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LA PROGETTAZIONE GEOTECNICA SECONDO LE

Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/2008)


LA PROGETTAZIONE GEOTECNICA SECONDO LE
Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/2008)

• STABILITÀ DEI PENDII

• OPERE DI SOSTEGNO

• OPERE IN MATERIALI SCIOLTI

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Articolazione del progetto (6.2 NTC 2008)
- Prescrizioni generali (prestazioni attese, condizioni ambientali, geologia del
sito con specifica relazione geologica).

- Modellazione geologica del pendio e scelta del


programma di indagine.
Le verticali di indagine devono essere preferibilmente allineate lungo una o più
sezioni longitudinali del pendio ed essere opportunamente spaziate per ottenere
informazioni sufficienti lungo tutta l’estensione del pendio. Se la verifica di stabilità
riguarda pendii naturali in frana, le indagini devono definire la posizione e la forma
della superficie di scorrimento.
- Modellazione geotecnica:
– Rilievo plano-altimetrico con scala adeguata;
– Successione stratigrafica;
– Caratterizzazione fisico-meccaniche;
– Distribuzione delle pressioni neutre;
– Individuazione di superfici di scorrimento preesistenti.

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Pendii naturali
Il livello di sicurezza è espresso come rapporto tra la resistenza a taglio disponibile,
presa con il suo valore caratteristico e lo sforzo di taglio mobilitato lungo la
superficie di scorrimento effettiva o potenziale. Il suo valore minimo deve essere
scelto e motivato dal progettista in relazione al livello di affidabilità dei dati acquisiti,
ai limiti del modello di calcolo utilizzato, nonché al livello di protezione che si vuole
garantire (§ 6.3.4 NTC).
Nel caso in cui si prevedano interventi di stabilizzazione, la valutazione
dell’incremento di sicurezza deve riguardare oltre la superficie di scorrimento
critica anche altre superfici di scorrimento alternative a quella critica.
-In ogni caso la condizione da soddisfare è:
Ed≤Rd
con Ed azione di progetto, ed Rd valore della resistenza di progetto.
Il grado di sicurezza ritenuto accettabile deve essere giustificato sulla base del
livello di conoscenze raggiunto, dell’affidabilità dei dati e del modello geotecnico
adottato.

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Applicazione di SLOPE – GeoStru Software

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Ai sensi del D.M. 14/01/2008 – Norme Tecniche per le Costruzioni

• Ed ≤ Rd Ed azione di progetto; Rd valore di progetto della resistenza;


• Approccio 1 - due combinazioni dei gruppi di
coefficienti- (A1, M1, R1) + (A2, M2,R2);
• Approccio 2 - un’unica combinazione (sia nelle
verifiche strutturali che in quelle geotecniche).

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Opere in materiali sciolti e fronti di scavo

Nelle verifiche di sicurezza per i fronti di scavo, alla luce delle nuove NTC, occorre
seguire l’Approccio 1, con la seconda combinazione:
(A2, M2, R2)
Il livello di sicurezza è espresso come rapporto tra:

Dove τf è la resistenza disponibile valutata con i parametri ridotti (M2), mentre τm


è lo sforzo di taglio mobilitato sotto l’azione dei carichi (A2).

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Coefficienti parziali e fattori di amplificazione

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Parametri caratteristici del terreno

I coefficienti γM sono da applicare alle proprietà caratteristiche dei materiali FK.


Tali proprietà caratteristiche vengono determinate in base a studi statistici realizzati
su prove e misure sperimentali.

Sono, in particolare, valutati come opportuni frattili delle serie di dati disponibili.
Es. (Calcolo di una grandezza caratteristica in generale)

δ è il coefficiente di variazione della grandezza considerata;


- k è un coefficiente commisurato al livello di confidenza voluto (es. per il 95%, che è
utilizzato per le azioni, k=1.64 );
- Fm è il valore medio.

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Parametri caratteristici del terreno

Fm = ∑F i /n
 − Fm ) 
∑ (F
2
2 i
Percentile 50 25 10 5  n −1 
K normale 0 0,674 1,282 1,645 δ = σ Fm = 
Fm

Prof. Ing. Vincenzo Simeone - Prof. straordinario di Geologia Applicata nel Politecnico di Bari -
Seminario Geologi di Basilicata – 5 settembre 2008

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Parametri caratteristici del terreno
La scelta dei valori caratteristici dei parametri geotecnici avviene in due fasi.
FASE 1
La prima fase comporta l’identificazione dei parametri geotecnici appropriati ai fini
progettuali (Es. angolo di resistenza di picco, residuo o critico).
Ad esempio, nel valutare la stabilità di un muro di sostegno è opportuno che la verifica allo
scorrimento della fondazione del muro sia effettuata con riferimento al valore a volume costante o allo
stato critico dell’angolo di resistenza al taglio, poiché il meccanismo di scorrimento, che coinvolge
spessori molto modesti di terreno, e l’inevitabile disturbo connesso con la preparazione del piano di
posa della fondazione, possono comportare modifiche significative dei parametri di resistenza. Per
questo stesso motivo, nelle analisi svolte in termini di tensioni efficaci, è opportuno trascurare ogni
contributo della coesione nelle verifiche allo scorrimento.
Con riferimento al calcolo della capacità portante della fondazione del muro che, per l’elevato volume
di terreno indisturbato coinvolto, comporta il riferimento al valore di picco dell’angolo di resistenza al
taglio, senza trascurare il contributo della coesione efficace del terreno.

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Parametri caratteristici del terreno
FASE 2
La seconda fase del processo decisionale riguarda la valutazione dei valori caratteristici
degli stessi parametri.
Nella scelta dei valori caratteristici è necessario tener conto, come già esposto, della
specifica verifica (valore del parametro appropriato per lo stato limite considerato) e
delle condizioni costruttive che ad essa corrispondono.
Riprendendo l’esempio dell’analisi di stabilità di un muro di sostegno, al progettista è richiesta una
valutazione specifica dei valori caratteristici dei parametri geotecnici appropriati alle diverse verifiche.

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Parametri caratteristici
Tuttavia, nei problemi di geotecnica, e soprattutto nei casi di stati limite che
coinvolgono elevati volumi di terreno ( quale può essere uno stato limite ultimo
per stabilità di un pendio o la portanza di una fondazione), risulta lecito fare
riferimento ai valori prossimi a quelli medi della grandezza:

Mentre nei problemi che riguardano stati limite che coinvolgono modesti volumi
di terreno ( verifica a scorrimento di un muro) è consigliato fare riferimento a
valori prossimi a quelli minimi:

Le considerazioni sono state fatte alla luce di quanto riportato nella “Bozza di
istruzioni per l’applicazione delle Norme tecniche per le costruzioni “ al punto C.6.2.2

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AZIONE SISMICA
Stabilità dei pendii

I metodi per l’analisi di stabilità dei pendii in presenza di


sisma possono essere suddivisi in tre categorie principali, in
ordine di complessità crescente:

− metodi pseudostatici

− metodi degli spostamenti (analisi dinamica semplificata)

− metodi di analisi dinamica avanzata

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AZIONE SISMICA
Stabilità dei pendii – Metodi pseudo-statici
Nelle analisi condotte con i metodi pseudostatici le componenti orizzontale e
verticale delle forze di inerzia sono applicate nel baricentro della massa
potenzialmente in frana, nei metodi globali, o nei baricentri delle singole strisce,
nei metodi delle strisce. Slope: Metodo delle strisce – Autore: Bishop

Parametri caratteristici terreno


ϕk = 30°c’k = 15 KN/m² γ = 25
KN/m³
Sisma: Kh = 0,1 Kv = 0
Criterio di rottura:
Mohr – Coulomb
pseudo-statico

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AZIONE SISMICA
Stabilità dei pendii – Metodi degli spostamenti
Nei metodi degli spostamenti l’azione sismica è definita da una funzione temporale (ad
es. un accelerogramma), e la risposta del pendio all’azione sismica è valutata in termini di
spostamenti accumulati, eseguendo l’integrazione nel tempo dell’equazione del moto
relativo tra massa potenzialmente instabile e formazione di base. In assenza di tali studi, è
consigliabile confrontare gli effetti di più accelerogrammi (almeno 5), registrati in zone
prossime al sito e opportunamente scalati (reali e non artificiali).

SLOPE: QSIM

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AZIONE SISMICA
Stabilità dei pendii – Metodi degli spostamenti

SLOPE: QSIM

NEWMARK

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AZIONE SISMICA
Stabilità dei pendii – Metodi numerici

Le condizioni di stabilità dei pendii in presenza di sisma


possono essere valutate anche con metodi di analisi
dinamica avanzata. In essi le equazioni dinamiche del
moto vengono risolte mediante tecniche di integrazione
numerica implementate in codici di calcolo.
Le analisi dinamiche avanzate dovrebbero intendersi
come un affinamento delle analisi delle condizioni di
stabilità di un pendio, non potendo, allo stato attuale
delle conoscenze, considerarsi sostitutive dei metodi
pseudostatici e dei metodi degli spostamenti.

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AZIONE SISMICA
Stabilità dei pendii – Metodi numerici – GFAS (Geostru Software)

Parametri caratteristici terreno


ϕk = 30° c’k = 15 KN/m² γ = 25 KN/m³
Sisma
Kh = 0,1 Kv = 0
Criterio di rottura: Mohr – Coulomb
Sisma: pseudo-statico appl. ad ogni elemento.

Il fattore di sicurezza viene ottenuto


riducendo i parametri caratteristici fino
ad ottenere una soluzione convergente.
Fs = 1

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AZIONE SISMICA
Metodo pseudostatico
-Si considerano incrementi di forza proporzionali al peso W del volume
di terreno potenzialmente instabile:
Fh = Kh×W
Fv = Kv×W
-Kh Kv , coefficienti di spinta sismica nelle due direzioni. Kh e Kv
dipendono da vari fattori:
Kh = βs×(amax/g)

Kv=±0,5× Kh
-Con βs coefficiente di riduzione dell’accelerazione massima attesa al
sito e amax accelerazione orizzontale massima attesa al sito.
-g accelerazione di gravità.

Tutti i fattori presenti nelle precedenti formule dipendono dall’accelerazione


massima attesa sul sito di riferimento rigido e dalle caratteristiche
geomorfologiche del territorio.
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CALCOLO di βs

- βs dipende dalla categoria del suolo e dall’accelerazione massima al sito:

- La componente orizzontale di accelerazione è calcolata come


accelerazione massima attesa al sito (amax) ed è funzione
dell’accelerazione orizzontale massima al sito (ag).

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CALCOLO di amax
- amax è l’accelerazione massima attesa al sito:
amax = SS ST ag
- Ss (effetto di amplificazione stratigrafica):
0.90≤ Ss≤1.80
È funzione di F0 (Fattore massimo di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale)

In sottosuoli di categoria A la correzione


dovuta alla stratigrafia non viene
applicata, mentre per le altre categorie si
applica un fattore di correzione che
amplifica l’accelerazione misurata al
bedrock.
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CALCOLO di amax
-ST (effetto di amplificazione topografica):

1.00≤ ST≤1.40
Il valore di ST varia con il variare delle quattro categorie topografiche
introdotte T1 (ST = 1.0), T2 (ST = 1.20), T3(ST =1.20) e T4(ST = 1.40).

Calcolo ST Calcolo ST (bmin<<bmax)


T ST T ST
<=15° T1 1.00 15°<= <=30° T3 1.20
> 15° T2 1.20 >30° T4 1.40

b min

b max

n.b. Come specificato al punto 7.11.3.5.1 delle NTC, per frane profonde nelle analisi pseudostatiche, gli effetti di
amplificazione stratigrafica possono essere trascurate (ST=1).

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CALCOLO di ag ed F0

Questi valori sono calcolati come funzione del punto in cui si trova il
sito oggetto di analisi. Il parametro di entrata per il calcolo è il tempo
di ritorno dell’evento sismico che è valutato come segue:

TR=-VR/ln(1-PVR)

Con VR vita di riferimento della costruzione e PVR probabilità di


superamento, nella vita di riferimento, associata allo stato limite
considerato.

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CALCOLO di ag ed F0

SL PVR(%)
SLV(Stato limite di salvaguardia della vita) 10
SLC(Stato limite di collasso) 5

La vita di riferimento dipende dalla vita nominale della


costruzione e dalla classe d’uso della costruzione (in linea con
quanto previsto al punto 2.4.3 delle NTC). In ogni caso VR dovrà
essere maggiore o uguale a 35 anni

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Sintesi per il calcolo dei coefficienti di spinta sismica
caratteristiche
Vita nominale
geomorfologiche della e classe d’uso
zona

Calcolo VR e TR

Calcolo F0 e
ag dalla tabella

Calcolo di Ss Calcolo bs Calcolo di ST

Calcolo Kh e
Kv

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Impiego di accelerogrammi

Gli SLU possono essere verificati anche mediante l’impiego di accelerogrammi. Gli
accelerogrammi possono essere reali o generati a partire da approfondite analisi delle
caratteristiche sismogenetiche della zona. I valori massimi nei diagrammi portano alla
definizione degli spettri di risposta in termini di accelerazioni. Essendo la risposta
dipendente dalle caratteristiche fisico-meccaniche del sito, la normativa fornisce spettri
di risposta differenziati a seconda delle caratteristiche del terreno su cui insiste l’opera:

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• Parametri sismici
Sito in esame.
latitudine: 15,6774
longitudine: 40,5847
Classe: 2
Vita nominale: 50

Siti di riferimento
Sito 1 ID: 34110 Lat: 40,6141Lon: 15,6633 Distanza: 3476,463
Sito 2 ID: 34111 Lat: 40,6128Lon: 15,7291 Distanza: 5370,790
Sito 3 ID: 34332 Lat: 40,5641Lon: 15,6617 Distanza: 2648,858
Sito 4 ID: 34333 Lat: 40,5628Lon: 15,7274 Distanza: 4874,998
Parametri sismici
Periodo di riferimento: 50anni
Coefficiente cu: 1
Operatività (SLO):
Probabilità di superamento: 81 %
Tr: 30 [anni]
ag: 0,060
Fo: 2,357
Tc*: 0,276 [s]

Danno (SLD):
Probabilità di superamento: 63 %
Tr: 50 [anni]
ag: 0,080
Fo: 2,331
Tc*: 0,293 [s]

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Salvaguardia della vita (SLV):
Probabilità di superamento: 10 %
Tr: 475 [anni]
ag: 0,251
Fo: 2,320
Tc*: 0,367 [s]

Prevenzione dal collasso (SLC):


Probabilità di superamento: 5 %
Tr: 975 [anni]
ag: 0,345
Fo: 2,324
Tc*: 0,386 [s]

Coefficienti Sismici
SLO:
Ss: 1,500
Cc: 1,610
St: 1,200
Ko: 0,022
Kv: 0,011
Amax: 1,058
Beta: 0,200

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SLD:
Ss: 1,500
Cc: 1,570
St: 1,200
Ko: 0,029
Kv: 0,014
Amax: 1,419
Beta: 0,200

SLV:
Ss: 1,350
Cc: 1,460
St: 1,200
Ko: 0,114
Kv: 0,057
Amax: 3,990
Beta: 0,280
SLC:
Ss: 1,220
Cc: 1,440
St: 1,200
Ko: 0,142
Kv: 0,071
Amax: 4,957
Beta: 0,280

Geostru software - www.geostru.com

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Parametri sismici

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VERIFICHE DI SICUREZZA
OPERE DI SOSTEGNO

Possibili approcci da seguire


• Approccio 1 - due combinazioni dei gruppi di
coefficienti- (A1, M1, R1) + (A2, M2,R2);
• Approccio 2 - un’unica combinazione (sia nelle
verifiche strutturali che in quelle geotecniche).

Ed ≤ Rd Ed azione di progetto; Rd valore di progetto della resistenza.

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VERIFICHE DI SICUREZZA
OPERE DI SOSTEGNO
Stati limite ultimi di tipo GEO e EQU
• Stabilità globale opera- terreno (GEO)
Approccio 1 – combinazione (A2 + M2 + R2)

• Scorrimento sul piano di posa (GEO)


:
Approccio 1 A2+M2+R2 (Scorrimento)
Approccio 2: A1+M1+R3 (Scorrimento)

• Carico limite terreno di fondazione (GEO)


Approccio 1: A2+M2+R2 (Carico Limite)

Approccio 2: A1+M1+R3 (Carico Limite)

• Ribaltamento (EQU)
EQU+M2 (Ribaltamento)

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VERIFICHE DI SICUREZZA
OPERE DI SOSTEGNO

Stati limite ultimi di tipo STR

• Raggiungimento della resistenza strutturale (STR)


Approccio 1: A1+M1+R1 (dimensionamento strutturale)
Approccio 2: A1+M1+R3 (dimensionamento strutturale) R3 =1

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Opere di sostegno – Fattori sui carichi e coefficienti parziali

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Opere di sostegno – Coefficienti parziali sulle resistenze

Coefficiente Coefficiente Coefficiente


Verifiche
parziale (R1) parziale (R2) parziale (R3)

Capacità portante γR = 1,0 γR = 1,0 γR = 1,4

Scorrimento γR = 1,0 γR = 1,0 γR = 1,1


Resistenza del
γR = 1,0 γR = 1,0 γR = 1,4
terreno a valle

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Opere di sostegno – MDC software GeoStru

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VERIFICHE DI SICUREZZA
Opere di sostegno – MDC software GeoStru

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VERIFICHE DI SICUREZZA
OPERE IN MATERIALI SCIOLTI
Stati limite ultimi di tipo GEO e EQU

• Stabilità globale opera- terreno (GEO)


Approccio 1 – combinazione 2 (A2 + M2 + R2) R2 = 1,1

• Scorrimento sul piano di posa (GEO)


Approccio 1: combinazione 2 A2+M2+R2 (Scorrimento) R2 = 1,1

• Carico limite terreno di fondazione (GEO)


Approccio 1: combinazione 2 A2+M2+R2 (Carico limite) R2 = 1,1

• Ribaltamento (EQU)
EQU+M2 (Ribaltamento) R2 = 1,1

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VERIFICHE DI SICUREZZA
OPERE IN MATERIALI SCIOLTI

Stati limite ultimi di tipo STR

• Raggiungimento della resistenza strutturale negli


elementi artificiali di rinforzo (STR)
Approccio 1: A1+M1+R1 (dimensionamento strutturale)

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AZIONE SISMICA
OPERE DI SOSTEGNO
Metodo pseudostatico – Equilibrio limite
Kh Kv , coefficienti di spinta sismica nelle due direzioni. Kh e Kv
dipendono da vari fattori:
Kh = βm×(amax/g)

Kv=±0,5× Kh

βm coefficiente di riduzione dell’accelerazione massima attesa al sito e


amax accelerazione orizzontale massima attesa al sito.
g accelerazione di gravità.

amax è l’accelerazione massima attesa al sito:


amax = S ag = SS ST ag

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CALCOLO di βm

- βm dipende dalla categoria del suolo e dall’accelerazione massima al


sito:

Categoria di suolo

A B, C, D, E

βm βm
0,2< ag(g)≤0,4 0,31 0,31

0,1< ag(g)≤0,2 0,29 0,24

ag(g)≤0,1 0,20 0,18

- (ag) = accelerazione orizzontale massima al sito


- Per muri che non possono subire spostamenti rispetto al terreno
βm = 1

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AZIONE SISMICA
OPERE DI SOSTEGNO
Metodo pseudostatico – Equilibrio limite

Modello di Mononobe e Okabe


Punto applicazione spinta
sismica:
• H/3 per muri che
possono traslare o ruotare
intorno al piede.
• H/2 negli altri casi

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AZIONE SISMICA
OPERE DI SOSTEGNO
Spostamenti – Stato Limite di Danno

Spostamenti indotti dal sisma compatibili con la


funzionalità dell’opera.
v 2max amax
3

d = 0,087
ay4 Richards ed Elms (1979)

vmax= velocità massima dell’accelerogramma


amax = accelerazione di picco
ay = accelerazione critica.

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