Teresa
MATERIALE: Candela . bibbia – musica cd audio – TELI – disegni dei simboli e dei 7 doni
PRESENTAZIONE: delle persone e semplice presentazione del lavoro che si vuole svolgere, con
due semplici indicazioni delle tecniche e strumenti che useremo. Spiegare che dobbiamo rispettare
gli altri, non dobbiamo ridere degli altri e dobbiamo cercare di lasciarci andare.
Per fare questo alcune piccole regole, importanti per stare bene, per rispettare se stessi e gli altri:
Le consegne sono libere / liberi di dire ciò che si vuole condividere
Avviene senza discussione / si accoglie ciò che l’altro esprime
Senza giudizio verso di se e degli altri / rispetto
Ciò che avviene qui (detto o fatti personali) restano qui
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con la musica in sottofondo, chiediamo ai ragazzi di camminare nella stanza….. come robot, poi
lentissimi, velocissimi, guardando fissi davanti a noi, lentissimi ancora, saltellando ma sempre da
soli.
Poi prendiamo consapevolezza…rendiamoci conto che non siamo soli ..pertanto possiamo
incontrare lo sguardo del compagno che incontra, di rendersi conto che non sono da soli, ma
qualcuno ci cammina accanto,
allora chiediamo di unirsi a un compagno, prendendosi per mano o semplicemente camminando
vicini, e camminare con lui, chiediamo di camminare con un altra coppia che si è formata poi a 8
ecc fino a camminare tutti insieme.
Ritorniamo da soli a camminare e ci fermiamo per ascoltarci e sentirci
Breve Riflessione
Come abbiamo sentito e vissuto ora con la camminata prima soli evia via in gruppo ci introduce
attivamente al tema dei doni attraverso un gioco attivo che ora andremo a fare e che ci aiuterà a
comprendere come in ogni situazione in cui ci troviamo i 7 doni dello S.S. sono presenti e vivi…
ovvero lo Spirito che agisce in noi (se gli facciamo spazio) e ci apre agli altri con i suoi doni
PIETA’-INTELLETTO-TIMOR DI DIO-FORTEZZA-CONSIGLIO-SCIENZA-SAPIENZA e ciò che ci e’ stato
donato va coltivato, investito e moltiplicato per i fratelli
Coclusione: il veliero è simbolo della nostra vita nella comunità COME LO E’ QUESTO GRUPPO
…POSSIAMO IMMAGINARE DI ESSERE UN VELIERO con tutte quelle caratteristiche che
avete detto … ED è IMPORTANTE consocere l’equipaggio…quindi conoscerci e par far questo
utilizzeremo il fotolinguaggio
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PRESENTAZIONE DEI PARTECIPANTI musica nr. 16
Per far questo oggi ci presentiamo: voi vi conoscete da parecchi anni, e quindi per voi non è
necessario, forse conoscete già tutto dei vostri amici. Bene. Sarete più facilitati.
La presentazione la facciamo in relazione al tema dei doni dello S.S.
Distribuzione di fotografie nel centro della stanza. Si chiede ai ragazzi di camminare intorno alle
immagini, di guardarle con attenzione e dopo un paio di giri scegliere un’immagine che più
rappresenta lo Spirito Santo che c’è in me … che dica qualcosa sullo Spirito Santo e gli si chiede di
prenderla. Ricordare ai ragazzi che se hanno scelto la stessa immagine di un compagno, al momento
della presentazione se la fanno dare.
Osservandole lasciatevi CATTURARE da una di esse, lasciate QUASI CHE VI SCELGA, vi
colpisca, vi attragga, senza troppo pensare, quasi di “pancia
Dopo averle guardate bene, al mio segnale ognuno prende la propria foto e torna al posto. Se
qualcuno a preso la nostra foto non importa, non preoccupiamoci.
Ognuno si presenta al gruppo dicendo anche perché ha scelto quell’immagine epartendo dalla mia
destra faremo il giro mostreremo la foto che abbiamo scelto e diremo cosa dice rispetto al DONO
DELLO S.S. che faremo con la cresima (alla fine di ogni intervento dire grazie)
Ultimo il facilitatore fa lo stesso sottolineando alla fine anche qualcosa sulla CAPACITÀ DELLE
IMMAGINI di suscitare significati differenti anche se l’immagine è la stessa – questo dice l’unicità
di ogni persona e vissuto.
Concludere ringraziando, raccogliere le foto immagini e preparasi per le dinamiche sui doni…
Far vedere in un foglio A3 un disegno di un Veliero che metteremo per terra …magari al centro ….
Ed iniziare a presentare i doni con il telo, un disegno del simbolo in un foglio A4 e la parola del
DONO in grande….
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1 - FORTEZZA – colore del telo MARRONE – figura del salvagente - FIDUCIA
è la capacità di affrontare le situazioni difficili
la vera forza del fragile uomo è poter contare su chi con la forza ha scritto il mondo e lo governa
con la legge dell’amore, cioè del dono di sé. Fortezza è allora la fiducia in chi ci sostiene nelle
difficoltà: Dio attraverso la sua comunità di fratelli-figli.
Gioco: Si costituiscono alcuni gruppi e si numerano i ragazzi da uno a 5 (o più), si invitano tutti i
numeri “1” ad alzarsi e a salire su un piccolo gradino a portarsi sul bordo, a girarsi spalle alla sala, a
chiudere gli occhi e a lasciarsi andare all’indietro fra le braccia dei compagni che lo sosterranno da
sotto o da dietro. Si fideranno?
Altra Riflessione
L’amicizia di Gesù è spesso una fiducia alla cieca; ci sembra di fare un salto nel vuoto verso
qualcuno che non conosciamo perché non vediamo ma, la piacevolissima sorpresa, è vedere che Lui
è la dove ci chiama a buttarci, è dietro il nostro coraggio, è vicino alle nostre scelte, ci stupisce con
il suo abbraccio.
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2 - PIETA’ – colore del telo FUCSIA – figura dell’equipaggio - SOSTEGNO
Significa avere amore per il Padre e i suoi figli
Avere pietà significa sostenere (tenere su), comprendere (prendere con), condividere (dividere con),
essere compagno (dividere e mangiare lo stesso pane). La vera pietà si vede quando ci facciamo
carico dei bisogni della nostra famiglia umana, amando dio nel prossimo che mi ha messo accanto,
facendo la strada con lui e sollevandolo nelle difficoltà
Gioco: CAMMINATA A COPPIE: uno è cieco l’altro accompagna (con il contatto fisico)
ESPRIME L’EMOZIONE IL CIECO
“ Considerando i numeri dati a ciascuno mettetevi a coppie (1-2, 3-4…) scegliete chi è A e chi è
B…. “A” chiude gli occhi e “B” lo segue accompagnandolo con il contatto fisico
al mio via riprendete a camminare ….tenendo bene dentro che stiamo camminando … camminare
significa anche accompagnare nella vita
CHI STA FACENDO A cioè il cieco …ascolta anche l’emozione che lo accompagna che emozione
prevale in questo momento dentro di me? prendo consapevolezze e provo a dare un nome a questa
emozione che sto consapevolizzando dentro di me e poi sempre nella liberta … lo condivido ad alta
voce .. in questo momento mi sento STANCO , STRANO
Bene ci fermiamo …. STOP …ed adesso invertiamo le parti
Altra Riflessione
Quando la vita ci muove siamo sempre un po’ preoccupati: non sappiamo bene dove ci porterà, chi
ci farà incontrare e se possiamo fidarci delle persone che abbiamo accanto. Pensiamo più spesso al
nostro disagio e ci dimentichiamo o neppure ci accorgiamo della fatica che fanno i nostri amici nel
portare i nostri pesi e a cullare i nostri sogni. Gesù ha cullato la sua amicizia con noi fin dall’inizio
dei tempi, quando ancora non eravamo niente per la terra ma tutto per Lui.
Si sposta il Telo/Descrizione/Figura vicino al Disegno del Veliero
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3 - SCIENZA – colore del telo VERDE – figura della MAPPA - CONOSCENZA
Dal latino “scire” significa conoscere
Conoscere per vedere i bisogni degli altri; per sapere dove abita e diventare vicini di cuore; perché
il cuore è la casa dello Spirito e il cuore non ha colore della pelle, non ha vestiti belli ho brutti ma è
nudo come il Bambino di Betlemme. Lo Spirito ci fa dono di conosce il cuore, noi non fermiamoci
alle apparenze….
Gioco
Si ritorna in cerchio… da sette o dieci ….e uno per volta si chiede ai ragazzi di entrare, fare il giro e
stringere la mano di tutti presentandosi con il proprio nome (volendo il paese e la via dove abita..o
altro di significativo per la persona). Terminate le strette di mano, si chiede a “3” di ricordare i nomi
(paese e via) dei suoi nuovi compagni di avventura davanti a tutti gli altri gruppi.
Altra Riflessione
Spesso quando si incontrano persone nuove ci si presenta ma lo si fa distrattamente, un po’ per
formalità. Questo accade però nei rapporti normali anche con i nostri amici: siamo superficiali,
conosciamo poco di loro perché ci interessa più di noi stessi, e in realtà il nostro nome dice poco
anche a noi, perché non ci piace fare la fatica di conoscerci e di mostrare come siamo. Il nome di
Gesù è un nome importante, con una grande storia, ma questo non significa che siamo lontani dai
suoi pensieri perché piccoli e “insignificanti” anzi, Gesù è proprio intimo dei “piccoli” perché
hanno fatto scelte da grandi del Vangelo.
Si sposta il Telo/Descrizione/Figura vicino al Disegno del Veliero
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4 - CONSIGLIO – colore del telo GIALLO – figura della BUSSOLA
Dal latino “consulere” significa decidere
Decidere significa orientare le scelte secondo verità, scegliere fra le alternative, fra la vita e la
morte, il bene e il male, il dono e l’egoismo, il combattimento o la pigrizia. E quando si è fra amici,
decidere compromette tutta la compagnia quindi occorre collaborazione per risolvere i piccoli e
grandi problemi.
Altra Riflessione
Vivere l’amicizia è un po' come scalare una montagna, ci sono le difficoltà, i nodi da sciogliere, il
confronto con le persone che stanno con noi e la fatica delle salite fatte al buio fidandoci dei nostri
compagni di viaggio. Una cosa è evidente: la collaborazione è l'unica via di uscita altrimenti si resta
legati, si finisce per provare fastidio e non si costruiscono le tonde piazze del dialogo. per uscire
dalle situazioni intricate ci vuole la collaborazione di tutti, non basta guardare le mani, bisogna
sporcarsele per gli altri.
Si sposta il Telo/Descrizione/Figura vicino al Disegno del Veliero
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5 - INTELLETTO – colore del telo AZZURRO – figura dell’Ancora - COMUNICARE
Dal latino “intus legere” significa leggere dentro, in profondità
Leggere in profondità è guardare con gli occhi di Dio perché lui solo scruta i cuori nell’intimità, lui
solo riesce a leggere le situazioni e portare luce nelle ombre. Chi impara a leggere impara anche a
comunicare e comprendere i disagi e le emozioni dei fratelli. Chi legge nel profondo, nel profondo
comunica, usando il linguaggio dell’amore, e il linguaggio dell’amore non è fatto di parole.
Gioco:Si invitano i ragazzi a mettersi ancora in cerchio e in particolare a guardare in faccia uno o
più dei suoi compagni
Ora si scelgono 1 o 2 compagni che dovranno comunicare agli altri senza usare le parole ma solo
con il gesto o i contatti “mano a mano”. Diciamo loro, attraverso un fogliettino, di esprimere : che
sono arrabbiati, hanno paura, che si può appoggiarsi a loro, che si vuole bene all’altro, che lo tenete
prigioniero, che non avete fretta, che non lo lascerete, che state bene con lui, ……
Altra Riflessione
Comunicare è la cosa più difficile ma entusiasmante. Gesù è un artista in questo perché riesce a
parlare al cuore dell’uomo senza fargli violenza, nel silenzio del creato, nella brezza leggera e non
nel fuoco o nella bufera. Gesù tocca le nostre mani, la nostra vita, con le mani delle persone che ci
ha messo accanto e si lascia toccare in ogni fratello. La fatica di comunicare è la fatica di
confrontarsi con gli altri, abbandonare paure ed egoismi, mettere in gioco le scelte importanti per
vedere se hanno il germe dell’amore come quelle di Gesù.
Si sposta il Telo/Descrizione/Figura vicino al Disegno del Veliero
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6 - SAPIENZA – colore del telo CELESTE – figura del binocolo - CORAGGIO
dal latino "sapere" significa avere sapore
Il sapore serve a dare gusto alla vita per poter amare meglio. Come il sale dobbiamo insaporire la
nostra e l’esistenza degli altri che ci sono vicini. Ma il nostro sapore viene da Dio, dalla nostra
volontà di assomigliare a Lui; dal coraggio di dire al mondo quanto ci ha fatto belli, unici e
inestimabili il creatore.
Gioco
Coraggio, quello di restare se stessi e delle proprie scelte e di non perdere sapore. Chiederemo a
tutti di mettersi in cerchio e di presentarsi uno alla volta gridando il proprio nome e
accompagnandolo con un gesto, un movimento. Tutto il cerchio risponderà ad ogni presentazione
imitandola nel tono e nelle movenze.
Altra Riflessione
Gridare il nome vuol essere il segno dell’identità difesa a costo della faccia. Chi sa essere se stesso
quando è con gli amici sa essere sincero, non mette la maschera che portano tutti. Gesù significa
“Dio salva” e Lui ci ha creduto fino in fondo, fino a urlarlo dalla croce che aveva scelto l’amicizia
dell’uomo e lo aveva fatto fino in fondo. Gesù vive, muore e risorge per la nostra amicizia e noi per
La sua?
Si sposta il Telo/Descrizione/Figura vicino al Disegno del Veliero
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7 - TIMOR DI DIO – colore del telo ROSSO – figura della vela - ABBANDONO
è il sentimento del rispetto e della paura di far soffrire
(se non c’è tempo questo dono può essere la conclusione con la PREGHIERA)
Lo sguardo di Dio è sempre su di noi perché chi ama vorrebbe vedere l’amato tutto il giorno; e noi
siamo amati. Ma a nostra volta siamo chiamati a rispondere all’amore con l’abbandono di un
Bambino nelle braccia della Madre; e vedere il sorriso di Dio. Chiamati ad essere, per i nostri
fratelli, quelle braccia sempre aperte, sempre pronte, sempre attente.
Altra Riflessione
E’ difficile abbandonarsi a colui che non sembra pensare a noi; in realtà Lui è li ad aspettare che noi
ci lanciamo nelle sue braccia per raccogliere il suo calore. Ma Dio non può tendere le braccia se
non vede il nostro passo fiducioso, non può costringerci ad abbandonarci a Lui, non può violare la
nostra libertà perché l’amore è fatto di scelte libere.
Si sposta il Telo/Descrizione/Figura vicino al Disegno del Veliero
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PREGHIERA e CONCLUSIONE musica 24
Al centro della stanza mettiamo la Parola, una candela e intorno tutti i 7 teli con le parole dei doni
evidenziati.
Chiediamo ai ragazzi a turno di alzarsi, e di esprimere una preghiera o un semplice ringraziamento
Ringraziamo i ragazzi….e via con la merenda. La condivisione sul lavoro sarà fatta con le
catechiste che poi ci riporteranno le impressioni..e si termina con il PADRE NOSTRO prendendosi
per mano.
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ALLEGATO A se i partecipanti sono più di 15…
Si mettono intorno al disegno, uno per uno, i teli con le parole e i disegni….Si spiega il dono come
riportato nelle dinamiche singole… chiedendo anche ai ragazzi quale strumento od oggetto
rappresenta il dono:
Al termine delle spiegazioni si chiede al gruppo di alzarsi e con una musica di sottofondo
farli camminare intorno alla scena e lasciarsi coinvolgere da un dono e posizionarsi
davanti …poi si eseguono le interviste …rimandando a tutti e ad altra voce le riflessioni più
significative.
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