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Presidenza del Consiglio dei Ministri

Sistema di informazione per la sicurezza


della Repubblica

Relazione sulla politica


dell’informazione per la sicurezza
2011

EXECUTIVE SUMMARY

La Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza, previ-


sta dall’art. 38 della legge 124/2007, è il documento con cui il Governo
riferisce annualmente al Parlamento, e quindi ai cittadini, sulle scelte
operate per garantire la sicurezza della Repubblica e la tutela dei suoi
valori ed interessi essenziali e sulle conseguenti attività svolte dagli ap-
parati d’intelligence.

Nel primo capitolo della Relazione sono delineate le attività svolte pagg. 11 – 23
dal Sistema di informazione per la sicurezza della repubbli-
ca: dal momento della programmazione in sede politica a quello della
conseguente azione dell’intelligence, tanto nella sua dimensione info-
operativa, espressa dall’AISE e dall’AISI, quanto in quella che attiene
alle funzioni di coordinamento, raccordo e verifica affidate al DIS.

Segue la trattazione delle principali minacce alla sicurezza, secon-


do un inedito taglio espositivo che riflette l’evoluzione di un proces-
so di rinnovamento volto a rispondere, attraverso lo stesso formato
della Relazione, alle primarie esigenze di comunicazione istituziona-
le e di promozione e diffusione della cultura della sicurezza.

I
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

La prima macro-tematica rimanda alla stretta correlazione tra


aspetti di contesto e minacce alla sicurezza, con riguardo al di-
namico e complesso scenario con cui, nel 2011, si è dovuta misurare
l’intera attività intelligence.

Particolare attenzione è riservata al binomio crisi economica e vul- pagg. 25 – 34


nerabilità del sistema Paese, ove le criticità della congiuntura, coniugate
con quelle strutturali, hanno accentuato la pervasività di fenomeni da
tempo all’attenzione informativa per le ricadute, attuali o potenziali,
sull’economia nazionale e sulle prospettive di crescita e sviluppo. È il
caso dello spionaggio industriale, in grado di recare grave danno alla
competitività delle nostre imprese, ma è anche il caso di dinamiche che
vedono investimenti e partecipazioni straniere in settori strategici del
tessuto produttivo interno. La crisi di liquidità ha inoltre offerto margi-
ni ulteriori all’attivismo di organizzazioni criminali nei circuiti econo-
mico-finanziari, in Italia e all’estero. Per la criminalità organizzata in
particolare, si è consolidata la tendenza a sviluppare e radicare il profilo
affaristico nelle realtà del Centro-Nord, funzionale ad un complesso di
interessi e attività che resta basato sulle logiche predatorie e di violenza
e, talora, sugli orientamenti strategici riferibili ai boss detenuti.

Apposita sezione è dedicata alla minaccia eversiva tra conflittualità pagg. 35 – 41


sociale e strumentalizzazioni estremiste, con riferimento al tentativo di sog-
getti e gruppi oltranzisti – di sinistra e di destra – di sfruttare il disagio
sociale e le situazioni di fermento per affermare istanze anti-sistema ed
innalzare il livello di scontro con le Istituzioni. Ciò mentre sul versan-
te eversivo, a fronte di velleitarie teorie “rivoluzionarie” di ispirazione
brigatista – che nella propaganda dei terroristi in carcere hanno tro-
vato nuovi spunti nella crisi economica – si è registrato il ritorno della
violenza anarco-insurrezionalista, anche in questo caso con uno stretto
aggancio tematico alla congiuntura economica.

Nel successivo paragrafo sono richiamate le criticità dello scenario este-


ro e le ricadute sulla sicurezza nazionale, a partire dai rapidi e profondi mu-

II
Executive summary

tamenti che hanno interessato il contesto nordafricano e mediorientale.


Quanto al Nord Africa, nell’ottica di tutela degli interessi nazionali, pagg. 43 – 50
prioritaria rilevanza rivestono il processo di transizione in Libia, l’evol-
versi degli scenari politico-istituzionali in Tunisia e in Egitto, gli sviluppi
in Marocco e in Algeria, in un contesto che, specie nella realtà algerina,
ha fatto registrare il sostenuto attivismo di al Qaida nel Maghreb Islamico
(AQMI), confermatasi in espansione, soprattutto verso Sud. Tra le impli-
cazioni per l’Italia delle crisi nordafricane sono espressamente richiama-
te la pressione migratoria – direttamente collegata all’operatività delle
reti criminali transnazionali che gestiscono il traffico di clandestini – e le
ricadute in termini di sicurezza energetica, tanto più significative in una
serrata ed accresciuta competizione a livello globale.
Nella regione mediorientale, è un bilancio ancora aperto quello pagg. 50 – 56
della crisi siriana, anche per le possibili ripercussioni sul Libano, ove si
confermano i rischi per UNIFIL, e sulle complesse dinamiche attinen-
ti alla questione palestinese. Lo scenario iraniano resta segnato dalle
dinamiche interne e dal crescente confronto con la Comunità interna-
zionale, mentre l’Iraq, conclusasi la missione militare statunitense, deve
misurarsi con criticità del quadro interno e con la perdurante vitalità
delle frange qaidiste. L’attivismo jihadista rappresenta una variante im-
portante anche nello Yemen, ove i ripetuti scontri tra Governo e forze
di opposizione hanno concorso a rafforzare la dimensione militare di
al Qaida nella Penisola Arabica (AQAP).
Si è mantenuta estremamente precaria la cornice di sicurezza in Af- pagg. 56 – 58
ghanistan, ove resta elevato il livello della minaccia per il Contingente
nazionale, e nel contesto pakistano, che non lascia ipotizzare inversioni
di tendenze, attese anche le accresciute capacità e determinazione of-
fensive mostrate dai locali gruppi estremisti.
Lo scenario somalo, tuttora segnato da fragilità istituzionali e di si- pagg. 58 – 63
curezza, ha registrato un “ritiro tattico” dalla Capitale della formazio-
ne jihadista al Shabaab resasi, peraltro, protagonista di eclatanti azioni
terroristiche e parsa sempre più interessata a proiettarsi oltreconfine,
forte anche dei consolidati rapporti con AQAP. Connesso alle criticità
somale, il fenomeno della pirateria si conferma una minaccia per la si-

III
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

curezza internazionale, tanto più insidiosa quanto più si va rafforzando


la partecipazione nei circuiti criminali coinvolti nel fenomeno da parte
degli ambienti jihadisti di al Shabaab.

Un’altra “serie” di minacce – distinta, ma interconnessa a quelle so-


pra descritte – è individuata nelle sfide globali. Qui il “primato” va
certamente alla minaccia cibernetica, per certi versi trasversale a tutte le pagg. 65 – 70
altre minacce, attesa la sua valenza pervasiva e multiforme. La predi-
sposizione di un’efficace capacità di risposta, a livello nazionale e in-
ternazionale, è un processo da ritenersi in costante evoluzione, nel cui
ambito il comparto informativo è attivo anche in un’ottica di raccordo
con la struttura di governance che dovrà, a livello centralizzato, assume-
re compiti di coordinamento generale e pianificazione unitaria della
risposta nazionale.

Segue la trattazione della minaccia terroristica in Italia e in Europa, pagg. 71 – 77


che continua a richiedere considerevoli risorse sul terreno della pre-
venzione e che trova l’incognita più insidiosa nella possibile iniziativa di
“terroristi solitari” suggestionati dalla martellante propaganda jihadista
circolante sul web.

In merito alla proliferazione di armi di distruzione di massa, che non pagg. 79 – 83


consente allentamenti nelle maglie dei controlli sul procurement, restano
all’attenzione il dossier iraniano, le evidenze sulla Siria e il programma
nord-coreano.

Infine, in una prospettiva più mediata ma di potenziale impatto an-


che per il nostro Paese, si valutano i rischi correlati alle minacce ambien- pagg. 85 – 88
tali e alla scarsità delle risorse che, nell’agire da moltiplicatore di preesi-
stenti fragilità politico-sociali e tensioni interstatuali, risultano foriere di
conflitti territoriali ed economici di medio-lungo periodo.

IV
Relazione sulla politica
dell’informazione
per la sicurezza

2011
INDICE

PREMESSA................................................................................................................ 7

I. IL SISTEMA DI INFORMAZIONE PER LA SICUREZZA


DELLA REPUBBLICA............................................................................................ 11
1. Gli indirizzi del Governo.................................................................................... 11
2. L’azione dell’intelligence................................................................................... 15

II. ASPETTI DI CONTESTO E MINACCE ALLA SICUREZZA.............................. 25


1. La crisi economica e le vulnerabilità del sistema Paese................................... 25
• spionaggio industriale
• investimenti esteri in settori strategici
• criminalità economica e finanziamento al terrorismo
• infiltrazioni della criminalità organizzata nazionale nel tessuto
economico-produttivo
• proiezioni imprenditoriali della criminalità organizzata straniera
2. La minaccia eversiva tra conflittualità sociale e strumentalizzazioni
estremiste............................................................................................................ 35
• circuito antagonista
• destra radicale
• estremismo marxista-leninista
• eversione anarco-insurrezionalista
3. Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale........ 43
• Nord Africa
– al Qaida nel Maghreb Islamico (AQMI)
– spinta migratoria
– aspetti energetici
• Medio Oriente
– al Qaida in Iraq (AQI)
– al Qaida nella Penisola Arabica (AQAP)
• Quadrante afghano-pakistano
– attivismo dei gruppi insorgenti
• Africa orientale
– al Shabaab
– il fenomeno della pirateria

3
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

III. LE SFIDE GLOBALI ......................................................................................... 65


1. Minaccia cibernetica.......................................................................................... 65
• tratti della minaccia
• iniziative e strategie di risposta
2. Minaccia terroristica in Italia e in Europa........................................................ 71
• il trend della minaccia jihadista
• attivismo radicale in territorio nazionale
• formazioni separatiste e dissidenti
3. Proliferazione di armi di distruzione di massa................................................. 79
• dossier iraniano
• dossier siriano
• dossier nordcoreano
• minaccia CBRNE (chimica, batteriologica, radiogena, nucleare
e da esplosivi)
4. Minacce ambientali e scarsità delle risorse....................................................... 85
• scarsità delle risorse idriche
• questione energetica
• le “terre rare”

4
Indice

Indice dei riquadri

1 “Rischio” e “Minaccia”.................................................................................... 12
2 “Interesse nazionale”...................................................................................... 14
3 Principali operazioni di polizia condotte con il contributo dell’AISI......... 21
4 Sicurezza energetica e attività informativa all’estero.................................... 27
5 Criminalità organizzata nazionale – Dinamiche associative........................ 31
6 Criminalità organizzata straniera in Italia – Linee di tendenza.................. 33
7 Hard Bass......................................................................................................... 38
8 La Federazione Anarchica Informale................................................................... 40
9 Intervento della Comunità internazionale nella crisi libica........................ 44
10 Jamaat al Adl Wal Ihsan – Giustizia e Carità..................................................... 46
11 Cittadini italiani sequestrati in Africa nel 2011............................................ 47
12 Immigrazione clandestina – Le rotte dall’Est............................................... 49
13 Nigeria – Crescente attivismo di Boko Haram................................................ 51
14 PKK/Kongra Gel – Proiezioni in territorio nazionale................................. 55
15 Riflessi della morte di Osama Bin Laden sull’attività di al Qaida................ 57
16 Somalia – Connessioni tra pirateria e al Shabaab.......................................... 60
17 I circuiti di finanziamento al terrorismo internazionale.............................. 61
18 Nuove norme antipirateria............................................................................ 62
19 Anonymous........................................................................................................ 66
20 Sicurezza cibernetica – Strutture di coordinamento.................................... 68
21 Il cloud computing............................................................................................. 69
22 Il terrorista “Lone Wolf” (Lupo Solitario)....................................................... 72
23 Inspire............................................................................................................... 74
4 Liberation Tigers of Tamil Eelam (LTTE) - Proiezioni in territorio
2
nazionale......................................................................................................... 76
25 Kosovo settentrionale..................................................................................... 77
26 Nucleare iraniano – Progetti annunciati da Teheran................................... 80
27 Il centro di ricerche di Parchin..................................................................... 81
28 Nucleare siriano – Sito di Dayr az Zawr......................................................... 82
29 Il Cooperative Framework Agreement (CFA)........................................................ 86
30 Le “terre rare”................................................................................................. 87

5
PREMESSA

L
a lettura degli avvenimenti Rispetto all’accelerazione di tali dina-
susseguitisi nel corso del 2011 miche, l’Italia si è trovata su una “linea di
consegna alla Storia un anno faglia” particolarmente complessa. Il muta-
caratterizzato da elementi di mento degli equilibri geo-politici nello spa-
significativa discontinuità con riguardo al zio a sud della nostra Penisola e l’esigenza
quadro della minaccia, per effetto di dina- di ridurre la sovraesposizione del sistema
miche tuttora in atto delle quali è difficile Paese rispetto a fattori di rischio amplificati
ipotizzare tutte le implicazioni di medio- dalla crisi economica hanno, infatti, solleci-
lungo periodo. tato e continuano a sollecitare una risposta
strutturata e tempestiva di presidio della si-
Due i processi di vasta portata che curezza nazionale.
hanno inciso su tale scenario: il riacutiz-
zarsi della crisi economica che partendo La situazione di forte instabilità che ha
dal settore finanziario ha raggiunto una investito la sponda meridionale del Medi-
dimensione sistemica di contagio non terraneo ha accentuato una serie di feno-
solo delle economie nazionali, ma anche meni di potenziale impatto sulla sicurezza,
dell’Eurozona nel suo complesso e i ri- quali i flussi migratori clandestini, l’attivi-
volgimenti nel Nord Africa e nel Medio smo del crimine organizzato transnaziona-
Oriente che, pur nella specificità dei sin- le e il rischio di derive terroristiche.
goli contesti territoriali interessati, sembra
abbiano trovato proprio nell’onda lunga Inoltre, l’avvio di una fase di transizio-
della crisi economica uno dei possibili fat- ne verso nuovi assetti politico-istituzionali
tori di innesco. in taluni Stati del Nord Africa ha una pro-

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Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

fonda ricaduta sulla trama delle relazioni nazionali, in Italia e all’estero, in linea con la
che legano l’Italia soprattutto ad alcuni di missione affidata loro dalla legge 124/2007
quei Paesi, con accresciute responsabilità per assicurare una “salvaguardia preventi-
di collaborazione e di supporto all’evolver- va”, un “early warning system” a protezione
si degli eventi. In tale contesto, si è fatta via delle istituzioni democratiche e dei valori
via più serrata la competizione fra gli attori fondamentali dello Stato.
internazionali per l’acquisizione di posizio-
ni di influenza specie nel mercato energe- Punto di forza della complessa architet-
tico e nelle prevedibili, redditizie opere di tura istituzionale rappresentata dal Sistema
ricostruzione. nazionale di intelligence è lo stretto e dina-
mico rapporto tra indirizzo politico e attivi-
Anche la crisi economica ha fatto da tà direttamente rivolte alla sicurezza della
sfondo all’emergere di una serie di fattori Repubblica. Attività che devono necessaria-
di rischio che – dalla maggiore vulnera- mente essere ispirate alle indicazioni del
bilità del sistema produttivo rispetto alla decisore politico perché politica è la valuta-
minaccia dell’infiltrazione criminale sino zione sui beni, gli interessi e i valori che è
alle strumentalizzazioni del disagio sociale prioritario tutelare a garanzia della sicurezza
da parte delle frange radicali ed eversive nazionale. Attività sulla cui efficacia è anco-
– comprendono una serie di altre espres- ra una volta il Vertice governativo a doversi
sioni di criticità che, seppure in qualche pronunciare valutandone i risultati in termi-
caso caratterizzate da una minore carica di ni di spessore qualitativo e quantitativo.
allarme per l’opinione pubblica, possono
comunque incidere profondamente sugli In coerenza con l’impianto istituzionale
interessi del Paese. Ciò anche per effetto si pone il controllo politico sull’intelligen-
di una concorrenza straniera, talora so- ce, affidato al Comitato Parlamentare per
stenuta da oculate strategie statali, volta la Sicurezza della Repubblica (COPASIR).
a profittare dell’attuale congiuntura per Nel quadro di tale rapporto, oltre alla siste-
l’acquisizione di significative quote indu- matica attività di informazione sull’azione
striali in settori di eccellenza tecnologica del comparto tramite Relazioni semestrali,
e di posizioni strategiche in comparti di si è inscritta nel corso del 2011 un’intensa
tradizionale presenza italiana. interazione con i responsabili delle struttu-
re di intelligence che si è sostanziata in sei
Questo composito quadro di minaccia audizioni del Direttore Generale del DIS,
è stato affrontato dalle strutture dell’intel- sette del Direttore dell’AISE e tre del Diret-
ligence nazionale con un’azione di preven- tore dell’AISI, alle quali si sono aggiunte,
zione e di contrasto focalizzata sulla sicu- sui temi economico-finanziari, quelle del
rezza del Paese e sulla tutela degli interessi Vice Direttore per l’Intelligence dell’Agen-

8
Premessa

zia interna e del competente Capo Reparto e di cogliere, in una visione di sistema, i
dell’Agenzia esterna. diversi piani di incidenza della minaccia,
sia quelli direttamente aggrediti, sia quel-
In questa stessa ottica, nel rapporto tra li che appaiono meno esposti ma che, alla
Governo e Parlamento, la Relazione annua- luce dei segnali raccolti dall’intelligence
le prevista dall’art. 38 della legge 124/2007 nella sua peculiare funzione preventiva,
rappresenta un momento di particolare si- possono far registrare sensibili criticità
gnificato sotto il profilo della comunicazio- per il Paese.
ne istituzionale e della promozione e diffu-
sione della cultura della sicurezza. La Relazione annuale riferita al 2011
risulta, pertanto, strutturata - a differenza
Per corrispondere a tali delicati obiet- della precedente centrata sui fattori di ri-
tivi, che la legge di riforma del comparto schio derivanti dal diverso orizzonte della
affida alla specifica competenza del DIS, è minaccia – secondo una impostazione che
stata avviata, nel corso dell’ultimo triennio, assegna prioritaria rilevanza agli aspetti di
una ponderata opera di rivisitazione del contesto che hanno caratterizzato lo scena-
formato della Relazione annuale. rio interno e internazionale.
I principali cambiamenti si sono tradot-
ti nella adozione di una versione più snella Nel senso, la Relazione, dopo il primo
con una rinnovata veste grafica, nella tec- capitolo dedicato all’illustrazione degli
nica espositiva volta ad evidenziare le inter- indirizzi di Governo e della conseguente
connessioni fra le varie minacce e i teatri azione svolta dal comparto informativo,
geografici di interesse, nella accentuazio- delinea, nei due successivi capitoli, le mi-
ne, pur nella caratterizzazione intrinseca- nacce al cui contrasto è stata primaria-
mente storica del documento, della fase mente indirizzata l’attività delle Agenzie:
valutativa e previsionale. dalle minacce che maggiormente sono sta-
Tale processo trova ora, con la presen- te amplificate dalla crisi economica e dai
te edizione, un passaggio di significativa mutamenti nell’area mediterranea a quel-
conferma in grado di meglio fotografare le di respiro globale in grado di influen-
l’ampiezza e la profondità dei mutamenti zare profili e scenari di sicurezza anche in
succedutisi durante la trascorsa annualità una prospettiva evolutiva.

9
I
IL SISTEMA DI INFORMAZIONE
PER LA SICUREZZA DELLA REPUBBLICA

1. Gli indirizzi del Governo

L
’attività del comparto intelli- ligence, in un’ottica di razionalizzazione e
gence trova linee direttrici e ottimizzazione delle risorse disponibili.
quadro di riferimento nelle
deliberazioni del Comitato In- Come di consueto, la prospettazione
terministeriale per la Sicurezza della Re- degli obiettivi ha riguardato tanto i feno-
pubblica (CISR), che ai sensi dell’art. 5, meni quanto le aree geografiche di priori-
comma 2, della legge 124/2007 elabora gli tario interesse informativo, con particolare
indirizzi generali e gli obiettivi fondamen- attenzione a quelle dinamiche evolutive
tali da perseguire nell’ambito della politica che rendono più significative le intercon-
dell’informazione per la sicurezza. nessioni tra scenari di rischio e minacce alla
sicurezza (vds. riquadro 1).
Attraverso un iter teso a favorire l’incon-
tro tra “domanda” e “offerta” di informazio- Il processo di definizione degli obietti-
ni per la sicurezza, la definizione del fabbi- vi per l’azione della nostra intelligence si è
sogno informativo per il 2011 si è modulata necessariamente basato – in una fase carat-
sull’indicazione delle priorità espresse dai terizzata da rapidi cambiamenti di scenario
Ministri che compongono il CISR (Affari – su un’interazione particolarmente dina-
Esteri, Difesa, Interno, Giustizia, Economia mica fra il decisore politico e gli organismi
e Finanze, Sviluppo Economico) per le ri- incaricati di articolare in adeguati piani di
spettive aree di competenza. Sulla base di ricerca operativa le indicazioni di vertice.
queste esigenze conoscitive, gli Organismi In tal modo, l’attività del comparto nel cor-
informativi hanno così impostato e artico- so del 2011 è stata finalizzata a fornire una
lato in dettaglio la propria attività di intel- risposta tempestiva a nuove esigenze prio-

11
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 1

“Rischio” e “Minaccia”
Quando si parla di sicurezza (fisica, sociale, economico-finanziaria, ambientale etc.) i
termini “rischio” e “minaccia” sono talora utilizzati come sinonimi, anche se esprimono, in
analogia con gli omologhi anglosassoni risk e threat, concetti distinti sebbene interconnessi.
In ambito intelligence, si intende generalmente per “minaccia” un fenomeno, una
situazione e/o una condotta potenzialmente lesivi della sicurezza nazionale. Può essere
rappresentata dalle attività di Stati (nel qual caso include anche l’eventualità del ricorso
allo strumento militare), di organizzazioni non statuali o di singoli individui. Oltreché per
indicare la tassonomia degli agenti (individui e organizzazioni) e degli eventi (fenomeni e
condotte) pericolosi per la sicurezza, il termine è impiegato in un’accezione che si riferisce
anche alla probabilità che tali eventi si verifichino. Nell’ambito dell’analisi controterrorismo,
tale probabilità viene, per esempio, stimata sulla base di una valutazione tanto dell’intento
dell’attore terroristico preso in esame quanto della sua capacità di tradurre tale intento
offensivo in una concreta azione dannosa. In questa accezione, la minaccia costituisce una
delle variabili in funzione delle quali è valutato il rischio.
Con il termine “rischio” si intende un danno potenziale per la sicurezza nazionale che
deriva da un evento (tanto intenzionale che accidentale) riconducibile a una minaccia,
dall’interazione di tale evento con le vulnerabilità del sistema Paese o di suoi settori e ar-
ticolazioni e dai connessi effetti. Minaccia, vulnerabilità e impatto costituiscono, di conse-
guenza, le variabili principali in funzione delle quali viene valutata l’esistenza di un rischio e
il relativo livello ai fini della sua gestione, ossia dell’adozione delle necessarie contromisure
(tanto preventive che reattive).

ritarie – in parte originate dal complesso fenomeni di minaccia già oggetto di un’in-
contesto di crisi economica e di tensioni tensa attività di contrasto, quali la lotta al
politiche a livello internazionale – quali le terrorismo internazionale, che ha sollecita-
criticità nel settore economico, la minaccia to i Servizi a svolgere una penetrante atti-
legata a movimenti anarco-insurrezionalisti vità di ricerca al fine di cogliere e valutare
e antagonisti, le implicazioni dell’instabili- per tempo segnali di minaccia riferibili pri-
tà nella sponda sud del Mediterraneo per mariamente a formazioni di matrice jihadi-
rilevanti interessi del nostro sistema Paese. sta, nonché a processi di radicalizzazione in
Nello stesso tempo a questa esigenza di ri- grado di ispirare determinazioni offensive
orientamento dell’azione di intelligence ha anche in soggetti non appartenenti a orga-
fatto riscontro una confermata attenzione a nizzazioni strutturate. Nella medesima ot-

12
Il Sistema di informazione per la sicurezza – Gli indirizzi del Governo

tica di prevenzione si è assegnata specifica nacce alla sicurezza economica nazionale e a


rilevanza ai circuiti di sostegno ideologico, fornire al decisore politico tutte le informa-
logistico e finanziario ai gruppi terroristici, zioni utili a sostenere il sistema Paese nella
alle attività di reclutamento e instradamen- sempre più accentuata competizione inter-
to verso i teatri di crisi, ai collegamenti con nazionale. In questo senso, è stata sollecitata
ambienti criminali e con le reti che gesti- l’azione dell’intelligence a tutela del sistema
scono le rotte migratorie clandestine, al ri- bancario e finanziario, della concorrenza e
schio di un utilizzo a fini terroristici di armi dei mercati, del patrimonio industriale stra-
non convenzionali. tegico, delle infrastrutture critiche e della
sicurezza energetica.
Per quel che concerne l’estremismo in-
terno, in aggiunta alla prioritaria attenzio- Nella medesima cornice e in coeren-
ne nei confronti dell’antagonismo oltran- za con un dettato normativo che affida alle
zista nonché dell’anarco-insurrezionalismo Agenzie la tutela degli interessi politici, militari,
e dei suoi collegamenti internazionali, economici e industriali dell’Italia, si collocano
particolare interesse informativo è stato il fabbisogno informativo in tema di contro-
assegnato ai gruppi di matrice marxista- spionaggio, a protezione di interessi naziona-
leninista, promotori di strategie eversive e li in Italia e all’estero, e la rilevanza assegnata
di tentativi di infiltrazione nel mondo del alla minaccia cibernetica, anche per i profili
lavoro, alla destra radicale e alle tifoserie di cyber warfare da parte di attori statuali.
estreme permeate da ideologie politiche
violente, alla conflittualità tra militanti di Di particolare rilievo, infine, gli indi-
opposto segno. rizzi che hanno orientato gli Organismi
informativi verso nuove minacce emergen-
Al binomio sicurezza e sviluppo sono ti – come l’impatto della scarsità di risorse
state improntate le indicazioni formulate idriche e dei cambiamenti climatici – che
in tema di contrasto alla criminalità orga- si proiettano sempre più quali fattori di ri-
nizzata, con particolare riferimento alle schio globali.
dinamiche di infiltrazione nei settori politi-
co-amministrativi e nel tessuto economico- In maniera flessibile rispetto alle ten-
produttivo. denze di mutamento in atto e tenendo
conto della connotazione transnaziona-
Proprio sul terreno dell’intelligence le delle minacce finora descritte, la pro-
economica, gli obiettivi fissati dal CISR met- grammazione informativa del Governo ha
tono in piena evidenza l’ampiezza e la com- confermato le priorità dell’intelligence
plessità dell’impegno richiesto alle Agenzie, per quel che concerne i principali scenari
che sono state chiamate a contrastare le mi- internazionali di crisi.

13
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 2

“Interesse nazionale”
La nozione di interesse nazionale evoca un concetto dinamico e complesso che non
trova univoca definizione sul piano normativo e che è oggetto di un ampio dibattito a livello
politologico.
Nella prospettiva intelligence, una definizione di interesse nazionale può enuclearsi
dalla stessa legge 124/2007 e segnatamente dagli articoli 6 e 7 che, nell’istituire l’AISE e
l’AISI, ne precisano la missione, identificata primariamente nella difesa dell’indipendenza,
dell’integrità e della sicurezza della Repubblica (AISE) , nella difesa della sicurezza interna
della Repubblica e delle istituzioni democratiche poste dalla Costituzione a suo fondamento
(AISI), nonché nella protezione degli interessi politici, militari, economici, scientifici e indu-
striali dell’Italia (AISE e AISI).
Nella medesima ottica, concorrono, sul piano concettuale, alla definizione di interesse
nazionale le linee d’indirizzo dettate dal CISR in sede di elaborazione degli obiettivi fonda-
mentali da perseguire nel quadro della politica dell’informazione per la sicurezza.

In proposito, gli obiettivi informati- riferimento alla persistente situazione di


vi sul versante estero hanno riguardato instabilità della Somalia, al fenomeno della
principalmente le aree che presentano si- pirateria e alle dinamiche sudanesi; il Medio
tuazioni di criticità suscettibili di tradursi, Oriente e la Penisola Arabica, soprattutto
anche in considerazione della prossimità in relazione ai mutevoli scenari di sicurez-
geografica, in fattori di minaccia verso la za e di tensioni politiche, allo sviluppo del
sicurezza e gli interessi nazionali (vds. ri- processo di pace e alla conflittualità tra sci-
quadro 2), nonché i quadranti prioritari iti e sunniti; l’Asia, in special modo per la
per la nostra proiezione internazionale, perdurante situazione di instabilità nell’area
ivi compresi i teatri ove operano i nostri afghano-pakistana, i contenziosi territoriali
Contingenti. e le criticità nella regione centro-asiatica; i
Balcani, con riguardo ai perduranti fermen-
In tal senso, la ricerca informativa è stata ti nazionalisti e alle situazioni di diffusa ille-
orientata primariamente verso le seguenti galità; l’America Latina, per le linee di po-
aree: il Nord Africa, con particolare riguar- litica energetica e le concorrenti ambizioni
do agli accentuati processi di transizione e di di leadership regionale; la regione artica, in
cambiamento, all’evoluzione dei movimenti relazione al preminente interesse geo-strate-
islamisti di ispirazione radicale, alle spinte gico, correlato anche allo sfruttamento delle
migratorie; il Corno d’Africa, con specifico risorse naturali.

14
Il Sistema di informazione per la sicurezza – L’azione dell’intelligence

2. L’azione dell’intelligence

S
ulla base delle direttive imparti- tra direttrici politiche e attività delle Agen-
te dal Presidente del Consiglio zie, si è proceduto – attraverso un mirato
dei Ministri e nell’orizzonte monitoraggio e approfondite procedure di
programmatico delineato dal rendicontazione – alla costante verifica del
CISR, AISE e AISI hanno predisposto i livello operativo, dei risultati conseguiti e
rispettivi piani di ricerca, tradottisi in ar- della produzione informativa e d’analisi su
ticolati progetti informativi calibrati sugli tutti i settori d’intervento (vds. grafici 1 e
obiettivi e sulle priorità definite dal deci- 2). Nell’ottica della migliore finalizzazione
sore politico. dell’impegno profuso, primaria rilevanza
è stata assegnata al flusso informativo a be-
Nell’apposita Commissione interorga- neficio delle Autorità di Governo e segna-
nismi istituita presso il DIS, istituzionalmen- tamente dei Ministri componenti il CISR
te chiamata a verificare la corrispondenza (vds. grafico 3).

AISI
INFORMATIVE / ANALISI INVIATE A
ENTI ISTITUZIONALI E FF.PP.
ANNO 2011

39% Terrorismo internazionale


19% Criminalità organizzata

16% Estremismo interno

13% Minacce all’economia nazionale


e al sistema Paese
Immigrazione clandestina
6% e tratta degli esseri umani

6% Spionaggio

Carcerario / fenomeni di interesse


1% per la risposta giurisdizionale

15
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

AISE
INFORMATIVE / ANALISI INVIATE A
ENTI ISTITUZIONALI E FF.PP.
ANNO 2011

74% Aree geografiche

13,2% Terrorismo internazionale


Minacce all’economia nazionale
4,8% e al sistema Paese
2,9% Criminalità organizzata
transnazionale
2,8% Proliferazione

1,7% Immigrazione clandestina


e tratta degli esseri umani
0,4% Spionaggio

0,2% Minacce emergenti

Aree geografiche
40% Asia

37% Africa

15,6% Medio Oriente e Penisola Araba

4% Comunità Stati Indipendenti

3% Balcani

0,4% America meridionale


2

L’azione dell’intelligence si è dovu- sulla sicurezza nazionale, sul benessere


ta misurare, come detto, con un quadro della comunità nazionale e sugli interessi
generale in costante e rapida evoluzione, dell’Italia.
rispetto al quale le crisi in Nord Africa e
Medio Oriente, la congiuntura economi- Con riferimento agli sviluppi nell’area
co-finanziaria mondiale e le correlate vi- mediterranea, l’attività di monitoraggio e
cende dell’Eurozona, nonché la crescita analisi dell’AISE ha riguardato gli eventi
esponenziale della minaccia cibernetica sul terreno, le tendenze evolutive, gli atto-
hanno agito da sfondo e da potenziali fat- ri politico-istituzionali emergenti, nonché
tori di incubazione e accelerazione di fe- i riflessi politici e di sicurezza a livello loca-
nomeni e situazioni in grado di riflettersi le e regionale conseguenti alla riconfigu-

16
Il Sistema di informazione per la sicurezza – L’azione dell’intelligence

INFORMATIVE / ANALISI
TRASMESSE AI MINISTRI CISR
(1° gennaio - 31 dicembre 2011)
234

188

108 104
87
75

Affari Esteri Interno Difesa Giustizia Economia Sviluppo


e Finanze Economico

razione degli equilibri di potere nell’area Nel contesto della richiamata crisi eco-
e nei singoli Paesi interessati. L’AISI, dal nomico-finanziaria mondiale, particolare
canto suo, ha rafforzato il dispositivo di rilevanza ha rivestito l’attività di intelligen-
vigilanza in territorio nazionale, al fine di ce svolta da AISE e AISI, negli ambiti di
cogliere per tempo ogni eventuale indica- rispettiva competenza, a tutela del sistema
tore di rischio correlato alle rivolte in atto. Paese, specie con riguardo alle minacce de-
Notevole attenzione è stata riservata da en- rivanti dalle situazioni di conflittualità in
trambe le Agenzie ai fenomeni dell’estre- aree di interesse strategico, alle molteplici
mismo e del radicalismo ideologico e reli- e aggressive forme di competizione, alle in-
gioso, soprattutto per la loro incidenza sul filtrazioni criminali nei circuiti amministra-
livello della minaccia terroristica, alle ri- tivi ed economico-produttivi.
cadute sui flussi migratori e sull’attivismo
della criminalità transnazionale, nonché Su un piano contiguo, si pongono le
agli aspetti di vulnerabilità sul piano della attività svolte sul versante della controinge-
sicurezza energetica. renza (termine con cui si intende il contra-

17
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

sto alle diverse forme di penetrazione spio- hanno interessato tanto la dimensione
nistica in danno degli interessi nazionali) operativa e d’analisi quanto quella proget-
che, nei rispettivi ambiti territoriali di ri- tuale e programmatica.
ferimento, hanno visto le Agenzie operare
essenzialmente su un duplice binario, ove Tra le iniziative di maggior rilievo sul
agli aspetti di prevenzione – con briefing e piano strategico, una specifica menzione
iniziative di sensibilizzazione sul rischio merita il Tavolo di coordinamento in mate-
spionistico nei confronti di personale di- ria di sicurezza cibernetica. In questa sede è
plomatico, militare e civile, anche del setto- andato definendosi il quadro organizzativo
re privato – si sono accompagnate iniziative entro cui si sviluppano le attività operative
di carattere info-operativo tese al monito- delle Agenzie, nel perimetro delle compe-
raggio e al contrasto del fenomeno. tenze attribuite dalla legge 124/2007 e in
una prospettiva di raccordo con l’apposito
Significativo, inoltre, l’impegno del- consesso interministeriale incaricato di prov-
le Agenzie su fonti aperte (OSINT – open vedere all’elaborazione di un modello di go-
source intelligence), tradottosi in un costante vernance nazionale, la cui definizione riveste
e sistematico monitoraggio che ha tra l’al- un carattere di assoluta priorità per il Paese.
tro riguardato, nel caso dell’AISE, i testi in
lingue rare e, quanto all’AISI, la pubblici- Nell’ambito di tale esercizio interor-
stica dell’area antagonista. L’analisi di tale ganismi sono maturate iniziative quali la
massa di dati è stata finalizzata a garantire, redazione di un Glossario, contenente i
su settori geografici e fenomeni d’inte- “principali termini cyber d’interesse per l’intelli-
resse, la condivisione delle notizie in una gence e per la sicurezza”, e la predisposizione
forma sintetica e integrata ai fini degli ulte- di percorsi formativi specializzati, a cura
riori approfondimenti info-operativi. Fun- della Scuola del Sistema attiva presso il
zionali alle descritte attività si pongono ta- DIS, atti a favorire le necessarie sensibilità
luni progetti, promossi dal DIS e finanziati presso gli attori privati e a fornire un sem-
dall’Unione Europea, finalizzati alla speri- pre più qualificato livello di expertise agli
mentazione e all’acquisizione di innovativi operatori del comparto.
prodotti tecnologici in grado di ottimizzare
lo sfruttamento delle fonti aperte. Le iniziative assunte nel settore della
formazione – accompagnatesi a interventi
In coerenza con lo spirito di sistema normativi miranti alla valorizzazione e alla
che informa la legge 124/2007, è andata riqualificazione delle risorse – si inserisco-
consolidandosi l’interazione tra le Agen- no in una più ampia piattaforma progettua-
zie, anche attraverso i dedicati Tavoli di le volta alla promozione e diffusione della
coordinamento operanti presso il DIS, che cultura della sicurezza.

18
Il Sistema di informazione per la sicurezza – L’azione dell’intelligence

In questa prospettiva si colloca l’in- Particolare rilevanza ha continuato inol-


tensificata, proficua interlocuzione con tre a rivestire la sinergia tra le componenti
il mondo accademico, funzionale alla del Sistema di informazione per la sicurezza.
duplice finalità di preparare adeguate In questa cornice si colloca la realizzazione
professionalità e di accrescere – anche di appositi “punti di collegamento unitario”,
attraverso l’inserimento di insegnamenti che prevedono la presenza di personale del
sulla cultura d’intelligence nei program- comparto intelligence all’interno dei Dica-
mi universitari – la consapevolezza del steri rappresentati nel CISR. Obiettivo di tali
ruolo e della missione istituzionale dei strutture è quello di assicurare il tempestivo
Servizi di informazione. inoltro dei contributi intelligence alle artico-
lazioni ministeriali interessate, il cui feedback
L’accordo-quadro siglato in luglio tra consente di orientare e calibrare gli ulteriori
il DIS e l’Università degli Studi di Roma sviluppi della ricerca informativa.
“Sapienza” rappresenta il suggello di una
collaborazione che, da un lato, attraverso Nel medesimo contesto di cooperazione
corsi di laurea, master e dottorati di ricer- si inseriscono, sul piano tecnico-operativo,
ca, potrà favorire la diffusione della cultu- l’assiduo scambio informativo tra l’AISE e le
ra della sicurezza nella classe dirigente del competenti strutture del Ministero della Di-
nostro Paese, dall’altro, consentirà di for- fesa nel quadro delle attività svolte a tutela
mare una nuova generazione di analisti e dei nostri contingenti militari nell’ambito di
operatori d’intelligence su materie di cre- coalizioni internazionali attive nei teatri di
scente rilevanza: si pensi, oltre al richia- crisi, nonché il raccordo costante dei Servizi
mato settore della cybersecurity, a quello con le Forze di polizia. In materia di contro-
economico-finanziario. Proprio sul tema terrorismo, tale collaborazione ha continua-
dell’intelligence economica sono in corso to a trovare alveo privilegiato nel Comitato di
forme di collaborazione anche con l’Uni- Analisi Strategica Antiterrorismo, cui parte-
versità di Tor Vergata. cipano entrambe le Agenzie (vds. grafico 4).

Si tratta, più in generale, di affermare Emblematica, altresì, l’azione infor-


un nuovo modo di “pensare” l’intelligen- mativa dell’Agenzia esterna in materia di
ce e di elaborare un approccio flessibile contrasto alla proliferazione delle armi di
e multidisciplinare che tenga conto delle distruzione di massa e a sistemi dual-use,
sempre più diversificate e dinamiche in- nonché le operazioni di polizia condotte
terazioni tra scenari di rischio, evoluzioni con il contributo informativo dell’Agen-
geo-politiche e fattori di minaccia, fenome- zia interna, specie in materia di contrasto
ni transnazionali e sicurezza globale. al terrorismo e alla criminalità organizzata
(vds. riquadro 3).

19
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

ARGOMENTI ESAMINATI IN AMBITO C.A.S.A.


SU PROPOSTA DELLE AGENZIE
ANNO 2011

Terrorismo su proposta
AISE
internazionale
su proposta
AISI

150

Eversione
interna

36 18

La collaborazione internazionale ha sificate attività, riunioni, workshop e seminari.


costituito anche nel 2011 un riferimento di
assoluta centralità per il comparto intelli- Il quadro dei rapporti internazionali,
gence, a livello di policy, di scambio tecnico animato da un intenso scambio informa-
e di collaborazioni operative. tivo e di incontri (vds. grafici 5 e 6), ha
riguardato i principali settori di interesse,
In ambito sia bilaterale che multilatera- quali il contrasto al terrorismo di matrice
le, le Agenzie hanno sviluppato e gestito re- jihadista e all’eversione anarco-insurre-
lazioni con omologhi Servizi esteri, nonché zionalista, l’attività di controspionaggio
in seno ai comitati NATO, UE e di altre Or- e tematiche emergenti, prima fra tutte la
ganizzazioni e consessi, partecipando a diver- minaccia cibernetica.

20
Il Sistema di informazione per la sicurezza – L’azione dell’intelligence

Riquadro 3

Principali operazioni di polizia condotte con il contributo dell’AISI


Sul fronte del contrasto alle formazioni di matrice eversiva, in riferimento, in partico-
lare, all’attivismo delle compagini anarchiche nelle campagne ambientalista, antimilitarista
e antirepressiva, l’AISI ha fornito alle Forze di polizia notizie su alcuni propositi contestativi
di particolare clamore in ambito ambientalista che hanno consentito l’arresto di due mili-
tanti e la segnalazione in stato di libertà di altri due attivisti. Sono state altresì trasmesse
informazioni connesse a una serie di reati riconducibili all’area anarchica del Centro Italia
– avvenuti nel periodo maggio 2009/2010 – che hanno portato all’esecuzione di numerosi
provvedimenti restrittivi. Anche per l’area della destra radicale le notizie trasmesse alle
Forze di polizia hanno contribuito all’arresto di alcuni soggetti ritenuti responsabili, tra
l’altro, di diffusione di idee fondate sull’odio razziale ed etnico. Per quanto riguarda le com-
pagini del tifo organizzato e oltranzista, è stata dedicata specifica attenzione ai propositi di
azioni violente nel corso di incontri calcistici di particolare richiamo che ha permesso alle
forze di polizia di attuare azioni preventive impedendo che si verificassero incidenti.
In materia di radicalismo islamico, l’attività informativa dell’Agenzia ha portato
all’emissione di numerosi provvedimenti giudiziari. In particolare, rilevano le indicazioni
concernenti:
• alcune persone gravitanti nell’ambito di una moschea calabrese sospettate di
addestramento con finalità di terrorismo anche internazionale. Le indagini ne hanno
confermato il profilo marcatamente radicale e anti-occidentale delineato dall’Agenzia;
• un soggetto nordafricano, emerso informativamente da attività svolte nel territorio
nazionale per le posizioni ideologiche proprie del salafismo jihadista e per il suo
attivismo in favore di aspiranti mujahidin intenzionati a raggiungere zone di guerra,
condannato nel Paese di origine alla pena di 4 anni di reclusione per aver costituito un
gruppo con l’obiettivo di compiere azioni terroristiche e attentare all’ordine pubblico.
Il contributo dell’Agenzia ha inoltre consentito di adottare provvedimenti amministrati-
vi, quali l’espulsione e l’inammissibilità in territorio Schengen, nei confronti di un cittadino
albanese, già emerso in ambito informativo per il suo profilo radicale (consultazione di
siti internet di stampo jihadista, asserita volontà di raggiungere teatri di conflitto), di uno
iraniano coinvolto in pregresse pianificazioni terroristiche e di due afghani evidenziatisi, in
diversi contesti, per posizioni filo-talebane.
Quanto alla criminalità nazionale, l’apporto informativo dell’AISI ha permesso l’indi-
viduazione di quadri associativi mafiosi e la cattura di latitanti appartenenti alla leadership
delle rispettive matrici nazionali, tra cui: Emilio Tancredi (Roma, 19 febbraio), elemento di
spicco della criminalità organizzata campana, latitante dal 2004; Gaetano Avolio (Casan-

21
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

drino, Napoli, 7 marzo), elemento di spicco del clan Licciardi, attivo nell’area settentrionale
di Napoli, colpito da mandato di arresto europeo emesso dall’Autorità giudiziaria tedesca;
Daniele Vicientino, figura apicale del clan dei Mesagnesi, sodalizio al vertice della frangia
brindisina della Sacra Corona Unita (S.C.U.).
L’azione dell’AISI nel settore della criminalità organizzata pugliese ha contribuito inoltre
all’arresto di 18 esponenti della frangia brindisina della S.C.U., all’arresto di 3 elementi di
spicco del clan Strisciuglio, ritenuti responsabili di alcuni tentati omicidi e di un omicidio,
e di 10 appartenenti al clan Parisi per favoreggiamento personale e detenzione di armi.
L’attività informativa condotta dall’Agenzia nel settore economico-finanziario ha per-
messo alla Guardia di Finanza di eseguire 12 ordinanze di custodia cautelare nei confronti
di appartenenti a un’associazione a delinquere dedita, in Nord Italia, alla realizzazione di
ingenti frodi all’IVA e di denunciare 16 persone che, con un meccanismo fraudolento, ela-
borato e proposto da intermediari finanziari esteri, avevano eluso ingenti somme.
Con riguardo alla criminalità transnazionale, sono state fornite informazioni con-
cernenti:
• organizzazioni di trafficanti dedite all’immigrazione clandestina e al falso documentale.
Di rilievo, in particolare, l’operazione “Cestia” dell’11 gennaio fra Lazio e Trentino Alto
Adige che ha consentito di far luce su un consolidato circuito criminale, composto
prevalentemente da cittadini afghani, specializzato nel favorire il trasferimento
di clandestini dall’Asia in Europa. Sempre in Trentino, nell’ambito dell’operazione
“Kornelio”, sono stati arrestati con il contributo AISI tre cittadini marocchini
accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della
prostituzione minorile;
• cittadini nigeriani coinvolti nel traffico di stupefacenti e nello sfruttamento della
prostituzione, operanti principalmente in Campania e nel Pescarese;
• un network di cittadini stranieri – per lo più pakistani, alcuni nordafricani e un siriano
– dediti al traffico di eroina, al favoreggiamento dell’immigrazione dal Pakistan,
alla falsificazione documentale e al finanziamento di organizzazioni terroristiche in
madrepatria. Le informazioni dell’Agenzia hanno contribuito al successo dell’operazione
“Scutum” condotta tra Roma, Napoli, Milano, L’Aquila e la Sardegna.
Infine, con l’apporto informativo dell’Agenzia sono stati sequestrati a cittadini stra-
nieri numerosi quantitativi di stupefacente, materiale utilizzato per attività di clonazione
dei mezzi elettronici di pagamento e individuati i responsabili di alcune rapine in ville
nonché di altre attività delinquenziali.

22
Il Sistema di informazione per la sicurezza – L’azione dell’intelligence

SCAMBIO INFORMATIVO
CON SERVIZI ESTERI COLLEGATI
ANNO 2011
INFORMATIVE
Inviate Pervenute

99 242

12 816

COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE
ANNO 2011

INCONTRI

Bilaterali Multilaterali

533 173

23
II
ASPETTI DI CONTESTO E
MINACCE ALLA SICUREZZA

1. La crisi economica e
le vulnerabilità del sistema Paese

L
’impegno intelligence sul ver- globale, la sofferenza di alcune realtà del
sante economico-finanziario si è settore produttivo e dei servizi del Paese.
dovuto misurare con uno scena-
rio di rischio multiforme, che ha E’ emerso, in particola- gli effetti della
mostrato un’accresciuta capacità d’impatto re, come la crisi economico- crisi sul sistema
sulla sicurezza nazionale in correlazione con finanziaria, riducendo gli Italia
l’acuirsi della congiuntura di crisi. Una con- spazi di accesso al credito e i
giuntura che, per quanto attiene al nostro margini di redditività di molte aziende na-
Paese, si è coniugata con talune vulnerabi- zionali, ne abbia accresciuto l’esposizione
lità strutturali del sistema Italia, estendendo alle mire espansionistiche di grandi multi-
in questo modo le ripercussioni di fenomeni nazionali estere e di diretti competitors, inte-
direttamente incidenti sulla sicurezza e sugli ressati a diversificare le proprie attività e a
interessi nazionali, in Italia e all’estero. incrementare gli utili, nonché ad assume-
re o consolidare la leadership in specifiche
In questo quadro, accanto a un’attività fasce di mercato. Ciò a detrimento della
di ricerca primariamente rivolta alle inizia- competitività nazionale, specie in settori di
tive di attori ostili, alle proiezioni criminali eccellenza, e dei livelli occupazionali, so-
nel tessuto economico nazionale e alle si- prattutto in relazione all’eventuale deloca-
tuazioni di opacità nei circuiti finanziari, lizzazione degli impianti produttivi.
specifica valenza informativa ha assunto
l’impatto sistemico della crisi economica in Si è rilevato, nel contempo, un deciso in-
atto, in grado di determinare o aggravare, cremento di politiche di agevolazione fiscale
in un contesto di accentuata competizione e amministrativa che Paesi, vicini geografica-

25
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

mente in particolare alle regioni del Nord Est alla dispersione di dati sensibili, di natura
dell’Italia, hanno attuato per attirare verso il commerciale, finanziaria od operativa.
loro territorio nazionale le piccole e medie
imprese nazionali di maggior pregio. L’attenzione informati- presenza
va in tema di investimenti e straniera in
La congiuntura ha reso partecipazioni straniere nel settori strategici
lo spionaggio
industriale e la più vulnerabile il tessuto im- tessuto produttivo interno
permeabilità dei prenditoriale italiano anche ha pertanto concorso a tutelare le infra-
sistemi
rispetto al fenomeno dello strutture e i comparti di rilevanza nazio-
spionaggio industriale, che rischia sia di nale sotto il profilo economico-strategico,
depauperare il potenziale produttivo e in- del know-how, dei livelli occupazionali e di
novativo nazionale, sia di costituire un serio produzione.
danno alla sicurezza e alla competitività del In tale contesto, si è rilevato un parti-
nostro sistema Paese. colare attivismo di operatori economici
Come si dirà più avanti (vds. cap. III, stranieri nei settori dei trasporti, delle tele-
par. 1), tale minaccia è sicuramente ampli- comunicazioni e dell’energia. Nello specifi-
ficata nell’ambito del cd. “cyberspazio”, in co, si evidenzia la crescente presenza nella
termini incidenti, soprattutto, sulla tutela distribuzione di gas e prodotti petroliferi di
della proprietà intellettuale, sull’elabo- operatori dell’Est Europa, già leader nel set-
razione delle strategie di mercato e sulla tore dell’estrazione, che perseguono una
formazione dei pacchetti clienti. La sot- mirata strategia di integrazione verticale
trazione di informazioni tramite le reti e i del ciclo produttivo energetico. Il compar-
sistemi ICT (Information and Communication to delle energie rinnovabili resta esposto ad
Technology) in futuro acquisterà maggiore accordi di cartello tra gli operatori di Paesi
rilevanza rispetto alle tecniche “tradiziona- asiatici che, forti della propria posizione di
li”, anche perchè i dati aziendali di signifi- leadership nel settore, cercano di promuo-
cativo interesse sono oramai allocati in più vere interessi imprenditoriali in Occidente
database che moltiplicano le possibilità di anche attraverso la limitazione della libera
accesso illecito alle informazioni. concorrenza del mercato.
Inoltre, la necessità per le aziende na- In prospettiva, su un piano più genera-
zionali di utilizzare forme di finanziamento le, grandi investitori dell’Est Europa e asia-
alternative al credito bancario ha sollecita- tici potrebbero ulteriormente accrescere il
to l’interesse degli operatori stranieri verso proprio ruolo sul mercato italiano.
il mercato nazionale, esponendo le aziende I primi, proseguendo la strategia già
target, indipendentemente dall’esito delle avviata da alcuni anni, potrebbero rivol-
operazioni trattate (acquisizioni, fusioni, gersi alle realtà produttive medio-grandi
partnership, joint-venture, finanziamenti), (per fatturato o per livello di occupazio-

26
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La crisi economica e le vulnerabilità del sistema Paese

Riquadro 4

Sicurezza energetica e attività informativa all’estero


In tema di sicurezza energetica, l’attività intelligence sulla scena estera si è rivolta soprat-
tutto ai profili attinenti all’approvvigionamento energetico, a supporto di scelte strategiche
necessariamente orientate alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Ciò con ri-
guardo alle principali caratteristiche delle aree estrattive e, in particolare, alla vastità delle
riserve, ai costi di estrazione, alla prossimità geografica, alla stabilità politico-sociale e, non
ultimo, alla concreta profittabilità degli investimenti di settore definiti capital intensive, ovvero
connotati da ingenti costi iniziali e ritorni economici di lungo periodo.
L’azione informativa si è quindi focalizzata sulle criticità dell’Africa settentrionale e
subsahariana e del Medio Oriente (vds. paragrafo 3), nonché su tutti quei contesti –
dall’America Latina alle complesse realtà caucasiche e centroasiatiche – di rilevan-
za geo-strategica. Nella medesima ottica, va assumendo crescente valenza informativa la
regione artica, in ragione sia delle potenzialità di sfruttamento degli idrocarburi, sia delle
prospettive economiche correlate all’apertura di nuove rotte commerciali.

ne) del settore metallurgico nazionale, duli di tecnologia innovativa, per ottenere
con investimenti mirati su acciaierie e in- la disponibilità di importanti “brevetti” da
dustrie meccaniche a elevato tasso di tec- sfruttare nei mercati, specie se caratterizza-
nologia, della raffinazione e distribuzione ti da opportunità di sviluppo industriale o
di idrocarburi e, in via residuale, del turi- commerciale a breve termine.
stico-alberghiero. Questa progressiva espansione econo-
Gli operatori asiatici, mica conta sul crescente supporto di istitu-
l’appetibilità del attratti dal brand manufat- ti bancari asiatici che, in futuro, potrebbe-
made in Italy
turiero italiano, potrebbe- ro erodere significative quote di mercato
ro sfruttare le opportunità agli operatori italiani, soprattutto nelle
offerte dai nuovi accordi logistici con in- transazioni finanziarie internazionali di
terporti nazionali, soprattutto dell’Italia supporto alle nostre aziende operanti da e
Centrale, per incrementare i piani di inve- con l’estero.
stimento.
Secondo gli indicatori raccolti, inoltre, Il monitoraggio intelli- opacità
competitors stranieri, soprattutto orientali, gence dei circuiti bancari finanziaria ed
potrebbero tentare di accedere a progetti e finanziari nazionali ha evasione fiscale
di ricerca nazionali e di acquisire nuovi mo- consentito di rilevare criti-

27
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

cità soprattutto in taluni processi di co- Mirato impegno informativo e d’ana-


stituzione di nuovi istituti – con riguardo lisi ha continuato a riguardare le proie-
ad anomale o non trasparenti attività di zioni criminali nei circuiti economico-fi-
raccolta fondi da parte dei rispettivi co- nanziari.
mitati promotori – e in forme di distorta A livello internazionale, il
criminalità
gestione del credito da parte di esponen- fenomeno assume la caratura transnazionale e
ti bancari “infedeli”. In correlazione con di una vera e propria articola- circuiti finanziari
le difficoltà della congiuntura, potrebbe ta industria del crimine, dalle
evolvere l’operatività anomala di alcuni elevate capacità di contaminazione e condi-
Confidi, dediti ad attività finanziarie non zionamento.
autorizzate, e di banche estere intenzio- Le organizzazioni criminali, così come
nate a indirizzare il risparmio raccolto sul quelle terroristiche, hanno sviluppato sem-
territorio italiano verso imprese del pro- pre più sofisticate modalità operative per la
prio Paese. movimentazione, il riciclaggio e il reinvesti-
Inoltre, potrebbero aumentare gli mento dei capitali illeciti, potendo contare
investimenti sul territorio nazionale da anche sulla complicità di operatori specia-
parte di operatori stranieri caratterizzati lizzati, sulle smagliature derivanti dal per-
da profili di opacità economica che utiliz- durante disallineamento delle normative di
zano triangolazioni tra piazze finanziarie settore, su articolati schermi societari localiz-
off-shore per trasferire capitali di origine zati in Paesi off-shore, nonché sugli accresciu-
illecita. ti margini di agibilità correlati alle moderne
Specifica menzione meritano, in que- tecnologie informatiche e a innovativi servi-
sto contesto, le acquisizioni informative zi finanziari e di pagamento elettronico.
che sembrano delineare un incremento
dell’evasione fiscale, soprattutto in mate- Con specifico riguardo, il finanziamento
ria di I.V.A., e delle frodi finanziarie che poi, al finanziamento del ter- al terrorismo
hanno interessato fasce sempre più am- rorismo internazionale (vds. internazionale
pie di soggetti. anche il riquadro 17 del pa-
Anche il fenomeno dell’esportazione ragrafo 3) si è avuto modo di rilevare che le
irregolare di capitali è valutato in una fase provviste sono trasferite dalle organizzazio-
di accentuato dinamismo: l’andamento ni anche tramite attività legali che rappre-
della crisi e le più stringenti normative in sentano non solo idonea copertura per la
materia di lotta all’evasione fiscale sono movimentazione di persone e capitali, ma,
infatti elementi suscettibili non solo di in- in qualche caso, anche una potente leva di
durre nuove forme di elusione ma anche influenza in realtà nazionali rese permeabili
di favorire l’emersione di nuove geografie da situazioni di conflitto o di grave instabili-
delle “rotte del denaro”. tà istituzionale e socio-economica.

28
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La crisi economica e le vulnerabilità del sistema Paese

la criminalità
Per quel che concerne italiane all’estero, perchè gli ingenti capi-
economica sulle la criminalità economica, tali nella disponibilità dei sodalizi consen-
“piazze” estere le evidenze informative tono la realizzazione di investimenti al di
raccolte hanno conferma- sopra dei normali livelli di rendimento,
to l’acuirsi della minaccia derivante dalla con effetti deleteri sul tessuto economico-
diffusione del fenomeno che, a livello in- legale pure in termini di distorsione della
ternazionale, fa registrare il dinamismo e competitività e della concorrenza.
la pronunciata espansività dei network de- Anche in questo contesto, la crisi eco-
linquenziali. nomico-finanziaria globale rappresenta un
Proprio sul versante estero l’analisi potenziale fattore di accelerazione delle di-
intelligence, nel ribadire la facilità d’in- namiche di criticità. L’instabilità e le ricor-
terazione tra sodalizi criminali di varia renti turbolenze dei mercati internazionali,
matrice e l’attivismo di gruppi affaristici le prospettive di una recessione e la genera-
collegati sia ad ambienti malavitosi sia a lizzata fase di carenza di liquidità accentua-
personaggi riconducibili ad apparati di no infatti la permeabilità dei circuiti econo-
sicurezza stranieri, ha evidenziato, nelle mici legali alle infiltrazioni criminali.
diverse realtà geografiche di riferimento,
un incremento dei reati e delle frodi in Tale ultimo aspetto,
l’infiltrazione della
ambito economico, soprattutto in quei nel caso della realtà na- criminalità mafiosa
Paesi dove la vicinanza tra classe dirigen- zionale, si coniuga con nel tessuto
economico-produttivo
te e potere criminale agevola l’opacità le pervasive proiezioni
nazionale
dei rapporti economici. della criminalità orga-
Tra gli indicatori di criticità sono emer- nizzata nazionale, alla costante prioritaria
si all’attenzione quei movimenti finanziari attenzione informativa.
che interessano Paesi “a legislazione per-
missiva” che, anche attraverso specifiche Ad avviso dell’intelligence, proprio l’at-
strutture societarie, si rendono impermea- tuale congiuntura appare destinata ad accre-
bili a qualsiasi azione di contrasto. In tale scere i margini di infiltrazione criminale nel
sistema, per le holding criminali è diventa- tessuto produttivo e imprenditoriale, specie
to sempre più facile “ripulire” i capitali e attraverso la compartecipazione occulta e
reimpiegarli nei più disparati settori. l’inserimento di capitali illeciti in aziende in
Le attività di riciclaggio e reinvesti- crisi, finalizzati, in ultima istanza, al rileva-
mento poste in essere dalle organizzazioni mento di “pacchetti societari”. Ciò, a svilup-
criminali transnazionali, in particolare da po di un trend che già da tempo fa registrare
quelle russe, balcaniche e asiatiche, han- il rafforzamento del profilo affaristico delle
no costituito un concreto fattore di mi- consorterie mafiose e la loro espansione nei
naccia per il nostro Paese e per le aziende circuiti legali dell’economia.

29
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

In tal senso è preve- Pur privilegiando tali stra-


il consolidamento dibile un ampliamento tegie maggiormente defilate, le proiezioni nel
del trend Centro Nord
dell’esercizio diretto di i sodalizi mafiosi sono inten-
impresa da parte delle ag- zionati a proiettare le loro at-
gregazioni criminali, funzionale non solo tività criminali verso le regioni più ricche del
al riciclaggio degli ingenti capitali illeciti Centro Nord, alla ricerca di favorevoli oppor-
accumulati e all’infiltrazione e “gestione” tunità per la gestione affaristica dei proventi
degli appalti pubblici, ma anche alla crea- illeciti. È prevedibile che essi, al fine di agevo-
zione di reti relazionali e all’acquisizione lare le attività economico-imprenditoriali, in-
di ulteriore consenso sociale attraverso l’of- crementino la ricerca di contatti e mediazio-
ferta di posti di lavoro. ni per l’inserimento di propri referenti nei
Sembra essersi consolidata la tendenza circuiti decisionali territoriali.
dei sodalizi a diversificare le aree di inte-
resse economico-criminale orientandosi Nel contesto di Cosa No-
verso nuovi settori produttivi (energetico, stra elementi di criticità si le tendenze di
Cosa Nostra
ambientale, scommesse on-line) pur man- colgono proprio in questo
tenendo il coinvolgimento nei tradizionali progressivo allontanamento
ambiti quali l’edilizia, l’immobiliare, la dei livelli economico-affaristici da quelli ope-
grande distribuzione, lo smaltimento ille- rativi che, se da una parte “tutela” e scherma
cito di rifiuti. i patrimoni e gli interessi della leadership,
dall’altra potrebbe ridurre significativamen-
In termini generali, lo te l’unitarietà dell’organizzazione, vero fat-
profilo affaristico
e dimensione scenario della criminalità tore competitivo della mafia siciliana.
“militare” organizzata nazionale resta Nella regione d’origine Cosa Nostra
caratterizzato da un pronun- sembra determinata a esercitare un’intensa
ciato dinamismo (vds. riquadro 5), dovuto pressione sul territorio, attraverso l’incre-
soprattutto all’incisiva azione repressiva mento del racket delle estorsioni e delle al-
che sta sempre più indebolendo leadership, tre attività predatorie ritenute indispensa-
organici e patrimoni illeciti delle princi- bili, insieme al traffico di sostanze stupefa-
pali consorterie mafiose. I livelli apicali, centi, ad assicurare le risorse per la soprav-
dediti prevalentemente alla cura degli vivenza dell’organizzazione e l’oneroso
interessi imprenditoriali anche attraverso sostentamento dei propri affiliati detenuti
“comitati affaristici”, tendono a mantener- in carcere e delle loro famiglie.
si in posizione di “retroguardia” rispetto
all’ala “militare”, più esposta all’attività di Le cosche calabresi ap-
contrasto. paiono orientate ad adot- le priorità della
‘ndrangheta
tare un più basso profilo,

30
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La crisi economica e le vulnerabilità del sistema Paese

Riquadro 5

Criminalità organizzata nazionale – Dinamiche associative


Secondo le risultanze dell’attività informativa:
• Cosa Nostra appare impegnata in tentativi di riorganizzazione delle strutture di vertice
e di coordinamento interprovinciale, tesi a superare il clima di diffusa instabilità e
incertezza conseguente all’assenza ormai ventennale della cupola, e le ricorrenti spinte
centrifughe delle “famiglie”. In questo contesto, maggiore spazio potrebbero acquisire
giovani capi mandamento ambiziosi e aggressivi che, in cerca di rapido riconoscimento,
non disdegnerebbero il ricorso a iniziative violente, marcando una drastica soluzione
di continuità con la strategia di inabissamento e di silenziosa operatività scelta, dopo i
duri colpi subiti, dalle principali leadership sul territorio.
Nel Catanese, gli equilibri criminali – tradizionalmente fluidi – evidenziano crescenti
tensioni tra clan, sintomatiche di una rimodulazione dei rapporti di forza tra le diverse
componenti mafiose attive sul territorio;
• la ’ndrangheta è impegnata nel tentativo di superare lo stato di generale disorientamento
conseguente alle numerose operazioni repressive e alle destabilizzanti “collaborazioni
alla giustizia” (non solo di importanti affiliati, ma anche di figure femminili), che hanno
scalfito la tenuta dell’organizzazione sia nella regione di origine che in quelle di
proiezione;
• la camorra, nella città di Napoli e nell’immediato hinterland, si conferma connotata
da accentuata fluidità per i sempre più precari equilibri tra clan. Specifici profili
di rischio si riscontrano a Napoli nord per il continuo proliferare di aggregazioni
camorristiche più o meno strutturate, spesso di natura contingente, che appaiono
destinate ad alimentare spirali conflittuali critiche. Nella zona vesuviana, la
tradizionale solidità dei clan potrebbe essere messa in discussione dai tentativi di
inserimento da parte di gruppi limitrofi.
Nel Casertano, l’arresto di Michele Zagaria lascia il cartello casalese, maggiore espressione
camorristica regionale, alle prese con un significativo vuoto di leadership. Grazie a una
gestione fortemente centralizzata, Zagaria era infatti riuscito a ricompattare le principali
componenti del sodalizio e, garantendo il mantenimento dei detenuti e delle famiglie, ne
aveva assicurato la “tenuta” interna, schermandolo da tentazioni collaborative. Profili
critici potrebbero emergere in relazione: da una parte, al minore profilo strategico delle
nuove leve e alle difficoltà di soddisfare le esigenze del vasto “carcerario” casalese (che
per il boss arrestato rivestiva centralità assoluta per evitare collaborazioni alla giustizia);
dall’altra, ai possibili appetiti di gruppi polverizzati sul territorio in competizione rispetto
alle iniziative di riqualificazione previste nella zona;

31
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

• la criminalità pugliese appare sempre più frammentata, con funzioni di supporto


logistico ad altri gruppi criminali nazionali ed esteri per la gestione di interessi illeciti,
anche transnazionali, nell’Adriatico. A Bari i sodalizi mafiosi appaiono esposti a crescenti
tensioni competitive per recuperare l’egemonia territoriale sulle aree metropolitane.
Nel contesto salentino le componenti riconducibili alla Sacra Corona Unita brindisina
e leccese – a seguito degli arresti di importanti boss latitanti e delle collaborazioni
alla giustizia di livelli apicali – dovranno affrontare difficili fasi riorganizzative che
potrebbero esasperare le tensioni tra la vecchia generazione, per lo più detenuta, e le
nuove leve ambiziose e maggiormente inclini alla violenza.
Si ritiene che, in prospettiva, nel panorama criminale nazionale assumerà valenza
centrale l’evoluzione dei rapporti tra il “carcerario mafioso” e le articolazioni operanti sul
territorio. Ciò, in considerazione:
• dell’insofferenza di taluni “reggenti” rispetto all’oneroso sostentamento del circuito
penitenziario;
• della funzione di orientamento strategico che molti capi detenuti continuano a svolgere,
ritenendo di conservare la posizione dominante.
Infine, un crescente profilo di rischio riguarda le sempre più estese interazioni tra le di-
verse matrici mafiose nazionali, e tra queste e le criminalità straniere presenti sul territorio,
sia nei settori illegali tradizionali, tra cui il narcotraffico, sia nell’ambito di comuni interessi
economici e imprenditoriali.

serrando le file e diversificando gli interessi del Centro Nord, al fine di inserirsi negli
mafiosi verso ambiti economico-imprendi- appalti e subappalti relativi alle più impor-
toriali ritenuti meno “esposti” all’attenzio- tanti opere pubbliche, specie quelle strada-
ne mediatica e repressiva. In tale ottica, li, autostradali, ferroviarie e portuali.
sembrano orientate a ricercare forme di La ‘ndrangheta, inoltre, prosegue a
più efficace coordinamento fra i clan per operare nel contesto delle tradizionali atti-
favorire una gestione maggiormente cen- vità criminali ad alto rendimento, soprat-
tralizzata e condivisa degli interessi più re- tutto quelle legate al narcotraffico, attraver-
munerativi. so i collaudati network internazionali di
I gruppi ‘ndranghetisti appaiono deter- riferimento e i solidi collegamenti con le
minati a intensificare l’esercizio di pressio- aree di produzione.
ni collusive e corruttive volte a condiziona-
re le strutture amministrative di governo I clan camorristici nella
del territorio non solo nella regione di ori- città di Napoli, seppur desta- lo scenario
camorristico
gine, ma soprattutto in quelle di proiezione bilizzati e indeboliti dall’azio-

32
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La crisi economica e le vulnerabilità del sistema Paese

ne dello Stato, continuano ad attuare un’ade- Nelle aree di proiezione del Centro
rente gestione estorsiva del territorio e un Nord Italia (specie in Emilia Romagna, La-
capillare controllo delle “piazze di spaccio”. zio, Umbria e Abruzzo) dove soprattutto il
Quelli più strutturati, a vocazione impren- cartello camorristico casalese ha sviluppato
ditoriale, stanno evidenziando crescenti in- cospicui interessi economici, la fase di asse-
teressi in direzione dei lavori di riqualifica- stamento seguìta all’arresto del boss Miche-
zione, specie nell’area orientale della città, le Zagaria potrebbe incidere sull’operativi-
mostrandosi determinati a condizionare le tà della competitiva rete imprenditoriale di
diverse fasi degli appalti edili, dalle forniture riferimento del cartello criminale.
alla messa in opera.
Risulta altresì confermato il tradiziona- La criminalità organiz-
le attivismo dei clan di camorra, sia cittadini zata straniera presente sul i gruppi criminali
stranieri
che provinciali, verso i settori energetico e territorio nazionale (vds.
ambientale, con particolare riferimento allo riquadro 6) tende a essere
smaltimento dei rifiuti. sempre più competitiva sia nei “tradizionali”

Riquadro 6

Criminalità organizzata straniera in Italia – Linee di tendenza


Ad avviso dell’intelligence:
• dopo gli interventi repressivi, le residue forze banditesche cinesi si potrebbero
riaggregare sulla base del comune interesse al recupero del controllo dei remunerativi
affari legati al gioco d’azzardo, alle estorsioni e allo sfruttamento della prostituzione. Il
collegamento con le reti criminali “etniche” in madrepatria e nel Nord Europa potrebbe
ulteriormente incrementare l’orientamento delle nuove bande al narcotraffico.
Le formazioni più evolute, che hanno dimostrato maggiori capacità strutturali e
organizzative, potrebbero invece indirizzarsi verso attività più complesse con l’ausilio
della criminalità autoctona (tra cui il trasferimento all’estero di rifiuti e i trasporti di
merce contraffatta o di contrabbando);
• approfittando della crescente centralità acquisita nei flussi transcontinentali di droga
(eroina dall’Asia e cocaina dal Sud America), i gruppi nigeriani sono destinati a
estendere la propria aggressiva competitività sui mercati europei. In Italia, peraltro,
essi potrebbero sfruttare i vantaggi conseguenti alla diffusione sul territorio nazionale
delle bande organizzate cd. “cultiste” per controllare e asservire la diaspora alle proprie
progettualità criminali, compromettendone i processi di integrazione. Le capacità di

33
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

gestire interessi nel traffico di droga, nella tratta di esseri umani, nella prostituzione e
nel trasferimento delle rimesse in madrepatria consentirebbero ai gruppi nigeriani una
sorta di primazia sugli altri gruppi africani;
• si conferma il progressivo radicamento in Italia delle organizzazioni balcaniche,
strutturate in filiere interetniche, capaci di incrementare il narcotraffico e le attività
predatorie;
• potrebbero evolvere anche i gruppi sudamericani, soprattutto nei contesti urbani liguri,
lombardi e umbri, qualora le emergenti comunità delinquenziali giovanili divenissero
testa di ponte per il trasferimento in Italia di omologhe formazioni sudamericane dotate
di un maggiore spessore criminale.

settori illeciti (contraffazione, narcotraffico, ulteriore evoluzione critica siano soprat-


sfruttamento di immigrati clandestini), sia tutto quelle di matrice cinese e nigeriana,
nel “controllo” intimidatorio o collusivo sul- che accompagnano al profilo criminale la
le attività socio-economiche delle diaspore. propensione a reinvestire i proventi illeci-
Corollario di tale tendenza, la progressiva ti nei circuiti dell’economia legale; aspet-
emancipazione dei sodalizi stranieri rispetto to, quest’ultimo, che si conferma il tratto
alle organizzazioni nazionali, con cui spesso distintivo delle organizzazioni russofone,
interagiscono, anche sul versante delle atti- soprattutto ucraine e russe, capaci ormai
vità di natura economico-imprenditoriale. di controllare le diaspore e i rilevanti inve-
L’azione informativa ha posto in luce stimenti entro i nostri confini per conto di
come le minacce criminali suscettibili di opachi circuiti affaristici in madrepatria.

34
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La minaccia eversiva tra conflittualità sociale e strumentalizzazioni estremiste

2. La minaccia eversiva tra conflittualità sociale


e strumentalizzazioni estremiste

G
li sviluppi delle progettualità unitaria sia sotto il profilo organizzativo,
antagoniste e i fermenti con la costituzione di “comitati di coordi-
dell’area eversiva, specie di namento”, sia sul piano rivendicativo, con
matrice anarco-insurreziona- la definizione di “piattaforme trasversali”
lista, hanno costituito uno degli obiettivi capaci di attribuire al dissenso un ampio e
prioritari dell’attività informativa dell’AISI. condiviso significato politico.
Gli esiti della manifestazione di Roma,
movimento
Secondo gli elementi sfociata in gravi incidenti provocati da un
antagonista e raccolti, l’aggravarsi della blocco non omogeneo convergente sull’op-
crisi economica crisi economica e le misure zione violenta, hanno tuttavia aperto un
adottate per fronteggiarla a nuovo ampio dibattito nel movimento, san-
livello nazionale e internazionale sono rite- cendo una frattura tra “moderati”, forte-
nute dal circuito antagonista una favorevo- mente critici verso l’esercizio della violenza
le opportunità per riproporre schemi “mo- che ha, di fatto, depotenziato il “messaggio
vimentisti” tesi a catalizzare e radicalizzare politico” della mobilitazione, e altri gruppi,
il disagio sociale. che hanno esaltato la valenza dei disordini
La galassia del dissenso, tuttavia, è da o se ne sono resi protagonisti.
tempo caratterizzata da divergenze che Nell’attuale panorama antagonista, an-
marcano i differenti percorsi ideologici e cora disomogeneo e frammentato sulle scel-
tattici delle sue varie componenti. te politiche e organizzative per l’estensione
Dopo una fase di “ri- del dissenso ai “grandi numeri”, è verosimile
cronica
frammentazione piegamento” verso mobi- che contrasti ora palesi possano stemperarsi
e spinta unitaria litazioni territorialmente in vista di una ulteriore fase conflittuale, tro-
circoscritte, pur se connes- vando superamento nell’azione a livello lo-
se a problematiche di respiro nazionale, cale, nuovamente teorizzata quale momento
sono emersi, più recentemente, segnali di di sintesi delle varie istanze di protesta in
opposta tendenza: la manifestazione per il contesti di più facile gestione.
decennale del G8 di Genova e quella “glo- Proprio a livello loca- campagne
bale” contro la crisi svoltasi il 15 ottobre le sembrano potersi aprire nazionali e
nella Capitale hanno segnato tentativi di spazi di dialettica e confron- mobilitazioni
locali
conferire alla protesta una nuova spinta to in merito a nuove ipotesi

35
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

di collaborazione e convergenza sui temi tualità sindacale.


dell’ambiente, del lavoro, della “repressio- Nella medesima ottica, l’attenzione del-
ne”, dei “beni comuni”, nonché sulle conse- le componenti antagoniste si è rivolta alle
guenze della crisi nel territorio in termini situazioni di disagio vissute soprattutto dalle
di occupazione, reddito, tariffe, servizi e fasce sociali più deboli e dai “soggetti emergen-
diritti sociali. ti dello sfruttamento salariale”. Tra di essi i lavo-
Ulteriori sinergie tra le diverse anime ratori extracomunitari, considerati un po-
dell’antagonismo nazionale potrebbero tenziale bacino di riferimento da indirizzare
inoltre svilupparsi in relazione ai provvedi- verso forme di protesta organizzata, anche
menti assunti o prospettati per fronteggia- in sinergia con le maestranze italiane.
re la crisi e rilanciare l’economia.
Sotto il profilo della mobilitazione, pos- In linea generale, sia a
sibili criticità si sono profilate in alcuni set- livello locale, sia in ambiti di le frange
violente
tori di preminente interesse per le compo- più ampia contestazione,
nenti d’area, tra i quali: la campagna contro continua a profilarsi il ri-
il progetto di Alta Velocità in Val Susa, in cui schio di derive violente per il possibile inse-
agisce un articolato fronte di lotta determi- rimento, nel quadro di legittime espressio-
nato a “resistere a oltranza” contro la grande ni del dissenso, di gruppi o soggetti che,
opera; la protesta popolare sul problema anche sull’onda del “ribellismo distruttivo”
dello smaltimento rifiuti, con prevedibili espresso dalla sopra richiamata mobilita-
focolai di tensione in alcuni dei territori in- zione romana, intendano praticare elevati
dividuati per l’apertura di nuove discariche livelli di contrapposizione.
(in particolare nel Lazio, a seguito della pre-
vista chiusura della discarica di Malagrotta); La protesta ha mani- conflittualità
il contrasto alle politiche “repressive”, di cui festato un potenziale di “atipica” e
sono ritenuti simbolo anche i centri di acco- espressione anche attraver- “virtuale”
glienza/permanenza per immigrati; la mo- so forme diverse da quel-
bilitazione studentesca, che prospetta salda- le consuete: è il caso di talune esperienze
ture rivendicative con l’area del precariato e di “conflittualità atipica” (presidi sui tetti,
ambienti lavorativi interessati da controver- azioni simboliche etc.) che, finalizzate a
sie occupazionali. richiamare l’attenzione dell’opinione pub-
Nel contesto delineato si conferma alto blica su specifiche problematiche occupa-
il potenziale di contestazioni focalizzate su zionali, hanno guadagnato ampia risonan-
realtà aziendali che soffrono momenti di za mediatica catalizzando, nel contempo,
difficoltà, per strumentalizzare il malcon- l’interesse delle formazioni antagoniste,
tento dei lavoratori, condizionare l’anda- che in più occasioni hanno fattivamente so-
mento delle vertenze e rilanciare la conflit- stenuto la “battaglia” dei manifestanti.

36
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La minaccia eversiva tra conflittualità sociale e strumentalizzazioni estremiste

Nel quadro delle agitazioni e contesta- espressione dei “poteri forti” e latore di “im-
zioni potrebbero inoltre inserirsi iniziative posizioni” provenienti dall’Unione Europea.
di “conflittualità virtuale” tramite lo stru- E’ apparso inoltre in crescita l’interesse
mento telematico, con il ricorso ad azioni di di alcune formazioni d’area verso le temati-
intimidazione/disturbo (incursione nei siti che ambientaliste, come testimoniano le azio-
telematici, moltiplicazioni degli accessi per ni dimostrative effettuate in occasione dei re-
rallentare o bloccare i sistemi operativi) o di ferendum di giugno sulla privatizzazione dei
hackeraggio (inoculazione di virus, sottra- servizi idrici e sul nucleare, nonché le iniziati-
zione e/o pubblicazione di documenti, ve volte a strumentalizzare le istanze animali-
elenchi, archivi, cancellazione di memorie) ste, in particolare contro la vivisezione.
in grado di produrre effetti gravi, quanto- In relazione agli intensificati flussi mi-
meno in termini di danno economico. gratori prodotti dalle crisi in Nord Africa, è
stata rilanciata la campagna “anti-immigra-
Nel corso del 2011, alcu- zione” volta a stigmatizzare le politiche go-
l’estrema destra ne delle principali formazio- vernative “di accoglienza” nella gestione dei
ni della destra radicale hanno flussi di clandestini. Con la partecipazione
affrontato problemi di riorga- dell’Italia all’impegno bellico in Libia, al-
nizzazione interna e avviato percorsi di “ri- cune componenti della destra radicale, in
qualificazione” della base militante per otte- un’ottica prettamente “antimperialista” e
nere maggiori spazi di legittimità politica. “antimondialista”, si sono schierate a favore
del diritto all’autodeterminazione dei po-
Le componenti radicali poli contro ogni “ingerenza esterna”.
i temi di impostazione “movimen-
tista” hanno evidenziato (e Nelle strategie operative
propaganda e
verosimilmente consolide- delle diverse componenti
proselitismo
ranno) l’impegno sulle questioni di carat- della destra radicale partico-
tere sociale, specie in relazione all’attuale lare rilievo è stato riservato
crisi economico-finanziaria internazionale, all’aspetto della comunicazione per con-
rafforzando la presenza sul territorio per ferire maggiore visibilità e risalto all’impe-
intercettare e rappresentare il disagio po- gno sul territorio.
polare. In tale quadro si registra un’inten- In tale quadro si è registrato il crescen-
sificazione dell’attività su già sperimentate te ricorso a modalità di protesta a forte im-
campagne di lotta contro il sistema banca- patto mediatico e a pratiche, come l’hard
rio e la finanza speculativa, nonché sui temi bass (vds. riquadro 7), considerate in grado
della sicurezza, della giustizia, della difesa di catalizzare consensi negli ambienti gio-
dei minori. La protesta si è indirizzata an- vanili e studenteschi. Particolare attenzione
che contro l’Esecutivo in carica, ritenuto è stata, infatti, rivolta al proselitismo e alla

37
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 7

Hard Bass
Prende il nome da un genere di musica techno, al cui ritmo gruppi di giovani, specie
militanti di area neonazista ed esponenti di tifoserie ultras, con il volto travisato da ma-
schere improvvisano danze e talvolta simulano risse in luoghi pubblici.
La pratica dell’hard bass è molto popolare in Russia e particolarmente diffusa in alcuni
Stati dell’Europa centro-orientale (Polonia, Repubblica Ceca, Serbia, Ungheria, Slovacchia
e Ucraina). Durante le performance, solitamente filmate dai manifestanti e “postate” in rete
vengono anche scanditi slogan contro il consumo di droga e alcool.

“formazione” delle nuove leve, con l’organiz- ghi sodalizi esteri in vista della costituzione
zazione di specifiche iniziative che riguar- di un “fronte politico europeo” in funzione anti-
dano sia l’ambito ideologico (attività di atlantica, filorussa ed “eurasiatista”, volto a
indottrinamento politico, organizzazione creare un blocco continentale (Eurasia)
di seminari e diffusione di propaganda) sia omogeneo dal punto di vista socio-economi-
quello dell’addestramento fisico (apertura co-politico, in grado di contrapporsi al siste-
di associazioni sportive per l’insegnamento ma “liberal-capitalista” e all’ “ingerenza” degli
di tecniche di autodifesa e arti marziali). Stati Uniti d’America.

L’attività intelligence ha monitorato la Una costante sinergia


possibilità che la più incisiva presenza con le componenti d’oltre l’irredentismo
altoatesino
dell’estrema destra sul territorio, insieme confine, segnatamente pan-
alla segnalata propensione delle compo- germaniche, ha continuato
nenti d’area a “invadere” spazi di tradizio- a caratterizzare anche taluni circoli
nale intervento dell’antagonismo di oppo- dell’irredentismo altoatesino, che po-
sto segno, favoriscano un’intensificazione trebbero trovare nuovo impulso in rela-
della conflittualità tra militanti, già sfocia- zione al “referendum popolare” per l’autode-
ta, nel corso dell’anno, in episodi di con- terminazione promosso nel corso
trapposizione violenta. dell’anno da alcune realtà d’area.

Sul versante internazio- Permane, inoltre, l’in- tifoserie


i collegamenti
internazionali nale, si sono prospettate ulte- teresse delle formazioni ultras e spinte
riori interazioni con omolo- dell’estrema destra nei con- antisistema

38
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La minaccia eversiva tra conflittualità sociale e strumentalizzazioni estremiste

fronti degli ambienti del tifo ultras, ritenu- Anche dal circuito carcerario dei mili-
to un contesto particolarmente permeabile tanti “irriducibili” sono state rivolte indica-
all’attività di proselitismo. zioni ai referenti esterni per lo sviluppo dei
A fattor comune delle tifoserie oltranzi- conflitti sociali, da “orientare…in una pro-
ste, a prescindere dalla fedeltà calcistica e spettiva di classe” al fine di canalizzarli verso
dalla impostazione politica, si rileva l’atteg- l’inevitabile “scontro volto all’abbattimento del
giamento fortemente contrappositivo verso sistema capitalista”.
le Forze dell’ordine che ha più volte modu- Sembra emergere, quindi, la possibilità
lato la loro partecipazione a iniziative di che i circuiti in questione intensifichino gli
piazza, come in occasione della citata mani- sforzi nei confronti di “nuove leve” sensibili
festazione romana del 15 ottobre, al fine di al richiamo di forme di lotta radicale, per
esercitare l’opzione violenta contro i sim- favorirne la maturazione politica, nonché,
boli dell’azione “repressiva” dello Stato. in prospettiva, per individuare “soggettività
avanzate” da attrarre a eventuali progetti
Con riferimento all’area eversivi di lungo periodo.
l’eversione filo-estremista attestata su posi-
brigatista
zioni eversive, l’attività in- In linea di analisi, è ipotizzabile che nel
telligence ha rilevato come i breve/medio periodo individualità di ispi-
residui circuiti di matrice marxista-leninista razione rivoluzionaria, suggestionate
ispirati all’esperienza brigatista, che pur dall’impatto della “rabbia” sociale, tentino
da tempo attraversano una fase critica, in di aggregarsi per eseguire e rivendicare at-
quanto numericamente esigui, frammen- tacchi – anche di non elevato spessore –
tati e di fatto marginali, abbiano mostrato contro simboli e obiettivi del “potere costitui-
di considerare la crisi economica in atto to”, allo scopo di mantenere alta la tensione
come un sintomo dell’ineludibile declino e verificare l’eventuale “risposta” o “chia-
del capitalismo, ritenendo che l’ “inasprir- mata” di altre componenti propense a in-
si delle condizioni di vita di buona parte delle traprendere un percorso di lotta armata.
masse popolari” ponga condizioni favorevoli
per alimentare “l’insanabile contrapposizione Sul fronte eversivo,
l’anarco-
proletariato/borghesia”. la principale minac-
insurrezionalismo
Emblematiche, al riguardo, le critiche cia resta quella posta e le campagne
mosse alle manifestazioni di protesta socia- dall’anarco-insurrezio- della FAI
le – ritenute espressione di mero ribellismo nalismo, con partico-
e di progettualità di natura contingente – lare riguardo alle for-
in coerenza con la velleitaria aspirazione a mazioni clandestine che, a partire dalla
incanalare la “rabbia” popolare, più o meno fine del 2009, hanno rilanciato i principi
latente, in un percorso rivoluzionario. ispiratori (azione diretta, individualità del-

39
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 8

La Federazione Anarchica Informale


La FAI è un “cartello” eversivo fondato sull’azione insurrezionale anonima e sponta-
nea, priva di centri decisionali e livelli gerarchici, attuata da “gruppi d’azione” o “singoli
individui”, che agiscono “secondo propri tempi e modalità” nell’ambito di proclamate
“campagne rivoluzionarie”.
È comparsa la prima volta nel dicembre 2003, quando, in concomitanza con l’invio di
una serie di pacchi-bomba a rappresentanti e istituzioni dell’Unione Europea, fu divulgato
il suo manifesto programmatico a firma di quattro compagini già in precedenza attive nel
panorama anarco-insurrezionalista. In seguito si unirono alle “fondatrici” altre 7 sigle e,
negli anni successivi, furono rivendicati in totale, per conto della Federazione, una trentina
di attentati, indirizzati prevalentemente contro obiettivi legati alla “repressione”. L’espe-
rienza FAI sembrava essersi conclusa nel marzo 2007, quando a Torino fu compiuto l’ultimo
attentato, le cui modalità “stragiste” (l’esplosione in successione di tre ordigni, nelle prime
ore del mattino, in un quartiere residenziale), comportarono verosimilmente un incremento
delle divergenze nella stessa area di riferimento (già evidenziate da un documento del
dicembre 2006, dedicato al “bilancio” di quattro anni di operatività, che riportava un con-
fronto interno sulle prospettive del percorso intrapreso).
Tuttavia, dopo due anni di “silenzio”, il “marchio” FAI è stato riproposto dal gruppo
autodenominatosi Sorelle in Armi - Nucleo Mauricio Morales, che nel dicembre 2009
ha rivendicato la spedizione di un plico esplosivo al Centro d’Identificazione ed Espulsione
(CIE) di Gradisca d’Isonzo e l’esplosione di un ordigno all’interno dell’Università Bocconi (cui
ha fatto seguito, nel marzo 2010, l’invio di un altro plico esplosivo alla sede milanese della
Lega Nord). Poco dopo l’esordio, le stesse “Sorelle” hanno divulgato un documento in cui
hanno invocato l’“internazionalizzazione delle campagne insurrezionali” e proposto l’esten-
sione ai gruppi stranieri del “patto associativo” originario della FAI, nonché la creazione
di una rete di sostegno ai latitanti. Tale appello è stato raccolto, in Italia, dalla sedicente
Cellula Rivoluzionaria Lambros Fountas, che, dopo aver inviato, nell’aprile 2010, un plico
esplosivo a una stazione dei Carabinieri a Roma, nel dicembre successivo ha inviato, sem-
pre nella Capitale, tre pacchi bomba alle Ambasciate di Svizzera, Cile e Grecia, in segno di
solidarietà con i militanti anarchici ivi detenuti.

la rivolta, solidarietà internazionale) e il ti- L’offensiva “marchiata” FAI si è caratte-


pico modus operandi (invio di plichi/pacchi rizzata, rispetto all’esperienza passata, per
esplosivi) della FAI-Federazione Anarchica un accentuato impegno nell’internazio-
Informale (vds. riquadro 8). nalizzazione della lotta, tema sempre più

40
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – La minaccia eversiva tra conflittualità sociale e strumentalizzazioni estremiste

centrale nel dibattito sviluppato soprattut- Dal quadro descritto sembra emergere
to dalle compagini italiane – tra cui anche la possibilità che ulteriori interventi “mar-
due sigle “storiche”, Cooperativa Artigiana chiati” FAI/FRI, in Italia e all’estero, possa-
Fuoco e Affini (occasionalmente spettacolare) e no rivolgersi contro obiettivi collegati alla
Brigata 20 luglio, intervenute con un comu- lotta alla “repressione”, alla solidarietà ai “com-
nicato diffuso sul web nell’estate 2011 – in pagni” reclusi, alla difesa dell’ambiente e
sintonia con omologhi ambienti greci fau- all’antimilitarismo, nonché contro organi-
tori della proposta di un Fronte Rivoluziona- smi nazionali o sovranazionali di indirizzo e
rio Internazionale (FRI). gestione della politica economica, apparati
Questa tendenza ha trovato conferma, della finanza pubblica e privata e uffici di
in particolare, nell’invio di plichi esplosivi: esazione (ritenuti una forma di controllo e
• nel mese di marzo, al carcere di Ko- “oppressione” tutti genericamente indicati nel
rydallos ad Atene, alla Swissnuclear in comunicato di rivendicazione di dicembre
Svizzera e alla caserma della Folgore in “banche, banchieri, zecche e sanguisughe”).
a Livorno; l’azione è stata rivendicata
dalla sigla Sorelle in Armi-Nucleo Mauri- Nel contempo, compa-
cio Morales a nome della FAI/Rete Inter- gini dell’area potrebbero ac- la dimensione
“di piazza”
nazionale; centuare la strategia di infil-
• in dicembre, alla Deutsche Bank di trazione nelle manifestazioni
Francoforte, all’Ambasciata greca a Pa- di protesta – riguardanti specifiche temati-
rigi e al Direttore generale di Equitalia. che o vertenze territoriali o grandi questio-
Dell’iniziativa si è assunta la responsa- ni sociali, economiche e occupazionali –
bilità la sedicente Cellula Free Eat e Billy per radicalizzare le espressioni di dissenso
(due anarchici indonesiani detenuti), e provocare disordini e incidenti, cui attri-
proclamando la propria adesione alla buire valenza “insurrezionale”.
Federazione Anarchica Informale/Fronte
Rivoluzionario Internazionale. È prevedibile, infine, un
Con gli ultimi interventi la FAI, che incremento di azioni emu- i gesti emulativi
ha sempre agito contro i simboli della co- lative non rivendicate e di
ercizione statuale (CIE, corpi di polizia e messaggi intimidatori apocri-
forze armate, interessi e rappresentanze fi – con l’utilizzo strumentale di lessico e si-
di Paesi accusati di perseguitare i “compa- gle mutuate dall’eversione marxista-leninista
gni”), ha colpito le espressioni dei “poteri o anarchica – rivolti a personalità di rilievo
economici/finanziari”, ritenuti parte inte- che, pur non integrando concreti profili di
grante del “sistema di dominio” e responsa- rischio, mirino a creare un clima di allarme e
bili della crisi. di tensione suscettibile di alimentare iniziati-
ve estemporanee anche a livello individuale.

41
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale

3. Le criticità dello scenario estero e le ricadute


sulla sicurezza nazionale

N
el 2011, il composito quadro pressione operata dal regime nei confron-
delle minacce alla sicurezza ti delle manifestazioni anti-governative in
nazionale è stato fortemente varie località della Cirenaica e della Tri-
influenzato dalle dinamiche politania, sino all’offensiva militare delle
di cambiamento sviluppatesi sul fronte formazioni insorgenti che, originata dalla
estero. In questo senso, l’im- Cirenaica e ben presto allargatasi a tutto il
mutamenti pegno informativo e d’ana- Paese, dopo fasi alterne è giunta alla con-
di scenario lisi, nell’ambito degli obiet- quista di Tripoli (19-21 agosto), alla presa
e impegno tivi fissati dal Governo con di Sirte e infine all’uccisione di Muammar
intelligence
riguardo a Paesi e contesti Gheddafi (20 ottobre).
regionali di interesse priori- Al di là della valenza aggregante delle
tario, si è rivolto in maniera reattiva sui pro- motivazioni anti-Gheddafi, le dinamiche
fili di più diretto impatto per l’Italia, anche del fronte insorgente hanno palesato diffe-
alla luce del rapido mutamento di alcuni renze tra le diverse realtà tribali e regionali
scenari internazionali. (Tripolitania, Cirenaica e Fezzan) nonché
I rivolgimenti socio-politici in Nord tra le componenti laiche e islamiche.
Africa e in Medio Oriente hanno rappre- In prospettiva, gli sviluppi del processo
sentato e rappresentano una vera e propria di transizione restano pertanto legati alla
sfida per l’intelligence, in un contesto dove capacità rappresentativa e unificante del
le incognite legate a situazioni in rapido e Consiglio Nazionale di Transizione (CNT)
profondo mutamento si accompagnano a in un’ottica di ricomposizione delle diverse
dinamiche di medio-lungo periodo capaci istanze che, qualora disattese, potrebbero
di influenzare le nostre direttrici di azione innescare spinte fortemente destabilizzan-
sia in termini di opzioni strategiche che di ti, anche in considerazione della gran
politiche di sicurezza. quantità di armi detenute dalla popolazio-
ne. Nel predetto quadro, che potrebbe far
Quanto agli sviluppi in registrare un inasprimento del confronto
la crisi libica Nord Africa, la copertura politico in vista delle elezioni dell’Assem-
informativa della crisi in blea Costituente, il supporto internazionale
Libia ha costituito una asso- alle costituende istituzioni libiche – specie in
luta priorità per l’AISE, a partire dalla re- termini di aiuti economici e di cooperazione

43
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 9

Intervento della Comunità internazionale nella crisi libica


Sul piano esterno, l’azione repressiva operata dal regime ha innescato la reazione del-
la Comunità internazionale e il successivo intervento nel Paese, dapprima mediante l’ope-
razione Odissey Dawn, poi con il trasferimento (31 marzo) della gestione alla NATO, con
l’operazione Unified Protector. Inoltre, il Consiglio di Sicurezza (CdS) dell’ONU ha adottato
un regime sanzionatorio nei confronti di Tripoli mediante due Risoluzioni (la n. 1970, rela-
tiva a misure economiche restrittive e alla limitazione dei movimenti di esponenti di spicco
dell’establishment libico, del Col. Gheddafi e di alcuni suoi familiari, e la n. 1973, volta a
introdurre la no-fly zone e ad autorizzare l’intervento militare dei Paesi della Coalizione).
Da ultimo, il CdS ha approvato la Risoluzione n. 2009 (16 settembre 2011) che istituisce la
nuova missione United Nations Support Mission in Libya (UNSMIL), incaricata di assistere
le Autorità libiche nella delicata fase di transizione.

allo sviluppo – appare ancora rappresentare frammentato panorama politico del Pae-
un fattore imprescindibile per la stabilizza- se, come confermato dal successo alle ele-
zione del Paese (vds. riquadro 9). zioni dell’Assemblea Costituente (23 ot-
tobre) e dalla nomina (13 dicembre) del
In Tunisia, Paese in cui nuovo Primo Ministro, Hamadi Jebali,
la transizione in
ha avuto inizio la cd. “pri- esponente di spicco del medesimo Parti-
Tunisia ....
mavera araba” con la caduta to. Ciò a fronte di una perdurante situa-
nel gennaio 2011 del regi- zione di fermento, con pressanti rivendi-
me del Presidente Ben Ali, la nomina del cazioni socio-economiche e critiche nei
Premier Beji Caid Essebsi, in febbraio, ha confronti di quei settori politici accusati
aperto una delicata fase di transizione poli- di non aver reciso definitivamente i lega-
tico-istituzionale verso un sistema pluralista mi con il passato regime.
e democratico.
In tale contesto, l’attenzione informa- Con riferimento allo .... e in Egitto
tiva non ha mancato di appuntarsi sul scenario egiziano, specifica
crescente ruolo del movimento islamico attenzione info-valutativa è
Ennahda (costituitosi in Partito con la de- stata riservata alle implicazioni dell’uscita
nominazione originale di Movimento della di scena (11 febbraio 2011) del Presiden-
Tendenza Islamica – MTI), mostratosi ca- te Hosni Mubarak, in ragione del cruciale
pace di attrarre consensi popolari nel ruolo svolto dal Paese a livello regionale.

44
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale

Al riguardo, particolare rilievo hanno ri- confermata critica la cornice di sicurezza


vestito le dinamiche della rivolta, anche nella regione del Sinai, teatro di attentati e
con riferimento agli equilibri tra i diversi azioni di sabotaggio in danno di locali in-
attori della scena politica e a un processo frastrutture energetiche, nonché area ope-
di transizione che può essere considerato rativa per sodalizi criminali dediti al con-
epocale per la storia moderna dell’Egit- trabbando e al traffico di clandestini con la
to. In un quadro politico-istituzionale in contigua Striscia di Gaza.
rapida evoluzione, il Consiglio Supremo
delle Forze Armate (CSFA), che ha as- In Marocco, oggetto di
sunto pieni poteri sin dal febbraio 2011 attenzione è stato l’approc- le riforme in
Marocco ....
quale garante di stabilità e del pacifico cio della Casa Reale che ha
traghettamento del Paese verso i nuovi as- impresso particolare impul-
setti democratici, si è dovuto misurare con so a talune riforme politiche, culminate
una congiuntura particolarmente delicata con la stesura della nuova Costituzione e
sotto il duplice profilo politico e della si- con lo svolgimento delle elezioni politiche
curezza. Rispetto a una road map scandita anticipate (25 novembre). Queste ultime
da appuntamenti elettorali e passaggi de- hanno registrato il successo del Partito
licati, quali il varo della nuova Costituzio- della Giustizia e dello Sviluppo (islamico-
ne, sono ancora tutti da cogliere i tratti riformista), chiamato, in coalizione con
con i quali si concretizzerà l’affermazione altre formazioni laiche, a guidare l’Ese-
elettorale dell’eterogenea componente cutivo. In tale contesto, a fronte del ruolo
islamica. Nel contempo, la situazione sul stabilizzante che continua a essere svolto
terreno – segnata non solo dal crescente dalla figura carismatica del Sovrano, ele-
malcontento popolare nei confronti della mento di coesione sociale, gli squilibri so-
Giunta militare, ritenuta responsabile dei cio-economici nel Paese rappresentano un
ritardi nel processo di rinnovamento, ma terreno di possibile insorgenza di rivolte,
anche da violenti scontri interconfessiona- anche violente, facilmente strumentalizza-
li – è valsa a ribadire come l’acceso con- bili dall’opposizione islamista (vds. riqua-
fronto politico e il dibattito sulla natura dro 10) e soprattutto dai circuiti radicali
secolare dello Stato egiziano si pongano di ispirazione salafita.
anche in termini di tutela delle minoranze Al riguardo, è intervenuto, il 28 aprile
religiose, in particolare dei Copti, vittime 2011, il cruento attentato a Marrakech che,
di ricorrenti episodi di intolleranza a ope- seppur riferibile a una cellula endogena
ra di frange dell’estremismo salafita. priva di contatti strutturati con al Qaida, è
valso a ribadire la vitalità di circuiti jihadisti
Anche in ragione delle potenziali rica- ispirati a logiche anti-occidentali e propen-
dute sulle sensibili relazioni con Israele, si è si a tattiche stragiste.

45
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 10

Jamaat al Adl wal Ihsan – Giustizia e Carità


Nel segmento “italiano” del movimento radicale marocchino Jamaat al Adl wal Ihsan
(che si prefigge il rovesciamento - pur con metodi non violenti - della monarchia in patria)
è stato evidenziato, nei primi mesi dell’anno, un rinnovato attivismo in tema di iniziative
sociali. Di interesse, in particolare, appare l’influenza che i recenti moti maghrebini avreb-
bero esercitato sulla cerchia giovanile degli adepti, che, da un lato, vedrebbe con favore la
realizzazione, anche nel nostro Paese, di iniziative di protesta, dall’altro, lamenterebbe una
certa insofferenza nei confronti dell’attuale leadership, accusata di aver improntato l’intera
organizzazione a criteri elitari e scarsamente democratici.

In Algeria, il monitorag- La minaccia terroristica


la tendenza
... e in Algeria gio informativo ha riguarda- nel quadrante si è qualifica- espansiva di
to le dinamiche del quadro ta soprattutto per gli accre- AQMI
interno e della situazione sciuti spazi di manovra gua-
socio-economica che, sulla spinta della volon- dagnati da AQMI, che ha profittato della
tà delle forze di opposizione di strutturare il crisi libica per ripianare i propri organici e
malcontento sociale esistente nel Paese, han- acquisire nuove armi, in un contesto di ri-
no più volte evidenziato il rischio di possibili, trovata effervescenza propagandistica, tra-
improvvise degenerazioni delle proteste anti- dottasi, in linea con la tradizionale narrati-
governative. A tale situazione ha corrisposto va qaidista, in reiterati appelli ai rivoltosi
l’avvio di un percorso di riforme – compren- nordafricani, esortati ad abbattere i regimi
dente anche un’ipotesi di revisione costitu- “corrotti” e “apostati”. L’organizzazione, re-
zionale – destinato, tuttavia, a incontrare le sasi responsabile, in territorio algerino, di
resistenze dei partiti di minoranza, scettici una rinnovata campagna di attentati con-
sulla portata innovativa del progetto. In rela- tro le Forze di sicurezza in Cabilia e di at-
zione agli sviluppi nella regione, e con par- tacchi suicidi che hanno portato a decine
ticolare riguardo al crescente attivismo di al di morti tra i militari e gli agenti di polizia,
Qaida nel Maghreb Islamico (AQMI), rivitalizza- si conferma fortemente motivata a espan-
tasi sul piano ideologico e operativo, Algeri dere la propria area di influenza sia verso
ha rinnovato gli sforzi tesi a consolidare il suo Est, con particolare riguardo alla Libia, sia
ruolo di leadership a presidio della cornice di nel Sahel. In quest’ultima regione le cellu-
sicurezza dell’area sahelo-sahariana. le di AQMI appaiono aver assunto un pro-

46
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale

Riquadro 11

Cittadini italiani sequestrati in Africa nel 2011


Nel corso del 2011, rispettivamente il 2 febbraio e il 23 ottobre, sono state rapite nel
Sahel le due connazionali Maria Sandra Mariani e la cooperante Rossella Urru, quest’ultima
insieme a due volontari spagnoli. Le due italiane sono tuttora ostaggio dei sequestratori –
verosimilmente gruppi qaidisti operanti nella regione – come l’Ing. Franco Lamolinara, rapito
con un collega britannico il 13 maggio 2011 nel nord della Nigeria da parte di locali frange
jihadiste.
Ad ambienti delinquenziali/banditeschi sarebbero da attribuire i rapimenti del tecnico
italiano Carmelo Stella, sequestrato in Nigeria il 9 dicembre e del volontario Francesco
Azzarà, sequestrato in Darfur (Sudan) il 14 agosto, liberati, rispettivamente, il 10 e 16
dicembre 2011.
Rimanda al fenomeno della pirateria somala, di cui si dirà più avanti, il sequestro, il 27
dicembre, della petroliera Enrico Ievoli, con a bordo sei connazionali (oltre a cinque ucraini
e sette indiani). La vicenda, ancora in atto, è intervenuta a pochi giorni dalla liberazione
della Savina Caylyn (cinque i connazionali a bordo) e della Rosalia D’Amato (sei gli italiani),
navi sequestrate, rispettivamente, l’8 febbraio e il 21 aprile e liberate il 21 dicembre e il
25 novembre 2011.

filo marcatamente criminale – anche a se- a esercitare le proprie attività terroristiche


guito dell’arruolamento di delinquenti e criminali anche mediante l’avvio di for-
evasi o rilasciati dalle Autorità dei vari Pae- me di collaborazione con le organizzazioni
si nordafricani – con il sistematico coinvol- estremiste autoctone.
gimento in attività illecite, inclusi i seque-
stri di persona in danno di cittadini Fra le più evidenti riper-
la spinta
stranieri (vds. riquadro 11). Inoltre, il cre- cussioni per l’Italia delle migratoria dal
scente impegno dei Paesi della regione, crisi nordafricane si è profi- Nord Africa
specie dell’Algeria, nel promuovere inizia- lata la pressione migratoria
tive bilaterali e multilaterali tese a contra- verso le nostre coste. Il regime di Ghed-
starne l’attivismo, avrebbe indotto AQMI a dafi, nel corso del conflitto, ha tentato di
emigrare verso Sud, alla ricerca di nuove alimentare in vari modi, a scopo ritorsivo,
aree di insediamento, come il Burkina i flussi di migranti verso l’Italia e l’Euro-
Faso e, più in generale, gli Stati che si affac- pa, specie di quelli provenienti dall’Afri-
ciano sul Golfo di Guinea, per continuare ca sub-sahariana e dal Corno d’Africa. Le

47
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

acquisizioni informative hanno fatto stato in relazione alle grave congiuntura econo-
del coinvolgimento, nei traffici illegali, di mico-finanziaria, su cui ha inciso la contra-
settori riconducibili alla leadership ghed- zione degli introiti derivanti, in particolare,
dafiana (che hanno organizzato lungo dal turismo – e alle carenze nel dispositivo
le coste centri di raccolta di clandestini di contrasto, in una fase in cui le Forze di
e di natanti diretti verso l’Italia) nonché polizia tunisine risultavano impegnate so-
dell’impiego di elementi già a capo di reti prattutto nel ripristinare le condizioni di si-
criminali dedite al trasferimento di clan- curezza nei grandi centri urbani. A seguito
destini. Il fenomeno ha fatto poi registrare della sottoscrizione degli Accordi italo-tuni-
un sensibile decremento di pari passo con sini (5 aprile 2011), l’apparato di sicurezza
l’assunzione del controllo del territorio da locale ha impresso maggiore impulso alle
parte delle forze legate al Consiglio Na- attività di contrasto all’emigrazione clande-
zionale di Transizione (CNT). L’effettiva stina, nonostante oggettive difficoltà, quali
capacità delle nuove istituzioni libiche di le carenze organiche e le azioni ritorsive e
consolidare il dispositivo di vigilanza e la di intimidazione poste in essere da quella
dichiarata volontà di collaborare con le criminalità. La conseguente contrazione
Autorità italiane sono da ritenersi un va- dei flussi – cui si è accompagnata l’adozio-
lido fattore di deterrenza alla ripresa del ne di efficaci procedure di rimpatrio – non
flusso migratorio. Peraltro, non sono da può tuttavia considerarsi un trend consoli-
escludere ridispiegamenti delle reti crimi- dato, tenuto conto della delicata fase di
nali libiche, volti a riorganizzare le parten- transizione politico-istituzionale, ancora se-
ze da Paesi limitrofi. gnata da una congiuntura socio-economica
non priva di fragilità.
Anche la crisi tunisina si è tradotta in
un’accresciuta spinta migratoria che, nel Anche dal territorio egiziano si è re-
corso del 2011, ha assunto il carattere di gistrata nel corso del 2011 una crescente
una vera e propria emergenza umanitaria. spinta migratoria verso l’Italia, benché la
Nel solo primo trimestre dell’anno, il no- principale destinazione dei flussi sia risulta-
stro Paese ha dovuto affrontare l’afflusso di ta essere Malta. In generale, tuttavia, si può
oltre 20 mila migranti. In tale quadro, l’at- osservare come i flussi migratori egiziani
tività informativa ha rilevato l’attivismo di non abbiano assunto le dimensioni “di mas-
trafficanti “improvvisati”, perlopiù elemen- sa” che hanno caratterizzato quelli tunisini
ti operanti nel settore della pesca o comun- e libici, tenuto anche conto del fatto che la
que gravitanti nelle zone portuali (soprat- ferma azione di contrasto svolta dalle Au-
tutto nelle aree orientali e sud-orientali), torità cairote non ha conosciuto soluzione
attirati dalle prospettive di guadagno legate di continuità. Anche qui, tuttavia, eventuali
alla crescente “domanda di emigrazione” – deterioramenti della situazione di sicurezza

48
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale

nel Paese, associati al consolidato attivismo granti provenienti dal Corno d’Africa e
delle reti criminali egiziane, potrebbero ri- dalle regioni sub-sahariane;
vitalizzare il fenomeno. • le reti di trafficanti già attive in terri-
torio libico sfruttano le diverse rotte
Sulla base dell’attività informativa svi- alternative di trasferimento sia verso
luppata con riferimento a queste proble- la Tunisia e l’Algeria, sia verso lo scac-
matiche, lo scenario migratorio mediter- chiere anatolico-balcanico, consolidata
raneo sembra destinato a subire ulteriori area di transito dei flussi dall’Est (vds.
evoluzioni in quanto: riquadro 12).
• l’incertezza socio-economica e l’ano- Dal quadro descritto possono discendere,
mia persistenti nelle aree libiche e in da un lato, la riattivazione delle direttrici verso
quelle a esse limitrofe offrono inediti la Sicilia e, in parte, la Sardegna e, dall’altro, il
spazi operativi a emergenti gruppi di consolidamento delle rotte egiziane e medio-
trafficanti maghrebini e centro-africani rientali verso la Calabria e la Puglia.
interessati a intercettare i flussi di mi-

Riquadro 12

Immigrazione clandestina – Le rotte dall’Est


Convergenti indicazioni di AISE e AISI, corroborate anche da riscontri di carattere investiga-
tivo, attestano come la direttrice anatolico-balcanica continui ad alimentare, in maniera con-
sistente, il flusso di clandestini diretti verso l’Italia e i Paesi europei. Si evidenziano, in questo
scenario, la vitalità di reti di trafficanti russofoni, in grado di sfruttare le vulnerabilità dei controlli
dell’area del Mar Nero, la expertise della locale marineria (impiegata nell’attività di skipper di
barche a vela e yacht) e l’efficiente rete di falsificazione e contraffazione documentale.
I territori turco e greco vengono utilizzati dalle reti criminali quale importante snodo
di smistamento del traffico di esseri umani di provenienza asiatica (Afghanistan, Pakistan,
Myanmar, Bangladesh, India, Sri Lanka, Cina, etc.), mediorientale e, in misura crescente,
seppur ancora limitata, di africani (specie provenienti dal Corno d’Africa). Dai predetti ter-
ritori i migranti si diramano, quindi, alla volta delle destinazioni finali, seguendo molteplici
e diversificati itinerari (terrestre, marittimo e aereo).
Per quanto riguarda le rotte in uscita dalla Grecia, le più utilizzate prevedono:
• via mare, in direzione dell’Italia, l’utilizzo di traghetti di linea verso i porti adriatici,
oppure di gommoni veloci e barche a vela;

49
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

• via terra, in direzione dell’Europa centro-settentrionale, il trasporto, attraverso la


regione balcanica, a bordo di autoveicoli o mezzi pesanti;
• via aerea, verso i principali scali europei, la disponibilità di documentazione originale
e/o falsificata.
Il perdurare dell’instabilità nell’area mediorientale e arabica potrebbe compromettere
ulteriormente la cornice di sicurezza di alcuni Stati della regione (Siria, Libano e Yemen) in-
nescando improvvise derive migratorie verso l’Europa, soprattutto nel quadrante balcanico,
con conseguenti ricadute sullo scenario adriatico italiano.
In parte coincidente con la direttrice anatolico-balcanica è quella dal Sud-Est asia-
tico. Lo scenario migratorio asiatico appare sempre più connotato dal forte attivismo di
trafficanti indiani, afghani e pakistani che in Italia si avvalgono della collusione di ambienti
imprenditoriali, professionali e commerciali nazionali per favorire l’ingresso e la regolariz-
zazione dei clandestini sul nostro territorio. In prospettiva, potrebbe aumentare la capacità
di tali network di proiettarsi nei luoghi di destinazione dei migranti, gestendone l’inserimen-
to, in condizione di schiavitù, nel mercato del “lavoro sommerso”.

L’attenzione prioritaria 13), o esogeni, come le frizioni con Paesi


gli aspetti verso le vicende in Nord contermini ovvero l’esposizione ad atti di
energetici
Africa si è focalizzata anche sabotaggio o ad attività ostili nei confronti,
sulle ricadute in termini di rispettivamente, di infrastrutture o “colli di
sicurezza energetica per l’Italia. Per com- bottiglia” geografici (ad es. Hormuz, Aden,
pensare l’interruzione del flusso di idrocar- Bab el Mandeb, Suez).
buri provenienti dalla Libia, si è fatto ricorso A fronte della parziale riattivazione, il
alle risorse rese disponibili dagli storici for- 15 ottobre, del gasdotto libico Green Stream
nitori nazionali di gas, quali Algeria, Russia (Mellitah/Gela), particolare valenza infor-
e Norvegia e dai fornitori di greggio, quali mativa ha rivestito uno scenario, a livello
Azerbaigian, Russia, Arabia Saudita, Iran, regionale, le cui tendenze evolutive potreb-
Iraq e Nigeria. Riguardo a tale contesto bero mutare la presenza di assets stranie-
non è stato sottovalutato che talora i singoli ri in loco ed esporre le imprese nazionali,
fornitori presentano, a loro volta, criticità non solo nel campo dell’energia, ad attività
ascrivibili a fattori endogeni, quali a esem- competitive fortemente aggressive.
pio gli effetti conseguenti al protrarsi delle
crisi economico-finanziarie o l’incidenza di Sono state seguite le dinamiche medio-
attività destabilizzanti, come quelle condot- rientali che, sulla spinta delle vicende nor-
te in Nigeria da Boko Haram (vds. riquadro dafricane, hanno fatto registrare a loro volta

50
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale

Riquadro 13

Nigeria – Crescente attivismo di Boko Haram


In una realtà nazionale attraversata da violente contrapposizioni etniche, sociali e religiose, il
gruppo terroristico Boko Haram (BH), che persegue quale obiettivo l’applicazione della sharia in tutto
il Paese, ha ampliato nel corso del 2011 la propria area di influenza comprendendo, oltre alle regioni
settentrionali, quelle centrali e la Capitale Abuja. Sotto il profilo operativo, BH ha effettuato numerosi
attacchi sia contro strutture statali sia contro elementi delle Forze di sicurezza. In occasione di due
attentati nella Capitale – effettuati rispettivamente il 16 giugno, in direzione del Capo della polizia,
e il 26 agosto, contro gli uffici delle Nazioni Unite – nonché negli attacchi del 25 dicembre contro
obiettivi cristiani, il gruppo ha dimostrato elevate capacità operative. Nonostante l’impegno profuso
dalle Autorità di sicurezza nigeriane nell’attività di contrasto al terrorismo, si ritiene che BH conti-
nuerà a pianificare azioni terroristiche anche a elevato impatto mediatico (con possibili proiezioni
anche nelle regioni meridionali, aree di estrazione di idrocarburi), inserendosi progressivamente
nella stessa prospettiva strategica del “jihad globale” propugnata da al Qaida.

repentini mutamenti, innescando processi compresenza di sunniti, alawiti, drusi, cri-


destinati a riflettersi sulla stabilità regionale stiani); il grado di tenuta del quadro econo-
e sui già complessi equilibri dell’area. In par- mico, in una fase che registra un progressi-
ticolare la Siria e lo Yemen, più direttamente vo deterioramento; le diserzioni nelle file
investite dalle rivolte popolari, rappresenta- dell’Esercito; il coinvolgimento nella prote-
no potenziali epicentri di ulteriore instabili- sta della media borghesia sunnita, specie di
tà rispetto a un’area già segnata da faglie Damasco e Aleppo, che priverebbe il regi-
profonde e interconnesse. me di un’influente area di sostegno.
Anche se il sistema di potere ha finora
La crisi siriana, monito- manifestato coesione e sembra ancora di-
le incognite rata con particolare atten- sporre di talune capacità di risposta alle
della crisi siriana
zione, si è confermata su- continue mobilitazioni che interessano
scettibile di evolvere verso pressoché tutto il Paese, il perdurare della
scenari incerti e di particolare criticità a crisi ne sta erodendo sensibilmente le basi.
fronte delle numerose variabili in atto: la Qualora l’opposizione riuscisse a elevare
capacità dell’opposizione di accreditarsi in ulteriormente il livello quantitativo e quali-
forma unitaria, o quanto meno significati- tativo delle operazioni armate contro le
vamente rappresentativa, sul piano interno Forze regolari, la Siria potrebbe subire una
e internazionale; il peso del fattore etnico- progressiva deriva verso la guerra civile. Nel
religioso (vitalità della componente curda, suddetto contesto si collocano gli attentati

51
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

terroristici perpetrati il 23 dicembre 2011, quattro mandati di cattura nei confronti di


a mezzo autobomba, in un quartiere cen- altrettanti membri di Hizballah.
trale di Damasco, ove sono ubicate, tra l’al- Nel contesto descritto,
tro, le sedi della Direzione della Sicurezza l’attività informativa, priori- i rischi per
UNIFIL
Generale – GIS e dell’Intelligence Militare. tariamente rivolta alla tutela
del Contingente nazionale
L’ulteriore degenerazio- nell’ambito della missione UNIFIL, ha rac-
i possibili riflessi ne della situazione siriana colto indicazioni relative al rischio di azioni
sul Libano
è stata seguita anche per le ostili nei confronti di obiettivi occidentali,
gravi ricadute che potrebbe di esponenti governativi e delle forze di
determinare in tutta la regione e in primo sicurezza locali. Significativi, al riguardo,
luogo sul Libano, ove alle sensibili, ma an- gli attentati del 27 maggio e 26 luglio 2011
cora circoscritte ripercussioni (soprattut- perpetrati nell’area di Sidone ai danni di
to per l’afflusso di profughi in fuga dalla convogli militari occidentali, rispettiva-
repressione del regime di Bashar Assad), mente italiano e francese, nonché quello
potrebbero accompagnarsi rinnovate ten- successivo del 9 dicembre 2011 presso Tiro,
sioni politiche. Ciò, stanti le accuse di so- nel corso del quale sono rimasti feriti cin-
stegno alle rivolte siriane che la Coalizione que militari francesi.
di maggioranza (nella quale predomina il Gli episodi hanno ribadito il rischio, va-
ruolo del movimento sciita Hizballah) rivol- lutato medio-alto, proveniente dall’attivi-
ge all’opposizione, che a sua volta accusa smo dei gruppi salafiti presenti nei campi
il Governo di Beirut di sostenere le misure profughi palestinesi in Libano. Un attivi-
violente adottate da Damasco. Inoltre, la smo che, in linea con il trend evidenziato
situazione potrebbe risentire della presen- nel 2010, ha continuato a riflettersi negati-
za di cittadini appartenenti alla comunità vamente sulle condizioni di sicurezza del
alawita nella città di Tripoli, roccaforte sun- Paese. Tali gruppi, ancorché esigui in ter-
nita, in cui pare destinata ad aumentare la mini numerici, sembrano in grado di elu-
possibilità di scontri tra opposte fazioni, fa- dere i controlli delle Forze di sicurezza liba-
vorevoli o contrarie al regime di Assad. nesi, rendendo la situazione generale
Alla luce delle latenti tensioni nel qua- particolarmente sensibile ed esposta a re-
dro interno libanese, si è confermata come pentine degenerazioni. Tra i fattori di inci-
ulteriore elemento di criticità la questione denza sullo scenario libanese, oltre alle in-
dei rapporti con il Tribunale Speciale per il cognite della già richiamata crisi siriana, si
Libano – TSL, costituito per indagare pone l’evoluzione del confronto israelo-
sull’attentato (14 febbraio 2005) contro palestinese, tenuto conto che ai fermenti e
l’ex Primo Ministro Rafiq Hariri, specie a alle proteste di piazza dei Territori Palesti-
seguito dell’emissione (30 giugno 2011) di nesi corrispondono sovente manifestazioni

52
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale

che, seppur generalmente confinate nei una leva propagandistica di forte valenza
campi profughi, costituiscono occasione aggregante sul piano interno, non ha at-
per movimentare dimostranti verso la linea tenuato, nello scenario iraniano, i cronici
di confine con Israele (blue line), in territo- contrasti nell’ambito della componente
rio di responsabilità UNIFIL. conservatrice dell’establishment, destinati
anzi ad acuirsi in relazione alle elezioni le-
Le evoluzioni nei Terri- gislative del marzo 2012 e, soprattutto, alle
la questione tori Palestinesi (TP), sono presidenziali del 2013.
palestinese
state seguite anche alla luce Le rivolte nella regione, che pure han-
del perdurante e diffuso no destato preoccupazione nella dirigen-
scetticismo per una possibile ripresa del ne- za di Teheran, non sono parse in grado
goziato con Israele. Ciò a fronte di una note- di conferire un tono decisivo ai fermenti
vole accelerazione di dinamiche politiche anti-regime, riferibili soprattutto alla cd.
che hanno fatto registrare sviluppi significa- “Onda Verde” (già protagonista di im-
tivi, quali: il raggiungimento di un accordo ponenti proteste di massa nel 2009-10)
di conciliazione tra il movimento islamico poiché alla mobilitazione popolare è si-
Hamas e Fatah; l’intesa tra Hamas e Israele nora mancato un significativo sostegno
per il rilascio del Caporale Shalit, sequestra- negli ambienti più influenti del Paese,
to nel 2006, in cambio di 1.000 detenuti pa- quali quelli industriali e commerciali, e
lestinesi; l’eclatante iniziativa dell’Autorità tanto meno nei circoli religiosi e militari.
Nazionale Palestinese (ANP) di presentare Il progressivo peggioramento degli stan-
all’ONU richiesta ufficiale di riconoscimen- dard di vita, peraltro, appare suscettibile
to dello Stato palestinese. Peraltro, sulla cor- di alimentare un diffuso malcontento nei
nice di sicurezza è sempre suscettibile di in- confronti del Governo. Di rilievo, in tal
cidere negativamente l’attivismo dei senso, il calo degli scambi commerciali e
numerosi movimenti armati presenti nella delle vendite nei Bazar a causa del nuovo
Striscia di Gaza, che potrebbero ritenere regime di tassazione delle merci d’impor-
conveniente riaccendere le tensioni lancian- tazione, dell’impennata dei prezzi e del-
do nuovi attacchi con missili e razzi in dire- la conseguente riduzione della domanda
zione dello Stato ebraico che, come la storia d’acquisto.
ha dimostrato, non mancherebbero di pro- Quanto al ruolo di Teheran in ambito
durre una tempestiva risposta militare. regionale, una variabile di rilievo è rappre-
sentata dagli sviluppi in Siria, tenuto conto
Il confronto con Isra- che la rimozione del regime di Assad com-
lo scenario ele e con la Comunità in- porterebbe la perdita di un tradizionale al-
iraniano
ternazionale, che pure co- leato, indebolendo, di fatto, la posizione
stituisce tradizionalmente iraniana di fronte alla comunità degli Stati

53
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

arabi e sunniti, nonché nel confronto con Nello specifico, le frange


Israele. Inoltre, la posizione assunta in me- jihadiste filo-qaidiste, ope- l’evoluzione
di AQI
rito al dossier nucleare (vds. cap. III, par. 3) ranti con le sigle di al Qaida
continua a condizionare negativamente i in Iraq (AQI) e della sua or-
rapporti tra Teheran e la Comunità inter- ganizzazione “ombrello” Stato Islamico
nazionale. dell’Iraq (ISI), hanno palesato una significati-
va vitalità, concretizzatasi in un intenso atti-
la sensibile
In Iraq, le tensioni in- vismo contro obiettivi locali, sciiti e istituzio-
situazione terne all’Esecutivo, dovute nali. A qualificare il perdurante rischio di
irachena soprattutto alle contrappo- nuove escalation concorrono l’accresciuta ca-
sizioni settarie, si sono ac- pacità offensiva e l’evoluzione delle cellule
compagnate a un diffuso malcontento per jihadiste che, in esito a un processo di gra-
il perdurante disagio socio-economico e per duale decentramento, appaiono ormai strut-
l’assenza di adeguate condizioni di sicurez- turalmente parcellizzate e pienamente auto-
za. In tale ambito, sono proseguite le prote- nome sul piano operativo, rendendo più
ste alimentate dalla mancata erogazione dei difficoltosa l’attività di contrasto.
servizi essenziali (acqua, energia elettrica e Ulteriori fattori di cri-
la “questione
gas) e dall’aumento dei prezzi dei generi ticità si confermano, da un
curda”
di prima necessità, canalizzate contro l’ap- lato, l’influenza nel Paese di
parato statale del quale si contesta l’ineffi- dinamiche regionali, dall’al-
cienza. Dopo la conclusione della missione tro, la “questione curda”, caratterizzata da
militare statunitense (15 dicembre 2011), la latenti attriti sia tra le Autorità del Kurdi-
già sensibile situazione interna ha subìto un stan e il Governo centrale, sia tra la locale
ulteriore deterioramento riconducibile sia etnia curda e le altre comunità, quella ara-
ai predetti cronici contrasti politici, etnici ba in particolare, presenti nella regione.
e confessionali esistenti anche all’interno Di rilievo inoltre, nel contesto, le ope-
delle stesse istituzioni, sia alla serie di atten- razioni militari di Turchia e Iran contro
tati, che, nella sola giornata del 22 dicem- basi di militanti curdi (turchi e iraniani)
bre 2011, hanno provocato a Baghdad oltre nel Kurdistan iracheno, con vittime civili e
sessanta vittime e centinaia di feriti. Tali l’esodo di centinaia di persone. Si è riacce-
episodi, nel confermare la precarietà della so, in particolare, il confronto tra Ankara e
cornice di sicurezza, rappresentano peraltro le componenti armate riconducibili al PKK
il culmine di un fenomeno che, nel corso /Kongra-Gel, le cui articolazioni estere re-
del 2011, ha fatto registrare ripetuti attacchi stano impegnate in attività di propaganda,
terroristici coinvolgendo pesantemente la proselitismo e supporto finanziario (vds.
popolazione. riquadro 14).

54
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale

Riquadro 14

PKK/Kongra Gel – Proiezioni in territorio nazionale


Secondo evidenze informative, il segmento “italiano” del PKK/Kongra-Gel si è con-
fermato attivo nella raccolta di fondi, con particolare riguardo alla campagna annuale,
la Kampanya, che rappresenta la maggiore fonte di finanziamento per l’organizzazione.
I soggetti coinvolti nella riscossione dei tributi avrebbero attuato, in alcuni casi, pratiche
estorsive in direzione di membri sia della comunità curda vicini alle posizioni del PKK/
Kongra-Gel sia della componente curdo-turca riferibile alla formazione islamista Hizbullah
Turco.
Il ramo dell’organizzazione attivo in territorio nazionale è stato, inoltre, caratterizzato
dalla ricerca di una leadership più incisiva e ha visto pertanto l’avvicendamento di varie
figure, tutte di elevata caratura, che si sono succedute nell’incarico di responsabile na-
zionale, e il supporto di militanti residenti all’estero, che avrebbero effettuato una serie di
visite presso alcune comunità curde per stimolare maggiore coinvolgimento della com-
ponente italiana rispetto ai valori e ai sentimenti di identità etnica. Sono, altresì, emersi
segnali di attività di natura politico-ideologica, volte ad affiliare giovani curdi della diaspora
e indirizzarli verso un percorso che, in taluni casi, si conclude con la partecipazione all’ad-
destramento paramilitare e con l’adesione alla lotta armata. Ad avviso dell’AISI, l’attivismo
della formazione potrebbe intensificarsi in relazione ad accresciute esigenze connesse alla
ripresa delle operazioni in Turchia.

l’instabilità
Nello Yemen, permane sindawa, non sembra essere in grado di
del contesto una situazione caratterizza- stabilizzare la situazione nelle regioni set-
yemenita ta da notevole incertezza a tentrionali e meridionali del Paese, ove
livello politico-istituzionale sono attive agguerrite formazioni ostili
e di sicurezza, nonostante la firma (Riya- alle Autorità di Sanaa.
dh, 23 novembre), da parte del Presidente Nelle regioni meridio-
l’attivismo
della Repubblica Ali Abdallah Saleh, nali, in particolare, si è regi-
di AQAP
dell’accordo con l’opposizione. L’intesa, strato l’accresciuto attivi-
che prevede il conferimento delle prero- smo delle frange jihadiste
gative presidenziali al Vice Presidente, riconducibili ad al Qaida nella Penisola Ara-
Mansur Hadi, e la formazione di un Esecu- bica (AQAP). L’organizzazione terroristica,
tivo di unità nazionale, presieduto da un ritenuta la più strutturata della rete qaidi-
esponente del dissenso, Muhammad Ba- sta e dalle pronunciate proiezioni transna-

55
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

zionali, con l’uccisione, il 30 settembre, A fronte di una seppur


del leader Anwar al-Awlaki – ispiratore del- lieve diminuzione delle vio- l’attivismo dei
gruppi insorgenti
la rivista jihadista on-line in lingua inglese lenze, attestata, secondo
Inspire (vds. cap.III, par. 2, riquadro 23) – dati dell’International Securi-
ha probabilmente perso un influente pun- ty Assistance Force (ISAF), intorno al 2%, la
to di riferimento sotto il profilo del prose- cornice di sicurezza si è mantenuta estre-
litismo ideologico, specie in direzione mamente precaria. Nelle regioni orientale
degli immigrati islamici di seconda o terza e meridionale, il trend delle violenze è risul-
generazione presenti nei Paesi occidenta- tato addirittura in aumento. Analogo anda-
li. A livello locale, peraltro, la situazione di mento ha interessato l’area della Capitale,
aperta conflittualità con le forze filo-go- teatro di diversi attacchi complessi – con
vernative è parsa favorire un rafforzamen- uso contestuale di Improvised Explosive Devi-
to della dimensione militare e della capa- ces (IED) e più gruppi di fuoco – a elevato
cità operativa di AQAP, che si conferma impatto mediatico contro obiettivi stranie-
una concreta minaccia per la stabilità ri, sedi governative e strutture alberghiere.
dell’area. Tali sortite operative hanno dimostrato le
perduranti capacità offensive dell’insor-
Il quadrante afghano- genza, concretizzatesi anche in uccisioni
le criticità pakistano ha continuato a mirate di personalità politiche di spicco,
nell’Af/Pak
rivestire significativa rile- tra cui il Presidente del Consiglio Provin-
vanza sotto il profilo della ciale di Kandahar, Ahmad Wali Karzai (fra-
sicurezza regionale e internazionale per la tello del Capo dello Stato), e il Presidente
fragilità degli equilibri, la vitalità dei gruppi dell’Alto Consiglio per la Pace, Burhanuddin
insorgenti e l’attivismo di formazioni filo- Rabbani, impegnato nei negoziati con i
qaidiste dalle potenziali proiezioni verso i gruppi eversivi. Il livello della minaccia è
Paesi occidentali. risultato elevato anche nella regione occi-
In particolare per quanto riguarda l’Af- dentale, a responsabilità italiana, ove i mi-
ghanistan, si è confermato il trend previsio- litari del nostro Contingente hanno subìto
nale delineato nella Relazione del 2010 in ripetuti attacchi e contato nove caduti.
ordine all’instabilità dello scenario interno,
segnato dal teso confronto tra poteri dello Gli elementi di criticità confermatisi
Stato, dalle alterne vicende del processo nel 2011 sembrano destinati a perdurare
di transizione (che prevede il trasferimen- nel breve-medio termine. Ciò vale per le
to del controllo del territorio alle Autorità tensioni politico-istituzionali, come per il
afghane entro il 2014), nonché dalle ipo- processo di transizione, che rischia di falli-
teche gravanti sui settori dello sviluppo e re in assenza di adeguati progressi in tema
della governance a livello locale. di governance e sviluppo socio-economico.

56
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale

Riquadro 15

Riflessi della morte di Osama Bin Laden sull’attività di al Qaida


A seguito dell’uccisione ad Abbottabad (valle di Orash, a Nord di Islamabad), il 2 maggio scorso,
di Osama bin Laden (ObL), la rete di al Qaida non ha mostrato alcun rilevante segnale di cambia-
mento. Superata una breve fase di disorientamento, specie in merito all’individuazione del possi-
bile successore di ObL, il network terroristico sotto la guida dell’egiziano Zawahiri ha continuato a
fondare la propria linea d’azione sulla strategia del decentramento operativo, nel più ampio quadro
della disseminazione del jihadismo globale in direzione delle numerose formazioni estremiste ope-
ranti in ambiti regionali.

Anche sul piano della sicurezza, il Paese piazza nella provincia sud-orientale del Sin-
sembra destinato a essere ancora teatro di dh. Nella medesima area le inondazioni –
offensive da parte dell’insorgenza: questa come già avvenuto per le alluvioni del 2010
situazione continua a mettere a rischio di – hanno offerto alle Forze Armate l’opportu-
azioni ostili il personale straniero, militare nità di riproporsi come la principale istituzio-
e civile, operante a vario titolo sul territorio ne in grado di fronteggiare l’emergenza
afghano, incluso il Contingente nazionale. umanitaria, a differenza delle Autorità civili,
Nella Provincia di Kabul, la filiera terroristi- nuovamente accusate di inefficienza nell’or-
ca delle principali organizzazioni operanti ganizzazione dei soccorsi.
nel Paese (movimento Taliban, Rete Haqqani Particolare attenzione è
le tensioni con
ed Hezb-i Islami di Gulbuddin Hekmatyar) è stata posta, altresì, all’evolu-
Washington
valutata in grado di intensificare la condot- zione dei rapporti tra Paki-
ta di azioni “spettacolari” specie nella Ca- stan e Stati Uniti, che ha fat-
pitale, anche in ritorsione alle operazioni to registrare momenti di tensione a partire
NATO effettuate nel Paese. dal blitz delle forze speciali USA ad Abbot-
tabad, culminato con l’uccisione di Osama
In Pakistan, la situazione interna ha con- bin Laden (vds. riquadro 15).
tinuato a registrare molteplici criticità ricon- In tale quadro si colloca la decisione di
ducibili soprattutto alla precaria situazione di Islamabad di interdire il transito sul pro-
sicurezza, alla grave congiuntura economica prio territorio ai convogli della NATO con
nonché alla complessa situazione politico- i rifornimenti destinati alle Forze interna-
istituzionale, alimentata dai contrasti sorti tra zionali di stanza in Afghanistan e di impe-
formazioni appartenenti alla coalizione go- dire l’accesso agli USA nella base aerea di
vernativa, sfociati anche in gravi incidenti di Shamsi (Provincia del Baluchistan).

57
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Di rilievo inoltre, nel contesto descrit- rali (ITF), in ragione delle croniche riva-
to, le resistenze di Islamabad ad avviare lità interne. In tale contesto, l’attuazione
un’operazione terrestre nel Nord Waziri- della road map, che definisce compiti e
stan – dove sono ubicate le basi della citata adempimenti (tra cui l’elaborazione di un
Rete Haqqani – dovute principalmente al ti- nuovo testo costituzionale) che le Autorità
more che, in caso di attacco, la predetta or- somale dovranno perseguire entro l’ago-
ganizzazione possa modificare la propria sto 2012 al fine di porre le basi del futuro
strategia operativa, al momento rivolta pre- assetto politico e di ricostruzione del Pa-
valentemente verso obiettivi ubicati sul ver- ese, appare di difficile realizzazione. Ciò
sante centro-orientale afghano, orientan- non di meno, le pressioni della Comuni-
dosi contro obiettivi pakistani sensibili. tà internazionale, unite al pragmatismo e
Proprio il contesto paki- all’opportunismo che caratterizzano l’ap-
l’offensiva stano, del resto, è quello che proccio dei leader somali, potrebbero con-
di TTP
più di altri ha risentito in sentire il conseguimento di un compro-
termini di ritorsioni terrori- messo, in vista della costituzione di una
stiche dell’uccisione di Osama bin Laden. nuova Amministrazione statale.
La tensione emotiva innescata dall’evento è Per quanto concerne l’insorgenza so-
stata infatti sfruttata dal movimento sunni- mala, il movimento radicale al Shabaab ha
ta Tehrik-e Taliban Pakistan (TTP) che ha palesato crescenti difficoltà a sostenere il
condotto una serie di attentati dal forte im- confronto armato con le Forze del Gover-
patto mediatico, quali quello del 13 maggio no Federale di Transizione (GFT) e
a Shabqadar, nel Nord Ovest del Paese, non dell’African Union Mission in Somalia (AMI-
lontano da Peshawar, contro un centro di SOM). Ciò a causa delle ingenti perdite su-
addestramento delle Guardie di Frontiera bite, aggravate da episodi di defezione e da
pakistane, e l’attacco del 22 maggio, durato un inasprimento dei dissidi interni tra la
diverse ore, contro la base aero-navale di componente nazionalista e quella jihadista.
Karachi. In tale contesto sarebbe ma-
strategie
turata la decisione del movi- operative di al
Nell’Africa orientale, mento di ritirarsi da Moga- Shabaab
il teatro somalo la situazione generale della discio e di modificare il
regione del Corno d’Africa proprio modus operandi privilegiando il ri-
ha confermato le criticità ri- corso a tecniche di guerriglia, oltre che ad
levate nel 2010, in un quadro ulteriormen- attacchi mirati contro obiettivi istituzionali
te aggravato dall’emergenza umanitaria. somali.
In Somalia, lo scenario politico-istituzio- Nonostante le difficoltà, al Shabaab ha
nale ha continuato a palesare l’intrinseca continuato a impegnare le forze governa-
fragilità delle Istituzioni Transitorie Fede- tive e AMISOM sia a Mogadiscio sia nelle

58
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale

aree centro-meridionali del Paese, sue tra- legami con quest’ultimo rivestirà un’impor-
dizionali roccaforti, effettuando una serie tanza notevole per il movimento, orientato
di attentati suicidi nella Capitale, tra i quali ad ampliare la propria area di operazioni
l’uccisione (10 giugno) del Ministro dell’In- al di fuori della Somalia. In tale contesto
terno, Abdishakur Hassan Farah – a opera si collocano evidenze informative attestan-
della propria nipote, addestrata da al Shaba- ti la decisione della dirigenza di al Shabaab
ab – e l’attacco eclatante contro un edificio di confermare l’alleanza con il nuovo leader
governativo (4 ottobre), che ha provocato di al Qaida, Ayman al-Zawahiri, e la deter-
un’ottantina di morti e numerosi feriti. minazione a pianificare attentati ai danni di
La grave emergenza umanitaria che ha interessi dell’Uganda e del Burundi, per la
interessato il quadrante (vds. capitolo III, loro partecipazione ad AMISOM, e del Ken-
par. 4) si è dovuta misurare anche con l’at- ya, per il sostegno fornito al GFT, nonché
tivismo volto a impedire le operazioni di per l’offensiva militare condotta in ottobre
soccorso. Si collocano in questa cornice gli in territorio somalo contro basi della forma-
sbarramenti opposti da al Shabaab duran- zione integralista.
te la scorsa estate, finalizzati a impedire la La recrudescenza dell’attività terroristi-
prosecuzione delle operazioni umanitarie ca posta in essere da al Shabaab, strettamen-
internazionali nel Paese. Nel medesimo te collegata con AQAP nello Yemen, ha
contesto si inseriscono i sequestri, nei mesi comportato un aumento delle attività di
di settembre e ottobre, di due turiste, una contrasto al finanziamento del terrorismo
inglese e una francese, e di due cooperanti internazionale, segnatamente nell’area del
spagnole di Medici senza Frontiere (queste Corno d’Africa. In tale contesto, sono stati
ultime rapite in Kenya, nel complesso di individuati diversi canali di finanziamento
Dadaad, dove sono ospitati migliaia di pro- di al Shabaab, che realizza introiti dal con-
fughi del Corno d’Africa). trollo dei porti situati a sud di Mogadiscio,
Nel contempo, il movimento estremista con particolare riferimento a quello di Chi-
ha proseguito i tentativi volti a espandere la simaio, nonché dalla raccolta fondi tra la
propria area operativa al Somaliland e al diaspora somala.
Puntland, dove già dispone di cellule “dor-
mienti” e svolge attività di propaganda e di Connesso alle criticità
proselitismo. del teatro somalo, il feno- il fenomeno
della pirateria
In tale quadro, al Sha- meno della pirateria – di
collegamenti baab è apparso interessato a particolare impatto sulla
con AQAP
continuare ad accrescere i regolarità dei trasporti internazionali e
propri rapporti con la rete sui costi di settore (aumento dei noli ma-
qaidista, in particolare con al Qaida nella Pe- rittimi e di quelli assicurativi) – ha fatto
nisola Arabica (AQAP). Il rafforzamento dei registrare uno spostamento dal Golfo di

59
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 16

Somalia – Connessioni tra pirateria e al Shabaab


Le dinamiche relative ai rapporti/connessioni tra al Shabaab e la pirateria somala
hanno registrato, nel tempo, un’evoluzione sintetizzabile come segue:
• in una prima fase, corrispondente agli esordi delle attività della pirateria marittima
somala, si è rilevata la sostanziale contrarietà di al Shabaab verso i gruppi dediti alla
pirateria;
• in una seconda fase, le attività in argomento sono state tollerate poiché ritenute in
grado di incidere negativamente sull’immagine del Governo Federale di Transizione
(GFT) e in tal senso sono apparse funzionali agli obiettivi di al Shabaab;
• in una terza fase, in corso, al Shabaab utilizza l’attività piratesca quale ulteriore fonte
di finanziamento. Ciò, specie dopo aver perso il controllo del mercato di Bakara di
Mogadiscio.

Aden al Mar Arabico e all’Oceano India- Peraltro, i pirati hanno dimostrato di


no in ragione non solo della protezione essere in grado di gestire lunghi periodi
efficace svolta dalle Forze navali della di detenzione, grazie anche alle collabora-
Comunità internazionale sulle rotte nel zioni avviate con l’organizzazione terrori-
Golfo di Aden, ma anche all’accresciuta stica somala al Shabaab (vds. riquadro 16).
disponibilità, da parte dei pirati, di “navi In particolare, quest’ultima percepirebbe
madre”. Queste ultime, fornendo suppor- somme di denaro in contropartita all’uti-
to in mare aperto alle imbarcazioni im- lizzo, da parte dei pirati, dei territori posti
piegate nei sequestri, ampliano il raggio sotto il proprio controllo.
operativo delle organizzazioni dedite a Secondo le indicazioni raccolte, inoltre,
tale specifica attività criminale. Merita co- gli estremisti islamici garantirebbero la “cor-
munque evidenziare come dall’analisi del nice di sicurezza” necessaria all’afflusso di
trend degli attacchi emerga che, a fronte uomini, materiali di armamento e sostegni
di un consistente numero di azioni, si sia logistici alle basi dei pirati, impedendo even-
verificato un calo percentuale dei seque- tuali interventi delle Forze di sicurezza.
stri, verosimilmente ascrivibile a una più Non si può comunque escludere che i
incisiva attività di contrasto sia per quan- pirati possano espandere l’attività crimina-
to concerne il pattugliamento navale sia le sequestrando sia il personale occidentale
per l’adozione di contromisure passive/ presente a vario titolo nel Paese, sia i turisti
attive da parte delle navi mercantili. occidentali che soggiornano in Kenya.

60
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale

Riquadro 17

I circuiti di finanziamento al terrorismo internazionale


In merito ai circuiti finanziari e in particolare ai canali di trasferimento di valuta utilizzati
per finalità illecite, incluso il finanziamento di organizzazioni terroristiche, talune piazze
mediorientali continuano a rappresentare un nodo strategico a livello internazionale del
noto sistema hawala. Tali aree non soltanto registrano la presenza di un considerevole
numero di operatori informali (registrati e non), ma fungono anche da “stanza di compen-
sazione” per numerosi intermediari stranieri.
Tra questi figura l’esteso network di compagnie di money transfer somale che ge-
stiscono i rilevanti flussi della diaspora, tra cui si celano anche le contribuzioni dirette ai
gruppi insorgenti, nonché l’ampio ventaglio di operatori informali (Money Changers e Ha-
waladars) dell’area afghano-pakistana che, in molti casi, risultano implicati nella ripulitura
dei proventi del narcotraffico, primaria fonte di finanziamento dell’insorgenza.
La tracciabilità dei flussi finanziari in argomento è stata altresì evitata attraverso l’uti-
lizzo di “corrieri di denaro” che hanno operato nell’ambito dei citati circuiti informali di
trasferimento fondi. In alcuni casi, invece, la figura del corriere ha corrisposto alla nuova
“recluta” diretta verso i teatri di crisi, ovvero a soggetti che si recano all’estero per finalità
lavorative e personali, non collocabili nei quadri organici dei gruppi terroristici interessati.
In altri casi, infine, si osserva come i flussi finanziari illeciti siano stati veicolati attraverso
gli stessi circuiti bancari con l’adozione di tecniche di frazionamento che consentono di pol-
verizzare il volume delle transazioni, ovvero mediante l’interposizione di soggetti terzi, i cui
profili non presentano particolari anomalie o palesi collegamenti con le liste antiterrorismo.

Di rilievo, altresì, le ricadute sul piano menti legati all’attività criminosa descritta, il
socio-economico derivanti dai rilevanti flussi che induce le locali fasce giovanili indigenti
finanziari connessi con la pirateria. Infatti, a proporsi per essere reclutate dalle organiz-
la redistribuzione dei proventi fra i parteci- zazioni dedite alla pirateria.
panti all’azione (settore operativo e logisti-
co) e i capi clan che controllano l’entroter- Contestualmente, gli ingenti flussi fi-
ra delle basi si è riverberata sull’economia nanziari generati dal fenomeno hanno fa-
locale. Ciò, in particolare, nella regione del vorito l’affermarsi di un canale parallelo
Puntland, dove si evidenzia un incremento per il trasferimento e il riciclaggio del de-
degli investimenti nel settore immobiliare e naro fuori dalla Somalia mediante il siste-
degli acquisti di beni di lusso a opera di ele- ma hawala (vds. riquadro 17).

61
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 18

Nuove norme antipirateria


Per quanto riguarda l’Italia, specifici strumenti di contrasto sono stati introdotti dal
decreto legge 12 luglio 2011 n.107, (convertito, con modificazioni, nella legge 2 agosto
2011, n.130) che prevede:
• l’impiego sulle navi mercantili italiane in transito negli spazi marittimi internazionali a
rischio pirateria di Nuclei di Militari di Protezione (NMP), a richiesta e a spese degli
armatori, attraverso la stipula di convenzioni tra armatoria privata italiana e Ministero
della Difesa. Nel mese di ottobre è stato varato il relativo protocollo d’intesa tra il
predetto Dicastero e la Confederazione Italiana Armatori;
• la possibilità per gli armatori di avvalersi di guardie giurate private. Il ricorso a
tale possibilità è però subordinato all’introduzione di strumenti attuativi che siano
rigorosamente compatibili con il quadro delle norme in materia di armamento e di
sicurezza della navigazione marittima. A ciò vanno aggiunte le difficoltà derivanti
dalle limitazioni previste per la tenuta a bordo di armi e per il loro utilizzo in caso di
necessità. Difficoltà accentuate dalla circostanza che, per una deterrenza che possa
essere congrua, si deve trattare di armi di elevato potenziale. Da ultimo, va anche
evidenziato che a un impiego di questo tipo può essere destinato soltanto personale
altamente specializzato, destinatario di specifici processi formativi.

La progressiva espansione del fenome- a rischio si è rivelato strumento particolar-


no della pirateria, che profila il possibile mente efficace e dissuasivo.
coinvolgimento di estremisti, sta inducen-
do alcuni Paesi a promuovere interventi, a In prospettiva, è verosimile che le or-
livello internazionale, volti a modificare la ganizzazioni criminali dedite alla pirateria
normativa vigente e a legittimare il ricorso possano orientare i loro attacchi verso uni-
alle armi da parte del personale di vigilanza tà navali non protette, ancorché di minor
imbarcato (vds. riquadro 18). Ciò in con- valore, intensificando il numero dei seque-
siderazione del fatto che l’impiego di per- stri e innalzando le richieste di riscatto,
sonale armato a bordo di unità mercantili onde mantenere elevata la redditività delle
in transito nelle aree marittime considerate loro attività.

62
Aspetti di contesto e minacce alla sicurezza – Le criticità dello scenario estero e le ricadute sulla sicurezza nazionale

Nella Repubblica del Su- zione nell’area contesa di Abyei, in cui insi-
Sudan e Sud dan, il quadro politico è sta- stono ingenti risorse petrolifere, negli Stati
Sudan
to e resta caratterizzato dalle del Sud Kordofan e del Blue Nile, dove il
dinamiche connesse con la dispositivo militare di Khartoum ha dovuto
conclusione del processo politico-istituzio- fronteggiare la ribellione di quelle popola-
nale che, il 9 luglio 2011, ha portato alla zioni, di etnia Nuba, e nel Darfur, dove le
formale proclamazione della Repubblica principali formazioni ribelli continuano a
del Sud Sudan (RSS). Il Presidente Omar rifiutare il dialogo con le Autorità centrali.
al Bashir, a fronte della costituzione di un
nuovo Esecutivo (10 dicembre), continua I rapporti tra Khartoum e la RSS sem-
a detenere saldamente il potere e a man- brano destinati a essere connotati da un cli-
tenere un equilibrio tra le due anime del ma di tensione, con la possibilità di scontri
Partito del Congresso Nazionale (PCN). tra i rispettivi dispositivi militari che si con-
Sul piano della sicurezza, il quadro com- frontano lungo i confini, peraltro ancora
plessivo è stato contrassegnato da notevoli non chiaramente definiti.
criticità, con particolare riguardo alla situa-

63
III
LE SFIDE GLOBALI

1. Minaccia cibernetica

L
’attività di intelligence nel cor- mi per il controllo dei processi di produ-
so del 2011 ha considerato con zione industriale.
prioritaria attenzione la minac-
cia cibernetica che, secondo Tra i nuovi strumenti
valutazioni condivise anche in ambito di di attacco informatico si tratti della
minaccia
collaborazione internazionale, ha fatto re- annoverano, altresì, sofi-
gistrare una crescita esponenziale. sticate forme di intrusione
(Advanced Persistent Threat - APT), miranti
Il primo dato che emerge con evidenza alla sottrazione di informazioni sensibili e
da questa tendenza è quello dell’aumenta- proprietà intellettuale di aziende e real-
ta vulnerabilità di una moltitudine di attori, tà pubbliche. Le tecniche utilizzate sono
statuali e non, cui ha corrisposto il prolife- state costantemente perfezionate e fina-
rare di sempre più sofisticate tipologie di lizzate a colpire obiettivi selezionati onde
“attacchi informatici mirati”, ovvero finaliz- interrompere, almeno temporaneamente,
zati a colpire obiettivi selezionati. la funzionalità dei sistemi e/o dei servizi
utilizzati.
Un esempio è rappresentato dai cd. vi-
rus “asintomatici”, in grado di cancellare Dai principali episodi di sabotaggio
le proprie tracce e creare con estrema ra- informatico verificatisi nel 2011 possono
pidità delle botnet (reti di computer infet- enuclearsi, a livello globale, alcune linee di
tati), o dai virus della classe Stuxnet, carat- tendenza specie per quel che concerne:
terizzati da particolare aggressività e dalla • gli obiettivi, che hanno ricompreso pre-
capacità di danneggiare gravemente siste- valentemente enti, nazionali e interna-

65
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 19

Anonymous
Sin dal gennaio 2011 si è affacciato sulla rete un gruppo di hackers che si identificano
sotto il nome di Anonymous.
Questi soggetti si ispirano nei loro comportamenti al protagonista dello storico atten-
tato al Parlamento inglese del 1605 (la cosiddetta “congiura delle polveri”), ripreso in un
fumetto del 1988, e rilanciato attraverso la trasposizione cinematografica del Film “V per
Vendetta” prodotto nel 2006.
La motivazione dichiarata è lo spirito di equità sociale, giustizia e democrazia.
Attaccano siti o server di organizzazioni statali, italiane e/o estere, e di aziende ritenute
“anti-democratiche” per condotta o settori di attività.
Le modalità tecniche degli attacchi e lo stile delle relative rivendicazioni fanno ritenere
che si tratti di un’organizzazione priva di leader, animata da un agglomerato di soggetti iper
specializzati sparsi nel mondo.

zionali, di carattere pubblico e privato • il tentativo dei principali gruppi di hac-


ritenuti in via di principio “inespugna- ktivist di presentarsi come sodalizi strut-
bili” (Organismi parlamentari, Forze di turati e dotati di un programma d’azio-
polizia, strutture finanziarie internazio- ne e di rivendicare gli atti di sabotaggio
nali, etc.); attraverso i più noti social media;
• la tempistica, tendenzialmente coin- • le reazioni dei gestori dei sistemi colpi-
cidente con eventi oggetto di elevata ti, con la diffusa tendenza a non denun-
attenzione mediatica. Sono state colpi- ciare quanto subìto o a minimizzare i
te, infatti, le reti wireless del primo G8 danni, al fine di non disvelare criticità
sulla cybersecurity; alcuni siti istituzionali di carattere infrastrutturale;
turchi e spagnoli, rispettivamente alla • la difficoltà di identificare i responsabi-
vigilia delle elezioni parlamentari e li, alla luce dei limiti connessi alla “trac-
a seguito dell’arresto di tre attivisti di ciabilità” degli attacchi e alla ricon-
Anonymous (vds. riquadro 19); siti ri- ducibilità degli stessi a entità statuali,
conducibili a multinazionali del settore nonché di elaborare le necessarie con-
in corrispondenza dell’adozione della tromisure rispetto a tecniche sempre
cyberstrategy del Pentagono; nuove e in continua evoluzione.

66
Le sfide globali – Minaccia cibernetica

La minaccia cibernetica è andata sem- La rilevanza che la cyber-


iniziative e
pre più evidenziandosi anche per l’ampio threat ha assunto nel quadro strategie di
spettro delle motivazioni e quindi delle complessivo delle minacce risposta
finalità degli attacchi: la sottrazione di alla sicurezza ha posto da
dati a fini predatori; la violazione della tempo, come detto, la materia tra gli obiet-
proprietà intellettuale; il furto di identità; tivi informativi prioritari dell’attività intel-
il proposito di danneggiare, sino alla loro ligence nazionale, nell’ambito di un più
paralisi, la funzionalità delle infrastruttu- ampio dispositivo basato su un approccio
re critiche o di manipolare informazioni dinamico, integrato e di sistema.
al fine di delegittimare le istituzioni o fa-
vorire il proselitismo in rete; lo spionaggio In particolare, è andato strutturandosi
vero e proprio, con la sottrazione di infor- presso il DIS un articolato progetto di com-
mazioni privilegiate o segreti industriali, parto che prevede, da un lato, il coordina-
per alterare la concorrenza e favorire la mento e la valorizzazione delle competen-
superiorità strategica di un Paese. Con ri- ze di AISE e AISI e, dall’altro, il necessario
guardo alle “aggressioni” riferibili ad atto- raccordo con la struttura di governance che
ri statuali, appaiono significativi gli allar- dovrà, a livello centralizzato, assumere com-
mi diffusi, nel 2011, da enti operanti nel piti di coordinamento generale e pianifica-
settore della sicurezza circa la possibilità zione unitaria della risposta nazionale.
che molti Paesi stiano arruolando gruppi
di hackers per finalità offensive. In taluni La descritta architettura, in linea con
casi, l’obiettivo sarebbe quello di realiz- le policy dei principali Paesi occidentali
zare una sorta di saldatura tra gli hackers (vds. riquadro 20), si pone in coerenza con
operanti nelle diverse aree del mondo al le raccomandazioni formulate nel luglio
fine di acquisirne le collaudate tecniche 2010 dal COPASIR in ordine alla necessità
di sabotaggio e spionaggio. e urgenza di elaborare un modello di go-
vernance nazionale in materia di sicurezza
Da questa minaccia non sono esenti cibernetica, nel cui ambito l’intelligence,
sistemi operativi e piattaforme mobili in ai sensi della mission delineata dalla legge
considerazione della loro vasta diffusione 124/2007, svolga un ruolo centrale per
e della scarsa attenzione che generalmen- quel che concerne l’individuazione della
te si presta nel loro utilizzo. La sempre minaccia.
più diffusa consuetudine di memorizzare
su tali supporti documenti, anche di natu- L’attività informativa è stata, pertanto,
ra sensibile, espone al rischio di sottrazio- orientata alla sicurezza delle reti telemati-
ne sia di dati personali sia di informazioni che – infrastrutture critiche in sé e, talora,
riservate. strumento di gestione di altre infrastrut-

67
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 20

Sicurezza cibernetica – Strutture di coordinamento


Per meglio rispondere alle sfide sempre più incalzanti poste dalla minaccia cibernetica
alcuni Stati si sono dotati di organismi di coordinamento nazionale costituendo un’entità
centrale presso il vertice dell’Esecutivo. Tale è la soluzione adottata nel Regno Unito, dove
la struttura cui è affidato l’indirizzo strategico delle azioni in ambito governativo, deno-
minata OCSIA (Office of Cyber Security and Information Assurance), è istituita in seno al
Cabinet Office; in Francia, dove l’Agence Nationale de la Sécurité des Systèmes d’Infor-
mation (ANSSI) opera alle dirette dipendenze del Primo Ministro; negli USA, ove, sebbene
la responsabilità federale dell’azione di prevenzione e contrasto della minaccia cibernetica
sia affidata al Dipartimento della Homeland Security (DHS), l’organismo di coordinamento,
rappresentato dal Cybersecurity Coordinator è istituito e opera in seno al National Security
Council, struttura di diretto supporto del Presidente in materia di sicurezza nazionale.

ture critiche nazionali – nonché dei siste- Sempre in ambito nazionale, l’intelli-
mi informatici delle aziende di rilevanza gence ha posto in essere attività finaliz-
strategica. zate a:
• acquisire e integrare, nello strumento
Nel tentativo di circoscrivere la minac- operativo nazionale, sistemi tecnico-
cia, si è proceduto, da un lato, a proporre operativi di ultimissima generazione,
soluzioni volte a garantire la sicurezza dei necessari allo svolgimento dell’attività
dati e ridurre i costi di gestione dei siste- istituzionale;
mi informatici quali a esempio il cloud com- • perfezionare una struttura tecnologica
puting (vds. riquadro 21) e, dall’altro, ad in grado di supportare l’attività infor-
avviare iniziative volte a fornire supporto mativa in termini di tracciabilità delle
info-operativo di natura tecnica alle infra- minacce e cognizione degli interessi
strutture critiche telematiche nazionali. che le attivano;
Tale ultima attività si è sostanziata, in par- • conseguire standard e procedure opera-
ticolare, nello sviluppo di capacità di early tive compatibili con i contesti dell’Unio-
warning rispetto alle potenziali minacce ci- ne Europea e della NATO anche attra-
bernetiche nonché in termini di analisi ex- verso la pianificazione e lo svolgimento
post facto per la determinazione della pro- di esercitazioni mirate;
venienza della minaccia e la definizione di • normalizzare il flusso di informazio-
contromisure tecniche. ni di Intelligence Tecnologica verso le

68
Le sfide globali – Minaccia cibernetica

Riquadro 21

Il cloud computing
Il cloud computing o nuvola elettronica (“cassaforte” virtuale all’interno della quale ripor-
re l’intero sapere informatico della collettività) consente di non memorizzare più i file di dati e
software sul PC. Questi ultimi vengono invece conservati e operano a partire da server remoti,
messi a disposizione a prezzi convenienti da grandi aziende informatiche ai quali è possibile
accedere solo attraverso internet. Tuttavia, tale opzione è stata criticata per l’eccessiva con-
centrazione del patrimonio di conoscenze e per la conseguente maggiore remuneratività in
caso di attacco portato con successo ai server, nonché per la delega “assoluta e incondizio-
nata” al gestore di sistema relativamente alle operazioni di amministrazione dei dati. L’unicità
del mezzo utilizzato espone a ulteriori rischi e criticità ove si consideri che, in assenza di
connessione a internet (casuale o provocata), sarebbero inutilizzabili tutti i servizi cloud e i
computer dipendenti da questi ultimi per il loro funzionamento.

strutture tecnico-operative “di pronto do politico che di quello delle Tecnologie


intervento” attive in territorio naziona- dell’Informazione e delle Telecomunica-
le (Computer Emergency Response Team – zioni (Information and Communication Tech-
CERT); nology - ICT).
• sviluppare ogni utile sinergia con il set-
tore privato, al fine di far evolvere la Di interesse, in particolare, nel qua-
conoscenza e la consapevolezza della dro di una trattazione multidisciplinare e
minaccia cibernetica; di ampio respiro, i sette principi illustrati
• rafforzare la cooperazione con i prin- dal Foreign Office britannico, definiti impre-
cipali Servizi occidentali, con l’intensi- scindibile riferimento in vista della messa a
ficazione dello scambio informativo e punto di regole di comportamento global-
l’avvio di un progetto basato su omoge- mente condivise. Si è fatto stato, in partico-
nee metodologie di lavoro. lare, della necessità che:
• gli Stati agiscano nel cyberspace in modo
A ribadire la rilevanza unanimemente proporzionato e in conformità con le
assegnata alla materia del “cyberspazio” è leggi internazionali;
intervenuta la Conferenza internazionale • sia garantito a chiunque l’accesso allo
sullo spazio cibernetico, svoltasi agli inizi spazio cibernetico e alle tecnologie che
di novembre a Londra, che ha visto la par- ne consentono l’uso;
tecipazione di alte personalità sia del mon- • siano rispettate le diversità (lingui-

69
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

stiche, culturali e ideologiche) degli Vale evidenziare, infine, come, nel com-
utenti; plessivo scenario cibernetico, vada confer-
• il cyberspace rimanga aperto all’inno- mandosi il ricorso all’utilizzo delle reti in-
vazione, alla libera circolazione delle formatiche a scopo offensivo quale fattore
idee, delle informazioni e delle forme caratterizzante delle politiche militari di un
di espressione; numero crescente di Governi.
• sia rispettato il diritto alla privacy dei
singoli e sia adeguatamente tutelata la Alla luce di ciò va letta la decisione degli
proprietà intellettuale; Stati aderenti all’Alleanza Atlantica di inseri-
• si pongano in essere congiunte meto- re la minaccia cibernetica tra le priorità nel
dologie di contrasto alla criminalità nuovo Concetto Strategico della NATO onde
cibernetica; individuare i settori maggiormente esposti e
• si promuova uno spazio cibernetico gli strumenti idonei a prevenire e/o contra-
competitivo, idoneo a garantire a chi vi stare eventuali attacchi informatici.
opera adeguati ritorni economici.

70
Le sfide globali – Minaccia terroristica in Italia e in Europa

2. Minaccia terroristica in Italia e in Europa

S
ebbene i drammatici eventi del cia, Finlandia e Svezia – testimoniano, ol-
22 luglio in Norvegia (con il du- tre che l’attenzione di Servizi e Forze di
plice attentato di Oslo e Utoya) polizia verso il fenomeno, la perdurante
abbiano riproposto motivazioni rilevanza del territorio del Vecchio Conti-
di matrice diversa, segnatamente dell’ultra- nente principalmente quale:
destra xenofoba, il terrorismo internazio- • retrovia logistico-finanziario e bacino
nale di ispirazione jihadista continua a rap- di reclutamento per il sostegno al jihad
presentare il principale fattore di rischio nelle aree di crisi;
per l’Occidente. • obiettivo, più che di gruppi strutturati
riconducibili alle principali organizza-
A fronte della confermata “regionaliz- zioni qaidiste, di autonome iniziative
zazione”, il terrorismo di ispirazione qaidi- a opera di elementi radicali isolati, i
sta resta ancorato, per sua stessa connota- cd. terroristi solitari “fai-da-te”, mossi
zione ideologica, a una visione da spirito emulativo ovvero alla ricerca
marcatamente anti-occidentale, cui si ac- di fama e notorietà personali (vds. ri-
compagna la perdurante aspirazione a quadro 22). In tal senso, vanno inqua-
concretizzare progettualità offensive an- drati gli attentati – effettuati con armi
che sul suolo dei “miscredenti”. da fuoco, a Francoforte, il 2 marzo,
da un estremista kosovaro – contro un
Sulla base dei riscontri gruppo di militari statunitensi diretti
il trend della
minaccia dell’attività informativa svol- in Afghanistan, da un attivista islamico
jihadista ta da AISE e AISI, il livello di orientamento wahhabita e di cittadi-
della minaccia jihadista in nanza serba (due morti e due feriti) e
Europa risulta nel complesso stazionario. a Sarajevo, il 28 ottobre, contro perso-
nale della Rappresentanza diplomatica
Le operazioni di con- statunitense.
in Europa ... troterrorismo condotte nel
2011 – che hanno porta- Rimane all’attenzione, pur in assenza
to alla neutralizzazione di di attuali riscontri, l’eventualità che possa-
cellule e ad arresti di elementi sospettati no far ingresso e rientro in Europa sogget-
di pianificare attacchi terroristici contro ti con esperienze di addestramento o com-
obiettivi diversificati, in particolare in battimento in teatri di jihad intenzionati
Spagna, Regno Unito, Germania, Fran- – autonomamente o per conto di forma-

71
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 22

Il terrorista “Lone Wolf” (Lupo Solitario)


Secondo la più accreditata definizione in ambito internazionale, per terrorista “lone
wolf” o “lone actor” si intende un soggetto che pianifica e si attiva autonomamente, a
differenza del “solo terrorist” che agisce parimenti da solo ma riceve l’input, organizzativo/
logistico, da un gruppo o rete terroristica. A volte il terrorista solitario interagisce o agisce
con altri individui, costituendo il cd. “lone wolf pack” ovvero un sodalizio/microcellula che
opera comunque sempre in completa autonomia.
La casistica non consente di codificare un profilo di terrorista “lone wolf”/“lone actor”,
anche se appaiono riscontrabili alcune caratteristiche ricorrenti: giovane età, sesso ma-
schile, problemi di ordine socio-economico/familiare, talvolta disturbi mentali (ossessioni,
atteggiamenti compulsivi), precedenti penali per reati comuni, radicalizzazione attraverso
il web, disponibilità (legale o illegale) di armi da fuoco, area di operatività terroristica coin-
cidente o contigua al luogo di residenza, assenza di collegamenti tra aggressore e vittime.
Il concetto di terrorista “lone wolf” risalirebbe alla prima ideologia anarchica russa
del XIX secolo, per essere poi ripreso dalla narrativa jihadista. Nel 2004, nell’opera-omnia
“Global Islamic Resistance Call” dell’ideologo islamista Mustafa Setmariam Nasar alias
Abu Musab al Suri, compare il primo riferimento, per il contesto islamico, al terrorismo
“lone actor” ovvero jihad individuale. Più di recente, nel 2010, lo stesso concetto viene
ripreso da Adam Gadahn alias Azzam l’Americano nel suo video sul web “A call to arms”,
una sorte di manifesto del terrorismo “lone actor”, e ribadito dallo yemenita-americano
Anwar al Awlaqi nella rivista jihadista on-line in lingua inglese “Inspire”.

zioni operanti all’estero – a costruire un tati essere, per la maggior parte, assidui
tessuto logistico e di relazioni funzionale frequentatori di siti web jihadisti, tramite
a supportare programmi terroristici da i quali avrebbero compiuto il proprio per-
realizzare altrove o sullo stesso territorio corso di “auto-radicalizzazione” entrando,
europeo. Di rilievo, in proposito, le evi- sovente, in contatto con elementi in grado
denze concernenti il trasferimento, verso di assicurare loro il sostegno necessario.
le principali aree di crisi africane e asia-
tiche, di immigrati da tempo residenti in Cruciale si conferma, al riguardo, il
Europa ovvero europei di seconda/terza ruolo di internet quale strumento per la dif-
generazione che talvolta fanno ritorno fusione di ideologie estremiste atta a favori-
nel Vecchio Continente a conclusione di re processi di radicalizzazione e per il con-
iter addestrativi. Tali soggetti sono risul- solidamento di reti relazionali nell’ambito

72
Le sfide globali – Minaccia terroristica in Italia e in Europa

di attività di indottrinamento, propaganda di clandestini provenienti dal quadrante


e proselitismo. nordafricano e/o attivare proprie cellu-
le presenti in territorio europeo;
In prospettiva, per effetto degli storici • di attacchi low-cost, con mezzi improvvisa-
eventi registratisi nel mondo arabo-mu- ti, a opera di singoli/microgruppi self-
sulmano a partire dai primi mesi dell’an- starter, stimolati dai crescenti appelli pro-
no – dalle rivolte in Nord Africa e Medio pagandistici al jihad individuale, contro
Oriente alla neutralizzazione di numerosi obiettivi ritenuti coinvolti nella “crociata
esponenti della leadership ideologica e ope- anti-islamica” o espressione della perdu-
rativa di al Qaida – potrebbe assistersi a un rante “ingerenza occidentale” nei Paesi ara-
incremento: bo-musulmani. Esemplificativi, in tal sen-
• dell’attivismo di militanti islamisti – gal- so, un video del 2 giugno diffuso sul web
vanizzati dalla caduta dei regimi “apo- da as Sahab, centro mediatico ufficiale di
stati” tunisino, egiziano e libico e inten- al Qaida, in cui viene elogiata l’efficacia
zionati ad approfittare del ritardo nella del jihad individuale, e i plurimi riferi-
stabilizzazione della locale cornice poli- menti all’attivazione, anche singola e
tica e di sicurezza – per offrire supporto spontanea, comparsi nella rivista jihadi-
a tentativi di rilancio del jihad in quelle sta on-line di lingua inglese Inspire (vds.
zone. In tal senso va sottolineato come riquadro 23). Nelle strategie della leader-
specialmente l’intervento militare della ship qaidista, l’offensiva “diffusa” e “a
NATO in Libia abbia fornito ulteriore bassa intensità”, risulta funzionale, in
spunto alla retorica qaidista contro l’Oc- questa fase, a compensare la temporanea
cidente, nonostante la condivisa riprova- difficoltà di realizzare attacchi di alto im-
zione del regime di Gheddafi. Tra i mes- patto, conseguente anche al ripiegamen-
saggi più significativi, si ricorda quello to del nucleo storico di al Qaida (AQ Core),
del 12 ottobre, nel quale il nuovo capo al momento impegnato soprattutto a mo-
di al Qaida, Ayman al Zawahiri, nell’elo- strare, attraverso i contatti con le articola-
giare i ribelli libici per aver conquistato zioni regionali, la propria vitalità in Afri-
Tripoli e aver “cacciato” Muammar Ghed- ca e a proseguire la guerriglia nell’area di
dafi, definisce l’Alleanza Atlantica una elezione afghano-pakistana, al fianco dei
“banda occidentale”. Nella medesima otti- Taliban.
ca, non sono da sottovalutare le minac-
ce nei confronti dei Paesi europei reite- In termini di tendenze
ratamente proferite dalla rete qaidista, evolutive con specifico ri- ... e in Italia
segnatamente da al Qaida nel Maghreb ferimento all’Italia, l’onda
Islamico (AQMI), che potrebbe tentare lunga della “Primavera ara-
di infiltrare propri elementi tra i flussi ba” non ha determinato, sino a oggi, signi-

73
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 23

Inspire
Il primo numero della rivista è apparso nel giugno 2010 sui maggiori fora estremisti.
Pubblicazione di impronta jihadista, riconducibile al defunto ideologo di al Qaida nella Pe-
nisola Arabica (AQAP), Anwar al Awlaki, e dal significativo titolo, Inspire è portavoce della
citata formazione terroristica e rientra, a pieno titolo, nella strategia comunicativa della
rete qaidista. Una strategia volta a utilizzare in misura crescente e sempre più sofisticata il
circuito mediatico, con l’obiettivo di dare massima risonanza, a livello globale, alle proprie
tesi anti-occidentali, in funzione di consenso e proselitismo. I target-audience della rivista
sono le comunità musulmane presenti nei Paesi occidentali.
Proprio da un numero di Inspire il ventenne cittadino americano di origine dominicana,
Josè Pimentel – arrestato il 19 novembre 2011 dalla polizia di New York con l’accusa di
aver cercato di realizzare ordigni esplosivi artigianali per colpire uffici del Governo ovvero
militari statunitensi reduci dall’Iraq o dall’Afghanistan – avrebbe acquisito le nozioni ne-
cessarie per costruire gli ordigni.
Pimentel, auto-radicalizzatosi attraverso internet, pur avendo manifestato sul web il
suo sostegno ad al Qaida, non sembra riconducibile ad alcuna organizzazione terroristica,
rappresentando quindi un tipico esempio di lone terrorist.

ficative ripercussioni sotto il profilo della radicali sul territorio, agli appelli qaidi-
minaccia terroristica. sti che peroravano una jihadizzazione dei
moti popolari.
La comunità musulmana nel suo com-
plesso ha infatti mostrato una composta Nondimeno, restano all’attenzione le
partecipazione agli accadimenti e, pur implicazioni connesse agli ulteriori svilup-
cogliendosi segnali di fermento soprat- pi delle transizioni in atto soprattutto nello
tutto nei segmenti nazionali delle varie scenario nordafricano, considerato che:
organizzazioni dissidenti (dinanzi alle • estremisti rilasciati o evasi dalle carce-
inattese prospettive di affermazione poli- ri nel corso dei tumulti, in passato già
tica nei Paesi di origine), non si è assistito coinvolti in indagini sul terrorismo nel
entro i nostri confini né a violente con- nostro Paese, potrebbero riannodare
trapposizioni tra sostenitori degli insor- contatti sul territorio nazionale per
ti ed elementi filo-governativi, né a una guadagnare sostegno alla “causa” in
concreta risposta, da parte di ambienti madrepatria. La loro influenza, infatti,

74
Le sfide globali – Minaccia terroristica in Italia e in Europa

potrebbe rivitalizzare i residui circuiti target di progettualità offensive di matrice


di riferimento (specialmente in ambi- jihadista. Si rileva, a esempio, come alcuni
to lombardo), dove non sembrano da utenti del forum d’area al Shumukh, uno dei
tempo emergere figure di particolare più importanti vettori della propaganda
spessore ideologico e carisma in grado qaidista, abbiano commentato con esultan-
di svolgere una funzione d’indirizzo sui za le alluvioni che hanno colpito Liguria e
più giovani correligionari; Toscana alla fine di ottobre, interpretando-
• differenti profili di rischio potrebbero le come una punizione di Allah contro la
scaturire dal contesto libico, qualora “casa dei miscredenti” e una “maledizione per la
a un eventuale rallentamento del pro- guerra mondiale che conducono contro l’Islam e
cesso di normalizzazione post-bellica i musulmani”.
corrispondesse una riorganizzazione e
controffensiva di componenti del vec- Ai rischi sul versante estero – già richia-
chio establishment. Un ulteriore fattore mati nel precedente capitolo specie con ri-
di minaccia che viene valutato è legato guardo ai militari italiani impegnati nei te-
all’eventuale rafforzamento di forma- atri di crisi e alla pratica dei sequestri – si
zioni islamiste anti-occidentali (alcu- accompagnano pertanto quelli all’interno
ne delle quali accusano l’Italia di aver dei confini nazionali, ove l’incognita più in-
agito contro il popolo libico sin dai sidiosa resta connessa, come già detto,
tempi dello sfruttamento coloniale) o all’imprevedibile iniziativa di terroristi soli-
gruppi filo-qaidisti. Al riguardo, infat- tari “free lance” suggestionati dai menzionati
ti, si ricorda che il nostro Paese è stato appelli al jihad individuale. Al riguardo,
espressamente richiamato in un video- sebbene non si siano registrate, nel 2011,
messaggio del 13 settembre, nel quale, minacce dirette contro il nostro Paese, ap-
tra l’altro, il leader di al Qaida al Zawa- pare comunque indicativo che uno dei per-
hiri ha incitato i libici a non dimentica- sonaggi di maggiore rilievo della campagna
re “l’Italia e i suoi crimini nel vostro Paese, mediatica di al Qaida, il convertito america-
contro i vostri padri”. no Adam Gadahn, nel sollecitare (in un vi-
deo diffuso in giugno) i musulmani in Oc-
Al di fuori delle specifiche ipotesi sopra cidente a colpire personalità pubbliche,
delineate, comunque, l’Italia, per la sua considerate “facili bersagli”, abbia citato
partecipazione a missioni militari in aree come esempio i due noti episodi occorsi al
di crisi, il suo ininterrotto impegno con- Sommo Pontefice e all’ex Presidente del
tro il terrorismo, e, in generale, per motivi Consiglio Berlusconi.
ideologico-religiosi, continua a essere og-
getto di sentimenti ostili da parte di estre- A fronte del quadro gli internauti
del jihad
misti islamici e perciò resta un potenziale di minaccia delineato, nel

75
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

corso del 2011 è apparso sempre più visi-


Riquadro 24
bile l’impegno profuso – su web-forum, blog
d’area e social network – da un’eterogenea
galassia di internauti musulmani italofoni Liberation Tigers of Tamil
(italiani convertiti inclusi), sia per propaga- Eelam (LTTE) – Proiezioni in
re ideologie estremiste, favorendo la radi- territorio nazionale

calizzazione di correligionari, sia per con- La diaspora tamil appare sempre


solidare reti relazionali sul nostro territorio più orientata a considerare con di-
e all’estero. stacco l’esperienza armata del Libe-
ration Tigers of Tamil Eelam (LTTE)
e a sostenere il percorso politico in-
Significativa, in tal senso, la rilevata cir-
trapreso a livello internazionale nel
colazione di pubblicazioni e video di stam-
2010 per il raggiungimento dall’au-
po jihadista tratti da internet soprattutto
todeterminazione nello Sri Lanka.
in circuiti radicali islamici del Nord Italia, Nondimeno, permane al suo interno
ambito territoriale nel quale sono anche un gruppo di intransigenti, tra cui al-
all’attenzione pulsioni marcatamente anti- cuni soggetti all’epoca processati (e
sioniste manifestate all’interno di ristrettis- poi assolti) con l’imputazione di aver
simi gruppi giovanili. Un utilizzo del web in sostenuto l’attività terroristica del
chiave estremista va emergendo, sebbene LTTE che, facendo leva sull’assenza
ancora a livello episodico, anche in aree di risultati tangibili, potrebbe spinge-
solitamente meno “esposte” al fenomeno, re la comunità di riferimento verso
come nel caso dell’arresto a Sellia Marina posizioni più oltranziste.
(CZ), il 31 gennaio 2011, dell’imam maroc-
chino della moschea locale, del figlio e di
un connazionale, ai quali è stato contestato Opera di supporto ai network integrali-
il reato di addestramento con finalità di ter- sti in patria continuerebbe a essere svolta
rorismo internazionale. anche in seno al compartimentato circuito
salafita pakistano, anch’esso attestato pre-
“Sottotraccia” e in ambiti estremamen- valentemente nel Nord Italia. Tali contatti
te circoscritti, si muovono invece elementi potrebbero però assumere maggiore rile-
della filiera radicale nordafricana ancora in vanza alla luce delle dinamiche in Pakistan,
contatto con referenti di gruppi salafiti jiha- dove starebbe emergendo – tra le nuove
disti attualmente stanziati nei Paesi di origi- leve – una componente attratta più dal ri-
ne e interessati a riavviare, avvantaggiandosi chiamo all’internazionalizzazione della lot-
dei maggiori spazi di manovra conseguenti ta importata dall’esperienza qaidista, che
ai rivolgimenti popolari, progetti di “reisla- da rivendicazioni localistiche proprie della
mizzazione” di quelle società. “questione kashmira”.

76
Le sfide globali – Minaccia terroristica in Italia e in Europa

Riquadro 25

Kosovo Settentrionale
Nel contesto di origine, le perduranti tensioni interetniche hanno concorso a qualificare
la delicata cornice di sicurezza del Kosovo settentrionale, condizionata dai ripetuti scontri
tra estremisti serbo-kosovari, contrari all’assunzione dei controlli di confine e doganali
da parte delle Autorità di Pristina, e la Kosovo Force (KFOR), impegnata a garantire, insie-
me con EULEX (European Union Rule of Law Mission in Kosovo), il ripristino della legalità
nell’area e il consolidamento delle istituzioni nel resto del Paese.
Il quadro di situazione potrebbe risentire negativamente, inoltre, dell’attivismo di neo-
costituiti gruppi paramilitari di etnia albanese volto a esercitare pressioni sulla Comunità
internazionale e sulle Autorità di Pristina, con ciò profilandosi il rischio di iniziative destabi-
lizzanti da parte di gruppi isolati.

Analoghi fattori di ri- accordo sulle modalità dello sgombero fina-


le formazioni
schio non sembrano invece le e sulle destinazioni degli sfollati di Camp
separatistiche
provenire, al momento, dal- Ashraf, con gravi disagi o rischi per gli stes-
le organizzazioni – iscritte si, non sono state escluse iniziative dei MeK,
nelle liste UE delle entità terroristiche – ri- anche in territorio nazionale, di sensibiliz-
conducibili alla causa separatista curda zazione e protesta, nell’ambito delle quali
(vds. cap. II, par. 3, riquadro 14), all’estre- potrebbero verificarsi, in casi limite, episodi
mismo sikh e all’indipendentismo tamil di autolesionismo o gesti dimostrativi contro
(vds. riquadro 24). interessi iracheni o iraniani.

Del pari, non si sono rav- Anche le sparute articola-


la dissidenza l’irredentismo
visati particolari rilievi in or- zioni nazionali dell’irredenti-
iraniana panalbanese
dine all’opera del Consiglio smo panalbanese, nonostan-
Nazionale della Resistenza te il perdurare di contatti con
Iraniana, componente politica del movi- ex appartenenti a formazioni paramilitari
mento dissidente iraniano dei Mujahedin-e separatiste ancora legati alla causa nell’area
Khalq (MeK) i cui sforzi sono attualmente balcanica (vds. riquadro 25), restano piutto-
diretti a ottenere un riconoscimento inter- sto disorganizzate, attraversate da tensioni
nazionale del proprio ruolo politico e a tu- interne e non in grado di dare concretezza ai
telare i militanti stanziati nella storica base propri velleitari programmi.
di Ashraf (Iraq). In mancanza di un pieno

77
Le sfide globali – Proliferazione di armi di distruzione di massa

3. Proliferazione di armi di distruzione di massa

I
l contrasto alla minaccia non con- sione. Nel contempo, nell’impianto pilota
venzionale si è confermato una voce (Pilot Fuel Enrichment Plant – PFEP) situato
prioritaria nell’agenda della politica nello stesso centro di Natanz, sono stati si-
informativa per la sicurezza del Go- nora prodotti circa 80 kg di uranio arricchi-
verno italiano e della Comunità internazio- to al 20%.
nale, nella condivisione di una strategia di ri-
sposta primariamente basata sullo strumento Gli iraniani, inoltre, sembrano aver
della dissuasione e della prevenzione. risolto parte dei problemi riconducibili
alla diffusione, avvenuta nel 2010, del vi-
In questo senso, complementare e di rus Stuxnet nei sistemi computerizzati del
supporto all’azione della diplomazia, l’im- Fuel Enrichment Plant (FEP) di Natanz, che
pegno dell’intelligence si è rivolto non solo avrebbe provocato il temporaneo black-out
ai disegni proliferanti di attori statuali e di circa 1.000 centrifughe. Ciò sarebbe
alle relative reti di procurement, ma anche confermato dall’incremento del numero
all’eventualità che soggetti e gruppi terrori- di centrifughe operative, passate da 4.800
stici possano ricercare materiali e sostanze a oltre 6.200, mentre la produzione media
ad alta nocività per la concretizzazione di mensile di uranio arricchito, dopo l’incre-
propositi offensivi. mento registrato nel primo trimestre del
2011, sarebbe leggermente diminuita nella
Nel 2011, il quadro della minaccia si è seconda metà dell’anno.
qualificato soprattutto per lo sviluppo dei
contenziosi riferibili, rispettivamente, ai Il contenzioso con la Comunità inter-
dossier iraniano, siriano e nordcoreano. nazionale – scandito da dichiarazioni del
Presidente Ahmadinejad attestanti la deter-
L’Iran, in violazione del- minazione a proseguire le attività di arric-
il dossier le Risoluzioni dell’ONU, ha chimento dell’uranio (vds. riquadro 26) e
iraniano
proseguito le attività relative a non fornire spiegazioni in merito ad al-
all’arricchimento dell’ura- cuni punti controversi del programma svi-
nio nel complesso di Natanz, dove sono sta- luppato – ha fatto registrare nuovi picchi di
ti prodotti complessivamente circa 5.000 kg tensione a seguito del Rapporto dell’Agen-
di uranio a basso tenore di arricchimento zia Internazionale per l’Energia Atomica
(3-4%), un quantitativo teoricamente suffi- (AIEA), pubblicato l’8 novembre, che ha
ciente alla realizzazione di tre ordigni a fis- confermato l’impossibilità di dare credibile

79
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 26

Nucleare iraniano – Progetti annunciati da Teheran


Teheran, oltre a proseguire i lavori di realizzazione del reattore IR-40 nel Centro di
ricerche di Khondab e le attività relative all’estrazione/concentrazione dell’uranio presso
Gchine e Saghand (Yazd), ha annunciato:
• l’imminente avvio della produzione di uranio arricchito al 20% nell’impianto in caverna di
Fordow, presso Qom, dove sono state già installate tre cascate di centrifughe di tipo IR-1;
• l’installazione di nuove centrifughe di seconda generazione (denominate IR-2M e IR-4,
con componenti in fibra di carbonio), aventi prestazioni, affidabilità e capacità produttive
notevolmente maggiori di quelle sinora utilizzate, di obsoleta tipologia IR-1. A tale
proposito si segnala che Teheran, in ragione delle difficoltà nell’approvvigionamento
di fibra di carbonio nonché della tecnologia per produrla, sta cercando di dotarsi di
autonome capacità produttive nello specifico settore. In particolare, nell’agosto scorso
la TV iraniana ha mostrato la cerimonia di inaugurazione del primo impianto per la
produzione di fibra di carbonio;
• l’intendimento di realizzare 4-5 nuovi reattori di ricerca, per la produzione di radioisotopi,
che potrebbero essere alimentati con l’uranio arricchito al 20%, prodotto con le risorse
nazionali.

assicurazione che le attività poste in essere li con finalità militari. Tuttavia si ritiene che il
dall’Iran nel settore nucleare siano ricon- programma, seppur sostanzialmente inarre-
ducibili a scopi esclusivamente civili. stabile a causa del possesso della tecnologia e
del know-how per produrre il materiale fissile
In questo quadro si collocano le nuove weapons grade, possa essere ritardato/ostaco-
indicazioni concernenti attività iraniane ri- lato dalle sanzioni e dagli incidenti che han-
conducibili a piani strutturati di sviluppo di no colpito alcuni impianti sensibili.
armamento nucleare. Secondo le evidenze
emerse, il progetto, che avrebbe avuto ini- Per quanto concerne il programma
zio nel 2003, potrebbe essere ancora opera- missilistico, nel periodo considerato Te-
tivo (vds. riquadro 27). heran ha proseguito lo sviluppo dei pro-
pri progetti conducendo numerosi test
Il complesso degli elementi informativi di sistemi balistici a corto e medio rag-
converge nell’indicare che le progettualità gio, con gittata, rispettivamente, di 750 e
iraniane risultano verosimilmente compatibi- 1.900/2.000 Km.

80
Le sfide globali – Proliferazione di armi di distruzione di massa

Riquadro 27

Il centro di ricerche di Parchin


Secondo i documenti di cui l’AIEA è entrata in possesso, parte delle attività relative alla
weaponization venivano svolte nel centro di ricerche di Parchin, dove è stata osservata,
alcuni anni fa, la presenza di un container di acciaio, sospettato di essere utilizzato per
la conduzione di test idrodinamici, con l’impiego di esplosivi a elevata energia cinetica,
finalizzati alla realizzazione di un ordigno nucleare con innesco di tipo implosivo. Tuttavia le
due ispezioni effettuate nel 2005 non hanno evidenziato alcuna prova delle suddette attivi-
tà. Peraltro, a seguito della pubblicazione del Rapporto, gli iraniani starebbero effettuando
operazioni di bonifica nel suddetto sito sollevando ulteriori perplessità in merito alle reali
finalità del programma sviluppato.

Anche in quest’ambito, non sono man- blicato il 24 maggio precedente, secondo


cati annunci, da parte di Teheran, relativi cui l’edificio distrutto dall’aviazione israe-
alla realizzazione di nuovi vettori. Dichiara- liana nel settembre 2007 in località Dayr
zioni in questo senso hanno riguardato, in az Zawr, presso al Kibar (vds. riquadro 28),
particolare, un missile antinave di tipo bali- era molto probabilmente un reattore nu-
stico avente velocità supersonica e gittata cleare plutonigeno, che avrebbe dovuto
massima di 300 Km e un missile da crocie- quindi essere dichiarato all’Agenzia inter-
ra, interamente realizzato con le risorse ira- nazionale.
niane, che avrebbe una gittata massima di
200 Km e sarebbe in grado di colpire navi e A nulla è valso l’estremo tentativo delle
obiettivi costieri. Autorità di Damasco di disinnescare il con-
tenzioso con l’invio di una lettera al Diretto-
L’atteggiamento del- re Generale dell’Agenzia nella quale si sono
le evidenze la Siria nei confronti dichiarate disponibili a collaborare piena-
sulla Siria
dell’AIEA ha provocato il mente aprendo i siti alle attività ispettive.
suo deferimento al Consi-
glio di Sicurezza dell’ONU per violazione In relazione alla crisi in atto in Siria,
del Trattato di Non Proliferazione. l’attività informativa si è focalizzata anche
sulla monitorizzazione delle attività nel set-
Il provvedimento è stato adottato il 9 tore della guerra chimica ove si consideri
giugno 2011 dal Consiglio dei Governatori che Damasco non ha aderito alla Conven-
dell’Agenzia a seguito del Rapporto pub- zione per il Bando delle Armi Chimiche e

81
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 28

Nucleare siriano – Sito di Dayr az Zawr


I siriani, immediatamente dopo il bombardamento israeliano al sito di Dayr Az Zawr,
bonificarono il sito, ricostruendo l’infrastruttura che ospitava il reattore e dichiarandone
l’impiego “a fini militari convenzionali”. L’ispezione condotta dall’AIEA nella primavera del
2008 evidenziò, tuttavia, l’esistenza di tracce di uranio naturale incompatibili con l’asserito
impiego del sito quale base militare convenzionale; inoltre le spiegazioni successivamente
addotte da Damasco - secondo cui tali tracce dipendevano dal munizionamento utilizzato
dagli Israeliani nel corso dell’attacco aereo - si dimostrarono, sulla base delle analisi cam-
pionarie condotte dalla stessa AIEA, destituite di fondamento.

ha sviluppato un programma di armamen- chito, necessario ad alimentare il reattore


to in tale specifico settore. elettronucleare in corso di realizzazione a
Yongbyon, qualora il materiale venisse for-
Il Rapporto diffuso a set- nito dall’estero.
il programma tembre dall’AIEA fornisce
nordcoreano
nuove conferme in merito Hanno trovato ulteriore riscontro, in-
all’esistenza di un articola- tanto, le evidenze attestanti i lavori di rea-
to programma nucleare della Corea del lizzazione, nel centro di ricerche nucleari
Nord, basato sull’arricchimento dell’ura- di Yongbyon, di un nuovo reattore e di un
nio, sviluppato verosimilmente grazie alla impianto per l’arricchimento dell’uranio
determinante assistenza della rete di socie- costituito da circa 2.000 centrifughe, en-
tà e intermediari gestita dallo scienziato trambi destinati ufficialmente ad applica-
pakistano Abdul Qaader Khan. Sul piano zioni pacifiche. Non si esclude, tuttavia,
diplomatico, nuovi sviluppi potrebbero de- che le suddette infrastrutture possano
rivare dalla disponibilità – espressa in ago- trovare collocazione nell’ambito del pro-
sto dal leader nordcoreano Kim Jong-Il (de- gramma militare, in ragione della manife-
ceduto il 17 dicembre 2011) e confermata sta intenzione del Governo nordcoreano
dal successore Kim Jong-Un – a riavviare di dotarsi di uno strumento di deterrenza
senza precondizioni il negoziato “a sei” e a nucleare.
osservare una “moratoria” sui test nucleari
e sulla produzione di materiale fissile a im- Pyongyang, inoltre, avrebbe pressoché
piego militare. Tale disponibilità riguarde- completato la realizzazione di un nuovo tun-
rebbe anche la produzione di uranio arric- nel sotterraneo nel poligono di Punggye-ri,

82
Le sfide globali – Proliferazione di armi di distruzione di massa

nella provincia dell’Hamgyong settentrio- esplosivi), nel cui ambito sono state con-
nale, già sede dei test nucleari condotti nel dotte valutazioni di natura tecnico-scien-
2006 e nel 2009. tifica relativamente a materiali dual-use
suscettibili di impiego nella realizzazione
Nel quadro descritto, di sistemi d’arma di tipo convenzionale e
la minaccia particolare menzione me- non. Nel medesimo ambito, specifica at-
CBRNE
rita infine l’attività di mo- tenzione è stata riservata al possibile uti-
nitoraggio svolta dall’AISE lizzo del CBRNE per la preparazione di
in materia di minaccia CBRNE (chimica, ordigni impiegabili da formazioni terro-
batteriologica, radiogena, nucleare e da ristiche.

83
Le sfide globali – Minacce ambientali e scarsità delle risorse

4. Minacce ambientali e scarsità delle risorse

L
’attività di intelligence nel corso del che hanno presentato – in virtù della loro
2011 ha considerato anche la porta- collocazione geostrategica – profili di for-
ta e l’interconnessione dei rischi de- te criticità sono il Nilo, il Tigri, l’Eufrate, il
rivanti da una serie di fenomeni che, pur non Giordano e l’Indo.
caratterizzandosi necessariamente come mi-
naccia diretta, costituiscono in realtà un re- In particolare, i criteri di sfruttamento
troterra da cui possono originarsi processi di delle acque hanno costituito motivo di ten-
amplificazione di fattori di instabilità e di sione tra gli Stati attraversati dal Nilo. L’at-
conflitto. In tale quadro si inseriscono pro- tuale sistema di ripartizione vede Egitto e
blematiche quali la scarsità delle risorse natu- Sudan quali principali beneficiari ed è rite-
rali e alimentari, le emergenze sanitarie e am- nuto fortemente penalizzante dagli altri
bientali, ivi comprese quelle legate all’utilizzo Stati che rivendicano un accresciuto fabbi-
di fonti energetiche quali il nucleare. sogno idrico ed energetico. Conseguente-
mente, qualsiasi iniziativa che implichi la
l’emergenza
In questo contesto, han- riduzione della portata idrica del Nilo de-
umanitaria nel no rivestito interesse infor- termina riflessi anche nei rapporti tra Paesi
Corno d’Africa mativo le ricadute dell’emer- attraverso i quali si dipana il fiume, nono-
genza umanitaria nel Corno stante siano state sviluppate iniziative inter-
d’Africa, con particolare riguardo al suo im- nazionali tese a favorire una regolamenta-
patto sulle già fragili Istituzioni somale, alla zione della problematica,
finalizzazione e al coordinamento degli aiuti quale la Nile Basin Initiative la NBI
umanitari, all’attivismo di al Shabaab, che ha (NBI), cui aderiscono Egit-
strumentalizzato per propri fini l’emergen- to, Sudan, Etiopia, Kenya,
za stessa onde screditare le Autorità locali e Repubblica Democratica del Congo, Ugan-
le Organizzazioni internazionali. da, Tanzania, Ruanda, Burundi ed Eritrea
(in qualità di “osservatore”). A incidere ul-
Altra problematica all’at- teriormente sulle relazioni regionali han-
la scarsità tenzione è stata la crescente no, peraltro, contribuito:
dell’acqua
competizione per le scar- • la nascita della Repubblica del Sud Su-
se risorse idriche in taluni dan (RSS);
contesti regionali, con ripercussioni sulla • l’adesione del Burundi al Cooperative
stabilità politica e sociale e sulle relazioni Framework Agreement (vds. riquadro 29);
tra i diversi Paesi interessati. I bacini idrici • l’annuncio dell’avvio del progetto re-

85
Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

Riquadro 29

Il Cooperative Framework Agreement (CFA)


Operante in seno alla Nile Basin Iniziative, avviata dall’Egitto nel 1999 per creare un
nuovo quadro di riferimento volto allo sfruttamento condiviso delle risorse del Nilo, il CFA è
stato costituito nel maggio 2010 da Etiopia, Kenya, Ruanda, Tanzania e Uganda, al fine di
rinegoziare i criteri di utilizzo delle acque del Nilo. Questi, secondo accordi siglati negli anni
’20 e ‘50, riservano a Egitto e Sudan il diritto di veto su ogni opera idraulica che i suddetti
“Stati tributari” volessero eseguire sui propri territori.

lativo alla realizzazione della diga de- Parimenti, si è assistito alla progressi-
nominata Millenium Dam in territorio va evoluzione delle tecnologie per la pro-
etiope. duzione di energia elettrica attraverso le
fonti rinnovabili e al correlato interesse ad
Sul fronte delle emer- acquisire il relativo know-how e a espandere
lo scenario genze ambientali sono stati la sfera dei propri interessi in aree poten-
post-Fukushima
oggetto di attenzione le im- zialmente promettenti come il Nord Africa
plicazioni del disastro della e i Balcani, da parte dei principali attori di
centrale nucleare nipponica di Fukushima settore.
che ha contribuito a modificare lo scenario
energetico globale, portando a una ricon- Nel contesto, inoltre, hanno assunto
siderazione dei programmi nel campo del particolare rilevanza internazionale anche
nucleare civile e accentuando la scelta di quei Paesi produttori dove permangono
varie economie maggiormente avanzate di precarie condizioni di stabilità politica o di
rafforzare, per l’avvenire, il maggior ricor- sicurezza, fattori che influenzano negativa-
so al gas naturale e alle fonti rinnovabili. Si mente gli investimenti in campo energetico
è così determinato un nuovo attivismo per che sono caratterizzati da significative capi-
lo sfruttamento dei giacimenti di gas natu- talizzazioni iniziali a fronte di ritorni di lun-
rale, nonché per l’approvvigionamento e la go periodo.
commercializzazione del gas non conven-
zionale (es. shale gas o coalbed methane gas), Il mercato di quei metalli le “terre rare”
incrementando, conseguentemente, gli conosciuti come “terre rare”
spazi di competizione geo-economica tra i o lantanidi (vds. riquadro
principali attori internazionali per l’acces- 30) si è dimostrato un fattore non trascura-
so e l’impiego delle risorse. bile a livello di dinamiche internazionali.

86
Le sfide globali – Minacce ambientali e scarsità delle risorse

Riquadro 30

Le “terre rare”
Con la denominazione terre rare si individua un gruppo di 17 elementi chimici – 15
lantanidi (lantanio, cerio, praseodimio, neodimio, promezio, samario, europio, gadolinio,
terbio, disprosio, olmio, erbio, tulio, itterbio e lutezio) più lo scandio e l’ittrio – esistenti in
natura in abbondanza, ma dispersi in minerali (metalli ferrosi), la cui lavorazione richiede
processi costosi e a forte impatto ecologico. La separazione è infatti particolarmente com-
plessa poiché questi elementi hanno proprietà chimiche simili e l’isolamento delle varie
specie può necessitare di centinaia di cristallizzazioni frazionate.
L’utilizzo delle terre rare è necessario nei comparti industriali high-tech, in particolare
nei seguenti settori:
• industria chimica, petrolchimica, metallurgica, siderurgica;
• telecomunicazioni (sistemi radar e antenne);
• trasporti (batterie, motori elettrici, marmitte catalitiche, componenti di veicoli elettrici e
ibridi);
• elettronica (superconduttori, microprocessori, dischi di immagazzinamento dati
magnetici, schermi di monitor, lettori iPod e MP3, microfoni);
• ottica, illuminazione, optoelettronica e strumentazione scientifico-medicale (sensori,
capacitori, dispositivi laser, fibre ottiche, lampade a fluorescenza, LED);
• nucleare (barre di controllo).

La crescente domanda, accompagnata grado di soddisfare il crescente fabbisogno


dalla progressiva riduzione delle esportazio- solo per un arco temporale limitato.
ni da parte della Cina, che da sola produce
la percentuale di gran lunga più significati- In un più ampio contesto valutativo,
va di terre rare, ha continuato a preoccupa- le criticità associate al controllo delle ter-
re tutti gli Stati che dipendono da Pechino re rare hanno lasciato intravedere signi-
per l’approvvigionamento. Il monitoraggio ficativi livelli di minaccia a medio-lungo
informativo in questo settore non ha man- termine.
cato di considerare le possibili ripercussio- Esse trovano, infatti, applicazione in nu-
ni sulle esigenze di approvvigionamento a merosi comparti industriali e in molteplici
livello mondiale tenuto conto che le riserve applicazioni militari, dai sistemi di control-
di terre rare cinesi sarebbero comunque in lo dei missili balistici ai sistemi radar e sa-

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Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza – 2011

tellitari. Alla luce del loro crescente ruolo e riutilizzo dei materiali, sia nell’apertura
nell’industria elettronica, in una società la di nuove miniere in Vietnam, Malaysia, Au-
cui informatizzazione è in continua cresci- stralia, Canada, Brasile, Mongolia e Kaza-
ta, la disponibilità di terre rare assicura un khstan, sia, ancora, nello stoccaggio mirato
forte potere contrattuale e un non trascura- dei metalli strategici. Tuttavia, l’apertura
bile vantaggio competitivo. In tale contesto di nuovi impianti minerari ha un impatto
appare rilevante la decisione dell’Organiz- economico e ambientale non trascurabile,
zazione Mondiale del Commercio (WTO) poiché i processi estrattivi dei lantanidi dai
di accogliere il ricorso di USA, Messico e rispettivi minerali prevedono comunque
Unione Europea contro le restrizioni cine- procedure di purificazione complesse, co-
si all’export di alcuni materie prime come stose e inquinanti. I progressi tecnologi-
bauxite e carbone. Tale sviluppo potrebbe, ci raggiunti nel campo della lavorazione,
verosimilmente, creare il presupposto lega- cominciano peraltro a rendere sfruttabili
le per avviare una medesima azione in ma- altre modalità di estrazione dei preziosi
teria di terre rare. minerali: a esempio, dalle sabbie litoranee
come negli Stati indiani di Orissa e Kerala
L’alternativa più plausibile è stata indi- e dai fanghi oceanici nelle isole giappone-
cata sia nella sempre valida, quanto auspica- si Senkaku, oggetto di contesa tra Cina e
bile, scelta politica di riduzione, recupero Giappone, nel Mar Cinese.

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