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ORAZIO ENCICLOPEDIA ORAZIANA Il ISTITUTO DELLA ENCICLOPEDIA ITALIANA FONDATA DA GIOVANNI TRECCANI ROMA 1998 GRAVINA Muretach, Sedulio Scoto e 'Ars Lauresbamensis, com- mentando laterza parte dell’Ars maior di Donato ~ la se- zione dedicata al cosiddetto barbarismus -, ricorrono a ‘numerose alte citazioni, che forniscono spunti per osser vazioni di varia natura. Ad es., Muretach [9], p. 217, 21 H,, Sedul. [10], p. 351, 79 L., e Ars Laur. (231, p. 210, 1L., ripropongono C 1, 6, 6 Pelidae stomachum cedere ‘nese, gia presente in Donato (p. 395, 13 Holtz) in nu- merosi altri grammatici antichi, per esemplificare il con- cetto di rapinoss, facendolo oggetto di un ampio com- mento, in cui dapprima si ricorda la discendenza di Achille (a Peleo patre) e poi si precisa il valore di stoma chus con pro fortitudine (Muretach), con pro immensa ira vel fortitudine (Ars Laur.) ¢ con pro ira et pro forttudi- ne Sedulio): cf. Giomini 1984, 75-77. Come testimonian- za dell’uso della syllempsis Sedulio [10}, p. 363, 45 L., 1 ferisce due citazioni:C 1,8, 13 quid late, ut marinae, con il relativo commento di Porftione (indicato col solo no- ‘men di Pomponius)il quale scrive: quia ex e0, quod ext ‘la- tet, latuisse accipiendum eat (cf. Giomini 1984, 77); eS 1, 4, 56°57 his, ego quae nunc, / olim quae scrpsit Lucilius, con Ia notazione ex eo quod ‘scripsit’ ‘ribo’ assu- mendum est per syllempsim. Ancora Sedulio [10], p. 365, 7 L.,riporta C2, 14, 1-2 Eheu fugaces, Postume, Pos- tune, (labuntur anni, a chiarimento del concetto di epa- nnalempsis secondo Donato (cf. Giomini 1984, 78). Ri- guardo invece al vitium che Donato chiama cacempbaton, troviamo ancora un rimando oraziano (Ia 17, 50-51) nel commento dell’Ars Laureshamensis [23], p. 208, 38-40 L,, che probabilmente deriva da Pompeo (GL v 293, 25); nam et in sensu cacemphaton fil, ut est illad Horii “et tuos rubros obstetris pannos lavit. rem enim: turpissi- mam dixit, quamvis verba sana sint et integra. Versi dll’Ars sono anche citat in riferimento ad osservazioni dca rater etimologico. Nel paso in cui usta il concerto di goed, Diomede suggesisce diese spiegationi etimologiche del vocabelo, mettendolo in mpporto con i tetmini greci wos © sik € cea A 22021 € 275.77 (GL 1487, 1 ssi brane di Diomede viene poi ri pres, in forma prstochéintegale, da Rabano Mauro (6), PL 111, {67D, econ qualche medica formale e qualche riduione nll appa ‘ato esempliicaio da Smaragdo [5], p43, 64. L-H-K, Sed. (10), p- 117,74 Le Rem. Aut (12), p. 236, se. H. Al confine tra grammatica e metrica si collocano le os servazioni sulla prosodia e sulla versficazione. A propo- sito di palus, Beda [3], GL vu 237, 29 ss, scrive che us; ‘cum in genetio crescente longa permanserit, producitur, excepto uno palus... unde est ‘sterilisque diu palus aptague remis'(A 65); a questo stesso riguardo Alessandro de Vil- aDei [15], wv. 2278 ss. (p. 152 R), dopo ave rilevato che 1 genetious babens longam solet us dare recto / longam, annota: tu tamen, Horati doctor, palus abbreviasti, con al lusione appunto ad A 65. Da A 473, invece, Alessandro deduce probabilmente la quantita lunga della a di clatros {v. 1758, p. 111 R), Pietro da Tsolella [17], nel capitolo suila metzica, nota che in deinceps di S 2, 8, 80 una voca- Ti abicitur de metro in scansione (pp. 97-98F.); con S1, 3, 1 esemplifica poi il fenomeno dell ectipsi(p. 98 F.); € interpreta infine (p. 100 F,) come un caso di abbrevia- mento di sillaba lunga E 1, 13, 19 (vade, val; cave ne t- tubes mandatague frangas), mentre cavé deve essere consi- tun imperativo eteroclito di caveo, -es da cato, ~is Ugo di San Vittore [14], nel capitolo de metro, pp. 137- 38 B,, chiarisce il concerto di clausola (apud lyricos precisi versus integris subiecti) mediante la citazione di [a 2, 1-2, derivata forse da Isid. Etym. 1, 39,24. Giuliano di Toledo [1], nel capitolo De generibus metrorum (gran parte del guale recupera il trattato De metris di Mallio Teodoro, GL vr 585-601), esemplifica con versi oraziani vari tipi di mets: p. es, il gliconeo con C 1, 5,3 (p. 228, 161-62 M. Y), Paleaico con C 1, 9, Le 3, 1, 1 (p. 229, 182-83 MY), l'alemanio con C1, 7,2 (p. 230, 197 M. Y). ‘Si pud segnalareinfne un paso di Sedal. (10, p. 95,6458. Lin cui si covregge un'eriata atribuzione i Euiche (GL v 449, 10 x) ‘on le seguensipatle ie versicalu i Virgilino carmine srpts in- enitr (len 8, 199), at sero tld quod precedit. ‘bar / forte invite sna, et alterum, quod subrequitar,“omne con Proteus pecs ei aos 1 vitere monte, non Vig sd Hora esse censems (oi reat, saltanto il secondo exempli & orzian: C1, 2, 78) Bint.-E di zion: Ch. Rerville (ed), Une gummair laine ind die du XIIP rile exrmite des manasritsm®465 de Laon ef 15462 (onds latin) de ls Bubloshdque Naionale, Pais 1886, J. 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Dopo gli studi clementari, compiuti sorto la guida del 267 padre Gennaro, G, fu mandato alla scuola del giovane Gregorio Caloprese a Scalea, Questi era nomo imbevuto dei succhi pit vitali dela culrura napoletana sullo scor- cio del 600, una cultura che, nell’opposizione al Baroc- co € ai Gesuiti, saldava la lezione della pid: moderna losofia ¢ scienza doltralpe (Cartesio, Pascal, Bossuet, Nicole, Amauld, ma anche Gassendi e Spinoza) con la grande credit’ del tardo Rinascimento meridionale (Bruno, Campanella, Telesio), ponendo Napoli all'van- guardia rispetto alle capitali degli altri stati italiani. 1 metodo dlinsegnamento di Calopese em centro su un approccio diretto e integrale ai tes, senza la media- zione di commenti ed epitomi, in un rapporto dialettico enon cattedratico con Tallievo, Forte di questa decisiva esperienza G. si trasferi a Napoli nel 1680, dove affront lo studio del greco sotto la guida di Gregorio Messere e si dedicd intensamente agli studi giuridiei con Serafino Biscardi e Gaetano Argento. A Napoli G. frequento ill salotto di Niccolé Carwvita, punto d’incontro degli anti- ccurialisti e degli antibarocchisti partenopei. Allinizio del 1690 G. si sabili a Roma, nominato dal cardinale Pigna- telli suo agente personale presso la Curia pontificia, di vyenendo ben presto uno dei protagonisti della vita cultu rale romana. Si leg damicizia con personaggi come Paolo Coardo, uno dei quattordici fondatori dell! Arca dia, Giusto Ciampini, fondatore d'una Accademia fis: (ter- mini chiave dellestetica barocca) fondate sulle «cose sensibili» ¢ sulle «immagini materialim, in una parola sul- Vimitazione della natura; all'attivita creaiva spettava, ga- rantita da H., la facoltd di combinare, trslare ¢ modifi care tali immagini: «Or la cagione perché alcuni pongo- no in fuga il popolo & perché non sempre hanno felice- mente colorito al vivo ed hanno voluto produrre la ma- ificenza e Ia maraviglia con la durezza della struttura, Saseeasa ol ceecas deal eae tricata collocazione di sentenze astratte ed ideali, quan- do potean produrla collistesse cose sensibili e collim- ‘magini material, le quali eccitano per se stesse la mara viglia ¢ la noviti, quando saranno in nuova maniera ¢ ccon destrezza combinate, trasferite ed alterate, essendo Te poesia una maga, si pet la ragione poco anzi accenna-

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