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BENESSERE E PRODUTTIVITÀ

DELL’ALLEVAMENTO SUINICOLO:
USO DELL’ARRICCHIMENTO AMBIENTALE

Compatibilità ambientale e benessere animale nella filiera del suino


per migliorare la redditività e garantire la sostenibilità

Filiera verde del suino


Autori
Sara Barbieri e Elisabetta Canali – Università degli Studi di Milano, Dipartimento
di Scienze Veterinarie e Sanità Pubblica
Alessandro Gastaldo, Paolo Ferrari e Paolo Rossi – Fondazione CRPA Studi
Ricerche, Reggio Emilia
Matteo Barbari, Stefano Simonini, Marco Togni e Giuseppe Rossi – Università degli
Studi di Firenze, Dipartimento di Gestione del Sistemi Agrari, Alimentari e
Forestali

Fotografie
Alessandro Gastaldo, Paolo Ferrari, Silvana Mattiello, Davide Gottardo,
Giacomo Bottaini, Marco Togni, Matteo Barbari

Stampa
Eliocenter, Milano
Prefazione

Prima ancora che ai ricercatori, è da sempre ben noto agli allevatori che gli
animali crescono e producono tanto più quanto meglio stanno. Il suino non fa
eccezione in questo e le nuove norme europee in tema di benessere animale,
oltre che tutelare gli animali garantendo condizioni di allevamento adeguate,
rappresentano di fatto un aiuto indiretto agli allevatori stessi.
Il progetto di ricerca Ager “Compatibilità ambientale e benessere animale nella
filiera del suino per migliorare la redditività e garantire la sostenibilità – Filiera
verde del suino”, che vede coinvolti 8 partner, studia specificatamente
problematiche alimentari/nutrizionali e aspetti legati al benessere. È a questi
ultimi che la presente pubblicazione si riferisce, trattando l’uso
dell’arricchimento ambientale.

Prof. G. Matteo Crovetto


Università degli Studi di Milano
Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali
Introduzione

Le soluzioni di stabulazione adottate nelle porcilaie da svezzamento e ingrasso


non sono in grado, generalmente, di soddisfare le esigenze comportamentali
dei suini e, in particolare, non permettono la manifestazione del
comportamento esplorativo.
Tale attività esplorativa, che l’animale effettua per la ricerca di cibo o di un
luogo di riposo idoneo e per conoscere l’ambiente, mantiene una forte
motivazione anche in allevamento; ma l’ambiente monotono e privo di stimoli
delle porcilaie non garantisce la possibilità di manifestare tale comportamento.

La mancanza di
materiale idoneo da
esplorare rappresenta
uno dei maggiori
problemi di benessere
animale e l’impossibilità
di esprimere il
comportamento
esplorativo è indicata
come la principale causa
della comparsa di
comportamenti anomali
e potenzialmente pericolosi nel suino da svezzamento e da ingrasso, come il
cannibalismo e l’aggressività eccessiva.

Per ridurre l’incidenza o la gravità dei comportamenti anomali vengono


utilizzati, all’interno dei box, degli «arricchimenti ambientali»; quale sia però
l’arricchimento più efficace per migliorare il livello di benessere dei suini e
quale il più sostenibile dal punto di vista economico, nella realtà italiana, sono
ancora argomenti assai dibattuti.

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Il comportamento esplorativo:
perché il suino grufola

I suini sono animali onnivori che in natura vivono e si spostano in un ampio


spazio (100÷800 ha); essi trascorrono più della metà del tempo alla ricerca del
cibo, grufolando e pascolando, con lunghe camminate per esplorare l’ambiente
e brevi periodi di riposo.

I suini hanno sviluppato una strategia alimentare complessa, collegata al


comportamento esplorativo, che prevede l’uso della bocca e del grugno
(grufolare, annusare, morsicare e masticare). Ma il comportamento esplorativo
viene rivolto anche verso materiali non commestibili.

Esplorare è un bisogno importante del suino ed è un comportamento con


un’elevata motivazione e differenti obiettivi:
ricerca del cibo,
ricerca di un luogo confortevole per riposare,
raccolta di informazioni sull’ambiente circostante.

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Quale è il miglior materiale di arricchimento?

L’arricchimento ambientale, per avere un effetto positivo sulla salute e sul


benessere dei suini, deve soddisfare alcune necessità degli animali:
cercare
“manipolare”
ingerire

Un materiale per essere idoneo deve mantenere il suino occupato in attività


positive, evitando comportamenti anomali e pericolosi.

La capacità di un materiale di stimolare l’animale aumenta in relazione ad


alcune proprietà del materiale stesso, che sono indispensabili anche a
conservarne la sua funzione nel tempo.

Proprietà Descrizione
Complesso Il suino è un animale estremamente intelligente, con un
comportamentale articolato. Un materiale stimola e
mantiene l’interesse dell’animale tanto più lo tiene occupato
Distruggibile e Un materiale che non può essere distrutto diventa
variabile rapidamente poco interessante per il suino, che deve poter
modificare l’oggetto attraverso la masticazione
Ingeribile I suini sono abituati a masticare e ingerire ciò che trovano
nell’ambiente. La sazietà riduce la motivazione a grufolare
Con proprietà I suini potrebbero trarre beneficio dall’ingerire o masticare
nutrizionali gli oggetti che trovano nel box (fibra, vitamine, sali, ecc.)
Pulito Se il materiale si trova a terra, va mantenuto pulito. Il suino
perde rapidamente interesse per ciò che è imbrattato da feci
e urine

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La paglia

Tra i possibili arricchimenti ambientali, la paglia distribuita sul pavimento del


box in grande quantità (lettiera permanente) è il materiale manipolabile più
studiato per la specie suina e quello che meglio stimola il comportamento
esplorativo, riducendo l’incidenza di comportamenti negativi per il benessere e
la produttività, quali il cannibalismo e l’aggressività eccessiva.
La ricerca in questo campo ha messo in evidenza che in pratica non esiste, ad
oggi, un altro arricchimento ambientale in grado di garantire un livello di
occupazione superiore a quello della lettiera di paglia.

Vantaggi
La paglia offre numerosi vantaggi: può essere masticata, grufolata, ingerita.
Inoltre, migliora il comfort termico e fisico della zona di riposo.

Svantaggi
Il costo della paglia, l’ingente richiesta di manodopera per la gestione della
lettiera e la incompatibilità con alcune tipologie di allevamento (pavimento
grigliato o fessurato, in particolare con sistemi di evacuazione rapida delle
deiezioni mediante tubazioni), non favoriscono un largo utilizzo di questo
materiale nel nostro Paese.

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La paglia funziona …
…meglio …peggio
se è fresca e aggiunta giornalmente se è umida e sporca
quando ha fibra lunga, quando contiene muffe o presenta
non trinciata odori sgradevoli

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Altri materiali utilizzati come lettiera

Altri materiali da lettiera possono essere utilizzati come arricchimento


ambientale, in alternativa alla paglia, alcuni dei quali citati anche dalla
normativa (vedi pagina 27): segatura di legno, compost di funghi, torba, fibra
di cocco, truciolo di legno, corteccia, carta in strisce e sabbia.

Vantaggi
Diventa difficile indicare i vantaggi, perché l’efficacia di questi materiali è
controversa.

Svantaggi
Il loro utilizzo e la loro diffusione sono strettamente legati alla disponibilità dei
materiali stessi e al loro costo di acquisto e di gestione.
Esistono pochi studi relativi all’efficacia di questi materiali nel ridurre i
comportamenti negativi dei suini.
Alcuni materiali, come la segatura, sono poco apprezzati per la rapidità con cui
diventano inutilizzabili, soprattutto per effetto della dispersione e del calpestio.
Spesso presentano un’incompatibilità più o meno accentuata con le tipologie
di stabulazione su pavimento fessurato e con i sistemi di allontanamento
rapido degli effluenti zootecnici.

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Metodi alternativi
di somministrazione della paglia

È stato ampiamente dimostrato come la paglia sia in grado di stimolare il


comportamento esplorativo e ridurre l’insorgenza di comportamenti anomali e
pericolosi dei suini.
Nei sistemi in cui non è possibile prevedere la lettiera permanente, la paglia
può essere presentata al suino in modeste quantità, distribuita direttamente sul
pavimento del box (“a terra”) o in rastrelliere/dosatori, oppure compressa in
blocchi o grossi pellets.

Vantaggi
I risultati ottenuti sono generalmente inferiori rispetto alla lettiera di paglia, ma
hanno evidenziato una certa efficacia nel miglioramento del benessere
(aumento del livello di occupazione dei suini e contenimento delle morsicature
a code e orecchie) e della produttività, rispetto a oggetti non distruttibili, quali
catene, oggetti sospesi, giochi e dispenser di mangime.
Tuttavia, nessuno studio è stato in grado di definire quanto sia la quantità
minima di paglia in grado di occupare positivamente il suino e prevenire
fenomeni come il cannibalismo.
Da alcuni lavori è emerso che anche la somministrazione giornaliera di
modesti quantitativi di paglia (100÷200g/capo) è in grado di ridurre
significativamente fenomeni aggressivi e morsicature verso gli altri suini.

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Svantaggi
Il principale svantaggio di questi sistemi è l’aumento dei costi, legato all’elevata
richiesta di manodopera, all’eventuale acquisto di attrezzature (per esempio, le
rastrelliere) e all’elevata quantità di paglia, che spesso si perde nelle fosse
sottostanti (con ulteriori problemi ai sistemi di evacuazione), non
completamente compensato da una riduzione dei fenomeni di cannibalismo.

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Oggetti per l’arricchimento ambientale

In molti casi la paglia non può rappresentare una possibilità pratica per
l’allevatore, che deve ricorrere a soluzioni differenti, ricordando però che
l’utilizzo di oggetti non distruttibili è notevolmente controverso e in molti casi
non è permesso che questi materiali siano utilizzati come unico arricchimento
dei box.
Si tratta principalmente di arricchimenti fissati a catena e sospesi (oggetti di
plastica e tronchetti di legno), sospesi (catene e corde), fissati a muro (tubo
con legno) o liberi a terra (mattoni in cotto, cartoni, palle, trottole, ecc.).

Vantaggi
L’aggiunta di oggetti nei box è il metodo di arricchimento ambientale più
diffuso, in quanto ha il vantaggio di poter essere attuato in ogni tipologia di
box, anche in presenza di pavimento fessurato parziale e totale e con sistemi di
allontanamento rapido degli effluenti zootecnici.
Generalmente gli oggetti non vengono utilizzati per grufolare, ma possono
essere morsi e masticati. Quanto più l’oggetto sarà distruttibile e
“manipolabile” dalla bocca e dal grugno del suino, tanto più costante nel
tempo sarà l’interesse da parte dell’animale.

Svantaggi
Tali soluzioni hanno una minore capacità di mantenere l’interesse del suino e
di ridurre l’aggressività e i fenomeni di cannibalismo; esistono, inoltre, pareri
discordanti circa la loro efficacia.

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Oggetti presentati a terra si
Oggetti presentati a livello della testa del
contaminano velocemente con
suino sono più attraenti, perché ne
materiale fecale, soprattutto in
richiamano l’attenzione
relazione al tipo di pavimentazione

Gli oggetti sospesi sono più interessanti e vengono preferiti

Diverse prove sperimentali hanno


evidenziato un basso interesse dei suini e
un alto livello di morsicature alle code con
l’utilizzo di un arricchimento di plastica
sospeso a catena.
Per questa soluzione occorre verificare
attentamente anche la sostenibilità
economica, visto il costo unitario elevato
(se acquistato) e la necessità di sostituire
frequentemente le parti deteriorati (tubi).

Alcuni oggetti, come i


mattoni in cotto o i
fogli di cartone, si
distruggono nel tempo
(chiaramente con tempi
diversi in relazione al
materiale).
Sono economici e
consentono al suino di
morsicare e masticare,
ma vanno sostituiti
frequentemente.

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Altri arricchimenti, invece, come catene sospese o palle e trottole a terra,
durano nel tempo e possono restare in allevamento per diversi cicli produttivi.
Risultano interessanti per l’allevatore perché richiedono una limitata
manutenzione. Palle e trottole, però, stimolano poco l’interesse del suino, che
le abbandona rapidamente.
Si consiglia l’utilizzo di questi oggetti in abbinamento a materiali distruttibili e
grufolabili.

Una soluzione interessante prevede l’utilizzo di corde sospese, le quali,


secondo alcune recenti ricerche, risulterebbero efficaci nell'occupare i suini (in
particolare, quelli da post-svezzamento), con livelli di interazione paragonabili,
addirittura, a quelli della
paglia.
Si tratta di una soluzione
economica, per il basso
costo dei materiali
utilizzati e per i tempi di
lavoro decisamente ridotti
(sostituzione della corda
circa ogni 15 giorni).

www.dardni.gov.uk

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Una possibilità di arricchimento consiste nell’utilizzare un tronchetto di
legno sospeso a catena, fissata al soffitto o al muro. Si tratta di una soluzione
economica, per il basso costo dei materiali utilizzati e per i tempi di lavoro
decisamente ridotti
(prevedendo la
sostituzione del
tronchetto circa ogni
7÷10 giorni).
Anche la scelta del
tipo di legno è
importante:
utilizzando un legno
morbido non si
espongono i suini al
rischio di ingerire
pericolose schegge e,
nello stesso tempo, si
permette loro di
masticare.

Un’altra soluzione interessante consiste


nel fissare al muro (a un’altezza dal
pavimento di circa 15÷20 cm) un tubo,
intero o sezionato per il lungo, al cui
interno posizionare un tronchetto di
legno.
Questo oggetto è libero di muoversi e i
suini possono spostarlo in diverse
direzioni e morsicarlo; il tronchetto, una
volta consumato, può essere facilmente
sostituito. Sul mercato è presente un
modello di questo tipo, ma si tratta di
una soluzione così semplice che è
consigliabile l’autocostruzione. www.ikadan.dk

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Il legno

Il legno è un materiale di origine vegetale prodotto dal cambio di piante


perenni, conifere o latifoglie. Si ricava dal taglio di fusti e rami di alberi o
arbusti. È un materiale biodegradabile, riutilizzabile ed è una risorsa
rinnovabile. Esso rientra tra i materiali manipolabili previsti dalla normativa
europea per l’arricchimento
ambientale negli allevamenti suinicoli.

Si compone di fibre di cellulosa ed


emicellulose trattenute da una matrice
di lignina che assieme determinano la
durezza, la resistenza e la flessibilità
del materiale. Oltre l’acqua, sempre
presente, si trovano altre sostanze
all’interno del legno, quali, tra altro,
tannini, sostanze oleaginose,
gommose, odorose, che conferiscono
caratteristiche diverse al legno a
seconda della specie e della varietà
delle piante. Alcune di queste sostanze
possono essere tossiche o
quantomeno nocive.

La riduzione dell’agricoltura e della zootecnica nei terreni collinari e di


montagna degli ultimi decenni ha lasciato posto alla ricostituzione di molti
boschi. Per quanto in continuo incremento, il legname cresciuto in Italia è
ancora impiegato in misura molto ridotta rispetto alle potenzialità. Il
commercio mondiale permette di fatto l’accesso a grandi quantità di legname a
prezzi ridotti. Il patrimonio forestale italiano continua a crescere, nonostante
l’Italia sia una forte consumatrice di legno: il nostro Paese importa circa i 3/4
del legno che consuma.
L’aumento della superficie forestale, anche in alcune zone marginali, dove
l’agricoltura potrebbe essere utilmente sostituita dalla selvicoltura, costituisce
una risorsa che ha un valore e che dovrebbe trovare opportune destinazioni
d’uso. Tra i vari impieghi che si possono avere, il supporto alla zootecnia come
fonte di materiali per l’arricchimento ambientale, può essere uno di questi.

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Tannini
I tannini sono sostanze presenti negli estratti vegetali capaci di combinarsi con
le proteine animali in complessi insolubili. Sono ancora utilizzati per conciare
la pelle animale per prevenirne la putrefazione da parte degli enzimi
proteolitici e trasformarla in cuoio.
Le fonti più ricche di tannini sono le cortecce di piante come quercia,
castagno, abete e acacia. Nessuno studio ha evidenziato come l’ingestione di
tannini da parte degli animali possa condizionarne il metabolismo né
tantomeno ridurne l’assunzione delle proteine. È stato invece rilevato come
negli allevamenti di suini allo stato brado, una dieta ricca di sostanze vegetali
contenenti tannini (ghiande, foglie, cortecce, pigne, ecc.) dia alle carni
maggiore ricchezza di sapori, conferendo però colorazioni più scure.
Ad ogni modo le modeste quantità di legno, spesso scortecciato, inserite
nell’ambiente di allevamento come materiale manipolabile non devono far
preoccupare l’allevatore. Le dosi di tannini assumibili singolarmente dagli
animali non sono in grado di condizionare le caratteristiche organolettiche
delle carni, né positivamente (sapore), né tantomeno negativamente (colore
della carne).

Mini glossario del legno

Alburno: strato legnoso che si forma ogni anno sotto la corteccia degli alberi
e degli arbusti; accumulandosi su quello degli anni precedenti, determina
l’accrescimento in spessore del tronco.

Durame: parte interna del fusto degli alberi nella quale le cellule sono morte e
non svolgono più funzioni biologiche essenziali.

Fibratura: la disposizione degli elementi nella struttura del legno.

Umidità (del legno): nei legnami abbattuti dipende dallo stabilirsi di un


equilibrio tra l’ambiente in cui si trova il legno ed il legno stesso.

Stagionatura: essiccazione del legname dallo stato fresco allo stato di


equilibrio igrometrico con l'ambiente.

Tessitura: aspetto dei tessuti legnosi nei riguardi della dimensione degli
elementi cellulari.

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Le specie legnose

In Italia crescono diverse specie legnose che possono essere prese in


considerazione per utilizzarne il legname come materiale manipolabile di
arricchimento ambientale negli allevamenti suinicoli. Le più comuni sono il
pioppo in pianura, il castagno nelle zone collinari, il faggio nelle aree montane.
In alcune aree specifiche, si possono trovare anche conifere, quali pini e abeti.
Questi ultimi legnami si possono reperire generalmente sul mercato a costi
contenuti, ma spesso risultano di importazione.

Considerata la loro diffusione sul


territorio italiano, anche il legno di
pioppo e castagno ha prezzi di vendita
relativamente bassi, spesso inferiori a
quelli delle conifere. La voce di costo
che maggiormente incide nella
formazione del prezzo è quella relativa
al trasporto. Di conseguenza risulta
fondamentale per l’allevatore poter
trovare la fornitura di legno da
utilizzare come arricchimento
ambientale relativamente vicina al
luogo di impiego.

Paleria di castagno e
faggio

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Specie legnosa
(italiano, nome Castagno - Castanea sativa Mill.
scientifico)
Caratteristiche Legno a durame nettamente differenziato che assume varie
generali del legname tonalità del marrone, alburno bianco giallognolo molto sottile. Il
durame ha un elevato contenuto di tannini. Anelli spesso ampi,
facilmente individuabili. Tessitura grossolana, fibratura
tendenzialmente dritta, a volte ad andamento elicoidale.
Massa volumica a 580 kg/m³ (C.V. ~ 11%)
umidità normale
(u=12%, valore medio)
Massa volumica allo 1000 kg/m³
stato fresco (u>30%,
valore medio)
Proprietà fisiche Discreta resistenza a pressione e tranciatura, ma minore rispetto
alla quercia.
Stagionatura e ritiri Essiccazione lenta. Ritiro volumetrico totale ( v) 11,2%
del legno
Caratteristiche - Durezza: da medio a bassa
meccaniche - Resistenza a compressione assiale: 50 N/mm²
- Flessione statica: 105 N/mm²
- Modulo di elasticità: 11400 N/mm²
- Resistenza al taglio: 5,7 N/mm²(4,0 N/mm²)
Durabilità Classe 2 (durabile)
Altre caratteristiche In presenza umidità elevata (u>20%):
1. a contatto di materiali ferrosi si generano macchie nere e
persistenti (ferro-tannato);
2. i materiali ferrosi vanno incontro a rapida ossidazione
Disponibilità Il palo di castagno, non scortecciato e non lavorato, è un prodotto
ad ampia disponibilità sul territorio
Valore di mercato Pali: da 60 €/t (allo stato fresco) a 557 €/t (acquisto al dettaglio);
(indicativo) per palo (diametro 10 cm lunghezza 100 cm) da circa
0,47 € (allo stato fresco) a 2,54 € (acquisto al dettaglio).
Specie alternative con 1. Varie querce per il contenuto di tannini e la durabilità (cerro,
caratteristiche rovere, farnia, roverella, ecc.)
comparabili 2. Olmo, acero, tiglio per la densità e le caratteristiche meccaniche.

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Specie legnosa
(italiano, nome Faggio - Fagus sylvatica L.
scientifico)
Caratteristiche Legno di colore roseo da chiaro a bruniccio, a durame
generali del legname indifferenziato; tessitura fine; fibratura spesso deviata. Anelli di
accrescimento di difficile individuazione.
Massa volumica a 710 kg/m³ - 730 kg/m³ (702 kg/m³ C.V. ~ 5%)
umidità normale
(u=12%, valore medio)
Massa volumica allo 1050 kg/m³ (925 kg/m³ C.V. ~ 8%)
stato fresco (u>30%,
valore medio)
Proprietà fisiche Eccellente resistenza alla flessione e all’urto; compatto e
resistente.
Stagionatura e ritiri Ritiro volumetrico (totale) elevato ( v = 17%). Non presenta
del legno particolare problemi per l'essiccazione.
Caratteristiche - Durezza: da media a elevata
meccaniche - Resistenza a compressione assiale: 60 N/mm²
- Flessione statica: 120 N/mm²
- Modulo di elasticità: 14500 N/mm²
Durabilità Classe 5 (non durabile)
Altre caratteristiche Facile da lavorare; per la fissilità del legno, tende a spaccarsi
nell’impiego con chiodi e viti per cui è necessario procedere con
preforature.
Disponibilità Il legno di questa specie ha una ampia diffusione sul territorio
nazionale benché non sia presente sul mercato in forma di pali di
piccole dimensioni. Normalmente viene venduto come legna da
ardere in forma di legno tondo (lunghezza intorno a 0,5 m) o
spaccato.
Valore di mercato Per la legna da ardere intorno a 120 - 150 €/t (parzialmente
(indicativo) stagionato), pari a 0,94 – 1,2 €/palo (diametro 10 cm lunghezza
100 cm). Non esiste la vendita al dettaglio di questo tipo di
assortimenti ma è facilmente ricavabile dalla filiera per la legna da
ardere.
Specie alternative con Carpini, betulla, frassino per la densità, le caratteristiche
caratteristiche meccaniche e l’assenza di durame differenziato e di estrattivi
comparabili particolari.

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Prodotto Tondello da sfogliatura
Specie legnosa Pioppo bianco, Pioppo nero, Pioppo ibrido euroamericano
(italiano, nome (clone I214) - Populus sp.p.
scientifico)
Ulteriori informazioni Prodotto di scarto dalla sfogliatura dei tronchi di pioppo,
cosiddetto "tondello da sfoglia", viene fornito in forma di cilindro
perfetto, con midollo incluso.
Caratteristiche Legno biancastro giallognolo, durame bruno verdastro, con
generali del legname elevata umidità e spesso odore sgradevole per l’uomo ma non per
i suini. Tessitura da media a grossolana; fibratura generalmente
diritta.
Massa volumica a 340 kg/m³ (380 kg/m³, notevole variabilità.
umidità normale
(u=12%, valore medio)
Massa volumica allo 760 kg/m³
stato fresco (u>30%,
valore medio)
Proprietà fisiche Modeste: poco resistente alla pressione trasversale (simile al legno
di conifera).
Stagionatura e ritiri Ritiro volumetrico totale normale ( v = 9,8%), essiccazione
del legno normale (ma a causa dell'elevato contenuto di acqua può risultare
assai lunga).
Caratteristiche - Durezza: bassa
meccaniche - Resistenza a compressione assiale: 31 N/mm²
- Flessione statica: 55 N/mm²
- Modulo di elasticità: 7800 N/mm²
- Comportamento all’urto assai modesta
Durabilità Classe 5 (non durabile)
Altre caratteristiche Trattandosi del tondello risultante dalla attività di sfogliatura, è
ricavato dalla parte più interna del tronco, quindi non ha corteccia:
è costituito tipicamente dalla parte più scura e a volte
accompagnato da un odore organico sgradevole (per l’uomo).
Disponibilità Il legno di questa specie ha un’ampia diffusione sul territorio
nazionale benché si trovi principalmente nella Pianura Padana.
Come sottoprodotto della sfogliatura è disponibile in grandi
quantità presso le aziende di produzione di pannelli di legno
compensato, anch’esse presenti in gran numero soprattutto nel
Nord Italia.
Valore di mercato Intorno a 0,34 €/palo (diametro 10 cm, lunghezza 100 cm). Non
(indicativo) esiste vendita al dettaglio.
Specie alternative con Altre specie di pioppo (P. bianco, tremulo, ecc.), salici, ontani per
caratteristiche densità, caratteristiche meccaniche, assenza di estrattivi particolari.
comparabili

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Gli assortimenti legnosi

Gli assortimenti legnosi considerati in Italia sono:

legname rotondo o tondame: fusti interi o parte di fusti


legname segato: travi e tavole
legname squadrato
legno per l’industria: carta, cellulosa e pannelli vari
legname per la produzione di energia: legna da ardere e legno cippato.

Tondelli di pioppo

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Il bricchetto di segatura

Tra i materiali manipolabili segnalati dalla direttiva europea per l’arricchimento


ambientale degli allevamenti suinicoli c’è anche la segatura di legno. Un modo
per utilizzare questo materiale negli allevamenti con pavimentazioni fessurate è
l’impiego di bricchetti di segatura compressa. Essi sono comunemente venduti
come materiale da ardere. Sono molto ricercati dalle pizzerie perché
mantengono un calore costante all’interno dei forni di cottura. La segatura che
li compone proviene da diverse specie legnose, in particolare conifere.
I bricchetti sono ottenuti dalla lavorazione a forte pressione delle polveri di
segheria e non contengono alcun collante aggiuntivo. Questa caratteristica è
favorevole all’impiego in allevamento per la salvaguardia della salute degli
animali, ma allo stesso tempo ne compromette la funzionalità. Infatti, i
bricchetti a contatto con superfici bagnate tendono ad assorbire molto
velocemente l’acqua e a sfaldarsi. Inoltre la facilità con cui possono essere
addentati li rende particolarmente appetibili. In fase di svezzamento, con
animali di taglia inferiore ai 20 kg, possono comunque essere considerati una
soluzione efficace.

Bricchetti di segatura di legno

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Prodotto Bricchetti di segatura di legno
Specie legnosa Specie varie (conifere e/o latifoglie) prevalentemente ottenute
(italiano, nome dalla lavorazione di legni chiari,
scientifico) con durame indifferenziato.
Molte delle caratteristiche variano in base alla segatura della/e
specie impiegate.
Ulteriori informazioni Prodotto estruso di forma cilindrica da apposite bricchettatrici,
ottenuto tramite la compattazione di segatura e trucioli di legno,
scarto di altre lavorazioni con asportazione di truciolo.
Caratteristiche Si presenta in forma di cilindro, di circa 8 cm di diametro e 25
generali del prodotto di lunghezza, di circa kg 0,8.
Massa volumica a 636 kg/m³
umidità normale
(u=12%)
Massa volumica allo Non disponibile.
stato fresco (u>30%)
Proprietà fisiche Facilmente sfaldabile. Può essere venduto in diverse classi di
"durabilità meccanica" (EN 14961-1 e CEN/TS 15210-2).
Stagionatura e ritiri Materiale venduto a umidità inferiori al 15%.
del legno
Caratteristiche Non note. Da determinare, ove possibile.
meccaniche
Durabilità Non nota. Trattandosi prevalentemente di legni chiari ci si
attende un materiale non durabile.
Altre caratteristiche Quando sono presenti in gran parte residui di lavorazione di
conifere è caratterizzato da un forte odore di resina (gradevole
per l'uomo).
Disponibilità I bricchetti, quale sottoprodotti delle lavorazioni del legno
grezzo, sono presenti e diffusi in tutto il territorio nazionale,
soprattutto in prossimità di aziende che si occupano della prima
trasformazione del legno.
Valore di mercato Al dettaglio, intorno a 476 €/t, pari a circa 0,38 €/bricchetto.
(indicativo)
Specie alternative con Non applicabile.
caratteristiche
comparabili

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Non utilizzare il legno di recupero

A parte casi eccezionali non è consigliabile l’utilizzo di elementi in legno di


recupero: bancali, imballaggi, cassette per frutta e verdura, vecchi recinti,
mobili, ecc. Questi materiali spesso non possiedono i requisiti minimi per
garantire la salute dell’animale.

Di seguito sono riportate le caratteristiche di sicurezza consigliate affinché il


legno possa essere inserito nello spazio di allevamento:

- non deve essere stato trattato con sostanze chimiche dannose per la
salute del maiale: vernici, colle, impregnanti, ecc.;
- non devono essere presenti chiodi, graffette ed altri componenti
metalliche che possono ferire l’animale;
non deve avere spigoli acuti che possono trafiggere l’animale.

È sconsigliato inoltre l’utilizzo della ramaglia come arricchimento ambientale.


Oltre a rappresentare una possibile causa di ferite per gli animali, in caso di
allevamenti su pavimento fessurato, i rami spezzandosi e sminuzzandosi
potrebbero incastrarsi nelle fessure o intasare i sistemi di allontanamento degli
effluenti zootecnici.

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Il progetto «Filiera verde del suino»

«Compatibilità ambientale e benessere animale nella filiera del suino


per migliorare la redditività e garantire la sostenibilità – Filiera verde
del suino» è uno dei tre progetti ammessi a contributo per la filiera del suino
e finanziati dal Progetto Ager - Agroalimentare e Ricerca. Attraverso Ager, 13
fondazioni bancarie si sono associate per sostenere la ricerca per alcune filiere
strategiche del proprio territorio.
All’interno delle priorità previste da Ager, e riferendosi specificatamente alla
produzione del suino pesante tradizionale, il progetto «Filiera verde del suino»
si occupa di:

- approfondire le conoscenze inerenti le strategie di alimentazione e


l'efficienza di utilizzazione dei nutrienti, avendo come target gli
elementi che maggiormente impattano sull’ambiente: azoto, fosforo
e zinco;
- valutare le implicazioni tecniche ed economiche dovute agli
adempimenti della normativa sul benessere animale.

Obiettivi chiari

Gli argomenti di studio sono trattati per le fasi di post-svezzamento e ingrasso,


in modo sinergico e coordinato tra i gruppi di ricerca coinvolti. Lo scopo è
fornire ai produttori indicazioni operative per un’alimentazione dei suini a
minore impatto ambientale e gli strumenti per orientarsi e operare scelte
riferite alle direttive sul benessere animale. Tra i partecipanti, coordinati dal
professor G. Matteo Crovetto e dal professor Gianfranco Piva, prestigiose
Università del centro-nord Italia (Milano, capofila del progetto, Cattolica del
Sacro Cuore, Padova, Udine, Bologna e Firenze) e centri di ricerca specializzati
nella suinicoltura (Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura,
unità operativa di Modena, e Fondazione CRPA Studi e Ricerche di Reggio
Emilia).
Il progetto, partito nell’autunno 2011 e attivo per 3 anni, ha un’importante
valenza territoriale: si svolge nelle regioni italiane a maggiore produzione di
suini e dove sono contestualmente attive 10 delle 13 Fondazioni bancarie
associate in Ager.

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Azioni nell’ambito del benessere animale

Le implicazioni della normativa sull’utilizzo dell’arricchimento ambientale


verranno valutate attraverso la realizzazione di azioni specifiche, in particolare:
- lo sviluppo di una base informativa aggiornata e accessibile sull’utilizzo dei
materiali manipolabili nei settori di svezzamento e di ingrasso;
- l’identificazione delle strategie di arricchimento ambientale più idonee al
miglioramento del benessere dei suini in allevamento;
- la definizione del rapporto costi/benefici per le diverse strategie indagate.

Piano di comunicazione

Per garantire un elevato livello di trasferimento delle conoscenze e di


applicazione dei risultati ottenuti, il progetto prevede un esteso piano di
comunicazione, che fa perno su un sito internet agersuino.crpa.it , nel quale
verranno raccolti i risultati e pubblicizzate le attività di divulgazione diretta.

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La ricerca sul legno come materiale manipolabile

La ricerca finanziata attraverso il progetto AGER si pone come obiettivo


l’individuazione di soluzioni per l’arricchimento ambientale, economicamente
sostenibili e idonee all’impiego negli ambienti di allevamento più diffusi nel
nord e centro Italia.
Tra i materiali presi in considerazione, il legno è quello che offre le maggior
possibilità di sviluppo. Nella fase iniziale del progetto sono state individuate i
legnami e i tagli più adatti per la manipolazione da parte dei suini e facilmente
reperibili a costi contenuti sul territorio italiano.
Successivamente si è iniziato a progettare e realizzare dispositivi, che da una
parte favorissero la maggiore interazione possibile degli animali e dall’altra
riducessero al minimo l’impegno lavorativo da parte degli allevatori nella
gestione del materiale manipolabile.
L’idea di base è stata quella di sviluppare sistemi costituiti da una componente
fissa metallica da inserire nei box, facilmente lavabile, nella quale aggiungere o
sostituire il legno, con il minor impegno di manodopera possibile.

Di seguito sono riportati le immagini di dispositivi per lo svezzamento e


l’ingrasso ancora in fase di sperimentazione.

Svezzamento

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Ingrasso

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Cosa dicono le normative

Decreto legislativo 7 luglio 2011, n. 122 - Attuazione della direttiva


2008/120/CE che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini

[…] i suini devono avere accesso permanente a una quantità sufficiente di materiali
che consentano loro adeguate attività di esplorazione e manipolazione, quali ad
esempio paglia, fieno, legno, segatura, composti di funghi, torba o un miscuglio di
questi, salvo che il loro uso possa comprometterne la salute e il benessere;

Qualora si manifestino segni di lotta violenta, occorre immediatamente indagare le


cause e adottare idonee misure, quali fornire agli animali abbondante paglia, se
possibile, oppure altro materiale per esplorazione. […]

Nota del 2 marzo 2005 - Procedure per il controllo del benessere


animale negli allevamenti di suini – applicazione del D.Lgs. 20 febbraio
2004 n.53.

I suini […] devono avere libero accesso permanente ad una sufficiente quantità di
materiale per le attività di esplorazione e manipolazione come paglia, fieno, legno,
segatura, composti di funghi, torba, miscugli di questi materiali etc. […] per molte
Aziende attualmente presenti sul territorio nazionale, di vecchia costruzione, nella
scelta del materiale manipolabile, dovrà essere tenuto presente anche il rischio che
questo, se non idoneo, possa compromettere la funzionalità delle strutture (per
esempio l’intasamento del grigliato) e di conseguenza sia di nocumento per la salute ed
il benessere degli animali; in tali casi può essere consentito il ricorso a materiali più
grossolani o l’uso di materiali di arricchimento ambientale di altra natura.

Occorre mettere in atto tutte le misure necessarie ad evitare le lotte che eccedano il
comportamento normale dei suini in gruppo. Se si evidenziano segni di lotta violenta è
necessario indagarne le cause e mettere in atto misure idonee per limitare tali
fenomeni, come ad esempio fornire paglia od altro materiale d’esplorazione in
quantità sufficiente […].

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28
II edizione aggiornata e ampliata
Finito di stampare nell’Aprile 2013
Ristampato nell’Ottobre 2014
Contatti

Per ulteriori informazioni sull’utilizzo dell’arricchimento ambientale

Dott. Alessandro Gastaldo


Fondazione CRPA Studi Ricerche
Viale Timavo 43/2
42121 Reggio Emilia - Italia
Tel. +39 0522 436999
www.crpa.it - a.gastaldo@crpa.it

Dott.ssa Sara Barbieri


Università degli Studi di Milano
Dipartimento di Scienze Veterinarie e Sanità Pubblica
Via G. Celoria 10
20133 Milano - Italia
Tel. +39 02 503 18042
www.divet.unimi.it - sara.barbieri@unimi.it

Per ulteriori informazioni sul progetto «Filiera verde del suino»

Prof. G. Matteo Crovetto


Università degli Studi di Milano
Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali
Via G. Celoria 2
20133 Milano - Italia
Tel. +39 02 503 16438
www.disaa.unimi.it - matteo.crovetto@unimi.it

Sito internet del progetto: agersuino.crpa.it

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