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Una finestra aperta su NOVENTA VICENTINA E DINTORNI: politica — notizie — riflessioni — cultura

Anno 2° - N.4 - OTTOBRE 2010

OSPEDALE DI NOVENTA
SI AVVICINA L’ORA DELLA VERITÀ
E’ evidente che per il nostro Ospedale si sta avvici-
nando il momento delle decisioni definitive.
E’ ormai più di un decennio che al suo capezzale si
esercitano ―medici‖ che non riescono a trovare una
cura definitiva. Abbiamo visto alternarsi cupi presagi
di chiusura a momenti di speranza e di buoni propo-
siti, richiami alla necessità di tagli dolorosi seguiti da
ambiziosi cronoprogrammi rimasti sulla carta, inter-
venti miracolosi della compianta Signora Bettanin
fino alle imbarazzanti millanterie della Lega Nord sul
recente caso estivo del punto nascite.
L’ultimo ma non definitivo atto di questa storia infi-
nita si è celebrato il 5 ottobre: l’Assessore Regionale
Coletto ha dato l’avvio ufficiale ai lavori per le nuove
sale operatorie.
Un fatto positivo. Discorsi incoraggianti. Bella foto
sul Giornale di Vicenza di Assessore Regionale, Sindaco e Direttore Generale che posano la prima pietra, opportuna-
mente protetti da elegante caschetto giallo onde evitare le possibili conseguenze traumatiche della pericolosa operazio-
ne.
Peccato che a pochi metri di distanza appariva in tutta la sua evidenza lo stato inaccettabile del pronto soccorso, ogget-
to di un severo comunicato delle Organizzazioni Sindacali che denunciava l’assurdità di lavori di ristrutturazione ini-
ziati più di due anni fa e mai terminati, con il personale ed i pazienti impegnati in uno slalom tra le transenne e le pare-
ti provvisorie di un cantiere che appare abbandonato.
Peccato che nulla sia stato detto circa il futuro del punto nascite e la permanenza di un adeguato staff medico.
Peccato che l’Assessore Regionale abbia chiaramente fatto capire che lui non garantisce nulla e che la sopravvivenza
dell’Ospedale ora dipenderà dalle proposte di riorganizzazione che la Conferenza dei Sindaci dovrà presentare in tem-
pi brevi.
Peccato, soprattutto, che tutti i problemi nascano dall’emergere di un buco di circa un miliardo di euro nei conti della
sanità veneta, per la cronaca gestita negli ultimi anni da ben quattro esponenti leghisti che si sono succeduti sullo scot-
tante, ma evidentemente appetibile, scranno di Assessore Regionale alla Sanità.
Come Partito Democratico abbiamo cercato di fare la nostra parte. Abbiamo organizzato incontri pubblici per informa-
re i cittadini e fare proposte, stimolato i nostri consiglieri a Venezia ad incalzare la Giunta Regionale, richiamato alle
proprie responsabilità l’Amministrazione Comunale.
Abbiamo ripetutamente chiesto chiarezza sullo stato delle cose e progetti realistici, abbiamo preteso rassicurazioni
sulla indispensabile sicurezza ed efficacia del servizio sanitario offerto alla popolazione. Le ultime nostre iniziative
sono il volantino e l’interpellanza che di seguito riportiamo.
A cura di Maurizio Thiene
PARTITO DEMOCRATICO—CIRCOLO DI NOVENTA VICENTINA Anno 2° - N.4 - OTTOBRE 2010

INTERPELLANZA CONSIGLIERI COMUNALI - VOLANTINO PARTITO DEMOCRATICO

Noventa Vicentina 22/09/2010

Oggetto:
INTERPELLANZA URGENTE

Al Sig. Sindaco del Comune di


NOVENTA VICENTINA

In considerazione delle voci ri-


correnti e allarmanti sul destino
dell’Ospedale P. Milani - Noventa Vicenti-
na e degli articoli di giornale che denun-
ciano in particolare la ―scarsa sicurezza‖
assicurata dal Punto Nascita della U.O. di
Ostetricia e Ginecologia.

Ribadito che l’attuale classificazio-


ne regionale della Sanità Ospedaliera pre-
vede, per l’ Ospedale di Noventa Vic
l’esistenza dei reparti e servizi attualmen-
te in funzione e perciò ne impone anche le
dovute garanzie per la popolazione che
fruisce di tale risorsa.

Considerato il fatto che si sta de-


lineando, a livello Regionale, un nuovo
assetto territoriale dei Servizi Sanitari
Ospedalieri

Rilevato che l’Ospedale “Pietro


Milani‖ ha una gloriosa tradizione di ri-
sorsa efficace per i bisogni sanitari
dell’Area Berica e non solo, si è sempre
caratterizzato per l’attenzione alla persona
specialmente nelle situazione di disagio.
Inoltre, è una importante fonte occupazio-
nale prevalentemente per la nostra area
territoriale ed è compito precipuo per le
Amministrazioni Locali salvaguardare e
implementare tali valori.

Fatto presente che più volte e in più riprese è stata richiesta a Codesta Amministrazione un’occasione sia di
Consiglio Comunale straordinario sia di incontro pubblico per affrontare con la dovuta rilevanza e compiutezza il te-
ma delle risorse socio-sanitarie nella nostra comunità, primariamente dell’Ospedale di Noventa, del suo ruolo e del
suo destino,
I sottoscritti Consiglieri Comunali

CHIEDONO
1) Quali garanzie la S.V. ha richiesto alla Dirigenza dell’ULSS per la sicurezza del Punto Nascita di Noventa in
particolare per una adeguata operatività degli anestesisti e dei pediatri.

2) Come la S.V. intende muoversi per la salvaguardia e, anzi, per l’implementazione dei Servizi Sanitari del
nostro Ospedale, in considerazione del fatto che solo dotandolo di strutture e di specialistica di elevato li-
vello se ne può mantenere l’attività e l’efficienza.

3) Quali azioni la S.V. intende intraprendere per sensibilizzare e tenere alta la ―tensione‖ delle vicine Ammini-
strazioni Locali e della popolazione dell’Area Berica per la salvaguardia del Presidio Ospedaliero.

4) Quando la S.V. è disponibile per un Consiglio Comunale e/o un incontro pubblico e con quali modalità è
disponibile a tale incontro per dare informazioni e garanzie alla popolazione dell’Area Berica .

Distinti Saluti LINO BALDAN, GIANLUIGI COLTRI, ADELINO VERONESE


PARTITO DEMOCRATICO—CIRCOLO DI NOVENTA VICENTINA Anno 2° - N.4 - OTTOBRE 2010

SE IL LAVORO MANCA
In un momento in cui la politica si occupa di altro,
di case a Montecarlo o delle blasfemie del Presidente del
Consiglio, noi dedichiamo un approfondimento a quello
che ci sembra il vero problema del momento: il lavoro.
Il tema è delicato, qui si gioca la vita ed il futuro
delle persone, delle famiglie, dei giovani. Meglio tenersi
lontani dalle polemiche politiche. Meglio guardare in fac-
cia la realtà. Meglio vedere cosa si può fare per contrasta-
re la gravità della situazione. Meglio che la politica e le
istituzioni comincino a dare risposte concrete a chi ricor-
da che l’articolo 1 della Costituzione afferma solennemen-
te che ―l’Italia è una Repubblica Democratica, fondata sul
lavoro …‖

Il lavoro nel Veneto:


a che punto è la notte.
Da VICENZA LAVORA, notiziario di Maggio 2010: Sciopero dei lavoratori alla Pai — Ilta di Campiglia dei Berici
(foto Giornale di Vicenza)
―L’economia veneta vive – a partire dal secondo seme-
stre del 2008 – il passaggio, con brusca accelerazione, da una fase di stagnazione ad una fase gravemente
recessiva, con effetti pesanti sull’occupazione.
In regione il tasso di occupazione è sceso dal 66,4% del 2008 al 64,6% del 2009, riportandosi indietro di
cinque anni, mentre il tasso di disoccupazione è passato dal 3,5% al 4,8%. In percentuale gli occupati si sono
ridotti del 2,2%, che in termini assoluti equivale a -47.000 unità, di cui 31.000 dipendenti e 16.000 indipen-
denti. I disoccupati sono saliti nel 2009 a 106.000, con un aumento di circa 26.000 unità rispetto al 2008.
Nel complessivo contesto regionale, la provincia di Vicenza risulta uno dei territori più colpiti. …‖ Così scri-
ve Sergio Rosato, Direttore di VENETO LAVORO, ente strumentale della Regione Veneto.
Tali dati sono stati poi aggiornati in sede di presentazione della chiusura del secondo trimestre 2010.
Il rapporto (vedi sito ufficiale della Regione Veneto) indica, nel periodo 1° luglio 2009 – 30 giugno
2010, una caduta occupazionale pari a circa 41.000 unità. Nell’anno precedente era stata di circa 53.000
unità (quindi nel biennio la perdita è stata di oltre 90.000 occupati).
Nel primo anno circa il 70% della contrazione occupazionale aveva riguardato la componente maschi-
le; nel secondo anno tale caratterizzazione è ancora prevalente ma inferiore (sotto del 60%); nel primo an-
no circa il 30% della contrazione aveva riguardato la componente straniera; nel secondo anno scesa attorno
al 10% (all’incirca in linea con il peso medio degli stranieri sul totale dell’occupazione dipendente); i territo-
ri di Treviso e Vicenza erano risultati nettamente i più colpiti nel primo anno (assieme avevano fatto regi-
strare circa la metà dell’intera contrazione occupazionale regionale).

Ma vediamoli analiticamente e nella loro crudezza questi dati, attraverso i grafici pubblicati dal report
di Agosto 2010 ―CRISI AZIENDALI – L’IMPATTO OCCUPAZIONALE ― curato dalla Direzione Regionale
Lavoro e da Veneto Lavoro.

A cura di Maurizio Thiene


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LE ORE AUTORIZZATE DI CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI (CIG)

L’analisi di lungo periodo (graf. 3.1) evidenzia che l’ammontare complessivo di ore autorizzate nel 2009 è stato
largamente superiore a quello osservato nel 1993-1994, per quanto il confronto sia “viziato” dalla diversità degli uni-
versi di riferimento (negli ultimi anni, infatti, anche le piccole imprese hanno potuto accedere alla cig sub specie “cigs
in deroga”). Se nel biennio 1993-1994 in Veneto le ore autorizzate di cig (ordinaria + straordinaria) erano risultate pari
a circa 25 milioni (media annua), nel 2009 tale valore è stato abbondantemente superato già a fine luglio. Nel 2009 le
ore autorizzate in Veneto sono state pari a quasi 82 milioni, di cui circa 18 milioni in deroga. Rispetto agli anni prece-
denti, si è registrato un rilevante incremento della cig ordinaria (cigo), mentre per la cig straordinaria (cigs) si è avuta
l’attesa accelerazio-
ne nella seconda
parte dell’anno,
determinata anche
dal passaggio di
alcune aziende dal-
la cigo alla cigs; nel
2009 le ore autoriz-
zate di cigo – 46
milioni, inclusa
l’edilizia – sono
risultate nettamen-
te superiori a quelle
di cigs e di cig in
deroga.

LAVORATORI LICENZIATI CON INSERIMENTO NELLE LISTE DI MOBILITÀ


Gli inserimenti in lista di mobilità6 a seguito di licenziamenti collettivi (ex l. 223/1991) sono stati nel corso del 2008 poco
meno di 7.000 (+ 11% rispetto al 2007); nel 2009 si è toccata la cifra di 10mila licenziamenti collettivi, largamente al di so-
pra del dato dell’anno precedente (graf. 4.1 .

Ancor più netto risulta l’incremento nel 2009 dei licenziamenti individuali attivati dalle piccole imprese (inserimento in
lista di mobilità ex l. 236/1993: dà diritto ai benefici fiscali a favore delle aziende in caso di assunzione ma non consente ai
lavoratori l’accesso all’indennità di mobilità): nel 2008 essi hanno sfiorato le 13.000 unità, nel 2009 hanno superato le
23.000 unità.
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Aumento degli stipendi agli Assessori.


Ma l’Assessore Donazzan, almeno lei, la volete ascoltare?

Ritorniamo sul fastidioso, per la Giunta, tema dell’aumento degli stipendi che gli assessori si sono graziosamente concessi, aumen-
tando la relativa spesa annua a carico del Comune da 43.921 a 59.259 euro: un +35% che non trova giustificazione alcuna.
Avevamo sottolineato l’inopportunità di tale provvedimento in un momento di forte crisi economica ed occupazionale (vedi nostro
articolo sul lavoro). Consigliavamo di destinare quei 15.000 euro di aumento ad un fondo di sostegno alle famiglie in difficoltà per la
perdita del lavoro.
Hanno risposto, a noi ed ai cittadini indignati, col classico atteggiamento delle tre scimmiette: non vedo, non sento, non parlo.
Ma il buon senso ha le gambe lunghe e non conosce confini ideologici, attraversa steccati politici e finisce per uscire anche dalle pa-
role dell’Assessore Regionale Elena Donazzan, ascoltatissima e votatissima dalla destra noventana: “ Comportamento inaccettabile
in un momento come questo … nominati della politica che ripropongono un brutto costume, quello di privilegiare sé stessi anziché
le persone più fragili … è mancato il buon senso necessario e richiesto a tutti in un momento di difficoltà come questo, caratteriz-
zato da tagli per la spesa pubblica, con amministrazioni comunali che lamentano di dover ridurre i servizi essenziali…” (Giornale
di Vicenza del 24/08/10)
Contro cosa tuonava l’esimio Assessore? Chi ne ha provocato l’ira funesta?
I malcapitati sono i poveri amministratori della casa di riposo di Bassano del Grappa che si sono recentemente aumentati le inden-
nità.
Cari Assessori di Noventa, fatte le debite proporzioni tra i due casi, ci pare che Donazzan sia d’accordo con noi, o, se preferite, noi
con lei.
Ma almeno la vostra Elena, prima che un Paride ve la porti via, la volete ascoltare?

... MA ANCHE LORO NON LE La cultura, la storia e l’informazione fuggono da


SBAGLIANO TUTTE. Noventa e si rifugiano a Poiana.
La giunta ha deciso di ridurre il co-
Chi ci legge ricorderà la qualità, l’interesse ed il successo che nella scorsa stagione invernale
sto della mensa scolastica, portan-
avevano caratterizzato gli appuntamenti storico-culturali e di informazione organizzati da
dolo a 4 euro, dopo che l'anno scor-
so ne avevano deciso l'aumento fino alcune associazioni noventane sotto il titolo “Fra storia e memoria”.
a 4 e 80, ridotto in seguito a 4 e50 . Personalità di livello nazionale avevano vivacizzato la scadente vita culturale noventana,
interessando e attraendo un folto pubblico proveniente numeroso anche da fuori città. Con
Riduzione poco più che simbolica ciò riconoscendo anche un prestigioso ruolo al Teatro Modernissimo, a nostro parere colpe-
ma che, è corretto riconoscerlo, và volmente sottoutilizzato.
nella giusta direzione. Peraltro non potemmo non notare il totale disinteresse dell’Amministrazione Comunale che
non concesse il patrocinio,
A suo tempo, in queste stesse pagi-
non diede alcun contributo
ne, avevamo fortemente criticato un
incremento della spesa a carico del- economico (come invece a
le famiglie che non trovava riscon- volte fa per strampalate ini-
tro nell'analogo servizio offerto da- ziative culturali che nessuno
gli altri comuni dell'area Berica ed frequenta) e si infilò pure in
avevamo pubblicato una tabella che una sgradevole controversia
ne metteva in evidenza la spropor- sull’ammontare del canone
zione. da versare per l’utilizzo del
Teatro.
Non osiamo pensare che questa
Risultato: quest’anno la serie
nuova decisione sia stata determi-
di incontri si svolgerà a Poia-
nata dalle nostre rimostranze.
na Maggiore, con il patroci-
Ci piace piuttosto rilevare che il Pd nio di dodici Comuni, della
di Noventa aveva unito la propria Provincia di Vicenza e della
voce a quella dei genitori degli alun- Regione Veneto!
ni. Il primo incontro si tiene il
19 novembre con la parteci-
A volte, i partiti che si mettono in
pazione di due “preti di fron-
ascolto e la società civile che si
muove, insieme riescono a trovare tiera” come Don Andrea
un linguaggio comune e così rag- Gallo e don Luigi Merola.
giungere migliori e più concreti A noi resta il rammarico che
risultati. i nostri Amministratori non
sappiano cogliere occasioni
rare e preziose come questa.
PARTITO DEMOCRATICO—CIRCOLO DI NOVENTA VICENTINA Anno 2° - N.4 - OTTOBRE 2010

RIFLESSIONI … E
In questa rubrica si vuole dare spazio alle riflessioni dei cittadini.

CHE NE SARÀ DELL’AREA BERICA?


Nell'aprile del 2005 se ne andava Antonio Verlato, appassionato
difensore dell'ambiente naturale e delle bellezze artistiche del no-
stro territorio.
Il suo impegno era totale e battagliero, ma io credo fosse consape-
vole che le forze in campo erano impari. Come nella ―Storia infini-
ta‖, il ―Nulla‖ asfaltifero e cementifero avanza, e diffonde una vo-
lontà di oblio, di perdita della memoria, e quindi un disprezzo per
la propria antica storia.
Ci ha lasciato per una malattia che io chiamo ―troppo amore‖ o for-
se ―troppa tristezza‖ (come tanti altri che abbiamo conosciuto: Alex
Langer, Giorgio Fortuna, Francesco Scalzotto ... )
Le sue analisi sullo ―stravolgimento del territorio‖ erano reali e
concrete, ma questo non impedì al popolo del Basso vicentino di
andare in massa a firmare presso i vari Comuni (pressati da sindaci
e associazioni di categoria) per sostenere la volontà di realizzare la La Valdastico sud avanza. (foto dal Giornale di Vicenza)
Valdastico Sud: ―Centomila firme. Accorrete presto‖
Solo la Confagricoltura avanzò delle serie critiche nei confronti di un'ipotesi di crescita economica che giudicava assurda.
Ma, nonostante le varie ―Campagne amiche‖ e i ―sapori di una terra generosa‖, non venne nemmeno presa in considerazione.
A quel tempo i vari consiglieri regionali dicevano: ―L'Area Berica diventerà una specie di eldorado per molte aziende del Nor d
Vicentino, gli spazi della Bassa esercitano una irresistibile attrazione‖. Nei convegni si aggiungeva: ―La zona chiede più se rvizi,
più infrastrutture, vede profilarsi un milione di metri quadrati di nuove aree da industrializzare.‖
Cinque anni dopo quelle fatidiche parole, i Comuni (troppi, troppo piccoli e con troppi campanili interni) sono ancora alla r icerca
di idee, di visioni lungimiranti, di progetti complessivi, riempiendosi come sempre la bocca di ―sviluppo sostenibile‖.
Il tutto per avvalorare una ulteriore cementificazione del territorio. Non ci sono solo gli ―ecomostri‖, ma tanti ―eco mostri ciattoli‖:
Si conferma la tendenza alla sequela di scatoloni di cemento che imperversano lungo le nostre strade (l'Italia è al primo pos to per
la produzione e il consumo di cemento armato). Se ne accorgono anche i Consorzi di bonifica: ―In Veneto consumati 153 mila et-
tari in tredici anni, un Comune su tre è ora a rischio allagamento‖.
L'ingenuità dei Bassovicentinesi che desideravano ardentemente un'autostrada per uscire dalla ―depressione‖, si scontra oggi con
ciò che era altamente prevedibile. Valdastico Sud: 54 chilometri, 9 svincoli, 6 caselli (e quindi 6 nuove mega zone industria li), 40
cavalcavia, 11 sottovia. Non un leggiadro nastro d'asfalto (così come appare nella propaganda), ma l'apertura di terribili po ssibili-
tà, legate alla disponibilità di caselli autostradali.
Stiamo diventando una periferia infinita che produce sradicamento, disagio e spaesamento emotivo. Qui nessuno sta dando prova
di quel ―particolare legame con il territorio veneto‖ evocato in questi giorni.
Qui stiamo semplicemente consegnando al ―Nulla‖ la nostra storia ambientale e paesaggistica.
Elena Barbieri,

TEATRO CHE PASSIONE!


Sabato 2 Ottobre si è aperta la sottoscrizione degli abbonamenti alla stagione di Prosa 2010/2011 del teatro Mo-
dernissimo di Noventa. I fedeli abbonati della stagione precedente, seppur avvisati, non hanno potuto godere di alcun
diritto di prelazione sul rinnovo. Tra questi, molte persone si sono riversate alla biglietteria di primo mattino per met-
tersi in coda e prendere il numerino tra attese, disagi, e molta confusione.
É pratica comune a molti teatri d'Italia (ed anche molti stadi) di favorire i Fedelissimi attraverso la possibilità di
conservare il posto della stagione precedente o almeno un canale di sottoscrizione preferenziale. L'attesa e la disorga-
nizzazione ha lasciato purtroppo molti utenti scontenti ed altri hanno dichiarato di volersi quindi rivolgere a teatri di-
versi o, peggio, di non volerci andare affatto.
Gestioni passate erano state in grado di garantire una maggiore continuità nell'assegnazione dei posti e una mi-
gliore accoglienza verso nuovi utenti, mantenendo lo spettatore al centro dell'attenzione. Considerando l'importanza di
mantenere attivo ed apprezzato un centro di diffusione della cultura quale il teatro, è sicuramente una priorità agevola-
re in tutti i modi l'accesso agli interessati.
Ci si augura di non assistere più in futuro ad episodi simili, facilmente ovviabili. Alessandro Romagna
PARTITO DEMOCRATICO—CIRCOLO DI NOVENTA VICENTINA Anno 2° - N.4 - OTTOBRE 2010

STILLE DI POESIA

Dopo la morte di D’Annunzio (1938), la critica quasi unani-


me aveva posto il suo interesse su una triade di poeti che
spiccavano sugli altri per maestria, anche se il Nobel a Qua-
simodo (1959) aveva in parte rimescolato le carte.
Ma tra la triade suddetta - Saba, Montale, Ungaretti - è
quest’ultimo che ha avuto una vicenda umana più interes-
sante e movimentata.
Nato ad Alessandria d’Egitto nel 1888, qui trascorse la sua
prima giovinezza. A vent’anni si trasferì a Parigi dove co-
nobbe i più importanti scrittori e pittori del momento.
Aderì quindi alla campagna interventista (guerra ’15-’18).
Fu fante sul Carso dove scrisse le prime poesie che raccolse
nel volume L’Allegria.

C’è un verso d’una di queste poesie che riassume scultorea-


mente la situazione esistenziale di Ungaretti in quel mo-
mento, peraltro cruciale anche per le sorti dell’Italia:
GIUSEPPE UNGARETTI

Si sta come
d’autunno
sugli alberi le foglie

Egualmente sintomatica è la chiusa di un’altra poesia di quel fatidico 1917:

La morte
si sconta
vivendo

Ecco, in chiusura, la poesia Un'altra notte, datata 20/4/1917:

In quest’oscuro
colle mani
gelate
distinguo
il mio viso

Mi vedo
abbandonato nell’infinito

a cura di Bruno Lombardo


PARTITO DEMOCRATICO—CIRCOLO DI NOVENTA VICENTINA Anno 2° - N.4 - OTTOBRE 2010

COLTIVIAMO IL FUTURO
PROPOSTE PER L’AGRICOLTURA ITALIANA
Con l’appuntamento di Varese si è svolta un’assemblea itinerante che si avvicina ai cittadini del nord; il prossimo
incontro nazionale sarà a Napoli, il tutto per dare degna considerazione al popolo del nord, del sud e del centro,
progetti e idee per allearsi con l’Italia fatta di lavoratori, di disoccupati, di imprese, di agricoltori e di famiglie , di
giovani, di anziani e di persone disagiate.
Una politica che si occupa dei problemi veri, con proposte concrete per ridare rispetto e valore ad ognuno di noi.

Fra i tanti aspetti trattati nell'assemblea in questa pagina diamo risalto alle problematiche agricole,
che riteniamo essere di particolare interesse per il nostro territorio:

Riduzione dell’ accisa sul gasolio per le coltivazioni in serra


Il governo non ha confermato la riduzione dell’accisa per il gasolio per le imprese agricole impegnate in
coltivazioni in serra: florivivaisti e produttori ortofrutticoli.
Queste imprese si sono trovate un aumento del gasolio e quindi dei costi di produzione e rischiano di preci-
pitare fuori dal mercato.

Fondo di Solidarietà Nazionale


Ripristinare interamente il fondo per incentivare le assicurazioni contro le calamità naturali in agri-
coltura, svuotato dal governo. Se le cose non cambiano si rischia di fare passi indietro che, anziché favori-
re il passaggio dal pagamento a piè di lista dei danni subiti a un sistema di assicurazione privata, rischia di
far fare dei passi indietro in un percorso che l’Europa ci invidia.

Fondo per il settore lattiero e caseario


Dopo la vicenda delle quote latte, nella quale il governo ha premiato di nuovo i furbi a danno degli onesti, è
necessario reperire le risorse per coloro che negli anni hanno prodotto latte rispettando le regole, ac-
quistando quote o affittandole per restare nei limiti della loro produzione. Questo fondo, previsto nella
legge 33 del 2009, è stato totalmente dimenticato.

Dalla parte dei consumatori e dei cittadini


Il primo obiettivo della nuova politica agroalimentare che propone il Pd è di avvicinare il consumatore alla
produzione attraverso interventi di sostegno ai negozi in città gestiti dagli agricoltori, alla vendita di-
retta presso le aziende e dei prodotti biologici nei bandi per le mense degli Enti pubblici.
Accanto a questi provvedimenti è comunque necessario rafforzare, con norme adeguate, la tracciabilità e
l’etichettatura per contrastare frodi e sofisticazioni sulla provenienza e l’origine dei prodotti.

A cura di Cristina Rossi

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