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Fondamenti di logica

Roberto Boggiani
Versione 3.0
17 aprile 2004

1 Il linguaggio
Per esprimerci noi usiamo l’italiano; altri usano l’inglese, altri lingue ancora diverse, molti il dialetto
locale: chiamiamo linguaggio corrente la lingua che usiamo tutti i giorni, nel caso l’italiano. A questo
punto possiamo affermare, senza essere accusati di campanilismo, che il linguaggio corrente è bellissimo.
La ricchezza del suo lessico, la sua armonia, la sua sintassi complessa consentono la descrizione dei
fatti e di concetti semplici o complicati in mille forme diverse, dalla più sciatta alla più elegante e meglio
articolata. La presenza di un’infinità di temini, aventi lo stesso significato o significato affine, conferisce al
linguaggio corrente una varietà smisurata di espressioni; il doppio senso, usato con intelligenza, può donare
al discorso unumorismo sottile e talvolta pungente. Ma come un’opera d’arte, pur bella e importante, non
è di alcuna utilità ad esempio per la cura di una malattia, cosı̀ la ricchezza del linguaggio corrente non
serve alla matematica, anzi può essere addirittura dannosa. Le frasi in matematica vanno, di regola, prese
alla lettera: si capisce dunque quanto possa essere deleteria la presenza ad esempio di un doppio senso.
In questo lavoro desideriamo mettere in luce l’opportunità di usare un linguaggio formale, o almeno un
linguaggio di compromesso, intermedio fra un linguaggio formale e quello corrente, che scherzosamente
chiameremo matematichese, e allargare un po’ il discorso sulla necessità, questa volta senza compromessi,
di un uso appropriato dei termini.

2 Le proposizioni
Le frasi del linguaggio corrente possono essere di vari tipi essenzialmente diversi tra di loro:
• esclamazioni
• domande
• affermazioni
• negazioni
Chiaramente non ha alcun senso chiedersi se un’esclamazione è vera o falsa; la stessa cosa avviene per una
domanda: sarà la risposta alla domanda, e non la domanda stessa, ad essere vera o falsa. Eliminati allora
i casi precedenti, che non ci interessano, e notando che le negazioni non sono altro che delle affermazioni
negate possiamo concentrare la nostra osservazione solamente sulle affermazioni, ma in questo caso il
discorso risulta essere molto più articolato. Riflettiamo un attimo sulle seguenti affermazioni:
1. Tizio è più alto di Caio
2. Tizio è molto alto
Si nota che la affermazione 1 può essere vera o falsa mentre la affermazione 2 è condizionata da consi-
derazioni di tipo soggettivo, cosı̀ che due persone diverse potrebbero in buona fede fornire due risposte
diverse. Ora in logica considereremo solamente le affermazioni del primo tipo che chiameremo proposizioni.
Possiamo dare la seguente
Definizione 2.1 (di proposizione) Prende il nome di proposizione una affermazione che può assumere
solamente due distinti valori vero o falso.
In base a questa definizione la logica che studieremo sarà detta logica bivalente la quale storicamente
poggia sui seguenti tre principi fondamentali:

1
5 Congiunzione

principio di identità : ogni proposizione è uguale a sè stessa


principio di non contraddizione : una proposizione non piò essere contemporaneamnete vera o falsa
principio del terzo escuso : se una proposizione è vera la sua negazione è falsa e viceversa
D’ora in avanti con il termine proposizione indicheremo escusivamente le proposizioni cosı̀ come definite
dalla definizione 2.1 che verrano indicate con la lettera maiuscola A, B, C, . . ..

3 I connettivi
Nel linguaggio comune le frasi possono essere negate o collegate fra loro per formare espressioni più
complesse mediante termini come non, e, o, se,.... Anche le proposizioni possono essere negate o collegate
tra di loro e questo collegamento è effettuato attraverso i connettivi. I connettivi possono essere di vari
tipi:
connettivi unari: si tratta di connettivi che implicano una sola proposizione
connettivi binari: si tratta di connettivi che implicano due proposizioni
connettivi n−ari: si tratta di connettivi che implicano n proposizioni
Tra i connettivi ve ne sono alcuni che per la loro particolare importanza sono detti connettivi fondamentali
e sono dati da:
connettivi simbolo tipo
negazione ··· unario
congiunzione ∧ binario
disgiunzione non esclusiva ∨ binario
disgiunzione esclusiva ∨ binario
implicazione → binario
doppia implicazione ↔ binario
Vedremo nei successivi paragrafi le proprietà di questi connettivi e vedremo anche che essi non sono i soli
che si possono ottenere ma che ne esistono molti altri.

4 Negazione
La negazione è un connettivo unario che restituisce il valore falso se la propozione è vera mentre restituisce
il valore vero se la propozione è falsa. Detta A la proposizione la tavola di verità del connettivo negazione
è la seguente:
A A
V F
F V
Utilizzando le tavole di verità si dimostra che essendo A una proposizione qualsiasiasi la negazione gode
delle seguenti proprietà:

• A=A

5 Congiunzione
La congiunzione è un connettivo binario che restituisce il valore vero se entrambe le propozioni sono
vere mentre restituisce il valore falso negli altri casi. Dette A e B le proposizioni la tavola di verità del
connettivo congiunzione è la seguente:
A B A∧B
V V V
V F F
F V F
F F F

rb 2 logica
7 Disgiunzione esclusiva

Utilizzando le tavole di verità si dimostra che essendo A, B, C, tre proposizioni qualsiasi la congiunzione
gode delle seguenti proprietà:

• A ∧ A = A detta idempotenza
• A ∧ B = B ∧ A detta commutativa
• (A ∧ B) ∧ C = A ∧ (B ∧ C) detta associativa

• A ∨ (A ∧ B) = A detta di assorbimento
• (A ∧ B) ∨ C = (A ∨ C) ∧ (B ∨ C) detta distributiva

6 Disgiunzione non esclusiva


La disgiunzione non esclusiva è un connettivo binario che restituisce il valore falso se entrambe le propo-
sizioni sono false mentre restituisce il valore vero negli altri casi. Dette A e B le proposizioni la tavola di
verità del connettivo disgiunzione non esclusiva è la seguente:
A B A∨B
V V V
V F V
F V V
F F F
Utilizzando le tavole di verità si dimostra che essendo A, B, C, tre proposizioni qualsiasi la disgiunzione
non esclusiva gode delle seguenti proprietà:
• A ∨ A = A detta idempotenza
• A ∨ B = B ∨ A detta commutativa
• (A ∨ B) ∨ C = A ∨ (B ∨ C) detta associativa
• A ∧ (A ∨ B) = A detta di assorbimento
• (A ∨ B) ∧ C = (A ∧ C) ∨ (B ∧ C) detta distributiva

7 Disgiunzione esclusiva
La disgiunzione esclusiva è un connettivo binario che restituisce il valore falso se entrambe le proposizioni
hanno lo stesso valore di verità mentre restituisce il valore vero negli altri casi. Dette A e B le proposizioni
la tavola di verità del connettivo disgiunzione non esclusiva è la seguente:
A B A∨B
V V F
V F V
F V V
F F F
Utilizzando le tavole di verità si dimostra che essendo A, B, C, tre proposizioni qualsiasi la disgiunzione
esclusiva gode delle seguenti proprietà:

• A∨B = B∨A detta commutativa


• (A∨B)∨C = A∨(B∨C) detta associativa
• (A∨B) ∧ C = (A ∧ C)∨(B ∧ C) detta distributiva

rb 3 logica
11 Nor

8 Implicazione materiale
La implicazione materiale è un connettivo binario che restituisce il valore falso se la prima proposizione
è vera e la seconda è falsa mentre restituisce il valore vero negli altri casi. Dette A e B le proposizioni la
tavola di verità del connettivo implicazione materiale è la seguente:
A B A→B
V V V
V F F
F V V
F F V

9 Doppia implicazione materiale


La doppia implicazione materiale è un connettivo binario che restituisce il valore falso se le proposizioni
hanno valore di verità diverso mentre restituisce il valore vero negli altri casi. Dette A e B le proposizioni
la tavola di verità del connettivo doppia implicazione materiale è la seguente:
A B A↔B
V V F
V F F
F V F
F F V
Utilizzando le tavole di verità si dimostra che essendo A, B, C, tre proposizioni qualsiasi la doppia
implicazione materiale gode delle seguenti proprietà:
• A ↔ B = B ↔ A detta commutativa
• (A ↔ B) ↔ C = A ↔ (B ↔ C) detta associativa

10 Nand
Il nand è un connettivo binario che restituisce il valore falso se le due proposizioni hanno valore di verità
vero mentre restituisce il valore vero negli altri casi. Dette A e B le proposizioni la tavola di verità del
connettivo nand è la seguente:
A B A↑B
V V F
V F V
F V V
F F V
Utilizzando le tavole di verità si dimostra che essendo A, B, C, tre proposizioni qualsiasi il nand gode
delle seguenti proprietà:
• A ↑ B = B ↑ A detta commutativa
• (A ↑ B) ↑ C = A ↑ (B ↑ C) detta associativa

11 Nor
Il nor è un connettivo binario che restituisce il valore vero se le due proposizioni hanno valore di verità
falso mentre restituisce il valore falso negli altri casi. Dette A e B le proposizioni la tavola di verità del
connettivo nor è la seguente:
A B A|B
V V F
V F F
F V F
F F V

rb 4 logica
14 Tautologie e contraddizioni

Utilizzando le tavole di verità si dimostra che essendo A, B, C, tre proposizioni qualsiasi il nor gode delle
seguenti proprietà:

• A|B = B|A detta commutativa


• (A|B)|C = A|(B|C) detta associativa

12 Le forme proposizionali
Consideriamo espressioni del tipo
E1 = (A ∧ B)
E2 = (A ∨ B) ∧ C
è evidente che queste espressioni composte non sono dotate di valore di verità costante; infatti il valore
di verità di una espressione dipende da quelli assunti dalle proposizioni che la compongono. Dunque il
valore di verità di E1 varia al variare dei valori di verità della coppia (A, B) di proposizioni, indipendenti
l’una dall’altra. Per questo motivo si dice che E1 è forma proposizionale delle variabili indipendenti A e
B. Possiamo allora dare la seguente:
Definizione 12.1 (di forma proposizionale) Date n proposizioni A1 , A2 , . . . , An variabili indipen-
denti, prende il nome di forma proposizionale qualunque epressione che si ottiene utilizzando tali pro-
posizioni con qualunque connettivo.

Si noti che tutte tutti i connettivi che abbiamo costruito fino a questo punto possono essere pensati come
a delle semplici forme proposizionali. Lo strumento principale di analisi delle forme proposizionali è dato
dalle tabelle di verità.

13 Le tavole di verità
Abbiamo già detto che con il termine proposizione indicheremo escusivamente le proposizioni cosı̀ come
definite dalla definizione 2.1 che esse verranno indicate con la lettera maiuscola A, B, C, . . .. Tali
preposizioni ci interesseranno indipendentemente dall’affermazione che esse esprimono ma solamente per
il valore di verità che esse possiedono. Partendo dalle proposizione e con l’ausilio dei connettivi sarà
possibile allora costruire espressioni come

A ∨ B, A ∧ B, A ↔ (A → B)

ossia delle forme proposizionali. Considerando solamente i valori di verità che possono assumere le propo-
sizioni che compaiono nelle forme proposizionali possiamo costruire delle tabelle in cui verrà evidenziato
il valore di verità assunto dalla espressione stessa in relazione al valore di verità assunto dalle singole
proposizioni componenti.Tali tavole sono dette tavole di verità.

14 Tautologie e contraddizioni
Diamo la seguenti:
Definizione 14.1 (di tautologia) Prende il nome di tautologia una forma proposizionale del tipo E
che risulta sempre vera per tutti i possibili valori di verità assegnabili alle variabili che la compongono.

Definizione 14.2 (di contraddizione) Prende il nome di contraddizione una forma proposizionale
del tipo E che risulta sempre falsa per tutti i possibili valori di verità assegnabili alle variabili che la
compongono.

Risulta evidente che se la forma proposizionale E è una tautologia la forma proposizionale E è una
contraddizione.

rb 5 logica
17 Connettivi implicanti due proposizioni

15 Forme proposizionali equiveridiche


Date due forme proposizionali E1 ed E2 potrebbe accadere che le loro tavole di verità siano uguali per
analoghe assegnazioni di verità delle variabili producano lo stesso valore di verità. In questo caso le
due forme proposizionali possono essere considerate equivalenti. o meglio equiveridiche. Diamo allora la
seguente:
Definizione 15.1 (di forme proposizionali equiveridiche) Date due forme proposizionali E1 ed E2
tali forme proposizionali si dicono equiveridiche se

E1 ↔ E2

è una tautologia. Se E1 è equiveridica con E2 scriveremo E1 ≡ E2 .


Alcune forme proposizionali equiveridiche sono le seguenti:
• (A ∧ B) ≡ A ∨ B prima legge di De Morgan

• (A ∨ B) ≡ A ∧ B seconda legge di De Morgan

• A≡A

• A→B ≡A∨B
• A∧B ≡A∨B
• A∨B ≡A∧B

16 Connettivi implicanti una sola proposizione


Se consideriamo solamente una proposizione le possibili assegnazioni dei valori di verità saranno le
seguenti:
A 1 2 3 4
V V V F F
F V F V F
Nel caso di una sola proposizione possiamo ottenere quattro colonne corrispondenti quindi a quattro
connettivi. In particolare
• dalla colonna 3 otteniamo il connettivo A
Si noti quindi che dei 4 connettivi unari che possiamo ottenere con una sola proposizione, noi ne abbiamo
trattati solamente 1.

17 Connettivi implicanti due proposizioni


Con analogo discorso osserviamo che se consideriamo due proposizioni le possibili assegnazioni dei valori
di verità saranno le seguenti:
A B 1 2 3 4 5 6 7 8
V V V V V V V V V V
V F V V V V F F F F
F V V V F F V V F F
F F V F V F V F V F

A B 9 10 11 12 13 14 15 16
V V F F F F F F F F
V F V V V V F F F F
F V V V F F V V F F
F F V F V F V F V F

rb 6 logica
18 Dipendenza tra i connettivi unari e binari

Nel caso di due proposizioni possiamo ottenere sedici colonne corrispondenti quindi a sedici connettivi.
In particolare

• dalla colonna 2 otteniamo il connettivo A ∨ B


• dalla colonna 5 otteniamo il connettivo A → B
• dalla colonna 7 otteniamo il connettivo A ↔ B

• dalla colonna 8 otteniamo il connettivo A ∧ B


• dalla colonna 9 otteniamo il connettivo A ↑ B
• dalla colonna 10 otteniamo il connettivo A∨B
• dalla colonna 15 otteniamo il connettivo |

Si noti quindi che dei 16 connettivi binari che possiamo ottenere con due proposizioni, noi ne abbiamo
trattati solamente 7.

18 Dipendenza tra i connettivi unari e binari


Possiamo dimostrare tramite le tavole di verità che i connettivi introdotti non sono indipendenti tra di
loro, in quanto si può ricavare la tavola di verità di un connettivo utilizzando le tavole di verità di altri
connettivi. Si dimostra infatti che:
la congiunzione si può ottenere: A ∧ B ≡ A ∨ B

la disgiunzione si può ottenere: A ∨ B ≡ A ∧ B


l’implicazione materiale si può ottenere:

A→B ≡A∨B

A → B ≡ (A ∧ B)

la doppia implicazione materiale si può ottenere:

A ↔ B ≡ (A → B) ∧ (B → A)

A ↔ B ≡ (A ∨ B) ∧ (B ∨ A)
A ↔ B ≡ (A ∧ B) ∨ (A ∧ B)

la disgiunzione esclusiva può essere ottenuta:

A∨B ≡ (A ↔ B)

A∨B ≡ (A ∨ B) ∧ (A ∧ B)

A∨B ≡ (A ∧ B) ∨ (A ∧ B)

il nand può essere ottenuto:


A ↑ B ≡ (A ∧ B)

il nor può essere ottenuto:


A|B ≡ (A ∨ B)

la negazione può essere ottenuta:


A≡A↑A
A ≡ A|A

rb 7 logica
20 Connettivi con n proposizioni

19 Riespressione di un connettivo binario con uso di altri con-


nettivi unari e binari
Da quanto visto nel paragrafo precedente emerge che i connettivi fondamentali possono essere scritti
utilizzando altri connettivi, anzi possono essere dimostrati i seguenti teoremi:
Teorema 19.1 Ogni connettivo binario può essere espresso utilizzando solamente i connettivi . . ., ∧, ∨, →
,↔

Teorema 19.2 Ogni connettivo binario può essere espresso utilizzando solamente due connettivi:

• . . ., ∧
• . . ., ∨
• . . ., →

Teorema 19.3 Ogni connettivo binario può essere espresso utilizzando solamente il connettivo nand

Teorema 19.4 Ogni connettivo binario può essere espresso utilizzando solamente il connettivo nor

Vediamo i seguenti esempi:

• A → B ≡ A ∨ B ≡ A ∧ B ≡ A ↑ B ≡ A ↑ (B ↑ B)

• A ∧ B ≡ A ∨ B ≡ A|B ≡ (A|A)|(B|B)

20 Connettivi con n proposizioni


Abbiamo fino a questo punto parlato di connettivi unari e binari ed abbiamo visto che:
• con 1 proposizione possiamo ottenere 4 connettivi unari
• con 2 proposizioni possiamo ottenere 16 connettivi binari
Se estendiamo le nostre considerazioni ad n proposizioni saremmo interessati prima di tutto a conoscere
il numero dei connettivi n−ari che possiamo ottenere. A tal proposito vale il seguente:
Teorema 20.1 (del numero delle operazioni narie) Date n proposisizioni, il numero dei connettivi
n
n−ari che si possono ottenere è 22
Una seconda questione da affrontare è quella relativa al fatto di poter esprimere tali connettivi nari per
mezzo dei connettivi unari e binari che abbiamo precedentemente esposto. Si tratta di una questione
molto importante. Vale a tal proposito il seguente:
Teorema 20.2 (della riespressione delle operazioni n−arie) Ogni connettivo n−ario può essere rie-
presso tramite . . ., ∨, ∧
Consideriamo allora il seguente connettivo 3−ario:
A B C ?
V V V V
V V F F
V F V F
V F F F
F V V F
F V F F
F F V V
F F F F
Vogliamo scrivere una forma proposizionale tale che il suo valore di verità sia esattamente V e F quando
lo prescrive la tavola dei valori di verità. Per ottenere tale forma proposizionale consideriamo le righe
della tabella in corrispondenza delle quli la colonna ? presenta il valore di verità V . Esse sono date da:

rb 8 logica
21 Le regole di deduzione

A B C ?
V V V V
F F V V
A questo punto consideriamo la congiunzione delle proposizioni A,B,B di ogni riga inserendo il connettivo
. . . in quelle che presentano il valore vi derità F , si otterrà:
• dalla prima riga A ∧ B ∧ C
• dalla seconda riga A ∧ B ∧ C
La forma proposizionale cercata sarà data dalla disgiunzione delle congiunzioni cosı̀ ottenute, ossia:

? ≡ (A ∧ B ∧ C) ∨ (A ∧ B ∧ C)

come si può dimostrare facendo uso delle tavole di verità.

21 Le regole di deduzione
Uno degli scopi della logica è la ricerca di forme corrette di ragionamento che prendono il nome di figure
di ragionamento. Una figura di ragionamento viene generalmente indicata con lo schema:

A1
A2
...
An
− − − − −−
C

in cui Ai indicano le proposizioni semplici o composte che costituiscono le premesse e C indica la loro
conseguenza. La figura di ragionamento può anche essere scritta nel seguente modo:

A1 ∧ A2 ∧ . . . ∧ An → C

Si dice che una figura di ragionamento è valida se da premesse vere seguono conseguenze vere ossia se,
ammettendo che siano vere tutte le premesse, si può affermare che anche la conclusione è vera. La figura
di ragionamento sopra descrittà è quindi valida se e solo se:

A1 ∧ A2 ∧ . . . ∧ An → C

è una tautologia. Esistono varie figure di ragionamento:


Modus Ponens: si tratta di una figura di ragionamento data da:

A→B
A
−−−−−
B

in quanto
[(A → B) ∧ B] → B
è una tautologia
Modus Tollens: si tratta di una figura di ragionamento data da:

A→B
B
−−−−−
A

in quanto:
[(A → B) ∧ B] → A
è una tautologia

rb 9 logica
22 I teoremi

Sillogismo Ipotetico: si tratta di una figura di ragionamento data da:

A→B
B→C
−−−−−
A→C

in quanto:
[(A → B) ∧ (B → C)] → (A → C)
è una tautologia
Sillogismo Disgiuntivo: si tratta di una figura di ragionamento data da:

A∨B
BC
−−−−−
A

in quanto:
[(A ∨ B) ∧ B] → A
è una tautologia
Prima legge delle Inverse: si tratta di una figura di ragionamento data da:

A→B
−−−−−
B→A

in quanto:
(A → B) → (B → A)
è una tautologia

22 I teoremi
Sentiremo molto spesso in matematica parlare di teoremi ed è quindi utile darne una definizione formale:
Definizione 22.1 (di teorema) Un teorema è un enunciato che si presenta nella forma
se I allora T
e si avrà:

• la prima proposizone I è detta ipotesi e costituisce la premessa, ossia ciò che si suppone noto del
soggetto del teorema
• la seconda proposizione T è detta tesi e ne costituisce la conclusione, ossia la proposizione che ci si
propone di dimostrare.
Dato un teorema nella forma se I allora T si potrà anche dire che:
• I è condizione sufficiente per T
• T è condizione necessaria per I
In corrispondenza del teorema se I allora T supposto vero si possono ricavare altri tre teoremi
teorema inverso: si ottiene dal teorema scambiando l’ipotesi con la tesi ottenendo allora il seguente
nuovo teorema

se T allora I

tale teorema in generale sarà falso.

rb 10 logica
24 La doppia implicazione logica

teorema contrario: si ottiene dal teorema negando l’ipotesi e la tesi ottenendo allora il seguente nuovo
teorema

se I allora T

tale teorema in generale sarà falso.


teorema controinverso: si ottiene dal teorema negando scambiando l’ipotesi con la tesi e quindi
negandole entrambe ottendo allora il seguente nuovo teorema

se T allora I

tale teorema sarà sempre vero.


Se il teorema e il teorema inverso sono entrambi veri, possiamo unificare i due teoremi nel seguente
teorema complessivo
I se e solo se T

23 L’implicazione logica e i metodi di dimostrazione dei teoremi


Non si deve confondere il concetto di implicazione materiale con quello di implicazione logica. L’implica-
zione materiale, come sappiamo è un connettivo binario che applicato a due proposizioni A e B da come
risultato la forma proposizionale A → B i cui valori di verità dipendono unicamente da quelli assunti
dalle proposizioni A e B secondo una predefinita tavola di verità. Inoltre facciamo osservare che le propo-
sizioni A e B in generale sono autonome l’una dall’altra nel senso che non si richiede alcuna omogeneità
o correlazione tra l’argomento di cui tratta la A e quello che interessa la B; inoltre A e B possono essere
anche false.
La deduzione logica, invece è il ragionamento che costituisce la base della dimostrazione di un
qualsiasi terorema. Dato allora il teorema
se I allora T
l’implicazione logica è un ragionamento deduttivo e non meccanicistico in base al quale, a partire dalla
verità dell’ipotesi, si giunge a concludere che anche la tesi è vera. Per dimostrare un teorema si possono
utilizzare due diversi tipi di deduzione logica:
metodo diretto: consiste nel partire dalla verità dell’ipotesi, poi, mediante una successione ordinata di
ragionamenti logici, ciascuno conseguente al precedente, si giunge a concludere che anche la tesi è
vera
metodo indiretto: consiste in un ragionamento deduttivo, basato sul fatto che il teorema diretto e
quello controinverso sono tra loro logicamente equivalenti. Tale metodo parte quindi dal fatto di
negare la validità della tesi e mediante una successione ordinata di ragionamenti logici, ciascuno
conseguente al precedente, si arriva ad una assurdità. per assurdità si intende una affermazione che
sia in contraddizione con almeno una delle seguenti proposizioni vere:
• l’ipotesi
• un postulato
• un teorema precedentemente dimostrato
Se tramite un ragionamento basato sulla implicazione logica dimostriamo il teorema I implica T scrive-
remo I ⇒ T

24 La doppia implicazione logica


Non si deve confondere il concetto di doppia implicazione materiale con quello di doppia implicazione logica
caratteristico dei teoremi. A tal proposito valgono considerazioni analoghe quelle espresse intorno alla
implicazione ma teriale e alla implicazione logica. La doppia implicazione logica è un ragionamento
logico in base al quale dato il teorema

rb 11 logica
25 La logica dei predicati

se I allora T
si può dimostrare:

• I⇒T
• T ⇒I
Se tramite un ragionamento basato sulla doppia implicazione logica dimostriamo il teorema I implica T
e il teorema T implica I potremmo scrivere I ⇔ T .

25 La logica dei predicati


Il calcolo delle proposizioni costituisce il fondamento di tutta la logica. Tuttavia esso rappresenta una
schematizzazione troppo riduttiva del linguaggio naturale, e spesso non è sufficiente come base logica per
la trattazione di svariati temi di carattere matematica. E’ quindi indispensabile compiere un’indagine
più approfondita all’interno della proposizione, distinguendo gli elementi di cui essa è costituita. Data la
proposizione:
P =Torino è una città italiana
troviamo che essa risulta essere composta da due elementi fondamentali dati da:
argomento: Torino ossia l’oggetto di cui si parla
predicato: è una città italiana ossia la proprietà di cui deve godere l’argomento
Mantenendo fisso il predicato possiamo pensare di far variare l’argomento in un insieme composto dalle
città europee ottenendo tra l’altro le seguenti proposizioni:
• P(Parigi)=Parigi è una città italiana
• P(Venezia)=Venezia è una città italiana
• P(Londra)=Londra è una città italiana
che potranno essere vere o false. Se si vuole evitare di indicare ogni volta una particolare città europea,
allora si colloca una lettera, ad esempio la x, nel posto libero del predicato, in modo che essa rappresenti
la generica città d’europa ottenedo la frase:
P (x) = x è una città italiana
che costituisce un enunciato aperto nella variabile x. Possiamo dare la seguente:
Definizione 25.1 (di enunciato aperto ad una variabile) Dato un insieme U che chiameremo in-
sieme universo e un predicato P prende il nome di enunciato aperto ad una variabile x ∈ U una
espressione del tipo P (x) che potrà essere vera o falsa a seconda del valore assunto dalla variabile x.
Se consideriamo la proposizione:
P =4 è divisibile per 2

troviamo che essa risulta essere composta da due elementi fondamentali dati da:
argomenti: 4,2 ossia gli oggetti di cui si parla
predicato: è divisibile per ossia la proprietà di cui devono godere gli argomenti
Mantenendo fisso il predicato possiamo pensare di far variare gli argomenti nell’insieme dei numeri naturali
ottendo tra l’altro le seguenti proposizioni:
• P(5,2)=5 è divisibile per 2
• P(9,3)=9 è divisibile per 3
• P(10,7)=10 è divisibile per 7

rb 12 logica
27 La negazione dei quantificatori

che potranno essere vere o false. Se si vuole evitare di indicare ogni volta i particolari valori dei numeri
naturali si collocano due lettere, ad esempio la x e la y, nei posti liberi del predicato, ottenedo la frase:

P (x, y) = x è divisibile per y


che costituisce un enunciato aperto nelle variabili x ed y. Possiamo dare la seguente:
Definizione 25.2 (di enunciato aperto ad due variabili) Dati due insiemi U1 ed U2 che chiamere-
mo insiemi universo e un predicato P prende il nome di enunciato aperto a due variabili x ∈ U1 ed y ∈ U2
una espressione del tipo P (x, y) che potrà essere vera o falsa a seconda del valore assunto dalle variabili
x ed y.
E’ immediato estendere la definizione di enunciato aperto ad n > 2 variabili.

26 I quantificatori
Consideriamo un enunciato aperto P (x) con x ∈ U e notiamo che il valore di verità di tale enunciato
sarà noto solamente quando conosceremo in valore dell’argomento x. Notiamo però che siamo in grado
di ottenere immediatamente il valore di verità delle seguenti proposizioni:
• per ogni x ∈ U, P (x)
• esiste un x ∈ U, P (x)

I termini per ogni e esiste sono detti quantificatori ed in particolare si avrà


quantificatore universale: per ogni che si indica con ∀
quantificatore esistenziale: esiste che si indica con ∃

27 La negazione dei quantificatori


Vogliamo studiare la relazione che lega la negazione con i quantificatori. Date le seguenti proposizioni:
• ∀x ∈ U, P (x)
• ∃x ∈ U, P (x)
si avrà immediatamente che:
• ∀x ∈ U, P (x) = ∃x ∈ U P (x)
• ∃x ∈ U, P (x) = ∀x ∈ U P (x)

rb 13 logica
Indice Indice

Indice
1 Il linguaggio 1

2 Le proposizioni 1

3 I connettivi 2

4 Negazione 2

5 Congiunzione 2

6 Disgiunzione non esclusiva 3

7 Disgiunzione esclusiva 3

8 Implicazione materiale 4

9 Doppia implicazione materiale 4

10 Nand 4

11 Nor 4

12 Le forme proposizionali 5

13 Le tavole di verità 5

14 Tautologie e contraddizioni 5

15 Forme proposizionali equiveridiche 6

16 Connettivi implicanti una sola proposizione 6

17 Connettivi implicanti due proposizioni 6

18 Dipendenza tra i connettivi unari e binari 7

19 Riespressione di un connettivo binario con uso di altri connettivi unari e binari 8

20 Connettivi con n proposizioni 8

21 Le regole di deduzione 9

22 I teoremi 10

23 L’implicazione logica e i metodi di dimostrazione dei teoremi 11

24 La doppia implicazione logica 11

25 La logica dei predicati 12

26 I quantificatori 13

27 La negazione dei quantificatori 13

rb 14 logica

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