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Modulazioni (completamento)
A volte può accadere che la modulazione, per scelta del compositore, avvenga in maniera meno
definita, meno diretta .
In pratica utilizzeremo uno o più accordi che sono comuni (quindi analizzabili) sia nella tonalità di
partenza, sia in quella di arrivo.
Ecco perchè viene definita come modulazione “pivot” (in inglese vuol dire appunto “perno”).
Il II V formato dagli accordi A-7 D7 ci viene presentato una prima volta come dominante
secondaria, in quanto siamo in do maggiore e D7 è la dominante di G7 , ossia V/V.
Per cui, quando lo sentiamo per la seconda volta , siamo portati a credere che risolverà allo stesso
modo.
Invece D7 si comporta come dominante primaria risolvendo a G6 e stabilendo così la nuova
tonalità.
Ecco il perchè della doppia analisi su A-7 D7, dovuta al fatto che , sino a quando non sentiamo il
G6, la nuova tonalità non è affatto definita.
Ecco un altro esempio :
E' chiaro come l'accordo di E7 dapprima percepito come dominante secondaria nel contesto di do
maggiore (quindi risolve a A-7, ossia al VI grado diatonico) , diventa successivamente dominante
primaria modulante in quanto risolve a la maggiore .
In questo caso abbiamo un intera sequenza di accordi (solitamente II V) che ci fa perdere il senso
della tonalità di partenza e risolve in quella di arrivo solo dopo alcune misure.
Questo tipo di progressione ci consente quindi di passare in maniera molto morbida da C a Gb.
Potrebbe essere quindi un interludio modulante tra due brani o tra due sezioni dello stesso brano.
Esercitazione capitolo 10