Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
EXECUTIVE SUMMARY
Nel primo capitolo della Relazione sono delineate le attività svolte pagg. 11 – 23
dal Sistema di informazione per la sicurezza della repubbli-
ca: dal momento della programmazione in sede politica a quello della
conseguente azione dell’intelligence, tanto nella sua dimensione info-
operativa, espressa dall’AISE e dall’AISI, quanto in quella che attiene
alle funzioni di coordinamento, raccordo e verifica affidate al DIS.
I
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
II
Executive summary
III
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
IV
Relazione sulla politica
dell’informazione
per la sicurezza
2011
INDICE
PREMESSA................................................................................................................ 7
3
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
4
Indice
1 “Rischio” e “Minaccia”.................................................................................... 12
2 “Interesse nazionale”...................................................................................... 14
3 Principali operazioni di polizia condotte con il contributo dell’AISI......... 21
4 Sicurezza energetica e attività informativa all’estero.................................... 27
5 Criminalità organizzata nazionale – Dinamiche associative........................ 31
6 Criminalità organizzata straniera in Italia – Linee di tendenza.................. 33
7 Hard Bass......................................................................................................... 38
8 La Federazione Anarchica Informale................................................................... 40
9 Intervento della Comunità internazionale nella crisi libica........................ 44
10 Jamaat al Adl Wal Ihsan – Giustizia e Carità..................................................... 46
11 Cittadini italiani sequestrati in Africa nel 2011............................................ 47
12 Immigrazione clandestina – Le rotte dall’Est............................................... 49
13 Nigeria – Crescente attivismo di Boko Haram................................................ 51
14 PKK/Kongra Gel – Proiezioni in territorio nazionale................................. 55
15 Riflessi della morte di Osama Bin Laden sull’attività di al Qaida................ 57
16 Somalia – Connessioni tra pirateria e al Shabaab.......................................... 60
17 I circuiti di finanziamento al terrorismo internazionale.............................. 61
18 Nuove norme antipirateria............................................................................ 62
19 Anonymous........................................................................................................ 66
20 Sicurezza cibernetica – Strutture di coordinamento.................................... 68
21 Il cloud computing............................................................................................. 69
22 Il terrorista “Lone Wolf” (Lupo Solitario)....................................................... 72
23 Inspire............................................................................................................... 74
4 Liberation Tigers of Tamil Eelam (LTTE) - Proiezioni in territorio
2
nazionale......................................................................................................... 76
25 Kosovo settentrionale..................................................................................... 77
26 Nucleare iraniano – Progetti annunciati da Teheran................................... 80
27 Il centro di ricerche di Parchin..................................................................... 81
28 Nucleare siriano – Sito di Dayr az Zawr......................................................... 82
29 Il Cooperative Framework Agreement (CFA)........................................................ 86
30 Le “terre rare”................................................................................................. 87
5
PREMESSA
L
a lettura degli avvenimenti Rispetto all’accelerazione di tali dina-
susseguitisi nel corso del 2011 miche, l’Italia si è trovata su una “linea di
consegna alla Storia un anno faglia” particolarmente complessa. Il muta-
caratterizzato da elementi di mento degli equilibri geo-politici nello spa-
significativa discontinuità con riguardo al zio a sud della nostra Penisola e l’esigenza
quadro della minaccia, per effetto di dina- di ridurre la sovraesposizione del sistema
miche tuttora in atto delle quali è difficile Paese rispetto a fattori di rischio amplificati
ipotizzare tutte le implicazioni di medio- dalla crisi economica hanno, infatti, solleci-
lungo periodo. tato e continuano a sollecitare una risposta
strutturata e tempestiva di presidio della si-
Due i processi di vasta portata che curezza nazionale.
hanno inciso su tale scenario: il riacutiz-
zarsi della crisi economica che partendo La situazione di forte instabilità che ha
dal settore finanziario ha raggiunto una investito la sponda meridionale del Medi-
dimensione sistemica di contagio non terraneo ha accentuato una serie di feno-
solo delle economie nazionali, ma anche meni di potenziale impatto sulla sicurezza,
dell’Eurozona nel suo complesso e i ri- quali i flussi migratori clandestini, l’attivi-
volgimenti nel Nord Africa e nel Medio smo del crimine organizzato transnaziona-
Oriente che, pur nella specificità dei sin- le e il rischio di derive terroristiche.
goli contesti territoriali interessati, sembra
abbiano trovato proprio nell’onda lunga Inoltre, l’avvio di una fase di transizio-
della crisi economica uno dei possibili fat- ne verso nuovi assetti politico-istituzionali
tori di innesco. in taluni Stati del Nord Africa ha una pro-
7
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
fonda ricaduta sulla trama delle relazioni nazionali, in Italia e all’estero, in linea con la
che legano l’Italia soprattutto ad alcuni di missione affidata loro dalla legge 124/2007
quei Paesi, con accresciute responsabilità per assicurare una “salvaguardia preventi-
di collaborazione e di supporto all’evolver- va”, un “early warning system” a protezione
si degli eventi. In tale contesto, si è fatta via delle istituzioni democratiche e dei valori
via più serrata la competizione fra gli attori fondamentali dello Stato.
internazionali per l’acquisizione di posizio-
ni di influenza specie nel mercato energe- Punto di forza della complessa architet-
tico e nelle prevedibili, redditizie opere di tura istituzionale rappresentata dal Sistema
ricostruzione. nazionale di intelligence è lo stretto e dina-
mico rapporto tra indirizzo politico e attivi-
Anche la crisi economica ha fatto da tà direttamente rivolte alla sicurezza della
sfondo all’emergere di una serie di fattori Repubblica. Attività che devono necessaria-
di rischio che – dalla maggiore vulnera- mente essere ispirate alle indicazioni del
bilità del sistema produttivo rispetto alla decisore politico perché politica è la valuta-
minaccia dell’infiltrazione criminale sino zione sui beni, gli interessi e i valori che è
alle strumentalizzazioni del disagio sociale prioritario tutelare a garanzia della sicurezza
da parte delle frange radicali ed eversive nazionale. Attività sulla cui efficacia è anco-
– comprendono una serie di altre espres- ra una volta il Vertice governativo a doversi
sioni di criticità che, seppure in qualche pronunciare valutandone i risultati in termi-
caso caratterizzate da una minore carica di ni di spessore qualitativo e quantitativo.
allarme per l’opinione pubblica, possono
comunque incidere profondamente sugli In coerenza con l’impianto istituzionale
interessi del Paese. Ciò anche per effetto si pone il controllo politico sull’intelligen-
di una concorrenza straniera, talora so- ce, affidato al Comitato Parlamentare per
stenuta da oculate strategie statali, volta la Sicurezza della Repubblica (COPASIR).
a profittare dell’attuale congiuntura per Nel quadro di tale rapporto, oltre alla siste-
l’acquisizione di significative quote indu- matica attività di informazione sull’azione
striali in settori di eccellenza tecnologica del comparto tramite Relazioni semestrali,
e di posizioni strategiche in comparti di si è inscritta nel corso del 2011 un’intensa
tradizionale presenza italiana. interazione con i responsabili delle struttu-
re di intelligence che si è sostanziata in sei
Questo composito quadro di minaccia audizioni del Direttore Generale del DIS,
è stato affrontato dalle strutture dell’intel- sette del Direttore dell’AISE e tre del Diret-
ligence nazionale con un’azione di preven- tore dell’AISI, alle quali si sono aggiunte,
zione e di contrasto focalizzata sulla sicu- sui temi economico-finanziari, quelle del
rezza del Paese e sulla tutela degli interessi Vice Direttore per l’Intelligence dell’Agen-
8
Premessa
zia interna e del competente Capo Reparto e di cogliere, in una visione di sistema, i
dell’Agenzia esterna. diversi piani di incidenza della minaccia,
sia quelli direttamente aggrediti, sia quel-
In questa stessa ottica, nel rapporto tra li che appaiono meno esposti ma che, alla
Governo e Parlamento, la Relazione annua- luce dei segnali raccolti dall’intelligence
le prevista dall’art. 38 della legge 124/2007 nella sua peculiare funzione preventiva,
rappresenta un momento di particolare si- possono far registrare sensibili criticità
gnificato sotto il profilo della comunicazio- per il Paese.
ne istituzionale e della promozione e diffu-
sione della cultura della sicurezza. La Relazione annuale riferita al 2011
risulta, pertanto, strutturata - a differenza
Per corrispondere a tali delicati obiet- della precedente centrata sui fattori di ri-
tivi, che la legge di riforma del comparto schio derivanti dal diverso orizzonte della
affida alla specifica competenza del DIS, è minaccia – secondo una impostazione che
stata avviata, nel corso dell’ultimo triennio, assegna prioritaria rilevanza agli aspetti di
una ponderata opera di rivisitazione del contesto che hanno caratterizzato lo scena-
formato della Relazione annuale. rio interno e internazionale.
I principali cambiamenti si sono tradot-
ti nella adozione di una versione più snella Nel senso, la Relazione, dopo il primo
con una rinnovata veste grafica, nella tec- capitolo dedicato all’illustrazione degli
nica espositiva volta ad evidenziare le inter- indirizzi di Governo e della conseguente
connessioni fra le varie minacce e i teatri azione svolta dal comparto informativo,
geografici di interesse, nella accentuazio- delinea, nei due successivi capitoli, le mi-
ne, pur nella caratterizzazione intrinseca- nacce al cui contrasto è stata primaria-
mente storica del documento, della fase mente indirizzata l’attività delle Agenzie:
valutativa e previsionale. dalle minacce che maggiormente sono sta-
Tale processo trova ora, con la presen- te amplificate dalla crisi economica e dai
te edizione, un passaggio di significativa mutamenti nell’area mediterranea a quel-
conferma in grado di meglio fotografare le di respiro globale in grado di influen-
l’ampiezza e la profondità dei mutamenti zare profili e scenari di sicurezza anche in
succedutisi durante la trascorsa annualità una prospettiva evolutiva.
9
I
IL SISTEMA DI INFORMAZIONE
PER LA SICUREZZA DELLA REPUBBLICA
L
’attività del comparto intelli- ligence, in un’ottica di razionalizzazione e
gence trova linee direttrici e ottimizzazione delle risorse disponibili.
quadro di riferimento nelle
deliberazioni del Comitato In- Come di consueto, la prospettazione
terministeriale per la Sicurezza della Re- degli obiettivi ha riguardato tanto i feno-
pubblica (CISR), che ai sensi dell’art. 5, meni quanto le aree geografiche di priori-
comma 2, della legge 124/2007 elabora gli tario interesse informativo, con particolare
indirizzi generali e gli obiettivi fondamen- attenzione a quelle dinamiche evolutive
tali da perseguire nell’ambito della politica che rendono più significative le intercon-
dell’informazione per la sicurezza. nessioni tra scenari di rischio e minacce alla
sicurezza (vds. riquadro 1).
Attraverso un iter teso a favorire l’incon-
tro tra “domanda” e “offerta” di informazio- Il processo di definizione degli obietti-
ni per la sicurezza, la definizione del fabbi- vi per l’azione della nostra intelligence si è
sogno informativo per il 2011 si è modulata necessariamente basato – in una fase carat-
sull’indicazione delle priorità espresse dai terizzata da rapidi cambiamenti di scenario
Ministri che compongono il CISR (Affari – su un’interazione particolarmente dina-
Esteri, Difesa, Interno, Giustizia, Economia mica fra il decisore politico e gli organismi
e Finanze, Sviluppo Economico) per le ri- incaricati di articolare in adeguati piani di
spettive aree di competenza. Sulla base di ricerca operativa le indicazioni di vertice.
queste esigenze conoscitive, gli Organismi In tal modo, l’attività del comparto nel cor-
informativi hanno così impostato e artico- so del 2011 è stata finalizzata a fornire una
lato in dettaglio la propria attività di intel- risposta tempestiva a nuove esigenze prio-
11
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 1
“Rischio” e “Minaccia”
Quando si parla di sicurezza (fisica, sociale, economico-finanziaria, ambientale etc.) i
termini “rischio” e “minaccia” sono talora utilizzati come sinonimi, anche se esprimono, in
analogia con gli omologhi anglosassoni risk e threat, concetti distinti sebbene interconnessi.
In ambito intelligence, si intende generalmente per “minaccia” un fenomeno, una
situazione e/o una condotta potenzialmente lesivi della sicurezza nazionale. Può essere
rappresentata dalle attività di Stati (nel qual caso include anche l’eventualità del ricorso
allo strumento militare), di organizzazioni non statuali o di singoli individui. Oltreché per
indicare la tassonomia degli agenti (individui e organizzazioni) e degli eventi (fenomeni e
condotte) pericolosi per la sicurezza, il termine è impiegato in un’accezione che si riferisce
anche alla probabilità che tali eventi si verifichino. Nell’ambito dell’analisi controterrorismo,
tale probabilità viene, per esempio, stimata sulla base di una valutazione tanto dell’intento
dell’attore terroristico preso in esame quanto della sua capacità di tradurre tale intento
offensivo in una concreta azione dannosa. In questa accezione, la minaccia costituisce una
delle variabili in funzione delle quali è valutato il rischio.
Con il termine “rischio” si intende un danno potenziale per la sicurezza nazionale che
deriva da un evento (tanto intenzionale che accidentale) riconducibile a una minaccia,
dall’interazione di tale evento con le vulnerabilità del sistema Paese o di suoi settori e ar-
ticolazioni e dai connessi effetti. Minaccia, vulnerabilità e impatto costituiscono, di conse-
guenza, le variabili principali in funzione delle quali viene valutata l’esistenza di un rischio e
il relativo livello ai fini della sua gestione, ossia dell’adozione delle necessarie contromisure
(tanto preventive che reattive).
ritarie – in parte originate dal complesso fenomeni di minaccia già oggetto di un’in-
contesto di crisi economica e di tensioni tensa attività di contrasto, quali la lotta al
politiche a livello internazionale – quali le terrorismo internazionale, che ha sollecita-
criticità nel settore economico, la minaccia to i Servizi a svolgere una penetrante atti-
legata a movimenti anarco-insurrezionalisti vità di ricerca al fine di cogliere e valutare
e antagonisti, le implicazioni dell’instabili- per tempo segnali di minaccia riferibili pri-
tà nella sponda sud del Mediterraneo per mariamente a formazioni di matrice jihadi-
rilevanti interessi del nostro sistema Paese. sta, nonché a processi di radicalizzazione in
Nello stesso tempo a questa esigenza di ri- grado di ispirare determinazioni offensive
orientamento dell’azione di intelligence ha anche in soggetti non appartenenti a orga-
fatto riscontro una confermata attenzione a nizzazioni strutturate. Nella medesima ot-
12
Il Sistema di informazione per la sicurezza – Gli indirizzi del Governo
13
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 2
“Interesse nazionale”
La nozione di interesse nazionale evoca un concetto dinamico e complesso che non
trova univoca definizione sul piano normativo e che è oggetto di un ampio dibattito a livello
politologico.
Nella prospettiva intelligence, una definizione di interesse nazionale può enuclearsi
dalla stessa legge 124/2007 e segnatamente dagli articoli 6 e 7 che, nell’istituire l’AISE e
l’AISI, ne precisano la missione, identificata primariamente nella difesa dell’indipendenza,
dell’integrità e della sicurezza della Repubblica (AISE) , nella difesa della sicurezza interna
della Repubblica e delle istituzioni democratiche poste dalla Costituzione a suo fondamento
(AISI), nonché nella protezione degli interessi politici, militari, economici, scientifici e indu-
striali dell’Italia (AISE e AISI).
Nella medesima ottica, concorrono, sul piano concettuale, alla definizione di interesse
nazionale le linee d’indirizzo dettate dal CISR in sede di elaborazione degli obiettivi fonda-
mentali da perseguire nel quadro della politica dell’informazione per la sicurezza.
14
Il Sistema di informazione per la sicurezza – L’azione dell’intelligence
2. L’azione dell’intelligence
S
ulla base delle direttive imparti- tra direttrici politiche e attività delle Agen-
te dal Presidente del Consiglio zie, si è proceduto – attraverso un mirato
dei Ministri e nell’orizzonte monitoraggio e approfondite procedure di
programmatico delineato dal rendicontazione – alla costante verifica del
CISR, AISE e AISI hanno predisposto i livello operativo, dei risultati conseguiti e
rispettivi piani di ricerca, tradottisi in ar- della produzione informativa e d’analisi su
ticolati progetti informativi calibrati sugli tutti i settori d’intervento (vds. grafici 1 e
obiettivi e sulle priorità definite dal deci- 2). Nell’ottica della migliore finalizzazione
sore politico. dell’impegno profuso, primaria rilevanza
è stata assegnata al flusso informativo a be-
Nell’apposita Commissione interorga- neficio delle Autorità di Governo e segna-
nismi istituita presso il DIS, istituzionalmen- tamente dei Ministri componenti il CISR
te chiamata a verificare la corrispondenza (vds. grafico 3).
AISI
INFORMATIVE / ANALISI INVIATE A
ENTI ISTITUZIONALI E FF.PP.
ANNO 2011
6% Spionaggio
15
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
AISE
INFORMATIVE / ANALISI INVIATE A
ENTI ISTITUZIONALI E FF.PP.
ANNO 2011
Aree geografiche
40% Asia
37% Africa
3% Balcani
16
Il Sistema di informazione per la sicurezza – L’azione dell’intelligence
INFORMATIVE / ANALISI
TRASMESSE AI MINISTRI CISR
(1° gennaio - 31 dicembre 2011)
234
188
108 104
87
75
razione degli equilibri di potere nell’area Nel contesto della richiamata crisi eco-
e nei singoli Paesi interessati. L’AISI, dal nomico-finanziaria mondiale, particolare
canto suo, ha rafforzato il dispositivo di rilevanza ha rivestito l’attività di intelligen-
vigilanza in territorio nazionale, al fine di ce svolta da AISE e AISI, negli ambiti di
cogliere per tempo ogni eventuale indica- rispettiva competenza, a tutela del sistema
tore di rischio correlato alle rivolte in atto. Paese, specie con riguardo alle minacce de-
Notevole attenzione è stata riservata da en- rivanti dalle situazioni di conflittualità in
trambe le Agenzie ai fenomeni dell’estre- aree di interesse strategico, alle molteplici
mismo e del radicalismo ideologico e reli- e aggressive forme di competizione, alle in-
gioso, soprattutto per la loro incidenza sul filtrazioni criminali nei circuiti amministra-
livello della minaccia terroristica, alle ri- tivi ed economico-produttivi.
cadute sui flussi migratori e sull’attivismo
della criminalità transnazionale, nonché Su un piano contiguo, si pongono le
agli aspetti di vulnerabilità sul piano della attività svolte sul versante della controinge-
sicurezza energetica. renza (termine con cui si intende il contra-
17
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
sto alle diverse forme di penetrazione spio- hanno interessato tanto la dimensione
nistica in danno degli interessi nazionali) operativa e d’analisi quanto quella proget-
che, nei rispettivi ambiti territoriali di ri- tuale e programmatica.
ferimento, hanno visto le Agenzie operare
essenzialmente su un duplice binario, ove Tra le iniziative di maggior rilievo sul
agli aspetti di prevenzione – con briefing e piano strategico, una specifica menzione
iniziative di sensibilizzazione sul rischio merita il Tavolo di coordinamento in mate-
spionistico nei confronti di personale di- ria di sicurezza cibernetica. In questa sede è
plomatico, militare e civile, anche del setto- andato definendosi il quadro organizzativo
re privato – si sono accompagnate iniziative entro cui si sviluppano le attività operative
di carattere info-operativo tese al monito- delle Agenzie, nel perimetro delle compe-
raggio e al contrasto del fenomeno. tenze attribuite dalla legge 124/2007 e in
una prospettiva di raccordo con l’apposito
Significativo, inoltre, l’impegno del- consesso interministeriale incaricato di prov-
le Agenzie su fonti aperte (OSINT – open vedere all’elaborazione di un modello di go-
source intelligence), tradottosi in un costante vernance nazionale, la cui definizione riveste
e sistematico monitoraggio che ha tra l’al- un carattere di assoluta priorità per il Paese.
tro riguardato, nel caso dell’AISE, i testi in
lingue rare e, quanto all’AISI, la pubblici- Nell’ambito di tale esercizio interor-
stica dell’area antagonista. L’analisi di tale ganismi sono maturate iniziative quali la
massa di dati è stata finalizzata a garantire, redazione di un Glossario, contenente i
su settori geografici e fenomeni d’inte- “principali termini cyber d’interesse per l’intelli-
resse, la condivisione delle notizie in una gence e per la sicurezza”, e la predisposizione
forma sintetica e integrata ai fini degli ulte- di percorsi formativi specializzati, a cura
riori approfondimenti info-operativi. Fun- della Scuola del Sistema attiva presso il
zionali alle descritte attività si pongono ta- DIS, atti a favorire le necessarie sensibilità
luni progetti, promossi dal DIS e finanziati presso gli attori privati e a fornire un sem-
dall’Unione Europea, finalizzati alla speri- pre più qualificato livello di expertise agli
mentazione e all’acquisizione di innovativi operatori del comparto.
prodotti tecnologici in grado di ottimizzare
lo sfruttamento delle fonti aperte. Le iniziative assunte nel settore della
formazione – accompagnatesi a interventi
In coerenza con lo spirito di sistema normativi miranti alla valorizzazione e alla
che informa la legge 124/2007, è andata riqualificazione delle risorse – si inserisco-
consolidandosi l’interazione tra le Agen- no in una più ampia piattaforma progettua-
zie, anche attraverso i dedicati Tavoli di le volta alla promozione e diffusione della
coordinamento operanti presso il DIS, che cultura della sicurezza.
18
Il Sistema di informazione per la sicurezza – L’azione dell’intelligence
19
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Terrorismo su proposta
AISE
internazionale
su proposta
AISI
150
Eversione
interna
36 18
20
Il Sistema di informazione per la sicurezza – L’azione dell’intelligence
Riquadro 3
21
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
drino, Napoli, 7 marzo), elemento di spicco del clan Licciardi, attivo nell’area settentrionale
di Napoli, colpito da mandato di arresto europeo emesso dall’Autorità giudiziaria tedesca;
Daniele Vicientino, figura apicale del clan dei Mesagnesi, sodalizio al vertice della frangia
brindisina della Sacra Corona Unita (S.C.U.).
L’azione dell’AISI nel settore della criminalità organizzata pugliese ha contribuito inoltre
all’arresto di 18 esponenti della frangia brindisina della S.C.U., all’arresto di 3 elementi di
spicco del clan Strisciuglio, ritenuti responsabili di alcuni tentati omicidi e di un omicidio,
e di 10 appartenenti al clan Parisi per favoreggiamento personale e detenzione di armi.
L’attività informativa condotta dall’Agenzia nel settore economico-finanziario ha per-
messo alla Guardia di Finanza di eseguire 12 ordinanze di custodia cautelare nei confronti
di appartenenti a un’associazione a delinquere dedita, in Nord Italia, alla realizzazione di
ingenti frodi all’IVA e di denunciare 16 persone che, con un meccanismo fraudolento, ela-
borato e proposto da intermediari finanziari esteri, avevano eluso ingenti somme.
Con riguardo alla criminalità transnazionale, sono state fornite informazioni con-
cernenti:
• organizzazioni di trafficanti dedite all’immigrazione clandestina e al falso documentale.
Di rilievo, in particolare, l’operazione “Cestia” dell’11 gennaio fra Lazio e Trentino Alto
Adige che ha consentito di far luce su un consolidato circuito criminale, composto
prevalentemente da cittadini afghani, specializzato nel favorire il trasferimento
di clandestini dall’Asia in Europa. Sempre in Trentino, nell’ambito dell’operazione
“Kornelio”, sono stati arrestati con il contributo AISI tre cittadini marocchini
accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della
prostituzione minorile;
• cittadini nigeriani coinvolti nel traffico di stupefacenti e nello sfruttamento della
prostituzione, operanti principalmente in Campania e nel Pescarese;
• un network di cittadini stranieri – per lo più pakistani, alcuni nordafricani e un siriano
– dediti al traffico di eroina, al favoreggiamento dell’immigrazione dal Pakistan,
alla falsificazione documentale e al finanziamento di organizzazioni terroristiche in
madrepatria. Le informazioni dell’Agenzia hanno contribuito al successo dell’operazione
“Scutum” condotta tra Roma, Napoli, Milano, L’Aquila e la Sardegna.
Infine, con l’apporto informativo dell’Agenzia sono stati sequestrati a cittadini stra-
nieri numerosi quantitativi di stupefacente, materiale utilizzato per attività di clonazione
dei mezzi elettronici di pagamento e individuati i responsabili di alcune rapine in ville
nonché di altre attività delinquenziali.
22
Il Sistema di informazione per la sicurezza – L’azione dell’intelligence
SCAMBIO INFORMATIVO
CON SERVIZI ESTERI COLLEGATI
ANNO 2011
INFORMATIVE
Inviate Pervenute
99 242
12 816
COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE
ANNO 2011
INCONTRI
Bilaterali Multilaterali
533 173
23
II
ASPETTI DI CONTESTO E
MINACCE ALLA SICUREZZA
1. La crisi economica e
le vulnerabilità del sistema Paese
L
’impegno intelligence sul ver- globale, la sofferenza di alcune realtà del
sante economico-finanziario si è settore produttivo e dei servizi del Paese.
dovuto misurare con uno scena-
rio di rischio multiforme, che ha E’ emerso, in particola- gli effetti della
mostrato un’accresciuta capacità d’impatto re, come la crisi economico- crisi sul sistema
sulla sicurezza nazionale in correlazione con finanziaria, riducendo gli Italia
l’acuirsi della congiuntura di crisi. Una con- spazi di accesso al credito e i
giuntura che, per quanto attiene al nostro margini di redditività di molte aziende na-
Paese, si è coniugata con talune vulnerabi- zionali, ne abbia accresciuto l’esposizione
lità strutturali del sistema Italia, estendendo alle mire espansionistiche di grandi multi-
in questo modo le ripercussioni di fenomeni nazionali estere e di diretti competitors, inte-
direttamente incidenti sulla sicurezza e sugli ressati a diversificare le proprie attività e a
interessi nazionali, in Italia e all’estero. incrementare gli utili, nonché ad assume-
re o consolidare la leadership in specifiche
In questo quadro, accanto a un’attività fasce di mercato. Ciò a detrimento della
di ricerca primariamente rivolta alle inizia- competitività nazionale, specie in settori di
tive di attori ostili, alle proiezioni criminali eccellenza, e dei livelli occupazionali, so-
nel tessuto economico nazionale e alle si- prattutto in relazione all’eventuale deloca-
tuazioni di opacità nei circuiti finanziari, lizzazione degli impianti produttivi.
specifica valenza informativa ha assunto
l’impatto sistemico della crisi economica in Si è rilevato, nel contempo, un deciso in-
atto, in grado di determinare o aggravare, cremento di politiche di agevolazione fiscale
in un contesto di accentuata competizione e amministrativa che Paesi, vicini geografica-
25
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
mente in particolare alle regioni del Nord Est alla dispersione di dati sensibili, di natura
dell’Italia, hanno attuato per attirare verso il commerciale, finanziaria od operativa.
loro territorio nazionale le piccole e medie
imprese nazionali di maggior pregio. L’attenzione informati- presenza
va in tema di investimenti e straniera in
La congiuntura ha reso partecipazioni straniere nel settori strategici
lo spionaggio
industriale e la più vulnerabile il tessuto im- tessuto produttivo interno
permeabilità dei prenditoriale italiano anche ha pertanto concorso a tutelare le infra-
sistemi
rispetto al fenomeno dello strutture e i comparti di rilevanza nazio-
spionaggio industriale, che rischia sia di nale sotto il profilo economico-strategico,
depauperare il potenziale produttivo e in- del know-how, dei livelli occupazionali e di
novativo nazionale, sia di costituire un serio produzione.
danno alla sicurezza e alla competitività del In tale contesto, si è rilevato un parti-
nostro sistema Paese. colare attivismo di operatori economici
Come si dirà più avanti (vds. cap. III, stranieri nei settori dei trasporti, delle tele-
par. 1), tale minaccia è sicuramente ampli- comunicazioni e dell’energia. Nello specifi-
ficata nell’ambito del cd. “cyberspazio”, in co, si evidenzia la crescente presenza nella
termini incidenti, soprattutto, sulla tutela distribuzione di gas e prodotti petroliferi di
della proprietà intellettuale, sull’elabo- operatori dell’Est Europa, già leader nel set-
razione delle strategie di mercato e sulla tore dell’estrazione, che perseguono una
formazione dei pacchetti clienti. La sot- mirata strategia di integrazione verticale
trazione di informazioni tramite le reti e i del ciclo produttivo energetico. Il compar-
sistemi ICT (Information and Communication to delle energie rinnovabili resta esposto ad
Technology) in futuro acquisterà maggiore accordi di cartello tra gli operatori di Paesi
rilevanza rispetto alle tecniche “tradiziona- asiatici che, forti della propria posizione di
li”, anche perchè i dati aziendali di signifi- leadership nel settore, cercano di promuo-
cativo interesse sono oramai allocati in più vere interessi imprenditoriali in Occidente
database che moltiplicano le possibilità di anche attraverso la limitazione della libera
accesso illecito alle informazioni. concorrenza del mercato.
Inoltre, la necessità per le aziende na- In prospettiva, su un piano più genera-
zionali di utilizzare forme di finanziamento le, grandi investitori dell’Est Europa e asia-
alternative al credito bancario ha sollecita- tici potrebbero ulteriormente accrescere il
to l’interesse degli operatori stranieri verso proprio ruolo sul mercato italiano.
il mercato nazionale, esponendo le aziende I primi, proseguendo la strategia già
target, indipendentemente dall’esito delle avviata da alcuni anni, potrebbero rivol-
operazioni trattate (acquisizioni, fusioni, gersi alle realtà produttive medio-grandi
partnership, joint-venture, finanziamenti), (per fatturato o per livello di occupazio-
26
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La crisi economica e le vulnerabilità del sistema Paese
Riquadro 4
ne) del settore metallurgico nazionale, duli di tecnologia innovativa, per ottenere
con investimenti mirati su acciaierie e in- la disponibilità di importanti “brevetti” da
dustrie meccaniche a elevato tasso di tec- sfruttare nei mercati, specie se caratterizza-
nologia, della raffinazione e distribuzione ti da opportunità di sviluppo industriale o
di idrocarburi e, in via residuale, del turi- commerciale a breve termine.
stico-alberghiero. Questa progressiva espansione econo-
Gli operatori asiatici, mica conta sul crescente supporto di istitu-
l’appetibilità del attratti dal brand manufat- ti bancari asiatici che, in futuro, potrebbe-
made in Italy
turiero italiano, potrebbe- ro erodere significative quote di mercato
ro sfruttare le opportunità agli operatori italiani, soprattutto nelle
offerte dai nuovi accordi logistici con in- transazioni finanziarie internazionali di
terporti nazionali, soprattutto dell’Italia supporto alle nostre aziende operanti da e
Centrale, per incrementare i piani di inve- con l’estero.
stimento.
Secondo gli indicatori raccolti, inoltre, Il monitoraggio intelli- opacità
competitors stranieri, soprattutto orientali, gence dei circuiti bancari finanziaria ed
potrebbero tentare di accedere a progetti e finanziari nazionali ha evasione fiscale
di ricerca nazionali e di acquisire nuovi mo- consentito di rilevare criti-
27
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
28
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La crisi economica e le vulnerabilità del sistema Paese
la criminalità
Per quel che concerne italiane all’estero, perchè gli ingenti capi-
economica sulle la criminalità economica, tali nella disponibilità dei sodalizi consen-
“piazze” estere le evidenze informative tono la realizzazione di investimenti al di
raccolte hanno conferma- sopra dei normali livelli di rendimento,
to l’acuirsi della minaccia derivante dalla con effetti deleteri sul tessuto economico-
diffusione del fenomeno che, a livello in- legale pure in termini di distorsione della
ternazionale, fa registrare il dinamismo e competitività e della concorrenza.
la pronunciata espansività dei network de- Anche in questo contesto, la crisi eco-
linquenziali. nomico-finanziaria globale rappresenta un
Proprio sul versante estero l’analisi potenziale fattore di accelerazione delle di-
intelligence, nel ribadire la facilità d’in- namiche di criticità. L’instabilità e le ricor-
terazione tra sodalizi criminali di varia renti turbolenze dei mercati internazionali,
matrice e l’attivismo di gruppi affaristici le prospettive di una recessione e la genera-
collegati sia ad ambienti malavitosi sia a lizzata fase di carenza di liquidità accentua-
personaggi riconducibili ad apparati di no infatti la permeabilità dei circuiti econo-
sicurezza stranieri, ha evidenziato, nelle mici legali alle infiltrazioni criminali.
diverse realtà geografiche di riferimento,
un incremento dei reati e delle frodi in Tale ultimo aspetto,
l’infiltrazione della
ambito economico, soprattutto in quei nel caso della realtà na- criminalità mafiosa
Paesi dove la vicinanza tra classe dirigen- zionale, si coniuga con nel tessuto
economico-produttivo
te e potere criminale agevola l’opacità le pervasive proiezioni
nazionale
dei rapporti economici. della criminalità orga-
Tra gli indicatori di criticità sono emer- nizzata nazionale, alla costante prioritaria
si all’attenzione quei movimenti finanziari attenzione informativa.
che interessano Paesi “a legislazione per-
missiva” che, anche attraverso specifiche Ad avviso dell’intelligence, proprio l’at-
strutture societarie, si rendono impermea- tuale congiuntura appare destinata ad accre-
bili a qualsiasi azione di contrasto. In tale scere i margini di infiltrazione criminale nel
sistema, per le holding criminali è diventa- tessuto produttivo e imprenditoriale, specie
to sempre più facile “ripulire” i capitali e attraverso la compartecipazione occulta e
reimpiegarli nei più disparati settori. l’inserimento di capitali illeciti in aziende in
Le attività di riciclaggio e reinvesti- crisi, finalizzati, in ultima istanza, al rileva-
mento poste in essere dalle organizzazioni mento di “pacchetti societari”. Ciò, a svilup-
criminali transnazionali, in particolare da po di un trend che già da tempo fa registrare
quelle russe, balcaniche e asiatiche, han- il rafforzamento del profilo affaristico delle
no costituito un concreto fattore di mi- consorterie mafiose e la loro espansione nei
naccia per il nostro Paese e per le aziende circuiti legali dell’economia.
29
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
30
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La crisi economica e le vulnerabilità del sistema Paese
Riquadro 5
31
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
serrando le file e diversificando gli interessi del Centro Nord, al fine di inserirsi negli
mafiosi verso ambiti economico-imprendi- appalti e subappalti relativi alle più impor-
toriali ritenuti meno “esposti” all’attenzio- tanti opere pubbliche, specie quelle strada-
ne mediatica e repressiva. In tale ottica, li, autostradali, ferroviarie e portuali.
sembrano orientate a ricercare forme di La ‘ndrangheta, inoltre, prosegue a
più efficace coordinamento fra i clan per operare nel contesto delle tradizionali atti-
favorire una gestione maggiormente cen- vità criminali ad alto rendimento, soprat-
tralizzata e condivisa degli interessi più re- tutto quelle legate al narcotraffico, attraver-
munerativi. so i collaudati network internazionali di
I gruppi ‘ndranghetisti appaiono deter- riferimento e i solidi collegamenti con le
minati a intensificare l’esercizio di pressio- aree di produzione.
ni collusive e corruttive volte a condiziona-
re le strutture amministrative di governo I clan camorristici nella
del territorio non solo nella regione di ori- città di Napoli, seppur desta- lo scenario
camorristico
gine, ma soprattutto in quelle di proiezione bilizzati e indeboliti dall’azio-
32
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La crisi economica e le vulnerabilità del sistema Paese
ne dello Stato, continuano ad attuare un’ade- Nelle aree di proiezione del Centro
rente gestione estorsiva del territorio e un Nord Italia (specie in Emilia Romagna, La-
capillare controllo delle “piazze di spaccio”. zio, Umbria e Abruzzo) dove soprattutto il
Quelli più strutturati, a vocazione impren- cartello camorristico casalese ha sviluppato
ditoriale, stanno evidenziando crescenti in- cospicui interessi economici, la fase di asse-
teressi in direzione dei lavori di riqualifica- stamento seguìta all’arresto del boss Miche-
zione, specie nell’area orientale della città, le Zagaria potrebbe incidere sull’operativi-
mostrandosi determinati a condizionare le tà della competitiva rete imprenditoriale di
diverse fasi degli appalti edili, dalle forniture riferimento del cartello criminale.
alla messa in opera.
Risulta altresì confermato il tradiziona- La criminalità organiz-
le attivismo dei clan di camorra, sia cittadini zata straniera presente sul i gruppi criminali
stranieri
che provinciali, verso i settori energetico e territorio nazionale (vds.
ambientale, con particolare riferimento allo riquadro 6) tende a essere
smaltimento dei rifiuti. sempre più competitiva sia nei “tradizionali”
Riquadro 6
33
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
gestire interessi nel traffico di droga, nella tratta di esseri umani, nella prostituzione e
nel trasferimento delle rimesse in madrepatria consentirebbero ai gruppi nigeriani una
sorta di primazia sugli altri gruppi africani;
• si conferma il progressivo radicamento in Italia delle organizzazioni balcaniche,
strutturate in filiere interetniche, capaci di incrementare il narcotraffico e le attività
predatorie;
• potrebbero evolvere anche i gruppi sudamericani, soprattutto nei contesti urbani liguri,
lombardi e umbri, qualora le emergenti comunità delinquenziali giovanili divenissero
testa di ponte per il trasferimento in Italia di omologhe formazioni sudamericane dotate
di un maggiore spessore criminale.
34
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La minaccia eversiva tra conflittualità sociale e strumentalizzazioni estremiste
G
li sviluppi delle progettualità unitaria sia sotto il profilo organizzativo,
antagoniste e i fermenti con la costituzione di “comitati di coordi-
dell’area eversiva, specie di namento”, sia sul piano rivendicativo, con
matrice anarco-insurreziona- la definizione di “piattaforme trasversali”
lista, hanno costituito uno degli obiettivi capaci di attribuire al dissenso un ampio e
prioritari dell’attività informativa dell’AISI. condiviso significato politico.
Gli esiti della manifestazione di Roma,
movimento
Secondo gli elementi sfociata in gravi incidenti provocati da un
antagonista e raccolti, l’aggravarsi della blocco non omogeneo convergente sull’op-
crisi economica crisi economica e le misure zione violenta, hanno tuttavia aperto un
adottate per fronteggiarla a nuovo ampio dibattito nel movimento, san-
livello nazionale e internazionale sono rite- cendo una frattura tra “moderati”, forte-
nute dal circuito antagonista una favorevo- mente critici verso l’esercizio della violenza
le opportunità per riproporre schemi “mo- che ha, di fatto, depotenziato il “messaggio
vimentisti” tesi a catalizzare e radicalizzare politico” della mobilitazione, e altri gruppi,
il disagio sociale. che hanno esaltato la valenza dei disordini
La galassia del dissenso, tuttavia, è da o se ne sono resi protagonisti.
tempo caratterizzata da divergenze che Nell’attuale panorama antagonista, an-
marcano i differenti percorsi ideologici e cora disomogeneo e frammentato sulle scel-
tattici delle sue varie componenti. te politiche e organizzative per l’estensione
Dopo una fase di “ri- del dissenso ai “grandi numeri”, è verosimile
cronica
frammentazione piegamento” verso mobi- che contrasti ora palesi possano stemperarsi
e spinta unitaria litazioni territorialmente in vista di una ulteriore fase conflittuale, tro-
circoscritte, pur se connes- vando superamento nell’azione a livello lo-
se a problematiche di respiro nazionale, cale, nuovamente teorizzata quale momento
sono emersi, più recentemente, segnali di di sintesi delle varie istanze di protesta in
opposta tendenza: la manifestazione per il contesti di più facile gestione.
decennale del G8 di Genova e quella “glo- Proprio a livello loca- campagne
bale” contro la crisi svoltasi il 15 ottobre le sembrano potersi aprire nazionali e
nella Capitale hanno segnato tentativi di spazi di dialettica e confron- mobilitazioni
locali
conferire alla protesta una nuova spinta to in merito a nuove ipotesi
35
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
36
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La minaccia eversiva tra conflittualità sociale e strumentalizzazioni estremiste
Nel quadro delle agitazioni e contesta- espressione dei “poteri forti” e latore di “im-
zioni potrebbero inoltre inserirsi iniziative posizioni” provenienti dall’Unione Europea.
di “conflittualità virtuale” tramite lo stru- E’ apparso inoltre in crescita l’interesse
mento telematico, con il ricorso ad azioni di di alcune formazioni d’area verso le temati-
intimidazione/disturbo (incursione nei siti che ambientaliste, come testimoniano le azio-
telematici, moltiplicazioni degli accessi per ni dimostrative effettuate in occasione dei re-
rallentare o bloccare i sistemi operativi) o di ferendum di giugno sulla privatizzazione dei
hackeraggio (inoculazione di virus, sottra- servizi idrici e sul nucleare, nonché le iniziati-
zione e/o pubblicazione di documenti, ve volte a strumentalizzare le istanze animali-
elenchi, archivi, cancellazione di memorie) ste, in particolare contro la vivisezione.
in grado di produrre effetti gravi, quanto- In relazione agli intensificati flussi mi-
meno in termini di danno economico. gratori prodotti dalle crisi in Nord Africa, è
stata rilanciata la campagna “anti-immigra-
Nel corso del 2011, alcu- zione” volta a stigmatizzare le politiche go-
l’estrema destra ne delle principali formazio- vernative “di accoglienza” nella gestione dei
ni della destra radicale hanno flussi di clandestini. Con la partecipazione
affrontato problemi di riorga- dell’Italia all’impegno bellico in Libia, al-
nizzazione interna e avviato percorsi di “ri- cune componenti della destra radicale, in
qualificazione” della base militante per otte- un’ottica prettamente “antimperialista” e
nere maggiori spazi di legittimità politica. “antimondialista”, si sono schierate a favore
del diritto all’autodeterminazione dei po-
Le componenti radicali poli contro ogni “ingerenza esterna”.
i temi di impostazione “movimen-
tista” hanno evidenziato (e Nelle strategie operative
propaganda e
verosimilmente consolide- delle diverse componenti
proselitismo
ranno) l’impegno sulle questioni di carat- della destra radicale partico-
tere sociale, specie in relazione all’attuale lare rilievo è stato riservato
crisi economico-finanziaria internazionale, all’aspetto della comunicazione per con-
rafforzando la presenza sul territorio per ferire maggiore visibilità e risalto all’impe-
intercettare e rappresentare il disagio po- gno sul territorio.
polare. In tale quadro si registra un’inten- In tale quadro si è registrato il crescen-
sificazione dell’attività su già sperimentate te ricorso a modalità di protesta a forte im-
campagne di lotta contro il sistema banca- patto mediatico e a pratiche, come l’hard
rio e la finanza speculativa, nonché sui temi bass (vds. riquadro 7), considerate in grado
della sicurezza, della giustizia, della difesa di catalizzare consensi negli ambienti gio-
dei minori. La protesta si è indirizzata an- vanili e studenteschi. Particolare attenzione
che contro l’Esecutivo in carica, ritenuto è stata, infatti, rivolta al proselitismo e alla
37
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 7
Hard Bass
Prende il nome da un genere di musica techno, al cui ritmo gruppi di giovani, specie
militanti di area neonazista ed esponenti di tifoserie ultras, con il volto travisato da ma-
schere improvvisano danze e talvolta simulano risse in luoghi pubblici.
La pratica dell’hard bass è molto popolare in Russia e particolarmente diffusa in alcuni
Stati dell’Europa centro-orientale (Polonia, Repubblica Ceca, Serbia, Ungheria, Slovacchia
e Ucraina). Durante le performance, solitamente filmate dai manifestanti e “postate” in rete
vengono anche scanditi slogan contro il consumo di droga e alcool.
“formazione” delle nuove leve, con l’organiz- ghi sodalizi esteri in vista della costituzione
zazione di specifiche iniziative che riguar- di un “fronte politico europeo” in funzione anti-
dano sia l’ambito ideologico (attività di atlantica, filorussa ed “eurasiatista”, volto a
indottrinamento politico, organizzazione creare un blocco continentale (Eurasia)
di seminari e diffusione di propaganda) sia omogeneo dal punto di vista socio-economi-
quello dell’addestramento fisico (apertura co-politico, in grado di contrapporsi al siste-
di associazioni sportive per l’insegnamento ma “liberal-capitalista” e all’ “ingerenza” degli
di tecniche di autodifesa e arti marziali). Stati Uniti d’America.
38
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La minaccia eversiva tra conflittualità sociale e strumentalizzazioni estremiste
fronti degli ambienti del tifo ultras, ritenu- Anche dal circuito carcerario dei mili-
to un contesto particolarmente permeabile tanti “irriducibili” sono state rivolte indica-
all’attività di proselitismo. zioni ai referenti esterni per lo sviluppo dei
A fattor comune delle tifoserie oltranzi- conflitti sociali, da “orientare…in una pro-
ste, a prescindere dalla fedeltà calcistica e spettiva di classe” al fine di canalizzarli verso
dalla impostazione politica, si rileva l’atteg- l’inevitabile “scontro volto all’abbattimento del
giamento fortemente contrappositivo verso sistema capitalista”.
le Forze dell’ordine che ha più volte modu- Sembra emergere, quindi, la possibilità
lato la loro partecipazione a iniziative di che i circuiti in questione intensifichino gli
piazza, come in occasione della citata mani- sforzi nei confronti di “nuove leve” sensibili
festazione romana del 15 ottobre, al fine di al richiamo di forme di lotta radicale, per
esercitare l’opzione violenta contro i sim- favorirne la maturazione politica, nonché,
boli dell’azione “repressiva” dello Stato. in prospettiva, per individuare “soggettività
avanzate” da attrarre a eventuali progetti
Con riferimento all’area eversivi di lungo periodo.
l’eversione filo-estremista attestata su posi-
brigatista
zioni eversive, l’attività in- In linea di analisi, è ipotizzabile che nel
telligence ha rilevato come i breve/medio periodo individualità di ispi-
residui circuiti di matrice marxista-leninista razione rivoluzionaria, suggestionate
ispirati all’esperienza brigatista, che pur dall’impatto della “rabbia” sociale, tentino
da tempo attraversano una fase critica, in di aggregarsi per eseguire e rivendicare at-
quanto numericamente esigui, frammen- tacchi – anche di non elevato spessore –
tati e di fatto marginali, abbiano mostrato contro simboli e obiettivi del “potere costitui-
di considerare la crisi economica in atto to”, allo scopo di mantenere alta la tensione
come un sintomo dell’ineludibile declino e verificare l’eventuale “risposta” o “chia-
del capitalismo, ritenendo che l’ “inasprir- mata” di altre componenti propense a in-
si delle condizioni di vita di buona parte delle traprendere un percorso di lotta armata.
masse popolari” ponga condizioni favorevoli
per alimentare “l’insanabile contrapposizione Sul fronte eversivo,
l’anarco-
proletariato/borghesia”. la principale minac-
insurrezionalismo
Emblematiche, al riguardo, le critiche cia resta quella posta e le campagne
mosse alle manifestazioni di protesta socia- dall’anarco-insurrezio- della FAI
le – ritenute espressione di mero ribellismo nalismo, con partico-
e di progettualità di natura contingente – lare riguardo alle for-
in coerenza con la velleitaria aspirazione a mazioni clandestine che, a partire dalla
incanalare la “rabbia” popolare, più o meno fine del 2009, hanno rilanciato i principi
latente, in un percorso rivoluzionario. ispiratori (azione diretta, individualità del-
39
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 8
40
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La minaccia eversiva tra conflittualità sociale e strumentalizzazioni estremiste
centrale nel dibattito sviluppato soprattut- Dal quadro descritto sembra emergere
to dalle compagini italiane – tra cui anche la possibilità che ulteriori interventi “mar-
due sigle “storiche”, Cooperativa Artigiana chiati” FAI/FRI, in Italia e all’estero, possa-
Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare) e no rivolgersi contro obiettivi collegati alla
Brigata 20 luglio, intervenute con un comu- lotta alla “repressione”, alla solidarietà ai “com-
nicato diffuso sul web nell’estate 2011 – in pagni” reclusi, alla difesa dell’ambiente e
sintonia con omologhi ambienti greci fau- all’antimilitarismo, nonché contro organi-
tori della proposta di un Fronte Rivoluziona- smi nazionali o sovranazionali di indirizzo e
rio Internazionale (FRI). gestione della politica economica, apparati
Questa tendenza ha trovato conferma, della finanza pubblica e privata e uffici di
in particolare, nell’invio di plichi esplosivi: esazione (ritenuti una forma di controllo e
• nel mese di marzo, al carcere di Ko- “oppressione” tutti genericamente indicati nel
rydallos ad Atene, alla Swissnuclear in comunicato di rivendicazione di dicembre
Svizzera e alla caserma della Folgore in “banche, banchieri, zecche e sanguisughe”).
a Livorno; l’azione è stata rivendicata
dalla sigla Sorelle in Armi-Nucleo Mauri- Nel contempo, compa-
cio Morales a nome della FAI/Rete Inter- gini dell’area potrebbero ac- la dimensione
“di piazza”
nazionale; centuare la strategia di infil-
• in dicembre, alla Deutsche Bank di trazione nelle manifestazioni
Francoforte, all’Ambasciata greca a Pa- di protesta – riguardanti specifiche temati-
rigi e al Direttore generale di Equitalia. che o vertenze territoriali o grandi questio-
Dell’iniziativa si è assunta la responsa- ni sociali, economiche e occupazionali –
bilità la sedicente Cellula Free Eat e Billy per radicalizzare le espressioni di dissenso
(due anarchici indonesiani detenuti), e provocare disordini e incidenti, cui attri-
proclamando la propria adesione alla buire valenza “insurrezionale”.
Federazione Anarchica Informale/Fronte
Rivoluzionario Internazionale. È prevedibile, infine, un
Con gli ultimi interventi la FAI, che incremento di azioni emu- i gesti emulativi
ha sempre agito contro i simboli della co- lative non rivendicate e di
ercizione statuale (CIE, corpi di polizia e messaggi intimidatori apocri-
forze armate, interessi e rappresentanze fi – con l’utilizzo strumentale di lessico e si-
di Paesi accusati di perseguitare i “compa- gle mutuate dall’eversione marxista-leninista
gni”), ha colpito le espressioni dei “poteri o anarchica – rivolti a personalità di rilievo
economici/finanziari”, ritenuti parte inte- che, pur non integrando concreti profili di
grante del “sistema di dominio” e responsa- rischio, mirino a creare un clima di allarme e
bili della crisi. di tensione suscettibile di alimentare iniziati-
ve estemporanee anche a livello individuale.
41
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale
N
el 2011, il composito quadro pressione operata dal regime nei confron-
delle minacce alla sicurezza ti delle manifestazioni anti-governative in
nazionale è stato fortemente varie località della Cirenaica e della Tri-
influenzato dalle dinamiche politania, sino all’offensiva militare delle
di cambiamento sviluppatesi sul fronte formazioni insorgenti che, originata dalla
estero. In questo senso, l’im- Cirenaica e ben presto allargatasi a tutto il
mutamenti pegno informativo e d’ana- Paese, dopo fasi alterne è giunta alla con-
di scenario lisi, nell’ambito degli obiet- quista di Tripoli (19-21 agosto), alla presa
e impegno tivi fissati dal Governo con di Sirte e infine all’uccisione di Muammar
intelligence
riguardo a Paesi e contesti Gheddafi (20 ottobre).
regionali di interesse priori- Al di là della valenza aggregante delle
tario, si è rivolto in maniera reattiva sui pro- motivazioni anti-Gheddafi, le dinamiche
fili di più diretto impatto per l’Italia, anche del fronte insorgente hanno palesato diffe-
alla luce del rapido mutamento di alcuni renze tra le diverse realtà tribali e regionali
scenari internazionali. (Tripolitania, Cirenaica e Fezzan) nonché
I rivolgimenti socio-politici in Nord tra le componenti laiche e islamiche.
Africa e in Medio Oriente hanno rappre- In prospettiva, gli sviluppi del processo
sentato e rappresentano una vera e propria di transizione restano pertanto legati alla
sfida per l’intelligence, in un contesto dove capacità rappresentativa e unificante del
le incognite legate a situazioni in rapido e Consiglio Nazionale di Transizione (CNT)
profondo mutamento si accompagnano a in un’ottica di ricomposizione delle diverse
dinamiche di medio-lungo periodo capaci istanze che, qualora disattese, potrebbero
di influenzare le nostre direttrici di azione innescare spinte fortemente destabilizzan-
sia in termini di opzioni strategiche che di ti, anche in considerazione della gran
politiche di sicurezza. quantità di armi detenute dalla popolazio-
ne. Nel predetto quadro, che potrebbe far
Quanto agli sviluppi in registrare un inasprimento del confronto
la crisi libica Nord Africa, la copertura politico in vista delle elezioni dell’Assem-
informativa della crisi in blea Costituente, il supporto internazionale
Libia ha costituito una asso- alle costituende istituzioni libiche – specie in
luta priorità per l’AISE, a partire dalla re- termini di aiuti economici e di cooperazione
43
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 9
allo sviluppo – appare ancora rappresentare frammentato panorama politico del Pae-
un fattore imprescindibile per la stabilizza- se, come confermato dal successo alle ele-
zione del Paese (vds. riquadro 9). zioni dell’Assemblea Costituente (23 ot-
tobre) e dalla nomina (13 dicembre) del
In Tunisia, Paese in cui nuovo Primo Ministro, Hamadi Jebali,
la transizione in
ha avuto inizio la cd. “pri- esponente di spicco del medesimo Parti-
Tunisia ....
mavera araba” con la caduta to. Ciò a fronte di una perdurante situa-
nel gennaio 2011 del regi- zione di fermento, con pressanti rivendi-
me del Presidente Ben Ali, la nomina del cazioni socio-economiche e critiche nei
Premier Beji Caid Essebsi, in febbraio, ha confronti di quei settori politici accusati
aperto una delicata fase di transizione poli- di non aver reciso definitivamente i lega-
tico-istituzionale verso un sistema pluralista mi con il passato regime.
e democratico.
In tale contesto, l’attenzione informa- Con riferimento allo .... e in Egitto
tiva non ha mancato di appuntarsi sul scenario egiziano, specifica
crescente ruolo del movimento islamico attenzione info-valutativa è
Ennahda (costituitosi in Partito con la de- stata riservata alle implicazioni dell’uscita
nominazione originale di Movimento della di scena (11 febbraio 2011) del Presiden-
Tendenza Islamica – MTI), mostratosi ca- te Hosni Mubarak, in ragione del cruciale
pace di attrarre consensi popolari nel ruolo svolto dal Paese a livello regionale.
44
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale
45
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 10
46
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale
Riquadro 11
47
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
acquisizioni informative hanno fatto stato in relazione alle grave congiuntura econo-
del coinvolgimento, nei traffici illegali, di mico-finanziaria, su cui ha inciso la contra-
settori riconducibili alla leadership ghed- zione degli introiti derivanti, in particolare,
dafiana (che hanno organizzato lungo dal turismo – e alle carenze nel dispositivo
le coste centri di raccolta di clandestini di contrasto, in una fase in cui le Forze di
e di natanti diretti verso l’Italia) nonché polizia tunisine risultavano impegnate so-
dell’impiego di elementi già a capo di reti prattutto nel ripristinare le condizioni di si-
criminali dedite al trasferimento di clan- curezza nei grandi centri urbani. A seguito
destini. Il fenomeno ha fatto poi registrare della sottoscrizione degli Accordi italo-tuni-
un sensibile decremento di pari passo con sini (5 aprile 2011), l’apparato di sicurezza
l’assunzione del controllo del territorio da locale ha impresso maggiore impulso alle
parte delle forze legate al Consiglio Na- attività di contrasto all’emigrazione clande-
zionale di Transizione (CNT). L’effettiva stina, nonostante oggettive difficoltà, quali
capacità delle nuove istituzioni libiche di le carenze organiche e le azioni ritorsive e
consolidare il dispositivo di vigilanza e la di intimidazione poste in essere da quella
dichiarata volontà di collaborare con le criminalità. La conseguente contrazione
Autorità italiane sono da ritenersi un va- dei flussi – cui si è accompagnata l’adozio-
lido fattore di deterrenza alla ripresa del ne di efficaci procedure di rimpatrio – non
flusso migratorio. Peraltro, non sono da può tuttavia considerarsi un trend consoli-
escludere ridispiegamenti delle reti crimi- dato, tenuto conto della delicata fase di
nali libiche, volti a riorganizzare le parten- transizione politico-istituzionale, ancora se-
ze da Paesi limitrofi. gnata da una congiuntura socio-economica
non priva di fragilità.
Anche la crisi tunisina si è tradotta in
un’accresciuta spinta migratoria che, nel Anche dal territorio egiziano si è re-
corso del 2011, ha assunto il carattere di gistrata nel corso del 2011 una crescente
una vera e propria emergenza umanitaria. spinta migratoria verso l’Italia, benché la
Nel solo primo trimestre dell’anno, il no- principale destinazione dei flussi sia risulta-
stro Paese ha dovuto affrontare l’afflusso di ta essere Malta. In generale, tuttavia, si può
oltre 20 mila migranti. In tale quadro, l’at- osservare come i flussi migratori egiziani
tività informativa ha rilevato l’attivismo di non abbiano assunto le dimensioni “di mas-
trafficanti “improvvisati”, perlopiù elemen- sa” che hanno caratterizzato quelli tunisini
ti operanti nel settore della pesca o comun- e libici, tenuto anche conto del fatto che la
que gravitanti nelle zone portuali (soprat- ferma azione di contrasto svolta dalle Au-
tutto nelle aree orientali e sud-orientali), torità cairote non ha conosciuto soluzione
attirati dalle prospettive di guadagno legate di continuità. Anche qui, tuttavia, eventuali
alla crescente “domanda di emigrazione” – deterioramenti della situazione di sicurezza
48
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale
nel Paese, associati al consolidato attivismo granti provenienti dal Corno d’Africa e
delle reti criminali egiziane, potrebbero ri- dalle regioni sub-sahariane;
vitalizzare il fenomeno. • le reti di trafficanti già attive in terri-
torio libico sfruttano le diverse rotte
Sulla base dell’attività informativa svi- alternative di trasferimento sia verso
luppata con riferimento a queste proble- la Tunisia e l’Algeria, sia verso lo scac-
matiche, lo scenario migratorio mediter- chiere anatolico-balcanico, consolidata
raneo sembra destinato a subire ulteriori area di transito dei flussi dall’Est (vds.
evoluzioni in quanto: riquadro 12).
• l’incertezza socio-economica e l’ano- Dal quadro descritto possono discendere,
mia persistenti nelle aree libiche e in da un lato, la riattivazione delle direttrici verso
quelle a esse limitrofe offrono inediti la Sicilia e, in parte, la Sardegna e, dall’altro, il
spazi operativi a emergenti gruppi di consolidamento delle rotte egiziane e medio-
trafficanti maghrebini e centro-africani rientali verso la Calabria e la Puglia.
interessati a intercettare i flussi di mi-
Riquadro 12
49
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
50
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale
Riquadro 13
51
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
52
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale
che, seppur generalmente confinate nei una leva propagandistica di forte valenza
campi profughi, costituiscono occasione aggregante sul piano interno, non ha at-
per movimentare dimostranti verso la linea tenuato, nello scenario iraniano, i cronici
di confine con Israele (blue line), in territo- contrasti nell’ambito della componente
rio di responsabilità UNIFIL. conservatrice dell’establishment, destinati
anzi ad acuirsi in relazione alle elezioni le-
Le evoluzioni nei Terri- gislative del marzo 2012 e, soprattutto, alle
la questione tori Palestinesi (TP), sono presidenziali del 2013.
palestinese
state seguite anche alla luce Le rivolte nella regione, che pure han-
del perdurante e diffuso no destato preoccupazione nella dirigen-
scetticismo per una possibile ripresa del ne- za di Teheran, non sono parse in grado
goziato con Israele. Ciò a fronte di una note- di conferire un tono decisivo ai fermenti
vole accelerazione di dinamiche politiche anti-regime, riferibili soprattutto alla cd.
che hanno fatto registrare sviluppi significa- “Onda Verde” (già protagonista di im-
tivi, quali: il raggiungimento di un accordo ponenti proteste di massa nel 2009-10)
di conciliazione tra il movimento islamico poiché alla mobilitazione popolare è si-
Hamas e Fatah; l’intesa tra Hamas e Israele nora mancato un significativo sostegno
per il rilascio del Caporale Shalit, sequestra- negli ambienti più influenti del Paese,
to nel 2006, in cambio di 1.000 detenuti pa- quali quelli industriali e commerciali, e
lestinesi; l’eclatante iniziativa dell’Autorità tanto meno nei circoli religiosi e militari.
Nazionale Palestinese (ANP) di presentare Il progressivo peggioramento degli stan-
all’ONU richiesta ufficiale di riconoscimen- dard di vita, peraltro, appare suscettibile
to dello Stato palestinese. Peraltro, sulla cor- di alimentare un diffuso malcontento nei
nice di sicurezza è sempre suscettibile di in- confronti del Governo. Di rilievo, in tal
cidere negativamente l’attivismo dei senso, il calo degli scambi commerciali e
numerosi movimenti armati presenti nella delle vendite nei Bazar a causa del nuovo
Striscia di Gaza, che potrebbero ritenere regime di tassazione delle merci d’impor-
conveniente riaccendere le tensioni lancian- tazione, dell’impennata dei prezzi e del-
do nuovi attacchi con missili e razzi in dire- la conseguente riduzione della domanda
zione dello Stato ebraico che, come la storia d’acquisto.
ha dimostrato, non mancherebbero di pro- Quanto al ruolo di Teheran in ambito
durre una tempestiva risposta militare. regionale, una variabile di rilievo è rappre-
sentata dagli sviluppi in Siria, tenuto conto
Il confronto con Isra- che la rimozione del regime di Assad com-
lo scenario ele e con la Comunità in- porterebbe la perdita di un tradizionale al-
iraniano
ternazionale, che pure co- leato, indebolendo, di fatto, la posizione
stituisce tradizionalmente iraniana di fronte alla comunità degli Stati
53
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
54
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale
Riquadro 14
l’instabilità
Nello Yemen, permane sindawa, non sembra essere in grado di
del contesto una situazione caratterizza- stabilizzare la situazione nelle regioni set-
yemenita ta da notevole incertezza a tentrionali e meridionali del Paese, ove
livello politico-istituzionale sono attive agguerrite formazioni ostili
e di sicurezza, nonostante la firma (Riya- alle Autorità di Sanaa.
dh, 23 novembre), da parte del Presidente Nelle regioni meridio-
l’attivismo
della Repubblica Ali Abdallah Saleh, nali, in particolare, si è regi-
di AQAP
dell’accordo con l’opposizione. L’intesa, strato l’accresciuto attivi-
che prevede il conferimento delle prero- smo delle frange jihadiste
gative presidenziali al Vice Presidente, riconducibili ad al Qaida nella Penisola Ara-
Mansur Hadi, e la formazione di un Esecu- bica (AQAP). L’organizzazione terroristica,
tivo di unità nazionale, presieduto da un ritenuta la più strutturata della rete qaidi-
esponente del dissenso, Muhammad Ba- sta e dalle pronunciate proiezioni transna-
55
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
56
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale
Riquadro 15
Anche sul piano della sicurezza, il Paese piazza nella provincia sud-orientale del Sin-
sembra destinato a essere ancora teatro di dh. Nella medesima area le inondazioni –
offensive da parte dell’insorgenza: questa come già avvenuto per le alluvioni del 2010
situazione continua a mettere a rischio di – hanno offerto alle Forze Armate l’opportu-
azioni ostili il personale straniero, militare nità di riproporsi come la principale istituzio-
e civile, operante a vario titolo sul territorio ne in grado di fronteggiare l’emergenza
afghano, incluso il Contingente nazionale. umanitaria, a differenza delle Autorità civili,
Nella Provincia di Kabul, la filiera terroristi- nuovamente accusate di inefficienza nell’or-
ca delle principali organizzazioni operanti ganizzazione dei soccorsi.
nel Paese (movimento Taliban, Rete Haqqani Particolare attenzione è
le tensioni con
ed Hezb-i Islami di Gulbuddin Hekmatyar) è stata posta, altresì, all’evolu-
Washington
valutata in grado di intensificare la condot- zione dei rapporti tra Paki-
ta di azioni “spettacolari” specie nella Ca- stan e Stati Uniti, che ha fat-
pitale, anche in ritorsione alle operazioni to registrare momenti di tensione a partire
NATO effettuate nel Paese. dal blitz delle forze speciali USA ad Abbot-
tabad, culminato con l’uccisione di Osama
In Pakistan, la situazione interna ha con- bin Laden (vds. riquadro 15).
tinuato a registrare molteplici criticità ricon- In tale quadro si colloca la decisione di
ducibili soprattutto alla precaria situazione di Islamabad di interdire il transito sul pro-
sicurezza, alla grave congiuntura economica prio territorio ai convogli della NATO con
nonché alla complessa situazione politico- i rifornimenti destinati alle Forze interna-
istituzionale, alimentata dai contrasti sorti tra zionali di stanza in Afghanistan e di impe-
formazioni appartenenti alla coalizione go- dire l’accesso agli USA nella base aerea di
vernativa, sfociati anche in gravi incidenti di Shamsi (Provincia del Baluchistan).
57
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Di rilievo inoltre, nel contesto descrit- rali (ITF), in ragione delle croniche riva-
to, le resistenze di Islamabad ad avviare lità interne. In tale contesto, l’attuazione
un’operazione terrestre nel Nord Waziri- della road map, che definisce compiti e
stan – dove sono ubicate le basi della citata adempimenti (tra cui l’elaborazione di un
Rete Haqqani – dovute principalmente al ti- nuovo testo costituzionale) che le Autorità
more che, in caso di attacco, la predetta or- somale dovranno perseguire entro l’ago-
ganizzazione possa modificare la propria sto 2012 al fine di porre le basi del futuro
strategia operativa, al momento rivolta pre- assetto politico e di ricostruzione del Pa-
valentemente verso obiettivi ubicati sul ver- ese, appare di difficile realizzazione. Ciò
sante centro-orientale afghano, orientan- non di meno, le pressioni della Comuni-
dosi contro obiettivi pakistani sensibili. tà internazionale, unite al pragmatismo e
Proprio il contesto paki- all’opportunismo che caratterizzano l’ap-
l’offensiva stano, del resto, è quello che proccio dei leader somali, potrebbero con-
di TTP
più di altri ha risentito in sentire il conseguimento di un compro-
termini di ritorsioni terrori- messo, in vista della costituzione di una
stiche dell’uccisione di Osama bin Laden. nuova Amministrazione statale.
La tensione emotiva innescata dall’evento è Per quanto concerne l’insorgenza so-
stata infatti sfruttata dal movimento sunni- mala, il movimento radicale al Shabaab ha
ta Tehrik-e Taliban Pakistan (TTP) che ha palesato crescenti difficoltà a sostenere il
condotto una serie di attentati dal forte im- confronto armato con le Forze del Gover-
patto mediatico, quali quello del 13 maggio no Federale di Transizione (GFT) e
a Shabqadar, nel Nord Ovest del Paese, non dell’African Union Mission in Somalia (AMI-
lontano da Peshawar, contro un centro di SOM). Ciò a causa delle ingenti perdite su-
addestramento delle Guardie di Frontiera bite, aggravate da episodi di defezione e da
pakistane, e l’attacco del 22 maggio, durato un inasprimento dei dissidi interni tra la
diverse ore, contro la base aero-navale di componente nazionalista e quella jihadista.
Karachi. In tale contesto sarebbe ma-
strategie
turata la decisione del movi- operative di al
Nell’Africa orientale, mento di ritirarsi da Moga- Shabaab
il teatro somalo la situazione generale della discio e di modificare il
regione del Corno d’Africa proprio modus operandi privilegiando il ri-
ha confermato le criticità ri- corso a tecniche di guerriglia, oltre che ad
levate nel 2010, in un quadro ulteriormen- attacchi mirati contro obiettivi istituzionali
te aggravato dall’emergenza umanitaria. somali.
In Somalia, lo scenario politico-istituzio- Nonostante le difficoltà, al Shabaab ha
nale ha continuato a palesare l’intrinseca continuato a impegnare le forze governa-
fragilità delle Istituzioni Transitorie Fede- tive e AMISOM sia a Mogadiscio sia nelle
58
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale
aree centro-meridionali del Paese, sue tra- legami con quest’ultimo rivestirà un’impor-
dizionali roccaforti, effettuando una serie tanza notevole per il movimento, orientato
di attentati suicidi nella Capitale, tra i quali ad ampliare la propria area di operazioni
l’uccisione (10 giugno) del Ministro dell’In- al di fuori della Somalia. In tale contesto
terno, Abdishakur Hassan Farah – a opera si collocano evidenze informative attestan-
della propria nipote, addestrata da al Shaba- ti la decisione della dirigenza di al Shabaab
ab – e l’attacco eclatante contro un edificio di confermare l’alleanza con il nuovo leader
governativo (4 ottobre), che ha provocato di al Qaida, Ayman al-Zawahiri, e la deter-
un’ottantina di morti e numerosi feriti. minazione a pianificare attentati ai danni di
La grave emergenza umanitaria che ha interessi dell’Uganda e del Burundi, per la
interessato il quadrante (vds. capitolo III, loro partecipazione ad AMISOM, e del Ken-
par. 4) si è dovuta misurare anche con l’at- ya, per il sostegno fornito al GFT, nonché
tivismo volto a impedire le operazioni di per l’offensiva militare condotta in ottobre
soccorso. Si collocano in questa cornice gli in territorio somalo contro basi della forma-
sbarramenti opposti da al Shabaab duran- zione integralista.
te la scorsa estate, finalizzati a impedire la La recrudescenza dell’attività terroristi-
prosecuzione delle operazioni umanitarie ca posta in essere da al Shabaab, strettamen-
internazionali nel Paese. Nel medesimo te collegata con AQAP nello Yemen, ha
contesto si inseriscono i sequestri, nei mesi comportato un aumento delle attività di
di settembre e ottobre, di due turiste, una contrasto al finanziamento del terrorismo
inglese e una francese, e di due cooperanti internazionale, segnatamente nell’area del
spagnole di Medici senza Frontiere (queste Corno d’Africa. In tale contesto, sono stati
ultime rapite in Kenya, nel complesso di individuati diversi canali di finanziamento
Dadaad, dove sono ospitati migliaia di pro- di al Shabaab, che realizza introiti dal con-
fughi del Corno d’Africa). trollo dei porti situati a sud di Mogadiscio,
Nel contempo, il movimento estremista con particolare riferimento a quello di Chi-
ha proseguito i tentativi volti a espandere la simaio, nonché dalla raccolta fondi tra la
propria area operativa al Somaliland e al diaspora somala.
Puntland, dove già dispone di cellule “dor-
mienti” e svolge attività di propaganda e di Connesso alle criticità
proselitismo. del teatro somalo, il feno- il fenomeno
della pirateria
In tale quadro, al Sha- meno della pirateria – di
collegamenti baab è apparso interessato a particolare impatto sulla
con AQAP
continuare ad accrescere i regolarità dei trasporti internazionali e
propri rapporti con la rete sui costi di settore (aumento dei noli ma-
qaidista, in particolare con al Qaida nella Pe- rittimi e di quelli assicurativi) – ha fatto
nisola Arabica (AQAP). Il rafforzamento dei registrare uno spostamento dal Golfo di
59
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 16
60
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale
Riquadro 17
Di rilievo, altresì, le ricadute sul piano menti legati all’attività criminosa descritta, il
socio-economico derivanti dai rilevanti flussi che induce le locali fasce giovanili indigenti
finanziari connessi con la pirateria. Infatti, a proporsi per essere reclutate dalle organiz-
la redistribuzione dei proventi fra i parteci- zazioni dedite alla pirateria.
panti all’azione (settore operativo e logisti-
co) e i capi clan che controllano l’entroter- Contestualmente, gli ingenti flussi fi-
ra delle basi si è riverberata sull’economia nanziari generati dal fenomeno hanno fa-
locale. Ciò, in particolare, nella regione del vorito l’affermarsi di un canale parallelo
Puntland, dove si evidenzia un incremento per il trasferimento e il riciclaggio del de-
degli investimenti nel settore immobiliare e naro fuori dalla Somalia mediante il siste-
degli acquisti di beni di lusso a opera di ele- ma hawala (vds. riquadro 17).
61
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 18
62
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale
Nella Repubblica del Su- zione nell’area contesa di Abyei, in cui insi-
Sudan e Sud dan, il quadro politico è sta- stono ingenti risorse petrolifere, negli Stati
Sudan
to e resta caratterizzato dalle del Sud Kordofan e del Blue Nile, dove il
dinamiche connesse con la dispositivo militare di Khartoum ha dovuto
conclusione del processo politico-istituzio- fronteggiare la ribellione di quelle popola-
nale che, il 9 luglio 2011, ha portato alla zioni, di etnia Nuba, e nel Darfur, dove le
formale proclamazione della Repubblica principali formazioni ribelli continuano a
del Sud Sudan (RSS). Il Presidente Omar rifiutare il dialogo con le Autorità centrali.
al Bashir, a fronte della costituzione di un
nuovo Esecutivo (10 dicembre), continua I rapporti tra Khartoum e la RSS sem-
a detenere saldamente il potere e a man- brano destinati a essere connotati da un cli-
tenere un equilibrio tra le due anime del ma di tensione, con la possibilità di scontri
Partito del Congresso Nazionale (PCN). tra i rispettivi dispositivi militari che si con-
Sul piano della sicurezza, il quadro com- frontano lungo i confini, peraltro ancora
plessivo è stato contrassegnato da notevoli non chiaramente definiti.
criticità, con particolare riguardo alla situa-
63
III
LE SFIDE GLOBALI
1. Minaccia cibernetica
L
’attività di intelligence nel cor- mi per il controllo dei processi di produ-
so del 2011 ha considerato con zione industriale.
prioritaria attenzione la minac-
cia cibernetica che, secondo Tra i nuovi strumenti
valutazioni condivise anche in ambito di di attacco informatico si tratti della
minaccia
collaborazione internazionale, ha fatto re- annoverano, altresì, sofi-
gistrare una crescita esponenziale. sticate forme di intrusione
(Advanced Persistent Threat - APT), miranti
Il primo dato che emerge con evidenza alla sottrazione di informazioni sensibili e
da questa tendenza è quello dell’aumenta- proprietà intellettuale di aziende e real-
ta vulnerabilità di una moltitudine di attori, tà pubbliche. Le tecniche utilizzate sono
statuali e non, cui ha corrisposto il prolife- state costantemente perfezionate e fina-
rare di sempre più sofisticate tipologie di lizzate a colpire obiettivi selezionati onde
“attacchi informatici mirati”, ovvero finaliz- interrompere, almeno temporaneamente,
zati a colpire obiettivi selezionati. la funzionalità dei sistemi e/o dei servizi
utilizzati.
Un esempio è rappresentato dai cd. vi-
rus “asintomatici”, in grado di cancellare Dai principali episodi di sabotaggio
le proprie tracce e creare con estrema ra- informatico verificatisi nel 2011 possono
pidità delle botnet (reti di computer infet- enuclearsi, a livello globale, alcune linee di
tati), o dai virus della classe Stuxnet, carat- tendenza specie per quel che concerne:
terizzati da particolare aggressività e dalla • gli obiettivi, che hanno ricompreso pre-
capacità di danneggiare gravemente siste- valentemente enti, nazionali e interna-
65
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 19
Anonymous
Sin dal gennaio 2011 si è affacciato sulla rete un gruppo di hackers che si identificano
sotto il nome di Anonymous.
Questi soggetti si ispirano nei loro comportamenti al protagonista dello storico atten-
tato al Parlamento inglese del 1605 (la cosiddetta “congiura delle polveri”), ripreso in un
fumetto del 1988, e rilanciato attraverso la trasposizione cinematografica del Film “V per
Vendetta” prodotto nel 2006.
La motivazione dichiarata è lo spirito di equità sociale, giustizia e democrazia.
Attaccano siti o server di organizzazioni statali, italiane e/o estere, e di aziende ritenute
“anti-democratiche” per condotta o settori di attività.
Le modalità tecniche degli attacchi e lo stile delle relative rivendicazioni fanno ritenere
che si tratti di un’organizzazione priva di leader, animata da un agglomerato di soggetti iper
specializzati sparsi nel mondo.
66
Le sfide globali – Minaccia cibernetica
67
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 20
ture critiche nazionali – nonché dei siste- Sempre in ambito nazionale, l’intelli-
mi informatici delle aziende di rilevanza gence ha posto in essere attività finaliz-
strategica. zate a:
• acquisire e integrare, nello strumento
Nel tentativo di circoscrivere la minac- operativo nazionale, sistemi tecnico-
cia, si è proceduto, da un lato, a proporre operativi di ultimissima generazione,
soluzioni volte a garantire la sicurezza dei necessari allo svolgimento dell’attività
dati e ridurre i costi di gestione dei siste- istituzionale;
mi informatici quali a esempio il cloud com- • perfezionare una struttura tecnologica
puting (vds. riquadro 21) e, dall’altro, ad in grado di supportare l’attività infor-
avviare iniziative volte a fornire supporto mativa in termini di tracciabilità delle
info-operativo di natura tecnica alle infra- minacce e cognizione degli interessi
strutture critiche telematiche nazionali. che le attivano;
Tale ultima attività si è sostanziata, in par- • conseguire standard e procedure opera-
ticolare, nello sviluppo di capacità di early tive compatibili con i contesti dell’Unio-
warning rispetto alle potenziali minacce ci- ne Europea e della NATO anche attra-
bernetiche nonché in termini di analisi ex- verso la pianificazione e lo svolgimento
post facto per la determinazione della pro- di esercitazioni mirate;
venienza della minaccia e la definizione di • normalizzare il flusso di informazio-
contromisure tecniche. ni di Intelligence Tecnologica verso le
68
Le sfide globali – Minaccia cibernetica
Riquadro 21
Il cloud computing
Il cloud computing o nuvola elettronica (“cassaforte” virtuale all’interno della quale ripor-
re l’intero sapere informatico della collettività) consente di non memorizzare più i file di dati e
software sul PC. Questi ultimi vengono invece conservati e operano a partire da server remoti,
messi a disposizione a prezzi convenienti da grandi aziende informatiche ai quali è possibile
accedere solo attraverso internet. Tuttavia, tale opzione è stata criticata per l’eccessiva con-
centrazione del patrimonio di conoscenze e per la conseguente maggiore remuneratività in
caso di attacco portato con successo ai server, nonché per la delega “assoluta e incondizio-
nata” al gestore di sistema relativamente alle operazioni di amministrazione dei dati. L’unicità
del mezzo utilizzato espone a ulteriori rischi e criticità ove si consideri che, in assenza di
connessione a internet (casuale o provocata), sarebbero inutilizzabili tutti i servizi cloud e i
computer dipendenti da questi ultimi per il loro funzionamento.
69
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
stiche, culturali e ideologiche) degli Vale evidenziare, infine, come, nel com-
utenti; plessivo scenario cibernetico, vada confer-
• il cyberspace rimanga aperto all’inno- mandosi il ricorso all’utilizzo delle reti in-
vazione, alla libera circolazione delle formatiche a scopo offensivo quale fattore
idee, delle informazioni e delle forme caratterizzante delle politiche militari di un
di espressione; numero crescente di Governi.
• sia rispettato il diritto alla privacy dei
singoli e sia adeguatamente tutelata la Alla luce di ciò va letta la decisione degli
proprietà intellettuale; Stati aderenti all’Alleanza Atlantica di inseri-
• si pongano in essere congiunte meto- re la minaccia cibernetica tra le priorità nel
dologie di contrasto alla criminalità nuovo Concetto Strategico della NATO onde
cibernetica; individuare i settori maggiormente esposti e
• si promuova uno spazio cibernetico gli strumenti idonei a prevenire e/o contra-
competitivo, idoneo a garantire a chi vi stare eventuali attacchi informatici.
opera adeguati ritorni economici.
70
Le sfide globali – Minaccia terroristica in Italia e in Europa
S
ebbene i drammatici eventi del cia, Finlandia e Svezia – testimoniano, ol-
22 luglio in Norvegia (con il du- tre che l’attenzione di Servizi e Forze di
plice attentato di Oslo e Utoya) polizia verso il fenomeno, la perdurante
abbiano riproposto motivazioni rilevanza del territorio del Vecchio Conti-
di matrice diversa, segnatamente dell’ultra- nente principalmente quale:
destra xenofoba, il terrorismo internazio- • retrovia logistico-finanziario e bacino
nale di ispirazione jihadista continua a rap- di reclutamento per il sostegno al jihad
presentare il principale fattore di rischio nelle aree di crisi;
per l’Occidente. • obiettivo, più che di gruppi strutturati
riconducibili alle principali organizza-
A fronte della confermata “regionaliz- zioni qaidiste, di autonome iniziative
zazione”, il terrorismo di ispirazione qaidi- a opera di elementi radicali isolati, i
sta resta ancorato, per sua stessa connota- cd. terroristi solitari “fai-da-te”, mossi
zione ideologica, a una visione da spirito emulativo ovvero alla ricerca
marcatamente anti-occidentale, cui si ac- di fama e notorietà personali (vds. ri-
compagna la perdurante aspirazione a quadro 22). In tal senso, vanno inqua-
concretizzare progettualità offensive an- drati gli attentati – effettuati con armi
che sul suolo dei “miscredenti”. da fuoco, a Francoforte, il 2 marzo,
da un estremista kosovaro – contro un
Sulla base dei riscontri gruppo di militari statunitensi diretti
il trend della
minaccia dell’attività informativa svol- in Afghanistan, da un attivista islamico
jihadista ta da AISE e AISI, il livello di orientamento wahhabita e di cittadi-
della minaccia jihadista in nanza serba (due morti e due feriti) e
Europa risulta nel complesso stazionario. a Sarajevo, il 28 ottobre, contro perso-
nale della Rappresentanza diplomatica
Le operazioni di con- statunitense.
in Europa ... troterrorismo condotte nel
2011 – che hanno porta- Rimane all’attenzione, pur in assenza
to alla neutralizzazione di di attuali riscontri, l’eventualità che possa-
cellule e ad arresti di elementi sospettati no far ingresso e rientro in Europa sogget-
di pianificare attacchi terroristici contro ti con esperienze di addestramento o com-
obiettivi diversificati, in particolare in battimento in teatri di jihad intenzionati
Spagna, Regno Unito, Germania, Fran- – autonomamente o per conto di forma-
71
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 22
zioni operanti all’estero – a costruire un tati essere, per la maggior parte, assidui
tessuto logistico e di relazioni funzionale frequentatori di siti web jihadisti, tramite
a supportare programmi terroristici da i quali avrebbero compiuto il proprio per-
realizzare altrove o sullo stesso territorio corso di “auto-radicalizzazione” entrando,
europeo. Di rilievo, in proposito, le evi- sovente, in contatto con elementi in grado
denze concernenti il trasferimento, verso di assicurare loro il sostegno necessario.
le principali aree di crisi africane e asia-
tiche, di immigrati da tempo residenti in Cruciale si conferma, al riguardo, il
Europa ovvero europei di seconda/terza ruolo di internet quale strumento per la dif-
generazione che talvolta fanno ritorno fusione di ideologie estremiste atta a favori-
nel Vecchio Continente a conclusione di re processi di radicalizzazione e per il con-
iter addestrativi. Tali soggetti sono risul- solidamento di reti relazionali nell’ambito
72
Le sfide globali – Minaccia terroristica in Italia e in Europa
73
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 23
Inspire
Il primo numero della rivista è apparso nel giugno 2010 sui maggiori fora estremisti.
Pubblicazione di impronta jihadista, riconducibile al defunto ideologo di al Qaida nella Pe-
nisola Arabica (AQAP), Anwar al Awlaki, e dal significativo titolo, Inspire è portavoce della
citata formazione terroristica e rientra, a pieno titolo, nella strategia comunicativa della
rete qaidista. Una strategia volta a utilizzare in misura crescente e sempre più sofisticata il
circuito mediatico, con l’obiettivo di dare massima risonanza, a livello globale, alle proprie
tesi anti-occidentali, in funzione di consenso e proselitismo. I target-audience della rivista
sono le comunità musulmane presenti nei Paesi occidentali.
Proprio da un numero di Inspire il ventenne cittadino americano di origine dominicana,
Josè Pimentel – arrestato il 19 novembre 2011 dalla polizia di New York con l’accusa di
aver cercato di realizzare ordigni esplosivi artigianali per colpire uffici del Governo ovvero
militari statunitensi reduci dall’Iraq o dall’Afghanistan – avrebbe acquisito le nozioni ne-
cessarie per costruire gli ordigni.
Pimentel, auto-radicalizzatosi attraverso internet, pur avendo manifestato sul web il
suo sostegno ad al Qaida, non sembra riconducibile ad alcuna organizzazione terroristica,
rappresentando quindi un tipico esempio di lone terrorist.
ficative ripercussioni sotto il profilo della radicali sul territorio, agli appelli qaidi-
minaccia terroristica. sti che peroravano una jihadizzazione dei
moti popolari.
La comunità musulmana nel suo com-
plesso ha infatti mostrato una composta Nondimeno, restano all’attenzione le
partecipazione agli accadimenti e, pur implicazioni connesse agli ulteriori svilup-
cogliendosi segnali di fermento soprat- pi delle transizioni in atto soprattutto nello
tutto nei segmenti nazionali delle varie scenario nordafricano, considerato che:
organizzazioni dissidenti (dinanzi alle • estremisti rilasciati o evasi dalle carce-
inattese prospettive di affermazione poli- ri nel corso dei tumulti, in passato già
tica nei Paesi di origine), non si è assistito coinvolti in indagini sul terrorismo nel
entro i nostri confini né a violente con- nostro Paese, potrebbero riannodare
trapposizioni tra sostenitori degli insor- contatti sul territorio nazionale per
ti ed elementi filo-governativi, né a una guadagnare sostegno alla “causa” in
concreta risposta, da parte di ambienti madrepatria. La loro influenza, infatti,
74
Le sfide globali – Minaccia terroristica in Italia e in Europa
75
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
76
Le sfide globali – Minaccia terroristica in Italia e in Europa
Riquadro 25
Kosovo Settentrionale
Nel contesto di origine, le perduranti tensioni interetniche hanno concorso a qualificare
la delicata cornice di sicurezza del Kosovo settentrionale, condizionata dai ripetuti scontri
tra estremisti serbo-kosovari, contrari all’assunzione dei controlli di confine e doganali
da parte delle Autorità di Pristina, e la Kosovo Force (KFOR), impegnata a garantire, insie-
me con EULEX (European Union Rule of Law Mission in Kosovo), il ripristino della legalità
nell’area e il consolidamento delle istituzioni nel resto del Paese.
Il quadro di situazione potrebbe risentire negativamente, inoltre, dell’attivismo di neo-
costituiti gruppi paramilitari di etnia albanese volto a esercitare pressioni sulla Comunità
internazionale e sulle Autorità di Pristina, con ciò profilandosi il rischio di iniziative destabi-
lizzanti da parte di gruppi isolati.
77
Le sfide globali – Proliferazione di armi di distruzione di massa
I
l contrasto alla minaccia non con- sione. Nel contempo, nell’impianto pilota
venzionale si è confermato una voce (Pilot Fuel Enrichment Plant – PFEP) situato
prioritaria nell’agenda della politica nello stesso centro di Natanz, sono stati si-
informativa per la sicurezza del Go- nora prodotti circa 80 kg di uranio arricchi-
verno italiano e della Comunità internazio- to al 20%.
nale, nella condivisione di una strategia di ri-
sposta primariamente basata sullo strumento Gli iraniani, inoltre, sembrano aver
della dissuasione e della prevenzione. risolto parte dei problemi riconducibili
alla diffusione, avvenuta nel 2010, del vi-
In questo senso, complementare e di rus Stuxnet nei sistemi computerizzati del
supporto all’azione della diplomazia, l’im- Fuel Enrichment Plant (FEP) di Natanz, che
pegno dell’intelligence si è rivolto non solo avrebbe provocato il temporaneo black-out
ai disegni proliferanti di attori statuali e di circa 1.000 centrifughe. Ciò sarebbe
alle relative reti di procurement, ma anche confermato dall’incremento del numero
all’eventualità che soggetti e gruppi terrori- di centrifughe operative, passate da 4.800
stici possano ricercare materiali e sostanze a oltre 6.200, mentre la produzione media
ad alta nocività per la concretizzazione di mensile di uranio arricchito, dopo l’incre-
propositi offensivi. mento registrato nel primo trimestre del
2011, sarebbe leggermente diminuita nella
Nel 2011, il quadro della minaccia si è seconda metà dell’anno.
qualificato soprattutto per lo sviluppo dei
contenziosi riferibili, rispettivamente, ai Il contenzioso con la Comunità inter-
dossier iraniano, siriano e nordcoreano. nazionale – scandito da dichiarazioni del
Presidente Ahmadinejad attestanti la deter-
L’Iran, in violazione del- minazione a proseguire le attività di arric-
il dossier le Risoluzioni dell’ONU, ha chimento dell’uranio (vds. riquadro 26) e
iraniano
proseguito le attività relative a non fornire spiegazioni in merito ad al-
all’arricchimento dell’ura- cuni punti controversi del programma svi-
nio nel complesso di Natanz, dove sono sta- luppato – ha fatto registrare nuovi picchi di
ti prodotti complessivamente circa 5.000 kg tensione a seguito del Rapporto dell’Agen-
di uranio a basso tenore di arricchimento zia Internazionale per l’Energia Atomica
(3-4%), un quantitativo teoricamente suffi- (AIEA), pubblicato l’8 novembre, che ha
ciente alla realizzazione di tre ordigni a fis- confermato l’impossibilità di dare credibile
79
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 26
assicurazione che le attività poste in essere li con finalità militari. Tuttavia si ritiene che il
dall’Iran nel settore nucleare siano ricon- programma, seppur sostanzialmente inarre-
ducibili a scopi esclusivamente civili. stabile a causa del possesso della tecnologia e
del know-how per produrre il materiale fissile
In questo quadro si collocano le nuove weapons grade, possa essere ritardato/ostaco-
indicazioni concernenti attività iraniane ri- lato dalle sanzioni e dagli incidenti che han-
conducibili a piani strutturati di sviluppo di no colpito alcuni impianti sensibili.
armamento nucleare. Secondo le evidenze
emerse, il progetto, che avrebbe avuto ini- Per quanto concerne il programma
zio nel 2003, potrebbe essere ancora opera- missilistico, nel periodo considerato Te-
tivo (vds. riquadro 27). heran ha proseguito lo sviluppo dei pro-
pri progetti conducendo numerosi test
Il complesso degli elementi informativi di sistemi balistici a corto e medio rag-
converge nell’indicare che le progettualità gio, con gittata, rispettivamente, di 750 e
iraniane risultano verosimilmente compatibi- 1.900/2.000 Km.
80
Le sfide globali – Proliferazione di armi di distruzione di massa
Riquadro 27
81
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 28
82
Le sfide globali – Proliferazione di armi di distruzione di massa
nella provincia dell’Hamgyong settentrio- esplosivi), nel cui ambito sono state con-
nale, già sede dei test nucleari condotti nel dotte valutazioni di natura tecnico-scien-
2006 e nel 2009. tifica relativamente a materiali dual-use
suscettibili di impiego nella realizzazione
Nel quadro descritto, di sistemi d’arma di tipo convenzionale e
la minaccia particolare menzione me- non. Nel medesimo ambito, specifica at-
CBRNE
rita infine l’attività di mo- tenzione è stata riservata al possibile uti-
nitoraggio svolta dall’AISE lizzo del CBRNE per la preparazione di
in materia di minaccia CBRNE (chimica, ordigni impiegabili da formazioni terro-
batteriologica, radiogena, nucleare e da ristiche.
83
Le sfide globali – Minacce ambientali e scarsità delle risorse
L
’attività di intelligence nel corso del che hanno presentato – in virtù della loro
2011 ha considerato anche la porta- collocazione geostrategica – profili di for-
ta e l’interconnessione dei rischi de- te criticità sono il Nilo, il Tigri, l’Eufrate, il
rivanti da una serie di fenomeni che, pur non Giordano e l’Indo.
caratterizzandosi necessariamente come mi-
naccia diretta, costituiscono in realtà un re- In particolare, i criteri di sfruttamento
troterra da cui possono originarsi processi di delle acque hanno costituito motivo di ten-
amplificazione di fattori di instabilità e di sione tra gli Stati attraversati dal Nilo. L’at-
conflitto. In tale quadro si inseriscono pro- tuale sistema di ripartizione vede Egitto e
blematiche quali la scarsità delle risorse natu- Sudan quali principali beneficiari ed è rite-
rali e alimentari, le emergenze sanitarie e am- nuto fortemente penalizzante dagli altri
bientali, ivi comprese quelle legate all’utilizzo Stati che rivendicano un accresciuto fabbi-
di fonti energetiche quali il nucleare. sogno idrico ed energetico. Conseguente-
mente, qualsiasi iniziativa che implichi la
l’emergenza
In questo contesto, han- riduzione della portata idrica del Nilo de-
umanitaria nel no rivestito interesse infor- termina riflessi anche nei rapporti tra Paesi
Corno d’Africa mativo le ricadute dell’emer- attraverso i quali si dipana il fiume, nono-
genza umanitaria nel Corno stante siano state sviluppate iniziative inter-
d’Africa, con particolare riguardo al suo im- nazionali tese a favorire una regolamenta-
patto sulle già fragili Istituzioni somale, alla zione della problematica,
finalizzazione e al coordinamento degli aiuti quale la Nile Basin Initiative la NBI
umanitari, all’attivismo di al Shabaab, che ha (NBI), cui aderiscono Egit-
strumentalizzato per propri fini l’emergen- to, Sudan, Etiopia, Kenya,
za stessa onde screditare le Autorità locali e Repubblica Democratica del Congo, Ugan-
le Organizzazioni internazionali. da, Tanzania, Ruanda, Burundi ed Eritrea
(in qualità di “osservatore”). A incidere ul-
Altra problematica all’at- teriormente sulle relazioni regionali han-
la scarsità tenzione è stata la crescente no, peraltro, contribuito:
dell’acqua
competizione per le scar- • la nascita della Repubblica del Sud Su-
se risorse idriche in taluni dan (RSS);
contesti regionali, con ripercussioni sulla • l’adesione del Burundi al Cooperative
stabilità politica e sociale e sulle relazioni Framework Agreement (vds. riquadro 29);
tra i diversi Paesi interessati. I bacini idrici • l’annuncio dell’avvio del progetto re-
85
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
Riquadro 29
lativo alla realizzazione della diga de- Parimenti, si è assistito alla progressi-
nominata Millenium Dam in territorio va evoluzione delle tecnologie per la pro-
etiope. duzione di energia elettrica attraverso le
fonti rinnovabili e al correlato interesse ad
Sul fronte delle emer- acquisire il relativo know-how e a espandere
lo scenario genze ambientali sono stati la sfera dei propri interessi in aree poten-
post-Fukushima
oggetto di attenzione le im- zialmente promettenti come il Nord Africa
plicazioni del disastro della e i Balcani, da parte dei principali attori di
centrale nucleare nipponica di Fukushima settore.
che ha contribuito a modificare lo scenario
energetico globale, portando a una ricon- Nel contesto, inoltre, hanno assunto
siderazione dei programmi nel campo del particolare rilevanza internazionale anche
nucleare civile e accentuando la scelta di quei Paesi produttori dove permangono
varie economie maggiormente avanzate di precarie condizioni di stabilità politica o di
rafforzare, per l’avvenire, il maggior ricor- sicurezza, fattori che influenzano negativa-
so al gas naturale e alle fonti rinnovabili. Si mente gli investimenti in campo energetico
è così determinato un nuovo attivismo per che sono caratterizzati da significative capi-
lo sfruttamento dei giacimenti di gas natu- talizzazioni iniziali a fronte di ritorni di lun-
rale, nonché per l’approvvigionamento e la go periodo.
commercializzazione del gas non conven-
zionale (es. shale gas o coalbed methane gas), Il mercato di quei metalli le “terre rare”
incrementando, conseguentemente, gli conosciuti come “terre rare”
spazi di competizione geo-economica tra i o lantanidi (vds. riquadro
principali attori internazionali per l’acces- 30) si è dimostrato un fattore non trascura-
so e l’impiego delle risorse. bile a livello di dinamiche internazionali.
86
Le sfide globali – Minacce ambientali e scarsità delle risorse
Riquadro 30
Le “terre rare”
Con la denominazione terre rare si individua un gruppo di 17 elementi chimici – 15
lantanidi (lantanio, cerio, praseodimio, neodimio, promezio, samario, europio, gadolinio,
terbio, disprosio, olmio, erbio, tulio, itterbio e lutezio) più lo scandio e l’ittrio – esistenti in
natura in abbondanza, ma dispersi in minerali (metalli ferrosi), la cui lavorazione richiede
processi costosi e a forte impatto ecologico. La separazione è infatti particolarmente com-
plessa poiché questi elementi hanno proprietà chimiche simili e l’isolamento delle varie
specie può necessitare di centinaia di cristallizzazioni frazionate.
L’utilizzo delle terre rare è necessario nei comparti industriali high-tech, in particolare
nei seguenti settori:
• industria chimica, petrolchimica, metallurgica, siderurgica;
• telecomunicazioni (sistemi radar e antenne);
• trasporti (batterie, motori elettrici, marmitte catalitiche, componenti di veicoli elettrici e
ibridi);
• elettronica (superconduttori, microprocessori, dischi di immagazzinamento dati
magnetici, schermi di monitor, lettori iPod e MP3, microfoni);
• ottica, illuminazione, optoelettronica e strumentazione scientifico-medicale (sensori,
capacitori, dispositivi laser, fibre ottiche, lampade a fluorescenza, LED);
• nucleare (barre di controllo).
87
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011
tellitari. Alla luce del loro crescente ruolo e riutilizzo dei materiali, sia nell’apertura
nell’industria elettronica, in una società la di nuove miniere in Vietnam, Malaysia, Au-
cui informatizzazione è in continua cresci- stralia, Canada, Brasile, Mongolia e Kaza-
ta, la disponibilità di terre rare assicura un khstan, sia, ancora, nello stoccaggio mirato
forte potere contrattuale e un non trascura- dei metalli strategici. Tuttavia, l’apertura
bile vantaggio competitivo. In tale contesto di nuovi impianti minerari ha un impatto
appare rilevante la decisione dell’Organiz- economico e ambientale non trascurabile,
zazione Mondiale del Commercio (WTO) poiché i processi estrattivi dei lantanidi dai
di accogliere il ricorso di USA, Messico e rispettivi minerali prevedono comunque
Unione Europea contro le restrizioni cine- procedure di purificazione complesse, co-
si all’export di alcuni materie prime come stose e inquinanti. I progressi tecnologi-
bauxite e carbone. Tale sviluppo potrebbe, ci raggiunti nel campo della lavorazione,
verosimilmente, creare il presupposto lega- cominciano peraltro a rendere sfruttabili
le per avviare una medesima azione in ma- altre modalità di estrazione dei preziosi
teria di terre rare. minerali: a esempio, dalle sabbie litoranee
come negli Stati indiani di Orissa e Kerala
L’alternativa più plausibile è stata indi- e dai fanghi oceanici nelle isole giappone-
cata sia nella sempre valida, quanto auspica- si Senkaku, oggetto di contesa tra Cina e
bile, scelta politica di riduzione, recupero Giappone, nel Mar Cinese.
88