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2.

I VERBI: MODI, TEMPI, PERSONE, FORMA, ASPETTO


Il trapassato prossimo è un tempo composto che si forma con l’iperfetto dell’
ausiliare (essere o avere) e il participio passato del verbo. Indica un’ azione o uno stato
del passato, anteriore ad un altro fatto passato: Rcordo che una volta piansi molto perchè
la maestra mi aveva rimproverato.

Il trapassato remoto è un tempo composto che si forma con il passato remoto dell’
ausiliare (essere o avere) e il participio passato del verbo .Anch’ esso indica un’ azione
o uno stato del passato, anteriore ad un altro fatto passato: Solo quando il treno fu
partito mi ricordai che non avevo convalidato il biglietto.

Il trapassato remoto ha ormai un uso molto raro, e limitato alle proposizioni


temporali:A ppena ebbe visto la casa, decise di rimanere.
Il futuro indica un’ azione o uno stato che deve ancora realizzarsi: Arriveremo a
Varsavia nel primo pomriggio.

Il futuro si può usare par dare un comando: per punizione, restete a casa.
Il futuro si può usare per presentare un fatto in forma di dubbio, di supposizione, di
incertezza. In questo caso il futuro non ha il valore di tempo, ma di modo: Quanti
studenti ci sono al corso di italiano? Saranno più di cento.

Il futuro anteriore è un tempo composto che si forma con il futuro dell’ ausiliare
(essere o avere) e il participio passato del verbo. Indicano un’ azione o uno stato del
futuro, anteriore ad un altro fatto futuro: Ti chiamaremo appena saremo arrivate a
Varsavià.
Nella lingua italiana non è obbligatorio segnalare l’anteriorità nel futuro e di solito si
usa il futuro semplice o il presente per indicare tutte e due le azioni: Ti chiameremo
appena arriveremo a Varsavia. / Ti chiameremo appena arriviamo a Varsavia. Come
il futuro semplice, anche il futuro anteriore si può usare per presentare un fatto in
forma di dubbio, di supposizione, di incertezza: A che ora siete tornati? Tardi: saranno
state le due.

II congiuntivo
1. Mi pare che il tuo comportamento non sia stato tanto giusto.
2. Non mi importa piu’ niente di Leo: faccianpure cio’ che vuole.
3. Nessuno di noi credeva che Tiziana fosse così egoista.
4.Se Giorgio non avesse sprecato tanti soldi, oggi non avrebbe problemi.
Il congiuntivo si usa per indicare possibilità, desiderio, timore, comunicazione di
qualcosa che è sottoposto al giudizio personale. Viene usato soprattutto in
proposizioni subordinate, dipendenti da verbi vhe indicano opinioni o sentimenti
soggettivi (1,3). Nelle proposizioni indipendenti si usa nelle interrogative dubitative e
nelle volitive (2).

2. I VERBI: MODI, TEMPO, PERSONE, FORMA, ASPETTO


Il congiuntivo ha quattro tempi: presente (2), imperfetto (3), passato (1) e trapassato
(4).
Nelle proposizione indipendenti si usano:
-i due tempi semplici, presente e imperfetto, quando ci si riferisce al presente.
- i due tempi composti, passato e trapassado, quando ci si riferisce al passato.
Nelle proposizioni subordinate il tempo del congiuntivo è condizionato dal tempo della
proposizione reggente. Si veda per questo il capitolo sui modi e i tempi nelle
proposizioni subordinate.

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