a cura di
Maurizio Camerata
N. 239302 SIAE-OLAF
Autore Opere Letterarie
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AA. VV.
Massoneria
Simbologia
Rito
Atto sottoscritto e sigillato con l'anello personale da Ivan Mosca al Soilstizio d'Estate del 2004,
congiuntamente a Pier Andrea Bellerio, Gianfranco Costantini, Maurizio Camerata,
Ottavio Trigona, alla presenza di Altri intervenuti. Il documento è stato conferito
con prerogativa assoluta, a Maurizio Camerata che ne detiene l'originale.
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Prefazione
PREFAZIONE
di Bent Parodi
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Prefazione
pagine si renderà facilmente conto di quanto ampia sia stata la trama o l’or-
ditura degli interessi coltivati da Ivan Mosca. Così accanto alla versione com-
pleta dei Quaderni ritroviamo, finalmente, gli studi, gli articoli e i frammen-
ti di una inesausta ricerca: un materiale vastissimo che ci ricorda come la
Massoneria sia realmente, di là dalle sue fragilità storiche, un Ordine
Iniziatico in cui tutto è compreso e nulla escluso.
La vastità degli interessi perseguiti dal grande esoterista investe non
solo tematiche di stretta pertinenza muratoria, ma propone una analisi mor-
fologica di ogni aspetto della ricerca esoterica di ogni tempo. Si va così da
problematiche storico-religiose, quale la disamina del mito, alla magia,
all’astrologia, all’ermetismo con tutte le implicanze simboliche. La carenza
degli studi rituali, non solo italiana, ma mondiale, non si riempie soltanto
con la disamina personale, o con conoscenze esoteriche trasmesse in ambiti
iniziatici particolari, ma si evince dagli ultimi cento anni di studi antropolo-
gici, in cui si è dimostrato che la simbologia e la tecnica rituale è simile e
spesso uguale in ogni tempo ed in ogni luogo. La conoscenza di Ivan delle
tecniche rituali non è tuttavia soltanto antropologica, ma deriva dalla sua
padronanza del quadrivio delle scienze iniziatiche: l’ermetismo, la magia,
l’astrologia e la cabala. I suoi scritti, finalmente raccolti in questo volume,
indicano come davvero la Libera Muratoria costituisca una via laica al tra-
scendente e ci fanno comprendere come il massone sia in questo mondo
senza tuttavia essere di questo mondo. Mosca è estremamente rigoroso nel
suo insegnamento; l’esoterismo, in tutte le sue sfaccettature, indica un percor-
so coerente e rigoroso che va affrontato con il giusto spirito, con il giusto lin-
guaggio, con la coerenza di un comportamento fiero e mai alieno da ulterio-
ri ricerche. Una struttura aperta dunque, che ci rivela tutta la ricchezza della
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Prefazione
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Prefazione
Bent Parodi
Grande Oratore Aggiunto del Grande Oriente d’Italia
Si ringrazia Vittorio Vanni per la preziosa collaborazione alla pubblicazione della pre-
sente edizione, nonché per la comunicazione della stessa al Grande Oriente d'Italia.
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Il presente libro è stato stampato a Gennaio 2017 in sole 30 copie numerate
e donate a biblioteche pubbliche e private.
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Premessa
Premessa
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Premessa
Gianfranco Costantini
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Introduzione
Introduzione
Ogni saggio ha le sue “regole del gioco”. Infatti pur potendo apparire
come un vincolo e un peso, esse sole in realtà, consentono all’autore,
di entrare in comunicazione con il lettore, costruendo così una comu-
nione che li unisce al di là del tempo. Questo testo riassume
un’esperienza di gruppo la cui ricerca non fa eccezione, soprattutto
nel momento in cui i suoi risultati furono messi per iscritto e permet-
terne l’incontro, la condivisione, l’approfondimento. Theoria e prati-
ca non sempre convivono nella stessa forma mentis, ma l’esperienza
possibile è qualcosa di insopprimibile che pervade il sentire di chi sce-
glie di percorrere un cammino e verificarne la possibile dimensione.
Trascrivere tutto questo è, a sommesso parere, quasi impossibile.
Questa terza edizione riveduta e ampliata, ha il solo merito di ripro-
porre un percorso coerente con una Tradizione che, al di là delle in-
novazioni sollecitate dal modernismo, vuole rimanere ciò per cui è
stata pensata e riassunta, con tutto il patrimonio ideale che, tempo
per tempo, era pervenuto al momento in cui furono sperimentati e
successivamente resi disponibili almeno in parte. Proprio perché sca-
turita dall’alveo di una Tradizione e trasmessa da uomo a uomo, non
può essere specificatamente attribuita solo a qualcuno. Difatti la Tra-
dizione è sempre il risultato di un desiderio continuamente ispirato
che insorge nell’animo di un uomo rinnovato nella forma, ma simile
nella sostanza, unico e nel contempo parte di quella catena homeri che
è sempre stata e sempre sarà. Ciò è indipendente dal limite del mo-
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Introduzione
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Introduzione
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I SEMINARI
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Massoneria
1- MASSONERIA
Che cosa è la Massoneria¶
1.1 È una istituzione iniziatica che:
• ignora la Guida Spirituale di un Maestro
• non si fonda su alcuna dottrina
• si propone come SCUOLA tesa alla ricerca di una via illuminativa
in quanto compresa nella dinamica della vita, e quindi nel suo continuo dive-
nire, non pone paradigmi, assiomi, dogmi, ma esige soltanto il sacrificio dei
singoli componenti affinché questi si sforzino nella ricerca interiore alla sco-
perta di se stessi e alla costituzione di se stessi per compiere il lavoro di grup-
po.
1.2 Gli strumenti dei quali si avvale per l’adempimento del lavoro
Muratorio sono costituiti esclusivamente da
UTENSILI - EMBLEMI - ALLEGORIE - SIMBOLI e RITI
che vengono offerti come supporti:
• alla interpretazione
• alla meditazione
• alla speculazione “superiore”
dei Fratelli, per ottenere quella espansione di coscienza destinata a rendere
reale i vari gradi di iniziazione virtuale.
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2.2 Siamo nel punto geodetico noto ai soli Figli della Vedova. Cioè siamo:
2.2.1 In una posizione cosmogonica interiore particolare.
2.2.2 Soggetti alle energie interagenti nel cosmo.
TENEBRE
O E
LUCE
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N
Solstizio d’estate
Equinozio Equinozio
O E
d’autunno di primavera
Solstizio d’inverno
S
2.3.3 Vi è rappresentato il Sole come astro diurno e la Luna come astro
notturno.
Dalle constatazioni sopra esposte, possiamo trarre le seguenti deduzioni:
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E
O
S
comporta le seguenti corrispondenze esoteriche tradizionali:
COSTELLAZIONI POLARITÀ CORRISPONDENZE
Simbolo Denominaz. Simbolo Elemento Colore
Ariete + Fuoco Rosso
Toro - Terra Verde
Gemelli + Aria Giallo
Cancro - Acqua Blu
Leone + Fuoco Rosso
Vergine - Terra Verde
Bilancia + Aria Giallo
Scorpione - Acqua Blu
Sagittario + Fuoco Rosso
Capricorno - Terra Verde
Acquario + Aria Giallo
Pesci - Acqua Blu
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Gli elementi
3- GLI ELEMENTI
Rappresentano i quattro tipi primordiali delle manifestazioni natura-
li e rappresentano anche il ciclo delle manifestazioni naturali medesime.
Essi sono:
FUOCO che si designa con il simbolo
ACQUA che si designa con il simbolo
ARIA che si designa con il simbolo
TERRA che si designa con il simbolo
Essi esprimono i seguenti quattro tipi di energia:
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3.3 La via iniziatica (cioè la liberazione dalla materia) procede nel senso
inverso alla sequenza naturale, e precisamente:
TERRA ARIA ACQUA FUOCO
Da queste considerazioni consegue il senso della marcia per l’entrata nel Tempio
che, costituendo il preludio ai lavori iniziatici, non può che avvenire in senso orario:
.
con riferimento ai punti cardinali Terra Sud II Sorv. .
.
Aria Ovest I Sorv. .
.
Acqua Nord Apprend. .
. .
Fuoco Est M. .V. .
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Gli elementi
+ + - - + +
- + -
CAMBIAMENTO PERSEVERANZA MEDIAZIONE
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4- IL LAVORO MURATORIO
Si svolge in ogni grado su tre livelli: • Fisico
• Animico
• Spirituale
• Nel grado di Apprendista deve essere realizzato lo stato di coscien-
za specifico del piano fisico
• Nel grado di Compagno deve essere realizzato lo stato di coscienza
specifico del piano animico
• Nel grado di Maestro deve essere realizzato lo stato di coscienza
specifico del piano spirituale.
Possiamo rappresentare graficamente il lavoro muratorio, in ordine alle rea-
lizzazioni degli stati di coscienza, come segue:
FISICO ANIMICO SPIRITUALE
Apprendista Compagno Maestro
S S
A S
A
F A
F F
4.1 Se vogliamo farne una rappresentazione grafica, l’Uomo nella sua glo-
balità può essere raffigurato da un triangolo i cui vertici rappresentino rispet-
tivamente l’aspetto fisico, animico e spirituale:
S
F A
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Il lavoro muratorio
33
Primo seminario teorico-pratico
4.5 Va notato che ad ogni livello (quindi in ogni grado) dobbiamo rea-
lizzare in noi gli stati corrispondenti alle qualità proprie della triplice e-
spressione dei quattro elementi
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Il lavoro muratorio
I Fisico Ariete ’
II Animico Leone ’’
III Spirituale Sagittario ’’’
I Fisico Cancro ’
II Animico Scorpione ’’
III Spirituale Pesci ’’’
I Fisico Gemelli ’
II Animico Bilancia ’’
III Spirituale Acquario ’’’
I Fisico Toro ’
II Animico Vergine ’’
III Spirituale Capricorno ’’’
4.6 Abbiamo già visto in 3.1 e seguenti come si perviene alla determina-
zione del QUATERNARIO.
Nel Quaternario noi viviamo ed operiamo. Nel Quaternario pertanto dob-
biamo e possiamo essere.
Svolgiamo il lavoro muratorio come qui sopra detto in 4.2, 4.3 e 4.4 avva-
lendoci di quanto segue:
4.6.1 I Quaternario - Fisico o materiale
’
Il fuoco di Ariete è un “Fuoco Primo”. Positivo, segno attivo,
cardinale, governato da Marte. Esprime l’attività razionale.
Le caratteristiche principali sono:
• energia, azione, comando, coraggio, entusiasmo, iniziativa,
movimento, generosità, sincerità;
• violenza, impulsività, imprudenza, giudizio affrettato, mente
mutevole, mancanza di perseveranza.
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Il lavoro muratorio
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4.7 Si perviene così alla integrazione del lavoro compiuto sui tre piani,
che può essere simboleggiato dalla stella a nove punte quale risultato della
sovrapposizione dei tre triangoli precedentemente tracciati e simboleggianti
il lavoro effettuato sui piani: Fisico F, Animico A, Spirituale S.
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Il lavoro muratorio
F
A S
S A
F F
A S
4.8 Riassumiamo nella seguente tabella le qualità del lavoro muratorio
con i riferimenti analogici tradizionali:
ELEMENTO
COLORE ROSSO BLU GIALLO VERDE
I^ GRADO
+
- + -
Cardinale Cardinale Mutevole Fisso
Marte in Luna in Mercurio in Venere in
domicilio domicilio domicilio domicilio
diurno. diurno. diurno. notturno.
RAZIONALITÀ EMOZIONE INTELLETTO CREAZIONE
II^ GRADO + - + -
Fisso Fisso Cardinale Mutevole
Sole in Marte in Venere in Mercurio in
domicilio domicilio domicilio domicilio
diurno. notturno. diurno. notturno.
PENSIERO TRASMUTAZIONE ELEVAZIONE ANALISI
INTELLETTUALE INTERIORE
III^ GRADO + - + -
Mutevole Mutevole Fisso Cardinale
Giove in Giove in Saturno in Saturno in
domicilio domicilio domicilio domicilio
diurno. notturno. diurno. notturno.
CONOSCENZA SUPERAMENTO FORMULAZIONE REALIZZAZIONE
SUPERIORE DELLA NATURA DEGLI IDEALI DEGLI IDEALI
EMOZIONALE UNIVERSALI UNIVERSALI
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5.4.3 Dopo una rettangolazione completa prendono il posto che loro com-
pete: prima gli Apprendisti, poi i Compagni, poi i Maestri e quindi gli uffi-
. . . .
ciali e i dignitari; penultimo il M. .d.C. . ed il M. .V. . per ultimo.
5.4.4 Con la marcia rituale si perviene a costruire una barriera magica come
ulteriore protezione energetica dal mondo esterno profano (oltre alla prima
.
protezione costituita per ognuno dei FF. . dall’abbandono simbolico dei
metalli), nonché una separazione fra la Loggia fisica e quella interiore.
5.4.5 La marcia viene così eseguita (cioè in senso orario) a significare sim-
.
bolicamente l’aspirazione dei FF. . a compiere il cammino dall’elemento
Terra a quelli di Aria, Acqua e Fuoco (vedi le corrispondenze astronomiche,
astrologiche e elementali dianzi dette) corrispondente alla via iniziatica.
Si effettua così un percorso in senso contrario al moto degli astri e in
senso contrario alla sequenza degli elementi nella loro susseguenza naturale.
Il percorso in senso orario vuole significare che dobbiamo conquista-
re le qualità degli elementi che vogliamo e dobbiamo esperire man mano che
la rettangolazione si compie. Cioè dobbiamo avere coscienza delle qualità
degli elementi simboleggiati dai segni zodiacali:
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.
I FF. . mantengono per tutto il tempo richiesto dallo svolgimento dei
lavori, le posizioni di cui sopra.
5.5.4 Si procede indi secondo il Rituale.
.
Durante i lavori i FF. . comandati di muoversi nel Tempio per l’adem-
pimento delle loro funzioni deambulano in senso antiorario, tutti i movi-
menti all’interno del cerchio magico, costituito ritualmente come cerchio di
protezione, debbono seguire il movimento tellurico. Sarebbe una disarmonia
il contrario e l’equilibrio energetico precostituito si altererebbe.
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7 7
POSITIVI NEGATIVI
ATTIVI (Spirito) PASSIVI (Materia)
SOLARI LUNARI
Compasso Squadra a lati disuguali*
Mazzuolo (o maglietto) Scalpello
Filo a piombo Livella (o archipendolo)
Regolo (o riga da 24 pollici) Leva
EQUILIBRANTE
NEUTRO
Cazzuola
* La squadra a bracci uguali è il simbolo posto sul Libro Sacro e non è un utensile.
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7- LA SQUADRA
La squadra di lavoro, con i suoi bracci disuguali, rappresenta l’Uomo norma-
le il cui comportamento è caratterizzato dal maggiore o minor peso attribui-
to ai valori espressi da ciascuno dei due bracci:
• Vita di relazione o esteriore per un braccio.
• Vita interiore o dello Spirito per l’altro braccio.
Orizzontalità = VITA DI
RELAZIONE
Verticalità = VITA
INTERIORE
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La Squadra
A questo punto per ciascuno dei due assi, nella loro completa esten-
sione, si rileverà:
• Il permanere delle polarità che noi abbiamo attribuito in partenza
ai bracci della squadra se risulterà confermato il valore attribuito a ciascuno
dei due mondi (quello di relazione e quello interiore).
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- -
(+) (+)
+ (-)
7.2.3 A questo punto, a riuscita quindi del lavoro effettuato fino a questo
stadio, siamo giunti alla condizione di equilibrio tra i due mondi.
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1- IL COMPASSO
1.1 Come la SQUADRA esprime il principio passivo (strumento fisso)
così il COMPASSO esprime il principio attivo (strumento mobile).
1.2 La SQUADRA è il simbolo della materia (o forma) mentre il COM-
PASSO è assunto come simbolo dello spirito (o sostanza) e quindi del suo
potere condizionante la materia.
Questo concetto è evidenziato nei lavori di Loggia dalla reciproca disposizio-
ne dei due strumenti sul Libro della Sacra Legge, nei tre gradi:
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Il Compasso
+ -
(-) (+)
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Il compasso si apre a 45°, nei lavori muratori dei tre gradi simboli-
ci, a significare che la materia non è completamente dominata; ma l’operati-
vità muratoria offre la possibilità di aprire il compasso fino a 90° realizzando
integralmente l’equilibrio tra le due forze.
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Il Compasso
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Il Compasso
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1.9 Rileviamo ancora che solo con l’apertura a 90° il compasso traccia i
quarti di cerchio che coprono la lunghezza dei bracci equilibrati della squadra.
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2. 2. Tecnica respiratoria.
Presidio alla tecnica respiratoria è la predisposizione interiore psicofi-
sica. In tale stato ci si accinge a trovare un proprio ritmo adeguato in modo
da non accusare sforzo.
La respirazione, qualunque sia il ritmo, dovrà consistere in:
• ESPIRAZIONE da effettuarsi con la bocca
• INTERRUZIONE o pausa
• INSPIRAZIONE da effettuarsi con le narici
• INTERRUZIONE o ritenzione.
I tempi appropriati alle quattro fasi sopraddette sono da ricercarsi in
noi, nel senso che, avendo ognuno di noi una propria “capacità respiratoria”,
si ottenga dapprima il ritmo personale che, ovviamente senza sforzo, ci ponga
a nostro agio.
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1- LA LOGGIA
1.1 Gli antichi rituali dicono che:
• 3 Fratelli formano una Loggia “semplice”
• 5 Fratelli formano una Loggia “giusta”
• 7 Fratelli formano una Loggia “giusta e perfetta”
Ma NOI siamo la Loggia, ed in NOI riassumiamo e dobbiamo ritrovare:
• le tre luci
• gli strumenti
• i simboli
• le energie
• il punto geodetico.
La Loggia è la rappresentazione del Cosmo e pertanto:
LA LOGGIA È L’UOMO
L’UOMO È LA LOGGIA
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La Loggia
L’UOMO
La Loggia PENSANTE
semplice 3
è retta da:
Questo è il livello in cui si esplica il lavoro del Compagno, che è contrad-
distinto dal numero 5 (età, passi, batteria, toccamento, Stella Fiammeggiante ecc.).
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1.4 Più oltre l’Uomo acquisisce la Maestria quando prende coscienza del
RIGORE e della GIUSTIZIA .
Ciò significa che l’Uomo, padrone ormai della Legge Binaria, appli-
ca la Giustizia ed il Rigore come espressione della Legge Cosmica, esercitan-
do il suo libero arbitrio.
A tale livello la Loggia è detta GIUSTA e PERFETTA ed è così rap-
presentabile:
Questo è il livello in cui si esplica il lavoro del Maestro che è contrad-
distinto dal numero 7 (età, batteria, la Menorah ecc.).
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La Loggia
• M. .V. . sta in
ed estrinseca ’ di
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. ’’ di
• mentre il 1° S. . che sta in
deve estrinsecare ’’ di
• e così di seguito.
2.3 Pertanto:
7
Maestro Venerabile
1° Sorvegliante manifestazione della triplicità di
2° Sorvegliante
7
Segretario
Oratore manifestazione della triplicità di
Copritore
7
Maestro delle Cerimonie
2° Esperto manifestazione della triplicità di
Ospitaliere
7
Tesoriere
1° Esperto manifestazione della triplicità di
Grande Esperto (Terribile)
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Così tra i compiti dei gradi muratori vi è quello della loro vivificazione.
I segni d’ordine di taluni gradi sono visivamente collegati a spe-
cifici centri.
Inoltre le tre energie primarie di
fuoco aria acqua
+ - ∞
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3.4 Uno dei compiti della via muratoria è quello di evidenziare l’attività
di queste tre energie.
Questa operazione viene effettuata dal Venerabile al momento del-
l’iniziazione ai primi tre gradi muratori.
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4.1 Nell’attuazione del lavoro muratorio (cfr. Atti del I Seminario, cap. 4
e seg.) in cui necessita l’esaltazione degli stati fisico - animico - spirituale nei
diversi livelli di operatività, la suddetta “magnetizzazione” è fondamentale e
condizionante, tanto che il passaggio in ascesa nei singoli successivi livelli è
in funzione di due fattori:
4.1.1 lo sviluppo effettivo del fratello;
4.1.2 l’intensità della forza proiettiva degli operatori.
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tali casi è opportuno che dapprima entrino nel Tempio i fratelli non offi-
cianti e successivamente questi ultimi.
4.3.3.1 Tutti i fratelli di Loggia, eccetto i sette fratelli “officianti”, e
tutti i fratelli visitatori entrano ordinatamente nel Tempio, preceduti dal
Maestro delle Cerimonie. In testa gli Apprendisti, poi i Compagni, indi
i Maestri. Gli Apprendisti compiono un giro, i Compagni due ed i
Maestri tre, prendendo il posto che loro compete nelle colonne, restando
in piedi non all’ordine.
4.3.3.2 Immediatamente dopo entrano nel Tempio, sempre al seguito del
Maestro delle Cerimonie, e quindi senza soluzione di continuità nella mar-
cia, nell’ordine:
II Esperto, I Esperto, Grande Esperto (Terribile)
II Sorvegliante, I Sorvegliante, Maestro Venerabile
Questi fratelli, che costituiscono assieme col Maestro delle Cerimonie
il gruppo degli officianti, compiono i rituali giri di rettangolazione, prenden-
do quindi il posto che loro compete.
L’ara deve rimanere al di fuori dell’area di concentrazione magnetica.
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4.3.4 I fratelli che entrano per la prima volta nel Tempio a lavori aperti,
compiuti i saluti di rito, devono compiere un giro in senso orario, prenden-
do poi posto nelle colonne.
4.3.5 I fratelli di Loggia prenderanno il posto che loro compete, mentre i
.
visitatori quello che sarà loro indicato dal Fr. . Esperto, dopo che questi ha
proceduto alla tegolatura fuori dal Tempio.
.
4.3.6 Durante il corso dei lavori i FF. . che dovessero coprire il Tempio usci-
ranno deambulando in senso antiorario e così al loro rientro.
80
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Il Maestro Venerabile passa poi la fiamma al I Sorvegliante che, dopo gli atti
rituali la consegna al II Sorvegliante perché proceda. La fiamma viene poi
restituita al Maestro delle Cerimonie. A questo punto l’Ex-Venerabile dice:
. . . . . . .
“A. .G. .D. .G. .A. .D. .U. . e per il bene di tutta l’Umanità”.
Quindi il Maestro delle Cerimonie, dopo aver tolto il guanto sinistro,
spegne la candelina con il pollice e l’indice umettati di saliva.
Terminato il rito, le tre Luci si inchinano leggermente e ritornano
ai loro posti.
4.5.3 Alla chiusura dei lavori, nel momento previsto dal rituale, il Maestro
delle Cerimonie provvede a:
• spegnere con le dita umettate di saliva i tre Candelabri nell’ordine
inverso alla loro accensione;
• cancellare il Quadro di Loggia;
• riportare lungo l’asse equinoziale il candelabro centrale.
Tutte queste operazioni vengono compiute una per una nelle loro
varie fasi con marcia antioraria.
81
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4.5.4 Qualora una o più candele per un qualsivoglia motivo dovessero spe-
gnersi, vanno riaccese come segue:
4.5.4.1 Il Maestro delle Cerimonie riaccende il candelino, o “coda di topo”
dal “Testimonio”, e resta in attesa delle tre Luci
.
4.5.4.2 Le tre Luci (FF. . in piedi all’ordine) si spostano presso i tre Candelabri
4.5.4.3 Il Maestro delle Cerimonie porge il candelino sempre al Maestro
Venerabile il quale riaccende la sua candela se è quella che si è spenta, indi il
Maestro Venerabile passa il candelino al I Sorvegliante il quale riaccende la
sua candela se è quella che si è spenta, il I Sorvegliante passa il candelino al
II Sorvegliante per la medesima operazione, indi il candelino torna al
Maestro delle Cerimonie.
4.5.4.4 Le Luci tornano ai loro scranni.
.
4.5.4.5 I FF. . siedono.
4.5.4.6 Il Maestro delle Cerimonie provvede a spegnere il candelino.
4.5.5 Se si spegne il Testimonio, è il Maestro delle Cerimonie che provve-
de a riaccenderlo.
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1- I “PUNTI” IN MASSONERIA
In Massoneria si opera passando gradualmente per tre punti.
1.1 Geografico. È il “punto fisico” ove opera l’Apprendista, pertanto è
pertinente ai lavori di I grado.
I Fratelli devono avere la consapevolezza di essere dove sono.
1.2 Geometrico. È il “punto animico” ove opera il Compagno, pertanto
è pertinente ai lavori di II grado.
Questo punto è il centro della Loggia; rappresenta il cuore e analogi-
camente è Amore (come Tipheret nell’Albero Sefirotico).
Il compasso è puntato in tale “punto”.
1.3 Geodetico. È il “punto spirituale” ove opera il Maestro, pertanto è
pertinente ai lavori di III grado.
Il punto geodetico è il baricentro della pietra cubica levigata; la pira-
mide che la sormonta, nella sua cuspide, rappresenta la proiezione esteriore,
tangibile, del centro interiore dell’Uomo, che è insieme il centro della Terra.
1.3.1 Quando il Gran Maestro consacra un Tempio, deve spaccare la pietra
cubica con un’ascia per trovarne il Punto Geodetico.
1.3.2 Arriverà un giorno in cui ritroveremo in ciascuno di noi il nostro
punto geodetico: questo significa che abbiamo spaccato la pietra cubica ed
abbiamo ritrovato noi stessi.
86
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Oggetti rituali
2- OGGETTI RITUALI
2.1 Il cordone rosso con i nodi d’amore.
È posto a ricordare che nella Loggia circolano le due correnti energe-
tiche (+ e -).
Il cordone è interrotto in corrispondenza delle due colonne J - B.
Il numero dei nodi può essere stabilito da canoni diversi.
• Il canone di 7: analogie planetarie, qualità, batteria ed età nel terzo grado.
• Il canone di 10: la Tetractis pitagorica (tutto ritorna all’unità)
1
2
3
4
10 = 1
• Il canone di 12: le dodici Tribù d’Israele alle quali viene data la cor-
rispondenza zodiacale nella seguente successione, secondo il Sepher Yetzirah
(o libro della Formazione)
Ruben
Simeon
Levi
Juda
Dan
Nephtali
Gad
Asher
Issachar
Zabulon
Joseph
Benjamin
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Oggetti rituali
10
89
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EST
. .
M. .V. .
1
2
3
4 8x8
5
6
7
8
1 2 3 4 5 6 7 8
8x8
OVEST
Dal Boucher “La symbolique maçonnique”: Il pavimento a scacchi è
stato molte volte comparato ad una scacchiera. Il gioco degli scacchi si gioca
su una scacchiera di 64 quadrati o caselle o case: 32 bianche e 32 nere che si
alternano formando un insieme di 8 linee e 8 colonne uguali.
Ogni giocatore dispone di 16 pezzi:
1 Re
1 Regina
2 Alfieri
2 Cavalli
2 Torri
8 Pedoni
90
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Oggetti rituali
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1 2 3 4
2.3 Il Quadro di Loggia.
Il Quadro di Loggia deve essere tracciato con carbone di legna,
gesso, creta, acqua, olio o saliva sulla superficie del pavimento o su un
foglio di carta.
2.3.1 Il Maestro delle Cerimonie, tracciando il Quadro di Loggia,
fissa le energie che si sono poste in essere dopo l’apertura dei lavori;
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Oggetti rituali
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3.5 Verità
3.5.1 Al di là del Sapere indefettibile c’è il baratro che separa il Sapere dalla
Verità, l’uomo dall’Uomo.
3.5.2 Il baratro è il limite del nostro sapere ragionante.
A questo punto della nostra esistenza tutto è luce o tutto è tenebre:
ancora il principio di dualità in una situazione instabile per un istante,
dopo di che:
• alcuni tornano precipitosamente indietro;
• alcuni precipitano nel baratro;
• alcuni possono sorpassare il baratro.
95
Quarto seminario teorico-pratico
96
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RILETTURA E APPROFONDIMENTO
DEGLI ATTI DEI QUATTRO SEMINARI TEORICO-PRATICI
DI OPERATIVITÀ MURATORIA.
Tutto ciò di cui si è trattato nei quattro Seminari è facilitato qualora
sussistano le qualità elementari ed elementali indispensabili.
L’uomo che non ha in sé queste qualità, atte a farlo pervenire ai risul-
tati di espansione di coscienza, rimarrà sempre sul piano della iniziazione vir-
tuale, cioè sul piano informativo ed eruditivo e null’altro. In effetti:
97
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I CAMPI
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PRIMO CAMPO
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Primo campo
102
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MAESTRO VENERABILE
Collocazione: Est (Oriente)
Equinozio di Primavera
Punto
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Primo campo
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TESORIERE
Collocazione: Est - Nord-Est
Qualità: ’
Segno zod.: longit. 30° - 60° - Fisso
Pianeti: in domicilio notturno
in esaltazione
Compiti: oltre a riscuotere le tasse e le capitazioni, il Tesoriere è
quell’operatore che calibra, “carata” l’Oro che si forma nella Loggia.
La Loggia è paragonabile a una catena formata da un certo numero
di anelli. Questi anelli, oltre ad avere determinate qualità elementali, hanno
anche una preponderanza di caratteristiche metallico-planetarie.
Il Tesoriere valuta e carata il “peso” dei metalli allo scopo di prepara-
.
re i FF. . alla trasmutazione in Oro dei metalli dei singoli e dell’Egregore della
Loggia e della Libera Universale Muratoria.
Al termine del lavoro operativo, il Tesoriere riceve dall’Elemosiniere
le “amalgame” nuove, formate di volta in volta, le “pesa”, le saggia e precisa
di quanti carati sia divenuto il Tesoro di Loggia. Nel verificare le quantità di
piombo, argento, oro ecc., il Tesoriere constata l’arricchimento spirituale,
. .
individuale e di Loggia. Nel consegnare simbolicamente i metalli al M. .V. .,
. .
il Tesoriere mette in grado il 1° Sorv. . di dichiarare se tutti i FF. . sono con-
tenti e soddisfatti di quanto ricevuto.
Quando nella Loggia l’Oro è divenuto di 24 carati, questo viene
.
tesaurizzato e accumulato per essere poi speso a beneficio dei FF. .,
dell’Ordine e dell’Umanità.
Il Tesoriere, inoltre, fornisce, con parsimonia, di che pagare gli
operai, cioè:
105
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Primo campo
.
• la mercede in natura (pane e vino) per gli Appr. ., i quali non sono
ancora in grado di amministrare da sé le proprie “entrate”;
. .
• il salario: per i Comp. . in argento e per i M. . in oro, secondo
quanto essi hanno lavorato e prodotto per il proprio e l’altrui arricchimento
interiore.
Quando lo ritenga opportuno, però, il Tesoriere non dà mercede né
salario, anzi può pretendere con severità di esser “pagato”.
Si ricorda che la Terra è elemento concreto di cristallizzazione e di rea-
lizzazione e che la sua qualità prima nel segno del esprime l’attività gene-
rativa di notturna e della in esaltazione.
ORATORE
Collocazione: Nord - Nord-Est
Qualità: ’
Segno zod.: longit. 60° - 90° - Mutevole
Pianeti: in domicilio diurno
Compiti: l ’Oratore è il depositario della Legge, cioè delle
Costituzioni e Leggi dell’Ordine e dei regolamenti particolari della Loggia.
Nel corso dei lavori, egli garantisce, nel rispetto dello spirito e della forma
delle norme, lo svolgimento ordinato e puntuale dei lavori, adoperando tutti gli
strumenti a disposizione per ottemperare ai fini della via iniziatica muratoria.
L’Oratore vigila affinché tutto nei lavori di Loggia risponda ai cano-
.
ni muratori e i singoli FF. . non dicano o facciano qualcosa che non potrà
essere avallato col sigillo di ’ dell’Oratore al momento di trarre le conclu-
sioni, né inserito nella tavola architettonica del Segretario (sigillo di ’’’),
come acquisizione dell’elaborato.
106
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107
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Primo campo
.
dolo, e di erigere con i FF. . una barriera magica protettiva mediante la
rettangolazione del Tempio.
Di questo campo energetico egli è il responsabile e, collocandosi nella
.
Colonna di Settentrione, sorveglia l’eventuale passaggio dei FF. . dall’una
all’altra Colonna.
. .
Fra gli operatori, il M. .d.C. . è il “mago”: si ricordi che il
è il
domicilio della e che regge il piano animico. Mediante la sua capaci-
.
tà di “avvertire” lo stato interiore dei singoli FF. . e della catena, egli può
. .
raccomandare al M. .V. . di non eseguire i lavori rituali operativi. Se
questi sono cominciati, (p.es. nella rettangolazione), egli può farli inter-
rompere.
. .
Il M. .d.C. ., inoltre, è colui il quale, dopo la lettura della tavola
del Segretario, traccia il Quadro di Loggia, dando inizio ai lavori opera-
. .
tivi veri e propri. Nei passaggi di grado, consiglia il M. .V. . sull’oppor-
tunità di accedere o meno allo stato energetico e di coscienza di cui si
tratta e provvede a modificare la composizione dei profumi e il Quadro
di Loggia.
. .
Il M. .d.C. . è pure il responsabile della camera di esperimento, costi-
tuita dalla Loggia e dal Quadro di Loggia, nella quale devono manifestarsi le
energie secondo il disegno prefissato.
. .
Altre funzioni del M. .d.C. . sono le seguenti:
• entra per primo nel Tempio per collocare il Testimonio al Nord
occulto e accenderlo; finiti i lavori, rientra per spegnerlo;
. .
• prepara e accende le resine, secondo le indicazioni del M. .V. .;
• accende il candelino dal Testimonio per le 3 Luci;
• accende la Menorah.
108
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1° SORVEGLIANTE
Collocazione: Nord - Nord-Ovest
Qualità: ’’
Segno zod.: longit. 120° - 150° - Fisso
Pianeti: nel suo domicilio
. . .
Compiti: per mandato del M. .V. ., il 1° Sorv. . è il responsabile delle
due Colonne. Ma, mentre per quella di Settentrione ne demanda i compiti
.
al 2° Sorv. ., egli è soprattutto il tutore della metà diurna della Loggia, cioè
.
della Colonna di Meridione. Il 1° Sorv. . deve, in particolare, curare l’istru-
zione dei Compagni e dei Maestri nuovi eletti perché questi proseguano nella
realizzazione della via iniziatica muratoria.
Poiché esprime sul piano cardiaco l’attività realizzativa del ’’, il
. .
1° Sorv. . ha il dovere di vigilare sulla vita di relazione dei FF. ., affinché que-
sti portino la luce dell’iniziazione sul piano orizzontale, uniformandosi ai
valori e agli stati di coscienza acquisiti e “digeriti”. Privi di egoismo, essi con-
tribuiranno a che si realizzi la vera Fratellanza (cfr. il secondo ribaltamento
della squadra con il braccio orizzontale positivo negli Atti del I Seminario.)
.
Nello svolgimento dei suoi compiti, il 1° Sorv. . ha il dovere di appli-
.
care “giustizia e rigore” per correggere i FF. . che scartino dalla “retta via” e
può, eventualmente, farli eliminare dalla catena.
Il ’’ del 1° Sorv... è indispensabile nei lavori operativi nella terna
. . .
di che comprende il M. .V. . e il 2° Sorv. .
1° ESPERTO
Collocazione: Ovest - Nord-Ovest
Qualità: ’’
109
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Primo campo
COPRITORE INTERNO
Collocazione: Ovest (Occidente)
Equinozio di Autunno
Tramonto del Sole
110
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Qualità: ’’
Segno zod.: longit. 180° - 210° - Cardinale
Pianeti: in domicilio diurno
in esaltazione
Compiti: quest’operatore ha la funzione magica di coprire e control-
. .
lare il livello qualitativo dei lavori, informando il M. .V. . sull’opportunità di
. .
continuare o interrompere i lavori. Il Copr. . Int. . esplica, cioè, la verifica
.
costante sullo stato di coscienza dei FF. . e sugli effetti nella Catena di quan-
to è in corso di sperimentazione.
“Coprire il Tempio”, insomma, non vuol dire soltanto “uscirne” o
“vigilarne l’ingresso”, ma essere sicuri che le forze energetiche che si determi-
nano siano in perfetta sintonia, o in armonia, o abbiano la stessa ondulazio-
ne che le 3 Luci hanno deciso di dare.
Tenuto conto delle corrispondenze elementali e astrologiche, poi, il
. .
Copr. . Int. .:
• fornisce l’ ’’(elevazione intellettuale), capace di alimentare in
modo costante il ’ del M...V..., rispetto al quale è in opposizione lungo
l’asse equinoziale;
• esalta e alimenta con la proprietà di diurna il diurno
. .
del M. .V. ..
. .
Tenuto conto dei raffronti alchemici, ancora, il Copr. . Int. .:
• è il coperchio del forno o athanor e, perciò, della Loggia, che va
chiusa ermeticamente;
• è il responsabile del punto di “cottura” o di “fusione” della Opera;
è, pertanto, il primo responsabile dell’integrità dell’athanor perché questo
non si “rompa”;
111
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Primo campo
. .
• è lo specchio o il “riverbero” del M. .V. . e, perciò, in lui sono visi-
bili taluni effetti dell’operatività muratoria;
• è il guardiano della soglia del Tempio, cioè il tramite e il divisorio
.
tra il mondo profano e la L. ., tra una realtà fisica e una metafisica.
N.B.: Data l’importanza di queste funzioni, la carica dovrebbe essere
. .
ricoperta da un ex M. .V. ..
2° ESPERTO
Collocazione: Ovest - Sud-Ovest
Qualità: ’’
Segno zod.: longit. 210° - 240° - Fisso
Pianeti: in domicilio notturno
Compiti: è un ordinatore e un allineatore delle polarità maschile e
.
femminile dei FF. .
Quest’operatore cura l’ ’’(trasmutazione) e ha il compito di far
.
comprendere ai FF. . e, soprattutto al recipiendario, l’importanza della diffe-
renza tra e , nel senso della conoscenza perfetta di queste due energie
planetarie e dei loro capovolgimenti (diurni e notturni).
. . .
Il 2° Esp. . mette alla prova il candidato dopo che il M. .d.C. . e il 1°
.
Esp. . hanno svolto il loro compito preparatorio.
.
In particolare, esplicando l’attività di notturno, il 2° Esp. . facilita
la rigenerazione sul piano animico e, quindi, ha un ruolo di primo piano
nella cerimonia di aumento di luce al grado di Compagno e nella relativa
Camera di 2° Grado.
.
Nell’esercitare le sue funzioni, il 2° Esp. . ha il dovere di deferire
.
all’Ospitaliere i FF. . che non rispondano alle sue indicazioni:
112
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2° SORVEGLIANTE
Collocazione: Sud - Sud-Ovest
Qualità: ’’’
Segno zod.: longit. 240° - 270° - Mutevole
Pianeti: in domicilio diurno
Compiti: il 2° Sorvegliante è, soprattutto, il tutore della metà
.
notturna della L. ., cioè della Colonna di Settentrione. Come tale, egli è
. .
in grado di far realizzare ai F. . e, in particolare, agli Appr. . il Silenzio
interiore.
.
Compito precipuo e responsabile del 2° Sorv. . è l’istruzione informa-
. .
tiva e formativa dei FF. . Appr. .
.
Quest’operatore, che, nella terna di della L. ., esplica la qualità del
’’’ (attinente alla conoscenza superiore e alla speculazione supercosciente),
aiuta a far sorgere il Sole di mezzanotte. In termini alchemici, ciò equivale
all’estrazione dell’Oro dal fondo della miniera.
.
Poiché esprime l’attività di diurno, il 2° Sorv.. deve possedere la
.
“giustizia” e applicarla continuamente nel giudicare il “lavoro” dei FF. .
.
Appr. ., consigliandoli e seguendoli da vicino nelle operazioni con la squadra
a braccia disuguali con polarità positiva sulla verticale.
.
Il 2° Sorv. ., inoltre, deve essere capace di captare gli stati d’animo dei
. .
FF. . e di far sue le parole non dette dagli Appr. . per farli “parlare” pur nel
rispetto del silenzio rituale più assoluto.
113
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Primo campo
SEGRETARIO
Collocazione: Sud - Sud-Est
Qualità: ’’’
Segno zod.: longit. 300° - 330° - Fisso
Pianeti: in domicilio diurno
114
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Primo campo
OSPITALIERE
Collocazione: Est - Sud-Est
Qualità: ’’’
Segno zod.: longit. 330° - 360° - Mutevole
Pianeti: in domicilio notturno
in esaltazione
.
Compiti: l’Ospitaliere è il responsabile della “salute” dei FF. . e della
Loggia. Pertanto, dà il proprio parere:
.
• sulle nuove acquisizioni di FF. . (neofiti e affiliati);
. .
• sul distacco dei FF. . dalla L. . (per radiazione, messa in sonno,
richiesta di exeat, ecc.).
Poiché esplica l’attività di in domicilio notturno, è capace di appli-
.
care la “giustizia”, quasi fosse un chirurgo, recidendo nei FF. . ciò che non va
. .
bene e, nella L. ., il Fr. . che non può più restarvi, per il suo e l’altrui profitto.
. .
Altra funzione dell’Osp. . è quella del terapeuta: egli cura i FF. . con
la medicina occulta e non con la farmacopea ufficiale. Ma, oltre a guarire e a
. .
prevenire le malattie fisiche e no dei FF. . e della L. ., è il custode dell’ ’’’.
Esprime, cioè, il superamento del piano animico mediante la “purificazione”.
L’Osp ’’’ è collocato all’ultimo segno zodiacale e, quindi, li ha
.
acquisiti tutti. Perciò, egli è il Fr. . terapeuta, il taumaturgo, capace di agire
nel Quaternario, facendo nascere quelle reazioni crisiche elementali in un
corpo, atte a provocare la guarigione, il “miracolo”.
116
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Catena d’Unione
2- CATENA D’UNIONE
2.1 Esistono vari tipi di Catena d’Unione.
117
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Primo campo
2.2.3 Così come la rettangolazione rituale del Tempio può essere effettuata
.
da 7 FF. . officianti (cfr. Atti del III Seminario, 4.3.3.), anche la Catena
d’Unione Operativa, in particolari situazioni, può essere costituita da un
numero ristretto di “operatori”.
Livelli energetici
qualitativi di
ciascun operatore
PROIEZIONE
118
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Catena d’Unione
.
2.5 La disposizione dei FF. . in Catena d’Unione Operativa perviene a costi-
tuire un campo energetico A (positivo) dal centro alla circonferenza del cerchio
.
ove sono i FF. . e un campo energetico B (negativo) al di fuori del cerchio.
119
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Primo campo
120
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Catena d’Unione
. .
2.6.3 Il M. .V. . al centro e gli Operatori alla circonferenza si trovano situa-
ti sul grande quadrato di rappresentato dall’area qualificata attraverso la
marcia di entrata nel Tempio
. . ’”, si inse-
2.6.4 Il M. .V. ., mantenendo la sua “collocazione interiore di
risce nella Catena d’Unione Operativa in funzione di interruttore e addutto-
re del circuito impulsando la circolazione energetica per la sua “proiezione”.
2.6.5 La Catena d’Unione Operativa “raccoglie e condensa” la somma ener-
. .
getica qualitativa e quantitativa degli Operatori e consente al M. .V. . di
impulsarla perché circoli e si proietti.
2.7 Nelle Catene Magiche, il Mago può anche restare al centro del
Cerchio Magico: nel qual caso tiene nella mano destra e nella sinistra gli stru-
menti rispettivamente confacenti all’esplicazione della sua mansione e al rag-
giungimento del suo scopo.
121
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Primo campo
. .
In Massoneria, invece, il M. .V. . deve sempre inserirsi anche fisica-
mente nella Catena d’Unione reggendo nella mano destra il maglietto appog-
giato al plesso cardiaco; così pure fanno il 1° e il 2° Sorvegliante, mentre gli
altri Dignitari e Ufficiali di Loggia abbandonano invece i loro strumenti e
oggetti rituali prima di unirsi in Catena d’Unione.
122
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Catena d’Unione
il cui presidio è:
123
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Primo campo
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Catena d’Unione
COLLOCAZIONE
ESALTAZIONE
PIANETA IN
PIANETA IN
DOMICILIO
ELEMENTO
POLARITà
POLARITà
qUALITà
SEGNO
FISICA
‘
in
. .
+ + + + +
1 M. .V. .
’
diurno
‘
. .
in
– –
– –
2 M. .d.C. . ’
‘
. in
+ + + + +
3 ORAT. . ’
‘’ in
.
– – – – –
4 2° ESP. . ’’
notturno
‘’
1° in
’’’
5 .
SORV. . + + in + + +
. ‘’’
ESP. . in
’’’
6
TERR. .
. – – in – – –
‘’’
2° in
’’’
7 .
SORV. . + – in + – –
125
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Primo campo
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Catena d’Unione
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Primo campo
128
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Oggetti rituali
3- OGGETTI RITUALI
3.1 I Candelabri.
I 3 candelabri devono essere di ferro per l’analogia con (e quin-
di non argentati, dorati, nichelati ecc.) e le candele di cera d’api.
. .
I candelabri devono essere maneggiati soltanto dal M. .d.C. .
3.1.1 Il candelabro è così costruito:
SPIRITO
ANIMA
CORPO
72
144
72
N° 4 PIEDI
3.1.2 Le misure 72 e 144 moduli (per noi cm) trovano corrispondenza con la
Tradizione, e in particolare quella ebraica, che con la “Shemhamphorash”, ovve-
ro il Nome di 72 lettere, rappresentano le forze costruttive o energie cosmiche.
129
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Primo campo
3.4 L’Ara
L’ara deve essere un prisma cavo di marmo bianco a base triangolare
equilatera avente il lato di 72 e H = 108 moduli (per noi cm).
130
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Oggetti rituali
3.5 La Squadra
La Squadra deve essere di argento per l’analogia: planetaria
elementale
Polarità -
3.6 Il Compasso
Il Compasso deve essere d’oro per l’analogia: planetaria
elementale
Polarità +
3.8 La Menorah
La Menorah è il candelabro ebraico rituale cioè da sette bracci arti-
colati impostati su tre basi ottagonali.
. .
La Menorah viene accesa dal M. .d.C. . nella successione planeta-
ria da a
. .
Alla chiusura dei lavori è sempre il M. .d.C. . che spegne la Menorah nel-
l’ordine inverso alla sua accensione.
131
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SECONDO CAMPO
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Secondo Campo
Ogni fase del Rituale Muratorio presuppone, nei Fratelli che ne sono
gli operatori, la possibilità sperimentale di lavorare in piena coscienza sui tre
piani (fisico, animico e spirituale) e, quindi, la consapevolezza di focalizzare
tutta l’attenzione, tutta l’energia sull’apparato percettivo fisico-sensoriale (in
Grado d’Apprendista), sulla sfera psichica (in Grado di Compagno), sullo
strumento mentale (in Grado di Maestro) al fine di padroneggiare, singolar-
mente ed in gruppo, i diversi livelli di operatività e renderli effettivamente tra-
smutatori.
Per i Lavori di Loggia, in quanto compimento di un rito, assumono
importanza essenziale e fondamentale:
- la scelta del giorno, dell’ora e del luogo di riunione;
- la disposizione del luogo del lavoro e del materiale necessario (allesti-
mento del Tempio, collocazione dei simboli, ecc.);
- l’impiego di diversi utensili che si rendono indispensabili per la loro
destinazione e che, nel compimento del rito, rivestono un particolare caratte-
re (liturgico, suggestivo, “magico”);
- i vestimenti dei Fratelli;
- i diversi gesti compiuti dai Fratelli;
- le parole, le batterie, le musiche usate dai Fratelli;
- l’illuminazione del Tempio e la qualificazione dell’aria ambiente per
mezzo di adeguati profumi;
L’analisi di queste specifiche componenti del rito può essere compiuta
sia sotto l’aspetto delle modalità rituali, sia nominalisticamente (ad esempio
ogni strumento, ogni simbolo ecc.), sia sotto l’aspetto delle impressioni senso-
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I SUPPORTI AUDITIVI
135
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Secondo Campo
136
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BATTERIE
137
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Secondo Campo
1
Le misure 72 e 144 sono canoni della Tradizione. In particolare, in Astrologia, si hanno 72
energie positive e 72 negative che sorgono e tramontano ogni 20 minuti (5 gradi dello zodia-
co), così come nella Tradizione cabalistica vi è il Nome di 72 lettere rappresentanti le forze
costruttive o energie cosmiche. Si fa notare inoltre, come anche la Gerusalemme celeste (vedi
Apocalisse, 21: 17), di forma cubica, misurava in larghezza, lunghezza ed altezza 144 braccia.
138
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Un’unica variante nella modalità esecutiva della batteria si registra nelle torna-
te di commemorazione dei Fratelli passati all’Oriente Eterno. La batteria cioè
viene compiuta a braccia conserte battendo le palme delle mani sulla parte
superiore delle due braccia
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Secondo Campo
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I SUPPORTI OLFATTIVI
Profumo vuol dire “che serve per produrre fumo” e tutte le grandi
Tradizioni nei loro aspetti iniziatici e religiosi (“religio” significa legare, unire di
nuovo “terra e cielo”, cioè materia e spirito) parlano di sacrifici col fuoco, di
fumigazioni compiute mediante elementi del mondo animale e poi del mondo
vegetale. Ci sono state così tramandate distinzioni analogiche classiche, in base
alle quali: alle energie ctoniche, materiali dell’Elemento Terra si dedicano fuo-
chi fatti con radici; a quelle animiche ed emozionali dell’Elemento Acqua si
141
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Secondo Campo
2
Nonostante e forse proprio a dispetto dei precedenti rituali ebraici e “pagani”, la Chiesa tardò
molto a usare l’incenso ed altre resine nella liturgia, soprattutto in Occidente, perché ciò aveva
un significato apparentemente idolatrico. Ma, a cominciare dal IV secolo dopo Cristo, venne-
ro reintrodotti gli incensieri e i bracieri per i profumi sia per purificare l’aria sia per sacralizza-
re i luoghi di culto.
3
Nella terminologia scientifica, si distinguono le “resine” propriamente dette dalle “gommore-
sine” e dalle “sostanze balsamiche”. Tutte comunque hanno gli usi correnti nel campo della chi-
mica e della farmacopea: ancor oggi, ad esempio, invece dei suffumigi si fanno prodotti decon-
gestionanti delle vie respiratorie a base di mastice.
142
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143
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Secondo Campo
144
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I SUPPORTI TATTILI
145
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Secondo Campo
I GUANTI
146
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Secondo Campo
148
I supporti muratori e l’apparato sensoriale
Fig. 4
Posizione delle mani del M. delle Cerimonie
Con tutti gli strumenti, gli utensili e gli oggetti rituali i Fratelli o,
secondo i casi, i singoli Ufficiali e Dignitari hanno un rapporto tattile pre-
gno di significati simbolici che verranno analizzati caso per caso nei suc-
cessivi “Quaderni”. Qui occorre semplicemente sottolineare che, mentre
l’iniziando svolge le prove elementali che lo porteranno a divenire Ap-
prendista e a compiere il primo “lavoro manuale” battendo i tre colpi sulla
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Secondo Campo
“pietra grezza” con il “martello” (di ferro), tutti gli altri Fratelli compiono un
“lavoro manuale” tipico dell’Officina con le spade di cui si sono armati e che,
al momento della consacrazione del Neofita, terranno con la punta al “cielo”.
Da quanto sopra esposto è già possibile intravedere le interpretazioni analogi-
che derivanti da strumenti, utensili e oggetti rituali del Grado di Compagno
e di quello di Maestro (compresa la bara emblematica che, non è un segreto,
appartiene a quest’ultimo Grado), da analizzare sotto il profilo dei “supporti
tattili” facendo uso di quella “pietra di paragone” che agli antichi alchimisti
consentiva di verificare se è “tutto oro ciò che luce” con l’opportuno “reagen-
te” dell’intelletto.
LA CATENA D’UNIONE
150
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- con i piedi distanziati in modo che non si tocchino fra loro e non toc-
chino quelli dei FF.˙. vicini;
- ad un cenno del M.Ven., ciascun Fratello afferra con la destra la mano
sinistra del Fratello che ha a sinistra, passando il braccio sopra il sinistro (v.
fig. 7);
- con lo sguardo fisso al centro del Quadro di Loggia si permane in
silenzio per alcuni istanti (la durata è a discrezione del M. Ven., il quale perce-
pisce lo stato di concentrazione raggiunto);
- la Catena viene quindi “sciolta” dal M. Ven. con il triplice scuotimen-
to delle braccia e, senza pronunciare parola, tutti riprendono i propri posti,
infilandosi di nuovo i guanti.
151
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Secondo Campo
I SUPPORTI GUSTATIVI
5
II bordo della Coppa può essere spalmato da una parte con una sostanza dolce (miele, zucche-
ro) e dall’altra con una amara.
152
131-163 Massoneria simbolismo e rito 2015:massoneria simbologia e rito 10/02/15 11:23 Pagina 151
Agape vuol dire amore, amore fraterno. Ed è con questo spirito, che
travalica la Fratellanza per realizzare la Comunione, che i Fratelli compiono
insieme un “pasto sacro”, in forma rituale, al fine di trasmutare gli alimenti
offerti dalla Terra in cibo spirituale, accertandosi che anche i “poveri” parteci-
pino della realizzazione compiuta.
Allontanata così l’idea di banchetti o di conviti profani (diversi, è
ovvio, dalle “agapi bianche” di cui è nota l’importanza sul piano sociale), l’aga-
pe è una vera e propria tornata rituale che va compiuta quanto meno ai due
equinozi di primavera e d’autunno ed ai due solstizi d’estate e d’inverno non-
ché alla ricorrenza della fondazione della Loggia. La cura organizzativa e la
153
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Secondo Campo
preparazione interiore dei Fratelli devono essere pari, se non superiori, alle tor-
nate d’iniziazione.
Rinviando per i particolari del Rituale d’agape ad una pubblicazione
da parte delle competenti istanze del Grande Oriente d’Italia, in questa sede
compete sottolineare che, dopo l’apertura rituale dei Lavori, dopo l’approva-
zione della tavola tracciata nella precedente tornata d’agape e dopo il traccia-
mento del Quadro di Loggia, i Fratelli consumano i cibi e le bevande rituali
nel più assoluto silenzio mentre il Fr. Lettore e il Fr. Organista provvedono a
fornire gli opportuni supporti auditivi che nutrono, contemporaneamente al
fisico, il piano animico e quello spirituale. Al termine della consumazione, i
Lavori vengono ritualmente chiusi.
Per i cibi e le bevande, a fornirci l’elenco, è la tradizione ebraica, i cui
apporti sono stati cospicui fin dalla nascita storica della nostra Istituzione nel
1717; esso è affine a quello utilizzato nella “Pesach”, la Pasqua, che segna per
Israele (lo spirito) la fine della cattività in Egitto (la materia). Pertanto, i
Fratelli consumeranno (ovviamente a mani nude):
- pane azzimo, cioè non lievitato e insipido, da condire con il sale; il seme
di grano – si ricorda – è legato all’iniziazione solare con il suo “mistero” di
morte e risurrezione, mentre il sale marino è un cristallo di forma perfetta-
mente cubica;
-l’uovo sodo che ci ricorda l’archetipo dell’Uovo Cosmico e, con le sue quat-
tro componenti, cioè guscio, pellicola, albume e tuorlo, ci richiama gli ele-
menti Terra, Aria, Acqua e Fuoco;
-le olive, che, oltre ad essere i frutti dell’albero caro a Minerva dalla prover-
biale saggezza, forniscono l’olio che alimenta il “fuoco perenne” dei santuari;
- l’agnello, legato all’Ariete (Fuoco Primo) che è il primo dei 12 segni zodiacali;
154
I supporti
131-163 Massoneria simbolismo e rito 2015:massoneria simbologia e ritomuratori
10/02/15e l’apparato sensoriale
11:23 Pagina 153
I SUPPORTI VISIVI
Gli arredi del Tempio, gli oggetti rituali con la loro disposizione spe-
cifica di ciascun Grado, i vestimenti e le insegne dei Fratelli sono tutti suppor-
ti visivi e, per tutti, visibili meno che per l’iniziando finché non gli viene tolta
la benda e finché il M. Ven. non concede che “la Luce sia”. Solo dopo questo
momento d’impatto sensoriale fortissimo (si ricordi la penombra di prima con
i Fratelli incappucciati), il Neofita viene accompagnato all’altare per essere ini-
ziato, costituito e creato Libero Muratore.
Ma la stimolazione del senso della vista per tutti i Fratelli ed in tutte
le tornate rituali è una costante dei nostri Lavori che sarà opportunamente
approfondita nella trattazione specifica degli arredi, dei vestimenti e degli
oggetti rituali. In questa sede, tuttavia, va rivelata l’importanza che hanno
taluni dei supporti visivi e, in particolare:
155
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Secondo Campo
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IL QUADRO DI LOGGIA
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Secondo Campo
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punta della propria asta al centro del Quadro di Loggia, quasi ad “imprimer-
ne”, materialmente, la qualità.
Nel caso d’elevazione dei Lavori, il Quadro di Loggia del Grado di
Compagno va sovrapposto a quello di Apprendista, e quello di Maestro va
sovrapposto agli altri due.
Al termine dei Lavori in ciascun Grado, il Quadro di Loggia viene
tolto o cancellato; in quest’ultimo caso, se il disegno è stato fatto sul pavimen-
to, ci si servirà di un panno bianco (di cotone o lino) imbevuto d’acqua o sem-
plicemente delle mani. Se il disegno è stato tracciato su un foglio di carta si
brucia il foglio alla fiamma del Testimonio e si lascia consumare dal fuoco in
un braciere. Quando il M. delle Cerim. toglie o cancella o distrugge il Quadro
di Loggia della Camera d’Apprendista, traccia una “X” al centro del Tempio,
quasi a “disperdere” o “distribuire” materialmente le qualità energetiche accu-
mulate (si ricordi che la “X” in forma di due aste incrociate è raffigurata nel
“gioiello” del M. delle Cerim.).
159
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Secondo Campo
160
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Secondo Campo
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Secondo Campo
d’acqua “di fonte” il braccio destro del Candidato fino al gomito. Anche per
la prova del Fuoco bisogna attenersi all’uso del tripode (previsto dal Rituale),
posto sulla cattedra del M. Ven., in cui arda un fornelletto a spirito, oppure a
quello della “pipa a licopodio” (in uso in alcune Comunioni estere), capace
di avvolgere il Candidato in un’impressionante ma non pericolosa fiammata.
Tutto questo al fine di rendere più incisive le Prove “virtuali”. Ognuno, poi,
nel percorrere il proprio cammino iniziatico, sperimenterà in maniera “reale”
altre Prove che potrà superare in maniera tanto più facile e consapevole, se
correlate con la sua capacità d’impegnarsi in modo globale, previa una prepa-
razione graduale ed equilibrata.
164
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Secondo campo
Corrispondenze
Dignità
Elemen- Zodi- planetarie Mansione
o Ufficio
tali acali diurno nott. esalt.
. . Rappresenta ed
1 M. .V. . ’
esprime il “Principio”
.
2 TESOR. . ’ Carata l’oro
. Esprime con immediatezza
3 ORAT. . ’ il risultato dei lavori
. . è il responsabile
4 M. .d.C. . ’
del campo energetico
. Esprime l’attività
5 1° SORV. . ’’ realizzativa del
. Favorisce
6 1° ESP. . ’’ l’allineamento interiore
.
COPR.. . è il responsabile
7 INT. .
’’ .
dell’integrità della L. .
.
8 2° ESP. . ’’ Coordina le polarità
. Interpreta il silenzio
9 2° SORV. . ’’’ degli Apprendisti
. .
G. . ESP. . Esprime l’attività realizzativa
10 TERRIB... ’’’ degli Ideali Spirituali
.
. Riconduce i FF. . nel
11 SEGR. . ’’’ “Tempo Sacro” dei lav.
. è il responsabile
12 OSPIT. . ’’’ .
della salute della L. .
166
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Secondo campo
.
2.1.2 Il Fr. ., che abbia ottenuto il permesso di uscire dal Tempio lascia il
suo posto, deambula in senso antiorario fino a portarsi sull’asse equinoziale
. . .
tra il 1° S.. e il Quadro di Loggia, di fronte al M. . V...
Qui dà il segno alle tre Luci ed esce.
.
2.1.3 Il Fr. . che rientri nel Tempio compirà quanto descritto in 2.1.1 eccet-
to la rettangolazione.
2.2 In grado di Compagno:
.
2.2.1 Il Fr. ., che entra a lavori iniziati, esegue tutto quanto prescritto per
l’ingresso in grado di Apprendista, cioè la rettangolazione, i 3 passi di
Apprendista e la posizione d’Ordine, ma anziché andare al proprio posto
assume la posizione d’Ordine di Compagno.
.
Stando all’Ordine il Fr. . compie ulteriori 2 passi: il primo a destra
(ortogonale all’asse equinoziale) partendo con il piede destro e ricongiungen-
168
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.
2.2.2 Il Fr. . che abbia ottenuto il permesso di uscire dal Tempio, lascia il
suo posto, deambula in senso antiorario fino a portarsi sull’asse equinoziale
169
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Secondo campo
. .
tra il Sorvegliante e il Quadro di Loggia, di fronte al M. .V. ..
Qui dà il segno di Compagno ed esce.
.
2.2.3 Il Fr. . che rientri nel Tempio, compirà quanto descritto in 2.2.1
eccetto la rettangolazione.
170
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.
2.3.2 Il Fr. . Maestro, che abbia ottenuto il permesso di uscire dal Tempio, lascia il
suo posto, deambula in senso antiorario fino a portarsi sull’asse equinoziale tra il 1°
. . .
Sorv. . e il Quadro di Loggia, di fronte al M. .V. .. Qui dà il segno di Maestro ed esce.
.
2.3.3 Il Fr. . Maestro, che rientri nel Tempio, compirà quanto descritto
in 2.3.1 eccetto la rettangolazione.
171
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Secondo campo
172
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2.4.3 I passi del Maestro si concludono sull’asse equinoziale dopo aver spazia-
to nell’ambito dell’area “magica” racchiusa dal perimetro della rettangolazione.
Vogliono simbolizzare la raggiunta capacità del Maestro di muoversi
nell’intero spazio, di riconoscervisi e di dominarlo, il che rappresenta la con-
quistata PADRONANZA DEGLI OPPOSTI, indispensabile premessa alla
reintegrazione nel ’.
2.4.4 Altre considerazioni:
• l’Apprendista svolge il proprio lavoro in una sola dimensione:
preponderanza nel piano fisico;
• il Compagno estende la sua attività alla seconda dimensione:
preponderanza nel piano animico;
• il Maestro opera nella terza dimensione:
preponderanza nel piano spirituale.
2.4.5 Un breve accenno anche alla analogia tra i passi nei tre gradi murato-
ri che si concludono nel numero di 9 per il Maestro, e il periodo di gestazio-
ne dell’Uomo che è di 9 mesi.
173
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Secondo campo
..... • r
•
N •
•
174
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. .
• accende un candelino dal Fuoco che gli porge il M. .V. .,
• entra nel Tempio senza guanti e col candelino acceso che regge con
la mano sinistra,
• attraversa il Tempio in diagonale,
• accende il Testimonio e immediatamente dopo spegne il candelino
con le due dita umettate di saliva,
• prende l’Asta di 144 moduli, impugnandola al centro con la mano
destra sopra la mano sinistra,
• inserisce l’eventuale supporto sonoro scelto per la Marcia di entrata,
• si porta verso la colonna del Settentrione,
• attraversa il Tempio in diagonale,
.
• esce per condurre i FF. . nel Tempio.
175
Secondo capo
176
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177
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Secondo campo
. .
4.3 Il M. .d.C. . rientra ora nel Tempio, deambulando secondo lo sche-
ma a diagonali inverso a quello delle operazioni preliminari, disinserisce il
supporto musicale scelto per la marcia di uscita, depone l’asta, spegne il
Testimonio con l’indice e il pollice della mano sinistra umettati di saliva, ed
esce dal Tempio.
. . . .
Quindi, rivolto al M. .V. ., il M. .d.C. . dichiara:
«Maestro Venerabile, tutto è rimasto perfettamente in ordine».
. . .
4.3.1 Solo a questo punto, i FF. ., previo invito del M. .V. . di spogliarsi dei
vestimenti e di riprendere i “metalli”, eseguono ordinatamente e in silenzio
ed escono dal Vestibolo nella Sala dei Passi Perduti.
178
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179
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Secondo campo
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TERZO CAMPO
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Terzo campo
1- DELLE POLARITÀ
cfr. Atti del I Seminario in 5.4.4
cfr. Atti del III Seminario in 4.3.1
cfr. Atti del I Campo in 2.2.1 - 2.2.2 - 2.5
1.1 La polarità di un recinto consacrato, formato da Fratelli in catena, può
essere positiva o negativa, mai equilibrante.
Durante la rettangolazione i Fratelli deambulano con il braccio destro
volto al centro del Tempio e nella Catena d’Unione, come pure durante i
lavori, i Fratelli sono tutti con la parte anteriore rivolta al centro.
Ciò deriva dai valori tradizionalmente positivi attribuiti al braccio e
alla mano destra e alla parte anteriore dell’uomo.
1.2 In ampliamento a quanto detto in Atti del I Campo, 2.2.2, la polari-
tà nell’uomo e nella donna è così rappresentabile:
UOMO DONNA
Interamente considerato Interamente considerata
• maschile • femminile
• solare • lunare
+ –
• positivo • negativa
• UNO • DUE
• fuoco • acqua
+ - + - - + - +
184
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Delle polarità
corrente corrente
+ - energetica + - - + energetica - +
naturale naturale
+ -
- + - + + - - +
+ -
+ -
+ - + -
+ - + -
185
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Terzo campo
2.2 Nel Vestibolo o Sala dei Passi Perduti, si lasciano i METALLI, cioè ci
si libera totalmente dall’Elemento Terra con l’ausilio dell’intelligenza ( );
si assume ulteriormente un abito “interiore” atto al superamento della con-
dizione di ARIA anche attraverso la “vestizione” apposita.
186
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3.2 Nel caso che i Fratelli Esperti avvertano la presenza dei requisiti di
idoneità necessari e la Loggia deliberi per l’ammissione del Recipiendario,
questi addiviene alla condizione di
CANDIDATO
(da candidus, cioè candido, bianco, “puro e senza macchia”) ed è fatto acce-
dere al Cortile o Sala di Ricreazione.
Nella Sala di Ricreazione, analogicamente correlata all’Elemento
Terra, si trova il Gabinetto di Riflessione cioè la “Caverna” della Tradizione
Iniziatica, in cui il Candidato deve “morire per rinascere al canto del gallo”.
Diventa così un “nuovo nato”, un “ricreato”, un
NEOFITA
che viene poi ricevuto nel Tempio e iniziato a Fratello Libero Muratore.
187
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Terzo campo
3.4 Il vero e profondo lavoro che il Massone deve compiere su se stesso non
ha praticamente mai fine.
E la focalizzazione sull’elemento Fuoco, che è condizione indispensa-
bile per entrare nel Tempio, cioè nel “Tempio Interiore”, è una costante aspi-
razione, una meta da raggiungere che, a sua volta, potrà e dovrà diventare
punto di partenza. Come accade, per esempio, nell’acquisizione dei Tre Punti
della Maestria a cui segue la “proiezione” del Punto Geodetico per costruirsi
come Pietra Cubica a Punta.
3.6 Solo a quel punto, infatti, il Massone sarà realmente pronto ad adire
la Sala dei Passi Perduti legata all’elemento Aria, dove dovrà perdere i passi,
cioè dovrà fare la ricognizione di tutti i motivi, di tutte le scelte che lo han-
no indotto ad entrare nell’Ordine e dimenticarsene.
Successivamente egli dovrà divenire
MAESTRO LIBERO MURATORE
cioè adatto allo scopo di ricevere e di dare in tutta umiltà, creandosi una base
intellettuale e conoscitiva solidissima che gli consenta di apprendere, digeri-
188
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3.7 Possiamo quindi definire la Sala dei Passi Perduti come l’Accademia, il
Peripatos, in cui accanto a uno o più Istruttori si persegue l’apprendimento del
Mondo degli effetti e dove, tra l’altro, vi si tengono le riunioni informali.
Ma non va dimenticato che essa corrisponde anche al Vestibolo, il
luogo in cui ci si abbiglia con i “vestimenti” adeguati al lavoro murato-
rio, e ci si spoglia dell’abito mentale, delle dottrine scientifiche e delle
costruzioni intellettuali.
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Terzo campo
190
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191
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Terzo campo
LA PULSAZIONE COSMICA
4.2 L’azione centrifuga e centripeta dei segni zodiacali:
192
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LA STELLA DI DAVID
4.4 La complementarità dei colori:
i colori primari: - giallo i non colori: - bianco
- rosso - nero
- blu
( con i quali si fanno TUTTI i colori )
i colori complementari: - viola è complementare del giallo
- verde è complementare del rosso
- arancione è complementare del blu.
GIALLO - Archetipo
ARANCIONE VERDE
VIOLA
193
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Terzo campo
194
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195
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Terzo campo
6- LA PIETRA CUBICA
6.1 Il Cubo Suo svolgimento
Esterno Interno
196
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La pietra cubica
Esterno Interno
197
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Terzo campo
7.3 Per avere una spiegazione sufficiente, occorre richiamarsi a due concetti:
1)quello astrologico che colloca a sinistra (Est) l’Ascendente, a destra
(Ovest) il Discendente, in alto (Sud) il Medium Coeli e in basso (Nord)
l’Imum Coeli;
198
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199
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Terzo campo
7.5 Nella prima figura, l’asse LUCE - TENEBRE ha fatto una semplice
rotazione di 90° in senso antiorario e, da una posizione di orizzontalità - este-
riorità, è passato alla verticalità - interiorità (e coincide con la “collocazione
interiore” del Maestro delle Cerimonie
e del Grande Esperto Terribile ).
200
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201
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Terzo campo
9.2 Il è il corpo.
La è l’anima.
202
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Del domicilio dei due luminari, del silenzio, del separando e del distacco
203
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Terzo campo
10 - I PRECETTI MAGICI
10.1 Secondo la Tradizione vi sono quattro Precetti Magici:
• VOLERE a cui si può far corrispondere l’elemento
• POTERE a cui si può far corrispondere l’elemento
• OSARE a cui si può far corrispondere l’elemento
• TACERE a cui si può far corrispondere l’elemento
10.2 Ma alla completa esperimentazione dei primi quattro e alla loro per-
fetta conoscenza nelle loro qualità energetiche (positive - negative - equili-
branti), si aggiunge un quinto precetto:
• SCEGLIERE che è il tramite di un ulteriore passo in avanti sul
cammino iniziatico.
204
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I precetti magici
10.6 Quindi da una chiave elementale dei quattro Precetti si passa ad una
chiave planetaria dei sette Precetti.
205
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Terzo campo
206
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207
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LE ACCADEMIE
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PRIMO QUADERNO DI
ESPERIENZE TEORICO-PRATICHE
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212
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mo risposto: con l’esempio, con la presenza, con la parola e con lo scritto che
svela e rivela al tempo stesso ciò che è racchiuso nel Simbolo.
L’impegno volitivo che ci anima, lungi dall’essere fine a se stesso, deve
sempre e necessariamente tradursi nel dare con prudenza ciò che la Tradizione
ha portato fino a noi.
Le finalità che ci siamo proposti sono quelle dello studio e dell’espe-
rienza a vari livelli per contribuire alla nostra e all’altrui edificazione.
Con la conservazione e l’arricchimento del nostro patrimonio tradiziona-
le, noi cooperiamo al processo evolutivo dell’Umanità: in definitiva, ci collochia-
mo al posto che ci compete nel disegno energetico della Legge quaternaria.
Da ciò scaturisce il bisogno di continuare i nostri incontri al fine di svol-
gere sempre meglio il compito dell’Istruzione e condensare il frutto della ricerca.
Dai Seminari ai Campi ai “Giardini” dell’Accademia, l’idea, evolu-
tasi, permane la stessa: agglutinarci, vivere la Fratellanza e la Comunione,
esserci punto di riferimento l’un l’altro nella Famiglia per la Libera
Universale Massoneria.
Il “Gruppo di Studi Muratori” non diventa “Accademia di Studi
Muratori” per il prestigio di un’etichetta altisonante, ma per qualcosa che
travalica le nostre personalità e il tempo della nostra esistenza, per i Fratelli
e per gli Uomini attuali e futuri, verso i quali dobbiamo espanderci con
efficacia crescente.
Sui programmi che verranno delineandosi nei limiti dell’impegno e
della volontà di ciascuno non occorre dilungarsi: oggi come ieri e come
domani, abbandonato l’individualismo del mondo profano, tenendoci in
Catena d’Unione, ci ritroviamo nei sentieri dell’Accademia, tesi alla ricerca
di una Via illuminativa.
213
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1- IL GABINETTO DI RIFLESSIONE
“...il profano non si dà a delle riflessioni, ma opera una riflessione nel
senso di un rovesciamento su se stesso con lo scopo di rinascere”.
1.1 La stanza.
È un locale angusto i cui rapporti dimensionali sono: larghezza 1,
lunghezza 2, analogamente al Tempio.
Pavimento, pareti e soffitto sono dipinti di nero opaco. Le pareti sono
decorate con simboli, motti e figure:
1.1.1 Parete EST: il simbolo dell’
, dipinto in rosso, sotto il quale figura
un Gallo con cresta, bargigli, pettorina e zampe rossi, piumaggio bianco e
nero, posato su una Banderuola con la scritta:
VIGILANZA E PERSEVERANZA
Segue, in lettere bianche, la frase:
se tu perseveri sarai purificato dagli
elementi, verrai fuori dall’abisso
delle tenebre, VEDRAI LA LUCE
Infine il simbolo dell’elemento Fuoco, in rosso.
Il Gallo rappresenta emblematicamente il Mercurio ed è visto come
l’annunciatore exoterico di quella Luce che il Recipiendario dovrà ricevere.
Il motto “Vigilanza e Perseveranza” ricorda che occorre una costante
attenzione al manifestarsi dei “colori” dell’Opera e che occorre reiterare le
varie operazioni.
1.1.2 Parete NORD: il simbolo del
dipinto in blu, sotto il quale figura
uno scheletro umano, in bianco, accanto al quale vi sono:
• la scritta V.I.T.R.I.O.L.
• e i simboli alchemici del Solfo e del Sale.
214
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Il Gabinetto di Riflessione
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1.1.2 Parete SUD: il simbolo del , dipinto in verde, sotto il quale sono
raffigurate una Falce e una Clessidra, in color bianco.
Quindi, in lettere bianche, la frase:
se tieni alle distinzioni umane VATTENE
e il simbolo dell’elemento Terra, in verde.
Inoltre su questa parete è applicato uno specchio occultato da uno
sportello nero con pomolo dorato.
La Falce e la Clessidra sono emblemi di Saturno quale ordinatore rigo-
roso della Vita e della Morte.
Lo specchio, che si rivelerà al Recipiendario quando questi sarà solle-
citato dallo spirito di osservazione insito naturalmente in un uomo libero e di
buoni costumi ad aprirne lo sportello, rifletterà l’immagine rovesciata del suo
volto, nonché la parete Nord con lo scheletro. Ciò lo stimolerà alla conoscen-
za di se stesso e gli servirà da messaggio inconscio per comprendere che ogni
simbolo è il riflesso dell’Uomo come questi è il riflesso della Legge Universa.
1.2 L’arredo
L’arredo del Gabinetto di riflessione consiste in:
• un tavolino rettangolare alto 72 cm, dipinto di nero opaco, addos-
sato alla parete Sud e su cui sono:
• un teschio umano
• alcune ossa umane
• una penna d’oca
• un calamaio di cristallo di rocca con inchiostro di china nero
• un candeliere in ferro battuto alto 22 cm. su base quadrata,
con candela di cera d’api
216
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Il Gabinetto di Riflessione
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EST
NORD
SUD
OVEST
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Il Gabinetto di Riflessione
Parete Est
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Parete Nord
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Il Gabinetto di Riflessione
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Parete Sud
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Il Gabinetto di Riflessione
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2.2 Richiamando ora il concetto “magico - occulto” del giorno diviso in dodi-
ci ore diurne e dodici notturne di durata uguale (cfr. III Campo, 7.3.2) affrontia-
mo la divisione “magico - occulta” ebraica del giorno applicata al Tempio:
226
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SECONDO QUADERNO DI
ESPERIENZE TEORICO-PRATICHE
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1- LA MAGIA
1.1 Che cosa s’intende per “Magia”?
1.1.1 La Magia è un mezzo (il mezzo) di disporre delle energie esistenti nel-
l’ordine universale.
1.1.2 Deve affrontare, perché sono già create, le condizioni generali nelle
quali queste energie “si muovono”.
1.1.3 Le forze che agiscono nell’universo intero, sotto molteplici forme di
energia e sotto diverse maniere, sono regolate da Leggi.
1.1.4 La conoscenza delle Leggi che regolano una qualunque forma di ener-
gia è assolutamente indispensabile per trasformare tutta la forza in operazio-
ne.
1.1.5 La Magia ha le sue Leggi, le sue osservazioni, le sue regole pratiche.
1.1.6 Poiché la Magia ha per scopo di utilizzare delle forme di energia e
finalmente di disporne, è necessario dunque che essa implichi la conoscenza
delle Leggi che le condizionano.
Ciò suppone che, come nelle scienze applicate, abbiamo in Magia:
• degli Adepti che hanno ricercato, studiato e messo a punto le Leggi;
• degli Adepti che le hanno insegnate e criticate, vagliate e approfon-
dite e, infine, corrette;
• degli Adepti che, facendo tesoro degli insegnamenti ricevuti e
tenendo conto delle correzioni proposte, hanno pensato ad applicare le Leggi
e hanno inventato anzitutto dei metodi oltre che delle maniere di applicazio-
ne (per es.: i cerimoniali);
• degli Adepti che, seguendo i metodi di applicazione, sono pas-
sati alla pratica e, finalmente, hanno potuto codificare un certo numero
di regole.
230
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La Magia
1.3 La conoscenza degli Elementi, dei Precetti magici (cfr. III Campo) e
delle Leggi Universe nella Via Iniziatica Muratoria e nella Magia
tradizionale. 1.3.1 Le realizzazioni cui l’Uomo è abilitato possono essere
esemplificate secondo lo schema illustrato nella pagina seguente:
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La Magia
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mente cubica (fig. 3), fino a trovarne il centro, o punto geodetico o nucleo
aureo, da proiettare al vertice della propria Pietra cubica a punta (fig. 4).
FIG. 1 FIG. 2
FIG. 3 FIG. 4
• Il nucleo aureo che è presente ovunque nella Materia, cioè nei tre
Mondi, minerale, vegetale e animale, è analogicamente correlato al Punto
inconoscibile da cui è originato il “contenuto”.
• L’Apprendista Massone che non si limiti a un’adesione formale e
intellettuale deve naturalmente
OSARE ( )
di darsi i “tre colpi” e deve “farsi male” fino a “urlare” per ogni scheggia di
Pietra che riesce a “separare”. Ma deve provare di nuovo con sempre maggio-
re consapevolezza e con più profondo “silenzio”, fino a realizzare il
TACERE ( )
preludio al sereno e gioioso “distacco”.
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La Magia
1.3.3 È solo con la pienezza del TACERE che si può cominciare ad agire per sé,
ma soprattutto per gli altri, nell’ambito della Magia Elementale. Ed è qui che comin-
cia l’Ascesi, simbolicamente legata al “deserto” con le relative “tentazioni” e alle “qua-
rantene” (40 è uguale a 4 per 10) di preparazione, purgazione e purificazione.
Nel deserto dei sensi, dei sentimenti e dell’intelletto, se non si è più ani-
mati dai “vizi”, già trasmutati tutti in “virtù”, ma soprattutto se si è scevri
dall’Orgoglio () divenuto “Fede”, s’impone lo
SCEGLIERE
analogicamente legato alla lettera madre e all’ come Elemento Archetipo.
1.3.4 Superati i valori moralistici, la scelta non verte più sul concetto di Bene e
di Male, ma implica ulteriori passi sull’asse verticale attraverso la decisione di
conoscere il + o il -, Dio o il suo riflesso e, quindi, operare nell’ambito della
Teurgia (Magia Bianca) o della Demonurgia (Magia Nera). In tutti e due i casi,
lo sforzo è uguale, benché di segno opposto: occorre che l’Operatore effettui altre
purgazioni e purificazioni (di diversa natura). Ma chi “non conosce” non può sce-
gliere e sorge pertanto l’imperativo del
SAPERE
analogicamente legato alla lettera madre e all’ come Elemento Archetipo.
1.3.5 Le realizzazioni nell’una o nell’altra polarità non sono raggiungibili, tut-
tavia, se, nell’ambito della Legge Binaria, non si conoscono le due Energie al
punto di amarle.
Il settimo precetto magico, in qualsiasi direzione venga emanato, com-
porta dunque l’
AMARE
analogicamente legato alla lettera madre e al come Elemento Archetipo.
Per conoscere Dio, insomma, non si deve odiare Lucifero.
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2.2 Per ulteriori speculazioni sui Vizi e sulle Virtù, nell’accezione non
tanto moralistica ma attinente a chi intraprende una Via Iniziatica, si indica
il volume L’Alchimie Spirituelle di Robert Ambelain nei capitoli riguardan-
ti questi argomenti.
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La MENORAH rituale
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1- Gli Elementi
2- Il tetragramma
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La Menorah in rapporto a:
1. I Metalli
2. I Vizi e le Virtù
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LA MENORAH
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La Menorah
LA MENORAH
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La Menorah
manoscritti, dei testi, dei dizionari si fermano soltanto alla allegoria, all’em-
blema o tutt’al più al senso generale di oggetto portatore di Luce.
Il suo simbolismo religioso si appoggia sul suo simbolismo
cosmico. Secondo Filone, la Menorah è l’imitazione terrestre della sfera
celeste archetipa. Nella sua Vita di Mosè 2,102,103, la Menorah rappre-
senta il cielo al centro del quale brilla il Sole con i suoi pianeti e l’altro
luminare, la Luna.
Simbolo di Luce spirituale, di Semente di vita e di salute è equi-
valente all’albero della Luce dei Babilonesi. Rappresenta il mandorlo, ossia
la Noce d'Oro che ritroviamo in molte civiltà. Anche Zaccaria vede,
accanto al candelabro, due alberi d’olivo che forniscono d’olio le sette
lampade come fossero gli occhi di Dio abbraccianti la Terra, come Logos,
luce del mondo.
Solo la Tradizione orale può trasmettere le intuizioni folgoranti
che i Maestri (gli Eletti, scelti tra i Chiamati) hanno ricevuto dalla
Energia Prima o, per restare nei nostri termini massonici, dal Grande
Architetto dell’Universo, per trasmetterla a loro volta ai discepoli, agli
Apprendisti dell’Arte Reale.
Ora, rileggendo insieme l’Esodo XXV, 31, 40: «Farai un candelabro
di oro puro; il candelabro, il suo piede e il suo fusto saranno lavorati al
martello, i suoi calici, i suoi boccioli e i suoi fiori saranno tutti d’un pezzo
con esso. Sei bracci usciranno dai suoi lati, tre bracci del candelabro da un
lato e tre bracci del candelabro dal secondo lato. Tre calici in forma di fior
di mandorlo sopra un braccio, con bocciolo e fiore. Così per i sei bracci
uscenti dal candelabro. Nel candelabro ci saranno quattro calici in forma
di fior di mandorlo con i loro boccioli e i loro fiori: un bocciolo sotto due
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La Menorah
bracci che escono da esso, un bocciolo sotto due altri bracci che escono da esso
così per i sei bracci uscenti dal candelabro. I suoi boccioli e i suoi bracci
saranno tutti d’un pezzo con esso, il tutto d’un solo pezzo di oro puro lavo-
rato al martello. Farai anche le sue lampade in numero di sette. Si mette-
ranno le lampade in alto, in modo ch’esso faccia luce sul davanti. I suoi
smoccolatori e i suoi piattelli saranno di oro puro. Di un talento di oro puro
lo si farà, esso e tutti questi utensili. Guarda ed esegui secondo il modello che ti è
stato mostrato sul monte». Per la costruzione della Menorah, la sua
rappresentazione fisica e metafisica, il rapporto con i pianeti, i segni
zodiacali, i sette metalli, i sette vizi, le sette virtù e la sua sequenza di
accensione, vedi par. 3, “Secondo quaderno di esperienze teorico-prati-
che di operatività muratoria”.
Quale modello o quali modelli ha visto Mosè? Giacché ogni cosa,
ogni realtà, ogni mondo, prima di essere è stato pensato, viene sponta-neo
porsi la domanda: «Come è stato pensato il modello?»
L’Uomo, il Massone soprattutto, che ricerca Dio dentro e non
fuori di lui, deve porsi la domanda. E trovarne risposta è gioia dell’intel-
letto, aiutando così lo spirito ad ascendere gli spazi che ci separano dalla
nostra condizione umana per ritrovare quell’espansione energetica-
androginica o equilibrante che chiamerei, senza esitazione, angelica o,
sempre rimanendo nei nostri termini, la raggiunta Maestria Muratoria.
Può essere che il modello visto o scelto da Mosè e portato agli
orafi perché lo costruissero con 48 chilogrammi (un talento) d’oro puro
e lo forgiassero con martelli e mani purissime, fosse proprio quello
descritto in Esodo XXV, 31-40, ma non ne abbiamo testimonianza.
L’unica è quella scolpita sull’Arco di Tito dove si notano già le trasfor-
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La Menorah
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La Menorah
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La Menorah
del Sole. E così via. Abbiamo detto che la Menorah deve avere i tre brac-
ci snodabili, ossia che possano ruotare su se stessi di 360°. Va ricordato
che, durante la lunga vita nomade del popolo ebraico, essa serviva da
lunario e da calendario perpetuo. In esso, con le avvedute modalità, si
possono leggere i giorni, le settimane, i mesi, le stagioni, gli anni, i sette
anni ciclici, l’anno giubilare, e così via, così come le fasi della Luna.
Questa modalità sarà utile anche a noi Massoni per stabilire le
corrette analogie con i nostri lavori, le iniziazioni, i passaggi di Grado,
i pagamenti agli operai per mandarli via contenti e soddisfatti. Ma se ci
si limitasse a seguire sul nostro meraviglioso candelabro le sole fasi
della Luna senza il loro significato esoterico, verremmo meno alla
nostra ricerca. Porremo dunque sulle 7 lampade le lettere che compon-
gono il Tetragramma che, nel Delta sacro, è sospeso sul capo del
Maestro Venerabile.
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La Menorah
Novilunio
Primo quarto
La rotazione tellurica:
1° braccio novilunio
solstizio inverno
2° braccio 1° quarto Ultimo quarto
equinozio primavera
3° braccio plenilunio
solstizio estate Plenilunio
4° braccio ultimo quarto
equinozio autunno
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La Menorah
Dalla Bibbia (Zaccaria III, 9-10 e IV, 1-12): E l’inviato divino che parlava con me
ritornò, mi svegliò come uno che si desta dal suo sonno. E mi disse: Che cosa vedi tu?
Ed io risposi: ho visto, ed ecco, un candelabro tutto d’oro con una sfera sulla cima, e
sopra questa sette suoi lumi, e sette canali, uno per ciascuno dei lumi che vi sono sopra,
e presso di essa due ulivi, uno a destra e uno a sinistra della sfera. Ed io dissi all’invia-
to divino che parlava con me: Che cosa sono questi, o mio signore? E l’inviato divino
che parlava con me, mi disse: Non sai che cosa sono essi? Ed io risposi: No, mio signo-
re. Ed egli mi disse: Questo è quello che dice il Signore a Zorobabele. Non con la pro-
dezza e non con la forza, ma con il Mio spirito, dice il Signore Tsevaoth. Chi sei tu,
grande monte, davanti a Zorobabele? Diventerai pianura. Egli farà uscire la pietra
fondamentale e si udranno acclamazioni: Favore, favore ad essa!
E fu la parola del Signore a me in questi termini: Le mani di Zorobabele hanno
posto le fondamenta a questa casa e le sue mani la completeranno. E così saprai che il
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La Menorah
Signore Tsevaoth mi ha inviato a voi. Persino coloro che ritenevano modesto quel giorno,
si rallegreranno nel vedere il filo a piombo in mano a Zerubavel. Quei sette lumi sono gli
occhi del Signore che spaziano su tutta la terra. Gli domandai: Che cosa significano quei
due ulivi alla destra e alla sinistra del candelabro? Feci allora la domanda una seconda
volta: che cosa significano quei due rami d’ulivo che terminano in due canali d’oro da
cui sgorga l'olio? Mi disse: Non sai che cosa significano? Risposi: No! mio signore. Prese
allora a dirmi: Sono i due unti che stanno presso il Padrone di tutta la terra.
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La Menorah
JIAR
SIVAN
TAMUZ
AV
ELUL
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. .
Con lo studio dei simboli e l’uso del rito, il L. .M. . sceglie di percor-
rere la via della Conoscenza e quello che egli così acquisisce, lo mette in
grado di meglio scegliere l’alternativa giusta e conveniente.
Siamo tutti di fronte a problemi di scelta. Ogni uomo lo è ed il mas-
sone lo è così come tutti i viventi: solo egli sa che vi sono due tipi di scelte.
Una scelta sul piano della vita di relazione, tra la soluzione egoistica e
la soluzione fraterna, una scelta sul piano dei valori, tra il mondo degli impe-
gni quotidiani e il mondo delle realtà metafisiche.
Vorrei tuttavia fugare subito il sospetto che qui si voglia fare del moralismo.
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Vizi e Virtù
Sono proprio questi impulsi e queste attitudini che agiscono nel
senso di legarci vieppiù al mondo degli effetti o viceversa di dischiuderci al
mondo delle cause.
Noi chiameremo vizi le prime attitudini, virtù le seconde.
In questo senso vizio è il cedimento di fronte alla nostra prepotente
personalità, il consenso agli appetiti, alla neghittosità, all’inerzia e alla volon-
tà di prevalere, la sottomissione agli stimoli immediati, all’autocompiacimen-
to, all’autocommiserazione, alla soddisfazione sfrenata di tutto ciò che è
senso, desiderio.
In senso analogo virtù è la apertura, l’orientamento verso ciò che gli
uomini tutti possiedono di puramente umano, ma che non si confonde con
le particolarità individuali, che consente a noi di distinguerci dagli altri gene-
ri viventi, quello che tutti ci unisce e rende fratelli.
Colui che sente questo appello verso questa entità apparentemente
astratta, ma reale e vivente per lui, si apre all’Intelligenza, al senso riposto
delle cose del mondo.
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I nostri limiti
Occorre dire che l’uomo non è in grado con i mezzi naturali di cui
dispone di determinare liberamente i propri orientamenti. Solo se certi pre-
supposti vi sono già, allora egli potrà desiderare di modificare certi orienta-
menti in senso evolutivo.
Ognuno di noi si trova ad un certo gradino sulla scala dell’evoluzio-
ne e non ha merito né demerito, non è più o meno bravo, a desiderare ed a
compiere ciò che a quel livello compete e conviene.
Quello che l’uomo può fare è tuttavia una cosa: sforzarsi di compren-
dere quei principi che simboli e riti velano e rivelano e che sono alla base del-
l’alta Scienza che ci è stata tramandata.
Mettere in pratica gli insegnamenti è difficile, ma comprendere non
è impossibile, solo che ci si dedichi al loro studio con attenzione.
Se, una volta compreso, uno non trova stimolo ad evolvere, continue-
rà a fare esattamente quello che faceva prima, ma con un’altra visione e con
un altro senso di responsabilità.
Se egli invece avrà trovato un sufficiente desiderio di proseguire, allo-
ra egli troverà pure i mezzi - che ci sono - che gli consentiranno di fare i pro-
gressi che egli desidera.
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Il rito muratorio è appunto uno dei mezzi per progredire nel senso
sopra indicato.
Elevare templi alla virtù corrisponde ad elevarci alla visione delle cose
essenziali, primordiali, alle leggi eterne, significa aprirci al mondo delle cause.
Scavare prigioni al vizio significa controllare la propria sottomissione
agli stimoli che guidano la nostra personalità, significa divenire padroni del
mondo degli effetti.
I metalli
La Tradizione ci dice che ad ogni vizio corrisponde una virtù, che per
sviluppare una virtù occorre dominare il vizio corrispondente, che si tratta di
una energia che agisce in continuazione su di noi e che si esplica in un senso
o nell’altro (del vizio o della virtù) a seconda di come la riceviamo.
“Gola-temperanza” sono gli effetti opposti di una di queste energie.
“Avarizia-prudenza”, “pigrizia-forza” sono gli effetti opposti di
altre analoghe energie.
Queste energie sono quello che noi chiamiamo i metalli.Trasformare
vizi in virtù corrisponde a trasmutare i metalli da vili a nobili.
La conoscenza di vizi, virtù, metalli, pianeti, fornisce altrettante chia-
vi settenarie che, correttamente impiegate, permettono all’uomo di aprirsi
alla comprensione delle realtà superiori.
Il lavoro che questa Loggia si accinge a sviluppare nel corso di questo
anno sarà rivolto essenzialmente allo studio dei vizi e delle virtù e alle loro
analogie con i pianeti ed i metalli.
L’illustrazione punto per punto dei vizi e delle virtù corrispondenti
verrà ora effettuata singolarmente da sette Fratelli di questa Loggia, a questo
scopo prescelti per la collocazione delle rispettive cariche.
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. .
Orgoglio e Fede (M. .V. .)
Cominciamo con il vizio più vero, l’orgoglio, e la virtù più eccelsa, la fede.
L’orgoglio è la più ferma catena che ci lega agli interessi terreni.
Il goloso e l’invidioso soggiacciono ad alcune delle
passioni, ma l’orgoglioso le ha tutte. Esso è ghiotto di gloria e invidioso
di chi la possiede e, pigro e indifferente verso ciò che non lo aiuta ad emergere,
monta in subita ira con chi prontamen-te non gli cede; vuole riconoscimenti e beni e
attestazioni di affetto, cui tutta-via ambisce più che altro per testimoniare ai suoi occhi
la propria superiorità.
Da questo suo clima interiore egli acquista un solido ed altero
disprezzo per ciò che egli chiama Umanità ed egli sarà nell’impossibilità di
percepire, sovente dissimulate nella banalità di situazioni modeste, accanto a
lui, altre esistenze di gran lunga più evolute.
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mento. I mattoni del nostro tempio dobbiamo levigarli noi. Possiamo chie-
dere aiuto o consiglio su come fare, ma devono uscire dalla nostra fornace.
Al vizio pigrizia si oppone la virtù forza, o meglio, fortezza.
È alla base di ogni nostro agire, quando agiamo su nostra iniziativa.
C’è la forza di volontà (si dice: «Sforzati»).
Ma esiste anche la forza d’animo (si dice: «Fatti forza»).
In Loggia la Forza è rappresentata da Ercole: con le sue dodici fatiche
egli ci ricorda che per giungere alla meta occorre uno strenuo sforzo, soste-
nuto da una inflessibile forza d’animo.
Mettere in atto il trinomio Uguaglianza, Fratellanza, Libertà richiede
forza. Per levigare la pietra occorre la forza, che però va controllata.
Tutto il nostro progredire in Loggia e fuori è costellato di atti di forza.
L’Umanità stessa, senza la forza si sarebbe autodistrutta.
Per approfondire le nostre ricerche, per riuscire a superare gli ostaco-
li che si presentano, per saperci controllare nei nostri successi, per persevera-
re nonostante gli insuccessi è sempre alla forza che facciamo ricorso.
Facciamo le nostre scelte tenendo conto della forza che ognuno di noi
ha in sé, senza lasciarci abbattere dalle difficoltà, perché altrimenti saremmo
sempre al punto di partenza.
Alla pigrizia e alla forza sono correlati il metallo argento e il pianeta
Luna (considerata pianeta nel sistema tradizionale, geocentrico).
La Luna è esaltata nel segno del Toro, nel quale è collocato interior-
mente il Tesoriere, l’Operatore che carata l’Oro che si forma in Loggia,
colui che fornisce, con parsimonia, di che pagare gli operai: la mercede in
.
natura (pane e vino) per gli Apprendisti. ., il salario, in argento, per i
Compagni, e in oro per i Maestri.
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legge divina che regola i rapporti fra gli esseri e, quindi, al proprio super-ego
( dio interiore) l'opportunità di ripercorrere la scala della
conoscenza iniziatica che lo riporta all'Unità divina.
Dal capovolgimento di ciò che è ingiusto verso gli altri e verso se stes-
si risultano quali siano gli obiettivi della giustizia: il far regnare fra tutti gli
esseri l’armonia di rapporti a tutti i livelli della scala della realizzazione (o
conoscenza), quindi anche a tutti i livelli della scala iniziatica.
Lussuria e giustizia sono legate al metallo rame e al pianeta Venere. Il
pianeta Venere ha la sua esaltazione nel segno dei Pesci, dove interiormente
si colloca l’Ospitaliere, il responsabile della “salute” dei Fratelli e della
.
Loggia, il terapeuta, colui che cura i FF. . con la medicina occulta,
l’amministratore della giustizia (esplica infatti l’attività di in domicilio
notturno) capace di far regnare l’armonia di rapporti nell’Officina.
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* Questo tema è stato elaborato dalla R.L. «Umanità e Progresso», n. 43 all’Or. di Milano
nella tornata inaugurale di un anno massonico a proposito degli spunti su vizi e virtù conte-nuti
.
nel volume del Fr. . Robert Ambelain L’Alchimie Spirituelle, technique de la voie intérieure, (edito
a Parigi nel 1961 da La Diffusion Scientifique) e sulla base del ciclo di seminari collegiali per
. . .
Apprendisti. . e compagni diretti dal G. .M. . Agg. Ivan Mosca. Nel corso di quell’anno
massonico, inoltre, l’Officina lavorò coralmente e nei tre gradi sui 7 vizi, sulle 7 virtù analizzati
dalle Luci e da ciascuno degli Ufficiali e dei Dignitari.
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RELAZIONE INTRODUTTIVA
HIRAM N°3 - 1993
SEMINARIO ESOTERICO 27-28 GIUGNO 1992
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Relazione introduttiva
RELAZIONE INTRODUTTIVA
di Ivan Mosca - Gran Maestro Onorario
Carissimi Fratelli, credo che quasi tutti voi conosciate ciò che in que-
sti 30 anni abbiamo fatto. Evidentemente mi ero preparato; ma più di mez-
z’ora occorrerebbe, forse un po’ di più. Invece ho tagliato, anzi, taglio senz’al-
tro, diciamo, le premesse dei gruppi appunto di studiosi o di Fratelli che
hanno voluto approfondire, diciamo, i nostri simboli, i nostri riti, ecc. per
venire proprio al nocciolo e soprattutto per ascoltare i relatori che vedo abba-
stanza numerosi. Voi sapete tutti che il Grande Oriente ha pubblicato dei
quaderni di simbologia muratoria che per 12 anni sono stati fermati dall’al-
lora Maestranza del Gran Maestro Corona, con il quale ho avuto l’opportu-
nità di parlare due o tre volte; solamente una volta, quattro mesi dopo, il suo
insediamento mi fece una telefonata a casa perché tutti richiedevano questi
famosi quaderni che erano spariti completamente. Mi dice: «Caro Mosca, tu
vai dicendo che io proibisco la distribuzione dei quaderni, guarda mentre io
ti telefono ne ho uno davanti, lo sto leggendo con molta attenzione e mi
piace moltissimo». Gli ho risposto: «Beh, allora, Gran Maestro, fateli ripub-
blicare» ed infatti sono stati ripubblicati dal Grande Oriente.
Nel 1974 noi presentammo al Gran Maestro Salvini gli atti dei semi-
nari che si erano svolti nei diversi Orienti d’Italia raccogliendo quei 30-40 fra-
telli portati alla speculazione. Perché era corsa voce che il gruppo di Fratelli eso-
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Relazione introduttiva
teristi (parlo del 1970-71) si riuniva per fare, diciamo, un’altra Massoneria,
come se la Massoneria fosse effettivamente differenziata dal significato che
noi abbiamo attribuito. E mi permetto di leggere, la lettera di
accompagnamento del nostro gruppo di appassionati ricercatori, datata 1
marzo 1974:
«Illustrissimo e Venerabilissimo Gran Maestro (Salvini), mi è grata
l’occasione per consegnarvi gli atti dei quattro seminari teorico-pratici di
operatività muratoria tenutisi a Milano, Roma, Orvieto e Bologna a partire
dal maggio 1971. Come ho già avuto modo di riferirvi a voce, si trattò di
riu-nioni informali di Fratelli dei vari Orienti, animati da quello spirito di
ricer-ca a cui voi, in ogni occasione, cercate di dare impulso. Da esse
scaturirono questi atti che altro non sono se non appunti e promemoria del
lavoro svol-to. L’interesse suscitato dagli argomenti trattati ha fatto gemmare
altri incon-tri, altri seminari, altre occasioni di studio e di ricerca».
«I Fratelli si incontrano nelle Logge, si frequentano fuori dei Templi, si
scambiano le loro idee, parlano delle loro esperienze, tutti tendono alla mae-
stria muratoria e pertanto desiderano conoscere, per vivere, l’arte reale. Questi atti
dei seminari sono il frutto di un lavoro di gruppo desiderato dai Fratelli dei quali
sono stato semplicemente l’Istruttore, per informarli e dar loro la possibilità di
riconoscere se stessi, di modificare ogni giorno se stessi mediante i supporti che la
Massoneria offre. Gli atti sono strettamente riservati ai Fratelli partecipanti
perché rappresentano il promemoria di quanto è stato detto e perché, come si
conviene al seminario, è solo con la presenza e l’apporto di ognuno che si
recuperano i valori della tradizione e ci si addestra a vivere la famiglia».
«La Massoneria come esperienza formativa, la ricerca esoterica ed il
simbolismo, come metodi critici e razionali, già fanno intravedere il perché del
segreto iniziatico e la necessità della tradizione muratoria per consentire
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Relazione introduttiva
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Relazione introduttiva
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Relazione introduttiva
«Si propone come scuola tesa alla ricerca di una via illuminativa, in
quanto compresa nella dinamica della vita e quindi nel suo continuo diveni-
re, non pone paradigmi, assiomi, dogmi, ma esige soltanto il sacrificio dei
singoli componenti, affinché questi si sforzino nella ricerca interiore alla sco-
perta di se stessi e alla costituzione di se stessi per il lavoro di gruppo. Gli
strumenti dei quali si avvale la Massoneria e l’adempimento del lavoro mura-
torio sono costituiti esclusivamente da: utensili, emblemi, allegorie, simboli,
riti, che vengono offerti come supporti alla interpretazione, alla meditazione
e alla speculazione superiore dei Fratelli, per ottenere quell’espansione di
coscienza destinata a rendere reali i vari gradi dell’iniziazione virtuale».
«Nel lavoro di assimilazione degli utensili, emblemi, allegorie,
simboli e riti si può fruire dell’ausilio di istruttori, i quali sono in grado di
dare utili indicazioni per l’attuazione delle specifiche tecniche operative per
averle già direttamente sperimentate».
«L’operatività della Massoneria è fenomenologia di gruppo.
Abbandonato l’individualismo, l’energia accumulata dal gruppo si
manifesta nella catena d’unione. Da qui viene proiettata in un contesto
cosmico a beneficio dell’umanità. Perché ciò possa avvenire è
indispensabile che i singoli Fratelli non si limitino ad una adesione
intellettuale e formale ma vivano la famiglia, penetrando nei simboli e
assumendone il significato come modalità esistenziale».
«Non bisogna apparire ma bisogna essere. La via muratoria in quan-
to iniziatica indirizza a risolvere la problematica, chi siamo, da dove venia-
mo, dove andiamo, contribuendo, in tal modo, a liberare l’uomo dalle ango-
sce della vita e della morte».
E questa era la premessa ai nostri quaderni di simbologia muratoria.
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CORSO DI STUDIO
SECONDA METÀ ANNI ‘80
I - SCIENZE NATURALI
ALCHIMIA
a) ALCHIMIA INORGANICA
1° Alchimia Molecolare: studio delle proprietà costitutive dei corpi
e dell’evoluzione degli atomi, ricerche sulla trasmutazione;
2° Alchimia Fisica: studio delle proprietà fisiche dei corpi e della
evoluzione di questi, ricerche sulla trasformazione della materia in fluidi, sul-
l’influenza dei fluidi, ecc.
3° Alchimia Talismanica: studio dei fluidi nei corpi, ricerche sulla
condensazione dei fluidi in certe amalgame e sulla funzione dei condensato-
ri naturali o artificiali nella Natura, connessa alla Magia;
4° Alchimia Astrologica: studio dei rapporti fra l’evoluzione dei
corpi e l’azione degli astri, ricerche sull’applicazione di questi rapporti nelle
diverse esperienze, connessa all’Astrologia.
b) ALCHIMIA ORGANICA
1° Alchimia Biologica: studio sulle proprietà dei corpi organizzati e
dell’evoluzione delle condizioni della vita, ricerche sulla creazione artificiale
degli esseri viventi e sulla generazione spontanea naturale;
2° Alchimia Patologica: studio della funzione dei corpi inorganici
o organici su un essere vivente, ricerche di una sostanza capace di rimediare
efficacemente alle diverse difettosità costituzionali o panacea universale.
c) ALCHIMIA TEORICA
1° Alchimia Filosofica: studio dei rapporti fra l’evoluzione della
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c) MAGIA PERSONALE
1° Magia Biologica: studio dell’azione dei condensatori o pentaco-
li sull’operatore magico, ricerche dei metodi di protezione contro i fluidi
generali per l’impiego di mezzi fisici, connessa all’Alchimia;
2° Magia Fisica: studio dell’azione dei fluidi sulle facoltà psicologi-
che, ricerca dei mezzi per realizzare l’opposto agendo sui fluidi per lo svilup-
po di dette facoltà;
3° Magia Involontaria: studio dei mezzi oratori impiegati per uti-
lizzare dei fluidi per la produzione del suono e in particolare della voce
umana, ricerche delle condizioni atte a realizzare l’efficacia delle pratiche
chiamate orazioni o preghiere.
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II - SCIENZE ASTRATTE
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e) SIMBOLOGIA POETICA
1° Simbologia Mitologica: studio sui mezzi di trascrizione dei
dati astratti in linguaggio figurato, ricerche sulla necessità delle leggende e
delle favole, connessa alla Mitologia;
2° Simbologia Allegorica: studio sui mezzi di rappresentare con la
parola scritta e la figurazione plastica i concetti astratti, ricerca sulla messa in
opera di questi mezzi, connessa alla Mitologia.
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CABALA
a) CABALA METAFISICA
1° Cabala Dogmatica: studio dei testi cabalistici per ricavarne i
principi metafisici, ricerche sulle corrispondenze naturali e i fondamenti
razionali di queste ultime;
2° Cabala Mistica: studio dei mezzi di applicazione dei principi
metafisici e delle materie di iniziazioni personali che permettono di arrivare
all’apice della conoscenza, ricerche sulla messa in pratica di questi mezzi.
b) CABALA ARITMOLOGICA
1° Cabala Geometrica: studio delle corrispondenze e dei fonda-
menti geometrici dei concetti Cabalistici, ricerche delle delucidazioni dei
testi per questi mezzi, connessa all’Aritmologia;
2° Cabala Numerale: studio dei principi aritmologici enunciati dalla
Cabala, ricerche dei fondamenti e delle ragioni matematiche di questi principi;
3° Cabala Astronomica: studio delle corrispondenze meccaniche dei
principi e dei concetti della Cabala, ricerche delle loro corrispondenze o fon-
damenti nell’Astronomia e Astrologia, connessa all’Astrologia.
c) CABALA RITUALE
1° Cabala Mistogogica: studio dei fondamenti cabalistici dei dogmi
religiosi, ricerca dei rapporti delle diverse religioni e delle diverse Cabale;
2° Cabala Cerimoniale: studio dei riti comparati con i principi
della Cabala, ricerca delle ragioni dell’adozione di questi riti;
3° Cabala Morale: studio dei precetti e delle osservanze stabilite dalla
Cabala o derivanti dai suoi principi, ricerche delle ragioni delle loro adozioni.
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d) CABALA PRATICA
1° Cabala Letterale: studio delle lettere ebraiche e dei diversi signi-
ficati cabalistici loro attribuiti, ricerche delle ragioni e delle corrispondenze
di questi significati;
2° Cabala Sephirothica: studio dell’albero delle Sephiroth secondo i
concetti dei testi, ricerca dell’applicazione di questo albero schematico alla
soluzione dei diversi problemi fisici o metafisici;
3° Cabala Magica: studio dell’applicazione dei concetti fisici della Cabala
e delle derivazioni alle quali questa applicazione ha dato luogo, ricerca dei moti-
vi e delle ragioni che hanno spinto a metterla in pratica, connessa alla Magia.
MITOLOGIA
a) MITOLOGIA METAFISICA
1° Mitologia Teologica: studio dei concetti teologici contenuti in
un mito;
2° Mitologia Cosmologica: studio dei concetti concernenti
l’Universo e la sua formazione che si trovano sempre in un mito.
b) MITOLOGIA IERATICA
1° Mitologia Dogmatica: studio della costruzione e dell’evoluzione
dei dogmi delle religioni secondo le espressioni della Mitologia metafisica;
2° Mitologia Rituale: studio dei riti nelle cerimonie religiose diver-
se per comparazione ai miti inerenti a ciascuna religione;
3° Mitologia Morale: studio della morale insegnata dalle diverse
religioni secondo i concetti dei miti di ciascuna correttamente interpretati.
c) MITOLOGIA CELESTE
1° Mitologia Uranografica: studio della descrizione del cielo secon-
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IV - SCIENZE DERIVATE
ARTI DIVINATORIE
a) ARTI DIVINATORIE MECCANICHE
1 Astrologia Giudiziale: così chiamata dal Medio Evo e consisten-
te nel ricavare un giudizio o una predizione dall’esame di uno o più orosco-
pi per congetturare l’avvenire, connessa all’Astrologia.
b) ARTI DIVINATORIE SEMI MECCANICHE
1° Geomanzia: divinazione ottenuta dall’interpretazione per mezzo
di un codice prestabilito, da una serie di figure di aspetto geomantico,
costrui-te secondo regole fisse e secondo punti tracciati a caso sulla terra con
una canna (o bastone) o sulla carta con una penna;
2° Tarocchi: divinazione praticata dall’interpretazione per mezzo
della conoscenza delle corrispondenze dei simboli di una serie di carte spe-
ciali o Lame del Tarocco, tirate a caso;
c) ARTI DIVINATORIE PSICHICHE
1° Interpretazione: di fatti psicologici, sogni, presentimenti,ecc.
2° Auto Divinazione: intuizioni, veggenza, ecc., connessa allo
psichismo;
d) ARTI DIVINATORIE FISICHE
1° Chiromanzia: interpretazione delle linee della mano;
2° Grafologia: interpretazione del modo di scrivere e di formare le lettere;
3° Fisognomica: interpretazione dell’aspetto e della forma del viso;
4° Interpretazione del portamento e dei gesti.
e) ARTI DIVINATORIE FORTUITE
1° Interpretazione dei fatti fortuiti, ad esempio il volo degli uccelli,
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I ORDINE SENSORIALE
1° PSICOPATIA INTUITIVA
a) Sensazioni di orrore o di piacere occasionati dal toccare degli ogget-
ti, la loro natura, la loro forma, per i colori, per i suoni, per gli odori, per il gusto.
b) Attrazione o repulsione causate dagli esseri animati.
c) Simpatia o antipatia tra le persone.
d) Senso dell’orientamento presso gli animali e presso l’uomo.
e) Iloscopia:
1) Senso delle correnti atmosferiche.
2) Magnetiche (polarità umana).
3) Telluriche.
4) Metalliche.
5) Acquatiche (ricerca delle sorgenti).
2° PERCEZIONI CRIPTOIDEE
a) Sogni nel sonno naturale.
b) Allucinazioni allo stato di veglia parziale o completa.
c) Fantasticherie allo stato completo di veglia.
d) Forme e bagliori percepiti chiudendo gli occhi.
e) Veggenza naturale:
1) Fatti visti da un sensistivo, sia ad occhi aperti, sia ad occhi
chiusi, rapportandosi sia ad una irrealtà, sia ad una realtà presente, pas-
sata o futura.
2) Fatti visti da un sensitivo in stato di veglia con l’aiuto di
mezzi supplementari tali come una sfera di cristallo riempita di acqua, fiam-
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ma, tavola nera, ecc. rapportantesi sia ad una irrealtà sia ad un realtà presen-
te, passata e futura.
f ) Illusioni o aberrazioni sensoriali in stato di veglia o di sonno
naturale.
3° SUGGESTIONI SENSORIALI E MAGNETISMO ANIMALE
a) Suggestione semplice: azione di una volontà sulla sensitività.
b) Ipnotismo: sonno provocato dalla sola suggestione.
c) Ipnosi: prodotta per mezzo dei “passi” senza che la volontà del-
l’operatore intervenga.
d) Aberrazioni e esteriorizzazioni sensoriali occasionate dell’ipnosi.
e) Veggenza artificiale sviluppata dall’ipnosi e rapportantesi a dei
fatti sia irreali sia reali del passato, presente e futuro.
f ) Magnetismo curativo: azione sul sistema nervoso dei “passi” detti
magnetici senza che la volontà dell’operatore intervenga.
II ORDINE MENTALE
1° MODIFICAZIONI NATURALI DELLA PERSONALITÀ
a) Molteplicità della personalità in un individuo.
b) Sdoppiamento della personalità.
c) Sostituzione della personalità ordinaria con una personalità
apparentemente estranea: possessione demoniaca e incarnazione spiritica.
d) Reminescenze e sensazioni del “già visto”.
e) Esteriorizzazione involontaria o volontaria della personalità.
f ) Scrittura automatica immediata o mediata.
2° SUGGESTIONE MENTALE
a) Azione della volontà su un altra volontà.
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3° ANOMALIE MORFOLOGICHE
a) Disegni o impronte prese nella cera o nella plastilina a seguito di
sedute medianiche.
b) Modificazioni dello stato fisico, sia della temperatura sia del
peso degli oggetti o del corpo dei medium.
4° ANOMALIE FOTOGENICHE
a) Apparizioni di luci amorfe.
b) Apparizioni di forme luminose imprecise o precise.
c) Apparizioni di forme umane; fantasmi o materializzazioni.
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21 - Morale
22 - Nozioni occulte sulla Religione Cattolica
SIMBOLISMO
23 - Tetraxi Pitagorica
24 - Simboli Ermetici DIVINATORIA
25 - Astrologia Esoterica
26 - Astrologia Kabalistica
27 - Astrologia Mondiale
28 - Tarocco
ORDINI OCCULTI
29 - Scopo trascendente della vita
30 - Società iniziatiche
A - FISICA APPLICATA ALL’OCCULTO
1 - Studio generale delle forze
Conoscenza delle forze (le due forze universali); l’attrazione univer-
sale: inerzia-peso e massa-formulazione. Rappresentazione grafica delle
forze. I quattro elementi indispensabili alla permutazione di una forza.
Magnitudine, direzione, significato e punto di applicazione.
2 - Combinazione opposti delle forze
Componenti e risultante. Il parallelogramma e le sue diagonali quali
somma e differenza dei componenti. L e forze multiple e la loro
risultante. Momento di una forza. Forza uguale e di senso contraria. Vortice.
3 - Studio delle leggi di equilibrio
Necessità dell’equilibrio per la stabilità. Sinonimia della perdurazio-
ne. Azione e reazione. L’estendersi di questa idea al piano metafisico.
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4 - Vibrazioni
Vibrazione di una linea; materiali, elastiche, elettriche; corrente alter-
na. Vibrazioni di un piano; il pendolo; pulsazione di una corda - Vibrazioni
sulla superfice di un liquido; onde rettilinee e onde circolari - Vibrazioni
radianti; onde sonore, calorifiche, luminose ed elettriche.
5 - Risonanza
Ritmo - Armonia - Sintonia - Sincronia - Sinfonia - Risonanza
Acustica - Risonanza elettrica; induzione; aspetto occulto della
risonanza: Rituali Mantra gesti. Profumi, intenzioni, campane.
6 - Campi di forza
Linee di forza - Intensità di campo - Calamite - Elettrocalamite -
Campo magnetico - Magnetismo terrestre - Magnetismo solare solenoide
- Effetti del fuoco serpentino nell’essere umano - Polarizzazione di ener-
gie nel sesso e nella mente - Magia sessuale, individuale e collettiva.
Condizione per l’Alchimia.
7 - Atomistica
Concetto della materia prima dell’era atomica - Particole, molecole e
atomi - Cristalli - Concetto attuale dell’atomo (956) - Elettroni, positroni e
neutroni - Radiazioni rimanenti dalla disintegrazione atomica - L’atomo ete-
rico secondo l’occultismo - La doppia polarità - Il mondo fisico quale feno-
meno elettrico - L’elettricità quale manifestazione della vita Universale.
B - MATEMATICHE
8 - Aritmosofia
Concetto della quantità - Le operazioni e le sue inverse - Lo zero e i
numeri digitali - La somma Teosofica - La riduzione a un determinato siste-
ma - Lo spirito, l’Astrale e il Corpo di un numero.
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ARITMOSOFIA
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I NUMERI PRIMI
I numeri primi che non possono essere divisi che per 1 o per se stes-
si, ossia scomponibili nella unità che li costituiscono, ma tetragoni a qual-
siasi altra divisione o scomposizione in parti uguali (3, 5, 7, 11, 13, 17, 23 e
così di seguito), esprimono quantità unitarie, che possono venir sì moltipli-
cate ma che sono indivisibili. Solo il numero 2 viene messo nel novero dei
numeri primi pur non avendone la “qualità”, perché è pari e corrisponde
pro-prio alla sua metà.
Per il fatto che nel simbolismo numerico abbia spesso particolare
importanza il mondo della processione dei numeri, come espansione del
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NUMERI PERFETTI
Si ode spesso parlare di Numeri Perfetti. Ne fanno parola specialmen-
te coloro che parlano di numeri, di simboli e di case occulte, senza avere una
conoscenza vera di esoterismo. Perfetto, si dice, è il numero 7, perfetto è
anche il numero 10 e più che perfetto è anche il 100 perchè è il quadrato di
10 (100=10x10) e perfettissimo il 1000 che è il cubo del 10
(1000=10x10x10). Fra tante perfezioni non si sa dove ci si possa fermare nè
quale sia la vera perfetta. La verità è che non esistono “Numeri Perfetti”; la
locuzione è assolutamente impropria. Un numero preso in se stesso, non
applicato ad alcun elemento di realtà, né materiale, né spirituale, né imma-
ginabile, né passibile, è una espressione meramente astratta e non può quindi
essere né perfetto né imperfetto. Quando perciò ci parla di Numeri Perfetti
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Questo numero di una sola cifra, è per così dire la Radice Spirituale del
numero preso in considerazione.......................................................................................
Prendiamo per esempio il numero 351; la somma delle cifre che lo
costituiscono è 3+5+1 = 9; 9 è dunque il numero che indica il ritmo di
351.
Se invece di 351 consideravamo il 472, la cui somma è 4+7+2 =
13 il quale a sua volta è costituito da più di una cifra, si ripete
l’operazione, 1+3 = 4; 4 è dunque il numero indicante la
famiglia spirituale cui appartengono tanto 472 quanto 13.
Queste due operazioni, dell’addizione e della Riduzione
Teosofica, non vengono universalmente eseguite nel mondo degli
occultisti e degli ermetisti; esse sono state assai usate presso alcune
scuole esoteriche antiche, e particolarmente presso gli esoterici
ebraici, i cabalisti. È noto che in Ebraico non esistano segni
speciali per indicare i vari valori numerici e che alla mancanza di
questi segni si supplisca con le lettere dell’alfabeto. Ogni lettera ha
quindi un valore numerico, oltre a rappresentare un suono, come
dalla tabella già fatta a suo tempo.
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ASSIOMI MAGICI
VOLERE FUOCO
POTERE ACQUA
OSARE ARIA
TACERE TERRA
SCEGLIERE Aria Elemento Archetipo
SAPERE Acqua Elemento Archetipo
AMARE Fuoco Elemento Archetipo
***
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Le azioni consistono in
CALDO: scaldare, dilatare, diffondere, aggregare gli omogenei,
disgregare gli etereogenei.
FREDDO: condensare, contrarre, coagulare, solidificare, agglo-
merare gli omogenei e gli etereogenei.
UMIDO: ammorbidire, rilassare, liquefare, ecc.
SECCO: disseccare, indurire, tendere, ecc.
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ALCHIMIA
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Estasi
Unione mistica
SCUOLA KABALISTA
Anche qui quattro fasi (Uovo), quattro scorze (Queliphoth) che
l’Uomo deve rompere per uscire dal Verbo fatto carne, sempre restando nel
quaternario.
SCUOLA INDIANA
Colui che è entrato nella via
Colui che entra nella via
Colui che è entrato nella meta
Adepto perfetto
QUALITÀ OCCORRENTI
Discernimento
Distacco (dopo i “separandi”)
Maestria di Sé
Desiderio della liberazione
FASI IN CHIAVE SETTENARIA
Sublimazione
Calcinazione
Soluzione
Abluzione
Cerazione
Coagulazione
Fissazione
CHIAVE DUODENARIA
È quella che divide il Magistero, che è una sola operazione nei dodi-
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Corso di studio seconda metà anni ‘80
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Corso di studio seconda metà anni ‘80
T’’ a
V’’ d
U’’ c
W’’ b
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L’AVARIZIA
L’avarizia condurrà il mistico sviato ad un isolamento totale e sterile.
Svelare, rivelare, insegnare, trasmettere tutto ciò che lui stesso ha ricevuto o
ha preso da altri, gli sarà sempre cosa dolorosa o scioccante.
Ammucchierà libri e manoscritti, documenti iniziatici, ma non con-
cepirà mai che egli non possa essere altro che un semplice strumento di tra-
smissione.
Le filiazioni iniziatiche alle quali potrà essere ricollegato egli le frazio-
nerà nuovamente, moltiplicandone le prove, i gradi, le classi, al solo scopo di
ritardare il più possibile l’istante in cui sarà obbligato di considerare termina-
to il suo ruolo e dell’allievo di ieri fare il suo eguale di oggi e, può darsi, il
suo superiore di domani.
L’avarizia corrisponde alla TERRA ed è il contrario della PRUDEN-
ZA, il suo stesso eccesso.
GOLA
La gola condurrà il nostro occultista a divorare senza alcuna misura
tutti i documenti, libri, trattati, schemi, che gli saranno accessibili. La dot-
trina più disparata tra loro, gli insegnamenti più differenti, tanti miscugli
che non lo respingeranno.
Avido di tutto ciò che solletica la sua curiosità e il suo appetito di
conoscere, questo intrugliare il tutto valga quanto valga, e di questo strano
miscuglio, se se ne mischia l’ORGOGLIO, cercherà di estrarne una dottrina
perso-nale, che secondo lui assicurerà un completamento, ovvero sia una
modifica delle tradizioni iniziatiche che egli avrà così saccheggiato e
mescolato.
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LLAA-
LA PIGRIZIA Y
La pigrizia porterà l’aspirante sviato verso una sorta di quietismo che
gli farà considerare la perfezione nel banale amore di Dio,
l’inazione dell’Anima, e l’assenza di ogni opera esteriore, e non oltre.
Resterà dunque indifferente riguardo ai mali degli Esseri che lo cir-
condano oppure, se li percepisce, egli non farà nulla per alleviarli,
stimando che le disgrazie di cui soffrono sono il giusto risultato dei loro
errori passati. Infine, arriverà a disinteressarsi di se stesso, abbandonandosi alla
Provvidenza per ottenere l’accesso alla Perfezione Morale, e considererà
l’IGNORANZA come una via altrettanto sicura quanto quella della
CONOSCENZA. La Pigrizia corrisponde al FUOCO (capovolto) e si oppone
alla FORZA.
L’INVIDIA
L’invidia porterà lo pseudo iniziato a fargli desiderare non solamente i primi posti e gli
pseudo-onori, ma per di più non esiterà a ritardare, anzi ad impedire, l’altrui avanzamento,
se è presente in questi altri una superiorità che possa eclissare la sua. Manterrà la
prerogativa sulle dottrine, gli inse-gnamenti, libri e documenti suscettibili di nuocere al
suo interesse. Non si darà pace per possedere tutto ciò che gli altri possiedono,
considerando come una offesa che vi possa essere qualcosa che egli non possieda, anche se
è già in anticipo ben deciso a non servirsene o anzi intellettualmente vi si oppone.
L’Invidia corrisponde al principio SALE e si oppone alla CARITÀ.
L’IRA
Manifestandosi in lui l’Ira, l’aspirante perderà il controllo di se
stesso. Il suo autoritarismo e la sua attività strabocchevole non gli per-
metteranno di ammettere che questo o quello dei suoi simili possa essere
meno favorito di lui.
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ISTRUZIONI MASSONICHE
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GABINETTO DI RIFLESSIONE
. .
1 - Il M. . delle C. . accende un candelino dal Testimone in Loggia lo
consegna al Grande Esperto Terribile il quale entra nel Gabinetto di
Riflessione e accende la candela posta sul tavolino; poi spegne il candelino
con il pollice e l’indice della mano sinistra umettati di saliva.
. .
2 - Il M. . delle C. . consegna al Grande Esperto Terribile una ciotola di
terracotta con carboncino acceso sul quale bruciano le resine preparate dal
. .
M. .V. . (Incenso con una piccola quantità di Storace) che pone sul pavimento.
. . .
3 - Il G. .E. .T. . predispone sul tavolino il foglio per il Testamento
del Recipiendario.
A proposito delle tre domande, dato che devono fornire il pensiero
filosofico del Recipiendario, sarebbe opportuno che fossero:
1) Che cosa l’uomo deve a Dio?
2) Che cosa l’uomo deve a se stesso?
3) Che cosa l’uomo deve agli altri?
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Ulteriori Considerazioni
Si riporta dal Boucher “Il simbolismo Massonico” pag. 30.
«Rapportato all’ermetismo, il Gabinetto di Riflessione rappresenta la
prima fase della Grande Opera, ossia la PUTREFAZIONE realizzata non
solamente nell’uovo filosofico creato artificialmente dall’uomo, ma dalla
“Natura Operante”, nel guscio della crisalide addormentata, la “Lyse*» da
dove uscirà la farfalla meravigliosa.
CATENA D’UNIONE
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.
13 - La disposizione dei FF. . in Catena d’Unione Operativa perviene a
costituire un campo energetico A (positivo) dal centro alla circonferenza del cer-
.
chio ove sono i FF. . e un campo energetico B (negativo) al di fuori del cerchio.
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. . ’”, si
18 - Il M. .V. ., mantenendo la sua “collocazione interiore di
inserisce nella Catena d’Unione Operativa in funzione di interruttore e
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suoni stessi sono retti da ritmi e il ritmo puro lo possono esprimere soltanto
i numeri.
È un ritmo trinitario quello che genera l’Universo; abbiamo aggiun-
to or ora che è il dualismo, ossia la legge di polarità (binario) che condizio-
na l’esistenza, dovremo soggiungere che fondamento della realtà è un ritmo
quaternario. La contraddizione non è che apparente; un ritmo non è nulla di
statico; è anzi, la virtù dinamica sulla quale si basa un processo; e il processo
creativo o di emanazione, nel suo svolgimento, si appoggia a un ritmo che
per l’appunto si fonda successivamente sui numeri 2 3 4.
Principio di qualsiasi manifestazione si è detto essere uno sdoppia-
mento dell’unità, sdoppiamento che si esplica come polarità positivo negati-
vo, femminile maschile.
Ma se il 2 è imperfetto nei confronti dell’1, da cui è emanato, ciò è
perché non contiene che parte di ciascuna delle virtù di quest’ultima; l’al-tra
parte si polarizza contro il 2, ed è il 3. Siamo dunque al ternario; in alto c’è
l’1, perfetto, in basso il 2 e il 3 fra loro in tragica tensione, che insieme
valgono l’1.
Ma l’opposizione fra il 2 e il 3 non è eterna. Il contrasto fra il 2 e il 3
si supera e il superamento è una nuova unità: il 4. Il ternario adesso non è
più quello di prima; adesso stanno in alto il 2 e il 3, in basso la loro sintesi, il
4.
Il 4 sia ora per noi esclusivamente la riconquistata unità dopo la scis-
sione del 2 e del 3 dall’1, una riconquistata unità, però, che a sua volta è
destinata a separarsi ed a fondersi in una nuova dualità (5).
Questo costante alternarsi di unità e di dualità, questo costante supe-
ramento della dualità in una unità, chiamata a sua volta ad essere spezzata
dalla polarità che è insita in essa, viene mirabilmente rilevata nella dottrina
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IL CUBO
Lo svolgimento
APPLICAZIONI ANALOGICHE
I tre elementi archetipi I tre elementi energetici
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4 2 3 2 2 3
1 4 1 3 4 1
6 6 6
5 5 5
2 2 3 2 3
1 1 1
4 6 3 6 4 6
5 4 5 5
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2 2 2 3
1 3 1 1
4 6 4 6 4 5
5 5 6
3
2 2 3
1 3 4 1
4 6 5 6
5
N.B. Assumendo come valida la numerazione dei lati del cubo espres-
sa precedentemente la numerazione in questi undici Esonomi è così riportata.
Il 12° ed ultino esonimo, che non sia una conseguenza di una rota-
zione o di un ribaltamento, è il seguente:
1 3 4
6
5
2
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ALCUNE CONSIDERAZIONI
1 - 5 1 - 5 1 - 5 1 - 5 1 - 5
2 - 6 2 - 6 2 - 6 2 - 6 2 - 6
3 - 4 3 - 4 3 - 4 3 - 4 3 - 4
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ALCHIMIA
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1°
CALCINAZIONE (Base delle sei fasi)
2° COAGULAZIONE - CONGELAZIONE
PUTREFAZIONE - NERO
3° FISSAZIONE
4°
DISSOLUZIONE
5° DIGESTIONE
6° DISTILLAZIONE - CONGIUNZIONE
MISTERI MINORI
7° SUBLIMAZIONE
8° SEPARAZIONE (Base delle sei fasi) (ROSSO)
9° INCENERAZIONE - CREMAZIONE
10° FERMENTAZIONE
11° MOLTIPLICAZIONE
12° PROIEZIONE
MISTERI MAGGIORI
VERITÀ
Baratro
Soglia della verità Solitudine
Sapere indeflettibile
GNOSI Fin qui portano
le diverse
CONTEMPLAZIONE scuole
MEDITAZIONE
CONCENTRAZIONE
SAPERE SAPUTO
PROFANO
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TAVOLA RIASSUNTIVA
ELEMENTO
COLORE ROSSO BLU GIALLO VERDE
I^ GRADO
+
- + -
Cardinale Cardinale Mutevole Fisso
Marte in Luna in Mercurio in Venere in
domicilio domicilio domicilio domicilio
diurno. diurno. diurno. notturno.
RAZIONALITÀ EMOZIONE INTELLETTO CREAZIONE
II^ GRADO + - + -
Fisso Fisso Cardinale Mutevole
Sole in Marte in Venere in Mercurio in
domicilio domicilio domicilio domicilio
diurno. notturno. diurno. notturno.
PENSIERO TRASMUTAZIONE ELEVAZIONE ANALISI
INTELLETTUALE INTERIORE
III^ GRADO + - + -
Mutevole Mutevole Fisso Cardinale
Giove in Giove in Saturno in Saturno in
domicilio domicilio domicilio domicilio
diurno. notturno. diurno. notturno.
CONOSCENZA SUPERAMENTO FORMULAZIONE REALIZZAZIONE
SUPERIORE DELLA NATURA DEGLI IDEALI DEGLI IDEALI
EMOZIONALE UNIVERSALI UNIVERSALI
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MAGIA = ASTROLOGIA
LA VIA INIZIATICA E LA VIA SACERDOTALE
Allo scopo di ricordare che la Via Iniziatica è una Via Solare, Secca,
Attiva, Positiva, Razionale e Scientifica, mentre la Via Sacerdotale è una Via
Lunare, Umida, Ricettiva, Devozionale, Fideistica, conviene riassumere alcu-
ni loro caratteri essenziali raffrontandoli:
VIA INIZIATICA VIA SACERDOTALE
Tradizionale Tradizionale
Sapienziale Sapienziale
Razionale Rivelativa
es.: MOSÈ es.: ARONNE
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***
REGOLA
Nessuna operazione si può effettuare senza che un’intelligenza intervenga.
Ma d’altra parte, almeno nel Mondo della Formazione (Ietzirah) e
negli altri mondi superiori a questo (Briah o Mondo della Creazione,
Atziluth o mondo della Emanazione), i fluidi invisibili hanno ricevuto cia-
scuno personificazione (in ragione della Intelligenza che spiegano nella appli-
cazione delle leggi).
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6° - Per di più essi hanno delle affinità nettamente marcate per certe
sostanze materiali, per certi organismi viventi per certe emanazioni chiamate
“profumi”.
7° - L’uomo (il ✡ ) è suscettibile di essere in correlazione con uno di
essi (o più: egregori, ecc.) consacrandogli, secondo riti speciali un oggetto
designato con il nome di PENTACOLO; che è stabilito secondo le affinità
corrispondenti e che porti i caratteri convenuti.
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onde sia tale che possa imprimere alla placca vibrante delle ondulazioni dello
stesso ordine, ma a condizione che queste onde siano abbastanza numerose
in un tempo dato, perché occasionino un fenomeno abituale.Un fluido
imponderabile, di natura elettrica è simile a quello della luce e si trova abba-
stanza docile per essere percepito sotto la forma di suono. Chiamiamo que-
sto fluido un Angelo ossia “messaggero”, e noi diremo che questo Angelo si
manifesta al nostro udito e che è capace anche di manifestarsi alla nostra
vista; siamo dunque indotti a pensare che il suono è realmente generato dalla
luce e i due sono generati dal la elettricità. Questo ci permette di compren-
dere i principi della Magia.
I diversi Angeli sono dei fluidi imponderabili (senza peso) prodotti
dalla smaterializzazione della materia o, se si vuole, dalla sua evoluzione.
Essi appartengono a questo Mondo Intermediario dove nulla è più mate-
ria, ma molto o nulla non è ancora etere. Se a loro è stata attribuita un intel-
ligenza è che in certi casi, essi ne producono le stesse manifestazioni, (elettri-
cità = intelligenza, sperma, ecc).
Saremo portati a dire (nel senso mitologico) che è qualche cosa di
immateriale che è abbastanza intelligente per servire la nostra volontà o, più
semplicemente, una intelligenza immateriale capace di obbedirci.
(Tutto dipende dal sottinteso, così che, non bisogna mai prendere in
toto i termini usati dagli autori antichi, ma meglio, analizzare i significati dei
loro termini).
I Maghi attribuiscono a ciascun Angelo delle speciali facoltà.
Questo deriva dalle diverse classificazioni. Si distinguono anzi tutto:
a) GENI SUPERIORI
b) GENI INFERIORI
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segni dello Zodiaco-eclittica o nei decani, per avere una più grande
precisione.
2° - L’ALTRA PIÙ METAFISICA si basa sul movimento universale
in sé,e considera la successione degli archi di cerchio più piccoli corrispon-
denti ai semi-decani o 5 gradi.
Questa ultima è in effetti più metafisica della precedente perché essa
si riallaccia alla Cabala.
In altri termini la prima teoria sembra essere una applicazione prati-
ca dell’Astrologia, mentre la seconda si presenta piuttosto come derivante
direttamente dalla meccanica del cerchio. Ma è evidente che ambedue arri-
vano a confondersi, dato che la prima, per sintesi, conduce alla seconda e che
la seconda, per analisi, conduce alla prima.
L’A. Magia riposa sul principio che esistono nella Natura delle forze
nascoste che noi chiamiamo fluidi. Essi sono una manifestazione di uno stato
energetico della materia, che l’attuale scienza conosce ancora in parte: essa
comincia là dove la fisica si ferma; è dunque iperfisica.
Questi fluidi sono di tre nature:
1° - Magnetiche (e puramente terrestri)
2° - Vitale (e principalmente umana)
3° - Essenziale (e generalmente cosmica)
Inutile per ora, soffermarci sui fluidi Magnetici, di cui una delle sue
forme è l’elettricità.
I FLUIDI VITALI sono quelli ai quali bisogna attribuire i fatti o
fenomeni dello Psichismo ossia le manifestazioni misteriose iperfisiche
dell’Essere (estasi compresa).
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La Magia non si serve che delle forze del Mondo della Formazione (Ietzirah)
dove il suo regno o campo di manifestazione si trova nel “sistema solare” e ne
considera solo i “plasma siderali” che le rappresentano e le rendono manifeste.
Ma a ragione delle considerazioni del determinismo siderale, la Magia
dovendone tener conto per utilizzare le forze del Mondo della Formazione,
prende un carattere determini sta materialista, così come ogni sistema scien-
tifico, deve essere. Non vi sono dunque contrasti tra la sostanza e la materia.
Per la Magia la sostanza (dove anche l’anima umana ne sarebbe composta)
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non ha una essenza così diversa dalle energie intra-atomiche, le quali dando
luogo alla materia permettono che se ne possa avere un “parallelismo” e qual-
che assimilazione. Tutto questo conduce alla teoria delle corrispondenze deri-
vate dalla teoria generale secondo la quale dei minerali e dei vegetali corri-
spondono a degli stati non soltanto fisici, nell’essere umano, ma ancora psi-
chici e psicologici, ossia intellettuali che, filosoficamente parlando, risultano
non più dal corpo, ma “dall'anima”. Essa è la parte della teoria che si riferi-
sce al Mondo dell’Azione (Asiah).
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PROFUMI
I profumi usati in Magia devono esser soprattutto naturali:
possono essere di tre specie:
a) Di provenienza minerale
b) Di provenienza Vegetale
c) Di provenienza animale
Due classi di profumi devono essere studiati più praticamente:
1) Profumi di origine vegetale
2) Profumi di origine animale
Le sostanze odoranti vegetali si dividono in sette gruppi:
a) Fiori
b) Frutti
c) Foglie
d) Legno
e) Cortecce
f ) Radici o rizomi
g) Balsami o resine
Le sostanze animali odoranti provengono da secrezioni (ECCETTO
IL SANGUE CHE FORMA IN MAGIA UNA COSA A PARTE):
a) Secrezioni biliari
b) Secrezioni ghiandolari genitali (muschio)
c) Secrezioni ghiandolari addominali (castoro)
d) Secrezioni ghiandolari di piccoli mammiferi (civetta)
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mette di sentire e “vedere” l’aura delle cose e delle persone. Donde il termi-
ne di veggenza per designare queste facoltà particolari che doppiano o tripli-
cano (secondo le ottave maggiori o minori) ciascuno dei nostri sensi comuni
(tatto, vista, udito, olfatto e gusto).
Per ciò che riguarda l’odorato, ogni essere vivente, e l’essere umano in
particolare, possiede un’aura visibile, luminosa e colorata, differente in qua-
lità e densità.
Ciascun essere vivente, e l’essere umano in particolare, possiede un
ambiente sensualizzato di odori, differente anche lui in qualità e intensità.
Il Piano Astrale, i Riti Religiosi, il Misticismo, come la Sensualità,
possiedono i loro profumi particolari e si trovano influenzati dai profumi e
dagli odori, così come dai suoni e dai colori. Per le cose, gli ambienti e gli
esseri, l’andirivieni di espansione e di assorbimento, di impressione e di
espressione, di inspirazione e di respirazione in una parola tutti i ritmi,
creano l’atmosfera aurica. Vi sono dunque dei profumi aurici raggianti o
centripeti e dei profumi aurici assorbenti o cen-trifughi e dei profumi magici
che influenzano e penetrano le aure e le sensibilità.
***
Certi odori, come certi gesti, come certe forme, hanno dei poteri
nascosti (o segreti), che si rendono sensibili e manifesti all’esperienza e
all’esperimento. Il Mago deve quindi conoscere i profumi, gli odori e i vapo-
ri rituali. La maggior parte delle Religioni li impiegano più o meno secondo
le “possibilità” sensuali della loro liturgia.
Ciò che alcuni occultisti chiamano “Il Piano Astrale” rimane sempre in
corrispondenza con il piano comune o fisico e questa sua cor-
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le non solamente sulla sensibilità ma anche sulla mentalità. Poiché dello stesso
modo che l’espressione e l’impressione umana possono essere oggettive e sogget-
tive, l’una e l’altra simultaneamente o separate, un RITUALE, possiede necessa-
riamente un aspetto oggettivo, exoterico e un aspetto soggettivo, esoterico o
segreto. Si insiste su questi diversi dettagli che hanno tutti un particolare interes-
se, POICHÉ NON VI È MAGIA COLLETTIVA SENZA RITUALE.
Per quanto concerne la magia individuale (o personale), le necessità di
creare “lo stato emozionale propizio” per l’azione magica, sia di espansività, sia
di ricettività, obbligano al rituale cosciente o incosciente. Il mago deve essere
TOTALMENTE COSCIENTE del suo rituale, segreto o tradizionale.
ANALOGIE ASTROLOGICHE
L’odore ha un potenziale magico e sensuale realissimo.
Quindi nei casi di stato di recettività magica, mentale, psichica, spi-
rituale o passiva, l’influenza magica può quindi agire direttamente (per l’ope-
ratore o gli operatori) o indirettamente (per gli assistenti o astanti).
TRINOCRAZIA ZODIACALE
FUOCO
BRUCIATO SPEZIE RESINE
TERRA
TERRA HUMUS TERRA ARATA E CONCIMATA FUNGHI FORESTA
ARIA
ETILICO ECCITANTE (VAPORI) SOPORIFERO
ACQUA
FIORE FRUTTI FERMENTATO
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ANALOGIE ZODIACALI
Il fuoco e l’acqua sono ugualmente due opposizioni che devono entra-
re in lotta per finalmente sincronizzarsi nel simbolismo dell’Esagramma.
ACQUA - MOVIMENTO ATTIVO VERSO IL BASSO (Angelo)
FUOCO- MOVIMENTO ATTIVO VERSO L’ALTO (Leone)
TERRA - MOVIMENTO DI STABILITÀ (Toro)
ARIA -MOVIMENTO DI SVILUPPO (Aquila)
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CLASSIFICAZIONE ELEMENTARE
Ciascuno dei quattro elementi, con la quinta essenza, corrisponde
a ciascuno dei nostri cinque sensi, ossia che ciascuna delle cinque forme
di movimento ci rivelano le qualità degli oggetti per mezzo di una vibrazione
di uno dei nostri centri nervosi sensoriali.
TERRA: corrisponde al tatto-volume
ACQUA: corrisponde al gusto-sapori
FUOCO: corrisponde alla vista-forma
ARIA: corrisponde all’odorato-odori
ETERE o 5° ESSENZA: corrisponde all’udito-spirito
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SIMBOLI
1 IL TEMPO
2 LA MATERIA
3 IL FIRMAMENTO
4 LE ACQUE
5 LE DUE POLARITÀ
6 MASCHILE
7 FEMMINILE
8 L’ANIMA
9 EVOLUZIONE
10 INVOLUZIONE
11 ASPIRAZIONE
12 ISPIRAZIONE
13 ELEVAZIONE
14 IGNORANZA
15 INVOCAZIONE
16 EVOCAZIONE
17 TRASFORMAZIONE
18 MANIFESTAZIONE MATERIALE
19 MATERIALIZZAZIONE OBIETTIVAZIONE
20 STATO DI COMANDO O DI PROIEZIONE
21 STATO DI STIMOLO
22 STATO DI PARALLELISMO
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Prevalenza del corpo: saturniano, lunare, mercuriale sugli altri due corpi.
찥 찥
첪
첪
첩
첩
첪
첩
391
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L’ALTARE
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Non bisogna confondere il sorgere del Sole con la prima ora di Sole,
secondo la successione dei nostri pianeti, perché, in genere, le Operazioni
Magiche seguono la Tradizione del Lunario Caldeo.
Quindi mentre per il Calendario Civile a base astronomica si
contano 24 ore, da un minuto secondo immediatamente dopo la mezzanotte
fino alla mez-zanotte del giorno successivo, il calendario Caldeo conta le 24
ore della giornata, sommando le ore, così dette, di giorno (luce) più le ore di
notte (buio).
In altre parole, per il Calendario Caldeo le ore di giorno vanno dalla
prima ora di Sole fino al Tramonto, e dal Tramonto fino alla prima ora del
giorno successivo si ha la durata della notte.
CALCOLO DEL PRIMO GIORNO DI LUNA
Il Primo giorno di Luna avviene all’ora in cui avviene la FASE DEL
NOVILUNIO, fino alla fine della giornata astronomica.
Per esempio: facendo l’ipotesi che la fase del Novilunio avvenga alle
ore 23,59 e 59” del 31 dicembre, il primo giorno di Luna è il 31 Dicembre
per la durata di un secondo, mentre il secondo giorno sarà il primo Gennaio
fino alla mezzanotte che va dal 1 al 2 Gennaio.
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CRONOLOGIA OCCULTA
Il calcolo del tempo è stato sempre eseguito sulla base di alcuni feno-
meni astronomici.
ANNO ZODIACALE
Ossia 25.920 anni terrestri.
Il calcolo viene eseguito sulla processione degli Equinozi ossia movi-
mento retrogrado del punto Vernale o punto Gamma o zero di Ariete che
corrisponde ad un grado zodiacale ogni 72 anni.
ERA STORICA
Ogni 2.160 anni terrestri (1/12 parte dell’anno Zodiacale) inizia il
computo di una era storica. La nostra era è iniziata il 216 d.C.
CICLO PLANETARIO
Ogni era storica si compone di 60 cicli planetari di 36 anni. Ogni ciclo è
governato da uno dei pianeti principali (esclusi cioè Urano-Plutone e
Nettuno).
Si considera sotto l’influenza di (Saturno)
(saturno) il primo anno del-
l’era cristiana.
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SOLE = Re - Potere
VENERE = Ricchezza - Plutocrazia
MERCURIO = Intellettuali
LUNA = Piccola borghesia
SATURNO = Operai - Proletariato
GIOVE = Chiesa
MARTE = L’esercito - Forza
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VENERE
Venere 1801 1808 1815 1822 1829 1836
Mercurio 2 9 6 3 1830
Luna 3 1810 7 5 1
Saturno 4 1 8 5 2
Giove 5 2 9 6 3
Marte 6 3 1820 7 4
Sole 1807 1814 1821 1828 1835
GIOVE
Giove 1837 1844 1851 1858 1865 1872
Marte 8 5 2 9 6
Sole 9 6 3 1860 7
Venere 1840 7 4 1 8
Mercurio 1 8 5 2 9
Luna 2 9 6 3 1870
Saturno 1843 1850 1857 1864 1871
MERCURIO
Mercurio 1873 1880 1887 1894 1901 1908
Luna 4 1 8 5 2
Saturno 5 2 9 6 3
Giove 6 3 1890 7 4
Marte 7 4 1 8 5
Sole 8 5 2 9 6
Venere 1879 1886 1893 1900 1907
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MARTE
Marte 1909 1916 1923 1930 1937 1944
Sole 1910 7 4 1 8
Venere 1 8 5 2 9
Mercurio 2 9 6 3 1940
Luna 3 1920 7 4 1
Saturno 4 1 8 5 2
Giove 1915 1922 1929 1936 1943
LUNA
Luna 1945 1952 1959 1966 1973 1980
Saturno 6 3 1960 7 4
Giove 7 4 1 8 5
Marte 8 5 2 9 6
Sole 9 6 3 1970 7
Venere 1950 7 4 1 8
Mercurio 1951 1958 1965 1972 1979
SOLE
Sole 1981 1988 1995 2002 2009 2016
Venere 2 9 6 3 2010
Mercurio 3 1990 7 4 1
Luna 4 1 8 5 2
Saturno 5 2 9 6 3
Giove 6 3 2000 7 4
Marte 1987 1994 2001 2008 2015
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ERE STORICHE
CICLI PLANETARI
CICLO DEL PERIODI
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LE STAGIONI E I MESI
CORRISPONDENZA SIM-
QUALITATIVA BOLO
LE STAGIONI
PRIMAVERA
ESTATE
AUTUNNO
INVERNO
I MESI
APRILE
MAGGIO
GIUGNO
LUGLIO
AGOSTO
SETTEMBRE
OTTOBRE
NOVEMBRE
DICEMBRE
GENNAIO
FEBBRAIO
MARZO
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DO =
DO/RE =
RE =
RE/MIb =
MI =
FA =
b
FA/SOL =
SOL =
b
SOL/LA =
LA =
LA/SIb =
SI =
400
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UOVO COSMICO
H. Roma 1972
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con il suo moto apparente da est a sud e poi ad ovest gira verso la destra di
chi lo guarda. Per questo il giro a destra è necessariamente orario. Tale
approccio, proprio con riferimento al modello solare, porta a considerare
il giro orario come positivo appunto perché imitatore e adeguato ad un
ordine universale. Ammettendo più in generale che l’attribuzione di
significati posi-tivi alla destra derivi dall’osservazione del moto apparente
solare fatto da una persona che è rivolta con la faccia ad oriente (che
quindi considera la sua destra = sud) come il luogo della luce, e la sinistra
(= nord) come il luogo delle tenebre, intendere a destra come orario
sarebbe un aspetto particolare di una visione organica del problema. Presso
gli Ebrei, dove ancora la destra ha un valore positivo, ed è filologicamente
documentata, la corrispondenza destra = sud, sinistra = nord, non si arriva
invece alla conclusione organica di considerare il giro orario (come quello
apparente del sole) come positivo.
Degno di nota è il fatto che a proposito del senso del giro la Bibbia
non fornisce nessuna indicazione precisa, tanto che a giustificazione della
prassi sacerdotale si porta solo un verso del libro delle Cronache (2 Cr. 4:4),
dove si descrive come erano disposti i dodici tori di metallo che reggevano la
conca del Tempio di Gerusalemme (Salomone); l’ordine della descrizione è
la seguente: nord, ovest, sud, est. Per spiegare la differente posizione ebraica,
che interrompe l’organicità del riferimento al moto solare, si potrebbe avan-
zare l’ipotesi di una diversa scelta culturale, per cui i modelli di altri contesti
vengono rifiutati, e si pone una alternativa in cui l’uomo che si muove
rispet-to ad una realtà osservata diventa l’elemento decisivo. Tale ipotesi è
difficil-mente dimostrabile, ma sarebbe piuttosto coerente con le scelte
culturali ebraiche, di sostituzione e ristrutturazione dei significati di
comportamenti di altre culture.
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Fig. 1
Fig. 2
Fig. 3
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MASSONERIA
T E M P I O
Sala dei passi perduti
Vestibolo
Accademia
Sala di ricreazione
Cortile
Gabinetto di
riflessione
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MAGO
(cioè colui che, conoscendo le Cause, sa intervenire sul Mondo degli
effetti) ed è abilitato ad accostarsi alla parte più intima del TEMPIO:
l’Ara, il Santuario.
12 - A questo punto, soltanto il padroneggiamento dell’elemento
Fuoco sorreggerà negli ulteriori passi verso la soglia della verità che l’uo-
mo può compiere sempre con un corpo, nella condizione quaternaria e,
quindi, nel tempo e nello spazio per poi scegliere e compiere la propria
mansione, lavorando al bene e al progresso dell’Umanità. Divenendo di
questa finalmente
FRATELLO
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7
1° - Stato di quiete mentale - ’ VIA PURGATIVA
’’ o INCIPIENS
2° - Stato di quiete interiore - primo stadio della
Automaticamente si otterrà: formazione del
3° - Stato di quiete fisica - silenzio
7
4° - Unione semplice con il simbolo + VIA
ILLUMINATIVA
Automaticamente si avrà: o
5° - Stato di quiete sensoriale + PROGREDIENS
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I COLORI
BLEU
Colore primario - legge secondaria
Energia secondaria, passiva, negativa, ricevente, fecondante
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Elemento: acqua
Lettera madre: Mem
Seconda lettera del Tetragramma: He
Segno acqua:
Numero: 2 (negativo)
Femminile
Luminare:
GIALLO
Legge Ternaria - Colore primario
Energia ternaria equilibrante
Elemento aria
Lettera madre: Aleph
Terza lettera del Tetragramma:
Segno aria:
Pianeta Mercurio:
Numero 3 (equilibrante)
Androgino
VERDE
Colore secondario o completare del colore rosso
Energia quaternaria
Cristallizzazione della materia
Creazione visibile (secondo il nostro essere umano) dell’universo, del
tempo e dello spazio.
Elemento terra
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ARANCIO
Colore secondario o complementare del colore bleu
Acqua seconda (fisica)
Numero 5 (negativo primo)
VIOLA
Colore secondario o complementare del colore giallo.
Aria seconda (fisica)
Numero 6 (equilibrante primo)
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SUONI VOCALI
Secondo la Cabala le 22 lettere sono formate dalla voce e impres-
se nell’aria.
Queste lettere sono espresse in modo udibile in cinque modi:
a) nella gola (per i suoni gutturali)
b) dal palato
c) attraverso i denti (suoni dentali)
d) dalle labbra (suoni labiali)
e ) gutturali
Da Fabre d'Olivet
“Lingua Ebraica Restituita”
a) Labiali: - -
b) Dentali: -
c) Linguali: -
d) Nasali: -
e) Gutturali: - - -
f ) Fischianti: - -
g) Sibilanti: -
Per evocare certi poteri e forze occorre l’impiego dei suoni vocali.
Il pensiero, che rassomiglia all’anima, ha tre gradi:
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1° Il Soffio
2° La Voce
3° La parola stessa
Sul piano materiale è formato ugualmente da tre elementi:
= AESCH
= MAIM
= RUACH (air-aria)
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