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A
Libro Primo
p.
Contabilità e bilancio
S.
CAPITOLO PRIMO
La contabilità generale:
il metodo della partita doppia Pag. 8
CAPITOLO SECONDO
i
Contabilità generale: le principali operazioni
di gestione esterna e la formazione dei valori Pag. 26
br
CAPITOLO TERZO
Contabilità generale:
scritture di assestamento e di chiusura.
La riapertura dei conti patrimoniali Pag. 60
li
CAPITOLO QUARTO
Il bilancio di esercizio Pag. 105
se
CAPITOLO QUINTO
I principi contabili nazionali e internazionali Pag. 138
CAPITOLO SESTO
I gruppi di imprese ed il bilancio consolidato Pag. 152
Es
CAPITOLO SETTIMO
Analisi di bilancio Pag. 162
CAPITOLO OTTAVO
Il bilancio di esercizio delle banche Pag. 190
©
ht
ig
yr
op
C
.
A
Capitolo Primo
p.
La contabilità generale:
il metodo della partita doppia
S.
1. LA CONTABILITÀ GENERALE
i
La contabilità generale (o «contabilità sistematica» di esercizio) rappresenta il
br
sistema di rilevazione che viene adottato per raccogliere i «dati grezzi» della gestione
al fine di:
a) determinare congiuntamente e complementariamente la composizione e la misura
delle due grandezze fondamentali della dinamica aziendale, il reddito prodotto in
li
un dato periodo (quantità - flusso) ed il capitale di funzionamento al termine
del periodo medesimo (quantità - fondo);
b) fornire informazioni sui movimenti monetari e creditizi che si verificano nel
se
periodo considerato.
Essa utilizza:
— il metodo della partita doppia;
— il conto quale strumento fondamentale della rilevazione;
Es
– debiti + debiti
Convenzione derivata VE– VE+
+ costi – costi
– ricavi + ricavi
– patrimonio netto + patrimonio netto
C
.
Capitolo Primo: La contabilità generale: il metodo della partita doppia 9
A
La contabilità generale produce le informazioni economico-finanziarie necessarie
p.
per redigere il bilancio di esercizio (Stato patrimoniale, Conto economico e Nota in-
tegrativa), che rappresenta per le imprese il più importante documento per conoscere
l’andamento aziendale in un determinato intervallo di tempo.
Lo Stato patrimoniale manifesta lo «stato» della ricchezza a disposizione dell’im-
S.
presa per la produzione del reddito dei futuri esercizi; esprime la visione sincronica
dell’attività d’impresa, riferita cioè ad un determinato momento temporale, coincidente
di solito con la fine dell’esercizio. Esso evidenzia il cd. capitale di funzionamento quale
sistema di valori suddivisi fra attività, passività e patrimonio netto.
Il Conto economico, invece, manifesta il «divenire» dei componenti di reddito
i
imputati al periodo amministrativo; esprime la visione diacronica dell’attività d’impresa
br
vista cioè in termini di cause positive e negative del flusso di reddito generato in un
determinato esercizio.
La Nota integrativa, infine, fornisce le chiavi di lettura per rendere intelleggibile la
schematica simbologia contabile e comprensibile il contenuto sostanziale degli schemi
li
di bilancio.
Tra la contabilità generale ed il bilancio di esercizio esistono relazioni di di-
pendenza reciproca. Da un lato, il bilancio di esercizio deriva da norme di ragioneria
se
e si fonda su un ordinato sistema di scritture. Dall’altro lato, la contabilità generale è
condizionata dalla struttura espositiva del bilancio.
di esercizio di assestamento
o continuative o di bilancio
©
variazioni stime e
congetture
ht
finanziarie
Valori oggettivi Valori soggettivi
ig
op
A
Scritture di assestamento
p.
Le scritture di assestamento rappresentano l’anello di congiunzione fra reddito e capitale.
Esse sono finalizzate a determinare i valori di storno (componenti di reddito rilevati nell’esercizio o in
esercizi precedenti e da consegnare ai futuri esercizi), di integrazione (componenti di reddito di compe-
tenza dell’esercizio ma che non sono stati ancora contabilizzati) e le quote di ammortamento dei costi
S.
anticipati-pluriennali.
Reddito e capitale sono considerati due aspetti per misurare la creazione di ricchezza prodotta dalla ge-
stione d’impresa: il reddito misura il flusso di ricchezza creato in un periodo di tempo mentre il capitale
misura il fondo di ricchezza riferito ad un dato istante.
i
• Contabilità, perché il protagonista della rilevazione è il conto, inteso
come prospetto a due sezioni di valori destinato ad accogliere valori
br
di segno opposto, secondo il metodo della partita doppia
Contabilità generale di esercizio • Generale, perché l’oggetto di riferimento è dato dal complesso delle
(COGE) o contabilità sistematica operazioni del pe-riodo amministrativo
li
• Di esercizio, perché il suo ciclo di rilevazione è tipicamente an-
nuale (anche se, ovviamente, nulla impedisce di effettuare chiusure
infrannuali)
se
• Aspetto formale: riguarda la rilevazione dei processi di scambio
monetario con terze economie (scambi di acquisto, scambi di ven-
dita, scambi finanziari)
Aspetti fondamentali della
COGE
Es
La «partita doppia» (P.D.) è un metodo contabile che si basa sulla costante ugua-
glianza degli «addebitamenti» e degli «accreditamenti» registrati in prospetti (conti) divisi
in due parti o partite: partita «dare» quella di sinistra e partita «avere» quella di destra.
Il metodo in questione ha la propria ragione di essere nel principio dualistico (o
op
A
Con il metodo della P.D. ogni fatto di gestione viene studiato sotto due diversi aspetti,
p.
a ciascuno dei quali viene aperta una serie di conti.
Ciascuna grandezza (valore contabile) è:
a) rilevata due volte, contemporaneamente e per valori equivalenti (principio della duplice
S.
rilevazione simultanea);
b) nei conti delle due serie: la serie dei conti originari e la serie dei conti derivati;
c) in opposte sezioni;
d) senza quantità negative (le eventuali quantità negative da annotarsi nella sezione di
un conto si trasformano in positive cambiando la sezione del conto in cui devono
i
essere annotate).
Alla base del metodo della P.D. c’è il principio dualistico della moneta.
br
Nella P.D. le registrazioni sono almeno due: una in Dare di un conto ed una, dello
stesso importo, in Avere di un altro conto.
Quando si applica il metodo della P.D. i conti assumono sempre la forma a due se-
zioni: quella di sinistra e quella di destra.
li
Per convenzione:
— alla sezione sinistra si dà il nome di Dare;
se
— alla sezione destra si dà il nome di Avere.
Dal metodo della P.D. derivano, come logica conseguenza, tre principi fondamentali:
1. in qualsiasi momento si realizza l’uguaglianza tra gli addebitamenti (somma dei valori
iscritti in Dare nei diversi conti) e gli accreditamenti (somma dei valori iscritti in Avere
Es
damento.
L’aspetto economico deriva la sua misura dall’aspetto finanziario e lo riclassifica
in termini di componenti positivi o negativi di reddito o in termini di variazioni di pa-
trimonio netto (aspetto derivato della rilevazione, che rappresenta la riclassificazione
yr
patrimonio netto.
.
12 PARTE I • Libro I: Contabilità e bilancio
A
Il suo funzionamento si fonda sui seguenti principi di base:
p.
a) ogni fatto di gestione sottoposto a registrazione viene studiato e analizzato simultaneamente sotto un
duplice aspetto (principio dualistico o della duplice rilevazione simultanea);
b) ad ognuno dei due aspetti di osservazione e di rilevazione della gestione deve corrispondere un’apposita
serie di conti (principio della duplicità delle serie di conti);
S.
c) i conti devono essere formati da due sezioni per riportare, in ciascuna di esse, valori di segno opposto
(principio del funzionamento antitetico delle sezioni dei conto);
d) i conti delle due serie devono funzionare, in partita doppia, in modo antitetico (principio del fun-
zionamento antitetico delle serie dei conti). In particolare, le entrate di denaro, gli incrementi dei
crediti, le diminuzioni dei debiti, i costi e i decrementi del patrimonio netto sono registrati in «Dare»
dei relativi conti di appartenenza, mentre le uscite di denaro, le riduzioni di crediti, gli aumenti di
debiti, i ricavi e gli incrementi di patrimonio netto sono registrati in «Avere» dei relativi conti di ap-
i
partenenza;
br
e) per ogni registrazione, conseguente ad un fatto di gestione, l’ammontare dei valori iscritti in dare dei conti
deve sempre coincidere con l’ammontare dei valori iscritti in avere dei conti (principio dell’equilibrio
contabile).
li
4. IL SISTEMA DEL CAPITALE E DEL RISULTATO ECONOMICO (O SISTEMA
DELLE OPERAZIONI)
Il sistema del capitale e del risultato economico (o sistema delle operazioni) è un
se
insieme di scritture contabili che ha come scopo principale la determinazione del reddito
di esercizio (grandezza originaria, prius) e del capitale che ne ha consentito la produzione
(grandezza derivata, posterius), entrambi quantificati, oltre che nei rispettivi «valori netti»,
anche nei loro componenti positivi e negativi.
Es
A
operazione di esterna gestione — una coppia di valori aventi una natura uguale oppure
p.
differente così distinta:
1. valori finanziari (o misuratori);
2. valori economici (o misurati).
S.
I valori finanziari comprendono il denaro, i crediti e i debiti di regolamento (valori
momentaneamente sostitutivi di entrate o di uscite) e i crediti e debiti di finanziamento
(prestiti concessi e prestiti ottenuti). I valori economici, invece, riguardano la ricchezza
dell’impresa, che viene esaminata nell’aspetto della sua consistenza (valori di patrimo-
nio netto) e nelle cause economiche delle sue variazioni riconducibili alla gestione
i
(formazione di costi e ricavi).
La gestione, come è noto, deve essere studiata sotto due aspetti, interdipendenti e
br
strettamente connessi tra loro, ma logicamente distinti: l’aspetto finanziario e l’aspetto
economico.
L’aspetto finanziario (aspetto originario-concreto o primario) si coglie nei rapporti
dell’azienda con terze economie attraverso le variazioni di moneta ed il sorgere o l’estin-
li
guersi di debiti e crediti di regolamento e di finanziamento.
L’aspetto economico (aspetto derivato-astratto o causale) si collega, invece, alla
formazione della ricchezza aziendale nel suo essere (patrimonio netto e sue variazioni)
se
e nel suo divenire (componenti positivi e negativi del reddito).
Il fondamento logico del metodo della P.D. applicato al sistema del capitale e del
risultato economico risiede nella contrapposizione delle variazioni finanziarie (± de-
naro, ± crediti, ± debiti) alle variazioni economiche di reddito (± costi, ± ricavi) e di
Es
— conti finanziari;
— conti economici.
I conti finanziari hanno lo scopo di mettere in evidenza l’aspetto finanziario delle operazioni di gestione;
ht
sono accesi alle variazioni positive e negative del denaro, dei crediti e dei debiti.
I conti economici, invece, hanno lo scopo di rilevare l’aspetto economico delle operazioni di gestione.
Poiché le variazioni economiche sono relative alla ricchezza dell’azienda sia nell’aspetto della sua consistenza
(patrimonio netto), sia nelle cause delle sue variazioni riconducibili alla gestione (componenti negativi di
ig
reddito, componenti positivi di reddito), i conti economici vengono scomposti in due sottoclassi:
1. conti di reddito, i quali sono accesi alle cause che determinano il sorgere di componenti positivi e negativi
di reddito;
2. conti di patrimonio netto, i quali sono accesi al patrimonio netto ed alle cause positive e negative delle
yr
sue variazioni.
(1) Il valore nominale dei crediti e dei debiti di finanziamento non è, per sua natura, espresso in moneta, ma è misurato
da variazioni nel denaro. In altri termini, a stretto rigore, il valore dei prestiti ottenuti e concessi è misurato e non misura-
op
tore, è astratto e non concreto. Ne segue che il sistema del capitale e del risultato economico non consente di separare
in modo rigoroso le variazioni originarie dalle variazioni derivate. Non si può quindi affermare che l’aspetto finanziario è
misuratore di quello economico (una VF+ può misurare una VF–: cd. misurazioni improprie). Nella nostra impostazione,
per convenzione, faremo coincidere l’aspetto originario con l’aspetto finanziario e l’aspetto derivato con quello economico.
Avremo, quindi, relativamente alle scritture di esercizio:
Aspetto originario = Aspetto finanziario
C
A
A) I conti finanziari, a seconda dei valori a cui sono aperti, vengono distinti in:
p.
a) conti accesi al denaro e ai valori esistenti in cassa: rilevano i movimenti relativi alle disponibilità
monetarie esistenti in azienda (denaro in cassa, assegni, cedole scadute, valori bollati);
b) conti accesi ai debiti e crediti: rilevano il sorgere e l’estinguersi dei crediti e debiti di regolamento e di
finanziamento;
S.
c) conti accesi ai ratei, ai fondi oneri specifici di futura manifestazione, ai fondi rischi specifici di
futura manifestazione, ai debiti e crediti da liquidare: rilevano i movimenti, di natura presunta, nelle
voci citate ed i successivi utilizzi. Sono conti che di norma non si rilevano nel corso dell’esercizio, ma in
chiusura del medesimo, a completamento ed integrazione dei valori di competenza.
A seconda del tipo di variazione con cui vengono originariamente movimentati, i conti finanziari si
distinguono in attivi e passivi.
i
I conti finanziari attivi sono quelli che accolgono originariamente VF+ (input finanziari) nella sezione
Dare, mentre la sezione Avere accoglie solo le rettifiche ad opera delle permutazioni finanziarie.
br
I conti finanziari passivi sono quelli che accolgono originariamente VF– (output finanziari) nella sezione
Avere, mentre la sezione Dare accoglie solo le rettifiche ad opera delle permutazioni finanziarie.
Di conseguenza:
— il saldo dei conti finanziari attivi sarà determinato sempre da una eccedenza della sezione Dare su
li
quella Avere o almeno da un pareggio;
— il saldo dei conti finanziari passivi sarà determinato sempre da un’eccedenza della sezione Avere su
quella Dare o almeno da un pareggio.
se
B) I conti di reddito, a seconda delle modalità con cui concorrono alla formazione dei risultati economici
di esercizio, sono scomponibili nelle seguenti tre classi:
1. conti di reddito accesi alle variazioni di esercizio, vale a dire ai costi e ricavi sorti e maturati nel corso
dell’esercizio del quale concorrono a formare il reddito;
2. conti di reddito accesi ai costi e ricavi pluriennali, vale a dire ai costi e ricavi che concorrono alla
Es
formazione del reddito in più esercizi mediante quote di ammortamento (i costi pluriennali) e quote di
utilizzo (i ricavi pluriennali);
3. conti di reddito accesi alle rimanenze fisiche e contabili di esercizio, che accolgono costi e ricavi
registrati come variazioni di esercizio ma non interamente di competenza, per parti chiamate appunto
rimanenze. Il loro compito è quello di trasferire quote di costi e ricavi all’esercizio di competenza, quello
successivo, stornandole dalla competenza dell’esercizio in cui trovano contabilizzazione. Lo storno viene
perciò effettuato solo in sede di chiusura dell’esercizio (31/12) prima della formazione del bilancio.
©
C) I conti di patrimonio netto possono distinguersi in relazione alle «parti astratte» di patrimonio
netto che ne costituiscono l’oggetto; avremo pertanto conti di capitale sociale (o capitale di dotazione), conti
accesi alle diverse categorie di riserve, conti di risultato di esercizio (utile di esercizio, perdita di esercizio).
ht
Poiché sia i valori finanziari sia i valori economici possono avere variazioni di valore positive e negative,
la contabilità generale si avvale di conti a due sezioni.
La serie dei conti finanziari e quella dei conti economici funzionano, per conven-
zione, in modo antitetico, cioè contrapposto, secondo le seguenti regole di registrazione:
yr
VF+ VF- VE -
VE +
op
che misurano
C
che misurano
.
Capitolo Primo: La contabilità generale: il metodo della partita doppia 15
A
I conti economici possono ulteriormente suddividersi in conti di reddito e conti
p.
di patrimonio netto, a seconda che riguardino la dimensione economica di reddito o
di patrimonio netto.
Per quanto riguarda il funzionamento delle due serie di conti, esso si fonda sulle
seguenti convenzioni:
S.
a) convenzione originaria: riguarda il funzionamento della serie dei conti finan-
ziari;
b) convenzione derivata: concerne il funzionamento della serie dei conti econo-
mici.
i
In dettaglio, il funzionamento dei conti finanziari, dei conti di reddito e dei conti di
patrimonio netto può essere così schematizzato:
br
Conti finanziari
Dare Avere
li
Valori e variazioni finanziarie positive Valori e variazioni finanziarie negative
(VF+) (VF–)
Es
Conti di reddito
Dare Avere
Componenti negativi di reddito Componenti positivi di reddito
a) Costi a) Ricavi
b) Storni di ricavi b) Storni di costi
©
(VE–) (VE+)
ht
Dare Avere
Valori e variazioni negative Valori e variazioni positive
di patrimonio netto di patrimonio netto
ig
(VE–) (VE+)
I conti finanziari ed i conti di patrimosnio netto sono tenuti per periodo ammi-
nistrativo. I conti di reddito, invece, sono tenuti per esercizio.
op
C
.
16 PARTE I • Libro I: Contabilità e bilancio
A
7. LE CORRELAZIONI TRA LE VARIAZIONI FINANZIARIE E LE VARIAZIONI
p.
ECONOMICHE
Le possibili correlazioni tra le variazioni finanziarie ed economiche, derivanti dalla
gestione posta in essere dall’azienda attraverso i suoi scambi con il mercato, si possono
S.
sintetizzare come risulta dal seguente schema:
i
che misurano che misurano
br
VE+ che si compensano con VE–
li
ne, ossia nella contrapposizione tra le diverse variazioni che le operazioni di gestione
determinano nei valori finanziari (denaro, crediti, debiti) e nei valori economici (costi,
se
ricavi, patrimonio netto).
Sotto il profilo contabile si possono avere:
a) operazioni che determinano variazioni, di eguale valore e segno, nel campo dei valori
sia finanziari che economici (permutazioni economico-finanziarie).
Es
ht
b) operazioni che determinano variazioni, di eguale valore e di segno opposto, nel cam-
ig
D A D A
VF + VF –
VF + VF -
op
C
.
Capitolo Primo: La contabilità generale: il metodo della partita doppia 17
A
La considerazione delle permutazioni esclusivamente finanziarie (VF+ = VF–), pur
p.
essendo ininfluente ai fini della determinazione del reddito di esercizio, è fondamen-
tale per il controllo dei movimenti monetari e finanziari, nonché per l’analisi della
composizione del capitale di funzionamento dell’azienda;
c) operazioni che determinano variazioni, di eguale importo e di segno opposto, nel
S.
campo dei soli valori economici (permutazioni esclusivamente economiche).
Esempi: aumenti di capitale sociale mediante apporto di immobilizzazioni materiali,
destinazione dell’utile di esercizio a riserve, trasformazione economico-contabile di
costi di esercizio in costo pluriennale (cd. capitalizzazione di costi di esercizio).
i
Conti finanziari Conti economici
br
D A D A
VE- VE+ VE– VE +
li
se
La considerazione delle permutazioni esclusivamente economiche (VE+ = VE–), è
ininfluente ai fini del controllo dei movimenti monetari e finanziari, ma è fonda-
mentale per la determinazione del reddito di esercizio e del connesso capitale di
Es
funzionamento;
d) operazioni che determinano variazioni finanziarie (positive o negative) le quali in
parte si compensano con variazioni finanziarie di segno opposto e, per la parte che
non si compensa, misurano variazioni economiche dello stesso segno (permutazioni
finanziarie imperfette). Esempi: estinzione di debiti con pagamento di interessi,
riscossione di crediti con concessione di sconti finanziari.
©
D A D A D A
yr
op
C
.
18 PARTE I • Libro I: Contabilità e bilancio
A
Conti finanziari Conti finanziari Conti feconomici
p.
D A D A D A
S.
i
br
In sintesi avremo:
• VF+ che:
— misurano VE+;
— si compensano con VF–;
li
— si compensano in parte con VF– e misurano VE+ per la parte non compensata
dalla variazione finanziaria;
se
• VF che:
–
— misurano VE–;
— si compensano con VF+;
— si compensano in parte con VF+ e misurano VE– per la parte non compensata
Es
D A
©
VF+ VF–
+ Denaro – Denaro
ht
+ Crediti – Crediti
– Debiti + Debiti
D A D A
yr
VE– VE+
Sorgere di costi Sorgere di ricavi
Storni di ricavi Storni di costi
op
Nei conti di reddito le eventuali variazioni di segno contrario possono essere iscritte
nella sezione opposta, ma non hanno significato autonomo, in quanto costituiscono
rettifiche dei valori iscritti nella sezione originaria o esprimono il saldo del conto.
C
.
Capitolo Primo: La contabilità generale: il metodo della partita doppia 19
A
I conti di patrimonio netto, infine, funzionano sostanzialmente in modo bifase
p.
secondo il seguente schema:
Conti di patrimonio netto
S.
Dare Avere
VE- VE+
Variazioni decrementative Variazioni incrementative
del patrimonio netto del patrimonio netto
i
a) variazioni oggettive: sono quelle che risultano direttamente misurate da VF+ o VF–.
br
Rientrano in questa classe di operazioni la costituzione dell’azienda ed i successivi
incrementi o decrementi di capitale a pagamento;
b) variazioni soggettive: sono quelle che non risultano misurate da variazioni finan-
ziarie ma che, al contrario, sono realizzate tramite valori frutto di un procedimento
li
di valutazione soggettiva (utili o perdite di esercizio, rivalutazioni o svalutazioni di
elementi patrimoniali);
c) variazioni permutative: sono quelle che non modificano la consistenza del patrimo-
se
nio netto ma ne generano una diversa composizione mediante la permutazione di
alcune sue parti ideali (ad es.: l’imputazione contabile di riserve a capitale sociale).
Dare Avere
Es
– Debiti + Debiti
Ramo Variazioni economiche Variazioni economiche
ht
A
La gestione come sistema di valori generati dalle
p.
operazioni di scambio monetario con terze economie
S.
i
Valori finanziari Valori economici
br
(o originari) (o derivati)
li
Conti finanziari Conti economici
che misurano
Es
Gli scambi monetari e creditizi con terze economie costituiscono il presupposto e il fondamento della
determinazione del reddito di esercizio
DOPPIA
La contabilità generale tenuta con il metodo della partita doppia fa uso dei seguenti strumenti di rilevazione:
a) il piano dei conti costituito dall’elenco ragionato di tutti gli oggetti di conto che il contabile prevede di
ht
attivare per le proprie registrazioni (quadro dei conti) e dalle note illustrative sul loro funzionamento. Le
classi in cui si articola sono essenzialmente:
1. conti finanziari (attivi e passivi);
2. conti economici di reddito (d’esercizio, di rimanenze, pluriennali);
ig
bancarie ecc.). Le scritture effettuate nella prima nota servono di preparazione alla compilazione di altre
scritture e alla stesura del libro giornale;
c) il giornale di partita doppia sul quale si registrano giorno per giorno le variazioni finanziarie ed econo-
miche, al fine di documentare l’evoluzione storica della gestione aziendale;
d) il libro mastro nel quale le variazioni dei singoli oggetti, finanziari ed economici, vengono rilevate e
op
classificate con rigidi criteri di omogeneità nei corrispondenti conti ad essi intestati. Le registrazioni ef-
fettuate sul libro mastro sono, per la struttura stessa dei conti, scritture sistematiche in quanto i valori
sono classificati per oggetto (semplice);
e) i bilanci di verifica in cui si riportano i totali Dare e Avere dei conti (bilanci di verifica per movimenti) o i saldi
Dare e Avere dei conti (bilanci di verifica per saldi) sia per controllare la correttezza formale dell’applicazione
C
del metodo della partita doppia, sia per ottenere un flusso di informazioni grezze sulla dinamica aziendale;
.
Capitolo Primo: La contabilità generale: il metodo della partita doppia 21
A
f) il bilancio di esercizio costituito dalle sue parti di origine contabile (Conto economico e Stato patrimo-
p.
niale finale) con cui, a fine esercizio, si fornisce la rappresentazione qualitativa e quantitativa del reddito
di esercizio e del capitale di funzionamento ad esso correlato.
S.
A) Scritture iniziali.
1. di costituzione;
2. di apertura.
B) Scritture continuative di esercizio.
Rilevano gli effetti prodotti sull’economia dell’azienda da: scambi di acquisto, scambi di vendita,
scambi finanziari, scambi che esprimono variazioni extra-gestione.
i
C) Scritture finali.
br
1. di completamento preliminare dei valori già rilevati;
2. di assestamento dei valori di conto;
3. di epilogo per la formazione del Conto economico;
4. di chiusura generale dei conti per la formazione del Conto patrimoniale.
li
9. IL PIANO DEI CONTI
Il piano dei conti è l’elenco dei conti che, ordinati e collegati tra di loro, si prevede di utilizzare in una
se
determinata azienda per la rilevazione dei fatti di gestione.
Esso deve produrre informazioni che siano in grado di soddisfare tre ordini di esigenze diverse:
a) la determinazione del reddito di esercizio e, in stretta connessione, del capitale di funzionamento;
b) la raccolta di dati utili per seguire la dinamica dei fondi in cassa, dei crediti e dei debiti, a prescindere dalla
loro competenza economica;
Es
c) la rielaborazione delle strutture dello Stato patrimoniale e del Conto economico secondo finalità di analisi e
di controllo della gestione.
L’articolazione del piano dei conti prevede, di regola, una serie di livelli operativi che consentono una pro-
gressiva aggregazione delle informazioni di natura patrimoniale e reddituale rilevate in contabilità generale.
Il piano dei conti varia da azienda ad azienda e costituisce uno strumento indispensabile per comprendere
il linguaggio contabile e redigere il bilancio di esercizio.
In esso le singole voci sono individuate mediante un codice che facilita le operazioni di registrazione ed
©
e a mastro.
Cominciamo dai fatti amministrativi osservabili nei due aspetti, finanziario ed
economico.
1. L’impresa Alfa viene costituita mediante il versamento in contanti di euro 10.000 da parte del suo
op
titolare.
• L’aspetto originario della rilevazione riguarda una VF+:
+ Cassa, euro 10.000, segno contabile Dare;
• l’aspetto derivato della rilevazione è costituito da una VE+:
+ Patrimonio netto, euro 10.000, segno contabile Avere.
C
.
22 PARTE I • Libro I: Contabilità e bilancio
A
A giornale:
p.
Cassa (VF+) 10.000,00
Patrimonio netto (VE+) 10.000,00
A mastro:
S.
Cassa Patrimonio netto
10.000,00 10.000,00
i
2. L’impresa Alfa incassa tramite banca un fitto di euro 500.
br
• L’aspetto originario della rilevazione riguarda una VF+:
+ Banca c/c, euro 500, segno contabile Dare;
• l’aspetto derivato della rilevazione è costituito da una VE+:
+ Reddito (Fitti attivi), euro 500, segno contabile Avere.
li
A giornale:
Banca c/c (VF+) 500,00
Fitti attivi (VE+) 500,00
se
A mastro:
A giornale:
ht
A mastro:
ig
Consideriamo ora le permutazioni esclusivamente finanziarie, nelle quali non vi è un aspetto derivato
in senso proprio.
op
A
A giornale:
p.
Cassa (VF+) 1.500,00
Crediti v/clienti (VF–) 1.500,00
A mastro:
S.
Cassa Crediti v/clienti
1.500,00 1.500,00
i
br
5. L’impresa Alfa rilascia un assegno bancario di euro 2.000 ad un fornitore a regolamento di una
fattura di acquisto di pari importo.
• L’aspetto originario della rilevazione è costituito da una VF–:
– Banca c/c, euro 2.000, segno contabile Avere;
• l’aspetto derivato (improprio) della rilevazione è costituito da una VF+:
li
– Debiti v/fornitori, euro 2.000, Dare.
A giornale:
se
Debiti v/fornitori (VF+) 2.000,00
Banca c/c (VF–) 2.000,00
A mastro:
Es
Analizziamo ora una permutazione esclusivamente economica. Anche in questo caso manca la duplicità
degli aspetti di osservazione; l’analisi, inoltre, non può avvalersi della gerarchia posta, in via convenzionale,
tra gli aspetti osservati.
ht
• Una VE+, costituita dalle risorse apportate ad incremento del capitale di proprietà:
+ Patrimonio netto, euro 30.000, segno contabile Avere.
A giornale:
yr
A mastro:
op
A
Infine, analizziamo alcune permutazioni imperfette. In questi casi si preferisce, sempre in via conven-
p.
zionale, adottare quale aspetto originario la variazione finanziaria maggiore; per derivazione si hanno sia
la variazione finanziaria minore di segno algebrico opposto (aspetto derivato improprio), sia la variazione
economica di pari segno algebrico (aspetto derivato proprio).
7. Acquistate merci per euro 500 + IVA 20%; regolamento della fattura di acquisto a 30 giorni.
S.
• L’aspetto originario è costituito da una VF–, relativa al sorgere di un debito verso fornitori:
+ Debiti v/fornitori, euro 600, segno contabile Avere;
• per derivazione si ha una VF+, relativa al sorgere del credito IVA verso l’Erario:
+ IVA ns/credito, euro 100, segno contabile Dare;
• la differenza tra le due variazioni finanziarie è un VE–:
– Reddito (Merci c/acquisti), euro 500, segno contabile Dare.
i
A giornale:
br
Merci c/acquisti (VE–) 500,00
IVA ns/credito (VF+) 100,00
Debiti v/fornitori (VF–) 600,00
li
A mastro:
8. Vendute merci per euro 600 + IVA 20%; regolamento della fattura di vendita a 45 giorni.
• L’aspetto originario è costituito da una VF+, relativa al sorgere di un credito verso clienti:
+ Crediti v/clienti, euro 720, segno contabile Dare;
• per derivazione si ha una VF–, relativa al sorgere del debito IVA verso l’Erario:
+ IVA ns/debito, euro 120, segno contabile Avere;
• la differenza tra le due variazioni finanziarie è un VE+:
+ Reddito (Merci c/vendite), euro 600, segno contabile Avere.
©
A giornale:
A mastro:
ig
9. L’impresa Alfa, a regolamento di un credito verso clienti scaduto di euro 4.000, riceve euro 2.000
in contanti e spicca una tratta di euro 2.100, comprensiva di interessi di mora.
• L’aspetto originario è costituito da una VF+ di euro 2.000, relativa all’aumento delle disponibilità
op
liquide, e da una VF+ di euro 2.100, relativa al sorgere del credito cambiario:
+ Cassa, euro 2.000, segno contabile Dare;
+ Cambiali attive, euro 2.100, segno contabile Dare;
• per derivazione si ha una VF–, relativa alla diminuzione di un credito verso clienti:
– Crediti v/clienti, euro 4.000, segno contabile Avere;
C
.
Capitolo Primo: La contabilità generale: il metodo della partita doppia 25
A
• la differenza tra le variazioni finanziarie è un VE+:
p.
+ Reddito (Interessi attivi di mora), euro 100, segno contabile Avere.
A giornale:
S.
Cambiali attive (VF+) 2.100,00
Crediti v/clienti (VF–) 4.000,00
Interessi attivi di mora (VE+) 100,00
A mastro:
i
Cassa Cambiali attive
2.000,00 2.100,00
br
li
Crediti v/clienti Interessi attivi di mora
4.000,00 se 100,00
10. L’impresa Alfa sconta presso una banca cambiali commerciali per euro 2.000; la banca trattiene
sconti per euro 135 e commissioni bancarie per euro 15. Il netto ricavo, pari a euro 1.850, è ac-
Es
A giornale:
A mastro:
ig