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Vasi fu uno dei pi� importanti incisori di veduta nella Roma del diciottesimo
secolo. La sua fama ha sofferto molto del confronto con Giovanni Battista Piranesi:
pi� giovane di circa dieci anni, Piranesi in realt� apprese proprio da Vasi, nei
primi anni quaranta, alcuni segreti della tecnica incisoria[1]. Vasi fu nominato
conte palatino e cavaliere dell'Ordine dello Speron d'Oro. Inoltre fu membro della
prestigiosa Accademia di San Luca e dell'Accademia dell'Arcadia di Roma.
Vasi giunse a Roma nel 1736, proveniente dalla Sicilia. Dopo un triennio di
apprendistato entr� a far parte della cerchia di papa Clemente XII (al secolo
Lorenzo Corsini) e del suo fido bibliotecario, Giovanni Gaetano Bottari[2]. Questi
contatti gli garantirono un posto importante all'interno della Calcografia
Camerale, per la quale Vasi inizi� a realizzare vedute di importati monumenti di
Roma moderna, come la facciata di San Giovanni in Laterano, la Fontana di Trevi o
la Scalinata di Trinit� dei Monti.
La parte centrale della carriera e le Magnificenze di Roma antica e moderna
Negli anni quaranta ebbe inizio la produzione autonoma di Vasi. Il primo passo fu
una serie dal titolo Vedute di Roma sul Tevere: la serie, variamente datata, venne
probabilmente realizzata nel 1743[1]. Negli anni successivi Vasi si dedic� alla sua
principale impresa, Le Magnificenze di Roma antica e Moderna, dieci volumi usciti
fra il 1747 e il 1761, ciascuno munito di 20 incisioni. 100 delle matrici originali
sono state recuperate sul mercato antiquario e si trovano oggi presso l'Istituto
Nazionale per la Grafica a Roma[3]. Ciascun libro delle Magnificenze verte su un
tema preciso: