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Storia
dell’arte
contemporanea
DESIDERIA SILVAGNI
LABA RIMINI
ANNO ACCADEMICO 2016/2017
17 novembre 2016
ESAME -> composto da due parti
1- tesina (C1 + C2 ovvero le interviste e gli scritti…)
2- riconoscimento opere
Non nasce il contemporaneo senza MARCEL DUCHAMP -> colpevole di tante cose che sono
accadute e che accadono nel contemporaneo.
è più un filosofo che un artista -> rivoluziona l’arte e un modo di fare
Le vacanze intelligenti
con Alberto Sordi
questo film è molto rappresentativo di quello che accade all’interno del mondo dell’arte
contemporanea.
questo per dire che nell’arte contemporanea diventa ancora più evidente il fatto che si vede ciò
che si sa.
nell’arte contemporanea noi vediamo solo la punta dell’iceberg, tutto quello che ci sta dietro
non lo vediamo e se andiamo in un museo senza conoscere rischiamo di non vedere nulla.
spesso ciò che appare non è e quello che non appare è e quindi è una vera e propria
rivoluzione.
Duchamp è stato un personaggio molto rivoluzionario per i tempi che ha vissuto, per quello che
ha prodotto e per l’ironia nei confronti di tutto e di tutto -> ironico e dissacrante a suo modo nei
confronti del mondo dell’arte.
Cezanne
CEZANNE manda all’aria la piramide prospettica e con lui inizia la contemporaneità: non
rappresenta più uno spazio fatto su una piramide ma uno spazio che diventa cubo, curvilineo.
lui scrive che si dovrebbe rifare la natura attraverso il cono, il cubo e il cilindro ovvero io parto
dal concetto di cono, o dall’idea del cubo; attraverso queste forme geometriche parto a priori
da questo e attraverso queste forme rifaccio un corpo piuttosto che un paesaggio… per questo
si dice che Cezanne è agli albori del cubismo, realizza quello che poi realizzerà il cubismo.
si ha tracciato lineare, margine, la luce è endogena alla materia cromatica (è messa nella materia
cromatica, è tutt’uno con la materia cromatica perché, denotativamente, il tavolo e i gomiti è
come se fossero elementi geometrici -> solidificazione cromatica ovvero come se la cromia
diventasse solida, la pennellata è solida.
io parto dal solido (astrazione intellettuale) ovvero io traggo fuori da… si parte dall’intelletto,
dall’idea (il solido geometrico appunto), io parlo di idee… e da questa astrazione solido
geometrica vado a ricostruire un qualcosa quindi parto dal mondo delle idee e poi alla fine
ritrovo la pittura.
l’altro elemento importante di questo dipinto (ci si avvicina alla rivoluzione) è il gioco degli
scacchi, non in senso denotativo.
molti dicono che lui ha smesso di produrre arte per diventare un giocatore professionista di
scacchi e ha partecipato a molti tornei per arrivare ad un livello molto alto.
per lui giocare a scacchi era come realizzare un’opera anzi il gioco degli scacchi era un’opera
d’arte -> lui dipinge col caso
il gioco degli scacchi è un po come l’arte contemporanea -> se tu non conosci le regole vedi
soltanto la punta dell’iceberg, vedi solo i movimenti
lui dice che dipinge col caso perché attraverso il gioco tu hai una serie di varianti -> è un
pensiero rivoluzionario (pensare di poter controllare il caso e di dipingere col caso è un
pensiero rivoluzionario).
quindi il gioco degli scacchi accompagnerà Duchamp tutta la vita.
24 Novembre 2016
tutto questo per Duchamp era solo l’inizio del processo che poi lo porterà allo scolabottiglie.
La crono-fotografia
la rappresentazione del movimenta era un problema che ha attraversato tutti i primi anni del
900.
la crono-fotografia (crono = tempo) che viene rappresentata scattando in diverse situazioni
temporali dando l’idea del movimento di Muibridge.
i futuristi guardano questi esperimenti per arrivare alla rappresentazione del movimento, è
quello che sta agli albori del cinema.
si tenta di dare l’idea della successione di un corpo in movimento.
1 Dicembre 2016
nei suoi scritti riferendosi ai suoi ready-made, agli oggetti già fatti come la ruota della bicicletta
e altri, lui parla di macchine celibi = l’idea del celibato ovvero non sposarsi e quindi avere attività
sessuale autoreferita perché si doveva arrivare vergini al matrimonio.
macchina perché è una macchina, concetto dell’inorganico; celibe perché se io quella macchina
la disegno ma non gli attribuisco una funziona di macchina ma una funzione erotica a quella
macchina gli impedisco di funzionare come macchina, quindi è una macchina non funzionante.
nei primi del 900 l’uomo doveva arrivare celibe al matrimonio quindi per soddisfare i propri
impulsi sessuali con pratiche auto erotiche come la masturbazione.
all’interno dell’ottica del tempo l’attivista auto erotica era una attività sessuale non funzionante
perché per poterla far funzionare doveva esserci la coppia quindi come non era funzionante il
macinino non lo era nemmeno il celibe; da questo macchine-celibi.
per lui i suoi lavori sono delle formule perché per lui è tutto come un teorema, sono tutte teorie
attraverso le quali lui deve sempre andare oltre, passare di là, superare il limite.
la venere di Cranach era cifotica, ovvero aveva una sorta di gobbetta in alto, e la pancia
evidente.
molto diversa quindi dalla venere di Botticelli -> c’erano diversi criteri di bellezza tra il nord e il
sud europa; nella venere di Botticelli non esiste la rappresentazione della realtà perché è creata
secondo alcuni calcoli matematici mentre nella realtà non esiste questo essere perfetto; l’altra
invece è più realistica perché non c’è l’intento idealizzante.
Duchamp tenta di riproporre questo dipinto a livello di crome e dà una traduzione alla sposa
come se fosse un oggetto meccanico infatti è creata con cilindri, provette…
lo sfondo scuro è preso da Cranach appunto perché ha preso ispirazione dalla sua venere.
c’è quindi una traduzione a livello di forme assolutamente diversa: è un cyborg.
Marcel Duchamp - Biblioteca di Parigi
è un disegno ed è costruita con le regole costruttive dello strutturalismo -> usano materiali
come cemento, metallo…
lui inizia a lavorare lì come bibliotecario e aveva molte ore libere perché era circondato dai libri
che era il materiale del suo lavoro.
lui capisce che “il nudo che scende le scale” non lo avrebbe portato ad una rivoluzione,
nonostante avesse fatto molto successo.
lui pensa che ci sono due tipi di artisti: i pittori professionisti e i franchi tiratori, liberi da obblighi
e ostacoli.
lui dipinge per se stesso, non voleva che la sua vita dipendesse dalla sua pittura.
15 Dicembre 2016
lui dice che quello che gli interessava non era tanto il suo comportamento meccanico ma lo
studio di una tecnica nuova -> lui voleva andare oltre al concetto convenzionale di gusto.
lui non voleva adeguarsi alla pittura a caso, elemento pittorico fine e se stesso -> ciò che aveva
fatto fino ad allora.
nei musei di arte contemporanea siamo abituati a vedere di tutto ma all’epoca un disegno
meccanico era solito vederlo all’ambito meccanico -> pensiero rivoluzionario / rivoluzione
lui apprezzava la precisione, l’esattezza quindi si riprende il concetto di importanza del caso/
unione degli opposti -> unisce quello che convenzionalmente, il concetto di esattezza e caso/
casualità -> ciò che lo spettatore comune reputa non convenzionale.
prima, sotto questo aspetto, avevamo visto il super organico con l’inorganico…
Duchamp di tutte le attività che appartengono all’organismo sceglie di dedicarsi a quella legata
al super organico, lui decide di evidenziarla infatti parla di celibato. lui sceglie questo tipo di
attività, come decide di non far funzionare le macchine per ciò per cui sono state costruite,
decide di non far funzionare l’attività del super organico perché convenzionalmente attività
sessuale -> riproduzione -> continuazione della specie.
le sue macchine saranno sempre celibi, non arriveranno mai alla sposa, con attività auto
erotiche.
secco -> era il disegno che doveva essere preciso altrimenti le macchine non funzionavano,
disegno freddo / meccanico era quello che all’epoca era già una rivoluzione all’interno dei
territori dell’arte.
lui non trovò più amatori, anche tra coloro a cui piaceva l’impressionismo e il cubismo… ciò
significa che il suo disegno non trovo più estimatori mentre quelli precedenti avevano avuto
successo.
quando lui decide di andare oltre questa cosa improvvisamente non ha più estimatori, quindi
anche quelli che aveva prima lo abbandonano e questa nuova arte non viene più apprezzata.
a questo punto si pone il vero inizio del suo grande vetro, è un opera a cui lavorerà per circa 20
anni.
la macinatrice di cioccolato segna una data decisiva nella sua opera, una vera rottura e fu un
momento molto importante nella sua esistenza perchè dovette prendere gravi decisioni tra cui
dire basta alla pittura e di cercarsi un lavoro appunto perchè non aveva più estimatori.
la necessità di cercarsi un lavoro diventa importante e voleva iniziare a dipingere per se stesso
quindi non doveva più tenere conto di quello che piace al pubblico.
trovò un posto di bibliotecario in una biblioteca di Parigi, era un impiego notevole nel senso che
gli lasciava molte ore libere ma lì c’erano i libri quindi li trovava i materiali di cui aveva bisogno.
quando lui dice che voleva dipingere per se stesso intende dire che non voleva più dipingere
solo piacere agli altri e questo lo porta alla conclusione che esistono due tipi di artisti: i pittori
professionisti che lavorando con la società non possono fare a meno di integrarsi e gli altri, i
franchi tiratori, liberi da ostacoli infatti se lavori all’interno da una società tu devi soddisfare le
esigenze del pubblico ma se tu ti dissoci da quello tu sei libero da quelle che sono le esigenze
di un certo tipo di pubblico.
lui non voleva dipendere dalla sua pittura per vivere anche perchè oggettivamente poteva
anche permetterselo con il reddito che aveva, aveva un assoluta coerenza nell’incoerenza.
quando lui parla del suo disprezzo per il grande pubblico e quando dice che è per lui stesso
che dipinge, questo non significa che dipinge per un pubblico ideale… si tratta di un tentativo
di portarlo a livello di quel pubblico ideale.
crea una distinzione, lui dice: non produco per piacere ai miei contemporanei perchè sennò io
vincolo la mia produzione ad un piacere immediato, al gusto delle persone che mi circondano,
lui vuole ottenerlo fra 100 o 50 anni…
nel 1911/12 o 14 quando è stata fatta la macinatrice non avrebbe mai avuto successo, non
poteva piacere… 4 anni fa invece le persone la amavano.
c’è la volontà di non ripetersi mai e il desiderio di contraddirsi, ripeti la stessa cosa per un certo
tempo e diventa gusto, un abitudine; se invece interrompi la tua produzione artistica dopo aver
creato una cosa fa successo ma se si ripete un certo numero di volte diventa gusto.
lui pensava che se il disegno tecnico meccanico non sottintendesse nessun idea di buon gusto,
pensava che fosse qualcosa talmente freddo da essere anestetico.
lui tentando di togliere tutto quello che potesse avere l’idea di gusto, di piacere, di bello o di
brutto arriva al ready-made, al già fatto, all’oggetto seriale dove non c’è l’intervento umano.
Unione, quello che comporta questo nella contemporaneità ovvero su questa unione tra
inorganico e organico o super organico prendendo questo elemento molti artisti che si ispirano
a Duchamp portano avanti questo concetto nella contemporaneità.
chi è influenzato da Duchamp? chi prendendo spunto da lui esprime conseguenze nella
quotidianità?
Stelarc - Suspension
è un performer, la performance nasce negli anni 60
(Bruce Nauman, Abramovic…)
la sua idea è quella di creare una sorta di super uomo -
> in Duchamp noi avevamo l’unione dell’inorganico ma
anche dell’organico ma era un organico e super
organico
con lui abbiamo questa unione che era metaforica in
Duchamp, diventa reale.
lui voleva potenziare le caratteristiche umane attraverso
la macchina, potenziare i limiti dell’uomo, il concetto di umanità rendendola più potente, più
forte, più resistente (sta lavorando ultimamente sul concetto di immortalità per rendere più
potente l’uomo) servendosi della macchina.
è sempre lui il soggetto e con lui abbiamo l’unione, il soggetto è la sua materia, che diventa
materia opera da potenziare.
gli innesti avvengono sul suo corpo, innesti come unione uomo - macchina.
ha iniziato negli 60 con le sospensioni cioè degli anelli che erano inseriti nel suo corpo e
attraverso a questi anelli passavano delle corde e con questi si faceva sospendere a diverse
decine di metri dal suolo ed era un modo per superare il limite fisico del concetto di dolore.
l’anello ha l’elemento meccanico e l’elemento organico.
Marina Abramovic sta reagendo malissimo alla vecchiaia perchè inizialmente no, perchè ha
pensato che dovrà terminare la sua vita quindi realizza una scuola per ragazzi che vogliono
dedicarsi alle arti performative e quindi cerca fondi per questa scuola e invecchiando non può
resistere a fare queste performance quindi lei crea delle cose che possano portare avanti il suo
lavoro.
a lei servivano soldi per fare questa scuola, per recuperare fondi fa delle cose ed è molto iconica
quindi non è più un lavoro serio, e quindi sta reagendo male alla vecchiaia ed è ricorsa
esageratamente alla chirurgia, non accetta la vecchiaia amando così tanto il proprio corpo.
l’obiettivo di questa performance di Stelarc era interessante -> gli impulsi del cervello servivano
a muovere il braccio, era un innesto meccanico sull’altro braccio che si muoveva
autonomamente grazie agli impulsi inviati dal cervello dell’artista stesso.
non c’erano solamente equipe di medici ma anche di scienziati e tutti quello che riguarda la
neuro scienza e l’elettronica.
c’è l’innesto tra l’essere umano e l’organico.
le strutture servono a decodificare gli impulsi che vengono inviati dal cervello al braccio
meccanico.
Tetsuo
è il protagonista in questa città giapponese disagiata e
la propensione di questo protagonista è che inizia a
provare piacere sessuale (super organico) intestandosi
delle parti meccaniche.
22 Dicembre 2016
Giger
è un innesco tra parti biologiche ed elementi
meccanici, un groviglio tra tubi meccanici ed
intestino.
Il film “Alien” è una creatura di Giger.
Lui non è nell’ambito dell’arte ma bensì in
quello dell’illustrazione.
Un altro illustratore era CARLO RABALDI che
realizzò ET (innesco di parti organiche diverse).
Voleva costruire un essere aliene che non avesse elementi appartenenti al mondo terrestre.
Il dadaismo
La caratteristica di questo movimento è il concetto di objet trouvé ovvero oggetto trovato.
Oggetto trovato è quando io passeggio per strada o al mare e noto una conchiglia o un
copertone di un auto, un legno corroso dal tempo, mi piace, lo raccolgo e lo faccio diventare
parte della mia opera.
i criteri in base ai quali noi raccogliamo le cose sono le caratteristiche estetiche, le scegliamo in
base alla forma, al colore, alla composizione… sono gli stessi criteri con cui gli artisti Dada
decidevano di selezionare e raccogliere un oggetto piuttosto che un altro.
gli oggetti venivano scelti o in base a criteri estetici (forma, colori…) o a criteri anti-estetici
ovvero perchè lo si considera brutto e non rispetta i criteri tradizionali (forma, colore…).
un disegno meccanico non sottintende al buon gusto perchè apparteneva ai territori delle
macchine e dell’industria.
con la disumanizzazione dell’opera d’arte lui giunge a concepire un READY-MADE ovvero già
fatto; c’è un abisso di differenza tra ready-made e object trouvè perchè l’oggetto trovato
sottende l’idea di buono o cattivo gusto ma comunque io lo scelgo anche se lavoro in ambito
opposto al buon gusto.
anestesia -> togliere tutto ciò che è estetico, è un indifferenza visiva: questi sono i suoi criteri
nella scelta dei suoi ready-made, un’anestesia completa quindi toglie gli elementi della forma,
colore… gli oggetti dovevano essere industriali quindi non fatti a mano, seriali, indifferenti.
c’è un abisso tra l’anestetico (oggetto che non si tocca nemmeno con le mani ma che è stato
scelto non perchè è brutto) e l’anti-estetico (implica i criteri dell’estetico ovvero forma, colore…)
il criterio del buono e del cattivo gusto dipende dalla persona invece l’anestetico è qualcosa di
indifferente, non è brutto ma nemmeno bello -> ci sono oggetti che ci sollecitano indifferenza
totale, oggetti industriali, seriali.
Marcel Duchamp - Lo
scolabottiglie -1914 (1961)
l’obiettivo di Duchamp era molto difficile da raggiungere ->
disumanizzazione, anestesia completa
lui usava le categorie della serialità, dell’anestesia
completa…
l’operazione big beng di tutto ciò è lo scolabottiglie perchè
da quello non si è potuto andare oltre: lo scolabottiglie era
un operazione totalmente mentale e concettuale
i criteri di selezione era legati a quelli dell’anestesia ovvero
disumanizzazione, ovvero doveva essere seriale, industriale,
indifferenza visiva quindi lo seleziona perchè secondo lui
corrispondeva a questi criteri.
l’operazione fisica dello spostamento dello scolabottiglie
dalla cantina di casa sua alla galleria non la compie neanche
lui, la fa compiere agli altri, lo fa fare alla sorella quindi non ci
interviene fisicamente minimamente, non lo tocca nemmeno.
è il massimo dell’operazione concettuale, immateriale, il pensiero.
al posto dello scolabottiglie poteva esserci qualsiasi altra cosa che fosse seriale, industriale,
indifferente…
quando lo scolabottiglie viene portato nella galleria la prima cosa che succede è che cambia la
funzione, nella galleria non si può mettere su una bottiglie quindi non può più esercitare la sua
funzione iniziale e quindi togliendo quella funzione diventa celibe.
gli dà però un altra funzione dentro la galleria ovvero quella di opera, gli dà una funzione di tipo
mentale e noi facciamo questa operazione per il contesto in cui si trova: dal 1914 le nostre
convenzioni comuni, le relazioni istituzionalizzate, se mi trovo in una galleria deve esserci per
forza un opera d’arte perchè le mie convenzioni comuni mi fanno pensare che all’interno del
museo ci sia un opera; è il contesto che fa la funzione.
capisce che l’importanza del contesto è talmente forte che se noi ci troviamo dentro un contesto
noi siamo predisposti a fare tutta una serie di operazioni mentali.
lo scolabottiglie convenzionalmente si trova in una cantina infatti lui lo sposta da un contesto ad
un altro.
dopo lo scolabottiglie non ha più potuto fare un’altra opera così perchè non c’è possibilità di
replica, dopo questa lui farà solo ready-made aided cioè lui ci lavora sopra, li modifica, perchè
dopo lo scolabottiglie non si può andare; anche se apparentemente può non sembrare sono
tutti ricostruiti dall’artista, non c’è la possibilità di un “oltre”, è il massimo del concettuale, del non
toccare un oggetto.
lui pensa di arrivare all’anestesia con oggetti industriali, seriali.
è il big beng perchè lo scolabottiglie mette in evidenza le convenzioni comuni, le relazioni
istituzionalizzate perchè siccome noi ci troviamo dentro un museo allora la nostra testa
costruisce l’idea di opera.
il museo o la galleria è la cornice; nell’arte moderna c’era la cornice, ora i musei stessi sono delle
cornici.
* Duchamp unisce i due opposti: organico e super organico con la macinatrice di cioccolato; la
macinatrice diventa metafora di atto masturbatorio.
l’inorganico è tutto ciò che è inanimato e industriale, l’organico è ciò che è relativo all’essere
umano e super organico è ciò che è relativo al desiderio e la libido dell’animale e dell’uomo.
12 Gennaio 2016
lo scolabottiglie non è un’opera, in sé è un oggetto che diventa opera per via del contesto in cui
è inserito -> è un operazione mentale con cui mette in evidenza uno stereotipo che appartiene
alla pittura, una convenzione comune, un modo convenzionale di pensare dello spettatore che è
influenzato dallo spazio in cui si trova (contesto - museo = opera d’arte).
nell’arte convenzionale la cornice era in legno, ora nell’arte contemporanea la cornice è
diventata il museo e Duchamp è il primo che ci dà questa consapevolezza.
per lui lo scolabottiglie era un oggetto seriale, anestetico e doveva suscitare una indifferenza
emotiva -> disumanizzazione dell’opera (togliere tutto ciò che appartiene all’umano quindi il
manufatto, l’artigianale…).
nessuno che si ispira a lui può arrivare al grado 0 di Duchamp perchè sono tutti oggetti che
sono stati modificati dall’artista; lui stesso non potrà più riproporre lo scolabottiglie
-> ready made aided (perchè tutti gli oggetti che lui farà in seguito saranno da lui tutti
modificati).
la bicicletta non potrà più funzionare come bicicletta e lo sgabello uguale, gli toglie quindi la
sua funzionalità -> ha impedito agli oggetti di funzionare per ciò per cui erano stati costruiti
inizialmente.
quando è dentro al museo quell’opera è ancora una macchina celibe perchè nel preciso
momento in cui viene collocata dentro al museo questa scultura che doveva essere in
movimento, non puoi più muoverla quindi riacquista il valore di macchina celibe -> struttura in
movimento ma a cui viene impedita la sua funzionalità dentro al museo.
Duchamp è freddo, non c’è emotività perchè è un rivoluzionario e tutti i rivoluzionari sono freddi
e devi essere molto lucido e quindi freddo e razionale.
lui va a lavorare sul concetto di macchina celibe unendo gli opposti, organico e inorganico
smontandoli impedendo a loro di funzionare.
Il tempo
bisogna specificare di che tempo di sta parlando.
il tempo è un tema universale ma ci sono varie tipologie di tempo:
- TEMPO CRONOLOGICO / CONDIVISO : è il tempo condiviso perchè noi abbiamo stabilito
per una convenzione comune e abbiamo sincronizzato gli orologi per cui ora sono le ore tot e
quindi condiviso da tutti, globale.
è scandito dagli orologi, cronologico e ha a che fare con le convenzioni comuni cioè a livello
di società si è deciso che da quel momento in poi si sarebbe diviso il tempo in quel preciso
modo e fanno capo a delle relazioni istituzionalizzate.
è un tempo culturale ovvero stabilito dall’uomo in base a delle regole sociali e culturali,
periodi storici diversi hanno misurato il tempo in modo diverso ed è una divisione recente,
storicamente recente la divisione che noi abbiamo ora.
es: nel Medioevo il tempo era diviso in modo diverso, i calendari erano diversi (anche
all’epoca romana) e in quel periodo non esisteva la notte come tempo, non era misurata, ed
esisteva solo il giorno e il tempo era segnato dal suono delle campane perchè indicavano le
diverse funzioni religiose quindi la divisione del tempo non era visiva come ora che appare
sugli schermi e ci dà una visione del tempo.
il tempo all’epoca era sonoro, con le campane e la divisione del tempo stesso era diversa…
solo nel 1200/1300 si vedono i primi quadranti quando si passa dal “tempo di Dio” al tempo
attuale.
è relativamente recente la decisione di partire dal meridiano di Greenwich per far si che ci sia
un tempo condiviso; il nostro è un tempo culturale, atomico ovvero c’è un orologio atomico
su cui si coordinano tutti gli altri.
- TEMPO PSICOLOGICO : ha a che fare con quello che noi percepiamo
es. quando ci si annoia (attese) il tempo sembra non passare mai, ma quando si è impiegati in
attività piacevoli per noi il tempo scorre velocissimo.
- TEMPO BIOLOGICO : è il tempo del nostro organismo e ogni organismo ha un tempo
diverso di inizio, durata e fine.
il tempo biologico non dipende dal tempo anagrafico (sono gli anni e fa capo al tempo
cronologico/condiviso per cui la nostra data di nascita fa si che in base a quello ci sia un
tempo nostro cronologico condiviso).
questo tempo non ha niente a che fare con il tempo cronologico che effettivamente è il
nostro organismo, le nostre cellule e il nostro organismo per ognuno di noi invecchiano in
modo diverso.
è il nostro “orologio interno”, motivo per cui uno può morire a 100 anni e un altro a 30,
ognuno ha un tempo biologico che quindi appartiene alla sua unicità di organismo.
- TEMPO ASTRONOMICO : è il tempo che viene calcolato con calcoli diversi da quelli che noi
abbiamo e implica il movimento dei diversi pianeti, della volta celeste e anche quello è
cambiato in base ai secoli e quindi si parla di archeo/astronomia temporale.
è un tempo che implica lo studio del cosmo, è un tempo che si astrae dal tempo della nostra
esistenza.
ci sono degli artisti contemporanei che lavorano su questo tempo qua.
- TEMPO METEREOLOGICO : quando si parla e si dice “che tempo fa?”, è il tempo che riguarda
le condizioni atmosferiche, il tempo, il meteo.
si basa sul calcolo delle probabilità e io cerco con questo di calcolare il caso: prima che ci
fossero le previsioni meteorologiche si guardava il cielo e negli anni passati infatti le
condizioni meteo non ci beccavano quasi mai mentre ora con dei calcoli più raffinati il calcolo
è diventato più preciso.
è un controllo dello spazio.
con un calcolo di probabilità tu presupponi in anticipo quello che può accadere e come nel
gioco degli scacchi, sapere in anticipo, presupporre attraverso alcuni calcoli, quella che può
essere la mossa dell’avversario.
Christian Marclay
è un musicista e inizia la sua carriera negli anni 80 e in quel periodo a NY c’era il fenomeno del
graffitismo.
Nel Bronx, uno dei primi tag era “The saints”.
Le diverse band del Bronx iniziarono a “segnare” gli isolati con delle firme e dei disegni.
Il tag quindi era sia una firma che un immagine e serviva sia a segnare il proprio territorio che a
far vedere la propria bravura.
alla fine degli anni 70 iniziarono a disegnare sulle metro per farsi conoscere quindi anche al di
fuori dell’isolato.
esso si occupava della musica, specializzato in musica hip hop.
gli strumenti suonati dai musicisti erano i piatti e montavano sull’altro.
lui quindi montava strutture sonore pre-esistenti, creando quindi suoni nuovi (tecnica
appartenente al surrealismo).
la tecnica del cadavere squisito era una associazione linguistica da cui dovrebbe emergere una
serie di associazioni inusuali per renderle estranee.
In altre opere esso lavora con il montaggio servendosi delle copertine dei vecchi LP e realizza
con dei collage alcune opere.
ENIGMA -> è il problema che viene costruito dandoci degli indizi che noi dobbiamo
decodificare e da cui dobbiamo trarre una ipotetica soluzione.
c’è stato un enigma di tipo storico, enigma era una macchina costruita per creare codici legata al
controspionaggio. è una macchina che serviva per costruire un codice segreto di modo che
solamente chi era in possesso di un codice per decodificare questi messaggi era in grado di
tradurre ciò che veniva scritto.
durante la seconda guerra mondiale i tedeschi avevano costruito una macchina che era simile
ad una macchina da scrivere e tutto ciò che uno scriveva era scritto in un codice che veniva
decodificato e gli alleati non capivano cosa le truppe tedesche dicevano mentre comunicavano.
ci sono stati molti tentativi che sono stati definiti inappropriati.
il governo inglese elabora un problema teorico/matematico e lo pubblicò sulle maggiori testate
che venivano distribuite a Londra.
Alan Turing era un direttore che coordinava il lavoro di tutte le altre persona, era un professore
universitario molto intelligente che aveva lavorato su alcune teorie e sotto la sua direzione
riuscirono a decodificare enigma.
riuscendo a decodificare quelle che erano le comunicazioni interne dei tedeschi decisero di
progettare lo sbarco in Normandia e quindi tutto lo svolgimento della seconda guerra mondiale
è stato dovuto alla decodificazione di Enigma.
lui ha anche inventato il Codice binario che è il codice che sta dietro ai nostri computer quindi è
stato un teorico matematico che ha veramente modificato con le sue teorie le evoluzioni non
solo in ambito storico ma anche quella che è la nostra vita di tutti giorni (il primo computer è
stato costruito sul codice binario inventato da lui).
una sua caratteristica era che non solo era un professore universitario ma era anche un
personaggio quindi la sua vita non era solo in ambito teorico ma anche nella sua vita privata.
lui era omosessuale e questo, nell’Inghilterra degli anni 40, anche se gran parte della cultura
inglese soprattutto universitaria era omosessuale l’omosessualità non era ancora dichiarata
come oggi, c’erano altri vincoli sociali.
è accaduto che lui fu incarcerato per la sua omosessualità, questo secondo alcuni ma la vita di
Turing sembra quasi un romanzo, secondo altri lui era stato incarcerato perchè temevano che
potesse rivelare qualcosa inerente ai contatti che avevano avuto durante la seconda guerra
mondiale quindi era un personaggio troppo famoso per lasciarlo libero.
lui all’interno del carcere, l’altro lato oscuro della sua vicenda, sembra che abbia optato per una
sorta di castrazione chimica: queste sostanze che ha ingerito gli hanno provocato delle
modifiche a livello fisico, una patologia, una malattia per le sostanze che aveva ingerito e una
parte delle interpretazioni dicono che lui si sia suicidato in carcere perchè non accettava questa
sua condizione, “malattia”.
si è suicidato ingerendo una mela avvelenata (ricorda Biancaneve), lui come tutti i matematici
era appassionato di fiabe che sono costruite secondo schemi matematici.
secondo qualcuno l’hanno ammazzato costringendolo ad ingerire questa mela avvelenata.
la sua vita, la sua biografia (non ha mai scritto un’autobiografia) non poteva che interessare
all’arte, quindi la sua vita stessa e i suoi teoremi sono diventati per questo artista
contemporaneo che partendo da Duchamp (enigma collegato all’idea di arte).
uno degli artisti che lavora su Turing e sul concetto di enigma è Pierre Hug.
entrando da quella porta ci si trovava in questo spazio che era il primo ambiente ed era sempre
accessibile, nel primo spazio del castello di Turing era Pong (gioco) -> tutto il soffitto è un gioco
perchè lui colloca sul soffitto queste due sezioni luminose le due racchette e la pallina che si
sposta, i giocatori sono gli spettatori ma se tu entri e non sai nulla non la vedi.
vedi le regole se conosci, sai giocare se conosci le regole del gioco sennò uno pensa che fosse
un soffitto luminoso.
il master stabilisce le regole quindi Turing, l’artista.
Pong era stato il primo videogioco costruito sul sistema binario.
in questo spazio c’era anche in parallelepipedo nero, specchiante in questo spazio bianco, era
un estetica fredda e pulita; si chiamava “All” era in riferimento al film “2001 Odissea nello
Spazio” di Qubrick e All in quel film era l’intelligenza artificiale che regola la vita all’interno e la
vita del protagonista dipende da lui.
Dentro a questo spazio bianco c’era questo parallelepipedo nero, dentro questa opera che è
anche spazio.
Dentro questa stanza c’era Pong sul soffitto con i due giocatori e nello stesso spazio che è il
primo un monolite nero specchiante che si chiamava “All” e si chiamava così perchè citava il film
“2001 Odissea nello Spazio”; All in questo film è l’intelligenza artificiale che regola la vita del
protagonista ovvero la sua vita (mangiare, bere, dormire…) dipende tutto da All che decideva
tutto.
Questa scultura che era posta li era un computer che decideva che cosa si poteva vedere e che
cosa non si poteva vedere.
questo perchè All dentro l’opera di Highe, decideva dove tu potevi andare, dove ti potevi
muovere, aprendo e chiudendo le porte.
tu potevi accendere sempre alla prima stanza ma ce n’erano 3 in tutto e le altre due stanze
decideva All se tu potevi vederle o no.
All decideva lo spazio e il tempo perchè lo spazio perchè decideva in quale spazio potevi
muoverti: la costante era la prima stanza le varianti erano le altre due; il tempo perchè decideva
il tuo tempo li dentro.
poteva capitare che tu eri dentro e ti chiudevano le opere senza avvisare, decideva All quando
aprire e quindi il tempo che tu stavi dentro.
lui decideva sia il tempo cronologico che quello psicologico.
il castello è una griglia, un pò come al bosco.
entrando nella stanza di destra c’era una video proiezione e una struttura che sembrava una
sorta di albero artificiale con una sorta di albero che era in parte elemento organico ma anche in
parte elemento meccanico -> sposa di Duchamp che diventa tridimensionale.
Parreno e Huyghe fanno parte di questo “gruppo del tempo libero” e affermano che lavorano
mentre gli altri hanno tempo libero quindi loro due realizzano quest’opera che si chiama “Ann
Lee” che è un guscio vuoto.
2 Febbraio 2017
nella prima stanza c’era un parallelepipedo nero lucido e questo aveva il nome di All.
era una sorta di scultura minimalista, molto essenziale, nera e lucida e praticamente era nella
prima stanza assieme a Pong -> All, il nome un riferimento ad All di “2001, Odissea nello spazio”
che è un film di Stanley Kubrick.
All all’interno del film ha il ruolo del computer di bordo solo che questo computer di bordo
decideva la vita del protagonista, era l’intelligenza artificiale che decideva tutto della vita del
protagonista -> Alan Turing ha inventato il codice binario
all’interno di questa opera All aveva il potere di decidere la vita del protagonista.
All all’interno del castello di Turing aveva quindi il controllo del castello, cioè All che si trovava
nella prima stanza decideva come si muoveva lo spettatore all’interno del castello di Turing cioè
decidevano quelli che erano gli spostamenti dello spettatore, aveva il dominio sullo spettatore.
Pong era nella prima stanza su in alto.
All decideva come lo spettatore si sarebbe mosso dentro al castello, con calcoli binari.
nella stanza di destra c’era un albero con tutte le ramificazioni da cui pendevano delle luci e
questo aveva alla base una sorta di panca.
c’era anche una video proiezione riguardava Ann Lee: è un personaggio di Huyghe assieme a
Perreno.
essi sono andati a Tokio in una casa di produzione che realizza manga e hanno acquistato i diritti
d’autore di uno di questi personaggio di secondaria importanza a cui hanno dato il nome di Ann
Lee con l’obiettivo di liberarlo.
per noi l’obiettivo era quello di acquistare questa sorta di guscio vuoto, un personaggio.
volevano lavorare su varie tematiche come ad esempio i diritti d’autore.
è importante difendere i diritti d’autore e l’autoralità di un prodotto.
per tutti coloro che oggi lavorano nell’ambito dell’arte contemporanea diventa fondamentale
difendere il diritto d’autore così come nella moda, nella fotografia…
loro hanno l’intenzione di liberare questo personaggio, un guscio vuoto e ognuno di loro due
riempirà quel guscio vuoto in modo diverso cioè io prendo l’immagine, quel guscio, quel
personaggio di secondaria importanza poi ognuno la abiterà in base alla sua metafora artistica.
nel video è un paesaggio che fa diventare visivo ciò che è sonoro; il suono è immateriale anche
se poi va a modificare i nostri timpani quindi noi lo sentiamo e quindi attraverso il suono, il
suono che è immateriale diventa elemento fisico in un personaggio che è lunare.
questa voce è di Hamstrong ed è la voce del primo uomo che ci dicono di aver messo piede
sulla luna.
questo paesaggio costruito con la voce è mentale che diventa fisico.
in questo video lui stava leggendo un brano di “viaggio al centro della terra” di Verne, scrittore
di fine 800 che viveva circondato di libri e scriveva romanzi fantascientifici.
lui realizza quest’opera con Alle che si muove con la voce di Hamstrong che legge un brano di
Verne.
Verne, i suoi testi di fantascienza li faceva sempre partire da dati fisici.
Parreno lavora sul concetto di mettere in crisi il concetto di realtà e di finzione.
loro hanno continuato a costruirgli addosso delle identità e l’hanno liberata ammazzandola.
sulle colline di Art Basel essi hanno costruito una sorta di immensa impalcatura che si poteva
vedere da tutti i punti della città e questa aveva la forma di Ann Lee e dei fuochi e la notte
l'hanno incendiata e l’hanno lasciata bruciare finché non si è totalmente smaterializzata.
anche se loro si rendono conto del fallimento del loro progetto iniziale, una volta che la sua
identità è ammessa all’interno del circuito museale diventa una macchina celibe.
il lavoro sul nucleo di realtà e finzione è legata al fatto che lui fa muovere Ann Lee in questo
paesaggio sonoro e mentale che è costruito dalla voce di Hamstrong mentre legge un opera di
Verne che viene fatto partire da un vulcano in Islanda ed è lo stesso vulcano che fa mettere in
discussione il concetto di realtà e quello di finzione.
nella terza stanza del castello c’è un opera: “La grande ensamble”
è una video proiezione che includeva l’intera parete
9 Febbraio 2017
ci troviamo all’interno della macro area di mistero ed enigma -> messa in crisi del concetto di
realtà e finzione.
Huyghe - Les grands ensambles
è una video proiezione dove Huyghe proiettava su un intera parete.
ci sono due palazzi dove si accendono e si spengono le luci, un
rumore/suono piacevole che è una composizione musicale
elettronica.
è un dialogo tra questi due edifici e dialogano attraverso un codice
che a noi non è dato conoscere ed è un codice binario la cui
risoluzione per noi è impossibile riuscire a capire, rimane nel campo
dell’enigma come “col rumore segreto” di Duchamp.
diventa per noi impossibile perchè se noi risolvessimo l’enigma
ovviamente si andrebbe a perdere il lavoro, il valore dell’opera.
al contempo può essere una sorta di gioco tra i due edifici, oppure
mosse di un ipotetica scacchiera tra due giocatori… noi non
possiamo saperlo perchè non abbiamo il codice.
più aumentano le pulsazioni, più aumentano di conseguenza anche i suoni, le velocità delle luci
e gli agenti atmosferici (vapore, nebbia).
le condizioni meteorologiche erano in costante mutazione, la densità della nebbia diminuiva in
base alla densità del dialogo scandito con la musica.
l’aspetto sonoro era legato alla cosiddetta musica bineurale, il suono bineurale.
il suono bineurale è un suono che appartiene alla sperimentazione musicale dove si innesta su
quella che è la ricerca a livello neuronale quindi gli studi di neurologia si innestano su quelli
della ricerca musicale.
una delle zone meno conosciute del nostro corpo è il cervello perchè solo con lo sviluppo della
tecnologia si può guardarne il funzionamento -> estremamente recente e gran parte delle
nostre funzioni celebrali sono sconosciute.
il nostro cervello funziona per impulsi elettrici e attraverso cui comunicano le nostre sinapsi sono
simili a degli Hertz (unità di misura della musica/suono).
questi impulsi elettrici sono simili alle onde della musica.
arrivati ad un certo di livello di Hertz è simile alla frequenza elettrica, agli impulsi elettrici che
trasmette il nostro cervello.
alcuni musicisti hanno iniziato a lavorare su queste frequenze e hanno notato che con delle
frequenze particolari stimolavano delle aree del cervello.
il nostro cervello costruisce, se opportunamente stimolato da queste unità di frequenza, un terzo
suono che nella realtà non esiste.
producendo dei suoni che arrivavano a 73 Hertz il nostro cervello non sentiva solo due suoni,
ma tre perché sono emessi alla giusta frequenza e quindi oltre che a sentire i due suoni
proiettati il nostro cervello ne sente un terzo che in realtà non esiste, lo fabbrica il tuo cervello ->
musica bineurale
questo tipo di musica è illegale perchè ha provocato dei danni celebrali, sono delle stimolazioni
neuronali che possono provocare o innescare delle tipologie: ad esempio è controindicata per
chi soffre di crisi epilettiche.
Huyghe se ne serviva dentro al castello di Turing e se ne serviva perchè, lavorando sull’innesto
messo in crisi dal concetto di realtà e finzione, era interessante perchè non sappiamo qual’è il
suono reale e qual’è quello che noi sentiamo involontariamente.
nei materiali che abbiamo c’è scritto come è stato realizzato: ci sono dei modellini dei due edifici
e ad ogni accensione e spegnimento dei modellini scattava una fotografia -> sono tanti
fotogrammi, è uno stop-motion.
gli effetti di vapore e nebbia è stata ottenuta con gli acetati (fogli trasparenti), è un lavoro
estremamente artigianale; in un universo dove è iper tecnologico lui usa al massimo il concetto
di artigianalità.
usa la luce sempre fredda, è una costante.
con questa termina il percorso legato ad Huyghe legato al castello di Turing.
uno dei riferimenti che Huyghe ha e che appartiene al concetto di enigma e mistero è un
regista, un autore cinematografico: ALFRED HITCHCOCK
lui dialoga non solo con l’arte cinematografica ma anche con le arti visive ed è diventato
materiale di lavoro per molti artisti contemporanei.
un estetica formale che tiene presente un certo tipo di freddezza, anche cromatica all’interno
dell’opera con un certo tipo di utilizzo di luci, la dominante nei toni dei grigi e dei bianchi.
il tema è quello del mistero e dell’enigma.
Alfred Hitchcock - La
finestra sul cortile - 1954
lui è un registra e produttore ed il titolo
originale del film era “la finestra sul retro” sul
set tra il 1925 al 1976.
il suo lavoro si divide in due parti: dal 1925 al
1940 e si sviluppa soprattutto in europa con
film muti poi dal 1940 si trasferisce in
California e lavora per grandi case
cinematografiche.
è un genere thriller (propone una determinata emozione - che porta alla massima tensione lo
spettatore - allo spettatore che va a modellare la fruizione del film nello spettatore) e psicologico
(fa diventare lo spettatore parte integrante del film quindi noi diventiamo detective)
lui è stato il creatore di questo genere con “Psyco”.
uno dei temi principali di questo film è quello della narrazione -> narrazione diegetica e la
narrazione extra-diegetica.
dietetica ovvero diegesi è una parola greca che significa narrazione, che ha un filo logico
mentre extra-diegetico sta al di fuori della narrazione.
all’interno del triller psicologico lo spettatore sa qualcosa che il protagonista non sa con
inquadrature ed Hitchcock è stato il primo in assoluto in questo ambito.
i titoli di testa (prima parte della narrazione) e vengono presentati con inquadrature e noi
entriamo subito in contatto con quella che sarà la nostra parte di mondo per tutto il film e
mentre scorrono i titoli di coda noi vediamo subito con che cosa noi dobbiamo confrontarci ->
abbiamo una visione e una rappresentazione.
il soggetto del lavoro è L’INQUADRATURA ovvero selezionare una parte e questa diventa la
parte che esiste all’interno dell’opera e il protagonista è un fotografo, è tutto un gioco tra la
macchina fotografia, la telecamera e l’obiettivo.
il soggetto è lo sguardo, è colui che per antonomasia diventa protagonista dello sguardo.
attraverso le inquadrature noi non diventiamo solo dei voyeur (guardoni) ma anche detective
perchè cerchiamo di risolvere il caso.
il fruitore si personifica nella figura di Jeff (che è un fotografo che si è rotto una gamba e guarda
col suo binocolo dalla finestra tutto quello che succede) perchè è come se noi fossimo gli occhi
del protagonista che guarda attraverso il binocolo.
lo spettatore si impersonifica anche nella infermiera che va a curare Jeff e diventa una sorta di
coro nel teatro greco: tenta di descrivere la scena, narrarla e ripropone a Jeff i dubbi e i pensieri
che verrano a noi durante la visione.
altro aspetto importante, sono le inquadrature e sono tutte basate sulle composizioni come se
fossero opera d’arte perché lui si forma in teatro perchè ci andava spesso con la propria famiglia
e i meccanismi del teatro li ripropone nelle sue sceneggiature -> importante il ruolo del TEATRO
(finzione - intrigo - scenario)
lui dice che era tutto studiato nei minimi dettagli prima di riprendere.
gli attori sono materia in mano ai registi, questo funziona molto col cinema.
in infanzia Hitchcock legge molto e osserva e si forma leggendo libri di Baudelaire, Edgard Allan
Poe… possiamo definire anche i libri che legge dei thriller e vanno a descrivere le varie parti, i
vari caratteri, il doppio ruolo dei personaggi e nelle tematiche principali che lui affronta
troviamo il rapporto tra il bene e il male, dovuto al fatto che lui viene istruito all’interno di una
scuola gesuita e lui capisce qual’è il valore tra il giusto e sbagliato e in quelle scuole era molto
severa e ferrea e tenta di esorcizzare il fatto che il padre lo chiude in una cella e quello lo
traumatizza e quindi cerca sempre di capire cosa c’è di giusto e cosa di sbagliato.
altri tre temi fondanti della sua produzione sono la fragilità dell’ordine, la casualità e il caso e il
suo controllo e l’imprevisto -> ne “la finestra sul cortile” possiamo trovarli tutti.
dall'ordine si arriva al disordine all’interno di vita più o meno ordinarie.
all’interno di questo film i temi principali sono:
1. narrazione (diegesi ed extra-diegesi) ——-> thriller psicologico
2. titoli di testa (prime inquadrature che vediamo e familiarizzazione di quello che sarà il nostro
mondo)
3. inquadrature (come lavora sullo sguardo e come tenta di fare entrare all’interno della scena
il fruitore con i campi, i piani) ——> sguardo e il concetto di voyeur (il fruitore si impersonifica
all’interno di un personaggio che è impossibilitato a muoversi e noi entriamo all’interno di
una scena thriller che ci provoca determinate emozioni e allo stesso tempo come lui non
possiamo muoverci)
la finestra è l’inquadratura ed essendo un film sullo sguardo, Hitchcock ci mostra il vero
protagonista di tutto quando ed è tutto ciò su cui si regge tutto il film.
la finestra dà su un cortile in cui ci sono altre finestre e quelle diventeranno dei micro schermi
dove noi spieremo insieme al protagoniste altre micro-storie.
la camera si è mossa verso il basso e abbiamo visto un gatto e si è messo a seguire con la
camera questo elemento ed è salita mostrandoci a 180 gradi mostrandoci tutto quello che poi
sarà il soggetto dell’intero film: il cortile con tutte le diverse inquadrature (finestre).
ha mostrato il protagonista principale che era molto sudato e lo inquadra in primo piano, il
sudore, poi successivamente inquadra il termometro e ci dice che è caldo e per questo motivo
le finestre sono aperte: se fosse stato inverno questo film non sarebbe stato possibile perchè le
finestre sono chiuse.
si inquadra un signore che si stava rasando la barba e fa il musicista.
i primi che vede sono una coppia che dorme sul terrazzo perchè è molto caldo in casa, poi la
ballerina perchè si sta esercitando e ironicamente sopra a dove vive la ballerina ci sono dei
piccioni.
dopo il gesso inquadra una macchina fotografica -> strumenti dei mestieri e capiamo che è un
photo-reporter (viene chiamato nei momenti dei conflitti di guerra o incidenti come la bomba a
Hiroshima)
durante tutta la conversazione si ha un anticipo di tutto quello che accadrà in tutto il film e noi
vediamo tutto quello che succede: le ragazze che si spogliano e vanno a prendere il sole, la
ballerina, e il marito insieme alla moglie che discutono… da qui vediamo tutto il film
16 marzo 2017
La finestra sul cortile è un lavoro sul concetto di inquadratura, di parte (finestra o il cortile in cui il
protagonista osserva la vita degli altri dalla sua finestra (inquadratura), attraverso delle altre
inquadrature che sono le finestre) e di tutto.
Interessa molto a livello fotografico perchè è un lavoro sullo sguardo, uno sguardo che è sia
dello spettatore del film, del protagonista e poi diventa lo sguardo di quello che è lo strumento
di lavoro del protagonista ovvero la macchina fotografica -> triplice sguardo dove ci abbiamo
costanti inquadramenti
lo sguardo del protagonista diventa lo sguardo della telecamera -> esiste solamente ciò che è
inquadrato, il resto non esiste.
infatti, in alcuni punti, il protagonista si addormenta ma mentre lui dorme lo spettatore può
spiare al suo posto ciò che sta accadendo e avere più informazioni del protagonista stesso.
Grace Kelly è un personaggio che è un tutt’uno con l’abito -> l’abito rappresenta la sua essenza.
Con Hitchcock c’era un lavoro costante con gli stylist e quello che lui ricercava nelle
protagoniste femminili era un idea algida di bellezza, una bellezza fredda (al di fuori degli
stereotipi, siamo negli anni 60 e le donne erano formose come la Monroe).
L’industria cinematografica holliwoodiana usava le dive formose e lui invece con le sue
protagoniste come Grace Kelly ha creato un nuovo stereotipo di bellezza, una bellezza più
algida e fredda, più raffinati, seni non abbondanti e corpi slanciati.
Le protagoniste dei suoi film sono bionde, occhi chiari e quando non lo erano le faceva tingere
di un biondo platino, non caldo -> le cromie dovevano essere fredde (grigi, azzurri…) quindi lui
raffredda lo stereotipo di bellezza femminile.
Più i tempi sono di crisi e più lo stereotipo femminile deve essere rassicurante e quindi le forme
si arrotondano, invece quando i tempi sono di sicurezza economica e più si cerca l’opposto
quindi donne più sottili e slanciate.
Nell’ambito della moda, abbiamo periodi in cui andavano le donne formose (anni della guerra),
e negli anni 60 si afferma un nuovo stereotipo che è Twiggy (no guerra), negli anni 70/80 c’è la
donna slanciata, negli anni 90 invece c’è lo stereotipo dell’androginia, una donna monumentale
quindi magra e slanciata ma anche muscolosa, negli anni 2000 le modelle si assottigliano
ancora.
Ora che c’è crisi abbiamo una serie di stilisti che stanno avviando un discorso dedicato ad una
tipologia femminile più morbida quindi la moda sta diventando più ibrida -> c’è sia lo slancio e
la sottigliezza ma anche uno stereotipo più morbido e le due cose convivono (c’è un periodo di
crisi).
Il tema del no gender è una novità della moda -> non c’è più un concetto di identità sessuale
quindi abiti maschili e femminili possono essere indossati trasversalmente e possono essere
indossati sia dall’uomo che dalla donna.
Ci sono quindi modelle o modelli che possono essere in base all’abito o maschili o femminili
quindi abbiamo come i due opposti.
Le tipologie e le rappresentazioni come le fotografie che le rappresentano cambiano in base ai
periodi culturali.
Mentre lui guarda dalla finestra parla col suo editore e lui stesso mentre guarda si definisce uno
spione -> lui nella sceneggiatura ci da tutti gli elementi che poi attorno al quale ruoterà l’intero
film.
La professione del fotografo è considerata un voyeur (spione) che può essere caldo o freddo.
Lui è un photo reporter di guerra e si pensava che il photo reporter potesse essere un voyeur
distaccato, freddo e che osserva dal buco della serratura (finestra) le vicende, in modo
distaccato, senza prenderne parte.
Tutti sono protagonisti (ballerina attraente, il musicista che suona il piano, la coppia mentre
stanno litigando, la signora che era li col prendisole e il giornale un pò ficcanaso e il marito che
non è per nulla socievole e accomodante) -> ogni personaggio dà indicazioni della sua
professione e del suo modo di essere.
le cromie, le ombre, le luci sono fredde e l’ultimo passaggio è quello di raffreddare tutto e tutti i
suoi film sono così, hanno questa caratteristica.
C’è il dettaglio: ha prurito e non riesce a grattarsi e arriva un personaggio che gli dice che è un
guardone che sottolinea il fatto che il protagonista è uno spione (come si era auto definito
precedentemente lui stesso).
Si vede un infermiera e si capisce che fa quella professione da quello che dice e fa e ha
preannunciato che continuando a spiare la vita degli altri rischia qualcosa di negativo.
Questa figura è un co-protagonista e questo compito nel teatro greco questa figura ce l’aveva il
coro -> commentare ciò che accadeva e preparava lo spettatore che il protagonista se non si
fosse comportato in un determinato modo andava incontro -> nei suoi film hanno una vena di
ironia (funzione di grillo parlante, la coscienza) e servono per alleggerire il film.
Quando Grace Kelly entra in scena -> in questo cortile c’è una successione temporale infatti
prima era giorno ed era tutto illuminato e ora invece è notte e le inquadrature sono schermi
luminosi.
Siamo partiti dalla mattina che era caldissimo (inquadratura sul termostato) e poi abbiamo un
passaggio con una successione temporale che è la sera e quindi ci sono gli schermi.
L’arrivo di Grace Kelly è preannunciato dall’ombra: prima abbiamo la telecamera che si sposta
nel cortile, poi il protagonista con l’ombra che si muove nel volto del protagonista prima che
compaia il suo volto -> questo indroduce suspence.
Capiamo che è la ragazza di cui parlava il protagonista da molti elementi che appaiono in lei
come la collana di perle, ecc…
Lei si presenta in modo particolare, ad ogni nome uno spostamento nello spazio e l’accensione
della luce quindi col suo arrivo si accende la luce -> arriva lei, arriva la luce
si serve del movimento e dell’accensione per presentarsi e si presenta a noi spettatori e al
protagonista; è vestita con guanti bianchi, la gonna di un certo tipo di tessuto, modello Dior
quindi è un tipo di abito molto elegante e non adatto per andare a trovare il compagno
immobilizzato nella sedia a rotelle.
1100 dollari (costo dell’abito di Lisa).
Lui rispetto a lei è l’opposto, mentre lei arriva da lui con un abito elegante e gli fa preparare la
cena al 21 (club famosissimo a NY) e vuole regalargli un oggetto in argento, lui fa battute ciniche
e lei fa finta di non rendersene conto.
c’è insistenza da parte di lui su questa loro disparità anche a livello di modo di concepire la vita:
lei l’ha impostata in un certo modo perchè il suo lavoro è attinente a quel mondo mentre lui che
è un foto reporter appartiene ad un altro mondo, ad un altro modo di concepire la vita quindi
c’è questo distacco.
C’è una storia importante nel film che è quella del fotografo e di Lisa e altre tante micro storie
che noi e il protagonista spiamo e osserva ciò che fa la sua vicina e intuiamo che lei sta fingendo
la presenza di un essere maschile con cui cenare in casa perchè ha imbandito la tavola per due
persone e in questa scena immaginaria prende il sopravvento la scena della solitudine.
Si aggiunge quindi questa presenza, un’altra piccola storia.
Si vede inoltre nuovamente marito e moglie che litigano per via di una telefonata fatta da lui.
i commenti di lui diventano sempre più espliciti dei confronti di lisa e si concludesse l’idea del
litigio come divorzio quindi glielo preannuncia a Lisa.
A lui da fastidio tutto quello che fa lisa, anche la cena.
Lei è in grado di tenergli testa alla discussione e l’idea di glamour è estrema ma comunque a
questo riesce a tenergli testa, ha un carattere forte.
Nonostante tutto i due non riescono a distaccarsi quindi fa intuire che c’è qualcosa che li tiene
legati al di la dei mondi sociali e culturali a cui appartengono.
si sente poi un urlo, lui ha guardato ma non ha visto nulla di strano.
si addormenta così sulla sedia e il temporale lo fa svegliare e inizia a notare una serie di cose: i
vicini che dormono sul balcone perché è caldo che corrono all’interno per via del temporale, il
musicista che torna a casa ubriaco e non riesce a finire la melodia e se la prende con la
ballerina… tutte sta vicende che avvengono sotto questo diluvio sono punteggiate dal marito
che durante la notte va avanti e indietro con la valigia.
lui si addormenta, e noi vediamo una cosa che lui non vede: noi vediamo che sta uscendo con la
moglie e quindi se ne stanno andando di casa -> noi sappiamo che lui esce di casa con la
moglie e lui non l’ha visto questo, ha visto solo fare avanti e indietro e la mattina quando arriva
l’infermiera inizia a commentare ciò che ha visto con lei -> l’inquadramento (camera) diventa
l’obiettivo del binocolo (inquadratura non è più quadrata ma tonda).
col binocolo noi vediamo che dentro la valigia del marito ci sono dei gioielli.
23 marzo 2016
è un film sul concetto di inquadramento, di visione, di voyeur.
c’è quindi questa relazione tra lui e la sua fidanzata e il loro rapporto confidenziale.
c’è stato un urlo che si è sentito nella notte e ha potuto osservare quello che stava sentendo. il
suo vicino che ha il rapporto conflittuale con sua moglie e osserva l’uomo che va e viene dal suo
appartamento.
noi abbiamo visto che la moglie esce dall’appartamento ma il protagonista non lo sa-> thriller
psicologico perché noi abbiamo conoscenze in più, che il protagonista non ha
noi osserviamo attraverso l’obiettivo e col binocolo abbiamo la possibilità di zoommare
ulterioriormente-> il regista fa in modo che lo spettatore possa osservare attraverso l’obiettivo
infatti l’inquadratura da quadrato diventa circolare. lui trasforma colui che guarda in un voyeur
come il protagonista ma a differenza sua noi osserviamo anche il protagonista.
lo sguardo del protagonista mentre guarda dal binocolo è sospettoso e accigliato; questo
perché l’uomo ha visto quello che mette via dentro la valigia e stava incartando seghe, coltelli e
armi.
questo sguardo lo insospettisce e lo capiamo dallo sguardo -> c’è in tutti i film
è passato un altro giorno, c’è l’insistenza dell’inquadratura nella temperatura e fa molto caldo.
le finestre nonostante sia notte ci danno la possibilità con la luce di vedere dentro.
c’è di nuovo l’elemento che alleggerisce la situazione che è il compositore in mutande, e il
cagnolino che viene richiamato dalla coppia che dorme sul terrazzo e quindi rientra a casa.
poi la camera si sposta all’interno dello spazio dell’inquadratura del protagonista ed è con la sua
compagna: sono in momento intimo e lui continua ad essere distratto, lei se ne rende conto ed
emerge il fatto che lui nonostante sia in una situazione che implica un’intimità, continua ad
essere attratto da ciò che accade fuori in cortile -> idea dominante di voyeur
in questo momento da voce ad un suo pensiero e dice esplicitamente cosa pensa del fatto dei
coltelli del vicino -> noi lo sapevamo già ma noi sappiamo anche che lui è uscito con la moglie
ma il protagonista non lo sa e pensa che quei coltelli siano serviti per tagliare il corpo della
moglie.
Grace Kelly si è di nuovo cambiata e di solito nei film non si cambiano spesso perché poi
diventa difficile individuare la personalità, lei invece si cambia sempre dall’inizio fino ad ora
almeno tre abiti: tutti con lo stesso stile molto elegante e raffinato, dai modelli di Dior con vita
molto stretta e gonna ampia che va ad influenzare gli anni 40 e 50.
in questo caso ha un abito nero con delle trasparenze.
cambia abiti ma gli accessori rimangono costanti con le perle -> la collana con il giro di perle
era associata all’idea di bonbon in quegli anni.
lei si è irrigidita e quindi deve aver visto qualcosa che noi non abbiamo ancora visto.
prima era come se fossero due mondi che tra di loro non dialogavano mentre ora grazie a
questo fatto si insinua il sospetto e c’è il passaggio: diventa quello che va a sostituire una sua
trasposizione fisica e quindi diventa un prolungamento fisico e va a sostituire quelle che sono le
sue gambe e gli riferisce quello che vede.
è comparso di nuovo il coro che ha la funzione di commentare e ci serve per capire con chi è al
telefono il protagonista: il suo amico poliziotto con cui ha un rapporto di amicizia e il coro ci da
informazione e ce le descrive in modo ironico (la nostra infermiera quando descrive i passaggi
della vicenda continua a mangiare invece lui mentre lei descrive queste scene ha difficoltà a
terminare la colazione -> coro e protagonista) e splatter (il cadavere fatto a pezzi nella vasca per
eliminare il sangue ma al contempo c’è sempre questo ironico alleggerimento che sta nelle
storia -> lui è distratto dalla fisicità della ballerina che gli fa venire in mente la micro-storia della
coppia che è chiusa in camera con la maglie che sono chiusi dentro in camera da giorni e
appena apre la finestra e guarda fuori viene subito richiamato dalla moglie).
si è inserito un altro schermo che è quello del corridoio che unisce il cortile con la strada ->
dove abbiamo visto la domestica che va a spiare dove va il baule (coro) e il detective.
nel dialogo emerge quello che noi abbiamo visto ma lui non sapeva, ovvero che alle 6 di
mattina quando lui si era addormentato era uscita la moglie e noi sappiamo che l’ha
accompagnata al treno -> ad ogni affermazione del detective c’è il protagonista che continua a
portare avanti la sua ipotesi
il tutto si conclude con una cartolina che viene inviata da questo luogo che reca i saluti di Anna,
la moglie.
è come se il nostro protagonista slittasse verso i territori dell’allucinazione.
continuano inoltre le micro-storie come il detective che si distrae con la ballerine -> in ogni
battuta c’è sempre la situazione grave ma anche il modo per alleggerire la situazione.
lui e il suo amico poliziotto erano sullo stesso aereo durante la guerra, si sono conosciuti li ->
riferimento alla vita effettiva alla vita dell’attore perché è andato in guerra sul serio ed era un
pilota.
le micro-storie -> vediamo che la donna che è un cuore solitario si sta preparando e capiamo
che ha bisogno degli occhiali per guardare da vicino e quindi è presbite e ha la necessita degli
occhiali per vedersi, si sta preparando per uscire cuore solitario, e grazie al vicolo che introduce
alla strada, guardando con gli occhi del protagonista serve per andare nel locale di fronte a casa
sua dove decide di consumare un pasto o un drink, si muove da casa sua al bar di fronte a casa.
al contempo prima di questo abbiamo l’episodio del cagnolino, che era stato rimproverato
perché andava a rovistare nei fiori e viene chiamato dai genitori per rientrare a casa.
la ballerina sta studiando la sua lezione mentre cuore solitario si prepara con la maestra.
noi continuiamo a seguire queste storie insieme al protagonista e arriva il co-protagonista che è
un rappresentante di gioielli che rientra a caaa con un pacco con alcune camicie dentro (ce l’ha
detto il detective che è un rappresentante).
lui chiama il suo amico e dice che Torval (il marito) se ne sta andando, e collegando i fatti, pensa
che lui stia abbandonando il luogo del delitto.
Grace Kelly si cambia ancora: passa dall’abito a corolla all’abito a sigaretta (molto di moda in
quegli anni) con la moda stretta, cambia le cromie sui toni del verde acido e il bianco ( le cromie
non si ripetono mai) e si presenta con questo cappello e i capelli raccolti -> struttura verticale.
è tutto coordinato e all’interno di questo outfit, lei si muove nuovamente nello spazio
sottolineata dall’accensione delle lampade -> lei è diventata assieme all’infermiera la complice e
appoggiano le sue idee.
lui le espone la presunta fuga di Torval e che toglieva i gioielli della moglie dalla valigia e
mentre lo faceva chiamava qualcuno -> secondo lei però è troppo calmo quindi ha una
differente valutazione della storia.
il compositore intanto ha pulito casa perchè sta dando una festa e c’è molta gente nel suo
appartamento.
lei inoltre dice che secondo lei quella non era la moglie -> la signora che abbiamo visto uscire di
casa con il marito poteva non essere la moglie.
lei dice che una donna quando parte non abbandona mai la borsa preferita e i gioielli che porta
sempre con sé -> ipotesi di Grace Kelly.
il detective ha delle informazioni che smantellano tutte le teorie che hanno fatto il protagonista
e la fidanzata e il detective continua ad essere distratto dalla sua valigetta che contiene elementi
da notte che escono fuori come un cilindro.
il detective quindi smantella le loro ipotesi con fatti: il baule era pieno di abiti e lo sa perchè è
stato perquisito.
l’intera conversazione avviene mentre continuano a far ruotare questo liquido che deve essere
scaldato e ossigenato per essere bevuto nel migliore dei modi.
al contempo avviene questo linguaggio mentre molto elegantemente continuano a far ruotare
questo liquido all’interno di questi bicchieri.
il linguaggio possente dei protagonisti -> lei si avvicina a lui nel momento in cui vengono a
sapere che la signora Torvan è andata a ritirare il baule.
cuore solitario invece ha trovato un compagno e troppo irruente, va via dal suo appartamento e
invece la festa del compositore è molto chiassosa.
la coppia che sta sempre chiusa in casa, col marito che si affaccia e viene richiamato dentro dalla
moglie.
inoltre, loro due sono delusi dall’accaduto e dal mancato omicidio -> sono due guardoni
il mattino dopo si ritrova li con il coro (infermiera e compagnia) che sono dalla sua parte e
danno fisicità a quello che lui pensa, lo portano avanti.
all’epoca c’erano le diapositive che ti davano la possibilità di avere una visione miniaturizzata
che si potevano guardare attraverso il video proiettore.
inizia ad ipotizzare che l’omicidio del cagnolino sia legata alla motivazione dipendente della
signora Torves.
l’altra ipotesi che viene esplicitata dal coro si dice che al di sotto di quello strato di terra sia stato
sotterrato o una parte di corpo (intero non ci sta) oppure i coltelli che ha usato per ucciderla.
sappiamo con certezza che il cagnolino non sia morto di morte naturale ma questo è un
passaggio importante: a questo avvenimento fa si che il nostro fotografo decida di scrivere una
lettera chiedendo direttamente che cosa fa -> AZIONE DIRETTA
rivolta al co-protagonista e la fa portare alla morosa e servendosi dell’espediente delle finestre
lui fa in modo che noi controlliamo contemporaneamente due schermi.
in questo caso l’azione si è svolta su almeno 4 schermi (lei che scriveva la lettera, lui che si
muoveva di tre schermi mentre noi vedevamo anche la parte superiore e la parte inferiore.
30 Marzo 2017
la fidanzata e l’infermiera sostituiscono quella che è la sua impossibilità di muoversi: lui essendo
bloccato sulla sedia, loro sostituiscono quello che lui non può fare -> movimento, azione, loro
diventano le sue braccia e le sue gambe.
Grace Kelly per ogni scena cambia costume e con questo abito molto elegante compie azioni
piuttosto impegnative -> azione dinamica e rischiosa quindi mostra a lui di avere un altro lato
della sua personalità: non solo glamour, ma di una maggiore proiezione verso un’idea di attività
fisica e di curiosità
noi continuiamo a seguire contemporaneamente più azioni: seguiamo la fidanzata e l’infermiera
che cercano pezzi di cadavere sotto l’aiuola ma, nel contempo, seguiamo la struttura
compositiva del musicista (non c’è più solamente lui ma anche alcuni suoi colleghi) e al
contempo l’altra micro-storia di cuore solitario-> Stella (infermiera) aveva ipotizzato che
prendendo i sonniferi volesse dormire invece scrive una lettera alla scrivania
lui intanto tiene d’occhio quello che è il sospettato che è al bar.
abbiamo un abito molto elegante e raffinato con cui la protagonista compie azioni pericolose e
scomode e all’interno del film Hitchcock usa delle controfigure -> non è Grace Kelly in realtà che
compie queste azioni.
Quando c’è l’elemento circolare stiamo spiando dal buco della serratura attraverso il suo
obiettivo e non dalla telecamera.
la nostra attenzione sta seguendo la vicenda di Stella.
avendo inquadrato due micro-storie in contemporanea e vediamo con più schermi che sta
arrivando il marito e prima che loro se ne accorgono entriamo in tensione -> thriller psicologico
a quel punto noi siamo li con lui che cerchiamo di avvisare Lisa, la fidanzata
lei trova qualcosa e il marito entra in casa e lo vediamo dal riflesso della finestra, da questo il
regista ci va vedere ciò che non potrebbe essere inquadrato perché c’è il muro.
il marito si è accorto che qualcuno era entrato in casa probabilmente dal fatto che la borsa era
stata spostata e lui sobbalza perché presumibilmente la vede.
la composizione che sta creando il musicista nel suo attico e di solito, quando c’è una situazione
di ansia la musica aumenta, invece in questo caso è molto languida.
questo è strano perché stiamo per attraversare un momento di tensione dove il marito ha già
spento la luce e sembra che la voglia uccidere.
è una questione di lenti: c’è la lente del teleobiettivo, quella del binocolo (l’infermiera all’inizio lo
rimproverava di essere un voyeur, mentre alla fine lei osserva col binocolo e lui con il
teleobiettivo), l’assassino invece quando si rende conto che lei sta indicando la fede a qualcuno
che è fuori e quindi capisce di essere osservato lui osserva attraverso delle lenti di occhiali ->
lente che ridefinisce.
noi abbiamo visto il marito uscire dall’appartamento e lui non lo sa e si rende conto ora che
l’appartamento è buio.
il suono diventa molto importante nei film: abbiamo prima il sottofondo sonoro della città
(clacson, macchine che passano…).
l’oscurità va ad aumentare l’elemento della tensione e pian piano si stanno sentendo dei passi e
all’interno della porta vediamo questo spiraglio di luce che penetra dal di sotto.
lui lavora molto sull’illuminazione e sul suono per creare tensione
si apre la porta e il soggetto è in controluce e si vede il riflesso della luce sugli occhiali, il riflesso
toglie l’umanità al soggetto, noi non vediamo gli occhi, vediamo il riflesso.
paradossalmente l’assassino acquisisce umanità attraverso quello che dice, diventa un’identità
attraverso quello che dice, è la seconda volta che sentiamo la sua voce, la prima volta l’abbiamo
sentito attraverso il telefono -> il protagonista però non risponde
uno è nell’oscurità totale e l’altro il controluce
diventa tutto molto ironico: tutto quello che era stato prima tenuto nascosto diventa pubblico
nel tentativo dell’assassino di uccidere il protagonista gettandolo fuori dalla finestra e diventa
ciò che era privato prima, pubblico perché si trova la platea di tutto il cortile.
tutto ciò che prima era nascosto, si è spostato al centro del cortile, della platea.
successivamente si vede cuore solitario è con il musicista, la canzone che sentiamo mentre
tentavano di uccidere Lisa si chiama “Lisa”, tinteggiano le pareti perché l’appartamento va
riaffittato, si vede il nuovo cagnolino dei vicini e capiamo che la ballerina è innamorata di Stanley
e non di nessuno dei suoi pretendenti che vedevamo.
Vediamo inoltre la coppia in luna di miele, con le prime crisi e lui ha smesso di lavorare e quindi
iniziano a litigare.
vediamo il protagonista con la doppia gamba ingessata, poi vediamo Lisa vestita sportiva con
jeans e camicetta che legge una rivista su un certo paese e poi una rivista di moda.
Duchamp era quasi coetaneo di Hitchcock e grazie a lui abbiamo collegato questo film.
lui si forma sul pensiero del filosofo WITTGENSTEIN, che lavora sulle connessioni del linguaggio
ed elabora una serie di principi filosofici e applica la filosofia al giardinaggio attraverso una sorta
di trasposizione filosofica alle regole paesaggistiche (è sia filosofo che giardiniere).
Nauman studia quindi il suo pensiero.
Studia anche la LINGUISTICA e per potersi mantenere inizia a lavorare come insegnante.
quando realizza il video della camminata (Mapping in the studio) lo realizza come insegnante,
all’epoca erano tutte sperimentazioni.
questi tre sono i materiali di studio, quelli su cui si forma -> temi (che hanno ricadute nelle
opere)
Duchamp lavora quindi sulle antitesi mettendo insieme elementi opposti -> lui scriveva che il
titolo che lui metteva alle sue produzioni era importantissimo ma non perché serviva a spiegare
il lavoro ma per portare la mente dello spettatore verso territori più verbali (della mente).
lui scriveva che la mente non ha confini, non ha limiti; solo il materiale te li pone.
lui dava un input, poi lo spettatore era libero di immaginare quello che voleva.
Bruce Nauman - Acqua in
bocca
è un riferimento a “Fontana” di Duchamp ed è parte
di una serie di fotografie -> l’intera opera è costituita
da “Eleven color photograph” (titolo di tutta la serie).
lui realizza questa serie di fotografie alla fine degli
anni 60 e all’epoca la fotografia a colori era
considerata non appartenente al mondo dell’arte; in
quel periodo era uno stereotipo, un’abitudine, una
convenzione comune perchè la fotografia a colori
veniva considerata dal mondo dell’arte di cattivo
gusto.
Edgard Duchamp fu il primo a portare la fotografia a colori nel mondo dell’arte.
la fotografia è a colori e la cromia dominante è il rosso; questa cromia a sua volta è un ulteriore
sdoganamento (tutte le fotografie sono sulla cromia rossa -> questo perchè la fotografia
pornografica all’interno della convenzione comune era definitiva “a luci rosse”).
Lui in modo ironico prende l’espressione verbale che appartiene al linguaggio figurato
(linguaggio che ha a che fare con i modi di dire per esprimere delle situazioni emotive e fisiche
astratte -> “avere le farfalle nello stomaco” per dire che una persona è innamorata)
in questo caso lui si auto-ritrae in tutte le 11 fotografie e dà fisicità, a rendere concreto ad un
linguaggio che convenzionalmente è impossibile che abbia fisicità, unisce il massimo
dell’astrazione linguistica con il massimo della fisicità.
“acqua in bocca” significa stare zitti; in questo caso lui ha l’acqua realmente in bocca.
- c’è anche “mangiarsi le parole” che significa quando qualcuno parla velocemente quindi non
si capiscono bene e lui sempre nella cromia dominante in rosso e sta mangiando delle lettere
nel piatto -> dà fisicità a questa espressione linguistica.
- “avere i piedi d’argilla”
crea anche un labirinto in plexiglass con cibo e acqua, e delle telecamere puntate dentro e
all’interno ci sono dei topolini bianchi, cavie che si muovono all’interno con l’obiettivo di bere e
cercare cibo essendo intanto controllati dalle telecamere.
i topolini sono degli spettatori, che fanno parte della società e quindi in questo caso le
telecamere sono il controllo sociale, tutti noi siamo sottoposti ad un controllo di cui non siamo
consapevoli.
altri artisti contemporanei che lavorano sul DISGUSTO intenzionalmente, vogliono quindi
ricreare un rifiuto nello spettatore, la percezione del disgusto.
il disgusto ha a che fare con una reazione fisica di rifiuto, qualcosa che non toccheresti mai,
qualcosa che fa ribrezzo.
sono tutti artisti che lavorano sull’etica, l’arte deve servire a delle cose che convenzionalmente si
nascondono.
Paul McCarthy
è americano e si forma negli anni 60, ha una formazione di pittore e si laurea in pittura e inizia a
lavorare dipingendo.
appartiene alla corrente dell’impressionismo astratto americano (Pollock), è un lavoro materico
sul colore, in quegli anni in America c’era ancora il restando della Pop art ma lui sceglie di non
appartenere a quello.
alla fine degli anni 60 inizia a lavorare con le performance e il tema del suo lavoro è legato alla
struttura sociale e culturale dell’America di quegli anni.
lui dice che i media (televisioni, le radio, i giornali) danno dell’America un’immagine perfetta,
dove tutto è pulito, perfettamente allineato.
lui dice che vuole essere ciò che non si mostra, ciò che si nascono, ciò che è al di sotto di questo
velo di ipocrisia, lo specchio nero (The Black Mirror).
lui vuole mostrare tutto ciò che viene considerato sporco, tutto ciò che si vuole nascondere e si
delinea subito come l’anti-Warhol (che aveva un successo incredibile in quegli anni) perché
Warhol affermava di essere orgoglioso di essere americano perché il suo stesso barattolo di
coca cola lo beve lui ma anche il presidente americano -> l’uguaglianza si basa sul barattolo di
coca cola, il concetto di uguaglianza è basato su un oggetto di consumo.
l’artista invece prende gli stessi oggetti e ne fa un uso diverso.
lui dice che la gente ha paura di ciò che è sporco: i liquidi, l’urina, lo sperma, le feci, il sangue, il
vomito.
lui va a lavorare su tutto ciò che la gente rifiuta, su ciò che è un tabù.
lui dice di essere un prodotto dell’America, quindi un clown, un buffone, un prodotto dei
telefilm americani dove è tutto finto -> un prodotto.
tutto ciò che vediamo è fiction, è come in un programma trash americano.
il clown è un pagliaccio, è una maschera normalmente convenzionalmente collegata all’idea del
circo, noi ridiamo quando lui si fa male, è una maschera tragica, il ghigno che ha è ambiguo,
può nascondere di tutto.
l’utilizzo che ha a che fare con le maschere ha a che fare con l’idea di costrizione e prigionia.
13 aprile 2017
tutti i materiali che noi vediamo sono materiali cromatici e il suo corpo diventa uno strumento
con cui realizzare delle produzioni artistiche.
su questo lavoro sulla materia organica, diventa simile al sangue, alle feci, all’urina, allo
sperma… tutto quello che convenzionalmente si pensa sporco e fa schifo a toccarlo.
si arriva ad un punto dove lui ingerisce materiali e si auto induce il vomito nello spazio del
pubblico, il pubblico deve essere disturbato.
Nauman ad esempio va a lavorare in quelli che sono i meccanismi di repulsione -> c’è una
regressione ad una primordialità, alle fasi freudiane (anali, falliche…), c’è un recupero di tutta la
libido.
lui dice che è un prodotto di Walt Disney, della società americana quindi tutto ciò che noi
vediamo non è reale (siamo in America, quello che sembra sangue è ketchup, quello che
sembra feci è cioccolato); lui si paragona ad un clown perché è una maschera ambigua, noi
ridiamo quando il clown si fa male.
noi ridiamo perché c’è una liberazione di energia repressa, vedere ciò che potrebbe accadere
anche a te ma non è accaduto.
è una maschera tragicomica perché noi ridiamo delle sue tragedie ed è anche molto
inquietante (non è un caso che uno dei nemici di Batman è il Joker).
la risata del clown è un ghigno.
all’inizio degli anni 80, il lavoro di McCarthy ha iniziato ad espandersi (non è più solo lui il
performer a indossare delle maschere), inizia ad esserci l’utilizzo di automi meccanici (strutture
antropomorfe con forme di essere umani (o zoomorfe) con all’interno dei meccanismi che gli
permettono di compiere dei movimenti).
spesso le maschere utilizzate sono anche quelle di Walt Disney che ha costruito un mondo
zuccheroso, dove c’è sempre il bene che vince, dove i personaggi che vincono sono tutti buoni,
prevalgono sul cattivo -> c’era una grande depressione e crisi economica in America quindi le
persone avevano bisogno di sognare quindi Disney crea un mondo di sogni, dove rifugiarsi
prendendo alcune frasi europei dei fratelli Grimm, o Pinocchio di Collodi.
Lui prende quindi i personaggi di Disney come topolino, paperino, ecc… e gli fa compiere
azioni che non rappresentano il personaggio originale.
negli anni 80, le sue performance iniziano a diventare più complesse con altri performer
coinvolti e prevedono anche delle istallazioni, dei video e degli automi meccanici.
quindi diventano molto più complesse.
Per la Fondazione Trussardi c’è stata qualche anno fa a Milano una sua retrospettiva “l’isola dei
maiali”.
avevano selezionato un palazzo storico del 1600 in fase di ristrutturazione con impalcature, ecc..
e aveva lavorato nei sotterranei di questo palazzo che era un labirinto immenso collocando le
sue video istallazione realizzando queste sculture ricreando un isola al centro con gli elementi
scultori attorni -> denuncia sociale di una situazione di stereotipia sociale.
c’erano video di sue performance insieme ad altri attori che riproduceva.
realizza delle strutture con il presidente degli Stati Uniti che hanno rapporti sessuali con i maiali,
in questo caso Bush -> lui le realizza durante la presidenza di Bush
sono automi meccanici, ciò significa che l’azione è fisica e questo lo realizza appunto durante la
sua presidenza, padre e figlio.
lui realizza queste opere con l’intento di essere un pugno sociale molto esplicito con un
discorso addirittura politico.
degli sceneggiatori inglesi, ad esempio la prima puntata di “Black Mirror” è tutto ispirata ai suoi
lavori e c’è una sorta di attentatori che rapina un personaggio della famiglia inglese e come
riscatto chiede che questo abbia un rapporto sessuale con un maiale.
Hermann Nitsch
l’artista nasce a Vienna nel 1938.
Lui è un artista europeo e c’è una grande
differenza tra l’arte americana e quella europea:
noi europei siamo vecchi e abbiamo una
stratificazione culturale che ha come minimo
2000 anni di storia dietro.
quando noi passeggiamo in qualsiasi città
dell’Europa ci confrontiamo con un passaggio
storico negli edifici che ci circondano che
partono da 5 o 6 secoli in avanti.
in America è tutto nuovo, l’edificio più antico
risale al 1700 -> i primi americani erano gli indiani.
sul nostro territorio europeo ci sono state due guerre mondiali, questo significa avere dei
bombardamenti sul proprio territorio che distruggono 3/4 della città, il fronte.
la guerra è terminata pochissimo tempo fa, gli americani non sanno cosa sia questa cosa -> le
torri gemelle in confronto alla guerra è una sciocchezza, loro invece vanno a combattere altrove
su altri territori.
quando un artista europeo si confronta con un altro artista si porta dietro questo bagaglio -> in
paragone a McCarthy.
-> con lui il sangue è sangue, l’urina è urina, lo sperma è sperma, le feci sono feci.
la sua infanzia e la sua adolescenza sono rappresentate da guerra e dopoguerra, non è un clown
come McCarthy, è un altro approccio culturale, legato ai materiali.
Vienna durante la 2 guerra mondiale era alleato alla Germania e all’Italia, lui dice che l’Austria e
Vienna è ipocrita come se volesse negare quello a cui ha partecipato attraverso questa
dimenticanza di quello che ha vissuto, è stato.
dopo che è stata persa la seconda guerra mondiale, nessuno più era fascista nemmeno chi lo
era quindi c’era questo velo di ipocrisia.
ha una formazione di grafico e lavorava sulla comunicazione e negli anni 60 dà vita ai due
movimenti artistici più importanti: l’espressionismo che era già presente e l’azioniamo viennese
che fonda lui stesso con le azioni che inizia a compiere dagli anni 60.
lui le chiama azioni, non performance, che sono volte ad espiare questo peccato legato
all’ipocrisia, sono piuttosto cruenti, riceve tre denunce e viene condannato a tre pene detentive
e viene messo in carcere.
questo perché le azioni sono reali, è stato condannato per tutto ciò che ha a che fare con l’idea
di violazione alla pubblica decenza.
le azioni iniziano ad assumere quasi immediatamente il titolo sotto il quale verrà conosciuto il
suo lavoro, le sue azioni sono tutte racchiuse all’interno del titolo di “Teatro delle orge e dei
misteri”.
teatro perché lui studia tutta la cultura europea e si rifà a Nietzsche il filosofo da cui desume
l’idea di teatro come opera d’arte totale.
20 aprile 2017
Hermann Nitsch nasce nel 1938 a Vienna e vive la guerra, la distruzione, la fame, tutto quello che
comporta una situazione di guerra.
lui si forma come grafico pubblicitario e già nei primi anni 60 inizia ad elaborare una sua teoria
(fa parte dell’azionismo viennese) “il teatro delle orge e dei misteri”.
teatro perché riprende l’idea da NIETZSCHE perché il teatro la ritiene l’unica forma espressiva
che può dar vita al concetto di opera d’arte globale -> lui le sue opere le chiama azioni e non
performance perché c’è questo aspetto coreografico, l’aspetto della visione, l’aspetto sonoro,
l’aspetto tattile, olfattivo e gustativo -> sinestesia
lui va indietro nella storia del teatro -> le prime forme teatrali nascono legate al culto religioso
quindi nell’antica Grecia in cui c’è un teatro antico ad Atene e addossato al tempio nascevano le
prime rappresentazioni teatrali e servivano per illustrare le tematiche religiose, le usavano per
rendere più chiare e coinvolgenti episodi legati alle divinità pagane.
il teatro e il tempio nascevano uno di fianco all’altro ed erano come la stessa cosa.
lui riprende dal teatro dell’antica Grecia il CULTO DI DIONISO -> tradotto con Bacco nel culto
romano, una divinità importante che permetteva la fertilità sia degli uomini che dei campi,
quindi era una divinità che permetteva alla vita di continuare.
lo smembramento del capro era la vittima che veniva smembrata dalle baccanti/sacerdotesse
del culto di Dioniso -> il capro espiatorio
era quindi la vittima sacrificale che si imolava a Dio, un dono nei confronti di Dio.
nel culto delle baccanti il capro rappresentava lo stesso Dioniso perché attraverso la sua
uccisione si permetteva a lui di rinascere con la primavera -> la morte di Dioniso rappresentava
l’inverno quando le messi smettevano di produrre per poi farlo rinascere durante la primavera
così si garantivano il raccolto.
tutte le tradizioni pagane sono tradotte poi anche nella religione cristiana, solamente che in
quest’ultima il capro espiatorio è Gesù -> trasposizione dal sacrificio rituale pagano viene
trasposto dal capro all’essere umano che diventa Gesù.
teatro delle orge e dei misteri -> misteri perché circa nel 1600 la chiesa cattolica riprende il
concetto di teatro con “il teatro dei misteri”.
la chiesa per un periodo molto lungo ha osteggiato il teatro considerandolo corruttore dei
costumi.
nel 1600 in pieno periodo di riforma luterana e la chiesa voleva riconquistare le folle, elabora il
teatro con una tematica religiosa e quindi dà vita a delle rappresentazioni teatrali di soggetti
religiosi.
es. il concetto di Via Crucis viene elaborato durante il 1600 quando si dava una
rappresentazione di tipo teatrale a quello che è un episodio religioso.
l’artista ha ricevuto la condanna per tre pene detentive che ha scontato in Austria/Germania e fu
anche incarcerato per i suoi lavori.
quando è tornato ha comprato un castello fuori Vienna che ha molti ettari di terreno e lì
avvengono i suoi rituali, come li definisce lui.
di solito per un rituale sono impiegate centinaia di persone e lui è il regista e si occupa di tutto:
della parte coreografica, sonora/musicale, costumi… tutto ciò che è all’interno è seguito da lui.
per preparare un’azione occorrono come minimo due anni perché deve studiare centinaia di
persone.
tutti i materiali utilizzati derivano dai terreni attorno al suo castello, come ad esempio gli ortaggi
e la frutta -> lui dice che nella società contemporanea le persone hanno perso il contatto diretto
con le cose perché è tutto inscatolato quindi lui vuole recuperare questo.
abbiamo un immersione totale negli elementi, anche fisica.
ogni sua mostra attira azioni degli animalisti ma sono comunque animali destinati al macello,
sono animali reali e il sangue è reale ma è all’interno di una sceneggiatura teatrale -> teatro
delle orge e dei misteri.
c’è anche la musica composta da lui e tutto questo avviene all’interno del suo castello.
gli animali non possono essere imbalsamati perché ci si ricollega al capro espiatorio, usa delle
croci quindi c’è un richiamo al rituale cristiano.
i partecipanti si dividono in attivi e passivi -> tutti sono addetti perché è sono istruiti e decidono
anni prima di partecipare, sono dei performer.
le persone che partecipano sono ospitate all’interno del castello ed è molto grande.
c’è l’immersione nel sangue, nelle viscere degli animali -> il sangue è un elemento utilizzato
nelle performance e per dipingere, sono colate che diventeranno reliquie dei suoi lavori.
lui è fortemente credente e non è un caso che uno dei suoi musei nasca in Italia ed è a Napoli
perché è legato a San Gennaro.
le reliquie per lui sono ciò che rimane dell’opera, i fiori invece vengono messi perché pian piano
quando si entra si sente il profumo dei fiori per stimolare l’olfatto e perché durante il periodo
della mostra i fiori appassiscono quindi richiamano il percorso dalla vita alla morta -> memento
mori legato ai fiori.
il lavoro sui corpi, i rituali sul corpo femminile e maschile indifferentemente che sono crocifissi,
collocate su queste croci in cui sono collocate le parti degli animali e il sangue (sacrificio).
lui prende gli abiti e le uniformi del culto perché c’è questo rimando metaforico al culto -> il
camice bianco tagliato che ha addosso va a richiamare nella forma l’abito talare quindi si ritorna
all’idea di sacerdote.
l’elemento della fertilità è collegato anche all’utilizzo degli animali -> tutto ciò che dà vita ed è
vita.
Marcel Duchamp
il readymade rettificato o da Duchamp definito anche reciprocal readymade -> preleva
l’immagine della Monnalisa perchè è l’opera per antonomasia.
lui preleva l’immagine della Monnalisa, ci mette un pizzetto e la barba -> unisce il maschile e il
femminile.
lui unisce l’inorganico e il super organico facendola diventare una macchina celibe.
durante la prima e la seconda guerra mondiale lui fa la scuola tra New York e Parigi quando
terminava la guerra.
quando lui arriva a Parigi e gli chiedono un ricordo del suo viaggio a Parigi, lui va in una
farmacia e prende un ampolla di vetro dei farmacisti, la apre, la richiude e sopra gli scrive “50 cc
d’aria di Parigi”.
lui decontestualizza tutto ciò che è il massimo dell’immateriale come l’aria.
ci stiamo di nuovo trasferendo nei territori del linguaggio, anche quello sottende l’idea del
concettuale, dell’immateriale.
il linguaggio è uno degli strumenti dell’arte concettuale perché è sia materiale quando lo scrivi o
si sente, quindi muove i padiglioni auricolari che immateriale.
27 aprile 2017
Marcel Duchamp - 50 cc d’aria di Parigi
primo passaggio -> lui va all’interno di una farmacia e prende un
elemento che appartiene alla categoria della farmacopea (usata dai
farmacisti per realizzare soluzioni) e in questo modo realizza questa
decontestualizzazione.
secondo passaggio -> territori della mente/ inconcettuale è la scritta.
l’opera esiste dal momento in cui Duchamp scrive sopra “50 cc di aria
di Parigi”, doveva portare la mente verso territori più verbali, la mente
dello spettatore doveva aprirsi a tutti i territori del concettuale.
ci spostiamo sempre di più verso i territori della mente.
c’è un cubo di bronzo con la scritta alla rovescia -> tutto sta in quella scritta “piedistallo del
mondo”.
questa scritta perché bisogna pensare al globo, noi siamo attaccati alla terra ma spesso siamo a
testa in giù ma non lo percepiamo e per questo lui l’ha scritto al contrario.
ci sono anche altri lavori unendo gli opposti, come sculture dove preleva elementi
estremamente raffinati che appartengono al gotico come licami e li va a realizzare su gru,
betoniere, ruote, camion… e li costruisce a dimensioni reali uno ad uno.
Wim Delvoye -
Radiografie
un’altra caratteristica del gotico sono
le vetrate e le realizza con delle
radiografie, alcune di atti sessuali di
suoi amici o suoi, e dice che così
dall’altra parte dello strumento
radiografico il corpo diventa macchina
-> unione tra inorganico e super
organico (quello che in Duchamp era
implicito, qui diventa concreto e
reale).
Marcel Duchamp - Rose Sélavy -
1920
è considerata la prima opera di body art.
lui ha scelto un nome ebreo e stupido in quell’epoca
lui ha voluto cambiare sesso ed assumere un’identità femminile
con Rose Sélavy.
Rose è Duchamp e non il contrario, non è Duchamp che si
traveste da donna.
il travestimento non implica il cambio d’identità.
Rose è una sorta di femme fatale, il cappello è di una creatrice
di cappelli tra le più brave dell’epoca German Everling.
c’è un fotomontaggio infatti è stato chiesto a German Everling
di mettere le sue mani ma non era soddisfatto.
nel cambio di sesso rimane sempre nonostante la chirurgia le mani e la voce quindi sono
indicativi del sesso.
Duchamp chiede quindi di modificare le mani.
lui si desemantizza come soggetto artista e si risemantizza come oggetto-opera Rose Cellavie
che è un identità, una donna di gusto raffinato, incredibilmente colta e a sua volta è un artista
che produce opere.
lui dice quindi che voleva assumere un’altra identità -> il primo momento in cui viene definita la
nostra identità è la nascita che ci dà il genere maschile o femminile (due identità) e diventano
giù due categorie di appartenenza.
il secondo passaggio è in comune con l’iscrizione all’anagrafe e li già si stabilisce dando un
nome al bambino -> identità da questo momento diventa culturale perché nel certificato di
nascita c’è il luogo di nascita, religione, identità biologica se maschile o femminile.
il massimo dell’operazione di trasgressione è andare oltre a questo confine stabilito
dall’istituzione è costruire un’altra identità come Rose.
non ha niente a che fare col gusto sessuale, è un operazione concettuale.
4 Maggio 2017
Marina Abramovic
lei si è auto definita la grandmother della performance art.
i suoi lavori maggiori sono quelli degli anni 70 e si forma come pittrice poi all’inizio degli anni
70 inizia a sperimentare le performance e i primi lavori li fa in Italia.
i “Ritm” (portare all’estremo il corpo) sono realizzati in italia -> desemantizzazione dell’oggetto
artista e risemantizzazione dell’oggetto opera (corpo = forma, materia, colore).
sperimenta quelli che sono i limiti del corpo sia fisici che mentali e psicologici.
la performing art in assoluto è la disciplina artistica che richiede maggior controllo e
preparazione perché i performer non si possono permettere di sbagliare, tutte le performance
sono progettate in tutti i passaggi.
ora vuole aprire una scuola vicino a New York e sta vendendo il suo lavoro come se fosse
marketing, è diventata un personaggio mediatico.
lei sta facendo di nuovo le vecchie performance ma in modo teatrale.
Marina Abramovic - Art is
beautiful, the artist must be
beautiful - 1973/74
(video) è un “rithm” che prende il nome di “art is beautiful,
the artist must be beautiful” -> l’arte è bella, l’artista deve
essere bello.
lei prende un atto rituale che appartiene ai riti quotidiano,
alla cura di sé ovvero spazzolarsi i capelli.
è un atto quotidiano, normale, che appartiene alle cose di tutti i giorni e lo esaspera.
la spazzola con cui si spazzola i capelli ha i denti di metallo e quest’atto lo ripete per ore e ore
finché i capelli non si spezzano.
nell’atto dello spazzolarsi intenzionalmente si prende anche il volto e lo incidono quindi l’atto
che è legato alla cura di sé diventa collegato all’idea di sofferenza.
è un lavoro legato al fatto che l’arte è bella e quindi l’artista deve essere bello e mentre si
spazzolava i capelli ogni tanto pronunciava questa frase.
11 Maggio 2017
- ultima lezione 25 maggio
- consegna tesina mercoledì 31 maggio
- orari 10-13 e 14-16
quando si consegnano le tesine saranno verbalizzate e si può consegnare anche solo la brutta
copia
- pre-esame -> indicativamente una settimana dopo la consegna delle tesine, circa il 7 giugno
- revisioni -> 17/18 maggio e 24/25 maggio
Carsten Holler
esso realizza un opera alla Urban Off (una volta era la stazione che conduceva ad Amburgo che
ora è stata trasformata in un museo di arte contemporanea)
Lui definisce i suoi lavori PIATTAFORME
è un agronomo, si laurea in agronomia con una tesi sulla comunicazione olfattiva tra insetti e si
occupava di sostanze chimiche e andava a indagare su come certe sostanze (ormoni…)
modificassero gli insetti. lavorava con esperimenti.
lui si definisce ortopedico, non si sente un artista.
“è come se dovessi ricostruire degli arti che gli esseri umani avevano in passato e che ora hanno
perso” -> costruire quindi degli arti per gli spettatori con l’obiettivo di modificare la percezione
degli spettatori.
quest’ultima viene modificata in due modi:
1. con le piattaforme -> ad esempio gli squali, i caroselli… modificare fisicamente la fruizione
dell’ambiente che ci circonda
2. con le sostanze psicotiche -> sostanze allucinogene che crea lui stesso mischiandole a più
ferormoni (quelli dell’attrazione sessuale) e ne osserva il comportamento.
gli spettatori sono delle cavie (come i topi).
crea inoltre degli ibridi -> confine tra scienza e arte
18 maggio 2017
Thomas Saraceno
Thomas Saraceno ha una formazione da architetto e parte da un concetto legato all’idea di
ricostruire delle città volanti ed è arrivato a pensare che il globo sarebbe stato talmente sfruttato
dall’umanità e inizia a progettare un tipo di concetto di città altra, diversa sospesa tra le nubi.
ai suoi progetti si sta già collaborando con la nasa per vedere quali possono essere le modalità
di costruzione di strutture abitative.
il lavoro più impattante fu quando aveva costruito delle strutture sospese dove si poteva
camminare andando a creare dei micro climi dove si potevano coltivare piante e ortaggi con
l’obiettivo di auto mantenersi (per questo interessa parecchio anche alla nasa questo progetto)
Thomas Saraceno -
istallazione con struttura
sospesa
in assoluto uno dei lavori più impattanti di
Saraceno è stato quello di circa 4 anni fa che
c’era Hangar Bicocca a Milano, è uno spazio
industriale e riadattato ad esposizioni di arte
contemporanea.
in una torre lui aveva creato una struttura, anzi
tre membrane, che si reggevano con l’aria. il materiale con cui le membrane erano sostenute a
diversi metri dal suolo era aria, quindi in verticale era 40 metri a tre livelli (alta, intermedia e
bassa).
c’erano dei portelloni tipo quelli degli aeroporti perché doveva essere a chiusura ermetica, per
entrare bisognava firmare una liberatoria.
nella membrana più alta c’erano dei trampolini di lancio quindi la sensazione era di lanciarsi nel
vuoto fino a che però ad un certo punto c’era l’aria che ti bloccava.
in base a come ti muovevi, ti muovevi a masse d’aria quindi se tu volevi andare in certe zone non
era possibile per le masse d’aria.
nell’istallazione erano presenti delle guide alpine perché se non riuscivi a rientrare ti venivano a
prendere.
nel secondo livelli ci si cala con delle scale di corda, sia nel secondo che nel primo.
25 maggio 2017
tutti i personaggi sono invitati da Erasmus a questa cena che avrebbe dovuto risolvere i
problemi economici, sociali, globali mondiali.
lui però “is late” e sentirà durante la sua passeggiata per Londra i commenti e non potrà a sua
volta commentare quindi continua a passeggiare per una Londra a tratti contemporanea a noi e
a tratti vittoriana -> lui non arriverà mai (se fosse arrivato sarebbe stato un elemento letterario
con una struttura narrativa classica) -> il protagonista è colui che è assente
da Erasmus lui tira fuori delle costole: lui a sua volta produce lavori
Liac Gillic
tutte le opere degli artisti sono a Caster, città della Germania industriale nella quale fanno una
mostra di arte contemporanea ogni 4 anni “Documenta”.
c’era un orologio digitale con un ora sballata, non era un ora temporale giusta e l’orario era
sballato perchè ti segnava l’ora di Erasmus, ovvero quella della Londra dell’epoca vittoriana,
quasi un secolo prima considerando il meridiano di Greenwich e calcolando anche la rotazione
terrestre.
era quindi un orario totalmente sballato rispetto all’orario effettivo quindi era come se stessi a
Castel ma con l’orario della Londra vittoriana e questo non segnava l’ora giusta perchè “Erasmus
is late”.
Christian Boltanski
(video)
lui lavora sulla vita, la morte, il caso e la memoria e sottointendendo la memoria lavora anche il
tempo.
Christian Boltanski - Volti
su impalcature
alla biennale di venezia nel padiglione
francese c’erano tre spazi: in uno spazio
c’erano queste impalcature su cui scorrevano
questi volti velocemente, a sinistra e a destra.
molti di questi volti sono vecchie fotografie
che rappresentano diverse persone uomini,
donne, bambini e anziani e quasi tutti sono
morti -> idea della memoria.
su in alto, sia in un ambiente che nell’altro
c’erano degli orologi digitali grandi con dei numeri rossi che continuavano a scorrere.
questi orologi erano collegati uno con gli obitori, e l’altro con i reparti di ginecologia degli
ospedali del mondo: uno segnava le morti e l’altro le nascite.
c’era in sottofondo una “musica” che riproduceva i rumori delle fabbriche e delle città industriali.
mentre tu eri in quello spazio e in quel momento, dentro al padiglione francese della biennale,
muovendoti nella parte sinistra vedevi le nascite e nell’altro le morti che avvenivano nello stesso
momento in cui eri li -> vita e morte
la vita è dipesa dal caso
nella parte centrale c’era uno schermo dove c’erano diverse parti del volto che andavano in
continuazione, c’era un pulsante rosso e spingendolo il volto si fermava e se le tre parti del volto
coincidevano si vinceva l’opera.
——> controllo del tempo, controllo del caso, calcolo delle probabilità e regole del gioco
il protagonista dell’opera è lo spettatore.
lui era ottimista perché aveva visto che in alcuni momenti erano più le nascite che le morti e il
livello era più o meno sullo stesso piano.