mo- 17,28 la citazione della letteratu-
formale, non bisogna dimentica- che essi adorano senza conoscer- do di intendere il discorso non è ra pagana, a cui sì presta un certo
re che il dìscorso di Paolo è una lo. Nella costruzione della lrase corretto. Il linguaggio usato in At consenso, significhi anche una va-
risposta a un'accusa seria e preci- sreca I'accento è posto sull'(igno- 17,27 rivela un chiaro tono ironi- lutazione positiva del paganesimo.
sa (<Sembra essefe un annunzla- i"nr"r, non sull'(adorazione>. co e tragico. Cli uomini <cercano> E molto probabile però che si deb-
tore di divinità straniere": At Gli areniesi sono nel giuslo solo Dio: questo è vero. Ma noi ci ba rispondere negativamente. Si
molto simile a quel- nella misura in cui riconoscono aspetteremmo che tale (ricerca> può dubitare anzitutto che nella
17.18), che è
la piu famosa che era stata rivol- che vi è qualcosa che merita di es- avesse ìl suo sbocco naturale in un prima parte del v. 28 si citi una
sere adorato, ma che essi ignora- <trovare)). Il verbo (trovarer è pe- precisa opera pagana; nonostan-
ta contro Socrate e che aveva Por_
tato alla morte di questo grande no. In questo modo la difesa di rò attutito in tre modi. Anzirutto te le molte proposte, non c'è ac-
maestro. Il commento di Luca in Paolo si traslorma subito in un at- dalla costruzione grammaticale: cordo su quale sia la presunta fon-
At 17.21 assume un tono tronlco: tacco, Il discorso infatti prosegue l'uso dell'ottativo in greco indica te di queste parole. Probabilmen-
sli ateniesi sono piu inleressati a affrontando vari aspetti del culto una qualche incertezza, accentuata te il v. 28a non è dunque una ci-
ioddisfare la loro curiosità che a desli idoli. È errato cercare di far ancor più dall'espressione e/ ara tazione, ma un'affermazione ge-
conservare la loro ((oftodossia))' abitare il creatore dell'universo in ge, che va tradotta con <se mai>. nerale che usa un vocabolario co-
Nel caso di Paolo, le accuse deri- templi costruitj dalle mani dell'uo- Il <trovare) non è per nulla sicu- mùne e anche la forma comune
vano dal fatto che apparentemente mo lAt 17.24). E errato voler oÎ- ro. In secondo luogo, Ìa forza del della triade. La frase è enunciata
pli ateniesi fraintendono la sua frire doni a colui che dona la vita verbo viene attenuata dall'altro in modo tale da poter essere con-
iredicazione: sembra che essi (At l?,25). È errato tentare di verbo che lo precede e che presen- divisa da Greci e cristiani, ma è
avessero caDito che egti si riferiva identificare il Dio che ha creato ta I'immagine colorita del ((cam- molto piu probabile che la tripli-
a due divinità (si notì il plurale in tutte le nazioni con una Partico- minare a tentoni)) Q)sclophaó); ce espressione sia un riflesso dei
At 1?,18b). I termini Gesù e ana- lare città (At 17,26; nella religio- questo verbo è usato per esempio tre argomenti principali con cui da
ne Dagana era prassi comune iden' nell'Odrbsea di Omero (lX, 416) e parte giudaica si criticavano gli
sfcri (((risurrezione>) possono es-
sere stati intesi erroneamente co- tificaie eli dèi con delle città). In- nella versione greca del Deutero- idoli (non hanno vita, non cammi-
me nomi di un dio c della sua con- fine. è eirato pensare che colui che nomio (28,29) nelsenso di <andar nano, non hanno una vera esisten-
sorte. dona la vita agli uomini sia qual- brancolando>. Terzo, il periodo za), anziché presentarsi come ci-
cosa che non Possiede la vita, ma del v, 27 si conclude con la frase tazione di ùna fonte pagana (Górt-
2. IL DISCORSO DELL'AREO. è plasmato dalla mano dell'uomo ((benché non sia lontano da cia- net l9'7 , 222).
{At scuno di noi>: il valore concessi La îrase di mezzo del v. 28, ben-
PACO - Si è criticato il discor- 17,29).
Ben lungi dall'approvare il cul- vo di questa frase ha senso solo se ché sia al plurale nella forma, ri-
so di Atene Perché non sembrereb-
to degli idoli, il discorso afferma il <camminare a tentonin è senza specchia un metodo che viene
be sufficientement€ cristiano (per
esempio, Dibelius 57'63)..Ma' co' dunque che il loro culto (tranne esito. adottato di solito quando si intro-
me vedremo, questo gludlzlo ne- che per il fatto di ammettere lm- Sembra dunque doversi conclu- duce la citazione di un determina-
gativo è superficiale. L'argomen- olicitamente la propria ìgnoranza) dere che mentre l'oratore ritiene to poeta; è fuori dubbio che la fra-
tazione diPaolo è un aLtaccolron- è incrinato in teoria e in Pratica che la conoscenza di Dio sia teo- se (poiché di lui stirpe noi siamo)

tale agli ateniesi e alla loro reli- Bisosla notare del reslo che una ricamente possibile per natura, in è una citazione della letteratura
part;di questa critica all'idolatria' pratica vi è ben poca o nessuna pagaîa (Atato, Phaer. 5). Ma con
eilli benché perfettamente gludalca speranza che questa possibilità essa si intende dire non tanto che
It cuuo desli idoli e il vero
Dio - Prima di Passare a rettifi- lcfr. Gàrtner. rassim), era condl- teorica si traduca o si sia gia tra- vi è una stretta relazione tra gli uo-
care I'imDressione errata che gli visa anche dagli stoici e dagli epi- dotta in un rapporto con Dio che mini e Dio (come afferma, per
ateniesi n;trivano nei riguardi del curei f menzionati espressamente ln sia soddisfacente. Non si può im- esempio, Haenchen 525), quanto
messaggio cristiano, e Prima- an- At 17,18). Ma neUa loro forma Piu maginare un'opposizione piu forte invece che vi è una stretta somi-
cora di soddisfale la loro curiosF acula queste criliche Potevano tra il Dio che esercita il suo con- glianza: poiché gli uomini sono es-
tà. Paolo usa abilmente I'argo- avere anche un loro mordente nei trollo su ogni cosa (At 11,24-26\ seri viventi, anche Dio deve esse-
mento dell'altare eretto al dìo confronti di alcune Pratiche giu- e I'ironica situazione patetica in re un essere vivente e deve essere
ignoto per difende$i dall'accusa daiche (si veda il discorso di Ste- cui si trovano gli uomini, come superiore, non inferiore, alle sue
di oredicare degli dèi sconosclutl fano in At 7). viene descritta qui (At 17,27): creature. Questo risulta chiaro dal
e siranieri. Paolo dice infatti in At 2.2 La rivelszione nalurale e il camminare alla cieca senza riuscire <dunque> che collega il v. 28 al
1?,23: (Quello che io vi annun- vero Dio - Dibelius, assieme ad a raggiungere qualcuno che è così v. 29.
r3'7
Atene, Paolo ad 136 Atene, paolo ad
leggiamo nelle sue lettere. Vi è pe-
Pertanto, come già le parole una punizione. Essa intende dire, contesti il soggetto pdncipale del
cioè, che anche se la rgtribuzione rò un parallelo significativo in lTs
dell'iscrizione, cosi anche Ia cita- messaggio evangelico sja Crjsto. ai
divina non si è ancora manifesta- 1,9-10, dove Paolo parla della rea- Corinzisi presenta un Crisro umi-
zione della letteratura pagana ser-
ta, il suo ritardo non è dovuto al- zione dei Tessalonicesi al suo mes- liato e crocifisso, e ai non cristia_
ve a dimostrare gli errod del siste-
la loro ignoranza innocente o al saggio. Il loro primo passo è sta- ni un Cristo giusîificato a causa
ma da cui è tratta. Anche i Greci
loro culto cautelativo, ma al fat- ta Ia conversione al monoteismoi
ammettono che vi è qualcosa o (Vi siete convertiti a Dìo, allon-
della sua risurrezione.
qualcuno che.deve essere adorato, to che Dio è misericordioso. <Ma Una volta individuate queste
ora.,.>), dice l'oratore, I€ cose tanaDdovi dagli idoli, per servire
ma che essl lgnorano, e ancne I differenze, diventano chiare anche
Greci sanno che un essere vivente stanno diversamente: Dio, che al Dio vi'vo e vero,, (l Ts 1,9). eue_ le importanti somiglianze che esi-
può essere realmente rappresenta- non può essere servito da mani sto ricorda il rono monoteistìco, stono tra il discorso e le lettere, so_
umane, non desidera le loro offer- pnma ancora che specificamente prattutto per quanto riguarda il
to solo da un altro essere vivente.
te, ma che essi si pentano. cristiano, del discorso di Atene. modo con cui viene portato avanti
Quest'uso della filosofia e della Ma ancora pih interessante è il
letleratura pagana per mosÎraue le Soltanto dopo aver spiegato le il ragionamento. ln I Corinzi. Diir
insufficienze del loro culto il di- parallelo tra At 17,31 e lTs l,lO. che nelle altre lettere. paolo usà la
su€ stesse incoerenze è preso dal-
scorso ritoma all'argomento prin- Ambedue parlano del giudizio di- tattica di citare alfermazioni dei
l'apologetica giudaica, poiché la
cipale del messaggio evangelico, vino, fùturo ma certo, collegato a suoi avversari, alle quali sembra
citazione di Arato sembra già uti-
che prima era stato îrainteso (At Gesù in quanto giudice o come acconsentire, ma aggìungendo
lizzata in una maniera simile dal-
17,18). In At 17,31 Paolo dice agli punto di riferimento di quesro giu- modifr'che e restrizioni tali da
I'autore giudaico Aristobulo nei
suoi scritti di propaganda (fr. 4 in ateniesi che Dio, in radicale con- dizio. E in ambedue icasi si ac- giungere a rovesciarne il significa-
trasto con le realtà senza vita che cenna alla risurrezione di Gesù a to. Comc esempio valga I'affer_
Etsebio, Pruep. Ev. 8.12)-
essi hanno adottato per rappresen- opera di Dio. Le diff€rerÌze di con- mazione dei Corinzi (Tutto mi è
2.4 tr Cristirnesimo e il vero Dio
tare il divino, ha scelto un essere tenuto tra i due passi sono di scar- lecito!" (lCor 6,12), a cui sesuo_
- Il carattere specificamente cri- vivente, Gesu Cristo. Si pone in so rilievo e sono dovute al fatto no emendamenti tatj da neealie Ia
stiano del discorso è relegato ne-
evidenza qui l'umanita di Gesir che il primo si rivolge ai pagani e îorza. E questa è proprio la tatti-
gli ultimi due versetti. In questa se-
Cristo non solo per chiarire la con- il secondo a coloro che sono dive- ca usata nei discorso asli atenie-
zione finale l'oratore risponde a
nuti cristiani.
due obiezioni che i suoi uditori fusione di cui si parla in At 17,l8 si. dove Paolo all'inizio sembra
avrebbero potuto porgli. (egli, cioè, non è uno dei tanti 3.2 Afene e I Corinzi: un mu- apprezzate la loro religiosità e il
membri del loro Pantheon), ma tamenlo nella strategia missiona- loro culro del (<dio isnoro)). Alla
La prima, a cui intende venire
incontro At 17,30, non riguarda anche per opporsi agli idoli Privi ria? - Qualcuno ha aîfermato llne, della loro religione sj salva
di vita. che l'esiguo numero di conversioni solo il latto che essi ammettono
la colpa o I'innocenza dei pagani,
Si cerca di dissipare ogni equi- verificatesi ad Atene avrebbe in-
come ritiene Dibelius (Dibelius implicitamente di ignorare qualche
55). Il testo parla solo del ritardo voco su <<Gesir e la risurrezione>, dotto Paolo a mutare la natura cosa.
fraintesi come un dio e la sua con- della sua predicazione. e che oue-
della punizione e non dice nulla 3.3 Atene e Romadi: la teologia
sorte, non solo facendo íferimen- rro si rispecchierebbe in passi co- nafurale - L'altro collegamento
sull'innocenza degli ateniesi di
me lCor 2,1-2 (si vedano ahri ri- chiaro con Ie lettere di paolo ri-
fronte a Dio. ll contesÎo storico to a Gesù come essere umano, ma
può chiarire il ragionamento: l'a- anche chiarendo il significato della ferimentijn CArtner, che però non guarda la risposta umana alla ri-
risurrezione. Questo tentativo di è d'accordo; Stonehouset. Ma le
dorazione di dèi ignoti eta Per gli velazione naturale. Secondo ildi-
chiarificazione, a quanto sembla, situazioni di Atene e di Corinto
ateniesi una specie di (assicurazio- scorso di Atene l,osservazione del-
è riuscito sin troppo. Gli ateniesi, erano del tutto diverse e richiede- la natura dovrebbe indicare agli
ne), un espediente attravelso cui vano impostazjoni differenti. Ai
si poteva tener lontana una cata_ a cui dpùgnava I'idea di una risur- areniesi che il loro culto è fuorvia-
rezione in senso fisico, comincia- Corinzì bisognava dire che i mae- to. Il Dio che ha creato la terra
strofe che un dio esigente, ma che
no a sogghignare, e il discorso vie- stri cristiani, che essi lodavano sin
essi ignoravano, avrebbe potuto non ha bisogno di doni ma teriali;
ne interrotto improwisamente. troppo, ritenevano di essere <stol- il Dio che ha dato la vita deve es-
scatenare. Paolo ha appena detto
che i loro sforzi sono errati e inef-
tir 2 .uu." di Crislo (lCor 1,4). sere anch'egli un essere vjvente, e
ficaci. L'ovvia obiezione da Par- 3. IL DISCORSO DI ATENE E Agli ateniesi, che consideravano così via, Visono in realtà nella lo-
te dell'uditorio poteva allora esse- LE LETTERE - 3.1 Atene e I Paolo uno stolto il termine che ro filosofia e neì loro poeti degli
re questa: (Se il nostro culto non Tessalonicesit pe$uadere e con- essi usano, spetmologos (AL elementi che a!rebbero dovuto
vertire i Gentili - In un discorso 17,18), significa piir o meno (uno condurli al vero Dio, ma essi han-
è accetto al dio ignoto, Perché al-
lora egli non ci manda una cata- come quello di At 17, riportato che ha raffazzonato frammenti di no conlinuato ad aderire a Drati-
sapere) - bisognava dire qualco-
strofe?D. La sposta Pelanto non Daturalrnente in maniera così sin- che pagane e all'idolatria. Sàcon-
tetica, non possiamo aspettarci di sa sulla loro ignoranza (un tema do il discorso, gli ateniesi non han-
dice se gli at€niesi siano da Puni-
trovare tutti i dettagli del messag- che ricorre anche in lCor 3,18-19).
re o meno, ma spiega perché ai lo- no bisogno di ricevcre un insegna-
gio evangelico di Paolo come li Così pure, benche in ambedue ì mento, ma di peflrirsi. In Rm t
ro evidenti errori non sia seguita
r38 139 Aùtorità
Arti degli rpostoli
I'areomento di Paolo è lo sresso: re nient'altro che la voce dell'apo- gati) negli scritti di Paolo viene lati, Eîesini, Colossesi, I-2 Timo-
nesíno è esente da biasimo Rm stolo Paolo. usato nel senso di <poteret), <li- teo, Tito). Ma la sua autorità apo-
bertòr e <diritto>. Riferito a Pao- stolica è oggetto di particolare at-
1.22-23 Dotrebbe ess€re stato scrit-
Vedi snchet Fílosofia; ldolatria; Io, erorisia indica un <(diritto)) che tenzione nelle lettere ai Gaìati e ai
to addiiittura Pensando agli ate-
niesi: (Mentre si dicluaravano sa- Paolo negli Atti e nelle Lettere' gli compete per il potere che de- Corinzi. In Galati si parla di mis-
Dienti. sono divenrati stolti e han- tiene in quanto apostolo dei Gen- sionari itineranti giudeo-cristiani
no cambiato la gloria dell'incor- B!cL. - Bruce F F , The Acts oJ the Apa' tili. Riferito invece all'apostolato, che insistono sulla necessità delÌa
sr1€r. Eerdnanr, Grand Rapjds 1990i Con- il termine assume il senso di tra- circoncisione (Gal 2,3-4, 5,2-l2i
ruttibile Dio con le immagini)' 1.tn^rn H.. The Addrcss oI Paul on the
Romani e At 17 esprimono una arcoDaEus.lî' L E Keck J L Mart)n
smissione fedele, e perciò di ga- 6,12-13) e dell'obbedienza alla leg-
ota:\.lnd|es in Luke Aclr' sPcK. Lon- ranzia e non di innovazione di una ge di Mosè (Gal 2,15-16;3,2i 5,4),
rnedesima convinzione, e cioè che
I'universo può permettere aglì uo- don l9ó8, pp 2l?_230' Dibehus M P!!/ tradizione della Chiesa, Nell'am- e che tentano di sminuire l'auto-
on ùe Arcopaeus,ir H Creelen (ed ) Jlr- bito della Chiesa riceve poi il du- tà di Paolo tra le Chiese dei Gen-
flini di conoscere Dio in misura dip,. in the Acts ol the Aporrles S'r bners'
plice senso di (libeft > individuale tili, affermando che la sua apo-
suffici€nte da rifiutare ogni idola- N.w York 1956. oD. 26_77i Giirtner B f'e
tria. Ma né I'uno né I'altro fanno Arcopagus Sp?ech ond Naurcl Revelotioa' e di <autorita) corporativa, che stolicità è secondaria (Gal I,l;
molto affidamento sul fatto che Gleerup, Uppsala 1955: Haenchen t '.tT e deriva dalla presenza del potere di I,l3-2,10) e che il suo vangelo è
Actsal !he APoeles: A Coúmeatsry' we' Cristo tra coloro che si radunano stato trasformato in modo da di-
gli uornini Possano giungere a co- (hih;ter. Philadelphia l97llHemerc J '
noscere Dio solo per nvelazlone The SDeeches oJ Acts: tI. The Areopagus
nel suo nome. ventare gradito ai Gentili (Gal
Addiss, i^ TtnB aO i989) ZJ9 259: Lude- 1,1-12;2,1-10). Gli esegeti di so-
naturale.
úArn G.. Ea v Chrislian v Accoding to I. L'AUTORITÀ. DI PAOLO - lito identificano questi awersari
úc Trodttions in Acts'Fottress Minneapo- fonte - Per Paolo, la fon- con la corrente farisaica della
4. CONCLUSIONI At Ìi\ r988: Norden E., Aenostos theos' tset'
1.1 La
te della sua autorita sta nelÌ'esse- Chiesa di Gerusalemme (i <giu-
l?-22-31 deve essere visto nel con- lin l9l3 (= Darmsra'} i97l)l Stonehousc
N. 8.. Pr!/ Be.fote the Areoqas s ona re (data dal Signore)) (2cor 10,8; darzzat\tirr: At 15,5); essi (sono
testo storico della visita di Paolo
2.1 Atene. fnizia con una difesa
Oùet New Teslument Srrdres T)ndale' Rm 1,1). Quest'autorita deriva più andati) senza alcun incarico da
London l9J?. pr€cisam€nte dalla sua condizio- parte della Chiesa (At 15,24) e
contro le accuse avanzate dagli
ateniesi. ma subito sitrasforma in C. Gemzf ne di <<apostolo di C stoD (lTs hanno insegnato ai Gentili che, se
i,n attacco al culto idolatrico' ln- 2,6), che g[ da il diritto di far sen- non ci si fa circoncidere secondo
fine. il discorso risponde a obie- tire la sua influenza personale I'uso di Mosè, non si può essere
ATTI DEGLI APOSTOLI; quando è necessario (lTs 2,7). Au- salvi (At l5,l). A coloro che con-
zioni che ci si Potevano attendere
v€di Cronologia di Paolo; ltinera- torità e apostolicità sono stretta- testano la sua autorità mettendo
da un uditorio ateni€se' Provoca-
te non solo dal discorso. ma an- ri. oroserti di viaggio. Parusia mente collegate tra loro nelle let- in dubbio la sua apostolicità per
che dalle discussioni che Paolo apo;tolica: Paolo negli Atti e nel- tere di Paolo. Infatti, il suo dirit- il fatto che ha rifiutato un aiuto
aveva affrontato in Precedenza le Lettele to di esercitare un'autorita gli de- finanziario dalle Chiese (lcor
riva dal suo potere di apostolo (v€- 9,13-18;2cor 12,13), Paolo ri-
sulla piazza principale (At l7 '17)'
AUTOBIOGRAFIA DI PAO- sponde che non ha portato con sé
Pur tenendo Presentl I olversl di Conversione e chiamata di Pao-
lo). Le sue esortazioni sono fatte lettere di raccomandazione (2cor
destinatari, il discorso rivela no- LO: vedi Conversione e chiama-
(nel nome del Signore nostro Ce- 3,13), non ha avuto successo nel
tevoli somiglianze con le lenere dl ta di Paolo: critica retorlca; Lro-
sir Cristo> (per esempio, lCor convincere il suo stesso popolo
Paolo. Quanto al conlenu-to' Ia ce. teologia della: Calati, letrera (2cor 3,14-4,4) e che non è sta-
nresentazione del messaggto crt- ai: Giudeo, Paolo come: OPPoSF l,l0), gli odini vengono dati (nel
itiano ai Gentili è coerente con tori di Paolo Signore Gesù Cristotr (per esem- to un oratore efficace (2Cor
ouanto si Può leggere in Passi co-
pio, 2Ts 3,12), le istruzioni dome- 10,10-l l). Sembra anche che si in-
stiche sono impartite <da parte del sinuasse che la colletta da inviare
Àe lTs l. i0' e le idee sulla rivela-
Signore Gesir> (lTs 4,2;2Ts 3,6) a Gerusalemme (vedi Colletta per
zione naturale sono coerenti con AUTORITA
e I'insegnamento viene trasmesso i santi) fosse solo una cortina fu-
ouanto viene detto alllruzlo ol
<<sulla parola del Signore) (lTs mogena che copriva ilrteressi per-
Romani Per il modo con cui vie- - I L autoritàdrPaoloi Il La
ne condotto il lagionamento, so-
SóMMARjo
l
lontcl 1.2 Le contesrzionii l La sua
4,15; lCor 7,10). sonali di Paolo (2Cor 8,18-21;
no rilevanti invece le analogie tra vahdrlaì 1.4 I ìimitii l 5 L esercrno: z 1.2 Le contestazioni - Poche 12,16-18).
il discorso dell'AreoPago e I Co- L autorità degli alri aposlolii 2 l Auto-
nLà e Lradizionei 2 2 L autorrta e I rn\e_
sono le lettere di Paolo in cui non 1.3 La sua validita -
Quando
si sottolinei espressamente la sua la sua autorita è posta in discus-
rinzi. Quanto al Pensiero e al mo- snamenlo ar Gentili:2 3 Autorita e coì'
autorità. Lo si può vedere nelle se- sione, Paolo si richiama alle pre-
do con cui viene espresso. e anche ierialità; 3 L'autorita degli avvcrsarrl4
zioni introduttorie delle sue lette- rogative che egli ha in comune con
al coraggio con cui si affrontano L'aù(orità nella Chiesa'
gli altri apostoli e che ne confer-
i oroori avversari sul loro ternto- re, dove egli si presenta di solito
rà gàografico e culturale' nel-di- ll termine exoúsia (e aiche come <<Paolo, apostolo di Cesù mano la validità. La garanzia fon-
exousiLzó ed exesli' a esso colle- CristoD (Romani, l-2 Corinzi, Ga- damentale è I'essere stato testimo-
scorso di Atene ci è dato ascolta-
Aùtorilà 140 t4t Aulorita
ne della risurrezione di Cristo ( lcor 4,9-13; 2cor 4,1-12; 6,4-I0t gruppo apostolico di Gerusalem- In 2cor 10,15-16 si introduce
(lcor 9,li cfr. lcor 15,7; Gal ll,23-12,10' ,edi Afflizioni, pro- me. La missione di Paolo ai Gen- I'idea delle zone rerritoriali. Sem-
1,15-16). Riferendosi all'aiuto fi- ve, difficoltà, tribolazioni) quali tili e piir tardi anche il Cristiane- bla che Paolo abbia incluso nel
flanziario, che è un diritto dell'a- segni evidenti della propria auto- simo sarebbero stati compromes- suo (territorio> quelle Chiese. co-
postolo (lcor 9,3-12; 2îs 3,9\, rità apostolica. Se non si attiene si, e quindi <<senza alcun effetto)), me Laodicea e Colosse, che i suoi
egli afferma di avervi rinunciato a una testimonianza fedele, un se la componente giudaica e quel- convertiti, e non egli stesso, ave-
per non impedire Ia diffusione del apostolo è (falsoD (2Cor 11,l3-15) la cristiana della Chiesa non si fos- vano fondato (vedi Colossesi, let-
vaúgelo (lcor 9,12i vedi Fabbri- e (<anatema>) (Gal 1,8; vedi Male- sero trovate d'accordo sulla natu- tera ai). La sua prassi era di con-
cazione di tende) e biasima gli dizione, maledeîto, anatema). ra del vangelo. centrare i suoi sforzi evangelìci sui
apostoli suoi rivali che hanno pre- Si discute su quale fosse la ve- 1.4 I limiti - L'autorità apo- grandi centri urbani, con I'inten-
dicato solo in vista di un guada- ra intenzione del secondo viag- stolica valeva in un ambito ben de- to di estendere la sfera della sua
gno economico (lCor 9,15-18; gio di Paolo a Gerusalemme (Gal limitato. Paolo infatti pone dei aulotità (kato ton kanono, 2cor
2cot 2,l'7: I 1,7-12). Egli accenna 2,1-10). Il modo di esprimersi di confini precisi all'esercizio della 10,15) alle aree circostanti (ta h!-
anche ai <<segni del vero apostolo)) Gal2,2 sernbra indicare che lo sco- sua autorità. Questi confini, con- perekeino,2cor 10,16) con l'aiu-
che si erano resi evidenti nel pro- po fosse quello di cercare una con- cordati tÍa lui e le (<colonne>> del- to dci suoi convertiti (per esempio,
cesso di edificazione della Chiesa valida per il suo vangelo: <<Esposi la Chiesa di Gerusalemme, consi- At l9,l-7; cfr. Col 1,3-8;vediCol-
(2cor 12,12). È diflicile sapere se alle persone più ragguardevoli il stevano in una divisione dei com- laboratori, Paolo e i suoi). ll fat-
icsegni, prodigi e miracoli) di vangelo che predico ai pagani, per piti a caratîere etnico. Paolo to che I'autodtà di Paolo si lim!
2cot 12,12 siano il contenuto di non trovarmi nel rischio di corre- avrebbe dovuto predicare ai Gen- tasse ai Gentili, che egli stesso o
questi segni apostolici o solo lèno- re o di aver corso invanoD- lra tili, mentre Ciacomo, Pietro e i suoi convertiti avevano raggiun-
meni concomitanti, o anche se si queste parole si potrebbe dedurre Ciovanni sarebb€ro dovuti anda- to per primi, spiega di fatto per-
tratti di termini usati dagli avver- che Paolo considerava la propria re dai Ciudei (Gal 2,9); questa di- ché le lettere di Paolo siano indi-
sari. ll problema sorge per il fat- autorità alle strette dipendenze da stinzione è in sintonia con il mo- rizzate quasi esclusivamente alla
ro qhe <segni)> (semeia) viene ripe- quella dei (Dodici>. Tuttavia, in do con cui Paolo definisce il pro- componente <(gentile> delle Cbie-
tùto al dativo plurale, che di soli- altri passi di Calati Paolo nega de- pdo incarico: <apostolo dei Gen- se in cui convivevano i due grup-
to ha valore strumentale o indica cisamente che la sua apostolicità tilir> (Rm 1,5; 15,15-16; cal l,ló; pi dei ciudei e dei centiti (1-2 Co-
qualcosa di concomitante k(con o il suo vangelo dipendano da un lTm 2,7; vedi Missione). Ma an- rinzi, Galati, Efesini, Filippesi, l-2
segni, prodigi e miracoli>). ll ri- riconoscimento o da un'approva- che in questi termini tali confini Tessalonicesi). È vero, d'altra par-
ferimento al (compiersi) (kaleir'- zione da parte degli uomini (Gal non erano assoluti, poiché la stra- te, che nessun apostolo aveva fon-
gaslre) dei segni (da parte di Dio: I,l.l l-12.15-17). La questione di- tegia evangelica di Paolo si rivol- dato direttamente la Chiesa di Ro-
sitratta di un (passivo divino>) e pende in gran parte dal senso che geva anzitutto alle sinagoghe (At ma, ma ciò spiega a sua volta la
la frequenza di questo tipo di ana- si dà all'espressione <<correre inva- 13,5.14; l4,I; 17,2.10; 18,4; 19,8). ùberta di Paolo nel rivolgersi a
coluto in Paolo (Blass-Debrunner- no>r. L'indifferenza che Paolo di- Paolo accenna anche alla <nor- quella Chiesa in maniera autore-
Funk $ 467) fanno pendere però mostra neì confronti dei Dodici di- ma della misura che Dio ci ha as- vole (vedi Romani, lettera ai).
la bilancia a favore della prima mostra che egÌi non riteneva la lo- segnato> (2cor 10,13). Questa 1.5 L'es€rcizio - Benché Pao-
ipotesi. Un'idea che ricorre spes- ro autorità superiore alla sua <misura> era stata violata a Co- lo consideri la sùa autorita come
so è che la predicazione di Paolo ((quali fossero allora, non m'in- rinto da alcuni intrusi che si era- un potere che detiene in virtil del-
non è avvenuta soltanto per mez- teressa)), Gal 2,6). Egli pertanto no <innalzati in maniera indebitat ìa sua missione apostolica (Fm 8)
zo della parola, ma <(nella poten- non può pensare di aver bisogno e avevano tentato di espellere Pao- e ritenga che le Chiese debbano ac-
za e nello Spirito)) (Rm 15,19; di una correzione o di una conva- lo dall'esercizio legittimo della sua cettarla senza riserve (lCor 14,37;
lcor 2,4i Gal 3,5; lTs 1,5; vedi lida apostolica. Lo conferma l'u- missione (2cor 10,12-15). Quale cfr.7,l7), essa è un didtto a cui
Spirito Santo; Potere). so di eis kenon (vedi Caducità, fosse questo suo campo di azio- egli rinuncia spesso in nome di un
Mentre i suoi avversari tentano vuoto, vanità), che altrove in Pao- ne è detto chiaramente in Rm atteggiamento che si mantiene nei
di legittimare la loro autorità con lo è un awerbio con cui si indica 15,18-20, dove egli asserisce di limiti del ragionevole. La sua re-
elementi formali, come le lettere un risultato o una conseguenza, aver predicato il vangelo in aree lazione con le Chiese, tranne in
di raccoúandazione e la ricom- ossia (senza alcun effetto) (2Cor inesplorate, in modo da non co- qualche caso eccezionale, si espri-
pensa economica, Paolo si richia- 6.1:Fil 2,16: lTs 3.5). L'incontro struire su un fondamento aposto- me in termini di esortazione piìr
ma piuttosto alla nascita e alla di Paolo con le persone ragguar- lico altrui. Co nto era diventata che di comando. PcrakaleÒ, ùî'e-
persistenza di una Chiesa (lCor devoli della Chiesa dì Cerusalem- campo d'azione di Paolo non per- sortazione che si usa quando si ha
9,2, 2cot 3,l-2), alla testimonian- me indica pìuttosto che egli si ché i Corinzi fossero Gentili in se il potere di comandare ma non si
za fedele del vaùgelo (per esempio, prcoccupava di sapere se il <van- stessi, ma perché eglì era stato il desidera esercitarlo (Rm 12,1;
lcor 4,1-2,2cor l,lsi 4,5) e alle gelo diverso) (Gal 1,8) dei giu- (pdmo a giungere> sino a loro 16,17; lCor I,l0;4,13.16; 16,15;
fatiche del lavoro missionario daizzanti avesse l'appoggio del (ephthasamen, 2cor 10,14). 2Cor 1,8; 6,1; l0,l;12,18; Ef4,l;
Aùtorità r42 143 Autodta
Fil4,2; lTs4,l.l0;5,14; 1Tm 2,1; di Matrimonio e divorzio, adulte- cfr. 11,2.23) e si preoccupa perché cosi non deriva da lui quello che
Fm 9; 10), ed erótao, una richie- rio e incesto). NeÌla lettera scritta costoro, a loro volta, trovino al- egli ha predicato ai Centili. Si ú
sta che si esprime tra uguali (Fil <in un momento di grande affli- td che facciano la stessa cosa tiene di solito che Paolo si allon-
4,3j lTs 4,1; 5,12;2Ts 2,1), sono zlone>> (2Cor 2,4) tra le due cano- (2Tm 2,2). Alcune Chiese vengo- tani dagli apostoli di Gerusalem-
i termini che Paolo usa di solito niche (1 e 2 Corinzi; vedi Corin- no lodate per <<aver conservato le me quando predica e insegna a co-
per dare istruzioni alle sue Chie- zi, lettere ai), Paolo ordina a quel- tradizioni>> come Paolo le ha loro loro sui quali detiene un potere
se. Questo modo di comportarsi la Chiesa di intervenire nei con- trasmesse (lcor 11.2; cfr. Rm particolare, ma le sue affermazio-
deriva dalla sua idea di autodtà, fronti di chi ha pubblicamente 6,17), e ad altre si ordina di fare ni rivelano qualcosa di diverso.
che è (per l'edificazione e non per contestato la sua autorìtà (2cor altrettanto (Fil4,9; 2Ts 2,15; 3,6). lTs 1,9-10 è una sintesi della pre-
la rovina) (2cor 10,8). Il ministe- 2,5- 1 1; 7,9-13) - Esprimendosi con Questo incadco di trasmettere, an- dicazione di Paolo a Tessalonica.
ro pastorale vi€ne inteso come il comando con l'esortazione in
e ziché di innovare, spiega perché La terminologia (a/errinA, <<yeÍo>>:
un'edlrcazìone in terrl)ini non au 2Ts 3,12, Paolo rivela la sua rilut- Paolo distingua i casi in cui attin- anamenein, <<atte\7deÍe>r', tón ou-
toritari (2cor 1,24: (Noi non in- tanza a servirsi della linea dura ge alla tmdizione (lCor 7,10; 9,14; runÒn, <<i cielir>) e la fraseologia
tendiamo far da padroni sulla vo- (<A questi tali ordiniamo, esor- 11,23-26', lTs 4,15) d,a quelli in cui (<<servire Dio>r, <<attendere il suo
stra fede; siamo invece icollabo- tandoli nel Signore Gesù Cdsto, agisce diversamente (per esempio, Figlio>), che non sono quelle so-
ratori della vostra gioia>). Le im- di mangiare il proprio pane lavo- <giudicate voi stessi), lcor 10,15; lite di Paolo, indicano che egli si
magini che vengono usate rievo- rando in pace)). cît. 7 ,12.25.40; 2cor 8,10). Ri- serve qui del vocabolario della
cano I'intimità dei rapporti fami chiamandosi alle iatiche sostenu- predicazione missionaria giudeo-
liari: <come una rnadre nutre e ha 2. L'AUTORITÀ DEGLI ALTRI te dagli apostoli nel diffondere cristiana e non introduce quindi
cura delle proprie creature) (lTs APOSTOLI 2.1 Autorità e tra- l'insegnamento di Gesù, Paolo nulla di suo. Lo conferma anche
2,'lt cîÍ. Gal 4,19) e (come fa un dizione - L'autorità apostolica può dire di aver trasmesso alle sue la frase <<convertirsi a Dio, allon-
padre verso i propri figli, abbia- non era un'innovazione. Essa si Chiese quello che <ha ricevuto dal tanandosi dagli idoli, per servire
mo esortato ciascuno di voi)) (1Ts radicava in un complesso di tra- Signore)) (lCor 11,23; vedi cesù, al Dio vivo e vero>) (lTs 1,9), con
2,ll-lz; cft. lcor 4,15;2cor dizioni (vedi Credo) sulla vita e detÌi di). cui si descrive tipicamente in che
12,l4a yedi Pastore, Paolo come). l'insegnamento di Gesù, conserya- E problematico perciò capire cosa consista la conversione dei
Ma, d'altra parte, Paolo si ser- te con cura e trasmesse dalla Chie- cosa voglia dire Paolo in Rm 2,16 Gentili al Cristianesimo (cfr. il di-
ve talvolta della propria autorità sa prìmitìva. Gli apostoli avevano e 16,25 (cfr.2Tm2,8) con <il mio scorso di Paolo all'Areopago in
come di un (bastone> per ammo- il compito di trasmettere fedel- vangelor>. Poiché egli ha iÌ com- At 17,16-31; yedi Atene, Paolo
nire i suoi <figli> di quel che po- n\e\le (paredÒ ka) qùeste tradizio- pito di trasmettere, in che senso ad).
trebbe accadere se non si desse ret- rt (tait paradoseis) aruove comu- può dire che il vangelo è soltanto Si può traffe una simile conclu-
ta alle sue parole. Egli redargui- nità, e non di crearne delle altre suo? Originale oon può essere il sione anche dall'insegnamento eti-
sce gli arroganti di Corinto che, se (l Cor I 1,2; 2Ts 2,15). Il processo contenutoJ poiché per lui il suo co di lTs 4,1-12, da cui si può de-
fosse necessario, potrebbe usare il di trasmissione era orale e scritto vangelo è (Gesir C sto, dellastir- durre quali fossero i tre abusi prin-
<<bastone> (lCor 4,21) e <agire se- (2Ts 2,15). pe di Davide, risuscitato dai mor- cipali che i Giudei attribuivano ai
veramente nei loro conftonti)), Le lettere di Paolo ci offrono ti> (2Tm 2,8). Inoltre, la facilità Gentili: gli abusi sessuali (vedi Ses-
una volta tornato presso di loro, qualche scorcio sul contenuto di con cui egli passa da <<il mio van- sualità, morale sessuale), la man-
(con il potere che i1 Signore [gli] tali tradizioni, lormato da detta- gelo> a <il vangelo> (per esempio, canza di amore e l'oziosita. Il fatto
ha dato) (2cor 13,10; cfr. 10,8; gli sulla morte, la risurrezione e Rm 1,1.9.16) e <il nostro vange- che iIr lTs 4,1 Paolo designi que-
vedi Disciplina). le apparizioni di Cdsto (1Cor lo)r (p€r esempio, 2cor 4,3) indi- sto suo insegnamento con la fra-
Con ìe Chiese per le quali non 15,3-8), I'istituzione della nuova ca che si tratta di qualcosa di di seologia tecnica che si usa per de-
sono bastate le sue esortazioni, alleanza da parte di Gesu (1Cor verso dspetto a una particolare scrivere Ia trasmissione della tra-
egìi non esita a far valere la pro- 11,23 26: tedi Cer'a del Signore, forma di vangelo. Forse la solu- diziore Qtare labete), indica anco-
pria autorità. (Nel nome del Si- eucaristia), l'insegnamento di Ge- zione si trova in Gal 1,12, dove ra una volta che egli non era un
gnore Gesù Cristo) egli ordina ai sìr sulla fine dei tempi (2Ts 2,1-15; Paolo distingue tra il dcevere il inrlovatore, ma trasmett€va sem-
Tessalonicesi di dissociarsi da co- redi Escatologia) e norme sul com- vangelo ad opera di una tradizio- plicemente quanto si riteneva di
loro che nella comunità si rifiuta- portamento etico (Rm 6,15-18; Fil ne umana e (come nel suo caso) il solito che fosse appropiato e ne-
no di lavorare (2Ts 3,6-15). Così 4,8-9t 'redi Etica) e sulle respon- riceverlo tramite una rivelazione cessario per I'istruzione dei Gen-
pure, <come se avesse già pronun- sabilità nei confronti della comu- particolare (yedi Conversione e tili che si erano conv€rtiti- Lo stes-
ciato il suo giudizio)), comanda al- nirà (2Ts 3,6-15; cfr. lcor ll, chiamata di Paolo). so si ricava se facciamo un con-
la Chiesa di Corinto di (dare in 2-34). 2.2 L'autorita e l'insegname[- fronto con le condizioni stabilite
balìa di Satana> uno dei suoi Paolo ricorda spesso ai suoi fe- to ai Gentili - Come Paolo non dal concilio di Gerusalemm€ per
membri che conviveva coù Ia mo- deli di aver loro trasmesso fedel- ha innovato nulla quanto al kerig- appianare le tensioni che erano
glie di suo padre (lCor 5,3-5; re- mente la tradizione (lcor 15,3; ma (vedi Predicazione, ke gma), sorte tra i Giudei e i Gentili che
Autorità t44 145 Autorità
erano membri di ulla stessa comu non ammette che vi possa essere
lità>>, per Paolo poco importa (Fil personale, ma a coloro che smi-
nità (At 15,19-21). una co-autorità. L'aùtorità per lui
2.3 Autorilà e collegialilà - l,l5-18). La <falsita) deriva inve- nuiscono il suo compito di predi-
consisteva nella relazione padre-
ce da un'errata concezione dell'a- catote (vedi Predicazione, kerig-
L'autorità apostolica si fonda es- figlio che si era creata con il pro- postolicità e quindi da un eserci-
senzialmente sulÌa chiamata a pre- cesso di fondazione di una Chie-
ma) e di maestro (vedl Insegna-
zio sbagliato dell'autorità. Paolo mento, parenesi) del vang€lo in
dicare il vangelo, ma poiché esi- sa. Avendo raggiunto per primo
stono compiti distinti e (territori) i Corinzi con il vangelo, egli può infatti definisce (falsi>> coloro che una particolare comunità. Se, in
si arrogano un'attività missiona- ultima analisi, si servono Cristo e
assegnati a persone diverse, Pao- chiamare i membrì di quella co-
ria che non compete loro (2Cor
lo ritiene che il compito di evan- munità (figli miei carissimi)
la sua Chiesa, le rivalità persona-
gelizzare (redl Missione) sia un la- (1Cor 4,14). Questa ((generazione
10,15-16), che predicano un van- li sono di scarso rilievo.
gelo diverso (2cor 11,4; Gal 1,8)
voro in collaborazione, che viene nel vangelo>> dà a lui il diritto di
e che si iltromettono nel campo 4. L'AUTORITÀ NELLA CHIE-
paragonato a quello agricolo, do- chiedere ai suoi convertiti di (imi
ve tra i (collaboratori) (lCor 3,9) tarlo> (lCor 4,16: vedí Imitazio- altrui (2cor 10,12-14). Il loro in- SA - L'autorità non è solo una
tento non è quello di <collabora- prerogativa dell'apostolo. Paolo
uno <pianta> e ùn altro <ir ga), ne di Paolo,/di Cristo) e spiega Ia
re)), ma di ((sostituirer, avanzan- riconosce che vi sono nella Chie-
come stabilisce il Signore (lCor cura corr cui, a sua volta, rispetta
3,s-6). il territorio afîidato a Giacomo a do la pretesa di avere delle creden- sa due lorme di autorità, quella
Ma non tutti consideravano il Gerusalemme (At 21,20-26).
ziali migliori, Essi portano e ri- individuale e quella corporativa.
chiedono lettere di raccomanda- Esorta i Tessalonicesi ad aver -
compito di evangelizzare come La situazione dì Codnto mostra
una collaborazione. Paolo para- zione (2cor 3,1-3), si gloriano di guardo <<per quelli che sono pre,
che l'autorità apostolica non esi-
appaltenere a una discendenza su- post\ Q)roistamenous) Uorol nel
gona la sua fondazione della Chie, me dal giudizio. <Tutti inîatti periore a quella di Paolo (2cor
sa di Corinto all'opera di un ar- dobbiamo comparire davanti al Signore> (lTs 5,12). Si tratta qui
chitetto, il quale, dopo aver posto 11,21-22) e si vantano di possede- di un'autorità che fisiede nel loro
tribunale di Cristo>, afferma Pao-
egli stesso le fondamenta di un 1o, <ciascuno per ricevere Ìa ri-
re una miglior coroscenza delle operato piuttosto che nella loro
realtà spirituali (<visioni e rivela- condizione o nella loro posiziole
edificio, trova che coloro che han- compensa delle opere compìrìte
no appaltato la costruzioDe non zioni>, 2cor 12,l; <segni, prodi- personale. Come tali, devono es-
finché era nel corpo, sia in bene gi e miracoli>,2Cor 12,12). Il lo- sere trattati <con molto rispetto>
seguono il suo progetto e anzi slra- che in male, (2cor 5,10; cfr. lcor
volgono le fondamenta (lCor 3,13-15). La condizione di aposto-
ro intento non è quello di predi (lTs 5,13). E nella comunità cri-
3,10-t2). Ma per costoro è pron- care il vangelo, ma di <traviare stiana vi è anche un certo spazio
lo non fa qui alcuna differenza,
to il giorno del giudizio, quando poiché Dio non giudica in base al- dalla semplicità e purezza nei ri- per l'autorità delle donne. Diver-
sarà ben visibiie la qualità dell'o- la posìzione che si occupa nella
guardi di Cristo) (2Cor 11,3; cfr. samente dalla società greco-
pera di ciascuno (lcor 3,13-15; Gal 1,8). Il loro movente è il gua- romana e da quella giudaica, Pao-
Chiesa (Gal 2,6). Queslo risulra
yedi Ricompensa). Non è chiaro dagno (2cor 2,17; 11,20) e il de- lo sottolinea la rcciprocità nelle re-
chiaro dal conîronto tra Paolo e
se Paolo pensi al lavoro dei giu-
siderio di dominio (<ridurre in ser- lazioni matrimoniali, dove il ma-
Pietro ad Antìochia, poiché que-
daizzanti che formavano la cor st'ultimo (evidentemente aveva vitìr>, <<colpire in faccia>, 2Cor rito e la mogÌie si cedono I'uno
rente farisaica della Chiesa di Ge- torto) quando si era riliutato di 11,20). Come tali, si mascherano con l'altro i propri <<diritti> (lCor
rusalemme (lcor 7,18) o forse an- da minist di giustizia, ma in real- 7,3-4). Come simbolo della loro
sedere a lavola con i Gentili (Gal
che a Pietro (lCor 3,21; cfi. 9,5). 2,lt-t4). tà sono servi di Satana (2cor autorità, le donne sono invitate a
Se si tratta di Pietro, allora il ca-
ll,14-15), non servi di Cristo coprirsi il capo quando pregano e
(2Cor l l,l3). profetizzano (1Cor 11,10). Si è di-
so di Corinto rappresenta una vio- 3. L'AUTORITÀ DEGLI AV- Alcuni hanlo ritenuto che Pao- scusso a lungo su cosa intenda di-
lazione di quella divisione dei VERSARI - Dato che Paolo ri-
compiti che era stata îissata con tiene che l'attivìtà apostolica sia
lo sia stato troppo severo nel giu- re Paolo in lCor 11,10 con <la
dicare questi apostoli suoi rivali, donna deve avere exorsra sul suo
l'accordo stipulato tra Paolo e le una (collaborazione>. è interes-
(colonne)) (Gal 2,9), e un'intru- sante vedere come mai egli parla
Ma quando erano in discussione capo>. È molto probabile che ab-
sione nel (teritodo)) che il Signo- di <lalsi apostolir (2cor 1 1,13-15;
il vangelo
e la causa di Cristo, co- bia ragione M. Hooker, secondo
re aveva assegnato a Paolo (lCor me a Corinto e in Galazia, le os- la quale il coprirsi il capo da par-
vedlApostolo; Oppositori di Pao-
servazioni di Paolo sono in linea te della donna è un segno del ((po-
3,10). 10).Un'errata motivazione dì per
con i giudìzi pronunciati nell'AT tere) datole da Dio di esercitare le
Non è che Paolo esitasse a con- sé non era sufîiciente agli occhi di
contro i falsi profeti, il cui inten- funzioni della preghierc (tedí Pre-
dividere il
compito apostolico. Paolo per diventare un awersario.
to era di îar deviare Israele dalla ghiera) e della profezia (vediPîo-
Egli ha accolto chiaramente altri <Purché... Cristo venga annunzia-
apostoli come collaboratori. La ton, egli (si rallegra> (Fil 1,18; sua adesione a Yhwh e all'allean- fezia), di cui si parla in lcor 11,5.
za (per esempio, Dt 18,20; cfr. Ger Una spiegazione altemativa sa.reb-
distinzione sta iÍvece nella sua cfr. lcor 15,11). Anche se si pre-
28,l5-18). L'etichetta di <awersa- be che la copertura del capo può
concezione dell'autorità. Mentre dica Cristo (per invidia e spiiito
inlatti ritiene giusto collabora.e, do)t non viene applicata a coloro rappresentare la funzione della
di contesa> o <con spirito di riva-
che contestano Paolo su un piano donna come <compagna>t nell'or-
Aulorità 146 t41 Aùlorità civile

dire della creazione (lCor 11,9), nersi autorizzati a non rispettar€ versity Press, Cambridge 1975; Schnacken- Cittadinanza, romana e celeste).
bùtgF.., Apostler Be.îore and Dutitg Paul's Come tale, egli aveva la facoltà di
mentre la preghiera e la profezia Ìe convenzioni sociali correnti lne, in W. W. Gasque R. P. Mtrtin
esprimono la sua funzione nell'or- (lcor 11,6.13); inoltre ammonisce (edd.), Aposfalic Histot! a d the Gospel, ricorrere a Roma per difendersi
dine della redenzione (vedÌ Capo:' a non eliminare la distinzione tra Eerdmans, Grand Rapìds 1970, pp. 287- contro l'accusa di aver violato la
il bene e il male per via di un îra- 303. leqee (vedi Sistema legale roma-
Uomo e donna).
tello o di una sorella <pit) debo- no). Egli perciò ha fatto appello
Anche la Chìesa possiede auto- L. L. Belleville
rità, ir quanto è il <corpo> di le> (1Cor 8,11; vedi Forte e debo- all'imperatore (At 25,10-12.25).
cui Cristo è il <capo> (Ef 1,22; le), a non esercitare i carismi (ue- Quanto ci dicono gli Atti sulla
AUTORITÀ CIVILE cittadinanza romana corrisponde
4.15-16:5,23: Col l,l8; 2,19; ve- di Doni dello Spirito) senza tene-
perfettamente alla situ^zione che
dl Corpo di Cristo). L'esercizio re re in considerazione il dovuto or-
dine cuituale (lCor 14,33.40) e gli conosciamo per la meta del seco-
sponsabile de11'autorità corpora- SoMMARTo - l Autoita civjli; 2. Rm
interessi del non credente (lcor t3,l-7. lo, nella quale il testo si inquadra
tiva è qualcosa che Paolo ha in-
meglio rispetto alla situazione del-
culcato con molta diîficoltà alle 14,23-25), o a non fare in modo
sue Chiese. A qÌìesta responsabi- che la testimonianza dei cristiani
In una societa I'autorità civile la fine del secolo. Dobbiamo ag-
lità corpo.ativa della Chiesa spetta sia messa a repentaglio nell'am-
è il contlollo centralizzato il cui giungere anche che il prestare ser-
(esaminare)) (lTs 5,19-21) e <giu- biente in cui essi vivono (lcor
potere di formulare e dirafforza- vizio in un ufîicio pubblico era
re le norme che reggono Ia socie- considerato lecito a un credente
dicare le proîezie) (lcor 14,29), 5,1).
ammonire gli oziosi, incoraggiare
tà gli viene confe to dai gruppi (Rm 16,24).
dotati di potere sociale. L'insegna-
i timidi e sorleggere i deboli (lTs Vedí anche: Apostolo; Autori-
5,15), punire chi si comporta ma-
mento di Paolo sull'autorità civi- 2. Rm 13,1-7 - L'occasione
tà civile; Chiesa, ordinamento e
le non è diretto né esaustivo, ma che ha indotto Paolo a occuparsi
le (2cor 2,6), scomunicare chi per- governo della; Conversione e chia-
è inserito nei suoi tentativi di cor- dell'autorità civile in Rm 13,1-7 è
siste nel peccato (1Cor 5,2.10-13; mata di Paolo; Disciplina; Liber- reggere i fraintendimenti che pos- collegata a un problema che egli
2Ts 3,6.14-15) e accogliere di nuo- tà; Oppositori di Paolo; Pastore, sono sorgere sulla libertà del van- ha dovuto affrontare spesso nella
vo chi si pente (2cor 2,7-8). Que- Paolo come; Potere; Tradizione. gelo. Egli ha subìto la persecuzio- sua predicazione nissionaria: al-
sta autorità deriva dal (polere del
ne da parte delle autorità civili, ma cuni potevano essere tentati di
Signore Gesir>, che è presente tra BrfL Banks R. J., Frcedam and Autha'
si è anche appellato loro per rice- usare della loro libertà cristiana in
coloro che (sono radunati l1el suo ùú ìn Education. II: Paul'"- view of Au'
verne protezione. un modo che era ritenuto contra-
nome> (lCor 5,4; cfr. anche Mt thotity, h Jaunal of Christian Education
18,20), e dal possedere il <<Pensie-
56 (19?ó) 17-24; Barrert C. K., Paul's Op' rio a quanto vigeva sul piano so-
panents in 2 Corinthìant, in Essars on Paul, I. AUTORITÀ CIVILI _ L'AU- ciale in materia di matrimonio, di
ro di Cristo> (lCor 2,16). Per wcslminster, Philadelphia 1982, pp. 60_8ól
torità civile comprendeva diversi lavoro e di schiavitu (},edi Schia-
quanto riguardava la punizione Best E., Paul's Apasîolic Authaiù?, in
gradi: dall'imperatore ai governa- vo, schiavitil), oppure potevano
dei peccati, il îar valere il proprio "rSNI 27 (1986) 3 25; Campenhauscn H.
potere e il rinunciarvi era qualco-
\oi, Ecclesiasti.al AuthotiÌy and Spiitual to (proconsoli, procuratori e re) pensare di ritenersi liberi da codi-
Paú)er in rhe Chutch of the FiBt Thîee Cen- che lo rappresentavano I ai magi- ci morali. Come già in preceden-
sa che le Chiese deì Gentili gesti lr|ier, Stanford Univ€rsity, Stanford l9ó9;
Dunn J. D. G., The Relaîionship Between strati civili dotati di poteri locali za Paolo aveva dovuto tratfare in
vano con dìfîicoltà. Piìr volte Pao-
Paul aM Jetusuletn Accordíns to Galatians (vedi Sistemi politici). In Ciudea questa lettera la questione di una
lo ebbe a rimproverare ùna Chie-
sa perché non esercitava la sua au-
1a,d?, in NîS 28 (1982) 461-4?8 [= ld., il potere locale era detenuto dal malintesa libertà dalla legge mo-
Jesus, Paulirul the LN,welminsier John
sommo sacerdote e dal Sinedrio. saica (Rm 6,15), così ora in Rm 13
torità (1Cor 5,2; 6,1;2Îs 3,6i ve- Knox. Loùisville 1990. ìrp. 108'1261; Ellis
8.E., Poulantl Hís Opponents: Trc ds in Secondo i racconti degli Atti, la egli affronta il problema di una
dl Disciplina). À€seo/.r. in J. Neùsner (€d.), Chtístìanìry, persecuzione di Paolo fu dovuta malintesa libeftà dalla legge civile.
Le dilficoltà che incontravano
Ie Chiese dei Gentili consistevano
Judaism and Othet Grcco-Raman Cults: alle autodtà locall, (At 16,22-24; lCor 6 ci fornisce l'esempio di
Studíes Íor Morto Smith, pane 1s, E. J.
B.ill, Leiden 1975;Hay D.M., Paul's I ' 24,1-8; cfr. lTs 2,2). (Le punizio- una libe à connessa con iÌ mes-
in parte nel uscire a conciliare tra
loro 1'autodtà corporativa e la li- dijJercnce to Authotitr, \n "raz 88 (i969) ni severe di cui si parla in 2Cor saggio cristiano, la quale però può
36-44i Holmberg 8., Paùl a Pawer: The 11,25 furono inflitte forse da au- far sorgere il problema affronta-
bertà individuale. Pur insistendo Sttucture of Authotiry in the Prinitire
chiaramente sul fatto che (Cristo Chutch ds Reftected in îhe Pauline Epistles,
todtà civili che hanno oltrepassa- to in Rm 13. Paolo ammonisce i
to i limiti delle loro competenze). suoi lettori a non citarsi in giudi-
ci ha liberati perché restassimo li- Fofress, Philadelphia 1983; Hooker M- D.,
Authotìlt on Het Head: An Exaninatian L'incidente riportato in At 14,5 ha zio I'uno con l'altro presso i tri-
beri>> (Gal 5,1; 1co. 10,25.29; cfr. t
o.f Cot. XI.lj, in NÎS 10 (1963 19#) le caratteristiche di una sedizione bunali pagani (vedi Procedimen-
exesti , lcot 6,12:10,23), Paolo 410 416r Mafin R. P., Authariry in the
popolare. Ma piil spesso l'autori- to legale). Eg[ ricorda il loro com-
ammonisce contro l'uso indiscri- LíEht af rhe Apostolate, Trudítion and the
Cdnon, \\ E Q 40 (\968) 66 82; Neunann tà civile è interyenuta per liberare pito escatologico di giudici del
minato di questa libertà (per esem-
pio, Rm 6,1-23). Egli si preoccu- K. J., Paut's Use o.f Authotí|! and Pe6ua' Paolo (At 23,10). Egli si appella mondo e chiama le autorità civili
tion ih rhe Catinthían Letterc, in Consen' ai propri diritti di cittadino roma- <ingiuste> (lCor 6,1) e <infedeli>>
pa in modo particolare che la li- s,s5 (i979) 15 23i Schutz LH., Pauland
bertà cristiana non significhi rite- the Anatomy oÎ A postolic Aut horit!, U^i no (At 16,37; 21,39;22,25| yecli (lcor 6,6). In lPt 2,16, un brano
Autorità civile 148 149 Awersita
Una visione negativa dell'auto- ind the State Doi)n to
de to Pagall Sociery
che è parallelo a Rm 13,1-7, Pie- tura troppo speculativa ma anche the Time of Constantinus, T. & T. Clark,
tro aflèrma decisamente che si de- da due altre ragioni. Da un lato rità è implicita invece nella conce- Edinbùrsh 1925; Cranfield C. E. B., -4
ve essere liberi: (comportatevi co- Tacito cita la protesta contro i tri- zione paolina dei <<principati e po- Connentary o Ronans 12-13,51îOP 12,
me uomini liberi, non servendovi buti, awenuta sotto Nerone, per testà>, ossia degli esseri angelici Oliver & Boyd, Edinbùrgh l9ó5t Frieddch
che prendono pafle alla $eazio- Letal., Zut histotischen Situation und In-
della libertà come di un velo per fornire un esempìo di clemenza tentiotl \)on Róm 13,1-7, irr ZTK13 (1976)
coprire Ia malizia, ma come ser- popolare di questo imperatore e ne divina € al governo del mondo 13l-166; Ceorei D., Theo$acJ in Paul's
vito di Dio)) (lPt 2,16). Benché non dice che vi siano state insu- (Dn 10,13.20-21; 12,1), ma che, Pruxis a d Theolosr,Foftress, Minn€apo-
secondo il punto di vista apoca- lis l9ó9, pp. 196-216; Kiisemen E., P/,t
questo problema possa essersi pre- bordinazioni o che si sia verifica- ciples ol Inteúretation oÍ
oî the Interyretation af Ronans 13,
13.
sentato anche nella Chiesa di Ro- ta una resistenza antigovernativa. littico, sono decaduti. In Rm 8, i.r Nel,, Testament Quesîions oÍTotiar,Fot-
ma, la raccomandazione di usare D'altro lato sono scarse Ie testimo- 35.38-39 Paolo collega queste po- tress. Philadelphia
tress, 19ó9. pp.
PhiladelDhia 19ó9, DD. t9G2l6;
t9G2l6: Mott
responsabilmente della propria li- nianze che parlano di tumulti giu- tenze alla persecuzione dei creden- S. C., Biblical Ethics and Social Cha ge,
ti. Parlando delle potenze angeli- Oxford Universily, New York 1982; Re€se
bertà si capisce meglio se si ritie- daici in Roma, collegati alle agi- 8., The Apostle Paul's Exercise o! His
ne che la lettera ai Romani tratti tazioni palestinesi, anche durante che Paolo usa la terminologia con Rights as a Romdn Citizen as Recoùed in
di questioni generali che riguarda- le famose rivolte giudaiche. cui si designano di solito i poted the Book of Acts,1D ErQ 47 (197t r38-145;

i
vano crisliani delle Chiese dì Lo stretto parallelo tra Rm 13 e politici sul piano umano, ma iÌ Selwyn E. G., The First Epis e of Sr. Pe-
,€r., Baker, Grand Rapids 19471 (rist.
Paolo. L'esortazione a pagare il lPt 2,13-lT rende molto probabile contesto dice chiaramente quale 1981); Sherwin-whiteA. N., Ronan Socie
ttlbùto Q)horos, Rm 13,6) confer- che ambedue gli autori si siano ser- ne sia il significato. Non bisogna t! and Romon Law in lhe Ne|9 Tesîament,
dunque pensare che siccome Paolo University Press, Oxford 1963, pp.48-ll9ì
ma che questo orizzonte si esten- viti di una tradizion€ comune, de - W|nkW., Namine the Po\|eri: The Lan-
de a tutte le Chiese, poiché la tas- vata forse dal Giudaismo ellenistico. usa la stessa terminologia in Rm
Buage of Powet in lhe Nev Testane4t, For-
Rm 13,1-7 si troya in un conte- 13 o in lcor 2,8, si riferisca a po-
sa di cui si parla non veniva rac- tress. Philadelphia 1984.
colta nella capitale, st'o che viene introdotto da Rm teri angelici e cosmici e non a po-
Altre ipotesi che si sono formu- l2,l-2. L'ess€re subordinati al go- te umani e politici. S. C. Mott
late sul motivo che può aver dato verno civile, soprattutto con l'a-
occasione a Rm l3.l-7 fanno ri- zione simbolica del pagare i tribu- Vedi qnche: Cittadinanza, ro-
ferimento a particolari situazioni ti, è un aspetto della vocazione a mana e celeste; Etica; Imperatori AVVERSARIO ESCATOLO-
il culto spirituale nella romani; Libertà; Principati e po- GICO: vedi Apocalitticai Escato-
di Roma. Tacilo afferma che vi esercitare
eraDo stale proteste contro le tas- vita quotidiana in mezzo al moÍ- t€stà; Procedimento legalej Siste- logia; Uomo dell'iniquità, potere
se sotto Nerone, nell'anno 58 d,C. do. Si invita a essere sottomessi ma legale romano; Sistemi politici. che trattiene
(Tac\lo, Ann. 13.50-51). E prirna (hypot1ssò, Rml3,l; cfr. Tt 3,1),
ancora (49-50 ca. d.C.) Claudio ponendo i propri interessi in se- BrBL. - Bors M.,
'4
Nel, Conterl fot Ro- AYVERSITÀ : v ed í Aî flizioni.,
nans XIII, in NTS 19 (1913) 2O5-218i Ca-
aveva espulso da Roma i Ciudei condo piano rispetto alle esigen- doùx C. J., Ire EatU Church and the prove, difficolta, tribolazione; Sof-
(che erano in continua agitazio- ze che derivano dai rapporti con Wo d: A History of the Chtìstian Attitî|- ferenza
ne per la propaganda di Cresto le autorità civili. La sottomissio-
(impulsore Càresto)> (Svetonio, ne è anche un dovere di coscienza
Claud. 25 .4) . Si è pensato che que- (sJneidcsís, Rm 13,5). Le autori-
sto Cftlesllls (una pronuncia alter- tà civili, di qùalùnque grado, agi-
nativa di Crrislrs) fosse ùn sedi- scono in nome di Dio. Il servizio
cente Messia. Poiché le agitazio- che esse rendono a Dio 1o rendo-
ni stavano aumentando in Palesti- no anche al popolo, allontanando
na, nel 56 d.C. Paolo avrebbe am- ilmale e promuovendo il bene
monito i cristiani che avevano fre- (Rm 13,4). Paolo non precisa in
quenti contatti con la comunità che cosa consista questo bene (lo
giudaica a non lasciarsi coinvolge- agathon), manel Ciudaismo elle-
re in eventuali iùsulrezioni che si nistico e nell'AT la concezione che
fossero ripetùte o a non associar- si ha dell'autorità è essenzialrnente
si alla protesta contro i tributi. pastorale e paterna. In un testo
Questi atti di disobbedienza, così paolino piii tardivo, lTm 2,2, si
si ritiene, avrebbero dovuto esse dice che le autorità civili devono
re motivati dal desiderio di una promuoveÍe una vita calma e tran-
giusta protesta, e non dal vizio o quilla, che per 1'autore è necessa-
da un atteggiamento antillomisti- ria per poter realizzare il proprio
co. Ma questa ipotesi generale è compito missionario (l'f m 2,4', ve-
indebolita non solo dalla sua na- dl Missione).
l5l Barnaba

aveva dei parentj a Gerùsalemme. la Chiesa crebbe ancora di più.


Suo cugino (gr. anepsios, Col Poiché Tarso non era lontana e
4,10) era Giovanni Marco, la cui Paolo era divenuto molto noio
madre Maria abitava a Gerusa- nelÌe regioni della Siria e della Ci-
lemme e aveva ospitato la Chiesa licia (Gal 1,21-Z), Bamaba 10 cer-
a casa sua (At 12,12). Questo spie- cò e lo invitò a unirsi a lui nel la-
ga il rapporto cordiale che esiste- voro ad Antiochia. Paolo e Bar-
va tra Barnaba e Giovanni Mar- naba esercitarono insieme il loro
co qùando quest'ultimo, ancora ministero in quella Chiesa per un
giovane, tornò a Gerusalemme anno (At 11,26).
durante il primo viaggio missiona- Barnaba andò anche con Pao-
rio di Paolo (At 13,13; 15,36-41). lo a Gerusalemme per soccorre-
re quella comunità colpita dalla
BARNABA l. L'AMBIENTE Barnaba era 2. MINISTERO CON PAOLO carestia (At 11,2?-30). Antiochia
originado di Cipro (At 4,36), ma Paolo e Barnaba divennero sfret- era allom la terza città dell'impero
SoMÀ{^Rro - l. L'ambìenle; 2. Mìnifero si era lrasferito a Gerusalemme. ti collaboratori nell'esercizio del romano quanto a grandezza (do-
con Paolot 2.1 Il primo inconlroi 2.2 Le sue prolonde radici giudaiche, loro ministero. Il fatto che ambe- po Roma e Alessandria) e la sua
Viaegi missionarj; 2.2. I Il prino vìaggio; in quanto levita (At 4,36), e l'am- Chiesa, senza dubbio la più ricca,
2-2-2 Il concilio di Gerusalenme: 2-2.1
due fossero vissùti nella diaspora
Il secondo viaggio; 3. cli scritti. biente ellenistico in cui era vissu- e fossero slati educati in ùna tra- decise dì condividere i propri averi
to come membro della diaspora dizione conservatrice (Paolo come con i cristiani di Gerusalemme,
Barnaba è un nome greco che giudaica gli lecero acquisire una fariseo e Barnaba come levila) li pìr)poveri. Quella visita non fu ca-
Luca in At 4,36 interpreta come formazione simile a quella di Pao- rendeva facilmente adatti ad af- ratterizzata da eventi particolari,
huios pqra k lèseòs (<liglio dell'e- lo, di cui sarebbe divenuto un ami- îrontare insieme il loro ministero. a meno che non si ritenga che Gal
sortazione>). Si tratta in realtà di co fedele. A1 pari di altri, come, 2.1 Il primo Ìncontro - Quan- 2,1-10 descriva un episodio awe-
un vezzeggiativo dato come so per esempio, Stefano, Barnaba è do Paoìo tornò a Gerusalemme nuto allora. Questo sembra vero-
prannome a un levita che si chia- uno di quei tanti Giudei ellenisti dopo la sua conversione e il sùo simile (e qui si fonda la teoria della
mava Giuseppe (At 4,36), il qua- che erano tornati a Gerusalemme. lungo soggiorno in Arabia, gli Galazia meridionale), poiché am-
Ie divenne uno dei colleghi piu Luca ci ricorda che al momento apostoli erano comprensibilmen- bedue i viaggi avvennero in segui-
stretti di Paolo. L'uso di <figlio> della crocifissione e durante la te guardinghi nei suoi confronti. to a una rivelazione (Gal 2,2: Ar
per indicare la qualità di una per- Pentecoste vi erano nella città Ma dopo che Anania ebbe intro- I1,27-28) e si inseriscono bene nel-
sona è comune nel moldo semiti- molti Giudei ellenisti. Barnaba era dotto Paolo nella comùnità cri la cronologia (vedl Cronologia di
co, ma è comunque difficile rico- uno di quelli. Secondo un'antica stiana a Damasco, Barnaba si fi- Paolo). D'altra parte, Cal 2,1-10
struire l'originale ebraico o ara- tradizione testimoniata da Eusebio dò della sua piena conversione (ve- sembra un parallelo inadeguato di
maico di questo nome. Qualcuno (che cita Clemente Alessandrino in dl Conversione e chiamata di Pao- At 15. Questo signiiica che Bar-
ha proposto <Figlio di Nebo> (gr. Hist. Eccl. 1.ll.l2; 2.1.1), Barna- lo) e divenne il suo garante pres- naba assistette direttamente alla
Barnebon), ma per lo piìr si ritie ba era uno dei settanta discepoli so i capi di Cerusalemme (At controversia sulla circoncisione e,
ne che il nome derivi da <figlio> inviati da Gesir (Lc l0). Ma è im- 9,27). Con l'aiuto di Barnaba, almeno su questo punto, si schie-
(óar) <di profezia> (n"bú'ó; cîr. possibile verificarlo. Paolo fù invitato al centro della rò dalla parte di Paolo (Gal2,9).
ebt. nabî', (proîeta)). Il lermine Barnaba aveva acquistato del vita della Chiesa. Ma lo stesso non si può dire per
Eteco pqruklèsís, che Luca usa nel- te[eno a Gerusalemme. La prima Dopo quindici giorni (Gal l,l8), un altro episodio che ebbe luogo
la sua traduzione, indica di fatto volta in cùi compare nel NT, egli Paolo salpò da Cesarea p€r torna- dopo che Paolo e Barnaba furo-
la funzione dell'esortare e del pro- figura tra i primi convertiti e si di- re a Tarso, mentre Barnaba restò no tornati ad Antiochia. Pietro
clamare, tipica del profeta. E que- ce di lui che aveva venduto ìln a Cerusalemme. Ma la Chiesa cre- era venuto ad Antiochia ed era vis-
sto è appunto qùanto ha caratte- carnpo e ne aveva versato l'impor- sceva rapidamente, soprattutto tra suto in piena sintonia con i cristia-
rizzato la figura di Bamaba. In At to agli apostoìi (At 4,36-37). Di- i Giudei greci ed ellenisti, e ben ni Gentili, ma si era poi astenuto
13,1 con I'espressione (<proîeti e venne presto un capo molto am- presto una Chiesa cristiana pro- dal prendere cibo con loro quan-
dottorin si indica sia lui come al- mirato e stimato in seno a quella sperò nella città di Antiochia di Si- do era giunta una delegazione con-
tri capi della comunità cristiana. comunità. Dopo la morte di Ste- ria. Gli apostoli inviarono Barna- servatrice da Gerusalemme (Gal
A Listra (At 14,12) Barnaba è fano, quando molti ellenisti fug- ba ad Antiochia perché si prendes- 2,ll-13). Ancor peggio, secondo
persino chiamafo <Zeus>> dai pa- girono verso il Nord (At 8,1), ri- se cura di quella comunità (At le parole di Paolo, anche Barna-
gani di quella città. ln At 14,14 mase a Gerusalemme con gli apo- 11,22). Sotto la sua guida, <da uo- ba (si lasciò attifare nella loro ipo-
è definito <apostolo)) assieme a stoli. mo virtuoso quaì era e pieno di crisia> (Gal 2,13). Barnaba era un
Paolo- Sappiamo anche che Barnaba Spirito Santo e di fede) (At 9,24), uomo che aveva le sue idee e Pao-
Bamaba t52 153 Battesimo

10 restò sorpreso nel vedere che il se la sua parola, che era quella di caso di ùn levita come Barnaba. Dai riferimenti al battesimo nel-
suo collega si era messo contro di uno che si era convertito ed era di- Non si può però dimostrare che le lettere di Paolo risulta evidente
lui in questa controversa questio- venuto un capo prima di Paolo, Barnaba sia l'autore di Ebrei. che egli dà per scontato che tutti
ne della circoncisione dei Gentiìi, ebbe un peso rilevante. Barnaba Esiste anche uno scritto che si i credenti in Cristo siano stati bat-
2,2 Viaggi rnissionari Dopo era stato discepolo della Chiesa di chiama Lettera di Barnoba (che îa tezzati. Basterà un soìo esempìo a
la visita a Gerusalemme dovuta al- Gerusalemme e ora stava relazio- parte della letteratura attribuita aj dimostrarlo. L'esposizione che
la carestia, At 13 ci dice che il nando agli uomini che erano stati padri apostolici); Origene (C. Paolo fa del battesimo in Rm 6
gruppo dirigent€ di Antiochia si le sue guide. Cels. 1.63) e Clemente Alessandri- inizia richiamando un'obiezione
era allargato (includendo anche 2.2.j Il secondo viaggio ll se- no (Strcm.2.6,7) I'hanno ritenu- alla sua dottrina della giustifica-
Simeone, Lucio e Menaen, At condo viaggio fu I'occasione che ta canonica poiché pensavano che zione per iede senza le opere del-
13,1). A Barnaba e Paolo (il testo determinò la rottura dei rapporti I'avesse scitta Barnaba. ll Codi- la Legge: <<Se così è>, dice in pra-
segue quest'ordine e non pone tra Paolo e Bamaba. Quest'ulti- ce Sinaitico contiene addirittura tica l'obiettore, (perché non pec-
quindi Paolo al primo posto) fu mo voleva offrire ancora una pos- una copia della lettera, che collo- care di piu per dare piir spazio al-
dato f incadco di intraprendere un sibilità a ciovanni Marco, ma ca dopo I'Apocalisse. Ma gli stu- la grazia giustificante di Dio?)).
viaggio missionario verso occi- Paolo oppose un netto rifiuto (At diosi ritengono oggi che essa sia Paolo risponde iacendo appello al
dente. 15,36-41). Luca usa una certa di- del II
sec. (per lo piu verso il significato del battesimo: (Noi che
2.2.1 primo víaggío La de- screzione quando scrive: <Il dis- 132-135 d.C.), e trovano diîficol- già siamo morti al peccato, come
cisione di salpare per Cipro può seíso Q)aroxtsmos) fu tale che si tà a metterla in qualche relazione potremmo ancora vivere nel pec-
essere stata suggerita da Barnaba, separarono l'uno dall'altro> (At con Barnaba, poiché il testo non cato?). E continua: (Quanti sia-
poiché quella era la sua patria ed 15,39). Ancora una volta Barna- lo nomina mai. mo stati battezzati in Cristo Ce-
egli era in grado di conoscere be- ba stette sulle proprie posizioni e sil, siamo stati battezzati nelÌa sua
ne l'isola. La rnenzione di Giovaa- quando Paolo riunì attomo a sé Vedi anchei Antiochia sull'O- morte); e concÌude: <Così anche
ni Marco in At 12,25 e 13,5 indi- dei nuovi collaboratori Barnaba e ronte; Collaboratori, Paolo e i voi consideratevi morti al pecca-
ca che anch'egli era stato presen- Giovanni Marco tornarono a Ci- suoi; Missionei Paolo negli Atti e to, ma viventi per Dio, in Cristo
te e attivo ad Antiochia e aveva pro, dove Luca fa terminare la lo- nelle Lettere. Cesu>. È chiaro che quando par-
collaborato con Barnaba e Saulo. ro storia, la di <noi che già siamo morti aì
Ma quando Barnaba e Paolo, do- Sembra che Paolo, Barnaba e Brar Baúckham R. J.. -Barraòas l/1 Gd- peccato)), (quanti siamo stati bat-
po essere giunti in Panfilia, deci- Giovanni Marco abbiano collabo- latians. in JSNT 2 (1979) 6l-70i Benoit P., tezzati in Cristo Gesil)) e (anche
La deuxène úsite de S. Poul à Jèrusulen,
sero di lasciare Perge e di affron- rato tra loro più a lungo di quan- iD Bib 40 (1959) 77 8-792t Brock S. P.. Bar'
voi consideratevì morti al pecca-
tare le montagne alla volta di An- to gli Atti lascino intravedere. nabas: Hrios Pdrukleseòs, in JrS 25 (19?4) to>), Paolo include se stesso e f41-
tiochia di Pisidia, Giovanni Mar- Paolo cita Bamaba in lCor 9,6 e 93-98j Bruce F. F., Me, ancl MoNemenîs ín fi i suoi lettori, altrimenti la sua
co tornò indietro. Pir) tardi Bar- ciò indica non solo che i Corin- the Ptimifìw Chutch: Studies i Earlt Non' argomentazione contro il presun-
PauLìne Ctukrianiry. Paiernostcr, EÌeler
naba difese Giovanni Marco, ma zi lo conoscevano, ma anche che to eîfetto antinomico della dottri-
1979, pp. 49-85i Id., The
'1,:ts d
the Ap.)
questa fu la causa che determinò Paolo aveva continuato a stimar- sres, Eerdmans, Crand Rapids 1989 (riv.)i na della giustificazione per fede
la separazione tra Barnaba e Pao- lo. Lutero e Calvino erano convin- E\ús H., Bamdbas îhe Brídge Buikle\ in non reggerebbe. Analoghi esempi
ErpTim 89 11977 /78) uB 250; C?irtner B., dell'assùnlo che tutti i cristiani so-
lo in vista dei viaggi successivi. ti che anche 2cor 8,18-19 si rife- Paulus und Banabas in LWla. Zu APE
Durante questo primo viaggio risse a Barnaba: <Con lui (Tito) I 4,8 ts, i' sE À 21 0962) 83 93i Haenchen no battezzati ce li îorniscono Gal
Paolo divenne il portavoce del abbiamo inviato pure il fratello E., Acts o.l the Aposrles, W estminster. Pbi- 3,26-28, Col 2,12, lcor 12,13 e
ladelphia 1971; Krafl R. 4., BaLnabas and I'esposizione dell'etica battesimale
gruppo, impegnando spesso le si- che ha ìode in tutte le Chiese a mo- the Dtdache, ;i R. M. Glant (ed.). The A pa
nagoghe in accese discussioni. No- tivo del vangeloD. Così pure, Ia .Íolicfalrels. vol. 3, Nelson, Ne$ York 1965. in Col 2,20-3,15.
nostante questo, Bamaba ebbe i nenzione di Giovanni Marco in Se lo stesso Paolo aveva ricevu-
suoi meriti (e anch'eg[ ricavette un Fm 24 e 2Tm 4,ll indica che Pao- G. M, Burge to il battesimo, € aveva ragione di
titolo divino a Listra, At 14,12), lo si era riconciliato con questo credere che tutti gli altri cristiani
ma non fu mai bersaglio di violen- suo giovane discepolo. fossero battezzati, vùol dire chia-
BATTESIMO ramente che il rito esisteva prima
za o di lapidazione.
2.2.2 Il concilío di Gerusalem- 3. GLI SCRITTI - Tertulliano deÌla sua conversione (la conver-
SoMvaRro 1 Le paÌole e j geli del bat- sione di Paolo viene datata comu-
me - Dopo il primo viaggio in sembra essere stato il primo ad af-
iesimo: l.lBattesimo (nel nome di Ge-
Occidente, Barnaba accompagnò iermare che Barnaba è l'autore sirr: L2 Simbolismo e reallà;2. Il baite
nemente a tre o quattro anni do-
Paolo a Gerusalemme per affron- dell'anonima lettera agli Ebrei. simo e Cristoj 2.1 Rìvestirsi di Crislo;2.2 po la morte di Cesù). Dal momen-
tare Ìa questione discriminato a Questa asserzione ha senso in Unionecon Cristo nella morte e nella ri- to che il battesimo esisteva prima
surezione; 3. Il battesimo e lo Spiritoi della conversione di Paolo. è ra-
della Legge e della circoncisione. quanto la Ìettera rivela uno spic- 4. ll battesimo e La Chiesa; 5. lL batlesi_
A Barnaba viene riservato lo stes- cato interesse per i dettagli del mo c l'ctica filstiana; 6. 1l batt€simo e ìl
gionevole pensare che fosse pra-
so onore di Paolo (At 15,12) e for- ternpio, che si comprende bene nel r€gno di Dio- licato îin dai primissimi anni del-
Battesimo 154 l5J Battesimo

la Chiesa. Questa conclusione si il significato di (sul conto di)), ad piacere di Dio (in obbedienza alla Chiè considerato come il motore
accorda con i testi del NT relativi esempio nelle operazioni bancarie sua volo[tà). 3) Un israelita può primo nel costituirsi di questa re-
al ministero del battesimo di Cio- e nelle transazioni commerciali- E circoncidere un samaritano, ma lazione? Nell'atto del battesimo
vanni Battista (Mc I,4-8), di Ce- citava e approvava la deîinizione non un samaritano un israelita, sono coinvolti sia Dio che degli
sù (Gv 3,25-26; 4,1-3), e degli apo- di A. Deissma[n, secondo il qua- poiché i samaritani circoncidono umani. ll battezzatore invoca il
stoli dal giorno di Pentecoste in le <nel nome di [qualcuno])) deno- <nel nome del monte Garizim>, nome di Gesù sul battezzalo, e
avanîi (At 2,37-41), e alla missio- tava <il costituirsi di una relazio- cioè con l'obbligo di adorare il ll/la batLezzato/a invoca ilnome
ne affidata dal Signore risorto se- ne di appartenenza>>. Heitmùller Dio dei samaritani (Str-B 1054- del Signore allorché viene battez-
condo Mt 28,19. aggiungeva: (<Nell'insieme, la no- 1055). Alla luce di questa docu- zatola (per il primo, cfr. Gc 2,1;
stra parola "per" riproduce con mentazione Billerbeck af lermava: per il secondo, cfr. At 22,16). E
I. LE PAROLE E I CESTI DEL esattezzail significato)) (Heitmúl- (ll battesimo fonda una relazio- probabile che in Rm 10,9 Paolo
BATTESIMO - 1.1 Battesimo ler 105), Quando si usa questa ne fra il Dio frìno e il batfezzalo, abbia in mente entrambi gli aspet-
(nel nome di Gesùn - Nelle let- espressione, segue naturalmente il una relazione che qùest'ultimo de- ti. È universalmente riconosciuto
tere di PaoÌo, come nel libro de- nome della persona a cui ilposses- ve alfermare ed esprimerc attra- che <Cesù è Signore> è la primi-
gli Atti, il battesimo è connotato so viene <<trasferito>). Secondo verso la sua confessione al Dio nel tiva confessione di fede in Cristo
speciiicamente come battesimo Heitmùller, quindi, il battesimo cui nome è batlezzato, . che veniva pronunciata al momen-
<nel nome di Gesu>. E un dato nel nome di Gesìr significa il co- È evidente, dunque, che I'e- to delbattesimo; da essa si sviìup-
che vediamo vividamente rappre- stituirsi di una relazione di appar- spressione <nel nome dir è usala parono lutti i successivi (Credo)
sentato nel modo in cui Paolo ge- tenenza a Gesù. co!ì un significato molto simile sja della Chiesa (ledl Credo; Culto).
stisce le divisioni nella Chiesa di Ma una simile spiegazione è ri- in greco che in ebraico, soprattut- Ma la salvezza assicurata in base
Corinto. Qui, dice Paolo, cì sono fiutata da alcuni a favore di un'o- to quando riferita al battesimo, e alla confessione di lede si realiz-
cristiani che dicono: <<lo sono di rigine ebraica dell'espressione <in verrebbe interpretata in maniera za in virtù dell'azione compiuta da
Paolo>, (lo sono di Apollo>, (lo nome di)r. Nella letteratura giudai- simile in aúbienti di lingua greca Dio una volta per tutte nella morte
sono di Cefa ( = Pietro)r, (<lo so- ca, incluso I'AT, ricoÍe irequen- o di lingua ebraica, nonostante la e risurrezione di Crisîo, e per ef-
no di Cristo)> (lcor I,l2). Con temente un equivalente della for- maggiore elasticità di significato fetto dell'azione che egli esercita
una certa indignazione, I'aposto- ma greca, e cioè /"iern (l' = <<a>r, che essa ha in quest'ultima. nella vita di quelli che credono. La
lo domanda: (Cristo è stato for- iem = <(nome>). Questo termine A volte incontriamo in Paolo priorità dell'azione di Dio si diri-
se diviso? Forse Paolo è stato cro- ha un significato molto elastico. un'espressione piÌr breve, battesi- ge alla riconciliazione a sé del
cifisso per voi, o è nel nome di Fondamentalmente vuol dire <con mo eis Chrbton, che può essere re- mondo in Cristo e alla riconcilia
Paolo che siete stati baltezzati'!>r. riguardo ar, ma è il contesto che so o come <<in Cristo)) ((in)) = zione di ogni credente che lo ac-
Questa domanda finale riecheggia ne determina la connotazione pre- moto a luogo) o (per Cristo), e cetta (2Cor 5,18-21). Nel battesi-
la terminologia del battesimo nel cisa. Parlando del battesimo in probabilmente si tratta di una co- mo, perciò, il Signore appropria
nome di Gesù; il suo uso in que- Mt 28,19, P. Billerbeck fornì tre sciente abbreviazione deìla frase a sé il battezzato e il battezzato
sto particolare contesto fa pensa- esempi del suo uso. l) Quando dei completa ((nel nome di C-risto)) possicde Gesù come Signore e si
re che la funzione normale del bat- pagani venivano comprati come (cîr. Rm 6,3-4; Cal 3,27). E inle- sotlomelte alla sua signoria.
tesimo era di fare di una persona schiavi da Giudei, essi venivano ressante notare che sia la preposi 1.2 Simbolismo e realtà E
un seguace di Gesu, di renderla battezzati (nel nome di schiavitùr, zione greca els sia il prefisso ebrai- importante nolare che PaoÌc, non
addirittura appartenente a lui, fi- cioè, con la prospettiva che dive- co /" possono avere il significato la mai riferimento al battesimo
no a coinvolgerla in qualche mo- nissero schiavi; quando erano la- di (con riguardo a)>, e anche un come a un to puramente esterno,
do nella sua crocifissione e a far- sciati liberi, venivano battezzati senso finale o datìvo di interess€, o come a un <mero simbolo> del-
ìa godere di una speciale relazio- ((nel nome di libertà)r, cioè, per la (iper, IBACD 229; BDB 514-515). la confessione di fede in Cristo, o
ne con lui. libertà. 2) Un sacrificio viene im- E il contesto che aiuta a determi- come a un rito che realizza quel
Si è molto discusso se l'espres- molato nel nome di cinque cose: nare il valore nel singolo caso. che simboleggia. Presumibilmen-
sione <nel nome di) sia un rifles- rtel nome del sacrificio stesso C'è un iúportante elemento in- te, pef Paolo, comc per tutta la
so della lingua greca o di quella (cioè, con riguardo aÌla sua inten- terpretativo da segnalare in colle- Chiesa primitiva, la nalura simbo-
ebraica (e aramaica), dal momen- zione: se vuol essere un olocausto, Samento con questa formula. Co- lica del battesimo era una cosa
to che è presente in tutt'e tre le lin- o un sacrificio per il peccaîo o di me abbiamo rilevato, secondo scontata. È del tutto ovvio che es-
gue. W. Heitmùller faceva nota- pace ecc.); nel nome di Dio (per Deissmann con <nel nome di)) si so simboleggia la purificazione dal
re come l'espressione eis lo ono- suo amore e gloria); nel nome dei indica (il costituirsi di una relazio- peccato (cfr. At 22,16). E questo
,r?a ((nel nome)), mentre non fuochi dell'altare (che siano acce- ne di apparteneùza). E così pure significato appare con grande
compare nella letteratura greca si nella maniera giusta); Irel nome secondo Billerbeck il battesimo nel chiarezza in una pericope che si
classica, fosse invece molto comu- del dolce sapore (per la delizia che nome del Dio triùo (îonda una re- capisce benissimo se la si intende
ne nei documenti quotidiani con dà a Dio); e nel nome del buon lazione fra Dio e il battezzato). come rispecchiante la primitiva
Battesimo 156 Battesimo
l5'7
pratica battesimale cristiana e il ni redentive della morte e risurre- 1,1-5). Il simbolismo era partico- nione con Cristo che il battesimo
suo signilicato per la comunità (El zione, e così passano dalla vita larmente adatto per il battesimo significa si allarga per Paolo in
5,25-27: clr. commentari, special- della vecchia età alla vita della cristiano dei tempi apostolici, dal unione con Crísfo nelle sue azio-
mente Lincoln ad /oc.). L'azione nuova (yedi Morire e risorgere con ni redentite, poiché il Cristo che
momento che esso si compiva di
del togliersi i vestiti per il battesi- Cristo). salva è per sempre quello a suo
norma per immersione, e spesso
mo e indossarìi dopo esprime sim- 2.1Rivestirsi di C sto - La re-
evidentemente in stato di nudità. tempo crocifisso e ora redentore
bolicamente che si (smette> la lazione fra il battesimo e l'unione (Su questo punto si insisteva mol- risorto. Questo è il messaggio che
vecchia vita senza Cristo e (si in- con C sto è messa in evidenza non
dossa) la nuova vita in Cristo, e
to nel battesimo di proselitismo Paolo dà nella sua illustrazione del
soltanto dal fatto che il battesimo giudaico; quando venivano battez- battesimo in Rm 6,1-11 (per uno
addirittura si indossa Cristo stes- viene amministrato <nel nome di
zate delle donne i rabbi voltava- sguardo d'insieme delf interpreta-
so (Gal 3,27; Col 3,9.12). L'im- Gesùr, ma anche nella dichiara- zione, clr. Wedderburn).
no le spalle mentre le donne si im-
mersione del battezzato nell'acqua zione battesimale fondativa di mergevano nelÌ'acqua fino al col In priúo luogo, bisognerebbe
e la sua emersione simboleggiano Paolo in Gal 3,26-27: <Tutti voi lo, e venivano interrogate e dava- osservare che intento primario di
vividamente la partecipazione al- infatti siete figli di Dio per la fe- no risposte; le battezzande dove- Paolo in questo passo non era di
la sepoltura e alla risurrezione di de in Cristo Gesù, poiché quanti fornire una spiegazione teologica
vano avere i capelli sciolti, per es-
Cristo (Rm 6,3-4; i gesti che co- siete stati battezzati in Cristo, vi
sere sicuri che ogni parte del loro della natura del battesimo, bensì
stituiscono il to battesimale stan- siete rivestiti di Cdsto>, (vedí ,\do- di illustrarne il significato per la
no sullo sfondo di Ef 5,14, che è
corpo fosse toccata dall'acqua.
zione, figliolanza). Questa affer- vita. Egli si preoccupa di respin-
spesso considerato dagli studiosi mazione va inquadrata nel conte- Questo elemento ricompare in Ip-
pollto, La tradizione apostolica, gere l'accusa che la dottrina delÌa
come un cantico battesimale indi- sto della discussione di chi siano giustificazione per fede rappresen-
215 ca. d.C. Cirillo di Gerusalem-
rizzato ai credenti appena inizia- i figli di Abramo, dal momento me piÌr tardi svolgerà tutta ùna se- ti un oggettivo incoraggiamento al
ti; cfr. commentari). Ma nessuna che la promessa di Dio, secondo
rie di considerazioni sùll'opportu- peccato. Per questo insisteva che
delle realtà spirituali si può dire la quale egli avrebbe ereditato il <noi che già siamo morti al p€c-
nità di essere battezzati in stato di
che si compia con la mera effet- mondo a venire, si riferiva a lui e cato) non possiamo continuare
nudità, poiché Gesu morì in cro-
tuazione di appropriati gesti sim- ai suoi discendenti (Rm 4,16). Per a vivere nel peccato, poiché la
ce in analogo stato).
bolici; esse dipendono dall'azione i Giudei, la risposta alla doman- Piu importante del simbolismo (morte al peccato)) è il significa-
di Dio una volta per tutte in Cri- da era scontata: erano loro i di- to del nostro battesimo. Quando
è la realtà da esso espressa: il bat-
sto, secondo il vangelo, e dall'a- scendenti di Abramo, e chiunque tezzato (smetteva> la sua vecchia noi siamo stati (<battezzati in Cri-
zione di Dio nei credenti che ri- avesse voluto essere incluso nella
vita e (rivestiva)) Cristo, diventan- sto Gesu)), siamo stati (battezza-
spondono alla chiamata di Dio nel loro schiera doveva ricevere il se- ti nella sua morte) (Rm 6,3, che
do con ciò uno con lui, e quindi
vangelo. Per questa ragione 1'uso gno dell'alleanza Qa circoncisione)
qùaliiicato a partecipare alla vita riecheggia Gal 3,27). Questo è
che Paolo fa del linguaggio batte- e vivere in obbedienza alla legge conseguenza del fatto che con il
nel regno di Dio (rledl Uomo nuo-
simale (in lcor 10,1-12) è pensa- di Mosè. Paolo, al contra o, so- battesimo si diventa uno con il Si-
vo e uomo vecchio). Le due pro-
to per una situazione ifl cui i let- steneva che la <progenie> di Abra-
posizioni di Cal 3,26 e 27 sono gnore che morì e risuscitò per vin-
tori immaginavano che I'azione mo, cui era indirizzata la promes-
complementad: il v. 26 dichiara cere il peccato e la morte. lnoltre,
sacramentale esercitasse il suo po- sa, è Crisfo e tutti quelli in unio-
che i credenti sono figli di Dio <<pet mezzo del battesimo siamo
tere eîficace e operativo indipen- ne con lui. Di qui la pertine[za di (<per la fede), e il v.27 associa stati sepolti insieme a lui nella
dentemente dalle scelte morali. Gal 3,26: (Tutti voi siete figli di f ingresso nella famiglia di Dio al- morte). Si noti che Paolo non
Paolo insiste, invece, sul fatto che Dio per la fede in Cristo Cesù). l'unione con Cdsto, e al fatto ch€ scrive (siamo stati sepolti colre
i (<sacramenîi) dell'AT portavano Essi non sono solo figÌi di Abra- lui)), ma <siamo stati sepolti ir-
Crislo condivide la sua figliolan-
al giudizio contro una genetazio- mo, ma di Dio, poiché sono <in sieme q \tir.: siamo stati cioè de-
za con il battezzato. E un esem-
ne idolatra e immorale. Cristo>, il Figlio unico di Dio. Ciò pio del collegamento stabilito da posti con lui nel suo sepolcro a
Tenendo bene a mente queste è prodotto dalla <fede> (Gal Paolo tra fede e battesimo in una Gerusalemme! E ugualmente, la
considerazioni, passiamo ora a 3,26), <poiché quanti siete stati maniera tale che la fede che si vol- morte di cui mod suÌla croce fu
esaminare le affermazioni di Pao- battezzali iî Cristo, vi sietg rive- ge al Signore per la salvezza, e il pure la nostra morte. Ciò compor-
1o sul significato del battesimo. stiti di Cristo)) (Gal 3,27). battesimo all'interno del quaÌe la ta un modo diverso di gùardare al-
Abbiamo già sottolineato il sim-
fede viene proclamata, non pos- Ia morte di Cristo per il mondo da
2. IL BATTESIMO E CRISTO bolismo usato in questo passo. quello che ci si potrebbe aspettarc.
sano essere intesi sepafatamente,
Il battesimo nome di Gesìu>
<<nel L'immagine del togliersi i vestiti
vecchi e indossarne di nuovi per
ma debbano essere colti con un Qùando in Rm 5 leggiamo che
si distingue da tutte le altre ablu- Cristo morì per noi mentre erava-
unico e identico momento di com-
zioni religiose a motivo della sua indicare una trasformazione del prensione teologica. mo a[cora peccatori, potremmo
relazione con Cristo. I credenti so- carattere è frequente nell'AT (cfr. 2.2 Unione con Cristo nella essere indotti a pensare a Gesi! co-
no uniti con Cristo nelle sue azio- per esempio, ls 52,1; 6I,10; Zc moúe e nella risurrezione - L'u- me a un nostro so.t/ituto. lrl rcal-
Battesimo 158 159 Battesimo

ta, qui Paolo parla di Cristo co- mano di uomo, mediante la spo- mezzo del battesimo siamo stati te inevitabilmete in discussione
me îostto roppresentante, Se egli gliazione del nostro corpo di car- sepolti insieme a lui nella morte.,. l'insistenza paolina sull'incarna-
mod sulla croce come nostro rap- ne, ma della vera circoncisione di così anche noi possísmo cammi- zione (per esempio, Rm 8,3) e sul-
presentante, e quella molte fu ac- Cristo>, Evidentemente Paolo nare ìn una ríta nuova>t, Paolo la morte fisica di Cristo che pro-
cettata, allora essa fu accettata co- rappresenta la morte di Cdsto co- pertanto fornisce qui la ragione duce la <redenzione del nostro
me nostru morte, sicché quando me una circoncisione; l'escissione per cui il cdstiano non può volon- corpo) (Rm 8,23). Corolìario di
egli morì, noi modmmo (vedi della parte cutanea anteriore del- tariamente <restare nel peccato questa visiofle del battesimo come
Morte di Cristo). Egli fu un rap- l'organo sessuale maschile è sosti- perché abbondi la grazia>: nella opera esclusiva dello Spirito sen-
presentante efficace ! Facendo an- tuita dalla lacerazione dell'intero morte di Cristo i credenti sono za battesimo nell'acqua è di ren-
cora un passo avanti, uniti con lui corpo carnale di Cristo, cioè dal- moúi al peccato, nella risurrezio- dere i cristiani paolini troppo ete-
nella sua morte per il peccato, noi la sua morte, In lui, questo accad- sono sorti, pervivere
ne di Cristo rei e sganciati dalle pratiche deìla
risorgiamo in ìui per vivere la vi- de per noi; e ftova rcal\zzazisîe da quel momento in poi per Dìo Chiesa primitiva (cîr., per esem-
ta di sunezione. Attravemo la fe- nel battesimo inteso come il nostro che li ha redenti in Cristo (cfr. pio, At 18,8; lPt 3,21).
de espressa nel battesimo, quello volgerci a Dio nella fede. <Con lui 2cor 5,15). Gal 3,26 27 associa ilbattesìmo
che si compì al di fuori di noi (ex- siete stati sepolti insieme nel bat- all'unione con Cristo. Orbene,
tra /,o.r) diventa fede elficace den- tesimo, in lui siete anche stati d- 3. IL BATTESIMO E LO SPIRI- Paolo dice chiaramente che si può
tro di noi. In Cristo noi siamo i suscitati>. Questo non rappresenta TO Una importante conseguen- essere (in Cristor solo tramite 10
figli riconciliati di Dio. tanto un avanzamento nell'inse- za della nascita del pentecostali- Spirito Santo. Questo è esplicita-
Ma c'è un altro elemento impli- gnamento esposto da Paolo in Rm smo e del movimento carismatico mente alîermato ìn Rm 8,9-11, ed
cito in questo modo di concepire 6, quanto piuttosto una sua chia- moderno è di aver sollevato la è presupposto in 2Cor 3,17-19. È
il battesimo. Le ultime due frasi rificazione. Colui che ascolta il questione del rapporto fra il rito evidente che Paolo associa batte-
riecheggiano l'affermazione del vangelo, che I'abbraccia, crede in del battesimo e il battesimo nello simo c unione con Cristo e tutlo
vangelo che Paolo propone in esso e lo confessa nel battesimo, Spirito (vedi Spirito Santo). Per- quello che ne segue in base al fat-
2cot 5,14-15: (L'amore di Cristo smette con la vecchia vita lonta- lopiìr, quelli che lanno parte di to che per lui il battesimo nell'ac-
ci spinge, al pensiero che uno è na da Dio e inizia la vita nel Cri- questi gruppi vedono il battesimo qua e il battesìmo nello Spirito so-
morto per tutti e quindi tutti sono sto risorto. Col2,l2 puntualizza: nello Spirito come radicalmente no idealmente una cosa sola, pro-
morti. Ed egli è morto per tutti, <Con lui sepolti nel battesimo... distinto dal battesimo nelì'acqua, prio come la conversione e il bat-
perché quelli che vivono non viva- in luí siete anche stati risuscitatí ed è sul primo che essi mettono tesimo sono parte dì un processo
no più per se stessi,