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𝐹 = 𝑚𝑎
La generalizzazione di questo fatto si chiama Principi di
Relatività Galileiana: le leggi della fisica sono invarianti
per cambiamenti di sistemi di riferimento inerziali cioè
per sistemi che si muovono l’uno rispetto all’altro di
moto rettilineo uniforme.
Dante Alighieri, il quale nel XVII canto dell'Inferno
descrive se stesso sulla groppa di Gerione. intento a
scendere in volo dal VII all'VIII cerchio, e dichiara di
non accorgersi che la creatura infernale sta volando, se
non per effetto della resistenza dell'aria:
Posizione X
Velocità X
Spostamenti X
Lunghezze X
Durate X
Accelerazioni X
masse X
Una modifica delle trasformazioni di Galileo deve
portare necessariamente ad una modifica della
Equazione fondamentale della Dinamica, se
vogliamo salvare il principio di Relatività. Questa
modifica costituisce uno dei tanti pilastri della teoria della
relatività ristretta.
Principio è anzi stato esteso a TUTTI i fenomeni, e
non solo a quelli meccanici!
Spostamento non è invariante:
Nel sistema S ad un certo istante 𝑡1 siamo in una certa
posizione e dopo un tempo, ovvero in un istante successivo
𝑡2 siamo in un'altra posizione, ciò vuole dire che lo
spostamento è dato da
𝑥2 − 𝑥1
Dove 𝑥 è la posizione 𝑥 dello stesso corpo misurata in
istanti diversi.
Lo spostamento nel sistema S’
𝑥′2 − 𝑥′1 = 𝑥2 − 𝑣𝑡2 − (𝑥1 − 𝑣𝑡1 ) = 𝑥2 − 𝑥1 + 𝑣(𝑡1 − 𝑡2 )
dove 𝑣(𝑡1 − 𝑡2 ) ≠ 0.
Infatti, ad esempio, la persona sul frecciarossa che viaggia
a 100 km/h, in 10s il suo spostamento rispetto alla
100𝑘𝑚
banchina sarà 𝑥 = ∗ 10𝑠 = 277 𝑚, in 10 s si sarà
ℎ
spostato di 277m, ma nel suo sistema di riferimento lui
non si è spostato, ovvero 𝑥’ = 0, cioè è rimasto sempre
fermo nell’origine del suo sistema di riferimento.
Vediamo perché lunghezze sono invarianti.
Come definiamo la sua lunghezza nel sistema S:
𝑥1 𝑥2
𝑚1 𝑚2
𝐹=𝐺 𝑟2
Ha ancora senso parlare di MOTO ASSOLUTO? O
piuttosto tutto é relativo al sistema di riferimento?
Riflettiamoci su un momento
Ma dove nasce il problema, che ci costringerà a mettere
le mani nelle equazioni galileiane?
Primo problema
Relativamente a quale sistema di riferimento la
luce ha velocità c?
CONTRADDIZIONE 2 (apparente) tra Meccanica e
Elettromagnetismo
Una carica che si muove genera un campo
elettromagnetico, ma in un sistema di riferimento
solidale con la carica ( essa appare ferma) il campo
dovrebbe scomparire.
Ovviamente la prima.
LE RAGIONI
1) Un sistema di riferimento assoluto relativamente al
quale la luce aveva valore c (detto etere)
2) 1) implica che la meccanica, la composizione delle
velocità, Maxwell, sarebbero valide sono nei sistemi
di riferimento in quiete rispetto all’etero.
Le equazioni di Maxwell sono esattamente come le
equazioni del suono, ed è ovvio che quando le
equazioni delle onde che descrivono l’onda sonora in
aria mi dicono che il suono viaggia a 340 m/s,
questo è relativo rispetto all’aria ferma, Infatti se
mi muovo rispetto all’aria questa velocità cambia e
me ne accorgo dall’effetto doppler. E questa cosa
funziona mediante le trasformazioni di G.G.
• Equivalentemente
𝑢′ +𝑣
• 𝑢= 𝑢′𝑣
1+ 2
𝑐
Esercizio
a) Dimostrare che se ho una particella che in S si muove
con velocità c, questa continua a muoversi con velocità c
in S’
b) In un acceleratore di particelle un elettrone e un
positrone vengono accelerati, relativisticamente a un
sistema di riferimento solidale con l’acceleratore,
entrambi alla velocità limite c ma in versi opposti.
Determina la velocità del positrone nel sistema di
riferimento dell’elettrone, utilizzando sia la formula
classica sia la formula relativistica di composizione delle
velocità.
Criticità al concetto di
simultaneità
Il tempo non è più invariante nelle trasformazioni di Lorentz
Quindi come definiamo operativamente la simultaneità di due
eventi? Supponiamo che un osservatore O1 riceva nello stesso
istante la luce dalle due lampade rossa e verde.
𝐿 = 𝑥2 𝑡 − 𝑥1 𝑡 = 𝑥 ′ 2 𝑡 − 𝑥 ′1 𝑡 = 𝐿′
𝐿0
Contrazione delle lunghezze
Nel sistema S’, relativamente al quale la sbarra e il
sistema S sono in movimento con velocità v diretta
lungo l’asse x’, la lunghezza della sbarra è
𝐿 = 𝑥 ′ 2 𝑡′ − 𝑥 ′1 𝑡′
Contrazione delle lunghezze
Il sistema S’ si muove verso sinistra di velocità relativa
-v relativamente ad S
Dalle trasformazioni di Lorentz inverse si ottiene la
relazione tra le lunghezze della sbarra misurata nei due
sistemi S ed S’:
𝐿0 = 𝑥2 𝑡 − 𝑥1 𝑡 = 𝛾 𝑥2 ′ + 𝑣𝑡 ′ − 𝛾 𝑥1 ′ + 𝑣𝑡 ′
= 𝛾 𝑥2 ′ − 𝑥1 ′ = 𝛾𝐿
Quindi
𝐿0
𝐿=
𝛾
Dove 𝐿0 è la lunghezza propria.
Poiché 𝛾>1, allora 𝐿 < 𝐿0 .
Contrazione delle lunghezze
• La lunghezza non è più un invariante ma dipende dal
sistema di riferimento.
• La lunghezza della sbarra misurata nel sistema di
riferimento in cui la sbarra è in quiete è detta
lunghezza propria.
• La contrazione delle lunghezze è dovuta unicamente al
fatto che la velocità della luce è la stessa in tutti i
sistemi di riferimento inerziali.
• Il fenomeno non riguarda solamente sbarre o corpi in
moto, ma è proprio lo spazio a contrarsi, relativamente
a un osservatore in moto, nella direzione del moto.
Contrazione delle lunghezze
Esempio
Calcola la contrazione relativistica di un’astronave di
lunghezza 100m in moto alla velocità di 0,99c
relativamente a un osservatore in quiete sulla terra.
𝐿0 𝑣2
𝐿= = 𝐿0 1 − 2 ≅ 14𝑚
𝛾 𝑐
Esempio
Un’astronave partita dalla Terra si muove alla velocità di 0,9c
verso una stella lontana 100 anni luce(al). Quanto durerà il
viaggio per un osservatore O’ posto sulla Terra? Come
descriverebbe la durata del viaggio e lo spazio percorso un
osservatore O a bordo dell’astronave?
• Per un osservatore O’ sulla Terra S’ la durata del viaggio sarà
𝐿0
∆𝑡 = = 111 𝑎𝑛𝑛𝑖
𝑣
• Gli astronauti invece vedono le stelle muoversi verso loro alla
velocità v=0,9c, quindi lo spazio si contrae.
𝐿0 𝑣2
𝐿= = 𝐿0 1 − 2 = 43,6 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑙𝑢𝑐𝑒
𝛾 𝑐
𝐿
∆𝑡0 = = 48 𝑎𝑛𝑛𝑖
𝑣
Nota
Il tempo misurato dagli astronauti è il tempo «proprio», perché
misura il tempo trascorso tra due eventi che avvengono nello
stesso punto dello spazio e precisamente il «passaggio» della
Terra ( partenza astronave) e il «passaggio» della stella 8 arrivo
astronave) nella posizione occupata nello spazio dall’astronave.
UN MODO INTUITIVO PER RICAVARE LA
CONTRAZIONE DELLE LUNGHEZZE
Contrazione delle lunghezze
Tornando all’esempio del viaggio dalla Terra ad Alpha
Centauri.
Dal momento che la durata del viaggio è differente, ci si
potrebbe chiedere se gli osservatori misurino distanze
differenti fra la Terra e Alpha Centauri.
Pertanto
∆𝑡0
𝐿= 𝐿
∆𝑡 0
Ovvero
𝑣2
𝐿= 1− 𝐿
𝑐2 0
(contrazione delle lunghezze)
DEFINIZIONE
𝐿0 è detta lunghezza propria, cioè quella lunghezza
misurata tra due punti misurata da un osservatore in
quiete rispetto ad essi.
Osservazione
La contrazione avviene solo lungo la direzione del moto.
Per direzioni perpendicolari ad essa non avviene
contrazione.
L’invarianza spazio-temporale
e il principio di causalità
• Spazio, tempo, più precisamente durata e lunghezza
non sono invarianti per trasformazioni di Lorentz
• Gli osservatori concordano solo sull’invarianza della
lunghezza propria e tempo proprio
• Esiste un invariante che lega le coordinate spaziali e
temporali, legato a sua volta al RAPPORTO DI
CAUSALITA’ TRA DUE EVENTI
L’invarianza spazio-temporale
e il principio di causalità
DEFINIZIONE
Dati due eventi 𝐴 𝑥1 ; 𝑡1 𝑒 𝐵(𝑥2 ; 𝑡2 ) misurati nel sistema S, essi
si dicono CAUSALMENTE CONNESSI se la distanza
∆𝑥 = |𝑥2 - 𝑥1 | che li separa è minore o uguale allo spazio
percorso dalla luce nell’intervallo di tempo ∆𝑡 = |𝑡2 -𝑡1 |
∆𝑥 ≤ c∆𝑡
Significa che è possibile inviare segnali da A a B a velocità
minore o uguale a c., e quindi è possibile che l’evento A
influisca sull’evento B.
Viceversa ∆𝑥 > c∆𝑡, sono CAUSALMENTRE NON
CONNESSI, perché è impossibile che qualcosa successo in A
nell’istante 𝑡1 possa influire su ciò che succede in B all’istante
𝑡2 , altrimenti questo significherebbe inviare segnali a velocità
superiore a c, il che è impossibile relativisticamente.
Esempio di evento non connessi
Una esplosione di una supernova distante 1000 anni
luce, avvenuta 400 anni fa non è connesso con l’evento «
qui, adesso». Infatti ora noi non la vediamo se non tra
600 anni. Quindi è connesso con l’evento «qui, fra 600
anni>>
Esplosione della supernova 1987a osservata nel 1987 è
distante 164000 anni luce. Questo evento cosmico è
accaduto in realtà circa 164000 anni prima.
L’invariante spazio-tempo
Consideriamo due venti connessi 𝐴 𝑥1 ; 𝑡1 𝑒 𝐵(𝑥2 ; 𝑡2 ) .
∆𝑥 ≤ c∆𝑡
(∆𝑆)2 =(∆𝑆′)2
Dimostrazione
Supponiamo che S’ si muove parallelamente a S di
velocità v lungo x.
Consideriamo due eventi A e B in S’. Usando le
trasformazioni di Lorentz
𝑥′1 = 𝛾 𝑥1 − 𝑣𝑡1
𝑥′2 = 𝛾 𝑥2 − 𝑣𝑡2
′
𝑣
𝑡1 = 𝛾(𝑡1 − 2 𝑥1 )
𝑐
′
𝑣
𝑡2 = 𝛾(𝑡1 − 2 𝑥2 )
𝑐