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COMUNE DI VARESE

Regolamento per la tutela, la conservazione e lo sviluppo dei parchi, giardini


e aree verdi del Comune di Varese
(approvato con D.C.C. n° 53 del 23 ottobre 2012)

Assessorato alla sostenibilità e tutela ambientale, verde pubblico, parchi, aree protette

Art. 1
Finalità e ambiti di applicazione

a) Il valore del paesaggio è tutelato dall'articolo 9 della Costituzione della Repubblica italiana: “La
Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio
e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
b) Il verde urbano si collega a questa norma di tutela in relazione alle importanti funzioni ambientali,
urbanistiche e sociali, oltreché per il notevole ruolo di educazione naturalistica e di miglioramento
della qualità urbana, con benefiche ricadute anche sullo sviluppo turistico ed economico della città,
sulla qualità della vita dei residenti e dei “city users”.
c) L'Amministrazione Comunale ne riconosce la valenza nella sua complessità compresi gli aspetti
culturali e ricreativi, e con il presente Regolamento intende salvaguardarne le caratteristiche e pecu-
liarità.
d) In quest'ottica, infatti, anche il verde di proprietà privata rientra in tali valori e determina gli stessi
benefici per l'intera collettività ed è pertanto anch'esso oggetto di rispetto e tutela. In questo sistema
di tipologie del verde si deve considerare anche il verde di arredo utilizzato per creare separazione
all'interno della viabilità veicolare o delle infrastrutture, o delle zone industriali; il verde quindi si
configura come trama di connessione tra le aree interne della città, fra le aree periferiche periurbane
e fra queste e la campagna. In stretta correlazione fitosociologica, ecologica ed estetica con il verde
pubblico, si pone il verde privato. Quest'ultimo, nella Varese Città dei giardini giunge a rivestire u-
n'importanza notevolissima, per estensione e/o per qualità
e) Le disposizioni successive disciplinano, quindi, sia gli interventi da effettuare sul patrimonio verde
di proprietà pubblica che su quello di proprietà privata e fissano norme relative alle modalità del-
l'impianto, manutenzione e difesa di aree verdi, alberate e singoli esemplari, indicano criteri da se-
guire per la progettazione di nuove aree, tutelano parchi e giardini pubblici, aree di pregio ambien-
tale storico-paesaggistico, aree destinate a parco dagli strumenti urbanistici vigenti ecc., onde garan-
tire la protezione ed una razionale gestione degli spazi verdi della città.
f) Il presente Regolamento si applica alle aree pubbliche e private poste nel territorio amministrativo
del Comune di Varese e detta norme per la progettazione, realizzazione, gestione e manutenzione di
spazi verdi.
g) Per le siepi, i filari anche arborati e le piante singole o a gruppi poste in terreni a destinazione agri-
cola si applicano esclusivamente le norme di cui agli art. 6 e 14;
h) Sono soggette a tutte le norme del presente Regolamento le seguenti aree
• oggetto di interventi che prevedono Denuncia di Inizio Attività, Segnalazione Certificata di Ini-
zio Attività o Attività edilizia libera (art. 6 DPR 380/2001 come modificato dalla L. n.
737/2010);
• tutelate ai sensi del decreto legislativo dal D.Lgs. 42/2004 “Codice dei beni culturali e del pae-
saggio, ai sensi dell’art.10 della l.6 luglio 2002 n°137);
i) Esulano dal presente Regolamento:
• le piante da frutto poste in orti o in aree di pertinenza di edifici agricoli, nonché le piante facenti
parte di piantagioni di arboricoltura da legno, da frutto e i vivai anche in stato di temporaneo ab-
bandono della coltivazione;
• le superfici a bosco, così come definite dalla L.R. n°31 del 2008 e s.m.i., dove si applica la rela-
tiva Legislazione vigente;
• gli interventi di disboscamento, di sradicamento di alberi, di cambio di destinazione d’uso e di
movimento di terra di cui alla lr. n°31/2008 e s.m.i.
j) L’Amministrazione Comunale potrà, con apposita ordinanza dirigenziale e previo parere della
Giunta Comunale, porre sotto tutela anche piante singole o in gruppi che, seppur non tutelate in ba-
se ai precedenti commi o dalla legislazione regionale in materia di alberi monumentali, manifestano
un particolare pregio dal punto di vista storico, culturale, paesaggistico, naturalistico o scientifico.
k) L’Amministrazione Comunale promuove la festa degli alberi già indicata dall’art. 104 del Regio
Decreto n° 3267 del 1923. La stessa comporterà la messa a dimora di almeno un esemplare arboreo
di pregio botanico il 31 marzo di ogni anno nelle aree verdi comunali alla presenza dei bambini del-
le scuole di Varese. Rimane inteso che ogni qualvolta vi siano eventi di rilievo comunale, naziona-
le, sovranazionale, relativi ad attività concernenti la salvaguardia ambientale, sarà preciso onere
dell’Amministrazione Comunale ricordarli, come sopra, con la posa di un albero.
l) L'Amministrazione Comunale si avvarrà, per gli aspetti operativi relativi all'applicazione del Rego-
lamento, delle proprie strutture tecniche e amministrative facenti capo all’Attività Verde Pubblico.

Art. 2
Definizione di piante tutelate
Prescrizioni generali per abbattimenti, trapianti e altri interventi

a) Sono considerate “piante tutelate”, e pertanto oggetto del presente Regolamento:


• le piante arboree il cui diametro del fusto a misurato a petto d’uomo (cioè a 1,30 m di altezza
dal suolo) è pari o superiore a 25 cm. Nel caso di piante policormiche la tutela si estende a tutte
quelle che possiedono anche un solo fusto con diametro pari o superiore alla citata misura. So-
no escluse dalla tutela le specie di cui all’allegato A.1).
• le piante arbustive il cui diametro del fusto a misurato a petto d’uomo (cioè a 1,30 m di altezza
dal suolo) è pari o superiore a 15 cm appartenenti ai generi di cui all’allegato A.2)
• le piante rampicanti il cui diametro del fusto a misurato a petto d’uomo (cioè a 1,30 m di altez-
za dal suolo) è pari o superiore a 10 cm appartenenti ai generi di cui all’allegato A.3)
• le piante di qualsiasi dimensione facenti parte di architetture vegetali con più di 50 anni quali
berceaux, pergolati, gazebi, arabeschi, labirinti, parterre o comunque piante trattate secondo le
tecniche dell’ars topiaria;

b) Sono considerati “alberi monumentali”, e pertanto oggetto non solo del presente Regolamento ma
anche degli indirizzi per la gestione e tutela della dettati dalla Regione Lombardia ai sensi dell’ art.
12 l.r. 10/2008 e del Decreto del Dirigente della Struttura Valorizzazione delle aree protette e bio-
diversità della Regione Lombardia n° 7502 del 5.10.2011, gli alberi con le caratteristiche riassunte
nell’allegato A.4). Coloro che desiderino segnalare un albero che risponda alle caratteristiche di
monumentalità indicate dal presente Regolamento, possono compilare e inviare alla Regione Lom-
bardia o all’Attività Verde Pubblico apposita scheda predisposta dalla Regione. Le schede pervenu-
te presso l’Attività Verde Pubblico verranno valutate e successivamente, se le caratteristiche dell'al-
bero saranno giudicate tali da comportare uno studio più approfondito per il riconoscimento dell'e-
semplare come albero monumentale, verranno inviate alla Direzione Generale “Sistemi Verdi e Pa-

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esaggio” della Regione per la valutazione prevista ai sensi della D.G.R. n° 1044 del 22.12.2010.
L'Amministrazione Comunale richiederà alla Regione Lombardia contributi per la cura ordinaria e
straordinaria degli alberi di pregio da riconoscere ai proprietari o agli aventi diritto che ne facciano
richiesta.
c) Negli spazi verdi protetti ai sensi del decreto legislativo n°42/2004 (vds allegati M ed O), vengono
considerate “piante tutelate” tutte le piante oggetto di salvaguardia dalla legge in parola qualora
raggiungano le dimensioni indicate al punto a) del presente articolo.
d) È fatto divieto a chiunque, senza la prescritta autorizzazione di cui ai successivi articoli 7, 8 e 10, o
senza la denuncia di abbattimento di cui al successivo art. 9, abbattere, distruggere, danneggiare,
rimuovere, trapiantare, modificare con potature che non siano condotte secondo le modalità del suc-
cessivo art. 3), tutte le “piante tutelate”.
e) Si intende per danneggiamento ogni azione, diretta o indiretta, dolosa o colposa, che provochi ano-
malie fisiologiche e/o alterazioni morfologiche tali da predisporre la pianta alla colonizzazione di
patogeni o parassiti, come ad esempio il riporto di terra sulle radici, le lesioni alle radici, le scortec-
ciature, le potature non eseguite a regola d’arte, l’impiego di fitofarmaci o diserbanti in maniera non
corretta.

Art. 3
Prescrizioni per potature

a) Le potature di “piante tutelate” possono essere eseguite liberamente, salvo le limitazioni di cui ai
successivi commi e le eventuali altre norme statali e regionali vigenti.
b) Sono vietate le potature delle “piante tutelate” effettuate mediante capitozzatura di rami in corri-
spondenza di punti il cui diametro raggiunge o supera i 10 cm: nel caso che il ramo da asportare sia
compreso fra i 10 cm e i 20 cm di diametro tutti i tagli devono pertanto essere obbligatoriamente
eseguiti mediante la tecnica del “taglio di ritorno”, ovvero recidendo il ramo (con strumenti affilati
e puliti) in corrispondenza di una biforcazione e rilasciando un ramo “tiralinfa” di dimensioni dia-
metriche non inferiori ad un terzo di quelle del ramo da eliminare, inclinato rispetto alla direzione
del ramo principale al massimo di 45°, il tutto rispettando il “colletto” di quello da asportare ed evi-
tando l’inutile potatura definita “a coda di cane” assimilabile a capitozzatura.
c) Sono vietate le potature delle “piante tutelate” effettuate mediante taglio di rami, anche mediante la
tecnica del “taglio di ritorno”, in corrispondenza di punti il cui diametro raggiunge o supera i 20 cm,
salvo nei seguenti casi:
• potatura di rami completamente o in gran parte secchi;
• potatura di rami con patologie o parassiti di cui all’allegato B del presente regolamento;
• potatura di monconi e di rami già spezzati.
• potatura di risanamento e recupero di esemplari in fase di decadenza/decrepitezza;
d) La spalcatura delle Gimnosperme viene eseguita preferibilmente durante il riposo vegetativo o in
estate al termine della crescita dei germogli. È vietato asportare, in ogni intervento, più di cinque
cerchie di rami vivi. È inoltre vietato liberare da rami vivi oltre un terzo del tronco dell’albero, sal-
vo che in Pinus sylvestris.
e) È sempre vietato il taglio della freccia apicale delle Gimnosperme, anche se con diametro inferiore
a 10 cm, salvo nel caso di tassi, tuje, cipressi e simili usati per “ars topiaria” o siepi ed ancora salvo
nel caso di eliminazione di cimali saettati, danneggiati da eventi meteorici e colpiti da attacchi pa-
rassitari. Sono altresì esclusi dal divieto i tagli consigliati di riduzione falciforme della chioma in
seguito a verifiche di stabilità visive e/o strumentali volte a valutare/misurare il rischio di ribalta-
mento della zolla radicale, lo stroncamento dell’intero fusto o la rottura di rami mal inseriti e/o in-
stabili.

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f) Le potature di rami verdi di piante tutelate sono vietate durante il periodo di schiusa delle gemme,
della fioritura e della crescita dei germogli, tranne nei seguenti casi:
• potature di formazione con asportazione di piccoli rami di diametro massimo di 3-4 cm mediante
taglio di ritorno;
• potatura di piccoli rami in quantità limitata;
• potatura di rami spezzati o realmente pericolosi;
• potatura di piante usate per “ars topiaria” o siepi.
g) Le prescrizioni del presente articolo dovranno essere rispettate anche nel caso di interventi edilizi
(predisposizione cantiere con opere accessorie quali ponteggi, posizionamento gru, linee tecnologi-
che definitive o provvisorie etc.): in sede di progettazione degli interventi dovranno prendersi in
considerazione i limiti sopra esposti per la riduzione della chioma di alberi tutelati in prossimità del
cantiere edile, dovendosi evitare interventi assimilabili a capitozzatura delle piante tutelate. Qualo-
ra, in corso d’opera, non si siano trovate soluzioni alternative ad interventi come da commi c), d ed
e) del presente articolo, comunque da escludersi in fase progettuale, come da apposita comunica-
zione all’Attività Verde Pubblico del Direttore dei Lavori o dal Coordinatore per la Sicurezza in fa-
se di esecuzione del cantiere edile; l’Attività Verde Pubblico potrà richiedere l’esecuzione di opere
di mitigazione ambientale e di compensazione ambientale con le modalità indicate all’art. 13 com-
ma g.
h) Particolari modalità di potatura dovranno essere autorizzati su alberi monumentali individuati
dall’art. 1 lettera m), art. 2 lettera b) o dalla legislazione statale e regionale in materia. La richiesta
di autorizzazione dovrà essere accompagnata da una perizia tecnico-forestale effettuata da un Dot-
tore Forestale o Dottore Agronomo, iscritto nei relativi ordini professionali, e le operazioni dovran-
no effettuarsi con la Direzione Lavori di professionista dello stesso ordine professionale. I contenu-
ti minimi della perizia tecnico-forestale sono i medesimi indicati alla lettera b) del successivo art. 7.

Art. 4 Prescrizioni per la tutela degli apparati radicali

a) Sono vietati, salvo specifica autorizzazione per cause di forza maggiore, nell’area di rispetto delle
“piante tutelate”, così come definita nella sottostante tabella, danneggiamenti o disturbi arrecati agli
apparati radicali mediante:
• pavimentazione con materiali impermeabili della superficie del suolo;
• compattamento del suolo, anche mediante passaggio o sosta di automezzi;
• scavi o riporti di materiali, compresa terra o sabbia;
• deposito o versamenti di sali, olii, acidi o prodotti fortemente alcalini, o comunque di qualsiasi
sostanza che, per le sue caratteristiche fisico-chimiche produca danni o alterazioni alle piante;
• fuoriuscita di gas e altre sostanze dannose alla vegetazione da condutture.

Diametro del fusto a 1,30 m dal suolo Raggio minimo dell’area di rispetto
< 30 cm 2,0 m
30 - 50 cm 3,0 m
50 - 80 cm 4,0 m
80 -140 cm 6,0 m
140 - 180 cm 8,0 m
> 180 cm o monumentale per dimensioni 14,0 m

b) In occasione di nuovi impianti è necessario destinare ad ogni singola pianta (anche se non corri-
spondente alla definizione di “pianta tutelata” al momento della messa a dimora) un’area permeabi-
le e drenante attorno al tronco di superficie minima come dal prospetto seguente:

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Tipo di pianta Altezza raggiungibile Superficie minima
a maturità permeabile
Arbusto o albero di 4a grandez- 2,5 - 8 m 2 m2
za
Albero di 3a grandezza 8 - 15 m 4 m2
Albero di 2a grandezza 15 - 25 m 8 m2
Albero di 1a grandezza Oltre 25 m 16 m2

c) È vietato effettuare tagli, rescissioni e strappi degli apparati radicali e, in caso di danneggiamento
accidentale degli stessi, è obbligatorio recidere con un taglio netto le radici lese, al fine di favorirne
la cicatrizzazione e l’emissione di nuove radici.

Art. 5
Distanze delle piante da confini ed abitazioni

a) I rami e le radici che si diffondono oltre i confini di proprietà possono essere recisi solo in caso di
reale danno o intralcio a persone o cose; i tagli dei rami devono essere eseguiti secondo le prescri-
zioni di cui al precedente articolo 3.
b) La distanza minima di semina o piantagione di piante sia dal confine di proprietà, sia da edifici (an-
che se esistenti sulla medesima proprietà), è determinata dal tipo di pianta (cfr. allegato D), in base
al seguente prospetto:

Tipo di pianta Altezza raggiungibile Distanza


a maturità minima
Rampicante meno di 15 m 0,3 m
Cespuglio o arbusto potato a siepe meno di 2,5 m 0,5 m
Arbusto o albero di 4a grandezza 2,5 - 8 m 1,5 m
Albero di 3a grandezza 8 - 15 m 3m
Albero di 2a grandezza 15 - 25 m 4m
Albero di 2a grandezza a chioma “colonnare” 15 - 25 m 3m
Albero di 1a grandezza oltre 25 m 5m
Albero di 1a grandezza a chioma “colonnare” oltre 25 m 4m

Art. 6
Altre prescrizioni, vegetazione sporgente su viabilità pubblica e vegetazione oscurante la pubblica
illuminazione

a) Il taglio delle siepi e dei filari anche arborati posti in terreni agricoli e destinati alla produzione di
legname di cui all’art. 1, comma b), può avvenire solamente tra il 15 ottobre e il 31 marzo, salvo
limiti più rigorosi vigenti stabiliti da altre Norme. Il presente limite temporale si applica sia nel caso
di governo a ceduo che a fustaia.
b) È fatto divieto piantare, seminare o diffondere le specie botaniche di cui all’allegato A, in quanto
sono considerate dannose a causa della loro capacità di diffondersi spontaneamente in ambienti fo-
restali o naturali, impoverendoli sotto l’aspetto ecologico, selvicolturale ed economico.
c) È vietato apporre cartelli segnaletici o di altra natura, nonché fili, cavi e condutture di ogni tipo, an-
che per periodi temporanei, su “piante tutelate”.
d) Poiché l'utente della strada deve essere messo nelle condizioni di poter transitare in piena sicurezza,
di godere di ottima visibilità, di non trovare ostacoli lungo il suo percorso, il proprietario, il fittavo-
lo o chiunque abbia in disponibilità le proprietà confinanti con i marciapiedi, le strade comunali o

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vicinali ad uso pubblico ha il dovere di mettere in atto tutti gli interventi necessari affinché la vege-
tazione non restringa la larghezza percorribile/calpestabile della strada (e sue pertinenze) o del mar-
ciapiede rispettivamente. La manutenzione di contenimento della vegetazione fino al confine pla-
nimetrico della proprietà pubblica per i motivi sopra indicati, dovrà essere garantita per un fronte in
altezza di 250 cm in caso di marciapiedi e di 400 cm in caso di strade; la manutenzione della vege-
tazione dovrà inoltre garantire la visibilità della segnaletica anche in caso in cui ne compromettono
la leggibilità dalla distanza e dall'angolazione necessarie;
e) Qualora per effetto di intemperie o per qualsiasi altra causa vengano a cadere sul piano stradale al-
beri piantati in terreni laterali o ramaglie di qualsiasi specie e dimensioni, il proprietario di essi è te-
nuto a rimuoverli nel più breve tempo possibile
f) Chiunque violi le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa di cui
all’allegato L.
g) Alla violazione delle precedenti disposizioni consegue la sanzione amministrativa accessoria del-
l'obbligo, per l'autore della stessa, del ripristino a sue spese dei luoghi o della rimozione delle opere
abusive.

Art. 7
Rilascio di autorizzazioni nel caso di abbattimenti in zone vincolate dal D.Lgs .42/2004 - Parte terza
–Beni paesaggistici ed in caso di alberi definiti “monumentali”

a) Per richiedere l’autorizzazione all’abbattimento di “piante tutelate” vive in zone vincolate dal
D.Lgs 42/2004- Parte terza –Beni paesaggistici ed ancora in caso di “alberi monumentali” ovunque
ubicati è necessario che il proprietario, o chi ne abbia titolo legale, presenti (anche via posta elettro-
nica certificata) apposita domanda all’Attività Verde Pubblico in carta da bollo, con le seguenti in-
dicazioni obbligatorie:
I) specie botanica e dimensioni (altezza totale e diametro del tronco a 1,30 m dal suolo) delle
piante che si intendono abbattere e di tutte quelle presenti nello stesso luogo oggetto di inter-
vento;
II) luogo ed esatta ubicazione delle piante, con planimetria in scala 1:50 - 1:500, tale da permettere
l’identificazione delle stesse;
III) motivi dettagliati per i quali si intende richiedere l’abbattimento;
IV) eventuale disponibilità del proprietario o di colui che ne abbia titolo legale ad effettuare il
reimpianto con nuovi alberi.
V) una o più fotografie a stampa nitide a colori (non a sviluppo istantaneo) che identifichino con
esattezza tutte le singole piante per le quali si chiede l’abbattimento.
b) Il proprietario o chi ne abbia titolo legale può inoltre allegare alla domanda un’apposita perizia tec-
nico-forestale effettuata da un Dottore Forestale o Dottore Agronomo, iscritto nei relativi Albi pro-
fessionali, al fine di meglio precisare i motivi per i quali richiede l’abbattimento e per individuare
specie e posizione delle eventuali piante che si intendono collocare al posto di quelle da togliere. La
perizia tecnico-forestale dovrà contenere come requisiti minimi: un’analisi fitopatologia compren-
dente la descrizione microambientale, fisiopatie accertate, fattori ecologici sfavorevoli riscontrati,
danni di natura antropica o naturali sia visibili che desumibili con ragionevole certezza in ragione
dell'ubicazione dell' albero, difetti o anomalie morfologiche dell'albero; la classificazione specifica
dei patogeni funginei presenti; parassiti animali se presenti (insetti); una valutazione di stabilità
meccanica che potrà essere di tipo strumentale a discrezione del professionista Dottore Forestale o
Dottore Agronomo; a titolo esemplificativo le indagini strumentali attualmente utilizzate allo scopo
sono la tomografia sonica, la resistenza alla penetrazione del dendrodensimetro, il pulling test con
contestuale analisi del carico del vento (Wind Load Analysis). Le perizie strumentali, in accordo a
quanto stabilito dal protocollo I.S.A. (International Society of Arboricolture) sulla valutazione della
stabilità degli alberi, dovranno indicare in quale classe di propensione al cedimento (Fracture Risk

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Class) sono gli alberi oggetto d’istanza in applicazione del metodo VTA (Visual Tree Assessment);
sono considerate equivalenti le perizie tecniche che si avvarranno della metodologia S.I.A.(Statics-
Integrated Assessment), S.I.M.(Statics Integrated Methods), T.S.E.(Tree Stability Evalutation) o
equivalenti che dovessero manifestarsi nel corso del progresso tecnico;
c) La perizia tecnico-forestale effettuata da un Dottore Forestale o Dottore Agronomo, di cui al com-
ma precedente, è obbligatoria nei seguenti casi:
• alberi di dimensioni grandi o eccezionali (appartenenti alla classe diametrica dei 70 cm o alle
superiori1) salvo che per quelli posti a distanze inferiore, da confini di proprietà, edifici, li-
nee tecnologiche, a quelle indicate dall’art. 5;
• piante di pregio tutelate da appositi provvedimenti di cui all’art. 1 lettera m);
• alberi monumentali di cui all’art. 2 lettera b).
d) Qualora le piante da abbattere si trovino in zone vincolate ai sensi del Decreto Legislativo 42/2004,
parte seconda- Beni culturali (ex L. 1089/1939) è necessario presentare l’autorizzazione rilasciata
dalla Soprintendenza per i beni Architettonici e per il Paesaggio della Regione Lombardia con sede
a Milano. Tale autorizzazione è rilasciata dalla Soprintendenza dopo la presentazione di un’apposita
domanda, indirizzata alla stessa, in marca da bollo ed accompagnata da altre fotografie e planime-
trie.
e) Analogamente, il proprietario o chi ne abbia titolo legale deve presentare le necessarie autorizzazio-
ni ai sensi di eventuali altre norme vigenti.
f) L’Area XI – Attività Verde Pubblico, acquisito il parere della locale Commissione del Paesaggio,
rilascia l’autorizzazione o il diniego entro sessanta giorni dal ricevimento della domanda. Entro ta-
le termine, qualora i motivi addotti per l’abbattimento non risultino evidenti, l’Attività Verde Pub-
blico potrà esigere (con una motivazione adeguata) dal proprietario o da chi ne abbia titolo legale
l’effettuazione di una perizia tecnico-forestale, anche asseverata, elaborata da un Dottore Forestale
o da un Dottore Agronomo. Dalla data di presentazione da parte del proprietario o di chi ne abbia ti-
tolo legale delle modifiche o delle integrazioni richieste decorrono altri venti giorni entro i quali
l’Attività Verde Pubblico dovrà concedere o negare l’autorizzazione. Il provvedimento finale
dell’Area XI verrà trasmesso alla competente Soprintendenza per i beni Architettonici e per il Pae-
saggio della Regione Lombardia. Il provvedimento assumerà efficacia al trascorrere di 25 giorni dal
ricevimento dello stesso da parte della Soprintendenza senza che pervenga all’Attività Verde Pub-
blico esplicita e differente disposizione ministeriale.
g) Il ritiro dell’autorizzazione è subordinato al versamento, presso la Tesoreria Comunale, della som-
ma stabilita dalle tabelle di volta in volta vigenti per diritti di Segreteria.
h) L’avente titolo potrà rinnovare l’istanza di abbattimento a distanza di 24 mesi oppure ogni qualvolta
si verificassero o si sospettassero nuove alterazioni della pianta o trasformazioni del sito di impianto
tali da far ragionevolmente temere per la stabilità o la salute delle pianta stessa.
Nel suddetto arco temporale permane in ogni caso a carico del proprietario l’obbligo di custodia ex
art. 2051 codice civile – Danno cagionato da cosa in custodia .
i) Costituiscono consone motivazioni per concedere l’abbattimento di piante i seguenti casi:
• sostituzione graduale di alberi in un popolamento coetaneo o para-coetaneo, maturo o stramatu-
ro; diradamento al fine di togliere le piante aduggiate e/o soprannumerarie;
• eliminazione di specie esotiche in interventi di rinaturalizzazione;
• eliminazione di specie estranee al contesto in interventi di restauro conservativo di verde vinco-
lato ai sensi del D.Lgs. n° 42/2004 (vds allegato I);
• pianta sita a distanza troppo breve dal confine di proprietà o da edifici con danni evidenti (ad es.
occlusione di scarichi fognari, scarsa illuminazione, scarso irraggiamento solare con danno e-
nergetico alle residenze etc.)

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• errato utilizzo della specie in fase giovanile in considerazione delle note potenzialità di sviluppo
della stessa nella fase adulta o di vecchiaia;
• reale necessità non eliminabile di provvedere a scavi che lesionerebbero gravemente la pianta;
• reale necessità non eliminabile di provvedere a drastiche potature che rischierebbero di innescare
fenomeni di degradazione del legno e/o di compromettere seriamente l’architettura della pianta;
• pericolo immediato o mediato di schianto della pianta o di parte di essa;
• pianta morta o deperente per malattie, attacchi parassitari, ferite o drastiche potature.

k) In caso di alberi morti la cui eliminazione non rechi evidente pregiudizio all’aspetto esteriore del
bene che è oggetto di protezione è sufficiente la denuncia di cui al successivo art. 9
l) Qualora si riscontrassero piante la cui morte può essere stata ragionevolmente provocata dal pro-
prietario o da chi ne abbia titolo legale, in tutto il territorio della Città di Varese, l’Attività Verde
Pubblico potrà far effettuare opportune analisi biologiche, fisiche e chimiche. Qualora venisse ac-
certato che la morte delle piante è stata provocata dal proprietario o da chi ne abbia titolo legale, e-
gli è soggetto, oltre al rimborso delle spese per le analisi in parola, alle compensazioni di cui all’art.
13 punto g): il valore di stima delle piante sarà calcolato in base all’allegato C1 considerando le
medesime sane e vigorose.
m) Copia dell’autorizzazione dovrà essere tenuta in cantiere durante l’esecuzione dei lavori per consen-
tire agli addetti alla vigilanza, di cui all’art. 18, la verifica sul posto della regolarità della procedura
amministrativa. In mancanza di suddetta copia, ai trasgressori saranno applicate le sanzioni ammi-
nistrative previste dall’allegato L.

Art. 8
Rilascio di autorizzazioni nel caso di potature straordinarie, trapianti e scavi in prossimità di albe-
ri in zone vincolate dal D.Lgs 42/2004 Parte terza –Beni paesaggistici ed in caso di alberi definiti
“monumentali”

a) Per richiedere l’autorizzazione:


• alla potatura di “piante tutelate” con modalità tecniche vietate nel precedente articolo 3,
• al trapianto di “piante tutelate”;
• a scavi in prossimità di piante tutelate o altre lavorazioni vietate dall’art. 4;
è necessario che il proprietario, o chi ne abbia titolo legale, presenti apposita domanda all’Attività
Verde Pubblico in carta da bollo con le seguenti indicazioni obbligatorie:
I) specie botanica e dimensione - compreso il diametro a 1,30 m di altezza dal suolo - delle pian-
te che si intendono, potare, trapiantare;
II) luogo ed ubicazione delle piante, con idonea planimetria che permetta di identificare la posi-
zione delle stesse;
III) motivi dettagliati per i quali si intende richiedere la potatura, il trapianto;
IV) autorizzazioni rilasciate, se necessarie, dalla Soprintendenza per i beni Architettonici e per il
Paesaggio della Regione Lombardia con sede a Milano o da altre Amministrazioni.
b) Il proprietario o chi ne abbia titolo legale è tenuto sempre ad allegare alla domanda un’apposita pe-
rizia tecnico-forestale effettuata da un Dottore Forestale o da un Dottore Agronomo che specifichi
le modalità delle operazioni e le cure colturali che saranno seguite negli anni successivi
all’operazione. I contenuti minimi della perizia tecnico-forestale sono i medesimi indicati alla let-
tera b) dell’art. 7.
c) Alla domanda vanno allegate una o più fotografie a stampa a colori nitide (non a sviluppo istanta-
neo) che permettano di identificare con esattezza tutte le singole piante per le quali si chiede la po-
tatura o il trapianto.
d) L’Area XI- Attività Verde Pubblico, acquisito il parere della locale Commissione del Paesaggio, ri-
lascerà l’autorizzazione o il diniego entro sessanta giorni dal ricevimento della domanda.

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e) Il ritiro dell’autorizzazione è subordinato al versamento, presso la Tesoreria Comunale, della som-
ma stabilita dalle tabelle di volta in volta vigenti per diritti di Segreteria.
f) Copia dell’autorizzazione dovrà essere tenuta in cantiere durante l’esecuzione dei lavori per consen-
tire agli addetti alla vigilanza, di cui all’art. 18, la verifica sul posto della regolarità della procedura
amministrativa. In mancanza di suddetta copia, ai trasgressori saranno applicate le sanzioni ammi-
nistrative previste dall’allegato L.

Art. 9
Denuncia di abbattimento, potatura straordinaria e scavi in prossimità di piante tutelate, non mo-
numentali, in zone non vincolate dal Decreto Legislativo 42/2004 - Parte terza
– Beni paesaggistici

a) Per l’abbattimento, in zone non vincolate ai sensi del decreto legislativo dal D.lgs.42/2004 - Parte
terza – Beni paesaggistici di piante tutelate di cui all’art. 2 e delle sole piante morte in zone sottopo-
ste a vincolo paesistico ambientale, il proprietario o chi ne abbia titolo legale deve presentare una
denuncia di abbattimento in carta libera (anche via posta elettronica certificata) accompagnata dal-
la seguente documentazione:

I. specie botanica e dimensioni (altezza totale e diametro del tronco a 1,30 m dal suolo) delle
piante che si intendono abbattere e di tutte quelle presenti nello stesso luogo oggetto di inter-
vento;
II. luogo ed esatta ubicazione delle piante, con planimetria in scala 1:50 - 1:500, tale da permettere
l’identificazione delle stesse;
III. motivi dettagliati per i quali si intende richiedere l’abbattimento;
IV. eventuale disponibilità del proprietario o di colui che ne abbia titolo legale ad effettuare il
reimpianto con nuovi alberi.
V. una o più fotografie a stampa nitide a colori (non a sviluppo istantaneo) che identifichino con
esattezza tutte le singole piante per le quali si chiede l’abbattimento,

oltre ad eventuale perizia tecnico-forestale di cui ai commi, b) e c) dell’art. 7. e ad ogni ulteriore


autorizzazione o parere necessario rilasciato da altre amministrazioni, in particolare, nel caso di
piante in zone vincolate ai sensi del D.lgs.42/2004 - Parte seconda – Beni culturali, dalla autorizza-
zione rilasciata dalla Soprintendenza per i beni Architettonici e per il Paesaggio della Regione
Lombardia con sede a Milano.
Costituiscono consone motivazioni per concedere l’abbattimento di piante i medesimi casi indicati
all’art. 7 lettera j)
b) Per la potatura di piante tutelate con modalità tecniche vietate nel precedente articolo 3, per il tra-
pianto di piante tutelate nonché per scavi in prossimità di piante tutelate o altre lavorazioni vietate
dall’art. 4, il proprietario o chi ne abbia titolo legale deve presentare una denuncia di potatura, tra-
pianto o scavo in prossimità di piante tutelate in carta libera accompagnata dalla documentazione di
cui ai commi a) punti I,II,III, IV, e c) dell’art.8
c) Entro trenta giorni dalla protocollazione della denuncia di abbattimento, potatura, trapianto o scavo
in prossimità di piante tutelate il Capo Attività Verde Pubblico o un suo tecnico delegato può effet-
tuare un sopralluogo; lo stesso tecnico esprimerà obbligatoriamente un parere qualora sussistano i
motivi per l’emissione di un provvedimento di diffida a procedere alle operazioni denunciate sopra
descritte. In caso di mancata comunicazione di diffida a procedere all’abbattimento, potatura e/o
scavi da parte dell’Attività Verde Pubblico entro il termine in parola, il proprietario o chi ne abbia
titolo legale può procedere alle operazioni denunciate.
d) Qualora si riscontrassero piante la cui morte può essere stata ragionevolmente provocata dal pro-
prietario o da chi ne abbia titolo legale, in tutto il territorio della Città di Varese, l’Attività Verde

9
Pubblico potrà far effettuare opportune analisi biologiche, fisiche e chimiche. Qualora venisse ac-
certato che la morte delle piante è stata provocata dal proprietario o da chi ne abbia titolo legale, e-
gli è soggetto, oltre a rimborso delle spese sostenute in parola, alle compensazioni di cui all’art. 13
punto g): il valore di stima delle piante sarà calcolato in base all’allegato C1 considerando le mede-
sime sane e vigorose.
e) Copia della denuncia dovrà essere tenuta in cantiere durante l’esecuzione dei lavori per consentire
agli addetti alla vigilanza, di cui all’art. 18, la verifica sul posto della regolarità della procedura
amministrativa. In mancanza di suddetta copia, ai trasgressori saranno applicate le sanzioni ammi-
nistrative previste dall’allegato L.

Art. 10 - Abbattimenti urgenti in casi di pericolo di danni

a) Qualora il proprietario o il possessore di un terreno dovessero riscontravi piante che rischiano di


provocare un grave e immediato pericolo per persone, animali o cose e che tale pericolo non possa
essere rimosso con modalità diverse dall’abbattimento, sono tenuti ad avvertire tempestivamente il
Comune di Varese con una delle seguenti modalità:

• lettera in carta libera o comunicazione via fax all’Attività Verde Pubblico, la quale, effettuato
prontamente un sopralluogo da parte del Capo Attività o di un suo tecnico delegato, potrà per-
mettere immediatamente l’abbattimento, contrassegnando la pianta col martello forestale in do-
tazione al Comune di Varese;
• presentazione di una perizia tecnica forestale elaborata e firmata da un Dottore Forestale o un
Dottore Agronomo che accerti, sotto la propria responsabilità, la presenza di pericolo immediato.
La perizia deve contenere fotografie a stampa a colori nitide e una planimetria in scala 1:50 -
1:500. Dopo la protocollazione al Comune di Varese della perizia, le piante possono essere im-
mediatamente abbattute.
b) In entrambi i casi, se la zona in cui si trovano le piante tutelate è vincolata ai sensi del
D.lgs.42/2004, il proprietario o il titolare del terreno in cui esse si trovano deve successivamente
presentare, entro sette giorni dalla comunicazione al Comune, formale domanda di autorizzazione
di abbattimento in sanatoria al Comune di Varese e, in caso di vincolo in base al D.lgs.42/2004-
Parte seconda –Beni culturali, anche alla Soprintendenza per i beni Architettonici e per il Paesaggio
della Regione Lombardia con sede a Milano.
c) Qualora, durante un’istruttoria, l’Attività Verde Pubblico rilevasse la presenza di piante colpite da
gravi patologie o attacchi parassitari non curabili e che rischino di compromettere seriamente in
brevissimo tempo altre piante ancora sane, ovvero piante che rischino di provocare un grave e im-
mediato pericolo non rimovibile per persone, animali o cose, il Capo Attività o un suo tecnico dele-
gato dispone l’abbattimento immediato delle piante in esame previa semplice contrassegnatura delle
stesse col martello forestale in dotazione dell’A.C. o con documentazione scritta di pari univocità
d’identificazione del luogo e dell’evento. Ove necessario, sarà inoltrata, a cura dell’Attività Verde
Pubblico, apposita comunicazione all’Autorità proposta alla tutela dell’eventuale vincolo storico-
architettonico e/o paesistico.

Art. 11 - Ambiti di applicazione interdisciplinare


con procedimenti di natura urbanistico-edilizia

a) Ai sensi dell’art. 132 del P.R.G. vigente, qualora gli interventi di cui agli articoli 7 (abbattimenti
in zone vincolate), 8 (potature straordinarie, trapianti, scavi in zone vincolate), 9 (abbattimen-
ti, potature straordinarie, scavi in zone non vincolate) e successivo art. 12 (manutenzione stra-
ordinaria di giardini di superficie compromessa da lavori edili maggiore di 800 mq o di realizza-

10
zione di nuovi giardini con superficie finale di nuova formazione maggiore di 800 mq) rientrino
nell’ambito di un progetto di nuova costruzione, ampliamento, ristrutturazione e/o sostituzione
edilizia soggetto a permesso di costruire, gli interventi sul patrimonio vegetale vengono assentiti
contestualmente al relativo provvedimento finale, che ne deve dare esplicitamente atto, allegando la
relativa documentazione grafica quale parte integrante e sostanziale del provvedimento medesimo.
b) Nel caso di cui al comma precedente e ferma restando la presentazione della documentazione ri-
chiesta in funzione dei singoli interventi, anche qualora non siano previsti interventi di abbattimen-
to, trapianto, potature con modalità tecniche vietate sulle piante tutelate, la documentazione a cor-
redo del progetto edilizio deve, altresì, essere completa di specifica planimetria, in scala 1:100 o
1:200, con “rilievo botanico-forestale”(non necessariamente eseguito dai professionisti indicati nel
successivo art. 12 commi b e c), relativa allo stato di fatto di tutte le “piante tutelate” esistenti, e
completa della indicazione dei seguenti dati:
• nome anche volgare degli alberi tutelati esistenti;
• planimetria con rilievo quotato degli alberi tutelati esistenti, al pari di quanto già è necessario
produrre per i manufatti esistenti;
• altezza, arrotondata al metro degli alberi tutelati esistenti;
• diametro del fusto a 1,30 m di altezza degli alberi tutelati esistenti;
• documentazione fotografica a colori, estesa a tutte le “piante tutelate” presenti, con espressa in-
dicazione del punto in planimetria in cui le fotografie sono state scattate.
c) Qualora invece gli interventi di cui agli articoli 7, 8, 9 e successivo art. 12 rientrino nell’ambito di
un progetto soggetto a Denuncia di Inizio Attività, Segnalazione Certificata di Inizio Attività o
Attività edilizia libera (art. 6 DPR 380/2001, così come modificato dalla L. n. 737/2010), il richie-
dente dovrà preliminarmente presentare all’Attività Verde pubblico tutta la documentazione neces-
saria per l’acquisizione dei pareri/autorizzazioni necessarie per l’effettuazione dei singoli interventi,
ivi compresa, ove ricorrano i presupposti, apposita Denuncia di abbattimento alberi, completa della
documentazione di cui al precedente comma b). I pareri/autorizzazioni conseguiti, corredati dalla
relativa documentazione tecnica, costituiranno parte integrante del progetto edilizio di cui alla De-
nuncia di Inizio Attività, Segnalazione Certificata di Inizio Attività e dovranno essere depositati
contestualmente alle medesime, ovvero all’apposita comunicazione prevista per l’Attività Edilizia
Libera. Analogamente, nell’ipotesi in cui l’effettuazione degli interventi di cui agli articoli 7, 8, 9 e
successivo art. 12 sia subordinata al pagamento degli oneri di compensazione ambientale di cui al
successivo art. 13, la quietanza attestante l’avvenuto versamento dovrà essere prodotta contestual-
mente alla DIA, SCIA o Comunicazione.
d) Nell’ambito dei procedimenti amministrativi relativi ai commi precedenti in capo allo Sportello
Unico per l’Edilizia o per le Attività produttive, l’espressione del parere – ancorché in sede di Con-
ferenza dei servizi - da parte dell’Attività Verde Pubblico è da considerarsi obbligatorio e vinco-
lante nei seguenti casi:
• abbattimenti e trapianti di “piante tutelate” per interventi edilizi;
• interventi di abbattimento, trapianto, realizzazione di nuovi giardini e parchi o manutenzione
straordinaria di giardini e parchi preesistenti, in zone vincolate ai sensi del Decreto Legislativo
42/2004- Parte terza –Beni paesaggistici.
e) In sede di espressione di parere, di cui al comma precedente, l’Attività Verde Pubblico può richie-
dere integrazioni al progetto edilizio, ovvero modifiche comportanti l’esecuzione di specifiche mi-
sure di mitigazione e/o compensazione ambientale con le modalità indicate all’art. 13 comma g) del
presente Regolamento.
f) Nei casi di cui al presente articolo, i termini per il rilascio dei rispettivi provvedimenti amministra-
tivi sono stabiliti dalle Norme vigenti.

11
Art. 12
Nuova realizzazione di giardini e parchi e manutenzione straordinaria di giardini e parchi preesistenti
(vedasi definizioni allegato F)

a) Tutti gli interventi facenti parte o meno di un progetto edilizio di nuova costruzione, ampliamento o
ristrutturazione edilizia o comunque collegati a quest’ultimo progetto

• che comportino la realizzazione di un nuovo giardino di superficie finale superiore a 800


mq;
• che comportino la manomissione/manutenzione straordinaria di giardini e parchi preesistenti
per una superficie d’intervento pari o superiore a 800 mq;
• su aree di qualsiasi superficie, di manutenzione straordinaria di spazi a verde che richiedano
l’abbattimento e/o il trapianto, nell’arco massimo di tre anni, di venti od oltre “piante tutelate”;
• su aree di qualsiasi superficie, di nuova realizzazione o manutenzione straordinaria di spazi a
verde di zone vincolate ai sensi del D.lgs.42/2004 qualora siano previsti abbattimenti di albe-
ri tutelati;
• su aree di qualsiasi superficie che presentano peculiari caratteristiche ornamentali e paesag-
gistiche descritte nell’allegato E da accertarsi con motivato provvedimento dirigenziale

devono essere corredati da un progetto tecnico colturale redatto in conformità coi commi successi-
vi. Si precisa che per superficie di nuova realizzazione di giardino o parco di cui sopra s’intende la
superficie finale destinata effettivamente a giardino come meglio specificato nell’allegato F del
presente Regolamento.

b) Nel caso che la superficie dello spazio a verde realizzata o comunque manomessa sia tra 800 mq e
2000 mq, il “progetto tecnico colturale” deve essere firmato dal progettista dell’intervento edilizio e
da un Dottore Forestale, Dottore Agronomo, Perito Agrario o Agrotecnico iscritto nei relativi Albi o
Collegi professionali.

c) Nel caso che la superficie dello spazio a verde realizzata o comunque manomessa sia pari o superio-
re a 2.000 mq, ovvero nel caso che si propongano interventi che devono essere effettuati da un Dotto-
re Forestale o Dottore Agronomo, il “progetto tecnico colturale” deve essere firmato dal progettista
dell’intervento edilizio e da un Dottore Forestale o un Dottore Agronomo, iscritto nel relativo Albo
professionale.

d) Qualora il progetto tecnico-colturale rientri nell’ambito di un progetto soggetto a Denuncia di Inizio


Attività, Segnalazione Certificata di Inizio Attività o Attività edilizia libera (art. 6 DPR 380/2001, co-
sì come modificato dalla L. n. 737/2010), il richiedente dovrà preliminarmente presentare all’Attività
Verde pubblico l’elaborato progettuale per l’acquisizione del parere necessario per l’effettuazione
dell’intervento. Il parere conseguito, corredato dalla relativa documentazione tecnica progettuale ed
istruttoria , costituirà parte integrante del progetto edilizio di cui alla Denuncia di Inizio Attività, Se-
gnalazione Certificata di Inizio Attività e dovrà essere depositato contestualmente alle medesime, ov-
vero all’apposita comunicazione prevista per l’Attività Edilizia Libera.

Analogamente, nell’ipotesi in cui l’effettuazione del progetto tecnico-colturale sia subordinata al


pagamento degli oneri di compensazione ambientale di cui al successivo art. 13, la quietanza attestante
l’avvenuto versamento dovrà essere prodotta contestualmente alla DIA, SCIA o Comunicazione.

12
e) Costituiscono parte integrante del “progetto tecnico colturale” una planimetria in scala adeguata
dello stato di fatto e una dell’intervento programmato, una documentazione fotografica (non a svilup-
po istantaneo) e una relazione contenente i dati necessari a definire:
I. le caratteristiche micro-climatiche e pedologiche;
II. tutte le piante esistenti, opportunamente dimensionate e ubicate in planimetria, e quelle da ab-
battere, trapiantare, potare o da mettere a dimora;
III. le specie e le varietà botaniche da impiegare;
IV. le dimensione e la tipologia del materiale vivaistico e tipologia del tutore;
V. le lavorazioni del suolo e concimazioni che si effettueranno;
VI. gli scavi ed i riporti di terra previsti;
VII. il periodo in cui si effettuerà l’impianto;
VIII. il programma di manutenzione dei primi 3 anni dall’impianto;

f) Qualora si propongano in ambito di progetto tecnico colturale interventi di abbattimento, trapianto,


potatura di “piante tutelate”, non è necessario presentare a parte domande o denuncia di abbattimen-
to, purché sia presentata tutta la documentazione necessaria.
g) Qualora la realizzazione di nuovi giardini e parchi o la manutenzione straordinaria di giardini o
parchi preesistenti sia autonoma da altri interventi di nuova costruzione, ampliamento o ristruttura-
zione edilizia, l’autorizzazione o il diniego all’intervento sono rilasciati dall’Attività Verde Pubbli-
co entro quaranta giorni dalla presentazione della domanda qualora vi sia l’assenza di vincolo pae-
sistico ambientale o entro 60 giorni in sua presenza. Entro tale termine, l’Attività Verde Pubblico
potrà richiedere modifiche o integrazioni al progetto. Dalla data di presentazione da parte del pro-
gettista delle modifiche o integrazione richieste decorrono altri trenta giorni entro i quali l’Attività
Verde Pubblico concederà o negherà l’autorizzazione.
h) Il ritiro dell’autorizzazione è subordinato al versamento, presso la Tesoreria Comunale, della som-
ma stabilita dalle tabelle di volta in volta vigenti per diritti di Segreteria.
i) La realizzazione degli interventi dovrà essere diretta da un professionista in possesso dei requisiti di
cui ai commi b) e c) del presente articolo. Tale professionista dovrà inviare al Comune di Varese,
Attività Verde Pubblico:
j) le date di inizio e di conclusione degli interventi entro tre giorni lavorativi dall’evento;
• gli estremi (ragione sociale e indirizzo) dell’impresa di giardinaggio che esegue i lavori, en-
tro tre giorni lavorativi dall’inizio dei lavori;
• un certificato che attesti la corretta esecuzione degli interventi entro mesi sei dalla conclu-
sione dei lavori stessi.

k) Tutti gli interventi gli interventi facenti parte o meno di un progetto edilizio di nuova costruzione,
ampliamento o ristrutturazione edilizia o comunque collegati a quest’ultimo progetto

• che comportino la realizzazione di un nuovo giardino di superficie finale inferiore a 800


mq;
• che comportino la manomissione/manutenzione straordinaria di giardini e parchi preesisten-
ti per una superficie d’intervento inferiore a 800 mq;
• su aree di qualsiasi superficie, di manutenzione straordinaria di spazi a verde che richiedano
l’abbattimento e/o il trapianto, nell’arco massimo di tre anni, di meno di venti “piante tutela-
te”;
• su aree di qualsiasi superficie, di nuova realizzazione o manutenzione straordinaria di spazi
a verde di zone vincolate ai sensi del D.lgs.42/2004 senza che siano previsti abbattimenti di
alberi tutelati;

13
• su aree di qualsiasi superficie che non presentano peculiari caratteristiche ornamentali e pae-
saggistiche descritte nell’allegato E ovvero non accertate da motivato provvedimento diri-
genziale

dovranno prevedere, a cura del proprietario o di chi ne abbia titolo legale la pratica edilizia il rilievo
botanico-forestale, non necessariamente eseguito dai professionisti indicati nei commi b) e c), dello
stato di fatto come indicato al precedente art. 11 comma b) e la messa a dimora di giovani alberi
all’interno della superficie verde di pertinenza dell’area oggetto di manomissione salvo la preesi-
stenza di sufficienti esemplari arborei come da allegato G, il tutto entro la stagione invernale suc-
cessiva la fine dei lavori edili.

Rimane inteso che se l’intervento rientri nell’ambito di un progetto soggetto a Denuncia di Inizio
Attività, Segnalazione Certificata di Inizio Attività o Attività edilizia libera (art. 6 DPR 380/2001,
così come modificato dalla L. n. 737/2010), il richiedente dovrà preliminarmente presentare
all’Attività Verde pubblico il rilievo botanico-forestale nello stato di fatto e di progetto per
l’acquisizione del parere necessario per l’effettuazione dell’intervento. Il parere conseguito, corre-
dato dalla relativa documentazione tecnica progettuale ed istruttoria , costituirà parte integrante del
progetto edilizio di cui alla Denuncia di Inizio Attività, Segnalazione Certificata di Inizio Attività e
dovrà essere depositato contestualmente alle medesime, ovvero all’apposita comunicazione previ-
sta per l’Attività Edilizia Libera. Analogamente, nell’ipotesi in cui l’effettuazione del progetto edi-
lizio sia subordinato al pagamento degli oneri di compensazione ambientale di cui al successivo art.
13, la quietanza attestante l’avvenuto versamento dovrà essere prodotta contestualmente alla DIA,
SCIA o Comunicazione.
l) Le classi dimensionali degli alberi di nuova posa ed i quantitativi minimi prescritti sono definiti
dall’allegato G.

m) Nella realizzazione di nuovi giardini, parchi e aree verdi in genere, i soggetti pubblici e privati de-
vono ispirarsi ai seguenti criteri:
• manutenzione straordinaria o restauro conservativo in parchi e giardini storici ispirata ai criteri
elencati nella Carta giardini storici detta "Carta di Firenze” (Allegato I).
• scelta prevalente di piante autoctone o naturalizzate o acclimatate nella tre fasce climatiche della
città di Varese (Lauretum freddo, Castanetum caldo/freddo, Fagetum come definiti dal Pavari)
ed utilizzo di materiale vivaistico di prima qualità;
• rispetto della biodiversità a tutela anche nella componente faunistica frequentante i parchi e i
giardini urbani citata in premessa del presente Regolamento;
• corretta progettazione tecnica (distanze tra alberi, costruzioni limitrofe e sedi stradali), ambienta-
le e paesaggistica;
• diversificazione delle specie al fine di ottenere maggiore stabilità biologica e minore incidenza di
malattie e parassiti;
• riduzione dell’impatto edilizio inteso come impermeabilizzazione del suolo o sostituzione dello
stesso con materiali/manufatti morti non drenanti e non evapotraspiranti. A tal riguardo si elen-
cano i criteri preferenziali di scelta progettuale, dettati da finalità mitigative e compensative
dell’opera dell’uomo:
I. infiltrazione e smaltimento in superficie delle acque meteoriche;
II. utilizzo di pavimentazioni esterne drenanti con valori di coefficiente di deflusso pari a
max 0,50 ovvero il più possibile vicini al suolo indisturbato (0,10): per quanto riguarda
la tipologia e i materiali di finitura delle superfici esterne esposte alle acqua meteoriche
si farà riferimento alle tipologie costruttive ed ai valori di deflusso riportati nella proce-
dura R.I.E. (riduzione dell’impatto edilizio) ex art. 19/bis del Regolamento edilizio del
Comune di Bolzano e s.m.i. ;

14
III. tecnologie per il verde pensile estensivo/intensivo secondo la Normativa UNI
11235/2007;
IV. utilizzo di tecniche d’ingegneria naturalistica secondo i criteri dettati dalla legislazione
regionale vigente “Quaderno opere tipo di ingegneria natularistica” D.G.R del
29.2.2000 n° 6/48740;
V. utilizzo di verde verticale tradizionale (rampicanti radicati sul piano di campagna, gra-
ticciate, pergole, quinte vegetali arboree) qualora le altezze del manufatto non necessiti-
no di soluzioni in contenitore, in substrati inerti fertirrigati etc. altamente lontani dalla
naturalità ed onerosi.
VI. Per la progettazione e l'allestimento di parchi e aree gioco di nuova costruzione o desti-
nate a modifiche, miglioramenti, ricostruzione occorre far riferimento alla normativa at-
tualmente esistente elaborata dall'Ente Italiano di Unificazione in attuazione delle diret-
tive europee UNI EN 11123: "Guida alla progettazione dei parchi e delle aree da gioco
all'aperto"; UNI EN 1176: "Attrezzature per aree gioco - Requisiti...."; UNI EN 1177:
Rivestimenti di superfici di aree da gioco ad assorbimento di impatto - Requisiti di sicu-
rezza e metodi di prova".
VII. Per la progettazione e realizzazione di ogni impianto di irrigazione dovranno seguirsi le
indicazioni contenute nella normativa di riferimento UNI EN 12484 nei capitoli 1-2-3-
4: "Tecniche di irrigazione. Sistemi di irrigazione automatica da prato". Sono fatte salve
eventuali s.m.i..

n) Nella sistemazione a verde degli spazi esterni dovranno essere recepiti i criteri del presente Rego-
lamento, qualora in difformità con quanto indicato dalle Norme tecniche di attuazione del PRG o
dal Regolamento Edilizio previsto dall’art. 28 comma 1 lettera b) della l.r. 12/05, salvo tipologie
costruttive alternative migliorative e/o sopraggiunte disposizioni legislative sovracomunali.

Art. 13
Interventi prescritti, interventi di mitigazione e compensazione ambientale

a) L’autorizzazione all’abbattimento dovrà essere vincolata all’obbligo di effettuare il reimpianto con


nuovi soggetti botanici.
b) L’autorizzazione al trapianto potrà essere accompagnata dall’obbligo di reimpianto in caso di mor-
te dei soggetti botanici interessati.
c) In caso di denuncia di abbattimento, l’Attività Verde Pubblico prescriverà, nei termini prescritti per
il sopralluogo, il reimpianto con nuovi soggetti botanici.
d) Al fine di tutelare eventuali presenze di specie animali (allegato B.2) nidificanti, in letargo o co-
munque presenti presso piante per le quali viene concessa l’autorizzazione all’abbattimento o al
trapianto, l’Attività Verde Pubblico potrà imporre che tali interventi siano effettuati nella stagione
opportuna, purché non sussistano gravi e immediati pericoli per persone o cose.
e) In caso di esecuzione di lavori edili in prossimità di “piante tutelate”, queste ultime devono essere,
nei limiti del possibile, escluse dall’area di cantiere. È obbligatorio proteggere le "piante tutelate"
che non fosse possibile escludere dall’area di cantiere con apposite strutture temporanee che evitino
il danneggiamento del fusto e degli apparati radicali. In particolare:
• la chioma va irrorata con acqua qualora vi si depositassero sopra polveri in gran quantità;
• il tronco va riparato con tavole di legno alte almeno 2,5 m, senza inchiodarle al tronco stesso.
• le radici vanno protette, osservando scrupolosamente le norme indicate nel precedente art. 4 e 5.

Le “piante tutelate” non possono essere utilizzate, neppure temporaneamente, quali sostegni per ca-
vi, transenne, ripari, recinzioni e simili. Al termine dei lavori, il suolo in prossimità delle “piante tu-
telate” deve essere ripulito e decompattato, senza causare danni alle radici.

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f) In caso di pericolo per persone, animali o cose determinato da possibili schianti di piante,
l’Amministrazione Comunale potrà, con apposita ordinanza sindacale, disporre l’esecuzione di
specifici interventi o l’abbattimento delle piante interessate, con onere a carico del proprietario.
g) In caso di comprovata necessità di abbattimento e/o capitozzatura di piante tutelate a fini edilizi ed
in assenza di soluzioni alternative che consentano al tempo stesso la potestà attuativa secondo lo
strumento urbanistico vigente e la conservazione del patrimonio arboreo, il proprietario o chi ne ab-
bia titolo legale è tenuto
• all’esecuzione di opere di mitigazione e compensazione ambientale dal valore almeno pari a
quello dei soggetti botanici interessati all’abbattimento e/o capitozzatura, da eseguirsi, su proposta
del proprietario o di chi ne abbia titolo legale, anche in altra proprietà privata differente da quella
dell’intervento purché posta nel territorio del Comune di Varese ed ancora su superfici di proprie-
tà pubblica indicate dall’Attività Verde Pubblico;
• oppure ad eseguire forniture di materiale vivaistico e d’arredo urbano da impiegarsi su aree di
proprietà pubblica;
• oppure, in caso di impossibilità tecnica di soddisfare le fattispecie di cui sopra, al pagamento di
oneri di compensazione ambientale da versare all’Amministrazione Comunale su apposito capi-
tolo d’entrata del Bilancio che finanzierà spese per interventi di manutenzione e ripristini delle a-
ree verdi comunali a cura dell’Attività Verde Pubblico.

Il valore di dette opere, oneri o forniture, individuate nelle categorie “Verde e arredo urbano” opp.
“Ingegneria naturalistica” della legislazione LLPP vigente, comprendenti sempre e comunque la messa a
dimora di nuovi alberi, è desumibile dalla sommatoria del valore delle piante eliminate, considerate
nelle condizioni vegetative e conservative anteriori ad eventuali interventi di abbattimento o potatura con
modalità vietate non autorizzati, come da tabella di cui all’allegato C 1 del presente regolamento.
Le forniture e/o le opere per interventi di mitigazione e compensazione ambientale dovranno essere
condotte da Imprese regolarmente iscritte alla CCIAA e specializzate in creazione e/o manutenzione del
Verde.
I costi della manodopera, dei noli, delle forniture o delle opere compiute devono essere conformi ai
seguenti prezziari, vigenti all’epoca della proposta di mitigazione e compensazione ambientale:
• Elenco prezzi della Manutenzione Ordinaria del Verde Pubblico del Comune di Varese;
• Prezziario OOPP della Regione Lombardia, redatto ai sensi della L.109/94 e s.m.i;
• Listino prezzi informativi opere compiute per l’edilizia - CCIAA - Provincia di Varese;
• Listino Assoverde.

Art. 14
Salvaguardia fitopatologica

a) Tutte le piante colpite da patologie, fra le quali potrebbero esservi quelle descritte nell’allegato B,
devono essere prontamente segnalate all’Attività Verde Pubblico del Comune di Varese.
Deve altresì essere segnalata ogni altra manifestazione anomala che per virulenza o velocità di dif-
fusione o estensione possa pregiudicare o compromettere popolamenti arborei o diffondersi ampia-
mente, nonché nuove patologie o parassitologie la cui lotta dovesse essere dichiarata obbligatoria
dagli Organi Fitosanitari competenti. Nell’allegato N sono elencati i principali riferimenti legislati-
vi di lotta obbligatoria ad avversità biotiche degli alberi.
b) In caso di pericolo di diffusione della patologie o attacchi parassitari di particolare gravità in spazi
verdi di proprietà pubblica o comunque di proprietà di terzi, l’Amministrazione Comunale potrà,
con apposita ordinanza sindacale, imporre l’esecuzione di specifici interventi fitosanitari o
l’abbattimento delle piante affette, con onere a carico del proprietario.

16
c) I proprietari o i gestori di aree verdi sono tenuti ad effettuare, avvalendosi se del caso dell’opera
professionale di un Dottore Forestale o Dottore Agronomo, periodici controlli (a proprie spese) del-
le condizioni di salute delle piante che si trovano nei terreni di loro pertinenza, al fine di provvedere
tempestivamente alle cure fitoiatriche necessarie o all’eventuale richiesta di abbattimento delle
piante, prevenendo così possibili situazioni di pericolo verso se stessi o terzi.
d) I trattamenti contro parassiti, patogeni e infestanti devono essere realizzati preferibilmente ricorren-
do a criteri colturali, alla lotta biologica o a sostanze chimiche di bassa o nulla tossicità sull’Uomo,
sulla fauna e sulla flora selvatica. I trattamenti chimici devono essere possibilmente eseguiti in base
ai principi della lotta guidata e integrata, evitando il più possibile la lotta a calendario. Le concima-
zioni devono essere eseguite di preferenza con sostanze, quantità e modalità di spargimento tali da
non produrre inquinamento diretto o indiretto nel suolo e delle acque.

Art. 15 - Affidamento, sponsorizzazione delle aree verdi comunali, adozione di alberi e orti urbani

a) Con il termine "affidamento" si intende la conduzione di interventi di manutenzione di aree verdi


comunali, generalmente di piccola estensione, e/o la gestione di servizi ad esse collegati, svolta da
privati in forma di volontariato.
b) Nell'intento di permettere e di regolamentare la partecipazione diretta di privati alle opere di manu-
tenzione delle aree a verde pubblico e alla gestione di servizi ad esse collegati, l'Amministrazione
Comunale ha la facoltà di affidare, senza oneri per la stessa, a persone fisiche o giuridiche, previo
periodico avviso pubblico di manifestazione d’interesse, la manutenzione di piccole aree di verde
pubblico, la gestione di servizi ad esse collegati, nonché la realizzazione di interventi di sistemazio-
ne a verde, di arredo urbano e di strutture finalizzate all'utilizzo del verde in generale.
c) Nelle zone urbane di trasformazione, ove si collocano interventi di edilizia residenziale con realiz-
zazione di aree verdi di uso pubblico cedute alla Città a scomputo degli oneri di urbanizzazione, è
facoltà dell’Amministrazione Comunale dare in custodia ai proprietari in forma associata mediante
stipula di apposite convenzioni, specifiche aree verdi a condizione che ne venga mantenuto l'uso
pubblico, ove sussistano motivi di particolare criticità per la sicurezza e manutenzione.
d) L'affidamento è regolato da apposito disciplinare predisposto dall'Amministrazione Comunale e
concordato, per ogni singolo caso, preventivamente con l’Attività Verde Pubblico e sottoscritto dal-
le parti.
e) Con il termine "sponsorizzazione" si intende la conduzione di interventi di manutenzione di aree
verdi comunali, generalmente di piccola estensione, e/o la gestione di servizi ad esse collegati e/o la
realizzazione di interventi di sistemazione a verde o in materia di arredo urbano, svolte da impren-
ditori e società commerciali a titolo gratuito, in cambio dell'installazione di una o più targhe infor-
mative realizzate e collocate secondo modalità stabilite dall'Amministrazione mediante contratto fra
le parti.
f) La sponsorizzazione è regolata da apposito contratto sottoscritto dalle parti di durata almeno trien-
nale, prorogabile, comprensivo di disciplinare predisposto dall'Attività Verde Pubblico e da crono-
programma dei lavori nel rispetto delle norme che regolano la procedura di sponsorizzazione: tratta-
to UE, art. 26 del D.Lgs. 12.4.2006 n. 163, art.3 del Regolamento Comunale per la disciplina dei
Contratti.
g) Con il termine "adozione di alberi" si intende la donazione di un albero da porre a dimora nelle
proprietà comunali. Agli oneri di successiva manutenzione provvederà la Città di Varese, nell'ambi-
to della propria attività di gestione del verde pubblico. Oltre a proseguire i propri programmi di rin-
giovanimento arboreo, quindi, la Città di Varese promuove la donazione di alberi da parte di privati
cittadini, singoli o associati; enti privati non profit; aziende, purché quest’ultime non intendano as-
sociare la donazione a comunicazioni pubblicitarie (se sì, occorre invece partecipare alla procedura
della sponsorizzazione).
h) Per adottare un albero è sufficiente proporsi presentando richiesta scritta anche via e-mail. Specie,

17
luogo e data della messa a dimora dell’albero verranno comunicate al donatore con congruo antici-
po.
i) Le specie che si metteranno a dimora sono quelle presenti nelle aree verdi del Comune di Varese
(circa 130 specie): dovranno essere idonee dal punto di vista naturalistico, storico e paesaggistico a
ciò che le circonda e allo spazio che andranno ad occupare per i prossimi secoli.
j) Le dimensioni delle piante donate saranno di circonferenza 16-18 cm per le specie di terza gran-
dezza e circonferenza 18-20 cm. per quelle di prima e seconda grandezza).
k) Le piante saranno messe a dimora in giardini e parchi che presentano le caratteristiche e gli spazi
per poter ospitare nuovi alberi. Da questa iniziativa sono incluse le alberate stradali;
l) La messa a dimora verrà realizzato a cura della Città di Varese, Attività Verde Pubblico, nella prima
stagione fredda successiva al ricevimento della donazione. Le richieste pervenute nel corso dell'an-
no, saranno inserite nella campagna di messa a dimora di fine marzo successivo; le richieste perve-
nute oltre il 31 marzo saranno inserite nella campagna dell'anno successivo.
m) Per incentivare i cittadini a partecipare all’iniziativa, è stato individuato come unico costo, pari a €
200,00 IVA compresa, indipendentemente da specie, l’onere per la donazione dell’albero di 3°
grandezza (circ. fusto 16-18 cm), di 2° e 1° grandezza (circ. fusto 18-20 cm) che verranno acquista-
to da parte dell’Amministrazione comunale.
n) Specie, luogo e data della messa a dimora dell’albero verranno comunicate al donatore con con-
gruo anticipo. Sarà cura dell’Assessorato, salvo diversa indicazione del donante, divulgare le gene-
ralità del medesimo sul sito informatico dell’Amministrazione comunale.
o) Per "orti urbani" si intendono luoghi di una comunità che gestisce attivamente la terra per otte-
nerne i suoi frutti, più in particolare s’intende un appezzamento di terreno pubblico di 50 mq ca.,
messo a disposizione dei cittadini, destinato alla sola coltivazione di ortaggi, frutti e fiori ad uso
dell’assegnatario con l’obiettivo di dare un sostegno al reddito, favorire un utilizzo di carattere
ricreativo e sociale, preservare, ampliare e tramandare le competenze agronomiche e le credenze e
tradizioni multiculturali millenarie legate all’agricoltura;
p) l’Amministrazione Comunale considera la costituzione degli “orti urbani” un doveroso servizio al
cittadino capace di giovare al benessere psico-fisico ed economico delle persone, per questo i terre-
ni vengono messi a disposizione di tutti, con particolare riguardo per gli anziani, i disoccupati, i di-
versamente abili, gli studenti e le casalinghe;
q) l’Amministrazione Comunale realizza gli orti urbani in funzione delle richieste che perverranno
in seguito ad avviso pubblico di manifestazione d’interesse da parte dei residenti. Gli orti saranno
ricavati da aree pubbliche a destinazione agricola, incolte, aree marginali inserite in aree verdi
d’interesse collettivo, allo scopo individuate in osservanza delle norme stabilite negli strumenti
urbanistici vigenti ed in quantità basate sulla effettiva disponibilità di risorse economico-finanziarie.
Sulle aree da adibire ad orti urbani saranno realizzati accessi pedonali, zone comuni a sco-
po ricreativo, ed individuati i luoghi accessori e funzionali alla coltivazione. Saranno altresì realiz-
zati impianti di approvvigionamento idrico. Le manutenzione straordinaria del sito, compresi i
percorsi, i luoghi di ritrovo e gli arredi, come pure dei pozzi e delle pompe ad essi connessi e
delle eventuali siepi e recinzioni dell’area è a carico dell’Amministrazione Comunale, purché at-
tenga ad opere da essa realizzate o da essa espressamente assunte in carico, e sarà eseguita
con i proventi dei canoni o con altre eventuali risorse.
r) Resta a carico degli ortolani la manutenzione ordinaria del sito per il suo mantenimento in stato di
decoro e per il buon deflusso delle acque nelle fosse di drenaggio.
s) Per quanto attiene alle modalità di assegnazione ed ai requisiti valgono le norme amministrative,
procedurali, tecniche e comportamentali già indicate dalle linee d’indirizzo approvate con delibera-
zione del Commissario Prefettizio n° 134 del 08-03-2006 recepite e riportate nell’allegato Q (aree
riservate ai titolari di pensione) del presente Regolamento ed integrate nell’allegato R per i soli
requisiti di assegnazione delle aree riservate ai non titolari di pensione con accertate difficoltà
economiche.

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Art. 16 - Divieti comportamentali e divieti di utilizzo improprio degli spazi verdi

Compito istituzionale dell'Amministrazione Comunale in merito alla gestione delle aree verdi ad
uso pubblico è il mantenimento del patrimonio arboreo ed arbustivo, delle aiuole, delle aree a prato e di
ogni spazio verde cittadino nelle migliori condizioni, garantendone la pulizia e la sicurezza.
Analogo obbligo vige a carico dei concessionari e locatari a qualunque titolo di aree verdi di pro-
prietà pubblica che sono responsabili dei beni in uso. Le norme del presente articolo perseguono il fine di
promuovere la funzione sociale, ricreativa e didattica che il verde assolve nell'ambito cittadino, garanten-
do a tutti il godimento senza turbative degli spazi e salvaguardando, nel contempo, l'ambiente dai danni
economici ed ambientali che potrebbero derivare da un cattivo uso dello stesso.

1) Divieti comportamentali

A titolo indicativo e non esaustivo, nelle aree verdi pubbliche sono vietati:
a) il deposito o lo scarico di materiali di qualsiasi natura o consistenza se non specificatamente au-
torizzato;
b) l'accatastamento di materiale infiammabile;
c) l'abbandono dei rifiuti al di fuori dei contenitori di raccolta;
d) l'eliminazione, la distruzione, il danneggiamento, il taglio e qualsiasi azione che possa in altro
modo minacciare l'esistenza di alberi e arbusti o parte di essi;
e) il danneggiamento dell'apparato radicale dei fusti e della chioma delle piante e le legature con
materiale non estensibile;
f) danneggiare e imbrattare la segnaletica;
g) danneggiare e imbrattare giochi o elementi di arredo;
h) raccogliere e asportare fiori, bulbi, radici, semi, frutti, terriccio, muschio, erbacee annuali e pe-
renni, strato superficiale di terreno;
i) calpestare le aiuole fiorite;
j) abbandonare, catturare, molestare o ferire intenzionalmente animali, nonché sottrarre uova e ni-
di;
k) qualsiasi comportamento che possa ostacolare intenzionalmente la sicurezza, il benessere e lo
svago di chiunque utilizzi le aree a verde pubblico;
l) scavalcare transenne, ripari, steccati posti a protezione di strutture, piantagioni, prati, aiuole fiori-
te;
m) circolare con veicoli a motore; in deroga a detto divieto è consentito il transito e la sosta esclusi-
vamente sui viali, strade e percorsi predeterminati interni agli spazi verdi ai veicoli a motore di
seguito elencati:
• motocarrozzelle per il trasporto di disabili;
• mezzi di soccorso e di vigilanza in servizio;
• mezzi di servizio e supporto allo svolgimento dei lavori di manutenzione ordinaria e straordi-
naria del verde, di strutture e manufatti in esso inseriti dei quali è stata richiesta autorizzazio-
ne da parte di altre aree dell’A.C.;
• mezzi di proprietà dei residenti, qualora vi siano abitazioni ubicate all'interno dell'area;
• mezzi per le attività di commercio ambulante, in possesso delle prescritte autorizzazioni;
• mezzi per il rifornimento dei punti fissi di somministrazione di alimenti e bevande o di intrat-
tenimento, in possesso delle prescritte autorizzazioni;
• mezzi destinati ad un parcheggio, quando quest'ultimo si trovi all'interno dello spazio verde;
• mezzi destinati al carico/scarico merci, qualora vi siano abilitazioni od attività produttive al-
l'interno dell'area.
In ogni caso tutti i mezzi sopra indicati dovranno esporre sul parabrezza in modo visibile il per-
messo di transito e/o sosta per l'esclusiva area verde interessata.

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n) circolare con biciclette e velocipedi al di fuori della viabilità principale e di eventuali percorsi spe-
cificamente indicati per lo scopo;
o) utilizzare aeromodelli e simili forniti di motori a scoppio a combustione interna o esterna;
p) utilizzare automodelli o modelli di imbarcazioni e simili forniti di motori a scoppio a combustione
interna o esterna;
q) utilizzare le attrezzature per il gioco da parte di persone con età superiore a quella indicata sulle
stesse;
r) bivaccare sulle panchine, ovvero utilizzare l'arredo e le attrezzature in modo non conforme alle
prescrizioni costruttive e di decoro.

2) Divieti di utilizzo improprio degli spazi verdi

Oltre al rispetto di ulteriori divieti segnalati all'interno delle singole aree da apposita segnaletica,
negli spazi a verde pubblico è tassativamente vietato:

a) affiggere sui tronchi degli alberi e sugli arbusti materiale di qualsiasi genere (volantini, manifesti,
ecc.) ad esclusione delle targhe di riconoscimento botanico o numerico autorizzate;
b) appendere agli alberi ed agli arbusti strutture di qualsiasi genere, compresi i cartelli segnaletici
mediante l'uso di supporti metallici;
c) permettere ad un animale, in proprio affidamento, di cacciare, molestare o ferire un altro animale
o persone e danneggiare alberi, siepi e aiuole;
d) introdurre cani senza il guinzaglio (da tenersi a lunghezza massima di 150 cm), anche se hanno ri-
cevuto un addestramento “alla convivenza” con gli altri cani e le persone, in quanto prevalgono le
regole di prudenza nei confronti di animali che per le più svariate ragioni possono avere un com-
portamento imprevedibile anche pericoloso;
e) introdurre cani senza portare con se una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso
di situazioni rischiose per l'incolumità di persone o animali o su richiesta del Servizio di vigilanza
o altre autorità competenti: sono esclusi dai disposti del presente articolo i cani per
l’accompagnamento di ipovedenti, quelli in dotazione alle forze armate, di Polizia, di Protezione
civile, dei Vigili del Fuoco quando sono utilizzati per servizio ed i cani pastori quando vengono
utilizzati per la guardia di greggi e mandrie;
f) permettere ad un cane o animale di qualsiasi dimensione, in proprio affidamento, di imbrattare i
viali e i giardini ovvero condurlo nelle aree verdi pubbliche del Comune di Varese senza avere
con se strumenti idonei alla raccolta delle feci;
g) introdurre nuovi animali selvatici, senza l'assenso dell'Amministrazione Comunale o nutrire quelli
presenti, salvo che negli eventuali spazi attrezzati;
h) accendere fuochi senza la preventiva autorizzazione dell'Amministrazione Comunale.
i) svolgere qualsiasi attività commerciale o di pubblico intrattenimento senza specifica autorizzazio-
ne dell'Amministrazione Comunale;
j) sporcare il suolo con rifiuti, avanzi di cibo, vestiario o altro;
k) effettuare manifestazioni non autorizzate e adottare comportamenti che, seppure non espressamen-
te richiamati dalle norme del presente Regolamento, possano recare danno al verde pubblico ed al-
le attrezzature ivi insistenti o turbino la quiete delle persone (vedi articolo 17- Svolgimento di ma-
nifestazioni e attività nei parchi comunali vincolati dal Decreto Legislativo 42/2004- Parte secon-
da e terza –Beni culturali e Beni paesaggistici);
l) sostare sotto alberi isolati o gruppi di piante in caso di bufere di vento, temporali e nevicate a cau-
sa della possibilità di caduta di alberi, rami o di fulmini.

Ai trasgressori saranno applicate le sanzioni amministrative previste dall’allegato L .

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Art. 17 - Svolgimento di manifestazioni, attività commerciali e feste private nei parchi e giardini co-
munali sia vincolati dal D.Lgs. n° 42/2004- Parte seconda e terza –Beni culturali e paesaggistici che
non vincolati

a) Finalità della assegnazione temporanea di porzione di parco e giardino pubblico

I documenti programmatici dell’Ente indicano la necessità di riconoscere e rappresentare l’identità e


la vocazione di Varese quale “Città Giardino”, anche mediante il recupero, la valorizzazione e la
promozione strategica dei suoi parchi; ciò avviene anche attraverso l’uso collettivo per eventi di
tempo libero purché compatibili con l’esigenze di fruibilità e di salvaguardia della qualità del luogo.

Il presente Regolamento disciplina l’assegnazione temporanea a titolo oneroso di porzioni di parco


con la finalità di reperire coperture finanziarie volte
• al restauro conservativo dei parchi storici della collettività;
• alla loro imperitura funzionalità e quindi godimento da parte di tutti;
• al mantenimento dinamico degli stessi, in continua trasformazione secondo le leggi della
Natura.

L’applicazione del canone per l’assegnazione temporanea e parziale di porzioni di parchi e giardini
è da intendersi, quindi, come un concorso all’ammortamento delle spese per gli interventi finalizza-
ti esclusivamente alla conservazione dei parchi oggetto di assegnazione nel rispetto delle genera-
zioni presenti e future.

Il canone, regolamentato e differenziato per località e tipologia di manifestazione, sarà iscritto su


apposito capitolo d’entrata del Bilancio che finanzierà spese per interventi di manutenzione e ripri-
stino dei parchi e giardini comunali.

Il 20% del canone sarà destinato alla manutenzione straordinaria degli “alberi monumentali”, di cui
all’art. 2 comma b”, di proprietà del Comune di Varese. Gli stessi sono stati elencati e segnalati, a
gennaio 2012, dall’Attività Verde Pubblico all’Ente Provincia di Varese ed alla Regione Lombar-
dia, ente locale delegato il primo ed ente promotore il secondo, dell’individuazione puntuale sul ter-
ritorio amministrato di tali monumenti vegetali.

b) Aree in assegnazione temporanea all’interno di parchi e giardini pubblici

Sono soggette ad assegnazione temporanea, previa comunicazione alla Giunta Comunale, per trami-
te di provvedimento dirigenziale in analogia con quanto già disposto per aree gestite
dall’Assessorato (vds Del.Comm.Pref. n° 134/2006), le elencate aree gestite dall’Attività Verde
Pubblico e meglio individuate nelle allegate planimetrie che costituiscono parte integrante e so-
stanziale del presente Regolamento:

a) Giardini Estensi;
b) Parco di Villa Mirabello;
c) Parco di Villa Toeplitz;
d) Parco di Villa Baragiola;
e) Parco del Castello Mantegazza;
f) Parco Torelli Mylius ora “Achille Cattaneo”;
g) Parco di Villa Augusta;
h) Parco lacuale “L.Zanzi”.

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Fra le aree gestite dall’Assessorato, sono inserite fra le assegnabili anche le seguenti:

i) Parco Perelli – Biumo Inferiore


j) Piazza Giovanni XXIII – Brunella
k) Giardino delle ex officine – Sant’Ambrogio
l) Giardino V.le Aguggiari angolo Via Vannucci
m) Giardino di via Pista Vecchia – Masnago/Avigno
n) Giardino pubblico Via Tarvisio – via Presolana San Fermo

c) Soggetti obbligati al pagamento del canone

Il titolare del provvedimento dirigenziale di assegnazione è obbligato a pagarne il relativo canone.


Tale obbligo è in carico anche al soggetto che effettua un’occupazione abusiva risultante da verbale
di accertamento redatto da competente pubblico ufficiale.

d) Definizione di assegnazione temporanea di porzione di parco e giardino pubblico

L’assegnazione temporanea ha una durata inferiore all’anno; la stessa può essere giornaliera, pluri-
giornaliera, stagionale ovvero durare dal 15 aprile al 30 settembre di ogni anno. Quest’ultime con-
cessioni stagionali possono coprire tre annualità (stagionali triennali) con possibilità di proroga per
altri tre anni.

e) Determinazione della superficie oggetto di assegnazione temporanea e del relativo canone per
la concessione di porzione di parco e giardino pubblico

La superficie ed i relativi confini oggetto di assegnazione per provvedimento dirigenziale sono u-


nivocamente determinati nell’atto di concessione. La superficie ed i relativi confini sono dati
dalla somma delle singole aiuole/porzioni assegnate così come indicate unitariamente da
apposite lettere e tratteggi nelle allegate planimetrie (Allegato P).
Il canone è dovuto limitatamente alla superficie sopra indicata per la durata temporale
dell’assegnazione concessa (giornaliera, plurigiornaliera, stagionale, stagionale triennale);

f) Criteri di determinazione e calcolo dell’importo del canone per l’assegnazione di porzione di


parco e giardino pubblico

1. Il canone, come risultante dal prospetto tabellare di cui agli allegati P.1 e P.2, risulta commi-
surato:
• alla classificazione di fragilità, prestigio, comodità delle aiuole/superfici assegnate ovve-
ro dagli elementi di fragilità del patrimonio botanico ed architettonico; dalla preziosità
del contesto paesaggistico e dalla centralità, intensità abitativa, dal flusso turistico, dalle
iniziative commerciali limitrofe e dalla densità di traffico pedonale e veicolare nel com-
parto;
• alla durata della assegnazione espressa in giorni, così come indicata nell’atto di assegna-
zione dirigenziale, diminuendo in valore economico unitario/giornaliero in caso di sta-
gionalità;
• dalla festività (canone maggiore) o ferialità dei giorni di assegnazione sia per assicurare
un servizio di vigilanza più oneroso durante i giorni di festività sia per presumibile mag-
gior frequentazione di avventori di attività commerciali;
• al sacrificio imposto alla collettività dall’assegnazione e al tipo di attività esercitate dai
titolari delle concessione.

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2. Al canone dovuto per l’assegnazione non vengono detratti altri o n e r i previsti da disposi-
zioni di legge, regolamenti settoriali commerciali e/o da imposizioni tributarie pubblicitarie;

3. E’ prevista, inoltre, l’applicazione del Canone per l’Occupazione di Spazi ed Aree Pubbliche
(Cosap) secondo quanto stabilito dal Regolamento applicativo della Cosap stessa.

4. La procedura tecnico-amministrativa per effettuare un’occupazione di spazi ed aree pubbliche è in-


dicata nel relativo Regolamento comunale Cosap; per le finalità indicate al punto a) del presente
articolo le tariffe per la occupazione sono da intendersi di categoria terza come da allegato B
del vigente Regolamento citato.

5. I canoni possono essere annualmente aggiornati con apposita deliberazione del competente
organo.

g) Procedimento per la richiesta di assegnazione di porzione di parco e giardino pubblico per


ATTIVITA’ COMMERCIALI (sono esclusi i parterres dei Giardini Estensi indicati con gli
spazi contrassegnati dalle lettere A,B,C,D dell’allegato P)

1) Chiunque sia interessato all’assegnazione di aree presenti nei parchi storici varesini per lo
svolgimento di attività commerciali deve presentare domanda entro i termini stabiliti da annua-
le avviso pubblico di manifestazione d’interesse (indicativamente pubblicato da ottobre a gen-
naio dell’anno successivo) secondo la modulistica in esso allegata. In questa sede si dovrà in-
dicare l’ubicazione esatta della porzione di parco che si chiede in concessione utilizzando ob-
bligatoriamente le planimetrie indicative di cui all’Allegato P. L’avviso pubblico di manifesta-
zione d’interesse indicherà a priori i seguenti criteri di valutazione discrezionale delle istanze
pervenute:

• proposta di attività compatibile con il contesto storico, paesaggistico e ambientale dei par-
chi storici di Varese: punteggio da 0 a 10;
• proposte di attività destinate a più componenti anagrafiche, sociali e culturali della collet-
tività: punteggio da 1 a 10;
• utilizzo di arredi (tavolini, sedie, fioriere), camminamenti, illuminazioni, strutture quali
pergole, gazebi, chioschi, tendoni eleganti e ben inserite nel contesto storico-architettonico
del giardino o del parco: punteggio da 0 a 10;
• installazione di servizi igienici temporanei denominati “gabinetti chimici” normalmente
utilizzati nelle manifestazioni sostitutivi o integrativi degli esistenti in numero adeguato al-
la stima d’affluenza di avventori e ben inseriti nel contesto storico-architettonico del giar-
dino o del parco: punteggio da 0 a 10;
• utilizzo stagionale triennale, stagionale annuale, plurigiornaliero, giornaliero in ordine de-
crescente : punteggio da 10 a 1;
• in caso di attività d’intrattenimento musicale, utilizzo di apparecchiature in grado di con-
centrare il suono in sito ovvero impedirne una diffusione pregiudicante il desiderio di sere-
nità silenziosa altrui: punteggio da 0 a 10.
• maggior rispondenza all’interesse pubblico inteso come elemento educativo, rispetto della
cittadinanza, minor sacrificio imposto alla collettività: punteggio da 0 a 10

2) E’ fatta salva l’acquisizione preventiva del parere dell’Area IV – Servizi alle Imprese: tale pa-
rere è finalizzato alla verifica del possesso dei requisiti morali e professionali del richiedente;

3) E’ fatta salva la preventiva acquisizione del parere e/o autorizzazione del SUAP (Sportello U-

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nico per le Attività Produttive) per le attività economiche quali commercio su aree pubbliche,
attività somministrazione e relative superfici esterne di somministrazione, spettacoli viaggianti,
attività temporanee di natura benefica, istituzionale, che prevedono, nell’ambito del programma
degli eventi a loro collegati, somministrazione di alimenti e bevande, oltre all’eventuale verifi-
ca dell’agibilità ex art. 80 TULPS (Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza) e autorizzazione
ex art. 68 TULPS sempre da parte del competente SUAP.

4) Le attività dovranno essere compatibili con il contesto storico, paesaggistico e ambientale dei
parchi storici di Varese; rivolgersi, preferibilmente, a più componenti anagrafiche, sociali e cul-
turali della collettività. Per tale motivazione l’istruttoria tecnica dovrà sempre comprendere
l’analisi ponderata, documentata e per singoli punti motivata dei criteri indicati nell’avviso
pubblico di manifestazione d’interesse di cui alla lettera g) punto 1) del presente articolo.

5) Per quanto detto al punto 4) dovranno proporsi arredi, strutture eleganti e ben inserite nel con-
testo storico-architettonico del giardino o del Parco. In caso di attività d’intrattenimento musi-
cale, le apparecchiature tecniche dovranno preferibilmente concentrare il suono in sito ovvero
contenerne la diffusione.

6) Ad avvenuta individuazione del/dei soggetti interessato/i, verrà disposto sempre e comunque


l’invio dell’istanza/e e dell’istruttoria/e alla competente Giunta comunale onde riceverne istru-
zioni vincolanti circa la opportunità dell’assegnazione e ciò in base alla prerogativa di governo
della cosa pubblica che spetta al suddetto Organo. Per i soli Giardini Estensi la volontà della
Giunta dovrà esprimersi mediante Deliberazione alla quale seguirà Determinazione Dirigenzia-
le di assegnazione dell’area.

7) Risultano non procedibili, a giudizio vincolante della Giunta Comunale, le istanze relative ad
attività commerciali che offendono il decoro, il pubblico pudore o che istigano all’odio ed alla
violenza.

8) In caso di assenza di candidati interessati ad una determinata area alla scadenza dei termini
dell’avviso pubblico, è facoltà dell’Amministrazione procedere all’individuazione di soggetti
interessati mediante trattativa privata. Ad avvenuta individuazione del/dei soggetti interessato/i,
come per il punto 6) del presente articolo, verrà disposto invio di richiesta di istruzioni alla
competente Giunta comunale.

9) Agli interessati, comunque individuati, verrà richiesto di specificare

a) nel caso di richiedente persona fisica o di impresa individuale, l’indicazione


delle generalità, residenza o domicilio legale e del codice fiscale;
b) nel caso di richiedente diverso dalla persona fisica, la denominazione o ragione sociale, la
sede legale e amministrativa, il codice fiscale, nonché le generalità del legale rappresen-
tante o dell’amministratore anche di fatto;
c) l’oggetto della locazione; i motivi a fondamento di questa; il tipo di attività che si chiede
di svolgere; i mezzi e le attrezzature che s’intendono utilizzare e/o le tipologie di allesti-
menti ed arredi, se previsti; le modalità d’uso dell’area; la tipologia di delimitazione
dell’area che dovrà comunque consentire la permeabilità visiva della stessa;
d) la durata e l’eventuale stagionalità della locazione;
e) la sottoscrizione da parte del richiedente o del legale rappresentante o amministratore.

10) Agli interessati verrà richiesto di corredare quanto sopra con una planimetria 1: 200 dell’area

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interessata e da ogni altra documentazione ritenuta necessaria dalla competente Attività
Verde Pubblico (disegno illustrante l’eventuale allestimento da realizzare; particolari esecutivi
e sezioni dei manufatti; elementi di identificazione di eventuali autorizzazioni di cui sia già
in possesso, qualora l’occupazione sia richiesta per l’esercizio di attività soggetta ad autorizza-
zione);

11) L’assegnazione avverrà previo rilascio di un provvedimento espresso da parte del Dirigente
competente alla tutela del verde pubblico

h) Istruttoria della domanda di assegnazione temporanea di porzione di parco e giardino pubbli-


co per attività commerciali

1. Una volta pervenuta la domanda di assegnazione presso l’Attività Verde Pubblico, il Respon-
sabile del relativo procedimento avvia la procedura istruttoria.

2. In caso di contemporanee domande di assegnazione di aree con medesima tipologia di attività


commerciale all’interno del medesimo parco, verrà rilasciata una sola assegnazione previa for-
mazione di graduatoria di merito basata sull’analisi ponderata, documentata e per singoli punti
motivata dei criteri indicati nell’avviso pubblico di manifestazione d’interesse di cui alla lettera
g) punto 1) del presente articolo.

3. Salvo quanto disposto da leggi specifiche in materia, l’Attività Verde Pubblico provvede
all’istruttoria entro i termini stabiliti nel Regolamento comunale sul procedimento amministrativo,
ovvero entro giorni 30 (trenta).
La proposta di affidamento in concessione avverrà a favore del candidatura che otterrà il mag-
gior punteggio dei parametri sopra elencati. La graduatoria di merito verrà trasmessa in Giunta
comunale per la definitiva approvazione o per il suo motivato respingimento.

4. Qualora l’ufficio competente abbia rappresentato esigenze istruttorie chiarificatrici di elementi non
dettagliati, il termine è interrotto ai sensi dell’art. 16 L. 241/90.

i) Contenuto e rilascio del provvedimento di assegnazione per attività commerciali, deposito


cauzionale e fideiussione a garanzia della conservazione di porzione di parco e giardino pub-
blico

1. In base ai risultati dell’istruttoria e del parere vincolante della Giunta , il Dirigente rilascia o nega
l’assegnazione per attività commerciali con provvedimento motivato, dandone comunicazione
al richiedente.

2. L’atto di assegnazione dell’area costituisce titolo che legittima l’occupazione dell’area pubblica e
deve indicare:

a) gli elementi identificativi di cui alla lettera g)- Procedimento per la richiesta di assegnazione di
porzione di parco e giardino pubblico per attività commerciali;
b) le specifiche finalità per le quali è concesso l’utilizzo dello spazio pubblico e le condizioni di
carattere tecnico e amministrativo, alle quali è eventualmente subordinato il provvedimento;
c) la durata e l’eventuale periodicità della locazione;
d) l’indicazione dell’importo complessivo dovuto e le modalità di pagamento.

25
3. Il Dirigente, prima del rilascio del provvedimento, richiede ed accerta il versamento del canone
dovuto secondo le modalità indicate alla lettera r) del presente articolo.

4. Il Dirigente, prima del rilascio del provvedimento, richiede il versamento di un deposito cauziona-
le o di una fideiussione bancaria o polizza assicurativa fideiussoria con clausola di pagamento a
prima richiesta, quando:

a) l’occupazione comporti la manomissione dell’area occupata,con conseguente obbligo di ri-


pristino dell’area stessa nelle condizioni originarie;
b) particolari motivi e circostanze lo rendano necessario in ordine alle modalità o alla durata
dell’assegnazione;
c) quando venga previsto un flusso di visitatori superiore a 500 unità ad insindacabile giudizio
dell’Attività Verde pubblico sulla scorta dell’esperienza delle passate manifestazioni;
d) l’occupazione sia superiore ad una durata di sette giorni consecutivi;

5. L’ammontare della garanzia di cui sopra è stabilito dal Dirigente su proposta del Responsabile
del procedimento, in misura proporzionale alla durata dell’assegnazione, all’entità dei lavori, alla
possibile compromissione e ai costi per la riduzione in pristino dello stato del luogo, e al danno
derivante dall’eventuale inadempimento dell’obbligazioni contrattuali. Lo svincolo del deposito
cauzionale e/o l’estinzione della garanzia fideiussoria sono subordinati alla verifica tecnica del
ripristino dello stato dei luoghi.

j) Rinuncia alla richiesta di assegnazione per attività commerciali di porzione di parco e giardi-
no pubblico

1. Qualora durante l’istruttoria della domanda il richiedente non sia più interessato ad ot-
tenere il provvedimento di assegnazione, deve comunicarlo entro il termine previsto per
la conclusione del singolo procedimento, al fine di consentire l ’ i n t e r r u z i o n e d e l l o stesso
e/o consentire all’Amministrazione comunale l’attività di istruttoria in caso di più richiedenti del-
la medesima area.

2. Qualora la comunicazione non pervenga entro il termine previsto, al richiedente rinunciatario


sarà preclusa la possibilità di ulteriori richieste di assegnazione per i successivi 24 mesi dalla
data della prima istanza.

k) Titolarità dell’assegnazione per attività commerciali di porzione di parco e giardino pubblico

1. L’assegnazione temporanea è personale ed non cedibile. Non è consentita la sub-assegnazione.

2. E’ ammessa,previa comunicazione all’Area IV- Servizi all’Imprese ed all’Attività Verde Pub-


blico, la successione nell’atto di assegnazione, in caso di sub-ingresso nella titolarità
dell’esercizio di attività commerciale e tutti i casi di cessione di diritti connessi all’oggetto del
provvedimento.

l) Rinnovo e rinuncia alla assegnazione temporanea per attività commerciali di porzione di par-
co e giardino pubblico

1. Il provvedimento di assegnazione ha termine con la data di scadenza. Per l e ass egn az io ni


s t agio n al i ann u al i e t ri en n ali è am m ess a u n a s o l a p ro ro ga d i p ari d u rat a previo
inoltro di motivata istanza alla competente Attività Verde Pubblico entro 30 gg dalla naturale

26
scadenza per consentire la relativa istruttoria. Ciò al fine di consentire la maggior partecipazione
possibile di soggetti interessati nel corso degli anni.

2. In caso di occupazione temporanea, la rinuncia volontaria ad una parte dello spazio pubblico o
del periodo di tempo originariamente autorizzato o concesso non esclude l’obbligo del ver-
samento del canone per l’intera superficie o l’intero periodo di tempo, salva la prova che
la minor superficie o durata dell’occupazione dipende da causa di forza maggiore.

m) Obblighi del titolare dell’ assegnazione temporanea per attività commerciali di porzione di
parco e giardino pubblico

1) Il titolare risponde in proprio di tutti i danni derivanti al Comune e ai terzi dall’utilizzo


dell’assegnazione concessa.

2) Il titolare, oltre ad osservare tutte le disposizioni legislative e regolamentari vigenti in mate-


ria, nonché le condizioni contenute nell’atto di a s s e g n a z i o n e , ha l’obbligo:

a) di versare il canone prima del provvedimento di assegnazione ed alle scadenze fissate in caso
di pluristagionalità o proroga;
b) di esibire, a richiesta degli addetti comunali preposti al controllo, l’atto che autorizza
l’occupazione nonché la ricevuta attestante l’avvenuto pagamento del canone;
c) di mantenere in condizioni di ordine e pulizia l’area che occupa anche mediante contratto di
pulizia dei rifiuti solidi urbani con soggetti terzi;
d) di garantire la correttezza del comportamento dei propri avventori nei confronti degli abituali
frequentatori dei parchi anche mediante contratto di vigilanza con soggetti terzi;
e) di provvedere al ripristino della situazione originaria a proprie spese; in mancanza prov-
vede il Comune con addebito delle spese, utilizzando il deposito cauzionale o la garanzia
di cui al presente articolo lettera i) punto 4.

3) Nell’esecuzione di eventuali lavori connessi all’assegnazione, l’assegnatario deve osservare an-


che le norme tecniche previste in materia dalle leggi e dai regolamenti ed in particolare:

a) predisporre la posa di manufatti d’arredo tipo gazebo, tensostrutture, berceaux, cucine da


campo, strutture mobili, servizi igienici temporanei e/o automezzi per somministrazione cibi
e bevande su superfici inerti tipo calcestre, asfalto, acciottolato, ghiaietto; in caso di posa o
sosta su superficie a prato dovrà essere predisposta idonea pavimentazione galleggiante in
tavolati di legno o similari;
b) la posa di strutture d’arredo d’esercizio e recettive lignee o metalliche dovrà essere accom-
pagnata da relazione tecnica di tecnico abilitato (diploma di Geometra, diploma di Laurea in
Architettura o Ingegneria ed equipollenti) ai fini della sicurezza statica della struttura; nei
calcoli strutturali dovrà evitarsi la posa di plinti di calcestruzzo di cemento o comunque
comportanti scavi, rimanendo ammessi ancoraggi metallici di tipo sotterraneo a percussione
o zavorre superficiali;
c) nella predisposizione e conduzione dell’area assegnata non dovranno essere impiegate attra-
verso le superfici dei parchi e giardini pubblici macchine, autocarri, autogrù, escavatori, sol-
levatori etc. di portata complessiva maggiore di 8,0 t salvo particolari casi di volta in volta
valutati in funzione dell’area da assegnare;

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n) Modifica, sospensione e revoca per sopravvenuti motivi d’interesse pubblico del provvedimen-
to di assegnazione temporanea per attività commerciali di porzione di parco e giardino pub-
blico

1) Il Comune, con atto motivato del Dirigente competente alla tutela del verde pubblico, può mo-
dificare, sospendere o revocare, in qualsiasi momento, il provvedimento di concessione rila-
sciato, ovvero imporre nuove condizioni per sopravvenuti motivi di interesse pubblico
(es.manifestazioni istituzionali dello Stato, Regione, Comune etc. deliberate dalla Giunta), sen-
za essere tenuto a corrispondere alcun indennizzo.

2) La sospensione temporanea dell’assegnazione per motivi di interesse pubblico o per cause di


forza maggiore dà diritto alla riduzione del canone in misura proporzionale ai giorni com-
presi nel periodo di durata della sospensione.

3) La revoca per sopravvenuti motivi di interesse pubblico dà diritto alla restituzione del
canone eventualmente pagato, a decorrere dalla cessazione di fatto dell’occupazione assegna-
ta, in misura proporzionale ai giorni di mancata occupazione, senza interessi ed esclusa qual-
siasi altra indennità.

o) Decadenza del provvedimento di assegnazione temporanea per attività commerciali di por-


zione di parco e giardino pubblico

1) Sono causa di decadenza dalla concessione d’assegnazione temporanea:

a) la violazione delle condizioni e degli obblighi previsti nel provvedimento di a s s e -


g n a z i o n e , commesse dal titolare dell’atto o da altri soggetti della cui attività lo stesso
sia comunque tenuto a rispondere;
b) l’uso improprio del diritto di assegnazione il suo esercizio in contrasto con le norme so-
pra indicate;
c) il mancato pagamento del canone per l’occupazione assegnata (vds pluristagionalità o proro-
ga);

2) Nei casi previsti al punto 1. la decadenza non comporta la restituzione del canone versato, né
esonera dal pagamento di quello dovuto in conseguenza del periodo di occupazione originaria-
mente concesso.

p) Occupazioni abusive di porzione di parco e giardino pubblico

1) Le occupazioni effettuate senza provvedimento dirigenziale sono considerate abusive. Sono


considerate altresì abusive le occupazioni:
a) difformi dalle disposizioni dell’atto di assegnazione;
b) che si protraggono oltre il termine di loro scadenza senza che sia intervenuto
rinnovo o proroga dell’assegnazione ovvero oltre la data di revoca, decadenza o so-
spensione della assegnazione medesima.

2) Ai fini dell’applicazione del canone le occupazioni abusive si considerano temporanee e si pre-


sumono effettuate almeno a far tempo dal trentesimo giorno antecedente la data del verbale di
accertamento redatto da competente pubblico ufficiale.

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3) L’accertamento dell’occupazione abusiva, effettuata mediante verbale redatto da competente
pubblico ufficiale, comporta per il trasgressore l’obbligo di corrispondere:

a) un’indennità pari al canone che sarebbe stato determinato se l’occupazione fosse stata
concessa aumentata del 50% (cinquanta per cento);
b) la sanzione amministrativa pecuniaria prevista dall’art. 19 lett. k).

2) Fatta salva ogni diversa disposizione di legge nei casi di occupazione abusiva di spazi di parchi e
giardini pubblici, il Comune ordina al trasgressore la rimozione dei mezzi di occupazione asse-
gnando 48 ore per provvedervi. Decorso inutilmente tale termine, la rimozione è effettuata
d’ufficio con addebito delle relative spese. In tal caso il Comune non risponde dei danni causati
ai mezzi di occupazione durante la rimozione.

q) Accertamento dell’entrata del canone per assegnazione temporanea per attività commerciali
di porzione di parco e giardino pubblico

1) L’accertamento dell’entrata del canone per l’occupazione temporanea è costituito dal provve-
dimento dirigenziale di assegnazione ed avviene contestualmente all’emanazione del provve-
dimento.

2) Il Responsabile del procedimento opera un generale controllo del credito, individua il debitore,
quantifica la somma dovuta e fissa la relativa scadenza.

3) A seguito delle attività di cui al comma precedente, il Responsabile del procedimento, in


caso di occupazione abusiva, applica l’indennità di cui alla lettera p), comma 3, lett. a); in
caso di mancato o parziale pagamento procede secondo quanto stabilito dalla lettera t) –
Omesso o parziale pagamento del canone per la concessione di assegnazione temporanea di
porzione di parco e giardino pubblico.

r) Termine e modalità di versamento del canone per l’ assegnazione temporanea per attività
commerciali di porzione di parco e giardino pubblico

1) Il canone relativo all’assegnazione è soggetto al pagamento anticipato, ovvero prima del rilascio
del provvedimento dirigenziale d’assegnazione.

2) Il pagamento dovrà essere eseguito a mezzo di bonifico, presso la Tesoreria Comunale o median-
te bonifico su c/c postale.

3) Nella causale di pagamento dovranno essere indicati i dati relativi al titolare della concessione,
alla zona occupata aiuola/e X, Parco Y, al giorno/i-stagione/i Z con indicato il capitolo d’entrata.

s) Rateizzazione canone pluristagionale triennale per l’ assegnazione temporanea per attività


commerciali di porzione di parco e giardino pubblico

In caso di assegnazione pluristagionale triennale è possibile corrispondere il canone in t r e


rate a n n u a l i di uguale importo aventi scadenza la data del provvedimento di assegnazione del
primo anno, il 30 giugno del secondo ed il 30 giugno del terzo anno rispettivamente.

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t) Omesso o parziale pagamento del canone per la concessione di assegnazione temporanea per
attività commerciali di porzione di parco e giardino pubblico

1) In caso di omesso o parziale pagamento del/dei canone/i successivi al primo contestuale alla
emissione della concessione, il Dirigente responsabile della tutela del verde pubblico diffida
l’interessato ad adempiere entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione, avverten-
dolo che il mancato pagamento entro tale termine comporterà la decadenza dalla con-
cessione. Decorso inutilmente tale termine:
a. Il titolare è dichiarato decaduto dalla concessione.
b. L’ufficio che ha emesso l’atto di diffida rimasto inadempiuto ne trasmette entro sei mesi co-
pia all’ufficio competente per la riscossione coattiva delle somme dovute, secondo quanto
stabilito dal D.Lgs. 26.02.1999, n. 46 e dal D.Lgs. 13.04.1999, n. 112.
c. L’occupazione è considerata abusiva a tutti gli effetti.
d. Con provvedimento dirigenziale viene disposto l’incameramento a favore del Comune delle
garanzie di cui alla lettera i) comma 4 del presente articolo.

u) Esenzioni del pagamento del canone per l’ assegnazione temporanea di porzione di parco e
giardino pubblico

Non sono soggette al pagamento del canone


• le istanze autorizzate da altri settori competenti dell’Amministrazione comunale o da altri sog-
getti presentate entro e non oltre 20 gg dalla data dell’occupazione, pena la non ammissibilità
della stesse;
• munite del parere obbligatorio e vincolante dell’Attività Verde Pubblico in seguito istruttoria at-
ta a verificare la disponibilità dell’area e/o la compatibilità con concessioni in essere qualora
rientrino nelle seguenti tipologie:
1. occupazioni che abbiano ricevuto il patrocinio dell’Amministrazione Comunale;
2. le iniziative promosse dall’Amministrazione comunale o in collaborazione con la stessa che
non perseguano scopo di lucro.

v) Procedimento semplificato per la richiesta di assegnazione di porzione di parco e giardino


pubblico per cerimonie, feste private, manifestazioni senza finalità di lucro di durata pari o
inferiore ad un giorno (8:00-24:00)

1. Chiunque sia interessato all’assegnazione di aree presenti nei parchi storici varesini per lo
svolgimento di cerimonie, feste private e/o manifestazioni senza finalità di lucro (Es. matri-
moni, compleanni, anniversari, coscritti, compagni di scuola, etc.) può presentare domanda in
carta resa legale presso l’Attività Verde Pubblico secondo la modulistica in esso allegata. In
questa sede, oltre alle generalità del richiedente ed alla tipologia della cerimonia, manifesta-
zione/festa, si dovranno indicare l’ubicazioni esatte delle porzioni di parchi/giardini che si
chiedono in concessione temporanea utilizzando le planimetrie indicative di cui all’All. P.
2. Le istanze pervenute saranno soggette ad istruttoria adottando come criterio di priorità esclusi-
vamente la data di protocollazione delle stesse.
3. L’istruttoria, che richiede un periodo massimo di 45 giorni, terrà conto della disponibilità delle
aree ovvero della compatibilità con concessioni in essere.
4. In caso di assenza di concessioni in essere l’area sarà concessa con provvedimento dirigenziale,
previa comunicazione alla Giunta Comunale, da ritenersi personale ed incedibile ovvero non è con-
sentita la sub-assegnazione.

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5. Per quanto riguarda

• le aree in assegnazione,
• i soggetti obbligati al pagamento del canone
• la definizione di assegnazione temporanea
• la determinazione delle superfici
• i criteri di determinazione e il calcolo dell’importo del canone
• gli obblighi del titolare della concessione,
• la modifica, sospensione e la revoca della concessione,
• la decadenza della concessione,
• l’accertamento dell’entrata, i termini e modalità di versamento del canone rimangono valide le
prescrizioni esposte alle lettere c), d),e),f),g),n), o), p), r), s) del presente articolo.

Art. 18 - Vigilanza e potere sanzionatorio

a) La vigilanza per l’osservanza del presente Regolamento è affidata alle seguenti strutture del Comu-
ne di Varese:
• Guardie Ecologiche Volontarie;
• Nucleo di Polizia Ambientale;
• Polizia Locale.

Sono ovviamente fatti salvi gli ambiti di vigilanza del Corpo Forestale dello Stato, dell’Arma dei Carabi-
nieri, della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza.

Art. 19 - Sanzioni e oneri di compensazione ambientale per interventi non autorizzati sul patrimo-
nio arboreo e sanzioni per divieti comportamentali e di utilizzo improprio degli spazi verdi

a) Le trasgressioni all’art. 2, comma c) e d) (abbattimento di alberi in difetto di autorizzazione o di de-


nuncia), all’art. 10, comma b) (abbattimento di alberi senza comunicazione di grave ed immediato
pericolo), all’art. 3, comma b), c), d), e) ed f) (potature con modalità vietate in difetto di autorizza-
zione o denuncia), all’art.4 comma a) e c) (danneggiamento apparati radicali), all’art. 5 comma a)
(potatura rami e radici poste su confini) saranno punite
• con una sanzione amministrativa pari al valore indicato nella tabella di cui all’allegato C del
presente Regolamento;
• con l’obbligo di reimpianto, se tecnicamente fattibile, anche nel medesimo punto delle piante
abbattute;
• con il pagamento di oneri di compensazione ambientale da versare all’Amministrazione Co-
munale su apposito capitolo d’entrata del Bilancio che finanzierà spese per interventi di manu-
tenzione e ripristini di parchi, giardini ed aree verdi comunali. Il valore di detti oneri è desumi-
bile dalla sommatoria del valore delle piante eliminate, potate con modalità vietate, danneggiate
agli apparati radicali considerate nelle condizioni vegetative e conservative anteriori ad even-
tuali interventi di abbattimento/potatura con modalità vietate non autorizzati o ad interventi di
danneggiamento radicale, come da tabella di cui all’allegato C 1 del presente regolamento.
b) Le trasgressioni all’art. 4 comma b) ( mancata area di rispetto dell’apparato radicale) saranno punite
con una sanzione amministrativa da euro 100,00 a euro 500,00 oltre all’obbligo di provvedere alla
creazione di idonee condizioni per la crescita delle piante, con spese a carico del trasgressore.
c) Le trasgressioni all’art. 5 comma b) saranno punite con una sanzione amministrativa pari ad un mi-
nimo da 50 euro a 150,00 euro per ogni pianta non correttamente messa a dimora.

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d) Le trasgressioni all’art. 6, comma a) (taglio di siepi e filari erborati posti in terreni agricoli) sono
punite con una sanzione amministrativa di euro 25,00 ad euro 100 per ogni 20 m2 di superficie ta-
gliata fuori dal periodo autorizzato (15 ottobre-31 marzo).
e) Le trasgressioni all’art. 6 commi b) e c) saranno punite con una sanzione amministrativa da euro
25,00 a euro 100,00 per ogni pianta.
f) Le trasgressioni all’art. 12, saranno punite con la sanzione amministrativa da euro 25,00 ad euro
100,00 per ogni 100 m2 di area oggetto di intervento.
g) Le trasgressioni all’art. 13, commi a), b) e c) (mancato reimpianto) saranno punite con la sanzione
amministrativa da euro 100 ad euro 500 per ogni singola pianta non messa a dimora.
h) Le trasgressioni all’art. 13, comma d) (abbattimenti prescritti in periodi di riposo della fauna selva-
tica) saranno punite con la sanzione amministrativa di euro 100,00 per ogni singola pianta il cui ta-
glio non viene effettuato nella stagione prescritta oltre alla sanzione prevista dalla tabella C, salvo
che ciò non costituisca illecito più grave alle Norme per la tutela della fauna selvatica.
i) Le trasgressioni all’art. 13, comma e) (mancata protezione degli alberi in cantiere) saranno punite
con una sanzione amministrativa pari al valore indicato nella tabella di cui all’allegato C del presen-
te Regolamento per ogni pianta non protetta ;
j) Le trasgressioni all’art. 13, comma g) saranno punite con una sanzione amministrativa pari al valore
indicato nella tabella di cui all’allegato C1 del presente ovvero al valore delle opere di mitigazione
e compensazione ambientale
k) Ai trasgressori dell’art. 16 e art. 17 lettera p) comma 3 saranno applicate le sanzioni amministrative
previste dall’allegato L .
l) Ai fini dell’applicazione delle sanzioni di cui al presente articolo, operano, per quanto compatibili,
le disposizioni di cui alla Legge 24.11.1981 n° 689 e sue successive modifiche ed integrazioni.

Art. 20 - Norme finali e transitorie

a) Le istanze di abbattimento di alberi presentate prima dell’entrata in vigore del presente Regolamen-
to seguono il procedimento amministrativo vigente al momento della presentazione dell’istanza
stessa.
b) Le modifiche esclusivamente tecniche degli allegati del presente Regolamento sono soggette ad ap-
provazione della Giunta Comunale.
c) Il presente Regolamento annulla e sostituisce il precedente “Regolamento per la tutela del patrimo-
nio vegetale nel comune di Varese” approvato con D.C.C. n° 24 del 1 marzo 2004;
d) Dalla data di entrata in vigore del presente Regolamento sono da intendersi disapplicate tutte le norme,
con esso incompatibili od in contrasto, eventualmente contenute in altri regolamenti o in ordinanze co-
munali.
e) I valori espressi nelle tabelle degli allegati C e C1 sono validi fino ad un anno dall’entrata in vigore
del presente Regolamento. Negli anni successivi i valori potranno essere in base a sopravvenute di-
sposizioni legislative sovra comunali o deliberazioni del competente organo.

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ALLEGATI

Allegato A.1 - Specie botaniche di cui è vietata la semina, la piantagione o la diffusione


in Comune di Varese (art. 6, comma b)

1) Acero bianco americano [Acer negundo L.]


2) Ailanto o albero del paradiso o noce matto cinese [Ailanthus altissima (Miller) Swingle = Ailanthus
glandulosa Desf.]
3) Ciliegio nero americano o ciliegio tardivo o prugnolo tardivo [Prunus serotina Ehrh.]
4) Robinia (Robinia pseudoacacia) da seme o da riproduzione agamica, non da innesto di varietà or-
namentali

Allegato A.2 - Specie arbustive tutelate qualora abbiano un diametro fusto maggiore di 15 cm
(art. 2, comma a)

1) Camelie (Camellia sp.)


2) Rododendri (Rhododendron sp)
3) Pieris (Pieris sp)
4) Osmanto (Osmanthus sp.)
5) Fotinia (Photinia sp)
6) Corbezzoli (Arbutus sp)
7) Viburni (Viburnum sp)
8) Bossi (Buxus sp)
9) non comuni specie botaniche individuate dai tecnici dell’Attività Verde Pubblico e comunicate all
responsabile dell’applicazione del Regolamento per la tutela del patrimonio vegetale del Comune di
Varese.

Allegato A.3

Specie rampicanti tutelate qualora abbiano un diametro fusto maggiore di 10 cm


(art. 2, comma a)

1) Glicini (Wisteria sp.)


2) Gelsomini (Jasminum sp. E Rhynchospermum sp)
3) Clematidi (Clematis sp)
4) Ortensia rampicante (Hydrangea anomala sottosp.petiolaris)
5) non comuni specie botaniche individuate dai tecnici dell’Attività Verde Pubblico e comunicate al re-
sponsabile dell’applicazione del Regolamento per la tutela del patrimonio vegetale del Comune di
Varese.

Allegato A.4 - Criteri per la definizione di albero monumentale ai sensi dell’ art. 12 l.r. 10/2008 e del
Decreto del Dirigente della Struttura valorizzazione delle aree protette e biodiversità della Regione Lom-
bardia n° 7502 del 5.10.2011 pubblicato su BURL Serie Ordinaria n°38 del 21.9.2011

Una pianta è definita monumentale sulla base di uno o più dei seguenti criteri:

1. Monumentalità legata all’architettura vegetale: esemplari o gruppi organizzati in architetture vege-


tali prevalentemente inseriti in parchi storici di notevole interesse storico, architettonico, turistico;

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2. Monumentalità storico culturale: esemplari legati a particolari eventi della storia locale, tradizioni,
leggende etc.;
3. Monumentalità legata a forma e portamento: esemplari dominanti cresciuti in optimum ecologico,
privi di potature errate, in forma libera perfetta per la specie; alberi con forma particolare per azione
di fattori ecologici modellanti la stessa; alberi potati in ars topiaria con risultato di forma o porta-
mento singolari;
4. Monumentalità legata alla rarità botanica: specie estranee all’area geografica di riferimento quali le
esotiche non invasive oppure autoctone ma poco rappresentate numericamente nell’area di riferi-
mento;
5. Monumentalità dimensionale: viene preso come riferimento la circonferenza del fusto a petto
d’uomo (ad altezza di 1,30 m). La tabella sottostante indica i valori di soglia minimi di dimensione
del fusto per individuare tale criterio di monumentalità:

• Albero di Giuda, Alloro, Carpini, Roverella, Sorbi, Tasso, Pero, Frassino Minore, Acero cam-
pestre, Noce: circonferenza a petto d’uomo = 150 cm (diam. 48 cm. Ca.);
• Ciliegi, Gelsi: circonferenza a petto d’uomo = 250 cm (diam. 80 cm. Ca.);
• Latifoglie varie (tranne Faggio, Castagno e quelle di cui ai punti precedenti), Pino cembro, Pino
silvestre, Cipresso: circonferenza a petto d’uomo = 300 cm (diam. 95 cm. Ca.);
• Conifere (tranne Tasso, Pino cembro, Pino silvestre, Pino uncinato, Cipresso e Cedri), Faggio,
Platano circonferenza a petto d’uomo = 350 cm (diam. 110 cm. Ca.);
• Castagno, Cedri: circonferenza a petto d’uomo = 400 cm (diam. 127 cm. Ca.);
6. Monumentalità paesaggistica: esemplari collocati in un contesto territoriale di elevato valore esteti-
co o naturale e/o caratterizzanti un cerco luogo Es. zona umida, zone rurali, boschi, prati, parchi,
giardini orti botanici, alberature, viali delle Rimembranze, roccoli, labirinti vegetali etc.

Allegato B.1 - Elenco di alcune patologie vegetali o di parassiti di cui è obbligatoria


la segnalazione immediata per iscritto all’Attività Verde Pubblico
(art. 14, comma a)

1) Tracheomicosi delle querce (Ceratocystis fagacearum Hunt.)


2) Cancro colorato del platano (Ceratocystis fimbriata Hell. Et. Halst. F. platani)
3) Grafiosi dell’olmo (Ceratocystis ulmi Mor.)
4) Cancro del cipresso (Seiridium cardinale Sutton.)
5) Verticillosi (Verticillium albo-atrum Reinke et Berth.)
6) Colpo di fuoco batterico delle rosacee (Erwinia amylovora Wins.)
7) Processionaria del pino (Thaumatopoea pytiocampa Denn. Et Schiff.)
8) Bostrico (Ips typographus L. , Pityogenes calcographus L. e satelliti)
9) Scolitidi dell’olmo (Scolytus multistriatus Marsham e Scolytus sulcifrons Rey)
10) Minatrice dell’ippocastano (Cameraria ohridella)
11) Cerambicide cinese dalla lunghe antenne (Anoplophora chinensis Foster)
12) Cocciniglia dei pini (Matsucoccus sp.)
13) Punterolo rosso delle palme (Rynchophorus ferrugineus Olivier)

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Allegato B.2

Elenco dei mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, insetti presenti nei parchi varesini ad indicarne l’alto va-
lore per il mantenimento della biodiversità

Mammiferi
• roditori: scoiattolo (Sciurus vulgaris), ghiro (Glis glis), quercino (Eliomys quercinus), moscardino
(Muscardinus avellanarius), topo selvatico (Apodemus sylvaticus), arvicole (Arvicola sp.), topolino
delle case (Mus domesticus), ratto grigio (Rattus norvegicus);
• insettivori: riccio (Erinaceus europaeus),talpa (Talpa europea), crocidura ventre bianco (Crocidura
leucodon);
• chirotteri: vespertilio di Daubenton (Myotis daubentonii), pipistrello nano (Pipistrellus pipistrel-
lus), pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii); serotino comune (Eptesicus serotinus)
• lagomorfi: lepre comune (Lepus europaea);
• carnivori: faina (Martes foina), volpe (Vulpes vulpes);
• artiodattili: cinghiale (Sus scrofa).

Uccelli
• i passeriformi balestruccio (Delichon urbicum), rondine (Hirundo rustica), merlo (Tardus merula),
passera d’Italia e scopaiola (Passer domesticus e Prunella modularis), cincia bigia, mora, cincialle-
gra e cinciarella (Parus palustris, P.ater, P.major, P.caerulesus), pettirosso (Eritahcus rubecula),
fringuello (Fringilla coelebs), frosone (Coccothraustes coccothraustes), verzellino (Serinus seri-
nus), cardellino (Carduelis carduelis), codirosso comune e spazzacamino (Phoenicurus phoenicu-
rus e P.ochruros), ballerina bianca (Motacilla alba), fiorrancino (Regulus ignicapillus) capinera
(Sylvia atricapilla), picchio verde (Picus viridis) e picchio rosso maggiore (Dryobates maior), ci-
vetta e allocco (Athene noctua e Strix aluco), ghiandaia (Garrulus glandarius), cornacchia (Corvus
corone), gazza (Pica pica), storno (Sturnus vulgaris) colombaccio e tortora dal collare (Colomba
palumbus e Strepotopelia decaocto) ; anatidi germano reale (Anas platyrhynchos) e cigno (Cygnus
olor) dei laghetti ornamentali;

Rettili
• lucertola muraiola (Lacerta muralis), orbettino (Anguis fragilis), biscia d’acqua e tessellata (Natrix
natrix e N.tessellata), ratera o biacco (Coluber viridiflavus carbonarius), aspide (Vipera aspis e
V.berus);

Anfibi
• raganella, rana verde comune e di Latastei (Hyla arborea, Pelophylax esculento, Rana latastei
etc.), rospo comune (Bufo bufo); salamandra pezzata e tritoni (Salamandra salamandra, Triturus
cristatus e T.vulgaris);

Insetti
• migliaia di specie degli ordini più importanti: odonati (libellule etc.), mantoiodei,(mantidi etc.); i-
sotteri (termiti etc.); dermatteri (forbice etc.); ortotteri (cavallette, grilli, grillotalpe etc.); rincoti (es.
afidi, cocciniglie, cimici, gerridi etc.); lepidotteri(farfalle);ditteri (zanzare, mosche,tafani etc.); cole-
otteri (carabidi ditiscidi, lucanidi, scarabei-maggiolini, lucciole, bostrico, coccinelle, cerambicidi
dalle lunghe antenne, dorifera della patata, curculionidi del nocciolo e della castagna, tarli scolitidi e
anobidi etc.); imenotteri (formiche, vespe, api etc.)

35
Allegato C - Tabella del valore delle piante abbattute o danneggiate
in violazione del presente Regolamento
come da art. 19 (vds art. 7 bis L.n° 3 del 14.3.2003)

VALORI IN EURO

Classi diametriche (a 1,30 m di altezza)


Piccole Medie Grandi/Eccezz.
SPECIE
25-30-35-40 45-50-55-60-65 > 70
€ min-max € min-max € min-max
Betula, Eucalyptus,
Populus, Salix, Cu-
pressacee e Conife- 40-280 60-340 70-420
rae non indicate al-
trove
Araucaria, Cephalo-
taxacee, Sciadopitys,
Thujopsis, Ginkgo,
Cedrus, Sequoia, Se-
quoiadendron, Ca-
talpa, Crataegus,
80-450 120-500 200-500
Corylus, Ilex, Lager-
stroemia, Ligustrum,
Magnolia, Morus,
Paulownia, Sorbus e
altre Angiosperme
non indicate altrove
Acer, Aesculus, Al-
nus, Carpinus, Car-
ya, Celtis, Fraxinus,
60-340 100-450 150-500
Gleditzia, Lirioden-
dron, Liquidambar,
Ostrya, Prunus, Tilia
Cycadacee, Taxacee,
Castanea, Fagus,
Juglans, Platanus, 200-500 200-500 200-500
Quercus, Ulmus
camp., Rampicanti
Acer negundo,
Ailanthus altissima,
Prunus serotina, 0 0 0
Pterocarya
fraxinifolia, Robinia

36
Allegato C 1 - Tabella da utilizzare per la quantificazione delle opere di mitigazione e compensazione
ambientale come da art. 13 comma g) e art. 19 comma a) e j)

Indice di Indice di lo- Indice Valore Indice di de- Riduzione Valore


specie e di- calizzazione fito sani- calcolato prezzamento del valore dell’albero
mensionale PRG tario calcolato calcolato
per la compen-
sazione
A B C V D R=D*V Vcomp.=V– R
=AxBxC

A = valore MASSIMO desunto dalla Tabella C in funzione della specie e della classe dimensionale
delle piante

B = indice di localizzazione delle piante all’interno delle zone urbanizzate

Zone vincolate Zone vincolate Attuale Zona A, Attuale Zone B, Altre zone di e-
D.Lgs. 42/2004 D.Lgs. 42/2004 – centro storico completamento, spansione, indu-
Parte II Parte III residenziale striali
Beni culturali Beni paesaggistici
10 5 3 2 1

C = indice fitosanitario degli alberi e/o classe di propensione al cedimento (vds pag. successiva per defi-
nizione F.R.C.) del metodo V.T.A. (Visual Tree Assessment) o metodologie S.I.A. S.I.M. o equivalenti

Pianta Pianta Pianta Pianta sa- Pianta Pianta Pianta Pianta Pianta Albero
depe- poco vi- poco vi- na, di sana, di sana, sana, sana, sana, monu-
rente, gorosa gorosa, in media vi- media di me- vigo- vigorosa vigoro- mentale:
senza gruppo filare o goria, in vigoria, dia vi- rosa, in in filare sa, iso- vds cri-
vigore isolata gruppo filare goria gruppo lata teri
isolata Allegato
Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe Classe A.4
V.T.A. V.T.A. V.T.A. V.T.A. V.T.A. V.T.A. V.T.A. V.T.A V.T.A
C/D o C C B B B A A A
D
1 2 3 5 6 8 10 15 20 25

D = indice di deprezzamento per interventi onerosi eseguiti nel passato sulle piante

Nessun interven- Potatura di Potatura di conte- Accorciamento di Eliminazione di


to, solo elimini- formazione nimento laterale, rami su punti rami su punti
naz. Secco e con- su chioma a- riduzione effetto d’inserzione com- d’inserzione com-
tenimento con simmetrica e vela, ricostruzione promessi e dendro- promessi e dendro-
tecnica taglio di sbilanciata chioma capitozzata chirurgia chirurgia
ritorno
0 0,1 0,2 0,3 0,4

37
Nuove “classi di propensione al cedimento” (F.R.C) degli alberi, approvate nel 2009 dalla Società Ita-
liana di Arboricoltura o.n.l.u.s. (sezione italiana dell’International Society of arboricolture) o.n.l.u.s. –
Tratto dal sito web della SIA www.isaitalia.org

Classe di propen- Definizione


sione al cedimento

Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, non mani-


festano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il controllo vi-
sivo, tali da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia
A trascurabile
ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con
cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore a cinque
anni.
Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manifesta-
no segni, sintomi o difetti lievi, riscontrabili con il controllo visivo ed a giu-
dizio del tecnico con indagini strumentali, tali da far ritenere che il fattore di
sicurezza naturale dell’albero non si sia sensibilmente ridotto. Per questi
B bassa soggetti è opportuno un controllo visivo periodico, con cadenza stabilita dal
tecnico incaricato, comunque non superiore a tre anni. L’eventuale appro-
fondimento diagnostico di tipo strumentale e la sua periodicità sono a di-
screzione del tecnico.
Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manife-
stano segni, sintomi o difetti significativi, riscontrabili con il controllo vi-
sivo e di norma con indagini strumentali*. Le anomalie riscontrate sono ta-
li da far ritenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia sensi-
bilmente ridotto. Per questi soggetti è opportuno un controllo visivo perio-
dico, con cadenza stabilita dal tecnico incaricato, comunque non superiore

C moderata a due anni. L’eventuale approfondimento diagnostico di tipo strumentale e


la sua periodicità sono a discrezione del tecnico. Questa avrà comunque
una cadenza temporale non superiore a due anni. Per questi soggetti il tec-
nico incaricato può progettare un insieme di interventi colturali finalizzati
alla riduzione del livello di pericolosità e, qualora realizzati, potrà modifi-
care la classe di pericolosità dell’albero. * è ammessa una valutazione ana-
litica documentata.

38
Classe di propen- Definizione
sione al cedimento

Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manife-


stano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di
norma con indagini strumentali*. Le anomalie riscontrate sono tali da far ri-
tenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia drasticamente ri-
dotto. Per questi soggetti il tecnico incaricato deve assolutamente indicare
dettagliatamente un insieme di interventi colturali. Tali interventi devono
elevata essere finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità e devono essere
C/D
compatibili con le buone pratiche arboricolturali. Qualora realizzati, il tec-
nico valuterà la possibilità di modificare la classe di pericolosità dell’albero.
Nell’impossibilità di effettuare i suddetti interventi l’albero è da collocare
tra i soggetti di classe D.
*è ammessa una valutazione analitica documentata.

Gli alberi appartenenti a questa classe, al momento dell’indagine, manife-


stano segni, sintomi o difetti gravi, riscontrabili con il controllo visivo e di
norma con indagini strumentali. * Le anomalie riscontrate sono tali da far ri-
tenere che il fattore di sicurezza naturale dell’albero si sia ormai, quindi, e-
D Estrema saurito. Per questi soggetti, le cui prospettive future sono gravemente com-
promesse, ogni intervento di riduzione del livello di pericolosità risulterebbe
insufficiente o realizzabile solo con tecniche contrarie alla buona pratica
dell’arboricoltura. Le piante appartenenti a questa classe devono, quindi, es-
sere abbattute.

* è ammessa la valutazione analitica documentata.

Esempi di calcolo del valore ornamentale/compensativo di tipologie di alberi e relative localizzazio-


ni

Es n° 1: Cedrus deodara (Cedro dell’Himalaia) diametro fusto a 1,30 m cm 80, in zona AV4, sana, vigo-
rosa in gruppo, mai soggetta ad interventi cesori :
Indice A = € 500,00; Indice B = 3; Indice C = 10; Indice D = 0.
Valore calcolato: € 500,00 x 3 x 10 = € 15.000,00.
Riduzione del valore calcolato = 0*15.000,00 = 0
Valore per compensazione = Vcomp = Vcalc. – Riduzione = € 15.000,00

39
Es n° 2: Fagus sylvatica (Faggio) diametro fusto a 1,30 m cm 50, in zona B3, malata, senza vigore, con
interventi pregressi di eliminazione rami su punti d’inserzione compromessi e/o dendrochirurgia:
Indice A = € 500,00; Indice B = 2; Indice C = 1; Indice D = 0,4
Valore calcolato: € 500,00 x 2 x 1 = € 1.000,00.
Riduzione del valore calcolato = 0,4*1.000,00 = € 600,00
Valore per compensaz.= Vcomp = Vcalc.– Riduz.= € 1.000,00 - € 400,00 = € 600,00

Es n° 3: Quercus robur (Quercia farnia) diametro fusto a 1,30 m cm 150, in zona D.Lgs.42/04 Parte III –
Bene paesaggistico, sana, vigorosa isolata, monumentale, mai soggetta ad interventi cesori se non ordina-
ri:
Indice A = € 500,00; Indice B = 5; Indice C = 25; Indice D = 0
Valore calcolato: € 500,00 x 5 x 25 = € 62.500,00.
Riduzione del valore calcolato = 0*62.500,00 = € 0,00
Valore per compensaz.= Vcomp = Vcalc.– Riduz.= € 62.500,00 - € 0,00 = € 62.500,00

Es n° 4: Cedrus libani (Cedro del Libano) diametro fusto a 1,30 m cm 320, in zona D.Lgs.42/04 Parte II –
Bene culturale, sana, vigorosa isolata, monumentale, mai soggetta ad interventi cesori se non ordinari:
A = € 500,00; B = 10; C=25; D=0. V: € 500,00 x 10 x 25 = € 125.000,00. Riduzione = 0*125.000,00=0
Valore calcolato per compensazione = Vcomp =V-R= € 125.000,00

Es n° 4: Salix nigra (Salice comune) diametro fusto a 1,30 m cm 35, in zona C (espansione o industriali),
pianta sana,di media vigoria, in gruppo mai soggetta ad interventi pregressi di eliminazione rami su punti
d’inserzione compromessi e/o dendrochirurgia:
A = € 280,00; B = 0,6; C=4; D=0. V: € 280,00 x 0,6 x 4 = € 672. Riduzione=0* €672 = € 0,00
Valore calcolato per compensazione = Vcomp =V-R= € 672,00 - €0,00 = € 672,00

40
Allegato D

Tipo di piante – Classi di altezza degli alberi


CLASSI DI ALTEZZA DEGLI ALBERI

Le presenti tabelle riportano la classe di altezza di quasi tutte le specie arboree utilizzate nel verde urbano
e periurbano del Varesotto
L’altezza della classe di appartenenza delle singole specie è quella dell’albero “normale a maturità”, ov-
vero l’altezza massima che la specie può raggiungere nel Varesotto in condizioni ambientali adatte
In condizioni non ideali (terreno non adatto, poco fertile o poco profondo, zone inquinate etc.) l’altezza
massima raggiungibile può essere inferiore. Viceversa, in condizioni eccezionali, diverse specie possono
raggiungere dimensioni maggiori
Diverse specie sono inoltre coltivate come varietà particolari con altezza minore di quella sotto indicata
(es. varietà “nana” o “globosa”) e/o con chioma molto ristretta (es. varietà “colonnare”, “fastigiata” o
“piramidale”).
NB: Le specie con asterisco * sono autoctone (tipiche) nel Varesotto e spesso molto adatte, tranne in
ambienti molto artificiali (es spartitraffico) o inquinati. Viceversa quelle col più + sono esotiche e molto
sconsigliate, quelle col # hanno problemi fitosanitari
Ogni specie vegetale ha differenti, ma precise, esigenze in fatto di clima, di illuminazione, di umidità e di
caratteristiche del suolo. La scelta della specie da impiantare va ponderata attentamente basandosi, ol-
tre che sull’altezza, su tali variabili!
Si raccomanda di rivolgersi ad un professionista (Dottore Forestale o Dottore Agronomo)
per la progettazione e la gestione degli spazi verdi, in particolare per la scelta di specie
e varietà vegetali, per le potature e per i trattamenti fitosanitari!
Alberi di prima grandezza
alberi che a maturità di norma superano i 25 m di altezza
Angiosperme
Acero di monte * Acer pseudoplatanus Pioppo bianco * Populus alba
Acero riccio * Acer platanoides Pioppo euroamerica- Populus x canadensis
no
Acero da zucchero Acer saccharinum Pioppo americano Populus deltoides
Ailanto + Ailanthus altissima Pioppo nero * Populus nigra
Ontano nero * Alnus glutinosa Pioppo tremolo * Populus tremula
Betulla * Betula pendula Cerro * Quercus cerris
Castagno * Castanea sativa Frainetto Quercus frainetto
Eucalipto comune Eucalyptus globulus Quercia palustre Quercus palustris
Eucalipto Eucalyptus parviflora Rovere * Quercus petraea
Faggio * Fagus sylvatica Farnia * Quercus robur
Frassino maggiore * Fraxinus excelsior Quercia rossa Quercus rubra
Frassino americano Fraxinus pennsylvanica Tiglio argentato Tilia argentea
Noce americano Juglans nigra Tiglio selvatico * Tilia cordata
Albero dei tulipani Liriodendron tulipifera Tiglio nostrano * Tilia plathyphyllos
Platano ibrido # Platanus x hybrida Tiglio ibrido Tilia x europaea
Platano americano # Platanus occidentalis Olmo ciliato Ulmus laevis
Platano europeo # Platanus orientalis Olmo campestre * # Ulmus minor
Gimnosperme
Abete bianco * Abies alba Peccio di Serbia Picea omorica
Abete greco Abies cephalonica Peccio del Caucaso Picea orientalis

41
Abete del Colorado Abies concolor Peccio del Colorado Picea pungens
Abete gigante Abies grandis Peccio di Sitka Picea sitkaensis
Abete del Caucaso Abies nordmanniana Pino di Monterey Pinus insignis
Abete di Spagna Abies pinsapo Pino laricio # Pinus nigra laricio
Pino del Cile Araucaria araucana Pino austriaco + # Pinus nigra austriaca
Libocedro Calocedrus decurrens Pino marittimo # Pinus pinaster
Cedro del Marocco Cedrus atlantica Pino strobo # Pinus strobus
Cedro dell’Himalaia Cedrus deodara Pino silvestre * Pinus sylvestris
Cedro del Libano Cedrus libani Pino dell’Himalaia Pinus wallichiana
Cipresso di Lawson Chamaecyparis lawsonia- Douglasia verde Pseudotsuga douglasii
na
Cipresso giapponese Chamaecyparis pisifera Douglasia glauca Pseudotsuga glauca
Cedro rosso Cryptomeria japonica “Pino” a ombrello Sciadopitys verticillata
Cipresso del Tibet Cupressus cashmeriana Sequoia verde Sequoia sempervirens
Ginko Ginkgo biloba Sequoia gigante Sequoiadendron giganteum
Larice europeo Larix decidua Cipresso di palude Taxodium distichum
Larice giapponese Larix leptolepis Tuia gigante Thuja plicata
Metasequoia Metasequoia glyptostro- Tsuga del Canadà Tsuga canadensis
boides
Abete rosso, peccio Picea excelsa Tsuga americana Tsuga heterophylla
Peccio azzurro Picea glauca
Alberi di seconda grandezza
alberi che a maturità di norma raggiungono un’altezza compresa tra 15 e 25 m
Angiosperme
Acero bianco + Acer negando Noce comune * Juglans regia
Acero fico Acer opalus Storace Liquidambar styraciflua
Acero rosso Acer rubrum Magnolia semprever- Magnolia grandiflora
de
Acero argentato Acer saccharum Carpino nero * Ostrya carpinifolia
Ippocastano Aesculus hippocastanus Ciliegio selvatico * Prunus avium
Ippocastano ibrido Aesculus x carnea Ciliegio tardivo + Prunus serotina
Ontano napoletano Alnus cordata Noce del Caucaso + Pterocarya fraxinifolia
Ontano bianco * Alnus incana Leccio Quercus ilex
Betulla nera Betula nigra Roverella * Quercus pubescens
Betulla americana Betula papyrifera Sughera # Quercus suber
Betulla di palude Betula pubescens Robinia + Robinia pseudoacacia
Betulla utile Betula utilis Salice bianco * Salix alba
Falso noce Carya ovata Salice fragile Salix fragilis
Carpino bianco * Carpinus betulus Sofora Sophora japonica
Catalpa Catalpa bignonioides Sorbo montano * Sorbus aria
Bagolaro * Celtis australis Ciavardello * Sorbus torminalis
Nocciolo di Bisanzio Corylus colurna Tiglio americano Tilia americana
Eucalipto grigio Eucalyptus cinerea Tiglio della Crimea Tilia euchlora
Frassino meridionale Fraxinus angustifolia Olmo montano * # Ulmus glabra
Spino di Giuda Gleditsia triacanthos Olmo siberiano Ulmus pumila
Gimnosperme
Cupressiciparo x Cupressocyparis leylan- Pino cembro Pinus cembra
dii

42
Cipresso dell’Arizona Cupressus arizonica Pino domestico Pinus pinea
Cipresso levigato Cupressus glabra Tasso * Taxus baccata
Cipresso della Cali- Cupressus macrocarpa Tuia occidentale Thuja occidentalis
fornia
Cipresso Cupressus sempervirens

Alberi di terza grandezza


alberi che a maturità di norma raggiungono un’altezza compresa tra 8 e 15 m
Angiosperme
Acero campestre * Acer campestre Alloro Laurus nobilis
Acero pelle di ser- Acer capillipes Magnolia spogliante Magnolia liliflora
pente
Acero a squame Acer griseum Melo da fiore Malus fluribunda
Acero a strisce Acer rufinerve Melo selvatico * Malus sylvestris
Ippocastano america- Aesculus pavia Gelso bianco Morus alba
no
Acacia di Costanti- Albizia julibrissin Gelso nero Morus nigra
nopoli
Gelso da carta + Brussonetia papyrifera Faggio sudamericano Nothofagus antartica
Carpinella Carpinus orientalis Paulonia Paulownia tomentosa
Nespolo del Giappo- Eriobotrya japonica Ciliegio a grappoli * Prunus padus
ne
Orniello * Fraxinus ornus Salice piangente Salix babilonica
Olivello spinoso Hippophae rhamnoides Salice tortuoso Salix matsudana
Agrifoglio * Ilex aquifolium Sorbo degli uccelli * Sorbus aucuparia
Kelreuteria Koelreuteria paniculata Sorbo domestico Sorbus domestica
Gimnosperme
Abete di Corea Abies coreana Ginepro * Juniperus communis
Tuia orientale Biota orientalis Ginepro della Virgi- Juniperus virginiana
nia
Cipresso di Hinoki Chamaecyparis obtusa Falsa tuja Thujopsis dolabrata
Alberi di quarta grandezza
alberi (anche ad habitus arbustivo) che a maturità di norma raggiungono un’altezza tra 2,5 e 8 m
Angiosperme
Acacia # Acacia dealbata Frangola * Frangula alnus
Acero giapponese Acer japonicum Maggiociondolo alpi- Laburnum alpinum
no *
Acero palmato Acer palmatum Maggiociondolo di Laburnum anagyroides
colle*
Corbezzolo Arbutus unedo Maggiociondolo ibri- Laburnum x watereri
do
Bosso Buxus sempervirens Lagerstremia Lagerstroemia indica
Camelia primaverile Camellia japonica Ligustro Ligustrum lucidum
Camelia invernale Camellia sasanqua Magnolia obovata Magnolia obovata
Catalpa nana Catalpa bungei Magnolia stellata Magnolia stellata
Albero di Giuda Cercis siliquastrum Maonia giapponese Mahonia japonica
Palma Chamaerops excelsa Nespolo Mespilus germanica
Clerodendro Clerodendron trichotonum Olivo # Olea europea

43
Corniolo ad ombrella Cornus controversa Parrozia Parrotia persica
Corniolo da fiore Cornus florida Mirabolano Prunus cerasifera
Corniolo * Cornus mas Prugnolo Prunus serrulata
Nocciolo * Corylus avellana Pero della Cina Pyrus calleryana
Azzaruolo Crataegus azarolus Spin cervino * Rhamnus catharthicus
Biancospino nostra- Crataegus monogyna Scotano d’America Rhus tiphina
no*
Biancospino Crataegus oxyachantha Salicone * Salix caprea
Biancospino ibrido Crataegus x lavallei Sambuco nero * Sambucus nigra
Eleagno Eleagnus angustifolia Giuggiolo Ziziphus jujuba
Gimnosperme
Cefalotasso Cephalotaxus fortunei Ginepro sabino Juniperus sabina
Cefalotasso Cephalotaxus harringtonia Ginepro della Virgi- Juniperus virginiana
nia
Ginepro della Cina Juniperus chinensis

Allegato E

Criteri di valutazione delle superfici presentanti peculiari caratteristiche ornamentali/paesaggistiche


come da art. 12 lettera a)

1. presenza di esemplari botanici di rilevanza morfometrica e, o tassonomica.


2. aree verdi del centro storico (zone A “insediamenti storici”)

44
Allegato F- Definizione di A) nuova realizzazione di giardini o parchi e di B) manutenzione straordi-
naria di giardini e parchi preesistenti da art. 12 lettere a)

A. Si considerano interventi di nuova realizzazione di giardini e parchi, quindi soggetti alla presenta-
zione del “progetto tecnico colturale” a firma di progettista Dottore Agronomo, Dottore Forestale,
Perito Agrario, Agrotecnico, i casi in cui:

- si effettua la nuova costruzione, ampliamento di un edificio, ristrutturazione edilizia nuove


piccole costruzioni (es. autorimesse, viali, percorsi, pergolati, recinzioni, condutture sotto o sopra ter-
ra) in un terreno agricolo, in un orto, in un incolto e si prevede la realizzazione di un nuovo giar-
dino di superficie tale da richiedere il progetto tecnico colturale (es. 800 o più mq in zona senza vin-
colo D. Lgs. 42/2004) comportante comunque la messa a dimora di alberi nel quantitativo minimo de-
finito dall’allegato G;

B. Si considerano interventi di manutenzione straordinaria di giardini e parchi preesistenti, quindi


soggetti alla presentazione del “progetto tecnico colturale” a firma di progettista Dottore Agronomo,
Dottore Forestale, Perito Agrario, Agrotecnico, i casi in cui:

- si effettua la nuova costruzione, ampliamento di un edificio, ristrutturazione edilizia, nuove


piccole costruzioni (es. autorimesse, viali, percorsi, pergolati, recinzioni, condutture sotto o sopra ter-
ra) in un giardino o parco preesistente, comportante una manomissione di area verde per sedime
fabbricati, viabilità, sottoservizi, area di cantiere, opere provvisionali etc. di superficie min.800 mq
(ma di superficie qualsiasi in zone vincolate dal D.Lgs 42/04, con contestuale abbattimento di al-
beri tutelati), in quanto è lecito prevedere un serio impatto sia sul giardino o parco preesistente che
sulla porzione di giardino superstite;

C. Nei casi che non si considerano interventi di nuova realizzazione (sup. destinata a nuovo giardino al
termine dei lavori edili <800 mq) e/o di manutenzione straordinaria (sup. del giardino/parco pree-
sistente manomessa dai lavori edili <800 mq), vi è l’obbligo della sola presentazione del “rilievo
botanico forestale” ai sensi dell’art. 11, comma b), elaborato non necessariamente dai professionisti
di cui ai punti A) e B, e dell’eventuale progetto degli spazi a verde ai sensi dell’art. 132 delle N.T.A.
del PRG vigente

Si ritiene che le superfici drenanti a parcheggio (es. “prato armato” in cemento o materie plastiche) non
debbano rientrare nella superficie da computare quale spazio verde da definirsi giardino.

In caso di interventi in zone con destinazione urbanistica AV1,AV2 o AV3 è necessario presentare anche
la documentazione ai sensi degli art. 61, 62 e 63 delle N.T.A. del vigente P.R.G.

Allegato G- Caratteristiche e quantitativi minimi di alberi da mettere a dimora, salvo la preesistenza di


sufficienti esemplari arborei, in caso di realizzazione di nuovi giardini o manutenzioni straordinarie
di giardini o parchi preesistenti a fini edilizi come da art. 12 lettera k)

Classe d’altezza alberi (vds allegato D) N° minimo di alberi da porre a dimora


a partire da 400 mq o multipli di 400 mq
3° grandezza (alberi che a maturità di norma 3
raggiungono un’altezza 8<15 m)
2° grandezza 2
(alberi che a maturità di norma raggiungono
un’altezza 15 < 25 m)

45
2° grandezza chioma fastigiata, piramidale 3
(alberi che a maturità di norma raggiungono
un’altezza 8 < 15 m)
1° grandezza grandezza 1
(alberi che a maturità di norma superano
un’altezza di 25 m)
1° grandezza grandezza chioma fastigiata, 3
piramidale
(alberi che a maturità di norma superano
un’altezza di 25 m)

Es. Giardino di 350 mq: possibilità di non mettere a dimora alcun albero

Es. Giardino di 400 mq: n° 1 albero di 1° grandezza opp. N° 2 alberi di 2° grandezza opp. N° 3 alberi
di 3° grandezza

Es. Giardino di 1000 mq: 2 albero di 1° grandezza opp. 4 alberi di 2° grandezza, 6 alberi di 3° gran-
dezza; oppure n° 1 albero di 1° grandezza e n° 2 alberi di 2° grandezza.

ALLEGATO H - Esempio di applicazione art. 19 comma a) in caso di abbattimento di albero sano, vigo-
roso in gruppo senza autorizzazione o denuncia o elaborati progettuali previsti dall’artt. 11 e 12
Genere Diam. Tronco Zona Articolo I. Sanzione Obbligo Onere di
a petto PRG Articolo II. (Allegato reimpianto compensa-
d’uomo C) zione am-
bientale (al-
legato C1)
Cedrus (cedro) 80 cm A € 200-500 da valutarsi € 15.000,00
Cedrus (cedro) 80 cm B € 200-500 da valutarsi € 10.000,00
Cedrus (cedro) 80 cm C € 200-500 da valutarsi € 5.800,00
Cedrus (cedro) 80 cm A € 200-500 da valutarsi € 25.000,00
con vin-
colo
D.Lgs.
42/04
(a)
Salix (salice) 40 cm B € 40-280 da valutarsi € 5.600,00
(i) Sequoiadendron 150 cm A € 200-500 da valutarsi €
(sequoia gigante) monumentale con vin- 125.000,00
colo
D.lgs.
42/2004

Fraxinus (frassino) 50 cm C 10-450 da valutarsi € 4500,00

46
Allegato I
CARTA DEI GIARDINI STORICI : “CARTA DI FIRENZE

Riunito a Firenze il 21 maggio 1981, il Comitato internazionale dei giardini storici ICOMOS – IFLA ha
deciso di elaborare una carta relativa alla salvaguardia dei giardini storici che porterà il nome di questa
città. Questa carta è stata redatta dal Comitato e registrata il 15 dicembre 1982 dall’ICOMOS con
l’intento di completare la “Carta di Venezia” in questo particolare ambito.

B) DEFINIZIONI E OBIETTIVI
Art. 1 – Un giardino storico è una composizione architettonica e vegetale che dal punto di vista storico o
artistico presenta un interesse pubblico. Come tale è considerato come un monumento.
Art. 2 – Il giardino storico è una composizione di architettura il cui materiale è principalmente vegetale,
dunque vivente e come tale deteriorabile e rinnovabile.
Il suo aspetto risulta così da un perpetuo equilibrio, nell’andamento ciclico delle stagioni, fra lo sviluppo
e il deperimento della natura e la volontà d’arte e d’artificio che tende a conservarne perennemente lo sta-
to.
Art. 3 – Come monumento il giardino storico deve essere salvaguardato secondo lo spirito della Carta di
Venezia. Tuttavia, in quanto monumento vivente, la sua salvaguardia richiede delle regole specifiche che
formano l’oggetto della presente Carta.
Art. 4 – Sono rilevanti nelle composizione architettonica del giardino storico:
- la sua pianta ed i differenti profili del terreno;
- le sue masse vegetali: le loro essenze, i loro volumi, il loro gioco di colori, le loro spaziature, le loro
altezze rispettive;
- i suoi elementi costruiti o decorativi;
- le acque in movimento o stagnanti, riflesso del cielo.
Art. 5 – Espressione dello stretto rapporto tra civiltà e natura, luogo di piacere, adatto alla meditazione o
al sogno, il giardino acquista così il senso cosmico di un’immagine idealizzata del mondo, un “paradiso”
nel senso etimologico del termine, ma che è testimonianza di una cultura, di uno stile, di un’epoca, even-
tualmente dell’originalità di un creatore.
Art. 6 – La denominazione di giardino storico si applica sia a giardini modesti, che a parchi ordinati o pa-
esistici.
Art. 7 – Che sia legato o no ad un edificio, di cui è allora il complemento inseparabile, il giardino storico
non può essere separato dal suo intorno ambientale urbano o rurale, artificiale o naturale.
Art. 8 – Un sito storico è un paesaggio definito, evocatore di un fatto memorabile, luogo di un avveni-
mento storico maggiore, origine di un mito illustre o di una battaglia epica, soggetto di un celebre dipinto,
ecc..
Art. 9 – La salvaguardia dei giardini storici esige che essi siano identificati ed inventariati. Essa impone
interventi differenziati quali la manutenzione, la conservazione, il restauro. Si può eventualmente racco-
mandare il ripristino. L’autenticità di un giardino storico concerne sia il disegno e il volume delle sue par-
ti che la sua decorazione o la scelta degli elementi vegetali o minerali che lo costituiscono.

C) MANUTENZIONE, CONSERVAZIONE, RESTAURO, RIPRISTINO


Art. 10 – Ogni operazione di manutenzione, conservazione, restauro o ripristino di un giardino storico o
di una delle sue parti deve tenere conto simultaneamente di tutti i suoi elementi.
Separandoli le operazioni altererebbero il legame che li unisce.

MANUTENZIONE E CONSERVAZIONE
Art. 11 – La manutenzione dei giardini storici è un’operazione fondamentale e necessariamente continua.
Essendo la materia vegetale il materiale principale, l’opera sarà mantenuta nel suo stato solo con alcune

47
sostituzioni puntuali e, a lungo termine, con rinnovamenti ciclici (tagli completi e reimpianto di elementi
già formati).
Art. 12 – La scelta delle specie di alberi, di arbusti, di piante, di fiori da sostituire periodicamente deve
tenere conto degli usi stabiliti e riconosciuti per le varie zone botaniche e culturali, in una volontà di man-
tenimento e ricerca delle specie originali.
Art. 13 – Gli elementi di architettura, di scultura, di decorazione fissi o mobili che sono parte integrante
del giardino storico non devono essere rimossi o spostati se non nella misura necessaria per la loro con-
servazione o il loro restauro. La sostituzione o il restauro di elementi in pericolo devono essere condotti
secondo i principi della Carta di Venezia, e dovrà essere indicata la data di tutte le sostituzioni.
Art. 14 – Il giardino storico dovrà essere conservato in un intorno ambientale appropriato. Ogni modifica-
zione dell’ambiente fisico che possa essere dannosa per l’equilibrio ecologico deve essere proscritta.
Queste misure riguardano l’insieme delle infrastrutture sia interne che esterne (canalizzazioni, sistemi di
irrigazione, strade, parcheggi, sistemi di custodia, di coltivazione, ecc.).

RESTAURO E RIPRISTINO
Art. 15 – Ogni restauro e a maggior ragione ogni ripristino di un giardino storico dovrà essere intrapreso
solo dopo uno studio approfondito che vada dallo scavo alla raccolta di tutta la documentazione concer-
nente il giardino e i giardini analoghi, in grado di assicurare il carattere scientifico dell’intervento.
Prima di ogni intervento esecutivo lo studio dovrà concludersi con un progetto che sarà sottoposto ad un
esame e ad una valutazione collegiale.
Art. 16 – L’intervento di restauro deve rispettare l’evoluzione del giardino in questione. Come principio
non si potrà privilegiare un’epoca a spese di un’altra a meno che il degrado o il deperimento di alcune
parti possano eccezionalmente essere l’occasione per un ripristino fondato su vestigia o su documenti ir-
recusabili. Potranno essere più in particolare oggetto di un eventuale ripristino le parti del giardino più vi-
cine ad un edificio, al fine di farne risaltarne la coerenza.
Art. 17 – Quando un giardino è totalmente scomparso o si possiedono solo degli elementi congetturali sui
suoi stati successivi, non si potrà allora intraprendere un ripristino valido dell’idea del giardino storico.
L’opera che si ispirerà in questo caso a forme tradizionali, sul sito di un giardino antico, o dove un giardi-
no non era probabilmente mai esistito, avrà allora caratteri dell’evoluzione o della creazione o escludendo
totalmente la qualifica di giardino storico.

D) UTILIZZAZIONE
Art. 18 – Anche se il giardino storico è destinato ad essere visto e percorso, è chiaro che il suo accesso
deve essere regolamentato in funzione della sua estensione e della sua fragilità in modo da preservare la
sua sostanza e il suo messaggio culturale.
Art. 19 – Per natura e per vocazione, il giardino storico è un luogo tranquillo che favorisce il contatto, il
silenzio e l’ascolto della natura. Questo approccio quotidiano deve essere in opposizione con l’uso ecce-
zionale del giardino storico come luogo di feste. Conviene allora definire le condizioni di visita dei giar-
dini storici cosicchè la festa, ascolta eccezionalmente, possa esaltare lo spettacolo del giardino e non sna-
turarlo o degradarlo.

Art. 20 – Se, nella vita quotidiana, i giardini possano tollerare lo svolgersi di giochi tranquilli, conviene
comunque creare, parallelamente ai giardini storici, alcuni terreni appropriati ai giochi vivaci e violenti e
agli sport, così da rispondere ad una domanda sociale senza nuocere alla conservazione dei giardini e dei
siti storici.
Art. 21 – La pratica della manutenzione e della conservazione, i cui tempi sono imposti dalle stagioni, o i
brevi interventi che concorrono a restituire l’autenticità devono sempre avere la priorità rispetto alle ne-
cessità di utilizzazione. L’organizzazione di ogni visita ad un giardino storico deve essere sottoposta a re-
gole di convenienza adatte a mantenere lo spirito.

48
Art. 22 – Se un giardino è chiuso da mura, non bisogna eliminarle senza considerare tutte le conseguenze
dannose per la modificazione dell’ambiente e per la sua salvaguardia che potrebbero risultarne.

E) PROTEZIONE LEGALE E AMMINISTRATIVA


Art. 23 – È compito delle autorità responsabili prendere, su consiglio degli esperti, le disposizioni legali e
amministrative atte a identificare, inventariare e proteggere i giardini storici. La loro salvaguardia deve
essere inserita nei piani di occupazione dei suoli e nei documenti di pianificazione e di sistemazione del
territorio. È ugualmente compito delle autorità competenti prendere, su consiglio degli esperti competenti,
le disposizioni finanziarie per favorire la conservazione, il restauro ed eventualmente il ripristino dei giar-
dini storici.
Art. 24 – Il giardino storico è uno degli elementi del patrimonio la cui sopravvivenza, a causa della sua
natura, richiede cure continue da parte di persone qualificate. È bene dunque che studi appropriati assicu-
rino la formazione di queste persone, sia che si tratti di storici, di architetti, di architetti del paesaggio, di
giardinieri, di botanici. Si dovrà altresì vigilare produzione regolare di quelle piante che dovranno essere
contenute nella composizione dei giardini storici.
Art. 25 – L’interesse verso i giardini storici dovrà essere stimolato con tutte quelle azioni adatte a valoriz-
zare questo patrimonio ed a farlo conoscere e apprezzare: la promozione della ricerca scientifica, gli
scambi internazionali e la diffusione delle informazioni, la pubblicazione e l’informazione di base, lo sti-
molo all’apertura controllata dei giardini al pubblico, la sensibilizzazione al rispetto della natura e del pa-
trimonio storico da parte dei mass-media. I giardini storici più importanti saranno proposti perché figuri-
no nella Lista del Patrimonio Mondiale.
Nota Bene
Queste raccomandazioni sono adatte per l’insieme dei giardini storici del mondo. Questa carta sarà ulte-
riormente suscettibile di complementi specifici per i diversi tipi di giardini, correlati alla descrizione suc-
cinta della loro tipologia.

49
Allegato L - Tabella delle sanzioni amministrative per divieti comportamentali e divieti di utilizzo im-
proprio degli spazi verdi

Con riferimento agli articoli 6, 7, 8, 9 e 16 del Regolamento, nella tabella sottostante viene indivi-
duata la procedura sanzionatoria progressiva a seconda della diversa gravità comportamentale posta in es-
sere dal soggetto responsabile della violazione. Inoltre, se del caso, con l’applicazione della sanzione
amministrativa accessoria del ripristino dello stato dei luoghi a cura e spese del responsabile della viola-
zione e dell’inosservanza.

Ferma restando l’applicazione delle più gravi sanzioni penali e/o amministrative previste dalle leggi
vigenti in materia, ogni violazione e inosservanza delle norme e prescrizioni del presente Regolamento è
punita con la sanzione amministrativa pecuniaria specificamente determinata, in conformità della disci-
plina generale di cui al capo I della Legge 24 novembre 1981, n.689 e secondo quanto previsto
dall’Articolo 7 bis del Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n. 267 (Testo Unico delle Leggi
sull’Ordinamento degli Enti Locali).

TABELLA DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE


Articoli Sanzione Pagamento in misura ri-
dotta entro 60 giorni
Articolo 6 – Vegetazione sporgente su Da € 50,00 a € 300,00 € 100,00
viabilità pubblica
Articoli 7, 8, 9- Mancata esposizione in Da € 25,00 a € 150,00 € 50,00
cantiere di autorizzaz./denuncia
Articolo 16 – Divieti comportamentali e divieti di utilizzo improprio degli spazi verdi
A) Divieti comportamentali
Punti a); b) c); d); e); f); g); h); i); j); k); Da € 50,00 a € 150,00 € 100,00
l); n); o); p); q); r).
Punto m) (circolare con veicoli a motore Da € 50,00 a € 300,00 € 100,00
o in divieto di sosta)
B) Divieti di utilizzo improprio degli
spazi verdi
Punti a); b) c); d); e); f); g); h); i); j); k); Da € 25,00 a € 150,00 € 50,00
l).
Articolo 17 lettera P comma 3 Da € 25,00 a € 150,00 € 50,00

Allegato M - Riferimenti legislativi in materia di beni culturali, paesaggio, ambiente, boschi, alberi
monumentali, norme regolamentari di tutela della vegetazione urbana citati nel presente regolamento

- Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” (Decreto Ur-
bani);
- D.P.R. n°139/10 Regolamento recante procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica per
gli interventi di lieve entità, a norma dell’art. 146 comma 9 del D.Lgs.n° 42/2004 e successive modi-
ficazioni;
- D.G.Regione Lombardia n°8/2121 del 15/3/2008 “Criteri e procedure per l’esercizio delle funzioni
amministrative in materia di tutela dei beni paesaggistici in attuazione della legge regionale
11/3/2005 n.12”;
- D.P.C.M. 12 dicembre 2005 “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio: criteri per la redazione della
relazione paesaggistica”;
- Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 227 – Orientamento e modernizzazione del settore forestale,

50
a norma dell’articolo 7 della legge 5 marzo 2001, n. 57;
- Legge regionale lombarda 5 dicembre 2008 n° 31 “Testo unico delle leggi regionali in materie di a-
gricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale”;
- Regolamento regionale 20 luglio 2007 n° 5 “Norme forestali regionali, in attuazione dell’art. 11 della
legge regionale 28 ottobre 2004, n° 27”;
- Legge regionale lombarda n°10/2008 “Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fau-
na, della flora e della vegetazione spontanea”;
- Deliberazione Giunta Regione Lombardia n° 1044 del 22.12.2010 – Modalità per la definizione degli
alberi Monumentali e per la loro Tutela (art. 12 l.r. n° 10/08);
- Direzione Generale Sistemi verdi e Paesaggio Regione Lombardia – Decreto del Dirigente della
Struttura Valorizzazione delle Aree Protette e Biodiversità della Regione Lombardia n° 7502 del
5.10.2011 – Approvazione del documento tecnico di definizione dei criteri per il riconoscimento de-
gli alberi monumentali e indirizzi per la loro gestione e tutela (d.g.r. 1044/2010);
- “Quaderno opere tipo di ingegnerie naturalistica” approvato con Del. Di Giunta Regione Lombardia
n° 6/48740 del 29.2.2000 pubblicato sul BURL 1° suppl. straordinario al n° 19 del 9.5.2000,
- l.r. n° 12/2005 “Legge per il governo del territorio”;
- Piano territoriale di coordinamento provinciale approvato con Del. Cons. Provinciale n°27/2007;
- D.lgs. n° 163/2006 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione
delle Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”;
- D.P.R. n° 207/2010 Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006,
n° 163 recante “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle
Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE;
- Regolamento vigente per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche e per
la disciplina delle relative occupazioni;
- D.P.R 357/97: Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla “Conservazio-
ne di habitat naturali e seminaturali nonché della flora e fauna selvatiche”
- Direttiva “Uccelli” 79/409/EEC, con la quale si individuano 181 specie vulnerabili di uccelli da as-
soggettare a tutela rigorosa e i siti di maggior interesse per questi animali, quindi da porre sotto regi-
me di protezione.
- Direttiva “Habitat” 92/43/EEC, “relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e
della flora e della fauna selvatiche” con la quale si individuano 200 tipi di habitat, quasi 200 specie
animali e più di 500 specie vegetali, definiti di importanza comunitaria e che necessitano di particola-
ri misure di conservazione;
- Piano di Gestione provinciale delle zone ZPS IT2010501 “Lago di Varese” e SIC IT2010022;
- Regolamento del Verde pubblico e privato della Città di Torino – approvato con deliberazione del
Consiglio Comunale in data 6 marzo 2006, modificato con deliberazione del Consiglio Comunale in
data 16 novembre 2009;
- Procedura R.I.E. (Riduzione dell’Impatto Edilizio) ex art. 19 bis del Regolamento Edilizio del Co-
mune di Bolzano di cui alla Deliberazione di Consiglio Comunale n° 11/2004 e successive modifiche
introdotte con Deliberazione di Giunta Comunale n° 1064/110139 del 30.12.2009;

Allegato N - Principali riferimenti legislativi di lotta obbligatoria ad avversità biotiche degli alberi

- Decreto Ministeriale del 17 aprile 1998 – Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il cancro colora-
to del platano “Ceratocystis fimbriata”.
- Circolare n° 27/99 del 15.4.99 della Direzione Generale Agricoltura Regione Lombardia applicativa
del Decreto Ministeriale del 17 aprile 1998 concernente “Modalità di applicazione del decreto di lotta
obbligatoria al cancro colorato e misure di salvaguardia del platano in Lombardia”.
- Decreto Ministeriale del 30/10/2007 – Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro la processionaria
del pino “Thaumetopoea pityocampa”.

51
- Decreto del 10 settembre 1999, n. 356 – Regolamento recante misure per la lotta obbligatoria contro
il colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora), nel territorio della Repubblica;
- Decreto Ministeriale del 9/11/2007 – Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il cerambicide asia-
tico Anoplophora chinensis (Thomson);
- Decreto Ministeriale del 9/11/2007 – Disposizioni sulla lotta obbligatoria contro il punteruolo rosso
della palma Rhyncophorus ferrugineus (Olivier);
- Decreto Ministeriale del 22/11/2006 – Lotta obbligatoria contro l’insetto fitomizio Matsucoccus fe-
ytaudi (Ducasse).

Allegato O - Zone sottoposte a vincoli di tutela nazionale storico-architettonica e paesaggistico-


ambientale nella Città di Varese

a) Elenco degli immobili vincolati ai sensi dell’art. 10 e 13 del decreto legislativo n° 42/04 parte II –
Beni storici ed architettonici (consultare sempre il fascicolo depositato presso Area IX contenente
la documentazione relativa al vincolo)

1. Santuario del Sacro Monte e viale delle cappelle


2. Chiesa parrocchiale di Santo Stefano
3. Ruderi di torri medievali
4. Casa di abitazione di due piani e piano attico
5. Coperchio di sarcofago medievale esistente nella villa Clerici
6. Casa parrocchiale – soffitto dipinto
7. Oratorio dei confratelli-affresco
8. Torre quadrata di vedetta medievale
9. Oratorio di San Cassiano – affreschi e pila dell’acqua santa
10. Chiesa parrocchiale di S. Ambrogio
11. Avanzi di torre medievale
12. Villa già’ Castiglioni con affreschi dei secoli Xve XVI e parco ex Panza Mantegazza (castello di
Masnago)
13. Collegio arcivescovile “De Filippi” – Casino Perabo’
14. Casa Scolari
15. Palazzo già’ Orrigoni poi Litta ovvero oratorio maschile Luigi Molina
16. Chiesa parrocchiale con pala d’altare del Fiamminghino e affreschi del Morazzone
17. Chiesa della Madonnina in Prato affreschi
18. Sculture e architetture nella Basilica prepositurale di Varese
19. Basilica di San Vittore martire: Chiesa, Battistero di San Giovanni Battista, Campanile
20. Oratorio antico di Schirannetta
21. Casa in via Cattaneo 3 – via Veratti 26/28
22. Finestra quattrocentesca decorata in terracotta
23. Ex chiesa di San Rocco
24. Fabbricato detto il “Broletto”
25. Palazzo già’ d’Este e annesso parco (Giardini Estensi)
26. Chiesa di San Giuseppe
27. Torre della Motta o Casa della Meridiana
28. Casa già”Piccinelli” poi “Bianchi”
29. Belforte vecchio
30. Parte del complesso “Belforte” già’ dei Biumi
31. Rustico denominato “Cascina Nuova” (demolito)
32. Chiesa di San Silvestro – affreschi
33. Cascina in via Santa Maria Maddalena

52
34. Casa con terrecotte e stemma famiglia Bianchi di Velate
35. Oratorio di Santo Stefano con affreschi
36. Villa Mozzoni con Parco
37. Villa e Giardino Crawen ,
38. Sacello funerario gentilizio
39. Villa e parco San Francesco proprietà’ Veratti Ozelet
40. Casa Veratti ex convento di S.Antonino
41. Edificio denominato “Bettola II” o cascina Gervasini
42. Villa già’ Litta, ora Panza, e parco
43. Villa Clerici
44. Casa con torretta quattrocentesca in Piazza della Chiesa
45. Complesso Residenziale “La Cittadella”
46. Immobile Via Carrobbio 11
47. Villa e Parco Ponti
48. Grand Hotel Tre Croci e Ristorante
49. Ex Albergo Camponovo
50. Stazione Inferiore e Stazioni Superiori e della linea funicolare di Varese – Sacro Monte/Campo Dei
Fiori, con annesse pertinenze e sedime della linea
51. Edificio in via Masolino da Panicale 1 – Ex Vicolo Biumi
52. Villa Torre Piatta (vds comunicazione Soprintendenza nel Fascicolo)
53. Mappali n.223 e n.224 del Comune Censuario di Varese (area Caprera)
54. Immobile denominato Ex Palazzo delle Corporazioni (Camera di Commercio)
55. Palazzo Italia (Ex Palazzo Littorio)
56. Ex Stazione Tranviaria delle Bettole (Varese – Luino)

b) Elenco degli immobili di proprietà pubblica vincolati ai sensi dell’art. 10 commi 1 e 5 del decreto
legislativo n° 42/04 parte II – Beni storici ed architettonici

1. Parco della Villa Augusta sul colle di Giubiano, proprietà comunale (sede di A2A);
2. Parco Torelli-Mylius ora Achille Cattaneo, proprietà comunale;
3. Parco Baragiola a Masnago (proprietà e sede distaccata del Comune di Varese);
4. Parco del Castello Mantegazza (proprietà e sede museale del Comune di Varese);
5. Parco di Villa Toeplitz a Sant’Ambrogio (proprietà comunale e sede distaccata universitaria);
6. Parco di Villa Mirabello (proprietà e sede museale comunale)
7. Giardino della Villa Recalcati (sede della Provincia di Varese e Prefettura)

c) Elenco degli immobili (bellezze individue) vincolati ai sensi dell’art.136 del decreto legislativo n°
42/04 parte III – Beni paesaggistici (consultare sempre il fascicolo depositato presso Area IX
contenente la documentazione relativa al vincolo e il sito
www.cartografia.regione.lombardia.it/mapsiba20 della Regione Lombardia)

1) Villa e Giardino Crawen


2) Parco della Villa Bolchini
3) Villa con Giardino e Chiesa ex Barbo’
4) Parco della Villa Aletti sulla collina di Bosto
5) Parco Prevosti
6) Parco della Villa San Pedrino
7) Villa Opplinger
8) Parco Baroggi-Bellotti
9) Parco e Villa Torrepiatta (parere favorevole alle revoca del vincolo)

53
10) Parco e Villa San Francesco (Proprietà’ Veratti – Ozelet)
11) Parco della Villa Sangalli
12) Parco Bianchi Bonomi
13) Villa Panza già’ Litta
14) Parco Piniroli
15) Parco Aletti – Spartivento
16) Villa Ponti proprietà’ Gianfelice
17) Ex Parco Risso
18) Parco e Villa Zappelli
19) Giardini e Villa Ponti (Villa Napoleonica)
20) Ex Area Cagna (Delibera di Giunta Regionale n° 8/8313 del 29.10.08)

d) Elenco degli immobili (bellezze d’insieme) vincolati ai sensi dell’art.142 del decreto legislativo n°
42/04 parte III – Beni paesaggistici (consultare sempre il fascicolo depositato presso Area IX con-
tenente la documentazione relativa al vincolo e il sito
www.cartografia.regione.lombardia.it/mapsiba20 della Regione Lombardia)

1) Zona a sud di Bosto e Casbeno : D.M. 12 marzo 1959;


2) Zona costiera del lago di Varese: D.M. 4 settembre 1963;
3) Zona sotto la Torre di Velate: D.M. 29 ottobre 1965;
4) Zona del Colle dei Campigli: D.M. 8 maggio 1964;
5) Zona della Via Walder: D.M. 28 settembre 1966;
6) Zona di vie Staurenghi e Sempione, Largo Risorgimento, vie Sanvito Silvestro, Carlo D’Adda
e Benedetto Marcello: D.M. 4 giugno 1968;
7) Zona di via XXV Aprile, via privata senza nome, vie Dante, A. De Vincenti, Sanvito Silvestro:
D.M. 4 giugno 1968;
8) Parte attigua al Parco della Villa Este delimitata dalle vie Copelli e G. Verdi: D.M. 13 luglio
1963;
9) Zona a nord della provinciale Varese-Laveno, oltre la Villa Bolchini: D.M. 23 marzo 1964.

54
Allegato P - Planimetrie dei parchi e giardini comunali di Varese con indicazioni delle porzioni am-
missibili ad assegnazione temporanea per manifestazioni ed attività come da art. 17

55
56
57
58
59
60
61
62
63
Allegato P.1
Determinazione dei canoni per la assegnazione temporanea in concessione dirigenziale di porzioni di parchi e giardini comunali come da art. 17 lettera g)
Giardini Estensi e Parco di Villa Mirabello
Ubicazione locazione tempora- mq Tipologia superficie Canone base Canone Canone ba- Coefficiente Coefficiente
nea ca. giornaliero fe- base gior- se stagiona- moltiplicatore moltiplicatore
riale naliero le 15 aprile – per importanza per tipologia di
sabato, 30 settem- e fragilità attività (vds al-
domenica bre dell’area in as- legato P.2 espli-
e festivi segnazione cativo)
temporanea
(vds allegato P.2
esplicativo)
Aiuola A della Cartografia allegata 1200 Prato ornamentale, fiori- € 72,00 € 84,00 € - 2 da 0 a 1
ture, ghiaietto
Aiuola B della Cartografia allegata 900 Prato ornamentale, fiori- € 54,00 € 63,00 € - 2 da 0 a 1
ture, ghiaietto
Aiuola C della Cartografia allegata 970 Prato ornamentale, fiori- € 58,20 € 67,90 € - 2 da 0 a 1
ture, ghiaietto
Aiuola D della Cartografia allegata 9250 Prato ornamentale, fiori- € 555,00 € 647,50 € - 2 da 0 a 1
ture, ghiaietto
Aiuola E della Cartografia allegata 2980 Ghiaietto, alberi monu- € 178,80 € 208,60 € 5.006,40 1 da 0 a 1
mentali e laghetto otto-
centesco
Aiuola F della Cartografia allegata 1930 Stabilizzato, pavimenta- € 115,80 € 135,10 € 3.242,40 1 da 0 a 1
zione in cls, sottobosco
di parco ottocentesco

Aiuola G della Cartografia allegata 6610 Terra battuta e ghiaietto € 396,60 € 462,70 € 11.104,80 1 da 0 a 1
sotto copertura di giovani
abeti rossi
Aiuola H della Cartografia allegata 2380 Prato calpestabile, fiori- € 142,80 € 166,60 € 3.998,40 1,5 da 0 a 1
ture, ghiaietto, fontana a
raso ornamentale
Aiuola I della Cartografia allegata 3450 Prato calpestabile € 207,00 € 241,50 € 5.796,00 1 da 0 a 1
Aiuola I della Cartografia allegata 200 Serra disponibile da apri- € 300,00 € 400,00 € 13.440,00 1 da 0 a 1
le a settembre

64
Parco del Castello Mantegazza d’interesse storico, architettonico, paesaggistico ed ambientale
Ubicazione locazione tempo- mq ca. Tipologia superficie Canone base Canone Canone ba- Coefficiente Coefficiente
ranea giornaliero fe- base gior- se stagiona- moltiplicatore moltiplicatore
riale naliero le 15 aprile – per importanza per tipologia di
sabato, 30 settem- e fragilità attività (vds al-
domenica bre dell’area in as- legato P.2 espli-
e festivi segnazione cativo)
temporanea
(vds allegato P.2
esplicativo)
Aiuola A della cartografia allega- 1120 Piazzale belvedere in € 67,20 € 78,40 € 1.881,60 1,5 da 0 a 1,00
ta ghiaietto, alberi monu-
mentali
Aiuola B della cartografia allega- 4100 Prato calpestabile con € 246,00 € 287,00 € 6.888,00 1,5 da 0 a 1,00
ta alberi di pregio
Aiuola C della cartografia allega- 8200 Prato calpestabile con € 492,00 € 574,00 € 13.776,00 0,5 da 0 a 1,00
ta alberi di pregio
Aiuola D della cartografia allega- 6750 Prato calpestabile con € 405,00 € 472,50 € 11.340,00 0,5 da 0 a 1,00
ta alberi di pregio

Parco di Villa Baragiola d’interesse storico, architettonico, paesaggistico ed ambientale


Ubicazione locazione tempo- mq ca. Tipologia superficie Canone giorna- Canone Canone sta- Coefficiente Coefficiente
ranea liero feriale giornaliero gionale 15 moltiplicatore moltiplicatore
sabato, aprile – 30 per importanza per tipologia di
domenica settembre e fragilità attività (vds al-
e festivi dell’area in as- legato P.2 espli-
segnazione cativo)
temporanea
(vds allegato P.2
esplicativo)
Aiuola A della cartografia allega- 3880 Prato calpestabile con € 232,80 € 271,60 € 6.518,40 1,5 da 0 a 1,00
ta alberi di pregio
Aiuola B della cartografia allega- 3160 Prato calpestabile € 189,60 € 221,20 € 5.308,80 0,5 da 0 a 1,00
ta
Aiuola C della cartografia allega- 3540 Prato calpestabile € 212,40 € 247,80 € 5.947,20 0,5 da 0 a 1,00
ta

65
Parco di Villa Augusta d’interesse storico, architettonico, paesaggistico ed ambientale
Ubicazione locazione tempo- mq ca. Tipologia superficie Canone giorna- Canone Canone sta- Coefficiente Coefficiente
ranea liero feriale giornaliero gionale 15 moltiplicatore moltiplicatore
sabato, aprile – 30 per importanza per tipologia di
domenica settembre e fragilità attività (vds al-
e festivi dell’area in as- legato P.2 espli-
segnazione cativo)
temporanea
(vds allegato P.2
esplicativo)
Aiuola A della cartografia allega- 3060 Prato calpestabile con € 183,60 € 214,20 € 5.140,80 1,5 da 0 a 1,00
ta alberi di pregio
Aiuola B della cartografia allega- 2450 Prato calpestabile con € 147,00 € 171,50 € 4.116,00 1,5 da 0 a 1,00
ta alberi di pregio
Aiuola C della cartografia allega- 2700 Prato calpestabile con € 162,00 € 189,00 € 4.536,00 1,5 da 0 a 1,00
ta alberi di pregio

Parco di Villa Torelli-Mylius ora “Achille Cattaneo” d’interesse storico, architettonico, paesaggistico ed ambientale
Ubicazione locazione tempo- mq ca. Tipologia superficie Canone giorna- Canone Canone sta- Coefficiente Coefficiente
ranea liero feriale giornaliero gionale 15 moltiplicatore moltiplicatore
sabato, aprile – 30 per importanza per tipologia di
domenica settembre e fragilità attività (vds al-
e festivi dell’area in as- legato P.2 espli-
segnazione cativo)
temporanea
(vds allegato P.2
esplicativo)
Aiuola A della cartografia allega- 8830 Prato calpestabile con € 529,80 € 618,10 € 14.834,40 1 da 0 a 1,00
ta campo tennis pavimenta-
to e alberi di pregio

Aiuola B della cartografia allega- 1830 Prato calpestabile con € 109,80 € 128,10 € 3.074,40 1 da 0 a 1,00
ta zona giochi lignei e albe-
ri di pregio
Aiuola C della cartografia allega- 7190 Prato calpestabile con € 431,40 € 503,30 € 12.079,20 1 da 0 a 1,00
ta alberi di pregio
Aiuola D della cartografia allega- 4410 Prato calpestabile con € 264,60 € 308,70 € 7.408,80 1 da 0 a 1,00
ta alberi di pregio

66
Aiuola E della cartografia allega- 3650 Prato calpestabile con € 219,00 € 255,50 € 6.132,00 1 da 0 a 1,00
ta alberi di pregio
Aiuola F della cartografia allega- 2100 Terreno calpestabile con € 126,00 € 147,00 € 1.764,00 1 da 0 a 1,00
ta alberi di pregio

Parco di Villa Toeplitz d’interesse storico, architettonico, paesaggistico ed ambientale


Ubicazione locazione tempo- mq ca. Tipologia superficie Canone giorna- Canone Canone sta- Coefficiente Coefficiente
ranea liero feriale giornaliero gionale 15 moltiplicatore moltiplicatore
sabato, aprile – 30 per importanza per tipologia di
domenica settembre e fragilità attività (vds al-
e festivi dell’area in as- legato P.2 espli-
segnazione cativo)
temporanea
(vds allegato P.2
esplicativo)
Aiuola A della cartografia allega- 10800 Architetture vegetali, € 648,00 € 756,00 € 18.144,00 2 da 0 a 1,00
ta scalinate, giochi d’acqua
e prato calpestabile
Aiuola B della cartografia allega- 905 Prato calpestabile con € 54,30 € 63,35 € 1.520,40 2 da 0 a 1,00
ta alberi di pregio
Aiuola C della cartografia allega- 2420 Prato calpestabile con € 145,20 € 169,40 € 4.065,60 1 da 0 a 1,00
ta alberi di pregio e giochi
lignei
Aiuola D della cartografia allega- 2520 Prato calpestabile con € 151,20 € 176,40 € 4.233,60 1 da 0 a 1,00
ta alberi di pregio e giochi
lignei
Aiuola E della cartografia allega- 23100 Zona boschiva in corso € 1.386,00 € 1.617,00 € 3.880,80 0,5 da 0 a 1,00
ta di sistemazione

67
Parco di L. Zanzi d'interesse paesaggistico ed ambientale
Ubicazione locazione tempo- mq ca. Tipologia superficie Canone giorna- Canone Canone sta- Coefficiente Coefficiente
ranea liero feriale giornaliero gionale 15 moltiplicatore moltiplicatore
sabato, aprile - 30 per importanza per tipologia di
domenica settembre e fragilità dell'a- attività (vds al-
e festivi rea in assegna- legato P.2 espli-
zione tempora- cativo)
nea (vds allega-
to P.2 esplicati-
vo)
Aiuola A della cartografia allega- 2340 Prato alberato in riva al € 140,40 € 163,80 € 3.931,20 1,5 da 0 a 1,00
ta lago
Aiuola B della cartografia allega- 5380 Prato pingue calpestabi- € 322,80 € 376,60 € 9.038,40 0,5 da 0 a 1,00
ta le alberato in riva lago
Aiuola C della cartografia allega- 3100 Prato calpestabile con € 186,00 € 217,00 € 5.208,00 1 da 0 a 1,00
ta attrezzature ludiche
Aiuola D della cartografia allega- 8845 Prato pingue calpestabi- € 530,70 € 619,15 € 14.859,60 0,5 da 0 a 1,00
ta le alberato
Aiuola E della cartografia allega- 8740 Prato pingue calpestabi- € 524,40 € 611,80 € 14.683,20 0,5 da 0 a 1,00
ta le alberato
Aiuola F della cartografia allega- 7000 Prato calpestabile albe- € 420,00 € 490,00 € 11.760,00 0,5 da 0 a 1,00
ta rato

Giardini di quartiere mq ca. Tipologia superficie Canone giornalie- Canone Canone Coefficiente mol- Coefficiente
ro feriale giornaliero stagionale tiplicatore (vds moltiplicatore
sabato, do- 15 aprile - allegato P.2 e- (vds allegato
menica e 30 settem- splicativo) P.2 esplicativo)
festivi bre

Piazza Giovanni XXIII 990 Prato alberato e vialetti € 59,40 € 69,30 2 2 da 0 a 1,00
ex Parco Perelli 990 Prato alberato e vialetti € 59,40 € 69,30 2 2 da 0 a 1,00
Via Pista Vecchia 6800 Prato alberato e vialetti € 408,00 € 476,00 0,5 0,5 da 0 a 1,00
Via Vannucci/Aguggiari 2960 Prato alberato e vialetti € 177,60 € 207,20 0,5 0,5 da 0 a 1,00
Via Tarvisio/Presolana 6800 Prato alberato € 408,00 € 476,00 0,5 0,5 da 0 a 1,00
Ex officine S.Ambrogio 4490 Prato alberato e vialetti € 269,40 € 314,30 0,5 0,5 da 0 a 1,00

68
CANONI CALCOLATI PER ZONA E TIPOLOGIE DI AREE
Ubicazione locazione mq Canone ba- Canone ba- Canone base Coeffic.moltip. Canone Canone sa- Canone sta- Coeff.
temporanea Giardini ca. se giorno fe- se sabato e stagionale import/fragil. giorno feria- bato e festi- gionale 15.4 - moltipl.tipo
Estensi e Parco di riale festivi 15.4 - 30.9 le vi 30.9 attività
Villa Mirabello

Aiuola A 1200 € 72,00 € 84,00 € - 2 € 144,00 € 168,00 € - 0→1


Aiuola B 900 € 54,00 € 63,00 € - 2 € 108,00 € 126,00 € - 0→1
Aiuola C 970 € 58,20 € 67,90 € - 2 € 116,40 € 135,80 € - 0→1
Aiuola D 9250 € 555,00 € 647,50 € - 2 € 1.110,00 € 1.295,00 € - 0→1
Aiuola E 2980 € 178,80 € 208,60 € 5.006,40 1 € 178,80 € 208,60 € 5.006,40 0→1
Aiuola F 1930 € 115,80 € 135,10 € 3.242,40 1 € 115,80 € 135,10 € 3.242,40 0→1
Aiuola G 6610 € 396,60 € 462,70 € 11.104,80 1 € 396,60 € 462,70 € 11.104,80 0→1
Aiuola H 2380 € 142,80 € 166,60 € 3.998,40 1,5 € 214,20 € 249,90 € 5.997,60 0→1
Aiuola I 3450 € 207,00 € 241,50 € 5.796,00 1 € 207,00 € 241,50 € 5.796,00 0→1
Aiuola I 200 € 300,00 € 400,00 € 13.440,00 1 € 300,00 € 400,00 € 13.440,00 0→1

Ubicazione locazione mq Canone ba- Canone ba- Canone base Coeffic.moltip. Canone Canone sa- Canone sta- Coeff.
temporanea Parco ca. se giorno fe- se sabato e stagionale import/fragil. giorno feria- bato e festi- gionale 15.4 - moltipl.tipo
del Castello Mante- riale festivi 15.4 - 30.9 le vi 30.9 attività
gazza
Aiuola A 1120 € 67,20 € 78,40 € 1.881,60 1,5 € 100,80 € 117,60 € 2.822,40 0→1
Aiuola B 4100 € 246,00 € 287,00 € 6.888,00 1,5 € 369,00 € 430,50 € 10.332,00 0→1
Aiuola C 8200 € 492,00 € 574,00 € 13.776,00 0,5 € 246,00 € 287,00 € 6.888,00 0→1
Aiuola D 6750 € 405,00 € 472,50 € 11.340,00 0,5 € 202,50 € 236,25 € 5.670,00 0→1

Ubicazione locazione mq Canone ba- Canone ba- Canone base Coeffic.moltip. Canone Canone sa- Canone sta- Coeff.
temporanea Parco di ca. se giorno fe- se sabato e stagionale import/fragil. giorno feria- bato e festi- gionale 15.4 - moltipl.tipo
Villa Baragiola riale festivi 15.4 - 30.9 le vi 30.9 attività

Aiuola A 3880 € 232,80 € 271,60 € 6.518,40 1,5 € 349,20 € 407,40 € 9.777,60 0→1
Aiuola B 3160 € 189,60 € 221,20 € 5.308,80 0,5 € 94,80 € 110,60 € 2.654,40 0→1
Aiuola C 3540 € 212,40 € 247,80 € 5.947,20 0,5 € 106,20 € 123,90 € 2.973,60 0→1

69
Ubicazione locazione mq Canone ba- Canone ba- Canone base Coeffic.moltip. Canone Canone sa- Canone sta- Coeff.
temporanea Parco di ca. se giorno fe- se sabato e stagionale import/fragil. giorno feria- bato e festi- gionale 15.4 - moltipl.tipo
Villa Augusta riale festivi 15.4 - 30.9 le vi 30.9 attività

Aiuola A 3060 € 183,60 € 214,20 € 5.140,80 1,5 € 275,40 € 321,30 € 7.711,20 0→1
Aiuola B 2450 € 147,00 € 171,50 € 4.116,00 1,5 € 220,50 € 257,25 € 6.174,00 0→1
Aiuola C 2700 € 162,00 € 189,00 € 4.536,00 1,5 € 243,00 € 283,50 € 6.804,00 0→1

Ubicazione locazione mq Canone ba- Canone ba- Canone base Coeffic.moltip. Canone Canone sa- Canone sta- Coeff.
temporanea Parco di ca. se giorno fe- se sabato e stagionale import/fragil. giorno feria- bato e festi- gionale 15.4 - moltipl.tipo
Villa Torelli-Mylius riale festivi 15.4 - 30.9 le vi 30.9 attività

Aiuola A 8830 € 529,80 € 618,10 € 14.834,40 1 € 529,80 € 618,10 € 14.834,40 0→1


Aiuola B 1830 € 109,80 € 128,10 € 3.074,40 1 € 109,80 € 128,10 € 3.074,40 0→1
Aiuola C 7190 € 431,40 € 503,30 € 12.079,20 1 € 431,40 € 503,30 € 12.079,20 0→1
Aiuola D 4410 € 264,60 € 308,70 € 7.408,80 1 € 264,60 € 308,70 € 7.408,80 0→1
Aiuola E 3650 € 219,00 € 255,50 € 6.132,00 1 € 219,00 € 255,50 € 6.132,00 0→1
Aiuola F 2100 € 126,00 € 147,00 € 1.764,00 1 € 126,00 € 147,00 € 1.764,00 0→1

Ubicazione locazione mq Canone ba- Canone ba- Canone base Coeffic.moltip. Canone Canone sa- Canone sta- Coeff.
temporanea Parco di ca. se giorno fe- se sabato e stagionale import/fragil. giorno feria- bato e festi- gionale 15.4 - moltipl.tipo
Villa Toeplitz riale festivi 15.4 - 30.9 le vi 30.9 attività

Aiuola A 10800 € 648,00 € 756,00 € 18.144,00 2 € 1.296,00 € 1.512,00 € 36.288,00 0→1


Aiuola B 905 € 54,30 € 63,35 € 1.520,40 2 € 108,60 € 126,70 € 3.040,80 0→1
Aiuola C 2420 € 145,20 € 169,40 € 4.065,60 1 € 145,20 € 169,40 € 4.065,60 0→1
Aiuola D 2520 € 151,20 € 176,40 € 4.233,60 1 € 151,20 € 176,40 € 4.233,60 0→1
Aiuola E 23100 € 1.386,00 € 1.617,00 € 3.880,80 0,5 € 693,00 € 808,50 € 1.940,40 0→1

70
Ubicazione locazione mq Canone ba- Canone ba- Canone base Coeffic.moltip. Canone Canone sa- Canone sta- Coeff.
temporanea Parco di ca. se giorno fe- se sabato e stagionale import/fragil. giorno feria- bato e festi- gionale 15.4 - moltipl.tipo
L. Zanzi riale festivi 15.4 - 30.9 le vi 30.9 attività

Aiuola A 2340 € 140,40 € 163,80 € 3.931,20 1,5 € 210,60 € 245,70 € 5.896,80 0→1
Aiuola B 5380 € 322,80 € 376,60 € 9.038,40 0,5 € 161,40 € 188,30 € 4.519,20 0→1
Aiuola C 3100 € 186,00 € 217,00 € 5.208,00 1 € 186,00 € 217,00 € 5.208,00 0→1
Aiuola D 8845 € 530,70 € 619,15 € 14.859,60 0,5 € 265,35 € 309,58 € 7.429,80 0→1
Aiuola E 8740 € 524,40 € 611,80 € 14.683,20 0,5 € 262,20 € 305,90 € 7.341,60 0→1
Aiuola F 7000 € 420,00 € 490,00 € 11.760,00 0,5 € 210,00 € 245,00 € 5.880,00 0→1

Giardini di quartiere mq Canone ba- Canone ba- Canone base Coeffic.moltip. Canone Canone sa- Canone sta- Coeff.
ca. se giorno fe- se sabato e stagionale import/fragil. giorno feria- bato e festi- gionale 15.4 - moltipl.tipo
riale festivi 15.4 - 30.9 le vi 30.9 attività

Piazza Giovanni XXIII 990 € 59,40 € 69,30 € 1.663,20 2 € 118,80 € 138,60 € 3.326,40 0→1
ex Parco Perelli 990 € 59,40 € 69,30 € 1.663,20 2 € 118,80 € 138,60 € 3.326,40 0→1
Via Pista Vecchia 6800 € 408,00 € 476,00 € 11.424,00 0,5 € 204,00 € 238,00 € 5.712,00 0→1
Vannucci/Aguggiari 2960 € 177,60 € 207,20 € 4.972,80 0,5 € 88,80 € 103,60 € 2.486,40 0→1
Via Tarvisio/Presolana 6800 € 408,00 € 476,00 € 11.424,00 0,5 € 204,00 € 238,00 € 5.712,00 0→1
ex officine S.Ambrogio 4490 € 269,40 € 314,30 € 7.543,20 0,5 € 134,70 € 157,15 € 3.771,60 0→1

71
Allegato P.2
Criteri adottati per la determinazione dei coefficienti moltiplicatori del canone base dovuto per l’assegnazione temporanea in concessione dirigenziale di porzioni
di parchi e giardini comunali come da art. 17 lettera g)

Classificazione dell'importanza e fragilità delle zone in assegnazione temporanea Coefficiente moltiplicatore canone
base

Posizione centrale, in zona intensamente abitata, dotata di servizi igienici, illuminazione notturna, di attrezzature 2
per il riposo psicofisico e per l'attività ludica, interessata da flusso turistico extra-provinciale, presenza di limitrofe
attività e iniziative commerciali, presenza di alberi monumentali, alto rischio di danneggiamento del patrimonio
vegetale orizzontale, di alberi di pregio e/o monumentali e dei manufatti storico-architettonici

Posizione semi-centrale, dotata di servizi igienici, illuminazione notturna, di attrezzature per il riposo psicofisico e 1,5
per l'attività ludica, presenza di alberi monumentali, alto rischio di danneggiamento del patrimonio vegetale oriz-
zontale, di alberi di pregio e/o monumentali e dei manufatti storico-architettonici

Posizione semi-centrale, dotata di servizi igienici, illuminazione notturna da derivare, di attrezzature per il riposo 1
psicofisico e per l'attività ludica, presenza di alberi monumentali, alto rischio di danneggiamento del patrimonio
vegetale orizzontale, di alberi di pregio e/o monumentali e dei manufatti storico-architettonici

Posizione semi-centrale, dotata di servizi igienici, illuminazione notturna da derivare, presenza di alberi di pre- 0,5
gio, medio rischio di danneggiamento del patrimonio vegetale orizzontale, di alberi di pregio e dei manufatti sto-
rico-architettonici

72
Tipologia di occupazione in seguito ad assegnazione temporanea Coefficiente moltiplicatore canone
base

Occupazione ed installazione di attività commerciale di venditore ambulante, pubblici esercizi, non produttori agri- 1
coli, comprensiva di massimo un autocarro attrezzato per la somministrazione di cibo e bevande, tensostrutture, gaze-
bi, pergolati etc. per l'accoglienza e/o installazione cucine, tavoli, sedie, paraventi (h max 1,50 m), dehors, controven-
tature ed altri elementi similari di delimitazione dello spazio, servizi igienici di tipo "chimico"

Occupazione ed installazione di attività commerciale di produttori agricoli coltivatori, allevatori, apicoltori, floro- 0,7
vivaisti, etc. comprensiva di massimo un autocarro attrezzato per la vendita, tensostrutture, gazebi, pergolati etc. per
l'accoglienza e/o installazione cucine, tavoli, sedie, paraventi (h max 1,50 m), dehors, controventature ed altri elemen-
ti similari di delimitazione dello spazio, servizi igienici di tipo "chimico"

Occupazioni per manifestazioni politiche, sindacali, culturali-artistiche, scientifiche, sportive, manifestazioni con 0,2
finalità aggregativo-turistiche, occupazioni per installazioni di attrazioni, giochi e divertimento per i bambini e ra-
gazzi autorizzate e/o patrocinate dall'Amministrazione Comunale

Vds art. 17 lett. v) - Esenzioni. Occupazioni realizzate a) dallo Stato, Regioni, Province, Comuni e loro consorzi; b) 0
da Enti non commerciali per iniziative aventi finalità di assistenza, previdenza, sanità, educazione, cultura, ricerca; c)
da soggetti che per statuto non perseguono fini di lucro etc. etc.; d) da Enti religiosi per l'esercizio di culti ammessi
dallo Stato; da Servizi sociali, Servizi educativi, scuole di ogni ordine e grado, Università etc; e) da "ONLUS" ; f) da
manifestazioni o da iniziative di carattere politico non eccedenti i 16 mq; g) da luminarie, addobbi, festoni, tappeti,
moquette, vasi/fioriere a condizione che quest'ultimi non delimitino un'area destinato ad attività commericiali o lucra-
tive in genere e non contengano o non siano adibiti a messaggi pubblicitari/commerciali; h) occupazione per lo svol-
gimenti di cantieri di OOPP autorizzati dall'Amministrazione comunale

73
Allegato Q
Linee di indirizzo per l’assegnazione temporanea degli orti urbani
(già approvate con deliberazione del Commissario Prefettizio n° 134 del 08-03-
2006)
RISERVATI AI PENSIONATI - Iniziativa Orto anch’io

Indice

Art. 1 Criteri di assegnazione


Art. 2 Durata dell’assegnazione, rinnovo, rinuncia e revoca
Art. 3 Conduzione dell’orto
Art. 4 Confini ed irrigazione
Art. 5 Tipologia di coltivazione
Art. 6 Riscossione del canone e spese di manutenzione
Art. 7 Danni
Art. 8 Vigilanza
Art. 9 Comitati per la gestione degli orti
Art. 10 Attrezzature collettive
Art. 11 Prodotti fitosanitari
Art. 12 Tutela degli animali
Art. 13 Obblighi degli assegnatari
Art. 14 Divieti
Art. 15 Cessazione della concessione
Art. 16 Norme finali

ART. 1 - CRITERI DI ASSEGNAZIONE

1. I lotti da destinare ad orto vengono assegnati in uso agli aventi titolo mediante atto di concessione
del Dirigente alla Tutela Ambientale, previa formazione di graduatoria fra le richieste pervenute
entro i termini stabiliti dall’Amministrazione Comunale.
2. Possono presentare richiesta di assegnazione i cittadini pensionati e residenti, aventi un’età mi-
nima di anni sessanta e che non siano proprietari di terreni nel territorio del Comune di Varese.
3. Nella formazione della graduatoria sono attribuiti punteggi più elevati ai residenti in zona e a quel-
li con maggiore età anagrafica.
4. Le domande pervenute successivamente alla prima assegnazione sono aggiunte alla graduatoria
secondo l’ordine di presentazione all’Ufficio Protocollo.
5. Ogni anno, nel mese di gennaio, si procede alla revisione della graduatoria.
6. In ogni caso non può essere assegnato più di un orto per nucleo familiare.

ART. 2 - DURATA DELL’ASSEGNAZIONE, RINNOVO, RINUNCIA E REVOCA

1. La concessione ha durata triennale ed è rinnovabile previa richiesta scritta da presentare entro tre
mesi prima della scadenza.
2. L’assegnazione è concessa nominalmente al richiedente e non può essere oggetto di delega nè tra-
smessa per successione.
3. Entro il 31 dicembre di ciascun anno il concessionario può comunicare la disdetta con effetto dal
1° gennaio dell’anno successivo.

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4. Qualora per motivi personali non sia possibile proseguire la coltivazione dell’orto nel periodo è
fatto obbligo all’assegnatario di darne comunicazione al Comune per gli adempimenti di compe-
tenza.
5. Per motivi di necessità pubblica l’Amministrazione può revocare la concessione; in tali casi la re-
voca è disposta con provvedimento scritto del Dirigente e comunicata con 2 mesi di preavviso,
salvo il caso di comprovata urgenza.
6. In caso di revoca dell’assegnazione, di rinuncia o di disdetta da parte dell’assegnatario
l’Amministrazione Comunale dispone l’assegnazione al primo richiedente in graduatoria per il
medesimo lotto.

ART. 3 - CONDUZIONE DELL’ORTO

1. La lavorazione e la conduzione dell’orto competono esclusivamente dall’assegnatario.


2. Le particelle di terreno messe a disposizione dell’affittuario non possono subire alcuna modifica
per quanto riguarda la destinazione e la superficie occupata, a pena di revoca immediata della con-
cessione senza diritto di indennità.

ART. 4 - CONFINI ED IRRIGAZIONE

1. L’Amministrazione Comunale mette a disposizione gli orti debitamente perimetrati ed allacciati


alla rete idrica principale per l’irrigazione, la cui spesa di consumo è compresa nel canone annuo.
2. La delimitazione interna degli orti è realizzata con pali di castagno allineati ai vertici delle singole
aree e non è soggetta a modifiche.

ART. 5 - TIPOLOGIA DELLE COLTIVAZIONI

1. La coltivazione deve essere esclusivamente ortiva e destinata unicamente al consumo diretto da


parte del concessionario.
2. E’ vietato porre in vendita i prodotti o trarre comunque profitto economico dagli stessi.

ART. 6 - RISCOSSIONE DEL CANONE E SPESE DI MANUTENZIONE

1. Alla firma dell’atto di concessione temporanea dell’orto ogni concessionario corrisponde al Co-
mune di Varese un canone a titolo di concorso alle spese di ammortamento e per la costituzione di
un fondo destinato alla creazione di ulteriori aree. Successivamente, nel periodo di durata della
concessione, il canone è versato entro il 15 novembre.
2. In caso di omissione del versamento il competente ufficio comunale invita il concessionario a
provvedere, indicando un nuovo termine. Il mancato versamento del canone entro il 31 dicembre
di ciascun anno comporta l’automatica decadenza dell’assegna-zione.
3. Per l’anno 2012 il canone è pari ad € 50,00.
4. Il canone può essere modificato dalla Giunta Comunale entro il 31 dicembre di ogni anno con ef-
fetto dal 1° gennaio dell’anno successivo.
5. Le spese di manutenzione ordinaria sono a carico del concessionario.

ART. 7 - DANNI

1. L’Amministrazione declina ogni responsabilità per i danni provocati a persone, animali o cose
nell’attività di conduzione degli orti.

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ART. 8 - VIGILANZA

1. Il Comune provvede alla vigilanza ed al controllo delle condizioni degli impianti gestiti dal con-
cessionario, avvalendosi di proprio personale assegnato all’Area XI - Tutela Ambientale e del Nu-
cleo di Vigilanza Ambientale.

ART. 9 – COMITATI PER LA GESTIONE DEGLI ORTI

1. L’Assemblea dei concessionari, previa convocazione dell’Attività Verde Pubblico e a maggioran-


za dei presenti, nomina per ciascuna località un Comitato per la gestione degli orti, composto da
tre concessionari.
2. Il Comitato:
a) risolve in prima istanza tutte le questioni relative alla conduzione degli orti;
b) vigila sul rispetto da parte dei concessionari delle norme di conduzione previste nel presente
documento;
c) segnala all’Amministrazione Comunale i casi e le controversie non direttamente risolvibili e le
infrazioni comportanti la revoca della concessione;
d) almeno una volta all’anno riferisce all’Ufficio Verde Pubblico del Comune di Varese in merito
all’attività svolta.
3. Il comitato è rinnovato ogni tre anni.

ART. 10 - ATTREZZATURE COMUNI

1. Ogni concessionario ha il diritto di utilizzare i servizi e le attrezzature comuni (casetta per gli at-
trezzi ove presente) e partecipa ai lavori necessari per la loro manutenzione.
2. I cespugli e gli alberi comuni non possono essere tagliati o rimossi arbitrariamente.
3. I confini devono essere rispettati e le loro delimitazioni curate.

ART. 11 - PRODOTTI FITOSANITARI

1. Il concessionario si impegna a contenere entro i limiti strettamente indispensabili l’uso di prodotti


fitosanitari, rispettando comunque le prescrizioni d’uso indicate nella confezione.

ART. 12 – TUTELA ANIMALI

1. Nell’ambito dell’attività di coltivazione degli orti sono vietate le iniziative nocive alla vita di api,
pipistrelli, uccelli, ricci e, comunque, degli animali utili all’uomo.

ART. 13 - OBBLIGHI DEGLI ASSEGNATARI

1. Gli assegnatari degli orti sono tenuti ad osservare i seguenti obblighi:


a) sottoscrivere e rispettare le linee di indirizzo per la gestione degli orti urbani;
b) pagare il canone annuo stabilito dal Comune;
c) coltivare con scrupolo l’orto assegnato, curandone inoltre l’aspetto estetico ed igienico;
d) assicurare la cura del proprio orto durante tutto il periodo di vegetazione;
e) assicurare la pulizia del proprio spazio e di quelli comuni (viottoli), con particolare riferimento
alle strisce aderenti e perimetrali al proprio appezzamento di terreno;
f) utilizzare esclusivamente concimi organici, da interrare comunque entro 48 ore dalla stesura
sul terreno;
g) osservare le norme di buon vicinato e collaborare con il Comune per la gestione e la vigilanza
delle aree e dei servizi prossimi all’insediamento;

76
h) conferire le immondizie negli speciali contenitori messi a disposizione dall’Am-ministrazione
Comunale.
ART. 14 - DIVIETI

1. Non è consentito agli assegnatari degli orti:


a) affittare o concedere in uso a terzi l’orto avuto in gestione;
b) allestire strutture per la cottura dei cibi all’interno degli orti;
c) abbandonare all’interno o nei dintorni dell’orto rifiuti o materiali di scarto;
d) accatastare materiali fuori dal proprio appezzamento di terreno;
e) utilizzare l’acqua per scopi diversi dall’innaffiamento del terreno;
f) recare disturbo al vicinato con schiamazzi ovvero con rumori eccessivi di qualsiasi natura;
g) accendere fuochi;
h) modificare le strutture concesse in uso;
i) piantumare alberi ornamentali, da fiore o da frutto nell’appezzamento assegnato;
j) allevare e tenere animali all’interno degli orti;
k) costruire o innalzare capanni o manufatti similari di qualsiasi dimensione, nonché occultare la
vista dell’orto con teli plastici o steccati;
l) esporre bidoni o contenitori per la raccolta dell’acqua;
m) accumulare concimi organici;
n) accedere all’interno dell’orto con mezzi motorizzati, compresi i ciclomotori;
o) prelevare prodotti da altri orti;
p) coltivare fiori di altezza superiore a cm. 100 o utilizzare per tali coltivazioni una superficie
dell’appezzamento superiore a 20 mq.;
q) utilizzare teli antigrandine di colore diverso dal verde o aventi un’altezza superiore a 50 cm.
r) Conferire l’umido domestico nei contenitori del compostaggio

ART. 15 - CESSAZIONE DELLA CONCESSIONE

1. La concessione di un orto può cessare:


a) per disdetta da parte dell’interessato;
b) per la perdita del requisito della residenza;
c) per morosità;
d) per inosservanza delle linee di indirizzo;
e) per morte dell’assegnatario.
2. Nei casi di cui alle lettere c) e d) il provvedimento di revoca è assunto dal Dirigente dell’Area Tu-
tela Ambientale dopo che sia decorso inutilmente un mese dalla notifica di un formale invito al ri-
spetto delle linee d’indirizzo e alla rimozione, ove possibile, delle cause dell’inadempienza.
3. La violazione del divieto di cui alla lettera o dell’art. 14 comporta l’immediata revoca della con-
cessione.

ART. 16 – NORME FINALI

1. Il concessionario è tenuto ad osservare le norme e le condizioni comprese nel presente documento


e ad attenersi alle decisioni adottate dall’Amministrazione Comunale.

77
Allegato R
Linee di indirizzo per l’assegnazione temporanea degli orti urbani
RISERVATI ALLE PERSONE NON TITOLARI DI PENSIONE con accertate difficol-
tà economiche - Iniziativa “Orto Mio”

ART. 1 - NORME AMMINISTRATIVE, PROCEDURALI, TECNICHE E COMPORTAMENTALI

Per l’assegnazione degli orti riservati ai non titolari di pensione, valgono le medesime norme ammini-
strative, procedurali, tecniche e comportamentali indicate dall’art.2 fino all’art.16 dalle linee d’indirizzo
già approvate con deliberazione del Commissario Prefettizio n° 134 del 08-03-2006 riportate
nell’allegato Q.

ART. 2 - CRITERI DI ASSEGNAZIONE

1. I lotti da destinare ad orto vengono assegnati in uso agli aventi titolo mediante atto di concessio-
ne del Dirigente alla Tutela Ambientale, previa formazione di graduatoria fra le richieste perve-
nute entro i termini stabiliti dall’Amministrazione Comunale;
2. Possono presentare richiesta di assegnazione i cittadini non titolari di pensione quali disoccu-
pati, studenti, casalinghe etc., comunque residenti nel Comune di Varese, che non siano pro-
prietari di terreni nel territorio del Comune di Varese e abbiano un reddito ISEE inferiore ad €
20.000,00;
3. Nella formazione della graduatoria sono attribuiti punteggi secondo i seguenti parametri:

• disoccupati/e iscritti/e alle liste del centro per l'impiego =10 punti;
• valore ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) del nucleo familiare inferiore o u-
guale all’importo annuo di una pensione sociale per persona (inferiore a € 4.300,00 ca.) =10 punti;
• valore ISEE del nucleo familiare non superiore all’importo annuo di una pensione minima INPS per
persona (inferiore a € 5.800,00 ca.) = 5 punti;
• valore ISEE del nucleo familiare superiore all’importo annuo di una pensione minima INPS per
persona (€ 5.800,00 ca.) = 2 punti;
• soggetti assistiti economicamente dai servizi sociali-assistenziali per problematiche di tipo sociale
ed economico = 5 punti;
• presenza di familiari disabili che possano condividere l’attività di orticoltura = 10 punti;
• essere unico componente del nucleo familiare = 5 punti.

4. Il richiedente può ricorrere, ai sensi del D.P.R. n° 445/2000 e ove ne ricorrano i presupposti, alla
dichiarazione sostitutiva di certificazione o dell’atto di notorietà dei requisiti richiesti (residenza,
assenza di pensione, situazione lavorativa, reddito ISEE inferiore ad € 20.000, 00) ed ai parame-
tri di punteggio sopra indicati. Per tale motivo il Comune nel predisporre la modulistica per le
domande di partecipazione al bando pubblico di manifestazione d’interesse prevederà espressa-
mente i casi in cui è possibile far ricorso alle dichiarazioni ex DPR 445/2000. E’ fatto salvo il
potere-dovere di verifica da parte degli Uffici comunali competenti.
5. In caso di parità di punteggio l’assegnazione avverrà tramite pubblico sorteggio.
6. Le domande pervenute successivamente alla prima assegnazione sono aggiunte alla graduatoria
secondo l’ordine di presentazione all’Ufficio Protocollo.
7. Ogni anno, nel mese di gennaio, si procede alla revisione della graduatoria.
8. In ogni caso non può essere assegnato più di un orto per nucleo familiare.

78
Allegato S
Bibliografia consultabile per approfondimenti

Parte botanica e fitopatologica

• Sulla Condizione dei Parchi Pubblici della Città di Varese – Tomi I-IV a cura del Prof. Salvatore
Furia – 1978- Atti in possesso dell’Attività Verde Pubblico;
• La Flora – Touring Club Italiano 1958;
• Indagine conoscitiva sui boschi della Provincia di Varese (Inventario e carta forestale) – Regione
Lombardia – Azienda Regionale delle Foreste e Società Agricole e Forestale – 1986;
• “I Tipi forestali nella Regione Lombardia – Inquadramento ecologico per la gestione dei boschi
lombardi “ – Roberto del Favero - Regione Lombardia Direzione Agricoltura - Progetto Strategi-
co 9.1.6 – Novembre 2002 Cierre Edizioni;
• La Flora della Provincia di Varese Settore Ecologia ed Energia della Provincia di Varese – anno
2005 Provincia di Varese Edizioni;
• “I Tipi Forestali del Piemonte” – Regione Piemonte Settore Economia Montana e Foreste – Tori-
no luglio 1996 - Centro Stampa Regionale;
• La vegetazione forestale del Veneto – Prodromi di Tipologia Forestale – Regione Veneto – Dipar-
timento Foreste – Multigraf di Spinea (VE) marzo 1990;
• Trattato di Botanica Forestale – E. Strasburger ed altri – Antonio Delfino Editore – febbraio 1986;
• Botanica Forestale – Volume Primo e secondo – Romano Gellini e Paolo Grassoni – Cedam Pa-
dova 1997;
• Botanica – Gribaudo/Koenemann edizione anno 2006;
• La Flora d’Italia, Sandro Pignatti, 1° edizione 1982
• Atlante della Flora, Luca Gariboldi – Quaderno del Parco delle Groane – dicembre 2009
• Principi di Ecologia – Fattori Ecologici, Ecosistemica, Applicazioni - Lucio Susmel Collaborazio-
ne Franco Viola – Cleup – Padova 1988;
• Selvicoltura Speciale di Giovanni Bernetti – Scienze forestali ed ambientali – UTET 1995;
• Selvicoltura, estimo ed economia forestale dell’Agronomo Cav. Agostino Santilli – Ulrico Hoepli
– Milano, 1925;
• Carta della Vegetazione Reale Sit- Fauna (Cerabolini et al. in Tosi G., Zilio A., 2002) – Cono-
scenze delle risorse ambientali della provincia di Varese – Progetto SIT – Fauna – Provincia di
Varese – Settore politiche per l’Agricoltura e Gestione Faunistica;
• Atti del III Congresso Europeo di Arboricoltura- Merano (BZ), 14-16 maggio 1997 – “Alle radici
dell’albero”, organizzato dalla International Society of Arboricolture (ISA): fra i relatori si elenca-
no il Prof. L. Alex Shigo; il Dott. Donald H. Marx – Plant Health Care inc.USA; il Prof. Francis
Schwarzwe, – Università di Friburgo – Germania; Dr. David Cutler - Kew Royal Botanical Gar-
dens – Londra; prof. Sergio Mutto Accordi – Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Pa-
dova;
• Atti del Convegno internazionale 7-9 maggio 2003 – Il passato, il presente, il futuro dell’albero in
città svoltasi nella città Giardino con il patrocinio del Comune di Varese : fra i relatori si elencano
il Prof. L. Alex Shigo; il Dott. Ing. Lothar Wessolly – Stoccarda; il Prof. Francis Schwarzwe – U-
niversità di Friburgo – Germania; prof. Niels Hvass - Copenhagen; Kevin Smith – USDA Forest
service USA; Ken Palmer, Arbor Master USA;
• Alberi: patrimonio della Città di Varese – Pubblicazione elettronica a cura dell’Assessorato Tutela
Ambientale del Comune di Varese – settembre 2003;
• Monumenti verdi di Lombardia – Regione Lombardia – Direzione Generale Qualità
dell’Ambiente – Il Verde Editoriale dicembre 2005;
• Grandi Alberi d’Italia – Corpo Forestale dello Stato – Istituto Geografico De Agostini – anno
2005;

79
• Grandi Alberi del Mondo – Thomas Pakenham - Istituto Geografico De Agostini – anno 2003;
• I Boschi d’Italia – Edizione Abete, Roma 1992;
• Rapporto sullo stato dell’ambiente della città di Varese – Comune di Varese - Assessorato Tutela
Ambientale - luglio 2006;
• La stabilità degli alberi – Fenomeni meccanici e implicazioni legali dei cedimenti degli alberi –
Claus Mattheck – Helge Breloer – Il Verde Editoriale – ristampa novembre 2003;
• Le schede tecniche “Funghi di città – Guida per il riconoscimento dei funghi più comunemente
presenti sulle alberature urbane” tratte da rivista Acer n°4-5-6/1999 a cura di Nicolotti & Bernic-
chi – Patologia Vegetale delle Università di Torino e Bologna rispettivamente per le carie del le-
gno;
• “Le chiome degli alberi”, pubblicazione Sanasilva Istituto Federale Forestale Svizzero –seconda
edizione – 1990 per la valutazione oggettiva della trasparenza delle chioma di alcune specie quale
caratteristica attualmente più importante per la valutazione della vitalità degli alberi;
• Valutazione delle condizioni degli alberi – Manuale di Campagna per le aree di livello I – Luglio
2005 Firenze – Regione Toscana - Dipartimento Agricoltura e Foreste: manuale di campagna a-
dottato per la valutazione dei danni da nuovo tipo dalla Azienda regionale della Lombardia – anni
1995/97/99.
• “Insetti e funghi dannosi ai Boschi” Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Direzione Regio-
nale delle Foreste e dei Parchi – ed. Grafiche Fulvio – Udine luglio 1996;
• Carie si alberi in piedi da “Patologia del Legno”” – Anselmi - Govi – ed agricole 1996;
• Funghi che degradano il legno – Sezione tecnica della Direzione per l’Ambiente, Provincia
dell’Hainaut (Belgio) – Silvatica editore – gennaio 2007
• “Introduzione alla Patologia Forestale” di Francesco Moriondo 1989;
• Inserto di arboricoltura “I Fattori abiotici nel deperimento degli alberi/Prima parte” tratto da rivi-
sta Acer n°4/2006, pag. 44-49, a cura del Dott. Agr. Francesco Ferrini Università Studi Firenze;
• Inserto di fitopatologia “Il verde urbano deve nascere in perfette condizioni: come fare?” tratto da
rivista Lineaverde n°9 nov/dic. 2006, pag. 42/46, a cura del Dott. Agr. Giorgio Badiali, fitopato-
logo libero professionista già dirigente della Regione Emilia Romagna;
• “Indagini diagnostiche sul deperimento della farnia nei boschi della Valle del Ticino” - Consorzio
Parco Lombardo della Valle del Ticino, Ist. Di Patologia Vegetale – Università degli Studi di Mi-
lano, C.R.A. - Ist. Sperimentale per la Zoologia Agraria di Firenze;
• Inserto di arboricoltura “Più verde per Norma” tratto da rivista Acer n°4/2007, pag. 28-33, a cura
del Dott. Forestale Paolo Abram, - Consulente del Comune di Bolzano – Servizio giardineria, per
lo studio della procedura di Riduzione dell’impatto edilizio (vds. art. 19 bis del Regolamento edi-
lizio del Comune di Bolzano); “Malattie e parassiti delle piante da fiore, ornamentali e forestali” –
Ferrari ed altri – ed agricole 2001;
• A New tree biology – Alex L. Shigo – Shigo and Trees, Associates LLC Snohomish, WA –
U.S.A. Tenth Printing 2002;
• La stabilità degli alberi – VTA e SIA-SIM a confronto in due casi di studio di Giorgio Maresi, Pa-
olo Ambrosi, Valentin Lobis – Rivista Sherwood n° 92 – settembre 2003;
• Statics Integrated Methods – Results from pulling test in the past decades – Andreas Detter, Erk
Brudi, Frank Bischoff, Brudi & Partner Treeconsult, Gauting;
• Fracture Diagnosis of Trees Part. 1 – Statics – Integrated Methods – Measurement with Tension
Test – The Expert’s Method – Lothar Wessolly – Stadt und Grün 1995 - n° 6 pp 416-422;
• Fracture Diagnosis of Trees Part. 2 – Statics – Integrated Methods – Statically-Integrated As-
sessment (SIA) – The Practitioner’s Method of Diagnosis – Lothar Wessolly – Stadt und Grün
1995 - n° 8 pp 570-573;
• Fracture Diagnosis of Trees Part. 3 – Boring is no way for reliable fracture diagnosis – Lothar
Wessolly – Stadt und Grün 1995 - n° 9 pp 635-640;
• Stability of Trees – Explanation of Tipping process – Lothar Wessolly – Stadt und Grün 1996 - n°
4 pp 268-272;

80
• SIA Method – a destructive –free method for tree assessment – da www.tree-consult.org di
E.Brudi, Brudi & Partner Tree Consult – Munich – Germany ;

Parte zoologica

• Atlante ornitologico georiferenziato della provincia di Varese. Ucceli nidificanti 2003-2005. Pro-
vincia di Varese, Civico Museo insubrico di Storia Naturale di Induno Olona; Università degli
Studi dell’Insubria sede di Varese, a cura di Gagliardi A., Guenzani W., Preatoni D.G., Saporetti
F., Tosi G., 2007 - Committente Provincia di Varese – Assessorato alle Politiche per l’Agricoltura
e Gestione Faunistica, Settore Politiche per l’Agricoltura e Gestione Faunistica- Commercio;
• Biotopi in Alto Adige – La Fauna – Provincia Autonoma di Bolzano – Casa Editrice Athesia –
Bolzano – 1987;
• Uccelli – di Pierandrea Brichetti – De Agostini – Novara 2004;
• Provincia di Bologna – Spazi Naturali e Fauna selvatica in Pianura – “Il Divulgatore” Agricoltura-
Alimentazione-Ambiente anno XXIV – n°11 novembre 2001;
• Zoologia – Cockrum, E.L. & J.McCauley – Piccin Editore – Padova 1980;
• Appunti dal corso di Zoologia Forestale, Venatoria ed Acquacoltura – Università degli Studi di
Padova – Corso di Laurea in Scienze Forestali- Facoltà di Agraria Anno accademico 1989/2000;
• Entomologia Generale ed Applicata – Ed. Cedam Padova 1972 Antonio Servadei, Sergio Zanghe-
ri, Luigi Masutti;
• Bernini et alii, 2004. Atlante degli anfibi e dei rettili della lombardia. "Monografie di Pianura" n.5,
Provincia di Cremona. Cremona;
• Atlante dei Mammiferi della Lombardia – 2001 – Regione Lombardia – Assessorato
all’Agricoltura e Università degli Studi di Pavia – Prigioni C., Cantini M. & Zilio;
• Brunner, Celada. Rossi. Gustin. LIPU BIRO LIFE ITALIA, 2003. Sviluppo di un sistema nazio-
nale delle ZPS sulla base della rete IBA (Important Bird Areas). Relazione finale;
• Fornasari L:. Bottoni L., Massa R.. Fasola M., Brichetti P.. Vigorita V. (a cura di), 1992. Atlante
degli uccelli svernanti in Lombardia. Regione Lombardia e Università degli Studi di Milano.
• Flora e piccola fauna protette in Lombardia. Centro flora autoctona della Regione Lombardia –
Regione Lombardia -2010

Parte storica, paesaggistica e ambientale

• Il Disegno del Paesaggio Forestale di Paolo Lassini e Darko Pandakovic – Il Verde Editoriale
1996;
• Elementi di Paesaggistica di Alessandro Chiusoli – Cooperativa Libraria Universitaria Editrice
Bologna – Bologna maggio 1985;
• L’architettura dei giardini d’Occidente – Dal Rinascimento al Novecento – Monique Mosser. Ge-
orges Teyssot- Edizioni Electa –Terza edizione 2005;
• Marco Bay e Lorenzo Quadri – Geoffrey Jollicoe, dall’arte al giardino – Il Verde Editoriale –
Aprile 1999;
• Bosco e giardino di Gertrude Jekyll – Franco Muzzio Editore, 1989 Padova
• Giardini visti dall’alto – Franco Migliorini – Luigi Latini edizioni Logos settembre 2004;
• Ville e Giardini d’Italia – Touring Club Italiano, anno 2006
• Cottini P. - “I Giardini della Città Giardino” – Edizione Lativa – dicembre 2004;
• Cazzani, M. Giambruno - Censimento delle architetture vegetali di interesse storico, Parco Re-
gionale del Campo dei Fiori - Regione Lombardia, 1999
• G. F. Ferrario (a cura di) - Le ville e i parchi - Comune di Varese, 1996;
• AA. VV. - Itinerari liberty a Varese. Varese/ Azienda autonoma di Soggiorno, 1983;
• Carinella V. - Varese città giardino. Varese, La Tecnografìca Varesina, 1968;

81
• Colombo S. - Carissimi nonni. Varese, Ed. Lativa, 1980;
• Cottini P. - I giardini estensi di Varese tra '700 e '800. Tracce, n. 2 1989;
• Cottini P. - II parco delle ville Ponti. Varese, C.C.LA.A., 1989;
• Tadini R. - Varese com’era. Varese, 1980;
• Langè S. - Ville della Provincia di Como, Sondrio. Varese. Milano, Sisar, 1968;
• Maniero F. - Restauro conservativo di parchi e giardini storici. Verona, Edizioni L'Informatore
Agrario 1990;
• Milone L. - II verde urbano. Napoli, Liguori Editore, 2003;
• La valenza ecologico-ambientale del verde in città – Andreas Kipar (responsabile d ella ricerca),
Giuseppe Campos Venuti (consulente urbanistico) - Land s.r.l. Landscape Architecture Nature
Development - Milano, 25 febbraio 2005, presentato al Convegno “Tutela del verde e sostenibilità
ambientale”svoltosi presso il Comune di Varese il 2 dicembre 2005, promosso da Agenda 21 loca-
le;
• Darko Pandakovic e Angelo del Sasso – Saper vedere il Paesaggio. Città Studi Edizioni 2009 - De
Agostini Scuola Sp.A;
• M. Vannucchi - Progettare con il verde - 4. Il giardino: storia e tipi - Alinea Ed., Firenze 1998;
• Giuseppe Benini – Sistemazioni idraulico – forestali – UTET – Collana Scienze Forestali ed Am-
bientali - Torino 1990;
• Mario di Fidio, Gian Battista Bischetti - Riqualificazione ambientale delle reti idriche minori –
Hoepli, anno 2008;
• Aspetti progettuali ed esecutivi nei cantieri di ingegneria naturalistica – a cura di Agenzia Regio-
nale per la prevenzione e protezione ambientale del Veneto – dicembre 2000;
• Andrea Carbonari e Maurizio Mezzanotte - Tecniche naturalistiche nella sistemazione del territo-
rio a cura della Provincia autonoma di Trento – Servizio ripristino e valorizzazione ambientale –
gennaio 1996;
• Atti del corso di formazione professionale in ingegneria naturalistica a cura di Regione Veneto –
Dipartimento Foreste- Servizio forestale regionale di Belluno – aprile 1994;
• Il Bosco Insegna – didattica della Natura e del paesaggio nel Faleghée di Brunate di Darko Panda-
kovic e Martina Vigano – Il Verde Editoriale giugno 2004;
• Costruzioni in legno per sentieri – Manuale e guida per la pianificazione, costruzione e manuten-
zione sentieri pubblicato a cura dell’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio
della Confederazione elvetica – Berna, novembre 1992
• Flortecnica- Speciale:l’arte dei giardini “La continuità e la contiguità floristica e paesaggistica nel-
la progettazione dei giardini” – Torino 25 maggio 2000;
• Pianificazione e progettazione del Verde urbano di Paolo Semenzato – Pubblicazione del corso di
cultura in ecologia – Dipartimento territorio e sistemi agro-forestali – Sezione: selvicoltura, ecolo-
gia e pianificazione – Facoltà di Agraria di Padova a.a. 1987/88;
• Piccole guide ai parchi cittadini (Parco di Villa Baragiola, Mylius, Mantegazza, Augusta, Giardini
Estensi e Parco Mirabello) a cura dell’Assessorato alla Tutela Ambientale - anno 2008, consulta-
bili sul sito del Comune di Varese;

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