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DELL’ALLEVAMENTO SUINICOLO:
USO DELL’ARRICCHIMENTO AMBIENTALE
Fotografie
Alessandro Gastaldo, Paolo Ferrari, Silvana Mattiello, Davide Gottardo,
Giacomo Bottaini, Marco Togni, Matteo Barbari
Stampa
Eliocenter, Milano
Prefazione
Prima ancora che ai ricercatori, è da sempre ben noto agli allevatori che gli
animali crescono e producono tanto più quanto meglio stanno. Il suino non fa
eccezione in questo e le nuove norme europee in tema di benessere animale,
oltre che tutelare gli animali garantendo condizioni di allevamento adeguate,
rappresentano di fatto un aiuto indiretto agli allevatori stessi.
Il progetto di ricerca Ager “Compatibilità ambientale e benessere animale nella
filiera del suino per migliorare la redditività e garantire la sostenibilità – Filiera
verde del suino”, che vede coinvolti 8 partner, studia specificatamente
problematiche alimentari/nutrizionali e aspetti legati al benessere. È a questi
ultimi che la presente pubblicazione si riferisce, trattando l’uso
dell’arricchimento ambientale.
La mancanza di
materiale idoneo da
esplorare rappresenta
uno dei maggiori
problemi di benessere
animale e l’impossibilità
di esprimere il
comportamento
esplorativo è indicata
come la principale causa
della comparsa di
comportamenti anomali
e potenzialmente pericolosi nel suino da svezzamento e da ingrasso, come il
cannibalismo e l’aggressività eccessiva.
1
Il comportamento esplorativo:
perché il suino grufola
2
Quale è il miglior materiale di arricchimento?
Proprietà Descrizione
Complesso Il suino è un animale estremamente intelligente, con un
comportamentale articolato. Un materiale stimola e
mantiene l’interesse dell’animale tanto più lo tiene occupato
Distruggibile e Un materiale che non può essere distrutto diventa
variabile rapidamente poco interessante per il suino, che deve poter
modificare l’oggetto attraverso la masticazione
Ingeribile I suini sono abituati a masticare e ingerire ciò che trovano
nell’ambiente. La sazietà riduce la motivazione a grufolare
Con proprietà I suini potrebbero trarre beneficio dall’ingerire o masticare
nutrizionali gli oggetti che trovano nel box (fibra, vitamine, sali, ecc.)
Pulito Se il materiale si trova a terra, va mantenuto pulito. Il suino
perde rapidamente interesse per ciò che è imbrattato da feci
e urine
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La paglia
Vantaggi
La paglia offre numerosi vantaggi: può essere masticata, grufolata, ingerita.
Inoltre, migliora il comfort termico e fisico della zona di riposo.
Svantaggi
Il costo della paglia, l’ingente richiesta di manodopera per la gestione della
lettiera e la incompatibilità con alcune tipologie di allevamento (pavimento
grigliato o fessurato, in particolare con sistemi di evacuazione rapida delle
deiezioni mediante tubazioni), non favoriscono un largo utilizzo di questo
materiale nel nostro Paese.
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La paglia funziona …
…meglio …peggio
se è fresca e aggiunta giornalmente se è umida e sporca
quando ha fibra lunga, quando contiene muffe o presenta
non trinciata odori sgradevoli
5
Altri materiali utilizzati come lettiera
Vantaggi
Diventa difficile indicare i vantaggi, perché l’efficacia di questi materiali è
controversa.
Svantaggi
Il loro utilizzo e la loro diffusione sono strettamente legati alla disponibilità dei
materiali stessi e al loro costo di acquisto e di gestione.
Esistono pochi studi relativi all’efficacia di questi materiali nel ridurre i
comportamenti negativi dei suini.
Alcuni materiali, come la segatura, sono poco apprezzati per la rapidità con cui
diventano inutilizzabili, soprattutto per effetto della dispersione e del calpestio.
Spesso presentano un’incompatibilità più o meno accentuata con le tipologie
di stabulazione su pavimento fessurato e con i sistemi di allontanamento
rapido degli effluenti zootecnici.
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Metodi alternativi
di somministrazione della paglia
Vantaggi
I risultati ottenuti sono generalmente inferiori rispetto alla lettiera di paglia, ma
hanno evidenziato una certa efficacia nel miglioramento del benessere
(aumento del livello di occupazione dei suini e contenimento delle morsicature
a code e orecchie) e della produttività, rispetto a oggetti non distruttibili, quali
catene, oggetti sospesi, giochi e dispenser di mangime.
Tuttavia, nessuno studio è stato in grado di definire quanto sia la quantità
minima di paglia in grado di occupare positivamente il suino e prevenire
fenomeni come il cannibalismo.
Da alcuni lavori è emerso che anche la somministrazione giornaliera di
modesti quantitativi di paglia (100÷200g/capo) è in grado di ridurre
significativamente fenomeni aggressivi e morsicature verso gli altri suini.
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Svantaggi
Il principale svantaggio di questi sistemi è l’aumento dei costi, legato all’elevata
richiesta di manodopera, all’eventuale acquisto di attrezzature (per esempio, le
rastrelliere) e all’elevata quantità di paglia, che spesso si perde nelle fosse
sottostanti (con ulteriori problemi ai sistemi di evacuazione), non
completamente compensato da una riduzione dei fenomeni di cannibalismo.
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Oggetti per l’arricchimento ambientale
In molti casi la paglia non può rappresentare una possibilità pratica per
l’allevatore, che deve ricorrere a soluzioni differenti, ricordando però che
l’utilizzo di oggetti non distruttibili è notevolmente controverso e in molti casi
non è permesso che questi materiali siano utilizzati come unico arricchimento
dei box.
Si tratta principalmente di arricchimenti fissati a catena e sospesi (oggetti di
plastica e tronchetti di legno), sospesi (catene e corde), fissati a muro (tubo
con legno) o liberi a terra (mattoni in cotto, cartoni, palle, trottole, ecc.).
Vantaggi
L’aggiunta di oggetti nei box è il metodo di arricchimento ambientale più
diffuso, in quanto ha il vantaggio di poter essere attuato in ogni tipologia di
box, anche in presenza di pavimento fessurato parziale e totale e con sistemi di
allontanamento rapido degli effluenti zootecnici.
Generalmente gli oggetti non vengono utilizzati per grufolare, ma possono
essere morsi e masticati. Quanto più l’oggetto sarà distruttibile e
“manipolabile” dalla bocca e dal grugno del suino, tanto più costante nel
tempo sarà l’interesse da parte dell’animale.
Svantaggi
Tali soluzioni hanno una minore capacità di mantenere l’interesse del suino e
di ridurre l’aggressività e i fenomeni di cannibalismo; esistono, inoltre, pareri
discordanti circa la loro efficacia.
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Oggetti presentati a terra si
Oggetti presentati a livello della testa del
contaminano velocemente con
suino sono più attraenti, perché ne
materiale fecale, soprattutto in
richiamano l’attenzione
relazione al tipo di pavimentazione
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Altri arricchimenti, invece, come catene sospese o palle e trottole a terra,
durano nel tempo e possono restare in allevamento per diversi cicli produttivi.
Risultano interessanti per l’allevatore perché richiedono una limitata
manutenzione. Palle e trottole, però, stimolano poco l’interesse del suino, che
le abbandona rapidamente.
Si consiglia l’utilizzo di questi oggetti in abbinamento a materiali distruttibili e
grufolabili.
www.dardni.gov.uk
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Una possibilità di arricchimento consiste nell’utilizzare un tronchetto di
legno sospeso a catena, fissata al soffitto o al muro. Si tratta di una soluzione
economica, per il basso costo dei materiali utilizzati e per i tempi di lavoro
decisamente ridotti
(prevedendo la
sostituzione del
tronchetto circa ogni
7÷10 giorni).
Anche la scelta del
tipo di legno è
importante:
utilizzando un legno
morbido non si
espongono i suini al
rischio di ingerire
pericolose schegge e,
nello stesso tempo, si
permette loro di
masticare.
12
Il legno
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Tannini
I tannini sono sostanze presenti negli estratti vegetali capaci di combinarsi con
le proteine animali in complessi insolubili. Sono ancora utilizzati per conciare
la pelle animale per prevenirne la putrefazione da parte degli enzimi
proteolitici e trasformarla in cuoio.
Le fonti più ricche di tannini sono le cortecce di piante come quercia,
castagno, abete e acacia. Nessuno studio ha evidenziato come l’ingestione di
tannini da parte degli animali possa condizionarne il metabolismo né
tantomeno ridurne l’assunzione delle proteine. È stato invece rilevato come
negli allevamenti di suini allo stato brado, una dieta ricca di sostanze vegetali
contenenti tannini (ghiande, foglie, cortecce, pigne, ecc.) dia alle carni
maggiore ricchezza di sapori, conferendo però colorazioni più scure.
Ad ogni modo le modeste quantità di legno, spesso scortecciato, inserite
nell’ambiente di allevamento come materiale manipolabile non devono far
preoccupare l’allevatore. Le dosi di tannini assumibili singolarmente dagli
animali non sono in grado di condizionare le caratteristiche organolettiche
delle carni, né positivamente (sapore), né tantomeno negativamente (colore
della carne).
Alburno: strato legnoso che si forma ogni anno sotto la corteccia degli alberi
e degli arbusti; accumulandosi su quello degli anni precedenti, determina
l’accrescimento in spessore del tronco.
Durame: parte interna del fusto degli alberi nella quale le cellule sono morte e
non svolgono più funzioni biologiche essenziali.
Tessitura: aspetto dei tessuti legnosi nei riguardi della dimensione degli
elementi cellulari.
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Le specie legnose
Paleria di castagno e
faggio
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Specie legnosa
(italiano, nome Castagno - Castanea sativa Mill.
scientifico)
Caratteristiche Legno a durame nettamente differenziato che assume varie
generali del legname tonalità del marrone, alburno bianco giallognolo molto sottile. Il
durame ha un elevato contenuto di tannini. Anelli spesso ampi,
facilmente individuabili. Tessitura grossolana, fibratura
tendenzialmente dritta, a volte ad andamento elicoidale.
Massa volumica a 580 kg/m³ (C.V. ~ 11%)
umidità normale
(u=12%, valore medio)
Massa volumica allo 1000 kg/m³
stato fresco (u>30%,
valore medio)
Proprietà fisiche Discreta resistenza a pressione e tranciatura, ma minore rispetto
alla quercia.
Stagionatura e ritiri Essiccazione lenta. Ritiro volumetrico totale ( v) 11,2%
del legno
Caratteristiche - Durezza: da medio a bassa
meccaniche - Resistenza a compressione assiale: 50 N/mm²
- Flessione statica: 105 N/mm²
- Modulo di elasticità: 11400 N/mm²
- Resistenza al taglio: 5,7 N/mm²(4,0 N/mm²)
Durabilità Classe 2 (durabile)
Altre caratteristiche In presenza umidità elevata (u>20%):
1. a contatto di materiali ferrosi si generano macchie nere e
persistenti (ferro-tannato);
2. i materiali ferrosi vanno incontro a rapida ossidazione
Disponibilità Il palo di castagno, non scortecciato e non lavorato, è un prodotto
ad ampia disponibilità sul territorio
Valore di mercato Pali: da 60 €/t (allo stato fresco) a 557 €/t (acquisto al dettaglio);
(indicativo) per palo (diametro 10 cm lunghezza 100 cm) da circa
0,47 € (allo stato fresco) a 2,54 € (acquisto al dettaglio).
Specie alternative con 1. Varie querce per il contenuto di tannini e la durabilità (cerro,
caratteristiche rovere, farnia, roverella, ecc.)
comparabili 2. Olmo, acero, tiglio per la densità e le caratteristiche meccaniche.
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Specie legnosa
(italiano, nome Faggio - Fagus sylvatica L.
scientifico)
Caratteristiche Legno di colore roseo da chiaro a bruniccio, a durame
generali del legname indifferenziato; tessitura fine; fibratura spesso deviata. Anelli di
accrescimento di difficile individuazione.
Massa volumica a 710 kg/m³ - 730 kg/m³ (702 kg/m³ C.V. ~ 5%)
umidità normale
(u=12%, valore medio)
Massa volumica allo 1050 kg/m³ (925 kg/m³ C.V. ~ 8%)
stato fresco (u>30%,
valore medio)
Proprietà fisiche Eccellente resistenza alla flessione e all’urto; compatto e
resistente.
Stagionatura e ritiri Ritiro volumetrico (totale) elevato ( v = 17%). Non presenta
del legno particolare problemi per l'essiccazione.
Caratteristiche - Durezza: da media a elevata
meccaniche - Resistenza a compressione assiale: 60 N/mm²
- Flessione statica: 120 N/mm²
- Modulo di elasticità: 14500 N/mm²
Durabilità Classe 5 (non durabile)
Altre caratteristiche Facile da lavorare; per la fissilità del legno, tende a spaccarsi
nell’impiego con chiodi e viti per cui è necessario procedere con
preforature.
Disponibilità Il legno di questa specie ha una ampia diffusione sul territorio
nazionale benché non sia presente sul mercato in forma di pali di
piccole dimensioni. Normalmente viene venduto come legna da
ardere in forma di legno tondo (lunghezza intorno a 0,5 m) o
spaccato.
Valore di mercato Per la legna da ardere intorno a 120 - 150 €/t (parzialmente
(indicativo) stagionato), pari a 0,94 – 1,2 €/palo (diametro 10 cm lunghezza
100 cm). Non esiste la vendita al dettaglio di questo tipo di
assortimenti ma è facilmente ricavabile dalla filiera per la legna da
ardere.
Specie alternative con Carpini, betulla, frassino per la densità, le caratteristiche
caratteristiche meccaniche e l’assenza di durame differenziato e di estrattivi
comparabili particolari.
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Prodotto Tondello da sfogliatura
Specie legnosa Pioppo bianco, Pioppo nero, Pioppo ibrido euroamericano
(italiano, nome (clone I214) - Populus sp.p.
scientifico)
Ulteriori informazioni Prodotto di scarto dalla sfogliatura dei tronchi di pioppo,
cosiddetto "tondello da sfoglia", viene fornito in forma di cilindro
perfetto, con midollo incluso.
Caratteristiche Legno biancastro giallognolo, durame bruno verdastro, con
generali del legname elevata umidità e spesso odore sgradevole per l’uomo ma non per
i suini. Tessitura da media a grossolana; fibratura generalmente
diritta.
Massa volumica a 340 kg/m³ (380 kg/m³, notevole variabilità.
umidità normale
(u=12%, valore medio)
Massa volumica allo 760 kg/m³
stato fresco (u>30%,
valore medio)
Proprietà fisiche Modeste: poco resistente alla pressione trasversale (simile al legno
di conifera).
Stagionatura e ritiri Ritiro volumetrico totale normale ( v = 9,8%), essiccazione
del legno normale (ma a causa dell'elevato contenuto di acqua può risultare
assai lunga).
Caratteristiche - Durezza: bassa
meccaniche - Resistenza a compressione assiale: 31 N/mm²
- Flessione statica: 55 N/mm²
- Modulo di elasticità: 7800 N/mm²
- Comportamento all’urto assai modesta
Durabilità Classe 5 (non durabile)
Altre caratteristiche Trattandosi del tondello risultante dalla attività di sfogliatura, è
ricavato dalla parte più interna del tronco, quindi non ha corteccia:
è costituito tipicamente dalla parte più scura e a volte
accompagnato da un odore organico sgradevole (per l’uomo).
Disponibilità Il legno di questa specie ha un’ampia diffusione sul territorio
nazionale benché si trovi principalmente nella Pianura Padana.
Come sottoprodotto della sfogliatura è disponibile in grandi
quantità presso le aziende di produzione di pannelli di legno
compensato, anch’esse presenti in gran numero soprattutto nel
Nord Italia.
Valore di mercato Intorno a 0,34 €/palo (diametro 10 cm, lunghezza 100 cm). Non
(indicativo) esiste vendita al dettaglio.
Specie alternative con Altre specie di pioppo (P. bianco, tremulo, ecc.), salici, ontani per
caratteristiche densità, caratteristiche meccaniche, assenza di estrattivi particolari.
comparabili
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Gli assortimenti legnosi
Tondelli di pioppo
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Il bricchetto di segatura
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Prodotto Bricchetti di segatura di legno
Specie legnosa Specie varie (conifere e/o latifoglie) prevalentemente ottenute
(italiano, nome dalla lavorazione di legni chiari,
scientifico) con durame indifferenziato.
Molte delle caratteristiche variano in base alla segatura della/e
specie impiegate.
Ulteriori informazioni Prodotto estruso di forma cilindrica da apposite bricchettatrici,
ottenuto tramite la compattazione di segatura e trucioli di legno,
scarto di altre lavorazioni con asportazione di truciolo.
Caratteristiche Si presenta in forma di cilindro, di circa 8 cm di diametro e 25
generali del prodotto di lunghezza, di circa kg 0,8.
Massa volumica a 636 kg/m³
umidità normale
(u=12%)
Massa volumica allo Non disponibile.
stato fresco (u>30%)
Proprietà fisiche Facilmente sfaldabile. Può essere venduto in diverse classi di
"durabilità meccanica" (EN 14961-1 e CEN/TS 15210-2).
Stagionatura e ritiri Materiale venduto a umidità inferiori al 15%.
del legno
Caratteristiche Non note. Da determinare, ove possibile.
meccaniche
Durabilità Non nota. Trattandosi prevalentemente di legni chiari ci si
attende un materiale non durabile.
Altre caratteristiche Quando sono presenti in gran parte residui di lavorazione di
conifere è caratterizzato da un forte odore di resina (gradevole
per l'uomo).
Disponibilità I bricchetti, quale sottoprodotti delle lavorazioni del legno
grezzo, sono presenti e diffusi in tutto il territorio nazionale,
soprattutto in prossimità di aziende che si occupano della prima
trasformazione del legno.
Valore di mercato Al dettaglio, intorno a 476 €/t, pari a circa 0,38 €/bricchetto.
(indicativo)
Specie alternative con Non applicabile.
caratteristiche
comparabili
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Non utilizzare il legno di recupero
- non deve essere stato trattato con sostanze chimiche dannose per la
salute del maiale: vernici, colle, impregnanti, ecc.;
- non devono essere presenti chiodi, graffette ed altri componenti
metalliche che possono ferire l’animale;
non deve avere spigoli acuti che possono trafiggere l’animale.
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Il progetto «Filiera verde del suino»
Obiettivi chiari
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Azioni nell’ambito del benessere animale
Piano di comunicazione
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La ricerca sul legno come materiale manipolabile
Svezzamento
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Ingrasso
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Cosa dicono le normative
[…] i suini devono avere accesso permanente a una quantità sufficiente di materiali
che consentano loro adeguate attività di esplorazione e manipolazione, quali ad
esempio paglia, fieno, legno, segatura, composti di funghi, torba o un miscuglio di
questi, salvo che il loro uso possa comprometterne la salute e il benessere;
I suini […] devono avere libero accesso permanente ad una sufficiente quantità di
materiale per le attività di esplorazione e manipolazione come paglia, fieno, legno,
segatura, composti di funghi, torba, miscugli di questi materiali etc. […] per molte
Aziende attualmente presenti sul territorio nazionale, di vecchia costruzione, nella
scelta del materiale manipolabile, dovrà essere tenuto presente anche il rischio che
questo, se non idoneo, possa compromettere la funzionalità delle strutture (per
esempio l’intasamento del grigliato) e di conseguenza sia di nocumento per la salute ed
il benessere degli animali; in tali casi può essere consentito il ricorso a materiali più
grossolani o l’uso di materiali di arricchimento ambientale di altra natura.
Occorre mettere in atto tutte le misure necessarie ad evitare le lotte che eccedano il
comportamento normale dei suini in gruppo. Se si evidenziano segni di lotta violenta è
necessario indagarne le cause e mettere in atto misure idonee per limitare tali
fenomeni, come ad esempio fornire paglia od altro materiale d’esplorazione in
quantità sufficiente […].
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II edizione aggiornata e ampliata
Finito di stampare nell’Aprile 2013
Ristampato nell’Ottobre 2014
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