1 2 3 il tuo futuro
Claudio Romeni
Fisica e realtà
Campo magnetico, Induzione
e onde elettromagnetiche
Relatività e quanti
con Physics in English
SCIENZE
INTERNATIONAL SYSTEM OF UNITS
SI DERIVED UNITS
Derived quantity Name Symbol Definition
area square metre m2
volume cubic metre m3
speed, velocity metre per second m/s
acceleration metre per second squared m/s2
frequency hertz Hz s⫺1
plane angle radian rad
solid angle steradian sr
force newton N m · kg · s⫺2
pressure pascal Pa N/m2
energy, work, quantity of heat joule J N·m
power watt W J/s
electric charge coulomb C s·A
electric potential difference volt V W/A
capacitance farad F C/V
electric resistance ohm 1 V/A
magnetic flux weber Wb V·s
magnetic flux density tesla T Wb/m2
Claudio Romeni
Fisica e realtà
Campo magnetico, Induzione
e onde elettromagnetiche
Relatività e quanti
con Physics in English
SCIENZE
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Realizzazione editoriale:
– Coordinamento redazionale: Silvia Merialdo
– Revisione dei contenuti: Antonia Ricciardi
– Realizzazione editoriale: Stilgraf (Bologna), Danilo Cinti, Publi&Stampa
– Segreteria di redazione: Deborah Lorenzini
– Progetto grafico: Studio Emme Grafica+ Bologna
– Disegni: Graffito, Cusano Milanino (MI)
– Indice analitico: Giorgio Cervellati Prima edizione: marzo 2012
Contributi:
– Rilettura critica: Elisa Lauretani
– Collaborazione alla stesura dei capitoli I circuiti elettrici in corrente continua,
La corrente elettrica nella materia, La relatività: Giuseppe Olivieri L’impegno a mantenere invariato il contenuto di questo volume
– Collaborazione alla stesura degli esercizi: Markus Cirone, Andrea Martinelli, per un quinquennio (art. 5 legge n. 169/2008) è comunicato
Nicola Manca, Giuseppe Olivieri, Grazia Strano nel catalogo Zanichelli, disponibile anche online sul sito
– Stesura delle Formule di fine capitolo: Elisa Lauretani www.zanichelli.it, ai sensi del DM 41 dell’8 aprile 2009, All. 1/B.
– Rilettura e risoluzione degli esercizi: Markus Cirone, Serena Gradari,
Carlo Incarbone, Sergio Lo Meo, Giuseppe Olivieri
– Problemi finali: Paolo Cavallo File per diversamente abili
– Stesura di Physics in English: Eleonora Anzola, Silvia Borracci, L’editore mette a disposizione degli studenti non vedenti,
Roger Loughney (revisione linguistica), Stefania Varano (redazione) ipovedenti, disabili motori o con disturbi specifici
– Idee per il tuo futuro: Laura Mancuso (testi), Barbara Di Gennaro, di apprendimento i file pdf in cui sono memorizzate
Laura Russo (redazione), Sara Colaone (disegni), Miguel Sal & C., Bologna le pagine di questo libro. Il formato del file permette
(impaginazione e progetto grafico) l’ingrandimento dei caratteri del testo e la lettura mediante
software screen reader.
I contributi alla realizzazione dei contenuti multimediali e dell’interactive e-book Le informazioni su come ottenere i file
sono online su ebook.scuola.zanichelli.it/romenirealta sono sul sito www.zanichelli.it/diversamenteabili
III
Indice
ELETTROMAGNETISMO
22 Il campo magnetico
1 Calamite e fenomeni magnetici 984
2 L’intensità del campo magnetico 989
3 La forza di Lorentz 990
4 Forze e momenti agenti su conduttori percorsi da corrente 994
IN LABORATORIO 5 Campi magnetici generati da correnti elettriche 1001
Particella carica in un campo elettrico
Campi magnetici generati da correnti 6 Circuitazione e flusso del campo magnetico 1008
elettriche
7 Le proprietà magnetiche della materia 1013
SIMULAZIONE
LE FORMULE 1019 • ESERCIZI 1020
Il campo magnetico di un magnete
23 L’induzione elettromagnetica
1 I fenomeni dell’induzione elettromagnetica 1034
2 La legge dell’induzione di Faraday-Neumann 1038
3 La legge di Lenz 1043
4 L’autoinduzione 1046
IN LABORATORIO
L’induzione elettromagnetica 5 Energia immagazzinata in un induttore 1052
Le correnti di Foucault
6 L’alternatore 1054
Il trasformatore
7 I circuiti in corrente alternata 1056
SIMULAZIONE
L’induzione elettromagnetica 8 Trasferimenti di potenza nei circuiti in corrente alternata 1064
9 Il trasformatore 1066
LE FORMULE 1068 • ESERCIZI 1069
IV
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Vol.3 © Zanichelli 2012 con Physics in English
Indice
24 Le equazioni di Maxwell
e le onde elettromagnetiche
1 Campi elettrici indotti 1088
2 La legge di Ampère-Maxwell 1092
3 Le equazioni di Maxwell 1095
IN LABORATORIO
4 Le onde elettromagnetiche 1099
La polarizzazione e la legge di Malus
5 La polarizzazione 1106
SIMULAZIONE
6 Lo spettro elettromagnetico 1113 Onde radio e campi elettromagnetici
LE FORMULE 1119 • ESERCIZI 1120
Relatività e quanti
25 La relatività ristretta
1 I sistemi di riferimento 1130
2 La relatività di Einstein 1133
3 Conseguenze dei postulati di Einstein: il ritardo degli orologi
in movimento 1135
4 Conseguenze dei postulati di Einstein: le trasformazioni di Lorentz 1139
5 La contrazione delle lunghezze 1143
6 La composizione delle velocità 1148
7 L’effetto Doppler relativistico 1150
8 Quantità di moto relativistica 1152
9 Energia relativistica 1155
LE FORMULE 1160 • ESERCIZI 1161
V
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Vol.3 © Zanichelli 2012 con Physics in English
Indice
27 Meccanica quantistica
1 Il dualismo ondulatorio-corpuscolare della luce 1216
2 Il dualismo ondulatorio-corpuscolare della materia 1219
3 Il principio di indeterminazione di Heisenberg 1223
4 I concetti fondamentali della meccanica quantistica 1227
IN LABORATORIO 5 L’atomo quantistico 1230
Fenomeni ottici nei materiali
6 Emissione di luce da parte dell’atomo 1234
SIMULAZIONE
Interferenza quantistica
7 Processi ottici nei materiali 1238
Modelli dell’atomo di idrogeno • I laser LE FORMULE 1244 • ESERCIZI 1245
Luce dagli atomi
28 Fisica nucleare
1 Il nucleo atomico 1254
2 La stabilità dei nuclei 1256
3 Le caratteristiche della radioattività 1260
4 Decadimenti a, b e c 1264
SIMULAZIONE 5 La fusione nucleare 1271
Decadimenti alfa e beta
Fissione nucleare 6 Elementi di fisica stellare 1274
7 La fissione nucleare 1279
LE FORMULE 1284 • ESERCIZI 1285
VI
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Vol.3 © Zanichelli 2012 con Physics in English
Indice
Problemi finali A1
Physics in English
Physics talk A10
Reading comprehension A12
Tavole A24
VII
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Vol.3 © Zanichelli 2012 con Physics in English
Idee per
il tuo futuro
www.ideeperiltuofuturo.it
CHE COSA FARÒ DA GRANDE
Sei alla fine del tuo percorso scolastico. Che cosa fare adesso? Iscriversi a un
corso universitario? Fare uno stage o un corso professionalizzante? Cercare di
entrare subito nel mondo del lavoro? Studiare e al contempo lavorare?
Per aiutarti nella scelta ti proponiamo alcuni dati relativi al 2009-2011. È im-
possibile dire come saranno le cose tra qualche anno, i tempi recenti ci hanno
abituati a cambiamenti anche repentini.
La laurea “paga”. Una recente ricerca Isfol 1 ha mostrato che chi è laureato ha più pos-
sibilità di trovare un’occupazione e in media riceve uno stipendio più alto rispetto a chi
possiede soltanto un diploma.
Dal momento che i diplomati entrano nel mondo del lavoro prima dei laureati, ini-
zialmente il tasso di occupazione per i primi è superiore rispetto a quello dei secondi,
ma già prima del compimento dei 30 anni chi possiede una laurea ha più possibilità
Lo stipendio cambia
se si è laureati? di trovare lavoro, per arrivare nella fascia 34-44 anni, dove il tasso di occupazione dei
laureati supera del 7% quello dei diplomati.
www.ideeperiltuofuturo.it In media tra 25 e 64 anni è occupato il 73,1% dei diplomati e il 79,2% dei laureati.
Secondo uno studio OCSE del 2011 i giovani laureati subiscono di più gli effetti della
recente crisi economica rispetto ai loro coetanei con istruzione secondaria inferiore2.
Quali lauree valgono un lavoro? Le lauree “brevi” servono? Le lauree triennali si rive-
lano molto utili ai fini dell’occupazione: a un anno dal termine degli studi il 42,1% dei
laureati triennali lavora, con picchi dell’81,7% per le professioni sanitarie. Tirocini e
stages sono determinanti per formare e inserire questi laureati nel mondo del lavoro.
I tassi di occupazione più alti si hanno tra i medici, seguiti dai laureati in chimica far-
1 Tutti i dati sono tratti maceutica e ingegneria. In generale sono le discipline di tipo scientifico – sia a livello
da una ricerca Isfol di diploma sia a livello di laurea – le più spendibili nel mondo del lavoro, mentre le
con dati relativi al discipline umanistiche condannano a una difficile collocazione sul mercato, anche a
2010, (l’Isfol, Istituto
per lo Sviluppo fronte di un eccesso di offerta di laureati in questi ambiti.
della Formazione
Professionale dei A Nord c’è più lavoro, ma… A livello nazionale il tasso di disoccupazione è 7,8%, che
Lavoratori è un ente sale a 27,4% se si considerano solo i giovani (15-24 anni): più alto al Sud (39,2%), meno
pubblico di ricerca), e al Centro (25,3%), più basso al Nord (19,0%). La situazione per le ragazze è più critica:
ISTAT del II Trimestre
2011. il tasso della disoccupazione femminile, nella fascia 15-24 anni, supera di circa 8 punti
percentuali quello maschile (32,3% per le donne, 23,9% per gli uomini), forbice che si
2 Rapporto OCSE mantiene simile nelle diverse zone geografiche: al Nord il tasso è 22,7% per le donne e
Education at a Glance 16,4% per gli uomini; al Centro è 34,8% per le donne e 18,7% per gli uomini e a Sud è di
2011. 44,0% per le donne e 36,0% per gli uomini.
Tuttavia i dati della disoccupazione giovanile non devono scoraggiare chi cerca la-
3 Dati ISTAT del II voro: se la disoccupazione giovanile è del 27,4%, vuol dire che una parte non piccola
Trimestre 2011. dei giovani che hanno cercato lavoro (il 72,6%) lo ha trovato3. Inoltre i dati variano mol-
to da luogo a luogo e anche all’interno di una stessa regione può esservi una grande va-
4 Dati Confartigianato rietà di situazioni. L’Emilia-Romagna è tra le regioni in cui la disoccupazione giovanile
Imprese Emilia- incide meno, ma con grandi differenze tra le province: se Bologna nel 2010 raggiunge
Romagna, 2010. un tasso di disoccupazione di 29,2%, a Piacenza il valore è più che dimezzato (13,6%)4.
VIII
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Vol.3 © Zanichelli 2012 con Physics in English
COME FUNZIONA L’UNIVERSITÀ
laurea, di durata triennale (180 crediti formativi in un massimo di 20 esami), al ter- POSSO ISCRIVERMI
mine della quale si consegue il titolo di Dottore; ad esempio laurea in Tecniche di ALL’UNIVERSITÀ?
radiologia medica o in Scienze del comportamento e delle relazioni sociali. Per iscriversi
Laurea magistrale, di durata biennale (120 crediti in un massimo di 12 esami), al all’Università è
necessario il diploma di
termine della quale si consegue il titolo di Dottore magistrale; ad esempio laurea in
maturità quinquennale
Biotecnologie mediche o in Psicologia clinica. oppure quello
Dottorato di ricerca e Scuola di specializzazione. quadriennale con un
anno integrativo o, in
Esistono anche corsi di laurea magistrali a ciclo unico, della durata di 5 (300 crediti alternativa, un obbligo
formativo aggiuntivo
in un massimo di 30 esami) o 6 anni (360 crediti in un massimo di 36 esami); ad esem- da assolvere durante il
pio Medicina e Chirurgia. primo anno di corso.
Per approfondire gli studi si può accedere a master di 1° e di 2° livello e ai corsi di
alta formazione.
Quanto costa l’Università. I costi variano a seconda dell’Ateneo, della zona geografica
(il Nord è mediamente più caro del 28,3% rispetto al Sud) e della fascia di reddito dello 5 Regolamento recante
studente. Ad esempio, se si ha un basso reddito (fino a 10 000 euro annui) le tasse oscil- norme concernenti
lano tra i 290 euro di Bari e i 1005 di Parma. l’autonomia didattica degli
Per una fascia di reddito fino a 30 000 euro le spese universitarie variano tra gli 847 atenei, Decreto Ministeriale
3 novembre 1999, n.509
euro della Sapienza di Roma e i 1548 del Politecnico di Torino. Esiste la possibilità di
6 Dati Federconsumatori
accedere a borse di studio ed esoneri parziali o totali per reddito o per merito, che in
II Rapporto sui costi degli
alcuni Atenei tengono conto anche del voto di maturità (esonero per chi si è diplomato atenei italiani – 2011
con il massimo dei voti e la lode)6. aggiornato il 4/10/2011.
IX
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Vol.3 © Zanichelli 2012 con Physics in English
TEST DI AMMISSIONE
L’accesso ad alcuni corsi di laurea è filtrato da una prova di ammissione, per iscriversi
alla quale occorre versare un contributo: sono Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e
Protesi Dentaria, Medicina Veterinaria, le lauree a ciclo unico finalizzate alla formazio-
ne in altre Professioni Sanitarie e in Architettura.
Le prove di ammissione comprendono 80 quesiti: una parte di cultura generale e
ragionamento logico, una parte sulle materie caratterizzanti i diversi indirizzi univer-
sitari.
Ad esempio, per essere ammessi a Medicina bisogna rispondere a 40 quesiti di cul-
Qui trovi tante tura generale e ragionamento logico, 18 di biologia, 11 di chimica e 11 di fisica e mate-
informazioni in più e matica.
le prove assegnate
negli ultimi anni
Il tempo a disposizione è di 2 ore (15 minuti in più per Architettura); ogni risposta
corretta fa guadagnare 1 punto, le risposte sbagliate fanno perdere 0,25 punti, mentre
http:// le risposte non date valgono 0.
accessoprogrammato.
miur.it
Altre facoltà come Ingegneria, Economia e Scienze Matematiche, Fisiche e Natura-
li hanno una prova d’ingresso che può essere orientativa («sono pronto ad affrontare
questa facoltà?») o richiedere il superamento di un punteggio minimo; in alcuni casi, lo
Qui trovi tante studente che non la superi può avere dei debiti formativi da recuperare entro il primo
informazioni in più e
degli esempi di test anno dall’immatricolazione.
Se in una sede universitaria il numero di posti disponibili è minore del numero degli
www.cisiaonline.it iscritti, il test può diventare selettivo.
Nel caso del test d’ingresso a Ingegneria, meno di un quarto dei quesiti a risposta
Per saperne di più chiusa è di fisica. Gli argomenti trattati sono: meccanica, ottica, termodinamica, elet-
tromagnetismo, struttura della materia.
www.progetto Esistono poi delle prove anticipate di verifica delle conoscenze per gli studenti degli
laureescientifiche.eu ultimi anni delle superiori, che hanno così l’opportunità di avere dei crediti nel mo-
www.testingresso mento di accesso all’università nelle materie scientifiche.
scienze.org
Puoi metterti alla prova risolvendo i quesiti proposti.
X
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Vol.3 © Zanichelli 2012 con Physics in English
TEST DI AMMISSIONE
XI
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Vol.3 © Zanichelli 2012 con Physics in English
DOVE SI STUDIA LA FISICA
La fisica non si studia solo nel corso di laurea in Fisica, ma la puoi trovare anche a:
XII
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Vol.3 © Zanichelli 2012 con Physics in English
STUDY ABROAD
Vorrei studiare in Europa. I cittadini dell’Unione europea (UE) possono studiare, dalla La rete ENIC (European
scuola primaria al dottorato di ricerca, in uno dei paesi UE. Network of Information
Per facilitare questi scambi è stato creato Ploteus, il portale delle opportunità di Centres) è nata
proprio per fornire
apprendimento (www.europa.eu/ploteus): programmi di scambio, borse di studio, notizie e consigli sul
descrizioni dei sistemi di istruzione e apprendimento dei vari paesi europei, nonché riconoscimento di
indicazioni dei siti web degli istituti di istruzione superiore, i database dei corsi di for- diplomi, titoli e altre
qualifiche universitarie o
mazione, le scuole... Attraverso Ploteus è possibile anche avere notizie pratiche, ad
professionali straniere.
esempio su come raggiungere la località e dove alloggiare, sul costo della vita, le tasse,
i servizi cui si può accedere.
Per sapere se il diploma conseguito in Italia sia o meno riconosciuto nei diversi sistemi
di istruzione esteri è utile visitare il sito www.enic-naric.net che contiene una grande
mole di informazioni sulle Università dei 55 paesi che aderiscono al network, oltre che La rete NARIC (National
Academic Recognition
i link ai siti per richiedere direttamente il riconoscimento del proprio titolo di studio Information Centres)
e i dettagli sulle modalità, i tempi, i requisiti per fare domanda di iscrizione. Sul sito mira a informare
si trovano anche notizie sui diversi sistemi d’istruzione europei e sulle opportunità di sulle opportunità
e le procedure di
studio all’estero, su prestiti e borse di studio, nonché su questioni pratiche collegate
riconoscimento dei titoli
alla mobilità e all’equipollenza. di studio all’estero.
Vorrei studiare negli Stati Uniti. Se la meta sono gli USA è bene conoscere la differenza
tra colleges e universities: i primi offrono solo undergraduate degrees (equivalenti alla
laurea triennale), corsi di studi della durata di 4 anni, mentre le universities anche gra-
duate degrees (corsi di formazione dopo la laurea: master e PhD, o dottorato). Vuoi studiare
Gli undergraduate degrees non sono dedicati a una materia: a seconda della sede matematica a
Oxford?
presso cui si studia, questo diploma avrà più o meno prestigio. In base ai programmi di
studio, al prestigio, ai costi si sceglie l’Università che fa al caso nostro. www.ideeperiltuofuturo.it
Una volta scelta l’Università che si desidera frequentare bisogna fare domanda, es-
sere ammessi, e poi dichiarare la materia del major, l’ambito disciplinare principale
che lo studente sceglie. In ogni caso qualsiasi undergraduate degree prevede corsi ob-
bligatori in più materie (sia letterarie sia scientifiche). Questa è una differenza signifi- Ti interessano
cativa rispetto all’Università italiana. i programmi
di scambio
universitari?
Per gli Stati Uniti l’iscrizione per gli studenti stranieri può essere fatta presentando
domanda ai vari colleges all’inizio dell’ultimo anno di scuola superiore. Occorre pre- www.ideeperiltuofuturo.it
sentare: le pagelle degli anni precedenti tradotte ufficialmente (ufficial translations of
transcripts), i materiali e gli esami richiesti anche agli studenti americani (come i test
SAT), i risultati del TOEFL (Test of English as a Foreign Language) o del IELTS (Inter-
national English Language Test), e un’intervista, che spesso può essere condotta nel
paese di provenienza da rappresentanti dell’Università a cui si fa domanda.
L’esame SAT di primo livello è un test nel quale il candidato deve rispondere a tre se-
zioni di domande (Mathematics, Critical Reading, Writing), ciascuna con un punteggio
totale di 800, per un totale di 2400 punti dall’intero esame. Punteggi di circa 700 in
ciascuna parte dell’esame sono ritenuti ottimi e attorno al 600 molto buoni.
XIII
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Vol.3 © Zanichelli 2012 con Physics in English
VERSO IL LAVORO
Vorresti trovare lavoro? Sul sito www.ideeperiltuofuturo.it trovi tante informa-
zioni utili per aiutarti nella tua ricerca: dai centri per l’impiego ai siti e ai giornali
di riferimento, dai contratti a come si sostiene un colloquio di lavoro.
Quando si è alla ricerca di un lavoro, prima o poi arriva il momento di inviare
(per posta ordinaria o per e-mail) il proprio Curriculum Vitae (CV) e una lettera
di accompagnamento alle aziende per le quali si desidera lavorare, sperando di
essere chiamati per un colloquio.
Scarica il CV Il Curriculum Vitae è la carta di identità professionale del candidato e deve indicare
Europass l’iter formativo, le conoscenze e le competenze di chi si propone per ottenere un im-
www.europassitalia.it
piego.
Si comincia sempre dai dati anagrafici, per un’inquadratura iniziale, e dai contatti
(indirizzo, numero di telefono, cellulare, e-mail...), per poi passare in rassegna le prece-
denti esperienze lavorative e le varie tappe della propria istruzione/formazione, dalla
più recente alla più lontana nel tempo.
Altre informazioni indispensabili riguardano la padronanza di una o più lingue stra-
niere e le competenze tecniche; conviene anche mettere in rilievo le capacità relazio-
nali e organizzative, se si posseggono.
Per quanto riguarda altre informazioni personali, è meglio inserire
solo quelle che possono essere apprezzate dalla specifica azienda cui
è indirizzato il CV.
Infine, non bisogna mai dimenticare di autorizzare il trattamento
dei dati personali, facendo riferimento al d. lg. 196/2003.
Un CV efficace sarà completo, chiaro e soprattutto breve (due pa-
gine di solito sono sufficienti): bisogna tenere conto che chi lo
legge è abituato a valutarne decine tutti i giorni e apprezzerà
il fatto di trovare subito le informazioni che gli interessano.
Meglio selezionare solo le aziende che più si avvicina-
no al proprio profilo professionale e scrivere per ciascuna
una lettera di accompagnamento mirata.
I portali che si occupano di selezione del personale
solitamente danno la possibilità di compilare CV
online, secondo modelli prestabiliti; oppure si
può preparare da soli il CV e poi caricarlo sul sito
su cui ci si vuole proporre.
XIV
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Vol.3 © Zanichelli 2012 con Physics in English
VERSO IL LAVORO
Sintetici sì, ma non vaghi o generici: l’impegno nello scrivere la lettera sta proprio
nel risultare sinceri, con le idee chiare ma anche aperti a varie possibilità.
La lettera deve far capire che si conosce, anche se dal di fuori, l’azienda e che se ne
comprendono le necessità. Per avere queste informazioni è necessario visitarne il sito
internet ma anche, ad esempio, cercare e, se si può, sperimentare i prodotti di quell’a-
zienda. In questo modo sarà più facile mettersi dal punto di vista dell’azienda stessa,
capire quali competenze potrebbero essere utili e puntare su quelle.
Le possibilità di essere valutati crescono se la busta che contiene lettera e CV, o l’e-
mail, è indirizzata al direttore del settore nel quale vorremmo lavorare e non generica-
Vuoi cercare
mente all’impresa o, ad esempio, all’ufficio delle risorse umane. In questo caso bisogna lavoro in Italia o
fare accurati controlli per essere certi di scrivere correttamente il nome, il titolo di stu- all’estero?
dio, la posizione che ricopre la persona a cui indirizziamo la lettera ed essere sicuri che
www.ideeperiltuofuturo.it
effettivamente lavori ancora lì.
A chi vuole lavorare per “La Moz- ho frequentato l’Istituto professionale per i Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale
zarella” è richiesta personalità, grinta a di A… diplomandomi con 96/100. Di recente ho seguito un corso di specializzazione
della Regione B… in Sicurezza alimentare, che verteva sulle moderne tecniche di analisi
e condivisione dei valori dell’azienda. degli alimenti.
Con una telefonata Carla verifica che il
Il vostro nome, che conosco sin da piccola, per me è sinonimo di serietà e af¿dabilità
responsabile della sicurezza alimentare e condivido l’obiettivo di puntare sulla qualità e la sostenibilità della produzione e
è il dott. Biancolatte. sul rispetto per l’ambiente; mi è sempre piaciuta l’idea di lavorare nell’area della
produzione e del controllo alimentare, e in particolare nella produzione dei latticini
Ecco la lettera di accompagnamento che apprezzo molto, pertanto vi chiedo gentilmente di informarmi riguardo alla vostra
scritta da Carla. disponibilità.
Carla Bianchi
XV
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Vol.3 © Zanichelli 2012 con Physics in English
CAPITOLO
22 Il campo magnetico
SIMULAZIONE
Il campo magnetico
di un magnete Per analizzare i fenomeni magnetici si utilizza una calamita a forma di ago o di barretta
lunga e sottile, in grado di ruotare attorno al suo centro, come per esempio quella di una
bussola.
Un ago magnetico isolato tende ad allinearsi in direzione Nord-Sud: l’estremità che punta
(PhET, University of Colorado) verso Nord è detta polo nord e l’altra polo sud.
984
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Campo Magnetico © Zanichelli 2012 con Physics in English
22 䡲 Il campo magnetico
Le forze con cui due aghi magnetici interagiscono fra loro sono più intense in prossimità
dei poli.
Si osservano i fatti seguenti.
1 Poli omologhi (nord-nord o sud- 2 Poli diversi (nord-sud) si attrag- 3 Le forze con cui i poli interagisco-
sud) si respingono. gono. no decrescono con la distanza fra essi.
N N N S N N
S S S N
S S
Queste proprietà dei poli sono comuni a tutti i magneti, indipendentemente dalla loro forma
e dalla loro dimensione.
S N S N
S N
I poli non si possono separare: spezzando l’ago in due, si ottengono due calamite, ciascuna
con un polo nord e un polo sud. Non è pertanto possibile disporre di un polo nord isolato
dal corrispondente polo sud. Benché recenti teorie fisiche ne ipotizzino l’esistenza, non sono
mai stati osservati monopòli magnetici.
Il campo magnetico
L’interazione fra magneti avviene mediante forze a distanza che si esercitano anche senza
contatto fra di essi. In modo analogo ai fenomeni elettrici e gravitazionali, si può interpre-
tare questa interazione mediante un campo vettoriale noto come campo magnetico B v o
vettore induzione magnetica:
앫 ogni magnete crea un campo magnetico nello spazio circostante;
앫 un magnete interagisce col campo magnetico generato da un altro magnete e risente di
una interazione magnetica.
v in un punto dello spazio è defini-
Nell’interazione elettrostatica il vettore campo elettrico E
v
to misurando la forza F che si esercita su una carica di prova positiva Q0 in quel punto e
calcolando il rapporto Ev =F v Q . Nel caso magnetico è necessaria una procedura più com-
0
plicata per determinare l’intensità del campo B v , perché non esiste un monopòlo magnetico
e non si può quindi misurare una forza per «unità di polo magnetico».
v utilizzando un piccolo ago
Si può però scegliere di definire la direzione e il verso di B
985
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Campo Magnetico © Zanichelli 2012 con Physics in English
Elettromagnetismo
magnetico di prova che con il suo campo non perturbi in modo apprezzabile il campo da
misurare. Quando il centro dell’ago è posto in un punto P dello spazio in cui è presente un
campo magnetico B v , l’ago ruota fino a raggiungere l’equilibrio:
앫 la direzione del campo B v nel punto P è la retta lungo cui si dispone l’ago magnetico;
v è quello dal polo sud al polo nord dell’ago magnetico.
앫 il verso del campo B
N S N
S
S N
N S
Notiamo che la direzione del campo B v non è definita a partire da quella della forza magne-
tica e, in particolare, non coincide con essa.
Un ago magnetico tende ad allinearsi alla direzione del campo magnetico locale per effetto
delle forze di origine magnetica che agiscono su di esso facendolo ruotare: le forze non
v.
hanno la stessa direzione del campo B
direzione di B
S F
F N
L’andamento del campo magnetico viene visualizzato mediante le linee di forza magneti-
che, che sono curve con la seguente proprietà:
la tangente alla linea di forza in ogni suo punto P ha la stessa direzione del campo ma-
gnetico in P.
986
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22 䡲 Il campo magnetico
Ripetendo la procedura per i punti P3, P4, ..., Pn si traccia una spezzata P1 P2 P3 ... Pn+1 con
lati lunghi 'L: la spezzata approssima la linea di forza tanto più accuratamente quanto
piccolo è DL.
Le linee di forza magnetiche hanno le seguenti caratteristiche:
앫 per ogni punto dello spazio passa una sola linea di forza che è orientata come il campo
magnetico in quel punto;
앫 poiché non esistono monopòli magnetici, le linee di forza magnetiche non hanno né inizio
né fine, ma sono curve chiuse: entrano nel magnete dal polo sud, continuano all’interno
del magnete e ne escono dal polo nord;
앫 disegnando solo alcune linee di forza si nota che queste sono più dense dove il campo è
più intenso.
Massimo Romeni
L’andamento delle linee di campo magnetico può essere visualizzato mediante la limatura
di ferro: i piccoli frammenti si magnetizzano e si comportano come minuscoli aghi magne-
tici, orientandosi nel campo magnetico esterno. Massimo Romeni
Massimo Romeni
987
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Elettromagnetismo
Per visualizzare l’andamento delle linee di campo magnetico perpendicolari al piano del
disegno si usano le convenzioni seguenti.
988
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22 䡲 Il campo magnetico
1 Lo schermo fluorescente evidenzia la traiettoria di 2 Il campo magnetico della calamita deflette le traiet-
elettroni in moto da sinistra verso destra all’interno del torie degli elettroni in moto perché esercita una forza su
tubo a vuoto. di essi.
Massimo Romeni
Massimo Romeni
v mediante una procedura operati-
Questo fatto consente di definire l’intensità del campo B
va che prevede la misura della forza magnetica su una carica in moto in un punto P.
Quando una carica Q positiva passa con velocità v in un punto P di un campo magnetico,
si osservano i fatti seguenti:
v
v⊥
v è sempre perpendicolare sia alla velocità vv della carica sia alla direzione della
앫 la forza F
linea del campo magnetico passante per P; in altri termini, la forza è perpendicolare al
piano su cui giacciono la linea del campo magnetico passante per P e il vettore velocità
della particella;
앫 la forza è nulla se la velocità della carica ha la stessa direzione della linea del campo;
앫 l’intensità F della forza è proporzionale sia a Q sia alla componente v= della velocità
nella direzione perpendicolare alla linea di campo passante per P :
F ? Q v= (1)
F = B Q v= (2)
989
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Campo Magnetico © Zanichelli 2012 con Physics in English
Elettromagnetismo
La costante B dipende solo dalle sorgenti del campo magnetico; se queste rimangono inva-
riate, anche il rapporto
F
B=
Q v=
non cambia nel tempo. B è l’intensità del campo magnetico nel punto P.
In definitiva:
v in un punto P è un vettore che ha:
il campo magnetico B
앫 direzione parallela alla retta lungo cui si dispone un ago magnetico con centro in P;
앫 verso che va dal polo sud al polo nord dell’ago magnetico;
앫 modulo uguale a
F
B= (3)
Q v=
dove F è la forza che si esercita su una carica Q che ha in P una componente v= di velo-
v.
cità perpendicolare alla direzione di B
DENTRO LA FORMULA
앫 Il campo magnetico è parallelo alla direzione lungo la quale una carica in moto non
risente di alcuna forza magnetica.
Esempio
L’intensità media del campo magnetico terrestre vicino alla superficie del nostro pianeta
è 0,5 gauss = 5 ·10–5 T, mentre quella di un comune magnete è circa 10–2 T ossia circa
(10–2 T)/(5 ·10–5 T) = 200 volte più grande.
Per questo motivo la vicinanza di magneti o corpi magnetizzati impedisce a una bussola
magnetica di indicare correttamente la direzione del nord.
3 La forza di Lorentz
v si basa sul fatto che una carica in moto in un campo
La definizione operativa del vettore B
magnetico risente di una forza detta forza di Lorentz, dal nome del fisico olandese Hendrik
Antoon Lorentz (1853-1928).
Mediante la notazione vettoriale è possibile condensare in un’unica formula tutte le carat-
teristiche di questa forza.
990
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22 䡲 Il campo magnetico
DENTRO LA LEGGE
앫 La forza di Lorentz su una carica in quiete è nulla: il campo magnetico non esercita
alcuna azione su una carica ferma.
앫 Su una carica Q con velocità vv fissata, la forza di Lorentz:
v sono paralleli;
– è nulla quando vv e B
v;
– vale F = Q vB sen i, dove i è l’angolo fra vv e B
– è massima e vale F = Q vB quando vv e B v sono perpendicolari (i = 90°).
1 uscente dal palmo se la carica è posi- 2 entrante nel palmo se la carica è nega-
tiva; tiva.
B B
v v
F F
+ –
Il Sole emette un flusso di protoni che giungono sulla Terra con una velocità media di circa
400 km/s. Entrando in direzione perpendicolare al campo magnetico nell’alta atmosfera
(10–5 T) un protone (1,7 ·10–27 kg) risente di una forza di modulo
991
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Elettromagnetismo
La forza di Lorentz non compie lavoro su una carica in moto e di conseguenza non modifica
il modulo v della velocità né l’energia cinetica della carica. La forza di Lorentz agisce però
come forza centripeta sulla carica, essendo in ogni istante perpendicolare a vv.
Se la carica si muove in un campo magnetico uniforme e perpendicolare alla sua velocità,
questa forza centripeta rimane costante in modulo: la carica si muove con moto circolare
uniforme.
B FL
Consideriamo una carica positiva Q che si muove con velocità vv perpendicolare a un cam-
po magnetico uniforme Bv ; la forza di Lorentz su di essa ha modulo
FL = Q vB
Essendo perpendicolare alla velocità, essa agisce come una forza centripeta, che è legata
alla massa m e all’accelerazione centripeta v 2/r della carica dalla seconda legge della dina-
mica:
v2
Fc = m
r
mv
r= (5)
QB
992
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22 䡲 Il campo magnetico
Nel caso in cui la velocità della carica non sia perpendicolare al campo magnetico ma abbia
una componente parallela a B v , il moto della carica è la sovrapposizione di un moto circola-
re uniforme e di un moto rettilineo uniforme in direzione perpendicolare al primo.
B B
vll v v
vll
v⊥ v⊥
La composizione dei due moti dà luogo a una traiettoria detta elica cilindrica.
Le particelle cariche che formano i raggi cosmici provenienti dallo Spazio, in gran parte
protoni ed elettroni, rimangono intrappolate nel campo magnetico terrestre, dove si muovo-
no con moti elicoidali lungo le linee del campo in regioni dette fasce di van Allen.
particelle cariche
entrano nel campo
magnetico terrestre
i protoni sono intrappolati
nelle fasce più interne
polo Nord
polo Sud
gli elettroni sono intrappolati
nelle fasce più esterne
Le interazioni di queste particelle cariche con gli atomi di gas presenti nell’alta atmosfera
danno luogo al fenomeno delle aurore boreali, luminosità debolissime ma molto estese nel
cielo notturno che sono visibili in particolari condizioni presso i poli. La foto alla pagina
seguente mostra il fenomeno fotografato dalla Stazione Internazionale a un’altezza di circa
400 km.
993
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22 䡲 Il campo magnetico
v = ILv # B
F v (6)
DENTRO LA FORMULA
앫 Lv è un vettore che ha il modulo L uguale alla lunghezza del filo, la stessa direzione del
filo e lo stesso verso della corrente I.
앫 La forza
v e B
1 è nulla quando L v sono pa- 2 vale F = ILB sen i , dove i è 3 è massima e vale F = ILB
ralleli, cioè quando la corrente scor- l’angolo fra Lv e B
v , cioè fra il filo e il v
quando il filo è perpendicolare a B
v;
re nella direzione di B campo magnetico; (i = 90°).
I
I
F
F=0 F
B B
I θ
B⊥ = 0 90°
앫 La direzione della forza è perpendicolare al piano su cui giacciono il filo e il campo ma-
gnetico.
앫 Il verso si può determinare con la regola della mano destra: se si dispongono il pollice
v , la
della mano destra aperta nel verso della corrente e le altre dita nel verso del campo B
v
forza F è uscente perpendicolarmente dal palmo.
B
I
Esempio
Le calamite più comuni generano attorno ai poli campi magnetici di circa un centesimo di
tesla. Su un filo di 5 cm attraversato da una corrente di 4 A la forza è solo
995
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Elettromagnetismo
Per dimostrare la (6) consideriamo un filo percorso da una corrente I formata da elettroni
che si muovono con una velocità di deriva vd. In presenza di un campo magnetico, su cia-
scun elettrone si esercita una forza
F = e v d B sen i
N = nAL
dove n è il numero di elettroni per unità di volume. La forza totale sugli elettroni è quindi
Si può esprimere questo risultato in termini della corrente nel filo utilizzando la relazione
I = e n A vd
La direzione e il verso di questa forza coincidono con quelle dei singoli elettroni, per cui si
conclude che la forza totale sul filo è data dalla (6).
v , che ha
1 Si introduce il vettore area A
modulo uguale all’area A = ab della spira I
I
e direzione e verso dati dalla regola del- a
la mano destra: avvolgendo le dita della
mano destra nel senso della corrente I nella I b
v è diretto lungo il pollice.
spira, il vettore A
A
B I B
996
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22 䡲 Il campo magnetico
–Fb
In generale:
M v #B
v = IA v (9)
DENTRO LA FORMULA
^ 1 Ah ^ 1 m 2h ^ 1 Th =
= ^ 1 Ah ^ 1 m 2h
1N
= 1 N$m
^ 1 Ah ^ 1 mh
앫 La relazione vale per ogni spira, indipendentemente dalla sua forma, giacente su un
piano.
앫 Il momento torcente che agisce sulla spira:
997
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Elettromagnetismo
A
B A
A θ
B
B
I
앫 In genere la spira non è chiusa su se stessa ma è connessa a un generatore esterno
mediante due tratti rettilinei di filo: poiché questi sono molto vicini fra loro, l’eventuale
momento torcente che esercitano sulla spira è del tutto trascurabile rispetto a quello
proprio della spira.
B
F
Dimostriamo la (9) nel caso di una spira rettangolare di dimensioni a e b. Il momento tor-
–F cente che agisce sulla spira è dato dalla (8)
M≈0
M = b Fa = baIB sen i
M = IAB seni
L’angolo i è quello fra la normale al piano della spira e il campo B v , per cui la relazione
precedente fornisce il modulo M del momento torcente sulla spira con vettore area A v che
v
forma l’angolo i con il campo B. In forma vettoriale la relazione precedente diviene la (9)
M v #B
v = IA v
m v
v = IA (10)
998
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22 䡲 Il campo magnetico
m = ^1 $ 10-4 m 2h ^1 Ah = 1 $ 10-4 A $ m 2
Quando è immersa nel campo magnetico di 0,1 T di una calamita risente di un momento
torcente di intensità massima piccolissima:
Per ottenere momenti torcenti tali da assicurare spostamenti rilevabili, si usano le bobine.
Con il termine bobina si intende un filo avvolto a formare più spire consecutive, molto im-
pacchettate fra loro e tutte disposte in pratica su piani paralleli, in modo che i loro vettori
area Av siano uguali fra loro.
Il momento magnetico di una bobina con N spire attraversate da una corrente I è N volte
quello della singola spira:
nv = NIAv
v uniforme
su un bobina percorsa da un corrente I e immersa in un campo magnetico B
agisce un momento torcente
M v #B
v = NI A v (12)
In termini del momento magnetico della bobina, il momento torcente che agisce su di essa
v uniforme è
in presenza di un campo magnetico B
v = nv # B
M v (13)
999
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22 䡲 Il campo magnetico
corrente che scorre nella bobina e permettere di conseguenza il mantenimento della rota-
zione.
N S
–Ft
I I
–
+
N S
–
+
N S
I
I
–
+
1001
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Campo Magnetico © Zanichelli 2012 con Physics in English
Elettromagnetismo
IN LABORATORIO
Massimo Romeni
Massimo Romeni
La corrente che scorre lungo il filo genera dunque un campo magnetico nello spazio circo-
stante.
Come rilevò prontamente Ampère, i fenomeni elettrici e quelli magnetici non possono esse-
re studiati separatamente ma devono al contrario essere inquadrati in una teoria comune:
l’elettromagnetismo.
La scoperta di Oersted diede un enorme impulso alle applicazioni pratiche dell’elettroma-
gnetismo: mediante le correnti elettriche è possibile generare campi magnetici di intensità
voluta, in punti precisi dello spazio e negli intervalli di tempo richiesti, tutti risultati impos-
sibili da conseguire impiegando magneti e calamite.
1 l’intensità B del campo magneti- 2 le linee del campo magnetico 3 le linee del campo magnetico
co a distanza r dal filo è sono circonferenze concentriche al hanno il verso delle dita raccolte del-
앫 direttamente proporzionale a I: filo poste in piani perpendicolari a la mano destra se il pollice punta nel
esso. verso della corrente.
B?I
앫 inversamente proporzionale a r:
1
B?
r
I
I I
1002
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Campo Magnetico © Zanichelli 2012 con Physics in English
22 䡲 Il campo magnetico
un filo rettilineo indefinitamente esteso genera nel vuoto un campo magnetico di inten-
sità
n0 I
B= (14)
2r r
dove la costante n0 è detta permeabilità magnetica del vuoto e vale
n0 = 4r ·10–7 T·m/A
DENTRO LA LEGGE
앫 Il valore della permeabilità magnetica del vuoto è stato stabilito mediante una conven-
zione e quindi è esatto e non affetto da errori.
앫 La costante di proporzionalità vale n0/(2r) = 2 ·10–7 T·m/A.
앫 La presenza dell’aria non altera in modo apprezzabile il fenomeno.
앫 Il campo magnetico generato dal filo ha simmetria cilindrica.
Esempio
circa (0,2 μT)/(5 ·10–4 T) = 4 decimillesimi del campo magnetico terrestre. Questo spiega
perché nella vita quotidiana non è facile evidenziare fenomeni magnetici generati da cor-
renti continue.
su ciascun tratto di lunghezza L, due fili rettilinei paralleli, posti a distanza d e percorsi
da correnti rispettivamente I1 e I2 esercitano l’uno sull’altro una forza F v che ha
앫 modulo
n0 I 1 I 2
F= L (15)
2r d
앫 direzione perpendicolare al piano individuato dai due fili;
앫 verso attrattivo se le correnti hanno lo stesso verso, repulsivo in caso contrario.
DENTRO LA LEGGE
앫 La (15) vale quando la distanza tra i fili è molto minore della loro lunghezza L.
앫 La costante della formula vale n0/(2r) = 2 ·10–7 T·m/A.
1003
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Elettromagnetismo
Esempio
Durante la fase di carica, nei due fili interni al cavo che collega il caricabatterie al telefono
cellulare scorre in versi opposti una corrente di circa 400 mA. Supponendo che i due fili
siano a distanza di 1 mm e siano lunghi 50 cm, ciascuno di essi respinge l’altro con una
forza pari a
^ 2 $ 10-7 T $ m Ah ^ 4 $ 10-1 Ah2 ^ 5 $ 10-1 mh
F= = 2 $ 10-5 N
^ 1 $ 10-3 mh
troppo piccola per poter essere rilevata senza strumenti opportuni.
Per dimostrare la (15) calcoliamo la forza F1 che il tratto L del filo 1 risente quando è
immerso nel campo magnetico generato dal filo 2. A distanza d, il filo 2 genera un campo
magnetico che per la legge di Biot-Savart (14) ha modulo
n0 I 2
B=
2r d
I2 B I2
I1 I1
F –F
F –F
B
una corrente ha l’intensità di 1 ampere quando, scorrendo attraverso due fili rettilinei
molto lunghi e paralleli, posti alla distanza di 1 m, provoca una forza di 2 ·10–7 N su ogni
tratto di filo lungo 1 m.
Il valore convenzionale di 2 ·10–7 N è stato scelto in modo da ottenere valori né troppo picco-
li né troppo grandi per le correnti utilizzate nella pratica. Da questa scelta deriva il valore
1004
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22 䡲 Il campo magnetico
I1 = I2 = 1 A d=L=1m F = 2 ·10–7 N
si ha infatti
2 r ^1 mh
^2 $ 10-7 Nh = 4 r $ 10-7 N A2
2rd
n0 = F=
I1 I2 L ^ 1 Ah ^ 1 Ah ^1 mh
L’unità di misura N/A2 equivale all’unità T·m/A utilizzata in precedenza per n0. Ricordan-
do la definizione di tesla, 1 T = 1 N/(A·m), si ha
T$m N m N
= = 2
A A$m A A
I
R
P B
I
Nel centro di una spira circolare di raggio R in cui scorre una corrente I il campo magnetico
ha intensità
n0 I
B= (16)
2 R
Il campo magnetico al centro di una bobina formata da N spire è la somma dei campi
generati da ogni singola spira: quando in una bobina di raggio R scorre una corrente I
1005
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Elettromagnetismo
Una spira o una bobina attraversate da corrente generano un campo magnetico del tutto
simile a quello di un magnete a barra.
N S
Una spira o una bobina si comportano quindi in modo simile a un magnete a barra: due
spire percorse da corrente
F ––F
F
–F F
1006
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22 䡲 Il campo magnetico
Nel caso ideale, un solenoide di lunghezza infinita percorso da corrente genera al suo inter-
no un campo magnetico uniforme parallelo al suo asse, mentre all’esterno non genera alcun
campo magnetico.
Come si dimostra nel paragrafo successivo (teorema di Ampère)
il modulo del campo magnetico all’interno di un solenoide ideale con n spire per unità di
lunghezza e attraversato da una corrente I è
B = n0 n I (17)
DENTRO LA LEGGE
NI
B = n0 (18)
L
1007
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Elettromagnetismo
Esempio
Un solenoide attraversato da una corrente di 1 A produce al suo interno un campo magneti-
co comparabile a quello presente sulla superficie terrestre (5 ·10–5 T) quando ha un numero
di spire per unità di lunghezza uguale a
B 5 $ 10-5 T
n= = = 40 spire m
n0 I ^ 4 r $ 10-7 T $ m Ah ^ 1 Ah
Il campo magnetico alle estremità di un solenoide reale può essere stimato mediante il
seguente ragionamento. Consideriamo un solenoide con n spire per unità di lunghezza at-
traversato da una corrente I.
B P B B’ P B’
I I I I I I
2 B l = n0 n I
ossia
1
Bl = n0 n I
2
1008
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22 䡲 Il campo magnetico
B
B
B
B B2
θ2
B
Δs2 B1
θ1
B
γ Δs1
v : Tvs
B i i
Cc ^ B
vh = B
n
v : Tvs + B
v : Tvs + f + B
v : Tvs = / v : Tvs
B (19)
1 1 2 2 n n i i
i=1
Il teorema di Ampère
v viene calcolata lungo una curva chiusa c. Una corrente si dice conca-
La circuitazione di B
tenata a c se attraversa la superficie che ha come bordo c.
Il campo magnetico gode di una fondamentale proprietà che è nota come teorema di
Ampère:
C c ^B
vh = n
n
0 / Ik (20)
k=1
1009
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Elettromagnetismo
DENTRO LA LEGGE
Cc ^ B
v h = n ^I - I h
0 3 2
앫 Il teorema di Ampère vale solo nel caso di correnti stazionarie, cioè che non cambiano
nel tempo. La generalizzazione del teorema di Ampère al caso di situazioni non stazio-
narie è analizzata nel capitolo seguente.
Ci limitiamo a mostrare che il teorema di Ampère deriva dalla legge di Biot-Savart nel caso
particolare di un filo rettilineo indefinitamente esteso e percorso da una corrente I.
Il campo magnetico generato dal filo ha modulo uniforme su qualunque circonferenza per-
pendicolare al filo e centrata su di esso. Scegliamo come curva c una circonferenza di rag-
gio r che coincide con una linea del campo magnetico generato dal filo e dividiamola in n
tratti elementari Tvs 1 , Tvs 2 , ..., Tvs n .
B3
Δs3
Δs2
Δs1 B2
B1
In ciascun tratto elementare il campo magnetico è sempre parallelo allo spostamento, per cui
v : Tvs = B Ts
B k k k k
Il modulo del campo magnetico sulla circonferenza è uniforme e vale per la legge di Biot-
Savart
n0 I
B=
2r r
1010
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22 䡲 Il campo magnetico
C c ^B
vh =
n n
n0 I n0 I
/ 2r r
Ts k =
2r r
/ Ts k (22)
k=1 k=1
La somma di tutti i cammini approssima la lunghezza 2rr della circonferenza tanto meglio
quanto più piccoli sono i cammini Dsi ; quando Dsi tende a zero la (22) diviene
C c ^B
v h = n0 I
n
n0 I
2r r
/ Ts k =
2r r
2rr = n0 I
k=1
che è l’espressione del teorema di Ampère nel caso di una sola corrente I concatenata a c.
L
D C
I
A B
B
C c ^B
v h = C ^B
AB
vh = LB (23)
Le correnti concatenate a c sono quelle che scorrono nelle N = nL spire del solenoide che
intersecano il rettangolo ABCD: il loro segno è positivo perché generano un campo magne-
tico nel verso di percorrenza di c. Per il teorema di Ampère
C c ^B
vh = n nLI
0
1011
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Elettromagnetismo
Sostituendo l’espressione per la circuitazione (23), si ottiene il modulo del campo magnetico
di un solenoide ideale attraversato da una corrente I:
L B = n0 n L I
ossia
B = n0 n I
in accordo con il risultato (17).
U k ^B
vh = B
k
v = B TA cos j
v : TA
k k k k
U S ^B
vh = B
n
v +B
v : TA v +f+B
v : TA v =
v : TA / v
v : TA
B (24)
1 1 2 2 n n k k
k=1
il flusso del campo magnetico attraverso una qualsiasi superficie chiusa è nullo
U S ^B
vh = 0 (25)
Il teorema di Gauss è una conseguenza del fatto che non esistono i monopòli magnetici.
Il flusso del campo elettrico attraverso una superficie chiusa S è diverso da zero solo se
S racchiude una carica elettrica netta. Poiché una superficie non può racchiudere un polo
magnetico separato dal suo opposto, al suo interno il numero di poli nord deve uguagliare
quello dei poli sud.
v equivale al fatto che le linee del
In termini di linee di campo, questa caratteristica di B
campo magnetico non hanno origine o fine in un punto, magari un polo, ma sono chiuse
o si estendono all’infinito. Non è quindi possibile che su una qualsiasi superficie chiusa il
numero di linee di campo entranti sia diverso da quello delle linee uscenti.
1012
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Campo Magnetico © Zanichelli 2012 con Physics in English
22 䡲 Il campo magnetico
Le proprietà fin qui enunciate nel caso di dipoli magnetici valgono invariate anche per
i campi magnetici generati da correnti perché, dal punto di vista degli effetti magnetici,
un insieme opportuno di spire può essere reso del tutto equivalente a un qualsiasi dipolo
magnetico.
Sostanze diamagnetiche
1 Sul campione agisce una debolissima forza repulsi- 2 Si avrebbe lo stesso effetto nel caso di una spira con
va, che tende a spostarlo verso la zona in cui il campo momento magnetico m v in verso opposto a quello del
magnetico è meno intenso. Presentano questa caratteri- v
campo B o di un dipolo magnetico con i poli invertiti ri-
stica le sostanze diamagnetiche. v.
spetto a quelli del campo B
F
m
1013
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Elettromagnetismo
Sostanze paramagnetiche
1 Sul campione agisce una debolissima forza attratti- 2 Si presenta lo stesso effetto nel caso di una spira con
va, che tende a spostarlo verso la zona in cui il campo momento magnetico m v avente lo stesso verso del campo
magnetico è più intenso. Le sostanze che hanno questa v o di un dipolo magnetico con i poli disposti nello stes-
B
caratteristica sono dette paramagnetiche. so modo del campo B v.
m
F
Sostanze ferromagnetiche
1 Sul campione agisce una forza attrattiva molto gran- 2 Si presenta lo stesso effetto nel caso di una spira con
de, che tende a spostarlo verso la zona in cui il campo un grande momento magnetico m v nello stesso verso del
magnetico è più intenso. Hanno questa caratteristica le campo B v o di un dipolo magnetico con i poli disposti
sostanze ferromagnetiche, come ferro, cobalto, nichel e nello stesso modo del campo B v.
loro leghe.
I
F
1014
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22 䡲 Il campo magnetico
Il campo magnetico totale Bv , cioè il campo che è rilevato da correnti o particelle poste nelle
vicinanze, è la loro somma vettoriale:
v =B
B v +Bv (26)
0 m
Tenendo presente quanto discusso precedentemente, vediamo i casi delle sostanze non
ferromagnetiche.
Il campo Bv Il campo Bv
m m
v ;
앫 si origina solo quando è presente il campo B v ;
앫 si origina solo quando è presente il campo B
0 0
v
앫 ha verso opposto a B 0 ; v
앫 ha il verso di B 0 ;
v .
앫 ha intensità piccola e proporzionale a B v .
앫 ha intensità piccola e proporzionale a B
0 0
B0 B0 Bm
B Bm B
Sostanza nr Sostanza nr
L’isteresi magnetica
La permeabilità magnetica delle sostanze ferromagnetiche è molto elevata ma non ha un
valore costante perché il campo Bv non è proporzionale al campo esterno B v e dipende
m 0
dalle magnetizzazioni avvenute in precedenza.
Per studiare questi effetti si utilizza un solenoide all’interno del quale è posto un cilindro di
materiale ferromagnetico che non è stato magnetizzato dopo la fusione. Variando la corren-
te nel solenoide si modifica il campo B v e si registra il campo totale Bv.
0
1015
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Elettromagnetismo
1 Inizialmente il cilindro non è magnetizzato: all’au- 2 Diminuendo l’intensità di corrente nel solenoide,
mentare della corrente nel solenoide, il campo Bv cresce il campo B v diminuisce. Quando il campo del solenoide
fino a raggiungere in P il valore di saturazione. Un ulte- v non
si annulla, il campo totale mantiene un valore B res
v non provoca un aumento del campo
riore aumento di B nullo: il cilindro ha mantenuto una magnetizzazione re-
0
magnetico Bv che ha origine nel materiale. sidua ed è diventato un magnete permanente. Questo fe-
m
nomeno è detto isteresi.
B B
Bm P Bm P
Bres
O B0 B O B0 B
Per annullare la magnetizzazione del cilindro si deve invertire il senso della corrente nel
solenoide in modo da creare un campo in verso opposto al precedente (punto Q).
Aumentando l’intensità di corrente, l’intensità di Bv cresce fino a raggiungere il valore di
v allo stesso valore
saturazione in R. Se si varia la corrente in modo da riportare il campo B 0
che aveva in P, si ottiene la curva detta curva di isteresi, che non passa più per lo stato in
v =B
cui B v = 0.
0
B
Bm P
Bres
–B0 Q
O B0 B
–Bres
R –Bm
1016
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22 䡲 Il campo magnetico
francese Pierre Curie (1859-1906). Questa temperatura dipende dal materiale: per esempio
è 770 °C per il ferro e 290°C per il mumetal.
Oltre la temperatura di Curie il materiale diventa paramagnetico e non mantiene un campo
residuo in assenza di campi esterni.
L’elettromagnete
Il valore massimo della permeabilità relativa dei materiali ferromagnetici può essere molto
elevato: per esempio, μr = 7·103 per il ferro dolce e μr = 105 per la lega mumetal (Ni 77%, Fe
16%, Cu 5%, Cr 2%).
Questo permette di costruire calamite molto potenti dette elettromagneti, formati da un so-
lenoide avvolto attorno a un nucleo di materiale ferromagnetico, che amplifica di centinaia
di volte l’intensità del campo prodotto dalla sola corrente. Gli elettromagneti sono impiega-
ti in molteplici situazioni anche grazie al fatto che, agendo opportunamente sulla corrente,
si può modularne l’intensità del campo fino ad annullarlo secondo le necessità.
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Elettromagnetismo
Quando il campo esterno viene meno, nel materiale rimane una magnetizzazione residua
dovuta al parziale allineamento dei domìni al suo interno, che mantengono il loro legame
anche in presenza dell’agitazione termica.
Ma l’innalzamento della temperatura provoca un aumento dell’energia di questi moti ca-
suali, che riescono a distruggere l’ordine dei domìni quando viene superata la temperatura
di Curie del materiale. A questo punto la magnetizzazione residua si annulla: raffreddando-
si, il materiale non mantiene alcuna magnetizzazione. L’ordine è perduto e il caos ha preso
il sopravvento.
1018
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LE FORMULE
IL CAMPO MAGNETICO E I FENOMENI MAGNETICI
Legge di Biot-Savart
Forza di Lorentz Permeabilità magnetica del vuoto: n0 = 4r·10–7 T·m/A
v = Q vv # B
F v n0 I
B=
2r r
Traiettoria circolare di una carica Forze magnetiche tra fili percorsi
in un campo magnetico uniforme da correnti
mv n0 I 1 I 2
r= F= L
QB 2r d
Su una bobina: M v #B
v = NI A v Campo magnetico
al centro di una bobina
Momento magnetico n0 I
B=N
2 R
Di una spira: v
v = IA
m
Campo magnetico in un solenoide
Unità: A·m2
NI
Di una bobina: v B = n0 n I = n0
nv = NIA L
Cc ^ B
vh = US ^ B
vh =
n n
/ v : Tvs
B / B v
v : TA
i i k k
i=1 k=1
v
Circuitazione di B Correnti Flusso attraverso una superficie chiusa
lungo una curva chiusa concatenate a c
1019
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20 test (30 minuti)
2 L’intensità del campo magnetico 䊳 Quanto deve valere il campo magnetico in questa
ESERCIZI
zione perpendicolare alla velocità? [46 mT] 䊳 di 1,3 T nel verso positivo dell’asse x.
[3,6 mN lungo z; 2,4 mN lungo – y; 0 N lungo x]
angolo di 30° con il campo. [0 N; 2,2 mN; 1,1 mN] nenti del campo magnetico?
[By = 2,0 T, Bz = 0 T, Bx = sconosciuta]
1020
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22 䡲 Il campo magnetico
ESEMPIO
ESERCIZI
13 쐌쐌쐌
䡵 RISOLUZIONE
䡵 Risultato numerico
B = 0,20 T 0,40 $ 10 6 V m
v= = 2,0 $ 10 6 m s
E = 0,40 MV m 0,20 T
䡵 Risultato numerico
14 Un fascio di protoni si muove nel verso positivo 䊳 Determina il periodo di questo moto.
쐌쐌쐌
dell’asse x con una velocità di 10 km/s attraverso 䊳 Qual è la velocità del protone?
una regione di campi elettrico e magnetico incrocia- 䊳 E la sua energia cinetica? [0,13 μs; 3,8 ·107 m/s; 1,2 pJ]
ti. Nel verso positivo dell’asse y c’è un campo
magnetico di modulo 0,80 T. 17 Un elettrone che ha l’energia cinetica di 25 keV
쐌쐌쐌
䊳 Calcola il modulo e la direzione orientata del cam- (1 eV = 1,6 ·10–19 J) si muove su un’orbita circolare
po elettrico per cui il fascio non viene deflesso. in un campo magnetico di 0,2 T.
[–8,0 kV/m lungo z] 䊳 Che raggio ha l’orbita?
䊳 Quanto vale il periodo del moto? [2,7 mm; 0,18 ns]
15 Ipotizza le stesse condizioni dell’esercizio preceden-
쐌쐌쐌
te, ma in presenza di elettroni al posto dei protoni. 18 Una particella alfa di carica +2 e e massa pari a
䊳 Stabilisci se questo fascio viene deflesso e, in 쐌쐌쐌
6,68 ·10–27 kg percorre un’orbita circolare di raggio
caso affermativo, in quale direzione. [No] 0,500 m in un campo magnetico di 1,40 T.
䊳 Quanto valgono periodo e modulo della velocità
16 Un protone si muove su un’orbita circolare di rag- della particella alfa?
쐌 쐌쐌
gio 80 cm, perpendicolare a un campo magnetico 䊳 E la sua energia cinetica?
uniforme di 0,5 T. [93,6 ns, 3,35 ·107 m/s; 3,76 pJ]
1021
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Elettromagnetismo
쐌쐌쐌
3,1 ·10–14 kg che si muove con una velocità di su conduttori percorsi da corrente
2,3 ·104 m/s entra in un campo magnetico di 0,8 T
perpendicolare alla sua velocità. La sferetta inizia a 21 QUANTO?
percorrere delle circonferenze di raggio r. 쐌쐌쐌
I cavi superconduttori sono in grado di trasportare
䊳 Determina il raggio delle circonferenze percorse quantità impressionanti di corrente. Uno di questi
dalla sferetta. cavi è percorso da una corrente di 2 kA ed è immer-
䊳 Che forza agisce su di essa? [18 cm; 90 μN] so in un campo magnetico a esso perpendicolare, di
intensità 5 T.
20 Considera i dati dell’esercizio precedente, suppo- 䊳 Quanto vale la forza, per unità di lunghezza, che
쐌쐌쐌
nendo però che la sferetta non si muova in direzio- agisce sul cavo? [10 kN]
ne perpendicolare al campo magnetico, ma che per-
corra un’elica di raggio 12 cm. La regione di campo 22 QUANTO?
magnetico ha una lunghezza, nella direzione di 쐌쐌쐌
Due conduttori paralleli affiancati, lunghi 15 m e
avanzamento dell’elica, di 1,2 m. distanti 0,7 m, trasportano 30 kA di corrente tra gli
䊳 Dopo quanto tempo la sferetta esce dalla regione alternatori e i trasformatori in una centrale elettrica.
di campo magnetico? [69 μs] 䊳 Quanto vale la forza con cui si attraggono? [4 kN]
23 ESEMPIO 쐌쐌쐌
Un segmento di filo rettilineo lungo 2,0 m, percorso da una corrente di 2,5 A, forma un angolo a = 60° con
un campo magnetico uniforme di 4,0 kgauss.
䊳 Calcola il modulo della forza che agisce sul filo.
䡵 RISOLUZIONE
䡵 Risultato numerico
L = 2,0 m
F = ^ 2,5 Ah ^ 2,0 mh ^ 0,40 Th
3
= 1,7 N
I = 2,5 A 2
B = 4,0 kgauss = 0,40 T
a = 60°
24 Un filo rettilineo lungo 20 cm, percorso da una cor- 䊳 Determina la forza, per unità di lunghezza, che
쐌쐌쐌
rente di 3,0 A, è immerso in un campo magnetico agisce sul filo. [11 N/m]
uniforme di 0,8 T. Il filo forma un angolo di 37° con
la direzione di B. 26 Un piccolo magnete, lungo 4,0 cm, è posto in un
䊳 Calcola il modulo della forza che agisce sul filo. 쐌쐌쐌
campo magnetico di 0,15 T. Il massimo mo-
[0,29 N]
mento di forza a cui è soggetto il magnete è di
0,20 N · m.
25 Un lungo filo parallelo all’asse x è percorso da una 䊳 Quanto vale il momento magnetico del magnete?
쐌쐌쐌 [1,3 A· m2]
corrente di 14 A nella direzione x positiva. Nella
direzione y positiva c’è un campo magnetico unifor-
me che ha il modulo di 8,0 kgauss.
1022
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22 䡲 Il campo magnetico
27 ESEMPIO 쐌쐌쐌
ESERCIZI
Una piccola bobina circolare di 20 spire è posta in un campo magnetico uniforme di 0,50 T, in modo che la
normale al piano della bobina formi un angolo di 60° con la direzione di B. Il raggio della bobina, percorsa
da una corrente di 3,0 A, è di 4,0 cm.
䊳 Determina il modulo del momento magnetico della bobina.
䊳 Calcola il momento torcente esercitato sulla bobina.
䡵 RISOLUZIONE
䊳 Il momento magnetico, dato dall’equazione v = NI r r 2
nv = NIA
(10) nel caso di N spire, è
䡵 Risultato numerico
N = 20 n = 20 ^3,0 Ah 3,14 ^4,0 $ 10-2 m h = 0,30 A $ m 2
2
I = 3,0 A
r = 4,0 $ 10-2 m
䊳 Per il calcolo del momento torcente M v #B
v = NIA v = n B sen a
utilizziamo l’equazione (12):
䡵 Risultato numerico
B = 0,50 T
M = ^ 0,30 A $ m 2h ^ 0,50 Th
3
= 0,13 N $ m
a = 60° 2
n = 0,30 A $ m 2
28 Una bobina rettangolare formata da 50 spire ha i 29 Una bobina circolare di 500 spire di raggio 0,50 cm
쐌쐌쐌 쐌쐌쐌
lati di 6,0 cm e 8,0 cm ed è percorsa da una corrente è percorsa da una corrente di 2,0 mA ed è posta in
di 2,0 A. Essa è orientata come in figura ed è imper- un campo magnetico uniforme di 0,30 T.
niata sull’asse z. Il lato sul piano xy forma un ango- 䊳 Calcola il massimo momento torcente che agisce
lo i di 45° con l’asse y. È inoltre presente un campo sulla bobina. [2,4 ·10–5 N·m]
magnetico uniforme di 15 kgauss orientato nella
direzione x positiva. 30 Un piccolo magnete lungo 5,0 cm è posto in modo
䊳 Calcola il modulo del momento magnetico della 쐌쐌쐌
da formare un angolo di 45° con la direzione di un
bobina e indica la sua direzione orientata tramite campo magnetico uniforme di 400 gauss. In questa
un disegno. situazione osservi sul magnete un momento di
䊳 Che angolo forma il momento magnetico della
0,12 N · m.
bobina con l’asse x? 䊳 Determina il momento magnetico del magnete.
䊳 Quanto vale il momento torcente esercitato dalla [4,2 A·m2]
bobina? [0,48 A·m2; 45°; 0,51 N·m]
1023
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Elettromagnetismo
linee di forza del campo magnetico. 35 Il campo magnetico a 1,0 m di distanza da un filo
ESERCIZI
쐌쐌쐌
䊳 Trova il momento torcente. [0,15 N·m] percorso da corrente è di 30 μT.
䊳 Calcola il valore della corrente. [0,15 kA]
33 Una spira quadrata di lato 5,0 cm, percorsa da una
쐌쐌쐌 36 Considera una spira circolare di raggio 15 cm per-
corrente di 6,0 A, è immersa per metà in un campo 쐌쐌쐌
magnetico uniforme di intensità 3,6 T. La normale corsa da una corrente di 6,0 A.
al piano della spira è parallela alla direzione del 䊳 Che valore ha il campo magnetico nel centro del-
campo magnetico. la spira? [2,5 ·10–5 T]
䊳 Calcola la forza e il momento torcente necessari
37 All’interno di un solenoide di N spire, lungo 20 cm,
per mantenerla in equilibrio in questa configura- 쐌쐌쐌
si misura un campo magnetico di 9,0 gauss quando
zione. [1,1 N; 0 N·m]
è percorso da una corrente di 4,0 A.
䊳 Trova il numero di spire. [36]
40 ESEMPIO 쐌쐌쐌
Due fili A e B paralleli, lunghi 1,6 m e posti a 50 mm di distanza, sono attraversati entrambi dalla stessa
corrente di intensità I, ma in verso opposto. Il modulo della forza agente su ciascun filo è di 6,4 ·10–5 N.
䊳 Calcola l’intensità della corrente I.
䡵 RISOLUZIONE
䡵 Risultato numerico
41 Due fili A e B rettilinei, percorsi da corrente, dista- 42 Due fili conduttori, paralleli e lunghi L, sono per-
쐌쐌쐌 쐌쐌쐌
no 25 cm l’uno dall’altro. Il filo A, nel quale circola corsi da corrente: 5,8 A e 8,7 A. I fili distano 10 cm
una corrente di 2,6 A, è soggetto a una forza per e si attraggono con una forza di 7,6 ·10–5 N.
unità di lunghezza di 1,3 ·10–5 N/m esercitata dal 䊳 Determina la lunghezza dei fili. [75 cm]
filo B.
䊳 Quanto vale l’intensità della corrente che fluisce 43 Un lungo filo rettilineo è percorso da una corrente
쐌쐌쐌
nel filo B? [6,3 A] di 60 A.
1024
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22 䡲 Il campo magnetico
䊳 Calcola il modulo del campo magnetico a una nella pagina. Il valore di ciascuna corrente è di 15 A.
ESERCIZI
distanza dal filo pari a 10 cm, 50 cm, 2,0 m. 䊳 Quanto vale la forza per unità di lunghezza che
[0,12 mT; 24 μT; 6,0 μT] agisce sul filo superiore?
䊳 Che intensità ha il campo magnetico B in corri-
44 Due fili paralleli sono percorsi entrambi da una
쐌쐌쐌 spondenza del filo superiore, dovuto ai due fili infe-
corrente di 12 A e distano 50 cm. La corrente flui-
riori? [0,78 mN/m verso l’alto; 9,5 nT verso destra]
sce nello stesso verso.
䊳 Calcola il modulo del campo Bv in un punto equi-
47 Due spire circolari concentriche, rispettivamente di
distante dai fili. 쐌쐌쐌
raggio 15 cm e 50 cm, sono percorse da una corren-
Il verso di una corrente viene invertito rispetto te di stessa intensità i e nella stessa direzione. Il
all’altro. campo magnetico nel loro centro è di 3,0 ·10–4 T.
䊳 Calcola il modulo del campo Bv in un punto equi-
䊳 Calcola il valore di i. [55 A]
distante dai fili. [0 T; 19 μT]
48 Osserva la figura.
45 Un filo rettilineo è percorso da una corrente i. Una 쐌쐌쐌
쐌쐌쐌 䊳 Quanto vale il campo magnetico nel punto P ?
particella di carica 3,7 μC si muove a una distanza di [2,4 ·10–5 T]
7,0 mm con una velocità di 9,0 ·104 m/s parallelamen-
te al filo in verso opposto a quello della corrente. La
particella è soggetta a una forza di intensità 0,36 mN.
䊳 Qual è il valore di i ? [38 A]
10
zione Nord.
cm
10
spira.
䊳 Fai un disegno che mostri l’orientazione della
10 cm
spira e della corrente. [11 A]
50 ESEMPIO 쐌쐌쐌
Un solenoide, costituito da 300 spire di raggio 2,7 cm, è attraversato da una corrente di 4,0 A e occupa un
volume di 7,8 ·10–4 m3. Una particella, che si muove all’interno con una velocità 9,7 ·102 m/s e che forma un
angolo i = 9° rispetto all’asse del solenoide, è sottoposta a una forza 70 μN.
䊳 Calcola la carica della particella.
䡵 RISOLUZIONE
1025
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ESERCIZI Elettromagnetismo
䡵 Risultato numerico
v = 9,7 $ 10 2 m s
n0 = 4 r $ 10-7 T : m A
F = 70 n N = 70 $ 10-6 N
51 All’interno di un solenoide lungo 25 cm, costituito 54 Due spire quadrate identiche di lato 15 cm sono
쐌쐌쐌 쐌쐌쐌
da 350 spire e percorso da una corrente di 4,8 A, disposte una di fronte all’altra a una distanza di
una particella, con una carica di 90 nC, si muove 5,0 mm. Le spire sono attraversate da una corren-
perpendicolarmente alle linee del campo magneti- te di 9,0 A entrambe nello stesso verso. Considera
co. In queste condizioni la particella è sottoposta a i fili come infiniti e fai le opportune approssima-
una forza di 40 μN. zioni.
䊳 Con quale velocità si muove la particella? 䊳 Determina il modulo della forza attrattiva.
[5,3 ·104 m/s] [1,9 mN]
risposta.
䊳 Determina le nuove soluzioni.
[Tra A e C a 3,6 cm da A; tra A e C a 3,6 cm da A; a 13 cm
da A sul prolungamento del segmento AC]
1026
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22 䡲 Il campo magnetico
6 Circuitazione e flusso del campo la circuitazione del campo B lungo una linea per-
ESERCIZI
magnetico corsa in senso antiorario che racchiude i tre fili nei
seguenti casi:
䊳 le correnti sono tutte uscenti;
56 QUANTO?
쐌쐌 쐌 䊳 le correnti sono tutte entranti;
Considera una spira di raggio 3 mm percorsa da
䊳 i1 e i2 sono entranti mentre i3 è uscente.
una corrente di 0,2 A.
[15 μT· m; –15 μT· m; 0 μT· m]
䊳 Quanto vale il flusso del campo magnetico attra-
65 ESEMPIO 쐌 쐌쐌
Un campo magnetico di 1,2 T è perpendicolare a una bobina quadrata di 14 spire; la lunghezza L del lato
del quadrato è 5,0 cm.
䊳 Calcola il flusso magnetico attraverso la bobina.
Lo stesso campo ora forma un angolo di 60° con la normale al piano della bobina.
䊳
䊳 Calcola il flusso magnetico attraverso la bobina.
1027
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Elettromagnetismo
RISOLUZIONE
ESERCIZI
Il campo magnetico è a = 0°
perpendicolare alla sezione della US = BS
bobina, quindi la normale alla
superficie è parallela al campo
magnetico:
䡵 Risultato numerico
n = 14 U S tot = 14 ^1,2 Th ^5,0 $ 10-2 m h = 42 mT $ m 2
2
B = 1,2 T
L = 5,0 $ 10-2 m
䡵 Risultato numerico
66 Una spira è immersa in un campo magnetico uni- nere un flusso pari a un quarto del valore massi-
쐌쐌쐌
forme di 1,2 T con il piano della superficie perpen- mo? [76°]
dicolare alla direzione del campo e il flusso attra-
verso essa è 0,32 Wb (il weber è l’unità di misura 69 Una bobina quadrata di lato 5,0 cm è immersa in
쐌쐌쐌
del flusso nel SI: 1 Wb = 1 T· m2). un campo magnetico uniforme di 0,78 T e il suo
䊳 Determina l’area della bobina. [0,27 m2] piano forma un angolo di 65° con la direzione del
campo. La bobina ruota di 90°.
䊳 Di quanto è variato il flusso del campo magneti-
67 Una bobina circolare con raggio di 3,0 cm e 6 spire
쐌쐌쐌 co attraverso la bobina? [2,6 mT· m2]
è immersa in un campo magnetico B = 5,0 kgauss
perpendicolare alla bobina.
70 Una bobina formata da 75 spire circolari con rag-
䊳 Calcola il flusso magnetico attraverso la bobina. 쐌쐌쐌
gio di 3,0 cm ha il suo piano perpendicolare a un
Lo stesso campo ora forma un angolo di 20° con la
campo magnetico di 400 gauss.
normale al piano della bobina. 䊳 Calcola il valore del flusso magnetico.
䊳 Calcola il flusso magnetico attraverso la bobina.
Si vuole ottenere, dalla stessa bobina, un flusso
[8,5 mT· m2; 8,0 mT· m2]
magnetico di 0,015 Wb.
䊳 Quante spire deve avere la bobina?
68 Una superficie quadrata è immersa in un campo
쐌쐌쐌 [8,5 mT· m2; 133]
magnetico uniforme in modo perpendicolare rispet-
to alle linee del campo. 71 Una spira di area A ruota con velocità angolare ~
䊳 Di quanto bisogna ruotare la superficie per otte- 쐌쐌쐌
costante in un campo magnetico uniforme B.
1028
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22 䡲 Il campo magnetico
䊳 Scrivi la legge che esprime il flusso in funzione raggiungono i protoni è pari a 0,999999991 c.
ESERCIZI
del tempo per ciascuna delle condizioni iniziali 䊳 Quale dove essere l’intensità del campo magneti-
rappresentate in figura. co per mantenerli dentro l’anello? [7 ·10–4 T]
[U(t) = BA cos(~t); U(t) = BA sen(~t)]
75 Campi da guinness (1)
쐌쐌쐌
B B Nell’agosto 2011 è stato raggiunto il valore record
di 97,4 T in un magnete pulsato non distruttivo. Nei
sistemi pulsati l’elettromagnete (un solenoide lungo
n
65,0 cm) è alimentato da un banco di condensatori
n in parallelo che viene caricato lentamente. Il banco
di condensatori viene poi fatto scaricare di colpo
collegandolo al solenoide, e si genera quindi un
impulso di corrente di 150 kA della durata di qual-
che millisecondo che attraversa il solenoide.
䊳 Quanto vale la forza per unità di lunghezza che
74 Campo di contenimento
쐌쐌쐌
Il CERN è un enorme laboratorio, situato a Ginevra,
per lo studio delle particelle elementari. Tramite
speciali acceleratori vengono fatti scontrare tra loro
Mugu-shisai / Wikimedia Commons
1029
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Elettromagnetismo
All’interno del solenoide, che si trova immerso in erano sensibili ai campi elettrici e magnetici e che si
ESERCIZI
acqua, vengono poste due placche metalliche alle comportavano come particelle cariche negativa-
quali è collegato un generatore di corrente, in modo mente. Thomson progettò un esperimento per
da produrre una corrente nell’acqua perpendicolare determinare le caratteristiche di queste particelle.
al campo magnetico. Nel caso del catamarano pro- In un tubo a raggi catodici le particelle negative
totipo Yamato 1, realizzato in Giappone negli anni (raggi catodici) sono emesse dal catodo e sparate a
’90 e ora esposto al museo navale di Kobe, si utiliz- velocità elevata nel vuoto attraverso una zona l
zò un magnete in grado di produrre 2,0 T e un gene- dove possono agire i campi elettrico e magnetico
ratore in grado di produrre 1,9 kA tra due placche incrociati, perpendicolari rispetto alla velocità.
poste all’interno del solenoide e distanti 65 cm. Con i campi spenti il fascio non è deviato e colpisce
䊳 Determina la spinta (forza) fornita al catama- la parte centrale dello schermo. Con un campo elet-
rano. [2,5 kN] trico E (diretto verticalmente) generato da due
placche lunghe l, il fascio è deviato verticalmente
78 Effetto Hall verso l’alto o verso il basso. Si misura la deflessio-
쐌쐌쐌
Un importante esperimento per chiarire la natura ne verticale y, all’uscita della zona in cui è presente
dei portatori di carica elettrica nei conduttori fu il campo elettrico. Si regola l’intensità del campo
effettuato nel 1879 dal fisico John Hall. Egli misurò magnetico B finché la deflessione del fascio non
la differenza di potenziale che si sviluppa trasver- viene annullata. Da queste quantità è possibile
salmente a un conduttore, in cui scorre una corren- ricavare il rapporto tra la carica e la massa dell’elet-
te, quando è immerso in un campo magnetico per- trone. Il valore ottenuto sperimentalmente da
pendicolare alla corrente stessa. Considera una Thomson fu q/m = 1,76 ·1011 C/kg. Per il valore del-
sbarretta di dimensioni l # p # d in cui scorre una la carica bisognerà attendere l’esperimento di Mil-
corrente I (ricorda che I = nqvS, dove n è il numero likan del 1909.
di elettroni, q la carica dell’elettrone, v la velocità di 䊳 Mostra come dai valori di E, B, d e y è possibile
deriva e S la sezione del conduttore) immersa in un calcolare q/m. 8 q m = 2 yE ^Bl h2B
campo B. A causa della forza di Lorentz che agisce
sulle cariche in moto queste vengono deflesse e si
ha un accumulo di cariche da un lato della sbarra. 80 Separiamo le masse
쐌쐌쐌
L’accumularsi di cariche produce però un campo Lo spettrometro di massa è uno strumento che serve
elettrico che tenderà a opporsi a un ulteriore accu- a misurare la massa degli ioni. Esso separa gli ioni
mulo. All’equilibrio la forza magnetica sarà egua- aventi la stessa carica e massa diversa o, più in
gliata da quella elettrica. generale, aventi rapporto massa/carica diverso,
䊳 Quale valore della differenza di potenziale si come sono, per esempio, gli isotopi. Gli ioni prodot-
misura? ti da una sorgente passano attraverso una coppia
䊳 Il segno di questa differenza di potenziale dipen- di fenditure strette che ne definiscono la traiettoria
de dal segno dei portatori? 6 V H = IB ^nqph ; sì@ e tra le quali è applicata una differenza di poten-
ziale che produce un campo elettrico uniforme. Si
VH ottiene così un fascio di ioni che entra in una regio-
ne in cui agisce soltanto un campo magnetico B
uniforme perpendicolare alla loro velocità. Gli ioni
p si muovono lungo traiettorie circolari e, a seconda
I
della loro massa, incidono in punti diversi del rive-
latore (nei primi modelli una lastra fotografica).
d Considera uno ione di 24Mg+ (m = 3,99 ·10–26 kg),
un potenziale di 2,00 kV e un campo magnetico di
l 500 gauss.
䊳 Determina il raggio di curvatura della traiettoria
di questo ione.
79 La nascita dell’elettrone 䊳 Che differenza c’è tra il raggio di curvatura dei
쐌쐌쐌
La data di nascita dell’elettrone è il 1897, anno in cui due isotopi 24Mg e 26Mg del magnesio?
Joseph John Thomson osservò che i raggi catodici [63 cm; 3 cm]
1030
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22 䡲 Il campo magnetico
81 ESEMPIO 쐌쐌쐌
ESERCIZI
Il primo acceleratore di particelle
Il ciclotrone è una delle prime macchine utiliz- campo campo magnetico
zata per accelerare fasci di particelle cariche elettrico uniforme
mediante un campo elettrico ad alta frequenza,
in associazione con un campo magnetico per-
pendicolare. Il principio sfruttato è la risonanza
ciclotronica. All’interno della camera a vuoto
circolare sono presenti due elettrodi semicirco-
lari cavi a forma di D. La camera è posta tra le
espansioni polari di un potente magnete. Quan-
do una particella viene introdotta tangenzial-
mente alla camera, ortogonalmente al campo
magnetico, essa viene deviata e mantenuta su
un’orbita circolare per effetto della forza di
Lorentz. Per accelerare le particelle viene appli-
cata una opportuna differenza di potenziale
alternata tra i due elettrodi, con frequenza
uguale a quella del moto circolare delle parti-
celle: durante il passaggio tra i due elettrodi, la
traiettoria della sorgente
polarità del campo elettrico è tale da accelerare particella accelerata
le particelle. Il diametro dell’orbita aumenta
con l’aumentare della velocità delle particelle
fino a quando il fascio non fuoriesce tangen-
zialmente dal bordo del dispositivo. Un dato ciclotrone, che accelera protoni (m = 1,7 ·10–27 kg, q = e), ha un
campo magnetico di 1,5 T e il raggio massimo di 0,50 m.
䊳 Calcola la frequenza di ciclotrone.
䊳 Quanto vale l’energia massima dei protoni quando essi escono dal ciclotrone?
䡵 RISOLUZIONE
䡵 Risultato numerico
1031
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ESERCIZI Elettromagnetismo
82 Deutone: chi era costui? calcolare la massa degli atomi o delle molecole.
쐌쐌쐌 Rimuovendo un elettrone da una molecola e misu-
Un deutone, costituito da un protone e da un neutro-
ne, ha una carica pari a +e e una massa pari circa al randone la traiettoria in un campo magnetico, si è in
doppio di quella del protone. Una particella alfa grado di calcolarne la massa. La molecola di un gas
(due neutroni e due protoni) ha carica +2e e la mas- ha una carica pari a quella di un elettrone, una velo-
sa che è circa quattro volte quella del protone. cità di 40 m/s e percorre un’orbita di raggio 29 cm. Il
䊳 Dimostra che la frequenza di ciclotrone è la stes- campo vale 5 ·10–5 T.
sa per i deutoni e per le particelle alfa e che que- 䊳 Di quale molecola si tratta? [Cl]
sta frequenza è la metà di quella di un protone
nello stesso campo magnetico. 86 Permanente o indotto?
쐌쐌쐌
I magneti permanenti presenti negli auricolari di
83 Un magnete gigante
쐌쐌쐌 migliore qualità sono in una lega di neodimio-ferro-
In un esperimento di Fisica è necessario generare
boro. Il campo magnetico sulla superficie di un
un campo magnetico da 5,0 T: il campione è colloca-
dischetto spesso appena 1 mm raggiunge 1,5 T. Se
to all’interno del magnete in un ambiente dove è
si volesse ottenere un simile campo con un solenoi-
realizzato il vuoto.
de dello stesso spessore, in cui scorre 1 A, ci vorreb-
䊳 Sapendo che il magnete è formato da un solenoi-
be un numero enorme di spire.
de alto 1,0 m e che assorbe 30,6 A, qual è il nume-
䊳 Stima tale numero. [1200 spire]
ro di spire che compone il solenoide?
䊳 Come si può cambiare la direzione del campo
1032
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22 䡲 Il campo magnetico
ESERCIZI
쐌쐌쐌
da una corrente di 5 ·10–8 A e stima il campo A un filo di rame di diametro 0,2 mm viene data
generato a 10 cm di distanza. [100 fT] forma circolare (raggio 5 cm). Questa spira è poi
immersa in un campo di 3 T e viene fatta circolare
in essa una corrente tale per cui la sua forza peso è
completamente bilanciata.
䊳 Stima il valore della corrente. [0,3 mA]
treccani.it
[15 nW; 4 nT; costante]
1033
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CAPITOLO
23 L’induzione
elettromagnetica
Evikka / Shutterstock
1 I fenomeni dell’induzione
elettromagnetica
Una corrente continua genera un campo magnetico: è lecito quindi chiedersi se un campo
magnetico può generare una corrente elettrica. Come è facile verificare, in condizioni stazio-
narie un campo magnetico non genera una corrente elettrica: se così fosse, per alimentare
un circuito basterebbe metterlo vicino a un magnete.
Ma in particolari condizioni non stazionarie, come dimostrò per primo Michael Faraday
nel 1831, ha luogo un fenomeno, detto induzione elettromagnetica, nel quale un campo
magnetico produce una corrente in un circuito elettrico.
Per studiare sperimentalmente il fenomeno dell’induzione elettromagnetica si utilizzano:
IN LABORATORIO 앫 una sorgente di campo magnetico, che può essere un magnete o un circuito, detto indut-
tore, alimentato da un generatore;
L’induzione
elettromagnetica 앫 un circuito, detto indotto, non alimentato e formato da alcune spire chiuse su un gal-
• Video (1 minuto) vanometro, cioè un amperometro in grado di rilevare correnti deboli e di stabilirne il
• Test (3 domande) verso nel circuito. Il circuito indotto è posto nel campo magnetico creato dalla sorgente
esterna.
Prendiamo in esame alcune situazioni sperimentali in cui avviene il fenomeno dell’induzio-
ne elettromagnetica.
L’induzione
Si può variare la corrente nell’induttore, in modo da variarne il campo magnetico.
elettromagnetica
Quando si accende il generatore (foto a sinistra nella pagina seguente), nel circuito indut-
tore la corrente cresce da 0 a i: di conseguenza il campo magnetico cresce da 0 al valore
massimo. Nello stesso intervallo di tempo il galvanometro segnala il passaggio di corrente
nell’indotto. Quando la corrente nell’induttore diventa stazionaria, cessa il passaggio di
(PhET, University of Colorado) corrente nell’indotto.
1034
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
Massimo Romeni
Massimo Romeni
Quando si spegne il generatore (foto a destra), la corrente nel circuito induttore passa da i a
0 e il campo magnetico decresce fino ad annullarsi. Corrispondentemente, il galvanometro
segnala il passaggio di una corrente con verso opposto a prima. La corrente nell’indotto
diventa nulla quando cessa la corrente nell’induttore.
Gli stessi effetti si possono ottenere variando la tensione di alimentazione del circuito in-
duttore e quindi la corrente in esso.
Un modo equivalente per ottenere una corrente nell’indotto è quello di spostare una sbarra
di ferro all’interno del solenoide dell’induttore: per effetto della grande permeabilità magne-
tica relativa del ferro, il campo del solenoide varia notevolmente in intensità.
1 Mentre si inserisce il nucleo di ferro, il campo ma- 2 Mentre si estrae il nucleo di ferro, il campo magneti-
gnetico del circuito induttore aumenta. Il galvanometro co del circuito induttore diminuisce. Il galvanometro se-
segnala il passaggio di corrente nell’indotto. gnala una corrente nell’indotto in verso opposto a prima.
Massimo Romeni
Massimo Romeni
1035
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Elettromagnetismo
1 Quando i circuiti sono lontani, il galvanometro è nel- 2 Quando i due circuiti passano uno vicino all’altro, il
la posizione di zero: nell’indotto non circola corrente. galvanometro segnala un passaggio di corrente nell’in-
dotto.
Massimo Romeni
Massimo Romeni
Effetti analoghi si hanno quando l’induttore è fermo e si sposta l’indotto, che nel caso raffi-
gurato è un magnete permanente.
Massimo Romeni
1036
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
1 Quando «si stringono» gli avvolgimenti dell’indotto, 2 Quando «si allargano» gli avvolgimenti dell’indotto,
il galvanometro indica un passaggio di corrente. il galvanometro segnala il passaggio di corrente nel ver-
so opposto.
Massimo Romeni
Massimo Romeni
Effetti analoghi si realizzano cambiando l’orientazione degli avvolgimenti dell’indotto nel
campo magnetico costante dell’induttore.
1037
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Elettromagnetismo
앫 dall’area del circuito indotto e dalla sua orientazione rispetto al campo magnetico ester-
no: in un circuito con N spire parallele si origina una fem indotta N volte più intensa di
un circuito con una sola spira; per questa ragione nelle esperienze sopra discusse si sono
utilizzati circuiti con un numero elevato di spire.
Il verso della fem indotta dipende dal verso in cui si realizza la variazione: se una data
variazione genera una fem indotta, la variazione opposta genera una fem invertita rispetto
alla precedente.
2 La legge dell’induzione
di Faraday-Neumann
Faraday suggerì una spiegazione qualitativa dell’induzione elettromagnetica che si basa
sulle linee del campo magnetico:
1 aumenta il campo B.
B B
2 si avvicina il magnete.
B B
N N
1038
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
3 si deforma la spira.
La legge dell’induzione elettromagnetica, formulata attorno al 1840 dal fisico tedesco Ernst
Neumann (1798-1895), è nota come legge di Faraday-Neumann:
TU S ^B
vh
fem = - (1)
Tt
dove TU S ^B
v h è la variazione del flusso magnetico nell’intervallo di tempo Dt attraverso
una qualunque superficie S avente come bordo il circuito.
DENTRO LA LEGGE
앫 La fem è espressa in volt: infatti il flusso si misura in T· m2, ma 1 T = 1 N/(A· m), per cui
il membro a destra ha dimensioni
T $ m2 N m2 N$m J
= = = =V
s A$m s C C
1 Wb = 1 T · 1 m2
앫 Il significato del segno «–» è dovuto alla legge di Lenz, analizzata nel paragrafo succes-
sivo.
1039
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
앫 il flusso U ^B
vh = B v è positivo quando è uscente dalla superficie nel verso di A
v :A v.
Avendo stabilito il segno del flusso si può determinare il segno della variazione del flusso
e di conseguenza il segno della fem indotta:
TU S ^ B
vh TU S ^ B
vh
1 2
20 10
Tt Tt
quando ha lo stesso verso del flusso: il ver- quando ha il verso opposto rispetto a quel-
so della fem indotta e della corrente indot- lo del flusso: la fem indotta e la corrente in-
ta nel circuito sono opposti a quello scelto dotta nel circuito hanno lo stesso verso di
come positivo su c; quello scelto come positivo su c.
A A
γ γ
dΦ
>0
dt S S
dΦ
<0
dt
La fem cinetica
La fem cinetica è la forza elettromotrice che si origina in un conduttore per effetto del
suo movimento in un campo magnetico. Consideriamo una sbarra di lunghezza L che si
sposta con velocità costante vv in direzione perpendicolare a un campo magnetico unifor-
me Bv.
v = - evv # B
F v
L
B
Accumulandosi verso l’alto, producono una distribuzio- FL
ne di carica negativa nell’estremo superiore della sbarra v
–
e una distribuzione di carica positiva nell’estremo infe-
riore.
1041
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Elettromagnetismo
v , diretto lungo
2 Si origina così un campo elettrico E
la sbarra, che contrasta il moto degli elettroni con una
forza
–––
v = - eE
F v
E
TV = EL = vBL (3)
+++
iind
In questo caso la fem cinetica può essere calcolata con la legge di Faraday-Neumann.
Nell’intervallo di tempo Dt la sbarra si sposta di un tratto vDt, l’area del circuito aumenta
di vDt L e il flusso attraverso l’area racchiusa dal circuito subisce una variazione
TU S ^ B
v h = vTt LB
1042
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
Notiamo un fatto importante: la causa della fem cinetica è la forza di Lorentz, ma questa
forza magnetica non compie alcun lavoro sulle cariche, in totale sintonia con quanto affer-
mato nel capitolo «Il campo magnetico». Infatti l’energia per mantenere la fem cinetica è
fornita dalla forza esterna che muove la sbarra nel campo magnetico: quando l’azione della
forza esterna viene meno, la sbarra si ferma e la fem cinetica si annulla.
fem = ^1 m sh ^5 $ 10-4 Th ^2 m h = 1 mV
3 La legge di Lenz
Il segno «–» che compare nella legge di Faraday-Neumann ha un legame profondo con il
principio di conservazione dell’energia. Per comprenderlo, ricordiamo che il flusso del cam-
po magnetico totale che attraversa un circuito indotto è formato da due contributi:
앫 il flusso del campo magnetico esterno B v che genera l’induzione;
앫 il flusso del campo magnetico B v creato dalla corrente indotta che scorre nel circuito.
ind
Il verso della corrente indotta determina il verso di B v e quindi il segno della sua varia-
ind
v
zione TB ind . In linea di principio questa variazione può essere concorde o discorde rispetto
alla variazione TB v del campo esterno: nella realtà solo le variazioni discordi sono compati-
bili con la conservazione dell’energia, come suggerisce l’esempio seguente.
Il polo nord di una calamita viene avvicinato a una spira: analizziamo gli effetti relativi a
ciascuno dei due versi teoricamente possibili della corrente indotta.
v che,
1 La corrente indotta crea un campo indotto B v che,
2 La corrente indotta crea un campo indotto B
ind ind
v
all’avvicinarsi della calamita, ha una variazione TB v
all’avvicinarsi della calamita, ha una variazione TB
ind ind
v
discorde rispetto a quella del campo esterno TB. concorde con quella del campo esterno TB.v
N N
ΔBind Bind i i
i i ΔBind
Bind
ΔB ΔB
1043
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Elettromagnetismo
Nel secondo caso, l’effetto della corrente indotta sarebbe quello di amplificare la variazione
TBv del campo esterno: ciò comporterebbe un incremento del flusso totale che l’ha generata.
Ma ciò a sua volta aumenterebbe la corrente indotta e così via, in un processo autoalimen-
tato e senza fine che, a partire dal semplice avvicinamento di una calamita a una spira,
fornirebbe un’energia praticamente infinita.
La conservazione dell’energia impone quindi un ben preciso verso alla corrente indotta,
stabilito dalla legge di Lenz, che prende il nome dal fisico russo Heinrich Friedrich Emil
Lenz (1804-1865), che la formulò attorno al 1835:
il verso della corrente indotta in un circuito è tale da generare un campo magnetico che
si oppone alla variazione di flusso magnetico che origina la stessa corrente indotta.
Per la legge di Lenz, la fem indotta ha quindi verso opposto alla variazione del flusso che
l’ha generata: ciò spiega il segno meno nella legge dell’induzione elettromagnetica, che
viene anche detta legge di Faraday-Neumann-Lenz.
Quando esiste un moto relativo tra una sorgente di campo magnetico e un circuito indotto,
come una spira o un solenoide, la corrente indotta è tale da creare un momento magnetico
che si oppone al moto relativo: mentre varia il flusso che lo attraversa, il circuito indotto
si comporta come una calamita che contrasta il moto relativo attraverso la sua interazione
con la sorgente esterna.
i i
m m
S N N S S N S N
v v
i i
m m
S N N S S N S N
v v
Notiamo che il segno «–» nella legge di Faraday-Neumann non implica che il campo indot-
to Bv sia sempre opposto al campo esterno B v . Negli ultimi due esempi, infatti, il campo
ind
v
B ind indotto nella spira è concorde al campo esterno Bv : ciò accade perché la corrente indot-
ta reagisce alla diminuzione del flusso magnetico che la attraversa, aumentando il campo
magnetico totale.
1044
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
Possiamo immaginare che la lastra conduttrice sia formata da tanti circuiti: consideriamo
un circuito c rettangolare, solo parzialmente immerso nel campo magnetico.
iind
F Fest
B
Mentre si estrae la lastra, per effetto della variazione di flusso magnetico, una corrente
indotta i scorre lungo c in senso antiorario. Il lato di c lungo L e immerso nel campo B v
v v v
risente di una forza magnetica F = iL # B, diretta verso l’interno, che si oppone all’estra-
zione della lastra.
Il modulo della forza aumenta quando si estrae la lastra con grande velocità: in questo caso,
infatti, la rapida variazione del flusso attraverso la lastra genera una grande fem indotta;
di conseguenza l’intensità della corrente indotta aumenta e con essa il modulo F della forza
di richiamo.
Le correnti di Foucault sono un effetto inevitabile dell’induzione elettromagnetica. All’in-
terno di un conduttore esposto a variazioni di flusso magnetico, le correnti di Foucault
scorrono in anelli chiusi e hanno come conseguenza la dissipazione di energia per effetto
Joule: per questa ragione si dicono anche correnti parassite.
Alcuni dispositivi si basano su questo effetto per produrre calore, come i fornelli a induzio-
ne, o per dissipare energia meccanica, come nel caso dei freni elettromagnetici.
1 Sotto il piano del fornello è presente un 2 Variando la distanza fra i magneti fissi
circuito elettrico che crea un campo magne- e il disco di alluminio solidale con i pedali,
tico variabile nel tempo, il quale provoca si regola la forza che si oppone alla pedala-
correnti parassite nel metallo della padella, ta, in modo da simulare andature a diversa
che si scalda e cuoce i cibi. pendenza nella bicicletta da camera.
madeinkitchen.tv
Massimo Romeni
Per limitare gli effetti delle correnti parassite, i conduttori sottoposti a intense variazioni
di flusso magnetico sono in genere formati da tante lamelle sottili disposte parallelamente
alla direzione del campo magnetico. I vortici delle correnti parassite non si possono esten-
dere a tutto il corpo del conduttore, ma rimangono confinati all’interno delle lamelle, dove
1045
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Elettromagnetismo
iind
B B
4 L’autoinduzione
In un circuito si origina una fem indotta quando varia nel tempo il flusso del campo magne-
tico totale attraverso di esso. Il campo magnetico totale è la somma dell’eventuale campo
magnetico dovuto a una sorgente esterna e di quello creato dalla corrente che scorre nel
circuito stesso. Quando varia la corrente che scorre nel circuito, per esempio aumenta da i
a i + Di,
i
fem
Δi autoindotta
B ΔB
Φ(B) ΔΦ(B)
+ – + –
Poiché l’origine di questa fem, che modifica la corrente del circuito, è la variazione della
stessa corrente del circuito, questo fenomeno è detto autoinduzione.
Per la legge di Lenz, la fem autoindotta è tale da opporsi alla variazione che l’ha originata:
앫 quando la corrente nel circuito aumenta, la fem autoindotta ha verso opposto a quel-
lo del generatore di tensione e quindi tende a diminuire la corrente che scorre nel
circuito;
앫 quando la corrente nel circuito diminuisce, la fem autoindotta ha lo stesso verso del
generatore di tensione e quindi contribuisce ad aumentare la corrente che scorre nel
circuito.
Questi effetti si presentano ogni volta che un circuito con resistenza R viene chiuso su un
generatore di tensione V o viene aperto: la corrente non raggiunge immediatamente il valo-
re stazionario, rispettivamente V/R e 0, ma tende a esso in modo asintotico.
1046
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Elettromagnetismo
Poiché
U sol ^B
vh
L=
i
si conclude che
l’induttanza di un solenoide con N spire, sezione S e una lunghezza l molto maggiore del
diametro delle spire è
N2
L = n0 S (6)
l
1 R
c
i
+ 2
–
fa
Per semplicità, supponiamo che R rappresenti tutti gli effetti resistivi presenti nel circuito,
come la resistenza interna del generatore e la resistenza dell’induttore.
Quando il contatto c è messo nel punto 1, il generatore fornisce la tensione E al circuito nel
quale comincia a scorrere una corrente. Mentre la corrente aumenta, si genera nell’indut-
tore una fem autoindotta (fema) che ne contrasta la crescita. L’aumento della corrente non
è quindi istantaneo: per determinare la dipendenza di i dal tempo, e quindi l’espressione
analitica della funzione i( t ), scriviamo la seconda legge di Kirchhoff per la maglia di cir-
cuito indicata:
E - R i^ t h - fem a = 0 (7)
1048
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
La (9) è un’equazione differenziale lineare a variabili separabili del tutto analoga a quella
che descrive il processo di carica di un condensatore (capitolo «La corrente elettrica nella
materia»). Per risolverla si effettua il cambio di variabile
z^ t h = - i^ t h
E
R
Durante la carica z( t ) è una funzione positiva; inoltre il rapporto E/R è costante, per cui
d z = –d i; l’equazione diviene quindi
d z^ t h R
z^ t h
=- dt
L
da cui segue
ln z ^ t h = -
R
t+a
L
e quindi
z ^ t h = e- L & z ^ t h = e a e- L
R R
t+a t
i^ t h =
E R
- e a e- L t
R
E R E
0= - e a e- L 0
& ea =
R R
In definitiva
E _
i^ t h = 1 - e- L t i
R
(10)
R
DENTRO LA LEGGE
X V A
= = s-1
H A V$s
1049
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Elettromagnetismo
0,9
0,8
0,7
0,6
i(t) / imax
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0 1 2 3 4 5 6
t/τ
Consideriamo che cosa avviene quando nel circuito RL, in cui scorre la corrente imax = E/R,
si stacca in modo improvviso l’alimentazione del generatore, spostando il commutatore nel
punto 2. La corrente non cessa in modo istantaneo, perché la sua variazione provoca una
fem autoindotta nell’induttore.
1 R
c i
+ 2
–
fa
che può essere messa in una forma analoga a quella della scarica del condensatore:
d i^ t h R
i^ t h
=- dt (11)
L
1050
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
da cui segue
ln i ^ t h = -
R
t+a
L
e quindi
i ^ t h = e- L & i ^ t h = e a e- L
R R
t+a t
E R E
= - e a e- L 0
& ea =
R R
In definitiva
i^ t h =
E -R t
e L (12)
R
DENTRO LA LEGGE
0,9
0,8
0,7
0,6
i(t) / imax
0,5
0,4
0,3
0,2
0,1
0
0 1 2 3 4 5 6
t/τ
Il grafico di figura mostra l’andamento della funzione i( t ) / imax in funzione del rapporto
t / x:
앫 dopo una costante di tempo (t / x = 1)
i^1h
. 0,37
i max
cioè nel circuito scorre una corrente che è circa il 37% della corrente iniziale imax;
1051
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Elettromagnetismo
i^5h
. 0,007
i max
cioè nel circuito scorre una corrente che è circa lo 0,7% della corrente iniziale imax.
di
E = Ri+L
dt
La potenza P erogata da un generatore ideale dipende dalla sua fem E e dalla corrente i che
scorre nel circuito:
P = Ei
Moltiplicando entrambi i membri della (8) per l’intensità di corrente i si ottiene la relazione
che esprime il bilancio energetico del circuito RL:
di
Ei = Ri2 + L i (13)
dt
Il primo membro è proprio la potenza erogata dal generatore, mentre nel secondo membro
i due termini corrispondono alla potenza utilizzata rispettivamente dal resistore e dall’in-
duttore.
Nel resistore viene dissipata per effetto Joule la potenza elettrica P = Ri 2: le cariche che
transitano nel resistore perdono energia potenziale elettrica, che si trasforma in energia di
agitazione termica e che non è più disponibile all’interno del circuito.
Anche nell’induttore si realizza una trasformazione dell’energia elettrica in un’altra forma
di energia, ma in esso non avviene alcuna dissipazione.
Consideriamo infatti le variazione dell’energia potenziale elettrica delle cariche che l’attra-
versano:
앫 quando la corrente sta crescendo (d i / d t > 0) il termine L i (d i / d t) è positivo: le cariche
perdono energia potenziale elettrica perché la fem autoindotta tende a opporsi al loro
flusso;
앫 quando la corrente sta decrescendo (d i / d t < 0) il termine L i (d i / d t) è negativo: le cari-
che acquistano energia potenziale elettrica perché la fem autoindotta tende a sostenere
il loro flusso.
Il fatto che le cariche perdano o acquistino energia potenziale elettrica attraversando l’in-
duttore suggerisce che esiste un qualche meccanismo fisico che consente a esso di accumu-
lare energia U e rilasciarla senza alcuna dissipazione.
1052
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
Nell’induttore
di
P = Li
dt
dU = L i di (14)
1053
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Elettromagnetismo
1 1 N2
U= LI 2 = n 0 SI 2 (16)
2 2 l
NI
B = n0
l
Esplicitiamo la corrente:
Bl
I=
n0 N
Sd n =
1 N2 Bl 2 1 B2
U= n0 Sl (17)
2 l n0 N 2 n0
1 B2
u= (18)
2 n0
DENTRO LA LEGGE
L’induttore accumula quindi energia di tipo magnetico: all’aumentare della corrente del
circuito, parte dell’energia del generatore viene immagazzinata sotto forma di campo ma-
gnetico e viene poi rilasciata quando la corrente diminuisce.
6 L’alternatore
Secondo l’International Energy Agency, nel 2010 la produzione mondiale di energia elet-
trica è stata circa 20 000 TWh = 2 ·1016 Wh. La quasi totalità di questa energia è stata
prodotta, sotto forma di corrente alternata, da generatori elettrici, detti alternatori, che nel
complesso assicurano una potenza media di 4,5 TW.
L’alternatore è un dispositivo che converte l’energia meccanica in energia elettrica median-
te il fenomeno dell’induzione elettromagnetica.
In linea di principio un alternatore è costituito da una spira di materiale conduttore che
viene fatta ruotare a velocità angolare costante in un campo magnetico.
1054
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
L’angolo a, che la normale A v alla spira forma con il campo magnetico, varia nel tempo
v eB
per effetto della velocità angolare ~: a partire dalla condizione iniziale in cui A v sono
paralleli si ha
a = ~t
A α
U^ B
vh = B v = BA cos a = BA cos ^~ th
v :A
d U^ B
vh d ^ AB cos ^~ thh
E^ t h = - =- = AB ~ sen ^~ th
dt dt
Indicando con E0 = BA~ la fem massima che si ha quando il flusso è massimo (per a = 0,
ossia all’istante iniziale t = 0), la fem indotta diviene
E ^ t h = E 0 sen ^~ th (19)
DENTRO LA FORMULA
앫 ~ è detta pulsazione generatrice e corrisponde alla velocità angolare con cui ruota la
spira.
앫 L’argomento ~t della funzione seno è detta fase.
1055
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Elettromagnetismo
앫 La tensione ai capi della spira varia in modo sinusoidale fra i valori +E0 e –E0 con fre-
quenza e periodo rispettivamente
~ 2r
f= T= (20)
2r ~
E0
0
T 2T t
–E0
Per fornire 20 000 TWh di energia ogni anno devono funzionare alla massima potenza
20 000 TWh
= 3,7 $ 10 3 h
5,4 TW
1056
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
questa ragione si parla di corrente alternata e l’alternatore viene anche detto generatore
di corrente alternata.
La relazione tra le fasi della fem alternata e della corrente alternata dipende dal tipo di
circuito: analizziamo i casi dei circuiti R, C e L.
Il circuito ohmico
Quando un generatore di corrente alternata alimenta un circuito in cui sono presenti solo
resistori con resistenza equivalente R, la corrente è sempre proporzionale alla tensione E:
fem
corrente
t
0
1 T 1 T 3 T T
4 2 4
Il circuito capacitivo
Consideriamo un circuito contenente un condensatore di capacità C e avente resistenza
trascurabile.
E 0 sen ^~ th -
Q
=0
C
1057
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Elettromagnetismo
Q ^ t h = C E 0 sen ^~ th
Per confrontare le fasi di tensione e corrente, notiamo che cos (~ t ) = sen (~t + r / 2) e che
i( t ) varia nel tempo secondo la legge
i^ t h = C E 0 ~ sen b~ t + l
r
(22)
2
La corrente è sfasata in anticipo di r/2 (= 90°), cioè di un quarto di periodo rispetto alla fem,
e dipende dalla pulsazione ~.
fem
t
0
1 T 1 T 3 T T
4 2 4
corrente
1
XC = (23)
~C
si ha
E0
i0 = (24)
XC
Il circuito induttivo
Nel caso di un circuito contenente un induttore con induttanza L, avente resistenza trascu-
rabile e alimentato da una fem E( t ) = E0 sen (~ t ), la legge delle maglie è
d i^ t h
E^ t h - L =0
dt
1058
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
da cui
d i^ t h
sen ^~ th
E0
= (25)
dt L
La corrente i ( t ) che scorre nel circuito è la soluzione dell’equazione differenziale lineare (25)
con la condizione iniziale i( 0 ) = 0:
i^ t h = - cos ^~ th
E0
~L
Per verificarlo basta sostituire la relazione precedente nell’equazione (25) e constatare che
si ottiene un’identità.
Per confrontare le fasi di tensione e corrente, notiamo che –cos (~t ) = sen (~ t – r / 2) e che
i ( t ) varia nel tempo secondo la legge
i^ t h = sen b~ t - l
E0 r
(26)
~L 2
La corrente è sfasata in ritardo di r / 2 (= 90°), cioè di un quarto di periodo rispetto alla fem,
e dipende dalla pulsazione ~.
fem
1 T
4 t
0
1 T 3 T T
2 4
corrente
XL = ~L (27)
si ha
E0
i0 =
XL
1059
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Elettromagnetismo
La corrente è inversamente proporzionale alla reattanza induttiva che, come nel caso capa-
citivo, ha le dimensioni della resistenza e si misura in ohm (X).
Z= R 2 + ^ X L - X C h2 (29)
R 2 + c~ L - m
1 2
Z= (30)
~C
i ^ t h = i 0 sen ^~ t - {h
1
~L -
~C
tg { = (31)
R
L’impedenza di un circuito RLC dipende da un termine costante, cioè dalla resistenza totale
R del circuito, e dalle due impedenze che variano al variare della pulsazione ~ della fem.
Per una data resistenza R, l’impedenza è minima per un ben preciso valore della pulsazione,
detto pulsazione di risonanza ~ris:
1 1
~L - = 0 & ~ ris = (32)
~C LC
Il circuito si trova in condizioni di risonanza quando la fem ha pulsazione ~ris. Dalla (32)
deriva che lo sfasamento fem-corrente in condizioni di risonanza è nullo: le due grandezze
variano nel tempo ma rimangono in fase tra loro.
1060
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
씮
E
+ –
+ –
+ –
+ –
EC EL
씮
Imax B
EC EL
씮
E
– +
– +
– +
– +
EC EL
1061
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Elettromagnetismo
씮
B Imax
EC EL
di Q
L + =0
dt C
d 2 Q^ t h
Q^ t h = 0
1
2
+ (34)
dt LC
a^ t h + x^ t h = 0
k
m
quando si osservi che l’accelerazione a ( t ) è la derivata seconda della posizione x(t) rispetto
al tempo
d 2 x^ t h
x^ t h = 0
k
+ (35)
dt 2 m
x = A cos d
k n
t
m
k
~= (36)
m
1062
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
Le equazioni (34) e (35) hanno la stessa struttura formale: le grandezze coinvolte si corri-
spondono secondo lo schema seguente.
1
~ ris = (37)
LC
1 1
fris =
2r LC
Q0
1063
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Elettromagnetismo
2
Ri 0
1 2
Ri
2 0
0
t
Il grafico mostra che la potenza istantanea ha un andamento periodico nel tempo con pe-
riodo pari alla metà di quello della fem. Si può dimostrare che il valor medio della potenza
è uguale alla metà del valore massimo R i02 :
1
P= R i 02 (38)
2
Il valore efficace ieff di una corrente alternata è quel valore di intensità di corrente con-
tinua che fornisce la stessa potenza.
Se si misura con un voltmetro la tensione della rete elettrica in Italia, lo strumento indica
220 V di valore efficace: ciò significa che il valore massimo della tensione è
2 220 V = 310 V
1064
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
e quindi
R
P = E eff i eff (42)
Z
DENTRO LA FORMULA
앫 Il circuito RLC assorbe potenza media dal generatore solo per effetto della presenza del
resistore.
앫 In un circuito in cui R sia trascurabile, non vi è alcun assorbimento medio di potenza:
l’energia fluisce dal generatore al circuito e viceversa, senza alcuna perdita.
앫 Il termine R/Z è legato all’angolo di sfasamento { tra tensione e corrente: a partire dalla
formula (31) e utilizzando l’identità trigonometrica
1
{=
1 + tg 2 {
si verifica che
R
cos { =
Z
Per fare in modo che il generatore trasferisca la massima potenza al carico resistivo, il
fattore di potenza deve essere il più possibile vicino a 1. Ciò si ottiene aggiungendo conden-
satori in serie, in modo da diminuire la capacità equivalente e aumentare la reattanza capa-
citiva XC = 1/(~C) fino a renderla approssimativamente uguale alla reattanza induttiva: se
XC . XL l’impedenza del circuito diviene
Z= R 2 + ^ X L - X C h2 . R
1065
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Elettromagnetismo
9 Il trasformatore
La potenza elettrica media trasferita da un generatore di tensione alternata a un circuito
puramente resistivo è data dalla (42) in cui Z = R e il fattore di potenza è uguale a 1:
P = E eff i eff
Un generatore può erogare la stessa potenza a bassa tensione e corrente elevata oppure
a tensione elevata e corrente debole: la scelta dipende dalle caratteristiche dei dispositivi
coinvolti. Nella produzione di energia elettrica in una centrale e nell’utilizzo domestico si
evita di operare con tensioni troppo elevate perché potenzialmente pericolose. Al contrario
nel trasporto di energia elettrica su grandi distanze si usa una tensione elevata per limitare
l’intensità della corrente: ciò riduce le perdite per effetto Joule, che dipendono proprio dal
quadrato dell’intensità di corrente:
2
P = R i eff
Nel 2008 le perdite nella rete italiana di distribuzione dell’energia elettrica sono state circa il
6% dell’energia prodotta, che in totale corrisponde a 180 milioni di t.e.p. (1 t.e.p. = energia
rilasciata dalla combustione di 1 tonnellata di petrolio = 42 GJ). L’ammontare delle perdite
è stato circa
Il trasformatore ideale
Il trasformatore è un dispositivo statico che aumenta o diminuisce la tensione in un circuito
in corrente alternata. In linea di principio un trasformatore è formato da un nucleo di ferro
attorno al quale sono avvolte due bobine: il circuito primario, formato da Np avvolgimenti
e con resistenza Rp, e il circuito secondario, con Ns avvolgimenti e resistenza Rs.
Il circuito primario è alimentato da una fem Vp ( t ) = Vp0 sen (~ t ) e la corrente alternata
del primario genera attraverso ogni spira un flusso magnetico U che varia nel tempo con
pulsazione ~. Il nucleo di ferro assicura che il flusso magnetico generato dal primario at-
traversi il secondario. La fem indotta nel primario è
dU
E p ind = - Np
dt
mentre la fem indotta nel secondario è
dU
E s ind = - Ns
dt
1066
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
dU dU
Vp = Rp ip - Np Vs = Rs is - Ns
dt dt
Supponiamo che la resistenza Rp del primario sia molto piccola, in modo che Rp ip risulti
trascurabile, e che il secondario sia aperto, per cui is = 0; le due equazioni precedenti di-
vengono
dU dU
Vp = - Np Vs = - Ns
dt dt
DENTRO LA FORMULA
Quando il secondario è chiuso su un carico resistivo, l’analisi delle correnti nei due circuiti
diventa piuttosto complessa. Se però si trascurano le perdite resistive nel trasformatore,
che in genere sono minori dell’1%, si possono uguagliare la potenza media erogata dal
generatore al primario e la potenza media assorbita dal secondario:
Tenendo presente la relazione (43) si ottiene la relazione fra le correnti nel primario e nel
secondario:
i p eff Ns
= (44)
i s eff Np
L’alternatore di una centrale elettrica genera una tensione alternata a 20 kV; per trasferire
la corrente elettrica a grande distanza mediante un elettrodotto, un trasformatore la eleva
a 380 kV; il rapporto di trasformazione è
380 kV
= 19
20 kV
quindi gli avvolgimenti del secondario sono 19 volte più numerosi di quelli del primario.
1067
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LE FORMULE
L’INDUZIONE ELETTROMAGNETICA
N2
L = n0 S
Fem media indotta in un circuito l
unità: V
Lunghezza del solenoide Sezione della spira
E _
i^ t h = 1 - e- L ti
R 1
U= LI 2
R 2
Corrente di chiusura
Densità di energia
i^ t h =
E -R
e L t 1 B2
R u=
2 n0
L
Costante di tempo
R
R 2 + c~ L - m
Impedenza 1 2
unità: X Z=
~C
Numero di avvolgimenti del circuito secondario
1068
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20 test (30 minuti)
ESERCIZI
1 QUANTO?
쐌쐌 쐌
Un campo magnetico uniforme di 0,1 T passa a 45° attraverso una bobina formata da 50 avvolgimenti circolari
di filo con raggio 15 cm.
䊳 Quanto vale il flusso del campo? [0,25 Wb]
2 QUANTO?
쐌쐌 쐌
Un anello di metallo di raggio 25 cm è perpendicolare a un campo magnetico B = 0,12 T.
䊳 Se il campo B viene ridotto a zero in 20 ms a tasso costante, quanto vale la fem indotta nell’anello? [1,2 V]
3 Un telaio metallico quadrato è incernierato in modo che si possa deformare. Ogni bacchetta è lunga 40 cm e ha
쐌 쐌쐌
una resistenza di 0,10 X. Il telaio, inserito in un campo magnetico B = 0,16 T, viene deformato riducendo l’ango-
lo tra i lati da r/2 a zero con velocità angolare ~ = 0,5 rad/s.
䊳 Qual è l’intensità di corrente che passa attraverso il telaio nel momento in cui i lati si toccano?
[i = ~Bl 2cos(~t )/R; per ~t = 0 si ha i = 3,2 mA]
ωt
5 ESEMPIO 쐌쐌쐌
Un avvolgimento è formato da N = 100 spire quadrate di lato l = 15 cm di filo molto sottile ed è chiuso su se
stesso. Questo avvolgimento è fatto passare radente a un magnete largo L = 50 cm che genera un campo
B = 0,12 T. L’avvolgimento ha una resistenza complessiva di R = 5,0 X ed è spinto con velocità costante
v = 0,25 m/s.
䊳 Determina l’intensità di corrente che attraversa l’avvolgimento.
䡵 RISOLUZIONE
1069
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ESERCIZI Elettromagnetismo
L’intensità di corrente che attraversa L’intensità di corrente è data dalla legge di Ohm:
l’avvolgimento è causata dalla fem
indotta e quindi dalla variazione di fem
i=
flusso attraverso l’avvolgimento. Questa R
variazione si ha quando l’avvolgimento
entra nella zona in cui c’è B e poi
quando ne esce.
Quando l’avvolgimento esce dal campo Il tempo di uscita è 6t3 = 6t1 = l/v. La fem indotta è perciò,
si ha la situazione opposta a quella nell’intervallo temporale che va da t = L/v a t = ( L + l )/v:
dell’entrata, con F che passa da Umax a 0 - U max
TU
zero. fem = - =- = NBvl
Tt 1 l v
䡵 Risultati numerici
1070
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
ESERCIZI
Pertanto
fem = * 0
- 0,45 V 0 < t < 0,60 s 1
i (mA)
0,60 s < t < 2,00 s 0,5
0,45 V 2,00 s < t < 2,60 s 0
L’intensità di corrente con una fem = 0,45 V è –1 –0,5 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5
0,45 V –0,5 t (s)
i= = 0,090 A.
5,0 X –1
Questa corrente in una spira circolare di raggio
r = 10 cm produrrebbe un campo B0 = (1/2) n0 (i/r) . 6 ·10–7 T. Con N = 100 spire l’ordine di grandezza del
campo prodotto dalla corrente è perciò 6 ·10–5 T % 0,12 T, per cui l’ipotesi di trascurare il campo prodotto
dalla corrente è un’ipotesi corretta.
6 Nell’esercizio svolto l’avvolgimento di spire qua- 䊳 Quanto vale l’intensità di corrente che circola
쐌 쐌쐌
drate entrava nel campo magnetico con il lato nell’avvolgimento se questo aumento avviene in
parallelo al magnete. modo lineare?
䊳 Come cambia l’intensità di corrente se l’avvolgi- 䊳 E se invece il campo B aumenta secondo la legge
mento entra secondo una diagonale? oraria B ( t ) = 0,3 + 0,4·t 2 ?
䊳 In entrambi i casi che valore ha la carica Q che è
transitata attraverso l’avvolgimento durante la
variazione di B? [50 mA (costante); i(t) = (66,7 mA/s)t;
Q = 75 mC in entrambi i casi]
v
9 Una bacchetta metallica di lunghezza R sta ruotan-
쐌쐌쐌
do perpendicolarmente a un campo magnetico B
uniforme con velocità angolare ~.
B 䊳 Qual è la differenza di potenziale tra gli estremi
della bacchetta?
Risposta
䊳 Se invece di una bacchetta ruotasse un intero
150 disco metallico di raggio R, quale sarebbe la dif-
i (mA)
nell’avvolgimento? [43 V]
1071
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Elettromagnetismo
3 La legge di Lenz
ESERCIZI
10 ESEMPIO 쐌쐌쐌
avvolgimento di filo
䡵 RISOLUZIONE
Alla chiusura del circuito inizia a passare La corrente dà origine a un campo magnetico
corrente nell’avvolgimento. all’interno dell’avvolgimento.
Il campo magnetico è convogliato nella barra L’anello è ora interessato da un flusso di campo
di materiale magnetico. magnetico che prima non c’era.
Per la legge dell’induzione si forma una Per la legge di Lenz la corrente indotta produce un
corrente indotta nell’anello che è campo che si oppone alla variazione del flusso.
proporzionale alla variazione del flusso del
campo magnetico.
Se, per esempio, la corrente nelle spire In ogni caso il verso di rotazione della corrente
dell’avvolgimento si muove in modo da dare nelle spire è opposto al verso di rotazione della
un campo B diretto verso l’alto, allora la corrente nell’anello.
corrente indotta nell’anello cercherà di dare
un campo B diretto verso il basso
(o viceversa).
Le correnti di verso opposto si respingono. L’anello, che è solo appoggiato, viene lanciato
verso l’alto.
11 Se l’apparato dell’anello di Thomson è alimentato [La corrente si inverte ogni 20 ms e l’anello continua a essere
쐌 쐌쐌 soggetto a correnti indotte che si oppongono alla
con una tensione alternata a 50 Hz, non eccessiva-
variazione del campo che è prodotto dall’avvolgimento
mente elevata, l’anello rimane sospeso vibrando e
e perciò producono una repulsione.
si scalda. L’anello non scivola di lato perché è infilato nella barra
䊳 Perché? di metallo. Il riscaldamento è prodotto dall’effetto
Joule delle correnti indotte]
1072
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Induzione e Onde elettromagnetiche © Zanichelli 2012 con Physics in English
23 䡲 L’induzione elettromagnetica
ESERCIZI
쐌 쐌쐌 쐌쐌쐌
lattina) è inserito in un grosso avvolgimento di filo Un circuito RL ha una resistenza da 500 X e una
di rame (figura). induttanza da 6,0 mH.
䊳 Che cosa accade quando l’interruttore chiude il 䊳 Qual è la sua costante di tempo? [12 μs]
circuito?
[Il cilindro viene schiacciato per effetto delle correnti indotte] 16 L’induttanza di un solenoide vale 6,0 mH.
쐌쐌쐌 䊳 Calcola il flusso complessivo del campo magneti-
co attraverso il solenoide quando è percorso da
un’intensità i = 2,8 A. [17 mWb]
19 ESEMPIO 쐌 쐌쐌
L
E
R1
R2
1073
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ESERCIZI Elettromagnetismo
䡵 RISOLUZIONE
E 6V R2
i1 = = = 0,20 A
R1 30 X
0V
L’induttanza L, invece, si oppone
istantaneamente al passaggio di corrente e
produce una fem indotta di – 6 V per cui il
punto C si trova inizialmente a 0 V e non
passa corrente attraverso R2. Pertanto
l’intensità di corrente che esce dal generatore
alla chiusura dell’interruttore è solo i1, cioè
0,20 A.
L 50 mH L
x= = = 2,5 ms
R 20 X E
6V i2 R1 i1
Dopo circa 5x = 12,5 ms l’induttanza lascia
passare liberamente la corrente, la quale è R2
solo limitata da R2:
0V
E 6V
i2 = = = 0,30 A
R2 20 X
1074
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
ESERCIZI
쐌쐌쐌
E = 12 V, una resistenza R = 10 X e una induttan- in un induttore
za L = 8 mH.
䊳 Imposta un foglio di calcolo per simulare l’anda- 23 QUANTO?
쐌쐌쐌
mento della corrente durante l’intervallo di tem- Supponi che un’induttanza da 25 mH sia attraversa-
po 5x. ta da una corrente di 0,2 A.
(Suggerimento: dei dati del problema si ha x = 0,8 ms; 䊳 Quanta energia viene immagazzinata? [0,5 mJ]
puoi usare un 6t = 0,08 ms per 50 passi.)
24 QUANTO?
Risposta 쐌쐌쐌
Il campo magnetico terrestre varia spostandosi sul-
¸ A B C D E la superficie della Terra.
1 Circuito RL
䊳 Quanto vale la sua densità di energia nelle regio-
2 E= =12 V
3 R= =10 ƻ ni in cui il suo valore è circa 0,5 mT? [0,1 J/m3]
4 L= =0,008 H
5 L/R= =B4/B3 s
6 ¨t= =B5/10 s 25 Un solenoide, formato da 500 spire e lungo 20 cm,
7 쐌쐌쐌
8 t (s) i (A) ¨VR (V) ¨VL (V) ¨i (A)
ha una sezione di pochi centimetri quadrati ed è
9 0 0 =B9+$B$3 =C9-$B$2 =-D9/$B$4*$B$6 percorso da una corrente di 0,30 A.
10 =A9+$B$6 =B9+E9 =B10+$B$3 =C10-$B$2 =-D10/$B$4*$B$6
11 =A10+$B$6 =B10+E10 =B11+$B$3 =C11-$B$2 =-D11/$B$4*$B$6
䊳 Calcola la densità di energia del campo magneti-
12 =A11+$B$6 =B11+E11 =B12+$B$3 =C12-$B$2 =-D12/$B$4*$B$6
co nel solenoide. [0, 35 μJ/cm3]
26 ESEMPIO 쐌 쐌쐌
Un solenoide è realizzato avvolgendo dieci strati di sottile filo di rame verniciato su un supporto di plasti-
ca di diametro dsolenoide = 2,50 cm. La sezione del filo di rame è Sfilo = 0,100 mm2. Ogni avvolgimento è
formato da N0 = 550 spire affiancate, per cui il solenoide è lungo 19,6 cm. Il solenoide è collegato con un
generatore di tensione E = 12,0 V.
䊳 Calcola l’energia accumulata nel solenoide.
䊳 Quanto vale la potenza dissipata dalla resistenza del filo di rame?
䊳 In quanto tempo la resistenza dissipa una quantità di energia pari a quella accumulata nel solenoide?
䡵 RISOLUZIONE
Ogni strato di filo aumenta il diametro del 2 d filo = 2 ^0,36 mm h = 0,714 mm = 0,0714 cm
supporto di 2 dfilo:
1075
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Elettromagnetismo
R = ^0,0171 X $ mm 2 m h
ESERCIZI
La lunghezza del solenoide è data dagli N0 l solenoide = 550 ^0,357 mm h = 19,6 cm = 0,196 m
diametri dei fili di uno strato affiancati:
l solenoide = N 0 d filo
L = ^ 4 r $ 10-7 H mh ^ 5500h2
L’induttanza L del solenoide è 6,32 $ 10-4 m 2
= 0,123 H
S solenoide 0,196 m
L = n0 N 2
l solenoide
27 Un circuito RL è formato da una resistenza 400 cm2 ruota con una frequenza di 50 Hz in un
쐌 쐌쐌
R = 25 X e da una induttanza L = 0,200 H. Il cir- campo magnetico uniforme di 5 mT.
cuito è alimentato da una tensione E = 18 V. Ini- 䊳 Qual è la tensione prodotta ai capi di tale avvol-
zialmente nel circuito non passa corrente. A t = 0 gimento? [È una tensione alternata di valore
si alimenta il circuito con una tensione continua di efficace 10 V e frequenza 50 Hz]
18 V.
䊳 Quanto vale l’energia immagazzinata nel campo 29 QUANTO?
쐌쐌쐌
magnetico del solenoide dopo 5 ms? Un alternatore, con un avvolgimento di 330 spire di
䊳 E dopo 50 ms? [11 mJ; 52 mJ] area 100 cm2 ciascuna, ruota con una frequenza di
50 Hz.
䊳 Quanto deve essere intenso il campo magnetico
6 L’alternatore per produrre una tensione efficace di 220 V?
[0,3 T]
28 QUANTO?
쐌쐌 쐌
Un avvolgimento composto da 230 spire e di area
1076
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
30 ESEMPIO 쐌 쐌쐌
ESERCIZI
Un alternatore è costituito da un avvolgimento rettangolare di N = 200 spire di filo di rame. Il rettangolo ha
dimensione L = 25 cm nella direzione dell’asse di rotazione e h = 12 cm nella direzione perpendicolare (figu-
ra). L’avvolgimento ruota in un campo uniforme B = 0,10 T. Trascuriamo gli attriti, per cui se non passa
corrente nel filo non occorre alcun momento di forza x per far ruotare l’avvolgimento.
䊳 Qual è il momento di forza x che occorre per far ruotare con velocità angolare ~ = 300 rad/s l’avvolgimen-
h
N
S
τ
L
i
R
䡵 RISOLUZIONE
1077
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ESERCIZI Elettromagnetismo
Il momento x dipende da t e varia da zero al Il valore medio di sen2(~t) è 1/2, per cui
x medio = ^NABh2
valore massimo xmax = (NAB)2 (~/R). Poiché è 1 ~
sempre positivo, significa che occorre sempre 2 R
fornire energia dall’esterno per far ruotare Sostituendo i valori dei dati:
l’avvolgimento.
^ 200 $ 3,00 $ 10-2 m 2h2 ^ 0,10 Th
1 300 rad s
xmedio = =
2 15 X
= 3,6 N
Notiamo che la potenza meccanica necessaria a mantenere la rotazione, cioè P ( t ) = x~ è uguale alla
potenza dissipata dal resistore P ( t ) = i ( t )2 R.
37 ESEMPIO 쐌쐌쐌
䡵 RISOLUZIONE
La potenza istantanea è
P ^ t h = R 6 i ^ t h@ 2 = R i max
2
sen 2 ^~ th 25 P (W)
20
In figura è rappresentato un grafico della
15
potenza istantanea con imax = 0,4 A e R = 125 X,
10
quindi il valore massimo della potenza
5
istantanea è t (s)
0
= ^0,4 Ah2 ^125 Xh = 20 W
2 0 2 4 6
Pmax = Ri max
1078
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
ESERCIZI
La potenza media è l’energia dissipata su una
lunga durata di tempo, diviso per questo 25 P (W)
tempo. Graficamente l’energia dissipata è 20
rappresentata dall’area tra il grafico e l’asse 15
dei tempi in quanto per una potenza variabile 10
si ha: 5
energia . / P ^ t h Tt
t (s)
0
0 2 4 6
L’area in verde è pari all’energia dissipata.
È possibile ottenere il risultato in modo più formale, senza far uso degli integrali. Consideriamo come ipo-
tesi che il valore medio di una funzione di tipo seno o coseno sia zero su tempi lunghi (di fatto è zero su un
periodo). Usiamo la relazione trigonometrica
sen 2 x = - cos ^2 xh
1 1
2 2
e scriviamo
P ^ t h = R 6 i^ t h@ 2 = R i max sen 2 ^~ th = R i max ; - cos ^ 2 ~ thE =
2 2 1 1
2 2
cos ^ 2 ~ th
1 2 1 2
= R i max - R i max
2 2
Facendo la media su un tempo lungo (o su un periodo) il secondo termine al secondo membro dà
un contributo nullo, per cui rimane
1 2
Pmedia = R i max
2
1079
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Elettromagnetismo
쐌쐌쐌
in corrente alternata Si vuole collegare un condensatore a una induttanza
da 2,0 nH per ottenere un circuito oscillante alla fre-
41 QUANTO? quenza di 1,0 MHz.
쐌쐌 쐌 䊳 Qual è il valore della capacità necessaria? [13 nF]
Una tensione alternata ha un valore di picco di 40 V.
䊳 Quanto vale il suo valore efficace? [28 V]
45 Una tensione alternata ha un valore efficace di 25 V.
쐌쐌쐌
42 QUANTO? 䊳 Calcola la differenza di potenziale tra il massimo
쐌쐌 쐌 e il minimo di questa tensione.
Un resistore da 12 X è attraversato da una corrente [71 V]
alternata il cui valore di picco è 10 A.
䊳 Quanto vale la potenza dissipata? [600 W] 46 Una tensione alternata ha valore massimo di 10 V
쐌쐌쐌
ed è messa ai capi di una resistenza da 5 X.
43 QUANTO? 䊳 Quanto vale il valore efficace della tensione?
쐌쐌 쐌 䊳 Determina la potenza emessa dalla resistenza.
Un circuito è composto da un condensatore C = 22 nF
e un induttore L = 1,8 mH. [7,1 V; 10 W]
䊳 Quanto vale la sua frequenza di risonanza?
[0,80 kHz]
47 ESEMPIO 쐌쐌쐌
densatore.
䡵 RISOLUZIONE
i^ t h = ~ C E 0 sen b~ t + l = ~ C E 0 cos ^~ th
r –4
–6
2
1080
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
P ^ t h = E^ t h i^ t h =
ESERCIZI
䊳 La potenza istantanea è il prodotto, istante
per istante, della tensione e della corrente.
Usando la formula trigonometrica = ~ C E 02 sen ^~ th cos ^~ th =
48 Considera la stessa situazione dell’esempio prece- 50 Imposta un foglio di calcolo per ottenere il grafico
쐌쐌 쐌 쐌쐌쐌
dente. dell’intensità di corrente in un circuito in serie RLC
䊳 Ripeti il ragionamento per dimostrare che, anche al variare della frequenza del generatore. Puoi usa-
nel caso in cui il generatore sia collegato con re questi dati: C = 1 mF; L = 0,5 mH. Con questi
un’induttanza (senza resistenza), l’energia trasfe- valori la frequenza di risonanza è circa 7 kHz. La
rita in media è nulla. variabile indipendente f può andare da 1 kHz (il
primo valore non può essere zero!) fino a 25 kHz,
49 Nei casi in cui un generatore di tensione alternata con intervalli di 1 kHz. Per l’alimentazione prendi
쐌쐌쐌
sia collegato a un condensatore o a una induttanza, un qualsiasi valore, per esempio Eeff = 5 V.
lo sfasamento tra tensione e corrente è un quarto di 䊳 Determina come l’intensità di corrente cambia al
periodo (in più o in meno). variare della resistenza, disegnando tre grafici, il
䊳 Usa il foglio elettronico per mostrare che, se lo primo con R = 5 X, il secondo con R = 10 X e il
sfasamento non è un quarto di periodo, allora la terzo con R = 20 X.
potenza istantanea non è più simmetrica e l’ener- Risposta
gia viene dissipata. Costruisci una tabella con tre 1
colonne che contengano rispettivamente i tempi,
una funzione proporzionale alla tensione sen (~t) 0,8
5Ω
e una funzione proporzionale alla corrente 0,6
ieff (A)
10 Ω
sen (~t + {) 0,4
1081
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Elettromagnetismo
9 Il trasformatore 52 QUANTO?
ESERCIZI
쐌쐌쐌
Un trasformatore cambia la tensione di rete da
51 QUANTO? 220 V a 12 V.
쐌쐌 쐌 䊳 Se la massima corrente sul circuito primario è
Un trasformatore a sezione costante trasforma una
tensione a 220 V in una tensione a 15 V. Il circuito 3,0 A, quanto vale la massima corrente sul secon-
primario ha 1000 avvolgimenti. dario? [55 A]
䊳 Quanti avvolgimenti deve avere il secondario? [68]
53 ESEMPIO 쐌쐌쐌
Una lampadina alogena a basso voltaggio (12 V) da 30 W è alimentata da un trasformatore connesso con la
rete a 220 V. Il trasformatore è formato da due avvolgimenti di uguale sezione collegati da un circuito
magnetico privo di dispersione; il circuito primario ha Np = 880 avvolgimenti.
䊳 Determina quante sono le spire Ns del secondario.
䊳 Calcola l’intensità di corrente che circola nel primario.
䡵 RISOLUZIONE
䊳 Nel caso in cui il flusso non abbia Vs Ns Vs
= & Ns = Np
dispersioni, il rapporto tra le tensioni del Vp Np Vp
primario e del secondario è uguale a quello
del numero di avvolgimenti:
䡵 Risultato numerico
V s = 12 V 12 V
N s = 880 = 48
V p = 220 V 220 V
N p = 880
䡵 Risultato numerico
P = 30 W 30 W
ip = = 0,14 A
V p = 220 V 220 V
1082
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
ESERCIZI
䊳 il diametro medio di una spira; ma utilizzando un resistore e una induttanza.
䊳 la lunghezza del filo di rame utilizzato; 䊳 Come devono essere collegati?
䊳 la sezione del filo di rame; 䊳 Il resistore deve avere resistenza maggiore o
䊳 la resistenza del filo che forma il solenoide; minore di 20 X?
䊳 la corrente stazionaria che passa nel filo che for- 䊳 Con il condensatore la resistenza era maggiore o
si. [N = 900; dspira = 4,18 cm; lfilo = 118 m; Sfilo = 0,28 mm2; dell’onda? [0,24 nT]
R = 7,1 X; i3 = 704 mA; P = 3,5 W; lsolenoide = 18,0 cm;
Ssolenoide = 13,7 cm2; B3 = 4,4 mT; L = 8 mH;
energia = 1,9 mJ; 5x = 5,5 ms]
58 Diversi ma uguali
쐌 쐌쐌 B
Un circuito è composto da un condensatore e un
resistore in parallelo e a 200 Hz ha un’impedenza di
d
20 X. Si vuole costruire un circuito che abbia lo stes-
1083
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Elettromagnetismo
䊳 Qual è il moto della sbarretta se cade invece attra- 䊳 Sapendo che lo storico locomotore 29, in uso
ESERCIZI
Giorgio Stagni
la Terra (raggio 6378 km) generi un campo magne-
tico di dipolo, orientato come l’asse di rotazione
terrestre, che all’equatore abbia un’intensità di
0,5 gauss. 64 Gruppo moto-convertitore
䊳 Determina la differenza di potenziale che si è mi-
쐌쐌쐌
All’inizio del secolo scorso, prima dell’avvento dei
surata tra il satellite e lo Space Shuttle. [34,9 V] dispositivi elettronici, si era soliti convertire la cor-
rente continua in corrente alternata facendo uso di
gruppi «moto-convertitori», formati da un motore
elettrico in corrente continua accoppiato con un
alternatore. Supponiamo che l’alternatore assor-
ba 7,0 kW e che a esso venga trasferita l’80%
della potenza assorbita dal motore (alimentato a
2,6 kV).
䊳 Calcola l’intensità di corrente circolante in
quest’ultimo.
In uscita viene prodotta una corrente con tensione
pari a 220,0 V e il generatore ruota a 750 giri/min.
La spira è formata da 100 avvolgimenti e il campo
applicato è di 0,5 T.
䊳 Determina il diametro della spira. [3,4 A; 16 cm]
NASA
65 Fermare un treno
63 Guidare una locomotiva elettrica
쐌쐌쐌
Un treno è composto da locomotiva (m = 120 t) e
쐌 쐌쐌
Fino all’avvento dell’elettronica di potenza, i loco- 5 carrozze (m = 40 t ciascuna) e si muove a 120 km/h.
motori elettrici acceleravano variando il modo 䊳 In quanto spazio si arresta, sapendo che il coeffi-
(serie/parallelo) con cui erano collegati i motori elet- ciente d’attrito è 0,18?
trici presenti a bordo: infatti la velocità angolare di 䊳 Durante la frenatura il motore agisce come una
un motore elettrico è inversamente proporzionale dinamo: se tutta la potenza sviluppata durante la
alla corrente da esso assorbita. frenata viene convertita in elettricità e reimmes-
1084
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23 䡲 L’induzione elettromagnetica
sa in linea (alla tensione di linea di 3000 V), quan- 䊳 Calcola la corrente che scorre nel circuito prima-
ESERCIZI
ta corrente viene immessa? rio nei primi 20 min. [4·10–3 A]
䊳 Se invece viene dissipata su una resistenza, qua-
le valore deve avere tale resistenza per mantene-
re la corrente circolante pari a 100A?
[315 m; 2,2 ·104 A; 6,67 kX]
et
e.n
4400 kW. La rete italiana ad Alta Velocità è alimen-
lar
llu
ce
tata in corrente alternata monofase con una tensio-
ne efficace di 25 kV e una frequenza di 50 Hz, men-
68 Confronto di densità
tre quella di tipo tradizionale è alimentata in corren- 쐌쐌쐌
Come hai visto nel capitolo sui condensatori, la den-
te continua a 3 kV.
sità di energia del campo elettrostatico vale fE 2/2.
䊳 A parità di potenza assorbita dal treno, calcola la
Considera un condensatore piano di area 1 cm2, con
percentuale di potenza dissipata per effetto Joule
facce distanti 0,1 mm e campo elettrico tra i piani di
dalla rete quando il convoglio viaggia sulla rete
104 V/m. Questo condensatore ha una certa quantità
ad Alta Velocità rispetto a quando viaggia sulla
di energia immagazzinata nel suo volume. Conside-
linea tradizionale. Si tenga presente che la sezio-
ra un solenoide di 20 spire lungo 1 cm, in cui scorre
ne (area) della linea di contatto (il cavo che tra-
una corrente di 0,1 A e con una sezione di 10 mm2.
sporta la corrente) sulla linea ad Alta Velocità
䊳 Calcola il rapporto tra l’energia contenuta rispet-
risulta essere 10 volte più piccola rispetto al caso
tivamente nel solenoide e nel condensatore. [.100]
della rete ordinaria, mentre si assumono costanti
gli altri parametri.
69 Onda a dente di sega
䊳 Perché la rete ordinaria, che passa all’interno dei 쐌쐌쐌
Considera una corrente alternata di forma triango-
centri abitati, è alimentata in corrente continua?
[14%; perché, essendo un circuito oscillante a
lare, anziché sinusoidale, come rappresentato in
50 Hz, interferirebbe con le linee domestiche] figura.
䊳 Qual è il valore della sua potenza media?
1,5
i (A)
1,0
0,5
t (ms)
0
0 10 20 30 40 50
–0,5
Mikhail Scherbakov / Wikimedia Commons
–1,0
–1,5
1085
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Elettromagnetismo
쐌쐌쐌
Nel circuito in figura, dopo la chiusura dell’interrut-
tore si ha un transitorio, durante il quale il conden- 72 Risuonare alla giusta stazione
satore si carica; a transitorio esaurito la corrente 쐌쐌쐌
I sintonizzatori radio sono circuiti risonanti la cui
passa solo nel solenoide e nella resistenza. I valori
frequenza viene «aggiustata» per adattarsi a quella
delle grandezze sono: E = 1,2 V; R = 2 X; L = 20 mH;
della stazione che si intende ricevere. Il tuo circuito
C = 200 μF.
ha una capacità da 1 nF e vuoi ascoltare una radio
䊳 Calcola la corrente iniziale che passa attraverso
FM.
L e R e la carica iniziale sul condensatore. 䊳 Stima il valore dell’induttanza. [3 nH]
䊳 Che cosa accade aprendo l’interruttore e isolando
L
E
C
1 Circuito RLC
2 L= =0,02 H
3 R= =2 ƻ
4 C= =0,0002 F
5 E= =1,2 V
6 ¨t= =0,0001 s
7
8
p-i-f.livejournal.com
9 t (s) Q (C) iR = iL (A) ¨VC (V) ¨VR (V) ¨VL = -fem ¨i (A) ¨Q (C)
10 0 =$B$4*$B$5 =$B$5/$B$3 =B10/$B$4 =C10*$B$3 =-D10-E10 =F10/$B$2*$B$6 =C11*$B$6
11 =A10+$B$6 =B10+H10 =C10+G10 =B11/$B$4 =C11*$B$3 =-D11-E11 =F11/$B$2*$B$6 =C12*$B$6
12 =A11+$B$6 =B11+H11 =C11+G11 =B12/$B$4 =C12*$B$3 =-D12-E12 =F12/$B$2*$B$6 =C13*$B$6
13 =A12+$B$6 =B12+H12 =C12+G12 =B13/$B$4 =C13*$B$3 =-D13-E13 =F13/$B$2*$B$6 =C14*$B$6
1086
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CAPITOLO Le equazioni
24 di Maxwell e le onde
elettromagnetiche
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1 Campi elettrici indotti
Per la legge di Faraday-Neumann la variazione del flusso magnetico attraverso la superfi-
cie di un circuito genera una corrente indotta in esso: ciò implica che le cariche risentono di
una forza che le sposta lungo il circuito.
In presenza di un campo elettrico E v e di un campo magnetico B v una carica q risente di una
forza totale
v = qE
F v + qvv # B
v
Prima che si origini la corrente indotta, gli elettroni liberi all’interno del circuito si muovo-
no seguendo direzioni casuali.
E
v FL
– v
– v
–
FL – v
v v –
–
FL –
FL v
– – v
v v –
v
– v
–
1088
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
Questo campo elettrico non è però generato da una distribuzione di cariche, come nel caso
dei campi elettrostatici. Per comprendere la sua origine consideriamo una spira circolare di
rame posta all’interno di un solenoide, in cui è presente un campo magnetico uniforme B v
a simmetria cilindrica.
Quando il campo magnetico B v cresce in modo costante, anche il flusso di B
v attraverso la
superficie della spira cresce in modo costante. Per la legge di Faraday-Neumann, si origina
una fem indotta
TU ^B
vh
fem =-
Tt B aumenta
la fem indotta è il lavoro per unità di carica compiuto dal campo elettrico indotto su una
carica che percorre un cammino chiuso.
1089
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Elettromagnetismo
v lungo il percorso
La somma di tutti questi contributi è il lavoro totale L fatto dal campo E
chiuso c:
n
L=q / v : Tvs
E k k
k=1
fem = C c ^E
vh (1)
DENTRO LA LEGGE
앫 La variazione del flusso magnetico deve essere calcolata attraverso una qualunque su-
perficie S che abbia come bordo la curva c lungo la quale si calcola la circuitazione del
campo elettrico.
앫 Perché valga la legge di Lenz, il ver-
so di percorrenza di c e l’orientazio-
B variabile
ne della superficie S devono essere
legati dalla regola della mano de-
stra: avvolgendo le dita della mano linea di forza
destra nel verso di c, il pollice indi- del campo
elettrico
ca il verso positivo di S. indotto
1090
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
앫 Nella forma (2) la legge di Faraday-Neumann stabilisce un legame profondo fra i campi
elettrico e magnetico, che sussiste anche in assenza di conduttori.
I due campi elettrici presentano una diversità sostanziale: mentre il campo elettrostatico è
un campo conservativo e quindi ammette un potenziale scalare V, il campo elettrico indotto
non è conservativo, perché per la (2) la sua circuitazione lungo una curva chiusa dipende
dalla variazione del flusso magnetico che la attraversa.
Le caratteristiche dei due campi sono riassunte nella tabella seguente.
C c ^E
vh = 0
di cariche n
elettriche V B - V A =- / E
v : Tvs
k k
k=1
1091
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Elettromagnetismo
2 La legge di Ampère-Maxwell
v e
Nel caso di campi statici, cioè non variabili nel tempo, le due leggi sulla circuitazione di E
v
di B hanno una struttura simile, in quanto in ciascuna di esse compare un solo campo:
앫 conservatività del campo elettrostatico
C c ^E
vh = 0
앫 teorema di Ampère
C c ^B
vh = n I
0
Basandosi su queste considerazioni, James Clerk Maxwell (1831-1879) propose nel 1861 di
completare il teorema di Ampère con l’aggiunta di un termine che ristabilisse la simmetria
v eB
fra E v nel caso di campi variabili. Egli formulò quindi la seguente generalizzazione del
teorema di Ampère, nota come legge di Ampère-Maxwell:
v lungo una curva chiusa c è
la circuitazione del campo elettrico B
^vh
C c ^B
v h = n f I + f TU S E p
0 0 (3)
Tt
DENTRO LA LEGGE
앫 Maxwell chiamò corrente di spostamento il termine
TU S ^ E
vh
I s = f0
Tt
앫 L’unità di misura di Is è l’ampere; infatti
C 2 ^N Ch m
2
C
= =A
N $ m2 s s
앫 Calcolando il limite della variazione del flusso per 6t tendente a zero si ottiene la deriva-
ta temporale del flusso:
TU S ^Evh d U S ^E
vh
lim f- p =-
Tt " 0 Tt dt
e la (3) diviene
d U S ^E
vh
C c ^B
v h = n fI + f
0 0 p (4)
dt
1092
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
La corrente di spostamento
L’origine concettuale della proposta di Maxwell è da ricercarsi in una difficoltà che egli
rilevò nel teorema di Ampère. Consideriamo infatti un condensatore connesso a un circuito:
durante le fasi di carica e scarica delle armature, nei fili scorre una corrente I che genera un
campo magnetico B v : per il teorema di Ampère, la circuitazione di B v lungo una curva chiu-
sa c è uguale alla corrente che attraversa una qualsiasi superficie avente come bordo c.
E
γ
S1
S2
dQ
I= (5)
dt
U ^E
vh = Q
f0
da cui segue
Q = f 0 U ^E
vh
Se supponiamo che il condensatore sia ideale, il suo campo elettrico E v è uniforme e presen-
v è diverso da zero solo attraverso la superficie
te solo fra le armature: pertanto il flusso di E
S2 e si può scrivere
Q = f 0 U S2^E
vh
1093
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Elettromagnetismo
per la superficie S2 è equivalente, dal punto di vista matematico, alla corrente I che attra-
versa la superficie S1.
ε 0 dΦ (E )
dt
S1
S2
E E
+ – + –
B B
dΦ (E) dΦ (E)
0 0
dt dt
1094
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
3 Le equazioni di Maxwell
Con la scoperta della corrente di spostamento, Maxwell porta a compimento oltre due secoli
di ricerche sui fenomeni elettrici e magnetici. Nel suo Treatise on electricity and magnetism
del 1873, un’opera che rappresenta uno dei vertici della fisica classica, Maxwell dimostra
che tutti questi fenomeni possono essere interpretati a partire da un insieme di sole quattro
equazioni, le equazioni di Maxwell. Benché ciascuna di esse fosse nota in precedenza,
spetta a Maxwell il merito di aver delineato un quadro di riferimento unitario a cui poter
riferire la complessa fenomenologia dei fenomeni elettromagnetici.
Le equazioni di Maxwell sono le seguenti:
앫 teorema di Gauss per il campo elettrico
U ^E
vh = Q
f0 (6)
U S ^B
vh = 0 (7)
앫 legge di Faraday-Neumann
d U S ^B
vh
C c ^E
v h =- (8)
dt
앫 legge di Ampère-Maxwell
d U S ^E
vh
C c ^B
v h = n fI + f
0 0 p (9)
dt
v =QE
F v + Q vv # B
v (10)
Le ultime due equazioni di Maxwell stabiliscono che in situazioni non stazionarie, la varia-
zione nel tempo del campo magnetico genera una variazione del campo elettrico e viceversa.
I campi Ev eBv non sono pertanto due entità indipendenti, come appare nel caso statico, ma
sono manifestazioni diverse di una stessa grandezza fisica: il campo elettromagnetico.
Le onde elettromagnetiche
In linea di principio, le equazioni di Maxwell consentono di calcolare i campi elettrico e
magnetico in ogni punto dello spazio a partire dalla conoscenza delle condizioni iniziali
relative alle sorgenti dei campi. In pratica le difficoltà matematiche che si incontrano sono
enormi, perché E v e Bv sono funzioni che dipendono dalle tre coordinate spaziali x, y, z e
dal tempo. Per risolvere tali equazioni sono richiesti strumenti matematici molto raffinati.
Ci limitiamo a sottolineare che esistono soluzioni delle equazioni di Maxwell costituite da
1095
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Elettromagnetismo
campi che si propagano nello spazio sotto forma di onde, dette onde elettromagnetiche.
La previsione dell’esistenza delle onde elettromagnetiche, prima che queste fossero messe
in evidenza sperimentalmente, rappresenta il maggior successo della teoria di Maxwell.
Le proprietà fondamentali delle onde elettromagnetiche sono le seguenti:
앫 sono perturbazioni dei campi elettrico e magnetico che si propagano nello spazio alla
velocità della luce;
앫 non necessitano di un mezzo materiale per propagarsi, ma si propagano anche nello
spazio vuoto;
v eB
앫 sono onde trasversali in cui i vettori E v sono sempre perpendicolari fra loro.
v crea un campo B
1 La variazione di E v per la legge di
y
v
Ampère-Maxwell (9). Mentre E decresce, si ha una cor-
rente di spostamento E
d U ^E
vh
v
f0
dt
v che genera un campo B
v lungo il 0 x
con verso opposto a E
circuito indicato.
0 1 x
B B1
1096
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
0 1 2 x
B B1
Si verifica inoltre che direzione e verso di propagazione dell’onda sono quelli del prodotto
vettoriale Ev#B v.
v
Le onde elettromagnetiche si propagano perché a ogni variazione nel tempo di un campo
elettrico si origina un campo magnetico (legge di Ampère-Maxwell) e a ogni variazione nel
tempo di un campo magnetico si origina un campo elettrico (legge di Faraday-Neumann).
Senza questa simmetria nei campi E v e Bv , assicurata dalla corrente di spostamento, non B
esisterebbero le onde elettromagnetiche.
1
v=
f0 n0
Con i dati in suo possesso, egli calcolò con grande sorpresa un valore assai prossimo a
quello della velocità della luce c. Con i valori attuali
1
c= =
_ 8,854 $ 10 -12
C ^ N $ m hi ^ 4 r $ 10
2 2 -7
N Ah 2
1 1
= = =
2 2
16 m $A m2 $ C2
8,988 $ 10 2
8,988 $ 10 16 2 2
C C $s
8
= 2,998 $ 10 m s
Maxwell interpretò questo fatto non come una fortuita coincidenza ma come una conseguen-
za della natura elettromagnetica della luce: dopo secoli di infruttuose ricerche, Maxwell con-
cluse che i fenomeni luminosi sono manifestazioni dell’interazione elettromagnetica.
La previsione teorica di Maxwell fu confermata dal tedesco Heinrich Rudolf Hertz, che
dimostrò sperimentalmente l’esistenza delle onde elettromagnetiche in una serie di brillanti
esperimenti condotti dal 1885 al 1889.
1097
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Elettromagnetismo
1
v=
fn
in cui f e n sono rispettivamente la costante dielettrica e la permeabilità magnetica del
mezzo.
Poiché
1
f = fr f0 n = nr n0 c=
f0 n0
la relazione precedente diviene
1 1 1 c
v= = =
f0 fr n0 nr fr nr f0 n0 fr nr
L’indice di rifrazione di un materiale n = c/v è il rapporto fra le velocità della luce nel vuoto
e nel mezzo per cui
c
v= n
n = fr nr (11)
Per la maggior parte dei materiali trasparenti la permeabilità magnetica relativa è molto
prossima all’unità (nr . 1), quindi concludiamo che
n. fr
La velocità c/n con cui le onde elettromagnetiche si propagano in un mezzo dipende quin-
di dalle modalità con cui il campo elettrico della perturbazione ondulatoria interagisce con
le cariche presenti nel mezzo. La più importante proprietà ottica di una sostanza dipende
dalle sue caratteristiche elettriche: l’ottica diventa quindi una branca dell’elettromagne-
tismo.
f r = ^1,33h2 = 1,77
Questo dato non è in contraddizione con il valore, circa 80, fornito nel capitolo «Cariche
elettriche e campi elettrici» per fr: infatti la costante dielettrica varia con la frequenza f dei
campi elettrici che attraversano la sostanza. Nel caso di campi statici ( f"0 ) l’acqua ha una
costante dielettrica enorme, che dipende dalle particolarità della sua molecola.
1098
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
Le onde meccaniche vengono generate da una sorgente che trasmette energia al mezzo
elastico, per esempio una mano che muove in modo ritmico una corda tesa. In modo del
tutto analogo, le onde elettromagnetiche possono essere create ponendo in oscillazione ca-
(PhET, University of Colorado)
riche elettriche all’interno di un circuito mediante un generatore di forza elettromotrice
alternata.
Come discusso nel paragrafo 7 del capitolo precedente, un circuito RLC alimentato da una
fem alternata con pulsazione di risonanza
1
~ ris =
LC
diventa sede di oscillazioni elettromagnetiche che, nel caso in cui la resistenza sia trascu-
rabile, permangono nel tempo; in questa situazione la corrente oscilla con pulsazione ~ris e
quindi le cariche compiono oscillazioni periodiche con frequenza
~ ris
fris =
2r
Un circuito RLC non è però una buona sorgente di onde elettromagnetiche, perché le oscil-
v eB
lazioni più consistenti dei campi E v sono localizzate rispettivamente nel condensatore
e nell’induttore, mentre in un’onda elettromagnetica i campi E v eB v oscillano in fase negli
stessi punti dello spazio.
Per ottenere l’irraggiamento di onde elettromagnetiche si utilizzano dispositivi detti anten-
ne, in grado di generare campi elettrici e magnetici che variano in fase sia nel circuito sia
nello spazio intorno a esso.
L’antenna più semplice è detta dipolo elettrico ed è costituita da due conduttori sottili col-
legati a un generatore di corrente alternata. Per semplicità, i diagrammi seguenti illustrano
come si propaga la sola perturbazione elettrica lungo una direzione.
– +
– +
– +
– +
– +
– +
E P
P P E E
+ –
+ –
+ –
+ –
+ –
+ – t = T/2
t=0 t = T/4
1099
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Elettromagnetismo
Onde piane
Si deve immaginare che in ogni punto in cui oscilla il campo E v sia presente anche un
campo magnetico. In prossimità dell’antenna la perturbazione elettromagnetica è piuttosto
complicata da descrivere, a causa della curvatura dei fronti d’onda.
P P P' P P'
y
verso di propagazione dell’onda
E
B
z
1100
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
Analizzando invece l’andamento nel tempo dei campi E v eBv in un punto fissato dello spa-
zio, noteremmo che i moduli dei due vettori hanno un andamento sinusoidale nel tempo con
periodo T = 1/f = 2r/~.
I campi E v e B
v di un’onda elettromagnetica sono intimamente connessi fra loro: oltre a
oscillare in fase, si dimostra che i loro moduli sono legati dalla relazione
E = cB (12)
L’elemento fondamentale è il circuito RLC: quando viene alimentato da una fem con pulsazione
1
~ ris =
LC
nel circuito si instaurano correnti oscillanti con pulsazione ~ris. Il circuito RLC è accoppiato
mediante un trasformatore al circuito dell’antenna, in cui le correnti indotte generano onde
elettromagnetiche con pulsazione ~ris. Durante questo processo, il generatore fornisce sia
l’energia dissipata nei circuiti sia l’energia irraggiata nello spazio dall’antenna.
Il dispositivo per ricevere le onde elettromagnetiche si basa sullo stesso principio.
amplificatore
L
audio-video
1101
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Elettromagnetismo
Quando l’onda elettromagnetica arriva sull’antenna, genera in essa correnti oscillanti che
si trasmettono al circuito RLC di cui fa parte. Variando in modo opportuno la capacità
del condensatore, è possibile far coincidere la pulsazione dell’onda con la pulsazione di
risonanza del circuito oscillante. In questo caso l’onda agisce da generatore del circuito
trasmettendo a esso l’energia trasportata. Il circuito RLC è accoppiato mediante un trasfor-
matore ai dispositivi che amplificano il segnale ricevuto.
U = uV r Tt
r = uAc
A A
L=c Δt
Questa energia ha attraversato l’area iniziale A nell’intervallo di tempo
6t, quindi l’intensità dell’onda è
U r Tt
uAc
I= =
ATt ATt
Semplificando otteniamo che
I = uc
r (13)
DENTRO LA FORMULA
J m J W
1 3 s = 1 s $ m2 = 1 m2
m
ur = ur E + ur B (14)
1102
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
Esempio
L’insieme delle onde elettromagnetiche provenienti dal Sole che incidono nell’alta atmosfe-
ra hanno un’intensità di 1,4 kW/m2, corrispondente a una densità media di energia pari a
1,4 $ 10 3 W m 2
ur = = 5 $ 10-6 J m 3
3 $ 10 8 m s
dove
E0 B0
E eff = B eff =
2 2
v eB
sono i valori efficaci dei campi E v e corrispondono al valore del campo stazionario che
ha la stessa densità di energia di quello oscillante.
Poiché E = cB e quindi Eeff = cBeff, ricordando che c2 = 1/(f0n0) si può esprimere la densità
media di energia
2
1 2 1 B eff
ur = f0 E eff +
2 2 n0
Nel derivare le ultime due relazioni si è verificato che sussiste un fatto fondamentale:
In termini delle ampiezze E0 e B0 del campo elettrico e magnetico, la densità media di ener-
gia e l’intensità divengono
1
ur = f 0 E 02 (17)
2
1
I= c f 0 E 02 (18)
2
2
1 B0
ur = (19)
2 n0
2
1 B0
I= c n (20)
2 0
1103
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Elettromagnetismo
1 mW
I= = 10 W m 2
1 $ 10-4 m 2
Per la (18) si ha che
1
I= f0 E 02 c
2
2I 2 ^10 W m 2h
^9 $ 10-12 F m h ^3 $ 10 8 m sh
E0 = f0 c = = 90 V m
I ^ih ? sen 2 i
L’emissione è quindi massima nel piano perpendicolare all’asse del dipolo (i = 90°) e nulla
in direzione dell’asse del dipolo (i = 0°).
Nel grafico a sinistra, l’intensità relativa I(i)/Imax dell’emissione all’angolo i è proporziona-
le alla distanza dall’origine del punto della curva che si trova sulla retta che forma l’angolo
i con l’asse x.
I(θ )/Imax
0,4
P intensità
0,2 nulla
θ
–1 –0,8 –0,6 –0,4 –0,2 0 0,2 0,4 0,6 0,8 1
–0,2 Q
intensità
massima
–0,4
1104
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
Un’onda elettromagnetica esercita una pressione sulla superficie da cui viene assorbita o
riflessa. Per comprendere l’origine di questo fenomeno, consideriamo un’onda piana che si
propaga lungo l’asse z e viene assorbita da una lastra conduttrice. Supponiamo che i campi
Ev eB v siano orientati come indicato in figura.
Ex
q
z
By
y
lastra assorbente
Sotto l’effetto del campo elettrico, una carica q inizialmente in quiete acquista una velo-
cità vx. Il campo magnetico dell’onda esercita sulla carica in moto una forza di Lorentz di
modulo qvxBy diretta lungo la direzione positiva dell’asse z. Una forza simile si esercita
su tutte le cariche su cui incide l’onda: l’effetto del campo magnetico è quindi quello di
esercitare una forza sulla carica nella stessa direzione e nello stesso verso dell’avanza-
mento dell’onda.
Questa forza è molto debole e quindi anche la pressione che la radiazione esercita sulla
lastra ha una intensità piccolissima.
Si dimostra che
I
P= c (21)
1105
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Elettromagnetismo
1,4 $ 10 3 W m 2
P= = 5 $ 10-6 J m 3 = 5 $ 10-6 N $ m m 3 = 5 $ 10-6 Pa
3 $ 10 8 m s
La pressione di radiazione ha effetti spettacolari nella coda di polveri delle comete, come
la cometa McNaught fotografata il 1 gennaio 2007. I granelli di polvere del diametro di
qualche decimillesimo di millimetro sono rilasciati dal nucleo della cometa a seguito della
sublimazione del ghiaccio superficiale provocata dalla radiazione solare. Liberi nello spa-
zio, i granelli risentono della pressione della radiazione solare: la forza che questa esercita
sui granelli è maggiore dell’attrazione gravitazionale, per cui si forma una coda di polveri
che si allunga dalla parte opposta al Sole rispetto alla cometa.
iphonenows.com
5 La polarizzazione
I campi Ev e Bv di un’onda elettromagnetica oscillano in un piano perpendicolare alla di-
rezione di propagazione dell’onda. Quando viene emessa da un dipolo elettrico, l’onda è
formata da campi che oscillano in un piano. Per semplicità consideriamo solo il vettore
campo elettrico.
v dell’onda elettro-
1 In un punto A fissato, il vettore E
magnetica oscilla nel tempo lungo una retta perpendico-
direzione di
lare alla direzione di propagazione dell’onda. polarizzazione
direzione di A
propagazione
dell’onda
1106
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
Perché venga emessa un’onda elettromagnetica polarizzata linearmente, i moti delle cariche
elettriche generatrici devono essere fortemente correlati, come nel caso di un’antenna. Ciò
non accade per sorgenti molto estese o formate da molte parti che emettono in modo indipen-
dente onde elettromagnetiche. Per esempio, la luce di una lampadina non è polarizzata perché
i singoli atomi emettono onde elettromagnetiche senza alcuna correlazione fra di essi.
La polarizzazione è un fenomeno particolarmente interessante nel caso delle onde lumi-
nose. La luce che proviene dalle sorgenti più comuni, come il Sole, non è polarizzata, ma
esistono però una serie di fenomeni attraverso i quali si trasforma in luce polarizzata: fra
questi analizziamo la polarizzazione per assorbimento, per riflessione e per diffusione.
1107
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
앫 Se i = 90°, cioè se gli assi s e r sono perpendicolari, il polarizzatore blocca tutta la luce
incidente, mentre la trasmette interamente se gli assi sono paralleli e i = 0°.
Massimo Romeni
Massimo Romeni
앫 Se la luce incidente non è polarizzata, il termine cos2i viene sostituito dal suo valor
medio 1/2 e la legge diviene
1
I= I0 (23)
2
Per dimostrare la legge di Malus, si osserva che il polarizzatore trasmette solo il componen-
te Etras del campo dell’onda incidente lungo l’asse di trasmissione:
E tras = E cos i
E
Etras θ
polarizzatore r
asse di
trasmissione
Sostituendo questa relazione nella legge (18), si ha che l’intensità trasmessa I dipende da
quella incidente I0 secondo la legge di Malus:
1 2 1
I= c f 0 E tras = c f 0 E 2 cos 2 i = I 0 cos 2 i
2 2
Gli schermi a cristalli liquidi, come il display del telefono cellulare o i televisori LCD, for-
mano le immagini mediante la polarizzazione per assorbimento. I cristalli liquidi ruotano il
loro piano di polarizzazione a seconda della tensione a cui sono sottoposti: sovrapponendo
1109
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Elettromagnetismo
due strati di cristalli liquidi, si può variare l’angolo fra i loro assi di trasmissione e quindi
si può cambiare l’intensità della luce trasmessa.
Massimo Romeni
Polarizzazione per riflessione
Un fascio di luce non polarizzata che incide sulla superficie di separazione di due mezzi dà
luogo a un fascio riflesso parzialmente o totalmente polarizzato. Questo fenomeno fu stu-
diato sperimentalmente dall’inglese David Brewster (1781-1868), che formulò la seguente
legge:
dove n1 e n2 sono rispettivamente l’indice di rifrazione del mezzo da cui proviene la luce
e del mezzo in cui viene rifratta.
θB θB
n1
n2
θr
raggio rifratto
DENTRO LA LEGGE
1110
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
La legge di Malus è una conseguenza della distribuzione angolare delle onde emesse da un
dipolo e delle leggi della riflessione e della rifrazione. Consideriamo un’onda incidente non
polarizzata che incide con l’angolo di Brewster iB su una lastra di vetro.
raggio raggio
incidente riflesso
EII
E⊥
E⊥ θB θB
n1
n2
θr
EII
E⊥
raggio rifratto
i B + i r = 90°
n 1 sen i B = n 2 sen i r
Ma ir = 90° - iB e quindi
La luce riflessa da superfici orizzontali come gli specchi d’acqua è parzialmente polarizzata
con l’asse di polarizzazione parallelo alla superficie. Gli occhiali da sole con lenti Polaroid
1111
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Elettromagnetismo
sono molto efficaci nel ridurre la componente polarizzata della luce riflessa perché hanno
l’asse di trasmissione verticale.
I riflessi del Sole sul mare sono polarizzati linearmente quando la luce incide sull’acqua
(n2 = 1,33) con l’angolo
n2
i B = tg -1 n = tg -1 1,33 = 53°
1
raggio EII
non polarizzato
E⊥
θd
EII
EII
raggio
polarizzato E⊥ raggio
parzialmente
polarizzato
1112
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
6 Lo spettro elettromagnetico
La lunghezza d’onda m, la frequenza f e la velocità di propagazione c di un’onda elettroma-
gnetica sono legate dalla relazione
c =m f (25)
La frequenza dell’onda è determinata dalle caratteristiche fisiche della sorgente e dal pro-
cesso fisico di emissione: in linea di principio la frequenza può assumere un qualunque
valore da zero a infinito.
104 105 106 107 108 109 1010 1011 1012 1013 1014 1015 1016 1017 1018 1019 1020 1021 1022 1023 1024
frequenza f (Hz)
Per ragioni storiche alcune regioni dello spettro sono denotate da nomi come raggi X o
onde radio. Questa divisione dello spettro è puramente indicativa: non esistono confini ben
delimitati tra le frequenze, per cui le regioni si sovrappongono parzialmente.
Analizziamo lo spettro della radiazione elettromagnetica a partire dalle frequenze più bas-
se verso le più elevate.
Onde radio
Le onde radio hanno frequenze minori di circa 300 MHz (3 $ 108 Hz), cioè lunghezze d’onda
maggiori di circa 1 m, e vengono generate da circuiti oscillanti. Devono il nome al fatto
1113
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Elettromagnetismo
di essere state utilizzate nelle prime trasmissioni radio, ma sono comunemente impiegate
anche per la trasmissione del segnale televisivo.
Per effetto della diffrazione un’onda elettromagnetica può aggirare ostacoli che hanno di-
mensioni comparabili con la sua lunghezza d’onda. Questo spiega perché si riceve il segna-
le radiofonico anche se tra antenna emettitice e antenna ricevente vi sono palazzi o piccole
colline.
Le onde radio sono riflesse dalla ionosfera terrestre alla quota di circa 300 km quando hanno
frequenze comprese fra 5 MHz e 30 Mhz, ossia lunghezze d’onda da 10 m a 60 m. La riflessio-
ne sulla ionosfera permette di inviare segnali radio superando la curvatura terrestre.
La foto mostra l’antenna Rai di Budrio (Bologna) per le trasmissioni radio in onde medie a
567 kHz; la lunghezza d’onda è
3,0 $ 10 8 m s
m= = 530 m
5,67 $ 10 5 Hz
mediasuk.org
Microonde
Le microonde hanno frequenze comprese fra 300 MHz e 300 GHz (3 $ 1011 Hz) e lunghezze
d’onda comprese fra 1 m e 1 mm.
Nel forno a microonde, una sorgente genera onde elettromagnetiche con frequenza pari a
2,45 GHz (m = 12 cm). Le molecole d’acqua sono poste in rotazione dai campi elettrici oscil-
lanti con quella frequenza: in questo modo trasformano parte dell’energia dell’onda in moto
di agitazione termica che si traduce nell’aumento della temperatura dei cibi.
Le reti wireless utilizzano microonde con frequenze comprese fra 2,40 GHz e 2,48 GHz per
trasferire dati fra i vari dispositivi, mentre nella telefonia mobile si utilizza una frequenza
di circa 900 MHz (m = 30 cm).
Radiazioni infrarosse
La radiazione infrarossa, caratterizzata da lunghezze d’onda comprese fra 1 mm e 750 nm,
è la regione con minore frequenza dello spettro elettromagnetico che il nostro corpo può ri-
levare direttamente. La sensazione di calore sulla pelle è dovuta infatti all’assorbimento di
radiazione infrarossa, in genere emessa per effetto di rotazioni e vibrazioni delle molecole
1114
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Induzione e Onde elettromagnetiche © Zanichelli 2012 con Physics in English
Elettromagnetismo
Un materiale è trasparente se viene attraversato dalla luce, mentre è opaco se le sue mole-
cole assorbono la luce incidente. Il parametro che descrive l’opacità di un materiale è il suo
coefficiente di assorbimento a, che si misura in m-1. Dopo aver attraversato uno spessore
x di materiale, l’intensità della luce è diminuita di un fattore e–ax: maggiore è a, maggiore è
l’assorbimento e quindi minore la trasparenza del materiale (figura a sinistra).
105
400 nm - 700 nm
104
1
0,8 102
10
0,6
I (x) / I0
0,4 10–1
10–2
0,2
10–3
0 10–4
1 2 3 x 108 109 1010 1011 1012 1013 1014 1015 1016
α α α frequenza (Hz)
Radiazioni ultraviolette
La regione ultravioletta dello spettro elettromagnetico si estende fra i 400 nm e i 10 nm di
lunghezza d’onda. Si distinguono tre bande di radiazioni ultraviolette: UV-A (m = 400 nm
' 315 nm), che filtrano attraverso l’atmosfera terrestre, UV-B (m = 315 nm ' 280 nm) e
UV-C (m = 280 nm ' 10 nm). Come per il visibile, il Sole è la sorgente più intensa di ra-
diazione ultravioletta a cui siamo esposti: il nostro corpo utilizza le radiazioni ultraviolette
per sintetizzare alcune sostanze come la vitamina D, ma si protegge dal flusso eccessivo
di ultravioletti attraverso l’epidermide. L’esposizione alla luce solare induce la formazione
di melanina, un pigmento che assorbe però solo parzialmente gli ultravioletti: per questa
ragione è necessario proteggere la pelle con creme solari contenenti sostanze in grado di
assorbirli in modo efficace.
1116
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
Nell’alta atmosfera uno strato di ozono (O3) assorbe gli ultravioletti e ne limita il flusso
verso la superficie terrestre. La scoperta nel 1979 che alcune sostanze, i clorofluorocarburi
(CFC), distruggono l’ozono, ha portato nel 1989 a mettere al bando il loro uso: dopo un par-
ziale miglioramento, negli ultimi anni stiamo assistendo al riformarsi del buco dell’ozono
sopra l’Antartico. Le immagini seguenti mostrano l’evoluzione dello spessore dello strato
di ozono (1 dobson = spessore di 10 μm di ozono se portato a 1,01 $ 105 Pa e 0 °C): appare
evidente che sopra l’Antartico lo strato di ozono è ben più sottile dei 220 dobson conside-
rati il valore minimo in grado di assicurare una schermatura adeguata agli ultravioletti
solari.
earthobservatory.nasa.gov
Raggi X
I raggi X sono radiazioni elettromagnetiche con lunghezze d’onda comprese fra 10 nm e
1 pm (10-12 m) che vengono emesse dagli elettroni durante le violentissime decelerazioni
che subiscono attraversando i metalli pesanti. Grazie alla loro caratteristica di attraversare
i tessuti molli ma di essere assorbiti dalle ossa, sono comunemente impiegati nella diagno-
stica medica.
1117
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Elettromagnetismo
Raggi gamma
Le radiazioni elettromagnetiche con lunghezze d’onda minori di 1 pm, dette raggi gamma,
sono emesse durante i decadimenti nucleari. I raggi gamma sono prodotti anche mediante
acceleratori di particelle per usi medici, in particolare per terapie di contrasto della prolife-
razione dei tumori, facendo incidere fasci di particelle cariche contro bersagli fissi.
windows2universe.org
In particolare le macchie solari, le regioni scure nel visibile, sono circondate da zone a
temperatura inferiore di quella del resto della superficie solare, come evidenziano le regioni
scure nell’infrarosso. In quelle regioni, però, è localizzata una intensa emissione di radia-
zione elettromagnetica con frequenze molto elevate, che corrisponde alle zone più brillanti
nelle immagini relative agli ultravioletti e ai raggi X.
1118
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LE FORMULE
LE EQUAZIONI DI MAXWELL E LE ONDE ELETTROMAGNETICHE
U ^E
vh = Q
I = uc
r ur = ur E + ur B
f0
E0 B0
Teorema di Gauss per il campo magnetico: E eff = B eff =
2 2
U S ^B
vh = 0
1 2
Legge di Faraday-Neumann: ur E = 2
f0 E eff 1 B eff
2 ur B =
2 n0
d U S ^B
vh
C c ^E
v h =-
dt
2
B 2eff
ur = f0 E eff ur =
Legge di Ampère-Maxwell: n0
^vh
C c ^B
v h = n fI + f d US E p
0 0 ur =
1
f0 E 02 I=
1
c f 0 E 02
dt 2 2
2 2
1 B0 1 B0
ur = I= c n
La natura elettromagnetica della luce 2 n0 2 0
1
c=
f0 n0 Onde elettromagnetiche piane
E = cB
Indice di rifrazione
1 c c =m f
v= =
fn n
n = fr nr
Polarizzazione
Angolo di Brewster
1119
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20 test (30 minuti)
5 ESEMPIO 쐌쐌쐌
Una carica q percorre una traiettoria circolare all’interno di un campo magnetico. Attraverso la superficie
piana delimitata dalla traiettoria, il flusso magnetico varia nel tempo secondo la legge
t
U( t ) = U0 con U0 = 2,9 T· m2 e x = 1,2 s
x
Il campo elettrico compie un lavoro di 20 mJ.
䊳 Calcola il valore della carica.
䡵 RISOLUZIONE
* Cc ^ E
vh
q=
isoliamo q e utilizziamo la legge di
v h = d U ^ Bh
Faraday-Neumann: &
Cc ^ E
v
dt
d U^ B
vh -1
䡵 Risultato numerico
-1
q = ^20 mJ h f p = 8,3 mC
U0 = 2,9 T $ m 2 2,9 T $ m 2
x = 1,2 s 1,2 s
L = 20 mJ
1120
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
6 Attraverso una superficie di forma rettangolare il 10 A causa di un campo elettrostatico di 3,0 kV/m e di
ESERCIZI
쐌 쐌쐌 쐌쐌쐌
flusso del campo magnetico varia secondo la legge un campo elettrico indotto, una carica di 30 nC è
soggetta a una forza di 0,20 N .
U( t ) = U0 sen( ~t ) 䊳 Determina il valore del campo elettrico indotto.
t
U( t ) = U0
x 13 Un solenoide di raggio 20 cm realizzato con 25 ·103
쐌쐌쐌
con U0 = 3,2 T· m2 e x = 2,0 s (figura). spire per unità di lunghezza è alimentato con una
䊳 Quanto vale il lavoro compiuto dal campo elettri- corrente
co lungo un’orbita completa? [86 nJ] I( t ) = I0 cos( ~t ) con I0 =16 A e ~ = 310 s–1
䊳 Come varia l’intensità del campo elettrico nel
tempo in un punto in prossimità delle spire del
solenoide? [E = (1,6 V) sen(~t)]
q
B
14 In un solenoide cilindrico di raggio R, con n spi-
쐌쐌쐌
re per unità di lunghezza e raggio R, la corrente
viene aumentata in modo lineare secondo la legge
I = I ( t ) = I0 t
15 QUANTO?
t 쐌쐌쐌
Il flusso del campo elettrico attraverso una superfi-
cie cambia di 3 ·103 V· m in un tempo di 9 ms.
1121
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Elettromagnetismo
䊳 v lungo il contor-
Quanto vale la circuitazione di B 䊳 Quanto vale la corrente di spostamento tra le
ESERCIZI
18 ESEMPIO 쐌쐌쐌
Un’onda luminosa incide su una lastra di un materiale trasparente. La costante dielettrica relativa fr vale
1,9 mentre quella magnetica nr è di 1,0.
䊳 Determina la velocità dell’onda attraverso il mezzo.
䡵 RISOLUZIONE
Applichiamo la relazione che lega la velocità c
v=
dell’onda alla costante dielettrica e alla fr nr
permeabilità magnetica del mezzo:
䡵 Risultato numerico
n r = 1,0 3,0 $ 10 8 m s
v= = 2,2 $ 10 8 m s
f r = 1,9 1,9 $ 1,0
c = 3,0 $ 10 8 m s
19 Un’onda luminosa attraversa un mezzo trasparente 21 Un condensatore a facce parallele piane di capacità
쐌쐌 쐌 쐌쐌쐌
8
con una velocità di 1,8 ·10 m/s. 35 pF è inserito in un circuito dove circola una cor-
䊳 Che valore ha l’indice di rifrazione del mezzo? rente
䊳 E la costante dielettrica relativa fr? [1,7; 2,8] i ( t ) = (3,8 A) cos [(4 ·108 s–1) t]
䊳 Calcola l’intensità della corrente di spostamento
20 L’esplosione della Supernova 1987A è risultata all’interno del condensatore.
쐌쐌 쐌
visibile dalla Terra il 23 febbraio 1987. L’esplosio- [is ( t ) = (3,8 A) cos [(4 ·108 s–1) t]]
ne è avvenuta a una distanza dalla Terra di circa
5,14 ·104 parsec (1 parsec = 3,086 ·1016 m). 22 Un condensatore ad armature piane circolari di rag-
쐌쐌쐌
䊳 Quanti anni fa è esplosa questa supernova? gio 2,2 cm ha come dielettrico il vuoto. La densità di
[1,68 ·105 anni] carica dell’armatura negativa passa da 3,2 ·10–4 C/m2
a 2,3 ·10–4 C/m2 in un intervallo di 10 ns.
䊳 Qual è il valore della corrente di spostamento tra
le armature?
30 cm
NASA
1122
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
䊳 Determina il modulo del campo magnetico B v a dotta dal Big Bang. Essa permea l’Universo e ha
ESERCIZI
una distanza di 30 cm dal filo che porta la corren- una lunghezza d’onda di circa 5 cm.
te all’armatura superiore del condensatore. 䊳 Quanto vale la sua frequenza? [6 ·109 Hz]
䊳 Il valore del campo magnetico cambia spostan-
dosi lungo la retta r indicata in figura? 26 QUANTO?
쐌쐌쐌
[14 mA; 9,1 ·10–9 T; no] Le antenne della televisione hanno dimensione di
circa un metro.
23 In una regione di spazio è presente un campo elet- 䊳 Approssimativamente, quanto è la frequenza del
쐌쐌쐌
trico variabile nel tempo secondo la legge E = E0 t segnale televisivo? [3 ·108 Hz]
con E0 = 4,3 kV/s.
䊳 Calcola la densità di corrente di spostamento 27 La lunghezza d’onda di un’onda elettromagnetica
쐌쐌쐌
di questo campo elettrico, cioè il rapporto fra la nella regione delle microonde è di 3,0 cm.
corrente di spostamento e la superficie che attra- 䊳 Quanto vale la sua frequenza? [1010 Hz]
versa. [38 nA/m2]
28 Un’onda elettromagnetica nella regione dello
24 Un condensatore piano ha armature circolari con 쐌쐌쐌
spettro dei raggi X ha una lunghezza d’onda di
쐌쐌쐌
raggio R = 0,12 m. In un dato istante, il tasso di 0,1 nm.
variazione del campo elettrico al suo interno vale 䊳 Calcola la sua frequenza. [3 ·1018 s–1]
6E/6t = 5,5 ·1010 V/(m ·s).
䊳 Che valore ha l’intensità del campo magnetico in 29 Il valore del periodo di un’onda elettromagnetica è
쐌쐌쐌
un punto a una distanza r = 7,5 cm dall’asse del 1,7 ·10–15 s.
condensatore? [2,3 ·10–8 T] 䊳 Quanto vale la sua lunghezza d’onda?
[5,1 ·10–7 m]
1123
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Elettromagnetismo
35 ESEMPIO 쐌쐌쐌
ESERCIZI
L’intensità della luce solare che incide sull’alta atmosfera terrestre è 1,4 kW/m2.
䊳 Calcola Eeff e Beff.
䡵 RISOLUZIONE
Per calcolare Eeff e Beff utilizziamo 2
B eff
2
rispettivamente le equazioni (15) e (16): ur = f 0 E eff ur = n
0
36 Una lampadina da 500 W, schematizzata come una polarizzata che arriva dal primo polarizzatore, con-
쐌 쐌쐌
sorgente puntiforme, emette metà di questa poten- sentendole di passare attraverso il secondo polariz-
za sotto forma di energia luminosa. zatore. In presenza di campo elettrico, le molecole
䊳 Che intensità ha la luce emessa a una distanza di del liquido, che sono molto lunghe, si allineano
6 m? parallelamente al campo elettrico, lasciando passa-
䊳 Quanto valgono Eeff e Beff alla stessa distanza? re solo la luce polarizzata, che viene bloccata, total-
[0,55 W/m2; 14 V/m, 48 nT] mente o parzialmente, dal secondo polarizzatore; in
corrispondenza il pixel appare scuro.
37 In una cantina una lampadina appesa al soffitto irra-
䊳 A quale angolo rispetto alla direzione delle mole-
쐌 쐌쐌
dia uniformemente in tutte le direzioni. La potenza
cole devi disporre il secondo polarizzatore per
media irraggiata dalla lampadina è di 40 W.
avere il massimo contrasto? [90°]
䊳 Trova il valore del campo elettrico efficace della
2° polarizzatore
5 La polarizzazione pixel
scuro
39 QUANTO?
쐌쐌 쐌
I display a cristalli liquidi (LCD) funzionano grazie
alla polarizzazione della luce. In assenza di campo
elettrico la luce passa attraverso la struttura, che
risulta trasparente, perché i cristalli ruotano la luce
1124
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
40 Mediante due polarizzatori con gli assi inclinati di un angolo a si vuole dimezzare l’intensità di un fascio di luce
ESERCIZI
쐌쐌 쐌
non polarizzato.
䊳 Determina il valore di a. [35°]
41 ESEMPIO 쐌쐌쐌
Una luce non polarizzata di intensità I0 = 7,4 W/m2 incide su una lamina polarizzatrice il cui asse di tra-
smissione forma un angolo di 25° con l’asse di trasmissione di una successiva lamina polarizzatrice.
䊳 Calcola l’intensità della luce trasmessa da ciascuna lamina.
䡵 RISOLUZIONE
Il fascio incidente è non polarizzato: 1
I1 = I0
utilizziamo l’equazione (23) per ottenere il 2
valore dell’intensità I1 della luce trasmessa
dalla prima lamina:
La luce uscente dalla prima lamina, I 2 = I 1 cos 2 i
polarizzata, incide sul secondo polarizzatore il
cui asse di trasmissione è ruotato di un angolo
di i = 25° rispetto al primo. Utilizziamo
l’equazione (22) per determinare l’intensità I2:
䡵 Risultato numerico
^ 7,4 W m 2h = 3,7 W m 2
I 0 = 7,4 W m 2 1
I1 =
2
I 2 = ^ 3,7 W m 2h cos 2 ^ 25° h = 3,0 W m 2
i = 25°
42 Due lamine polarizzatici hanno le loro direzioni di tra- 45 L’angolo limite per la riflessione totale di una
쐌 쐌쐌 쐌쐌쐌
smissione incrociate, in modo da non far passare luce. sostanza è 45°.
Tra le due si inserisce una terza lamina in modo che 䊳 Quanto vale il suo angolo di polarizzazione per
43 Due lamine polarizzatici sono incrociate come nel- qua/vetro? [53°, 56°; 48°]
쐌 쐌쐌
l’esercizio precedente. Tra di esse si inseriscono altre 47 Tre polarizzatori consecutivi hanno l’asse di tra-
due lamine in modo tale che la direzione di trasmis- 쐌쐌쐌
smissione ruotato in senso orario di un angolo a
sione di ciascuna lamina formi un angolo di 30° con ciascuno rispetto al polarizzatore precedente.
quella della lamina successiva. Si fa incidere una Un’onda luminosa, non polarizzata, che incide sui
luce non polarizzata di intensità I0 sulla prima. tre polarizzatori, è trasmessa con un’intensità fina-
䊳 Calcola l’intensità della luce trasmessa dalle le ridotta di un fattore 30.
quattro lamine. [0,21 I0] 䊳 Calcola l’angolo a. [59°]
44 L’angolo di polarizzazione per riflessione di una 48 n lamine polarizzatrici sono impacchettate in modo
쐌 쐌쐌 쐌쐌쐌
certa sostanza in aria è di 60°. Un fascio di luce che l’asse di ciascuna sia ruotato di un angolo a in
incide con un angolo di 60°. senso orario rispetto alla precedente.
䊳 Determina l’angolo del fascio rifratto. 䊳 Dimostra che fra l’intensità incidente I0 e l’in-
1125
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Elettromagnetismo
+ +
Jon Gough / Shutterstock
– –
– + + – + +
53 Rocce al microsopio
쐌쐌쐌
Nei microscopi metallografici si utilizzano due fil-
+ + – + + – tri polarizzatori, detti polarizzatore e analizzatore.
1126
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
Il polarizzatore è fisso mentre l’analizzatore può Kerst nel 1940 a Urbana (Illionois). In questa mac-
ESERCIZI
essere ruotato dall’operatore. Dato che la polariz- china acceleratrice si sfrutta l’induzione elettroma-
zazione della luce dipende dall’angolo di riflessio- gnetica per accelerare le cariche: il betatrone consta
ne, grani metallici con orientazioni diverse daran- di due espansioni polari circolari che generano un
no polarizzazioni diverse, permettendo all’opera- campo magnetico (variabile nel tempo) a simmetria
tore di distinguere i vari microcristalli che com- radiale. All’interno è posta una cavità toroidale
pongono la sostanza. Ipotizza che la lampada del (ovvero a forma di ciambella) nella quale vengono
microscopio abbia un’intensità I0 e che l’operatore immessi gli elettroni. Essendo il campo magnetico
ruoti di 30° l’analizzatore rispetto al polarizza- radiale variabile nel tempo si ha un campo elettrico
tore. indotto non conservativo, che compie lavoro sugli
䊳 Quanto vale l’intensità della luce che raggiunge elettroni e li accelera. Il campo magnetico perpendi-
l’operatore se non incontra nessun cristallo? colare alla cavità mantiene inoltre gli elettroni in
䊳 E se incontra un cristallo che la ruota di 30° nel orbita grazie alla forza di Lorentz. Un betatrone può
verso opposto all’analizzatore? [0,38 I0; 0,13 I0] accelerare gli elettroni fino a circa 150 MeV. Oggi
questi acceleratori sono utilizzati per scopi medici
in quanto altri tipi di acceleratori sono in grado di
produrre energie molto più elevate.
䊳 Calcola il valore della variazione del flusso in
estremità
polare di ferro
B
flickr.com
54 Esperimento di assorbimento
쐌 쐌쐌 estremità
Due polarizzatori sono disposti in modo tale da tra- polare di ferro
smettere la massima quantità di luce. Calcola la per-
centuale di riduzione rispetto al valore massimo
della luce trasmessa se uno di essi è ruotato di ciambella di ceramica
䊳 30°.
䊳 45°.
57 Esperimento di Foucault
䊳 60°. [75%, 50%, 25%] 쐌쐌쐌
I primi esperimenti per determinare la velocità della
luce senza usare metodi astronomici furono effet-
55 Foto al lago tuati da Fizeau nel 1849 utilizzando un sistema di
쐌 쐌쐌
Silvia vuole fotografare la costa provando il suo ruote dentate, migliorato l’anno seguente con uno
nuovo polarizzatore, ma è indecisa sull’orario. specchio rotante. Un raggio di luce viene riflesso su
䊳 Trova l’angolo di elevazione del Sole rispetto uno specchio posto in rotazione a velocità angolare
all’orizzonte affinché la luce riflessa dal lago sia ~ e quindi fatto riflettere su un secondo specchio
tutta polarizzata linearmente. fisso che lo rinvia allo specchio rotante. Quando il
䊳 Come orienterà il polarizzatore Silvia? E perché? fascio incide nuovamente sullo specchio rotante,
v è orizzontale]
[37°; verticalmente poiché E questo ha cambiato leggermente angolazione riflet-
tendo il fascio non più nella sorgente, ma a una
56 Il betatrone distanza d da essa. Una versione più moderna
쐌 쐌쐌
Il betatrone è un acceleratore circolare per elettroni, dell’esperimento è riportata nella figura della pagi-
che fu fatto funzionare per la prima volta da D.W. na seguente. Ovviamente nell’Ottocento le cose non
1127
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Induzione e Onde elettromagnetiche © Zanichelli 2012 con Physics in English
Elettromagnetismo
쐌쐌쐌
Come visto nella teoria, la pressione di radiazione
ω (insieme al vento solare che qui trascuriamo) è
l2
responsabile della formazione della spettacolare
coda delle comete. Considera i granelli espulsi dalla
l1 cometa, a una distanza dal Sole pari a quella Terra,
specchio laser come sferici, con raggio r, e composti di ghiaccio. I
rotante granelli saranno sottoposti a due forze, l’attrazione
d
gravitazionale del Sole e la pressione di radiazione
(supponi che assorbano totalmente la radiazione
incidente) in direzioni opposte. Questi andranno a
formare la «coda» quando la forza dovuta alla radia-
zione sarà maggiore della gravità.
䊳 Calcola la dimensione massima dei granelli della
coda.
[0,64 nm]
fisicamente.net
notiziedalcosmo.it
[c = 4~l2/arcsen(d/l1)]
1128
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24 䡲 Le equazioni di Maxwell e le onde elettromagnetiche
corrente (reale) alle armature, ma rimane spento magnetico inviato da Terra per raggiungere la
ESERCIZI
all’interno di queste, dove «dovrebbe» essere pre- sonda. [.16 h]
sente la corrente di spostamento.
䊳 Come varia il valore del campo magnetico indot-
NASA
centro?
䊳 Spiega perché non vedi accendersi il LED.
64 Radiazione umana
[B (r) = n0 r I ( t )/(2rR2); 3600] 쐌쐌쐌
Il corpo umano ha una temperatura di circa 310 K e
per questa ragione emette radiazione elettromagneti-
ca. La lunghezza d’onda mmax per la quale un corpo a
L’ARTE DELLA STIMA temperatura T ha la massima emissione di radiazio-
ne è data dalla legge di Wien:
61 Fiotti di luce mmax T = 2,9 ·10–3 K · m
쐌쐌 쐌
Ogni processo elementare di emissione di luce da 䊳 Stima la lunghezza d’onda per la quale il corpo
parte di un atomo dura circa 1·10–8 s. umano ha la massima emissione.
䊳 Quanto è lungo un singolo «fiotto» di luce?
䊳 Stabilisci in quale regione spettrale si colloca.
[3 m] [10 nm; IR]
1129
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Induzione e Onde elettromagnetiche © Zanichelli 2012 con Physics in English
CAPITOLO
25 La relatività
ristretta
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1 I sistemi di riferimento
I sistemi inerziali e le leggi di Newton
Nella dinamica il moto di un corpo è descritto mediante una funzione che stabilisce come la sua
posizione, riferita a un sistema di coordinate, varia nel tempo. In particolare, si immagina che un
osservatore nel suo sistema di riferimento sia in grado di effettuare misure di posizione, riferite
per esempio a un sistema rigido di tre assi ortogonali, e misure di tempo mediante un orologio.
Le basi della dinamica furono fissate da Newton sotto forma di tre principi che racchiudo-
no le innumerevoli evidenze sperimentali osservate nello studio dei moti. In particolare il
primo principio o principio d’inerzia definisce una particolare categoria di osservatori, cioè
gli osservatori che utilizzano sistemi di riferimento inerziali, come analizzato nel capitolo
«I principi della dinamica».
Il problema è che la definizione di sistema di riferimento inerziale può essere solo sperimen-
tale: stabiliamo che un sistema di riferimento è inerziale solo se osserviamo che in esso vale
il principio d’inerzia.
1 Una stanza con un orologio appeso al muro può non 2 Però possiamo dire che la stanza è un sistema di ri-
sembrare un sistema di riferimento inerziale: un oggetto ferimento inerziale, ma che sull’oggetto agisce la forza
lanciato in aria non si muove in linea retta a velocità co- peso P = m $ g che lo accelera verso il basso.
stante, ma segue una traiettoria parabolica accelerando Il corpo che provoca la forza sull’oggetto è la Terra.
verso il basso.
1130
Claudio Romeni FISICA E REALTÀ - Relatività e quanti © Zanichelli 2012 con Physics in English
25 䡲 La relatività ristretta
Al contrario, in un sistema di riferimento non inerziale agiscono forze che sono effetto delle
accelerazioni del sistema e che non possono essere ricondotte a interazioni fra corpi.
1 Un sistema di riferimento appoggiato a una piatta- 2 Non riusciamo a trovare nessuna causa fisica che
forma rotante non è un sistema inerziale. Una pallina produca la forza necessaria a curvare la traiettoria, per
fatta rotolare sul pavimento non si muove in linea retta cui la piattaforma rotante non è un sistema di riferimen-
nel sistema di riferimento, ma percorre un arco di circon- to inerziale.
ferenza.
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Relatività e quanti
Però è possibile stabilire se il proprio sistema di riferimento sta accelerando, per esempio
osservando forze fittizie, ossia forze che, come analizzato nel capitolo «I principi della di-
namica», sono proporzionali alle masse dei corpi su cui agiscono. In altre parole l’accelera-
zione nello spazio è assoluta.
divisore divisore
di fascio lamina di fascio lamina
schermo compensatrice
compensatrice
figura
qui si vede la figura d’interferenza
d’interferenza
Il dispositivo crea una figura di interferenza tra due fasci di luce che si ottengono dividendo
uno stesso fascio di luce monocromatica con uno specchio semi-argentato (detto divisore
di fascio). Mediante uno specchio mobile si rendono uguali le lunghezze dei due cammini,
mentre una lamina compensatrice inserita sul percorso del raggio che attraversa lo specchio
semiargentato assicura che i due fasci percorrano lo stesso cammino all’interno del vetro.
Il dispositivo è molto sensibile a qualsiasi variazione intervenga lungo il percorso della
luce: per esempio, uno spostamento dello specchio mobile di un decimo di millimetro pro-
voca uno spostamento di centinaia di frange della figura d’interferenza.
Fra il 1881 e il 1887 Albert Michelson, con l’aiuto di Edward Morley, utilizzò questo interfe-
rometro per misurare la velocità assoluta della Terra rispetto all’etere. L’idea era quella di
cambiare l’orientamento dell’interferometro nello spazio, in modo da far sì che la velocità
della Terra cambiasse le velocità con cui la luce si sposta all’interno del dispositivo, provo-
cando così lo spostamento delle frange di interferenza.
Supponiamo che l’interferometro si sposti rispetto all’etere con velocità v in direzione del
braccio indicato nel disegno. Indichiamo con d la distanza fra lo specchio semiargentato
e ognuno degli altri due specchi e calcoliamo il tempo che la luce impiega per coprire la
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25 䡲 La relatività ristretta
distanza 2d in ciascuno dei due cammini facendo l’ipotesi che la velocità della luce rispetto
all’etere è c.
qui la luce va
a velocità c+v v c
d v
qui la luce va
a velocità c–v
c2 – v2
d
La differenza fra i tempi di percorrenza dovrebbe produrre un effetto misurabile sullo spo-
stamento delle frange attraverso il quale misurare v.
Contrariamente alle attese, Michelson e Morley non rilevarono alcuno spostamento delle
frange. L’esito di queste misure contrasta con l’ipotesi dell’esistenza di un etere in quiete
in cui si propagano le onde elettromagnetiche e si accorda col principio secondo il quale è
impossibile stabilire un moto assoluto nello spazio a velocità costante.
2 La relatività di Einstein
Nel 1905 Einstein pubblicò un articolo dal titolo Sull’elettrodinamica dei corpi in movi-
mento, destinato a influenzare profondamente la fisica successiva, in cui espose in modo
compiuto la teoria della relatività ristretta.
Nella sua teoria, che con denominazione più appropriata si potrebbe definire una teoria
dei sistemi di riferimento inerziali, Einstein propone il modello matematico che descrive
lo spazio e il tempo in regioni in cui non sono presenti grandi concentrazioni di materia o
energia.
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L’analisi di Einstein non prese le mosse dal fallimento degli esperimenti volti a misurare
la velocità della Terra nell’etere, quanto piuttosto da considerazioni di tipo concettuale.
Einstein considerò un’onda elettromagnetica piana, formata da un campo elettrico e da un
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campo magnetico oscillanti che si propagano nel vuoto con velocità 3,00 $ 10 8 m s. Se un os-
servatore fosse in grado di muoversi alla stessa velocità dell’onda «vedrebbe» l’onda come
un insieme di campi elettrici e magnetici statici con un andamento sinusoidale nella direzio-
ne del moto. Le equazioni di Maxwell non contemplano però una situazione di questo tipo:
si deve concludere che la luce non può apparire ferma a un osservatore e che quindi non è
possibile per un osservatore muoversi alla stessa velocità di un’onda elettromagnetica.
Einstein intuì che, se la luce nel vuoto non può essere raggiunta, non può nemmeno essere
rallentata o accelerata: un osservatore in moto rispetto a un’onda elettromagnetica misure-
rà sempre la stessa velocità di 3,00 $ 10 8 m s.
Estendendo la sua analisi anche ad altri fenomeni, Einstein concluse che «i fenomeni elet-
trodinamici, come quelli meccanici, non possiedono proprietà corrispondenti al concetto di
quiete assoluta». Questa ipotesi ripristina la validità del punto 5 del paragrafo precedente:
non è possibile stabilire la velocità assoluta del proprio sistema di riferimento nemmeno
effettuando misure sulla velocità della luce.
I postulati di Einstein
Nell’articolo del 1905 Einstein pose a fondamento della sua analisi i due postulati seguenti:
앫 «Le leggi dell’elettrodinamica e dell’ottica sono valide per tutti i sistemi di coordinate nei
quali valgono i principi della dinamica.»
앫 «Nello spazio vuoto la luce si propaga sempre con una velocità v ben determinata, indi-
pendente dallo stato di moto del corpo che la emette.»
In termini moderni, le basi della teoria della relatività sono i due principi seguenti:
앫 Principio di relatività: le leggi della fisica hanno la stessa forma in tutti i sistemi di
riferimento inerziali.
앫 Principio di costanza della velocità della luce: la velocità della luce c è la stessa in
tutti i sistemi inerziali, indipendentemente dal moto della sorgente che la emette.
Il principio di relatività galileiano, secondo il quale le leggi del moto sono le stesse in tutti
i sistemi di riferimento inerziali, venne esteso da Einstein a tutte le leggi della fisica. Egli
osservò che in particolare l’elettromagnetismo è una teoria che di fatto soddisfa il principio
di relatività, perché fornisce descrizioni equivalenti di uno stesso fenomeno osservato in
sistemi di riferimento inerziali differenti.
Seguendo Einstein, consideriamo le interazioni fra una spira circolare e un magnete che si
spostano con moto relativo lungo i loro assi.
1 Se si muove il magnete, la variazione del flusso ma- 2 Se si muove la spira, la forza di Lorentz spinge gli
gnetico attraverso la spira genera una corrente indotta elettroni liberi a muoversi nella spira dando luogo a una
che circola in essa. corrente elettrica in essa.
v v
i i
N S
N S
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25 䡲 La relatività ristretta
Kuzma / Shutterstock.com
Da ciò derivano alcune delle conseguenze più sorprendenti della relatività, come la dila-
tazione dei tempi e la contrazione delle lunghezze. Ma in fisica l’unica giustificazione per
introdurre un nuovo postulato è valutare il successo della teoria in cui viene inserito: pro-
prio l’enorme successo interpretativo e sperimentale della teoria della relatività indica che
questo principio è conforme alla realtà e consente di scoprire fenomeni prima ignorati a
causa del fatto che le velocità comuni sono molto piccole rispetto a quella della luce.
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Relatività e quanti
1 Un orologio a specchi è formato da due piccoli specchi 2 Chiamiamo h la distanza tra i due specchi e Dt l’in-
paralleli. Lo specchio inferiore è semiriflettente ed è appog- tervallo di tempo scandito da un impulso.
giato su un sistema elettronico che conta quanti impulsi Gli impulsi si muovono a velocità c, per cui
luminosi lo colpiscono. Ogni volta che viene attivato, il si- h
Dt = 2 $
stema elettronico fa partire un nuovo impulso di luce verso c
lo specchio superiore. Gli impulsi luminosi che si muovono Per esempio se la distanza tra i due specchi è di h = 15 cm,
tra i due specchi scandiscono gli intervalli di tempo. il display del contatore è tarato in nanosecondi.
specchio
contatore di impulsi
A B
Per comprendere l’origine di questo fenomeno, consideriamo un moto relativo con velocità
v, in una direzione parallela agli specchi degli orologi.
Valutiamo la durata dell’intervallo di tempo fra i due eventi seguenti:
앫 un impulso di luce parte dallo specchio inferiore dell’orologio di B;
앫 l’impulso di luce di luce arriva nello specchio inferiore dell’orologio di B.
Misurato nel sistema B, l’intervallo di tempo è
D tB = 2 $ h c
perché la luce ha percorso una distanza totale 2h con velocità c.
Un osservatore in A rileva che nell’intervallo DtA fra i due eventi l’orologio si sposta di un
tratto v D t A, per cui la luce percorre una traiettoria lunga
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c v D tA m + h2
2
1
z=2
2
c v D tA m + h2
2
z 2 1
D tA = =
c c 2
^D t Ah2 = ^D t Ah2 + 2
v2 4h2
2
c c
ossia
^D t Ah2 =
4h2 1
c2 v2
1-
c2
1
D tA = D tB (1)
v2
1- 2
c
dove
앫 DtA è l’intervallo di tempo, misurato nel sistema A, fra due eventi che accadono nel
sistema B in moto con velocità v rispetto ad A;
앫 DtB è l’intervallo di tempo, misurato nel sistema B, fra gli stessi due eventi che acca-
dono nel sistema B.
DENTRO LA LEGGE
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Relatività e quanti
앫 Fino a una velocità v di circa 1,2 $ 10 8 m s, cioè fino al 40% della velocità della luce,
l’approssimazione
1 v2 (2)
c + 1+
2 c2
è ottima e si può usare per valutare gli effetti di ritardo degli orologi in moto.
앫 Poiché c 2 1, la minima durata dell’intervallo fra due eventi che accadono nello stesso
punto è quella misurata da un orologio fisso in quel punto ed è detta intervallo di tempo
proprio Dt0 o semplicemente tempo proprio.
Per il principio di relatività, nei sistemi inerziali A e B valgono le stesse leggi: il ritardo
dell’orologio di B visto da A è identico al ritardo dell’orologio di A visto da B.
Consideriamo infatti l’osservatore B che vede allontanarsi A con velocità -v e valutiamo la
durata dell’intervallo di tempo fra i due eventi seguenti:
앫 un impulso di luce parte dallo specchio inferiore dell’orologio di A;
앫 l’impulso di luce arriva nello specchio inferiore dell’orologio di A.
L’osservatore A rileva l’intervallo di tempo proprio D t A = 2 $ h c, mentre l’osservatore in B
misura un intervallo di tempo DtB dato dalla (1) con velocità relativa -v:
1 1
D tB = D tA " D tB = D tA
]- v g2 v2
1- 1- 2
c2 c
Un orologio posto su un aereo che viaggia alla velocità del suono ^ v = 340 m sh ritarda
rispetto a un orologio posto a terra. Il fattore c è
2
$ 2 = 1 + 0,5 $ f p
1 v2 340 m s
c + 1+ = 1 + 6 $ 10-13
2 c 3,00 $ 10 8 m s
Ciò significa che ogni volta che l’orologio sull’aereo scandisce un secondo, a terra passano
1 + 7 $ 10-13 secondi. Ciò equivale a un secondo di differenza ogni quarantottomila anni:
non è molto!
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25 䡲 La relatività ristretta
logio a terra il tempo misurato da orologi atomici montati su aerei di linea che effettuavano
due volte il giro della Terra, una volta verso ovest e l’altra verso est.
Per spiegare l’esperimento consideriamo per semplicità un volo attorno all’equatore. Il si-
stema di riferimento inerziale è al centro della Terra. La Terra ha un raggio di 6,4 $ 10 6 m ed
effettua una rotazione in 24 h = 8,64 $ 10 4 s. Un orologio al suolo si muove verso est con la
velocità di v = ^2 $ r $ 6,4 $ 10 6 mh ^ 8,64 $ 10 4 sh + 5 $ 10 2 m s. Un aereo in volo a 3 $ 10 2 m s
r