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Sophie Lacoste

LE SORPRENDENTI VIRTÙ DEL DIGIUNO

Il metodo più semplice per restare in buona salute salute&benessere


Titolo originale: Les surprenantes vertus du jeûne

Traduzione dal francese di Valentina Pasquali

(c) 2007 Leducs Éditions

(c) 2008 Edizioni L'Età dell'Acquario Edizioni


Ringrazio il mio Tesoro per aver digiunato con me la prima volta, e poi
Maryse per avermi accompagnata in escursione!
Un digiuno, per gli organi del corpo, è come una notte di completo
riposo per un lavoratore stanco. Eliminati gli accumuli di tossine, con il
corpo purificato, il sangue ringiovanito, gli organi rinnovati, i sensi
migliorati, la digestione e l'assimilazione aumentate, le cellule e i tessuti
tornati giovani, le infiltrazioni, le affezioni e le escrescenze assorbite, i
tessuti morti e moribondi eliminati e sostituiti con tessuti nuovi, la
chimica del corpo normalizzata, il corpo si trova nella stessa condizione
del materasso che è stato rinnovato e rifatto.

Dottor Shelton

In questo libro faccio riferimento a "digiunatori", dottori o igienisti,


citando le loro esperienze o le loro teorie. Troverete la lista in appendice,
insieme a un riassunto delle loro carriere.
Avviso IMPORTANTE

Questo libro non intende né curarvi, né sostituire il parere del vostro


medico. Ha come unico obiettivo di informarvi con completezza e onestà
sul digiuno, una pratica che esiste da quando l'uomo è apparso sulla terra.
Prefazione
Digiuniamo!

Che libro! Indispensabile nella nostra epoca, in cui mangiare e piluccare


sono diventati un'occupazione fondamentale, ma che dico, il piacere dei
piaceri, fino all'ossessione. Amara constatazione, l'essere umano è
diventato un ruminante, la bocca che mastica continuamente, non si pensa
più, si rumina. Lo stomaco ci domina! Incitati dalle pubblicità di prodotti
agroalimentari, la vita non è altro che un'abbuffata. Basta entrare in un
supermercato per constatare l'entità del dramma: appena il 5% della
superficie è destinato all'esposizione della frutta e della verdura, quando
invece dovrebbero rappresentare la parte fondamentale della nostra
alimentazione. Frutta, verdura, la cucina di Dio! È una cucina che non
stimola il desiderio! Per convincersene, basta guardare il broncio
infastidito dei bambini davanti alle mele, alle pere, ai grappoli d'uva o,
peggio ancora, davanti ai fagioli o agli altri legumi. "Puah, che schifo!"
esclamano i bambini, con l'approvazione degli adulti. Ad allettare il palato
sono i piatti molto salati, i dolci pieni di zucchero, il tutto arricchito di falsi
aromi naturali. Consumate dagli additivi, le papille non sono più in grado
di distinguere i diversi gusti! Ancora più grave, zucchero, sale, aromi,
stimolano la frenesia alimentare, fenomeno amplificato da
un'indispensabile compensazione a tutte le nostre frustrazioni, in
particolare sessuali, dato che, per quanto se ne dica, il sesso rimane il più
grande tabù di sempre! L'illusione di soddisfazione passa dunque alla gola.

Tragica conseguenza, le patologie dilagano: cancro, malattie


cardiovascolari, diabete, osteoporosi... Causa principale di questi mali
sono il consumo eccessivo di farine animali, carni rosse, latticini, salumi,
pasticcini, a cui spesso si aggiungono l'alcol, il tabacco, il caffè e la vita
sedentaria. Così appaiono evidenti i segni degli eccessi, con la famiglia
degli "omini Michelin" che cresce in misura esponenziale. Un accumulo
che stronca l'energia vitale, incancrenisce gli animi e li porta alla
depressione, l'individuo non vive più, vegeta, non prova più piacere per
nulla, ma dato che la natura lo ha concepito per le sensazioni piacevoli,
l'istinto lo riporta verso i piccoli piaceri: cibo, alcol e tabacco à gogò... Un
circolo vizioso! Ed ecco che in pieno cataclisma appare la speranza, un
grazioso filo di speranza, cioè questo libro di Sophie Lacoste. Testo
notevole, ci apre la strada verso lo stasamento, verso l'organismo
purificato, anima e corpo restaurati, verso il ritrovamento dell'energia
primordiale. Una ricerca rigorosa, coraggiosa, esemplare, che dimostra
seriamente le capacità rigeneranti della nostra fisiologia.

Il lavoro di Sophie Lacoste è supportato dal numero fuori collana 36 di


"Science et vie", in cui i ricercatori mettono in relazione un certo numero
di guarigioni spontanee dal cancro all'incapacità di nutrirsi dei malati,
condannati quindi a un digiuno forzato.

Un motivo in più per divorare questo libro.

Marc Menant Giornalista di Europe 1 e Direct 8


Premessa
Per vivere, abbiamo bisogno di mangiare, è innegabile. Per consumare
energia, è necessario immagazzinarla, e anche questo è innegabile. Ma si
commette l'errore di pensare che le buone calorie che si assumono al
mattino si trasformeranno in energia fisica e intellettuale nelle ore
successive. Tra le due cose, c'è di mezzo la digestione! Questa
trasformazione lunga e complessa è una delle operazioni che più di ogni
altra richiede energia... e si lascia dietro una massa di detriti che finiscono
per accumularsi nell'organismo.

Ogni tanto, il corpo ha bisogno di una pausa. Non gli manca l'energia di
riserva! Gli manca il tempo per fare pulizia! È sempre occupato a
digerire...

Proponetegli di fare una pausa con un digiuno, inizialmente breve (e se


cominciaste cercando di saltare una cena o una colazione?), poi più lungo,
fino a trovare il vostro ritmo. Potete farcela, tutti possono farcela,
traendone comunque un beneficio!

Non sono né un'asceta, né una sognatrice... Al contrario, mi si potrebbe


rimproverare di essere un po' troppo pragmatica, coi piedi per terra,
invece! Non pratico il digiuno per purificarmi lo spirito o per raggiungere
il nirvana, ma solo perché grazie a molte letture e a tante testimonianze mi
sono convinta della validità di questo metodo per godere di buona salute.
Ho provato e posso dire che è stato proficuo. Non solo ci si sente meglio e i
benefici fisici sono reali, ma ci si guadagna anche in energia intellettuale.
Ho avuto delle difficoltà a crederci, ma il digiuno fornisce motivazioni e vi
aiuta superare le vostre velleità.

Sinceramente, vale la pena provare quest'esperienza (oltretutto,


contrariamente a tutti gli altri trattamenti, naturali o meno, è gratis al
100% e così risparmierete anche)! Sono inoltre convinta che praticando
regolarmente dei digiuni (anche molto brevi), si viva più a lungo e con una
salute migliore!

Quando ci si chiede "che segreto hanno i centenari?", si ottiene sempre la


stessa risposta: longevità fa rima con frugalità. Possono bere un bicchiere
di vino a ogni pasto, fumare tre sigarette al giorno, aver avuto molti o
pochi figli, essere persone piacevoli o antipatiche, ma sicuramente, almeno
per lunghi periodi, hanno seguito un'alimentazione frugale.

Stop all'ingordigia!

Mia nonna è morta a 94 anni. Gli ultimi anni della sua vita, o meglio, gli
ultimi decenni, si nutriva principalmente di tartine imburrate e di
caffelatte. Il giorno che mi sono stupita della sua ottima forma, anche se
era diabetica, piuttosto "tonda", e mangiava di tutto, un mio amico
dottore, per il quale nutro grande stima, ha così risposto al mio stupore:
"Tua nonna ha fatto due guerre, e le restrizioni alimentari che ha subito, in
seguito l'hanno preservata da molte malattie". La frugalità è fonte di
salute. Digiunare, è un po' come rimettere l'orologio dell'organismo, fare
una gran pulizia e lasciare al corpo il tempo di eliminare le cellule vecchie,
i grassi, le scorie e le tossine che lo ingombrano. Concedendogli una tregua
di tanto in tanto, non potrete che fargli del bene.

Un digiunatore non è necessariamente un "pazzo"!

Se osate parlare di digiuno ai vostri amici, sicuramente vi guarderanno


come un/a esaltato/a. Poco male, non vi stanno accusando di far parte di
una setta. Perché va un po' di moda. Quando si vedono sentieri già battuti,
allora ci si espone! Sicuramente le sette sono pericolose, molto pericolose,
e giustamente fanno paura. Ma alcuni non esitano a mettere in riga i
"guastafeste" per evitare che facciano troppo rumore. In Medicina, quando
alcuni terapeuti, anche dottori, anche famosi, osano proporre delle
alternative ai trattamenti e alle tecniche ormai assodate (che non significa
che queste ultime siano inefficaci) possono trovarsi messi al bando dalla
società.

Come gli animali Di solito non faccio paragoni tra l'uomo e l'animale,
nemmeno tra gatto e topo, e mi sembra anche piuttosto assurdo assegnare
all'uomo risultati di esperimenti condotti sugli animali. Ma per quanto
riguarda il digiuno, mi sembra interessante constatare che alcuni animali,
tra cui alcuni mammiferi, possono fare a meno del cibo per settimane,
senza nessun problema... E quando un animale, un animale qualsiasi, è
malato o ferito, qual è la sua prima reazione? Digiuna per lasciare che
l'organismo utilizzi tutte le forze nella battaglia per la guarigione. Sotto
questo punto di vista, anche noi siamo animali! Se la malattia ci toglie
l'appetito, ascoltiamo l'organismo! Facciamo a meno del cibo finché non
siamo guariti. Ci vorrà meno tempo. Ma attenti agli amici, alla famiglia e al
dottore (nella maggior parte dei casi): per loro, per guarire si deve
mangiare (e quest'idea sbagliata perdura!). Vi incoraggiano a "riprendere
le forze" ingerendo calorie. Errore: se il vostro organismo rifiuta il cibo, è
perché ha bisogno di un riposo digestivo per ritrovare equilibrio e salute.

Accettate la sfida!

Se decidete di fare un digiuno, anche breve, finirete immancabilmente


stretti tra due fuochi, uno più fitto dell'altro... Il fuoco di alcuni "convertiti"
al digiuno, di quelli che non esitano a mettere del "mistico" nello sforzo
passeggero di fare a meno del cibo (la cui analisi a volte irrazionale può
dare fastidio), e il fuoco più copioso degli stupiti: "Ma morirai di fame!,
Così svieni, sei diventata completamente pazza (vale anche al maschile)...".

Credo che se mi ci è voluto tanto tempo per provare, per sperimentare e


per fare del digiuno un'abitudine, è stato sicuramente perché ero
circondata da correnti estremiste. In entrambe c'è un fondo di verità, ed
entrambe prendono delle caricature per realtà...

Non sono alla ricerca costante di "spiritualità", sono piuttosto


considerata "terra terra", anche troppo! Insomma, sentir dire che il
digiuno mi avrebbe aperto le porte della meditazione, a me che sono stata
seduta per ore nelle sale di meditazione, in India, a Pondicherry, senza che
nulla cambiasse nel mio piccolo cervello, sinceramente non mi convinceva
molto. E un po' di ragione ce l'avevo... Sicuramente perché non era ciò che
mi aspettavo.

Invece, dire che il digiuno è un colpo troppo forte per il fisico e tutto il
resto, cioè secondo me, per la psiche e per l'intelletto, è vero. Dal mio
primo digiuno, da quando ho finalmente deciso di fare a meno del cibo per
vari giorni, ho capito che si fanno tanti drammi per nulla. Non solo è
facile, ma visti i risultati, vale davvero la pena provare! In realtà, mi
sembra molto meno frustrante digiunare (a patto di non trovarmi davanti i
miei cibi preferiti!), che seguire una dieta restrittiva. Il proverbio che dice
che "l'appetito vien mangiando" trova qui senso pieno. È più difficile
mangiare meno (ciò che piace) che non mangiare affatto! Il corpo, quando
gli si dà meno cibo del solito, aspetta sempre il resto... Ma quando non gli
si dà nulla, dopo due o tre giorni, si dimentica di richiedere! E per quanto
possa sembrare strano, mentre si digiuna, non si ha fame.

Abbiamo delle riserve!

Si sa che il cammello fa delle enormi scorte d'acqua per sopravvivere


durante le lunghe traversate nel deserto... Anche il corpo umano mette da
parte ciò che gli potrebbe essere utile in caso di tempi duri. La "macchina"
è ben congegnata! Non solo ogni cellula e ogni organo hanno a
disposizione riserve di cibo, ma altre riserve sono sparse un po'
dappertutto e vengono tirate fuori in caso di "penuria".

- Il fegato può fornire grandi quantità di glicogeno, eccellente


combustibile!

- Il sangue e la linfa trasportano anche sostanze nutritive.

- Notevoli quantità di vitamine sono immagazzinate nelle varie


ghiandole.

- Il midollo osseo contiene tesori nutritivi.

- Vari chili di grasso (anche nelle persone magre) sono accumulati per
fare fronte alla carestia!

Nell'organismo, avete a disposizione riserve sufficienti per "resistere"


senza problemi per settimane. E una cosa che dovete sapere e che vi farà
sicuramente piacere, è che l'organismo attinge innanzitutto alle riserve di
grasso! Quelli che dicono che il digiuno riduce i muscoli, non hanno mai
provato: prima che si riducano i muscoli, vengono bruciate dall'organismo
grandi quantità di grasso per sopperire ai bisogni fondamentali. E non
temete, il corpo non attingerà alle cellule sane dei vostri organi per
compensare la "mancanza"!

Il dottor Shelton, che ha praticato il digiuno per anni, spiega che "se tutti
i tessuti adiposi e altre riserve fossero disponibili in abbondanza, si
potrebbe digiunare dai 30 ai 90 giorni e anche di più, senza toccare una
sola cellula dei tessuti essenziali del corpo". Al giorno d'oggi, gli specialisti
del digiuno utilizzano delle bilance a impedenza: un sistema che permette
di pesare le persone, ma anche di conoscere il tasso di grasso, di acqua, di
minerali, di proteine... E col digiuno non perdiamo muscoli sani, ma
grasso rancido e acqua stagnante, con qualche cellula impazzita che è nel
nostro interesse espellere prima che si organizzi e si moltiplichi!
LE SORPRENDENTI VIRTÙ DEL DIGIUNO
Il digiuno: testimonianze di efficacia e garanzie di innocuità

Se incontrate dei "digiunatori" abituali, vi diranno quanto gli fanno bene


quei periodi di astinenza dal cibo, da tutti i punti di vista. Sono molte le
testimonianze che provano allo stesso tempo l'importanza terapeutica dei
digiuni e la totale innocuità di questa pratica. A meno che non si faccia uno
sciopero della fame o che si sia anoressici (che è un caso molto
particolare), non si rischia nulla a fare a meno del cibo per qualche giorno!

Interessata al digiuno da molto tempo, ho chiesto alle lettrici e ai lettori


del mensile "Belle-Sante", di rendermi partecipe della loro esperienza in
questo ambito. Vi riporto due testimonianze che mi sono sembrate
particolarmente interessanti:

Una pensione che inizia bene Il digiuno è una terapia formidabile, io la


utilizzo con una certa regolarità. Ho iniziato con dei semidigiuni (succhi di
frutta e minestroni), poi dei digiuni completi da tre a otto giorni a sola
acqua e in totale riposo.

Il primo giorno di pensione, mi ero ripromessa di digiunare per


eliminare tutte le conseguenze e i danni del lavoro e iniziare una nuova
vita con il piede giusto.

Ho digiunato presso un igienista per 23 giorni ma con delle conseguenze


(molta stanchezza). Alla fine di quel periodo avevo fame, e munita di un
"programma di ritorno all'alimentazione", sono tornata a casa, era
venerdì. L'indomani sono andata dal parrucchiere (non mi ero lavata i
capelli per tutto il periodo del digiuno). Al lavaggio, la ragazza mi ha
messo le mani nei capelli e mi ha chiesto: "È da molto che non fa lo
shampoo?" "Sono molto sporchi?" "Oh no, sono morbidi e setosi." Non
smetteva di toccarli. Le ho confessato i miei 23 giorni di digiuno.
Immaginate il suo stupore, mi ha preso per una matta totale. Ma ne ho
dedotto che il digiuno fa bene anche ai capelli. Il giorno seguente, sabato,
gli occhi hanno iniziato a bruciarmi in un modo piuttosto fastidioso,
facevano quasi male. Ho chiamato l'igienista per chiedergli il motivo di
una simile reazione. Ha trovato immediatamente una spiegazione e mi ha
detto: "Passerà, sta smaltendo i medicinali che ha preso nella prima
infanzia".
Di sicuro potrei raccontarvi altri effetti, ma si tratta di aneddoti. Ho
convertito mio marito ai piaceri del digiuno, non è del tutto convinto, ma
ammette di sentirsi molto meglio. La pressione è diminuita e non ha più
bronchiti.

La Cassa Mutua non sarebbe più in deficit se si riconoscessero i benefici


del digiuno.

Signora L. d'Auch

Rimettere l'orologio due volte all'anno Bisogna dire che sono un amante
della buona cucina e di tutte quelle buone cose che i dietisti e tutte le
scuole sconsigliano vivamente. La qual cosa si traduce in un sovrappeso a
cui mi sono adeguato.

Tuttavia, ho accettato la sfida del digiuno... Ed è stato un gran successo!


Adesso sono più di 10 anni che lo pratico regolarmente. All'inizio pensavo
che l'impresa si potesse realizzare solo all'interno di un contesto
privilegiato. Ho apprezzato molto la competenza e i consigli di Gertrud e
Gisbert Bòlling (vedi pp. 125 e sgg.) a Léoux. Mi hanno dato molto. Adesso
digiuno a casa, due volte all'anno, per una settimana, in primavera e in
autunno, e a quest'ultimo aggiungo una cura dell'uva.

Ovviamente, durante il digiuno perdo peso, ma non appena tornano i


vecchi demoni (così piacevoli), i miei buoni propositi di moderazione
alimentare spariscono, e l'ago della bilancia risale. Non digiuno per
perdere peso.

Per me, digiunare significa fare una bella pulizia e avere una forma
eccezionale. Non cambia nulla nelle mie abitudini, a parte il bisogno di
camminare di più per calmare gli eccessi di energia. Sono molto in forma e
la pelle diventa di giorno in giorno più bella. Spettacolare. A volte, alla fine
del digiuno sento il bisogno di un'idroterapia del colon (vedi riquadro p.
20). Per praticare il digiuno, devono sussistere le giuste condizioni, una
preparazione psicologica, che consiste soprattutto nello stabilire le date
con un notevole anticipo, nel chiudere l'agenda degli inviti (non perché i
piatti mi tenterebbero, ma perché non sopporterei il disagio degli altri
convitati nel vedere che non mangio). Sentire il profumo delle pietanze,
vedere le vetrine delle rosticcerie o delle pasticcerie non mi disturba
mentre digiuno, se ho fatto una buona preparazione.
Ho provato a digiunare una volta alla settimana, ma per me non va bene.
Nei periodi di digiuno, bevo solo acqua, tisane e minestrone di verdure.

Roger C. de l'Hérault

L'idroterapia del colon

È un metodo che consiste nel far circolare dell'acqua nell'intestino crasso


grazie a una cannula a doppio circuito, introdotta nel retto. In questo
modo l'acqua può entrare e uscire, portando con sé molti detriti, depositi
che talvolta sono nel colon da molto tempo. È un metodo indolore. Mentre
l'acqua circola, l'idroterapeuta massaggia l'addome per "staccare" la
massa. La seduta dura circa mezz'ora. L'idroterapia del colon, di solito
viene consigliata durante gli stage di digiuno.

Un miglioramento innegabile

Dopo queste testimonianze spontanee di lettori adepti, ecco altri


aneddoti che dimostrano che il digiuno è decisamente un "trattamento"
efficace per mantenere, ma anche per ritrovare, una buona salute!

I digiuni di Herbert M. Shelton

Il dottor Shelton, nel secolo scorso, ha avuto il coraggio di raccogliere


tutti gli studi realizzati sul digiuno per farne una sintesi. Questo medico
americano ha seguito più di 25.000 digiuni in 30 anni di pratica di questo
metodo. I periodi di astinenza che consigliava ai suoi pazienti duravano, a
seconda dei casi, da tre giorni a due mesi. Diverse centinaia di digiuni
condotti dal dottor Shelton sono durati tra i 40 e i 50 giorni. Forte di
questa esperienza, ha potuto dimostrare che il digiuno presentava solo
vantaggi per la salute, purché fosse fatto con criterio.

Cecità e disturbi cardiovascolari

Negli anni '30, un uomo d'affari inglese di 53 anni, cieco (cataratta a


entrambi gli occhi), aveva perduto il senso dell'olfatto e soffriva di gravi
disturbi cardiovascolari. Ha affrontato un digiuno con l'assistenza di uno
specialista dell'epoca, John W. Armstrong. Dopo aver tentato invano ogni
tipo di rimedio e di trattamento per guarire, ha provato il digiuno come
ultima soluzione. L'uomo, che allora pesava 86,5 kg, smise di mangiare il
31 ottobre 1932 e assunse solo acqua fino alla sera dell'8 febbraio 1933. Ha
allora bevuto un succo d'arancia e poi ha atteso il mezzogiorno seguente
per ricominciare progressivamente ad alimentarsi. Ci sono voluti circa due
mesi di digiuno per guarire la cataratta e fargli riacquistare la vista poco
per volta. Tornò a sentire gli odori e migliorarono anche le condizioni delle
arterie e del cuore... L'uomo, alla fine del digiuno, ha raccontato la sua
esperienza a un giornalista: "Ero sconfitto. Niente mi faceva effetto e ho
provato il digiuno come ultima soluzione. Avrei tentato qualunque cosa
pur di guarire. Ho provato il digiuno per 10 giorni, poi, riscontrando un
leggero miglioramento, ho continuato, giorno dopo giorno". Alla fine del
digiuno, dopo 101 giorni di astinenza, quell'uomo era assolutamente in
grado di rispondere ai giornalisti che erano andati a intervistarlo, e
dimostrava una grande lucidità, cosa che li ha sorpresi. Aveva perso quasi
la metà del suo peso (40, 3 kg), ma si sentiva molto bene, passeggiava tutti
i giorni. I primi 15 giorni sono stati i più difficili, poiché aveva dovuto fare
un grande sforzo di volontà per resistere al cibo. Poi gli è passata la voglia.

Obesità

Il digiuno sembra aver risolto molti casi di obesità. Il dottor Shelton


riferisce una testimonianza diffusa dalla stampa all'inizio degli anni '30.
Una cantante della Rhodesia che pesava 105 kg, aveva deciso di digiunare
per perdere i chili in eccesso. Ha smesso di mangiare per 101 giorni,
limitandosi a bere un litro, un litro e mezzo di acqua calda o fredda al
giorno. Alla fine del digiuno aveva perso 28,5 kg, si sentiva in perfetta
salute, aveva ripreso un'intensa vita mondana e continuava a dare
concerti.

Digestione difficile

Certo, si digerisce meglio quando non si ha niente da digerire... E


quando ogni pasto provoca dolori insopportabili, il digiuno
necessariamente si impone... È quanto è successo al dottor Tanner. Questo
dottore soffriva di digestione difficile e, dopo mangiato, stava talmente
male che un bel giorno ha deciso di smettere di mangiare. Il digiuno per
lui è stato una rivelazione. Alla fine dell'esperienza quell'uomo digeriva
così bene che nelle 24 ore successive al digiuno ha mangiato fino a
riprendere quattro chili, e in otto giorni ha ripreso tutti i 16 kg che aveva
perso. Ovviamente, questa ripresa alimentare anarchica e smisurata dopo
un digiuno è assolutamente sconsigliata. Il dottor Tanner è stato
fortunato: non solo non ha risentito dei suoi eccessi, ma in seguito non ha
più avuto problemi di digestione.

Efficienza intellettuale

Chi pratica il digiuno nota spesso un effetto di "elevazione spirituale"


derivante dall'astinenza. Sicuramente è dovuto alle acuite capacità della
materia grigia, liberata - a quanto pare anche lei - dalle tossine, che sono
una sorta di barriera invisibile. A metà del XX secolo un gruppo di
studenti dell'Università di Chicago ha analizzato gli effetti di un digiuno di
una settimana. Non hanno cambiato nulla delle loro abitudini durante
quella settimana: andavano a lezione come sempre e praticavano l'attività
fisica come al solito. Durante questo breve periodo, i professori notarono
enormi progressi nel rendimento scolastico dei digiunatori. L'esperimento
venne ripetuto più volte per dimostrare che non era un risultato dovuto al
caso. Il digiuno migliora davvero le facoltà intellettuali.

Un buon calmante

Il dottor Shelton cita un esempio eloquente degli effetti calmanti del


digiuno sui nevrotici gravi. Una paziente che era andata a consultarlo era
così nervosa che bastava che il marito puntasse il dito e dicesse "oh" per
farla diventare isterica; rideva e piangeva a lungo prima di riuscire a
ritrovare la calma. Durante la notte ogni minimo rumore, in casa o
all'esterno, la spaventava. È bastato un digiuno di una settimana perché
sparisse quel nervosismo patologico.

Contro le crisi epilettiche

Il dottor Shelton ha fatto provare varie volte il digiuno a dei malati di


epilessia, ottenendo un grande successo. Dopo il digiuno, le crisi sono
ricomparse soltanto in due pazienti. In tutti i casi l'astinenza alimentare fu
risolutiva. Il dottor Weger, uno specialista, spiega che "è riconosciuto da
vari dottori che la maggior parte delle crisi epilettiche è dovuta a disturbi
gastrointestinali, all'iperacidità gastrica e alla fermentazione intestinale
[...]. La fonte di irritazione più comune è il colon". Da ciò si capisce tutta
l'importanza del digiuno per risolvere queste crisi. Shelton porta come
esempio uno dei suoi pazienti, che accusava dolori alla parte sinistra della
regione pelvica e una contrazione del colon prima di ogni "crisi". Sia chiaro
che se, dopo il digiuno, il paziente riprende lo stesso regime alimentare
che aveva in precedenza, è possibile che l'effetto non duri.

Per un udito migliore

Il dottor Shelton descrive il caso di uno dei suoi pazienti completamente


sordo da un orecchio da più di 25 anni. Dopo 30 giorni di digiuno ha
riacquistato l'udito ed "era in grado di sentire il tic tac dell'orologio con
l'orecchio "malato"". Molti casi di udito difettoso sono migliorati e, a volte,
si sono completamente risolti con il digiuno (senza che si possa però
ritenerlo una soluzione alla sordità!).

Aumentare le prestazioni fisiche Non dico che si debba per forza


digiunare prima di una gara (anche se è quanto faceva Yannick Noah
quando era al massimo livello!), ma citerò degli esempi che dimostrano
che il digiuno, contrariamente ai pregiudizi, dà forza più che toglierla. Il
dottor Tanner, diventato praticante e terapeuta specialista del digiuno, si
scontrò con un giornalista che non voleva credere che si potessero
conservare le forze senza mangiare. Il dottor Tanner, reduce da un digiuno
di due settimane, lo prese in parola: "Vede, sono stato mezzo invalido per
molti anni, durante i quali ho sofferto di malattie di ogni tipo e ho appena
fatto un digiuno di due settimane. Lei è giovane, in buona salute, forte e
vigoroso. Bevo soltanto una tazza d'acqua, facciamo una corsa intorno alla
stanza e poi vediamo chi resiste di più". Il giornalista accettò la sfida e ben
presto si mise in ridicolo agli occhi di testimoni divertiti, rispetto al
digiunatore la cui forza e resistenza sembravano decuplicate.

Molti atleti praticano il digiuno quando iniziano una preparazione fisica


in vista di una gara e testimonianze dell'efficacia del digiuno in questi casi
non mancano. Nel 1903 otto atleti hanno seguito un digiuno per sette
giorni, sottoponendosi poi a test di forza e di resistenza e battendo fra lo
stupore generale, dei record. Low, atleta dedito alla pratica del digiuno, ha
sfidato due dottori che affermavano che, senza cibo per una settimana, si
sarebbe indebolito al punto da non reggersi in piedi, e che qualche altro
giorno di astinenza lo avrebbe messo in pericolo di vita.

Low propose loro di affrontarlo, nel modo che preferivano, dopo un


digiuno di 15 giorni! Era senza dubbio più in forma di loro...

Un rimedio contro la sifilide

Molto prima dell'avvento degli antibiotici, la sifilide era una condanna a


morte per chi la contraeva. In Egitto, invece, gli ospedali trovarono un
rimedio assolutamente efficace: il digiuno! Durante le grandi epidemie che
nel corso della storia hanno sterminato migliaia di persone, quelli che si
sono salvati erano sempre soggetti affamati e non persone ben nutrite.

Contro l'acne

Le eruzioni cutanee spariscono molto rapidamente durante il digiuno. Il


dottor Shelton cita il caso di un ragazzo coperto di brufoli da 10 anni, che
aveva tentato tutte le cure possibili e immaginabili, prima di affrontare un
digiuno. "Dopo nove giorni aveva una pelle liscia e senza brufoli come
quella di un bambino."

Contro l'artrite

Ecco il caso del dottor Louis-Marie Blanc di Aix-en-Provence, riferito dal


dottor Bertholet, che gli ha fatto seguire un digiuno (il resoconto del
dottore che ha seguito la cura è stato pubblicato su "Les Libres
Thérapeutiques" nel marzo del 1960).

Afflitto dall'artrite, il dottor Blanc andò a fare una cura di 21 giorni


presso il dottor Bertholet. Dopo aver perso 10 kg, pesava 69 kg per 1,71 m
d'altezza, cosa ancora ragionevole. Le cose di cui ha sofferto maggiormente
erano insonnia, pesantezza dolorosa all'altezza del fegato e un cattivo stato
della lingua e delle gengive che "gli procurava una sensazione sgradevole
in bocca che nessun lavaggio riusciva ad attenuare". Ma nessun senso di
fame. In seguito non ha mai più sofferto dei disturbi digestivi e dei dolori
che lo tormentavano sin dall'infanzia.
Contro il mal di testa

Un consigliere di Stato russo, alla fine del XIX secolo, il dottor Von
Seeland, praticò un digiuno di 36 ore settimanali per sei mesi. I suoi
terribili mal di testa, di cui soffriva sin dall'infanzia, guarirono. In seguito
ha affermato: "Ciò che mi causò particolare piacere e che rafforzò la mia
intenzione a continuare con i digiuni, fu una meravigliosa sensazione di
benessere e di buon umore: dopo ogni periodo di cura mi sentivo vivo e
ottimista come un ragazzo di 15 anni".

Asma e bronchite cronica

Il dottor Bertholet cita il caso di un uomo di circa 40 anni che soffriva di


insufficienza cardiaca e polmonare, di asma e di bronchite cronica:
impossibilitato a lavorare da più di un anno, quest'uomo non riusciva ad
affrontare il minimo sforzo, aveva dei dolori costanti al petto, palpitazioni
violente e aveva tentato tutti i trattamenti medici che gli erano stati
prescritti fino ad allora senza successo. Questo caso, ritenuto incurabile, è
stato risolto completamente con un digiuno di 28 giorni.
I BENEFICI DEL DIGIUNO
Forse non ci rendiamo conto in che misura i processi del metabolismo
consumino energia. È necessaria un'immensa quantità di energia per
digerire, convertire e spingere attraverso nove metri di condotto vari chili
di sostanze alimentari, e per trasportare gli elementi assimilati, in quantità
normali e in eccesso, in tutti i vasi sanguigni, continuamente. Se questa
energia non viene utilizzata a questo scopo, diventa disponibile per
l'organismo in altre direzioni; e in tutti i casi di malattia viene utilizzata
principalmente in vista della guarigione. Molte persone si stancano e si
esauriscono utilizzando tutte le proprie energie nell'incessante processo
digestivo.

MacFadden

Un'altra idea della Medicina

"Il terreno è tutto, il microbo non è nulla". Questa frase di Claude


Bernard è divenuta celebre.

Se l'organismo è perfettamente equilibrato e le sue cellule sane,


eventuali "aggressori", in particolare virus e batteri, non hanno via libera;
non riescono a introdursi, a impiantarsi. Passano oltre. Tuttavia la
Medicina "preventiva" non interessa a priori che a pochi dottori e
scienziati. A partire dalla fine del XIX secolo, la Medicina ha seguito le
"scoperte" di Pasteur, la cui attendibilità, efficacia e onestà sono state
messe in discussione più volte, ed eccone un'altra prova.

All'epoca di Pasteur si sono affrontate due grandi scuole di pensiero. La


sua, che sosteneva che i nostri nemici, i responsabili delle malattie,
venissero dall'esterno. L'altra, quella di Claude Bernard, riteneva invece
che il male provenisse dall'interno e che la nostra salute generale
dipendesse dall'equilibrio e dalla "salute" delle nostre cellule; un corpo
sano non teme gli aggressori che provengono dall'esterno. Al contrario, un
organismo debole lascia entrare i microbi che se ne approfittano senza
ritegno! Questa teoria sembra più logica di quella di Pasteur sotto molti
punti di vista. Ad esempio spiegherebbe perché epidemie gravissime come
quelle portate da peste, colera, tubercolosi o anche AIDS, colpiscano una
persona lasciandone invece indenne un'altra, anche se entrambe
sembrerebbero avere gli stessi motivi per subire o meno il contagio.

Per il dottor Bertholet, che ha diretto a lungo un istituto destinato al


digiuno sulle rive del lago di Léman (la villa Les Violettes) e che ha fatto
conoscere i benefici del digiuno ai suoi pazienti per più di quarant'anni:
"L'astensione dal cibo più o meno prolungata fornisce agli organi un
periodo di riposo per quanto riguarda il processo di assimilazione e
permette alle cellule di mettere in atto un processo di eliminazione e di
espellere tutti i veleni e le tossine che ostacolano il loro normale
funzionamento".

Facciamo un esempio: nessuno negherebbe gli effetti a volte salvifici


degli antibiotici. Da un episodio acuto di malattia di origine batterica,
questi medicinali, possono salvare la vittima sopprimendo l'agente
aggressore. Ma se la "vittima" avesse avuto le cellule sane, il batterio
sicuramente non avrebbe trovato il modo di insinuarsi!

Il dottor Bertholet, pur non negando che gli antibiotici possano salvare
delle vite, spiega anche che dopo un trattamento simile, è il momento
giusto per "attaccare il male alla radice" e per ristabilire "l'integrità
originaria del terreno. Perché ciò sia possibile, per raggiungere le radici
profonde del male, per porre rimedio allo squilibrio cellulare e ricostituire
un terreno normale, non c'e niente di meglio di un digiuno condotto con
razionalità".

Chi può di più...

La lista delle patologie che possono essere guarite con il digiuno è lunga.
Ma in questa sede preferisco parlare del ruolo preventivo di un breve
periodo di astinenza dal cibo, dei suoi effetti riequilibranti sull'organismo
e di accelerazione del processo di eliminazione di tutte le scorie e le tossine
che accumuliamo nel corso delle settimane, dei mesi, degli anni...

Esistono indubbiamente migliaia di casi di malati condannati dalla


Medicina ufficiale, salvati poi con un digiuno terapeutico, ma si devono
alla Medicina e a cliniche specializzate. Tuttavia, come dice molto
chiaramente il dottor Bertholet: "Se la cura mediante il digiuno può dare
risultati terapeutici notevoli in casi quasi disperati per la scienza ufficiale,
a maggior ragione ci si possono aspettare successi molto più rapidi e
radicali quando si ha a che fare con una malattia meno grave e quando le
forze dell'organismo sono ancora attive".

Sarete fieri/e di voi!

Lo vedrete: se farete un digiuno i vostri amici vi tratteranno come dei


matti (soprattutto all'inizio), ma ben presto, dato che non avrete convinto
gli altri a provare, vi si attribuirà un coraggio straordinario. Dopo tutto,
non dà fastidio, e poco importa se si tratta di idee sbagliate! Gesù
digiunava, e anche Mose, così come Gandhi: perché voi no? Diciamo la
verità, non bisogna essere eccezionali per digiunare... La prova di coraggio
che dovrete dare, è di lasciar parlare gli ignoranti e di resistere alla voglia
di cibo (da non confondere con il senso di fame!). Dato che l'ho fatto più
volte, posso garantire che non è un'impresa!

Una macchina complessa e geniale

L'organismo, studiato e analizzato dai più grandi ricercatori e scienziati,


conserva ancora delle zone misteriose, ma senza andare a cercare nei
minimi dettagli del suo funzionamento, è sufficiente tenersi all'essenziale
per comprendere l'aspetto principale del digiuno: il nostro organismo è
una macchina che "brucia" dei combustibili, come il motore della vostra
auto, per produrre la sua energia. Ma la combustione produce delle scorie.
Inoltre, sicuramente l'avrete sentito ripetere mille volte, mangiamo
troppo, e spesso gli alimenti sono ricchi di calorie vuote, ovvero povere di
nutrimenti essenziali, piene di zuccheri che si bruciano in fretta e di grassi
che il nostro organismo ha difficoltà a gestire, ad assimilare ecc. Risultato:
ci intossichiamo! E come un'automobile a cui non si fa mai il controllo
dell'olio, a cui non si cambiano mai i vari filtri, in cui, per giunta, si mette
del carburante di cattiva qualità, invecchiamo male! Proponendo di tanto
in tanto un digiuno al vostro organismo, è come se gli proponeste una
super-revisione. Solo che non dovete fare nulla: è in grado da solo di
"restaurarsi", di espellere le scorie e le tossine, di riparare i tessuti
danneggiati. Perciò, basta lasciarlo tranquillo, metterlo a dieta, insomma,
digiunare! E, molto più "intelligente" della vostra auto che si ferma
quando il serbatoio èvuoto, il vostro organismo, se non può più servirsi
dell'apparato digerente, attinge alle riserve, alle eccedenze di cui sarete
ben contenti di disfarvi!
Una piccola "pausa" Non crediate che durante il digiuno il vostro
organismo funzioni a rilento. Non pensiate che smetta di lavorare! A
partire dalle riserve, continua a produrre energia, a consentirvi di
muovervi, di pensare, di concentrarvi, di vivere come se mangiaste. Ma
concedete una pausa al vostro apparato digerente: solo la digestione e
l'assorbimento delle materie prime sono momentaneamente interrotte.
Nell'attesa del ritorno del nutrimento che arriva dall'esterno, il vostro
organismo continua a "produrre" energia attingendo alle riserve e, prima
che non abbia più uno "stock", possono passare molte settimane. E che
sollievo essere dispensati dall'attività digestiva! Come scrive il dottor
Oswald, che alla fine del XIX secolo usava normalmente il digiuno per
curare i propri malati: "Quando non c'è un'attività digestiva da svolgere, la
natura impiega il lungamente sospirato tempo libero per un repulisti
generale. Gli accumuli nei tessuti superficiali vengono esaminati e
analizzati; le parti utilizzabili sono rinviate all'apparato nutritivo, le scorie
sono eliminate in modo definitivo". In sostanza, smettendo
momentaneamente di mangiare, lasciate al vostro organismo il tempo e
l'agio di fare una cernita: eliminare il superfluo senza intaccare
l'essenziale!

Chi va piano...

Quando digiunate e il vostro apparato digerente è tecnicamente


disoccupato il vostro organismo non dispone, in ogni momento, di un
afflusso di zucchero da bruciare rapidamente, da cui derivano riflessi più
lenti del solito. Il vostro organismo deve attingere alle riserve e la
trasformazione in energia richiede un po' più di tempo. Per questo motivo,
durante il digiuno si rischia di essere un po' meno "veloci". Non è il
momento di fare i 100 metri o di giocare la finale di un gioco in cui bisogna
avere i riflessi pronti. Avrete invece più resistenza! La corsa, la strategia a
lungo termine, tutto quanto deve essere fatto o pensato in modo ponderato
vi sarà più facile. Sarete un po' rallentati, ma attingerete alle energie
immagazzinate a volte anche da anni. Ciò significa anche che non bisogna
prendere l'auto in qualsiasi condizione: non rischierete di non farcela, ma
avrete i "riflessi" meno pronti. Se dovete guidare, bevete un po' di succo di
frutta prima di mettervi al volante.
Le grandi pulizie

Il dottor Shelton insiste su uno degli aspetti del digiuno che secondo lui
viene spesso dimenticato o trascurato: attingendo a tessuti non essenziali
per mantenersi in attività, l'organismo causa la distruzione, l'assorbimento
o l'utilizzo di escrescenze anormali e altri tumori ingombranti.
Ovviamente, adesso sentirò le grida spaventate della Medicina
tradizionale: "Come si può, solo per un momento, pensare di curare un
cancro con il digiuno?" quando tra i sintomi del cancro c'è anche il
dimagrimento. Senza voler affermare che il digiuno curi tutti i mali, né che
sia la soluzione miracolosa per combattere il cancro, è senz'altro un
eccellente mezzo preventivo. Sicuramente, come in molti hanno ipotizzato,
digiuni periodici possono permettere di eliminare cellule maligne ancora
nascoste che non chiedono di meglio che proliferare, se le si lascia libere di
farlo!

L'autolisi

Questo termine potrebbe spaventare, poiché letteralmente significa


"perdita di sé" o "autodigestione". E il digiuno provoca questo fenomeno
all'interno del nostro organismo: le cellule producono degli enzimi che le
digeriranno quando l'organismo ne avrà bisogno. Il fenomeno è simile ad
altri che avvengono nel regno vegetale. Le piante da bulbo, come la cipolla,
funzionano in questo modo. Così il bulbo della cipolla, anche al di fuori
delle normali condizioni di coltura, può iniziare a germogliare. Un gambo
spunta e cresce fin quando il bulbo non è svuotato di tutte le sue sostanze
nutritive. La pianta ha digerito e utilizzato le sue riserve per crescere. Che
si tratti del regno vegetale o animale, gli enzimi trasformano le cellule per
adattarle al ruolo che devono svolgere. Secondo i bisogni degli organi, in
questo modo, a partire dalle riserve energetiche o da cellule non
indispensabili, l'organismo è in grado di creare gli elementi necessari alla
propria sopravvivenza. Durante il digiuno, ad esempio, trasforma
innanzitutto i grassi, ma quando si tratta di far funzionare cuore e cervello,
non ci si può permettere di stare "in riserva" e, all'occorrenza, l'organismo
è perfettamente in grado di gestire questo tipo di priorità: va a prendere le
proteine nei muscoli, le digerìsce grazie a enzimi specifici (le proteasi
intercellulari) e le trasforma in acidi amminici. Questi ultimi verranno
allora trasportati dalla circolazione sanguigna verso gli organi principali: il
cuore e il cervello. Se le proteine non sono "autolizzate", ovvero
trasformate in piccole molecole dagli enzimi, non possono essere spostate
da una zona dell'organismo a un'altra.

L'organismo è davvero una macchina meravigliosa in quanto controlla


perfettamente il fenomeno dell'autolisi: non "distruggerà" mai un tessuto
sano per nutrirne uno malato. Al contrario attinge sempre alle risorse
nocive o inutili per alimentare le funzioni necessarie alla sopravvivenza.

Un'arma contro i tumori

I dottori e i naturopati specialisti del digiuno hanno da sempre notato


che i tumori tendevano a sparire con l'astinenza dal cibo. L'organismo
utilizza questa materia inutile e pericolosa per produrre energia per sé
molto prima di attingere alle sue risorse preziose. Sia chiaro che quando si
tratta di utilizzare gli effetti curativi del digiuno nel caso di tumori gravi o
di malattie mortali, si impone la supervisione di un dottore! Il contenuto
di questo libro non è proporre il digiuno come la cura di tutti i mali, ma
semplicemente di trarre da questo un beneficio per migliorare la vostra
condizione generale.

La perdita di peso

Non incontrerete mai un nutrizionista che vi proporrà di digiunare per


perdere le vostre rotondità... Una cosa del tutto logica, perché il digiuno
non è LA dieta dimagrante miracolosa. Invece, vi consiglierà sicuramente,
con o senza l'aiuto di un dietista, un regime alimentare pensato per farvi
perdere peso. E difficile seguire una simile prescrizione!

Sicuramente il digiuno vi farà dimagrire. Ma non dura a lungo, e se lo


utilizzate per dimagrire, sappiate che non basta! Il suo ruolo sarà soltanto
quello di uno "starter" del dimagrimento. I primi giorni di digiuno sono
quelli in cui si perde più peso, ma soprattutto, l'astinenza, consentendo
all'organismo di espellere le scorie e le tossine, gli permetterà di "bruciare"
meglio gli apporti energetici. Iniziare una dieta con un digiuno sembra
dunque perfettamente concreto, e dal momento che avrete visto quanto è
facile fare a meno del cibo, forse avrete meno difficoltà a praticare delle
restrizioni al vostro regime alimentare "abituale".

È stato stimato che una persona a digiuno perda circa 500 g al giorno,
ma in realtà è un fattore piuttosto variabile. Dipende tutto dal sovrappeso
di partenza: una persona obesa perderà peso più velocemente di un
magrolino (per il quale un breve digiuno non è controindicato), così come
una persona che pratica regolarmente un'attività fisica, dimagrirà più
rapidamente di chi resta inchiodato al letto o alla sedia. Bisogna anche dire
che uomini e donne perdono peso in ugual misura: le donne perdono più
grasso, gli uomini più acqua. Ciò si spiega perché le donne sono per natura
costituite principalmente di grassi.

Un sangue di migliore qualità

Durante il digiuno il numero dei vostri globuli rossi aumenta, e ciò è


molto importante nei casi di anemia. Diminuisce invece leggermente la
quantità dei globuli bianchi. Tutti gli studi condotti sul sangue di persone
a digiuno hanno dimostrato che, almeno durante le prime settimane, la
qualità del sangue tendeva a migliorare! Quando una persona ha una
brutta cera, è pallida, emaciata, il dottore, come gli amici, gli consigliano
istintivamente di riprendere le forze, di mangiare... Invece, in questo caso,
il digiuno si è rivelato un sistema valido per far raddoppiare il numero dei
globuli rossi... Tali effetti possono verificarsi, secondo il tipo di anemia,
dopo una settimana (nell'anemia perniciosa, ad esempio), ma anche dopo
due, di totale astensione dal cibo.

La pelle ringiovanisce

La pelle trae un beneficio diretto dal rinnovamento cellulare causato dal


digiuno. Le macchie e i difetti si attenuano, la couperose diminuisce, così
come le piccole rughe, e la pelle cambia di trama e di colore: più liscia e
più fine, sembra allo stesso tempo più pulita e più soda, insomma, più
giovane, come gli altri tessuti del corpo, rigenerati dal digiuno. Nel secolo
scorso i dottori Carlson e Kunde, della sezione di Fisiologia dell'Università
di Chicago, hanno dimostrato che un digiuno di 15 giorni rigenerava i
tessuti di un uomo di 40 anni dandogli le caratteristiche della pelle di un
ragazzo di 17. Chiaramente, "ricadendo" in uno stile di vita deplorevole, un
ringiovanimento così rapido sarà solo passeggero. Il digiuno dà anche
buoni risultati ai giovani che soffrono di acne.

Denti belli

Una leggenda accusava il digiuno di nuocere alla qualità dei denti.


Errore! L'astinenza sembra invece migliorarne la qualità e combatterne lo
scalzamento: si sono visti denti "che dondolavano", di nuovo ben fissati
alle mascelle dopo un digiuno. Se avete mal di denti e non potete prendere
un appuntamento urgente con il dentista, pensate anche al digiuno: con
buona probabilità, se smetterete di mangiare, il dolore si attenuerà in
meno di 24 ore!

Fa bene al cuore

Molti digiuni praticati da malati di cuore hanno dimostrato che


l'astinenza dal cibo poteva offrire dei benefici. Ciò si spiega con vari
meccanismi legati al digiuno: il cuore, non più stimolato costantemente,
può dunque riposarsi un po', mentre il digiuno, purificando il sangue,
nutre meglio il cuore, con alimenti migliori. La frequenza cardiaca
diminuisce, riducendo di circa un quarto il lavoro del cuore, che può
approfittarne per rigenerarsi. Se soffrite di ipertensione, un piccolo
digiuno ogni tanto farà un gran bene alle vostre arterie, ancor più se bevete
molta acqua! E per tutte le malattie cardiovascolari, le patologie
"metaboliche" (eccesso di colesterolo, trigliceridi, diabete grasso...), il
digiuno è perfetto!

Un reale sollievo per lo stomaco

La pratica del digiuno, sicuramente perché l'assenza di cibo all'interno


dello stomaco limita la produzione di succhi gastrici, permette agli stomaci
malati (gastriti e altre ulcere gastroduodenali) di rigenerarsi. La mucosa
malata, irritata e dolorante, approfitta del riposo per riacquistare la salute.
Tutte le difficoltà digestive sono d'altronde delle indicazioni per il digiuno.

Cicatrizzazione e consolidamento delle fratture La cicatrizzazione e il


consolidamento delle fratture ossee durante il digiuno sono accelerate,
anche se ciò potrà sembrare strano. L'organismo continua a generare
l'osso, anche se non apportate dall'esterno la materia necessaria. È in
grado di attingere alle riserve meno utili per renderle immediatamente
efficaci! E soprattutto, sembra che la rarefazione delle ossa (la perdita di
minerali) sia direttamente legata all'alimentazione. Tutti gli alimenti
raffinati che consumiamo nel corso della giornata creano acidità a livello
intestinale. Per "neutralizzare" l'acidità, il corpo attinge alle sue riserve
minerali. Durante il digiuno, non dovendo più lottare per mantenere un
pH accettabile, l'organismo lascia in pace le ossa!

Capelli più forti, peli più morbidi

Sembrerà strano, ma il digiuno modifica il nostro sistema pilifero e le


nostre fanere. Se avete la tendenza a perdere i capelli, è molto probabile
che la caduta cessi durante l'astinenza, se avete le unghie che si sfogliano o
che si spezzano, troveranno un nuovo vigore. I peli invece cresceranno più
lentamente durante il digiuno e la barba degli uomini sarà più morbida!

Idee più chiare, una migliore forma fisica e intellettuale

Tutti coloro che hanno praticato il digiuno ve lo diranno: il digiuno aiuta


a vederci più chiaro. È un po' come se le "grandi pulizie" delle cellule
avvenissero anche nel cervello! Ancora una volta, per crederci bisogna aver
provato, ma a questo proposito le opinioni di quanti si sono sottoposti
all'astinenza alimentare, sono unanimi. Avrete sicuramente notato che
dopo un pasto un po' pesante, è difficile concentrarsi e si ha piuttosto la
tendenza ad addormentarsi. Ciò si spiega facilmente: la vostra energia
nervosa e grandi quantità di sangue sono inviate all'apparato digerente per
"assimilare" e "trattare" tutti gli alimenti che avete ingerito; se tutte queste
energie non fossero "spese" nella digestione, potrebbero essere rivolte al
cervello! Se dovete pensare intensamente, dare prova di logica, di
concentrazione o far funzionare la memoria, scegliete piuttosto un
momento in cui avete lo stomaco vuoto (prima di mangiare!), piuttosto
che quello della digestione.

Se avrete l'occasione di parlare con persone che hanno già digiunato, vi


diranno che il più delle volte è stato dopo un digiuno che hanno preso delle
decisioni importanti, come se riuscissero a "distinguere" meglio le cose
nella loro testa, a individuare le priorità.

Durante il digiuno, dopo qualche giorno di astinenza, quando cervello e


muscoli non hanno più glucosio immediatamente disponibile da
"bruciare", si trovano costretti a cercare l'energia altrove. È il fegato che
gliela fornisce sotto forma di corpi chetonici ("creati" a partire dalle riserve
di grasso). Questo combustibile inconsueto per il cervello potrebbe essere
all'origine della "chiarezza di idee" di chi digiuna.

Ritrovare la calma e il sonno

Il digiuno calma gli agitati! Questo metodo è stato utilizzato spesso, nei
secoli scorsi, per curare con successo gli "alienati". In realtà, il digiuno
permette ai malati di nervi di ritrovare rapidamente la calma. Durante il
digiuno il tempo del sonno è generalmente accorciato, ma se di solito avete
il sonno disturbato, l'astinenza può rivelarsi molto benefica: il sonno,
anche se più breve, è molto più ristoratore. Dormirete generalmente meno,
ma in modo più efficace. E se siete dei dormiglioni, troverete che durante il
digiuno le notti sono agitate e più frammentate, ma poi, tutto torna alla
normalità molto in fretta. Se praticate un'attività fisica all'aperto
(l'escursione, ad esempio) durante il digiuno prenderete sonno più
facilmente.

Sensi più acuti

Mentre digiunate vedete meglio, sentite meglio, tutte le percezioni


sensoriali risultano affinate. Ritrovate odori e sensazioni a volte
dimenticate. L'astinenza alimentare fornisce all'organismo l'occasione di
liberarsi degli eccessi e delle scorie che lo intasano e facilita il recupero
nervoso. I vostri sensi attutiti dagli eccessi di tutti i tipi sono ristabiliti e
ritrovano una nuova gioventù.

Una maggiore resistenza alle malattie

Dato che migliora decisamente la qualità del sangue, la vitalità in


generale e lo stato dei nervi, poiché attiva l'eliminazione delle tossine e
delle scorie ingombranti, il digiuno rinforza in modo naturale il sistema
immunitario.

La lotta alle infezioni

Che si tratti di sinusite cronica, raffreddore o un'infezione qualsiasi, il


digiuno si dimostra capace di farle sparire molto rapidamente. Spesso è
sufficiente digiunare per un giorno per liberarsi di un raffreddore che vi
avrebbe costretto a soffiarvi il naso per una settimana. Ma è vero, ciò si
scontra con tutti i consigli che nel corso della giornata vi danno gli amici
premurosi e i familiari che affermano a piena voce che "bisogna mangiare
per riprendere le forze!".

Tabacco, dolciumi, caffeina: è il momento di smettere!

Quanti uomini e quante donne sognano di smettere di fumare, o di


rimpinzarsi, o di liberarsi dalla smania di caffè o di cioccolato? Tutte
queste "droghe leggere" creano degli infelici. Per quanto riguarda il
tabacco, inoltre, si ha paura di ingrassare se si smette di fumare... La verità
è che astenersi è molto difficile! Ma se digiunate, se lo fate come si deve in
una situazione in cui non siete circondati da tentazioni né da persone che
vi siano di impedimento (che, anche inconsciamente, tentano di
dissuadervi dal vostro progetto), riuscirete a fare a meno della o delle
droghe che normalmente vi condizionano il cervello. Vale davvero la pena
tentare. Non risolve tutto, ma è sicuramente una buona partenza verso la
liberazione. Quando ho fatto lo stage di digiuno nella Dróme (vedi pp. 125
e sgg.), una coppia, che veniva per la quarta volta, era riuscita a smettere
di fumare grazie al digiuno. La donna l'aveva fatto al penultimo stage, e il
marito dopo l'ultimo. Dopo una settimana di astinenza, smettere
definitivamente sembra più facile. Va detto che durante il digiuno il
tabacco è assolutamente controindicato! Così come le medicine e le altre
tossine che il corpo percepisce in modo ben più forte quando è in stato di
astinenza.

Un ottimismo duraturo
Inizia col digiuno e si protrae per qualche settimana: non solo vi sentite
in grado di realizzare cose che prima vi sembravano irraggiungibili, ma
guadagnate in ottimismo. A volte, siete allegri senza motivo (in generale,
nella nostra epoca succede l'opposto...), apprezzate piccole cose che non
avevate nemmeno notato... All'origine di questo nuovo benessere è
l'aumento di secrezione di serotonina, l'ormone del buon umore, e la
diminuzione degli ormoni dello stress. E poi, può darsi che il nostro
cervello "ripulito", nutrito momentaneamente con carburanti diversi dal
solito, sia più disposto a cogliere la bellezza di ciò che lo circonda!
VERE CONTROINDICAZIONI E IDEE SBAGLIATE
L'orso mangia volentieri noci e miele, frutta, carne ecc. in abbondanza e
immagazzina grandi riserve di grasso grazie alle quali vivrà durante
l'inverno. Anche la rana accumula molto grasso in previsione dell'inverno.
Esistono centinaia di migliaia di uomini e donne che hanno riserve di
grasso superiori a quelle dell'orso o della rana e che credono di indebolirsi
se saltano anche un solo pasto. Hanno grasso e riserve sufficienti per
vivere senza mangiare per settimane, o anche per mesi. Potrebbero fare
dei lunghi digiuni, non solo senza conseguenze spiacevoli, ma con grandi
benefici.

Herbert M. Shelton

Oltre ad alcune precauzioni e controindicazioni molto ovvie, esistono più


che altro dei "divieti culturali" che frenano la pratica generalizzata e
semplice del digiuno. Iniziamo con il caso in cui il digiuno non deve essere
intrapreso senza un parere (ed eventualmente un sostegno) medico. Il
digiuno è un metodo depurativo i cui enormi vantaggi per la salute sono
innegabili. Sono rari i casi in cui presenta dei rischi. Tuttavia, se volete
provare da soli una totale astinenza dal cibo per vari giorni con un fine che
non sia il vostro conforto, il vostro benessere o la vostra leggerezza (ad
esempio, per curare una malattia), consultate uno specialista.

Le vere controindicazioni

Avete paura La paura è la controindicazione principale alla pratica del


digiuno. Se siete convinti che avrete una sincope nelle prime ore e che non
soprawiverete saltando un pasto, non siete adatti a sopportare un digiuno,
che rischia di farvi più male che bene.

Seguite un trattamento medico

Il digiuno che potete fare a casa vostra per qualche giorno non deve
essere intrapreso con il fine di curare una malattia cronica grave, se non
sotto stretto controllo! Se seguite un trattamento medico, una dieta
prescritta dal dottore, non fate l'apprendista stregone: affidate il vostro
caso a uno specialista. Se volete intraprendere un lungo digiuno
terapeutico, troverete il massimo dei benefici sotto la guida di un
terapeuta, senza mettere in pericolo la vostra salute, più di quanto non lo
sia già. Certo, in Francia, non esistono più cliniche per il digiuno. Ma è
sufficiente attraversare una frontiera (vedi gli indirizzi alla fine dell'opera).
In Germania il digiuno è una terapia in tutto e per tutto (a volte anche
parzialmente rimborsata).

Durante l'allattamento

Durante il digiuno, l'organismo distribuisce il nutrimento dalle riserve


agli organi che ritiene prioritari per la sopravvivenza, ma per la
sopravvivenza di chi digiuna, non per quella dei suoi figli! Attenzione: le
secrezioni lattee smetteranno subito! Se state allattando vostro figlio, non
è davvero il momento di digiunare!

E le donne incinte?

Quando l'inizio della gravidanza è accompagnato da nausee, vomito e/o


perdita dell'appetito, l'organismo richiede un po' di riposo. Brevi digiuni
non hanno mai fatto male né alla donna incinta, né al bambino. La
leggenda per cui "bisogna mangiare per due" è del tutto assurda ed è stata
deplorata molto spesso un'alimentazione eccessiva che nuoce a due
persone: alla madre e al figlio! Ma attenzione: non è il momento di
decidere di digiunare per una o due settimane perché ne avete un
desiderio immediato! Avete tutta la vita per farlo, scegliete un periodo più
adatto!

Siete magri

Se il vostro organismo non ha riserve di grassi da utilizzare, nel


momento in cui non gli fornite più delle "materie prime", ha senz'altro
cellule vecchie e tossine da sacrificare... Ma non è comunque ragionevole
digiunare senza un supporto medico! Tuttavia, se avete l'occasione di fare
un digiuno sotto controllo medico, sappiate che più di un magro è riuscito
a ingrassare dopo la cura!
In caso di anoressia

Va da sé che la cura del digiuno non si adatta agli anoressici. Una


persona con questo disturbo potrà prendere il pretesto del digiuno e dei
suoi benefici per poter non mangiare senza che la cosa si noti. Ma
potrebbe trovare un altro pretesto qualsiasi.

Preconcetti e paure ingiustificate

"Bisogna mangiare per essere in forze!" Questo concetto ci è stato


ripetuto fino allo sfinimento sin dalla più giovane età, e spesso dalle
persone che amiamo di più. Un genitore si preoccupa se vede che il figlio
non ha fame... Ed è vero che la mancanza di appetito può significare che
l'organismo non sta molto bene: conserva dunque naturalmente le energie
per stare meglio, invece di utilizzarle nel processo della digestione e
dell'assimilazione. La mancanza di appetito forse significa anche che in
quel momento il corpo non ha bisogno di apporti dall'esterno, ma
piuttosto di una piccola "pausa" dalla digestione! E vostro figlio, più di voi,
non sverrà per aver saltato un pasto!

Quando ero bambina, mangiavo molto poco... Andavo a una mensa dove
i pasti erano controllati da un'insegnante amica di mia madre (che era
insegnante anche lei, ma in una scuola vicina). Ogni giorno mi forzava a
mangiare, non accettando il fatto che una sola portata fosse sufficiente.
Ripeteva a mia madre che "mangiavo come un uccellino" e sembrava
preoccuparsene. Di sicuro ero magra, ma non mi ammalavo mai, anche se
andavo in giro in T-shirt persino in inverno. Mangiavo molto poco, ma per
me andava bene così!

Oggi, in quanto madre, mi sono confrontata con le idee false sull'apporto


alimentare necessario. Quante volte mi sono chiesta se non stessi
sbagliando a non obbligare i miei ragazzi a fare colazione la mattina prima
di andare a scuola? Si fa presto a sentirsi in colpa. Le madri dei loro
compagni preferiscono che i figli si alzino un'ora prima per "fare il pieno di
energia", "o non ce la faranno a resistere fino a mezzogiorno, avranno il
famoso calo a metà mattina"... E se tutto ciò non fosse altro che il frutto
della loro immaginazione o il risultato di non poche manipolazioni? I miei
figli non hanno più "cali" degli altri durante la mattina. Uno è più
"sanguigno" e ha sempre un colorito rosato, l'altro è piuttosto pallido,
come era sua madre alla sua età, e anche in ottima salute! Fate dunque
come vi sentite, cercando di non riprodurre sistematicamente ciò che avete
vissuto durante la vostra infanzia. Lasciate che l'organismo dei vostri figli
prenda l'abitudine di esprimere i propri bisogni senza ingozzarli fin
dall'inizio della giornata.

Sia chiaro, non si tratta di lasciar fare tutto alla natura a ogni costo, né di
non preoccuparsi mai dei cambiamenti di comportamento nei nostri figli,
ma semplicemente di ritrovare il buon senso, quello che a noi genitori a
volte manca a forza di "montature". Gli uomini e le donne che hanno
subito delle restrizioni alimentari (penso alle generazioni che hanno
vissuto una o due guerre), hanno voluto "ingozzarci" con generosità. Oggi
sono i venditori di zuccheri e di altri apporti calorici "super arricchiti in
tutto" che ci costringono. Ed è molto più facile cedere che resistere.

Ma siate realisti: il sovrappeso conquista sempre di più i nostri bambini.


E grasso non ha mai fatto rima con forza, ma con debolezza, invece! Non si
tratta di "frustrare" i vostri bambini. Dargli cibo sufficiente e di buona
qualità, accontentando anche il loro palato rendendolo sensibile ai diversi
sapori, richiede sicuramente un po' più di impegno che non lasciarli
incollati davanti al televisore a guardare le pubblicità mentre piluccano
caramelle, patatine e bevande gassate a volontà. Ma avere figli felici e in
buona salute merita sicuramente tutti gli sforzi necessari.

Digiunando vi scontrerete con qualche reazione aggressiva, se non


addirittura vicina al panico... Noi viviamo in una società che funziona al
contrario del principio del digiuno, poiché vogliamo nutrire a ogni costo
una persona debole per restituirle le forze, quando invece si riprenderebbe
più rapidamente col digiuno! Sappiate che ci sono molti casi di persone
che non sono morte pur avendo digiunato per più di 100 giorni. Dunque
non rischiate molto se fate a meno del cibo per qualche giorno. Dovete
distinguere tra digiunare e deperire! Dato che il vostro organismo dispone
di riserve nutritive sufficienti per varie settimane, nessuno dei vostri
organi sarà danneggiato dall'astinenza da cibo. Solo quando avrà esaurito
tutte le sue risorse attingerà ai tessuti vitali, ma non vi preoccupate, è il
traguardo di un percorso molto lungo.

"Non posso restare un giorno senza mangiare!"


Ecco l'obiezione principale che viene mossa in generale alla pratica del
digiuno. Molte persone mi hanno detto che non si sentono assolutamente
in grado di "resistere" un giorno senza cibo. Dicono che si sentirebbero
"male", che sverrebbero... A sentire loro, rischierebbero di morire. Meglio
morire che digiunare, d'altronde, sembra la stessa cosa! Che pregiudizi!
Ma se queste persone restano convinte che "il digiuno non fa per loro", è
meglio lasciargli il tempo di cambiare idea senza insistere. La paura o la
mancanza di fiducia sono i due ostacoli principali alla riuscita del digiuno.

Perdere peso non è pericoloso?

Dato che alcune malattie gravi come il cancro o le infezioni acute


provocano un dimagrimento, a volte si teme che tutte le perdite di peso
siano nefaste. In realtà, il dimagrimento è una reazione alla malattia, e non
una causa... I chili persi durante il digiuno sono chili di grasso, di
ritenzione idrica, di scorie, di tossine, di cellule malate ecc. che non
proteggono da nessuna aggressione e non sono assolutamente garanzia di
salute. Si sa che le persone magre non pensano di fare un digiuno.
Tuttavia, nemmeno loro rischiano nulla. In questo caso è sufficiente fare
dei digiuni brevi. Sia chiaro che nei casi di magrezza estrema, quando le
riserve di grasso sono particolarmente ridotte, è meglio rivolgersi a
persone competenti e digiunare "sotto il loro controllo".

Anche se va di moda la silhouette filiforme, a volte ricevo lettere di


lettrici e lettori che si lamentano del fatto che i giornali pubblichino
continuamente delle diete miracolose per perdere peso, ma nulla per quelli
che invece vorrebbero prenderne. Se queste persone non riescono a
mantenere un peso forma sufficiente, sicuramente il loro organismo
assimila male il nutrimento. Un digiuno, ristabilendo un funzionamento
ottimale degli organi vitali e delle cellule in generale, non potrà che fargli
del bene! Ma attenzione: non bisogna fare le cose a caso. Sia che lo facciate
all'interno di uno stage, sia che iniziate con un digiuno di un giorno o di
tre, è già un passo notevole!

Digiunare non è rischioso?

Sicuramente è successo varie volte che qualcuno sia morto durante un


digiuno. Ma non significa che sia morto per il digiuno! Perché questo
metodo terapeutico, peraltro ancestrale, è utilizzato spesso in ultima
istanza, quando tutte le altre terapie hanno fallito e quando una persona è
arrivata "alla fine". In molti casi, persone che erano state "condannate"
dalla Medicina, che non avevano più nessuna speranza di farcela, sono
state salvate dal digiuno, ma purtroppo, a volte, era troppo tardi. Uno
specialista del digiuno, il dottor Eales, era al quindicesimo giorno di
astinenza, quando alcuni amici gli portarono un giornale con la notizia del
decesso di un uomo, che veniva attribuito al digiuno che in quel momento
stava praticando. La vittima era morta per insufficienza cardiaca e gli
amici del dottor Eales non volevano che lui subisse la stessa sorte!

"Quando ci si vuole liberare del proprio cane si dice che ha la rabbia..." Il


digiuno ha fatto paura e continua a spaventare... e se gli si può attribuire
un decesso, alcuni giornalisti non si fanno sfuggire l'occasione! Se, al
contrario, apparissero sulle prime pagine dei principali giornali nazionali
tutte le persone salvate dal digiuno, quest'ultimo diventerebbe
sicuramente il trattamento più praticato! Ma fermiamoci a riflettere per un
momento: a chi farebbe comodo? Non solo non utilizzeremmo più le
medicine, ma in più, faremmo a meno degli alimenti "indispensabili" che
la televisione propone ogni giorno! No, davvero, a parte quelli che lo
praticano, il digiuno non fa guadagnare nessuno, nessuna industria, e
questo spiega perché non gode della "pubblicità" che meriterebbe davvero.

Ma torniamo al dottor Eales che si è trovato davanti i suoi amici


preoccupati. Ha semplicemente risposto loro: "La morte di quest'uomo
non è stata causata dal digiuno, anzi, gli ha allungato la vita, perché se non
avesse digiunato, sarebbe sicuramente già morto una settimana fa, o anche
prima". Quell'uomo aveva voluto utilizzare il digiuno in ultima istanza,
quando si sapeva condannato, e la restrizione iniziata troppo tardi non
aveva potuto compiere il miracolo.

Prima di attribuire al digiuno il potere di uccidere, sarebbe interessante


mettere a confronto due popolazioni, ovviamente di età e condizioni più o
meno simili, e di contare il numero di decessi tra quelli che mangiano
"normalmente" e quelli che digiunano. Sicuramente, i morti non saranno
più numerosi tra quelli che digiunano! Si attribuiscono molto facilmente
quei pochi decessi avvenuti durante il digiuno al digiuno stesso, quando, il
più delle volte, non ha fatto altro che pròlungare una vita di qualche giorno
o di qualche settimana. La sua colpa, allora, è di non aver compiuto il
miracolo (anche se lo fa spesso, e questo non viene notato)!
Non confondere il digiuno con la fame!

Quante malattie scoperte in popolazioni che hanno sofferto la fame: le


immagini dell'Africa e dei bambini pelle e ossa sono sconvolgenti.
Tuttavia, non hanno niente a che vedere con il digiuno! Sono tanti gli
esempi di carestie che hanno distrutto intere popolazioni, che hanno
lasciato uomini e donne con menomazioni irreversibili (la carestia del
1948 in Irlanda ha reso ciechi più di 10.000 irlandesi). E si sono serviti di
questo esempio per mettere in guardia dal digiuno. Ma è tutt'altra cosa! In
realtà, tutti i mali che sono attribuiti alla mancanza di cibo, sono dovuti
invece ai cibi ingeriti durante le carestie: è un regime totalmente
squilibrato che crea le carenze. Durante un digiuno totale, non c'è nessuno
scompenso, poiché l'organismo attinge alle riserve in modo perfettamente
equilibrato. Tuttavia, dato che la mancanza di cibo causa delle carenze
durante le carestie, si fa presto a fare confusione e a pensare che se una
dieta impoverita provoca squilibri e malanni, figuriamoci un digiuno
totale. È falso. Alcuni studi hanno effettivamente dimostrato che alcuni
animali, sottoposti a diete parziali (demineralizzate) morivano prima dei
loro simili che non venivano nutriti affatto. Sembrerebbe che l'organismo
compensi lo squilibrio nutritivo attingendo alle proprie riserve minerali.
Quando non c'è nessun apporto esterno da gestire, si rivela un economo
decisamente migliore. Ricordatevi che è meglio non mangiare nulla,
piuttosto che avere un'alimentazione sbilanciata! Ciò non significa affatto
che i piccoli africani debbano digiunare, ma il loro stato di malnutrizione
(spesso dovuto anche alla mancanza d'acqua) non giustifica assolutamente
che si attribuiscano al digiuno conseguenze nefaste che non ha mai
provocato! I bambini africani soffrono di malnutrizione, non di digiuno!

Non si diventa anoressici?

L'anoressia è una malattia, e non bisogna confondere le cose. È possibile


che una persona anoressica (in generale è una malattia che colpisce gli
adolescenti, specialmente le ragazze) prenda il digiuno come pretesto per
non mangiare. Ma quando si è affetti da questo male, ogni scusa è buona
per non mangiare. Nello sviluppo dell'anoressia, sicuramente i modelli
filiformi della moda hanno responsabilità maggiori che non le teorie del
digiuno. Sappiate che una persona che non soffre di anoressia non corre
alcun rischio di veder sparire il proprio appetito alla fine di un digiuno,
decine di migliaia di esempi di questo tipo ne sono la prova.

Avrò carenze vitaminiche?

Siamo tutti convinti che le vitamine, che non possono essere sintetizzate
dall'organismo, debbano essere apportate regolarmente con
l'alimentazione. Si sa anche che alcune non possono essere immagazzinate
e, secondo un'opinione diffusa, devono essere fornite quotidianamente in
una quantità sufficiente, che dobbiamo ingerire. Mi riferisco in particolare
alla vitamina C. Ma non è mai stato riscontrato nessun caso di scorbuto
(malattia tipica da carenza di vitamina C), né di beri beri (carenza di
vitamina B1) durante un digiuno. Invece, alcuni casi di rachitismo
(malattia attribuita alla mancanza di vitamina D) sono stati risolti con il
digiuno! Non solo non si è mai manifestata nessuna carenza vitaminica in
seguito a un digiuno, ma una volta purificati, i tessuti diventano più
ricettivi; assimilano meglio e più in fretta le vitamine che gli vengono
fornite dopo il digiuno.

La fame, una sensazione naturale

Qualcuno vi obietterà che digiunando fate una cosa contro natura,


poiché la fame è una sensazione molto naturale. Ma queste stesse persone
non vi consiglierebbero di "riprendere le forze" mangiando una bella fetta
di carne rossa se avete l'influenza? A volte sentiamo soltanto ciò che ci fa
comodo. Quando l'organismo manifesta un rifiuto verso il cibo con nausea,
vomito, inappetenza, diarrea..., si insiste per fargli ingerire cose per
"riprendere le forze". E in questo caso, che ce ne facciamo dei "consigli"
che ci dà la natura? Se la fame è una sensazione naturale, lo è anche la sua
mancanza. Purtroppo, la "mancanza" di appetito spaventa. E continuiamo
a credere che bisogna mangiare "bene" per stare in salute, e "bene"
significa purtroppo "tanto", quando invece dovrebbe essere una questione
di qualità più che di quantità. Non ci capita spesso di provare la vera fame,
perché siamo costantemente sazi. Ma tutti coloro che praticano dei lunghi
digiuni lo sanno: quando l'organismo ha esaurito le proprie riserve di
grasso, di scorie, di tossine e di cellule malate, ritrova i propri mezzi di
espressione ancestrali, e la fame, quella vera, quella che si sente in bocca e
in gola, non nello stomaco, arriva quando è il momento di ricominciare a
mangiare.
AVETE DECISO DI DIGIUNARE? ECCO CHE COSA
VI SUCCEDERÀ
Quelli che durante un digiuno si sentono mancare le forze, devono essere
classificati nella stessa categoria di quelli che hanno fame. Sono persone
nervose e molto impressionabili e i loro mali non sono altro che gli effetti
dannosi della loro eccessiva immaginazione.

A. Levanzin

È fatta, avete deciso: digiunerete. Avete scelto di seguire uno stage in


Bretagna o nella Dróme, o di farlo insieme ad alcuni amici associato a delle
escursioni, oppure di restarvene tranquillamente a casa vostra. Qui
comincia l'avventura con... voi stessi.

Riuscirete ad arrivare in fondo?

Patirete la fame?

Come resistere alle tentazioni?

Andrà tutto bene. Per cominciare, è inutile "sentirsi sotto pressione".


Non c'è nessuna posta in gioco. Non siete obbligati ad andare in giro a
vantarvi e a farvi prendere per matti da chi vi circonda. Se vi sarà
possibile, siate discreti e tenetevi per voi la vostra decisione. Se
abbandonate, quali sono le

conseguenze? Nessuna. Nessuno vi può privare della libertà. Digiunate


perché lo avete deciso, e niente vi può impedire di tornare indietro! Una
volta saputo questo, non avrete difficoltà a "resistere". Affrontate dunque il
digiuno con serenità d'animo.

Il digiuno, come vedremo nei capitoli seguenti, va preparato. Non si


tratta di smettere di mangiare da un giorno all'altro. Semplicemente
perché è più difficile e meno efficace. Innanzitutto, dovrete abituarvi a
questo brusco cambiamento di vita e dare al vostro organismo i mezzi per
reagire e sopportare meglio il colpo. È vero, la prima volta ci si spaventa
un po'. Il grande giorno, più precisamente, il mattino, arriva, e voi dovrete
affrontare le ore che verranno senza ingerire niente oltre a un po' d'acqua
ogni tanto. Il peggio è passato: avete deciso di digiunare. E non è stato
facile! Il resto lo è molto di più!

L'inferno vi aspetta!

Se decidete di digiunare dovendo continuare a nutrire la vostra famiglia


o a passare accanto al cibo per tutta la giornata, rischiate effettivamente di
avere giorni difficili. Ma quando avrete capito che non soffrirete per la
fame, ma per la "voglia di mangiare", avrete fatto un grande passo. Per il
primo digiuno vi consiglio molto vivamente di stare lontani dalle
tentazioni. Scegliete, ad esempio, il momento in cui i bambini sono in
vacanza.

Per rendere meglio l'idea, vi racconterò la mia esperienza di digiunatrice


novizia. Molto giovane, frequentavo già le fiere "bio" dove si incontravano
seguaci della macrobiotica, del digiuno e di vari regimi alimentari. Ed ero
già attratta dal digiuno, tanto più che, varie volte, in questi luoghi avevo
conosciuto persone che pensavano di dovere la propria salute (a volte
anche la vita) a tale pratica (il più delle volte perché erano state curate in
cliniche specializzate in tale terapia e avevano sconfitto malattie
considerate inguaribili). Ma da ciò a fare il grande passo, soprattutto
quando non si è malati... e un po' golosi! Prima di praticare io stessa il
digiuno, credevo in effetti al concetto di fame: quando, ad esempio, il
pranzo era previsto per le 12.30, un ritardo di mezz'ora o un'ora mi
metteva in una condizione di grande nervosismo. Diventavo di pessimo
umore, e lo stomaco brontolava. Il giorno in cui ho deciso di digiunare,
niente ha ostacolato la mia decisione. Non credo di essere più coraggiosa o
meno sensibile di altri, ma ora sono convinta che il cervello sia il
responsabile! Se ha previsto di mangiare nei 10 minuti che seguono, ve lo
farà sentire molto bene! Se lo "avete istruito", decidendo che non
mangerete, rispetterà la vostra scelta: non avrete nessun senso di fame!
Invece, se come mi è successo, vedete passare dei cornetti appena sfornati
la prima mattina di digiuno, lo sentirete come un'ingiustizia. Ma giratevi
dall'altra parte e li dimenticherete immediatamente!

Pensate ad altro!
La prima difficoltà consiste nel tenervi la mente occupata e di non
focalizzare l'attenzione sul cibo. È inutile andare in cucina a preparare dei
dolci o delle piccole golosità: sarebbe una vera tortura, soprattutto nei
primi due giorni. Optate per un'attività dolce, non faticosa e non
tentatrice! Scegliete di essere attivi: evitate i sonnellini, i bagni di sole e le
mattine davanti al televisore. Impegnate le mani e fate fare ginnastica al
cervello: un buon libro, un po' di musica, la pittura o la ceramica, il ricamo
e tutte le attività artistiche che non richiedono troppo movimento o
prontezza di riflessi. Yoga, massaggio dolce, marcia o corsa, nuoto o
bicicletta, ecco le attività ideali da praticare durante il digiuno. Bisogna
evitare gli sforzi violenti, che richiedono riflessi veloci, mentre sono
consigliati gli sport di resistenza: tengono la mente occupata, fanno
lavorare i muscoli, attivano la circolazione, aiutano a ossigenarsi e
stimolano l'eliminazione dei grassi in eccesso, dell'acqua, delle scorie e
delle tossine che intasano l'organismo. L'ideale sarebbe trovare un'attività
che non vi annoi e che vi diverta allo stesso tempo! Ci sono persone, e io
sono tra quelle, che non cambiano nulla delle proprie abitudini di vita:
digiunano continuando normalmente a lavorare. Io ho continuato a
scrivere, seduta tranquillamente dietro al mio computer: avevo
semplicemente scelto un periodo in cui il telefono squillava meno e non
dovevo correre da un appuntamento all'altro. Lo stress è nemico del
digiuno. La pratica del digiuno di gruppo, durante gli stage di "digiuno in
escursione", che ho anche provato (vedi pp. 125 e sgg.), è l'ideale per uscire
dal quotidiano e non essere tentati, e per farsi invece trascinare dalla
voglia e dall'entusiasmo collettivi.

Insieme ad altri è più facile

La prima volta non sono partita da sola per l'avventura del digiuno: ho
coinvolto il padre dei miei figli. Aveva fiducia in me, e soprattutto aveva
voglia di perdere qualche chilo! Potevamo scambiarci le sensazioni, via via
che l'esperienza andava avanti. C'è una sorta di emulazione, un fenomeno
di coinvolgimento nel fatto di essere in due o più, quando ci si lancia in
una sfida. Perché, anche se non volete mettervi "sotto pressione", sarete
costretti ad ammettere che affrontare un digiuno - dato che è una cosa
contraria alle vostre abitudini, alla vostra golosità, alla vostra attrazione
naturale per il cioccolato, i biscotti, la frutta fresca e soprattutto contraria
ai saggi consigli di chi vi circonda - può sembrare una vera e propria sfida.
Se siete più persone, è diverso! Ci si sostiene, ci si incoraggia, ci si motiva...

No, non crollerete

È molto più facile eliminare tutti i cibi che non calcolare il numero di
calorie alle quali avete diritto, o ridurre le porzioni. Il vostro organismo
capirà presto che non è il momento di reclamare! La regola è semplice:
non permettetevi nulla! Se siete particolarmente golosi e il vostro
organismo è abituato a ricevere cibo a ore fisse, è possibile che proviate
una sensazione che sembra essere fame verso la fine della mattina: è
normale, avete saltato la colazione. Ma i piccoli morsi allo stomaco
passano presto. Ditevi che è il suo modo di manifestare l'inizio delle grandi
pulizie! Invece di pensare che vi sta chiedendo di mangiare, ditevi che vi
ringrazia per averlo liberato per qualche giorno. E poi pensate ad altro,
bevete un bel bicchiere d'acqua e restate calmi. Vedrete che diventerà
sempre più discreto!

Piccoli disturbi

Nei primi due giorni (ovviamente se affrontate un digiuno di più di due


giorni!), può succedere che i disturbi di cui soffrite normalmente (mal di
testa, di stomaco, nervosismo...) aumentino leggermente. Significa che il
digiuno sta facendo effetto, e non il contrario. Le tossine iniziano a essere
eliminate, siete sulla buona strada! Non vi preoccupate. Mal di testa ed
emicranie sono le indicazioni principali del digiuno! Se soffrite di questi
disturbi abitualmente, sappiate che durante il digiuno sembreranno
accentuarsi, ma in seguito spariranno per molto tempo! Gisbert Bòlling, il
precursore del digiuno attivo in Francia (vedi p. 155), col quale ho
praticato un digiuno in escursione, prometteva ai suoi seguaci tanti mesi
senza mal di testa quanti sono i giorni di digiuno. Un digiuno di cinque
giorni vi farà guadagnare cinque mesi senza dolore!
Non abbiate paura

È la paura del malessere che provoca il malessere. Se siete convinti dei


benefici del digiuno, lo vivrete molto tranquillamente e non sarà qualche
piccolo calo durante la giornata a dissuadervi dal continuare. Fin dal
primo giorno, mantenete lo spirito e continuate, e arriverete senza
problemi all'inizio del pomeriggio. E se il vostro corpo reclama qualcosa
(una cosa da spizzicare, una stupidaggine a cui sicuramente lo avete
abituato), dategli un bicchiere d'acqua, si sazierà. Siate determinati. Bevete
regolarmente e ce la farete senza problemi! Il famoso e tanto temuto "calo
ipoglicemico" è rarissimo... Quando partite insieme a un gruppo di
digiunatori, la vostra "guida" ha sempre con sé un vasetto di miele o altro
per fare fronte a ogni malessere, ma non ha quasi mai l'occasione di
servirsene (e se temete di sentirvi male, una spruzzatina di rimedio di
emergenza - vedi pp. 86-87 - e tutto andrà per il meglio!).

Il peggio si supera

Un momento di cedimento può verificarsi soltanto il secondo o il terzo


giorno. È normale. Fino ad allora il vostro organismo ha attinto alle riserve
di quanto avete mangiato durante gli ultimi pasti. Poi la riserva si è
esaurita, e adesso deve andare a pescare un po' più in là... Nelle riserve di
grasso, ad esempio. Ma fin qui, niente di insormontabile. Per alcuni (e io
ho avuto questa fortuna) non si presenta nessun senso di "debolezza". Per
altri il "cambiamento di carburante" si manifesta con un brusco colpo di
stanchezza. Ma passa presto: una boccata d'aria o un bel bicchiere d'acqua,
un massaggio all'addome, una passeggiata di qualche minuto, oppure,
stendersi per terra a pancia sotto... o una spruzzatina di rimedio di
emergenza (vedi pp. 86-87) e si riparte. Se iniziate il digiuno con una
purga, il passaggio dal carburante "intestinale" al carburante di riserva
avviene più rapidamente e il vostro piccolo colpo di stanchezza, se deve
presentarsi, capiterà sicuramente il secondo giorno. Ma, sinceramente, in
un caso come nell'altro, non si crolla!

Respirate, ascoltate, sentite...


Tutti i dottori che hanno utilizzato il digiuno a fini terapeutici hanno
notato che, durante la cura, i sensi dei loro pazienti si erano fatti più acuti.
Olfatto e udito sono particolarmente interessati (per cui è consigliabile
stare lontani dai cibi cucinati o naturalmente profumati che più vi
piacciono!). Le persone che soffrono di ageusia, quelle che non sentono
più né odori, né sapori, avrebbero tutto l'interesse a tentare un digiuno:
risveglia le facoltà sensoriali "paralizzate"! Durante il digiuno i sensi si
affinano sempre, e alcuni terapeuti del secolo scorso (e del precedente)
consideravano questo miglioramento come una conseguenza del fatto che i
loro pazienti facevano a meno del cibo. La vista, ad esempio, migliora
notevolmente. Durante i digiuni lunghi, alcune persone che ci vedono male
(che si tratti di miopia, astigmatismo, ipermetropia o presbiopia) alla fine
possono fare a meno degli occhiali. L'udito, il tatto... tutti i sensi sono
svegli.

Voglie

Non sentirete la fame propriamente detta, ma la mancanza degli


stimolanti che consumate abitualmente. Per evitare i fastidi di uno
stomaco capriccioso, non lanciatevi nel digiuno senza prepararlo un
minimo. La durata della preparazione varia secondo la durata prevista del
digiuno, ma in ogni caso il giorno prima evitate la carne, le spezie, i
latticini, il tè, il caffè e il cioccolato... Normalmente questo dovrebbe
bastare a tenere il vostro stomaco tranquillo. E ovviamente, se fumate,
questo è il momento giusto per smettere!

Forse un po' di freddo e dolori dappertutto

Durante il digiuno, la circolazione superficiale è leggermente rallentata,


e questo spiega perché sarete un po' più freddolosi del solito. Non è grave:
mettetevi un altro maglione! Forse, i primi tempi, vi sentirete un po'
indolenziti, i muscoli vi faranno un po' male, come se aveste fatto un
esercizio fisico insolito, ma questi piccoli disturbi spariranno presto.

Dormite meno
La quantità di sonno necessaria all'organismo è proporzionale alla
quantità di cibo ingerita. Durante il digiuno, succede che si dorma meno
del solito senza però sentirsi stanchi, e ciò non deve preoccupare. Invece,
se soffrite di insonnia, ci sono buone probabilità che dopo il digiuno
dormiate meglio.

La testa: a volte fa male, ma funziona sempre meglio

Il digiuno migliora decisamente le facoltà intellettive. Ma prima di


constatarlo, forse passerete dei momenti in cui sentirete la testa pesante,
dolori, i pensieri annebbiati, la testa tra le nuvole... Quando il vostro corpo
avrà eliminato abbastanza tossine, ritroverete non solo una leggerezza che
avevate dimenticato da tanto, ma avrete pensieri e sensi più acuti. Sarete
anche stupiti della vostra fantasia e degli spunti creativi. Il digiuno sembra
"aprire" la mente. I problemi sembrano tutti facili da risolvere, e la
memoria dotata di un'efficacia moltiplicata. Penso che i velleitari, quelli
che hanno la fama di volere tutto senza mai procurarsene i mezzi,
dovrebbero provare il digiuno: ci si sente più sicuri di sé e, di fronte alla
novità, il passo si fa più facilmente.

La bocca impastata

Quando smettete di mangiare, il vostro organismo inizia l'eliminazione


di tutto ciò che lo intossica. Forse soffrirete di nausea o di mal di stomaco
(non necessariamente) per qualche ora, e soprattutto, avrete una
sensazione di "bocca impastata" e l'alito pesante. Ma passerà e, dopo il
digiuno, avrete la lingua più rosa di prima!

L'eliminazione attraverso la traspirazione

Durante il digiuno, l'eliminazione generale avviene anche attraverso la


pelle. Una traspirazione più abbondante del solito e leggermente
"maleodorante" all'inizio è del tutto normale. Anche le urine vi
sembreranno opache e con un odore sgradevole: il vostro corpo elimina le
tossine che lo intossicano attraverso ogni mezzo necessario. Tutti questi
cattivi odori e inconvenienti spariranno rapidamente. E, soprattutto, le
persone che "soffrono" di traspirazione eccessiva (e maleodorante!)
vedranno sicuramente dei miglioramenti coi digiuni (soprattutto se
decidono di non consumare il latte vaccino e i suoi derivati).

Lasciate in pace l'intestino

Un transito intestinale lento è spesso un'ossessione... Soprattutto le


donne, al giorno d'oggi e nella grande maggioranza, sembrano avere
problemi di costipazione. Durante il digiuno è molto probabile che
l'intestino, che finalmente ha l'occasione di riposarsi, si prenda il tempo
necessario per purificarsi, senza che andiate di corpo. Varia molto da una
persona all'altra, e in nessun caso deve diventare un'ossessione... Poiché
una cosa è certa: se il vostro transito era pigro, dopo il digiuno l'intestino
sarà più tonico, soprattutto se riprenderete un'alimentazione "normale"
più ricca di fibre. Potete provare anche l'idroterapia del colon per
migliorare il vostro transito intestinale più a lungo termine (vedi p. 20).

Il desiderio...

Nella maggior parte dei casi (ma ci sono sempre delle eccezioni), durante
il digiuno, la libido diminuisce, così come la fertilità. Ma è per riprendere
meglio dopo! E gli specialisti del digiuno, medici e naturopati, lo hanno
utilizzato spesso, e con successo, nei casi di impotenza maschile, di scarsa
libido nelle donne, o per risolvere dei casi di sterilità inspiegabile (qualche
decennio fa, si riteneva ingiustamente che potesse provocare la sterilità...
quando invece molte donne ritenute sterili sono rimaste incinte dopo un
digiuno...).
Un ciclo a riposo

Il digiuno agisce sul ciclo mestruale, determinando probabilmente un


ritardo di varie settimane rispetto alla data prevista. Bisogna comunque
considerare che siamo tutte diverse e che gli effetti cambiano da una
donna all'altra.

Più forza e resistenza

Per quanto possa sembrare strano, il digiuno che a volte provoca dei
"colpi di stanchezza" passeggeri, fa anche aumentare forza e resistenza.
L'organismo, che non deve più concentrare la maggior parte della propria
energia nella digestione e nell'assimilazione di ciò che ingeriamo nel corso
della giornata, può mettere quest'energia al servizio degli sforzi fisici che
gli sono richiesti. Chiaramente, questo è vero per i digiuni brevi. Nelle cure
terapeutiche è invece consigliato economizzare l'energia, limitando gli
sforzi fisici. I numerosi studi sul digiuno dimostrano che la forza continua
ad aumentare nel corso dei primi 20 giorni del digiuno...

Fermarsi gradualmente

Non si passa dal niente al tutto da un giorno all'altro. Valutate che ci


vuole all'incirca lo stesso numero di giorni di preparazione e di ripresa, di
quelli del digiuno, per una completa riuscita. La prima volta che ho
digiunato, mi ero prefissa cinque giorni di digiuno. Il sesto giorno ho
bevuto un po' di succo di frutta a mezzogiorno, mentre la sera ho mangiato
una mela e un po' di insalata. Poi, poco per volta, ho reinserito nel menù
tutti gli alimenti che consumo abitualmente.

Una volta che avrete gustato il digiuno...


La prima volta che abbiamo digiunato, io e il mio compagno, eravamo
fieri di avercela fatta, e ci divertiva molto l'idea che alla fine uscivamo
vittoriosi da un'avventura così facile. I nostri amici, che ci avevano presi
per matti, hanno dovuto riconoscere che non avevamo avuto nessun
problema e che "non era la morte"! Stavamo bene mentalmente e
fisicamente, pronti a riprendere le nostre attività con maggiore
entusiasmo. Ci sentivamo allo stesso tempo puliti e rigenerati.

Un'esperienza da ripetere

Fin da quando eravate piccoli, vi è stato ripetuto che bisogna mangiare


per essere forti, per crescere, per essere intelligenti e sani... Allora,
sebbene siate convinti che il digiuno faccia bene alla salute, non è facile
mettere una croce su tutto ciò che vi è stato ribadito per anni. E se sveniste
davvero? E se vi ammalaste? Potete avere dei dubbi, il che rende a volte lo
sforzo più difficile. Ma una volta fatto il primo digiuno, quando chi vi
circonda avrà visto che non solo siete ancora in vita, ma in più, in perfetta
salute, di un umore migliore, più efficienti e in forma di prima, potrete
ripetere l'esperienza con maggiore facilità e chissà, forse come noi, avrete
convinto degli irriducibili della sovralimentazione.

Riprendere un'alimentazione sana ed equilibrata

Se il digiuno è senza dubbio il modo migliore per depurare l'organismo,


esso tuttavia non basta a risolvere tutti i problemi. Certo, siamo fatti per
digiunare, ma innanzitutto siamo stati fatti per mangiare. Sarà dunque
necessario trovare un regime alimentare "intelligente" da seguire tra due
digiuni. Siamo tutti diversi, e ciò che va bene per alcuni non è detto che sia
la panacea anche per gli altri. Tuttavia, al giorno d'oggi, si sa che alcune
diete si sono dimostrate efficaci a prevenire molte malattie e persino a
curarle.

LA DIETA DEL DOTTOR SEIGNALET

Voglio rendere omaggio al dottor Seignalet che per anni ha lavorato alla
sperimentazione della sua dieta "ancestrale", che a grandi linee si può
riassumere così: eliminazione dei latticini e dei cereali modificati rispetto
alle specie originarie (grano, orzo, avena...); assunzione di alimenti crudi o
cotti a bassa temperatura. Il dottor Seignalet ha sperimentato questa dieta
con successo su molte patologie croniche spesso ritenute incurabili. È
chiaro, può essere adatta a tutti e non essere riservata ai "malati".
Guardiamo le cose in faccia: quando le pubblicità incitano
quotidianamente i bambini a consumare dolci e latticini dicendo che
"fanno bene alla salute", ma questo è da vedere, sarà il caso di reagire. Ma
dobbiamo lottare tutto il giorno? Dobbiamo privarci dei cibi che ci fanno
venire l'acquolina? Il digiuno ha il grande vantaggio di "rimettere"
l'orologio dell'organismo. A costo di cambiare radicalmente
comportamento alimentare, pratichiamo dei digiuni periodici che possono
aiutarci a non "intossicarci" senza fine e lasciano a riposo l'organismo per
un po'... In conclusione, ricordatevi che l'organismo ha bisogno di più
frutta e verdura fresche e di "pause" regolari: vi sentirete sicuramente
molto meglio!

Da sapere prima del digiuno

Non forzatevi! Se non siete sicuri di resistere al "richiamo del cibo" o se


avete paura, non è il momento di digiunare. Ma potete iniziare
lentamente, facendo delle prove. Non pensate che i dottori dediti al
digiuno lo siano stati fin dai tempi dell'università. La maggior parte di loro
ha scoperto i benefici del digiuno spesso per puro caso (pazienti sui quali
si è smesso di accanirsi, che si pensava sarebbero morti di fame e di
consunzione, che invece hanno ritrovato la salute!). Medici curiosi si sono
poi interessati al digiuno dopo aver letto le testimonianze dei loro colleghi.
D'altronde alcuni non medici, "salvati" da questa pratica - mentre la
Medicina ufficiale li aveva condannati - sono stati quelli che maggiormente
si sono accaniti nella difesa del digiuno, che ritenevano giustamente la loro
"salvezza". Il dottor Bertholet, che ha fatto digiunare migliaia di persone,
all'inizio della carriera era convinto che "il malato deve essere fortificato a
ogni costo con cibo sano e abbondante". È dopo anni di pratica medica e in
seguito alla lettura degli scritti del dottor Dewey che le convinzioni del
dottor Bertholet hanno iniziato a vacillare. E non ha iniziato a fare lunghi
digiuni dall'oggi al domani... Ha fatto degli esperimenti su se stesso: ha
iniziato eliminando la colazione, pasto che invece fino a quel momento gli
sembrava fondamentale, per non dire indispensabile! E si stupì molto
degli effetti di questa variazione nel suo regime alimentare: dopo qualche
giorno, lui che aveva dei disturbi della digestione e l'artrite, si sentiva
molto meglio. Poi ha provato per un giorno intero, poi per due... Con dei
risultati tanto convincenti da farlo diventare un adepto e un ardente
difensore della pratica del digiuno, che ha diffuso quanto più ha potuto.

Mi dispiace che non tutti i dottori abbiano (anzi) una simile curiosità. Al
contrario, molti di loro non esiterebbero a mettere in guardia dal digiuno i
propri pazienti, ma provare, anche una sola volta, farebbe forse cambiare
loro idea... Sarebbe il caso che i dottori rimettessero in discussione le loro
idee preconcette, che spesso gli sono state inculcate, che fossero allo stesso
tempo aperti e curiosi verso le cose che non conoscono, che non capiscono
(poiché le spiegazioni plausibili non collimano con quanto gli è stato
insegnato nel corso di lunghi anni di studio...) o che non padroneggiano
completamente.

Le indicazioni

Dato che in questa sede non si trattano i digiuni terapeutici (che possono
essere prescritti nel caso di malattie molto gravi, ma sempre sotto
controllo medico), le indicazioni saranno poche, ma sicuramente
sufficienti per farvi venire la voglia di provare questo rimedio ancestrale.
Con questo tipo di cura riacquisterete una bella cera, vi libererete di
qualche segno di invecchiamento (rughe, macchie...), guadagnerete forza
fisica, resistenza alla fatica e alle infezioni, sarete di un umore migliore,
ritroverete la vitalità, e perderete anche un po' di rotondità (soprattutto se
approfittate del digiuno per migliorare le vostre abitudini alimentari). In
poche parole vi sentirete meglio con voi stessi! Tra i benefici che si
possono trarre dal digiuno, anche se breve, ecco i più importanti: -
innalzamento delle difese immunitarie (l'organismo, purificato, è più
protetto dalle aggressioni esterne di virus e batteri); - abbassamento della
temperatura corporea (quando avete la febbre, il vostro organismo non è
più in grado di assimilare il nutrimento che potreste fornirgli: meglio
lasciargli tutta l'energia per vincere la malattia, e accontentarsi di bere
dell'acqua); - sollievo da mal di testa ed emicrania; - attenuazione dei
dolori articolari; - scomparsa della tosse nell'arco di 24-72 ore, secondo i
casi; - miglioramento della digestione, arresto della diarrea; - eliminazione
del raffreddore: saltando da uno a tre pasti, raramente di più, il
raffreddore sparirà. Nessuna medicina può fare altrettanto!
- scomparsa dei dolori acuti: il mal di denti ne è l'esempio perfetto. Se
digiunate, si calmerà molto in fretta, e potrete aspettare il vostro
appuntamento dal dentista senza contorcervi per terra; - per smettere di
fumare: la maggior parte delle persone ha meno difficoltà a fare a meno
del tabacco, se fa a meno anche del cibo!

- sicuramente ci si sente meglio, più leggeri, più sereni, più vivaci. Ma


per capirlo davvero, bisogna provare; - ultimo punto: sarete molto fieri di
voi (cosa da non sottovalutare!). Se avete bisogno di provare a voi stessi
che siete coraggiosi, questo è il momento!
DA SAPERE PRIMA DEL DIGIUNO

La preparazione al digiuno

Ci siamo, avete deciso il giorno e la durata del vostro digiuno. Adesso la


preparazione deve essere doppia: vi dovete mettere nella giusta
condizione, sia psicologica che fisica. Se siete convinti che non potrà farvi
che bene, la preparazione psicologica sarà molto semplice. Fissate un
giorno di partenza e uno di arrivo (ma anche semplicemente un giorno di
digiuno), facendo attenzione che il periodo non cada in mezzo a feste
familiari o ad altri banchetti sociali... Se siete molto sicuri di voi,
annunciate a tutti che non mangerete per uno, tre o cinque giorni e che
non è il caso che vi invitino a quelle occasioni. Ma potete anche evitare
coloro che rischiano di scoraggiarvi ancor prima di cominciare e non dire
niente a nessuno (è quanto consigliano di solito gli organizzatori degli
stage) per non essere costretti a subire osservazioni e critiche di ogni
genere.

A questa predisposizione psicologica si aggiunge la preparazione fisica.


Potete anche iniziare il digiuno bruscamente, dall'oggi al domani, senza
avere prima cambiato le vostre abitudini, ma se volete che tutto vada per il
meglio, optate per un'eliminazione progressiva degli alimenti! Secondo la
durata del digiuno, dovreste eliminare gradualmente alcuni alimenti e
reintrodurli con la stessa gradualità alla fine. Ci si prepara in modo diverso
per un giorno o una settimana di digiuno, a casa o in escursione...
Troverete tutti i dettagli nel capitolo seguente.

Qui non parlerò del digiuno terapeutico che alcune persone affette da
malattie gravi e/o croniche praticano in alcune cliniche in Germania, in
Italia, in Svizzera, in America o in Spagna (vedi gli indirizzi in appendice).
Non voglio nemmeno citare le cure destinate a tutti coloro che "hanno i
mezzi" per permettersi un soggiorno in un centro dove li coccoleranno
mentre bevono tisane o brodi. Queste pratiche esistono per il bene di tutti
quelli che possono permetterselo e si rivelano anche risolutive, ma non è
l'argomento di questo libro. Voglio parlare di digiuni finalizzati a farvi
sentire più "leggeri", fisicamente e moralmente, e più efficienti nelle vostre
attività creative, di concentrazione o di apprendimento!
Scegliere il proprio digiuno

Esistono degli adepti del digiuno a riposo, quelli che credono soltanto
nel digiuno attivo (quello in cui si è fisicamente attivi), i puristi, che
credono che il digiuno sia efficace solo se praticato con l'acqua distillata,
quelli che preferiscono la formula "modificata" del digiuno Buchinger (con
tisane, un po' di succo di frutta e di minestrone)... Come scegliere tra tutte
queste possibilità? È semplice, basta scegliere quella che vi sembra più
facile. Se siete persone che non sanno fare le cose a metà, digiunerete a
sola acqua fin dalla prima volta e forse inizierete con una settimana intera.
Se siete di natura più "moderata", inizierete con un digiuno di tipo
Buchinger per tre giorni e poi aumenterete la durata le volte successive.
Potreste anche provare le varie formule. Siete liberi: a voi la scelta!
L'importante è che ogni volta vi atteniate a quanto avete deciso.

Siate moderati

Perché sia giusta e perfettamente efficace, secondo il dottor Dewey (il


quale ha dedicato la propria vita al digiuno di cui ha dato conto in opere
scritte da lui stesso), la cura del digiuno deve durare fino al ritorno della
fame fisiologica... Ovvero qualche decina di giorni. La fame, quella vera,
nei paesi occidentali non la conosciamo più (e non ci dobbiamo lamentare,
anche se la sovralimentazione ci sta uccidendo lentamente!). Va da sé che
un lungo digiuno, di varie settimane, nella nostra epoca tormentata dalla
"mancanza di tempo", si rivolge a un numero di persone molto ristretto,
tanto più che è seguito da un lungo periodo di riadattamento alimentare e
richiede una supervisione medica: niente vita familiare o sociale, sembra
difficile riuscirci, a meno che non si tratti di curare una malattia cronica
invalidante e/o mortale e, in questo caso, è meglio affidare la propria
salute a uno specialista e praticare un digiuno sotto il controllo di un
medico.

I digiuni brevi possono essere praticati a casa senza rischi e senza


interrompere le attività quotidiane, o durante delle brevi vacanze
dinamiche. Eh sì: si può digiunare lavorando, mantenendo un'attività
fisica assolutamente normale; ve lo garantisco, perché lo faccio
regolarmente!

Cosa si mangia, esattamente?

Bene, non si mangia niente, per quanto strano possa sembrare! In alcuni
tipi di digiuno, come quello modificato di tipo "Buchinger", si beve un po'
di succo di frutta, tisane, brodo... Ma nel digiuno semplice, ci si accontenta
dell'acqua. E i puristi (che troviamo in alcuni paesi dell'Est dove il digiuno
viene utilizzato come una vera e propria terapia con risultati
sorprendenti!), bevono solo acqua distillata! Io mi accontento di bere
liquidi che non apportano alcuna caloria. Nella "dieta Buchinger", molto
utilizzata negli stage di digiuno in escursione, generalmente i partecipanti
bevono un po' di succo di frutta al mattino (se vogliono). Questo apporto
energetico implica ovviamente una reazione di assimilazione, anche se
minima, da parte dell'organismo. Io preferisco evitare, ma se può
rassicurare, soprattutto la prima volta, il risultato non cambia molto.

Solo acqua?

Durante il digiuno, se volete osservarlo strettamente, bevete solo acqua,


meglio se distillata o osmotizzata, o comunque a basso contenuto di
minerali. Se siete "debuttanti" potete non costringervi a tale rigore e
approfittare dei benefici delle tisane e dei loro diversi gusti per "reggere il
colpo" ancora più facilmente e non stancarvi dell'acqua. In ogni caso,
evitate tutto ciò che è "solido". La regola è di non spizzicare qualsiasi cosa
(altrimenti non è più un digiuno!) per tutto il periodo che avete deciso di
digiunare (la sfida non avrebbe più senso). Se masticate, l'apparato
digerente si mette in moto! L'astinenza dal cibo acquista un senso se
questa macchina complessa viene lasciata in pace.
Ma attenzione: niente tè e niente caffè, nemmeno il tè verde. Durante il
digiuno la sensibilità dell'organismo alle sostanze eccitanti si decuplica!

Riposo obbligatorio?

Non serve sapere bene la matematica per capire che più sforzi si
richiedono all'organismo, più bisogna attingere alle riserve. Per questo
motivo, i digiuni lunghi, quelli che vengono condotti sotto controllo
medico, necessitano di riposo. Le emozioni forti, il freddo, gli sforzi fisici
sono degli "sprechi" di energia nel corso dei digiuni terapeutici. Ma
quando si tratta di smettere di mangiare per qualche giorno, l'organismo
dispone di riserve sufficienti perché non dobbiate cambiare nulla nelle
vostre abitudini di vita (se non di tenervi il più possibile alla larga dalle
tentazioni alimentari!). Invece, forza e resistenza aumenteranno.
D'altronde, molti sportivi di alto livello conoscono questo effetto del
digiuno e non esitano a smettere di mangiare per vari giorni per
aumentare la propria resistenza e le forze prima di una gara! I digiuni
rientrano nel quadro della preparazione atletica.

La ripresa dell'alimentazione

Più il digiuno è stato lungo, più dovrà essere graduale la ripresa di un


regime alimentare "completo", fino agli ingredienti di origine animale che
vanno introdotti per ultimi. Il primo giorno, dopo un digiuno di varie
settimane, un succo d'arancia, d'uva o d'ananas, una minestra di verdure
sono assolutamente indicati, con mezzo bicchiere d'acqua ogni ora o due
per cominciare. Tutto ciò avviene sotto controllo medico. Per i digiuni
brevi fatti in casa, il principio è lo stesso: dopo il digiuno bisogna
riprendere lentamente un'alimentazione normale. Bisogna evitare di
avventarsi su una tavoletta di cioccolata o su una bistecca di manzo,
perché si rischia un bel mal di pancia. Dopo vari giorni di astinenza, si
riprende con una dieta unicamente a base di frutta, per poi aggiungere la
verdura quello seguente, allo scopo di conservare tutti i benefici del
digiuno. È anche necessario continuare a bere acqua in abbondanza,
soprattutto prima dei pasti. Col digiuno non si perde l'appetito, ma dopo si
può ricadere nella golosità! Bevendo un po' d'acqua prima dei pasti,
potrete calmare lo stomaco! Ed è anche il momento di prendere una sana
abitudine: masticare a lungo il cibo prima di deglutirlo. Non solo
mangerete meno, ma digerirete meglio.
PER QUANTO TEMPO E COME DIGIUNARE?
CONSIGLI PRATICI
Il vero digiuno, vi diranno i "puristi", è un'astinenza totale dal cibo (è
consentita solo l'acqua) fino al ritorno della fame fisiologica. Questa
sensazione non ha nulla a che vedere con lo stomaco che protesta quando
aspettate un ospite per pranzo. Ci vogliono in media 40 giorni perché la
fame, la fame "vera", torni.

Se volete fare un digiuno per sentirvi più leggeri, per depurare


l'organismo e sentirvi meglio, optate per la facilità, semplicemente!
Praticate piuttosto dei digiuni periodici: un giorno a settimana, tre giorni
al mese, cinque giorni ogni tre mesi, o 1-2 settimane l'anno... Scegliendo
questi digiuni regolari, ma "facili", potrete continuare le vostre attività
digiunando, e ai "duri e puri" del digiuno, potrete rispondere che quella
"formula" non è nata ieri: praticare uno o due giorni di digiuno durante la
settimana era una pratica diffusa fin dai tempi di san Luca (lo scrive nel
Vangelo!).

Un giorno a settimana, il digiuno settimanale

Questa formula ha di buono che è più facile da accettare


psicologicamente rispetto a un'astinenza più lunga (e più semplice da far
accettare a chi ci circonda). Se l'idea di digiunare vi è sembrata finora
impossibile da praticare, vi sarà più facile immaginare un giorno senza
mangiare, per iniziare! E vedrete che già dalla prima volta ci saranno dei
miglioramenti (e si è già fieri di essere riusciti!). Ma ovviamente non ci si
deve aspettare una metamorfosi!

Ciò che è meno interessante in questo tipo di pratica, è il fatto che non si
vedano effetti clamorosi dal primo digiuno, anche se ci si sente più leggeri.
Ci sono dunque prò e contro. Una volta che si è fatto un digiuno più lungo,
è un buon metodo per mantenerne gli effetti.

Come fare? Scegliete un giorno della settimana che vi sembra più pratico
rispetto alle vostre occupazioni familiari, sociali e professionali. E ogni
settimana, almeno per due o tre mesi, fate un digiuno di 24 ore: dalla sera
alla sera del giorno dopo.

- Il giorno prima del digiuno, iniziate con la solita colazione, evitando se


possibile i latticini. A pranzo mangiate normalmente. Cercate di bere più
del solito. A cena una zuppa di verdure (evitando di condirla con la crema
di latte o con il burro, un filo d'olio d'oliva andrà benissimo!).

- Il giorno del digiuno, appena svegli, bevete un bel bicchiere d'acqua,


poi preparatevi una tisana di timo e limone, di salvia o di rosmarino, a
vostra scelta, per mettervi in moto. Durante la giornata bevete acqua o
preparate una bottiglia di tisana da bere calda, tiepida o fredda nel corso
della giornata. Potete metterci un po' di asperula odorata (che le dà un
buon sapore e rilassa), delle foglie di ribes, di regina dei prati, dei semi di
finocchio, delle foglie di pruno o di mirtillo... Preparate una miscela di
tutte le piante secche e mettetene una piccola manciata in un litro d'acqua
che sta per bollire. Per la preparazione usate sempre una pentola smaltata
(evitate il contatto diretto delle erbe con il metallo). Lasciate in infusione
con il coperchio per un quarto d'ora. Poi filtrate. L'ideale sarebbe mettere
questa tisana in una bottiglia per la giornata. In questo modo arriverete a
sera senza difficoltà. Sarà il momento di ricominciare con cautela: un
brodo di verdure ed erbe di stagione (cipolla, aglio, foglie di rafano, gambi
di ravanello, ortica, porri). Evitate il sale...

- Dalla mattina del giorno dopo, potete ripristinare il vostro regime


alimentare abituale, evitando assolutamente i latticini.

La cura mensile

Se non sapete dove "infilare" un giorno di digiuno nella vostra settimana,


forse sarà più facile trovare tre giorni di seguito ogni mese o due.

Una volta scelta la formula dei tre giorni di fila, come procedere?

- A partire da due giorni prima eliminate latticini e carne dalla vostra


alimentazione. Se dovete mangiare alimenti di origine animale, scegliete il
pesce. Evitate gli eccitanti (tè, caffè, cioccolato, spezie) e i prodotti raffinati
(farina bianca, zucchero bianco...). Mangiate anche prugne o fichi,
preventivamente lasciati a bagno per una notte, per attivare il transito
intestinale. Iniziate ad aumentare il consumo di acqua tra i pasti.

- Il giorno prima accontentatevi, se ci riuscite, di frutta e di verdura


leggermente condita con oli vegetali di prima spremitura a freddo. Non
mangiate mai la frutta cruda insieme al resto (frutta e verdura cotta):
mangiatela tre ore dopo o un'ora e mezza prima degli altri alimenti. Tutte
le mattine aggiungete a questa dieta qualche prugna o fico reidratati e dei
semi di lino: mettete due o tre prugne e un cucchiaio da minestra di semi
di lino a bagno in un bicchiere d'acqua.

- Dal primo giorno di digiuno seguite i consigli del digiuno settimanale,


bevendo acqua o tisana, fino alla fine del terzo giorno, quando berrete un
brodo. Se pensate di non riuscire a seguire un regime così stretto, scegliete
l'opzione del "digiuno modificato": una tisana al mattino, 20 ci di succo di
frutta (biologico!) diluito in due litri d'acqua, da bere nel corso della
giornata, e un brodo tutte le sere. Poi, che seguiate un digiuno a base di
acqua o modificato, potete scegliere se aggiungere la "purga". Con essa
l'apparato digerente si svuota ed entrate nel periodo di digiuno più
rapidamente. In questo caso, scegliete tra il cloruro di magnesio o il solfato
di sodio (disponibili in bustine in farmacia). Diluite una bustina in acqua
tiepida e bevete. Sappiate che queste bevande hanno un sapore disgustoso.
Ma gli effetti non si faranno attendere: il vostro intestino si libererà nelle
ore seguenti.

- L'ultimo giorno di digiuno preparate la colazione per l'indomani: due o


tre fichi, prugne o albicocche secche e un cucchiaio di semi di lino (si
trovano facilmente nei negozi di prodotti biologici e facilitano la ripresa
del transito intestinale) immersi in un bicchiere d'acqua.

- A colazione del primo giorno della ripresa masticate lentamente i semi


di lino e la frutta reidratata. Nel corso della giornata mangiate soltanto
alimenti vegetali (frutta, verdura, cereali, legumi), distanziando sempre
l'assunzione della frutta cruda da quella degli altri alimenti.

- Reintroducete progressivamente gli alimenti della vostra dieta


abituale, nel corso di tre giorni, lasciando per ultimi gli eccitanti, la carne
rossa e i latticini. Continuate a bere molto nel corso della giornata per
mantenere i benefici del digiuno il più a lungo possibile.

La cura trimestrale o semestrale


Un'altra formula consiste nel fissare cinque giorni della vostra agenda,
due volte l'anno, in primavera o in autunno (o a qualsiasi cambio di
stagione in cui potete permettervelo). Procedete come per il digiuno di tre
giorni, ma provate, già da cinque giorni prima, a fare a meno degli
eccitanti a bere più acqua, a diminuire il consumo di alimenti di origine
animale. Per la ripresa, fate lo stesso, ritornando gradualmente nel corso
di cinque giorni a un'alimentazione normale. Soprattutto continuate ad
assumere la frutta secca rinvenuta e i semi di lino, affinché la fine del
digiuno sia l'occasione per ritrovare un transito intestinale perfettamente
regolare (soprattutto se normalmente avete l'intestino pigro).

La cura annuale

Generalmente, è il caso di prendersi una settimana di vacanza per una


cura di sei o sette giorni di digiuno. La cosa più gradevole, e anche la più
facile, sarà scegliere uno stage specializzato, che vi proponga allo stesso
tempo una cura di digiuno e di escursione, o il digiuno associato a
massaggi, ad attività varie... Soprattutto le prime volte, per resistere così
tanto, è meglio essere "inquadrati" da specialisti. È anche il momento di
occuparvi di voi stessi, di vedere le cose con distacco... Sia chiaro, la
grande differenza con le formule precedenti, è l'investimento finanziario
che questa implica. Quando digiunate uno o più giorni a casa, mantenendo
le vostre attività abituali, non solo non vi costa nulla, ma fate economia (di
tempo e denaro!). Quando andate a digiunare all'interno di uno stage
organizzato, non è gratis... Le tariffe, tuttavia, sono accessibili e tutte le
presentazioni degli specialisti, le attività o le guide che vi portano in
escursione devono essere remunerate. Anche se esperti in digiuno, durante
l'anno non vivono d'aria!

Digiuno terapeutico

Se digiunate per guarire una malattia, fatelo sotto controllo medico, in


clinica. In questo momento, in Francia è impossibile, ma in Europa
esistono varie possibilità (vedi il capitolo "Indirizzi utili").
COME ACCOMPAGNARE IL DIGIUNO E
RISOLVERE TUTTI I PICCOLI INCONVENIENTI
Qualche piccolo disturbo potrebbe rovinarvi il piacere del digiuno.
Sappiatelo prevenire o risolvere prontamente, così non avrà influenza sulle
vostre buone intenzioni!

Risolvere tutti i piccoli inconvenienti

Non tutti hanno gli stessi disturbi durante il digiuno. Normalmente, se


siete in buona salute, tutto procede per il meglio e non dovreste avere
problemi. I doloretti e le sensazioni spiacevoli che potreste provare sono
strettamente legati all'eliminazione delle tossine. Dovrete dunque bere
molto per attivare l'eliminazione naturale. E se ciò non bastasse, ci sono
delle soluzioni.

Avete freddo quando tutti hanno caldo

È perfettamente normale sentire freddo durante il digiuno e non è un


problema: basta coprirsi e tutto si risolverà. Preparate una borsa
dell'acqua calda, anche se è estate, l'essenziale è che stiate bene. Se fate
uno stage di digiuno in escursione, portatevi uno scialle che potete mettere
e togliere all'occorrenza, è molto comodo per le serate in compagnia!
Potete farvi anche delle tisane molto calde, chiaramente senza zuccherarle!
Tiglio, camomilla o verbena, erbe calmanti per la sera, timo o rosmarino al
mattino per una sferzata di energia (vedi il capitolo "Le erbe del digiuno").

Vi sentite stanchi

È raro, ma può capitare il primo o il secondo giorno. In realtà, è l'inizio


che presenta qualche difficoltà. Il vostro organismo è abituato a faticare
con glucosio immediatamente disponibile (e con la caffeina e la teina della
colazione!) per iniziare la giornata. Ora deve andare un po' più lontano per
attingere alle riserve. Camminate all'aria aperta, respirate, vedrete che
l'effetto "starter" si farà sentire presto. Se nel corso della giornata doveste
avere un calo, spalancate le finestre e fate un po' di movimento; dovrebbe
passare in fretta. Se siete in escursione e la stanchezza non passa, uno
spruzzo di rimedio di emergenza risolverà tutto (è anche detto Rescue o
rimedio ai cinque fiori: è un elisir creato dal dottor Edward Bach che aiuta
a superare i momenti difficili, sia fisici che psicologici: vedi riquadro
seguente).

RESCUE E I FIORI DI BACH

Il metodo di rimedi floreali messo a punto dal dottor Bach all'inizio del
secolo si trova a metà strada tra la fitoterapia e l'omeopatia. I rimedi
floreali sono infusioni di piante molto diluite e stabilizzate nell'alcol. Il
dottor Edward Bach ha creato questo metodo di cura con 39 rimedi, in
maggioranza estratti dai fiori, da cui il nome "Fiori di Bach". Il dottor Bach
era convinto che la maggior parte delle malattie derivasse da uno
squilibrio emotivo e che bastasse correggerlo per ritrovare la salute. Al
giorno d'oggi questo metodo ha sempre più seguaci e sembra dare buoni
risultati.

Fatto su misura

Per sapere quali rimedi fanno di più al caso vostro, dovete analizzare i
vostri sentimenti. Se siete gelosi, impulsivi, timidi, se non avete fiducia in
voi stessi o, invece, siete sicuri di tutto, vi si adatterà un rimedio piuttosto
che un'altro. Spesso le caratteristiche emotive sono complesse e
corrispondono a più rimedi: in questo caso, basterà fare una miscela.

Trovate i vostri fiori

Per capire quali rimedi vi corrispondono di più, la cosa più facile è


servirsi di una guida. I vari laboratori che producono le essenze di solito
mettono a disposizione dei clienti una documentazione. Esistono anche
delle guide, come quella di Paul Ferris per le Éditions Marabout, molto
utili per trovare i rimedi più adatti in funzione di ogni persona e di ogni
personalità.

In pratica
È sufficiente prendere due o tre gocce di rimedio tre o quattro volte al
giorno. Potete diluirle in acqua, nel succo di frutta o assumerle pure. I
famosi rimedi oggi si possono acquistare nei negozi di prodotti naturali,
per corrispondenza o in alcune farmacie.

In caso di emergenza

Il dottor Bach ha messo a punto un rimedio composto di cinque fiori


chiamato, secondo la marca, "Rescue Remedy" o "Rimedio ai cinque fiori",
"Help", "Complesso di emergenza"... È il rimedio di emergenza per
eccellenza per tutte le emozioni violente e per gli shock, emotivi o fisici.
Questo rimedio può essere anche applicato esternamente ed esiste sotto
forma di crema. Può rivelarsi di grande aiuto se "crollate" durante il
digiuno!

Vi fa male la testa

È un sintomo del fatto che il vostro organismo sta veramente eliminando


le tossine. Di solito, quando si ha mal di testa durante il digiuno, come
anche se abbiamo dormito male, digerito male o in alcuni momenti del
ciclo per le donne... si dice: "Eh no, ecco di nuovo il mal di testa!". Ma
rassicuratevi: durante il digiuno, il mal di testa compare raramente per più
di due giorni, e soprattutto, è un male liberatorio. Perché se avete spesso
emicrania o mal di testa, il digiuno ve ne libererà per molto tempo. Se
durante il digiuno vi fa veramente male, non esitate a farvi una tazza di
camomilla e massaggiatevi le tempie con un olio essenziale di lavanda
officinale (lavandula angustifolia).

Avete dolori, crampi, mal di schiena

L'eliminazione delle tossine può impedire, ad alcuni, la mobilità. Si


hanno dolori dappertutto, crampi ai polpacci, ci si sente tutti acciaccati...
Ma, anche stavolta, è tutto assolutamente passeggero! Fatevi un infuso con
le sommità di regina dei prati, foglie di ribes, di rovo o di mirtillo per
attivare l'eliminazione delle tossine. La regina dei prati contiene la
molecola base dell'aspirina e vi farà molto bene. La sera, mettete un pezzo
di sapone di Marsiglia in fondo al letto (o strofinatelo sulle lenzuola) per
non soffrire di crampi (questo "trucco, può sembrare strano, dà risultati
straordinari!). Massaggiatevi le gambe con un olio per massaggi all'arnica,
olio egiziano o anche un olio vegetale a cui avrete aggiunto un po' di Élixir
du Suédois.

L'ÉLIXIR DU SUÉDOIS

Più di 300 anni fa un medico svedese, il dottor Samst, morì a 103 anni,
non di vecchiaia... ma cadendo da cavallo! Il suo segreto (e quello di tutta
la sua famiglia, eccezionalmente longeva) era un elisir che da allora viene
comunemente usato per tenersi in forma.

L'Élixir du Suédois è composto da decine di piante, tutte note per le loro


proprietà disintossicanti, digestive e stimolanti. Le radici di genziana, di
angelica, di cardone e di curcuma hanno proprietà diuretiche, digestive,
colagoghe (stimolano la bile) e cloretiche (stimolano il fegato). Tutti sanno
che una buona eliminazione dei residui tossici è sinonimo di buona salute.
Altre piante completano la ricetta: la mirra, astringente e disinfettante; lo
zafferano, sedativo e afrodisiaco; l'aloe, cicatrizzante e lassativa; il
rabarbaro, antireumatico, fortificante e lassativo... Tutte queste piante
macerano in acquavite a 40° per 14 giorni al sole. Si tratta insomma di una
formula quasi miracolosa utilizzata come cura, con un dosaggio di uno o
due cucchiai da minestra al giorno o di tanto in tanto, quando ci si sente
fiacchi o si è digerito male. Per uso esterno, viene utilizzato sotto forma di
compresse in caso di piccole piaghe, ematomi, emorroidi, e mescolato a un
olio vegetale per massaggi in caso di dolori durante il digiuno o quando ci
si sente indolenziti o si hanno dolori reumatici. Durante il digiuno, è
meglio evitare di assumere l'Élixir du Suédois per via orale.

Avete la nausea o vomitate

Può succedere che l'acqua vi disgusti, che abbiate la nausea. Provate a


calmarla con una tisana alla menta, ai semi di finocchio o alla melissa.
Potete anche aggiungere all'acqua qualche goccia di succo di limone.
Massaggiatevi l'addome e il plesso solare con una miscela di 10 cl di olio
vegetale a cui avrete aggiunto 50 gocce di olio essenziale di origano verde,
di menta piperita o di basilico. Non dimenticate di prendere anche un po'
d'aria, di respirare profondamente e di rilassarvi.
Avete mal di stomaco

Il vostro stomaco è abituato a essere alimentato molto regolarmente


durante la giornata. Forse non ha capito bene che per uno o più giorni si
sarebbe trovato disoccupato... Secerne succhi gastrici anche se è inutile...
Inizia però a rigenerarsi. Offritegli qualche massaggio per rilassarsi e una
tisana di piantaggine per i suoi effetti addolcenti!

Palpitazioni...

I primi giorni di digiuno il cuore tende a battere più velocemente.


Bevendo molto e non mangiando, fate abbassare in modo naturale la
pressione arteriosa. Se fate movimenti bruschi o vi alzate di scatto (cose
che è meglio evitare), potreste avere un senso di stordimento e anche delle
palpitazioni. Restare calmi e muoversi lentamente sono due regole base
per evitare problemi di questo tipo. Potete anche farvi un infuso di
biancospino, molto efficace per non avere problemi di ritmo cardiaco e per
i suoi effetti calmanti in generale.

Avete fame

È proprio ciò che pensate... È il vostro stomaco che gorgoglia... Ma non è


altro che la voglia di mangiare, il condizionamento del vostro organismo
abituato a ricevere il cibo regolarmente. Di solito passa subito, soprattutto
se siete risoluti. Bevete un bicchiere d'acqua, massaggiatevi l'addome, dite
al vostro stomaco che non lo avete dimenticato e che il trattamento
disintossicante è solamente temporaneo.

Avete l'alito pesante

È normale! Chiaramente, se continuate le vostre attività quotidiane, se


siete a stretto contatto con i vostri amici, con la famiglia e con i colleghi
d'ufficio, è seccante. Non masticate il chewing-gum! Bevete invece delle
tisane di piante aromatiche (timo, rosmarino, salvia, maggiorana, basilico,
finocchio, menta...), che hanno un buon sapore e vi faranno eliminare il
cattivo odore. Concedetevi anche un dentifricio all'argilla aromatizzato al
limone, al timo o alla salvia e lavatevi i denti tutte le volte che volete,
nell'arco della giornata.

Il sudore ha un odore forte

Strofinatevi uno spicchio di limone sotto le braccia e non esitate a fare la


doccia spesso. Questo inconveniente passa presto, soprattutto se siete ben
preparati. Succede specialmente se non sono stati eliminati
progressivamente gli alimenti di origine animale prima di cominciare il
digiuno.

Avete i brufoli e i capelli grassi...

Anche la pelle e il cuoio capelluto approfittano di questa buona


occasione per fare un po' di pulizia. Non temete, quando riprenderete
un'alimentazione normale, tutto tornerà a posto (e sicuramente molto
meglio di prima!). Nel frattempo lavatevi i capelli con uno shampoo
delicato e non usate "detergenti" per la pelle. Nutritela invece con creme
ricche o con oli vegetali (olio di rosa muschiata, di fico d'india, di avocado,
di germe di grano, di nocciola...). E potete aggiungere qualche goccia di
olio essenziale dell'albero del tè per le sue proprietà antisettiche e
rigeneranti della pelle (da 50 a 100 gocce di olio essenziale per 10 ci di olio
vegetale).

Per attivare il processo disintossicante e ritrovare più velocemente una


pelle pura, bevete infusi di viola del pensiero, decotti di avena o di
bardana...

Dormite male

È normalissimo! L'ideale sarebbe stancarvi fisicamente e camminare


all'aria aperta. E soprattutto, ditevi che ritroverete un sonno regolare e
ristoratore dopo il digiuno. Se avete problemi di insonnia, ci sono buone
possibilità che vi lasci in pace per un po' di tempo.

La sera, prima di andare a letto, preparatevi un infuso di papavero della


California (escolzia), o di papavero o anche di biancospino. Tutte queste
piante calmanti vi aiuteranno a ritrovare il sonno.
Vi deprimete

Normalmente, se vi siete preparati bene al digiuno, non dovrebbe


succedere. Ma immaginiamo che siate così golosi che, all'improvviso, vi
venga l'acquolina in bocca mentre pensate a uno dei vostri dessert preferiti
e vi rendiate conto che dovrete aspettare qualche giorno prima di cedere...
Bene, bevete un bel bicchiere d'acqua e concentratevi su qualcos'altro! I
primi due o tre giorni, evitate qualunque discorso sul cibo, non leggete
libri di cucina... E se vi sentiste veramente depressi, perché avete voglia di
mangiare qualcosa o perché pensieri tristi vi tormentano, una spruzzata di
Rescue Remedy (fiori di Bach) e tutto andrà meglio.

Vi si tappano le orecchie

È soprattutto durante gli stage di digiuno in escursione (quando si


affrontano dei dislivelli) che rischia di succedere. È un po' come in aereo
(ma senza dolore!): tappatevi il naso e soffiate, o sbadigliate, e
naturalmente tutto dovrebbe tornare alla normalità. Se avete con voi una
bottiglia di Élixir du Suédois, imbevetene un batuffolo di cotone che farete
scivolare nell'orecchio. Spesso funziona.
LE ERBE DEL DIGIUNO: ISTRUZIONI PER L'USO
A meno che non si segua un digiuno molto stretto, così come si fa in
alcuni paesi dell'Est (dove si beve solo acqua demineralizzata), durante il
digiuno potete beneficiare delle qualità terapeutiche di molte erbe
officinali, soprattutto in forma di tisana, ma anche, se li avete preparati in
precedenza, sotto forma di oli per massaggi "fatti in casa"... È chiaro che
bisogna scegliere piante coltivate secondo i principi dell'agricoltura
biologica (o coglierle in spazi naturali non inquinati). Durante il digiuno è
meglio evitare erbe che producono una tisana troppo amara, il cui sapore
potrebbe disgustarvi (si possono allora mescolare varie piante per ottenere
una bevanda facile da mandare giù). La tisana deve essere anche un
momento piacevole, un piacere, non una "purga" che vi fa tremare.

Vari tipi di tisana

Sotto l'appellativo di "tisana" sono raggruppate varie preparazioni alle


erbe officinali, le più importanti delle quali sono l'infusione e il decotto. La
scelta delle piante e soprattutto la selezione delle parti che si utilizzano per
fare una tisana determina l'una o l'altra preparazione: l'infuso fa uso dei
fiori e delle foglie in generale, che sono le parti più fragili delle piante,
mentre per il decotto si utilizzano principalmente le radici, i germogli e le
scorze, le parti più dure e resistenti dei vegetali, ma anche le piante molto
legnose.

L'infuso consiste nel versare dell'acqua bollente sulle erbe nel momento
preciso in cui l'acqua va in ebollizione. Si deve allora coprire il recipiente e
lasciare in infusione per il tempo necessario (da 10 minuti a un'ora,
secondo le erbe). Potete mescolare con un cucchiaio di legno per
accelerare la diffusione dei principi attivi e ossigenare l'infuso, che non
potrà che migliorare. Filtratelo prima di bere. Evitate il più possibile le
tisane in bustina. Non solo si aggiungono all'infuso colla e carta, ma spesso
le piante utilizzate per le bustine sono di "seconda scelta" (perché
"nascoste" dentro a un sacchetto).

Per il decotto, si mettono le erbe nell'acqua a temperatura ambiente e si


fanno bollire. Il tempo di ebollizione varia da pochi minuti a mezz'ora,
secondo le piante.
Infuso e decotto sopportano bene le miscele di erbe. È ovvio che bisogna
fare attenzione a mescolare soltanto le erbe che necessitano dello stesso
tipo di preparazione (non far bollire dei fiori di regina dei prati con le
radici di dente di leone: la regina dei prati perderebbe buona parte dei
principi attivi!). Ad esempio, in caso di reumatismi, potete mescolare in
parti uguali (suddividendo le dosi indicate per ciascuna di esse) fiori di
borragine e di regina dei prati, e bere tre tazze di tisana al giorno (un
cucchiaio da minestra della miscela lasciata in infusione per 10 minuti in
una tazza di acqua bollente).

Potete bere le tisane calde, tiepide o fredde, come preferite!

Il materiale necessario

Evitate gli utensili di metallo. Scegliete piuttosto una pentola smaltata e


un cucchiaio di legno. Per conservare le tisane, preferite i contenitori in
vetro con il tappo o le scatole di cartone (le piante essiccate devono essere
conservate al riparo dalla luce e dall'umidità).

L'acqua utilizzata deve essere più pura possibile e leggermente


mineralizzata, ad esempio, acqua di fonte o osmotizzata.

Evitate l'acqua del rubinetto, a meno che non sia diretta dalla fonte.

Le erbe che possono aiutarvi Durante il digiuno, molti piccoli


inconvenienti possono disturbarvi. L'organismo troverà presto beneficio
dopo le tisane.

• Non riuscite a dormire o siete nervosi? Ecco alcune erbe calmanti.

IN INFUSIONE

Achillea millefoglie

È una cugina della camomilla, calmante, efficace anche per eventuali mal
di stomaco. Se ne utilizzano i fiori e/o le foglie secche in dosi di 30 g per
litro d'acqua. Lasciate in infusione per cinque minuti.

Asperula odorata
Cresce preferibilmente nei boschi di latifoglie, possiede proprietà
sedative e antispasmodiche che si sviluppano quando si secca (come
l'odore). La tisana è ottima! Non solo vi calma se siete nervosi o se non
riuscite a dormire, ma attiva la circolazione. Si può utilizzare la pianta
intera essiccata, ma le sommità floreali vanno meglio. Contate quattro
cucchiaini da caffè per un litro d'acqua. Lasciate in infusione per cinque
minuti.

Biancospino

I fiori sono utilizzati soprattutto in caso di palpitazioni, di ansia, di


insonnia e di ipertensione. Se avete un po' di vertigini e sentite dei ronzii
nelle orecchie, può aiutare. Lasciate in infusione cinque cucchiai da
minestra di petali in un litro d'acqua quasi in ebollizione per 10-15 minuti.

Luppolo

Vengono utilizzati i fiori femmina, piccoli coni detti strobili, per le loro
proprietà calmanti e naturalmente sonniferi. Per il loro tenore di
fitoestrogeni, possono favorire la comparsa del ciclo. Se ne utilizzano 15 g
di fiori ogni litro d'acqua e si lasciano in infusione da 5 a 10 minuti.

Ginestrino

È un grazioso fiore giallo molto efficace per combattere l'insonnia, le


palpitazioni, le vertigini e il nervosismo. Quando si secca diventa verde, e i
principi attivi si concentrano. Mettete 3-4 cucchiai da minestra di fiori
secchi in un litro d'acqua e lasciate in infusione per una decina di minuti.

Meliloto

Insonnia, depressione, vertigini, mal di pancia..., nulla sembra resistere


al meliloto e vi aiuterà nel digiuno. Misurate tre cucchiai da minestra di
pianta secca ogni litro d'acqua; lasciate in infusione un quarto d'ora prima
di filtrare.

Iperico
È così efficace che si trova in vendita solo nelle farmacie (come
medicinale). Ma potete raccoglierlo al momento della fioritura, a giugno,
per farne scorta. I fiori vengono utilizzati in caso di depressione, di
nervosismo e di disturbi del sonno, con grande successo. Misurate 15-20 g
di fiori per un litro d'acqua e lasciate in infusione per 10 minuti prima di
filtrare. Attenzione: non bevetene troppo se prevedete di esporvi al sole,
può essere causa di fotosensibilizzazione (macchie sulla pelle).

Passiflora

È l'erba che scaccia gli incubi per eccellenza! Se siete ansiosi, inquieti,
emotivi, se avete mal di testa, se "avete le palpitazioni"... vi sarà utile!
Mettete due cucchiaini da caffè di fiori essiccati in un litro d'acqua e
lasciate in infusione da tre a cinque minuti.

Tiglio

I fiori e le foglie, deliziosi in tisana, fanno parte dei rimedi più utili per
combattere l'insonnia. Mettete due cucchiai da minestra di fiori per ogni
litro d'acqua e lasciate in infusione per 5-10 minuti.

IN DECOTTO

Angelica

Nota per migliorare la digestione, può calmare gli "spasmi" dello


stomaco poco abituato alle restrizioni, ma anche farvi dormire meglio e
calmare le palpitazioni. Si utilizzano le radici secche o i semi in dosi di 50 g
ogni litro d'acqua. Lasciate bollire per due minuti poi lasciate in infusione
per un quarto d'ora prima di filtrare.

Eufrasia

Piccola pianta rampicante, considerata un'"erbaccia" dai giardinieri,


l'eufrasia officinale è nota soprattutto per i suoi benefici per gli occhi
(come collirio), ma nella Medicina popolare è stata utilizzata a lungo per
calmare gli stati di nervosismo, i mal di testa, l'insonnia e i crampi. È
dunque al suo posto tra le vostre tisane per il digiuno! Prendete 50 g di
pianta essiccata (gambi, foglie e fiori) per un litro d'acqua: lasciate bollire
per 10 minuti a fuoco basso prima di filtrare.

• Avete brufoli, nausea, crampi, dolori articolari? Alcune erbe possono


aiutarvi a eliminare le tossine più rapidamente.

IN INFUSIONE

Borragine

I fiori sono calmanti, depurativi, diuretici e lassativi. Calmano gli


stomaci sensibili, facilitano l'eliminazione delle tossine, e calmano i dolori
articolari. Prendete 50 g di fiori freschi o 10 g di fiori secchi per un litro
d'acqua. Lasciateli poco in infusione: tre minuti bastano. La vostra tisana
avrà un bel colore dorato se la preparerete con i fiori freschi.

Coriandolo

È digestivo, diuretico, depurativo, epatico, antisettico e


antinfiammatorio. Se fate fatica a iniziare la giornata, se avete lo stomaco
sottosopra, se avete dolori un po' ovunque, i semi dovrebbero aiutarvi.
Prendete tre cucchiaini da caffè di semi ogni litro d'acqua. Lasciate in
infusione per circa 10 minuti.

Finocchio

I semi di finocchio, piccoli grani oblunghi dal delizioso profumo di anice,


calmano l'apparato digerente. Prendete tre cucchiai da minestra per un
litro d'acqua e lasciate in infusione per un quarto d'ora.

Convolvolo

Nemico dei giardinieri, ma amico dell'intestino, il convolvolo può


aiutarvi a liberarlo. Mettete due cucchiai da minestra di foglie secche di
convolvolo (o quattro di foglie fresche) per un litro d'acqua. Lasciate in
infusione per cinque minuti prima di filtrare.
Marrubio bianco

Cugino della menta e dell'ortica bianca, viene utilizzato fin dall'Antichità


contro la bronchite e la tosse ribelle, ma è anche molto utile per attivare
l'eliminazione delle tossine. Immergete 30 g di pianta secca (fiori e foglie)
in un litro d'acqua fredda per 10 minuti, mettete sul fuoco e lasciate
scaldare fino a quando inizierà a bollire. In seguito, lasciate in infusione
per un quarto d'ora.

Regina dei prati

È una vera e propria aspirina vegetale, allevia il mal di testa e i dolori in


generale, attivando l'eliminazione delle tossine. Si utilizzano i fiori,
delicati, che sopportano l'acqua molto calda (ma non bollente!). Prendete
50 g di sommità fiorite per un litro d'acqua. Lasciate in infusione per
cinque minuti. Per conservare ancor più i principi attivi, preparate un
macerato: mettete i fiori in acqua fredda e lasciate macerare per 12 ore in
un recipiente coperto, al riparo dalla luce.

Rosmarino

Aiuta a combattere diversi tipi di spasmi, tra cui quelli del vostro
apparato digerente abituato alla sovrabbondanza di cibo. È ideale anche
per iniziare la giornata (evitate invece di assumerlo la sera poiché rischia
di tirarvi su e di farvi perdere il treno del sonno). Misurate tre cucchiai da
minestra per un litro d'acqua e lasciate in infusione per 10 minuti.

Salvia

A parte il fatto che è una delle mie erbe preferite poiché cura quasi tutto
(dal raffreddore alla sindrome premestruale, passando per i reumatismi),
durante il digiuno vi aiuta a mantenervi in forma ed evita che abbiate una
traspirazione troppo maleodorante... Mettete due o tre cucchiai da
minestra di foglie secche (o quattro di foglie fresche) in un litro d'acqua e
lasciate in infusione per 10 minuti prima di filtrare.
IN DECOTTO

Bardana

È un'erba depurativa maggiore generalmente consigliata nel caso di


imperfezioni cutanee, ma anche di reumatismi o di gotta. Prendetene 40 g
per un litro d'acqua e lasciate bollire per 10 minuti prima di filtrare.

Erica

Aiuterà i reni a filtrare tutte le scorie e vi permetterà di combattere i


dolori articolari. Se ne utilizzano le sommità fiorite. Fatene bollire 60 g in
un litro d'acqua per due o tre minuti, lasciate in infusione per un quarto
d'ora prima di filtrare.

Piantaggine

Addolcente e astringente, dà sollievo agli apparati digerenti disturbati.


Mettete 10 g di pianta intera (fiori e foglie) in un litro d'acqua fredda. Fate
scaldare e lasciate bollire per 10 minuti, poi lasciate in infusione per
cinque minuti prima di filtrare.

Qualche olio per i massaggi

Esistono formule "già pronte" molto efficaci per dare sollievo ai muscoli
e alle articolazioni (durante il digiuno e, all'occorrenza, anche durante
tutto l'anno), ma potete anche prepararli da soli, "a casa", con molte erbe.
Ecco qualche ricetta (da conservare preferibilmente in flaconi di vetro
colorato):

Olio al coriandolo

Lasciate macerare per 15 giorni al sole 50 g di semi di coriandolo in un


litro d'olio d'oliva di qualità. Filtrate.

Olio alla lavanda


Mettete 50 g di fiori di lavanda secchi in un contenitore, aggiungete
mezzo litro d'olio d'oliva e lasciate macerare al sole per una settimana
mescolando tutti i giorni. Filtrate.

Olio di iperico (o olio di San Giovanni)

Lasciate macerare 50 g di sommità fiorite fresche in un litro di olio


extravergine di oliva, prima spremitura a freddo, aggiungendo mezzo litro
di vino bianco per cinque giorni. In seguito, riscaldate per far evaporare il
vino. Conservatelo in un contenitore di vetro con il tappo. Non solo è
ideale contro i dolori reumatici, ma anche nel caso di piaghe, scottature
superficiali e di pelle aggredita in generale.

Olio di erica

Mettete 60 g di fiori freschi di erica in un quarto di litro d'olio d'oliva di


prima spremitura a freddo. Lasciate macerare per 15 giorni mescolando
spesso. Filtrate.

IL VOSTRO KIT DI PRONTO SOCCORSO "SPECIALE DIGIUNO"

Se digiunate per la prima volta, munitevi di qualche rimedio essenziale.

- Olio da massaggio per i muscoli e le articolazioni.

- Le vostre erbe preferite da assumere sotto forma di tisana.

- L'Élixir du Suédois - Il Rescue Remedy del dottor Bach - Un pezzo di


sapone di Marsiglia se fate le escursioni (da mettere nel letto per evitare i
crampi).
RICOMINCIARE A MANGIARE BENE DOPO IL
DIGIUNO
Alcune persone (ne ho incontrate) praticano regolarmente i digiuni per
riparare i danni della loro alimentazione abituale. Alcune professioni, ad
esempio, costringono a pranzi d'affari o cene di lavoro, e sembra utopistico
voler cambiare le proprie abitudini alimentari... Ma nella maggior parte
dei casi, dipende soltanto da noi riuscire a modificare il nostro regime
alimentare, per avere un'alimentazione più sana tutto l'anno.

Frequenza, quantità e qualità

Se si vuole cambiare il proprio regime alimentare, si può agire seguendo


vari criteri. Per iniziare, calcolate quanti pasti fate al giorno... E cercate di
immaginare in quale momento il vostro apparato digerente può
"respirare" un po'... Mai! Potete modificare la frequenza dei pasti e
decidere di non spizzicare tra l'uno e l'altro. Certo, al nostro stomaco non
piace saltare i pasti e l'organismo è abituato a secernere i succhi deputati
alla digestione alle ore solite in cui gli forniamo gli alimenti... Ma se
decidete di fare a meno della cena o della colazione per un lungo periodo,
dategli fiducia: si abituerà molto presto e cambierà i ritmi anche lui.

Sicuramente avete sentito parlare di studi condotti su popolazioni che


possono vantare dei centenari, quelle di Okinawa o di Creta... Hanno tutte
un punto in comune: la frugalità. Non è un mistero: per vivere a lungo e in
buona salute bisogna mangiare poco! Facile a dirsi... ma è anche facile a
farsi, persino per i più golosi!

Due "trucchi" essenziali permettono di mangiare meno senza


frustrazioni. Il primo consiste nel bere molta acqua prima dei pasti: da
mezzo litro a un litro come aperitivo, una mezz'ora prima di mettersi a
tavola. Il secondo consiste nel mangiare lentamente, masticando bene il
cibo. Sazia molto di più che non avventarsi sul piatto, e dà anche molta più
soddisfazione! E se siete di quelli che non riescono a fermarsi, alzatevi da
tavola e fate altro... A volte, l'organismo non è così veloce... e passano circa
20 minuti tra il momento in cui lo stomaco è sazio e quando il cervello ne è
informato!

Anche la qualità della nostra alimentazione è primordiale. Se tutti


potessimo ridurre il consumo di alimenti raffinati (farina bianca, pane
bianco...), di zucchero, di sale e di latte di mucca (e di tutto ciò che lo
contiene), è garantito che staremmo meglio. Scegliamo frutta e verdura in
base alla regione dove viviamo e alla stagione in corso, meglio se del
nostro orto o di un ortolano, ma coltivata senza fertilizzanti né insetticidi
chimici... Certo, i prodotti "biologici" sono più cari, ma dovendone
comprare meno, si compensa! Bisogna anche bere un'acqua di qualità e
spesso si rivela indispensabile investire in filtri adatti (ad esempio, filtri a
osmosi inversa). Come prima cosa, eviterete di dover trasportare le casse
d'acqua.

Cambiare la frequenza con il digiuno di 16 ore

La colazione è sacra! Ve lo hanno ripetuto all'infinito! Ma riflettete un


po'... Cosa mangiano a colazione i vostri bambini? Latticini, cereali pieni di
zucchero! Alimenti con un tasso di zuccheri molto alto, di quelli che
garantiscono, all'improvviso, il famoso "calo" che arriva come un
boomerang a metà mattina! Non è vero che la colazione è il pasto più
importante della giornata! Innanzitutto, non è vero per tutti. Alcuni,
costretti a mangiare appena alzati, hanno la nausea, altri si sentono male
subito dopo... Ma tutti continuano a fare colazione, perché questa è la
regola: "si DEVE mangiare al mattino per stare bene!". Questa idea diffusa
e ben radicata ha qualche decennio (risale sicuramente al momento in cui
sono comparse le scatole di cereali sugli scaffali dei supermercati).

Dallo stomaco vuoto alla pinguedine

Una delle mie colleghe giornaliste, negli anni '80, ha avuto occasione di
scrivere vari articoli sulla nutrizione e sulla dietetica. Per fare ciò, dovette
incontrare dottori e specialisti. All'epoca, giovane e dinamica e anche un
po' "gaudente", non faceva mai colazione. Perché al mattino non aveva mai
fame, ma soprattutto non aveva mai tempo! Ma le interviste con gli
"specialisti" che fece allora, rimisero tutto in discussione. Le spiegarono
quanto la colazione fosse importante per la salute, e quanto era stata
fortunata a non aver avuto disturbi. Lo attribuivano alla giovane età. Ma
una cosa era certa: prima o poi avrebbe pagato il prezzo di un
comportamento simile. La mia amica, sgomenta per quei discorsi più volte
ripetuti, non tardò a reagire. Piena di buone intenzioni, cambiò
radicalmente la propria alimentazione. Cominciò ad andare a letto prima e
a fare colazione!

Quando l'ho incontrata, 10 anni dopo questi buoni propositi, pesava 70


kg per 1,55 m d'altezza, aveva sempre le vertigini, i capelli grassi, la pelle
lucida e non riusciva a perdere i chili che aveva accumulato in quei 10
anni... La vita le andava male. Ci siamo incontrate in varie occasioni,
abbiamo lavorato un po' insieme e abbiamo simpatizzato. Sono poi passati
due o tre anni prima d'incontrarci di nuovo per caso. Quasi non la
riconoscevo. Dimagrita, sorridente, rasserenata, si era trasformata. Mi
sono detta che per avere l'aria così felice e stare così bene, sicuramente
doveva essersi innamorata. Era così, ma lei spiegava in tutt'altro modo i
cambiamenti fisici e il suo benessere psicologico.

Lei, che scriveva di salute solo di rado, aveva dovuto "rituffarvisi"


qualche mese prima, e si era trovata davanti un nutrizionista. Vedendola
così tonda, stanca, con una brutta cera, il dottore non aveva saputo
resistere, dopo l'intervista, dal farle delle domande sulla sua salute. Allora
lei gli aveva raccontato di tutti gli sforzi per alimentarsi correttamente,
moderarsi... insistendo sulla regola di vita che consisteva nel non uscire
mai senza aver fatto colazione, come le era stato vivamente consigliato. Il
dottore la ascoltò a lungo, poi le fece notare che i problemi di peso, le
vertigini, il malessere, sembravano essere comparsi esattamente con il
cambiamento di igiene alimentare. Lei, che aveva attribuito tutto al
passare degli anni, capì che tutti gli sforzi che faceva da anni erano forse
all'origine dei suoi problemi... Dal giorno dopo, riprese allora le abitudini
del passato e ricominciò a "saltare" allegramente la colazione (senza
peraltro fare una vita sregolata!). Poco alla volta, perse i chili accumulati e
ritrovò una salute eccellente. La cosa per lei più clamorosa fu che, a partire
dal primo giorno, sparirono le vertigini che le tormentavano la vita da
anni.

I miei figli fanno come vogliono

La colazione in Francia è spesso costituita di cibi poco raccomandabili da


un punto di vista dietetico: zuccheri rapidi, calorie vuote di croissant e
altre specialità ricche di zuccheri e di grassi, eccitanti... E per quanto mi
riguarda, io sto molto bene senza. E non costringo nemmeno i miei figli a
mangiare al mattino. Mangiamo invece correttamente la sera, tutti riuniti
intorno al tavolo. E il consumo energetico della notte ci lascia
abbondantemente il necessario per resistere fino al pranzo del giorno
seguente, senza frustrazioni.

Per molto tempo mi sono sentita l'unica a pensare che la colazione


potesse essere superflua. Tanto che, quando i miei figli hanno iniziato ad
andare all'asilo, ho visto che mi consideravano una madre un po'
"leggera"... Tranquillizzo quei lettori che dubitassero delle "performance"
fisiche e intellettuali dei miei due figli: a scuola hanno risultati eccellenti,
entrambi praticano sport con successo e seguono con facilità dei corsi di
musica (pianoforte e chitarra). Un modo per far tacere gli scettici...

Il sistema dei due pasti al giorno

Uno dei grandi specialisti del digiuno del secolo scorso, il dottor Dewey,
suggeriva già di eliminare la colazione (l'idea è stata ripresa da alcuni che
lo chiamano il "digiuno delle 16 ore": una cena leggera e un'astinenza dal
cibo fino a mezzogiorno dell'indomani). Per il dottor Dewey "la fame del
mattino non è altro che una malattia che cova". Il bisogno di mangiare che
sentono le persone al risveglio è, per lui, una questione di abitudine e non
una reale necessità dell'organismo. Quest'idea, diversamente dalla
maggior parte delle nozioni dietetiche attuali, potrà sembrare assurda, se
non sapessimo che il dottore che la sostiene ha salvato molte vite per le
quali la Medicina ufficiale non aveva all'epoca strumenti di cura.
Proponeva la dieta dei "due pasti" alle persone sedentarie, ma anche a chi
faceva lavori faticosi, e molto spesso, i suoi pazienti si liberavano in questo
modo dei reumatismi e del mal di stomaco. Cita l'esempio di tre fattori,
uno dei quali era seguace delle sue teorie. Un mattino, i tre erano andati a
scaricare l'avena, un lavoro faticoso. Due di loro avevano fatto una ricca
colazione, mentre il terzo non aveva mangiato nulla. Arrivata l'ora di
pranzo, quest'ultimo, che aveva lavorato senza faticare né soffrire, mentre
gli altri avevano penato molto, era fresco e riposato. Il sistema dei due
pasti al giorno, consigliato dal dottor Dewey, fece sparire moltissimi
problemi di salute tra i suoi pazienti (qualunque professione svolgessero):
stanchezza, continui raffreddori, artrite... Le condizioni generali
miglioravano senza che ci fosse bisogno di fare altro. Uno dei suoi pazienti,
un fattore, liberato dall'artrite e dalle infezioni alle vie respiratorie grazie a
questa "dieta", affermò che "la mattina era la parte migliore della giornata,
sia per il lavoro fisico, sia per la lucidità mentale".

Il dottor Dewey consigliava il sistema dei due pasti al giorno anche per i
bambini che, secondo lui, si sviluppavano meglio quando gli alimenti
avevano avuto il tempo di essere completamente digeriti e assimilati. Lo
stomaco, che ha avuto il tempo di riposarsi, è molto più efficace per
intraprendere il "trattamento" del nuovo pasto che arriva. Il dottor Dewey
viveva in un'epoca in cui i bambini non erano sollecitati a mangiare
durante tutta la giornata come invece succede oggi.

Ancor prima di applicare la teoria dei due pasti, smettere di spizzicare è


una priorità assoluta per la salute futura dei vostri figli! Questo, almeno,
nessun dottore lo mette in discussione!

Meglio un'alimentazione biologica

Per molto tempo è stato difficile trovare alimenti biologici... Per


produrre alimenti bio certificati, gli agricoltori e gli allevatori devono
rispettare una serie di regole ben precise: è vietato l'uso di concimi o
pesticidi chimici, gli animali devono essere allevati all'aperto e nutriti
anch'essi con alimenti biologici... E quando si tratta di un prodotto
elaborato (pane, piatto pronto...), deve essere composto per più del 95% di
ingredienti biologici per ottenere la certificazione. Anche se oggi alimenti
di questo tipo restano comunque mediamente più cari degli altri, lo scarto
si è ridotto, ma soprattutto è più facile reperirli.

Attualmente il consumo di alimenti biologici aumenta del 15-20% l'anno.

Il sapore di un pollo allevato all'aperto, nutrito con grano buono è


senz'altro migliore di quello di un altro costretto in una gabbia minuscola
ingozzato con cibo di scarto... Un frutto o un ortaggio a cui si lascia il
tempo di maturare, di riempirsi di sole, per le papille è sicuramente più
gustoso. Per quanto riguarda la salute, uno studio condotto in California
ha recentemente dimostrato che i frutti di coltivazione biologica
contengono più polifenoli, antiossidanti noti per il loro effetto di
protezione sulle cellule (antinvecchiamento) e sul sistema cardiovascolare.

Un altro studio, condotto dall'INSERM (Institut National de la Sante et


de la Recherche Medicale) e il Centre Régional de Lutte contre le Cancer di
Montpellier, ha consentito di misurare, su alcuni prodotti specifici, i
diversi tassi di nutrimenti, ma anche il tasso dei residui di pesticidi, di
nitrati ecc., tenendo conto del sistema di coltivazione - convenzionale,
integrata o biologica. E i risultati sono eloquenti: per un prezzo
mediamente superiore del 25%, il pollo biologico contiene un quantitativo
di carne triplo rispetto al pollo convenzionale, le pesche gialle biologiche
contengono una concentrazione di betacarotene due o tre volte superiore,
le insalate biologiche più vitamina C, le cipolle più minerali. E il tasso di
residui di pesticidi nell'agricoltura biologica è molto minore, così come il
tenore in nitrati. Questo studio, intitolato ABARAC (Agricolture
Biologique, Agricolture Raisonnée, Agricolture Conventionnelle) e iniziato
di Henri Joyeux, noto oncologo, conferma l'importanza dell'alimentazione
biologica per la salute.

Dalla fattoria al piatto

Al giorno d'oggi esistono anche delle formule che permettono di avere


con regolarità frutta e verdura di stagione fresche, con una specie di
"abbonamento". È il sistema AMAP (Association pour le Maintien d'une
Agricolture Paysanne): un gruppo di consumatori stipula un contratto con
un contadino locale. Ogni settimana, ha il suo cesto di alimenti freschi!
Informatevi se nella vostra regione ci sono produttori o commercianti di
alimenti biologici (http: //alliance-idf.ceres91.net/ ).

L'alimentazione o la terza Medicina: le scoperte del dottor Seignalet Il


dottor Seignalet era allo stesso tempo medico e biologo. Alle due strade
più battute in materia di terapia - la Medicina "convenzionale", o
allopatica, e le cosiddette Medicine "alternative" - fu uno dei primi ad
aggiungere una terza via, sicuramente più importante: l'alimentazione.
Cambiare abitudini alimentari può in effetti agire a monte e a valle: nella
prevenzione e nella cura di molte malattie!

In numero sempre maggiore, scienziati e dottori, e anche grandi


professori, ammettono che, se si privilegiasse la prevenzione in materia di
salute, si vivrebbe più o meno lo stesso numero di anni, ma sicuramente in
una forma migliore. La maggior parte dei dottori, ma anche dei ricercatori,
oggi è d'accordo con il dottor Seignalet sull'importanza dell'alimentazione
per la salute. Questo dottore, anche biologo, era senz'altro in anticipo sui
tempi e ha salvato e aiutato molti malati... Ma in quanto precursore, non
ha avuto il "successo" che meritava e solo pochi coraggiosi grandi nomi
della Medicina, come Henri Joyeux hanno saputo rendergli omaggio.

L'uomo di oggi assomiglia a quello di ieri...

La nostra specie si è nettamente distinta da quella delle scimmie


antropomorfe circa cinque milioni di anni fa. Ma da allora fino a tempi più
recenti (10.000 anni al massimo), gli uomini hanno sempre cacciato e
raccolto. Mangiavano carne, pesce, uova, miele, verdure, frutta e cereali
selvatici e quando bevevano il latte, era sempre dal seno della madre!
Inoltre, mangiavano tutto crudo. Rispetto alla nostra civiltà, l'uomo
consumava più proteine, meno grassi animali e all'incirca gli stessi glucidi
(ma non quelli dello zucchero di barbabietola, di canna o del latte!). I suoi
cibi erano ricchi di calcio e di potassio, poveri di sodio, tre volte più ricchi
in fibre, assumeva il quadruplo di vitamina C...

Sei variazioni alimentari: sei fonti di fastidi Il dottor Seignalet ha rilevato


sei cambiamenti principali tra l'alimentazione antica e quella moderna. 1.
Il consumo di cereali domestici Il grano, e in misura minore il mais, sono
stati ritenuti responsabili di varie patologie, mentre il riso, invece, sembra
molto meno nocivo. Alcune proteine dei cereali, poiché hanno subito dei
cambiamenti o a causa della cottura, sarebbero responsabili di alcuni
disturbi.

2. Il consumo di latte animale e dei suoi derivati Il dottor Seignalet


ricorda le leggi di Darwin che sostengono che "il latte di donna è molto
adatto ai bisogni del bambino, mentre il latte di mucca, molto adatto ai
bisogni del vitello, non va bene per l'uomo". Il vitello, con quattro stomaci
e tanti enzimi, è comunque meglio equipaggiato per digerire il latte di
mucca. D'altronde, la composizione del latte di ogni specie (vitamine,
glucidi, proteine, lipidi...) corrisponde perfettamente ai bisogni del
cucciolo in questione. Il dottor Seignalet, oltre ai numerosi casi di
intolleranza al latte vaccino, cita molte patologie di cui è incriminato:
poliartrite reumatoide, diabete mellito giovanile, sclerosi a placche, morbo
di Crohn, emicrania...
3. La cottura di molte sostanze Più la temperatura è alta e più il tempo
di cottura prolungato, più gli alimenti si trasformano. Le molecole si
ledono, si rompono, formano dei legami con altre molecole che non si
trovano originariamente in natura e di cui l'organismo si deve sbarazzare...
Una cosa che gli rimane difficile senza rimetterci la salute. Bisogna dunque
mangiare alimenti crudi quanto più possibile e sapere che "la frontiera al
di là della quale gli alimenti subiscono delle trasformazioni si aggira
intorno ai 110° C". Sono dunque da evitare le grigliate e le fritture, il forno
classico, la pentola a pressione, e da preferire gli stufati o la cottura al
vapore. Il forno a microonde funziona con una temperatura più bassa
rispetto agli altri metodi di cottura, ma cambia l'orientamento delle
molecole d'acqua e trasforma alcuni acidi amminici... Non è consigliabile!

4. La preparazione degli oli Un tempo tutti gli oli venivano ottenuti


mediante un processo meccanico di spremitura a freddo. Il dottor
Seignalet consiglia di usare soltanto oli vergini di qualità, ottenuti senza
riscaldamento, senza solventi, senza trattamenti chimici, non raffinati...
Considera gli oli industriali oli "morti" e diffida delle margarine.

5. L'inquinamento alimentare Additivi alimentari (coloranti,


conservanti, antiossidanti, stabilizzanti...), ormoni o antibiotici
somministrati agli animali d'allevamento, pesticidi, insetticidi, fungicidi...
sono una forma di inquinamento alimentare che alla lunga nuoce
gravemente all'organismo. La scelta di un'alimentazione che utilizza
prodotti dell'agricoltura biologica, al momento attuale, sembra la
soluzione migliore.

6. Il rischio di carenze vitaminiche e di minerali L'allevamento di


animali in batteria, la coltura intensiva di frutta e verdura, il raffinamento
di molti alimenti hanno impoverito di minerali e vitamine la nostra
alimentazione. Gli alimenti crudi che hanno potuto crescere e svilupparsi
abbastanza a lungo per fissare i nutrimenti indispensabili, evitano le
carenze alimentari rilevate al giorno d'oggi nelle società dove si mangia
troppo invece che troppo poco.

Il dottor Seignalet riteneva questi sei cambiamenti come sei problemi da


risolvere per stare meglio! Ovviamente, al giorno d'oggi e sotto la
pressione delle industrie agroalimentari (non fosse altro che per le
pubblicità trasmesse dalla televisione per tutto il giorno), il regime
proposto può sembrare faticoso! Ma va detto che a volte può curare
malattie per le quali la Medicina convenzionale non ha soluzioni, o queste
sono poco efficaci.

Allora, che fare?

Nella pratica, conviene dunque eliminare tutti gli alimenti "pericolosi"


introdotti all'inizio della civiltà: - il latte animale di qualunque origine e i
suoi derivati (l'eliminazione dei latticini non comporta carenza di calcio,
contrariamente a quanto si dice).

- I cereali modificati rispetto alle specie originarie, principalmente


frumento e mais, mentre il riso è consentito. Niente frumento, kamut(r),
orzo, segale, avena, farro cotto, mais. Si può mangiare il grano saraceno, il
riso, il sesamo. Amido di mais e sciroppo di frumento non sono vietati
(poiché il pericolo proviene dalle proteine).

- I prodotti cotti a temperature troppo elevate, cioè al di sopra dei 110°C.


Evitare le uova cotte (ma berle crude). I salumi crudi sono consentiti
(prosciutto crudo, chorizo, salsiccia, salame), ma non quelli cotti:
prosciutto cotto, cotechino, rillette (carne di maiale tritata cotta nel grasso
NDT.)... Il pesce marinato in succo di limone e olio d'oliva, anziché cotto, o
al vapore ha l'approvazione del dottor Seignalet.

- Gli oli raffinati, sostituiti da oli vergini consumati crudi.

- Limitare i prodotti inquinati, per quanto possibile, che ha per corollario


la preferenza di alimenti biologici.

I surgelati sono consentiti, ma bisogna eliminare le conserve e


consumare con moderazione gli alimenti affumicati. Il dottor Seignalet
consiglia di bere cicoria, acqua, niente bevande gassate o birra; caffè, tè e
vino in quantità moderate. Bisogna limitare il sale, eliminare il tabacco,
fare un minimo di esercizio fisico, evitare di farsi sopraffare dallo stress,
assumere fermenti lattici, integrare le vitamine e i minerali ed essere
frugali!

Un'efficacia straordinaria

Ecco vari esempi di malattie per le quali questo regime alimentare


merita di essere provato: la poliartrite reumatoide, la spondilartrite
anchilosante, il reumatismo psorisiaco, la pseudopoliartrite rizomelica
(PPR), le artriti croniche giovanili, la sindrome di Gougerot-Sjögren, il
lupus eritematoso diffuso, la sclerodermia, il morbo di Basedow, la sclerosi
a placche, l'epatite autoimmune, la cirrosi biliare primitiva, la colangite
sclerosante primitiva, l'uveite anteriore acuta, le neuropatie periferiche
idiopatiche, il morbo di Berger, il morbo di La Peyronie, la fibromialgia,
l'artrosi, l'osteoporosi, la gotta, l'emicrania, le cosiddette malattie
"psichiatriche", le malattie degenerative (Parkinson e Alzheimer), il
diabete mellito di tipo 2, l'ipercolesterolemia, la spasmofilia, la colopatia
funzionale, il morbo di Crohn, la gastrite, l'acne, la dermatite atopica
(eczema costituzionale), l'orticaria, la psoriasi, la bronchite cronica,
l'asma...

E il cancro?

Il dottor Seignalet ha studiato gli effetti della sua dieta ancestrale su


1200 soggetti (che ne hanno seguito i consigli alimentari per cinque anni e
mezzo, in media) con risultati incontestabili. Solo tre hanno sviluppato un
cancro: - una donna operata due anni prima per un cancro al seno che
aveva delle metastasi ossee; - una donna in totale remissione di sclerosi a
placche che ha sviluppato un cancro al seno; - una donna affetta da cancro
allo stomaco.

"La dietetica non è sicura al 100% contro il cancro" spiega il dottor


Seignalet. Ma secondo le statistiche ufficiali, dei 1200 pazienti volontari
per il suo studio, 30 "avrebbero dovuto" sviluppare un cancro. Solo tre
sono stati colpiti dalla malattia. È dunque un successo innegabile!

Se avrete il coraggio di leggere l'opera del dottor Seignalet


L'alimentazione ovvero la terza Medicina (poiché si tratta di un "tomo" di
più di 600 pagine), vi convincerete sicuramente che ognuno di noi avrebbe
tutto l'interesse a ritornare a un regime di tipo originario.

In questo libro il dottor Seignalet fornisce una lista completa degli


alimenti vietati, sconsigliati e consentiti per seguire la sua dieta, insieme a
tutte le spiegazioni scientifiche del metodo. Elenca inoltre, una a una, le
malattie per cui ha studiato gli effetti del suo regime alimentare, con la
loro possibile origine, le conoscenze attuali, i rimedi utili...
QUALCHE CONSIGLIO PER RIPRENDERE A
MANGIARE
Non si tratta ovviamente di ricette per digiunare... Ma di consigli per
prolungare i benefici del digiuno riprendendo progressivamente
un'alimentazione "normale", consigli validi in ogni momento per restare in
buona salute.

Ingredienti di qualità

Che usciate o meno da un digiuno, è fondamentale che scegliate alimenti


quanto più freschi possibile, i più "locali" e i più biologici possibile!
Sappiate poi che in cucina, la semplicità può fare miracoli...

Crudité in abbondanza

La nostra società di costipati dovrebbe porsi delle giuste domande.


Perché il suo transito intestinale va al rallentatore? Perché subisce
un'alimentazione fatta di zuccheri e di cereali raffinati che quando
vengono mescolati a un liquido, diventano una specie di colla... È ovvio
che il transito intestinale sia rallentato. Quanto alle fibre, sono sempre più
rare... Bere di più e mangiare frutta e verdura - tenendo la frutta cruda per
un pasto a sé, lontana dagli altri alimenti, come spuntino, ad esempio -
sarebbe sicuramente un'ottima abitudine. La frutta cruda (così come i
pomodori e lo yogurt) disturbano la digestione quando vengono consumati
insieme agli altri alimenti.

Alimenti "naturali" e variati, principalmente vegetali

Siete stati privati degli eccitanti, degli alimenti salati e dei sapori molto
speziati. È il momento ideale per riabituare le vostre papille alla
raffinatezza, per fargli ritrovare gusti dimenticati. E anche per puntare alla
qualità degli alimenti che sceglierete. Gli alimenti di origine animale non
devono essere reintrodotti immediatamente dopo il digiuno. Sarebbe
meglio aspettare un po'. E se decidete di limitare al massimo il consumo di
latte di mucca e dei suoi derivati, ne trarrete un sicuro beneficio.

La cottura al vapore
Dopo un digiuno mangerete molte verdure, cotte o crude. La cottura al
vapore è la migliore perché preserva il sapore e il colore degli alimenti, ma
anche le vitamine e i minerali. Le pentole per la cottura al vapore sono
piuttosto care - si trovano alle fiere del biologico e in alcuni negozi di
prodotti naturali -, ma ci si può cuocere praticamente di tutto, sono
indistruttibili e con esse le carote resteranno croccanti e dolci!

Un condimento per tutto

Per la verdura cruda, come per quella cotta, preparate un unico


condimento, cambiando la formula tutti i giorni!

- La base può essere una miscela di olio di oliva e di colza.

- Evitate l'aceto. Sostituitelo con il succo di limone o con un succo di


ortaggi lattofermentati (succo di sedano, di cavolo, di carota, una miscela
di succhi vari...).

- Aggiungete un po' di frutta secca oleosa: noci, pinoli, semi di girasole o


di zucca.

- Potete schiacciarci mezzo avocado ben maturo.

- Tagliate delle erbe fresche (dragoncello, coriandolo, prezzemolo,


basilico, cipolla, erba cipollina...), ma anche gambi di rafano, di carote,
cipolline bianche (compresa la parte verde!). Potete metterne insieme
molte. Aggiungetele alla vostra salsa a piacimento.

Non usate un sale qualunque

Usiamo troppo sale! Se volete evitare la ritenzione idrica e non soffrire di


ipertensione, controllate l'apporto di sale (e bevete più acqua!). E se siete
costretti a usarlo (in alcuni piatti non se ne può davvero fare a meno,
sarebbero veramente insipidi!), scegliete il sale marino (fior di sale, ad
esempio), o un sale ricco di minerali, come quello dell'Himalaya.

Cereali ben scelti

Scegliete preferibilmente le farine di grano saraceno, di riso, di quinoa,


di farro, di ceci o di castagne per fare gallette, torte, polpette di verdure.
Sia che vogliate una consistenza densa per le polpette di verdure o più fine
per delle semplici crèpes, partite da una base di farina (o di più farine
mescolate) unita a un po' di olio d'oliva (un cucchiaio da minestra per 100
g circa di farina), un pizzico di sale e un po' di acqua tiepida. Cuocete
sempre senza grassi e a fuoco molto basso nel caso di gallette o di crèpes.

Per le polpette di verdura, tagliate sottili tutte le verdure di stagione che


vi stimolano le papille e aggiungetele alla pasta molto ferma. Per cuocerle,
riscaldate un po' d'acqua, e quando sta per bollire, mettete le polpette nella
pentola (meglio se smaltata). Inutile cronometrare: quando sono cotte,
salgono in superficie.

E, perfinire, la torta di Nicole

Anche se sostanzialmente, riprendendo a mangiare, dovreste assumere


soprattutto frutta, verdura e i cereali giusti, questa dieta non deve
sembrare austera! Dopo qualche giorno di ritorno all'alimentazione,
potrete mangiare di nuovo dei deliziosi dessert; per farvi tornare
l'appetito, ecco a proposito la ricetta della torta della mia amica Nicole:

Ingredienti per una torta per 6-8 persone:

- 4-5 frutti freschi (mele, pere o nettarine, secondo la stagione)

- 100 g di zucchero integrale - 2-3 uova (secondo le dimensioni)

- 3 cucchiai da minestra di olio d'oliva - 80 g di fecola di riso o di patate -


il succo di un limone - un cucchiaino da caffè di bicarbonato di sodio - 3 o
4 gocce di essenza naturale di vaniglia Montate le uova con lo zucchero.
Aggiungete l'olio d'oliva, la fecola, il bicarbonato, il succo di limone e la
vaniglia e mescolate lentamente fino a ottenere una pasta omogenea.
Ungete una teglia di vetro o di porcellana (non d'alluminio). Versateci la
preparazione per poi sistemarci sopra la frutta, tagliata a spicchi. Mettete
nel forno a 100-110°C (ovviamente già caldo) e lasciate cuocere per una
mezz'ora (la torta deve restare soffice).
DIGIUNO ED ESCURSIONI: UNA SETTIMANA
NELLA DRÒME
Dopo aver digiunato in coppia e da sola, ho voluto provare la cura che
viene praticata più spesso, quella in gruppo nell'ambito di uno stage
organizzato. Volevo che questo libro facesse più o meno una rassegna dei
vari tipi di digiuno destinati alle persone in buona salute, e la pratica del
digiuno associato alle escursioni sembra essere quella che negli ultimi anni
si è sviluppata di più. Ho scelto la Dròme in Provenza per vari motivi.
Innanzitutto, perché il "centro" è gestito da due precursori in Francia,
Gertrud e Gisbert Bòlling (vedi p. 155), persone che ne hanno formate altre
e la cui costanza ha consentito lo sviluppo del metodo. E poi volevo
conoscere il luogo. Lì ho scoperto sentieri disseminati di piante selvatiche,
di timo, di lavanda, di serpillo, di aglio selvatico, di rose canine e di
ginestre in fiore, un paradiso. Ogni giorno ho preso nota del nostro
percorso per darvi un'idea di quello che si può vivere durante questo stage.
Questo libro sul digiuno era già abbondantemente "iniziato" quando sono
andata a digiunare a Léoux, e all'inizio volevo soprattutto parlare del
digiuno "gratuito", quello che si fa a casa in assoluta libertà, senza dover
sborsare un soldo. Ma confesso che questo soggiorno in pensione
"completa" (per una cifra che resta comunque accessibile a molte persone,
soprattutto quando si sceglie la formula più semplice, in camerate, come in
colonia!) mi ha convinto che valeva la pena affrontare l'investimento.
Perché non si digiuna soltanto. Si incontrano anche persone interessanti
con cui si condividono momenti indimenticabili.

La mia esperienza giorno per giorno

Gli stage dei Bòlling durano da sabato a sabato. Ma la formula è


flessibile, e il loro motto è "quando siete pronti, siamo pronti!". Potete
dunque arrivare il giorno che volete e gli organizzatori si adatteranno.

Non sono andata da sola. Poco prima di iscrivermi, ho fatto un giro


dell'ufficio per vedere se c'erano volontari! E Maryse, che mi aiuta tutti i
giorni a rispondere alle lettere delle lettrici e dei lettori, ha deciso di
aggregarsi.
La preparazione

La settimana prima dello stage abbiamo ridotto gradualmente


l'alimentazione: innanzitutto, niente più carne, tè o caffè, niente latticini
(ma già non ne mangiavamo, né io né Maryse, dunque non è stato un
problema). E poi abbiamo fatto attenzione a svuotare una bottiglia d'acqua
al giorno... Eravamo pronte!

Sabato: si comincia!

Solo qualche ciliegia per pranzo, sul treno, prima di arrivare nel primo
pomeriggio alla stazione di Valence. Lì abbiamo incontrato altri "pazienti"
che venivano da Toulouse e da Nizza.

Gisbert Bòlling ci aspettava per condurci a Léoux, il luogo del soggiorno.

Ci siamo riuniti in una sala, intorno a un tavolo ovale. Tre partecipanti


erano già arrivati: una coppia e un uomo solo. La coppia aveva iniziato lo
stage il mercoledì, mentre l'altro iniziava la seconda settimana di
escursioni. Altri sono arrivati poco per volta mentre Gisbert ci spiegava i
benefici del digiuno, ci parlava dei suoi viaggi, dei congressi a cui aveva
partecipato...

E il gruppo si componeva via via, con veterani e novizi che arrivavano in


auto da Neuilly, Annecy, Blois, Avignon...

La purga: attenzione, è potente!.

Quando c'eravamo tutti (più di 18 ore dopo), Gisbert ci ha spiegato


l'importanza della purga. Si fa per mettersi più rapidamente possibile in
condizione di digiunare. Anche se negli ultimi giorni l'alimentazione è
stata ridotta, l'intestino è ancora ben rifornito. L'intestino va considerato
come "esterno" all'organismo, cioè tutto ciò che c'è dentro deve essere
ancora assimilato ed espulso. Con una purga si "fa pulizia" di tutto e,
all'improvviso, l'organismo si ritrova costretto a dover attingere alle
risorse profonde, cioè ai grassi!
Sembra proprio di non avere scelta...

Fa parte del metodo. Si può scegliere la bevanda: cloruro di magnesio o


solfato di sodio. Molto amaro o molto salato, entrambi assolutamente
imbevibili, ma ci si incoraggia a vicenda prima di fare un giro di
presentazioni intorno al tavolo.

Profili molto diversi Alla fine, a fare il digiuno, eravamo circa 12. Del
gruppo facevano parte persone molto diverse tra loro, persone che
volevano lanciarsi nell'impresa di organizzare stage di digiuno in
escursione in Ardèche, uno sportivo che voleva liberarsi della rinite
cronica, una coppia di gaudenti che viene una volta all'anno da quattro
anni per rimettere le lancette dell'organismo (e che hanno entrambi
smesso di fumare grazie al digiuno). Alcuni volevano dimagrire, altri stare
meglio di testa...

Di cosa siamo fatti?

Sono passate le 20 ed è l'ora della "pesata". Entrando, alla vista della


bilancia, alcuni avevano un'espressione un po' sorpresa. Quando si spera
di dimagrire (e dunque ci si sente un po' "imbarazzati"), la paura di pesarsi
in pubblico è grande! Ma non è nulla. Gisbert ci spiega che quella formalità
gli permette di fare delle statistiche e di vedere cosa succede a ciascuno dei
partecipanti. In effetti non si tratta di una semplice bilancia, ma di uno
strumento estremamente raffinato che calcola la massa magra, la massa
grassa, il grasso viscerale, il tasso di proteine, l'acqua, il peso delle ossa...

Grazie a questa macchina e alle curve delle medie europee, Gisbert ha


messo a punto un programma informatico che gli fornisce molti dati. Il
primo è la nostra aspettativa di sopravvivenza, ovvero quanti giorni
potremmo resistere senza mangiare (a condizione di bere acqua,
chiaramente), un calcolo effettuato a partire dal nostro tasso di grassi
corporei. Con questo programma, calcola anche il nostro indice di massa
corporea, il metabolismo di base (il numero di calorie che l'organismo
"brucia" ogni giorno se non facciamo nessuna attività). Con tutti gli
elementi, alla fine, ci dà la nostra "età metabolica", in riferimento alla
media europea.

Mi ritrovo ad avere 19 anni di età metabolica (contro il doppio della


realtà!). Altri, con cifre superiori alla media, non hanno avuto questa
fortuna, ma sperano di ringiovanire nei giorni seguenti (ed è proprio
questa la sfida da accettare!). Tutti sanno più o meno quanto caleranno,
poiché la nostra "scheda" indica cosa perderemo durante lo stage: quanti
chili in tutto, ma soprattutto quanti chili di grasso!

Scopriamo la camerata. Nel nostro, quattro donne! Una piccola tisana e


a letto!

Domenica

Gisbert ci aspetta, alle 10, per la distribuzione di un succo di frutta (1/5


della bottiglia dell'acqua) e una "messa in gamba", una passeggiata leggera
per cominciare. Io bevo solo dell'acqua, l'idea del succo di frutta non mi
tenta. L'inizio è difficile, e una delle coraggiose digiunatrici decide di fare
mezzo giro, già stanca dopo 20 minuti. Gisbert trova le parole per
convincerla a continuare. Si fanno spesso delle pause, i paesaggi sono
magnifici, vecchi ovili, piante aromatiche, ginestre in fiore... Si parla un po'
(ma non durante le salite) e la piccola banda se ne va così, nel pomeriggio.
Ci fermiamo da un giovane "vicino" che coltiva piante officinali, Fabrice.
Sta raccogliendo il timo insieme alla sua cagna, Croquette. Ha moltissime
piante, e poi salvia, menta, melissa, lavanda, il tutto insieme ai papaveri...

Tornati all'alloggio, ci facciamo una bella doccia. Il tempo di riposarci un


po', e poi l'appuntamento con una lezione sulla kinesiologia. A parlare è
un'esperta di Villeperdrix, il paese da cui dipende il villaggio di Léoux, di
cui ci parla. La ascoltiamo con attenzione, con la nostra tazza di brodo in
mano. Il menù della sera prevede: decotto di rafano, cipolla, cumino e
salvia.

LA KINESIOLOGIA
Lo sapevate che i muscoli non sanno mentire? È ciò che dimostra la
kinesiologia. Un esempio: chiedete a qualcuno di stendere un braccio
lungo il corpo e di sollevarlo fino a formare un angolo di 45° circa.
Spingete sul braccio per abbassarlo e ditegli di resistere. Chiedetegli di
dire: "mi chiamo X", X deve essere il suo nome. Il braccio resiste alla
pressione. Poi chiedetegli di dire: "mi chiamo Y", Y è il vostro nome. Il
braccio cede alla pressione: il muscolo sollecitato non ha creduto alla
bugia! Questa "franchezza" dei muscoli non viene utilizzata dalla
kinesiologia per scoprire le bugie! No, il kinesiologo testa i muscoli
secondo una teoria che si trova anche nelle medicine orientali, ovvero che i
muscoli sono collegati a degli organi particolari delle emozioni. In questo
modo individua gli squilibri e con vari metodi (massaggi, fiori di Bach...),
cerca di far circolare armoniosamente le "energie". È un metodo utilizzato
per combattere lo stress, l'insonnia, l'emicrania... ma anche per placare
alcuni dolori muscolari o per restituire fiducia in se stessi. Un "ramo" della
kinesiologia è anche molto efficace per aiutare i bambini che a scuola
hanno problemi di concentrazione: la "brain gym". La tecnica si basa sulla
pratica dei movimenti "incrociati" che facilitano la concentrazione, e
riducono le difficoltà di apprendimento.

Lunedì Stamani, alle nove, non arriva Gisbert, ma Nicole, sua figlia, e
Gertrud, sua moglie. Oggi si cammina tutti fino a Villeperdrix. Un'ora e
mezza più tardi, arriviamo al paese. Sotto un tiglio carico di fiori, alcune
panchine ci accolgono all'ombra. A pochi metri, facciamo rifornimento
d'acqua a una fontana. Il gruppo si divide: alcuni tornano indietro per
un'idroterapia del colon, altri hanno un appuntamento con la kinesiologa,
altri partono alla scoperta delle montagne... Gertrud, la sera, fa una lezione
sulla ripresa dopo il digiuno.

Martedì

Dopo una notte decisamente migliore, solo i polpacci si lamentano, ma è


colpa mia: sto sempre seduta dietro al computer, o quasi. Come dice
Gertrud: "I polpacci mi parlano?". Dicono che dovrei farlo più spesso!
Stamattina, partenza in auto alle nove per il lago della Motte Chalancon.
Lì, corso di ginnastica "per cominciare", qualche rudimento di riflessologia
plantare... Oggi la passeggiata sarà breve poiché, lungo la strada, un fiume
seducente ci tende le braccia. Ci sediamo sui ciottoli per farci massaggiare
la schiena in un'acqua alla giusta temperatura!

Di ritorno al nostro alloggio, abbiamo il tempo di fare una breve siesta,


poi una dottoressa verrà a parlarci del digiuno e dei suoi benefici. Dopo
un'esposizione sul digiuno e sull'idroterapia del colon, lascia il posto a un
musicista per un corso di jambé.

Mercoledì

La notte è stata interrotta da risvegli. Ma, passati i primi minuti, tutti


erano di buon umore, pronti ad "affrontare" una nuova giornata di marcia.
Prima di partire per l'escursione, Gertrud ci ha fatto mettere in cerchio, ci
siamo dati la mano, abbiamo cantato e ballato. Ovviamente, visto da fuori,
può sembrare buffo... Ma ci dà il giusto avvio, e Gertrud è sempre così
allegra, così dinamica che ci trasmette il suo entusiasmo. Partiamo per un
colle. È faticoso: ognuno tiene il proprio ritmo. Il gruppo si è diviso in due
e i "veloci" sono partiti in avanscoperta. Alla fine, quando siamo arrivati al
colle, erano già partiti verso altre avventure! Non importa, noi ci siamo
sdraiati all'ombra dei cespugli per una breve siesta ben meritata!

Siamo ripartiti verso le 13.30. La discesa è più facile. Alle 14.30 siamo già
arrivati al nostro alloggio e facciamo tutti una bella doccia. Stasera ci
attende la visita di un coltivatore di timo.

Nel frattempo, partecipiamo a un "laboratorio di cristallizzazione". Si


tratta di fare dei disegni con dei pastelli a cera secondo precise indicazioni.
La base del disegno consiste nel tracciare un cerchio e segnarne il centro,
poi si declina secondo quattro temi: innanzitutto dei batuffoli, poi la
felicità, la tristezza e infine, il futuro.

Guy Rolland, "contadino" coltivatore di piante officinali e di altri tesori


della zona, viene a parlarci della salute e dei rimedi che conosce bene.
Passa in rassegna tutti i guai grandi e piccoli della vita quotidiana, e per
ciascuno di essi ci fornisce i rimedi tradizionali efficaci a risolverli.

UN'ALTRA IDEA DELL'OSTEOPOROSI

La teoria di Guy Rolland sull'osteoporosi merita una digressione. Per lui


(ma su questo sono d'accordo molti specialisti "illuminati"), l'osteoporosi
non ha niente a che vedere con la menopausa... La nostra alimentazione,
che "genera" acidità intestinale, costringe l'organismo ad attingere alle
riserve minerali (e il calcio lo va a cercare nelle ossa!) per ristabilire un pH
accettabile. Mangiare cereali integrali, bere di più (acqua), evitare le carni
"a quattro zampe"... sarebbero delle buone soluzioni per conservare lo
scheletro in buono stato. In caso di osteoporosi (o di frattura), consiglia
anche delle cure di "calcio di gallina": la sera, cuocete un uovo sodo e poi
mettetelo in un bicchiere di piccolo diametro (l'uovo ci deve entrare
preciso) e riempite il bicchiere con del succo di limone. Il mattino
seguente, prelevate delicatamente l'uovo dal bicchiere (il guscio si è
assottigliato, corroso dall'acidità del limone, ma potete mangiarlo il giorno
stesso o i successivi) e bevete il succo di limone arricchito dal calcio del
guscio. Ripetete l'operazione due volte a settimana per tre settimane, poi
fate una pausa di tre settimane e così via. E per fissare bene tutto questo
calcio, prendete come integratore del silice sotto forma di decotto di avena
integrale (che filtrerete, i semi li darete agli uccelli), di asperella (decotto,
capsule, fiale...) o di bambù (capsule)...

Giovedì

Notte difficile. Col digiuno, non si dorme molto bene, ma per questo non
si è stanchi nel corso della giornata. Ed ecco, il programma della giornata
prevede la montagna d'Angele (1500 metri d'altezza)!

Partenza verso le 9.15. Arranchiamo dall'inizio. È ripida. Gertrud


sorveglia la coda del gruppo e la sua presenza è davvero rassicurante. Ogni
tanto, facciamo una breve pausa all'ombra. Dopo cinque chilometri di
marcia in salita costante, si arriva al primo punto di ritrovo, un ovile. Un
po' di riposo e si conquista la cima. È difficile, ma dura solo 10 minuti e si
arriva a un vero paradiso. Una vista a 180° con da un lato il Mont Ventoux,
dall'altro le Alpi in lontananza, per terra timo e aglio selvatico, serpillo e
barba di Giove. Un paradiso davvero meritato. Seguiamo la cresta, sul
ciglio del burrone. Dopo la cresta, inizia la discesa. Diversamente dal solito
(si scende chiacchierando, tale è il piacere!), soffriamo parecchio di più. La
discesa ripida nella ghiaia ci massacra i quadricipiti! E così doloroso che
Maryse vorrebbe risalire. Alle 15.30 siamo finalmente tornati all'alloggio,
esausti! Faccio una doccia e mi addormento all'istante!
La sera, Gertrud arriva per il corso di cucina. Macina la farina e fa delle
cialde, con le verdure e senza, sotto i nostri occhi di digiunatori.
Ascoltiamo e prendiamo appunti. La lezione finisce con un mucchio di
buone ricette sul quaderno!

Venerdì mattina

Stamattina andiamo a vedere il volo degli avvoltoi selvatici, dei monaci,


dei gipeti e dei grandi corvi. Due guide ci aspettano nel punto ideale per
osservare gli avvoltoi. Siamo in cima alla falesia, la vista è magnifica.
All'inizio abbiamo visto gli avvoltoi che si posavano sulla falesia, sotto di
noi; poi hanno spiccato il volo, erano almeno 50, e ci passavano accanto,
dall'alto in basso. Era veramente straordinario vederne così tanti e così da
vicino.

Ma oggi è anche il giorno della ripresa alimentare progressiva e dopo


qualche ora di camminata in montagna fino a una piccola cappella, tiriamo
fuori le porzioni di semi di lino ammollati e prugne che ci gustiamo felici
sotto un tiglio. I semi di lino sono un po' croccanti, apprezziamo di più il
sapore delle prugne.

Poi torniamo a Léoux.

Venerdì sera

Stasera, il primo vero pasto! Gertrud appare con dei piatti pieni di carote
grattugiate, insalata, salsa alle erbe, e poi delle patate che si scaldano in
cucina. E ci lascia poco dopo, ma con una parola gentile per ognuno. Deve
partire presto, l'indomani, per condurre uno stage in un'altra regione. Guy,
il nostro "amico contadino" ci raggiunge e divide con noi il pasto.
Mastichiamo coscienziosamente, assaporiamo...

È giunta l'ora di fare il bilancio! Ci pesiamo, analizziamo i dati. Non ho


più di 14 anni biologici, "niente certificato elettorale!" mi dice Gisbert, e ho
perso l'8,7% del mio peso totale, più del previsto: 1,8 kg di grasso
(immaginatelo come dei panetti di burro - una pila di sette panetti di
burro, che piacere!) e più di due litri di acqua stagnante. Tutti sembrano
molto soddisfatti degli ottimi risultati!

Sabato

Il gruppo arriva col contagocce nella sala comune, poi Gisbert porta delle
cialde spesse e dei semi di zucca. Ce li gustiamo masticando a lungo. È il
momento di andare alla stazione... Gisbert ci accompagna e si appresta a
"caricare" un gruppo di stagisti per la settimana seguente...

Tornate a casa, abbiamo seguito una dieta molto stretta per 15 giorni,
evitando tutti gli alimenti di origine animale, gli eccitanti, l'alcol,
mangiando sana frutta e verdura di stagione... Tutti gli scettici che
pensavano di vederci tornare cadaveriche, sono rimasti stupefatti dal
nostro aspetto radioso (tutte quelle passeggiate all'aperto e al sole ci
avevano dato un bel colorito!), anche se alcuni non hanno potuto non
notare che avevamo le guance scavate! Che fossero invidiosi? Noi eravamo
fiere del nostro stage, e la nostra forma, dopo il digiuno, dava una bella
"lezione" agli allarmisti e bastava a dissolvere gli ultimi dubbi di molte
persone intorno a noi.
LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI A PROPOSITO DEL
DIGIUNO

Quando digiunare?

La prima volta dovrà essere nel momento in cui sarete convinti che la
cosa vi farà molto bene. Successivamente, digiunerete quando ne sentirete
il bisogno! Non c'è una stagione migliore di un'altra, anche se è bene
sapere che, quando si digiuna, si è più sensibili al freddo. Se digiunerete in
inverno, basterà che vi copriate meglio e che mettiate una borsa dell'acqua
calda in fondo al letto. Certo, l'ideale sarebbe fare una settimana di
digiuno quando arriva la primavera, quando si devono espellere le
"riserve" che l'organismo non ha utilizzato durante l'inverno, ma è anche
necessario che ciò corrisponda alle possibilità materiali, e tutti devono
imparare ad ascoltare il proprio organismo e dargli riposo quando lo
ritiene necessario.

Chi può digiunare? C'è un'età per digiunare?

Non voglio prescrivere il digiuno ai bambini (anche se alcuni medici lo


hanno consigliato con successo ad alcuni giovani pazienti). Questo libro è
rivolto ad adulti responsabili che desiderano prendere in mano la propria
salute (non necessariamente quella di tutta la famiglia). Sicuramente
avrete notato che quando stanno male, i lattanti perdono l'appetito. Non li
forzate! La loro piccola natura reagisce in funzione dei propri bisogni, e
ritroveranno l'appetito una volta guariti. Sia chiaro che, se le loro
condizioni non migliorano in fretta, dovrete consultare un medico. Non
giocate a fare l'apprendista stregone. Ma cercate di cavarvela per i
raffreddori leggeri che non sempre richiedono necessariamente
l'intervento di un medico.

Il digiuno va "confessato"?

Ognuno faccia come vuole, sapendo però che ci saranno sempre uccelli
del malaugurio e invidiosi che vi prenderanno in giro o vi tratteranno
come degli esaltati. Se ce la fate a sopportare, nessun problema, altrimenti
aspettate la fine del digiuno per spiegare perché avete una pelle così bella,
e anche perché siete così in forma e di buon umore.

Bisogna cambiare ambiente?

Dipende tutto da chi vi sta intorno. Siamo tutti più o meno circondati da
pessimisti pronti ad annunciarci la peggiore catastrofe appena se ne
presenta l'occasione. Se volete fare un digiuno, state alla larga da queste
persone e seguite il consiglio di Sinclair, scrittore americano dell'inizio del
XX secolo, difensore del digiuno (che lo aveva guarito da terribili mal di
testa e da disturbi intestinali cronici): "Chi digiuna non dovrebbe avere
intorno a sé zie e cugini terrorizzati che gli dicono che sembra un cadavere,
che ha il polso che non arriva a 40

e che il cuore rischia di fermarsi durante la notte". Questo vale anche


per gli amici più cari e per i colleghi d'ufficio! Se pensate che sia
impossibile, andate in un altro posto a digiunare tranquilli! Se dovete
"nutrire" tutta la famiglia, mattina, pomeriggio e sera, digiunare diventa
difficile. Prendetevi un momento per voi, lontani dalle costrizioni e dagli
obblighi culinari abituali...

Come mettere a tacere la voglia di mangiare?

Vi sembra che lo stomaco pianga miseria? È solo un'impressione, ma


bisogna rimediare se non volete crollare. Bevete lentamente un bicchiere
d'acqua, o massaggiatevi la pancia, oppure mettetevi una borsa dell'acqua
calda sulla parte alta dell'addome. Dovrebbe bastare a calmare quella
spiacevole sensazione. Quando si segue una dieta e si devono diminuire le
quantità di cibo, il corpo "reclama" ciò che gli manca rispetto alle abitudini
(e ci si sente frustrati!). Quando si digiuna, dopo uno o due giorni,
l'organismo capisce e non chiede più nulla!

Cosa bere e quando?

Eliminate tutte le bevande, tranne l'acqua e le tisane (ovviamente senza


zucchero). Se seguite una dieta modificata (Buchinger), bevete anche un
po' di succo di frutta al mattino (20 ci) e un passato di verdure la sera. In
ogni caso, bevete uno o due abbondanti bicchieri d'acqua al risveglio e in
totale, almeno due o tre litri d'acqua al giorno per espellere bene tutte le
tossine che vengono eliminate al momento del digiuno. Dopo qualche
giorno, forse l'acqua vi disgusterà. In questo caso, non esitate a variare con
le piante in infusione e in decotto (vedi il capitolo "Le erbe del digiuno").

Il mio corpo non farà delle riserve dopo il digiuno?

È una domanda ricorrente. Sono ormai noti gli effetti "yo-yo" delle diete,
che inducono l'organismo a fare delle riserve, per cui nessun rimedio
sembra più essere efficace a perdere un po' di peso. Ma bisogna fidarsi del
proprio organismo! Il digiuno è una pratica millenaria, non un sistema per
dimagrire! Chi digiuna non si lamenta assolutamente dell'effetto perverso
di "fare riserva"! Prendendo invece l'abitudine di bere molto, si possono
cambiare le proprie abitudini e continuare a bere mezzo litro d'acqua
prima di mangiare: in questo modo si possono mantenere i benefici del
digiuno sulla linea quando si tende al sovrappeso...

Posso fare un digiuno durante una cura medica?

Non è un'idea brillante... Poiché l'organismo, che riceve solo acqua (o


quasi), è ipersensibile a tutto ciò che viene ingerito. I medicinali
potrebbero avere un effetto eccessivo. Dunque, se siete in terapia, sarebbe
meglio consultare il medico.

Durante il digiuno, posso continuare a prendere la pillola?

Anche in questo caso, è sconsigliato. È meglio pianificare il digiuno


durante la settimana mensile senza pillola (prevista nella maggior parte
dei casi), ma anche fare una pausa del trattamento contraccettivo.

La purga è obbligatoria?
L'importanza di questo metodo risiede nel fatto che il vero digiuno inizia
più in fretta (una volta che l'apparato digerente è vuoto, l'organismo deve
attingere immediatamente alle riserve accumulate!). Alcuni però
preferiscono lasciar fare alla natura.

Posso bere il tè durante il digiuno?

No, né tè verde, né nero, né caffè. Evitate tutte le bevande che


contengano caffeina o teina. Ricordatevi che l'organismo è ipersensibile e
che durante il digiuno si tende già a dormire peggio.
CONCLUSIONE: I 10 COMANDAMENTI DEL
DIGIUNATORE
I

Fissate la durata del digiuno: uno, tre, cinque o sette giorni, sapendo che
più è breve, più spesso dovrete farlo perché sia davvero efficace. Ma non
affrontatelo nello stato d'animo "a ogni costo". Digiunate per voi, non per
la gloria! Se non siete sicuri di voi stessi, iniziate con un giorno e poi
"aumentate la dose" progressivamente.

II

Non affrontate il digiuno se non siete perfettamente sicuri che non vi


succederà assolutamente niente. Inutile spaventarsi o preoccuparsi: il
digiuno deve essere un momento di riposo e di respiro, per la mente e per
il fisico! Se pensate di non farcela, di mettere a repentaglio la vostra salute,
è inutile cimentarsi.

III

Scegliete un periodo in cui non sarete a contatto con il cibo, o che lo


sarete il meno possibile. Se poteste digiunare circondati da altri che lo
fanno, sarebbe ancora meglio. Potrebbe essere un digiuno in famiglia o tra
amici, ma anche in vacanza, lontani da qualunque tentazione, o nel
contesto di soggiorni organizzati da associazioni specializzate in pratiche
di questo tipo.

IV

Preferite un periodo in cui, in caso di necessità, vi potete riposare se


doveste avere un "calo".

Ripetetevi bene che non avrete fame. Se il primo o il secondo giorno vi


capiterà di sentire quello che vi sembra essere un senso di fame (dolori
addominali, "gorgoglìi"...), è perché i muscoli dello stomaco e dell'intestino
eliminano i prodotti tossici che li occupano. Non ha niente a che vedere
con la vera sensazione di fame, di ciò che si prova quando l'organismo è a
corto di riserve.
VI

Durante il digiuno, non assumete alcun tipo di alimento solido, né


bevande fermentate, né tè, né caffè, né alcol. Accontentatevi di acqua,
brodo, tisane.

VII

Non aspettatevi benefici immediati: tutti gli effetti si vedranno dopo,


quando avrete ripreso un'alimentazione normale (ed equilibrata).

VIII

Se avete mal di testa, crampi o vertigini, non dovete assolutamente


spaventarvi: il corpo elimina le cellule malate, le scorie, le tossine... e
questi mali passeggeri dimostrano che la purificazione dell'organismo va
avanti normalmente.

IX

Evitate di pensare al cibo, ai vostri alimenti e piatti preferiti, e non fatevi


ossessionare dall'idea di mangiare. Ad esempio, non restate piantati
davanti al televisore che trasmette pubblicità alle ore dei pasti, sarebbe un
supplizio!

Dopo il digiuno, riprendete lentamente le vostre abitudini alimentari e


approfittate per cambiare la vostra dieta, migliorandola: privilegiate, ad
esempio, frutta e verdura fresche di stagione e della vostra regione...

E, per finire, state lontani dagli uccelli del malaugurio che vi faranno la
predica dicendo che avete una brutta cera e che il digiuno vi ucciderà!
Breve storia del digiuno
È impossibile non vedere un legame tra il digiuno e le religioni. Tutte lo
praticano ed è sicuramente per motivi di "purificazione dello spirito", per
mettersi alla prova o per l'elevazione spirituale che viene raggiunta
durante l'interruzione alimentare. È da tanto che si pratica una quaresima
di 40 giorni, 40 giorni senza mangiare, ma per questo non si muore, in
primavera, per fare penitenza e purificarsi... Un altro scopo del digiuno,
meno frequente, consiste nel fare lo "sciopero della fame" per motivi
politici. L'ultimo obiettivo, quello che interessa noi, consiste nel prevenire
o curare alcune malattie. In "piccole dosi", e a breve termine, senza
supervisione medica ma con criterio, tutti possono giovarsene e non
servono pretesti religiosi o politici per mandare in vacanza l'organismo
affaticato da tutto il cibo che gli viene somministrato senza sosta.

Il digiuno religioso

Tutte le religioni, all'origine, contemplavano dei periodi di astinenza dal


cibo, in periodi di lutto o in occasione della preparazione di alcuni rituali
religiosi. La Bibbia riporta molti casi di digiuno, senza che la paura di
"morire di fame" venga nemmeno considerata. Sembra che Mose abbia
digiunato per 120 giorni! In realtà, fino al Medioevo, il digiuno veniva
praticato normalmente, in occasione di riti di purificazione o a fini
terapeutici. Nel IV secolo, la Quaresima osservata a Gerusalemme veniva
così descritta dall'autore del Peregrinano Silvias: "Si astenevano
completamente da qualsiasi cibo durante la Quaresima, tranne il sabato e
la domenica. Facevano un pasto la domenica verso mezzogiorno e poi non
mangiavano più nulla fino al sabato sera. Questa era la regola durante la
Quaresima". Oggi non si digiuna più per fini religiosi. Certo, si può fare a
meno di alcuni alimenti (come la carne, ad esempio) o non mangiare nulla
durante il giorno come durante il Ramadan per i musulmani o durante la
festa del Kippur per gli ebrei, ma i veri digiuni, quelli in cui ci si priva
completamente del cibo, di rado sono legati a una pratica religiosa.

Il digiuno "terapeutico"

In base alle testimonianze scritte ritrovate nel corso dei secoli, il digiuno
terapeutico sembra in uso da almeno 10.000 anni! Circa 460 anni prima di
Cristo, Ippocrate, attualmente ritenuto da tutti il "padre della Medicina"
(ancora oggi i dottori prestano il giuramento di Ippocrate), prescriveva
l'astinenza totale dal cibo durante i periodi critici della malattia. Avicenna,
grande medico arabo ancora regolarmente citato nella letteratura per il
suo buon senso, consigliava digiuni di tre settimane.

Il digiuno dei filosofi

A quelli che pretendono che il digiuno sia una cosa per esaltati potrete
rispondere che dei brillanti esaltati lo hanno praticato prima di voi.
Platone e Socrate, indiscussi grandi filosofi, facevano molto spesso digiuni
di 10 giorni. Perché il digiuno acuisce lo spirito (provate e vedrete!).
Pitagora, noto ai liceali per il suo teorema, digiunava regolarmente e
obbligava i suoi allievi a digiunare 40 giorni, prima di accettarli nella sua
scuola!

Lo sciopero della fame

Alcuni digiuni vengono intrapresi con uno scopo puramente politico:


prigionieri o cittadini liberi, ma scontenti, decidono di smettere di
mangiare per far sentire le proprie rivendicazioni. Uno dei più famosi
praticanti dello sciopero della fame è sicuramente Gandhi, che smetteva
regolarmente di mangiare per piegare i colonizzatori inglesi, ma anche per
"purificare l'India". Sapeva anche che quelle pause alimentari giovavano
alla sua salute e alla sua forza. Secondo alcune fonti, il suo digiuno più
lungo è durato 21 giorni. Anche molti prigionieri politici utilizzano lo
sciopero della fame come mezzo di persuasione. Per la maggior parte delle
persone l'astinenza dal cibo, anche se per pochi giorni, sembra così
insopportabile che gli scioperanti raggiungono spesso lo scopo di venire
ascoltati (prima di ritrovare la fame).

Nel 1920 il sindaco di Cork, McSwiney, grande patriota irlandese, venne


arrestato a Londra. Insieme ai suoi compagni fece un lungo sciopero della
fame. Morì dopo 74 giorni di digiuno. Nove dei suoi compagni restarono
senza mangiare per 94 giorni, e tutti ritrovarono la salute e anche una
forma migliore rispetto a prima del digiuno, una volta ricominciato a
mangiare. In questo caso, sembrerebbe che la pressione psicologica subita
da chi pratica lo sciopero della fame abbia giocato a sfavore, poiché molti
digiuni di più di 100 giorni si sono invece conclusi con un esito molto
positivo. Ma gli specialisti del digiuno di lunga durata sembrano d'accordo
nel dire che la resistenza al digiuno dipende anche dalle riserve di cui
dispone l'organismo prima dell'inizio dell'astinenza alimentare. McSwiney
non era sicuramente il più grosso dei prigionieri. Molto più tardi, nel 1981,
sempre in Irlanda, Bobby Sands, capo dell'IRA, è anch'egli morto in
prigione dopo 66 giorni di digiuno, e nei tre mesi che seguirono, altri nove
suoi compagni detenuti sono morti anch'essi (senza che Margaret
Thatcher cedesse alla loro richiesta di avere lo status di prigionieri
politici), dopo vari mesi senza mangiare. 113 sopravvissuti sospesero lo
sciopero della fame in agosto (avevano iniziato a marzo) in seguito alle
pressioni delle famiglie. Sicuramente, lo sciopero della fame è un'efficace
arma politica in molti paesi, ma non in Irlanda!

Inizio del XIX secolo: il digiuno "moderno"

I digiuni di tipo religioso sono quasi spariti e quelli terapeutici sono un


po' finiti nel dimenticatoio...

Si è dovuto aspettare l'inizio del XIX secolo perché questa pratica


tornasse in auge presso medici spesso delusi dalla scienza o dai risultati
ottenuti, e che alcuni "miracolati" del digiuno ne facessero una
"promozione" ben meritata. In seguito, molti dottori lo hanno attuato con
successo per combattere molte patologie, ma malgrado ciò, questo metodo
terapeutico non è ancora riconosciuto dall'università. Bisogna dire che
questo tipo di "trattamento" non porta niente a nessuno...

Oggi: il digiuno e l'escursione

A cavallo tra il XX e il XXI secolo in Francia si è diffusa una pratica che


proveniva inizialmente dalla Svezia e poi da paesi di lingua tedesca: il
digiuno praticato insieme alle escursioni. Questo "movimento" è nato in
Svezia dove, nel 1954, 10 dottori hanno fatto una marcia di 520 chilometri
in 10 giorni bevendo solo acqua, per provare l'innocuità del digiuno. Poi in
Germania, negli anni '80, sotto la spinta di Christophe Michl (uno dei
fondatori del partito dei Verdi) in collaborazione con dei naturopati, il
digiuno ha cominciato ad avere un numero di adepti sempre maggiore.
Militante pacifista, Christophe Michl all'epoca organizzò delle "marce della
fame" durante le quali i militanti attraversavano il paese digiunando. In
Francia, al giorno d'oggi, si pratica all'interno di stage. In generale, la
prima volta che si va in un centro di digiuno ed escursione, si sceglie un
digiuno di tipo "Buchinger" (dal nome del medico tedesco che lo ha ideato)
e non si fa un digiuno totale, ma si bevono delle tisane al mattino, un po' di
succo di frutta durante la giornata e un brodo la sera. L'idea di camminare,
di fare uno sforzo fisico senza apportare nessuna caloria (o molto poche)
all'organismo, preoccupa i novizi... L'esercizio fisico, tuttavia, stimola il
processo di eliminazione, e le molte persone che praticano questo tipo di
digiuno vi spiegheranno che si cammina meglio con lo stomaco leggero!
L'importanza di questa formula consiste anche nel fatto di trovarsi in un
gruppo dove digiunano tutti. Non avete tentazioni, frustrazioni, è molto
più facile che restando a casa (vicino alla dispensa della cucina, così
attraente, o davanti ai vostri figli che mangiano...). In Francia, in questi
ultimi anni, sono comparsi molti centri di "digiuno ed escursione", e si
sono riuniti in una federazione.
I grandi nomi del digiuno
Il digiuno, anche se praticato da sempre, è anche un metodo che dottori
o non dottori applicano o hanno applicato sui loro pazienti in cliniche o in
centri specializzati. Grazie alle loro esperienze personali, alcuni hanno
anche fatto progredire le conoscenze sugli effetti dell'astinenza dal cibo.

Di seguito troverete una lista delle persone che hanno difeso o difendono
la pratica del digiuno, con un breve riassunto delle loro attività. Sia chiaro,
la lista non è esaustiva.

Edouard Bertholet

Medico svizzero, si è inizialmente specializzato in anatomia patologica;


in seguito, convinto dagli scritti di saggi e di filosofi e dalla pratica
personale del digiuno, ha passato la maggior parte della vita a studiare
questo metodo di "ritorno alla salute" e a mettere in pratica le proprie
conoscenze per i suoi pazienti. Lavorava presso una clinica sulle rive del
lago Léman, la villa Les Violettes, in cui arrivavano persone da tutto il
mondo per digiunare sotto controllo medico e, molto spesso, per debellare
una malattia che durava da molti anni.

Gertrud e Gisbert Bolling

Tedeschi, Gertrud e Gisbert Bolling si sono trasferiti nella Dròme


provenzale circa 40 anni fa. Per molto tempo allevatori di cavalli (hanno
anche salvato la razza degli Haflinger, quella del famoso "latte di
giumenta", molto utilizzato come integratore alimentare), si sono
interessati al principio del digiuno associato alle escursioni negli anni '80 e
hanno iniziato a organizzare degli stage di digiuno nel 1990. Gertrud ha un
diploma in educazione fisica e in francese, ha studiato teologia e
pedagogia. Gisbert ha una laurea in linguistica e filosofia e anche lui ha
fatto degli studi di educazione fisica. Entrambi hanno una formazione di
psicoterapeuti. Sono tra i fondatori della Fédération Jeûne et Randonnée.

Otto Buchinger
Il dottor Otto Buchinger, ufficiale sanitario della marina imperiale
durante la prima guerra mondiale, contrasse un'infiammazione acuta
dell'amigdala, che determinò un'infiammazione grave di tutte le
articolazioni. Invalido al 100%, dovette abbandonare il suo ruolo nel
marzo del 1918, all'età di 40 anni. Fu allora che seguì un digiuno di 19
giorni con il dottor Riedlin, a Fribourg-en-Brisgau (Germania). Guarì per
sempre. Dopo il digiuno, decise di farne trarre beneficio ai suoi pazienti, e
nel 1920 accolse il primo digiunatore. Aprì un centro a Überlingen nel
1953, con 150 camere, che permetteva l'ottimizzazione del suo
trattamento. In Germania molte cliniche per il digiuno seguono le sue
direttive.

E.-H. Dewey

Dottore americano (Pennsylvania) della fine del XIX secolo, all'inizio


praticò la Medicina così come l'aveva imparata all'università per una
decina di anni, riducendo al minimo la prescrizione dei medicinali, fino al
giorno in cui dovette curare una bambina che non poteva ingoiare nulla...
e sembrò guarire grazie a questo "non trattamento". Da allora fece
praticare regolarmente il digiuno ai suoi pazienti. Consigliava anche,
contrariamente a molte idee "moderne", di accontentarsi di due pasti e di
"saltare" la colazione. La sua teoria regge perfettamente: egli sostiene che
durante la notte, l'organismo ha avuto il tempo di "elaborare e di mettere
in opera una grande quantità di forza e di energia tratta dagli alimenti
della veglia" e che queste forze sono largamente sufficienti per passare una
mattinata tranquilla! Ritiene illogico e antifisiologico mangiare al risveglio
senza aver consumato nulla delle riserve! Questa teoria, che sembra aver
avuto successo in migliaia di pazienti curati dal dottor Dewey, oggi è molto
controversa. Ma pensate un po' a tutte le conseguenze economiche se
venisse riproposta... Ah, cereali cari, trattati e zuccherati tanto graditi ai
palati dei bambini. I loro produttori spendono talmente tante energie (e
denaro in pubblicità) per convincerci che sono degli alleati della salute,
che è molto difficile combatterli.

Arnold Ehret
Il professore tedesco Arnold Ehret (1906-1971) ha sviluppato una teoria
sui benefici del digiuno e le sue forme di transizione con verdure crude o
cotte, frutta cruda o cotta... A 18 anni, Ehret soffriva di catarro polmonare
di natura tubercolotica. A 30 anni, tormentato dalla nefrite cronica e dalla
depressione, era ritenuto dai medici incurabile e in condizioni disperate.
In questo stato di profonda disperazione e di malessere fisico, dopo aver
tentato tutto ciò che gli proponeva la Medicina, cercò altri metodi.
Cominciò a correre in bicicletta e a mangiare solo frutta e, dopo due mesi,
provò il digiuno con grande successo. Ehret ha illustrato al pubblico il
digiuno e la dieta di sola frutta in diverse opere.

A. Guelpa

Medico francese dell'inizio del XX secolo, osservando i propri malati,


giunse alle stesse conclusioni del dottor Dewey, cioè che il digiuno dava
risultati molto migliori nel recupero della salute rispetto all'uso eccessivo
di medicinali. Utilizzò digiuni di breve durata, ripetuti varie volte, per
disintossicare l'organismo.

Isaac Jennings

Nel 1830 questo medico americano scoprì per caso i benefici del digiuno
grazie a una bambina malata di tifo e intollerante ai medicinali. Non
sapendo più cosa fare per curarla, si rassegnò e le consigliò riposo e acqua
pura. La bambina guarì molto in fretta e il medico capì che il digiuno le
aveva giovato. Lo utilizzò anche in altri casi.

M.A. Levanzin

Originario di Malta, seguace del digiuno, fece inizialmente degli studi di


Medicina, che dovette abbandonare a 20 anni a causa di una malattia.
Andò a lavorare presso un farmacista, diresse egli stesso una farmacia e
cercò di curarsi con altri metodi, dato che la Medicina ufficiale non aveva
potuto fare nulla per lui. Colpito dall'efficacia del digiuno nel risolvere i
suoi problemi, decise di far trionfare questo metodo dedicandogli tutta la
sua energia o quasi.
Désiré Mérien

Igienista, Désiré Mérien è anche professore di biologia. Dirige un centro


di digiuno in Bretagna e ha scritto molte opere sull'alimentazione, il
digiuno e la salute.

Christoph Michl

Tedesco, pacifista ed ecologista convinto di lunga data, è l'iniziatore del


digiuno associato alle escursioni.

Albert Mosséri

Sulle tracce del dottor Shelton, Albert Mosséri ha introdotto l'igienismo


in Francia negli anni '50. Ha diretto un centro di digiuno per varie decine
di anni e seguito circa 4000 digiunatori. Ha scritto più di 20 opere
sull'igienismo.

Penny

Dottore, fece un digiuno sperimentale di 30 giorni nel 1909, durante il


quale si limitava a bere acqua distillata, camminava per 6-8 chilometri al
giorno, pedalava per una dozzina di chilometri e dormiva 12-14 ore al
giorno. Gli unici inconvenienti che riscontrò, furono un senso di fame i
primi due giorni e una sensazione di freddo inconsueta.

De Servai

Dottoressa, provò l'esperienza del digiuno in un ospedale di Berlino per


24 giorni, facendosi rinchiudere in una gabbia di vetro di 3 per 2,5 m.
Beveva solo acqua minerale e alla fine perse 7 kg. L'esperienza le fece così
bene che la ripetè varie volte, fino a raggiungere i 40 giorni senza
mangiare. Durante le esperienze più lunghe, ha assunto un po' d'acqua,
distillata anziché minerale.

Herbert M. Shelton
Considerato come uno dei migliori specialisti "moderni" del digiuno, il
dottor Herbert M. Shelton ne ha studiato quasi tutti gli aspetti durante i
suoi lunghi anni di pratica. Ne parlo poco in questo capitolo perché è
spesso citato durante tutta l'opera.

Tanner

Medico inglese che viveva in America, nel 1880 fece la prima


dimostrazione sperimentale dei benefici del digiuno, per scommessa e
sotto la sorveglianza di vari professori e medici che voleva assolutamente
convincere del fatto che l'astinenza non è pericolosa, ma, al contrario,
salutare. Scommise 5000 dollari che avrebbe potuto sopravvivere per 40
giorni senza mangiare nulla. Allora pesava 71,4 kg, con delle buone riserve
di grasso. Nelle prime due settimane il dottor Tanner usciva tutti i giorni
per una passeggiata di una mezz'ora in compagnia dei suoi sorveglianti,
senza assumere nulla (nemmeno l'acqua). In seguito introdusse ogni
giorno un po' d'acqua. Qualche nausea e un po' di vomito lo hanno
disturbato verso il 25° giorno, senza tuttavia durare, e verso la fine della
cura era un po' irritabile. A parte ciò, era prevalentemente di ottimo umore
e dormiva 16-18 ore al giorno. Perse in tutto un po' più di 16 kg. In totale
aveva bevuto 21 litri d'acqua, che è molto poco. Ma non bisogna seguire
l'esempio di ciò che ha fatto dopo! Perché, dopo il digiuno, la ragione
avrebbe voluto che il dottor Tanner riprendesse lentamente
un'alimentazione normale... Lui invece, volendo "stupire" i suoi colleghi,
decise di fare un primo pasto molto abbondante: latte, melone, vino e
bistecca. Nei giorni seguenti si limitò a un'alimentazione quasi
vegetariana. I disturbi gastrointestinali di cui da anni soffriva il dottor
Tanner erano spariti alla fine del digiuno e aveva vinto la scommessa! Il
suo successo creò molti seguaci.

Yves Vivini

Questo medico francese ha diretto una clinica per il digiuno a Sante la


Romaine negli anni '70. Allora scrisse un'opera intitolata Le jeùne et les
traitements naturels, in seguito ripubblicata con il titolo La bouffe ou la
vie... ! Dopo vari anni di pratica in Francia, il dottor Vivini ha finito per
lasciare il paese per esercitare altrove, più tranquillamente.
Weber

Convinto che l'invecchiamento precoce fosse dovuto agli eccessi,


soprattutto alimentari, il dottor Weber fu un partigiano del digiuno
settimanale (un giorno di digiuno la settimana) e accusò soprattutto la
carne di essere "portatrice" di malattie. Mettendo in pratica le sue teorie,
questo dottore, nato da genitori deboli e malati, morti entrambi
prematuramente, smentì la logica "genetica" raggiungendo la rispettabile
età di 94 anni.
Indirizzi utili
In Francia e in Europa esistono varie strutture, associative o no, che
organizzano stage di digiuno generalmente associato alla pratica di altre
attività: yoga, escursioni, attività manuali...

Gertrud e Gisbert Bolling Léoux-26510 Villeperdrix Tel.: 0033 04 75 27


41 58 http://www.jeune-et-randonnee.com E-mail:
gisbert.bolling@wanadoo.fr Jeune-et-randonnee@wanadoo.fr Stage di
digiuno in escursione tutto l'anno nella Drôme da sabato a sabato, e in
dicembre e gennaio nel Sahara tunisino.

Fondatori e soci della Fédération Française de Jeûne et Randonnée


(www.ffjr.com).

Céleste Càndido 3, Pen er Bouquet - 56520 Guidel Tel.: 0033 02 97 32


72 87 oppure 06 62 75 67 89 http://www.salutterre.com E-mail:
candido.celeste@wanadoo.fr Offre settimane di digiuno in escursione in
Bretagna durante tutto l'anno. Socio della Fédération Française de Jeûne
et Randonnée (www.ffjr.com).

Hélène-Flore Closset Mazelgirard - 43520 Mazet Saint Voy Tel.: 0033 04


71 59 70 84 E-mail: hclosset@free.fr http://www.holicor.com Organizza
stage stanziali tutto l'anno e itineranti sul Cammino di Compostela. Socio
della Fédération Française de Jeûne et Randonnée (www.ffjr.com).

Martine Destin Ste Radegonde - 45340 Chambon La Forêt Tel.: 0033 02


38 32 05 34

E-mail: destin.martine@wanadoo.fr http:/ / www.jeune-relaxation-


randonnee.com Offre nella foresta di Orléans, in un albergo tre stelle, una
settimana al mese di digiuno in escursione associato alla pratica del
rilassamento. Socio della Fédération Française de Jeûne et Randonnée
(www.ffjr.com).
Valérie Maurer-Lauwaerts - Association Graine d'Energie 8, Résidence
Montémar - 64200 Biarritz Tel.: 0033 06 89 92 77 69 E-mail:
o.maurer@wanadoo.fr http: / / www.grainedenergie.com Offre stage di
digiuno, escursioni e sofrologia nei Paesi Baschi da sabato a sabato.

Socio della Fédération Française de Jeûne et Randonnée (www.ffjr.com).

Annie e Michel Duran-Armandola Bigorre - 43550 Saint-Front Tel.:


0033 04 71 59 50 40

Offre vari tipi di stage: monodieta, cucina naturale ecc.. Vari stage
all'anno di digiuno in escursione.

Dominique e Piere Juveneton Lozeron Le Haut - 26400 Gigors-et-


Lozeron Tel.: 0033 04 75 76 40 89

E-mail : amandier.j uveneton@wanadoo.fr http://www.jeune-


naturopathie.com Offre vari tipi di stage: cura dell'uva, stage di digiuno in
escursione. Francine Lepot Le Gay - 63590 La Chapelle-Agnon Tel.: 0033
04 73 72 37 06 http://www.maiagaia.com Pascale Tarle 4, rue du
Capitaine Madon - 75018 Paris Tel.: 0033 01 46 27 57 69 http:/
/www.maiagaia.com Offre stage in Catalogna.

Christoph Michl Im Hagelgrund 2, D-67659 Kaiserslautern (Germania)


Tel.: 0049 06 31 49 http://www.fastenwandern.org (per i germanofoni)
Christoph Michl è l'inventore del metodo digiuno in escursione.

Jeûne et Randonnée Terres du Sud 32, rue Muller - 75018 Paris Tel.:
0033 01 42 58 63 76 - 06 19 51 00 04 E-mail: contact@terresdusud.net
http: / / www.terresdusud.net Offre stage di digiuno in escursione nelle
Cévennes meridionali sui sentieri Belle-Île en Mer o nel deserto della
Mauritania.

Albert Mosseri 25, rue du Grand Pré - 10290 Rigny la Nonneuse Tel.:
0033 03 25 21 60 05

Désiré Mérien Kervam - 8, Impasse des Roitelets - 56270 Ploemeur Tel.:


0033 02 97 82 85 20

E-mail: nature.et.vie@wanadoo.fr http://www.nature-et-vie.fr Centro di


digiuno.
Centre Hygiéniste Monbéjan Monbéjan - 32130 Savignac-Mona Tel./fax:
0033 05 62 62 35 45 E-mail: info@monbejan.com
http://www.monbejan.com Per quanto riguarda i digiuni terapeutici è
meglio affidarsi a un'equipe medica. Per quanto ne so, non esistono in
Francia cliniche specializzate; ecco alcuni indirizzi all'estero: Malteser-
Klinik dottor Von Weckbecker gGmbH Dottori Eva e Norbert Lischka
Rupprechtstrasse 20, 97769 Bad Brückenau Tel.: 0049 09 741-830 Fax:
0049 09 741-83-113 http://www.malteser.de (sezione "Malteser in Ihrer
Nähe") mk_vonweckbecker.mtg@t-on-line.de

Kurpark-Klinik Dottor Gunther Hölz Gällerstrasse 10, 88662 Überlingen


Tel.: 0049 07 55 1-806-0 Fax:. 0049 07 55 1-806-237 http: /
/www.kurpark-klinik.de E-mail: info@kurpark-klinik.de Klinik Buchinger
am-Bodensee Dottor Christian Kuhn Wilhelm-Beck-Strasse 27, 88662
Überlingen Tel.: 0049 07 55 1-807-0

Françoise Wilhelmi de Toledo Tel:. 0049 07 55 1-807 803

Fax:. 0049 07 55 1-807 889 http:/ /www.buchinger.com E-mail:


klinik@buchinger.com Klinik dottor Otto Buchinger Dottor Andreas
Buchinger Forstweg 39, 31812 Bad Pyrmont Tel.: 0049 05 28 1-166-0 Fax:
0049 05 28 1-166-450 http: / /www.buchinger.de E-mail:
info@buchinger.de Abteilung für Naturheilkunde Klinik und Poliklinik
Immanuel-Krankenhaus Rheumaklinik Berlin-Wannsee Akademisches
Lehrkrankenhaus Der Freien Universität Berlin Prof. Malte Bühring
Dottor Rainer Stange Königstrasse 63,14109 Berlin Tel.: 0049 030-80 50
5-69 1

Fax: 0049 030-80 50 5-69 2 http: / / www.immanuel.de E-mail:


naturheilkunde@immanuel.de Klinikum Berlin-Buch Klinik für
Physiotherapie/Naturheilweisen Dottor Jürgen Rohde Wiltbergstrasse
50,13122 Berlin Tel.: 0049 030-9401-0

Fax: 0049 030-9401-45 22 http:/ /www.klinikumbuch.de E-mail:


jrohde@klinikumbuch.de Birkle-Klinik Dottor Tillo Soergel Obere St.
Leonhard-Strasse 55, 88662 Überlingen Tel.: 0049 07 55 1-803-0 Fax:
0049 07 55 1-803-711

Falkenstein-Klinik dottor Uwe Häntzschel Ostrauer Ring 35, 01814 Bad


Schandau Tel.: 0049 035022-45-0
Fax: 0049 035022-45-950 http: / / www.falkenstein-klinik.de I mail:
info@falkenstein-klinik.de Urtica Buchinger Marbella \l l'068, E-296000
Marbella - Malaga Tel.: 0034 52 77 27 00 www.buchinger.es
Bibliografia
BERTHOLET Edouard, Le retour à la santé par le jeûne, Pierre Genillard
Éditeur, Lausanne 1974.

BÖLLING Gisbert, Le jeûne - Questions-Réponses sur l'autorestauration


et l'alimentation juste face à la surabondance, Éditions la Plage, Séte
2000.

BOUGUET-JOYEUX Christine, JOYEUX Henri, Guide pratique de


gastronomie familiale: l'art et le plaisir pour la santé, François-Xavier De
Guibert, Paris 2005.

CÀNDIDO Céleste, ABC du jeûne, Grancher, Paris 2005.

DUFOUR Anne, WITTNER Laurence, La dieta Okinawa, Età


dell'Acquario, Torino 2008.

FERRIS Paul, Le guide des fleurs de Bach, Marabout, Paris 2001.

LÜTZNER H, Comment revivre par le jeûne, maigrir, éliminer, se


désintoxiquer, la guide du jeûne autonome, Terre Vivante, Mens 1984.

SEIGNALET Jean, L'alimentazione ovvero la terza Medicina, Office


d'Édition Impression Librairie, 2007

SHELTON H.M, Il digiuno terapeutico, Igiene Naturale Edizioni, 1986.


Indice
7 Prefazione. Digiuniamo!, Marc Menant

9 Premessa

17 1. Il digiuno: testimonianze di efficacia e garanzie di innocuità

29 2. I benefici del digiuno

45 3. Vere controindicazioni e idee sbagliate

57 4. Avete deciso di digiunare? Ecco che cosa vi succederà

71 5. Da sapere prima del digiuno

79 6. Per quanto tempo e come digiunare? Consigli pratici

85 7. Come accompagnare il digiuno

e risolvere tutti i piccoli inconvenienti

95 8. Le erbe del digiuno: istruzioni per l'uso

105 9. ricominciare a mangiare bene dopo il digiuno

119 10. Qualche consiglio per riprendere a mangiare

125 11. Digiuno ed escursioni: una settimana nella Dròme

137 12. Le domande più frequenti a proposito del digiuno

143 Conclusione. i 10 comandamenti del digiunatore

APPENDICI

149 Breve storia del digiuno

155 I grandi nomi del digiuno

163 Indirizzi utili

169 Bibliografia
APPENDICI

149 Breve storia del digiuno 155 I grandi nomi del digiuno 163
Indirizzi utili 169Bibliografia salute&benessere france Cuillain Il
bagno derivativo Cent'anni dopo Louis Kuhn<

FRANCE GUILLAIN

Il bagno derivativo. Cent'anni dopo Louis Kuhne pp. 176, € 16,00, ISBN
978-88-7136-275-5

Un po' d'acqua fresca e un guanto da bagno: ecco che cosa occorre per
effettuare un bagno derivativo. Questa semplice pratica, naturale e
gratuita, oltre a consentire un buon funzionamento dell'organismo,
permette di espellere scorie ed eccedenze, responsabili di una lunga serie
di patologie (cellulite, caduta dei capelli, acne, allergie, asma...).

L'autrice prende spunto dalla terapia descritta un secolo fa dallo


studioso tedesco Louis Kuhne - chiamata "semicupi con frizioni", in
quanto prevedeva l'immersione nell'acqua non solo dei genitali, ma anche
dei glutei - e, dopo anni di studio e di esperienze professionali (di cui ha
già dato conto in un precedente libro di grande successo), giunge a
formulare una nuova tecnica dei bagni derivativi, che permette a chiunque
di utilizzare senza problemi questo strumento perfetto per il corpo umano,
la cui efficacia è paragonabile soltanto a quella del latte materno per il
neonato.

Come milioni di persone in tutto il mondo ormai sanno per esperienza


diretta, l'esercizio quotidiano dei bagni derivativi, accompagnato da
un'alimentazione sana, è un viatico eccellente per ritrovare la salute, il
benessere e la vitalità, e per ristabilire il giusto equilibrio psicofisico.

Disponibile sul sito www.etadellacquario.it e nelle migliori librerie


salute&benessere

Umberto Carmignani, Asa Magnoni, Sabina Oggioni, Il grande manuale


del Reiki. Origini, filosofia, tecnica, applicazioni Johél Dettasse, Amare,
capire, educare il proprio gatto Anne Dufour, Laurence Wittner, La dieta
Okinawa. Per essere informa, per vivere a lungo Laura Fezia, Choku Rei:
riconnettersi con la vita. Il vero significato, la tecnica e i simboli del Reiki
France Guillain, I bagni derivativi. Un mezzo facile e gratuito per
mantenersi in forma Pierluigi Graziani, Daniela Eraldi-Gackiere, Come
smettere di bere (e ritrovare una salute perfetta)

Anne Laroche de Rosa, Il latte. Un alimento da evitare Sandrine


Monrocher-Zaffarano, La vita senza pannolini. L'igiene naturale del
bambino Marie-France Muller, Un rimedio miracolo. Il cloruro di
magnesio Marie-France Muller, Curarsi con l'argilla. Una millenaria
terapia naturale Marie-France Muller, Curarsi con l'aceto. Un elisir di
lunga vita Marie-France Muller, La medicina naturale per i nostri animali
Sabina Oggioni, Il massaggio infantile. Una tecnica antica per il benessere
del neonato Sandra Sabatini, Silvia Mori, Lo yoga nelle stagioni. Respiro e
posizioni per essere in sintonia con i ritmi della natura Massimo Shankar
Furia, Karuna Reiki(r). Guida alle guarigioni energetiche Yves Simon,
Francois Net, Come vincere l'anoressia (e ritrovare il piacere di vivere)
Christopher Vasey, L'acqua fonte di salute. I danni della disidratazione
Christopher Vasey, Un inverno senza influenza. Come rafforzare le nostre
difese naturali

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