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Permutazioni complete

Modelli Dinamici Discreti

Franco Tomarelli
Dipartimento di Matematica “Francesco Broschi”
Politecnico di Milano

MDD : 8 cfu - LS

MDD.Permutazioni complete
Permutazioni complete

1 Permutazioni complete

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Permutazioni complete

Permutazioni complete
Molti problemi di natura combinatoria possono essere ricondotti alla
soluzione di equazioni ricorsive.

Esercizio: permutazioni complete


contare tutte le An permutazioni di n elementi
che non ne lasciano fisso nessuno

An = subfattoriale di n := n¡
n  
X n
An risolve n! = Ak
k
0

An verifica altre relazioni ricorsive più semplici, che possono essere


esplicitate o descrivano l’andamento asintotico di An ?
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Se si mescola un mazzo di carte appena estratto dalla confezione

Quale è la probabilità che nessuna carta occupi la posizione che


aveva nella confezione?

Qual è l’andamento di tale probabilità al crescere del numero di


carte?

Tale probabilità ha limite per n → +∞ ?

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Denotiamo con Pn il numero delle permutazioni σ di n elementi (cioè


le applicazioni iniettive e surgettive dell’insieme {1, . . . , n} in sé
stesso):
Pn = n! = n(n − 1)(n − 2) · · · 3 · 2 · 1

Denotiamo con An il numero delle permutazioni che sono complete,


cioè quelle permutazioni σ che non lasciano fisso alcun elemento:
σ(k ) 6= k ∀ k

Denotiamo con Dn il numero delle permutazioni che lasciano fisso


almeno un elemento (Dn = n! − An )

Problema 1 - Calcolare An .
Problema 2 - Calcolare Dn .
Problema 3 - Scelta a caso una permutazione σ di n elementi,
calcolare la probabilità che sia completa.

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n 0 1 2 3 4 5 6 7
Pn 1 1 2 6 24 120 720 5040
An 1 0 1 2 9 44 265 1854
Fn 0 1 1 2 3 5 8 13

An sembra crescere rapidamente, ma con minore velocità rispetto al


fattoriale Pn .

Sicuramente le permutazioni complete di n elementi comprendono le


n − 1 permutazini cicliche diverse dall’identità, ma ve ne sono anche
molte altre.

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Proviamo

An = (n − 1) (An−1 + An−2 ) n≥2

Infatti ogni permutazione contata da An o


scambia il primo elemento con un altro (vi sono n − 1 scelte
possibili per l’altro elemento , poi An−2 possibili permutazioni
complete dei rimanenti n − 2 elementi), oppure
non vi è scambio (trasposizione) del primo elemento con un
altro: dunque scelta σ(1) (vi sono n − 1 modi possibili) per i
rimanenti elementi (diversi da 1) vi sono esattamente An−1
collocazioni possibili (restrizione σ(σ(1)) 6= 1)

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Siamo condotti a studiare


Problema 4
An = (n − 1) (An−1 + An−2 )
A0 = 1 , A1 = 0

equazione alle differenze lineare a due passi


a coefficienti non costanti.
È una variante della successione di Fibonacci
Fn = Fn−1 + Fn−2 , F0 = 0, F1 = 1. Dunque, a causa del
coefficiente (n − 1), An cresce più rapidamente di Fn .
Osserviamo che anche il fattoriale Pn risolve la stessa equazione
alle differenze ma con diverse condizioni iniziali:

Pn = (n − 1) (Pn−1 + Pn−2 ) , P0 = 1, P1 = 1
La piccola differenza iniziale sembra comportare una grande
differenza al crescere di n (An << Pn )
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Alternativamente cercare una equazione alle differenze più semplice


o ad un passo che sia risolta da An .
La presenza di coefficienti non costanti (dipendenti da n) rende
delicata la soluzione del Problema 4 (problema con 2 condizioni
iniziali per una equazione lineare omogene a due passi a coefficienti
non costanti).

Noi conosciamo già una soluzione di Xn = (n − 1) (Xn−1 + Xn−2 ) :

Xn = Pn = n!

cioè quella che corrisponde alle condizioni iniziali X0 = 1, X1 = 1.


La teoria generale assicura che la conoscenza di due soluzioni
indipendenti dell’equazione consente di esprimere la soluzione
generale in forma non ricorsiva, per ogni scelta dei dati iniziali X0 , X1 .

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An è linearmente indipendente da Pn . Nel caso in esame la matrice di


Casorati di indice 0 è particolarmente semplice (2 passi, matrice 2x2):
   
A0 P0 1 1
W0 = =
A1 P1 0 1

e il determinante è diverso da 0 (det W0 6= 0 6= Wk , ∀k ).

Dunque se si esplicita An si ha non solo la soluzione dei Problemi 1,


2 e 4, ma anche la soluzione esplicita (per ogni scelta di X0 , X1 ) di

Xn = (n − 1) (Xn−1 + Xn−2 )
X0 , X1 assegnati

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Stime di An Si possono provare le stime

(n − 1)! < An < n! ∀n ≥ 2

Infatti An e Pn = n! verificano la stessa equazione alle differenze a


coefficenti positivi nel secondo membro; dunque da A0 = P0 e
A1 < P1 segue An < n! , ed il fatto che An > 0 ∀n ≥ 2.
Ne segue anche

An = (n − 1)An−1 + (n − 1)An−2 > (n − 1)An−1 > (n − 1)(n − 2)An−2 >

> ... > (n − 1)(n − 2) . . . 3 · 2 · A2 = (n − 1)!

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Le stime provate ((n − 1)! < An < n! ∀n ≥ 2) sono interessanti,


benché poco accurate: danno informazioni circa la rapida crescita di
An in funzione di n.

Purtroppo ci dicono anche che An (comep pure Pn = n!)


non è Z trasformabile (infatti lim sup n |(n − 1)!| = +∞).

E neppure la funzione generatrice associata converge in alcun disco


aperto di C.

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Rimedio - cambio di incognita: la successione

An
Gn =
n!
è limitata uniformemente in n e dunque è Z trasformabile.
Ricordiamo che convenzionalmente si è posto:

0! = 1 , A0 = 1

(in modo che sia verificata: A2 = (2 − 1)A1 + (2 − 1)A0 ).

dividendo l’equazione alle differenze e le condizioni iniziali per n!


otteniamo il problema risolto da Gn :

n+1 1

 Gn+2 =
 Gn+1 + Gn
n+2 n+2


G0 = 1 , G1 = 0

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n 0 1 2 3 4 5 6 7
An 1 0 1 2 9 44 265 1854
Gn 1 0 1/2 1/3 3/8 11/30 53/144 103/280

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Riscriviamo in forma più comoda il problema risolto da Gn :



 (n + 2) Gn+2 = (n + 1) Gn+1 + Gn

G0 = 1 , G1 = 0

e cerchiamo di risolverlo con la Z trasformata.

Poiché i coefficienti non sono costanti ma sono funzioni polinomiali


nell’indice, la trasformata dell’equazione alle differenze (anziché una
equazione algebrica nella trasformata dell’incognita) sarà una
equazione differenziale nella trasformata dell’incognita.

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G è una successione limitata.


p
n
1/n < Gn < 1 , ⇒ Gn → 1

+∞
X Gn
g(z) = Z{G} = è analitica in {z ∈ C : |z| > 1}
zn
n=0

d
Z{n Gn } = − z g(z)
dz

Z{Xn+1 } = z x(z) − z X0

Z{Xn+2 } = z 2 x(z) − z 2 X0 − z X1

Z{(n + 2) Gn+2 } = z 2 (−z g 0 ) − z 2 · 0 · G0 − z · 1 · G1 = −z 3 g 0

Z{(n + 1) Gn+1 } = z (−z g 0 ) − z · 0 · G0 = −z 2 g 0

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Problema trasformato
Z trasformando il problema in G otteniamo l’equazione differenziale
lineare a coefficienti non costanti
(ma analitici e degeneri solo in 0)
nell’incognita g olomorfa in {z ∈ C : |z| > 1}:

− z 3 g 0 = −z 2 g 0 + g

L’equazione differenziale del primo ordine ha infinite soluzioni


olomorfe
(si può risolvere univocamente il problema di Cauchy con qualunque
dato iniziale g0 a partire da ogni punto z0 6= 0).

Occorre un valore di g per selezionare l’unica soluzione dell’O.D.E.


X∞
che è anche la trasfomata di G : Lo sviluppo g(z) = Gn /z n
0
assicura (Teorema del valore iniziale) che esiste
lim g(z) = G0 = 1
|z|→+∞

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Scriviamo il problema in forma normale:



0 1
 g + z 2 (z − 1) g = 0 |z| > 1



 lim g(z) = 1


|z|→+∞

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 Z z 
dw
g(z) = 1 · exp − =
∞ w 2 (w − 1)
∀z ∈ C si integra lungo la retta{tz : t ∈ R, t > 1}
 Z z   
1 1 1
= exp − − − 2 + dw =
∞ w w w −1
Z z
z −1
non si disaccoppiano i due termini: ln = 2−w
z −1 w
  ∞
z 1
= exp ln −
z −1 z
z
= e−1/z
z −1

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Sviluppiamo in serie di potenze di 1/z :

∞ ∞
z 1 X 1 X (−1)k
g(z) = e−1/z = exp(−1/z) = =
z −1 1 − 1/z zm k ! zk
m=0 k =0

prodotto secondo Cauchy di due serie


convergenti assolutamente in {|z| > 1}
∞ ∞
n
!
X X (−1)k 1 X Gn
= =
k! zn zn
n=0 k =0 n=0

G = Z −1 {g}
n
X (−1)k
Gn =
k!
k =0

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n
X (−1)k
Gn =
k!
k =0

e da An = n!Gn otteniamo il :
Numero delle permutazioni complete

n
X (−1)k
An = n!
k!
k =0

Numero di permutazioni di n elementi che ne lasciano fisso almeno 1

n
X (−1)k +1
Dn = n!
k!
k =1

Abbiamo dunque risolto i problemi 1,2 e 4.

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Abbiamo anche determinato la soluzione generale dell’equazione a


due passi:
Xn+2 = (n + 1) Xn+1 + (n + 1) Xn

Infatti lo spazio 2 dimensionale delle soluzioni è generato dalle due


soluzioni linearmente dipendenti Pn = n! ed An .

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relazione ricorsiva ad un passo per le permutazioni


complete
dalla coppia di relazioni

(−1)n

 Gn = Gn−1 +

n!


An = n! Gn
si deduce la relazione ad un passo:

 An = n An−1 + (−1)n

A0 = 1

la cui validità può essere provata direttamente


(per induzione, sostituendo in An+2 = (n + 1)(An+1 + An ))

e che si può risolvere anch’essa (e più facilmente) con la Z


trasformata.
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Osserviamo che il numero An delle permutazioni complete ed il


fattoriale Pn verificano la stessa equazione ad un passo con lo stesso
dato iniziale:

 An − n An−1 = (−1)n n≥1

A0 = 1


 Pn − n Pn−1 = 0 n≥1

P0 = 1

ma nel caso del fattoriale l’equazione è omogenea.


questa unica differenza genera la crescita della differenza n! − An all
crescere di n.

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non dimentichiamo che An è un numero intero !

Dallo sviluppo di Taylor dell’esponenziale con il resto di Lagrange,


∀n ≥ 1, ∃ϑ = ϑ(n) ∈ (0, 1):
n
1 X (−1)k (−1)n+1 e−ϑ
= +
e k! (n + 1)!
k

si deduce una espressione del numero intero An :

(−1)n+1 e−ϑ (−1)n e−ϑ


 
−1 n!
An = n! e − = +
(n + 1)! e (n + 1)

e per la maggiorazione
(−1)n e−ϑ

1 1
(n + 1) < (n + 1) ≤ 2 n≥1

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n! (−1)n e−ϑ
An = +
e (n + 1)

n!
An è l’intero più vicino a
e
e l’errore |An − n!/e| è minore di 1/(2(n+1))

dunque

n!
 parte intera di e se n dispari



An =

 n!
 parte intera di
 +1 se n pari
e

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Ricapitolando

Se An denota il numero n¡ di permutazioni di n elementi che non


lasciano alcuno di essi nella posizione iniziale:

An = ] {σ ∈ Sn : σ(k ) 6= k , k = 1, 2, . . . , n}

Allora An è l’intero più vicino ad n!/e (per ogni n ≥ 1) e

n n
X (−1)k X n n! (−1)n e−ϑ(n)
An = n! = (−1)k (n−k )! = +
k! k e (n + 1)
k =0 k =0

n  
X n
Ah = n!
h
h=0

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Possiamo infine dare risposta al Problema 3.

Probabilità che σ scelta a caso in Sn non lasci fisso alcun elemento =

An 1 (−1)n e−ϑ(n) 1
= + ∼
n! e (n + 1)! e
con ottima approssimazione (errore < 1/(n + 1)!).

An 1
lim = .
n→+∞ n! e

che corrisponde al 36, 78% dei casi.

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Un approccio diretto di tipo combinatorio

Senza ricorrere alle equazioni alle differenze si può ottenere in modo


rapido ed elegante la relazione
n
X (−1)k
An = n!
k!
k =0

utilizzando il Principio di inclusione-esclusione per il conteggio degli


elementi di una unione di insiemi non necessariamente disgiunti.

Ad esempio, se A, B e C sono tre insiemi finiti, allora


  
](A∪B∪C) = ](A)+](B)+](C) − ](A∩B)+](A∩C)+](B∩C) + ](A∩B∩C)

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Principio di inclusione-esclusione

In generale si può provare (per induzione) che, dati N insiemi finiti


Ek , k = 1, ..., N, vale

Principio di inclusione-esclusione

 
N
]  ∪ Ek  =
k =1

N
X X
](Ek ∩Eh ) + · · · + (−1)N+1 ] ∩N

= ](Ek ) − k =1 Ek
k =1 k 6=h

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An = ] {σ ∈ Sn : σ(k ) 6= k , k = 1, 2, . . . , n} =

n
!
= n! − ] ∪ {σ ∈ Sn : σ lascia fissi esattamente k elementi} =
k =1
n
I.E.
= n! − ] ∪ {σ ∈ Sn : σ lascia fissi almeno k elementi } =
k =1
n
!
X
k +1
= n! − (−1) ] {σ ∈ Sn : σ lascia fissi almeno k elementi} =
k =1
n n n
X X n!
= n! − (−1)k +1 (n − k )! = n! + (−1)k =
k k!
k =1 k =1
n
X (−1)k
= n!
k!
k =0

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N.B:
nella seconda riga della slide precedente, “esattamente" va
inteso nel senso seguente:
σ lascia fissi k elementi ed effettua una permutazione completa
dei rimanenti n − k ;
 n
] {σ ∈ Sn : σ lascia fissi almeno k elementi}) = (n − k )!
k

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