OTTOBRE 2018 N. 30
FIDARSI DI SÉ - LA CONQUISTA DELL’AUTOSTIMA
DI R. ASSAGIOLI
PSICOSINTESI
ISTITUTO DI PSICOSINTESI IL MURO DEL SILENZIO
ANNO XXXIII
ISTITUTO DI
FIRENZE THE PERSONAL SELF
IL COACHING: UN BUON AMICO DELLA VOLONTA’
VERO E FALSO ALTRUISMO
PSICOSINTESI
Valore morale e spirituale dell’analisi La gioia è il termometro dell’allineamento!
Sincerità verso noi stessi
Coraggio di riconoscere cose spiacevoli, poco belle, poco lusinghiere
Deporre ogni vanità, ogni ipocrisia Joy is the thermometer of our lining up!
Riconoscere in noi errori, debolezze, colpe
Guardarle in faccia risolutamente, senza cercare scuse o giustificazioni
Questo non deve deprimere né scoraggiare
Il riconoscimento è il primo passo verso la liberazione
Sono cose in noi, ma non sono noi
Patrizia Bonacina
Medico Neuropsichiatra Infantile, Psicoterapeuta e Formatore dell’Istituto di Psicosintesi
SOMMARIO
ISTITUTO DI PSICOSINTESI
FONDATO DA ROBERTO ASSAGIOLI
EDITORIALE P. BONACINA
* PAG. 3
Rivista di autoformazione,
educazione, rapporti interpersonali ARCHIVIO ASSAGIOLI
e sociali.
ANNO XXXIII
UNITÀ NELLA DIVERSITÀ R. ASSAGIOLI
* PAG. 5
OTTOBRE 2018 N. 30 INTERVISTA AL DOTT. ASSAGIOLI S. DE MARIGNAC
* PAG. 8
*
via Rienza, 2 - 21100 Varese - Italia
REALTÀ O ILLUSIONE? L. RAMORINO PAG. 12
DIRETTORE RESPONSABILE
Patrizia Bonacina
CREARE UNA SVOLTA NELL’EDUCAZIONE M. VENTOLA
* PAG. 16
FIDARSI DI SÉ LA CONQUISTA DELL’AUTOSTIMA S. PELLI
* PAG. 23
*
COMITATO DI REDAZIONE IL MURO DI SILENZIO COME COSTRUTTORE DI PONTI P. GUGGISBERG PAG. 27
Greta Bianchi,Achille Cattaneo,
Alberto Gabba, Damiano Pagani, IL SÉ PERSONALE W. PARFITT
* PAG. 32
*
Donata Randazzo, Gordon Symons,
Silvia Trolli
IL COACHING UN BUON AMICO DELLA VOLONTÀ F. VIGLIENGHI PAG. 34
TRADUZIONE TESTI
VERO E FALSO ALTRUISMO D. DE PAOLIS
* PAG. 37
Greta Bianchi, Achille Cattaneo, APPUNTI LIBERI SULL’ARTE
Annalisa Gemma Gasperi, Damiano
Pagani, Gordon Symons, Silvia Trolli IL GIOVANE ASSAGIOLI E IL RITRATTO
4 RESPONSABILE DEI TESTI IN INGLESE
Gordon Leonard Symons
DI UN MONACO PITTORE L. BASSIGNANA
* PAG. 39
PROPOSTA
COMITATO SCIENTIFICO
Maurizio Bellinelli, Sergio Guarino, NAUSICAA: DESIDERANDO L. RODIGHIERO PAG. 44
Donatella Randazzo, Aldo Scarpulla,
Gordon Leonard Symons CIBO DALLA TERRA AL CIELO
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO
A TAVOLA CON… ? D. RANDAZZO
* PAG. 46
FIRENZE
NELLA DIVERSITÀ
Per stabilire giusti rapporti fra gli uomini e fra i grup- 1) - La Fisiologia e la Biologia hanno mostrato come la
pi umani, occorre comprendere, accettare e praticare vita organica si basi essenzialmente sulla Polarità. La
un grande principio o verità, che sta alla base della vita polarità fondamentale è costituita dal gioco delle con-
stessa in tutte le sue manifestazioni: quello della trapposte funzioni anabolica o assimilativa, e cataboli-
Unità nella diversità. ca o disassimilativa. Mediante la prima l’organismo si
alimenta, assorbe, trasforma e accumula sostanze ed
La vita è essenzialmente, indissolubilmente Una. energia; mediante la seconda le sprigiona, le usa e le
consuma, sia per mantenere la propria vita interna, sia
Questo è stato intuito da tutti i grandi filosofi, che hanno per difenderla dall’esterno, sia per affermarla nell’am-
messo un principio unico alla base della realtà, sia pur biente, sia infine per propagarla.
concependolo e nominandolo in modi differenti. Questa
è stata la rivelazione delle religioni superiori, che si può Nel corpo umano tali funzioni sono esplicate da organi
compendiare nelle parole “l’onnipresenza di Dio”. Que- e gruppi di organi diversi; vi sono alcune glandole a se-
sta è l’esperienza interiore vissuta da tutti i grandi mi- crezione interna anaboliche e altre cataboliche; il siste-
stici, che nei loro stati di coscienza unitiva hanno visto ma nervoso parasimpatico è anabolico, quello simpatico
e sentito: “Dio in tutto e in tutti, e tutto e tutti in Dio”. 5
Questa infine è l’ultima conclusione delle indagini della
scienza che sta scoprendo e dimostrando come tutte le
cose materiali e tutte le forze della natura siano parvenze
e modalità diverse di un’unica, onnipervadente energia.
Polarità
Diversità di funzioni
ARCHIVIO ASSAGIOLI
di calcolare l’area dei campi distesi sotto i suoi occhi,
l’utile che possono rendere e quanto possono valere
quelle terre.
FIRENZE
gioco delle linee e delle masse, il contrasto delle lu-
ci e delle ombre, le varie dissonanze, sentirà l’anima di
quel paesaggio, sarà pervaso da una particolare tonalità
emotiva. Così, mentre il risultato dell’osservazione del
primo potrà essere un contratto d’acquisto, la contem- Dal canto suo l’artista mostra spesso un disprezzo esage-
plazione del secondo potrà dar luogo ad una sinfonia. rato per le modeste, ma spesso necessarie virtù borghesi
e non sente la dignità e il valore dell’assidua ricerca del
Il terzo osservatore volgerà la sua attenzione ai fattori vero compiuta dallo scienziato, dal pensatore.
naturali che sono stati in gioco in quel luogo: il clima, Per eliminare queste barriere d’incomprensione che tri-
la costituzione geologica del suolo, la fauna e la flora e stemente separano gli uomini fra loro, occorre un serio
i vari problemi scientifici che ne derivano. Potrà quindi studio della psicologia individuale, fatto il più presto
derivarne una monografia geologica e zoologica. possibile, quando cioè il carattere non sia ancora com-
pletamente formato e cristallizzato entro limiti rigidi.
Il quarto invece sarà indotto dalla bellezza del paesag- Tale stadio fa comprendere e apprezzare i tipi diversi
gio a volgere la sua anima a Dio, a contemplare la gloria da quello a cui apparteniamo - ce ne rivela la necessaria
della sua creazione visibile e invisibile; egli sentirà l’u- funzione sociale e spirituale, ci mostra i doni che posso-
nità della vita, la comunione con Dio, e l’effetto potrà no arrecarci e che anzi ci arrecano continuamente sen-
essere un’estasi… za che ce ne rendiamo conto. Così si creano le basi di
una migliore valutazione e di una vera fraternità fra gli
Se ciascuna di queste quattro persone scrivesse poi quel- uomini. 7
lo che ha percepito, sentito, pensato o intuito, nei lo- Non dobbiamo meravigliarci che individui e gruppi
ro scritti si troverebbero forse poche frasi uguali, e chi umani così diversi fra loro non si comprendano e non si
leggesse stenterebbe a credere che fossero stati ispirati apprezzino, e che quando sorga qualsiasi ragione di dis-
dall’osservazione di una stessa scena. senso si combattano aspramente. Eppure sono tutti ne-
Questa constatazione del fatto che gli uomini vivano l’u- cessari a formare una civiltà veramente umana.
no accanto all’altro, ma in realtà in mondi diversi e quasi Un mondo composto tutto di “pratici” sarebbe ben ari-
separati tra loro, ha una grande importanza. do e grigio; un’umanità composta di puri artisti difficil-
Questo fatto ci rivela la vera causa di molte incompren- mente potrebbe sopravvivere; una comunità fatta di soli
sioni fondamentali, di molte critiche ingiuste, di molti scienziati sarebbe troppo unilaterale; i volitivi, deside-
antagonismi che complicano le nostre vite e che creano rosi di dominio e isolati fra loro, si distruggerebbero a
una quantità incalcolabile di sofferenze non necessarie. vicenda, e lo stesso avverrebbe per ogni altro tipo, senza
Così ad esempio, per un uomo pratico, semplice e positi- l’integrazione arrecata dagli altri.
vo, una complessa e mutevole psiche femminile resta un
mistero incomprensibile, e dal canto suo la donna di tal È chiaro dunque quanto siano opportune, anzi necessarie
genere non sarà incline ad apprezzare le semplici e soli- la conoscenza, la comprensione e la cooperazione fra i
de virtù di quell’uomo. vari tipi umani - basate sul riconoscimento che sono par-
L’artista viene spesso considerato, dagli uomini pratici, te di una vivente e inscindibile unità.
come un tipo strambo e un po’ ridicolo.
INTERVISTA
DI SOLANGE DE MARIGNAC
FIRENZE
AL DOTT. ASSAGIOLI
Solange de Marignac
Vorrei rivolgerLe quattro domande:
1) Molti temono che la vecchiaia rechi loro limitazioni fisiche, e che ciò influenzi in modo dannoso le loro capacità
morali e intellettuali. Posso domandare a Lei che è stato seriamente colpito nella sua salute, come considera questo
problema?
2) Udiamo spesso questa osservazione: “sono troppo vecchio per cambiare”. Lei, che crede profondamente all’evo-
luzione, vuol dire qual è il Suo parere su questo punto? Ha Lei personalmente il senso di poter continuare a perfezio-
narsi, o di avere ancora da modificare o sviluppare certi aspetti del Suo pensiero?
3) Se non è indiscreto, possiamo domandarLe in qual modo pensa alla morte, e alla Sua in particolare?
4) Infine, che cosa avrebbe da rispondere a qualcuno che Le domandasse: “come invecchiare bene?”.
9
Roberto Assagioli:
1) Le capacità morali e intellettuali non sono necessariamente influenzate dalle limitazioni fisiche, anche gravi - e
ciò a qualsiasi età.
Numerosi esempi lo attestano. Nominerò solamente Charles Darwin, che poteva lavorare soltanto 1-2 ore al giorno;
William James, che ha avuto durante tutta la sua vita una salute precaria; e soprattutto il luminoso esempio di Adèle
Kamm, che, confinata nel suo letto da una malattia alla spina dorsale, esercitò con la sua parola e i suoi scritti un be-
nefico apostolato su numerosi malati.
Quanto a me, le considerevoli limitazioni fisiche dovute all’età non sembrano influenzare le mie capacità, come di-
rò fra breve. Anzi traggo qualche vantaggio da alcune di queste limitazioni, come la parziale sordità. A mio pare-
re, molto dipende dal nostro atteggiamento. Un’accettazione serena delle limitazioni (e questo vale per tutte, anche
quelle non fisiche - e chi non ne ha?) elimina grandemente il loro influsso negativo. Esse possono venire considerate
come una sfida a superarle, e così a incitarci a delle compensazioni, e anche a delle supercompensazioni.
10
2) Dichiaro sinceramente che mi è possibile continuare a perfezionarmi e che mi ci applico non meno attivamente, e
forse anche meglio di prima. Il mio pensiero è in continuo sviluppo; nuovi aspetti della Realtà si presentano spesso
alla mia mente. Questo suscita in me gioia ed entusiasmo, ma non è privo di inconvenienti, poiché mi sento spinto a
modificare e a migliorare (almeno lo spero!) quello che avevo scritto in passato; per quanto mi renda conto che sa-
rebbe meglio utilizzare il tempo che mi rimane sulla terra per produrre del nuovo.
3) Non desidero né temo la morte del mio corpo, poiché sono profondamente convinto, non soltanto della sopravvi-
venza, ma della perennità della vita. Sono convinto che il “nucleo spirituale” che è l’essenza di noi stessi è immorta-
le e che le sue manifestazioni si rinnoveranno con una presa di coscienza sempre più ampia e una potenza creatrice
sempre maggiore.
4) Per “invecchiare bene” si dovrebbe fare quella che ho chiamato la “Psicosintesi delle età”; cioè a dire mantenere
in noi presente e vivente, in qualche misura, quello che vi è di migliore e di più valido in ogni età. La semplicità, l’a-
pertura verso il mondo e il senso di ammirazione del fanciullo; il fervore dell’adolescente; lo slancio e il dinamismo
del giovane; l’equilibrio e la maturità dell’adulto; i frutti molteplici delle esperienze- e il dono di saggezza che ne de-
riva - dell’età avanzata. In tal modo l’anziano ha il privilegio di poter ridiventare volta volta fanciullo con i fanciulli,
giovane con i giovani, di comunicare con comprensione benevola con le persone di ogni età. Così, pur ritirandosi
gradatamente dalla sua partecipazione attiva alla vita esterna, l’anziano può divenire un solido punto di appoggio e
un centro di irradiazione benefica intorno a sé.
1 gennaio 1970
Istituto di Psicosintesi
Fondato da Roberto Assagioli
11
10.00 - 10.15 Arrivo partecipanti . Solo per Formatori e Conduttori di Gruppo dell’Istituto SIPT
Didatti e Allievi SIPT
10.15 Saluti delle Presidenti CARLA FANI e MARIA VITTORIA RANDAZZO
ciò che è possibile (secondo una certa visione del mon- ne è vista e concepita dal punto di vista dell’Io reale (che
do). Il paradigma della trasformazione o della svolta: la è un Io pro-creatore):11 una serie di prese di posizione
sua tensione è offrire possibilità nuove, e nello specifico sul futuro (risoluzioni12) che hanno il potere di creare
creare un futuro che altrimenti non sarebbe avvenuto (e nuove «possibilità per la vita» altrimenti inesistenti.
dunque «impossibile» secondo quella stessa visione del
mondo). 6. Concezione etica. Con la parola etica si intende: l’in-
dagine sulla sorgente del comportamento umano in
3. Direzione dell’attenzione. Rifacendoci alle dieci leg- relazione alle categorie del ‘bene’ e del ‘male’. Nel pa-
gi della psiche dichiarate da R. Assagioli, sappiamo che radigma del cambiamento: le nozioni di «giusto» e «sba-
dove si posa l’attenzione lì segue l’energia. Dobbiamo gliato», «dovrebbe» e «non dovrebbe», sono già date da
aver chiaro che ogni paradigma preforma e preorienta un sistema implicito, indiscusso e dato per scontato. Ci
l’attenzione degli individui in una certa direzione; un si muove all’interno di un mondo di opzioni, organizzato
paradigma non è mai neutrale. Se togliamo tutti gli ele- da una serie di stereotipi stabiliti dalla cultura specifica
menti accidentali e momentanei, e dopo aver operato va- (imperativo culturale). Nel paradigma della trasforma-
ri ‘tagli’ guardiamo direttamente alla sostanza del modo zione questi stereotipi vengono resi espliciti e resi relati-
20 in cui questi due paradigmi organizzano la nostra atten- vi. Si funziona «al di là del bene e del male», togliendo
zione, scopriamo questo: ogni rigidità e assolutismo agli stereotipi morali. Ogni
• Nel paradigma del cambiamento la nostra attenzione direzione etica è possibile (mondo di possibilità), a pat-
è focalizzata all’interno dei confini, dei limiti e delle to che rispetti l’intelligenza della circostanza, e l’utilità
definizioni di ‘ciò che è possibile’ all’interno di una funzionale alle leggi della vita (imperativo vitale).13
data visione.
• Nel paradigma della trasformazione l’attenzione 7. Relazione con il rischio. I due paradigmi preorienta-
è focalizzata su ciò che c’è al di fuori dei confini, no infine la relazione col rischio. Il paradigma del cam-
dei limiti e delle definizioni di ‘ciò che è possibile’ biamento (orientato alla sopravvivenza), è progettato per
all’interno di una data visione. vincere, accertando e controllando le cose, evitando i
rischi. Il paradigma della trasformazione (orientato al-
4. Modalità di funzionamento. Il Dizionario Webster de- la maggiore vitalità) è progettato per darsi pienamente a
finisce la parola ‘function’ come: «Il modo in cui qual- una possibilità nobile,14 e ci si assume deliberatamente
cosa funziona, l’azione o il comportamento normale o e liberamente i rischi necessari per la sua realizzazione
caratteristico di qualcosa». Nel paradigma del cambia- manifesta. Questa relazione col rischio si trova indicata
mento: si opera su ciò che si sta facendo, sul proces- – tra gli altri – in un Appunto Manoscritto di R. Assagio-
so dell’azione. Nel paradigma della trasformazione: si li (AS 6631):
opera alterando il modo in cui qualcosa è, in maniera
indiretta e radicale, cioè attraverso l’alterazione dell’o- «Una volontà saggia deve a tempo e luogo saper osare,
rizzonte implicito in cui quel fenomeno esiste, da cui si assumendo responsabilità e rischi. Occorre aver il corag-
mostra. gio di sbagliare, dare nella vita a sua giusta parte al ‘di-
vino imprevisto’».
5. Definizione di azione umana. In ognuno di questi pa-
radigmi l’azione umana è concepita in un certo modo. E dal teologo Dietrich Bonhoeffer, che dai campi di
Nel dominio del cambiamento: l’azione corrisponde a concentramento scriveva:
una serie di attività materiali volte ad alterare qualcosa
(contenuto) e ottenere un certo effetto (risultato). In bre- «Pensare e agire pensando alla prossima generazio-
ve: l’azione è vista e concepita dal punto di vista dell’Io ne, ed essere contemporaneamente pronti ad andarce-
fenomenico10. Nel dominio della trasformazione: l’azio- ne ogni giorno, senza paura e senza preoccupazione:
questo è l’atteggiamento che praticamente ci è imposto Come individui, la nostra sfida è riuscire a dare vo-
e che non è facile, ma tuttavia è necessario mantenere ce all’Io umano reale, e inserirne i principi in un nuo-
coraggiosamente». vo orizzonte consegnato. Nella sua essenza, si tratta di
una rivoluzione semantica. Se creare un nuovo para-
Una cultura per l’umanità nascente digma – o cultura – è generare un nuovo punto di vi-
sta (linguaggio) condiviso, abbiamo bisogno di parole
«La Cultura è il diffondersi della luce, fondate, sufficientemente evidenti e potenti 18, ma anche
nelle tenebre della materia». più radicalmente umane 19. Potremmo dire parole poten-
Il Portale, Città della Pieve ti (maschile) nella misura in cui svilupperemo meglio
un grande ascolto silenzioso (femminile). Queste paro-
Una delle più significative sintesi conquistate nel viag- le non possono essere inventate. Dobbiamo allenare la
gio sull’educazione, è che la gran parte dei tentativi ricezione di quella voce interiore che è sempre ‘misu-
d’intervento correnti non sono sufficienti ad avere un ra’ della nostra identità, realtà, umanità. Ma non potrem-
impatto sulla causa formale15 della reale crisi educativa mo mai recepire gli insight di quella voce migliorando o
che l’umanità sta attraversando, che la rende unica e pe- cambiando una delle varie risposte all’interno dei pre-
culiare rispetto a tutte quelle precedenti. Gran parte delle supposti del nostro modo di vedere le cose. Piuttosto, 21
pratiche, tentativi, risultati sperati, possibilità percepite e come ha chiarito il filosofo Hans-George Gadamer nel
azioni effettuate si muovono all’interno di un paradigma suo Verità e metodo, gli insight proverranno dalla misura
(cultura16) creato a immagine e somiglianza della stes- della nostra capacità di vivere nella scuola delle doman-
sa configurazione dell’Io umano (egoico-separato) che de, domande così potenti da riorientare l’asse dei pre-
è in crisi. Ciò che ci viene richiesto in questo momen- supposti che fondano i nostri paradigmi:
to dall’appello del nostro tempo è ripensare interamen- «[Nuovi insight] presuppongono sempre una indicazione nel-
te l’educazione, selezionando il paradigma della svolta, la direzione di un’area di apertura da cui l’idea può venire,
per offrire al futuro un’educazione per la vita. Ci è ri- cioè presuppongono sempre delle domande. La reale natura
chiesto non un miglioramento, ma di creare nuove basi dell’idea improvvisa (insight) è forse non tanto la realizzazio-
alternative per una svolta e una trasformazione dell’es- ne della soluzione di un problema, quanto l’improvvisa realiz-
sere (ontologia) dell’educazione. La grande sfida è lavo- zazione della domanda che avanza nell’apertura e che quindi
rare all’elaborazione di un nuovo orizzonte, da cui possa rende possibile una risposta. Ogni idea improvvisa ha la strut-
prendere vita un nuovo modo di vedere le cose e dunque tura della domanda».20
di interagire con esse. È l’orizzonte di senso la sorgente
reale da cui proviene l’essere dell’educazione.
1) M. Ventola, “La natura della svolta. L’accesso 11) La connotazione dell’Io reale di essere «pro-
effettivo al rinnovamento”, Congresso Nazionale Il creatore» è stata ben chiarita dal filosofo Marco
Tempo del Rinnovamento, Istituto di Psicosintesi, Guzzi: una soggettività vivente capace di inserire
Gazzada (Varese), Villa Cagnola, 29-29 Aprile 2018. nuove in-formazioni che alterano la struttura
2) Per approfondire una visione del linguaggio dell’universo. (M. Guzzi, Fede e rivoluzione,
integrata ai principi psicosintetici, e sul potere delle Edizioni Paoline, Milano 2017)
conversa-zioni di creare un futuro che altrimenti 12) La risoluzione è il più radicale degli atti di volontà,
non sarebbe avvenuto, si veda: M. Ventola, poggiato interamente sull’Io. Scrive Paul Tillich:
Conversazioni per il Futuro – Vol.1, L’UOMO «[Heidegger] […] analizza un fenomeno a cui
Edizioni, Firenze 2018. dà il nome di ‘risoluzione’. Il termine tedesco
3) Platone, Critone, Bompiani, Milano 2000. che lo desi-gna, Entschlossenheit simboleggia
4) J. Ortega y Gasset, Il tema del nostro tempo, Sugar- il disserramento di ciò che l’angoscia, la
Co, Milano 1994. sottomissione al conformismo e l’autoisolamento
5) Come ha scritto R. D. Laing: «L’insieme delle cose hanno chiuso. Una volta che ciò è stato disserrato, si
che pensiamo e che facciamo è limitata da ciò che può agire, ma non secondo norme date da qualcuno
non riusciamo a notare. E poiché non riusciamo a o da qualcosa. Nessuno può indirizzare le azioni
notare ciò che non riusciamo a notare, possiamo dell’individuo ‘risoluto’ – nessun Dio, nessuna
fare ben poco per cambiare, fino al momento in cui convenzione, nessuna legge di ragione, nessuna
notiamo come non notare plasmi pensieri e azioni». norma o principio. Noi dobbiamo essere noi stessi,
6) H. Jules, Culture Against Man, Random House, noi dobbiamo decidere dove andare». (P. Tillich, Il
New York 1963. coraggio di esistere, Astrolabio, Roma 1968)
7) T. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 13) J. Ortega y Gasset, op. cit.
Einaudi, Torino 2009. 14) M. Ventola, L’Evoluzione possibile dell’uomo, Iem-
8) «Un paradigma è una visione del mondo costruita me Edizioni, Napoli 2016.
sulla base di assunzioni implicite, definizioni 15) La parola ‘formale’ in filosofia è solitamente con-
accettate, abitudini comode, valori difesi come trapposta alle nozioni di ‘contenuto’ e ‘materia’.
22 fossero verità, e convinzioni proiettate come realtà. For-male logico: nell’insegnamento di Aristotele, è
Pertanto i paradigmi sono profondamente legati la logi-ca interna che porta la materia dalla potenza
alla socializzazione degli aderenti e praticanti: i all’atto, seguendone un implicito modello ideale.
paradigmi dicono loro cosa è importante, legittimo Per il filosofo greco la forma ha una priorità logica
e ragionevole. I paradigmi sono anche normativi, sulla materia («Di ogni cosa si può parlare in quanto
asserendo cosa va fatto senza il biso-gno di lunghe ha una forma e non per il suo aspetto materiale in
considerazioni esistenziali o epistemolo-giche. quanto tale» – Aristotele, Metafisica VII). La logica
Ma è proprio questo aspetto dei paradigmi a co- formale descrive il movimento della razionalità
stituirne la forza e la debolezza: la loro forza perché umana che si orienta a individuare la sostanza che
rende possibile l’azione, la loro debolezza perché la prescinde da ogni contenuto.
ragione dell’azione è celta sotto assunzioni non pro- 16) È fondamentale a questo punto distinguere
blematizzate del paradigma stesso». (M.Q. Patton, la nozione di cultura. Per cultura (o cultura
The paradigme dabate and utilitarian synthesis, in antropologica) pos-siamo intendere quel complesso
Utiliza-tion-focused evaluation, Sage, Thousand e insieme di modelli, modalità e strutture di senso
Oaks 1997) che l’uomo ha elaborato, e che consegna e tramanda
9) «L’autocoscienza, o coscienza dell’io, ha due in varie forme per rispon-dere a certi tipi di questioni
caratte-ristiche: una introspettiva, l’altra dinamica. di interesse o importanza fondamentale condivisi
Ciò si può esprimere in vari modi: per esempio, (nell’articolo: il problema di come educare un essere
‘Percepisco di essere e di volere’; oppure ‘Poiché umano per essere pienamente umano).
sono, posso vole-re’». (R. Assagioli, L’atto di 17) M. Heidegger, Lettera sull’«Umanismo», Adelphi,
volontà, Astrolabio, Roma 1977) Milano 1995.
10) «[…] Ciò di cui siamo consapevoli è solo ciò 18) Come intuì giustamente F. W. Nietzsche: «La verità ha
che si può chiamare Io Fenomenico, al quale bisogno di potenza» – o viene dimenticata dalla storia.
si riferiscono tutti i mutevoli stati di coscienza, 19) Il fine dell’educazione per l’umanità nascente,
pensieri, sentimenti ecc. Ma questo Io fenomenico infatti, si concretizza in nuove scuole per le nuove
non è che la manifesta-zione dell’Io reale, principio generazioni di esseri umani.
attivo permanente, vera sostanza del nostro essere». 20) H. G. Gadamer, Verità e metodo, Bompiani, Milano
(R. Assagioli, Psicosintesi. Per l’armonia della vita, 2001.
Astrolabio, Roma 1993)
FIDARSI DI SÉ
LA CONQUISTA DELL’AUTOSTIMA
Secondo il Dizionario di Psicologia di Umberto Galim- questo tipo di fiducia dal bambino, riceve un dono pre-
berti, la fiducia è quello stato rassicurante che deriva zioso. Ma anche una grande responsabilità.
dalla persuasione dell’affidabilità del mondo circostan- In questo periodo, la presenza di circostanze traumatiche
te, percepito come ben disposto verso il soggetto. può incidere, infatti, sulla fiducia di base con conseguen-
ti ripercussioni a sfondo depressivo o nevrotico–impul-
Proviamo a immaginarci in coda alla cassa del super- sivo nella psicologia dell’adulto. Tradire la fiducia di un
mercato, oppure seduti nella nostra poltrona al cinema. bambino è “inquinare” il senso del nostro futuro. Ono-
Chi c’è alle nostre spalle? Uno sconosciuto, o magari rarne il dono, invece, costituisce una vera e propria
qualcuno che conosciamo solo di vista? Gli affiderem- “ecologia dello sviluppo”.
mo o no la nostra schiena per un “tocco” appena più che
casuale... e perché? Nella psicologia dell’adolescente, il tema della fidu-
cia/sfiducia si accompagna a quello dell’amico/nemi-
Fidarsi è sempre un rischio, una scommessa. Se potes- co. Si riscontra cioè una presenza significativa di quello
simo fidarci di tutti e sempre, la fiducia non avrebbe più che Renzo Carli chiama il “mito collusivo” del gruppo,
valore, sarebbe “inflazionata”. E poi, il fatto che ci fidia- cioè la simbolizzazione dell’ “altro da sé” secondo il
mo di qualcuno, anche se motivatamente, ci può forse codice e il linguaggio del familismo, cioè della negazio- 23
mettere al riparo da un suo eventuale errore? Anche se ne dell’estraneo e dell’affermazione dell’amico/nemico,
in totale buona fede, un errore è sempre possibile. Quin- tramite una modalità emozionale di relazione totalmen-
di, cosa accadrebbe di fronte all’errore in cui può cade- te auto-riferita (ad es. nella classe scolastica il rapporto
re una persona fidata... le negheremmo d’ora in avanti ragazzi–insegnante è trasformato in scontro “figli–geni-
la nostra fiducia? E, infine, quanto è importante il mo- tori”). (2)
do, l’atteggiamento con cui si affronta l’errore o la sua La fiducia ha inoltre le sue radici nella nostra struttura
eventuale reiterazione? biologica di mammiferi. Chi è più fiducioso sta meglio
in salute, il suo sistema di difesa non è sempre allerta-
Infatti, mentre il bambino si fida perché non ha scelta, to, non è iper-adrenalinico, non rischia malattie autoim-
l’adulto può scegliere attingendo alla propria esperienza. muni. Esiste cioè una valutazione obbiettiva del mondo
Cioè alla propria consapevolezza circa il tipo di schemi, esterno, esente da proiezioni soggettive, poiché esiste
di modelli di relazione introiettati. un’auto-valutazione, un’attribuzione del “senso di vale-
Dopo l’innatismo di Freud, assistiamo al passaggio dal- re per sé e per gli altri” della persona, anche attraverso la
la psicologia dell’IO – fondata sul modello “pulsione/ promozione e l’allenamento “ludico” nel gruppo di ap-
difese” – a quella della “relazione” in quanto essa stes- partenenza: piccoli conflitti, discussioni, confronti in cui
sa modello che struttura le pulsioni, i bisogni, i deside- l’umorismo e l’auto-ironia alleggeriscono il compito im-
ri, come è ben rappresentato nella Teoria delle relazioni pegnativo dell’individuazione, sono importanti prove di
oggettuali. (1) crescita per auto-riconoscersi come soggetto.
Unità
nella diversità
26
“DOBBIAMO ESSERE POLIGLOTTI PSICOLOGICAMENTE E SPIRITUALMENTE,
IMPARARE A ESSERE TRADUTTORI...”
ROBERTO ASSAGIOLI
IL MURO DI SILENZIO
COME COSTRUTTORE DI PONTI
concrete non sono affatto (ad es. la parola “anima”
deriva dal greco “anemos”, che significa “vento”;
“pensare” da “pesare” inteso in senso materiale
e così via). L’antidoto ravvisato da Assagioli a
questa prima difficoltà prevede l’impegno da parte
dello psicosintetista (ma non solo) a “riconoscere e
tenere sempre presente la natura simbolica, di ogni
espressione, sia verbale, sia di altro genere.” Le parole
son quindi dei simboli e come tali vanno considerate.
L’invito a riconoscere la natura simbolica, metaforica
delle parole e del linguaggio, ci conduce alle altre
due difficoltà identificate da Assagioli che riguardano
appunto le caratteristiche proprie dei simboli:
• la loro natura duplice e contrastante
• il loro essere unilaterali.
27
RIFLESSIONE 2. Quando si parla della natura “duplice e contrastante”
dei simboli ci si riferisce al fatto che essi possono
Qualche settimana fa ho letto l’articolo di Piero Ferrucci rivelare la realtà, essere un tramite, un intermediario
intitolato “Sulla soglia del mistero” e quanto pubblicato che facilita il contatto con la verità che indicano;
in seguito da Marina Bernardi, “Riflessioni sulla Psico- oppure la possono velare divenendo così una trappola
sintesi oggi”. Uno dei principali temi affrontati in questi che ci spinge “fuori di noi”. Infatti, ci ricorda
due scritti é il rapporto che intercorre tra la Psicosintesi Assagioli, “l’uomo che prende i simboli letteralmente,
come concezione e prassi psicologica, educativa e (auto) che non va alla realtà passando attraverso il simbolo,
formativa e gli altri campi del sapere umano legati alle ma a questo si ferma, non raggiunge la verità”.
credenze e ai sistemi spirituali, filosofici, esoterici, reli- Come recita un detto buddhista che amo moltissimo:
giosi ecc. Più in particolare, i due scritti riflettevano sul “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda
“muro di silenzio” voluto a suo tempo da Roberto Assa- il dito”. Lo psicosintetista ha quindi il compito di
gioli tra la Psicosintesi e questi altri campi. Il tema mi impegnarsi a distinguere il dito (il simbolo, la parola,
ha sempre interrogata e condivido qui alcuni spunti che la credenza, la dottrina e così via) dalla luna (la realtà/
forse permetteranno di guardare al “famoso” muro co- verità indicata) per poi focalizzare con decisione la
me ad una possibilità di costruire ponti. Non so se questi sua attenzione su quest’ultima.
spunti potranno contribuire al dibattito in corso e trovare
una qualche applicazione pratica. Me lo auguro.
Assagioli era profondamente convinto dei molti frain-
tendimenti e delle “gravi difficoltà” poste dall’utilizzo
del linguaggio nel parlare di realtà psicologiche, special-
mente di quelle transpersonali o supercoscienti, e lo af-
fermava chiaramente. Più specificamente, individuava
tre ordini precisi di difficoltà proponendo per ciascuno
di essi specifiche soluzioni o antidoti.
1. La prima difficoltà riguarda l’utilizzo, da parte
del linguaggio umano, di metafore e simboli
basati su cose concrete per designare realtà che
3. Infine, con l’espressione “unilateralità dei simboli” zione della cucina è differente dalla funzione del bagno
si vuole indicare che essi sono in grado di esprimere e da quella della camera da letto.
unicamente “un aspetto, una modalità, una concezione Perfino in un meraviglioso open-space (“Casa Assagio-
parziale di una data realtà”. Lo psicosintetista è li”?) si continuerebbe a cucinare sui fornelli, a dormire
chiamato a ovviare a questa difficoltà utilizzando in un letto e a lavarsi nella doccia. Ma queste mie ri-
“simboli diversi per indicare la stessa verità” e nella flessioni ruotavano ancora attorno ad un’insoddisfacente
sintesi dei differenti simboli utilizzati. Egli deve rappresentazione del muro visto come “una spessa bar-
insomma essere un poliglotta (conoscere e parlare vari riera di mattoni”.
linguaggi) e un abile traduttore (essere in grado di
esprimere la stessa idea utilizzando differenti sistemi Ad un certo punto però la mia attenzione si è sposta-
simbolici di riferimento, passando dall’uno all’altro ta dall’idea-immagine definita e pesante del “muro” (il
con abilità). Allora l’uso del linguaggio, orientato dito?) all’altra idea-immagine rimasta sullo sfondo, più
dalla volontà di costruire retti rapporti umani, si fa sfuocata e lontana, del “silenzio” (la luna?). Ed è stato
funzionale alla reciproca comprensione. come se, improvvisamente, vedessi questo muro per la
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SIMBOLI DI ESPERIENZE TRANSPERSONALI*
Dunque, qualche settimana fa, mentre passeggiavo lun- prima volta. Il “muro” con cui Assagioli ha voluto de-
go la battigia del mar Ligure osservando il placido e tra- limitare lo spazio della Psicosintesi può davvero non
sparente andirivieni delle onde, riflettevo sull’immagine essere un muro di Berlino, un’invalicabile barriera di
del “muro di silenzio”, sui suoi significati e sulle sue mattoni. Può invece essere trasparente e leggero. Lo è
funzioni. potenzialmente sempre stato. Infatti, é un muro costitu-
Mi venivano in mente cose già ben chiarite: i muri (co- ito, fatto di un materiale molto particolare con proprietà
me ad esempio quello di Berlino) servono a impedire, specifiche: IL SILENZIO.
dividere e separare qualcosa da qualcos’altro; i muri so- A tutta prima quest’immagine della Psicosintesi delimi-
no anche necessari a delimitare e distinguere spazi fra tata, circondata dalla trasparenza e dalla pace del silen-
loro diversi definendone le rispettive funzioni. Nessuno zio può forse apparire poetica e nulla più.
si sognerebbe mai di negare che, in un edificio, la fun- In realtà essa presenta delle implicazioni interessanti che
possono indicare con chiarezza il tipo di funzionamen- lezza, alla conversione all’Amore, ai sentimenti elevati,
to mentale che lo psicosintetista è invitato a coltivare alla solidarietà, alla fratellanza. Sarebbe bello completa-
quando approccia differenti sistemi di credenze, dottri- re l’elenco. Il silenzio ci porta “oltre”. Ci (ri)porta a ca-
ne e metafore. Come sappiamo bene, in Psicosintesi il sa, in quel luogo che è fonte e sorgente e dal quale ogni
silenzio ha significati e funzioni molto precise, ben più parola, metafora e simbolo trae la sua origine.
profonde ed evocative della semplice assenza di parole
o della mancanza di comunicazione. La pratica regola- Il silenzio permette quindi allo psicosintetista allenato di
re e quotidiana del silenzio ha la funzione di sviluppare guardare in trasparenza i diversi sistemi di credenze, le
la capacità di mantenere una “zona di disidentificazio- diverse formulazioni dottrinali, i vari linguaggi. Il “mu-
ne”, di raccoglimento, in mezzo a tutti i rumori della vita ro di silenzio” diviene allora un filtro in grado di distil-
quotidiana. lare, estrarre e far confluire nella Psicosintesi ciò che,
Il silenzio interiore è poi, soprattutto, la condizione ne- nei differenti sistemi, indica una dimensione universale,
cessaria allo sviluppo dell’intuizione, la funzione psico- comune, distinguendola da ciò che invece è particolare,
logica grazie alla quale possiamo entrare autenticamente espressione della specificità data dai vincoli di tempo,
in relazione con la dimensione transpersonale in noi e spazio e temperamento a cui sono stati e sono sottoposti
iniziare a dialogare con essa (e quindi anche ad aprirci e gli individui e i gruppi umani che hanno informato quel- 29
a dialogare autenticamente con gli altri poiché “Noi sia- le credenze, linguaggi e dottrine. La disidentificazione.
mo il Sé, quel Sé siamo Noi”). Di più, per la Psicosintesi Forse proprio questa dimensione universale dell’espe-
la possibilità di un contatto esperienziale con la sfera su- rienza umana è l’oggetto di studio più proprio della Psi-
percosciente è proprio una funzione del grado di silenzio cosintesi. Essa è massimamente interessata a ciò che é
interiore che riusciamo a realizzare. potenzialmente in grado di accomunare tutti gli esseri
Ecco allora che, inteso in questo modo, il “muro” voluto umani, il maggior numero possibile di essi.
da Assagioli diviene un confine che delimita non tanto Assagioli voleva espressamente, programmaticamen-
diversi campi di conoscenza e i loro contenuti, quanto te che chiunque potesse riconoscersi nell’impostazio-
differenti modalità di funzionamento mentale. E il ma- ne psicosintetica: le persone avviate lungo un cammino
teriale di cui esso è costituito, il silenzio, diviene la so- di ricerca spirituale più o meno definito, così come gli
stanza che costruisce quel ponte che ci conduce “oltre”: agnostici e gli atei; gli artisti e gli uomini politici, i mi-
oltre il linguaggio che separa e divide, oltre la mente che stici e i medici, gli yogi e gli scienziati, gli sportivi e i
categorizza e giudica e, soprattutto, oltre la letteralizza- terapeuti.. Voleva che la Psicosintesi potesse essere ac-
zione delle molteplici metafore (siano esse attinenti ai cessibile a tutti senza spingere nessuno a rinunciare ai
campi della spiritualità, dell’esoterismo, della filoso- propri linguaggi particolari, alle metafore già adottate
fia, della religione e anche della scienza) che gli uomini magari per convertirsi ad altri linguaggi e metafore, mo-
scelgono di volta in volta per rivestire e colorare le stes- dificando così l’abito ma non il monaco.
se esperienze esistenziali archetipiche, le stesse verità
perenni, gli stessi dati immediati della coscienza che si Per realizzare questo obiettivo Assagioli ha scelto co-
ripropongono a noi ancora ed ancora, universali in ogni me linguaggio ufficiale quello che reputava essere il
tempo e cultura. più adatto a sostenere questa vocazione universale della
Mi riferisco alle ben note illuminazioni interne, alle Psicosintesi: quello empirico, concreto, pragmatico del-
esperienze estetiche e alla creazione artistica, alle intu- la scienza. E non mi sembra che nel presente momento
izioni scientifiche, alle spinte all’azione eroica, a quella storico abbiamo a disposizione un sistema di riferimento
etica e umanitaria, al coraggio di andare verso il nuo- più funzionale all’obiettivo di creare un comune terre-
vo oltre i limiti del conosciuto, alla visione profonda, no d’intesa che permetta il dialogo al di là dei partico-
all’inventiva geniale, all’estasi, alla ricerca della libertà larismi e delle credenze personali dei singoli individui o
e della felicità, al gioco, all’autotrascendenza, alla bel- gruppi. Pur restando anch’esso simbolo!
Consentitemi di fare un esempio di applicazione con- CONCLUSIONI
creta di quanto appena detto che, a mio modo di vede-
re, illustra questa tensione chiaramente. La Psicosintesi Il “muro di silenzio” auspicato da Assagioli voleva ori-
considera l’ipotesi che il Sé transpersonale sia una realtà ginariamente senz’altro anche separare campi diversi
psichica della quale è possibile fare esperienza. Sulla ba- di interesse e studio (quello scientifico, empirico del-
se di quest’ipotesi alcuni esercizi propongono l’incontro la Psicosintesi da quello della spiritualità, della filoso-
immaginato e il dialogo interiore con il Sé. fia, dell’esoterismo e della religione), distinguere spazi
e designare funzioni. Ma oggi possiamo forse provare a
Assagioli raccomanda di far precedere la somministra- guardare questo muro in modo diverso, concentrando la
zione di questi esercizi da un momento psicagogico in nostra attenzione piuttosto sul materiale di cui esso è co-
cui si presenta il concetto nel seguente modo: lo psico- stituito: IL SILENZIO.
sintetista adatta il proprio linguaggio alla mentalità e al-
le credenze di ognuno e non si aspetta il contrario, cioè Questo significa spostare l’accento dai contenuti che
che sia l’altro a modificare le proprie credenze per ade- dovrebbero stare di qua o di là del muro, al tipo di at-
guarle a quelle dello psicosintetista. teggiamento interiore, di funzionamento mentale che il
30 Non si tratta affatto di istruire, o peggio convertire, le silenzio ci invita a coltivare nei confronti di ogni conte-
persone presentando loro nuovi concetti o credenze. Si nuto. Spostare cioè l’accento sul contenitore.
tratta semplicemente di utilizzare il linguaggio (tenen-
do sempre ben presente che le parole sono simboli) per Ecco allora che il “muro di silenzio” può divenire un
introdurre un’esperienza che, per definizione, si trova preziosissimo strumento in grado di emancipare gli psi-
oltre tutte le parole e che può essere colta solo per via cosintetisti e la Psicosintesi dal pensiero letterale e un
intuitiva. potente antidoto contro i suoi sempre attuali corollari:
il fanatismo, il fondamentalismo, la separatività, l’in-
Per farlo nella maniera migliore - cioè in modo che le comunicabilità e il conflitto. È in una mente allenata al
persone possano seriamente considerare quest’ipotesi silenzio che possono germogliare quelle abilità che ren-
degna di essere verificata mediante un percorso espe- dono uno psicosintetista un buon psicosintetista: l’essere
rienziale che prevede un allenamento interiore – e ne- poliglotta e abile traduttore.
cessario adeguare le parole ai singoli individui o gruppi. Egli così si è espresso al riguardo:
Alle persone religiose si può dire, ad esempio, che l’e- “La Verità è Una, ma la sua presentazione è diversa e
spressione “Sé transpersonale” è un termine obiettivo, di livelli diversi, in base al tipo di persone a cui ci ri-
usato in psicologia, per indicare l’anima; agli agnostici volgiamo. Bisogna parlare a ciascuno nella loro lingua.
si può proporre l’ipotesi che esista un centro superiore Dobbiamo essere poliglotti psicologicamente e spiri-
in ogni uomo e dire che vi è un numero notevole di esse- tualmente, imparare a essere traduttori (..)”
ri umani che ne hanno avuto l’esperienza; agli atei pos- R. Assagioli
siamo illustrare l’idea di potenzialità esistenti a livello
inconscio non ancora attuate che possono indicarci pre-
ziose linee-guida nella nostra vita, e che rappresentano “Nella mente silenziosa ci sono le radici
l’espressione di una più profonda autenticità. dell’intelligenza e dell’amore.”
E così via. C. Pensa
Petra Guggisberg Nocelli
Questo esempio riguarda il concetto di Sé transpersona-
le, ma il principio che esso illustra può essere trasposto Psicoterapeuta ASP, Formatore Istituto di Psicosintesi e
agli altri concetti-base della Psicosintesi. Psicosintetista SIPT, Scrittrice
31
IL SÉ PERSONALE
(The Personal Self pag. 90, Traduzione di A. Cattaneo ) e disperazione. Assagioli continua: “Non c’è da stupir-
si che lui, non conoscendo o comprendendo se stesso,
La maggior parte delle volte siamo coinvolti in eventi non abbia autocontrollo e sia continuamente coinvol-
della vita, di solito involontariamente, mentre veniamo to nei propri errori e debolezze ... Non c’è da stupirsi
catturati dai capricci dell’esistenza. A volte ciò è dovuto che l’uomo, nella sua cieca ricerca appassionata di li-
a questioni esterne, alla vita familiare, al lavoro o in altri bertà e soddisfazione, a volte si ribelli violentemente e
modi in cui possiamo sentirci vittime delle circostanze. a volte cerchi di calmare il suo tormento interiore get-
Questo può farci sentire nervosi, insicuri della nostra po- tandosi a capofitto in una vita di attività febbrile, di ec-
sizione nel mondo (o persino del nostro diritto ad essere citazione costante, di emozione tempestosa e avventata
nel mondo). avventura”.
Nel frattempo siamo assediati internamente da fantasie Qualsiasi cosa pur di evitare di affrontare il senso inte-
e dialoghi tra noi stessi sui nostri problemi di vita. Poi riore di fallimento e frammentazione.
ci sono gli eventi inconsci che ci legano e ci limitano - La piccola “stella” al centro del diagramma dell’ovoide
complessi e schemi di comportamento non riconosciuti rappresenta il sé personale, il nostro Io individuale che
che dipendono dal loro essere di eventi passati, spesso sperimenta tutti questi diversi stati di pensiero, emozio-
32 dimenticati o, nel migliore dei casi (o peggiore), vaga- ne e sensazione. Il “sé personale” sperimenta tutto ma,
mente ricordati e temuti. paradossalmente, per la maggior parte del tempo non
In tali condizioni, non c’è da meravigliarsi, come sotto- siamo nemmeno consapevoli della sua esistenza, poiché
lineò Assagioli “che l’uomo è spesso scontento, insicu- siamo intrappolati invece in identificazioni con una o
ro e mutevole nei suoi stati d’animo, pensieri e azioni, più delle nostre sub-personalità che esploreremo in pro-
sentendo intuitivamente di essere uno, e anche trovando fondità nella prossima sezione.
di essere diviso in se stesso, non è concertato e non è in Ma più lavoriamo su noi stessi, più iniziamo a contattare
grado di capire se stesso o gli altri “. l’Io e ne facciamo una realtà vissuta e sperimentata e di-
Un tale stato è decisamente scomodo, ma, peggio, la- ventiamo più sani o più “il tutto”
scia la persona limitata nell’espressione e nell’esperien- Il sé personale è una riflesso o una scintilla del Sé spiri-
za della vita, tormentata da insicurezza, scoraggiamento tuale o transpersonale. È importante rendersi conto che
sebbene siano essenzialmente uno, c’è una grande diffe- come pura autocoscienza, ma piuttosto mescolata e ve-
renza tra il sé personale e il Sé transpersonale (che no- lata dai contenuti della coscienza, cioè da tutto ciò che
terete, in Psicosintesi, è solitamente scritto con una S percepiamo, sentiamo e/o pensiamo in qualsiasi momen-
maiuscola per distinguerlo dal sé personale). to. Di solito viviamo le nostre vite identificate con que-
sti contenuti della nostra coscienza, quindi ne consegue
Diventare focalizzati sul Sé è un segno di raggiungi- che per sperimentare pienamente l’autocoscienza prima
mento spirituale, ma la consapevolezza del sé perso- dobbiamo imparare a disidentificarla.
nale, da cui possiamo dirigere efficacemente la perso-
nalità, è l’obiettivo primario della Psicosintesi. La maggior parte delle persone tendono ad essere gene-
ralmente più attaccate a pensieri o emozioni e possono
Questo porta inevitabilmente a un contatto più chiaro e quindi essere descritte come identificate mentalmente o
a una comprensione del Sé. Un’analogia utile per que- emotivamente. Tali identificazioni sono utili a volte, per-
sto è di un’orchestra (le sottopersonalità) che ha bisogno fino necessarie, ma per vivere una vita equilibrata oltre
di un direttore (“Io”) per dirigere la propria “musica” in a essere in grado di disidentificarci, abbiamo bisogno di
una composizione armoniosa. Il direttore d’orchestra as- coltivare le sfere dell’esperienza in cui siamo carenti.
sicura anche che tutti i membri dell’orchestra stessa ab- Ad esempio, le persone identificate prevalentemente con 33
biano la possibilità di soddisfare i loro bisogni (il loro i loro pensieri (a volte definiti mentalmente identificati)
turno di sentire ascoltati i loro “strumenti”). Il direttore hanno bisogno di aumentare la consapevolezza dei lo-
ha anche una linea diretta con il compositore (il Sé). ro sentimenti piuttosto che diminuire la loro consapevo-
Nella formazione di ogni sub-personalità c’è inevita- lezza mentale. Se immaginiamo la situazione come una
bilmente una parte uguale di ombra creata: per esem- situazione in cui mente e sentimenti sono sviluppati in
pio, una subpersonalità a cui piace l’intimità avrà una modo non uniforme, e quindi di dimensioni diseguali, la
subpersonalità “uguale e contraria” che preferisce la so- tecnica è di aumentare la dimensione del più piccolo in
litudine ed il nascondersi. Gestire il delicato equilibrio modo che corrisponda alla dimensione del più grande.
tra queste parti “leggere” e “ombre” non è un compito Questo è equilibrio attraverso la crescita e l’inclusione
facile. Il nostro bisogno di intimità e solitudine è in co- verso l’alto piuttosto che attraverso la diminuzione, che
stante cambiamento e abbiamo bisogno di entrambi. Un è sia inutile che inefficiente.
buon punto di partenza per creare un equilibrio tra ener-
gie apparentemente opposte come queste sta nel cono- Attraverso la deliberata disidentificazione dalla persona-
scere meglio il “conduttore”, il sé personale. lità e l’identificazione con il sé personale, otteniamo il
Tale conoscenza di sé viene acquisita attraverso la ri- potere di scegliere l’attaccamento o il distacco da qual-
flessione, l’approfondimento e l’esperienza, e offre una siasi aspetto della nostra personalità, in base a ciò che è
maggiore comprensione delle scelte che abbiamo fatto e più appropriato per ogni data situazione. Dobbiamo an-
del nostro potenziale di cambiamento. Potremmo scopri- che ricordare, come ci ricorda Ferrucci, che “il Sé Per-
re di conoscere meglio gli altri attraverso la conoscenza sonale e Transpersonale sono in effetti la stessa realtà
di noi stessi e, al contrario, possiamo conoscerci meglio vissuta a diversi livelli; la nostra vera essenza è al di là
attraverso il nostro contatto con gli altri. Inoltre, attra- di tutte le maschere e i condizionamenti. “Così possiamo
verso la profonda contemplazione della nostra relazio- imparare a padroneggiare e utilizzare tutta la nostra per-
ne con sé e gli altri, ripristiniamo l’equilibrio interiore e sonalità in una sintesi inclusiva e armoniosa”.
possiamo concentrarci sulla presenza del Sé. L’esperien-
za della auto identificazione, avere un “Io”, distingue la Will Parfitt
nostra coscienza da quella della maggior parte degli altri Psicoterapista Diplomato (UKCP 1992-2017), Psicoterapista
esseri senzienti sul nostro pianeta. Come detto, questa Psicosintetista, Consulente Supervisore, Formatore di Psicosintesi,
autocoscienza, tuttavia, viene abitualmente vissuta, non Direttore di PS Avalon Psychosynthesis
IL COACHING
UN BUON AMICO DELLA VOLONTÀ
Questa frase di uno dei Padri Fondatori del Coaching, giunto tramite la definizione e il perseguimento di una
John Whitmore, posta all’inizio del suo libro “Coa- sequenza di passi compiuti, appunto, con consapevolez-
ching”, esprime secondo me il fatto che tra Volontà e za e responsabilità.
Coaching – come sopra interpretato – v’è un’affinità di
base. Non è mia intenzione qui approfondirla, e nemme- “Che cosa vuoi ottenere oggi?” e “come riconoscerai
no evidenziare le pur esistenti differenze, cimentandomi d’averlo ottenuto?” sono le due tipiche domande che il
in sottigliezze teoriche. Intendo piuttosto affermare che, coach pone all’inizio d’una sessione. Sentite anche voi il
in base alla mia esperienza, “fare coaching a una per- brivido della responsabilità nel cliente? E il venir meno
sona” significa per me molto semplicemente “accompa- di qualsivoglia propensione a farsi offrire soluzioni dal
gnarla nel compiere un atto di volontà”. Letteralmente. coach? Il punto è che il cliente in quel momento spera di
Quando poi un individuo si è allenato a sufficienza per arrivare a esiti ancora fuori portata, mentre il coach sta
arrivare a fare auto-coaching, l’atto di volontà è capace mettendo nella relazione tutta la sua fiducia nel fatto che
di organizzarselo da solo. il cliente può attingere uno stato di coscienza che lo farà
andare oltre i limiti da lui percepiti e vissuti come reali.
Che il coaching sia uno strumento orientato all’azione Nella sua giovane storia il coaching si è via via esteso,
34 emerge chiaramente dalla sua origine in ambito sporti- dall’ambito strettamente sportivo, a quello organizzati-
vo: un ambito dove il miglioramento delle prestazioni vo/business e poi personale, in varie declinazioni: e in-
per il raggiungimento degli obiettivi implica per l’atleta fatti “qual è il tuo obiettivo?” è una domanda valida per
un continuo e crescente lavoro di educazione e sollecita- chiunque, in qualunque situazione, si pone la responsa-
zione della propria stella delle funzioni. bilità di promuovere un cambiamento nella sua vita.
Il coaching cioè si struttura come metodologia fina-
lizzata a traghettare l’individuo da una condizione di Ho scritto più sopra che il coaching è “letteralmente” il
identificazione in problemi, bisogni, desideri e fremiti percorrere insieme un atto di volontà. Preciso che vi so-
di cambiamento in uno stato futuro di raggiungimento no varie metodologie di coaching e che il “letteralmen-
degli obiettivi, sviluppo e soddisfazione: uno stato rag- te” lo riferisco in particolare alla Scuola che ho seguito
io: forse non per tutte le Scuole lo si potrebbe dire ed “ho intenzione di migliorare la mia forma fisica”, esor-
è corretto precisarlo. Sta di fatto che, quando mi ven- disce il cliente;
ne presentato il “modello di conversazione di coaching” • “e allora cosa ti proponi di fare?”
proprio del master da me frequentato, rimasi del tutto • “1, 2, 3, 4, 5…”
attonito mentre mi dicevo “ma questo è paro paro l’at- • “e tra queste azioni quale è quella prioritaria per te?”
to di volontà!”. In realtà non è proprio così, perché i • “e poi?”
cinque step del modello raggruppano i sei stadi dell’at- • “e dopo?”
to di volontà in modo un poco diverso da quest’ultimo: • “quindi oggi su che cosa vuoi lavorare?”
ma i passaggi da compiere e la loro sequenza rimangono • “quale risultato vuoi ottenere in merito?”
i medesimi e mantengono l’inimitabile completezza ed • “perciò qual è l’iniziativa più urgente da prendere?”.
efficienza del metodo assagioliano.
Il cliente dunque è continuamente sollecitato a scegliere,
Il primo passo – quello dello stabilire il focus – esplora sempre comunque nell’ambito discrezionale della sua
e sintetizza i quattro elementi del primo stadio di Assa- adesione alla metodologia.
gioli: valutazione, motivazione, intenzione e obiettivo.
Il focus è così sintetizzato in quest’ultimo perché il co- Il secondo passo è quello dell’allargare le possibili- 35
aching vuole essere incisivo, quindi definito, non vago. tà d’azione concepite dal cliente: è lo stadio della deli-
Ma il coaching esige consapevolezza e quindi non è in- berazione. Qui si manifesta tutta l’abilità del coach nel
teressato a formare “achievers” che si fiondano quali promuovere la capacità del cliente di uscire dal suo per-
carri armati sull’obiettivo come in una blitzkrieg di in- corso abituale di problem solving e nel fargli esplorare
fausta memoria, calpestando tutto e tutti pur di conqui- nuove vie di soluzione o, per lo meno, nuove alternative.
starlo (peraltro persone siffatte in genere non sentono il
bisogno di un coaching; caso mai le organizzazioni lo • “Se pensi ad altre situazioni che conosci simili alla
propongono loro affinché acquisiscano una visione più tua, cosa ha funzionato in quelle?”
sistemica, ampliando la consapevolezza oltre i limiti del • “Qual’è la conseguenza dell’alternativa A?”; “e di
loro ego). quella B?”;
Così come per l’atto di volontà, questo primo passo è • “A quali altre risorse potresti accedere? Di che tipo?
forse il più importante, per lo meno per certe tipologie. Dove le rintracci?”
• “Cosa potrebbe succedere se…?”
Va da sé che accedere al coaching implica il possedere • “Come puoi ottenere questo che ti manca?”
già una notevole carica di motivazioni: ed è altrettan-
to scontato che il corretto approccio di coaching in La risposta a quest’ultima domanda spesso svela l’esi-
quest’ambito si esprime nell’individuare come accre- genza di fermare il processo sino ad allora seguito e di
scerle, non certo nell’analizzare il perché siano scarse. aprire un altro fronte di lavoro; lo stesso può succedere
dopo aver esplorato più possibilità di soluzioni.
Tornando all’obiettivo, specie nel primo incontro di un Torna allora la verifica sopra esposta: “quindi ora su
percorso si definisce quello del percorso stesso; ma poi che cosa vuoi lavorare?”.
ogni singola sessione deve avere un suo obiettivo di ses- Il primo risultato della sessione di coaching è per il clien-
sione – coerente con quello del percorso – che ancori te quello di scegliere un obiettivo SMART: sintetico, mi-
nella prassi quotidiana quanto si va a decidere. surabile, attuale, realizzabile, tempificato. È dunque lo
stadio della scelta, della decisione e dell’affermazione
Il coaching non ammette vaghezza e, dell’intenzionalità, che il cliente fa contemporaneamente: dopo una sequen-
sottolinea la valenza energetica propulsiva, ma stronca, za di bivi e imbuti, egli arriva al vero e proprio obiet-
garbatamente, l’alibi che talvolta vi si cela: tivo di sessione, che può naturalmente coincidere con
quello iniziale, ma che - se non coincide - testimonia la L’ultimo step previsto dal modello che sto presentando
massima focalizzazione possibile per dare concretezza è quello della sintesi della sessione, che è operata dal
(“voglio completare la mia tesina per il GTA entro tre cliente. A lui viene chiesto di ripercorrere con parole sue
settimane”) a quel che segue. la strategia da se stesso preparata col connesso piano
Quel che segue è il piano d’azione. Qui forse sta la d’azione e di ribadire le date precise per gli esiti del me-
maggiore somiglianza con l’atto di volontà, nei suoi desimo: è l’operazione finale per ribadire la responsabi-
step di pianificazione, programmazione e direzione lizzazione del cliente e l’efficacia del lavoro svolto.
dell’esecuzione.
Metodologicamente vedete che il coach opera quasi
Le domande poste dal coach diventano sempre più esclusivamente tramite la sequenza domande –ascol-
pratiche e ancorano nel tempo e nello spazio le azioni to–domande: queste vengono a costituire una succes-
previste: sione di stimoli i quali sollecitano, del cliente, il livello
• “cosa devi fare per raggiungere il tuo traguardo?” dal quale solo possono partire auto-input al cambiamen-
• “in quali altri modi potresti?” to: quello mentale/progettuale superiore, tipico appunto
• “qual’è l’azione più importante da fare questa della volontà. L’energia segue il pensiero…
36 settimana” E qui mi fermo, appunto perché non non era mia inten-
• “su quali altre persone/gruppi influisce il tuo sforzo?” zione descrivere compiutamente il coaching né trasmet-
e “come ciò potrebbe esserti d’aiuto?” terne “l’anima”. Molto meglio può farlo il libro citato
• “quali date ti senti di poter rispettare?” all’inizio, “Coaching” (io l’ho nella edizione Sperling &
• “quanto tempo ci vuole?” Kupfer del 2003), nel quale John Whitmore – marito di
• “quando inizi?” Diana Whitmore e scomparso nell’aprile del 2017 – co-
• “quanto lavorerai ogni giorno?” sì scrive al 15° capitolo dedicato a ”coaching e ricerca
di significato”: “molti anni fa mia moglie e io abbiamo
Capite da soli che siffatto approccio, se è validissimo per scoperto con estremo interesse la profondità di pensiero
comportamenti e azioni, onde adattarsi a modifiche di e la grande capacità di intervento della psicosintesi, le
stati d’animo e a cambiamenti in coscienza va sfumato; cui teorie, da allora in poi, hanno permeato la mia atti-
ma, appunto, ho scritto che tra Volontà e Coaching c’è vità di coach” (pagg. 175-176).
solo affinità, non certo che sono del tutto sovrapponibili. È anche per queste parole, e per la testimonianza che
John Whitmore ne ha dato, che mi sento di affermare
A questo punto acquista particolare importanza il quar- che il Coaching, così come l’ho conosciuto io, è un buon
to step, quello della eliminazione degli ostacoli. Si tratta amico della Volontà.
cioè di identificare le barriere che potrebbero impedire
di portare a termine il piano d’azione con successo: per Francesco Viglienghi
esempio abilità mancanti, questioni riguardanti il potere,
eccesso di ambizioni, budget inadeguati, individui, strut- Formatore Istituto di Psicosintesi e Corparate Coach
ture, ruoli che si mettono per traverso e così via.
• C’è un altruismo come reazione al senso di colpa e Gurdjieff affermava: “Solo un sano egoista può essere
quindi espiazione, riparazione… un vero altruista”. 37
• Molte persone che praticano il “volontariato” sono da Non possiamo dare ciò che non abbiamo: per fare tanta
ciò motivate beneficenza bisogna diventare ricchi.
• C’è un altruismo che origina da un meccanismo di Chi non ha cosa può dare? Che tipi di ricchezza e po-
tipo depressivo, per creare e mantenere rapporti. Si vertà esistono? Ci può essere ricchezza materiale e po-
crea nell’altro la dipendenza: “finché gli sarò utile, vertà spirituale.
finché avrà bisogno di me, non mi lascerà”
• Una modalità altruistica viene spesso posta in essere
Simone Martini, San Martino, 1317 circa
dalla sub- personalità narcisistica e megalomanica. Basilica Inferiore, Assisi
Mira all’ostentazione di sé. C’è un forte bisogno di
apparire.
• L’azione altruistica può essere un mezzo di evasione
da me, dal mio mondo interno, dai miei problemi
• L’altruismo, insospettatamente, può essere una
proiezione di aggressività che tende a mantenere
l’altro in subordinazione
• C’è poi un altruismo che non è tanto falso quanto
invece inopportuno, invadente fino a divenire
dannoso, pericoloso. Nasce da una forma di
egocentrismo (vedi la storiella della “scimmia
pietosa” che, mossa da pietà, toglie un pesce dal fiume
perché non anneghi e lo pone su un albero)
• L’altruismo inoltre, per taluni, può divenire merce di
scambio per acquistare il paradiso (può rasentare il
fanatismo)
Noi, tra l’altro, come ci ricorda Vivekananda, possiamo Altruismo e carità: tutte le religioni hanno accentuato
dare tre tipi di aiuto: la carità per un profondo senso di colpa verso il denaro
(ma Seneca scrive a Lucilio: “Nessuno ha condannato i
• Spirituale: alle radici filosofi alla povertà”). In alcuni passi dei Vangeli gno-
• Intellettuale: sui rami stici è scritto: “se farete l’elemosina farete male al vostro
• Materiale: sulle foglie spirito…” Ma anche: “La mano destra non sappia co-
sa fa la sinistra”. La carità è diversa dalla condivisione:
E prima di poter aiutare gli altri dobbiamo essere noi a spesso il caritatevole aiuta gli altri ritenendoli inferiori a
vedere con chiarezza: altrimenti sarebbe come se un cie- sé, c’è quindi “auto-innalzamento” e “fanatismo”.
co guidasse un altro cieco. Altruismo e generosità: il vero altruismo è un moto
Il vero altruismo è una qualità che nasce dall’anima e spontaneo e non un obiettivo, un fine; è conseguenza
potenzialmente lo abbiamo tutti. È espressione di vo- del traboccare (“solarità”).
lontà transpersonale.
Implica una certa forma di pienezza, di compiutezza: Alcuni detti significativi:
donare non è privarsi ma espandersi! (vedi il simbolo “Non chi riceve è beato, ma chi dà”.
38 del Sole). “Il vero altruista è tale con tutti, non con una singola
persona”.
Il vero altruismo richiede impersonalità, invece spes- “L’altruismo è un moto spontaneo e come tale legato al
so ci aspettiamo dopo un nostro atto “altruistico” ricono- qui e ora”.
scenza e gratitudine e se queste non arrivano ci sentiamo “Più ci poniamo l’altruismo come meta, più sarà
offesi: questi sono segni di falso, interessato altruismo. difficile realizzarlo”.
L’atteggiamento altruistico è una disposizione d’animo “Non si può essere altruisti per calcolo: è impossibile”.
da cui deriva il comportamento altruistico in qualità di “Siate felici e sarete buoni!” (non invece il contrario).
fatti, azioni. “Non si può fare del bene a tutti, ma a tutti si può
dimostrare bontà”
“L’azione perfetta è quella fatta col massimo interesse
e col massimo disinteresse”. R. Assagioli È importante comprendere l’accezione più profonda del-
la più nota frase evangelica “Ama il prossimo tuo come
te stesso”: quel “come” è da intendersi “perché è” te
stesso.
Ricordiamo poi che “prossimo” significa “il più vici-
no”: è fuori luogo quindi l’astratto amore per persone
lontanissime. Che pure però fanno parte di noi in quanto
Umanità. Vincere l’illusione della separatività.
L’idea di amore (come l’idea di Dio) si innalza o si ab-
bassa secondo il grado di evoluzione della coscienza.
Dall’altruismo al Servizio: la crescita, in quanto espan-
sione di coscienza, è correlata di per sé all’altruismo.
Assagioli ci ricorda che “elevandosi si serve, servendo
ci si eleva”.
Daniele De Paolis
Psicologo, Formatore Istituto di Psicosintesi e Didatta SIPT
APPUNTI LIBERI SULL’ARTE
IL GIOVANE ASSAGIOLI
E IL RITRATTO DI UN MONACO PITTORE
I frequentatori più assidui dell’Istituto di Psicosinte- terza e ultima serie della rivista anti-positivista e prag-
si rammenteranno, forse, di aver già veduto il disegno matista “Leonardo” (avventura iniziata nel 1903 che si
qui presentato. Più d’uno trovandolo inquietante per am- chiuderà bruscamente nel 1907), sensibile alle istanze di
bienti destinati al riposo, ma intuito anche come troppo rinnovamento e promotrice di un’estetica mistico-plato-
privato per esporlo in stanze ufficiali, era stato appeso nica e di un crescente interesse per vita e pensiero reli-
in un disimpegno defilato, in prossimità di una finestra, gioso, teosofia e spiritualismo.
senza incuriosirsi tanto su chi ne fosse l’autore - che lo
siglò con un elegante monogramma - quanto (ma non Assagioli vi collabora variamente, con entusiasmo: co-
abbastanza da suscitare una ricerca) per il fatto singolare me segretario di redazione, concorrendo a sostenerla
che tra i rari quadri di quella che fu l’ultima casa di Ro- finanziariamente col beneplacito paterno, firmando re-
berto Assagioli si annoverasse il ritratto di un monaco.(1) censioni e contributi, ma soprattutto facendosene porta-
Una collocazione poco confacente, a vero dire, per ben voce presso tutti i suoi numerosi contatti, nei frequenti
conservarlo. Le opere d’arte su carta, e in particolare i viaggi di studio in Italia ed Europa.
disegni, amano la penombra: meno luce c’è, meglio e
più a lungo vivono. È l’anno in cui il suo rapporto con Giovanni Papini (Fi-
renze 1881-1956) e Giuseppe Prezzolini (Perugia 1882 - 39
Ma se per la sopravvivenza di un disegno la condizione Lugano 1982) diviene più intimo e confidenziale, prima
ideale è il buio, non così per le storie umane, affidabili
alla memoria comune solo a patto di riuscir prima a il-
luminarle quel tanto da poterle ricomporre, quantomeno
in parte.
del successivo affievolimento e del divergere netto delle Per notizie approfondite e criticamente aggiornate su
loro strade, alla vigilia del primo conflitto mondiale. Più quest’ultimo rimando al catalogo della mostra viareggi-
giovane di qualche anno, Assagioli è desideroso di farsi na e a un ricco saggio di Rossella Campana di alcuni an-
benvolere dai due direttori, per i quali nutre viva simpa- ni fa in cui si fa cenno, tra l’altro, proprio ad Assagioli(5),
tia e ammirazione; superata un’iniziale insicurezza ci ri- limitandomi qui a ricordare che anche Oscar Ghiglia era
esce in fretta, generoso e brillante com’è, perfettamente parte attiva nel “Leonardo”.
aduso alla vita dei salotti borghesi e aristocratici, affabi-
le e compito, aperto verso ogni aspetto del pensiero che Salutato dalla critica come uno dei giovani artisti italia-
coinvolga la cultura della vita interiore. ni più promettenti, si stava facendo proprio allora ap-
prezzare per la capacità di “rivelare anche ai raffinati
Il carteggio con entrambi, a suo tempo pubblicato inte- l’essenza nascosta delle cose, in particolar modo nei ri-
gralmente(4) , fra le molte informazioni utili a ritessere la tratti”. Così scrisse di lui Papini che, fra gli alti e bas-
trama dei rapporti culturali del primo novecento fioren- si di un rapporto di amicizia turbolento ma autentico e
tino e italiano, ne contiene anche alcune che collegano duraturo, lo considerava un “pittore psicologo e pittore
direttamente Assagioli sia al monaco del ritratto che al cristiano” in cui la vita dura e difficile aveva sviluppato
40 ritrattista. una sorta d’intuizione mistica “di fratellanza coi fram-
menti di universo” (6)
Ben si comprende, quindi, come potesse sentire intima- Per i monaci artisti di Beuron le leggi della bellezza so-
mente consonanti sia l’esperienza artistica e umana di no divine, misteriosamente nascoste nella natura, e non
Verkade, così legate e coerenti, sia il ritratto fattogli da possono essere rivelate se non a colleghi altrettanto con-
Ghiglia con “sentimento del sacro e del profondo della vinti che l’armonia dell’universo sia fondata e regolata
vita” e con la sua peculiare capacità “di mettersi in rela- da rapporti numerici. (15)
zione con spiriti affini” (14)
Prezzolini, da parte sua, visita Beuron in quello stesso
Padre Willibrordus nasce in Olanda come Jan Peter 1906 e nel 1908, - proprio mentre Verkade sta progettan-
Verkade (1868-1946) da una famiglia d’imprendito- do di realizzare degli affreschi al convento di San Fran-
ri benestanti dell’industria dolciaria la cui azienda esi- cesco a Fiesole, dove era stato battezzato - pubblica un
ste tuttora. Lasciando al fratello gemello la gestione del saggio critico assai lucido sull’arte beuronese, definen-
business familiare, abbandona gli studi commerciali e il dola tutt’altro che primitiva e, anzi, sofisticata e alta-
proprio paese per amore dell’arte. Nel 1891, a soli 23 mente elaborata: “un’arte, oserei dire, come quelle che
anni, è a Parigi, allora indiscussa capitale dell’arte Eu- nascono alla fine di una civiltà, non di quelle che sono
ropea, dove conosce Paul Gauguin e diviene membro la prima espressione di una nuova”. (16)
42 del gruppo simbolista e teosofico dei giovanissimi Nabis
(Profeti), legandosi in particolare al nucleo teorico del Il dramma devastante della guerra avrebbe presto irri-
movimento, ovvero Paul Sérusier e Maurice Denis. Alla mediabilmente lacerato quel prezioso tessuto culturale,
partenza di Gauguin da Parigi, l’anno dopo, si trasferi- complesso e affascinante quanto delicato, di dialoghi,
sce con alcuni del gruppo in Bretagna. La sua vocazione intrecci, scambi e relazioni locali e internazionali: lo
religiosa nel frattempo si è già manifestata: si conver- avrebbe fatto allontanando amici, diradando o interrom-
te al cattolicesimo e dopo qualche mese, nel 1893, vie- pendo rapporti, generando profonde crisi creative.
ne in Italia. Visita il convento francescano di Fiesole e
resta profondamente colpito sia dalla vita monastica sia Già noto, per essere stato preso in esame altrove, è il raf-
dall’arte del Trecento. Il padre gli comunica che non in- freddamento progressivo e irreversibile dei rapporti fra
tende più finanziare i suoi viaggi e lui risponde che ha Assagioli e Papini prima e con Prezzolini poi. (17)
deciso di diventare un pittore sacro.
Oscar Ghiglia nel 1914 si ritirerà con la famiglia a Casti-
Prende i voti nel 1894 come monaco benedettino ed en- glioncello in esilio volontario, per sfuggire ai clamori di
tra novizio nel monastero di Beuron, in Germania, mu- una per lui sempre più estranea Firenze interventista, e
tando il suo nome in Willibrordus. Da quel momento di quegli anni lascerà testimonianza in pagine mirabili e
tutta la sua vita si svolge in funzione della scuola di pit- commoventi del suo epistolario. Quanto a Verkade, oltre
tura di Beuron, fondata nel 1868 da Peter (Desiderius) a non aver mai più contatti con i colleghi francesi Denis
Lenz. Sente come propria la missione di contribuire a e Sérusier, coi quali pure aveva condiviso tanto, e che
una nuova direzione dell’arte in cui bellezza terrena e erano andati più volte a fargli visita anche a Beuron, dal
celeste, passato e futuro, si combinino assieme, al servi- 1915 non rimise mano ai pennelli che nel 1924.
zio dell’Assoluto. Viaggia in tutta Europa come pittore
(in Italia lavora nel 1904 alla decorazione della crip-
ta dell’abbazia di Montecassino) e come ambasciatore
dello stile beuronese che suscita, al tempo, grande at-
tenzione, poiché si ripropone di distillare una sintesi tra Lucia Bassignana
simbolismo, arte dell’antico Egitto e Grecia, uso norma-
tivo dei canoni e delle proporzioni della figura umana e Storica dell’Arte, Psicosintetista in Conduzione e Counseling di Gruppo,
spiritualismo. Formatrice e Segretaria Amministrativa dell’Istituto di Psicosintesi
APPUNTI LIBERI SULL’ARTE
Bibliografia e note
1) Allo stato attuale della catalogazione dell’Archivio 14) U. Ojetti, Ghiglia, 1920, p. 132 citato in R.
Assagioli non è emerso alcun documento riferibile Campana, op. cit. , p. 57.
all’opera.
15) R. Campana, op. cit. , pp. 49-51; F. Mazzaferro,
2) E. Matteucci, Così antico da sembrar nuovissimo, Jan Verkade, Cennino Cennini e la ricerca dell’arte
in catalogo mostra (Oscar Ghiglia Classico & spirituale durante la Pima Guerra Mondiale, in
Moderno, Viareggio-Torino, 2018-2019) pp. 15-33. letteraturaartistica.blogspot.com/2014/04.
3) Il disegno, ancora nella sua incorniciatura originale, 16) G. Prezzolini, La teoria e l’arte di Beuron, in “Vita
sotto vetro, è stato sottoposto a un intervento di d’Arte” 1908, riportato in F. Mazzaferro, op.cit.
ripulitura semplice e distensione del foglio. Il
passepartout, annerito e in parte compromesso 17) A. Berti, Roberto Assagioli. Profilo biografico degli
dall’umidità, è stato sostituito con uno identico di anni di formazione, Firenze 1987 e M. Del Guercio
cartone non acido. Scotti - A. Berti, op. cit. 43
4) M. Del Guercio Scotti - A. Berti (a cura di),
Roberto Assagioli-Giovanni Papini. Roberto
Assagioli-Giuseppe Prezzolini. Carteggi. 1904-
1974, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma.
5) R. Campana, Ojetti, Ghiglia, Andreotti. Proposte
d’arte e critica a Firenze nel primo Novecento, in
catalogo mostra (Da Fattori a Casorati. Capolavori
della collezione Ojetti, a cura di G. De Lorenzi,
Viareggio-Tortona, 2010) pp. 47-63.
6) G.Papini, Oscar Ghiglia (Parole e sangue), in
Scrittori e artisti, Milano 1959, pp.1283-1284.
7) Emilio Cecchi (1884-1966).
8) Arturo Reghini (1878-1946).
9) Quasi certamente doveva trattarsi del proprio studio
personale, a casa sua, in via degli Alfani 46.
10) M. Del Guercio Scotti - A. Berti, op.cit. , p.189.
11) G.Papini, Passato remoto 1885-1914, rist. a cura di
A. Casini Paszkowski, Firenze 1994, pp.193-195,
riportato in E. Matteucci, op. cit., pp. 18-19.
12) M. Del Guercio Scotti - A.Berti, op. cit., p. 13.
Jan Verkade, Autoritratto, 1891- 94 ca.
13) M. Del Guercio Scotti - A. Berti, op. cit. p. 152. Olio su tela, Statens Museum for Kunst, Denmark
PROPOSTA
NAUSICAA:
DESIDERANDO
E siamo qui, tutte noi, occupatissime, affaccendate del
quotidiano... ma se poi un vento ci spalanca a finestra,
un vento di terre nuove, che accade allora? Quando un
incontro ci porta, o ci ritorna, storie, fantasie, desideri...
44 Fascino, desiderio
Sgomento, timore
Rimani, racconta. Saziàti Contempliamo, con amore, la nostra Anima che torna a
vivremo del tuo rimembrare. noi, desiderata.
Per te sarò coltre e giaciglio,
e cibo e bevanda, ed unguento, E poi guardiamo sul foglio la linea che va dal qui ed ora
e limite del focolare. al futuro: come possiamo onorarlo, incarnarlo, viverlo,
E tutto che il cuore ti chiama perseguirlo, il nostro Desiderio dell’Anima?
sarò. Scriviamo, disegnamo; convogliamo tutta la nostra ener-
Non andare. gia, la nostra voglia, la nostra passione in un solenne
proposito: Anima, non ti tradiremo mai più.
ULISSE
Rimango, fanciulla, stanotte.
Tu coltre, giaciglio prepara.
Per te narrerò fino a quando
nel sogno t’arrendi.
Laura Rodighiero
Risuona
malioso il sospiro del mare. Psicologa, Economista, Poeta e Formatore dell’Istituto di Psicosintesi
Anche mangiare può essere una occasione di incontro con noi stessi
nel corso della giornata e una piacevole chance di centratura
DALLA TERRA AL CIELO
CIBO:
A TAVOLA CON … ?
Un nuovo modello di alimentazione, vecchio come il parafrasi in stile assagioliano, all’alimentazione dell’uo-
mondo mo sano, non riferendosi al solo livello corporeo, ma in-
cludendo anche emozioni e mente. È la riscoperta di un
Dopo decenni di mode alimentari, a partire dalla die- sano rapporto con il cibo, che prende le distanze dalla
ta punti degli anni ‘60 sino a quelle più elaborate con alimentazione impositiva e mortificante di moltissime
obbligo di pesatura accurata di tutti gli ingredienti, pas- diete, basata sulla costrizione, sul mangiare difficile,
sando da quelle facili, magiche, veloci, basate su “sbob- complesso, astruso, che rende ogni pasto un arduo o no-
boni” aromatizzati densi di nutrienti e pronte da bere, ioso compito da svolgere. C’è un epocale spostamento
finalmente qualcosa sta cambiando nel panorama dell’a- del punto di focalizzazione, che dalla bilancia passa al
limentazione! Alla frotta di dietologi, dietisti e nutrizio- proprio corpo: un salto quantico.
nisti, che a vario titolo ha occupato la scena detenendo
lo scettro della conoscenza e del know-how del dima-
grimento e della salute, di recente si sono aggiunte fi-
gure un po’ più accorte e compassionevoli, impegnate
a far passare nell’inconscio collettivo, oramai saturo di
46 dettagliatissime informazioni sul cibo, una innovativa
modalità di approccio all’alimentazione, che si chiama
“mangiare intuitivo”. Intuitivo? Sì, cioè, come riporta
un dizionario online “che si coglie facilmente, attraver-
so un’esperienza che non passa solo dalla mente razio-
cinante”. E dunque, riferito all’alimentazione, significa
che per stabilire che cosa e quanto mangiare nel corso
della giornata, non è ai dettami della dieta che bisogna
fare riferimento, ma alla capacità intuitiva o buon senso
insito nel corpo, che indicherà che cosa mangiare, quan-
do e quanto.
CELEBRIAMO
LA VITA
Vorrei esaltare quei momenti di comunicazione inten- che, come dice Gurdjieff, tace nell’uomo ordinario, fin-
so con un Tu, quella relazione d’anima tra esseri viventi ché non ha raggiunto una consapevolezza maggiore.
che talvolta appare negli incontri, e vive, e vuole esse- E, seguendo sempre più la comprensione della Psicosin-
re intensamente. Quando c’è una sintonia, o una sincro- tesi Assagioliana, sappiamo che noi possiamo raggiun-
nia particolare, che poi si dilegua rapidamente – ma ti fa gere o toccare il nostro Sé superiore, che è un po’ come
sentire pienamente umano e divino insieme. Certo, sono toccare il Cielo che è in noi.
attimi, come piccole illuminazioni, ma possono rappre-
sentare di per sé, il senso stesso della vita. Solo poesia, o esaltazione? Può essere , ma non credo.
Dal momento che qualcuno potrebbe dire: “ hai scoperto
Spesso mi incontro a pranzo o a cena, con amici, parenti, l’acqua calda, è ovvio, noi umani siamo a metà tra Cielo
familiari, e per me è… “uno spezzare il pane”. E mi vie- e Terra. D’accordo, ma, come dice Feldenkrais, l’ “ovvio
ne in mente il Vangelo, e sento che la Fede è una vibra- è elusivo” e infatti l’ovvio ci sfugge sempre – salvo a
zione potente, e mi sento tanto felice. svelarlo e riconoscerlo in noi nell’esperienza quotidiana,
Personalità infusa d’anima? Forse questo è quando se- negli attimi di cielo appunto, in cui vibra tutto il nostro
gui una via di trascendenza e la gioia è il test della tua essere.
48 consapevolezza.
O forse, vogliamo chiamarle emozioni? Diana Verzicco
Può essere. Ma forse c’è qualcosa in più. Sento che tal-
volta si sveglia in noi, l’Emotivo Superiore, quella parte Socia del Centro di Napoli
BREVE STORIA
DELLA PSICOLOGIA MODERNA
ANCHE PER RIDERE UN PO’ Tra gli allievi di Freud si distinse Jung, a lui dobbiamo il
concetto di anima e animus, intesi come il lato potenziale
Si ritiene che la moderna psicologia nasca sul fini- ed inespresso dell’ uomo e della donna rispettivamente.
re del XIX secolo. Dominano in quel periodo due
grandi correnti: quella degli “introspettivi” che ba- Per Jung, l’ uomo si innamora di colei che raffigura la pro-
savano la loro ricerca nell’osservazione continua dei pria anima e la donna di colui che rappresenta il suo animus.
propri sentimenti e stati d’animo e quella dei beha- Più tardi Jung ipotizzò che l’ uomo potesse avere più di
vioristi che preferivano uscire e cercare le ragazze. un’ anima, teoria che lasciò perplesso Freud e non piac-
Una tappa importante nella ricerca si ebbe con J.B. Watson, que per nulla alla moglie di Jung, che intimò al marito di
il quale, facendo tesoro delle ricerche di Pavlov, si avval- lasciare subito l’amante.
se dello studio del comportamento del proprio cane Bobi. Un contributo importante venne in quel periodo da Perls,
Nel 1901 Watson iniziò la ricerca suonando un campa- l’ideatore della terapia della Gestalt.
nello ogni volta che portava da mangiare a Bobi. In poco Perls insiste sul concetto che l’esperienza ha valore quando
tempo il cane imparò a suonare il campanello ogni volta i suoi contorni sono ben definiti nel tempo e nello spazio,
che aveva bisogno di qualcosa. intuizione che ebbe, a suo dire,quando conobbe la suoce-
50 ra, un’anziana signora che non smetteva mai di parlare.
La ricerca continuò sino al 1904, anno in cui Bobi as- Rivoluzionarie infine si dimostrarono le idee di un al-
sunse un nuovo maggiordomo. tro discepolo di Freud, Wilhelm Reich, il quale ipotizzò
Sulla stessa scia si mosse Skinner. Quest’ ultimo ini- l’esistenza degli orgoni ed inventò un apparecchio per
ziò a studiare il comportamento di alcuni topi che po- catturarli.
tevano evitare una scossa elettrica azionando una leva.
Lo studio inizialmente incontrò grandi difficol- Queste importanti intuizioni consentirono a Reich di es-
tà, in quanto la moglie di Skinner, che era un igie- sere ricoverato in manicomio nel 1956.
nista, continuava a chiamare la derattizzazione. Quando uscì pochi anni dopo, Reich abbandonò la ricer-
Dopo tre anni di ricerca Skinner dovette ammet- ca in psicologia in polemica con la “ristretta mentalità
tere che nessuno dei suoi topi aveva imparato ad dei benpensanti”.
azionare la leva, ma in compenso il suo gatto non at-
taccava più i topi se prima non veniva staccata la luce. Nel 1958 Reich aprì una bottega a Lewisburg in Pen-
Sempre nei primi anni del ‘900 venne alla ribalta il gio- sylvenia. L’ insegna recava scritto: “Vendita orgoni e
vane Sigmund Freud grazie al clamoroso successo del sarchiaponi”.
suo libro “sulla cocaina”.
RELAZIONE
DEL PRESIDENTE
Assemblea dei Soci - 28 aprile 2018 - Gazzada - Varese A tale fine abbiamo deciso di inserire nel calendario an-
Estratto nuale una riunione straordinaria che si è svolta a Vallom-
brosa il 21/22 luglio dello scorso anno, nel corso della
Cari soci e socie dell’Istituto e cari amici, quale è stato individuato il lavoro del prossimo mandato
Oggi termina il primo anno del mio secondo mandato triennale del Consiglio.
come presidente, iniziato nell’aprile del 2017 duran-
te il 31° Congresso “Il Tempo del Rinnovamento” nella Il Consiglio Direttivo si è interrogato su molteplici
splendida cornice della città di Firenze, scelta dall’Istitu- aspetti: cosa e come proporre la Psicosintesi nei Cen-
to per un maggiore contatto e vicinanza con la casa del tri, con una visione più al passo con i tempi; quali sia-
nostro fondatore Roberto Assagioli. no i punti di forza che si individuano nell’applicazione e
Con grande entusiasmo e spirito di iniziativa i soci del nella prassi; quale cornice dare ai contributi, anche edi-
Centro di Varese hanno organizzato quest’anno questo toriali; come discriminare e selezionare le proposte che
meraviglioso spazio congressuale di Villa Cagnola, of- giungono; quali campi ampliare (relazioni interpersonali
frendoci ancora una volta il piacere di soggiornare in e sociali, educazione); come valorizzare il “Progetto Vo-
questo angolo di Lombardia. lontà” e il principio della sintesi; quale equilibrio, armo-
54 Con riferimento ai principali atti del Consiglio Direttivo nia e integrazione realizzare.
in questo anno sociale, abbiamo deciso di mantenere la Il Consiglio è consapevole che l’Istituto è il custode e il
duplice linea operativa intrapresa negli scorsi anni: da un depositario del patrimonio degli scritti del suo fondatore
lato rafforzare l’organizzazione interna già delineatasi in e che, per tale ragione, è necessario comprendere e de-
precedenza, continuando ad attivare Gruppi di Lavoro lineare i suoi confini. Ritiene, inoltre, che occorra valo-
all’interno dell’Istituto. Nello stesso tempo abbiamo ri- rizzare la prospettiva della Psicosintesi e la sua essenza
tenuto di comprendere meglio l’essenza dell’Istituto per transpersonale, con attenzione al linguaggio e alla gra-
aprirci a nuovi possibili modelli operativi, nell’ottica di dualità del processo psicosintetico.
una sempre maggiore visibilità della Psicosintesi e dello
stesso Istituto, anche nella sua sede fisica, e di affrontare Nel corso della stessa riunione straordinaria di luglio il
con nuove soluzioni i venti di crisi economica che hanno Consiglio ha varato anche la costituzione di “Team Im-
colpito alcuni dei centri italiani, che hanno chiuso la loro magine”, formato da Daniele De Paolis, Mauro Ventola
attività in passivo. e Lucia Albanesi, con la finalità di creare, curare e po-
In primo luogo vi è stato un profondo rinnovamento tenziare l’immagine dell’Istituto.
- per restare nel tema del congresso - all’interno della È stato inoltre creato il “Team Congressi”, formato dai
composizione dello stesso Consiglio Direttivo. I diret- direttori Sergio Guarino, Lucia Albanesi e dalla segre-
tori del Centro di Grosseto Francesca Piselli, del Centro taria dell’Istituto Lucia Bassignana. Quest’ultima e Ro-
di Firenze Alberto Nannicini, e del Centro di Brescia e sella D’Amato, sulla scorta dell’esperienza di entrambe,
Bergamo Barbara Pirola hanno rassegnato le loro dimis- hanno elaborato una bozza di protocollo-guida per l’or-
sioni. Il Centro di Grosseto è divenuto un Gruppo af- ganizzazione e la gestione dei congressi nazionali.
filiato al Centro di Bolzano, e il Centro di Firenze ha
recentemente nominato quale suo direttore Fabio Gian- A novembre 2017 si è svolto l’incontro annuale tra il
fortuna. Presto si svolgeranno le elezioni per il Centro di Consiglio Direttivo e i responsabili dei Gruppi che, an-
Brescia e di Bergamo. Infine è nato il nuovo di gruppo di che quest’anno hanno lavorato con grande impegno e
Messina, affiliato al Centro di Catania. dedizione, rendendo possibile all’Istituto di crescere e
Il Consiglio ha deciso di interrogarsi profondamente di procedere nel suo lavoro di trasmissione dei principi
sull’essenza dell’Istituto e sul mandato lasciatogli da della psicosintesi. È questo il momento, nell’ambito di
Roberto Assagioli di andare oltre se stesso nella diffu- questa Assemblea Generale dei soci, di ringraziare tut-
sione della Psicosintesi. ti i coordinatori dei gruppi, Laura Ferrea per il gruppo
XXXI CONGRESSO NAZIONALE
VARESE 2018
Archivio, Paola Marinelli per l’ex Gruppo Eventi, ora Per quanto riguarda la Biblioteca Nuova, gruppo coordi-
divenuto gruppo Casa Assagioli, Rosella D’Amato per nato da Rosella D’Amato, si sta sempre più avvicinando
il gruppo Biblioteche e Mike Malagreca per il gruppo all’essere un Centro di Documentazione Internazionale
di Studio e Ricerca spirituale. Tutti insieme, unitamen- di Psicosintesi, punto di accesso alle informazioni sulla
te agli altri componenti del Gruppo alle Fonti, Viviana Psicosintesi in Italia e nel mondo.
Veronesi, Laura Uliana, Fiorella Fiorini, hanno svolto
veramente un lavoro che sta rendendo l’Istituto sempre È stata recentemente realizzata la creazione di un databa-
più uno spazio fruibile da parte di tutti, per conoscere e se di indicizzazione della Rivista Psicosintesi per agevo-
sperimentare la Psicosintesi e che sta richiamando una lare la ricerca mirata di specifici articoli sia tra quelli già
grande attenzione sulla Sede anche dall’estero. digitalizzati dal 2004 ad oggi, sia tra quelli precedenti.
Inoltre, dall’incontro di Paola Marinelli con le due prin-
Il ruolo di coordinamento del gruppo Archivio Assagioli cipali Scuole di Psicosintesi inglesi, grazie alla trasmis-
è stato assunto da Laura Ferrea, che ha coordinato il la- sione di una dimensione dell’Istituto di Psicosintesi
voro che ha portato alla scansione di tutti gli 84 faldoni basata sull’attività di servizio, è nata l’idea di valoriz-
che compongono l’Archivio Assagioli, e al loro graduale zare ulteriormente il patrimonio dell’Istituto, inserendo
inserimento on-line. Va lodato il lavoro svolto con cura nelle attività di Casa Assagioli un lavoro di ricerca sul 55
e passione da Sandro Maneschi e da Vittorio Viglienghi. tema dell’autoformazione.
Il Gruppo Casa Assagioli, coordinato da Paola Marinel- Si è così costituito un gruppo di lavoro co-creativo com-
li, ha inteso promuovere le relazioni dell’Istituto a li- posto da Lucia Bassignana, Paola Marinelli, Laura Ro-
vello internazionale, nonché attivare incontri di ricerca, dighiero e Stefano Viviani, per dare una forma articolata
approfondimenti teorici e laboratori creativi dell’Istituto ai materiali raccolti nel corso degli incontri dedicati al
posti a servizio per i Centri. tema della psicosintesi auto-formativa.
Anche nell’anno sociale 2017/2018 sono stati pianificati L’Istituto sta cercando di accreditarsi come ente per la
e tenuti dal Gruppo numerosi incontri a Casa Assagioli formazione degli insegnanti presso il MIUR attraver-
per i soci dei Centri di Psicosintesi ed è stato approva- so una commissione composta dal presidente, da Cin-
to dal Consiglio Direttivo dell’Istituto l’ipotesi di tenere zia Ghidini, Maria Rosa Mazzolini per individuare gli
dei veri e propri seminari in sede, aperti ai soci che han- ambiti di operatività, l’iter per la procedura di accredito,
no terminato il CdA e ai collaboratore dei centri. l’analisi delle schede progetto, l’eventuale raccolta ed
Il gruppo ha inoltre organizzato con grande successo esame del curriculum vitae dei formatori, dei pedagogi-
il 7° Meeting Internazionale, incontro aperto agli stra- sti, dei counsellor e degli educatori dell’Istituto.
nieri, quest’anno anche in lingua italiana, tenutosi a Fi- L’Istituto ha cercato di accreditarsi come ente formato-
renze dal 14 al 17 settembre 2017. L’incontro, basato re anche presso l’Università di Firenze in seguito alla
sulla consultazione libera ed assistita degli archivi e del- richiesta di svolgimento di uno stage formativo presso
la biblioteca dell’Istituto, seguita dalla condivisione in la sede da parte di uno studente del corso di laurea ma-
piccoli gruppi delle idee, impressioni e scoperte, accom- gistrale in psicologia. Lapo Felicioni è stato nominato
pagnata da spazi di riflessione e di meditazione, ha avuto tutor per il tirocinio degli psicologi presso il Centro di
come ospite molto gradito Massimo Rosselli, allievo di Firenze.
Assagioli scomparso nello scorso mese di dicembre. L’Istituto si è molto impegnato anche nel campo edi-
Per quanto riguarda la Biblioteca Storica, grazie all’im- toriale, sia per individuare le sue linee guida, al fine di
pegno di Rosella D’Amato, responsabile dell’organizza- agevolare e rendere più snelle le decisioni sulle proposte
zione e revisione, che ne sta curando in particolare la di pubblicazione in proprio di materiale di Assagioli, sia
pulizia a secco, sta continuando l’opera di restauro di per l’individuazione dei criteri di ammissione alla pub-
una ulteriore tranche di 33 volumi in lingua italiana. blicazione di libri con il patrocinio dell’Istituto, anche
Consiglio ha deciso che il testo verrà stampato in proprio
XXXI CONGRESSO NAZIONALE dall’Istituto come libretto della collana Casa Assagioli.
A cura di Lucia Bassignana e di Elena Morbidelli sarà
pubblicata dalla Regione Toscana un’opera divulgativa
sulla figura di Roberto Assagioli e della Psicosintesi e la
stessa sarà disponibile gratuitamente anche on-line.
Il rinnovato interesse intorno al nome e alla vita di Ro-
VARESE 2018
VARESE 2018
internazionali del Gruppo alle Fonti e agli incontri nei
congressi internazionali precedenti.
L’Istituto ha aderito alla proposta dei didatti della SIPT
di organizzare una giornata di studio e di confronto tra i
formatori dell’Istituto e i didatti della SIPT per domeni-
ca 28 ottobre 2018 sul tema “Linee guida della Psicosin-
tesi fondata da Roberto Assagioli”, i cui termini concreti I Centri di Catania, Roma e Palermo hanno organizzato,
saranno definiti nel prossimo incontro della commissio- nelle rispettive sedi,dei convegni a livello locale aperti
ne a giugno. alla città e finalizzati ad una maggiore diffusione della
Il Consiglio ha riaffermato che il nome della sua Scuola conoscenza della Psicosintesi, con diffusione pubblicita-
di Conduzione è “Scuola di Conduzione e Counselling ria anche tramite la pagina Face Book dell’Istituto.
di Gruppo” come riportato nell’allegato al suo Statuto
e come stabilito fin dalla nascita della Scuola risalente La sede dell’Istituto è stata oggetto di numerose richie-
all’anno 2000, invitando tutti .i direttori a mantenere tale ste di contatto da parte di stranieri, finalizzate a visite
dicitura in tutte le pubblicazioni dei Centri. e a periodi di approfondimento della psicosintesi in se-
La Scuola di Conduzione e Counselling di Gruppo de, ovvero di visione dei documenti dell’Archivio, ac-
dell’Istituto, che rappresenta la proposta formativa prin- cordata dal Gruppo alle Fonti. In particolare anche
cipale dell’Istituto, sta per concludersi l’attuale classe quest’anno l’Istituto, tramite il suo delegato Fabio Gian-
triennale che terminerà a settembre ed già è stato bandi- fortuna, ha incontrato nella propria sede una delegazione
to il concorso alla partecipazione per il nuovo corso che di psicoterapeuti russi guidata dal prof. Victor Makarov,
inizierà a novembre 2018. rappresentante a sua volta di tutte le associazioni di psi-
coterapia russa e del Kazakistan (Asian Federation for 57
Sono continuate con successo le proiezioni del film sul- Psychotherapy). Lo stesso, che aveva partecipato lo
la vita e le opere di Roberto Assagioli “Lo scienziato scorso anno ad un seminario tenuto da Alberto Nanni-
dello spirito” e i registi Maria Erica Pacileo e Fernando cini, ha dichiarato che il suo gruppo è interessato alla
Maraghini sono a disposizione per essere contattati dai Psicosintesi auto-formativa e ha chiesto collaborazio-
direttori dei Centri in modo da concordare la data di pre- ne all’Istituto per organizzare corsi di approfondimen-
sentazione e assicurare la loro presenza. Una versione to o un corso di autoformazione in Russia, auspicando
ridotta dell’opera filmica è stata presentata nella presti- la presenza dell’Istituto al convegno nazionale di Minsk
giosa Biblioteca del Senato a Roma, introdotta da una del 2018 ed altro convegno internazionale in Russia da
tavola rotonda cui hanno partecipato il presidente dell’I- programmarsi nel 2020 o nel 2021. Un altro gruppo di
stituto Maria Vittoria Randazzo, il presidente della SIPT psicoterapeuti russi è stato presente in Istituto nei giorni
Carla Fani, Gianni Dattilo , il direttore del Centro di Ro- 21-22-23 marzo per un corso intensivo in due gruppi co-
ma Daniele De Paolis e il Segretario Generale della So- ordinati da Fabio Gianfortuna e Andrea Bonacchi.
cietà Teosofica Italiana Antonio Girardi.
Ulteriore supporto alla conoscenza e applicazione della Infine, avviandomi alla conclusione, possiamo afferma-
Psicosintesi è stata data dalla Giornata Mondiale della re che la situazione economica dell’Istituto, come ci ha
Psicosintesi, decisa in occasione della fine dei lavori del assicurato il nostro consulente dott. Pelosi nella scorsa
Congresso Internazionale 2016 per la data 20 settembre riunione del Consiglio Direttivo di marzo, ha un bilan-
di ogni anno. L’evento è stato onorato nei Centri italiani cio in attivo per il 2017 di € 27.414,69, pur richieden-
con attività di meditazione, di riflessione e di confronto dosi ancora una oculata gestione delle risorse, anche per
tra i soci, e seguito anche all’estero. la grave crisi economica attraversata da alcuni centri. È
Il consueto incontro dei collaboratori del mese di giu- stato necessario appianare il 50% del dovuto da parte dei
gno, focalizzato quest’anno da Daniele De Paolis e Centri morosi per l’anno 2015 e 2016, e azzerare com-
Cinzia Ghidini, sul tema del “Modello ideale di collabo- pletamente quanto dovuto dal Centro di Napoli, che è
ratore” ha molto attivato i presenti nella successiva con- stato incoraggiato a proseguire comunque le sue attività
divisione dell’esperienza in gruppo. anche per la disponibilità di diversi formatori a collabo-
Il Consiglio ha accolto decisione di Vito D’Ambrosio rare gratuitamente.
vicedirettore del Centro di Ancona di prolungare per al- Alcuni Centri, tuttavia, non sono stati in grado di invia-
tri tre anni il premio Giuliana D’Ambrosio. re le competenze di spettanza dell’Istituto, nonostante la
XXXI CONGRESSO NAZIONALE
VARESE 2018
parziale sanatoria dei debiti verso la sede e l’abbattimen- Il patrimonio dell’Istituto sta per essere integrato dal ge-
to dell’aliquota dal 10% al 5% delle competenze dovute neroso lascito della nuda proprietà di una villa a Roma,
dai centri all’Istituto sulle attività, decisa dal Consiglio nel quartiere Monte Sacro, disposto da Angela Maria La
Direttivo e approvata lo scorso anno da questa assem- Sala Batà, che tanto si è spesa nella sua vita per la diffu-
blea generale dei soci. sione della Psicosintesi, attività portata avanti negli anni
Per tale ragione il Consiglio ha riflettuto a lungo sulla con passione e con dedizione, anche tramite la scrittura
individuazione di possibili nuovi equilibri economici tra di tanti libri e articoli.
sede e centri, e ha affrontato il tema nel corso delle sue Al fine di una maggiore utilizzazione delle sue risorse
riunioni, chiedendo anche il consiglio professionale del e delle opportunità economiche consentite dalla legge,
commercialista dott. Pelosi. l’Istituto anche quest’anno si è poi particolarmente im-
Invero l’abbattimento dell’aliquota non ha risolto la si- pegnato nella richiesta di contributi a soci e ad amici
tuazione dei centri in difficoltà, ma ha favorito invece i dei soci tramite le donazioni del 5 x 1000. Invito tutti
centri che avrebbero potuto comunque trasferire le com- i presenti e tutti i soci dell’Istituto a diffondere una ta-
petenze alla sede anche con la vecchia aliquota. Il dott. le richiesta anche a coloro che riteniamo essere sensibili
Pelosi, partendo dal presupposto dello spirito di solida- ad atti di liberalità finalizzati alla creazione di proget-
58 rietà che accomuna i vari Centri in quanto emanazione ti mirati al benessere comune, quale la Psicosintesi può
dello stesso Istituto, ha proposto, e il Consiglio Diret- realizzare.
tivo, ha approvato, una rideterminazione delle quote di Ringrazio sentitamente coloro che da anni con le loro
spettanza dell’Istituto sulle attività dei Centri, basata donazioni consentono all’Istituto di proseguire nel suo
sull’importo delle donazioni per fini istituzionali e in ra- compito di diffusione della Psicosintesi
gione della liquidità di cassa al 31 dicembre dell’anno Consentitemi di esprimere la mia più profonda gratitu-
precedente. In particolare saranno corrisposte alla Sede: dine a Patrizia Bonacina, direttore del Centro di Varese
• Una cifra una tantum calcolata in ragione della e vicepresidente dell’Istituto, ai componenti della Giun-
liquidità disponibile presso il centro al 31/12 ta di presidenza Annalisa Gemma Gasperi, direttore del
dell’anno precedente, e precisamente: Centro di Bolzano e segretario-tesoriere i cui appunti
-- Lo 0% se la liquidità è inferiore a € 5.000 delle riunioni sono un prezioso aiuto per stilare i cospi-
-- L’ 1% se la liquidità è compresa fra € 5.000 cui verbali delle riunioni del Consiglio Direttivo, a Bar-
ed € 10.000 bara Lanzara, direttore del Centro di Avellino e a Sergio
-- Il 2% se la liquidità è compresa tra €10.000 Guarino, direttore del Centro di Catania,
ed € 50.000 Un affettuoso grazie anche a tutti i componenti del Con-
-- Il 3% se la liquidità è maggiore di € 50.000 siglio Direttivo. La collaborazione, anzi direi la coo-
• Una percentuale sulle donazioni per fini istituzionali perazione, è stata attiva, il confronto dialettico spesso
pari a: molto vivace, ma sempre finalizzato al nostro compito di
-- Il 3% se il bilancio dell’anno precedente si sia essere la mente, ma anche il cuore, le gambe e le braccia
chiuso in disavanzo dell’ Istituto, alla cui anima abbiamo sempre cercato di
-- Il 6% se il bilancio si è chiuso con un avanzo ispirarci.
inferiore a € 3.000 Uno speciale ringraziamento alla segretaria del nostro
-- Il 9% se il bilancio si è chiuso con un avanzo Istituto Lucia Bassignana.
superiore a € 3.000 Grazie dell’attenzione. Varese, 28 aprile 2017
Una tale diversa individuazione delle spettanze da invia-
re alla Sede da parte dei Centri, per divenire operativa,
richiede anche l’approvazione da parte di questa Assem- Maria Vittoria Randazzo
blea Generale dei soci, ragione per la quale vi chiediamo Procuratore della Repubblica, Presidente e Formatore
di votarla. Istituto di Psicosintesi
31° CONGRESSO 2018
59
XXXI CONGRESSO NAZIONALE
VARESE 2018
IMPRESSIONI
Quest’anno il 31° Congresso di Psicosintesi ci ha fatto una spinta verso sogni e visioni in grado di darci la
incontrare ancora a Varese, all’interno della suggestiva capacità di operare un “cambiamento di rotta” necessario.
Villa Cagnola, con il suo splendido parco ricco di alberi Quanta energia ci vuole per trovare un modello di
maestosi ed esotici, di essenze pregiate e con la bellezza rinnovamento, una strada diversa da percorrere?
di una vista panoramica che, da sola, ha saputo “ aprire
il respiro”. Quanto tempo è necessario per cercare di capire chi
siamo, qual è il punto della nostra evoluzione, quanto
Dopo l’usuale presentazione introduttiva - profonda e sono importanti per noi armonia, bellezza, libertà e che
coinvolgente - abbiamo condiviso un momento intenso, rapporto abbiamo con le nostre abitudini?
e non credo di averlo pensato solo io, con la sensazione
di poter rinnovare una speranza, cantando, tutti insieme Non è facile lasciare il noto per l’ignoto, coltivare sogni
Imagine di John Lennon! che possano elevare la nostra coscienza ma che, troppo
spesso, ci costringono a superare forti paure e limiti
Abbiamo provato a visualizzare un futuro diverso, nel apparentemente invalicabili. Assagioli diceva: “In alto
quale anche l’utopia - considerata da molti inutile e non ci sono problemi, in basso non ci sono soluzioni …
60 illusoria – possa avere un ruolo importante, propulsivo, il difficile è riuscire ad alzarsi!
XXXI CONGRESSO NAZIONALE
“UNO DEI COMPITI DELLA PSICOSINTESI
È QUELLO DI AIUTARE L’UOMO AD ABITARE IL MONDO”
VARESE 2018
Dobbiamo partire da noi stessi per instaurare una nuova In questo momento di crisi identitaria, di dolorosa
relazione con gli altri, anche se non è facile riuscire a perdita di sé stessi e di un riconoscimento dell’altro
spogliarsi dalle complessità inutili, dai retaggi che ci che è venuto a mancare, l’unico modo per recuperare la
bloccano e saper creare uno spazio vuoto da riempire, propria vita interiore è quello di cambiare le abitudini,
perché la saturazione impedisce l’introduzione del imparare a vivere creativamente, per evitare che “la
nuovo necessario; sarebbe giusto imparare a voltare lo giornata si ricopra sempre dei colori di ieri”.
sguardo verso un nuovo “essere” e aprirci a una crisi
di autenticità che, pur destabilizzandoci parzialmente, Ognuno di noi ha la sua via, non siamo dei “replicanti
possa regalarci nuove visioni. esistenziali” e la strada percorsa è sempre dietro
di noi, con un futuro davanti da sperimentare.
Rinnovarsi vuol anche dire smettere di trasferire le Oggi servono nuovi ponti, tra la crescita individuale
proprie responsabilità ad altri o continuare con il ruolo e quella collettiva, tra l’interno e l’esterno, senza
del conservatore passivo, sia che si tratti di fede, dimenticarci di accettare e razionalizzare il nostro,
di cultura, di problemi sociali e di tutto quello cui inevitabile, senso di impotenza e andando oltre il
abdichiamo troppo spesso. Guardare solo attraverso gli “neoliberismo” della nostra epoca.
occhi di un altro (pur considerando le sue opinioni per 61
riflettere) ci toglie autenticità e desiderio di metterci in Uno dei compiti della Psicosintesi è quello di
gioco. Se l’identità evolve nel corso della vita questo aiutare l’uomo ad “abitare” il mondo, a concentrarsi
vale anche per l’anima, la nostra essenza; una delle sulle proprie capacità e potenziarle con volontà,
esigenze primarie dell’uomo è quella di trovare la sua consapevolezza e responsabilità ma, essa stessa, dovrà
vera umanità, un senso e una direzione, di riuscire ad continuare a rinnovarsi – come Assagioli desiderava –
entrare, profondamente, nel sentiero di crescita, di essere per evitare di diventare, come qualcuno ha sostenuto, un
sé stesso con gli altri (si torna sempre all’autenticità!), “archivio storico”.
senza perdere la coscienza individuale e fare esperienza È necessario stare dietro ai tempi ma attenti alla qualità
della propria vera natura. e alle esigenze delle persone, incentivare la cultura
che, per essere diffusa, va continuamente ricreata…
Bisognerebbe iniziare in campo educativo, dalla Insomma, non adagiarsi mai… quindi auguro, ancora
scuola, integrando obiettivi puramente cognitivi con una volta, buon lavoro a tutti noi!!
un percorso creativo e di conoscenza di sé, per aiutare
il bambino a scoprire i suoi talenti, a farsi domande e
non solo a sapere e ripetere.
e diventato un
pprofondire la
elle proprie po-
62
i, conduttori e
e stata specifi-
sintesi, nonche
ali ad indirizzo
centro ha rea-
oni scolastiche
a gruppi classe.
mondo esterno, sopra e sotto la crosta terrestre, ritenen- I tempi moderni hanno respinto il mondo divino e quello
do però valide solo le leggi della natura come cause pri- delle Idee, ritenendolo adatto soltanto al regno dei so-
me dei fenomeni. gni o dell’infanzia, riconoscendo solo la materia come
realtà.
Non è sempre stato così: una volta l’estremo occidente
era tabù, là finiva il mondo e solo pochi coraggiosi osa- In questo contesto è avvenuto un vero e proprio capo-
vano sfidare quel limite. volgimento di paradigma e lo Spirito è stato relegato al
Le navi, così si credeva, sarebbero state risucchiate dai ruolo di “maya”, il mondo dell’apparenza e dell’imma-
flutti di una cateratta nell’incommensurabile profondità ginazione, attribuendo a questo termine una connotazio-
del nulla. ne negativa, mentre in realtà essa è una qualità molto
importante per gli esseri umani.
Allo stesso modo oggi per molti è tabù valicare i con-
fini della coscienza quotidiana, poiché l’uomo sareb- Le leggi che regolano il funzionamento del mondo in-
be trascinato in un altro abisso: nell’insondabile nulla. terno dell’uomo sono indagate solo da poco più di un
Tuttavia coloro che osano intraprendere questo viaggio secolo dalla psicologia, disciplina relativamente giovane
64 nell’interiorità vi trovano grandi meraviglie e tesori, co- in Occidente.
me coloro che un tempo salparono verso ovest e scopri-
rono un nuovo continente colmo di ricchezze e sorprese. In evidente contraddizione con l’esistenza delle leg-
gi per spiegare qualunque evento del mondo fisico, per
La stessa forza che ha reso possibili tante scoperte nei quanto attiene alle Cause prime dell’esistenza è torna-
regni di natura, si sta ora volgendo verso i reami scono- to alla ribalta il Caso, che se da una parte non risponde
sciuti della propria psiche e sempre più individui si sfor- in modo soddisfacente all’anelito del cuore umano verso
zano di comprendere cosa c’è sotto la superficie delle l’Oltre, allo stesso tempo toglie ogni speranza e giustifi-
immagini proiettate dai sensi fisici. ca le ironiche parole di San Paolo quando disse: “bevia-
Possiamo osservare come il pensiero scientifico – mate- mo e mangiamo che tanto domani morremo”.
rialistico, con tutta la sicurezza che ci può offrire, è so- Oggi, però, siamo sulla via di una nuova visione del
stituito da un pensare che vuole indagare con lo stesso mondo nella quale lo spirito e la materia nel loro reci-
metodo sia la materia sia lo Spirito, recuperando il pa- proco interagire saranno sperimentati entrambi come
trimonio di culture che con lo Spirito avevano molta più realtà.
dimestichezza di noi.
Tutte le antiche culture si basavano su una concezio-
ne spirituale dell’universo, in esse si sperimentava un
mondo divino dal quale proveniva tutta la creazione. Lo
spirito era l’unica realtà, e la materia era considerata la
grande “maya”, il mondo dell’apparenza.
In questi ultimi anni i testi che trattano del camminare, Camminare, passeggiare.
del correre o del passeggiare, magari semplicemente im- Ammirare il paesaggio naturale, confondersi tra la vege-
mersi nella natura o al contrario tesi a portare a termine tazione, ascoltare il canto degli uccelli, seguire col cuore
una qualche sfida con se stessi, si sono moltiplicati. Ne il ritmo dell’acqua che scorre tra le pietre. Contemplare
presentiamo in questa sede uno particolarmente interes- la bellezza. Perché di bellezza l’Italia è colma; una bel-
sante, non solo per il taglio letterario col quale è scritto e lezza che trova nei giardini, nei parchi, negli orti botani-
per il taglio “interiore” col quale affronta la materia, ma ci o nella natura selvaggia i luoghi in cui maggiormente
soprattutto perché, in ultima analisi, non è un libro sul può esprimere se stessa, donandosi al visitatore con lo
camminare. Questo libro è una sfida. A se stessi, alla so- slancio spontaneo e generoso della Madre terra.
cietà, al mondo. Questo libro è una rivoluzione. Spinge L’autore esordisce proprio richiamando questo senso di
via via i nostri confini oltre il noto, il consueto, l’ordina- solennità e di meraviglia: “Non esiste nulla di più natu-
rio. Questo libro è una guerra, perché non si tratta tanto rale che ammirare il paesaggio, al tramonto. Il silenzio
di camminare, o viaggiare, o incontrare. No, si tratta di assoluto, la natura che cambia colore a seconda della
lasciare andare ciò che siamo, abbandonare le identifi- distanza, lo strato di nebbia che dipinge la dissolvenza
cazioni, lasciar cadere le consuetudini, combattere per tra vallata e vallata. Quando mi immergo nel profondo
“diventare fuoco”. del paesaggio e mi faccio io stesso paesaggio, percepi- 65
L’autore ci invita a camminare, certo. Ma a camminare sco la voce del mondo”.
dentro la nostra vita, oltre che per i sentieri del mondo, Alla luce di queste premesse questo testo ci conduce
perché “non sono i tuoi piedi a farti viandante”. (con un’accurata appendice al termine del volume) al-
Camminare per trovare ciò che siamo, per incontrare la scoperta dei più bei parchi italiani, da Nord e Sud,
“l’esistere”, per varcare soglie. permettendoci di curiosare tra fiori e alberi, tra stagni e
“La soglia è tutto ciò che hai. Hai varcato una soglia laghetti, tra ville e castelli, percorrendo viali o sentieri.
per venire al mondo, e poi è stata una successione di Un viaggio che ci guida dove l’uomo non ha costruito
soglie imprevedibili, passaggi da un qui a un lì e vice- alcunché ed ha lasciato alle mani della Natura il disegno
versa, corde tese tra un precipizio e un altro. Di qui o di della bellezza.
lì hai un nome, hai un volto, hai domande del tipo “chi Un viaggio che ci conduce anche in quel reame di silen-
sei”, “cosa fai”? Chi ti guarda da una parte e dall’altra zio e pace che vive dentro ciascuno di noi, mettendo alla
della soglia ti chiede “chi stai diventando?”, “cosa sei prova, come suggerisce l’autore, il bambino che vive in
diventato?” Hai solo una risposta : divento ciò che di- noi, “mischiando facili e istintive gioie alla meditazione
vento. La libertà è in quel divenire…”. del tempo che consuma e cancella”.
“La chiave della gara è mantenere la presenza, quella “Non desidero, né temo la morte del mio corpo, poiché
a cui aspirano tutte le pratiche meditative. In certi mo- sono profondamente convinto, non soltanto della so-
menti gambe, cuore e testa sono tutt’uno, gli psicologi pravvivenza, ma della perennità della vita. Sono convito
lo chiamano “flow”o “momento bianco”. Allora, come che il “nucleo spirituale” che è l’essenza di noi stessi è
insegna Herrigel ne Lo Zen e il tiro all’arco, non sei tu immortale e che le sue manifestazioni si rinnovano con
a volere, accade, la stoccata raggiunge il bersaglio sen- una presa di coscienza sempre più ampia ed una potenza
za l’ombra di un pensiero. Se non è il “satori”, ne ha un creatrice sempre maggiore”. (Roberto Assagioli 1970)
lampo. Hai trovato un varco spazio-temporale e ti ci sei
infilato, come un sorpasso in curva, non avevi program- 67
mato, è accaduto. Si chiama scelta di tempo ed è virtù
naturale. Ma non è vero che lo scegli quell’istante: nei
momenti di grazia, lo trovi senza cercarlo. Se pensi trop-
po, troverai il varco chiuso dalla lama dell’altro.”
(P. Ferrucci)
DUELLI ANDARE...
Andrea Bocconi NELL’OLTRE
Ed. Mondadori PierMaria Bonacina
2018 B&B edizioni
2018
LETTERE
AL DIRETTORE
Cari Direttori e Responsabili dei Centri,
vi scrivo a nome di tutto il Gruppo “Alle Fonti” per comunicare il calendario delle attività che organizziamo
a Casa Assagioli, per l’anno sociale 2018-19, attività aperte agli interessati, Soci e non soci.
In questo periodo in cui state organizzando il calendario delle attività per il prossimo anno, riteniamo
interessante informare i vostri soci inviando il programma che avete già ricevuto in cartaceo al Congresso
di Varese, dove è stato presentato e illustrato da Paola Marinelli.
Vi alleghiamo quindi, in formato pdf, il programma complessivo del prossimo anno. Come già sapete le
attività si vanno man mano differenziando e ci sono modi diversi in cui i Soci e simpatizzanti possono
fruire di queste belle occasioni di contatto ravvicinato con la Casa di Assagioli, con i suoi scritti, i suoi studi
e i libri, con l’esperienza che qui è possibile frequentare.
Vi invitiamo quindi, se siete in tempo con le stampe, a inserire le date nei programmi dei Centri, o comunque
a comunicare il programma per offrire a tutti i Soci queste importanti occasioni.
Stiamo preparando anche le pagine del sito in cui potrete, poi, trovare tutti i dettagli, intanto siamo a vostra
68 disposizione per informazioni e chiarimenti. Grazie, buon lavoro e buona Vita a tutti voi
Invito a contribuire con articoli in inglese alla rivista “ Psicosintesi”, pubblicata dall’Istituto
di Psicosintesi fondato da Roberto Assagioli con sede a Firenze.
Sono Gordon Symons e mi fa molto piacere scrivervi per invitarvi a contribuire alla rivista “Psicosintesi”.
Dopo aver partecipato nel 2014 ad un incontro internazionale presso l’Istituto di Psicosintesi a Firenze, mi
sono offerto di rivedere, modificare e correggere le traduzioni di articoli dall’italiano all’inglese, dato che
parlo sia inglese che italiano, per estendere l’accessibilità della rivista. La mia richiesta è stata accolta
ormai da due intensi anni, durante i quali ho tradotto scritti di Assagioli che fino ad ora erano disponibili
solo in italiano.
Ho proposto all’Istituto che dovrebbero essere incentivati ed inclusi nella rivista articoli in inglese di autori
stranieri. Il Consiglio Direttivo dell’Istituto ha accettato il mio progetto e gli scritti sulla Psicosintesi,
basandosi sull’eredità di Roberto Assagioli che tutti condividiamo.
Questo è l’indirizzo mail sono entrato a far parte del Comitato Scientifico della rivista anche come
responsabile delle traduzioni.
Credo davvero che la rivista possa diventare un forum globale per condividere il pensiero e
per inviare gli articolo: gordonlsymons@aol.com.
La lunghezza deve essere compresa tra due e quattro pagine. Esaminerò il testo, sottoponendolo poi al
Comitato Scientifico che ha la decisione finale per la pubblicazione. Grazie e … aspetto i vostri articoli
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13-1 18
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dal 3 dic 18 al 1 gnnaio 19
25-27 gennaio 2019
PROGETTO GIOVANI
Percorso co-creo er cooror e er so so roe oo oe
è-
23-24 febbraio – 25-26 maggio
PROGRAMMA
Scegliere di vivere
con M. Vittoria Randazzo
71
72
UNITY IN DIVERSITY
INTERVIEW WITH ASSAGIOLI
IS THE MAN RESPONSIBLE FOR HIS DESTINY?
CREATING A TURNING POINT IN EDUCATION
TRUST YOURSELF THE CONQUEST OF SELF-ESTEEM
OF R. ASSAGIOLI
APRIL 2018 N. 29
PSICOSINTESI
THE WALL OF SILENCE AS CREATOR OF BRIDGES
YEAR XXXIII
ISTITUTO DI
THE PERSONAL SELF
COACHING A GOOD FRIEND OF THE WILL
TRUE AND UNTRUE ALTRUISM
PSYCHOSYNTHESIS
73
74
EDITORIAL Dear readers,
Translation by
Gordon Leonard Symons “Unity in diversity” is the leitmotif of this issue of the magazine and
we decided to choose as a cover image a mosaic in which a half-
hidden red flower gives the title to the work. The flower is meant to
mean that each of us gives a name to our own time and life. If that
flower were not there, the work would no longer have its value.
Those who send articles, those who read them, those who deepen
and disseminate make the mosaic of mankind more and more clearly
defined, even if at first glance it might seem to be a set of unconnected
tiles. We as editors thank you for the opportunity that you give us to
unite many threads participating in one project.
I would also like to point out that articles from abroad are starting
to arrive, I should say from the world, from psychosynthesis friends,
thanks to the enthusiasm of Gordon Symons, with Fulcrum in London
and thanks to the silent work of the Gruppo alle Fonti.
Patrizia Bonacina
This observation of the fact that men live side by side, We should not be surprised that individuals and human
but in fact in different and almost separate worlds, is of groups so different from each other do not understand
great importance. and appreciate each other, and that when any reason for
This fact reveals to us the true cause of many funda- dissension arises they fight bitterly. Yet they are all ne-
mental misunderstandings, of many unjust criticisms, cessary to form a truly human civilization.
of many antagonisms which complicate our lives and
which create an incalculable quantity of unnecessary A world composed entirely of “practical” types would
78 suffering. Thus, for example, for a practical, simple and be a very dry and gray one; a humanity composed of
positive man, a complex and changeable female psyche pure artists could hardly survive; a community made up
remains an incomprehensible mystery, and for her part of scientists alone would be too one-sided; the strong-
the woman of this kind will not be inclined to appreciate willed ones, desiring domination and isolated from each
the simple and solid virtues of that man. other, would destroy each other, and the same would
happen for every other kind, without the integration
The artist is often considered, by practical men, as an brought about by others.
oddball and somewhat ridiculous. When Ariosto pre- It is therefore clear how appropriate, indeed ne-
sented his Orlando Furioso to a cardinal, he had the fol- cessary, is the knowledge, understanding and coope-
lowing answer: “Messer Ludovico, how did you manage ration among the various human types - based on the
to put together so much balderdash?” ... recognition that they are part of a living and inseparable
unity.
And many consider the poet, as Carducci said:
“A loafer who
Goes around acting the boss in the cantons
With his eyes turning
From the angels to the swifts.”
4. Finally, how would you reply to someone who asked 4. In order to age well, one should do what I have called
you “How should we grow old well?” “the psychosynthesis of the ages”, that is, to keep pre-
sent and alive in us, to some extent, that which is best
Roberto Assagioli and most valuable to us in each age. The openness to the
1. Our moral and intellectual capacities are not necessa- world and the sense of wonder of the child; the fervour
rily influenced by our physical limitations, even when of the adolescent, the dash and dynamism of the youth,
serious, at any age. the equilibrium and maturity of the adult, the many fru-
There are many examples of this; I will just mention its of experience with their gifts of wisdom which come
Charles Darwin, who was only able to work for 1-2 with old age. In this way, the old person has the privile-
hours a day; William James, whose health was pre- ge of becoming again a child with children, a youth with
carious during all his life, and above all, the shining the young, communicating with benevolent understan-
example of Adele Kamm, who, confined to her bed by ding with people at each stage of life.
a spinal illness, exercised an apostolic benefit for many Thus, while withdrawing gradually from participation in
sick people. external living, the old man (and this is equally valid for
As for myself, my considerable physical limitations due women), can become a solid point of support and a cen-
to my age do not seem to be influencing my capacities, tre of beneficent irradiation for those around him.
as I shall say presently.
Unlike determinism, indeterminism recognizes the
existence of chance, giving chance the meaning of an
occurrence that occurs without a definite and iden-
tifiable cause or an event that happened due to causes
that certainly exist but are not known, ‘non-linear’, di-
sconnected or better ‘intricate’, that do not present a
cause-effect-necessity sequence, that is deterministic,
such as to allow the identification of them and the pre-
dictability of the effects.
R. ASSAGIOLI
REFLECTION: A few weeks ago I read the article by 2. When we refer to the “dual and contrasting” nature
Piero Ferrucci “On the threshold of mystery” and what of symbols we mean that they can reveal reality, they
was later published by Marina Bernardi, “Reflections on can be a link, an intermediary that facilitates contact
Psychosynthesis today”. One of the main topics addres- with the truth that they indicate. On the other hand,
sed in these two writings was the relationship between they can veil it, thus becoming a trap that drives us
Psychosynthesis both as a conception and a psycho- “out of ourselves”. In fact, Assagioli reminds us that
logical, educational and (self)-formative practice and “the man who takes them [symbols] literally, who
the other fields of human knowledge related to spiri- does not reach reality passing through the symbol,
tual, philosophical, esoteric, religious etc. beliefs and but halt at it, does not reach the truth”. As a Buddhist
systems. More specifically, the two writings reasoned saying that I love very much goes: “When a wise man
on the “wall of silence” that Roberto Assagioli desired points at the moon, the fool looks at the finger”. The
between Psychosynthesis and these other fields. I have Psychosynthesis practitioner is therefore responsible
wondered about this topic quite a lot and I will share he- for committing himself to distinguish the finger (the
re some ideas that perhaps will allow us to look at the symbol, the word, the belief, the doctrine and so on)
“famous” wall as a possibility of building bridges. I do from the moon (the indicated reality / truth) and then to
not know if these ideas can contribute to the current de- focus his attention on the latter.
bate and find some practical application, but I hope so.
Assagioli was deeply convinced of the many misunder-
standings and “serious difficulties” raised by the use of
language when talking about psychological realities,
especially the transpersonal or superconscious ones, and
he used to clearly affirm it. More specifically, he identi-
fied three clear orders of impediments, offering specific
solutions or antidotes for each of them.
3. Finally, with the expression “unilaterality of function of the kitchen is different from the function of
symbols”, we want to indicate that they are able to the bathroom and that of the bedroom. Even in a won-
express solely “one aspect, one modality, one partial derful open-space (“Casa Assagioli”?) you would carry
conception of a given reality”. The Psychosynthesis on cooking on the stove, sleeping in the bed and wash-
practitioner is requested to overcome this difficulty ing in the shower. However these reflections of mine
by using “different symbols to indicate the same still revolved around a disappointing representation of
truth” and by synthetizing the different symbols that the wall as a “thick barrier of bricks “.
he uses. In short, he must be a polyglot (knowing and At some point, however, my attention shifted from the
speaking various languages) and a skilled translator defined and heavy idea-image of the “wall” (the fin-
(being able to express the same idea using different ger?) to the other idea-image left in the background,
symbolic reference systems, skillfully switching from more blurred and distant, of “silence” (the moon ?). And
one to another). Then the use of language, oriented it was as if suddenly I saw this wall for the first time.
by the desire to build right human relations, becomes The “wall” which Assagioli wanted for delimiting the
functional to mutual understanding. space of Psychosynthesis can actually be something dif-
92
SYMBOLS OF TRANSPERSONAL EXPERIENCE*
A few weeks ago, while walking along the shoreline ferent from the wall of Berlin, which is, an insurmount-
of the Ligurian Sea observing the gentle and transpar- able barrier of bricks. It can instead be transparent and
ent toing and froing of the backwash, I meditated upon light. Potentially, it has always been. As a matter of fact,
the image of the “wall of silence”, its meanings and its it is a wall made of a very special material with specific
functions. Some notions which are already clear came properties: THE SILENCE.
to my mind: walls (such as the Berlin one) are used to
prevent, divide and separate something from something At first, this image of a delimited Psychosynthesis, sur-
else; walls are also necessary to delimit and distinguish rounded by transparency and peace of silence, may ap-
different spaces, defining respective functions. No one pear very romantic, but nothing more. In truth, it has
would ever dream of denying that, in a building, the interesting implications that can clearly indicate the type
of mental functioning that the Psychosynthesis practitio- game, to self-transcendence, to beauty, to conversion to
ner is requested to cultivate when he approaches differ- Love, to higher feelings, to solidarity, to brotherhood.
ent systems of beliefs, doctrines and metaphors. It would be nice to complete the list. Silence leads us
As we all know, in Psychosynthesis the silence has very “beyond”. It brings us (back) home, in that place that
precise meanings and functions, much deeper and evoc- is source and spring, from which every word, metaphor
ative than the simple absence of words or the lack of and symbol draws its origin.
communication. The regular and daily practice of si-
lence has the function of developing the ability to main- Silence allows the trained Psychosynthesis practitioner
tain a “zone of disidentification”, of recollection, in the to observe transparently the different belief systems, the
midst of the noises of everyday life. different doctrinal formulations and the various languag-
es. The “wall of silence” becomes then a filter capable of
The inner silence is also, above all, the necessary condi- distilling, extracting and merging into Psychosynthesis
tion for the development of intuition, the psychological what, in different systems, indicates a universal, com-
function through which we can truly enter into a rela- mon dimension, distinguishing it from what is particular,
tionship with the transpersonal dimension within us and an expression of the specificity given by the constraints
begin to dialogue with it (and thus, also, to open up and of time, space and temperament to which the individuals 93
authentically dialogue with others as “We are the Self, and human groups that have shaped those beliefs, lan-
that Self are We”). Moreover, according to Psychosyn- guages and
doctrines have been and are subjected to.
thesis, the possibility of an experiential contact with the Disidentification. Perhaps this very universal dimension
superconscious sphere is precisely a function of the de- of human experience is the most proper object of study
gree of inner silence that we are able to achieve. of Psychosynthesis, as t is especially interested in what
is potentially able to unite all human beings, as many as
So here it is that, understood in this way, the “wall” possible.
wanted by Assagioli becomes a boundary that does not
much defines different fields of knowledge and their Assagioli expressly, programmatically wanted that any-
contents, but different modes of mental functioning. one could recognize himself in the psychosynthetic ap-
And the material which it is constituted of, silence, be- proach: people started off on a more or less defined path
comes the substance that builds that bridge that leads us of spiritual research, as well as the agnostics and athe-
“beyond”: beyond the language that separates and di- ists; the artists and politicians, the mystics and the doc-
vides, beyond the mind that categorizes and judges and, tors, the yogis and the scientists, the sportsmen and the
above all, beyond the literalization of multiple meta- therapists. He wanted that Psychosynthesis could be ac-
phors (whether they concern the fields of spirituality, cessible to everyone without pushing anyone to give up
esotericism, philosophy, religion and even science) that his particular language and metaphors already adopted
men choose from time to time to plaster and color the and to convert to other languages and metaphors, hence
same archetypal existential experiences, the same peren- changing the cover but not the book.
nial truths, the same immediate data of the conscious- To achieve this goal Assagioli chose as official language
ness that are presented to us again and again, universal what he considered to be the most suitable to support
in every time and culture. I mean the well-known inter- this universal vocation of Psychosynthesis: the empiri-
nal illuminations, to aesthetic experiences and artistic cal, concrete, pragmatic language of science. And it does
creation, to scientific intuitions, to the impetus to heroic not seem to me that in the present historical moment we
action, to the ethical and humanitarian impulse, to the have a more functional reference system, able to create
courage to go towards the novelty beyond the limits of a common ground of understanding that allows dialogue
the known, to profound vision, to inventive genius, to beyond particularisms and personal beliefs of individu-
ecstasy, to the pursuit of freedom and happiness, to the als or groups. While itself remaining a symbol!
Let me give an example of the concrete application of tion on the material it is made of: SILENCE. This means
what has just been said which, in my view, illustrates shifting the accent from the contents that should be on
clearly this tension. Psychosynthesis considers the hy- this side or that side of the wall, to the kind of inner atti-
pothesis that the transpersonal Self is a psychic reality tude, of mental functioning that silence invites us to cul-
that can be experienced. On the basis of this hypothesis, tivate towards every content. In other words, to move
some exercises propose the imagined encounter and the the accent on the container.
inner dialogue with the Self. Assagoli recommends that
these exercises are preceded by a psychogogic moment Here then the “wall of silence” can become a very pre-
in which the concept is presented in the following way: cious tool to emancipate the Psychosynthesis practitio-
the Psychosynthesis practitioner adapts his own lan- ner and psychosynthesis from the literal thought and a
guage to the mentality and beliefs of each another and powerful antidote against its ever-present corollaries:
does not expect the opposite to happen, that is, he does fanaticism, fundamentalism, separativeness, incommu-
not expect the other to change his beliefs to adapt them nicability and conflict. It is in a mind trained to silence
to his. It is not at all a matter of instructing, or worse, that those skills that make a Psychosynthesis practitio-
converting people by presenting them with new con- ner a good practitioner can sprout: being a polyglot and
94 cepts or beliefs. It is simply a matter of using the lan- a skilled translator. This is how Assagioli expressed his
guage (always bearing in mind that words are symbols) opinion on this matter:
to introduce an experience that, by definition, is beyond
all words and which can only be grasped intuitively. To “Truth is One - but its presentation is different and dif-
do it in the best way - that is, so that people can seri- ferent levels, according to the kind of people to whom we
ously consider this hypothesis worthy of being verified address ourselves. One has to talk to each other in their
through an experiential path that involves an inner train- language. We have to be polyglots psychologically and
ing - it is necessary to adapt the words to individuals or spiritually, learn to be translators (...) “
groups. For example, religious people can be told that R. Assagioli
the expression “Transpersonal Self” is an objective term,
used in psychology, to indicate the soul; to agnostics, we “In the silent mind there are the roots of intelligence
can lay before the hypothesis that there is a higher center and love”
in every man and say that there is a considerable number C. Pensa
of human beings who have had the experience; to athe-
ists, we can illustrate the idea of potentials existing at
the unconscious level not yet implemented, which can
show us precious guidelines in our lives, and that repre-
sent the expression of a deeper authenticity. And so on.
This example concerns the concept of transpersonal self,
but the principle that it illustrates can be transposed to
the other basic concepts of Psychosynthesis.
“Perfect action is made on the maximum self-profit and The idea of Love (as for the idea of God) rises or subsi-
the maximum no-interest”(R.Assagioli) des in connection to our degree of conscience evolution.
Altruism and Charity: all religions improved charity From Altruism to Service: growth, as an expansion of
as for a profound sense of guilty towards money (Sene- our Conscience, is closely related with unselfishness.
ca writes to Lucilio:” No one condemned philosophers Assagioli reminds us that.” In lifting ourselves we serve,
to indigence”). Some notes on the gnostic Gospels say in serving we raise ourselves”,
:” if you’ll give charity, you’.ll damage your soul”. And
also :”Your right hand must not know what your left
100 hand does”. Charity is something different from sharing:
often a charitable person happens to help other people
feeling them inferior to himself ;that is a form of “self-
elevation” and “fanaticism”.
Joann Anderson, former AAP Cochair, teacher, presenter, editor, and friend to the
psychosynthesis community, died in Wenatchee, WA September 19, 2018, at the age of 84.
In 1973, Joann travelled to Italy for a month, where she studied with Dr. Roberto Assagioli
(the founder of Psychosynthesis), after earning her master’s degree from Fielding Graduate
University in Santa Barbara, CA. She was associated with The High Point Foundation
110
and Psychosynthesis International for many years, and was also active in AAP as Steering
Committee Cochair and editor of AAP News. Joann maintained an office practice
in Edmonds, where she offered counseling help to scores and scores of patients. In the
Wenatchee Valley, was active in a writer’s group, a book club, and served as regional
president of the Philanthropic and Educational Organization (PEO).
She and her husband Bob celebrated 61 years together in June of 2018. Joann is survived
by her husband, Bob; three children, Carol of Kalamazoo, MI, Doug of East Wenatchee,
WA, and Paul of Spring Valley, CA; and two grandchildren: Jazzmine of Missoula, MT,
and Tristan of Spring Valley, CA.
Valore morale e spirituale dell’analisi La gioia è il termometro dell’allineamento!
Sincerità verso noi stessi
Coraggio di riconoscere cose spiacevoli, poco belle, poco lusinghiere
Deporre ogni vanità, ogni ipocrisia Joy is the thermometer of our lining up!
Riconoscere in noi errori, debolezze, colpe
Guardarle in faccia risolutamente, senza cercare scuse o giustificazioni
Questo non deve deprimere né scoraggiare
Il riconoscimento è il primo passo verso la liberazione
Sono cose in noi, ma non sono noi
OTTOBRE 2018 N. 30
FIDARSI DI SÉ - LA CONQUISTA DELL’AUTOSTIMA
DI R. ASSAGIOLI
PSICOSINTESI
ISTITUTO DI PSICOSINTESI IL MURO DEL SILENZIO
ANNO XXXIII
ISTITUTO DI
FIRENZE THE PERSONAL SELF
IL COACHING: UN BUON AMICO DELLA VOLONTA’
VERO E FALSO ALTRUISMO
PSICOSINTESI