Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
1ACS, MI, DGPS, AGR, Categorie annuali, 1947-1948, C1, b. 121, fasc.
Sciopero generale attentato all’On. Togliatti, Cagliari.
4
A Carbonia il 15 luglio la camera del lavoro indice un
comizio non autorizzato che si tiene nel pomeriggio in
piazza Roma. Vi partecipa una folla di circa quattromila
persone che viene arringata dal sindaco comunista della
città, Renato Mistroni, dal comunista Antonio Selliti,
segretario della camera del lavoro, e da Silvio Lecca, se-
gretario della camera del lavoro per il partito sardo
d’azione socialista. Gli oratori usano toni violenti contro
il governo, al quale viene attribuita la responsabilità
dell’attentato, e reclamano vendetta. Mistroni sferra un
duro attacco contro i partiti non comunisti, in particola-
re contro il MSI, e contro le ACLI, da lui definite orga-
nizzazioni sabotatrici dell’unità nazionale e minacciate
di annientamento. In termini non dissimili si esprime
Antonio Selliti. Silvio Lecca, sebbene usi toni meno vio-
lenti dei primi due, conclude il suo discorso con la frase:
«vendetta, vendetta, vendetta!».
Dopo il comizio viene organizzato un corteo – composto
di circa due mila manifestanti, in prevalenza comunisti
– che sfila per le vie della città con l’intenzione di attua-
re il proposito di vendetta precedentemente manifesta-
to dai tre oratori. Il corteo sfila lungo via Gramsci, dove
si trova il suo principale obiettivo, la sede della DC, ma
non osa attaccarla perché presidiata da un plotone di
cinquanta allievi carabinieri. Attraversata via Gramsci,
si dirige verso via Lazio, dove si trova una sede rionale
del MSI e il magazzino del commerciante Antonio Mul-
tineddu. Qui, un gruppo di manifestanti, muniti di ordi-
gni di ferro e pali di legno divelti dalla recinzione di
un’abitazione vicina, infrange le saracinesche e le porte
della sede del partito e del magazzino, penetra nei locali,
5
li saccheggia e li devasta. Dal magazzino del Multineddu
vengono sottrate merci per un valore di circa un milione
di lire. Al saccheggio e alla devastazione assistono, senza
prendervi parte direttamente, il sindaco Mistroni e il se-
gretario del partito comunista di Carbonia, Umberto Gi-
ganti. Successivamente il corteo, guidato dal Mistroni e
dal Giganti, si dirige verso via Cagliari, dove si trova la
sede delle ACLI e dell’Azione Cattolica. Un gruppo di
dimostranti vi penetra dentro, la saccheggia e devasta,
sottraendo la cifra di circa ottomila lire dall’ufficio delle
ACLI. All’atto vandalico tenta di opporsi l’assistente del-
le Acli, don Nazareno Mocellin, che viene però maltrat-
tato, fatto ruzzolare per le scale e minacciato di morte.
Da via Cagliari il corteo si avvia verso Corso Iglesias per
attaccare la sede centrale del MSI, che è però protetta
dagli agenti di pubblica sicurezza e dai carabinieri invia-
tivi dal Commissario di PS Antonio Pirrone. Fallito un
tentativo di accerchiare i reparti armati delle forze
dell’ordine da parte di un gruppo di manifestanti, con
l’intenzione evidente di disarmarli, viene diramato
l’ordine, da un alto parlante della vicina sezione del par-
tito comunista «Stalingrado», di riunirsi tutti presso la
sede della camera del lavoro, sita in via Nuoro. Giunti i
manifestanti in via Nuoro, Antonio Selliti parla da una
finestra di una casa privata sita nello stesso stabile della
camera del lavoro, esortandoli a persistere nella lotta
per rovesciare il governo, costi quel che costi. I manife-
stanti plaudenti chiedono le armi e Selliti risponde: «se
la polizia fa uso delle armi, noi risponderemo con le ar-
mi». Subito dopo un gruppo di dimostranti si reca nella
vicina sede del PSIL, sita nella stessa via Nuoro, dove
6
devasta qualche mobile e arreca danni all’attigua sarto-
ria Cossu. L’ordine viene ristabilito solo a tarda notte.
Mentre a Carbonia i disordini si verificano solo nella se-
rata, a Bacu Abis cominciano già nella mattinata per
protrarsi fino alla notte. Verso le ore 10, nel locale ci-
nematografo, viene tenuta una riunione non autorizza-
ta, durante la quale parlano ai minatori scioperanti An-
tonio Selliti, Silvio Lecca e Pietro Cocco. Il discorso più
acceso e violento viene tenuto da Selliti che, tra l’altro,
pronuncia le seguenti frasi: «Compagni, se il compagno
Togliatti dovesse morire, preparatevi a vedere le strade
d’Italia bagnate di sangue. Non lasciatevi impressiona-
re, colpite duramente le spie»; «Voi, compagni, non do-
vete avere paura degli attacchi di aggressione da parte
delle forze di polizia perché la massa lavoratrice è com-
patta e difenderà fino all’ultimo i suoi diritti. Combatte-
te senza pietà i crumiri e le spie. Viva la massa lavoratri-
ce. Viva Togliatti». Finita la riunione, diverse centinaia
di manifestanti si recano nella piazza del paese, dove
verso le ore 11,30 un piccolo gruppo aggredisce il con-
sultore regionale Luigi Fiorito incontrato per caso.
L’episodio è così ricostruito dall’Arma della Stazione dei
carbinieri di Bacu Abis:
8
rigenti vengono costretti a firmare un verbale di conse-
gna del materiale della sezione al partito sardo d’azione
socialista. Quest’ultimo episodio è così descritto nel fo-
nogramma inviato dalla Tenenza dei carabinieri di Igle-
sias al Ministero dell’Interno il 16 luglio 1948, 0re 13:45:
3ACS, MI, DGPS, AGR, Categorie annuali, 1947-1948, C1, b. 121, fasc.
Sciopero generale attentato all’On. Togliatti, Cagliari.
9
del giorno 16 è così descritta dal commissario di PS An-
tonio Pirrone:
11
Dopo la cessazione dello sciopero, le forze dell’ordine
completano le indagini già avviate nei giorni della pro-
testa e ne fanno un resoconto dettagliato all’autorità
giudiziaria, sporgendo denuncia per vari reati contro i
responsabili dei disordini. Il commissario di PS di Car-
bonia, Antonio Pirrone – con i rapporti del 18 e 22 lu-
glio 1948 – denuncia al Pretore di Carbonia 11 dimo-
stranti per i reati di istigazione a delinquere, devasta-
zione e saccheggio, lesione personale e furto. Tra i de-
nunciati vi sono in primo luogo il sindaco Renato Mi-
stroni, i due segretari della camera del lavoro, Antonio
Selliti e Silvio Lecca, il segretario del partito comunista
di Carbonia, Umberto Giganti.
L’Arma della Stazione dei carabinieri di Bacu Abis, con
rapporto del 22 luglio 1948, denuncia al Procuratore
della repubblica di Cagliari 83 persone, di cui 22 per
tentato omicidio aggravato in danno di Luigi Fiorito; 7
per lesioni gravi in danno di Carmelo Marras; 5 per vio-
lenza privata in danno di Giovanni Fozzi e 3 per violen-
za privata in danno degli impiegati della direzione della
miniera di Bacu Abis; 21 per estorsione e sequestro di
persona in danno di Giuseppe Rizzu, Dino Fois e Do-
menico Fois, dirigenti del partito sardo d’azione di Bacu
Abis; 20 per infrazioni delle norme del TULPS, sanzio-
nate con una contravvenzione.
Ulteriori denunce vengono fatte nei giorni successivi,
per cui il numero complessivo dei denunciati, in data 17
agosto 1948, risulta di 77 a Carbonia e di 113 a Bacu A-
12
bis, di cui 4 in stato di arresto per tentato omicidio in
danno di Luigi Fiorito8.
Alle denunce seguono poi gli arresti degli indagati nei
cui confronti vengono emessi, in data 25 agosto 1948, i
mandati di cattura da parte del giudice istruttore del
tribunale di Cagliari. Gli arresti iniziano nella notte tra il
27 e il 28 agosto e continuano nei giorni successivi. Alla
retata notturna sfuggono i tre principali ricercati: Mi-
stroni, Selliti e Lecca, che non vengono trovati nei lori
domicili. Lecca, però, viene arrestato il 31 agosto, men-
tre Mistroni e Selliti, resisi latitanti, trovano successi-
vamente rifugio in Cecoslovacchia.
Contro gli arresti interviene L’Unità – che pubblica due
articoli di protesta, rispettivamente in data 29 e 31 ago-
sto 1948 – e il senatore Velio Spano, che tiene un comi-
zio a Carbonia il 1° settembre. I toni del discorso di
Spano sono particolarmente accesi e, quando critica
l’illegalità dei metodi usati dalla polizia in esecuzione
delle direttive del ministro dell’interno, Mario Scelba, il
comizio viene bruscamente interrotto dalle forze
dell’ordine con il lancio di bombe lacrimogene. Vengono
effettuati alcuni arresti e lo stesso senatore Spano viene
tenuto illegalmente in stato di fermo, per un po’ di tem-
po, dal commissario Pirrone9. L’episodio viene così rico-
struito dal sottosegretario del Ministero dell’Interno,
Achille Marazza, nella risposta data all’interrogazione
13
del senatore Mario Berlinguer, nella seduta del Senato
del 30 settembre 1948:
14
da qualcuno dei presenti a conferire coi funzionari ed il col-
loquio successivamente svoltosi in un caffè vicino, non ebbe
assolutamente niente di coattivo, ma unicamente lo scopo
fallace di ristabilire i rapporti inaspriti dai fatti recentissimi.
Se così stanno i fatti devo al riguardo dire che, mentre alla
camera il deputato interrogante li ha negati tutti in blocco, la
stampa tutta li ha, da parte sua, su per giù narrati allo stesso
modo. Non pare che a carico del Commissario di pubblica si-
curezza debba prendersi provvedimento alcuno, tanto più
che a carico del senatore Spano lo stesso Commissario ha
sporto denuncia per oltraggio aggravato ai corpi di polizia
(articolo 342, Codice penale) per favoreggiamento alla per-
sona (articolo 378 Codice penale) ed anche per la contrav-
venzione di cui all’articolo 24 della legge di Pubblica Sicurez-
za per non aver lo Spano ottemperato all’ordine di sciogli-
mento del comizio.
Sintetizzando in tale denuncia il deplorevole episodio e in-
sieme assumendo senza incertezza le responsabilità del pro-
prio contegno, a sua volta il senatore Spano, come bbiamo
testè appreso dal giornale «L’Unità» avrebbe denunciato il
commissario per arresti illegali.
Sarà dunque il magistrato a dire l’ultima parola in questa vi-
cenda ed io confido che nell’attesa di tale giudizio abbia a
sciogliersi l’asprezza della lunga polemica10.
18
DOCUMENTI
(Fonte: ACS, MI, DGPS, AGR, Categorie annuali, 1947-1948, C1,
b. 121, fasc. Sciopero generale attentato all’On. Togliatti, Cagliari)
20
21
22
23
2. Rapporto-denuncia redatto dal commissario di PS
di Carbonia, Antonio Pirrone, in data 22 luglio 1948
24
25
26
27
28
29
3. Processo verbale di denunzia redatto dall’Arma della
Stazione dei carbinieri di Bacu Abis in 22 luglio 1948
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39