Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Winslow House
Il seguente paper si pone l’obiettivo di analizzare le caratteristiche della Winslow House e si concentra sui
suoi caratteri principali, che diventeranno tipici delle case in stile Prairie progettate da Wright secondo i
principi dell’architettura organica: armonia tra architettura e natura, sviluppo dell’edificio a partire dalla
pianta, importanza del camino, pronunciata orizzontalità. Si sofferma inoltre sugli arredi presenti al suo
interno e sulle decorazioni e cerca di indagare i motivi delle scelte progettuali.
Per comprendere le scelte progettuali di Wright e come mai esse furono ritenute innovative al tempo bisogna
analizzare la sua formazione. Egli infatti non ha mai conseguito una laurea in architettura, ma si è avvicinato
a questo mondo, indirizzato sin dall’infanzia dalla madre, conseguendo a 16 anni un diploma da disegnatore
e in seguito svolse un tirocinio nello studio di Allen D. Conover e nel mentre seguì le lezioni del corso di
ingegneria all’Università di Madison, poiché non vi era un corso di architettura. Tuttavia abbandonò
l’università per trasferirsi a Chicago, preferendo entrare nello studio di un architetto e fare pratica. Qui, prima
di entrare nello studio di Adler e Sullivan, lavorò per Joseph Lyman Silsbee ed entrò in contatto con lo
shingle style. Il caso di Wright è singolare perché la maggior parte degli architetti famosi della sua epoca,
incluso Sullivan, avevano una formazione Beux Arts e molti di loro avevano studiato alla Scuola di Belle arti
di Parigi. Dopo che egli lasciò lo studio di Adler e Sullivan, Burnham, che fu il promotore della scelta di
basare l’Esposizione mondiale colombiana svoltasi a Chicago proprio nel 1983 sul tema del classicismo, si
offrì di finanziargli un anno di formazione a Parigi per poi assumerlo nel suo studio, ma Wright rifiutò la
generosa proposta (Boulton, 1993, p. 42), nonostante la sua carriera fosse ancora agli inizi e il suo futuro
fosse incerto. Questo fatto, poco posteriore alla costruzione della Winslow House, sancisce il rifiuto di Wright
per il classicismo europeo, che è collegato direttamente al fatto che egli volesse sviluppare un’architettura
autoctona. Tuttavia non pochi studiosi hanno notato dei parallelismi tra le piante delle case monofamiliari di
Wright e quelle delle case tradizionali giapponesi, ma questi parallelismi si riscontrano anche nei primi
progetti dell’architetto, che visitò il Giappone solo nel 1905. Egli sicuramente ha avuto modo di vedere l’ Ho-
o-den, tipico tempio giapponese, durante l’esposizione, ma nessuna fonte afferma con certezza che ne
abbia subito l’influenza.
La Winslow House è passata alla storia perché la sua analisi permette in qualche modo di ricostruire il
percorso del pensiero di Wright, poiché presenta in forma acerba tutti quegli elementi che diventeranno
caratteristici delle case in stile Prairie da egli costruite in seguito e che suggestioneranno non solo
l’architettura americana, ma avranno delle ricadute anche in Europa ed in particolare sul Neoplasticismo
olandese. Essa è un’opera di transizione e non è un prodotto perfetto poichè risente di numerose influenze,
tuttavia è un prodotto innovativo, che si discosta dall’accademismo, per via della facciata dalla geometria
severa in netto contrasto con la moda eccentrica di quel periodo e del tetto fortemente aggettante e ha
creato grande scalpore; si racconta infatti che il signor Winslow fosse costretto a prendere una strada
secondaria per andare alla stazione al fine di evitare lo scherno dei vicini (Kaufmann, 1955, p. 67).
All’interno della concezione organica ogni elemento deve integrarsi con gli altri e tutti gli elementi devono
integrarsi tra loro e per questo motivo nessun particolare, che sia la scelta dei materiali, le decorazioni o gli
arredi, può essere trascurato. “Wright considerava i suoi edifici organismi viventi, nei quali tutto era unificato
in una totalità architettonica” (Hanks, 1990, p. 14).
Bigliografia
Henry Russel Hitchcock, In the nature of Materials, 1887 – 1941, The buildings of Frank Lloyd
Wright, New York: Duell, Sloan and Pearce, 1942
Edgar Kaufmann; An American architecture, Frank Lloyd Wright, New York: Horizon Press, 1955
Marco Dezzi Bardeschi, Frank Lloyd Wright, Firenze: Sansoni Editore, 1970
Fabrizio Brunetti, Le matrici di una architettura organica, Frank Lloyd Wright, Firenze: THEOREMA,
1974
David G. De Long, Frank Lloyd Wright and The living city, Firenze: Teorema Edizioni s.r.l, 1974
William Allin Storrer, The architecture of Frank Lloyd Wright, Cambridge: MIT Press, 1983
David A. Hanks, Frank Lloyd Wright, Ornamento e design, Milano: Jaca Book, 1990
G. Hildebrand, The Wright space: pattern and meaning in Frank Lloyd Wright’s houses, Seattle:
University of Washington, 1991
Alexander O. Boulton, Frank Lloyd Wright: Architect, An illustrate biography, New York: Rizzoli
Interantional Publications, Inc., 1993
Thomas A Heinz, Frank Lloyd Wright interiors and furniture, New York: ST MARTIN’S PRESS, 1994
Thomas A Heinz, Frank Lloyd Wright glass art, New York: ST MARTIN’S PRESS, 1994
Bruce Brooks Pfeiffer, Frank Lloyd Wright 1867- 1959, Costruire per la democrazia, Koln:
TASCHEN, 2004
Thomas A Heinz, La visione di Frank Lloyd Wright, Santarcangelo di Romagna: Idea libri, 2004
William J. R. Curtis, L’architettura moderna dal 1900, Milano: Phaidon, 2006
Kenneth Frampton, Storia dell’architetura moderna, Bologna: Zanichelli, 2008
Andrea Bruno jr., Guido Montanari, Architettura e città nel Novecento. I movimenti e i protagonisti,
Roma: Carocci, 2009
Sitografia
John Fabian Kienitz, Fifty-Two Years of Frank Lloyd Wright's Progressivism, 1893-1945, Jstor,
<http://www.jstor.org/stable/4631726?Search=yes&resultItemClick=true&searchText=fifty&searchTe
xt=two&searchText=years&searchText=of&searchText=Frank&searchText=Lloyd&searchText=Wrig
ht%27s&searchText=progressivism&searchUri=%2Faction%2FdoBasicSearch%3FQuery%3Dfifty%
2Btwo%2Byears%2Bof%2BFrank%2BLloyd%2BWright%2527s%2Bprogressivism%26amp%3Bacc
%3Doff%26amp%3Bwc%3Don%26amp%3Bfc%3Doff%26amp%3Bgroup%3Dnone&seq=1#page_s
can_tab_contents> (consultato il 16/12/2015).
H. Allen Brooks, Frank Lloyd Wright-Towards a maturity of style (1887-1893), Jstor,
<http://www.jstor.org/stable/29543324?Search=yes&resultItemClick=true&searchText=frank&search
Text=lloyd&searchText=wright-
towards&searchText=a&searchText=maturity&searchText=of&searchText=style&searchUri=%2Facti
on%2FdoBasicSearch%3FQuery%3Dfrank%2Blloyd%2Bwright-
towards%2Ba%2Bmaturity%2Bof%2Bstyle%26amp%3Bprq%3Dfifty%2Btwo%2Byears%2Bof%2BFr
ank%2BLloyd%2BWright%2527s%2Bprogressivism%26amp%3Bgroup%3Dnone%26amp%3Bwc%
3Don%26amp%3Bso%3Drel%26amp%3Bhp%3D25%26amp%3Bacc%3Doff%26amp%3Bfc%3Doff
&seq=1#page_scan_tab_contents> (cosultato il 16/12/2015).
Robert C. Twombly, Saving the Family: Middle Class Attraction to Wright's Prairie House 1901-1909,
Jstor,
<http://www.jstor.org/stable/2711895?Search=yes&resultItemClick=true&searchText=Saving&search
Text=the&searchText=family:&searchText=middle&searchText=class&searchText=attraction&searc
hText=to&searchText=Wright%27s&searchText=prairie&searchText=house&searchUri=%2Faction%
2FdoBasicSearch%3FQuery%3DSaving%2Bthe%2Bfamily%253A%2Bmiddle%2Bclass%2Battractio
n%2Bto%2BWright%2527s%2Bprairie%2Bhouse%26amp%3Bprq%3Dfrank%2Blloyd%2Bwright-
towards%2Ba%2Bmaturity%2Bof%2Bstyle%26amp%3Bgroup%3Dnone%26amp%3Bhp%3D25%26
amp%3Bfc%3Doff%26amp%3Bacc%3Doff%26amp%3Bso%3Drel%26amp%3Bwc%3Don&seq=1#p
age_scan_tab_contents> (consultato il 16/12/2015)
River Forest, IL, http://www.encyclopedia.chicagohistory.org/pages/1074.html (consultato il
20/12/2015)