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LEZIONE 14/03
I recettori intracellulari possono trovarsi nel citoplasma o direttamente nel nucleo, in ogni caso è nel
nucleo che svolgono la loro funzione in seguito al legame con la molecola segnae. Questi recettori
possiedono più domini, tra cui il dominio effettore … (reg1).
Altri recettori intracellulari come quelli che legano gli ormoni tiroidei, richiedono per legarsi alle
sequenze consenso una eterodimerizzazione e non una omodimerizzazione. In genere la
eterodimerizzazione la fanno con un partner specifico che sarebbe il recettore X
dei retinoidi.
(minuto13)
Dopo minuto 21-→ tutti questi processi ovviamente saranno possibili fin quando la molecola
segnale è attaccata al DNA.
Il corepresore tra le varie proteine deve avere un enzima che lavora al contrario di quello precedente
perciò si chiama istone deacetilasi.
Un recettore nucleare è un recettore che già si trova nel nucleo e già è legato al DNA.
Un recettore intracellulare va a modificare la sua trascrizione genica e alla fine modifica il
contenuto in proteine; dal punto di vista qualitativo, perché ci sono proteine che vengono
sintetizzate solo quando arriva quella molecola segnale, e anche dal punto quantitativo, magari
proteine aumentano la propria produzione una volta che arriva la molecola segnale.
(minuto 27).
Dalla risposta che viene attivata dal recettore intracellulare si possono distingue due fasi: una più
rapida e una più lenta.
In molti casi, soprattutto in recettori citosolici che legano ormoni steroidei, comporta una risposta
duplice.
Questi recettori intracellulari possono andare incontro a modificazioni conformazionali o addirittura
ad eliminazione quando la cellula è sottoposta a grandi quantità della molecola segnale o alla
persistenza della molecola segnale.
(minuto 40)→
Recettori canale
Sono presenti a livello delle sinapsi chimiche.
Molecola segnale= neurotrasmettitore.
Vengono definiti anche come canali ionici ligando-dipendenti.
La forza sviluppata durante la contrazione dipende dalla lunghezza iniziale del sarcomero, e cioè
dal grado di sovrapposizione dei filamenti sottili e spessi sulla tensione sviluppata dal muscolo in
contrazione.
Anche un sarcomero troppo lungo non genere forza di contrazione. Esiste una lunghezza ottimale
per generare la massima forza di contrazione.
MODULAZIONE DELLA FORZA MUSCOLARE DI CONTRAZIONE
Abbiamo due modalità per poter regolare la forza con cui vengono contratti i muscoli scheletrici.
1- sommazione temporale
Quando si genera un potenziale d’azione la risposta contrattile che si ottiene si chiama scossa
semplice. l’ampiezza della forza di questa contrazione dipende dalla lunghezza iniziale ma anche
dalla quantità di calcio, pertanto quando un potenziale d’azione genera una scossa semplice non si
ha mai il massimo dell’espressione di forza che quella fibrocellula può dare.
Infatti se noi andiamo ad aumentare il numero di potenziali di azione che giungono a livello della
giunzione muscolare nell’intervallo di tempo, la risposta della fibrocellula mano a mano che la
frequenza dei potenziali d’azione aumenta, aumenta a sua volta.
Perché avviene questo fenomeno ?
L’evento elettrico in una fibrocellula muscolare scheletrica dura al massimo 5 milli secondi, è molto
rapido. Mentre la risposta contrattile, che inizia con una certa latenza, dura anche 100 milli secondi .
Questo fa si che il periodo refrattario della membrana della cellula muscolare si concluda prima
della contrazione della fibra muscolare.
Sommazione temporale: il tetano muscolare (addizione degli effetti di singole scosse fino alla
contrazione massimale tetanica)
Nella maggior parte dei casi le nostre fibrocellule danno risposte tetaniche.
Da dove prende l’energia il muscolo per potersi contrarre ? dall’ATP ma non solo.
Le fonti principali di ATP sono essenzialmentre tre:
1-fosforilazione diretta dalla fosfocreatina all’ADP via creatina-kinasi
2-glicolisi
3-fosforilazione ossidativa
queste tre fonti di ATP vengono utilizzate diversamente dalle fibrocellule che noi abbiamo, e quindi
dai diversi tipi di muscoli.