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[1] Storia delle esplorazioni e dei viaggi: che relazioni con altre discipline umanistiche?
La storia delle esplorazioni e dei viaggi esiste perché abbiamo resoconti di viaggi anche
con coinvolgimenti empatici.
• Fascino postmoderno del viaggio presente nel libro di Eric Leed, La mente del
viaggiatore, Bologna, Il Mulino, 1992.
• Ricerca scientifica sui viaggi del passato.
• C’è chi ama distinguere tra viaggiatore e turista: il viaggiatore esce dagli
itinerari normali del pacchetto ed esplora, mentre il turista visita, vuole scoprire
l’autenticità di un luogo. Esplorare implica il fatto che anche se non è una terra
vergine, tu comunque puoi esplorare e quando apri una destinazione turistica o di
viaggio trovi affannosamente qualcosa in cui non c’è stato nessuno. Cernobyl è
diventato meta di viaggio perché nessuno l’ha mai esplorata dopo il fall-out ed è
importante il ritorno e lo narri con i racconti di viaggio.
• Varie convergenze disciplinari.
• Letteratura odeporica: è la letteratura di viaggio. Se il viaggiatore scrive, ecco
il taccuino di campo dell’antropologo perché quando ci si limita al cellulare è già
qualcosa ma non tutto, magari ci si ferma a fare un disegno dal vero e ci sono
ancora oggi. È la lentezza del viaggiatore. Il turista, al contrario, ha meno tempo
del viaggiatore. I turisti post-moderni delegano tutto alla macchina fotografica. È
possibile essere viaggiatori in un giorno con la mentalità del viaggiatore.
• Resoconti di viaggi scientifici: noi abbiamo una serie di viaggiatori botanici che
viaggiano per conto dell’orto botanico di Londra, di Padova, di Luigi XIV per
raccogliere piante da acclimatare. La magnolia è una pianta che ormai riteniamo
nostra ma è stata portata dopo viaggi scientifici e poi ci sono quelle alloctone
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che ci sono tramite casuale trasporto di semi e si sono insediate qui tranquillamente
come l’acacia, pianta invasiva nord-americana.
• Viaggio come sfida: uno studio sulle offerte dei tour operator nel mondo mostra un
elogio della grande impresa, come il pacchetto, nel caso di Avventure nel mondo,
che racconta il viaggio come avventura fuori dai regolari ritmi esistenziali.
• Elogio delle grandi imprese.
• Fino ai viaggi turistici (poco utili al sapere geografico): ora le categorie spazio-
tempo sono compresse e in 24 ore possiamo essere nell’emisfero australe mentre ai
tempi più evoluti ci volevano mesi con i velieri.
• Ideologia no limits (Avventure nel mondo): attraversare la Groenlandia in novembre,
fare rafting in un fiume. L’avventura è la sfida che la post-modernità può offrire
all’uomo poco desideroso e non può farlo adesso perché tutto è già esplorato ed è
l’esotismo del quotidiano.
Entra in gioco il marketing territoriale con le immagini: il marketing sfrutta l’icona per
l’attrattiva turistica.
Ci sono immagini presentate per la scelta dei viaggi turistici che fanno leva sul potere
evocativo del viaggio: mari blu del Queensland quando sono marroni, nebulosità dei Caraibi
e delle Maldive, piovosità nelle Isole Cook.
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Le immagini naturali sono un ampio settore dell’immaginario collettivo.
[4] L’Altrove come “ignoto”: che relazioni tra “ri-scoperta” ed esotismo del quotidiano?
L’esotismo nel quotidiano prevede il trasformare i luoghi noti come esoterici: non è
importante lo spostamento fisico e lo spazio-tempo ma lo spostamento mentale dato dal fatto
che costruiamo un immaginario geografico grazie ad un condizionamento culturale facendo
della geografia una cultura delle percezioni.
• Uscire dalle strade battute: cercare di non essere turista, organizzare un viaggio
noi con il supporto blando di un tour operator.
• Turismo culturale: è in crescita ma sempre di nicchia.
• Ecoturismo: si avvicina alle modalità del viaggiatore ed è la ricerca di qualcosa
che si allontana dalle condizioni urbanizzate dagli interventi antropici e cerca
ciò che resta di natura selvaggia.
• Sorta di offesa la definizione di “turista”.
• Approccio elitario del “viaggiatore”: ha molto tempo libero e disponibilità
economica. È ciò che fanno i ragazzi dopo il college con il viaggio di formazione
può durare anche di più che è work away e ci sono offerte in tutto il mondo, da
quello lontano ed urbanizzato per esperienze di lavoro.
• Sentirsi altro dal quotidiano: Gaetano Osculati è un viaggiatore brianzolo che dopo
i moti del ’48 non voleva stare nella vita quotidiana e fa un viaggio.
• Voler far parte del “senso del luogo”: far parte dell’autenticità e il primo evento
che ti fa sentire parte di ciò è andare nella Lonely Planet e cercare il glossario
di sopravvivenza.
L’altrove potrebbe essere ignoto in senso personale e individuale nel senso che non si ha
mai visitato un posto.
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Esempi di esotismo nel quotidiano: dalle Prealpi alla pianura alluvionale, Alpi friulane
e laguna di Caorle.
Le relazioni di viaggio dicono informazioni che altri testi non tramandano, parlando dei
pidocchi, dei furti, delle camerate, del rumore molesto del bordello al di là di una
paratia di stoffa o dei cavalli che scalpitano sotto il soffitto di tavole. Il racconto di
viaggio è affascinante tanto più racconta storie diverse dalla normalità esistenziale.
Alla relazione di viaggio si aggiunge il valore della geografia emozionale e fa parte di
un progetto di telling stories.
La relazione di viaggio è utile per addentrarci nel senso del luogo e dei territori che
vengono visitati. Ci sono relazioni di viaggio con valore letterario come Marco Polo, Il
Milione, che si studia o si accenna in letteratura. Altri in letteratura latina possono
essere i viaggi di Erodoto, il viaggio di Goethe, che è studiato dai ragazzi tedeschi come
testo letterario.
• cronaca di viaggio;
• elaborati di scrittori e poeti;
• testi accademici (con approccio scientifico).
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6. Finalità religiose: si veda il cammino di Santiago. Ora c’è la via francigena, dei
Romei e si cercano nuovi percorsi come il cammino di Sant’Antonio in Veneto da
Camposampiero fino in Romagna. E poi la Mecca con i pellegrini islamici che vanno
lì almeno una volta nella vita.
7. Individuazione di itinerari.
8. Dalla crescita demografica alle migrazioni.
9. Viaggio scientifico: diffuso soprattutto nell’Illuminismo e alla base delle Società
Geografiche.
[7] Grand Tour e Illuminismo: soffermati sulla comparsa della Geografia Umana.
Nel sud del Cile o nel deserto di Atacama serve perché certe rocce sono indicatrici della
presenza di rame, di metalli utili, di ferro. La presenza del calcare rosso indica ferro
e quindi bisogna conquistare quel territorio e non è solo l’oro che interessava.
In un atlante, dopo la carta fisica e politica ci sono quelle tematiche (climi, produzioni
industriale): tanti temi sulla stessa base cartografica e nella parte fisica non ci sono
confini e ha i colori codificati da Cristoforo Sorte nel 1530 circa (marrone inteso =
altimetria elevata). Quando si scopre che in Brasile una pianta che produce una resina va
bene per fare prodotti durevoli – è la pianta della gomma – si avviano attività economiche.
Gli esploratori nel ‘700 portano dal Brasile strani semi di caffè e cacao, a Madera i
portoghesi scoprono la canna da zucchero e si comincia a dolcificare.
a) approccio estetico;
b) approccio culturale-artistico;
c) approccio scientifico;
d) approccio sociale-antropologico.
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Si riprende la definizione di geografia fisica che Kant dà nelle sue Lezioni sulla geografia
fisica (Amburgo-Magonza, 1801): «La geografia fisica considera soltanto le condizioni
naturali della terra e ciò che essa contiene: mari, montagne, continenti, fiumi,
l’atmosfera, l’uomo, gli animali, le piante e i minerali. Tutto questo non con la
completezza e l’esattezza filosofica che spettano alla fisica e alla storia naturale ma
con la ragionevole curiosità che ha per il nuovo il viaggiatore che ricerca per ogni dove
ciò che è degno di nota, peculiare e meraviglioso e compara le osservazioni che accumula
secondo un certo piano (plan)». Kant è il primo a organizzare il sapere geografico e parla
di ciò che stimola la sorpresa.
«Ma la cognizione del mondo richiede più che il semplice viaggiare. Chi vuol trar profitto
dai viaggi deve farsi prima un piano (plan) e possedere cognizioni». Ossia bisogna saper
programmare il viaggio per trarre profitto dall’esperienza. Non è il semplice viaggiare e
dovremmo avere mantenuto un ricordo e non solo perché lo si vede con il supporto di una
foto.