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Talete fu uno dei filosofi della natura, un presocratico o presofista, vissuto nel VII-VI secolo
avanti Cristo. Nacque a Mileto, una colonia greca dell'Asia Minore e appartenente alla scuola di
Era considerato il più saggio dei sette sapienti dell'antichità, uno dei più importanti .Il suo
sapere spaziava dalla matematica all'astronomia. Fu il fondatore della filosofia della natura (
physis ).
Talete viaggiò molto e visitò diversi luoghi del mondo antico. In particolar modo l'Egitto, dove
Nel 585 avanti Cristo riuscì anche a prevedere l'arrivo di un'eclissi solare. La previsione
dell'eclissi totale gli consentì di diventare molto popolare tra i suoi contemporanei.
Come altri filosofi greci della sua epoca, anche Talete si interrogò sull'origine della natura.
Cercò di spiegare la sostanza primordiale delle cose, quella sostanza da cui tutto deriva e a cui
tutto torna. Secondo Talete, la sostanza primordiale era l'acqua. E' celebre la sua
Non si conosce il motivo di questa affermazione, perché gran parte del suo pensiero è andato
Probabilmente, Talete si accorse della presenza dell'acqua nei luoghi in cui sorge la vita.
Dopo la pioggia cresce l'erba, la terra vicino ai corsi d'acqua è più fertile ed è popolata da più
animali, e così via. L'acqua è portatrice di vita ( insetti, animali, ecc. ). Inoltre, l'acqua si
L'acqua sulla vetta di un monte si trasforma in un ghiacciaio nei mesi invernali e si scioglie in
nella terra. Se l'acqua è la componente comune di tutto. è dentro ogni cosa, allora l'acqua
In conclusione, secondo Talete tutto nasce dall'acqua e tutto torna ad essere acqua.
Fu il primo a suddividere l'anno in 365 giorni e a calcolare gli equinozi e i solstizi che
separano le stagioni.
Provò anche a misurare il diametro del Sole e della Luna, basandosi sulla superficie di spazio
Vita.
Anassimene nacque a Mileto nel 585 a.C. e lì morì nel 528 a.C.. Della sua vita si sa poco o niente,
se non fosse che fu un ascoltatore dei discorsi tenuti dal suo concittadino Anassimandro, ma pure di
ciò non ci può esser certezza. OPERE.
Schema di ragionamento.
Ipotesi A(nassimene) 1: tutto ciò che esiste è generato da un unico principio, l’arché.
Ipotesi A2: l’arché è l’aria. Specifica:
l’arché è origine delle cose, nel senso che è ciò da cui esse traggono origine, sia la fonte di vita delle
cose stesse. Per “fonte di vita” non dobbiamo intendere che i filosofi presocratici avessero in mente
una sorta di vitalismo, di slancio vitale di tutto l’essere. Semplicemente “fonte di vita” va intesa come
“fonte del movimento”. Il movimento infatti per i greci è ( causa del ) cambiamento sia qualitativo
che quantitativo: è a causa della disgregazione-attrazione che le cose si associano o si dissociano per
dare origine alle altre cose. La vita è semplicemente questo continuo mutare delle cose nello spazio
e nel tempo, secondo un principio sottostante che regola questo cambiamento.
Se tutto ciò che esiste è generato da un unico principio, l’arché, se l’arché è l’aria, se l’arché è tanto
“origine del movimento” che “fonte di vita” allora l’aria è tanto “origine del movimento” che “fonte
di vita”.
Tesi AI: dunque l’aria è “origine del movimento” che “fonte di vita” di tutte le cose.
Ipotesi A3: la realtà è composta di quattro elementi: aria, acqua, terra e fuoco.
Se la realtà è composta di quattro elementi, aria, acqua, terra e fuoco, se l’arché è origine di tutte le
cose, se l’arché è l’aria allora l’aria è origine dei quattro elementi.
Tesi AII: dunque l’aria è l’origine dei quattro elementi.
Specifica: i quattro elementi, ovvero gli altri tre, sono composti dall’aria secondo un principio
aggregante, quando si uniscono, e secondo un principio disgregante quando si scindono. In questo
senso, è dalla composizione di composti a partire dall’aria che si determina tutta la realtà: il fuoco,
l’acqua e la terra sono differenziati non dalla loro natura ( essenza ), che è l’aria, ma dalla
“percentuale” di aria dalla quale sono costituiti: se la terra è ciò che c’è di più pesante, il fuoco è ciò
che c’è di più leggero dopo l’aria. Dunque, la condensazione-evaporazione è il principio che
determina tutto l’essere nel suo divenire.
Filosofia.
Se si può dubitare che Anassimene ascoltò i discorsi di Anassimandro, è fuor di dubbio che riprese
alcuni punti della riflessione anassimandrea e tematiche della filosofia del suo tempo: il problema
della determinazione del principio primo, della problematicità del divenire, dell’idea della physis (
natura ) come spazio di vita delle forme esistenti.
Anassimene pone come principio, l’arché, l’aria. L’aria anche per i greci era una “sostanza” ma per
capire il significato del concetto in questo contesto è da intendersi non come principio materiale ma
come metafora: ciò che vive, respira.
All’idea dell’aria come origine va sommata la capacità dell’aria di generare cose più complesse: ciò
che si genera si può ricondurre ad un processo di condensazione. Così l’aria è principio del mondo e
del suo divenire: tutta la molteplicità si sviluppa secondo i due motivi dominanti della condensazione
e della rarefazione, principio opposto che spiega la dispersione dell’essere.
Come altri presocratici tra cui i suoi precedenti, Anassimene è un ilozoista ( la parola, coniata da un
inglese nel seicento e ripresa da Kant nella critica del giudizio, quindi da qui è passata alla tradizione
della storia della filosofia successiva, significa che il principio vitale di tutte le cose è insito nella
materia stessa. La materia, cioè, si muove per motivo interno e non esterno a sé ).
La natura si ordina secondo una “scala di condensazione”: il fuoco, l’acqua, la terra sono posti in
ordine di densità crescente e secondo il processo di rarefazione-condensazione, gli elementi si
generano dall’unico principio e divengono da quel che sono in quel momento a qualcos’altro.
Questo ragionamento può esser suggerito dalla condensazione dell’aria e dalla sua evaporazione,
oppure dal fatto che un uomo che esala l’ultimo respiro smette di vivere proprio in quel momento:
nell’atto della respirazione, l’espirazione è sempre l’ultima azione. Tutto ciò può essere stato di auto
al ragionamento di Anassimene.
Il filosofo ha scritto un trattato “Sulla natura” del quale c’è giunto un solo frammento. Egli fu l’ultimo
importante pensatore della scuola milesiana perché la città, situata nelle coste dell’attuale Turchia,
fu invasa e conquistata dai persiani e così perse la sua indipendenza e molti si trovarono ad emigrare
in Grecia.