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PIÙ BELLA COSA immensa quando vuoi,

Eros Ramazzotti, Dove C'è Musica (1996). grazie di esistere...

Com'è cominciata io non saprei Più bella cosa non c'è


la storia infinita con te, più bella cosa di te
che sei diventata la mia, Lei unica come sei,
di tutta una vita per me. immensa quando vuoi,
grazie di esistere...
Ci vuole passione con te
e un briciolo di pazzia,
ci vuole pensiero perciò
lavoro di fantasia.

Ricordi la volta che ti cantai


fu subito un brivido sì,
ti dico una cosa se non la sai
per me vale ancora così.

Ci vuole passione con te


non deve mancare mai,
ci vuole mestiere perché
lavoro di cuore lo sai.

Cantare d'amore non basta mai


né servirà di più,
per dirtelo ancora per dirti che
più bella cosa non c'è.

Più bella cosa di te


unica come sei,
immensa quando vuoi,
grazie di esistere.

Com'è che non passa con gli anni miei


la voglia infinita di te,
cos'è quel mistero che ancora sei
che porto qui dentro di me.

Saranno i momenti che ho


quegli attimi che mi dai,
saranno parole però
lavoro di voce lo sai.

Cantare d'amore non basta mai


né servirà di più,
per dirtelo ancora per dirti che
più bella cosa non c'è.

Più bella cosa di te


unica come sei,
NON ME LO SO SPIEGARE
Tiziano Ferro e Laura Pausini, 111 (2003). Solo che pensavo
a quanto è inutile farneticare
Un po' mi manca l'aria che tirava, e credere di stare bene
o semplicemente la tua bianca schiena quando è inverno… e te.
na, na, na, na.
Togli le tue mani calde,
E quell'orologio non girava non mi abbracci e mi ripeti che son grande,
stava fermo sempre da mattina a sera, mi ricordi che rivivo in tante cose,
come me lui ti fissava. na, na, na, na.

Io non piango mai per te, Case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale
non farò niente di simile, Che anche se non valgo niente
non, mai, perlomeno a te,
no, no, no, no. ti permetto di sognare.

Si, lo ammetto, Solo che pensavo


un po' ti penso, a quanto è inutile farneticare
ma mi scanso, e credere di stare bene
non mi tocchi più. quando è inverno… e te.

Solo che pensavo Togli le tue mani calde,


a quanto è inutile farneticare non mi abbracci e mi ripeti che son grande,
e credere di stare bene mi ricordi che rivivo in tante cose,
quando è inverno… e te. na, na, na, na.

Togli le tue mani calde, Case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale
non mi abbracci e mi ripeti che son grande, Che anche se non valgo niente
mi ricordi che rivivo in tante cose, perlomeno a te,
na, na, na, na. ti permetto di sognare.

Case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale E se hai voglia di lasciarti camminare,
Che anche se non valgo niente scusa, sai, non ti vorrei mai disturbare,
perlomeno a te. Ma vuoi dirmi come questo può finire?
Ma vuoi dirmi come questo può finire?
Ti permetto di sognare,
e se hai voglia, di lasciarti camminare, Sì,
scusa, sai, non ti vorrei mai disturbare Ma vuoi dirmi come questo può finire.
ma vuoi dirmi come questo può finire?

Non me lo so spiegare,
io non me lo so spiegare

La notte fonda e la luna piena,


ci offrivano da dono solo l'atmosfera,
ma l'amavo e l'amo ancora.

Ogni dettaglio è aria che mi manca,


e se sto così, sarà la primavera,
ma non regge più la scusa, no, no.
INVECE NO
Laura Pausini, Primavera In Anticipo (2008). Come vorrei,
potere,
Forse bastava respirare, parlare,
solo respirare, un po’. ancora, ancora.

Fino a riprendersi ogni battito E invece no!


e non cercare l'attimo, Non ho!
per andar via, Più tempo
non andare via. per spiegare.

Perché non può essere abitudine, Che avevo anch'io, io!


dicembre senza te. Qualcosa da sperare davanti a me,
Chi resta qui, qualcosa,
spera l'impossibile. da finire insieme a te.

Invece no, non c'è Forse mi basta respirare


più tempo per spiegare, solo respirare un po'.
per chiedere se Forse è tardi,
ti avevo dato amore. forse, invece no.

Io sono qui,
e avrei
da dire
ancora, ancora...

Perché si spezzano tra i denti,


le cose più importanti,
quelle parole
che non osiamo mai.

E faccio un tuffo nel dolore


per farle risalire,
riportarle qui,
una per una, qui.

Le senti tu,
pesano e si posano,
per sempre su
di noi.

E se manchi tu,
io non so ripeterle,
io non riesco
a dirle più!

Invece no,
qui piovono i ricordi,
ed io farei di più,
di ammettere che è tardi.
IL LIBRO Il bambino sul cavallo
Angelo Branduardi, Cercando L'oro (1983) ed il grande sole giallo...
Tanti piccoli soldati
Apri il libro, gira il foglio, e la storia finirà.
un bambino che ti guarda...
Apri la porta, e là Apri il libro, gira il foglio,
poi la strada inizierà... una mela su di un ramo,
Se ne vanno le figure,
Apri il libro, gira il foglio, ora nulla resterà.
un bambino su un cavallo...
Apri la porta, e là Vedo nuvole lontane,
poi la storia inizierà... un pesante fumo nero,
tanti piccoli soldati
Giriamo il foglio allora, e la storia finirà...
giriamo il foglio ancora,
giriamo il foglio e dimmi cosa ci vedi. Giriamo il foglio allora,
giriamo il foglio ancora,
Vedo alberi e giardini giriamo il foglio e dimmi cosa ci vedi.
e le navi sopra il mare,
le pianure e le colline
e la gente che va...

Vedo un grande sole giallo,


un bambino con un gallo,
i sentieri e le montagne
e la gente che va...

Giriamo il foglio allora,


giriamo il foglio ancora,
giriamo il foglio e dimmi cosa ci vedi.

Apri il libro, gira il foglio,


una mela su di un ramo,
terra nera per il grano
e la gente che va...

Vedo nuvole lontane,


un pesante fumo nero,
tanti piccoli soldati
e la guerra arriverà...

Giriamo il foglio allora,


giriamo il foglio ancora,
giriamo il foglio e dimmi cosa ci vedi.

Il bambino con il gallo


e le navi sopra il mare...
Se ne vanno le figure,
ora nulla resterà.
SAMARCANDA son scappato via ma ti ritrovo qua!"
Roberto Vecchioni
"Sbagli, t'inganni, ti sbagli soldato
io non ti guardavo con malignità,
era solamente uno sguardo stupito,
...per un momento,
cosa ci facevi l'altro ieri là?
a un soldato parve di vedere
T'aspettavo qui per oggi a Samarcanda
una donna vestita di nero
eri lontanissimo due giorni fa,
che lo guardava con occhi cattivi.
ho temuto che per ascoltar la banda
non facessi in tempo ad arrivare qua.
Ridere, ridere, ridere ancora,
Ora la guerra paura non fa, Non è poi così lontana Samarcanda,
bruciano di fuoco le divise la sera, corri cavallo, corri di là...
brucia nella gola vino a sazietà. ho cantato insieme a te tutta la notte
corri come il vento che ci arriverà
Musica di tamburelli fino all'aurora, oh oh cavallo, oh, oh cavallo,
il soldato che tutta la notte ballò oh oh cavallo, oh oh, cavallo oh oh.
vide tra la folla quella nera signora,
vide che cercava lui e si spaventò.

"Salvami, salvami, grande sovrano,


fammi fuggire, fuggire di qua,
alla parata mi stava vicino,
e mi guardava con malignità"

"Dategli, dategli un animale,


figlio del lampo, degno di un re,
presto, più presto perché possa scappare,
dategli la bestia più veloce che c'è.

"corri cavallo, corri ti prego


fino a Samarcanda io ti guiderò,
non ti fermare, vola ti prego
corri come il vento che mi salverò
oh oh cavallo, oh, oh cavallo,
oh oh cavallo, oh oh, cavallo oh oh.

Fiumi poi campi, poi l'alba era viola,


bianche le torri che infine toccò,
ma vide tra la folla quella nera signora
e stanco di fuggire la sua testa chinò:

"Eri fra la gente nella capitale,


so che mi guardavi con malignità,
son scappato in mezzo ai grillie alle cicale,
MALEDETTA PRIMAVERA che fretta c'era maledetta primavera
Loretta Goggi che fretta c'era
lo sappiamo io e te.
Voglia di stringersi e poi
vino bianco fiori e vecchie canzoni
e si rideva di noi
che imbroglio era maledetta primavera.

Che resta di un sogno erotico se


al risveglio è diventato un poema
Se a mani vuote di te
non so più fare
come se non fosse amore
se per errore
chiudo gli occhi e penso a te.

Se per innamorarmi ancora


tornerai maledetta primavera
che imbroglio se...
per innamorarmi basta un'ora

Che fretta c'era maledetta primavera


che fretta c'era se fa male solo a me.

Che resta dentro di me


di carezze che non toccano il cuore
stelle una sola ce n'è
che mi può dare
la misura di un amore
se per errore
chiudi gli occhi e pensi a me.

Se per innamorarmi ancora


tornerai maledetta primavera
che importa se...
per innamorarsi basta un'ora
che fretta c'era maledetta primavera
che fretta c'era maledetta come me...

Lasciami fare
come se non fosse amore
ma per errore
chiudi gli occhi e pensi a me.

Che importa se...


per innamorarsi basta un'ora
FAVOLA
Eros Ramazzotti, Eros (1997).

E raccontano che lui si trasformò


in albero e che fu per scelta sua,
che si fermò e stava lì a guardare,
la terra partorire fiori nuovi.

Così, fu nido per conigli e colibrì


il vento gl'insegnò i sapori di…
di resina e di miele selvatico
e pioggia lo bagnò.

La mia felicità - diceva dentro sé stesso -


ecco... ecco... l'ho trovata ora che
ora che sto bene
e che ho tutto il tempo per me
non ho più bisogno di nessuno.

Ecco, la bellezza della vita che cos'è?


"ma un giorno passarono di lì due occhi di fanciulla
due occhi che avevano rubato al cielo un po' della sua
vernice".

E sentì tremar la sua radice,


Quanto smarrimento d'improvviso dentro sé,
quello che solo un uomo senza donna sa che cos'è
e allungò i suoi rami per toccarla.

Capì che la felicità non è mai la metà di un infinito


ora, era insieme luna e sole, sasso e nuvola
era insieme riso e pianto, o soltanto
era un uomo che cominciava a vivere.

Ora, era il canto che riempiva


la sua grande, immensa solitudine
era quella parte vera, che ogni favola d'amore
racchiude in sé, per poterci credere.

VENGO ANCH'IO
Enzo Jannacci

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