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Principali aree della corteccia cerebrale
Corpo calloso
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I sei strati della
neocortex
L’ELETTROENCEFALOGRAMA (EEG)
L’EEG umano venne descritto per la prima volta dallo psichiatra austriaco
Hans Berger nel 1929, il quale aveva notato la notevole differenza degli
EEG tra gli stati di veglia e di sonno.
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L’ELETTROENCEFALOGRAMA (EEG)
L’ELETTROENCEFALOGRAMA (EEG)
¾ Elettrodi
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Componenti di un elettroencefalografo tradizionale
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Tipi di elettrodi utilizzati nella registrazione di un EEG
A B
B
A) Elettrodi a “coppetta”
B) Elettrodi a cuffia
C) Elettrodi ad ago (ipodermici)
L’ELETTROENCEFALOGRAMA (EEG)
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Sistema standard di posizionamento degli elettrodi sul cranio
In base all’area cerebrale sottostante, gli elettrodi vengono indicati con sigle
diverse : F se sono posizionati sull’area frontale, P su quella parietale, C sulla
centrale, T temporale e O sull’area occipitale; in base alla mediana vengono
distinti con numeri pari se si trovano a destra e dispari se si trovano a
sinistra; con Z, invece, si identificano elettrodi in posizione mediana. In questo
modo ad ogni elettrodo corrisponde una regione ben precisa del nostro cervello.
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Origine delle onde EEG
Ampiezza di
un’onda
Frequenza di un’onda
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Tipo di ritmo Frequenza Ampiezza Stati mentali, livelli di
coscienza
Attenzione, concentrazione,
beta 14-30 5-10
aree corticali attivate
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L’ELETTROENCEFALOGRAMA
Potenziali evocati
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Le risposte elettriche relativamente piccole a eventi specifici possono essere osservate
soltanto estraendo la media (averaging) dei tracciati EEG su una serie di prove. Le ampie
oscillazioni di fondo dell’EEG rendono possibile rilevare con una singola prova la risposta
evocata allo stimolo sensoriale. Calcolando la media di decine o centinaia di prove, il rumore di
fondo dell’EEG viene eliminato e resta soltanto il potenziale evento-correlato (ERP). Si noti la
differenza di scala tra le onde dell’EEG e le onde dell’ERP
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Media (averaging) di potenziali evocati acustici.
L’averaging accentua il segnale evocato rispetto al rumore di fondo
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Tecnica EEG/PE: limiti e vantaggi
Vantaggi Limiti
• Poco costosa • Scarsa risoluzione spaziale
• Non invasiva
• Ottima risoluzione
temporale
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Magnetoencefalogramma
La magnetoencefalografia
(MEG) prevede l’uso di un
elmetto contenente da 150 a
300 sensori, denominato
SQUID, come quello che si
può vedere in figura.
Gli SQUID convertono
l’energia magnetica in impulsi
elettrici, più facili da
registrare e da analizzare.
Magnetoencefalogramma
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