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NORME GENERALI
4. Se gli autori sono due o tre, i nomi devono essere riportati nell’ordine in cui
appaiono nel frontespizio e separati da virgola.
es. Paola DONATI GIACOMINI, Gabriella POMA, Cittadini e non cittadini nel mondo romano:
guida ai testi e documenti, Bologna, CLUEB, 1996.
5. Se gli autori sono più di tre, la citazione inizia con il titolo, eventualmente
seguito dal nome e cognome del/dei curatore/i (mai in maiuscolo).
es.1 Dizionario degli editori musicali italiani, a cura di Bianca Maria Antolini, Pisa, ETS, 2000.
es.2 Il paratesto, a cura di Cristina Demaria e Riccardo Fedriga, Milano, Sylvestre Bonnard,
2001.
es.3 L’editoria del ' 700 e i Remondini: atti del Convegno: Bassano 28-29 settembre 1990, a cura
di Mario Infelise e Paola Marini, Bassano del Grappa, Ghedina & Tassotti, 1992, p. 261-289, in
particolare p. 263.
6. Assolutamente da evitare è l’indicazione di autori vari (e dei suoi diversi
acronimi).
1
es. NO: AA.VV. Le Arti, Bergamo, Atlas, 2000.
SÌ: Le Arti, Bergamo, Atlas, 2000.
[In questo caso gli autori menzionati nel frontespizio sono ben quattro: Gillo Dorfles,
Annibale Pinotti, Marcello Ragazzi, Cristina Dalla Costa].
7. Il titolo dell’edizione sarà in corsivo. Ogni complemento del titolo, quando
fornisce informazioni essenziali sul contenuto del documento, sarà sempre in corsivo
e preceduto da due punti, oppure dalla punteggiatura presente nell’originale. Non vi è
ragione di prediligere l’una o l’altra scelta ma, una volta sposata una delle due, è
opportuno attenervisi in modo uniforme.
es.1 Rino PENSATO, Corso di bibliografia: guida alla compilazione e all’uso dei repertori
bibliografici, 4. ed., appendici a cura di Franco Pasti, Milano, Editrice Bibliografica, 1998.
es.2 Vittorio MESSORI, Il Miracolo: Spagna, 1640: indagine sul più sconvolgente prodigio
mariano, Milano, Rizzoli, 1998.
8. A volte si rivela opportuno integrare il titolo con altre informazioni: ad
esempio, se il titolo è in una lingua straniera non comune e si ritiene che il lettore
non la conosca, può essere utile la sua traduzione posta, di seguito, fra parentesi
quadre.
es. Nihon TEREBI, Uzumoreta bunmei: Ankoru iseki [I monumenti di Angkor], Tokyo, Nihon
Terebi Hosomo, 1981.
9. Il luogo di edizione, il nome dell’editore e l’anno di edizione sono fra loro
separati da virgola + spazio. Se i luoghi di edizione sono più di uno, appaiono
separati da virgola, eventualmente associati al relativo editore; da trattino solo se di
norma l’editore adotta sempre i medesimi luoghi; il nome dell’editore deve essere
citato in forma sintetica o così come appare sul frontespizio; se non è reperibile
l’anno di edizione, ma solo quello di stampa, è necessario specificarlo.
es.1 (due luoghi, un editore): Roma, Modena, Formiggini.
es.2 (due luoghi, due editori): Roma, ICCU, Milano, Editrice Bibliografica.
es.3 (due luoghi consueti, un editore): Roma, Bari, Laterza ovvero Roma-Bari, Laterza.
es.4 (editore e anno di stampa): [Ravenna], Montanari, stampa 2002.
NO: (editore in forma estesa): Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1994.
SÌ: (editore in forma sintetica): Milano, Mondadori, 1994.
10. Spesso occorre specificare il numero del volume/tomo (se si tratta di edizioni
in più volumi/tomi) e la pagina esatta da cui si è colta la citazione, così questa viene
riportata dopo l’anno di edizione e preceduta da virgola + spazio + “p.”; se si fa
riferimento a più di una pagina, la prima e l’ultima saranno separate da un trattino;
se citiamo diverse pagine non consecutive utilizzeremo virgola + spazio + “e” prima
dell’ultima.
es.1 (pagina esatta): …, Bologna, Pàtron, 2001, p. 34.
es.2 (pagine consecutive): …, p. 35-44.
es.3 (pagine non consecutive): …, p. 24, 65 e 78.
11. Ogni citazione deve sempre essere conclusa da punto.
2
12. Quando un’edizione è già stata citata, non è necessario ripetere l’intera
citazione ma è sufficiente fornire al lettore le informazioni utili per reperirla nelle
pagine precedenti. Si scriverà così:
COGNOME DELL’AUTORE, prime parole del titolo, cit.
es. TAVONI, Precarietà e fortuna, cit., p. 15-20.
Se non vi è un autore ma un curatore, si abbrevia con “a c. di” + cognome.
es. Leopardi e Bologna, a c. di Bazzocchi, cit.
Quando la medesima edizione viene citata in una nota e in quella subito successiva
(oppure all’interno della stessa nota in punti diversi ma successivi), non importa
ripetere la citazione, anche se in forma ridotta: basterà scrivere “Ivi” se occorre citare
la stessa edizione ma una pagina diversa oppure Ibidem (anche abbreviato Ibid.) se il
richiamo è alla stessa pagina.
Esempio di note a piè pagina:
12
Alfredo STUSSI, Introduzione agli studi di filologia italiana, Bologna, Il Mulino, 1994, p. 72.
13
Ivi, p. 100. [citazione della stessa ed., ma pagina diversa]
14
Ibidem. [citazione della stessa ed., stessa pagina citata nella nota precedente, ossia p. 100]
Esempi di citazione
3
es. Maria Gioia TAVONI, Il libro naturalistico nelle biblioteche modenesi, in EAD., Libri e
lettura da un secolo all’altro, Modena, Mucchi, 1987, p. 13-54, in particolare p. 25.
Monografia: AUTORE/I, titolo, eventuale curatore, luogo, editore, anno, eventuale
specificazione del volume e della/e pagina/e.
es.1 Giorgio MONTECCHI, Aziende tipografiche, stampatori e librai a Modena dal Quattrocento
al Settecento, Modena, Mucchi, 1988, p. 147-153.
es.2 La Colonia Renia: profilo documentario e critico dell’Arcadia bolognese, vol. 2, a cura di
Mario Saccenti, Modena, Mucchi, 1988.
es.3 Luigi PIRANDELLO, Uno, nessuno e centomila, a cura di Giancarlo Mazzacurati, Torino,
Einaudi, 1994.
es.4 Paola PES DI VILLAMARINA, Giosue CARDUCCI, Carteggio (agosto 1887 – febbraio 1906), a
cura di Anna Maria Giorgetti Vichi, Modena, Mucchi, 2002.
Recensione: AUTORE, Recensione a: AUTORE/I, titolo (luogo, editore, anno),
“periodico”, indicazioni cronologiche, pagine.
es. Franca ARDUINI, Recensione a: Armando PETRUCCI, La descrizione del manoscritto: storia,
problemi, modelli (Roma, NIS, 1984), “Biblioteche oggi”, II (1984), 5, p. 122-126.
Sito internet: AUTORE, titolo del sito, < indirizzo del sito >, data dell’ultima
consultazione. Il titolo del sito è dedotto dalla pagina iniziale o dal banner di
intestazione.
es.1 AIB, AIB-WEB, < http://www.aib.it >, ultima cons.: 26.09.2003.
es.2 Google: Italia, < http://www.google.it >, ultima cons.: 12.12.2003.
es.3 The British Library: the world‘s knowledge, < http://www.bl.uk >, ultima cons.: 04.01.2004.
Voce di dizionario o lessico enciclopedico: Titolo del repertorio, luogo, editore,
data, s.v. [voce].
es. Enciclopedia Garzanti della Musica, Milano, Garzanti, 1974, s.v. Contrappunto.
Voce di enciclopedia: AUTORE, voce, in titolo dell’enciclopedia, volume, luogo,
editore, data, pagine.
es.1 Mario SCOTTI, Foscolo Ugo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 49, Roma, Istituto
della Enciclopedia Italiana, 1997, p. 457-473.
es.2 Alberto ASOR ROSA, Avanguardia, in Enciclopedia, vol. 2, Torino, Einaudi, 1977, p. 195-
231.
4
LA CITAZIONE DI LIBRI ANTICHI A STAMPA (ANTE 1830)
NORME GENERALI
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4. Frequenti abbreviazioni utilizzate nelle citazioni bibliografiche:
b./bb. = busta/e caps. = capsula/e (di biblioteca)
c./cc. = carta/e cart. = cartone/i o cartaceo
cod./codd. = codice/i ms./mss. = manoscritto/i
f./ff.= foglio/fogli num./n.n. = numerati/non numerati
f.v./ff.vv. = foglio/i volante/i prov. = provenienza
fasc./fascc. = fascicolo/i r. = rigo
in-fol. = in folio r = recto della c.
in 4° o in-4 = in quarto s.d. = senza data
misc. = miscellaneo v = verso della c.
vol./voll. = volume/i
FONTI ARCHIVISTICHE
La successione degli elementi nella citazione è di solito la seguente:
Istituto, sezione, fondo o serie interna, eventuale titolo, segnatura del volume, del
fascicolo o della busta (ogni istituto ha un proprio sistema di collocazione del
materiale), eventuale titolo del manoscritto, anno o precisazione cronologica,
indicazione della/e carta/e, busta, etc. citate.
es.1 ASB, Notarile, notaio Teodori Zenobio Egidio, 30 gennaio 1772.
7
es.2 ASB, Archivi dello Studio, Libri segreti del Collegio Canonico 135, 7 luglio 1732, cc. 198r–
200v.
es.3 ASMO, Gesuiti soppressi, Modena, f. 22, Nota de’ libri hauuti dal studio del Sig.r Giulio
Scala a di 26 Genn.o 1639.
Caso particolare costituiscono i ms. documentari conservati nelle biblioteche, a
volte ricompresi in fondi archivistici veri e propri.
es. Documenti di nobiltà della famiglia Mattioli, 1703, cart., 295 x 200 mm (BCAB, ms. B
3746).
EPISTOLARI MANOSCRITTI
Occorre inserire il nome del mittente e quello del destinatario, il luogo e la data
dello scritto. Talvolta queste informazioni sono assenti o incerte, tuttavia, se dedotte,
dovranno essere poste fra parentesi quadre. Saranno poi segnalati – fra parentesi
tonde – l’istituto in cui è conservato il ms. e la segnatura.
es.1 Lettera di Benedetto XIV a Filippo Mazzi, [Roma], 12 maggio 1745 (BUB, ms. 4331, vol.
II, c. 181).
es.2 Lettera di Giacinto Marini a Lodovico Savioli, Cento (Ferrara), 1796 (BCAB, ms. B 3739,
Lettere dirette a Lodovico Vittorio Savioli in qualità di uno dei deputati di Bologna a Parigi e
memorie relative, 1796-1807, fascicolo A, c. 21).
es.3 Cartolina postale di James Joyce ad Angelo Fortunato Formiggini, Parigi, 3 agosto 1923
(BEU, Archivio Formiggini, c. 3.6).
MANOSCRITTI LIBRARI
Nel caso in cui non sia necessario servirsi di citazione approfondita del ms., si
faccia riferimento al seguente modello:
AUTORE, titolo, luogo e data di stesura, materiale (Istituto, sezione dell’Istituto,
segnatura del volume, eventuale parte in cifre romane - se in miscellanea -, eventuale
parte in cui è diviso il testo in cifre arabiche, eventuale/i carta/e).
es.1 Francesco PETRARCA, I Trionfi colle Rime, [Firenze], 1466, cart. (BNCF, Ms. Pal. 37).
es.2 ANTONINUS (S.) Ep. FLORENTINUS, De peccatis in generali (Summa de virtutibus et vitiis),
sec. XV (ca. 1460), cart. (Biblioteca Ambrosiana Milano, ms. A 191 inf.).
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ordine alfabetico); nel caso di ordinamento tematico, sottoordinamento per
autore/titolo e data di pubblicazione;
(c) Intestazione delle miscellanee al titolo.
LA CITAZIONE AUTORE-DATA
È un metodo di riferimento bibliografico che consente, nelle note a piè di pagina,
di richiamare le edizioni citate nella bibliografia finale, evitando così lunghe note
bibliografiche. Per ogni edizione vengono specificati solo l’autore e l’anno di
edizione e, qualora vi siano varie opere dello stesso autore uscite nel medesimo anno,
esse sono distinte con diversa lettera alfabetica o con parola significativa del titolo.
Esempio
In nota a piè di pagina si troverà
9
ECO, 1968b, p. 54.
ECO, 1968a, p. 36-78.
ECO, 1969, p. 33.
Nota
PENSATO Rino, Corso di bibliografia: guida alla compilazione e all’uso dei repertori
bibliografici, 4. ed., appendici a cura di Franco Pasti, Milano, Editrice Bibliografica, 1998.
PETRUCCI Armando, La descrizione del manoscritto: storia, problemi, modelli, 2. ed.
corretta e aggiornata, Roma, Carocci, 2001.
Quando non frutto di fantasia, gli esempi di citazione sono stati tratti, oltre che dagli Inventari
dei manoscritti delle biblioteche d’Italia, dalle opere di Pensato (specialmente dalle appendici di
Pasti) e Petrucci, per lo più da
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