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La musica elettronica Testi scelti e commentati da Henri Pousseur Prefazione di Luciano Berio ez Feltrinelli Editore Milano Traduzione dall’inglese gi Riccardo Bianchini Traduzioni dal francese e dal tedesco di Luca Lombardi ACQUISTO 138 grafici nel testo Prima edizione mondiale: febbraio 1976 Copyright by © Giangiacomo Feltrinelli Editore, Milano Prefazione Da alcuni anni la musica elettronica fa meno _rumore, se ne parla sempre meno ed é raro incontrare_musicisti e pubblicisti che ne parlino ancora col vocabolario avveniristico_e ottimista de- gli anni Cinquanta e che Vassumano come vessillo_avanguardista o. come simbolo di liberazione dalla schiavité dell’accademia stru- mentale. Non solo é difficile trovare chi ancora cerca di difendere e descrivere le infinite possibilita della musica elettronica e il lasci- vo corpo a corpo del musicista con la materia sonora: @ diventato addirittura difficile usare e precisare il termine stesso di musica elettronica. Non la si pud definire attraverso i suoi mexzi, in co- stante e rapida evoluzione, né attraverso i suoi principi generali, comuni a qualsiasi altra forma di pensiero musicale. La musica elettronica in un certo senso “non esiste” pitt perché é dappertutto e fa parte del pensare musicale di tutti i giorni. Pos. siamo descriverne le tecniche specifiche ma non possiamo porla come antitesi ad altri modi e concezioni della fabbrica musicale. La musica elettronica ha infatti contribuito ad approfondire una visione unitaria dei processi musicali, a superare concretamente la dicotomia armonia-timbro ea scoprire una reale omogeneita e con- tinuita di senso musicale fra caratteri acustici diversissimi fra loro, siano questi il prodotto di voci, strumenti, generatori elettronici o altro. E per questo che un musicista di oggi che non si pone il problema della mediazione della musica elettronica é necessaria- mente incompleto, cost come pud essere incompleto il musicista che ignora voci e strumenti e si interessa solo ai suoni prodotti e trasformati elettronicamente. Ed & per questo, anche, che le opere. “elettroniche” pit significative di questi ultimi venticinque anni sono proprio quelle che hanno cercato, appunto, una mediazione vit

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