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RIVISTA DI
DIRITTO PROCESSUALE
TARIFFA R.O.C.: POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB MILANO - PUB. BIMESTRALE
FONDATA NEL 1924 DA
G. CHIOVENDA, F. CARNELUTTI e P. CALAMANDREI
GIÀ DIRETTA DA
E.T. LIEBMAN, G. TARZIA e E.F. RICCI
DIRETTORI
C. PUNZI e B. CAVALLONE
COMITATO DI DIREZIONE
M. ACONE - G. BONGIORNO
V. COLESANTI - L.P. COMOGLIO
C. CONSOLO - G. COSTANTINO
C. FERRI - R.E. KOSTORIS
S. LA CHINA - S. MENCHINI
E. MERLIN - G. MONTELEONE
R. ORIANI - G. RUFFINI
A. SALETTI - B. SASSANI
F. TOMMASEO - N. TROCKER
R. VACCARELLA
Gennaio-Febbraio
2018
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DIRITTO PROCESSUALE STRANIERO E COMPARATO
autonomia e resistenze, in Dir. un. europ. 2000, 717 ss.; P. Biavati, M. Lupoi, Regole europee
e giustizia civile, Bologna 2008; G. Tarzia, Modelli europei per un processo civile uniforme, in
questa Rivista 1999, 947 ss.; Id., L’ordine europeo del processo civile, in questa Rivista 2001,
902 ss.; Id., Nozioni comuni per un processo civile europeo, in questa Rivista 2003, 321 ss.; C.
Consolo, Nuovi problemi di diritto processuale civile internazionale, Milano 2002, ma più in
generale dovrebbe aversi riguardo all’iniziativa scientifica legata a Int’l Lis; si considerino
inoltre i contributi raccolti ne Il diritto processuale civile nell’avvicinamento giuridico inter-
nazionale. Omaggio ad Aldo Attardi, promosso da V. Colesanti, Padova 2009; N. Trocker,
La formazione del diritto processuale europeo, Torino 2011; S. Leible, Die Zukunft des
Europäischen Zivilprozessrechts, in Festschrift für Peter Gottwald zum 70. Geburtstag, herau-
sgegeben von J. Adolphsen, J. Goebel, U. Haas, B. Hess, S. Kolmann, M. Würdinger,
München 2014, 381 ss.
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(4) La progressiva diminuzione delle cause civili è alla base di una riflessione sull’at-
tualità stessa della ZPO in B. Hirtz, Die Zukunft des Zivilprozesses, in Neue juristische
Wochenschrift 2014, 2529 ss.
(5) Fonte: dati.istat.it/?lang=it.
(6) Fonte: www.destatis.de/DE/ZahlenFakten/GesellschaftStaat/Rechtspflege/Tabellen/
Gerichtsverfahren.html.
(7) Sulla relazione tra numero di cause pendenti ed efficienza dei giudici in Germania,
cfr. R. Caponi, Modelli europei del processo di cognizione: l’esempio tedesco, in Quest. giust.
2006, 165; Id., Note in tema di poteri probatori delle parti e del giudice nel processo civile
tedesco dopo la riforma del 2001, in Riv. dir. civ. 2006, I, 525.
(8) Sul cruciale ruolo del giudice nel processo tedesco, R. Caponi, Aspetti fondamentali
del processo civile tedesco (in margine alla traduzione in lingua italiana della ZPO), in Giusto
proc. civ. 2011, 72.
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(9) Sul Rechtsgespräch, seppur prima della riforma, H.-W. Laumen, Das Rechtsgespräch
im Zivilprozeß, Köln-Berlin-Bonn-München 1984, 189 ss.
(10) Cfr. R. Greger, sub § 139, in Zöller. Zivilprozessordnung, Köln 2012, 654, ove si
auspica un «Zusammenarbeit zwischen Parteien und Gericht [...] für einen schnellen, ratio-
nellen und gerechten Abschluss des Rechtsstreits».
(11) Si veda l’incipit del § 278 ZPO: «Das Gericht soll in jeder Lage des Verfahrens auf
eine gütliche Beilegung des Rechtsstreits oder einzelner Streitpunkte bedacht sein».
(12) Cosı̀ dispone il § 278, commi 2, 3 e 4, ZPO, in base a cui, se non sia già stato
esperito un tentativo di conciliazione stragiudiziale, il processo non può progredire qualora
le parti non siano comparse personalmente.
(13) Eventualità regolata dal § 278, comma 6, ZPO, ove si prevede altresı̀ la facoltà per
le parti stesse di avanzare una proposta di conciliazione.
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(14) Il rilievo del Rechtspfleger è evidenziato da R. Caponi, Modelli europei del processo
di cognizione: l’esempio tedesco, cit., 166. Nella letteratura tedesca, M. Tams, Der Rechtsp-
fleger als Richter i.S. des Grundgesetzes, in Rechtspfleger 2007, 581 ss.; M. Wolf, Richter und
Rechtspfleger im Zivilverfahren, in Zeitschrift für Zivilprozess 1986, 361 ss.
(15) Per un raffronto tra Mahnverfahren e procedimento per decreto ingiuntivo, G.
Oberto, I procedimenti semplificati ed accelerati nell’esperienza tedesca e in quella inglese, in
Corriere giur. 2002, 1242 s.
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(20) Dopo il dibattito accesosi a seguito della riforma della ZPO nel 2002, sull’equi-
parabilità di tale modalità di procedere al mutamento della domanda si esprime la sentenza
del Bundesgerichtshof, 4 luglio 2012 (Az. VIII ZR 109/11), in Neue Juristische Wochenschrift
2012, 2662 s.
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agli artt. 633 e 645 c.p.c., la strada del procedimento per il recupero del
credito – cosı̀ come descritta dalla ZPO – in nessun caso subisce battute di
arresto per il fatto che sia sollevata opposizione.
Il procedimento per il recupero del credito continua a fare il suo
corso, in parallelo con un nuovo processo (§ 599 ZPO); qualora in esito
al processo di opposizione la pretesa versata nell’Urkundenprozess risultasse
infondata, oltre a essere annullata la precedente sentenza, l’originario at-
tore sarà obbligato al risarcimento dei danni causati dall’esecuzione di
quest’ultima (21).
Il dato fondamentale – torno a sottolineare – è rappresentato dalla
circostanza che la domanda abbia superato il vaglio di cui al § 597 ZPO.
L’opposizione potrà senza dubbio aprire lo spazio per un accertamento,
ma al contempo senza arrestare il corso dell’Urkundenprozess.
Conclusosi l’Urkundenprozess con una condanna nei confronti del
convenuto, il provvedimento conterrà una «riserva» (cd. Urteil unter Vor-
behalt), ossia la facoltà per quest’ultimo di attivare un procedimento di
opposizione in cui avrà diritto di contestare la pretesa attorea senza sotto-
stare ai limiti probatori previsti dalla disciplina dell’Urkundenprozess (22).
In ciascun caso la sentenza resa dal Tribunale – ancorché sotto pen-
denza della riserva (23) – è da ritenersi «definitiva», cosı̀ essendo stabilito
espressamente nel § 599 ZPO, tanto per quel che riguarda i mezzi d’im-
pugnazione – difatti essa risulterà appellabile – quanto per quel che attiene
agli effetti, costituendo titolo per dar luogo a esecuzione forzata (24).
Come si è detto, l’Urkundenprozess non è però l’unico procedimento
previsto a tutela del credito.
(21) Cosı̀ dispone la previsione di cui al § 302, comma 4, dal secondo al quarto periodo,
richiamata dal § 600 ZPO.
(22) I limiti probatori dell’Urkundenprozess sono stabiliti dal § 595 ZPO.
(23) Per una sintesi del dibattito in merito all’omessa riserva nel dispositivo della
sentenza, si veda: W. Voit, sub § 599, in Zivilprozessordnung. Kommentar, cit., 1829 s.
(24) Ai sensi del § 599 ZPO, comma 3: «Das Urteil, das unter Vorbehalt der Rechte
ergeht, ist für die Rechtsmittel und die Zwangsvollstreckung als Endurteil anzusehen».
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(27) Si tenga conto che dal 1˚ gennaio 2026 l’instaurazione di tale procedimento sarà da
farsi esclusivamente in via telematica.
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(28) Per ulteriori approfondimenti sulla riforma, nella letteratura italiana, cfr. R. Ca-
poni, L’appello nel sistema delle impugnazioni civili (note di comparazione anglo-tedesca), in
questa Rivista 2009, 639 ss.; E. Lucertini, La riforma dell’appello civile in Germania: il
declino del processo «de novo», in Riv. trim. dir. proc. civ. 2006, 916 ss.; A. Piekenbrock,
Il processo civile tedesco dal modello di Stoccarda in poi: passi avanti ed indietro, in Giusto
proc. civ. 2013, 699 ss.
(29) Il riferimento è alla cd. Zivilprozessreformgesetz approvata il 27 luglio 2001 ed
entrata in vigore il 1˚ gennaio 2002, pubblicata in BGBl. 02.08.2001, 1887. Per una rifles-
sione sulla riforma della ZPO, a dieci anni dalla sua introduzione, W. Nassall, Zehn Jahre
ZPO-Reform vor dem BGH, in Neue Juristische Wochenschrift 2012, 113 ss. Sulle tendenze
di sviluppo del processo civile tedesco, cfr. G. Wagner, Entwicklungstendenzen und For-
schungsperspektiven im Zivilprozess- und Insolvenzrecht, in ZEuP 2008, 6 ss.
(30) Cfr. B. Rimmelspacher, sub § 511, in Münchener Kommentar zur Zivilprozessord-
nung, cit., 372.
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(31) W. Ball, sub § 514, in Zivilprozessordnung. Kommentar, cit., 1585; più dettaglia-
tamente sull’Einspruch, A. Stadler, sub § 338, in Zivilprozessordnung. Kommentar,cit.,
1350 s.
(32) Su questi profili, S. Dalla Bontà, Contributo allo studio del filtro in appello, Trento
2015, 53.
(33) Cfr. O. Jauernig, B. Hess, Zivilprozessrecht, cit., 290: «In der rechtlichen Bewertung
dieser Tatsachen ist das Berufungsgericht jedoch frei».
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parte acconsenta o se la Corte reputi che ciò sia pertinente; inoltre, mo-
difica della domanda, dichiarazione di compensazione e domanda ricon-
venzionale potrebbero essere ammissibili se fossero basate su fatti che,
secondo il § 529 ZPO, l’Oberlandesgericht deve comunque porre a fonda-
mento della trattazione e della decisione sull’appello.
La celerità del processo che si svolge avanti all’Oberlandesgericht è
assicurata anche da termini d’impugnazione stringenti, che il § 517 ZPO
fissa in un mese dalla notificazione oppure in cinque mesi dalla pronuncia
della sentenza.
Occorre però tenere presente che la notificazione è effettuata in Ger-
mania direttamente dal Tribunale: per prassi, dunque, il dies a quo è quello
della notificazione.
Al fine di abbreviare i tempi del processo, è concessa all’appellante la
facoltà di proporre la motivazione dell’atto con cui si introduce l’impu-
gnazione entro due mesi dalla notificazione della sentenza per esteso (an-
che in tal caso, questa è la prassi prevalente) oppure entro cinque mesi
dalla pronuncia della sentenza: cosı̀ stabilisce il § 520 ZPO.
Si prevede dunque che la motivazione dell’atto d’impugnazione possa
essere sganciata rispetto all’atto introduttivo dell’appello, consentendo in
tal modo di ottimizzare i tempi della procedura.
La revisione della decisione di primo grado è avviata prima ancora che
siano opportunamente messi a fuoco tutti gli elementi che giustificano
l’appello, i quali possono essere precisati in un atto che sopraggiunge in
itinere.
Assai interessante è, poi, la valutazione preliminare di fondatezza che il
giudice è autorizzato a compiere ai sensi del § 522, comma 2, ZPO (34).
In particolare, ivi si afferma che l’Oberlandesgericht rigetta senza in-
dugio l’appello, mediante decisione presa all’unanimità, se è persuaso che
lo stesso non abbia alcuna prospettiva di successo, la causa non abbia
importanza fondamentale e la decisione in sede d’appello non sia neces-
saria ai fini dell’evoluzione del diritto o della garanzia di uniformità della
giurisprudenza (cd. substanzlose Berufung, ossia «appello senza so-
stanza») (35).
Si può dire che il processo tedesco conosca dunque una figura in
qualche misura simile a quella dell’antica denegatio actionis, tipica del
(36) Si tratta della legge del 21 ottobre 2011, entrata in vigore il 27 ottobre 2011.
(37) Cfr. H. Wöstmann, sub § 522, in Zivilprozessordnung,cit., 1343 s.; P. Fölsch, Die
Berufungszurückweisung durch Beschluss im Blickpunkt aktueller Rechtsprechung, in Neue
Juristische Wochenschrift 2006, 3521 ss., il quale, prima della riforma del 2011, dava conto
della non sempre uniforme giurisprudenza sul § 522 ZPO.
(38) Il carattere rappresentato dall’evidenza è stato introdotto con la riforma del § 522
ZPO nel 2011.
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(39) Cfr. W. Ball, sub § 543, in Zivilprozessordnung. Kommentar, cit., 1687 s.; W.
Krüger, sub § 543, in Münchener Kommentar zur Zivilprozessordnung, cit., 603 ss.
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zione della sentenza per esteso oppure, al più tardi, di cinque mesi dalla
pronuncia della sentenza (40).
La prassi mostra che – per la ragione già espressa, ossia per il fatto che
la notifica è effettuata direttamente su iniziativa degli uffici giudiziari – il
termine cui di regola occorre fare riferimento è quello breve del mese dalla
notifica.
Come già si è visto con riguardo all’appello (§ 520 ZPO), cosı̀ pure per
l’appello in sede di Oberlandesgericht, si prevede al § 551 ZPO che il
ricorrente ottemperi all’onere di motivazione della propria impugnazione
in un momento successivo a quello dell’introduzione del ricorso; si ritiene
sufficiente che siano comunque rispettati i due mesi dalla notifica della
sentenza impugnata o, al più tardi, i cinque mesi dalla data della pronuncia
della sentenza.
Oltre a ciò, anche altri tratti caratterizzanti del giudizio per cassazione
rispecchiano quanto si è visto con riferimento al grado d’appello.
In primis, anche per la Corte di legittimità è contemplata la possibilità
di denegatio actionis disciplinata dal § 522 ZPO, sulla quale già ci si è
soffermati: ciò viene espressamente stabilito dal § 552a ZPO, ove si affer-
ma che in sede di giudizio di revisione può essere rigettato il ricorso a
mezzo di ordinanza emanata all’unanimità, qualora il collegio sia persuaso
che non vi sia alcuna prospettiva di accoglimento dell’impugnazione.
V’è poi da aggiungere che il giudizio che si svolge dinnanzi al Bunde-
sgerichtshof esprime già per tradizione e – verrebbe da dire – per sua «indo-
le» un carattere assai ponderato, quasi «raccolto»: occorre tenere conto del
numero ridotto di pronunce emesse, di una certa ritrosia al ribaltamento
delle sorti del giudizio d’appello e, infine, dei costi elevati del processo.
Non va nascosto, infatti, che i costi per una procedura in sede di ultima
istanza non sono paragonabili a quelli di un processo celebrato innanzi alla
nostra Corte di Cassazione: gli avvocati cassazionisti in Germania sono
pochi e specificamente dediti a tale giudizio secondo i §§ 164 ss. della
Bundesrechtsanwaltsordnung (41); si tratta di un regolamento che, seppure
criticato in dottrina, secondo il Bundesverfassungsgericht risulta comunque
conforme al diritto fondamentale di libertà di esercizio della professione (42).
(43) Per un approfondimento del tema delle spese processuali, cfr. G. Bischoff, Be-
sondere Kostenentscheidungen im Zivilprozess, in Juristische Schulung 2016, 608 ss., ove si
elenca una serie di casi in cui il principio di soccombenza non si applica in tutto o in parte.
(44) Cfr. A. Schulz, sub § 91, in Münchener Kommentar zur Zivilprozessordnung, cit.,
661 ss.
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(45) Per una breve sintesi storica sullo sviluppo di questa peculiarità, cfr. O. Jauernig,
B. Hess, Zivilprozessrecht, cit., 62.
(46) Per approfondimenti sui rimborsi dei costi degli avvocati e sulla Notwendigkeit-
sprüfung, si veda N. Schneider, Erstattung der anwaltlichen Reisekosten im Zivilprozess, in
Neue Juristische Wochenschrift 2017, 307.
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(48) Per una panoramica sui presupposti di cui al § 96 ZPO, K. Jaspersen, sub § 96, in
Beck’scher Online-Kommentar ZPO.
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(49) Sulla flessibilità del processo tedesco, cfr. R. Caponi, Aspetti fondamentali del
processo civile tedesco (in margine alla traduzione in lingua italiana della ZPO), cit., 73.
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