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RADIAZIONI E DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE
Per questo corso non si consiglia nessun libro di testo pertanto il file contiene sia
pagine didattiche sia pagine di approfondimento messe a punto con l’obiettivo
di migliorare la comprensione delle problematiche presentate.
A cura di:
Dr. Manuel Fernández
Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi”
Università del Salento
Pagina didattica
Quali sono gli agenti fisici?
Ionizzanti (D. Lgs. 230/1995 e s.m.i.)
Naturali
Radiazioni Coerenti (Laser)
Non Ottiche Artificiali
Ionizzanti (Capo V) Non coerenti
Agenti Campi elettromagnetici (Capo IV)
fisici
Rumore e acustica (Capo II)
Onde Infrasuoni e ultrasuoni
meccaniche
Vibrazioni meccaniche (Capo III)
Microclima e illuminamento (Titolo II)
Qualità dell’aria (anche chimici/biologici)
Atmosfere iperbariche
In base al Capo I del Titolo VIII del D. Lgs. 81/2008 vanno valutati tutti!
Pagina di approfondimento
Grandezze di riferimento
Il Titolo VIII introduce delle grandezze di riferimento per i vari
agenti fisici:
I Valori Limite di Esposizione (VLE) non devono essere oltrepassati
deliberatamente in nessun caso e richiedono, in caso di un
potenziale superamento:
l’adozione di misure immediate per riportare l’esposizione al di
sotto dei VLE,
l’individuazione delle cause del superamento dei VLE;
l’adeguamento delle misure di protezione e prevenzione per evitare
un nuovo superamento;
I Valori di Azione (VA), il cui superamento può essere tollerato
in determinati casi, a condizione di adottare/programmare azioni
nell’immediato. Talvolta si distingue tra valori di azione inferiori
e valori di azione superiore.
Pagina di approfondimento
Spettro elettromagnetico
Campi elettromagnetici
La classificazione dei campi elettromagnetici è descritta nella
seguente tabella:
Tipologie di sorgenti in
base alla funzionalità
Le sorgenti di campi elettromagnetici possono essere suddivise in base
alla loro funzionalità:
Radiatori intenzionali: hanno come scopo l’emissione di NIR (ad es.
sistemi di telecomunicazione). Hanno caratteristiche note e
delimitate di potenza d’emissione, stabilità in frequenza, emissione
di armoniche spurie, etc.
Radiatori non intenzionali: emettono radiazioni come effetto
secondario ed indesiderato (perdite di radiazione) rispetto al loro
uso primario. Esempi sono gli apparecchi di riscaldamento ad
induzione, forni a microonde e videoterminali.
Sono radiatori non intenzionali anche tutti gli oggetti riflettenti
che agiscono da sorgenti secondarie quando investite da radiazioni.
Pagina di approfondimento
Tipologie di sorgenti in
base alla geometria
Una diversa classificazione delle sorgenti può essere fatta in base alla
loro geometria. Esistono:
Sorgenti localizzate, che occupano un volume limitato e per le quali i
campi hanno un andamento del tipo E, H ∝ 1/r2. Rientrano in questa
categoria, ad esempio, le antenne, le apparecchiature, ecc.
Sorgenti lineari, in cui la sorgente può essere assimilata ad una
retta infinita. L’andamento in questo caso è del tipo E, H ∝ 1/r. In
questa categoria rientrano elettrodotti aerei ed interrati.
In ogni caso i campi decrescono con la distanza.
Pagina di approfondimento
Tipologie di sorgenti in
base alla reattività
Un’ulteriore classificazione può essere condotta in base alla
reattività della radiazione con ciò che la circonda:
Radiazioni nel campo delle microonde (MW):
λ < 1 m : Condizioni di campo radiativo (E e H legati)
Radiazioni nel campo delle radiofrequenze (RF):
1 km > λ > 1 m : Valutazione caso per caso
Radiazioni nel campo delle frequenze molto basse (ELF/VLF):
λ > 1 km: Condizioni di campo reattivo (E e H indipendenti)
Pagina didattica
Riferimenti
D. Lgs. n° 81 del 9 aprile 2008, Titolo VIII, Capo IV, come modificato
dal D. Lgs. n° 159 del 1° agosto 2016;
“D. Lgs. 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II e III, IV e V sulla prevenzione
e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi di
lavoro – Prime indicazioni operative – Rev. feb. 2014”, Coordinamento
tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province
Autonome in collaborazione con INAIL;
“Rischi da campi elettromagnetici in ambiente lavorativo”, INAIL, ISS,
Elettra2000, ASL Siena, ASL Modena, Coordinamento tecnico per la
sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province Autonome;
“Salute e campi elettromagnetici: dalla ricerca alla protezione”, di
Rosaria Falsaperla - INAIL, Centro Ricerche Monteporzio Catone
(Roma).
AGENTI FISICI:
RADIAZIONI OTTICHE
ARTIFICIALI
Pagina didattica
Cornea
Cornea
Cristallino Retina
Pagina di approfondimento
Epidermide
Derma
Sottocute
Pagina didattica (solo concetti di radianza e di irradianza)
Grandezze radiometriche
Energia radiante (Q):
È l’energia trasportata da un qualunque campo di radiazione elettromagn. [J];
Flusso radiante (W):
È l’energia radiante nell’unità di tempo (potenza) [W];
Emettenza radiante (M):
È il flusso radiante emesso da una sorgente estesa per unità di area [W/m2];
Radianza (L):
È il flusso radiante emesso da una sorgente estesa per unità di angolo solido e
per unità di area proiettata su un piano normale alla direzione considerata
[W/(m2sr)];
Grandezze di sorgente
Grandezze di bersaglio
Pagina didattica
LASER
Light Amplification by Stimulated Emission
of Radiation
Amplificazione di Luce tramite Emissione
Stimolata di Radiazione
Proprietà:
Monocromaticità (emette su una banda molto stretta di
lunghezze d’onda);
Coerenza (i fotoni sono in fase tra di loro);
Collimazione (ovvero molto direzionale).
Mentre la radiazione incoerente si disperde con il
quadrato della distanza, la radiazione laser lo fa
con la sola divergenza (spesso trascurabile).
Pagina didattica
Requisiti di sicurezza
Classe 2/2M:
Il fascio laser non deve mai essere diretto verso gli occhi di una
persona.
Sul laser deve essere posto un cartello di pericolo, in bene
evidenza, con la scritta: “ATTENZIONE! NON STAZIONARE IN
PROSSIMITA’ DEL FASCIO LASER”.
Tutti gli ingressi e gli schermi di osservazione inclusi come parte
del laser, nonché l’ottica collegata (lenti, microscopi, etc.) utilizzata
come punto di osservazione, dovranno incorporare connessioni,
filtri, attenuatori od altri dispositivi atti a mantenere l’intensità
della radiazione entro i livelli di sicurezza durante tutte le
situazioni di utilizzo e di manutenzione.
Pagina didattica
Requisiti di sicurezza
Classe 3R:
Devono essere prese tutte le precauzioni previste per la classe
2/2M.
Bisogna evitare di fissare il fascio ad occhio nudo.
Per esposizioni dirette e continuative è obbligatorio l’uso di appositi
filtri di protezione per gli occhi.
Pagina didattica
Requisiti di sicurezza
Classe 3B:
Devono essere prese tutte le precauzioni previste per la classe 3R.
Il fascio deve essere bloccato alla fine del suo percorso utile da
un materiale di colore tale da permetterne il posizionamento con
una riflessione minima.
I laser devono essere utilizzati in luoghi ad accesso controllato.
Sono necessarie protezioni per gli occhi se è possibile che l’occhio
possa intercettare accidentalmente il fascio.
È richiesta la sorveglianza medica per prevenire od evidenziare
eventuali danni agli occhi.
Tutte le parti dell’alloggiamento che durante le operazioni di
manutenzione vengono rimosse, consentendo così l’accesso alla
radiazione, devono essere fornite di connessioni di sicurezza, per
impedire l’accesso all’interno durante il funzionamento.
Pagina didattica
Requisiti di sicurezza
Classe 4:
Devono essere prese tutte le precauzioni previste per la classe 3B.
Il laser deve essere utilizzato in un’area ad accesso controllato;
devono essere previste chiusure di sicurezza per evitare l’ingresso
di persone non autorizzate nell’area di funzionamento del laser;
l’accesso deve essere limitato a persone che indossino dispositivi di
protezione individuali (DPI) per la protezione degli occhi quando il
laser è in funzione.
Per laser impulsati tali connessioni devono impedire la focalizza-
zione del fascio, scaricando l’energia immagazzinata; nei laser in
continua i sistemi di sicurezza dovranno essere tali da spegnere il
laser o da interrompere il fascio.
devono essere forniti di una chiave di sicurezza o di un dispositivo
di accensione e spegnimento; la chiave deve essere custodita da
persona autorizzata.
Pagina didattica
Requisiti di sicurezza
Classe 4 (segue):
I laser devono essere forniti di un sistema di bloccaggio o
attenuazione del fascio.
Durante l’attivazione e la procedura di avviamento devono essere
utilizzati sistemi di allarme, luci di segnalazione e comando di
conto alla rovescia; questo sistema di segnalazione va attivato
prima che si abbia l’emissione laser, in modo da consentire ai
presenti di prendere le misure appropriate per evitare l’esposizione
al fascio.
devono essere disponibili procedure scritte per l’allineamento del
fascio, il suo utilizzo e la manutenzione.
il personale addetto deve essere sottoposto a sorveglianza medica
per prevenire o evidenziare eventuali danni agli occhi.
Pagina didattica
Riferimenti
D. Lgs. n° 81 del 9 aprile 2008, Titolo VIII, Capo V;
“D. Lgs. 81/2008, Titolo VIII, Capo I, II e III, IV e V sulla prevenzione
e protezione dai rischi dovuti all’esposizione ad agenti fisici nei luoghi di
lavoro – Prime indicazioni operative – Rev. feb. 2014”, Coordinamento
tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro delle Regioni e delle Province
Autonome in collaborazione con INAIL.
AGENTI FISICI:
RADIAZIONI IONIZZANTI
Pagina didattica
Spettro elettromagnetico
Rad. Ottiche CEM
Ionizzanti Non Ionizzanti
decadimento β +
p+ → n + e + + ν
(22Na → 22Ne +e++ν)
decadimento α++
A− 4
A
Z X → X − − + 24He + +
Z −2
(241Am → 237Np + α)
Pagina di approfondimento
Elevato
rischio di
irraggiamento
Pagina di approfondimento
Nuclei instabili
decadimento β -
n → p+ + e - + ν
(60Co → 60Ni +e-+ν)
decadimento β +
p+ → n + e+ + ν
(22Na → 22Ne +e++ν)
decadimento α
A− 4
A
Z X → X − − + 24He + +
Z −2
(241Am → 237Np + α)
Ingestione;
apparato polmoni tiroide
Ferite della cute. gastro e
intest. liquidi ..….......
Si osservi che: intercell.
Neutroni, Raggi X e γ sono
ossa
principalmente pericolosi per
irraggiamento;
Particelle α++ e particelle β± sono fegato reni
pericolosi soprattutto per
contaminazione interna. feci urine
Pagina di approfondimento
Principi fondamentali di
radioprotezione
Sorgenti di radiazioni
Esempi di Rischio di
Tipologia Carattere
applicazioni esposizione
Artificiale
Macchine Diagnostica su Irraggiamento
(emettono
radiogene materiali esterno
solo raggi X)
Sorgenti orfane,
Irraggiamento
Sostanze ricerca su cavie
Naturale e/o
radioattive (traccianti),
contaminazione
radon
Artificiale Principalmente
Radiodiagnostica
Acceleratori (emettono irraggiamento
e radioterapia
X, γ, α, β, p, n) esterno
Pagina di approfondimento
HT = ∑R WR DT ,R
La dose equivalente è data da:
dove
DT,R è la dose assorbita nel tessuto T e dovuta alla radiazione R;
WR è il fattore di ponderazione dovuto al tipo di radiazione.
Tipo di radiazione WR
Fotoni (X,γ) 1
Elettroni e positroni (β-,β+) 1
Protoni 5 (per energie ≥ 2 MeV)
Neutroni (N) 5-20 (dipende dall’energia)
Particelle α 20
DT,R è la dose assorbita nel tessuto T e dovuta alla Midollo osseo rosso 0,12 0,12
radiazione R; Colon 0,12 0,12
WR è il fattore di ponderazione dovuto al tipo di Polmone 0,12 0,12
radiazione;
Stomaco 0,12 0,12
WT è il fattore di ponderazione dovuto al tessuto
considerato sulla base del D. Lgs. 230/95 o della Mammelle 0,05 0,12
più recente norma ICRP 103 adottata dalla Vescica 0,05 0,04
Direttiva Europea 2013/59/EURATOM. Fegato 0,05 0,04
I fattori di ponderazione sono adimensionali.
Esofago 0,05 0,04
Tiroide 0,05 0,04
I tessuti specificati in tabella tra i rimanenti
Pelle 0,01 0,01
(14 in totale, 13 per ciascun sesso) sono:
Superficie ossea 0,01 0,01
ghiandole surrenali, tessuto extratoracico,
cistifellea, cuore, reni, linfonodi, muscolo, Cervello --- 0,01
10 4 2
Pagina di approfondimento
Schermature
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
Sono costituiti da indumenti in piombo, bario, bismuto e/o
antimonio principalmente rivolti alla protezione del tronco, tiroide
e gonadi e quindi costituiti da camici, collari e gonnelli. I fattori più
importanti da tenere in considerazione sono:
Acquisto,
conservazione,
utilizzo,
valutazione in itinere del grado di efficienza,
smaltimento e
ricambio.
I problemi principali nell’uso dei DPI sono:
Peso eccessivo che genera disturbi a carico della colonna;
deterioramento, con la formazione di fori o crepe che ne
riducono l’efficienza.
Pagina di approfondimento
Piano di emergenza
Va redatto inoltre un piano d’emergenza per indicare i
comportamenti da tenere in caso di incidenti.
Pagina di approfondimento
Riferimenti
D. Lgs. 230/1995 “Attuazione delle direttive 89/618/EURATOM,
90/641/EURATOM, 92/3/EURATOM e 96/29/EURATOM in materia di
radiazioni ionizzanti” e successive modificazioni ed integrazioni;
“Proposta di procedura per la gestione dei dispositivi di protezione
individuale dalla radiazione X per uso medico-diagnostico: camici e
collari per la protezione del lavoratore”, INAIL - Dipartimento di
medicina, epidemiologia, igiene del lavoro ed ambientale - Coordinamento
scientifico di Sergio Iavicoli, collaborazione di Francesco Campanella,
Maria Antonietta D’Avanzo, Laura Moretti, Domenico Acchiappati, Paolo
Giuliani, Fabriziomaria Gobba;
“Il rischio fisico nel settore della bonifica dei siti industriali di origine
non nucleare contaminati da radiazioni ionizzanti’’, INAIL - Dipartimento
Innovazioni Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed
Insediamenti Antropici – Carmine Zicari.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALI E COLLETTIVI
Pagina didattica
Tipologie di DPI
I DPI vengono classificati in genere in base alla parte del corpo
che proteggono:
• testa;
• udito;
• occhi e viso;
• vie respiratorie;
• arti superiori – mani e braccia;
• arti inferiori – gambe e piedi;
• pelle;
• tronco e addome;
• corpo intero.
Pagina didattica