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Orientarsi nella rete, considerata quale artefatto cognitivo


VITO FRANCESCO DE GIUSEPPE

La logica del Web 2.0 si basa sulla condivisione, The logic of Web 2.0 is based on the sharing, partic-
partecipazione e interattività, portando l’espe- ipation and interactivity, bringing the experience
rienza di Internet e del suo uso, fino ad integrare of Internet and its use to the point to integrate and
e riprodurre schemi analoghi a quelli riscontra- play patterns similar to those found in real social net-
bili nelle Reti Sociali reali.. works.
A questo punto, sorgono alcune domande: in Arise at this point some questions: how Web 2.0 is
che modo il Web 2.0 viene utilizzato per la rac- used to collect information that may influence choices
colta di informazioni che possono influenzare le of study and life?
scelte di studio e di vita? You may think that using Web 2.0 platforms modify
Si può pensare che l'utilizzo di piattaforme Web those structures that psychologists call meta-cognitive
2.0 modificare le strutture che gli psicologi and that modulate the construction, research, cata-
chiamano meta-cognitive, in grado di modulare loging and use of information?
la costruzione, la ricerca, catalogazione e utilizzo In order to answer these questions, was initiated a
delle informazioni? search, still ongoing, which led to the construction of
Una ricerca, ancora in corso, è stato avviata con a Questionnaire: NETQRE 2.0, produced in both
lo scopo di rispondere a questi interrogativi, printed or in online version.
portando alla costruzione di un questionario: Since the early data seem to indicate the internet use
NETQRE 2.0, sia in versione cartacea sia in ver- in general and specifically for Orientation, in passive
sione on-line. mode, without fully exploit the tools that characterize
I primi dati sembrano indicare che l'uso di in- the Web 2.0.
ternet in generale e, in particolare per l'orienta-
mento, è fatto in un modo passivo, senza
sfruttare appieno tutti gli strumenti che carat-
terizzano il Web 2.0.

Parole chiave: costruttivismo, metacognizione, Keywords: constructivism, metacognition, ori-


orientamento, questionario, web 2.0. entation, questionnaire, web 2.0.

N el 2008 è stato avviato il Progetto


NETQRE 2.0 presso la cattedra di
Progettazione dell’Intervento For-
mativo extrascolastico del Prof. Colazzo, allo
scopo di avviare una ricerca per la creazione di
questionario, in versione cartacea e online, per
la rilevazione delle fonti di orientamento sul
Web, utilizzate dagli studenti degli ultimi
due anni della suola media superiore e dei
primi due anni di università.
strumenti per il Profiling e il Data Mining La fase successiva alla realizzazione del que-
degli utenti del web. stionario ha visto la somministrazione, l’ana-
Il programma prendeva vita all’interno del lisi e l’interpretazione dei dati rilevati con
progetto Orientasudest, attivato tra l’Univer- l’utilizzo del questionario.
sità del Salento, il Conservatorio Musicale Lo scopo non era però solo quello di produrre
“Tito Schipa” di Lecce e l’Accademia di Belle un profilo dell’utilizzatore della rete, ma pro-
Arti di Lecce1. poneva la possibilità di individuare caratteri-
Il primo passo del progetto NETQRE consi- stiche intrinseche alla rete e al suo utilizzo,
steva nella progettazione e realizzazione di un che permettessero di indicare nel web il luogo

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di trasmissione e valutazione di competenze uno strumento inteso come “artefatto cogni-


anziché d’informazioni semplici o complesse, tivo” è quindi uno strumento utilizzato per
alla luce del fatto che l’evoluzione della strut- raggiungere il nostro obiettivo nel migliore
tura della rete ha modificato radicalmente le dei modi. Uno dei primi studiosi ad affron-
modalità d’apprendimento, producendo una tare il problema degli strumenti cognitivi fu
revisione profonda della prassi della forma- Vygotskij3. Lo psicologo russo non usa espli-
zione2. citamente il termine artefatto ma ricorre a
In quest’ottica, l’utilizzatore della rete diventa quello di strumento-stimolo o stimolo-mezzo
il centro attorno al quale gravita la possibilità per indicare ciò che si frappone tra lo stimolo
di costruire strumenti che rompessero lo e la risposta della formula pavloviana (relativa
schema tradizionale di apprendimento, in cui ai processi psichici elementari condizionati
la trasmissione d’informazioni è nettamente da determinanti biologiche), al fine di me-
separata da quella inerente le competenze. diare il rapporto tra l’individuo e l’ambiente
Per fare questo è però necessario analizzare i esterno: in tal modo emergono i processi co-
principi di utilizzo delle piattaforme imple- gnitivi superiori (risultato del processo cul-
mentate sul web, in pratica si tenta di rispon- turale di sviluppo). Le idee di Vygotskij,
dere alla domanda se è possibile costruire reti soprattutto quelle riguardanti l’importanza
di comunicazione che veicolino competenze, delle dinamiche sociali e culturali nello svi-
oltre che informazioni. luppo cognitivo, sono state riprese da molti
esponenti dell’approccio culturale, come Bru-
L’Artefatto Cognitivo “Web” ner4 e Cole5. In particolare, quest’ultimo ha
affermato l’importanza del medium culturale,
Il 6 agosto del 1991 è considerata la data di inteso come insieme degli artefatti accumu-
nascita del World Wide Web, quando Tim lati da un gruppo nel corso della sua storia.
Berners Lee, ricercatore al CERN di Ginevra, Un’evoluzione del concetto di artefatto si è
mise on-line il primo sito web, basandosi su avuta con Donald Norman, secondo cui
un’idea avuta insieme al collega Cailliau. l’uomo è in grado di inventare e costruire cose
Il successivo sviluppo fa assumere alla rete i che lo rendono intelligente e che, proprio per
connotati di un enorme database cui fare rife- questo, si possono definire artefatti cogni-
rimento per ottenere informazioni. La strut- tivi6.
tura era organizzata in modo tale che i ruoli Gli artefatti sono il risultato dell’interazione
di chi costruiva le informazioni inserite in rete dell’intelligenza e della progettualità indu-
e gli utenti fossero molto differenti e definiti. striale, con le idee, le ricerche, il linguaggio
La struttura è rimasta invariata e continua che la cultura elabora ed esprime nel suo in-
tuttora a essere organizzata con ramificazioni saziabile bisogno di spingere sempre più
ad albero. avanti le frontiere della conoscenza, dell’im-
La sua più recente evoluzione, ossia il Web maginazione e della vocazione plasmatrice
2.0, ha proposto uno sconvolgimento dei pa- dell’uomo7.
radigmi di costruzione e ricerca delle infor- Secondo Bruner8, l’intelligenza dell’uomo è
mazioni. Il vero salto logico è fondato sulle data dall’interiorizzazione degli strumenti,
parole condivisione, partecipazione e interat- messi a disposizione dalla cultura.
tività, portando l’esperienza di Internet e del Vygotskij e Lurija9, hanno fatto notare l’esi-
suo utilizzo al punto di integrare e riprodurre stenza di due linee per l’origine dell’attività
schemi analoghi a quelli riscontrabili nelle mentale umana: la linea naturale per le fun-
Reti Sociali reali. zioni mentali elementari (per cui si parla di
È possibile pensare che l’utilizzo di Piatta- biogenesi) e la linea sociale/culturale per le
forme Web 2.0 modifichino quelle strutture funzioni psichiche superiori (in tal caso, in-
che gli psicologi definiscono metacognitive e vece, si parla di sociogenesi), ma il momento
che modulano la costruzione, la ricerca, la ca- più importante nello sviluppo intellettivo si
talogazione e l’uso delle informazioni? ha quando queste due linee si compenetrano,
Il Web, in questa rappresentazione, diventa dando origine a un’unica linea di formazione

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socio-biologica. Da tale intreccio scaturiscono sostegno della tesi che la cognizione umana è
le forme propriamente umane d’intelligenza mediata da artefatti12.
pratica e cognitiva. L’idea alla base degli artefatti cognitivi è che la
I due autori affermano che lo sviluppo men- mente, per apprendere, ha bisogno di costruire
tale della specie umana non è la conseguenza oggetti e dispositivi, di maneggiare materiali
diretta della maturazione naturale del sistema reali. L’uso dell’artefatto cognitivo trasforma la
nervoso, giacché tale sviluppo richiede l’in- conoscenza per la quale è stato progettato, per-
troduzione degli “strumenti” materiali della ché svolgendo delle operazioni in genere affi-
produzione esteriore che guidano il compor- date alla mente, esso mette a disposizione del
tamento favorendo la soluzione dei problemi. soggetto dei supporti che trasferiscono le ope-
E poiché tra la persona e il problema si frap- razioni meccaniche all’esterno, liberando di
pone, “in mezzo”, uno strumento, si dice che conseguenza la mente e consentendo l’affina-
l’azione è “mediata” (o indiretta). mento di nuove e complesse abilità.
Vygotskij formulò la “legge della mediazione Il concetto di artefatto richiama il concetto
semiotica”, secondo la quale i processi men- di mediazione perché gli artefatti mediano i
tali possono essere capiti solo se si compren- rapporti tra gli attori sociali e tra il singolo e
dono gli strumenti e i segni che li mediano, il suo ambiente, fisico e sociale, al fine di fa-
poiché essi incorporano finalità, valori e si- cilitarne l’adattamento.
gnificati sociali, comportandosi quali ele- Norman13 ritiene che buona parte della nostra
menti di mediazione del rapporto tra conoscenza quotidiana risieda nel mondo at-
l’individuo e il mondo. torno a noi. Ne deriva che le facoltà cognitive
Si parla di “accumulazione progressiva” sono il risultato di una complessa interazione
quando gli artefatti sviluppati e perfezionati tra la mente individuale e il contesto sociale
da una cultura sono poi trasmessi alle gene- e strumentale. In effetti, l’attività cognitiva
razioni successive e poiché le attività cogni- umana non è determinata solo da meccanismi
tive sono sempre svolte per loro mezzo, esse interni al soggetto, ma è distribuita tra il cer-
sono per definizione pratiche sociali, anche vello e l’ambiente esterno (compresi gli arte-
quando sono svolte individualmente10. fatti che consentono così di superare i limiti
A questo punto appare interessante come il della mente)14. In pratica la prospettiva della
Web se inteso come artefatto cognitivo, vada “cognizione situata” considera il contesto
a collocarsi tra gli strumenti che operano al- come una possibile estensione della mente
l’interno di quell’area che Vygotskij definisce umana.
“Zona di sviluppo prossimale”, nel caso d’in- L’esempio più calzante di strumento
ternet a prescindere dall’età del soggetto che “esterno” è dato dal computer, poiché solo
lo utilizza. con la sua mediazione la mente può svolgere
La Zona di sviluppo prossimale (Zone of pro- determinate operazioni; in più, grazie alle
ximal development o ZOPED), permetteva a connessioni via computer, si possono creare
Vygotskij11 di dimostrare l’importanza del- dei nessi tra le menti individuali: si parla per-
l’ambiente sociale e del processo educativo ciò di “intelligenza collettiva”.
per lo sviluppo mentale infantile. La ZOPED E-learning 2.0, apprendimento informale,
definisce la distanza tra ciò che il bambino è Web 2.0, sono i temi principali intorno alle
in grado di fare da solo (livello di sviluppo ef- quali Celentano e Colazzo15, inquadrano i
fettivo o attuale) e ciò che invece riesce a fare nuovi modelli dell’e-learning, presentando
se guidato da un adulto o da un pari più strumenti e metodi che possono supportare
esperto (livello di sviluppo potenziale). In l’apprendimento cooperativo in rete.
pratica la ZOPED è il livello di sviluppo ot- Il costrutto dell’apprendimento è così rimodu-
tenuto quando un bambino entra in contatto lato sul piano della cooperazione tra individui,
con un ambiente sociale e, di conseguenza, si diventando un processo di tipo cooperativo e
caratterizza per l’espansione delle conoscenze. sociale, nel quale gli strumenti che facilitano
Recenti sviluppi nell’ambito delle scienze co- la cooperazione accelerano e facilitano l’ap-
gnitive hanno fornito un’evidenza empirica a prendimento d’intere strutture organizzate

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d’informazioni, in altre parole di competenze. che restituisse il profilo dell’utente del Web
Per analizzare il ruolo delle tecnologie nel che usa internet per l’Orientamento17.
contesto didattico, Calvani auspica un loro Il questionario è stato progettato e costruito
utilizzo ergonomicamente corretto, affinché all’interno del progetto Orienta Sud-Est, Pro-
possano liberare tutto il loro potenziale co- getto attivato dall’Università del Salento per
gnitivo e quindi la sua attenzione è rivolta costituire una rete d’orientamento poggiata
prevalentemente alle tecnologie aperte che, su un’innovativa infrastruttura comunica-
comportandosi come tools cognitivi, sono ca- tiva18.
paci di garantire l’attivazione di processi co- In questo lavoro sono stati analizzati i dati ri-
gnitivi rilevanti16. guardanti le schede 2 e 4, del questionario,
rispettivamente quella riguardante la rileva-
zione dei comportamenti di utilizzo della rete
Una sperimentazione e quella concernente il grado di soddisfazione
sull’utilizzo del web incontrato dagli utenti nell’utilizzo del web.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato Scopo


si è avviato un progetto di ricerca che ha lo Lo scopo della ricerca è di analizzare e valu-
scopo di monitorare e definire l’utilizzo della tare l’utilizzo della Rete riguardo alle scelte
rete, nello specifico ai fini dell’orientamento, di Orientamento Formativo e/o di vita, da
per tracciare dei criteri che illustrassero un parte di soggetti appartenenti alla fascia di
design ergonomico nella costruzione di siti e età compresa tra i diciassette e i venti anni.
strumenti per l’orientamento sul web.
Obiettivo
Il Web 2.0 si caratterizza per il fatto che l’in-
L’obiettivo è definibile in cinque punti:
formazione è costruita dall’utente stesso nel
• Analizzare le modalità di Utilizzo della
momento in cui la utilizza, producendo
Rete da parte del Campione.
quindi un paradigma di costruzione della co- • Analizzare la capacità di utilizzo del Web 2.0.
noscenza improntato alla condivisione e alla • Rilevazione delle modalità di recupero e
partecipazione, stabilendo relazioni reali che utilizzo d’informazioni riguardo a scelte
si attuano attraverso la virtualizzazione pro- di studio e/o di lavoro.
dotta dalla tecnologia.
Quanto però le piattaforme di Orientamento Campione di riferimento
in Rete siano progettate per favorire l’uso Il campione è costituito da 1867 soggetti,
condiviso e partecipato delle informazioni e 634 maschi e 1242 femmine, rispettivamente
dalla costruzione delle stesse e quanto chi il 34 % e il 66 % del campione, tra i dicias-
fruisce della Rete sappia poi usare gli stru- sette e i venti anni, che frequentano gli ultimi
menti che può trovare a sua disposizione, due anni della Scuola Media Superiore e dei
sono il vero nodo cruciale della questione. primi due anni di Università.
Progetto Sperimentale Strumenti
Allo scopo di provare a indagare come il Web Il NETQRE 2.0 si compone di quattro
2.0 influenzi l’Orientamento nelle scelte di schede, la prima fornisce i dati anagrafici del
vita di un campione della popolazione, nello soggetto, la seconda consiste in una griglia
specifico, i giovani della fascia di età tra i di- che indica quantitativamente l’utilizzo d’in-
ciassette e i venti anni, ossia chi sembra più ternet, la terza in domande di approfondi-
sensibili alle problematiche riguardanti mento che danno un risultato qualitativo e
l’Orientamento essendo nel pieno delle ten- infine la quarta scheda che indaga il grado di
sioni riguardanti eventuali scelte di studio e soddisfazione dell’orientamento in rete19.
di vita e che sembrano essere i maggiori uti- La Scheda 2 misura le sottoscale: Utilitari-
lizzatori della Rete, è stato progettato e co- smo, Condivisione, e Orientamento in rete.
struito un questionario, il NETQRE 2.0, La stima dell’attendibilità del questionario è
pubblicato sia in versione cartacea sia online, stata eseguita con la tecnica dello “split half”.

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Il valore del coefficiente di correlazione è po’ meno, anche se comunque intensa, tra le
stato corretto tramite la correlazione di Spe- diverse sottoscale, tra esse e la scheda 4 e tra
arman-Brown (), che è stata di 0.86. la scheda 2 e la scheda 4.
Come per il coefficiente di Spearman-Brown, Di seguito per ogni coppia di variabili si ri-
anche per l’Alpha di Cronbach il valore otte- porta l’interpretazione dei risultati ottenuti.
nuto soddisfa i criteri di attendibilità perché
superiore a 0.80, nello specifico è di 0. 88, vi- Sottoscala Utilitarismo – Sottoscala Con-
cino alla massima affidabilità (a = 1). divisione:
La correlazione r = 0.73 è molto buona, il
Analisi e interpretazione dei dati 53% della variazione del punteggio della sot-
L’analisi statistica dei dati che si riferiscono toscala 2 è spiegato dalla dipendenza dalla
alle schede 2 e 4 dei 1867 questionari del sottoscala “Utilitarismo” e quindi un nuovo
campione, è stata condotta attraverso l’uti- valore del punteggio della sottoscala “Condi-
lizzo dei seguenti strumenti statistici: visione” può essere predetto, da un valore
• Media e varianza; della sottoscala “Utilitarismo”, con una pre-
• Correlazione e coefficiente di determina- cisione del 53%.
zione; Al crescere di un’unità del punteggio riguar-
• Regressione lineare. dante gli items dell’“Utilitarismo”, il punteg-
Questi sono stati applicati al punteggio par- gio relativo agli items della “Condivisione”
ziale inerente alle tre sottoscale della scheda aumenta di circa un punto.
2 (utilitarismo, condivisone, orientamento).
Dal calcolo del punteggio medio di ogni Sottoscala Utilitarismo – Sottoscala
blocco di items si osserva che esso corrisponde Orientamento in rete:
in media e approssimativamente alla risposta La correlazione è r = 0.44 e la sua positività
“poco” per la “Utilitarismo”, alla risposta “ra- fa si che i punteggi delle due sottoscale cre-
ramente “ per la scheda 2 e per le sue altre scano simultaneamente, quindi si può affer-
suddivisioni e a un sufficiente grado di sod- mare che un maggiore utilizzo della rete
disfazione per la scheda 4. determina un suo maggiore utilizzo per
Tuttavia la deviazione standard (o scarto qua- l’orientamento. Tuttavia al crescere di
dratico medio), misura della dispersione dei un’unità del punteggio concernente gli items
dati intorno al valore atteso, è certamente alta dell’“Utilitarismo” il punteggio riguardante
in tutti i casi, ma relativamente bassa per le gli items dell’“Orientamento in rete” au-
tre sottoscale rispetto alle due schede. menta di poco, infatti, solo il 20% della va-
Tra tutte le sottoscale e tra il punteggio della riazione del punteggio della sottoscala
scheda 4 quello totale della scheda 2, si è ri- “Orientamento in rete” è spiegato dalla sua
corso all’analisi della correlazione e a quella dipendenza dalla sottoscala “Utilitarismo” e
della regressione per esaminare il tipo e l’in- quindi un nuovo valore del punteggio della
tensità delle relazioni che esistono tra esse. sottoscala dell’orientamento può essere pre-
Dall’osservazione dei diagrammi a disper- detto, a partire da un valore della sottoscala
sione dei dati si è proceduto allo studio della “Utilitarismo” con una precisione del 20%.
regressione lineare, valutando la significati-
vità della retta calcolata attraverso il test F di Sottoscala Condivisione – Sottoscala
Fisher-Snedecor. Orientamento in rete:
Si evince che tutti i punteggi delle varie La correlazione è r = 0.42 e la sua positività
schede e sottoscale sono correlati positiva- fa si che i punteggi delle due sottoscale cre-
mente tra di loro e che il modello lineare, scano simultaneamente. Solo il 17% della va-
oltre ad essere significativo, esprime in alcuni riazione del punteggio della sottoscala
casi molto bene, e in altri un po’ meno, il le- “Orientamento in rete” è spiegato dalla di-
game tra le variabili. pendenza di essa dalla sottoscala “Condivi-
In particolare la correlazione è molto forte tra sione” e quindi un nuovo valore del punteggio
ognuna delle sottoscale e la scheda 2, lo è un della sottoscala “Orientamento in rete” può

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essere predetto, da un valore della sottoscala smettano solo informazioni, ma che consen-
“Condivisione”, con una precisione del 17%. tano di implementare competenze che am-
Al crescere di un’unità del punteggio riguar- plino le mappe cognitive degli individui per
dante gli items della “Condivisione”, il punteg- ottimizzare le strategie di adattamento al-
gio concernente, gli items dell’“Orientamento l’ambiente, costituendo la base di sviluppo
in rete” aumenta di poco, cioè nemmeno di per strumenti, che proprio perché pedagogici
mezzo punto. possano essere utilizzate per valutare le com-
petenze conseguite.
Scheda 2 - Scheda 4: Il web e gli strumenti a disposizione per la
La correlazione è r = 0.39 e quindi la sua po- navigazione e la costruzione di contenuti di-
sitività fa si che il grado di soddisfazione ventano lo stimolo-mezzo con il quale modi-
dell’utilizzo d’internet aumenti con l’aumen- ficare, ampliare e ristrutturare i processi
tare del punteggio totale della scheda 2. Esso psichici superiori, ponendo l’accento sulle
aumenta di circa mezzo punto all’aumentare componenti sociali dello sviluppo psichico.
di un punto della scheda 2. Solo il 15% della In tutto questo, la condivisione e la rielabo-
variazione del punteggio della scheda 4 è razione “orizzontale” dei contenuti, tipiche
spiegato dalla sua dipendenza dalla scheda 2 del web 2.0, permettono un apprendimento
e quindi un nuovo valore del punteggio della di tipo conversazionale, implicito, dove il cy-
scheda 4 può essere predetto, da un valore berspazio diventa luogo d’incontro, ambiente
della scheda 2, con una precisione del 15%. di costruzione condivisa degli oggetti e dei
materiali dell’apprendimento, attualizzando
e rendendo concreto ed esplicito il costrutto
Conclusioni teorico di Vygotskij.
Gli stessi allievi, diventano utilizzatori attivi,
Uno sguardo ai dati fa emergere come i sog- ossia creano l’oggetto del proprio apprendi-
getti del campione osservato evidenzino an- mento, nel momento stesso in cui fruiscono la
cora un uso della rete poco frequente e rete, alla ricerca d’informazioni, e producono
caratterizzato da modalità definibili come nuove strutture di conoscenza originali, attra-
passive. verso il loro muoversi nella cybersfera, habitat
Il profilo dell’utente che utilizza il Web per orizzontale della nuova generazione di discenti,
l’Orientamento, che emerge dai risultati del che deve però essere formata all’uso consape-
questionario, sembra essere quello di un vole dei mezzi tecnologici a disposizione.
utente che appartiene ancora a una ristretta Wiki, blog, podcast, filesharing, videosha-
élite che si caratterizza per l’interesse verso la ring, intere suite online di strumenti per l’of-
tecnologia e internet in particolare, di cui fa fice automation, il social bookmarking, il
un largo uso, ma con modi fondamentalmente feed Rss e i supporti e le tecnologie per una
passivi, utilizzando le risorse a disposizione fruizione improntata alla mobilità, permet-
nella Rete, senza però contribuire a formarle. tono il reperimento d’informazioni secondo
Alla luce di questi primi dati, sembra neces- schemi e griglie organizzative, in cui qualun-
sario progettare piattaforme web che siano que definizione prioritaria da parte del do-
pedagogiche rispetto all’impiego delle risorse cente costituirebbe solo un limite alle
e dei mezzi offerti dall’evoluzione del Web, possibilità che le nuove tecnologie invece
al fine di arrivare a strumenti che non tra- consentono.

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Note
1 N. Paparella, M.G. Celentano (a cura di), Sud-Est. Una strategia di rete per l’orientamento, Edizioni Arti Grafiche
Favia, Bari, 2008.
2 S. Colazzo, Insegnare ed Apprendere in rete, Amaltea, Melpignano, 2005.
3 L.S. Vygotskij, Il processo cognitivo, trad. it., a cura di C. Ranchetti, Bollati Boringhieri, Torino, 2007.
4 J. Bruner, La cultura dell’educazione, Feltrinelli, Milano, 2001.
5 M. Cole, Psicologia culturale, Carlo Amore, Roma, 2004.
6 D.A. Norman, La caffettiera del masochista, Giunti, Firenze, 2005.
7 R. Zorzi, “Civiltà delle macchine, civiltà delle forme”, in Civiltà delle macchine. Tecnologie, prodotti, progetti del-
l’industria meccanica italiana dalla ricostruzione all’Europa, Fabbri, Milano, 1990.
8 J. Bruner, op. cit.
9 L.S. Vygotskij, A.R. Lurija, 1987.
10 C. Zucchermaglio, Vygotskij in azienda. Apprendimento e comunicazione nei contesti lavorativi, Carocci, Roma, 2002.
11 L.S. Vygotskij, Pensiero e linguaggio, a cura di L. Mecacci, Laterza, Bari-Roma, 2008.
12 G. Bonaiuti, Strumenti della rete e processo formativo. Uso degli ambienti tecnologici per facilitare la costruzione della co-
noscenza e le pratiche di apprendimento collaborative, University Press, Firenze, 2005.
13 D.A. Norman, Emotional design, Apogeo, Milano, 2004.
14 Il principio alla base di questa concezione è quello dell’organizzazione extracorticale espresso da Vygotskij.
15 M.G. Celentano, S. Colazzo, L’apprendimento digitale, Carocci, Roma, 2008.
16 A. Calvani, I nuovi media nella scuola. Perché, come, quando avvalersene, Carocci, Roma, 1999.
17 V. F. De Giuseppe, “NETQRE 2.0”, in A. Farì (a cura di), L’arte di orientarsi, Amaltea, Melpignano, 2008, pp.
41-56; V. F. De Giuseppe, “NETQRE 2.0: Lo strumento di rilevazione”, in N. Paparella, M.G. Celentano (a
cura di), Sud-Est. Una strategia di rete per l’orientamento, Edizioni Arti Grafiche Favia, Bari, 2008, pp. 61-70.
18 M.G. Celentano, Reti per l’Orientamento, in N. Paparella, M.G. Celentano (a cura di), Sud-Est. Una strategia di
rete per l’orientamento, Edizioni Arti Grafiche Favia, Bari, 2008, pp. 61-70.
19 V.F. De Giuseppe, “NETQRE 2.0”, cit.; V.F. De Giuseppe, “NETQRE 2.0”, cit.

Bibliografia di riferimento
D’Ambra L., Spedaliere S., Statistica descrittiva, Applicazioni con Excel, RCE Multimedia, Napoli, 2007
Leont’ev A.N., Problemi dello sviluppo psichico, Editori Riuniti, Roma, 1976
Lurija A.R., La storia sociale dei processi cognitivi, Giunti Barbèra, Firenze, 1976
Mosticoni S., Analisi logica dei dati nella ricerca clinica, Giovanni Fioriti, Roma, 2008

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