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Frontiere perdute
18
Ruy Belo
Paulina Chiziane
Edizioni dell’Urogallo
Premi Nazionali per la Traduzione 2015
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Titolo originale: Balada de Amor ao Vento,
AEMO, Maputo 1990/Caminho, Lisboa 2003
Copyright © 1990 Paulina Chiziane
By arrangement with Literarische Agentur Mertin
inh. Nicole Witt & K., | Frankfurt | Germany
isbn/ean: 978-88-97365-51-8
Edizioni dell’Urogallo
Corso Cavour, 39 | 06121 Perugia | www.urogallo.eu
Ballata d’amore al vento
Ai miei figli Domingos e Maria Salomé
Alla memoria di Fernando Chiziane
A Madalena Backstrom
amore
Sei il telaio
sul quale fabbrico la vita…
Leite Vasconcelos
1
H
o nostalgia del mio Save, delle acque azzurro-verda-
stre del suo fiume. Ho nostalgia del verde canna da
zucchero che oscilla al vento, dei campi di mille co-
lori in armonia, degli alberi di mango, degli anacardi e delle
distese di palme infinite. Come vorrei tornare nei boschi del-
la mia infanzia, arrampicarmi sugli alberi centenari come le
iguane e mangiare bacche nella freschezza e nella libertà del-
la pianura verde. Sono invecchiata e sento l’avvicinarsi della
fine del mio viaggio ma, ogni giorno che passa, il petto brucia
come una candela accesa nel mese di Maria, il passato scorre
come un rosario di ricordi che non sono nemmeno ricordi,
ma esperienze che si ripetono nel momento in cui chiudo gli
occhi colmando la barriera del tempo.
Fu a Mambone, nostalgica terra residente sulle rive del fiu-
me Save, che imparai ad amare la vita e gli uomini. Fu per
questo amore che mi persi, per ritrovarmi qui, in questa Mafa-
lala di case tristi, paradiso di miseria, dove la gente defeca nei
secchi anche davanti a tutti e le mosche vivono nel lusso nella
felicità della terra promessa.
Ho mai amato? È vero che l’amore esiste? Non so nulla
sulla verità dell’amore, ma c’è una cosa che mi è capitata, vi
dico. Fu una sorta di incantesimo, mistero, follia, questo è
stato.
Ho una figlia adulta che ancora studia sebbene abbia già
studiato molto. Un giorno mi disse che la terra è rotonda.
All’esterno è tutta verde e in profondità ha un centro rosso.
10 paulina chiziane
Tutto ebbe inizio nel giorno più bello del mondo, bellezza
caratteristica del giorno della scoperta del primo amore. Tutti
gli animali si ricoprivano di abbondanza, la terra era troppo
generosa. Nel villaggio si realizzava la festa di circoncisione
dei ragazzi già diventati uomini. Erano presenti giovani dai
luoghi più remoti, poiché non c’è niente di meglio che una
festa per il divertimento, l’esibizione e cattura di passioncel-
le. Io ero bella con la mia camicetta color limone, capulana
ballata d’amore al vento 11
N
ella foresta avviene l’insolito. Tutti gli esseri viventi
sentono i segreti della natura e stanno facendo mera-
viglie. Le civette cantano al sole; i gatti neri miagola-
no intensamente alla luna piena. Tutte queste voci si uniscono
al ritmo del vento, che diffonde nel mondo un messaggio di
pace. I leoni e i vitelli, accoppiati, ruggiscono e muggiscono
in un coro di fratellanza. Le iene e le capre si abbracciano, si
perdonano, si riconciliano, gli uccelli vestono piumaggi colo-
rati. Il serpente, vicino al nido, chiude gli occhi, discreto, non
interromperà i baci degli uccellini che si amano, crescono e si
moltiplicano. Le piante e gli alberi si estendono in un verde
senza eguali, ricoprendosi di fiori. In tutto l’universo c’è un
momento di riflessione, di pace e di fraternizzazione: è arriva-
ta l’era dell’amore.
Mwando è attonito per la scoperta di quanto è insolito il
mondo. Come Adamo in Paradiso, la voce del serpente gli
suggerì la mela che gli strappò brutalmente la benda davanti
a tutti i misteri. Sì, sentì le labbra di una donna pronunciare
con sussurri il suo nome, risvegliandolo dal ventre fecondo
dell’innocenza. Mwando nacque. Sente il cuore battere con
forza, proprio come fa il primo amore. Per la prima volta si
mise davanti allo specchio e questo, complice, confermò la sua
presenza. Non gli piacque molto la sua immagine, ma si inna-
morò degli occhi neri, dormienti, assenti. Invidiò l’eleganza
dei galli e copiò il loro portamento. Curò alcuni perfeziona-
menti nella voce, facendola diventare accattivante, passionale.
18 paulina chiziane
M
wando non ha ancora offerto nulla alla mia protet-
trice, ma io lo perdono, non ha ancora messo in-
sieme denaro, poverino. Ultimamente ci vediamo
raramente, lui dice di essere concentrato negli affari del padre
e spesso va in città. Dice che la madre e le sorelle sono molto
pigre e lui spesso deve cucinare, lavare la biancheria e tagliare
la legna, ma dove si è mai visto un uomo cucinare con delle
donne in casa? Salta spesso gli appuntamenti e, quando vie-
ne, ha poco tempo. Non vuole più passeggiare come prima,
ma io lo perdono, mi piace, ha molto lavoro a casa, poiché
le sorelle sono molto pigre. Ma sembra che mi eviti. Le sue
parole suonano false e mi nasconde sempre gli occhi quando
giustifica l’assenza. Sento che succede qualcosa di anormale,
che tenta di ingannarmi, ma no, ingannarmi non proprio, noi
ci amiamo, lui me l’ha promesso e non è un uomo di mezze
parole. Ah, il mio amore per lui cresce come le onde del mare.
Il mio corpo lo chiama, la mia anima grida il suo nome, il mio
sogno è lui solo, lo vedo ovunque, negli ortaggi dei campi, nel
muggire delle mucche, nel bagliore del sole, nel serpeggiare
dei pesci, nel profumo dei fiori, nel volo delle farfalle, nel ba-
cio dei piccioni, perfino nei fetori dello sterco. Oh, Mwando,
tu vivi in me, io vivo per te, Mwando, canta con il vento, ai
quattro venti, hai acquisito un cuore mondo, poiché dentro di
me c’è un posto dove abiti solo tu. Dentro di me fioriscono
i campi. Tutto in me è verde. Io sono la terra fertile dove un
giorno gettasti il seme. Il sole, la nube, il vento, tutti videro. Il
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