in un mercato
affollato:
personal branding,
pianificazione e…
Il “mito del posto fisso in Banca” si è via via sbiadito, lasciando spazio alla figura del
libero professionista impegnato su più fronti lavorativi, con orari flessibili, che si forma
continuamente, iperconnesso, che “fa networking” e collabora con freelance e aziende,
svincolato da un luogo fisico fisso in cui lavorare. Un professionista che ama ciò che fa.
Non è tutto facile come sembra, la libera professione non può essere infatti l’unica risposta
possibile a questo scenario in evoluzione, ma gli strumenti legislativi e organizzativi per
riuscire a condurre una vita lavorativa indipendente e appagante non mancano. Anche
dal punto di vista contabile, lo scenario è favorevole: nell’Italia di fine 2017, il libero
professionista si trova di fronte sostanzialmente a tre tipologie di regime contabile tra cui
scegliere.
Regime contabile
ricavi > 400.000 euro ricavi > 700.000 euro
ordinario
Regime contabile
ricavi max 30.000 euro ricavi max 50.000 euro
forfettario (agevolato)
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Per il regime forfettario sono in realtà previsti svariati limiti di ricavi, collegati a loro volta al
codice ateco dell’attività svolta.
I limiti del regime forfettario per le diverse attività svolte sono riportati nella tabella:
In particolare il nuovo regime contabile forfettario è una scelta ovvia per chi
vuole cominciare, poiché garantisce agevolazioni e facilitazioni (puoi trovare un
approfondimento nella nostra guida gratuita al nuovo regime forfettario: www.danea.it/
blog/regime-forfettario-requisiti).
L’ecosistema creatosi per i liberi professionisti sembra essere gradito dai lavoratori,
che puntano forte sull’apertura di una propria partita IVA. Il Dipartimento delle Finanze,
infatti, ha diffuso ad inizio ottobre un quadro statistico relativo ai lavoratori autonomi che
confronta agosto 2016 e 2017 in Italia. I risultati principali sono incoraggianti:
• incremento dell’1,5% nel numero di nuove partite IVA aperte rispetto ad agosto 2016. A
livello di ripartizione territoriale, la crescita si registra soprattutto al Nord e al Sud Italia.
• Il più alto numero di partite IVA si registra nel settore commerciale (21,4% del totale),
seguito dalle attività professionali (13,6%) e dall’agricoltura (11,1%).
A fronte di questa trasformazione del mondo del lavoro, con questa guida gratuita
vogliamo concentrarci su come un freelance può riuscire a ritagliarsi una propria
dimensione professionale felice e stimolante, all’interno di uno scenario competitivo
sempre più affollato.
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2. Come emergere in
uno scenario affollato di
freelance e imprese?
Alcune analisi sottolineano come nell’ultimo anno si sia verificato un calo dei redditi
delle famiglie con fonte principale da lavoro autonomo (anche fino al 15% - dati Ufficio
Studi CGIA). In uno scenario affollato di imprese e freelance, quindi di concorrenza,
è fondamentale mantenere competitività sul mercato. Ma quali sono i driver della
competitività per un libero professionista? Dovendo scegliere 3 buone pratiche vincenti,
puntiamo tutto su:
Un cliente si trova di fronte allo scaffale di una libreria: sono esposti in bella vista, ognuno
con i propri colori e caratteristiche identificative, i libri X, Y e Z. Ognuno di essi ha una
chance di essere acquistato: il cliente è lì di fronte a questi tre libri e sta decidendo quale
comprare. Mentre i libri X e Y comunicano efficacemente le loro caratteristiche, il prodotto
Z è all’apparenza poco curato. Esiste anche un libro F, che però non è presente nello
scaffale: nel nostro esempio, questo libro ha caratteristiche oggettivamente migliori di X,
Y e Z, ma il cliente non lo saprà mai, perché non sa nemmeno che F esiste. Il cliente non
comprerà mai F, ma opererà una scelta tra i libri X, Y, Z, gli unici che ha avuto modo di
valutare, propendendo per X e Y, che hanno comunicato bene i propri valori identificativi.
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Se sei un lavoratore autonomo che non cura il proprio Personal Branding, sei come il libro Z o
come il libro F: magari sei esperto, competente, conveniente, ma i tuoi potenziali clienti non
lo sanno o non ne hanno la percezione, e si rivolgeranno ad altri concorrenti, che hanno avuto
cura di “mettersi in mostra” con efficacia sul mercato di riferimento.
Il Personal Branding, quindi, è il motivo per cui un cliente ti sceglie. Verrai scelto perché hai
curato la tua comunicazione, hai spiegato correttamente i tuoi punti di forza, hai promosso
le tue caratteristiche vincenti e i tuoi prodotti, hai fatto pubblicità, hai creato relazioni
proficue. Andando nel concreto, il tuo Personal Branding passa attraverso diverse azioni:
• Creazione e aggiornamento costante del tuo sito web personale, delle tue brochure e
biglietti da visita.
• Cura della tua persona e dei luoghi in cui operi.
• Cura dei materiali ufficiali che condividi con clienti e potenziali clienti (anche le fatture o
i preventivi, ad esempio).
• Mantenimento proattivo delle relazioni con clienti, potenziali clienti, fornitori, colleghi.
• Investimento ragionato in attività di promozione pubblicitaria dei tuoi servizi o prodotti.
• Analisi costante dei risultati della tua attività e dei tuoi flussi finanziari, nell’ottica di una
conseguente pianificazione sensata delle azioni di promozione della tua attività.
Leggi anche: Come trovare nuovi clienti - Bon ton riunione di lavoro
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2.2 Il tempo è denaro: scegliere i clienti,
gestirli efficacemente e… farsi pagare
Fare Marketing, trovare e gestire clienti e progetti, seguire l’amministrazione: tutto ciò ha un
costo, misurabile in tempo e denaro.
In particolare la cura dei clienti è un altro tema “caldo” che - al pari della gestione del
proprio Personal Branding - diventa cruciale per il successo della propria impresa
individuale. Capire, non solo come, ma anche quanto farsi pagare sta diventando un
argomento sempre più discusso, soprattutto in seguito alle questioni sorte attorno all’equo
compenso per i professionisti.
Per individuare in modo semplice il prezzo minimo orario per il proprio lavoro, il
professionista deve tenere presenti quattro aspetti:
• lo stipendio annuo potenziale che avrebbe se svolgesse la stessa attività ma da
dipendente;
• la freedom tax, ovvero il valore annuo che si attribuisce alla libertà e alla propria
indipendenza;
• la pressione fiscale;
• il numero di ore fatturabili all’anno.
In merito a quest’ultimo punto, il rapporto tra libero professionista e cliente comincia fin
dai primissimi contatti, ed è proprio in queste prime fasi della relazione commerciale che
si determina se riuscirai ad avere un guadagno oppure no.
Un rapporto commerciale redditizio deve cominciare con la “scelta del cliente”. Hai letto
bene: è possibile scegliere i propri clienti. Pensi sia un sogno? In realtà un modo per fare
una “selezione naturale” c’è. Ecco il nostro decalogo:
1. Puoi fare delle ricerche online per capire la serietà della persona o dell’azienda
che ti vuole ingaggiare: esistono App e siti web che possono svelare la solvibilità
dell’impresa, ad esempio.
3. Includi nel tuo contratto una sezione Termini e Condizioni che tuteli il tuo lavoro.
4. Prima di cominciare qualunque attività, ottieni la firma sul contratto o su una lettera
di incarico. Richiedi il documento firmato in originale!
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5. Rateizza il tuo compenso, possibilmente includendo anche un “anticipo lavori”,
così da diminuire il rischio di mancata riscossione del tuo onorario. La dilazione del
pagamento va prevista nel contratto.
10. Prima di intraprendere un altro incarico con il medesimo cliente, assicurati di essere
stato totalmente retribuito per i lavori conclusi.
È il caso, ad esempio, del software Fatture in Cloud, che ha una ricca dotazione
di funzionalità di analisi e statistiche. Dal tuo pannello di controllo personale puoi
monitorare fatturato, flussi di cassa, costi di gestione e anche il livello di tassazione,
automaticamente aggiornato sulla base di eventuali fluttuazioni.
Con un colpo d’occhio, avrai sempre una fotografia aggiornata dello stato di salute della
tua impresa, della situazione crediti-debiti in essere, del tuo utile d’impresa e relativo indice
di redditività, del guadagno lordo e netto, senza dimenticare pressione fiscale e contributi,
espressi sia in valore assoluto che percentuale. È uno strumento imprescindibile, distante
un solo click nel tuo pc, smartphone o tablet, per capire se la rotta è quella giusta ed
eventualmente adottare i giusti correttivi. In pratica, è come avere un controllo di gestione
alle tue dipendenze, a partire da soli 5 euro al mese.
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3. Quattro cose che i freelance
avrebbe voluto sapere prima
di mettersi in proprio
Nella vita lavorativa di tutti i giorni il libero professionista - vero e proprio one man show -
deve arrangiarsi lungo tutta una serie di incombenze che richiedono grande dispendio di
tempo.
Diciamocelo: emettere fattura è ogni volta una piccola gioia e un piccolo trauma. Compila
e controlla i dati, verifica di aver applicato bene l’IVA e la ritenuta d’acconto, verifica che
la numerazione sia giusta… i minuti passano e un’attività prettamente operativa rischia di
trasformarsi in un ostacolo “costoso” in termini di tempo.
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3. Scadenze, scadenze e ancora
scadenze.
SEMPLICITÀ - facile e intuitivo, non richiede nessuna installazione rendendosi utile fin da
subito, senza dover ricorrere a istruzioni scoraggianti.
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PERSONALIZZAZIONE - adattabile alle molteplici esigenze della tua attività (acquisti,
pagamenti, analisi e report, prima nota cassa e banca, etc…) e dando accesso al
commercialista tutto è più pratico e veloce. Inoltre, puoi personalizzare ogni tipo di fattura
o documento.
ACCESSO MULTIDEVICE - sempre disponibile anche in mobilità, grazie a versioni App iOS e
Android per smartphone e tablet.
Vuoi sapere nel dettaglio cosa fa questo strumento, accessibile a partire da 5 euro al mese?
In conclusione: se sei un freelance, in qualunque settore operi, dovrai ridurre il più possibile
le perdite di tempo, le distrazioni e le seccature legate alla gestione amministrativa e
gestionale della tua impresa, mantenendo contemporaneamente alti standard nella
gestione di tali mansioni.
Tutto il resto può essere demandato a uno strumento eccezionale, versatile ed economico,
che risolve i problemi tipici del lavoro autonomo e che ti consente di costruire con fiducia il
futuro della tua impresa.
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Basta Excel,
stop con l’improvvisazione.
Personal Branding, gestione
amministrativa e contabile, gestione di
crediti e debiti, analytics sull’andamento
della tua impresa, gestione del
magazzino, stima della tassazione,
scadenziario, automatismi salva-tempo:
tutto in un’unica piattaforma online
facile da usare e sempre disponibile, a
partire da 5 euro al mese.