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Difetto interventricolare

l difetto interventricolare o difetto del setto interventricolare (DIV) è una malattia congenita molto
comune tra le categorie delle malformazioni cardiache del neonato.[1][2]

Descrizione
Si tratta della mancanza di divisione tra i due ventricoli la cui ampiezza e morfologia può variare da
pochi millimetri ad una "rete" di piccoli forellini i quali creano un flusso "anomalo" (shunt) rispetto alla
normale circolazione cardiaca.
Il difetto interventricolare può essere rilevato tramite auscultazione. Il soffio dipende dal flusso
anormale del sangue dal ventricolo sinistro, attraverso il setto interventricolare, al ventricolo destro.
Se non vi è molta differenza di pressione tra i ventricoli sinistro e destro, quindi il flusso del sangue
attraverso il difetto non sarà molto grande e potrà quindi rimanere silente. Questa situazione si
verifica a) nel feto (quando le pressioni del ventricolo destro e sinistro sono essenzialmente uguali),
b) per un breve periodo dopo la nascita (prima che la pressione del ventricolo destro diminuisca). La
conferma dell'auscultazione può essere ottenuta tramite l'ecocardiografia. Per misurare più
accuratamente la pressione ventricolare si può eseguire la cateterizzazione cardiaca.

Terapia
Spesso asintomatica, tale malformazione viene, da qualche anno, comunemente
trattata chirurgicamente, presso centri specializzati in cardiochirurgia pediatrica, tramite tecniche che
prevedono l'applicazione in sede di patch (toppe) o device in metallo nobile, comunemente
chiamati ombrellini, impiantati sulla membrana interventricolare. Tali tecniche assicurano un'ampia
garanzia di guarigione per i piccoli pazienti che possono, già nei mesi successivi
all'intervento,riprendere o iniziare a condurre una normale esistenza. [3]

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