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GOVERNI
AMICI
fipviavolturnoud
La lista dei lavoratori uccisi dal lavoro si allunga, i giovani campano di lavoretti, gli anziani non possono andare in
pensione.
Ci raccontano che il “governo del cambiamento” renderà migliori le nostre vite.
Non è vero.
Il governo Lega – 5 Stelle ha promesso di ridurre l’età della pensione e di dare un reddito ai più poveri.
Tanta retorica nasconde una truffa e un inganno. Chi andrà in pensione prima dei 67 anni prenderà una pensione
molto più bassa, perché il sistema di calcolo della pensione resterà il medesimo. Anzi peggio! Perche i periodi di cassa
integrazione e quelli di disoccupazione non verranno conteggiati.
Potremo scegliere tra smettere di lavorare e fare la fame o continuare a lavorare finché non moriamo. Gli anziani
licenziati per far posto a giovani precari a metà del loro stipendio non avranno nessuna scelta.
Il reddito di cittadinanza saranno quattro soldi per chi dimostra di “meritarli”, accettando di lavorare gratis, di prende-
re qualsiasi lavoro anche a 100 chilometri da casa, di spenderlo con una tessera a punti dove e come decide il gover-
no. Lega e 5 Stelle si limitano a modificare in peggio il “reddito di inclusione” del governo targato PD. Chi ha la sfortu-
na di essere nato altrove non avrà nemmeno l’elemosina destinata agli altri.
Lo Stato etico, che ci tratta da minorenni, decide chi è degno e chi no. I diktat sono chiari: “la proprietà privata è sacra”
e va difesa con le armi e il reddito di schiavitù. Il fondamento della società è la famiglia “naturale”, dove le donne sono
obbligate a fare gratis il lavoro di cura di figli, anziani, disabili per sopperire ai servizi che non ci sono.
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Aumentano le spese per le armi e le missioni di guerra all’estero, nel Mediterraneo e nelle nostre strade, dove per
tenere buoni i poveri ci sono sempre più militari e poliziotti.
Il pacchetto sicurezza, oltre a colpire gli immigrati, investe duramente chi lotta.
Chi occupa una casa per dare un tetto a se e ai propri figli rischia lunghe pene detentive. I lavoratori che fanno un
picchetto per obbligare chi li sfrutta e deruba ogni giorno a mollare più soldi, più libertà, meno ore di lavoro, meno
controlli elettronici non avranno una semplice multa ma la detenzione sino a quattro anni.
Un incubo totalitario. Se non ci opponiamo ora il domani potrebbe essere più scuro di un oggi già nero.
Potremmo vivere tutti bene e a lungo. Il lavoro davvero necessario, quello che serve a tutti, potrebbe durare poche
ore ed essere ben pagato. Non vogliamo elemosine, siamo poveri perché pochi altri sono ricchissimi. Cacciamoli via!
Tutti!
Dipende da noi fare nuovamente paura ai padroni. Non bisogna aspettarsi nulla dai governi, solo autorganizzandoci
e lottando potremo vivere meglio.
Cambiare la rotta è possibile. Con l’azione diretta, costruendo spazi politici non statali, moltiplicando le esperienze di
autogestione, costruendo reti sociali che sappiano inceppare la macchina e rendano più efficaci gli scioperi e le lotte
territoriali.
Un mondo senza sfruttati né sfruttatori, senza servi né padroni, senza eserciti e senza governi, un mondo di liberi ed
eguali è possibile.
Tocca a noi costruirlo.