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I quaderni di

Società dell’informazione e contenuti digitali:


tutela dei diritti in un mondo che cambia
igital Rights Management, ce, il custode della “vecchia Telecom”; il digitale”.Argomenti di cui Media Duemi-
D tutela del diritto d’autore all’epoca
di Internet e di cambiamenti epocali an-
secondo è stato il custode del video,“vi-
deocomunicazione il suo settore”. Insie-
la si occupa da sempre. Quali diritti per i
contenuti che attraverso Internet e le tec-
che e soprattutto nel settore della diffu- me studiano il futuro, anticipano i trend nologie possono passare senza costi da
sione dei contenuti. Il seminario Bordoni determinanti per la crescita del nostro PC a PC, da telefonino a telefonino o me-
ha fatto il punto su una materia tanto de- Paese. La tutela dei diritti degli autori e la glio da schermo a schermo, qualsiasi sia il
licata quanto determinante nei nostri gior- fruibilità delle loro opere, le aspettative device a cui si è collegati? Con il semina-
ni. Maurizio Dècina, presidente della Fon- da parte degli utenti finali e le limitazio- rio su Digital Rights Management nell’era
dazione Ugo Bordoni, da quarant’anni an- ni loro imposte sono alcuni degli argomen- del peer-to-peer, si cercano risposte alle
ni esponente di spicco del mondo ICT a ti sviscerati da Chiariglione. molte domande che coinvolgono la tutela
livello internazionale, introduce e suppor- Dècina ricorda quanto le compagnie tele- dell’opera di ingegno nell’era
ta Leonardo Chiariglione, uomo che ha foniche puntassero alla diversificazione già delle nuove tecnologie.
dato e continua a dare un indispensabi- cinquant’anni anni fa e di come il suo la- Il materiale del con-
le sostegno allo sviluppo della tecnologia voro lo abbia portato ad occuparsi di si- vegno è reperibile
dell’informazione, contribuendo al presti- stemi complessi quali la sicurezza, la pri- presso www.fub.it.
gio dell’Italia all’estero. Un duetto fra vacy: “Sistemi che possono essere ben rap-
esperti, ma anche fra abili divulgatori che, presentati da un triangolo - spiega - tre
Il presidente della
perciò, appassiona: il primo - come affer- punte, per tre aspetti del trattamento del- Fondazione Bordoni
ma - è stato uomo della codifica della vo- l’informazione: sicurezza, privacy, diritto Maurizio Dècina

SUPPLEMENTO AL NUMERO 253 FEBBRAIO 2008 DI


I Indice I
Pensieri e azioni per un’economia sostenibile dei media nella società 49
L’oggetto della contesa: i contenuti digitali 50
Le regole della contesa: i diritti d’autore 51
Il lato chiaro della forza: la gestione dei diritti digitali 52
Il lato oscuro della forza: il potere tecnologico di controllo dell’informazione 53
La battaglia tecnologica: le iniziative tecniche nazionali ed internazionali 54
Le Guerre Stellari: le iniziative regolamentari europee 56
L’Impero colpisce ancora: la Consultazione EU 2008 59
La guerra è appena cominciata: le iniziative regolamentari nazionali 60

Il quaderno di Telèma è stato realizzato dalla Fondazione Ugo Bordoni


(Presidente il Prof. Maurizio Dècina, Direttore Generale il Prof. Antonio Sassano,
Direttore delle Ricerche l’Ing. Mario Frullone).
Curatori del Quaderno: Giuseppe Russo e Paolo Talone.

Ha collaborato: Leonardo Chiariglione, CEDEO.net.

SONO USCITI NEL 2006/2007:

Il digitale offre al cinema nuovi spazi di diffusione NOVEMBRE 2006

La domanda di comunicazione chiede di aggiornare Internet DICEMBRE 2006/GENNAIO 2007

Modelli di business per le tv locali FEBBRAIO 2007

Cresce la multimodalità nella comunicazione MARZO 2007

Con la nomadicitá cambiano le abitudini APRILE 2007

Nuovi servizi richiedono una Banda Larga sempre più ampia MAGGIO 2007

La logistica apre le porte a nuovi business GIUGNO 2007

Verso le reti di nuova generazione: il ruolo di Ethernet LUGLIO/AGOSTO 2007

Nuovi servizi a larga banda su Internet SETTEMBRE 2007

Segno di riconoscimento: la voce OTTOBRE 2007

Elettromagnetismo tra scienza e comunicazione NOVEMBRE 2007

L’importanza dello spettro radio per un mondo senza fili DICEMBRE 2007/GENNAIO 2008

48 I quaderni di
Pensieri e azioni
per un’economia
sostenibile
dei media
nella società
di Leonardo Chiariglione – CEDEO.net

N ella nostra civiltà da almeno duemila anni chi


crea un’opera se ne sente proprietario ed un
gran numero di sistemi per gestire questa proprietà
sendo importanza soprattutto agli occhi dell’auto-
rità pubblica, come dimostrato dalla recente con-
sultazione iniziata dal Commissario Europeo alla So-
sono stati messi in opera. Da molto tempo sono an- cietà dell’Informazione ed ai Media.
che in azione sistemi per proteggere questa proprie- Digital Media in Italia, un gruppo interdisciplinare,
tà. Non deve quindi stupire che, nel passaggio dei me- aperto, senza scopo di lucro, che si propone di defi-
dia dalla loro tradizionale forma analogica a quella nu- nire aree di interventi che consentano all’Italia di ac-
merica, anche gli strumenti di gestione e protezione quisire un ruolo primario nello sfruttamento del fe-
siano diventati numerici. Digital Rights Management nomeno globale Digital Media, ha recentemente pub-
(DRM) è quindi la tecnologia che svolge una funzione blicato la sua proposta completa (disponibile a
che è esistita praticamente da sempre. http://www.dmin.it/specifiche/proposta-com-
Purtroppo come capita per molte cose che impat- pleta.htm) dopo un lavoro durato più di due anni.
tano la vita di molti, DRM è diventato un acronimo La proposta prevede interventi su 3 aree: formato per
che alcuni pongono sugli altari come salvatore dell’in- la distribuzione, accesso alla rete internet a larga ban-
dustria culturale ed altri vogliono gettare nella polve- da e sistemi di pagamento dei digital media.
re come lo strumento demoniaco che impedisce il li- La proposta per il formato di distribuzione dei di-
bero flusso dell’informazione. Penso invece che con- gital media si basa su uno standard di DRM (nel signi-
venga essere razionali ed accordarsi prima di tutto su ficato generale di gestione e protezione) e sull’obbli-
una definizione. Quella del NIST americano è ottima: go da parte di chiunque distribuisca contenuti usan-
un sistema è un insieme di componenti e servizi in- do una tecnologia DRM proprietaria di attuare anche
formatici il cui scopo è distribuire e controllare con- la distribuzione degli stessi contenuti con la tecnolo-
tenuti ed i loro diritti. Quindi una licenza Creative gia DRM standard. I benefici per il paese Italia sono si-
Commons espressa in RDF è un sistema DRM. gnificativi: un mercato omogeneo di 60 milioni di uten-
È però indubbio che i sistemi DRM di protezio- ti in cui chi crea ha la possibilità di distribuire perché
ne sono fortemente criticati per vari inconvenien- può contare sull’esistenza di apparati di consumo di-
ti arrecati ai consumatori, il più importante dei qua- sponibili sul libero mercato, chi consuma ha la possi-
li è l’impossibilità di sentire/vedere musica/video sul- bilità di accedere a tutti i contenuti pubblicati in Italia,
l’apparato di propria scelta, cioè la mancanza di in- e chi vuole svolgere un ruolo di intermediazione sul-
teroperabilità. Questo tema sta finalmente acqui- le catene del valore ha la possibilità tecnica di farlo.

FEBBRAIO 2008 49
SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE E CONTENUTI DIGITALI: TUTELA DEI DIRITTI IN UN MONDO CHE CAMBIA

L’oggetto della contesa:


i contenuti digitali
La necessità dei DRM nasce perché gli stessi
Di Giuseppe Russo progressi tecnologici che hanno consentito la dif-
e Paolo Talone fusione universale dei contenuti digitali, ne per-
(in foto) mettono la perfetta duplicazione, con una sempli-
cità ed un’economia sconosciute nel mondo dei
media analogici (basterà pensare alle differenze
tra la copia di un CD e la fotocopia di un libro,
per non parlare di file in rete). Dalla duplicazione
al commercio senza controllo e consenso di chi
detiene i diritti di proprietà intellettuale, il passo
è breve. Pertanto, nell’era di Internet e dell’imma-
teriale vi è il rischio che la remunerazione ed an-

P er contenuti digitali (“digital media”) si intende


qualsiasi oggetto mono o multimediale (audio,
video, immagini, testi, ecc.) rappresentato in forma
che lo stesso riconoscimento della proprietà in-
tellettuale svanisca ed è condivisibile che autori,
esecutori, produttori ed editori rivendichino effi-
numerica. Un contenuto digitale può quindi essere caci forme di tutela del proprio lavoro.
diffuso su supporti fisici digitali e trasportato dalle
reti di comunicazione, nonché fruito su un vasto nu- Si tratta di rivendicazioni condivisibili in quan-
mero di dispositivi numerici. Gli esempi più celebri to chi inventa, sviluppa o produce una creazione
sono costituiti da file audio/video (MP3, MP4,...) di- intellettuale deve essere remunerato per il pro-
stribuiti in rete o tramite supporto fisico (Cd, DVD, prio sforzo creativo e per il beneficio che da tale
Blu Ray, ecc.), programmi TV (diffusi su reti satelli- sforzo deriva alla collettività. Merita quindi di es-
tari, terrestri, o IP), e-book (che si apprestano e so- sere protetto da eventuali utilizzi abusivi della pro-
stituire la tradizionale stampa). pria opera da parte di terzi, perché, specie nel-
l’epoca in cui ciascuno percepisce la disponibilità
Da quando l’evoluzione combinata delle tecni- di qualsivoglia elemento del patrimonio culturale
che di compressione dei contenuti digitali e delle globale ad un colpo di click, nasce il rischio che
reti di comunicazione ha consentito a tutti ed in tut- svanisca la remunerazione della creatività. Il ben
to il mondo la possibilità di accedere, in modo sem- noto rovescio della medaglia è legato al fatto che,
plice, ad un enorme patrimonio mediatico e di fruir- in questa stessa epoca, la diffusione delle opere
ne nel modo desiderato, si è manifestata la neces- d’ingegno è condotta da editori che ne acquista-
sità di tutela dei diritti nei contenuti digitali mede- no i diritti e le commercializzano. Questi, se da un
simi. Le tecniche di tutela sono note sotto il nome lato si assumono il rischio industriale, dall’altro in-
di Digital Rights Management – DRM. tercettano i profitti. La remunerazione della pro-
prietà intellettuale è pertanto, in gran parte, dive-
Il termine “Digital Rights Management” indica nuta remunerazione della promozione e del com-
semplicemente un “sistema di componenti e servi- mercio. Questa ripartizione di profitti, se era più
zi basati su tecnologie dell’informazione, che, unita- che giustificata nel ventesimo secolo in cui la pub-
mente alle corrispondenti leggi, politiche e model- blicazione dei contenuti in forma fisica assorbiva
li di “business” hanno lo scopo di distribuire e con- la maggior parte dei costi, nel ventunesimo sta ra-
trollare la proprietà intellettuale o i diritti relativi” pidamente divenendo anacronistica, essendo i co-
(definizione del NIST, l’Istituto Nazionale della Scien- sti di pubblicazione in via di abbattimento per la
ze e della Tecnologia degli Stati Uniti). diffusione in rete dei contenuti digitali.

50 I quaderni di
LE REGOLE DELLA CONTESA: I DIRITTI D’AUTORE

Le regole della contesa:


i diritti d’autore
Il diritto d’autore non tutela le fasi di ideazione e rea-
lizzazione di un’opera d’ingegno
(http://www.ilsecolodellarete.it/foto/isdr_n0.pdf ), ma tute-
Si particolarizzano in:
– Diritto di riproduzione.
– Diritto di esecuzione, rappresentazione, recitazione o
la l’opera nella forma in cui viene realizzata. Le idee lettura pubblica dell’opera.
non sono protette dai diritti d’autore, ma dai brevet- – Diritto di diffusione.
ti. Oggi, quando una persona realizza un’opera dell’in- – Diritto di distribuzione.
gegno ne acquista, per il solo fatto della creazione, il – Diritto di elaborazione.
“diritto d’autore”. I diritti d’autore vengono automa-
ticamente imposti sull’opera al momento della crea- 쩦 I diritti morali dell’autore sulla propria opera
zione e attribuiscono esclusivamente all’autore il di- sono stati sanciti nel 1886 dalla Convenzione di
ritto di riprodurla, distribuirla, modificarla ecc. Berna, sono indipendenti dai diritti economici e gli
autori non possono rinunciare al loro esercizio
Non è necessaria alcuna formalità per ottenere il esclusivo. Non sono sottoposti ad alcun termine
riconoscimento del diritto d’autore su un’opera in di durata.
quanto questo viene applicato automaticamente al- – Diritto di paternità e di anonimato cioè di rivendica-
l’opera stessa sulla base di quanto prevedono le leg- re la paternità della propria opera e, nel caso di
gi sul diritto d’autore (in Italia la legge 22 aprile 1941, opera anonima, di rivelarla.
n. 633 e successive modificazioni) cioè che “il titolo – Diritto di pubblicazione cioè di decidere se pubblica-
originario dell’acquisto del diritto d’autore è costitui- re o meno la propria opera e di determinare il mo-
to dalla creazione dell’opera quale particolare espres- mento e i limiti di pubblicazione.
sione del lavoro intellettuale”. – Diritto di integrità dell’opera cioè di opporsi a ogni
È necessario, invece, avere le prove per dimostra- distorsione, deformazione, mutilazione o altra mo-
re in futuro di essere l’autore di un’opera originale, difica dell’opera, o qualsiasi altra azione derogato-
di essere stati i primi a realizzarla. Nella maggior par- ria o danno che possa pregiudicare l’onore o la re-
te dei casi una di queste prove è la data di pubblica- putazione dell’autore stesso.
zione dell’opera. – Diritto al ritiro dell’opera dal commercio cioè di ritirare
In Italia, per attestare di essere l’autore originale l’opera dal commercio per gravi ragioni morali, che
di un’opera, occorre poterne dimostrare la data di viene meno con la morte dell’autore.
creazione: in sede processuale, viene riconosciuto au-
tore dell’opera chi può dimostrare che la data di crea- 쩦 I diritti connessi all’esercizio del diritto d’autore
zione della propria opera è antecedente a quella di di durata variabile al variare della tipologia delle
un altro autore. opere ed al cui esercizio esclusivo è possibile ri-
nunciare, ossia:
I diritti sulle opere sono differenti e diretti a tute- – diritti del produttore di fonogrammi
lare le diverse parti che giocano ruoli fondamentali – diritti dei produttori di opere cinematografiche o audio-
nei processi economici e sociali che ruotano intorno visive o sequenze di immagini in movimento
ai patrimoni intellettuali. La legislazione europea rico- – diritti relativi all’emissione radiofonica e televisiva
nosce i seguenti diritti: – diritti degli artisti interpreti e degli artisti esecutori
쩦 I diritti patrimoniali o di utilizzazione economi- – diritti relativi ad opere pubblicate o comunicate al pub-
ca dell’opera sanciscono il diritto esclusivo dell’au- blico per la prima volta successivamente alla estinzio-
tore di sfruttare economicamente ogni sua opera, ne dei diritti patrimoniali d’autore
traendo guadagno dalla vendita di copie. Durano ge- – diritti relativi ad edizioni critiche e scientifiche di opere
neralmente, fatte salve alcune significative eccezio- di pubblico dominio
ni, per tutta la vita dell’autore e fino a 70 anni dopo – diritti relativi a bozzetti di scene teatrali
la sua morte (o la morte dell’ultimo coautore). – diritti relativi alle fotografie

FEBBRAIO 2008 51
SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE E CONTENUTI DIGITALI: TUTELA DEI DIRITTI IN UN MONDO CHE CAMBIA

– diritti relativi alla corrispondenza epistolare di riconoscimento di uso equo. Sempre in base ai prin-
– diritti relativi al ritratto cipi di uso equo il consumatore che acquista legalmen-
– diritti relativi ai progetti di lavori dell’ingegneria te dei contenuti dovrebbe avere su di essi i diritti di:
– altri diritti indicati dalla legge 22 aprile 1941, n. 633,
tra cui i diritti sul costitutore di una banca dati – usufruirne quando vuole (time-shift)
– usufruirne dove vuole (space-shift), sia trasferendoli
Gli unici diritti detenuti dai fruitori dell’opera sono ba- su supporti differenti dall’originale, ma comparabi-
sati sui cosiddetti principi di uso equo (fair use) che li, che usufruendone su una qualsiasi piattaforma
dovrebbero garantire, su un’opera che sia già stata le- di sua scelta
galmente resa disponibile al pubblico, la possibilità di – realizzarne copie di sicurezza (backup), per evitare di
copiarla liberamente per fini di archiviazione o di con- rovinare o perdere l’originale
servazione, o di citarla, di riportarne una parte per fi- – utilizzare la tecnologia per garantirsi tutti i diritti pre-
ni educativi o di critica, compatibilmente con i criteri cedentemente menzionati.

Il lato chiaro della forza:


la gestione dei diritti digitali
Il DRM è un sistema di espressione digitale dei di-
ritti che si applica ad un’opera dell’intelletto dif-
fusa (anche in rete) sotto forma di copie o, meglio, di
porare informazioni nell’opera digitale, con forma ri-
spettivamente “in chiaro” e “steganografica”, sono:
쩦 La fingerprint (impronta digitale) - consistente in una strin-

multipli dell’opera medesima. ga di bit associata al file, può contenere informazioni, ma


I DRM dovrebbero essenzialmente indicare chi sia- soprattutto identifica un file in maniera univoca e non con-
no gli autori e quali siano le facoltà che questi con- traffattibile.Viene ottenuta tipicamente mediante funzio-
cedono agli utenti che siano regolarmente entrati in ni crittografiche non invertibili (hash).
possesso dei multipli dell’opera. 쩦 Il watermark (filigrana digitale) - si riferisce invece al-

I DRM devono essere espressi in un linguaggio for- l’inclusione in un file multimediale (essenzialmente
male ed interpretabile ovvero un “Linguaggio per espri- audio, video e immagini) di informazioni latenti (na-
mere diritti” (Rights Expression Language – REL). Uno scoste nei bit che lo costituiscono, senza impiego di
tra i più famosi REL è, con tutta probabilità, quello spe- stringhe dedicate e riconoscibili).Tali indicazioni sono
cificato nella parte 5 dello standard MPEG-21 lette con strumenti di riconoscimento probabilistico e
(http://www.iso.org/iso/iso_ catalogue/catalogue_ vengono scritte con varie tecniche prima o dopo la
tc/catalogue_detail.htm?csnumber=40611) che ope- codifica di sorgente dei media digitali. La loro princi-
ra mediante un sistema di marcatura XML, il quale pale caratteristica, oltre la latenza, è la resistenza ai
garantisce una completa interoperabilità (una over- processi di co-decodifica del media digitale e, in ge-
view nel sito http://www. chiariglione.org/mpeg/ nere, alla sua elaborazione.
standards/mpeg-21/mpeg-21.htm).Esistono anche“to-
ol” informatici per la produzione dei DRM tra cui il no- Naturalmente un sistema di iDRM è lettera mor-
to “Chillout” prodotto nell’ambito dei lavori di DMP ta se non si accompagna ad un sistema di “governan-
(http://chillout.dmpf. org/wordpress/index.php). ce” ed ad un “Trust Model” che in questo caso do-
vrebbe consistere essenzialmente nello schema le-
Queste informazioni devono essere quindi incorpora- gale/normativo/ contrattuale che lega i diversi atto-
te nell’opera, in forma digitale, operando in “chiaro”, ri fra di loro, attribuisce le responsabilità e garanti-
per consentirne la verifica all’utente e, congiuntamen- sce il sistema nei confronti dei danni che possono
te, con tecniche di steganografia digitale per evitare ma- derivare dai comportamenti degli utenti e degli stes-
nomissioni fraudolente. Le più note tecniche per incor- si attori. Condizione per il successo è che il model-

52 I quaderni di
IL LATO CHIARO DELLA FORZA: LA GESTIONE DEI DIRITTI DIGITALI

lo sia universalmente condiviso, affinché un attore Commons management” in cui l’ultima parola signi-
della catena del valore (autore, produttore, fornito- fica gestione e non protezione come erroneamente
re di contenuti, utente) essendo sicuro dell’affidabi- spesso si ritiene. Può quindi esistere DRM senza pro-
lità di tutti gli altri attori (fornitori di servizio, pro- tezione (le misure di protezione si chiamano TPM co-
duttori di dispositivi, fornitori di tecnologie di sicu- me si vedrà tra poco) ed è possibile un sistema di di-
rezza ecc.) immetta con fiducia sul mercato i propri stribuzione basato su licenze Creative Commons me-
contenuti. Fin qui la parte più “nobile” ed universal- diante le quali un autore possa facilmente gestire la
mente accettata che va sotto il nome di “Creative distribuzione delle sue opere.

Il lato oscuro della forza:


il potere tecnologico
di controllo dell’informazione
La realtà sulla gestione dei diritti, è purtroppo di-
versa dalla “nobile” gestione delle firme degli
autori sulle opere. I detentori dei diritti di sfruttamen-
te delTrusted Platform Module, di crittografia che im-
pedisca all’utente di capire quali informazioni stiano
effettivamente transitando e verso chi.
to economico di un’opera, infatti, raramente coincido-
no con gli autori; molto più spesso sono aziende che Con queste tecnologie i dispositivi degli utenti con-
mediano ed intercettano i proventi del diritto d’autore, sentirebbero a costoro esclusivamente l’esercizio del-
a volte non creando valore aggiunto all’opera, ma effet- le facoltà esplicitamente concesse, impedendo ogni al-
tuando prevalentemente operazioni economiche ed in- tro utilizzo dell’opera protetta.Tutto ciò va sotto il no-
vestimenti pubblicitari e che comunque devono esse- me di Trusted Computing, ovvero un mondo telemati-
re remunerate molto più degli autori. co in cui sono gli stessi apparti acquistati dall’utente che
In definitiva si paventa il rischio che i DRM più che operano come controllori provvedendo a spiarlo e de-
costituire la firma dell’autore sull’opera e l’espressione nunciarlo, il tutto con un rispetto della privacy che ver-
della sua volontà per l’utilizzo della medesima, impon- rebbe affidato solo a infrastrutture la cui inviolabilità sa-
gano, ad esempio, quante volte un file musicale possa rebbe inevitabilmente garantita solo formalmente.
essere riprodotto, su quali apparecchi, e da chi, o se pos- Sempre a questo proposito, bisogna anche ricordare
sa essere ceduto ad altri e via di questo passo.Tutto ciò alcuni fatti:
con un pesante meccanismo tecnico, pagato dagli uten- 쩦 Se un tempo il costo della pubblicazione su suppor-

ti. A questo punto si è passati dalla “gestione” alla “pro- to fisico (stampa) era tale da giustificare la remune-
tezione” ed il “Trust Model” si identifica con le odiate razione prevalente dell’editore nei confronti dell’au-
“Misure tecnologiche di protezione – TPM”, ovvero: tore, oggi, nell’epoca della Rete, la situazione si avvia
쩦 Integrazione di una piattaforma firmware (Trusted al capovolgimento e, con la scusa di retribuire gli au-
Platform Module – TPM) in qualunque dispositivo tori, si ottiene essenzialmente la mercificazione del-
dedicato al consumo di contenuti. Questa piatta- lo scambio di informazioni.
forma è già oggi montata dalla fabbrica nella maggior 쩦 Se è vero che la dematerializzazione di molte compo-

parte dei laptop in commercio. nenti delle attività economiche dei paesi avanzati in-
쩦 Processo run-time, legato al comportamento dei di- crementa costantemente l’importanza della proprie-
spositivi dedicati al consumo di contenuti, che riguar- tà intellettuale (che costituisce, ad esempio, la voce di
da principalmente la verifica delle licenze e la gestio- maggior peso dell’export degli Stati Uniti) è anche ve-
ne delle anomalie riscontrate nei dispositivi, con tut- ro che nell’attuale assetto esistono grandi concentra-
ti i livelli di necessarie contromisure. Questo proces- zioni di diritti nelle mani dei pochi che sono dotati de-
so potrebbe anche avvenire in rete con l’uso, da par- gli strumenti per valorizzarli economicamente, men-

FEBBRAIO 2008 53
SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE E CONTENUTI DIGITALI: TUTELA DEI DIRITTI IN UN MONDO CHE CAMBIA

tre i molti che producono le opere spesso non rie- Un tale potere assoluto sull’opera ricorda quel pri-
scono a valorizzarle. vilegio monopolistico perpetuo che la monarchia in-
쩦 Se è incontrovertibile che tra gli utenti di opere glese concedeva dal 1556 alla corporazione (Statione-
digitali vi è una scarsa consapevolezza del valore r’s Company) degli stampatori (non degli autori!) su
dell’immateriale e della proprietà intellettuale ed ogni libro pubblicato nel regno. Fu per la reazione a
un’alta propensione ad accedere gratis a ciò che quella situazione che, sotto il regno della regina Anna
gratis è accessibile, è anche vero che, prima di at- (1709), nacque il diritto d’autore moderno (Statute of
tribuire al libero scambio tra utenti la rovina eco- Anne) ripreso poi nella Costituzione degli Stati Uniti
nomica dell’industria dei contenuti, va riletto lo d’America. Un diritto limitato nel tempo e nell’esten-
studio pubblicato nel settembre 2003 da AT&T sione e, soprattutto, finalizzato alla diffusione dell’ap-
Labs in cui risulta che il 77% dei film illegali diffu- prendimento e della conoscenza, più che al profitto
si sulle reti di file sharing proviene dal personale dei commercianti di opere intellettuali.
assunto all’interno dell’industria cinematografica Certo, per questo scopo non aiutano i comportamen-
americana (da un articolo di Arturo Di Corinto – ti di quegli utenti che, non ritenendo di dover pagare il
Liberazione, 8-12-2007, pag. 5) (http://www.libera-zio- dovuto ai detentori dei diritti d’autore, inducono un ca-
ne.it/a_giornale_index.php?DataPubb= 08/12/2007). lo della remuneratività dell’investimento nelle opere del-
Diviene a questo punto indispensabile riportare l’intelletto.Tuttavia l’utente, ancorché sanzionato nei com-
l’attenzione sulla centralità dell’utente. Un impiego ab- portamenti fraudolenti, dovrebbe essere sempre libero
norme dei DRM porta infatti ad una concezione della di effettuare copie private, di utilizzare l’opera su dispo-
proprietà intellettuale priva di limiti e nella più comple- sitivi differenti, e soprattutto dovrebbe poter riprende-
ta disponibilità del suo titolare, qualcosa che la società re il pieno controllo sull’opera una volta che la stessa sia
contemporanea non riconosce neppure alla proprietà tornata nel pubblico dominio.
del mondo fisico. Questa caratteristica è strettamente Per concludere, quella sulle misure di protezione può
legata alla diversa natura dei sistemi DRM rispetto alle rivelarsi una battaglia sterile ed inficiare persino quella,
leggi sulla tutela del copyright, mentre infatti queste so- sacrosanta, sul riconoscimento dei diritti d’autore, fin-
no basate sul principio del “tutto ciò che non è vietato tanto che le organizzazioni di categoria e gli stati non
è lecito”, per i sistemi DRM l’approccio è invece oppo- individueranno un adeguato equilibrio fra la tutela del-
sto cioè “tutto ciò che non è permesso è proibito”. Nei le opere e il loro accesso. Il DRM deve quindi essere
sistemi DRM ogni azione lecita deve essere esplicita- una tecnologia neutra rispetto al diritto ed alle scelte
mente autorizzata mediante apposito codice REL. negoziali delle parti e la sua adozione non deve modifi-
Un esempio paradossale è costituito della cosiddetta care il sistema della proprietà intellettuale. Forse è an-
“libertà di panorama”, ovvero la difficoltà nel pubblica- che possibile che esistano altri modi per organizzare la
re foto di monumenti ed opere d’arte che, ancorché vi- società che non prevedano un ruolo per i diritti di pro-
sibili a tutti, sarebbero protette da diritto d’autore. prietà intellettuale, ma questa è un’altra storia.

La battaglia tecnologica:
le iniziative tecniche
nazionali ed internazionali
P er quanto riguarda i sistemi per la gestione dei
diritti d’autore (Digital Rights Managments –
DRM) sono in corso diverse iniziative internazionali
entrambe presiedute dall’italiano Leonardo Chia-
riglione. La prima si occupa di definire uno stan-
dard per il DRM; la seconda si propone di identi-
quali il Digital Media Project (http://www.dmpf.org/) e ficare ambiti di azione che consentano all’Italia di
nazionali quali Digital Media in Italia (http://www.dmin.it/), acquisire una posizione preminente nello sfrutta-

54 I quaderni di
LA BATTAGLIA TECNOLOGICA: LE INIZIATIVE TECNICHE NAZIONALI ED INTERNAZIONALI

mento dei contenuti digitali, di cui il DRM è uno possono andare dalle licenze Creative Commons
strumento. alla protezione dei contenuti, ed abilita anche
Peraltro le posizioni sui DRM non sono univoche; se modalità innovative. Il formato permette anche
è indiscutibile il diritto di chi produce un’opera ad es- al consumatore di utilizzare tutti i contenuti pub-
sere riconosciuto come autore della stessa ed ad es- blicati in Italia senza essere obbligato ad avere
sere protetto da utilizzi abusivi, l’altra faccia della me- ad esempio un player di musica o un set top box
daglia è costituita da possibili “lucchetti digitali” che si specifico del fornitore di servizio.
traducono perlopiù in paletti e limitazioni alla fruizio- Dmin.it ha deciso di adottare lo standard IDP (In-
ne delle opere da parte di utenti e consumatori. teroperable DRM Platform) definito da DMP (Di-
Per fornire soluzione a tale problema molti dei prin- gital Media Project) per la sua conformità rispetto
cipali attori nel mercato della tecnologia dei media ai requisiti desiderati; in particolare:
(Apple, DivX Networks, Google, IBM, Microsoft, Re- – tutti i protocolli di comunicazione tra le compo-
al Networks etc.) hanno sviluppato sistemi di gestio- nenti sono disponibili come interfacceWSDL (Web
ne dei diritti di autore con differenti caratteristiche Services Description Language):
e, basandosi su tali tecnologie, offrono correntemen- – standard OASIS;
te servizi di fruizione di media. – tecnologia agnostica;
Tuttavia queste soluzioni DRM proprietarie che at- – conforme a SOA (Service Oriented Archi-
tualmente operano, sono spesso parziali e scarsamente tecture);
interoperabili. Questi fatti ed i limiti imposti su ciò che – adotta lo standard REL (Rights Expression Langua-
gli utenti finali si attendono dalla fruizione dei contenu- ge) che garantisce estrema granularità ed espandi-
ti digitali, sono considerati la criticità che ha impedito un bilità di espressione dei diritti d’autore (con conti-
pieno sviluppo del mercato. nuità tra nessun diritto e tutti i possibili diritti);
La soluzione identificata è costituita dai cosiddetti si- – dispone di una reference implementation (Chillout)
stemi DRM interoperabili e scalabili (isDRM) la cui de- (realizzato in Java) caratterizzata da uno stato di avan-
finizione e sviluppo sono gli obiettivi dell’iniziativa no- zamento significativo (cfr. dmin.in.action), rilasciata
profit denominata Digital Media Project (DMP). La di- con licenza open source business-friendly (MPL.1.1)
sponibilità di tool standardizzati per costruire sistemi e con competenze “core” italiane impegnate fin dal-
DRM interoperabili e scalabili è considerata infatti la chia- l’inizio per la progettazione e lo sviluppo;
ve per la realizzazione di catene del valore interopera- – dispone della corretta granularità di protocol-
bili fornendo sia ai detentori dei diritti d’autore, sia agli li/formati che consentono di:
intermediari, sia agli utenti finali il supporto tecnologico – abilitare mercati orizzontali di prodotti e servi-
in grado di far sviluppare il mercato dei media digitali. zi (e.g. device, server, ecc.);
In ambito italiano l’iniziativa dmin.it si propone di iden- – abilitare contenuti governati e non solo protetti.
tificare ambiti di azione che consentano all’Italia di ac-
quisire una posizione preminente nello sfruttamento Dmin.it sta operando per far sì che iDRM sia adotta-
del fenomeno globale rappresentato dai media digitali. to a livello nazionale con l’obiettivo di creare le con-
La proposta elaborata da dmin.it ha come obiettivo di dizioni in cui i fornitori di servizi che sfruttano tecnlo-
“massimizzare il flusso dei media digitali” consentendo gie DRM proprietarie (pDRM) per offrire contenuti
l’accesso ai contenuti digitali da una varietà di termina- digitali di cui possiedono i diritti su un dato canale di
li a basso costo attraverso reti a larga banda. distribuzione, forniscano lo stesso contento, sullo stes-
so canale di distribuzione, utilizzando la tecnologia
La proposta di dmin.it si basa su tre “gambe”, temi che iDRM a condizioni che risultino eque e non discrimi-
rappresentano allo stesso tempo obiettivi ed elemen- natorie rispetto a quelle per l’offerta pDRM.
ti critici della proposta: 쩦 iNet – Accesso aperto alle reti a larga banda che dà

쩦 iDRM – Formato per la distribuzione controllata di di- la possibilità a tutti di diventare fornitori di digital
gital media media perché tutti possono accedere a tutti i con-
– che dà la possibilità a tutti e quindi non solo agli tenuti forniti.
attori tradizionali delle catene del valore ma an- Gli operatori di rete a larga banda mantengono pie-
che agli autori, esecutori, interpreti e produtto- na libertà di offrire la modalità di accesso alla propria
ri di attuare nuove forme di distribuzione che rete che è più congeniale al proprio modello di busi-

FEBBRAIO 2008 55
SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE E CONTENUTI DIGITALI: TUTELA DEI DIRITTI IN UN MONDO CHE CAMBIA

ness.Tuttavia si propone che venga fatto obbligo agli ti da altri soggetti. Gli “Account” sono virtuali in
stessi di fornire a qualsivoglia utente di rete (a con- quanto non sono regolati in valuta reale ma in “pun-
tent provider, an intermediary or end user) che lo ti”, “unità” o “crediti” ed utilizzati per transazioni
richieda, l’accesso alla Big Internet di tipo trasparen- legate alla fruizione dei media digitali.
te(raw service-agnostic access) cioè con le stesse Ogni “Virtual Account” è supportato da uno o più
caratteristiche tecniche dell’offerta dell’operatore sistemi garantiti di pagamento in valuta reale (e.g.
nativo.Tale accesso deve essere fornito a condizio- bank account, credit card, prepaid card, electronic
ni eque e non discriminatorie rispetto a quelle uti- purse, etc.). Le transazioni sono effettuate tra “Vir-
lizzate per l’offerta di accesso nativo. tual Accounts”.Tuttavia la sincronizzazione di un “Vir-
Le specifiche tecniche che consentono di soddisfa- tual Account” con il suo sistema di pagamento di sup-
re i principi espressi per la rete a banda larga aper- porto è effettuata solo periodicamente o su richie-
ta sono ampiamente disponibili in particolare per sta per ridurre le reali transazioni di denaro. Per quan-
il peering tra reti si fa riferimento al BGB (Border to riguarda le implementazioni bisogna osservare che:
Gateway Protocol) V.4. – non esistono specifiche tecniche (standard) che
Rimangono però aperte alcune questioni relative alla soddisfino tutti i criteri/principi generali enun-
definizione degli SLA (Service Level Agreement) sta- ciati in iPay;
biliti tra gli operatori per l’interoperabilità dei rispet- – esistono però dei “tracciati” (i.e. CBI/SWIFT) nel
tivi QoS (Quality of Service). mondo bancario che soddisfano parzialmente al-
cuni dei concetti/principi di iPay e dai quali si è tro-
쩦 iPay – Pagamento e incasso a punti vata ispirazione;
piattaforme di pagamento elettronico che permet- dmin.it ha attivato il processo di definizione delle
tono a tutti, fruitori compresi, di monetizzare i pro- specifiche tecniche e della realizzazione di referen-
pri contenuti e servizi o remunerare quelli di altri ce implementation.
utilizzando la flessibilità del formato e l’accesso
aperto alle reti a larga banda. Per ognuno dei temi della proposta dmin.it propone
La proposta prevede che ogni parte conforme al- anche:
la regolamentazione bancaria possa offrire servizi – interventi normativi,
di “Virtual Account” interoperabili con quelli offer- – politiche di governance.

Le Guerre Stellari: le iniziative


regolamentari europee
쩦 Trattati WIPO – l’ennesima (nona) revisione dello storico “Trattato
Preliminarmente alle iniziative europee va citata l’attività di Berna” (“Berne Convention for the Protection of Li-
del WIPO – World Intellectual Property Organization. Si terary and ArtisticWorks”), nel settembre 1976, la cui
tratta di un’agenzia specializzata dell’ONU, creata nel data di prima stesura risale al settembre 1886.
1967 su mandato degli stati membri, con sede a Gi- – Il WIPO Copyright Treaty –WCT del 1996, (http://
nevra. IlWIPO è dedicato allo sviluppo internaziona- www.wipo.int/treaties/en/ip/wct/trtdocs_wo033.h
le del “Sistema di Proprietà intellettuale” (Intellectual tml)consistente in un accordo sulla base della con-
property–IP) allo scopo di remunerare la creatività, venzione di Berna, che estende quest’ultima ai pro-
stimolare l’innovazione e contribuire allo sviluppo eco- grammi per computer ed alle basi di dati (quando
nomico nella salvaguardia degli interessi pubblici. queste costituiscono un’opera creativa)
– WIPO Performances and PhonogramsTreaty –WPPT)
Tra i trattati internazionali amministrati dal WIPO del 1996 (http://www.wipo.int/treaties/en/ip/
(http://www.wipo.int/treaties) vanno ricordati: wppt/trtdocs_wo034.html),

56 I quaderni di
LE GUERRE STELLARI: LE INIZIATIVE REGOLAMENTARI EUROPEE

che estende i diritti di proprietà intellettuale do?uri=OJ:L:2001:167:0010:0019:IT:PDF ), conside-


anche a: rata come ispirata dal DMCA.
– esecutori (attori, cantanti, musicisti, ecc.); Comunemente conosciuta come Direttiva EU sul Co-
– produttori di “fonogrammi” (phonograms) ov- pyright (EU Copyright Directive — EUCD) o Diret-
vero coloro che concorrono al passaggio dal tiva sulla Società dell’Informazione (Information So-
suono al media digitale. ciety Directive — Infosoc), realizzata nel quadro del
Mercato Interno della UE, in base alle disposizioni del
A proposito dei soli esecutori le cui opere sono tra- Trattato di Roma, ha come obiettivo di implementa-
dotte in fonogrammi, il trattato fissa anche quattro re il trattato sul Copyright del WIPO di cui l’Unione
categorie di diritti: Europea fa parte.Tale direttiva è stata, a suo tempo,
– Diritto di riproduzione; fortemente criticata in quanto considerata come il
– Diritto di distribuzione; provvedimento più fortemente lobbistico mai licen-
– Diritto di affitto; ziato dal Parlamento Europeo, frutto di una vittoria
– Diritto a rendere disponibile. degli interessi dei detentori dei diritti (editori, com-
pagnie cinematografiche, musicali, produttori di soft-
쩦 Digital Millennium Copyright Act Copyright Act ware) su quelli degli utenti. Infatti nella sua forma fi-
(DMCA); nale, comprende solo eccezioni molto limitate alle
Ancora preliminarmente alle iniziative europee va misure anti-elusione ed ai diritti di esclusiva.
citata l’attività del governo USA, segnatamente per Tuttavia, poiché non sono specificati molti dettagli im-
quanto concerne il Digital Millennium Copyright portanti, gli Stati Membri hanno una rilevante libertà
Act (DMCA) nell’implementazione. I problemi di implementazione
(http://en.wikisource.org/wiki/Digital_Millennium_ Co- della direttiva hanno condotto la Commissione Eu-
pyright_Act ). ropea a ricorrere alla Corte di Giustizia Europea nei
Si tratta di una legge degli Stati Uniti che implemen- confronti di Stati Membri.
ta due trattati WIPO del 1996. È stata approvata, In tale direzione va il Working Paper della Com-
all’unanimità, nell’ottobre 1998 e subito dopo fir- missione su “DIGITAL RIGHTS: Background, Sy-
mata dal Presidente Clinton. stems, Assessment”, del 2002
La legge sanziona la produzione e la diffusione di (http://ec.europa.eu/information_society/eeurope/2005/
tecnologie, dispositivi o servizi utilizzati per aggira- all_about/digital_rights_man/doc/workshop2002/drm_
re i meccanismi che controllano l’accesso ad ope- workingdoc.pdf ).
re coperte da copyright (comunemente noti come
DRM). Punisce inoltre l’atto di aggiramento di un 쩦 “Gruppo di Alto Livello” (High Level Group,
sistema DRM anche quando non vi sia violazione HLG) sui problemi collegati al DRM (Digital
del diritto d’autore ed eleva le pene previste per la Rights Management)
violazione dei diritti d’autore su Internet. promosso dalla Commissione Europea, al fine di sti-
Tale legge ha modificato titolo 17 del Codice Federa- molare il progresso del Piano d’Azione eEurope 2005.
le delle leggi degli Stati Uniti (U.S. Code) per estende- Dopo due riunioni (il 31 Marzo e l’8 Luglio 2004)
re la portata del diritto d’autore, limitando contempo- il Gruppo di Lavoro ha prodotto un documento
raneamente la responsabilità dei fornitori di contenu- (“High Level Group on Digital Rights Management Fi-
ti digitali sulla rete (Online Providers) rispetto alle vio- nal Report”,
lazioni del copyright operate dai loro utenti. http://ec.europa.eu/information_society/eeurope/2005/
all_about/digital_rights_man/doc/040709_hlg_drm_2nd_m
쩦 Direttiva 2001/29/EC del Parlamento Europeo eeting_final_report.pdf )
e del Consiglio del 22 maggio 2001 che delineava alcune linee di azione raccomanda-
Passando finalmente alle iniziative europee, senza te per tre aspetti chiave:
risalire alle origini, va ricordata, per prima, la Diret- – DRM e interoperabilità;
tiva del 2001 “Harmonisation of certain aspects of – Tasse sulle copie private e DRM;
copyright and related rights in the information so- – Migrazione a servizi legali.
ciety” (2001/29/EC) Anche tale documento è stato soggetto a consul-
(http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ. tazione ed i risultati sono riassunti in “Summary of

FEBBRAIO 2008 57
SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE E CONTENUTI DIGITALI: TUTELA DEI DIRITTI IN UN MONDO CHE CAMBIA

the consultation on the High Level Group final re- Relativamente al secondo aspetto, il documento
port on Digital Rights Management by the Euro- affronta alcune questioni attualmente non armo-
pean Commission” nizzate, al fine di verificare se tale mancanza di ar-
(http://www.ar tis-aepo.org/usr/docs%20drms/ monizzazione ha avuto effetti negativi sul buon
drm_report_on_the_hlg_consultation.doc ). funzionamento del mercato interno. Questo do-
cumento mira quindi a fare il punto della situa-
쩦 DIRETTIVA 2004/48/CE DEL PARLAMENTO EU- zione delle discussioni prodotte.
ROPEO E DEL CONSIGLIO del 29 aprile 2004
sul rispetto dei diritti di proprietà intellettuale 쩦 Raccomandazione su “Collective cross-bor-
(www.urheberrecht.org/topic/enforce/eu/l_19520 der management of copyright and related
040602it00160025.pdf ) rights for legitimate online music services”
Oggetto della direttiva sono le misure, le procedure (2005/737/EC)
e i mezzi di ricorso necessari ad assicurare il rispet- (http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/site/en/oj/
to dei diritti di proprietà intellettuale.Ai fini della pre- 2005/l_276/l_27620051021en00540057.pdf)
sente direttiva i termini «diritti di proprietà intellet- ed il relativo rapporto implementativo.
tuale» includono i diritti di proprietà industriale. A proposito del copyright sulla musica, nel maggio
Il campo d’applicazione comprende le violazioni 2005, la Commissione ha prodotto una Raccoman-
dei diritti di proprietà intellettuale, come previ- dazione sulla “gestione transfrontaliera collettiva dei
sto dalla legislazione comunitaria e/o dalla legi- diritti d’autore e dei diritti connessi nel campo dei ser-
slazione nazionale. vizi musicali on line autorizzati”. Per gestione collet-
tiva si intende (art.3) che i titolari dei diritti do-
쩦 “on the review of the EC legal framework in vrebbero avere il diritto di affidare a un gestore
the field of copyright and related rights” Com- collettivo di diritti di loro scelta, in un ambito ter-
mission Staff Working Paper ritoriale di loro scelta, la gestione di qualsivoglia di-
(http://ec.europa.eu/internal_market/copyright/docs/ ritto on line necessario ai fini della fornitura di ser-
review/sec-2004-995_en.pdf ) vizi musicali on line autorizzati, indipendentemen-
Questo lavoro, prodotto nel luglio 2004 ha lo te dallo Stato membro di residenza o dalla cittadi-
scopo di dirimere inconsistenze nelle definizio- nanza del gestore collettivo dei diritti o del titola-
ni, nelle regole o nelle eccezioni presenti nella re dei diritti.
famiglia di Direttive comunitarie per risolvere Naturalmente (art.5b) i titolari dei diritti dovrebbe-
possibili conflitti nel bilanciamento dei diritti e ro avere la facoltà di determinare la portata territo-
degli altri interessi, inclusi quelli dei consumato- riale del mandato dei gestori collettivi dei diritti.
ri (ovvero sul “acquis comunitario” che corri- Inoltre i gestori collettivi dei diritti dovrebbero (art.9)
sponde alla piattaforma comune di diritti ed ob- concedere le licenze agli utilizzatori commerciali in ba-
blighi che vincolano l’insieme degli Stati membri se a criteri obiettivi e senza alcuna discriminazione tra
nel contesto dell’Unione europea). gli utilizzatori e dovrebbero anche (art.10) ripartire
L’obiettivo della revisione del quadro giuridico di equamente le royalty a tutti i titolari di diritti o alla ca-
cui tratta il documento è duplice: tegoria di titolari di diritti da essi rappresentati.
– migliorare il funzionamento dell’“acquis” comu-
nitario nel campo del diritto d’autore e la sua 쩦 Consultazione EU 2006
coerenza, L’11 ottobre del 2006 si è conclusa la consultazione
– salvaguardare il buon funzionamento del Merca- pubblica su “come stimolare la crescita di un vero
to Interno. mercato unico comunitario per i contenuti digitali
on line come i film, la musica e i giochi”. Un riassun-
Relativamente al primo aspetto, il documento pren- to sulla consultazione pubblica è riportato in:“Com-
de in esame gli adattamenti necessari alle prime di- mission staff working paper on Creative Content Online”
rettive della Comunità in questo campo (preceden- (http://ec.europa.eu/avpolicy/docs/other_actions/
ti alla direttiva 2001/29/CE) per aumentarne la coe- col_swp_en.pdf).
renza reciproca e quella rispetto alla direttiva La consultazione pubblica del 2006 è stata affian-
2001/29/CE. cata da uno studio indipendente su “Interactive

58 I quaderni di
LE GUERRE STELLARI: LE INIZIATIVE REGOLAMENTARI EUROPEE

Content and Convergence” pubblica finalizzata alla preparazione di una Racco-


(http://ec.europa.eu/information_society/eeurope/ mandazione sul “Creative Content Online” che sarà
i2010/docs/studies/interactive_content_ec2006.pdf),a adottata dalla Consiglio e dal Parlamento Europeo
sua volta basato su una consultazione allargata di La Commissione annuncia la crazione di una piat-
soggetti interessati, che ha fornito un panorama piut- taforma per la discussione e la cooperazione tra
tosto ampio sulle problematiche da affrontare per le parti interessate, la cosiddetta “Content Online
favorire lo sviluppo, nell’Unione Europea, di nuovi Platform”, con lo scopo di facilitare il lavoro su ta-
servizi basati sui contenuti digitali. li problematiche.

쩦 Consultazione EU 2008 쩦 Green Paper su “Copyright in the Knowledge


L’iniziativa si basa sui risultati della precedente con- Economy”
sultazione pubblica 2006. programmato per ottobre 2008 dalla Commis-
Nei primi giorni del 2008 la Commissione Euro- sione Europea, in cui verrà trattata la necessità
pea ha adottato una comunicazione sul “Creative di adeguare il diritto d’autore alle necessità del-
Content Online in the Single Market” le biblioteche, dei ricercatori e degli istituti di
(http://ec.europa.eu/avpolicy/other_actions/content_ formazione che lamentano mezzi d’accesso in-
online/index_en.htm) sufficienti alle più recenti informazioni scienti-
con lo scopo di lanciare una specifica consultazione fiche ed accademiche

L’Impero colpisce ancora:


la Consultazione EU 2008
La Comunicazione della Commissione Europea sul viare discussioni su ulteriori tematiche.
“Creative Content Online in the Single Market” del 2008 La Commissione ritiene che vi siano quattro punti
(http://ec.europa.eu/avpolicy/other_actions/content_online/i fondamentali che necessitino azioni a livello di Unio-
ndex_en.htm ), ha, come detto in precedenza, lo sco- ne Europea. Su ciascuno di tali punti la Commissio-
po di lanciare una consultazione pubblica per la pre- ne esprime il proprio punto di vista:
parazione di una Raccomandazione sul “Creative Con-
tent Online” che sarà adottata dalla Consiglio e dal 쩦 Disponibilità di “Contenuti Creativi”
Parlamento Europeo. La scarsezza di contenuti digitali per la distribuzio-
Lo scopo dell’iniziativa, che risulta complementare alle ne online e la mancanza di procedure per
iniziative previste dalla strategia “i2010” della UE l’attribuzione di diritti sulle nuove piattaforme di-
(http://ec.europa.eu/information_society/eeurope/i2010/ind stributive costituiscono i maggiori ostacoli allo svi-
ex_en.htm ), è quello di promuovere azioni per favo- luppo dei servizi online basati su contenuti digita-
rire lo sviluppo di modelli di business innovativi e lo li. Poiché il mercato dei contenuti digitali online è
sfruttamento della fornitura in rete di servizi basati un mercato ancora nascente, il valore associato a
su contenuti creativi. tali nuove forme di distribuzione è spesso ignoto.
La Comunicazione prende in esame un insieme di Questo provoca difficoltà a stabilire con esattez-
aspetti chiave per il decollo, in Europa, dei servizi on- za i termini commerciali per lo sfruttamento onli-
line basati sui contenuti. ne dei contenuti digitali. Gran parte delle difficol-
La Commissione osserva che il mercato online per i tà relative alla disponibilità di contenuti sono con-
contenuti digitali sta emergendo rapidamente ed i siderate intrinseche ai mercati nascenti, e ci si
suoi sviluppi avverranno a un ritmo elevato. Ciò ri- aspetta che i soggetti interessati trovino soluzioni
chiede un duplice approccio: da un lato per affronta- innovative di tipo collaborativo per sfruttare i con-
re tematiche urgenti già individuate, dall’altro per av- tenuti online e, soprattutto, evitare che i diritti su

FEBBRAIO 2008 59
SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE E CONTENUTI DIGITALI: TUTELA DEI DIRITTI IN UN MONDO CHE CAMBIA

di essi non vengano usati o vengano concessi in ma- mazione al consumatore in materia di restrizioni
niera aggregata o esclusiva. di utilizzo e di interoperabilità.

쩦 Processo di attribuzione di licenze multi-territo- 쩦 Offerte legali e pirateria


rio per “Contenuti Creativi” La pirateria e gli scambi non autorizzati (es. P2P)
La diffusione della Rete consente ai servizi di diffu- di contenuti digitali protetti da diritti d’autore
sione di contenuti digitali di essere disponibili in tut- rimangono aspetti critici fondamentali. Sembra
to il Mercato Interno dell’UE.Tuttavia, la mancanza opportuno avviare procedure di co-operazione
di licenze di copyright multi-territorio rende diffici- (“codice di condotta”), tra fornitori di acces-
le per i servizi online di beneficiare appieno del po- so/servizi, titolari dei diritti e consumatori al fi-
tenziale del Mercato Interno. Riscontrando che i ti- ne di garantire:
tolari dei diritti sarebbero i principali soggetti ad ap- – ampia offerta online di contenuti attraenti,
prezzare i potenziali benefici di tale tipologia di li- – servizi online consumer-friendly,
cenze, si evince la necessità di migliorare le attuali – adeguata tutela delle opere protette da copy-
procedure di concessione di licenze per permette- right, sensibilizzazione/educazione sull’impor-
re l’attribuzione di licenze multi-territorio. tanza del diritto d’autore per la disponibilità
di contenuti,
쩦 Interoperabilità e trasparenza dei sistemi DR – lotta, in stretta cooperazione con fornitori di
Le tecnologie per la gestione dei diritti d’autore in accesso/servizi e titolari dei diritti, contro la pi-
rete (DRM) possono essere un fattore abilitante pri- rateria ed il file-sharing non autorizzato.
mario per il settore dei contenuti digitali e per lo
sviluppo di modelli di business innovativi, special- Al seguito della consultazione pubblica, tutte le parti
mente per i contenuti di alto valore. Considerato interessate sono invitate a prendere posizione, entro
che le lunghe discussioni tra i soggetti interessati il 29 febbraio 2008, sui punti specifici elencati nell’An-
non hanno finora condotto alla diffusione di solu- nesso alla Comunicazione medesima (Creative Con-
zioni DRM interoperabili, si riscontra la necessità di tent Online - Policy/Regulatory issues for consultation,
stabilire un quadro per la loro trasparenza ed inte- http://ec.europa.eu/avpolicy/docs/other_actions/col_anne
roperabilità, al fine di garantire una corretta infor- x_en.pdf ).

La guerra è appena
cominciata: le iniziative
regolamentari nazionali
쩦 Legge del 1941 http://www.parlamento.it/leggi/00248l.htm
l’origine, in Italia, del diritto moderno sulla materia, Costituisce una integrazione ad altre leggi prece-
si fa risalire alla legge sul diritto d’autore del 22 apri- denti (in particolare la Legge 22/4/1941, n. 633, e la
le 1941, n.633 (http://www.interlex.it/testi/l41_633.htm), Legge 5/2/1992, n. 93), le cui disposizioni vengono
nell’ambito dell’allora Ministero per la Cultura Po- da essa sostituite o modificate.
polare. La legge, più volte modificata, è comunque Non riguarda esclusivamente il software, ma le
ancora in vigore. “opere dell’ingegno” in generale: sono perciò presi
in considerazione anche stampati e audiovisivi.
쩦 Legge 18 agosto 2000, n. 248 “Nuove norme di Uno degli aspetti più significativi della L. 248/2000 è
tutela del diritto d’autore” l’allargamento della tipologia di azioni costituenti

60 I quaderni di
LA GUERRA È APPENA COMINCIATA: LE INIZIATIVE REGOLAMENTARI NAZIONALI

reato,unitamente all’inasprimento delle sanzioni (con mi p2p. In realtà, le modifiche operate prevedono so-
rilevanza penale).Introduce infatti il concetto di“pro- lo il “dolo specifico”, ovvero che le copie illegali sia-
fitto” che rappresenta un ampliamento del concetto no effettuate per uso non personale e a fini di lucro.
di“lucro”,adottato nella normativa precedente.Infatti
il “lucro” è un vero e proprio guadagno materiale, 쩦 Il Comitato consultivo permanente per il diritto
mentre con“profitto” si intende un vantaggio econo- d’autore
mico in senso lato,dunque anche il semplice risparmio presso il Ministero dei Beni Culturali
derivante dal mancato acquisto della licenza d’uso. In è un organo consultivo previsto dall’art.190 della leg-
altre parole, la normativa precedentemente in vigore ge 22 aprile 1941, n.633 (Legge sul diritto d’autore)
sanzionava come reato la copia abusiva di software nell’ambito dell’allora Ministero per la Cultura Popo-
quando fosse ravvisato lo scopo di lucrare sulla me- lare. Soppresso il Ministero per la Cultura Popolare,
desima (in pratica:vendere le copie o utilizzarle in am- il Comitato è rimasto in funzione, nell’ambito della
bito professionale); la legge in questione considera Presidenza del Consiglio anche dopo l’istituzione del
reato copiare software,anche solo per risparmiare.È Ministero del Turismo e dello Spettacolo (1959), in
reato anche aggirare o eliminare l’eventuale prote- quanto l’amministrazione statale attraverso tale co-
zione contro la copia:aspetto,questo,particolarmente mitato riesce ad avere l’apporto culturale di molte-
critico perché non è chiaro se almeno il regolare ac- plici professionalità.
quirente del software abbia il diritto di effettuarne Nel 1999 le competenze relative al diritto d’autore
copie a scopo di back-up, a prescindere dal fatto che e la disciplina della proprietà letteraria sono state tra-
spesso le protezioni rendono detta operazione diffi- sferite al Ministero dei Beni Culturali nell’ambito del
cile o impossibile, ancorché lecita. quale il Comitato continua ad operare.
Come compito precipuo il Comitato provvede allo
쩦 Decreto Legislativo n. 68 del 09.04.2003 “Attua- studio delle materie attinenti al diritto di autore ad
zione della direttiva 2001/29/CE sull’armonizza- esso connessi e dà pareri sulle questioni relative quan-
zione di taluni aspetti del diritto d’autore e dei do ne sia richiesto dal Ministro.
diritti connessi nella società dell’informazione” Sulla base del Decreto Legge n. 68/2003, il Comitato
emanato in attuazione della Direttiva 2001/29/CE, ha assunto compiti conciliativi per le controversie che
a sua volta ispirata al DMCA – Digital Millenium Co- nascano dall’interpretazione della direttiva 2001/29 CE.
pyright Act (http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/
testi/03068dl.htm ). 쩦 Legge 21 maggio 2004, n. 128 (dal decreto-legge 22
Nel decreto italiano viene riveduta ed attualizzata marzo 2004, n. 72, il cosiddetto “Decreto Urbani”)
la legge sul diritto d’autore del 1941 (633/41) e la (http://www.parlamento.it/leggi/04128l.htm )
legge 5 febbraio 1992, n. 93 (Norme a favore delle con la quale, per la configurazione dell’illecito penale,
imprese fonografiche e compensi per le riproduzioni è necessario un altro elemento costitutivo rispetto al
private senza scopo di lucro) (http://www.spettacolo. precedente Decreto Legislativo n. 68 del 09.04.2003:
beniculturali.it/dipart/autore/leggi_da/legge%2093%20d il dolo specifico di profitto, vale a dire l’intenzione di ac-
el% 201992.pdf ). quisire un vantaggio patrimoniale per effetto della con-
Nel decreto viene armonizzata la disciplina nazionale dotta, sia in termini di effettivo accrescimento della
con quella comunitaria, integrando anche i concetti sfera patrimoniale, sia di mancata perdita o risparmio
della “società dell’informazione” quali meccanismi di di spesa. In tal modo, incorre in responsabilità penale
protezione e misure tecnologiche per i media digitali. non solo chi mette in rete file protetti da diritto
Vengono inoltre riviste le discipline su copie, noleggi d’autore al fine di lucro (fine di guadagno) ma anche
e fotocopie per uso personale, oltre all’istituzione del- chi condivide file protetti (uploader) da diritto d’autore
la contestata tassa sui supporti per l’archiviazione di senza fini di lucro ma al solo scopo di consentire da
dati o documenti digitali comprendendo CD-R, CD- parte di terzi un uso personale risparmiando la spesa
RW, DVD-R ed altri supporti digitali quali memory- per l’acquisto (articolo 171-ter, comma 2, lettera a-
card – giustificata, in modo discutibile, dal principio di bis, della legge n. 633 del 1941).
“protezione giuridica” sancito dalla direttiva. Sempre per effetto del menzionato decreto Urbani
La riforma, subito criticata, è stata accompagnata da chi scarica file protetti da diritto d’autore (il sempli-
annunci di provvedimenti contro gli utenti dei siste- ce downloader) è punito con sanzione amministrati-

FEBBRAIO 2008 61
SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE E CONTENUTI DIGITALI: TUTELA DEI DIRITTI IN UN MONDO CHE CAMBIA

va pecuniaria e con sanzioni accessorie (articolo gitali possano compromettere il loro controllo
171-ter, comma 4, della legge n. 633 del 1941). sui contenuti;
Ovviamente a fianco della responsabilità penale sus- – il timore da parte dei consumatori che i conte-
siste anche la responsabilità civile, relativa al risarci- nuti divengano solo pay-per-use e conseguente-
mento dei danni. Pertanto, nonostante tale attività mente difficili da fruire e rischiosi per la privacy.
nella maggior parte dei casi non venga penalmente
perseguita, a causa della gratuità dei sistemi di file sha- 쩦 Il Patto di Sanremo
ring, vi è comunque il pericolo di divenire destinata- nel marzo del 2005, successivamente alla conclusio-
ri di azioni di natura civile a carattere risarcitorio. ne dei lavori della Commissione Vigevano e basan-
dosi sul lavoro della stessa, è stato siglato il cosid-
쩦 Commissione interministeriale sui contenuti di- detto Patto di Sanremo. Il patto è stato sottoscrit-
gitali nell’era di Internet (Commissione Vigevano) to dal Governo (ministri Urbani, Stanca e Gaspar-
costituita nel luglio 2004 presso il Ministero per ri) e da una cinquantina tra fornitori di connettivi-
l’innovazione tecnologica, la Commissione, presiedu- tà, titolari dei diritti, case di produzione musicale, ci-
ta dal Cons. PaoloVigevano, ha iniziato il 9 settembre nematografica, televisiva, editoriale, di intrattenimen-
2004 le audizioni di imprese,associazioni ed enti a va- to, nonché gestori delle piattaforme distributive.Al-
rio titolo interessati alla problematica dei contenuti l’accordo aderirono anche i ministri delle Politiche
digitali, terminandole il successivo 11 novembre. Comunitarie, delle Attività Produttive, degli Affari
Principali obiettivi della Commissione sono stati Esteri, della Giustizia, dell’Istruzione-Università e Ri-
l’analisi del mercato dei contenuti digitali e cerca, nonché il Dipartimento per l’Informazione e
l’elaborazione di proposte finalizzate ad incentiva- l’Editoria della Presidenza del Consiglio.
re le forme di offerta e consumo di contenuti digi- L’accordo (http://www.interlex.it/testi/pdf/sremo_lin.pdf)
tali, garantendo al tempo stesso la tutela della pro- ha il titolo “Linee Guida per l’adozione di codici di con-
prietà intellettuale. dotta ed azioni per la diffusione dei contenuti digitali
Tra i quattro ambiti di intervento individuati dalla nell’era di Internet”.
Commissione è stato riconosciuto che la comuni- L’idea era quella di sostenere un modello legale di
cazione e la sensibilizzazione rappresentano una le- fruizione dei contenuti, anche per quelli che tran-
va fondamentale per lo sviluppo della coscienza eti- sitano in rete, incentivando la nascita di “ambienti
co-sociale e per la diffusione dell’informazione sul- sicuri” per la fruizione e lo scambio dei contenuti
la normativa vigente; a tal fine viene quindi sottoli- digitali; favorire la trasparenza dei prezzi, l’ampia dif-
neata la necessità che il settore pubblico si impe- fusione e la competitività dell’offerta, nuovi model-
gni a “popolare la rete” attraverso l’immissione di li di fruizione, nonché favorire lo sviluppo e
“contenuti digitali per la diffusione del sapere e del- l’adozione di sistemi di Digital Rights Management.
la cultura in modalità di pubblico dominio”. In attuazione del Patto di Sanremo è stato costitui-
Sulla base della conseguente analisi dello sviluppo to un gruppo di lavoro presso il Ministero per i Beni
del mercato dei contenuti digitali, la Commissione Culturali “per la predisposizione di ‘codici deontologici’”
ha pubblicato, nel mese di gennaio 2005, una rela- per il contrasto alla diffusione abusiva di opere del-
zione informativa dal titolo “Digital Rights Manage- l’ingegno e per la promozione del diritto d’autore
ment - Relazione informativa”, da parte delle categorie interessate (fornitori di ser-
(http://www.interlex.it/testi/pdf/drmfull.pdf) e, soprat- vizi Internet, dai titolari dei diritti d’autore e dai pro-
tutto il rapporto “I contenuti digitali nell’era di Inter- prietari delle piattaforme distributive).Ad oggi, pe-
net” http://db.formez.it/fontinor.nsf/f4302670d7fd6e rò, gli unici ad avere presentato un codice deonto-
078025670e00524476/F68B100DFAFC51BCC12570 logico sono stati i fornitori di servizi Internet.
030037A9C5/$file/cdei_full.pdf 쩦 Legge 31 marzo 2005, n. 43 (conversione del decre-
La relazione offre un quadro dei diversi aspetti to-legge 31 gennaio 2005, n. 7)
della gestione dei diritti digitali e, partendo dal- (http://www.parlamento.it/leggi/05043l.htm ) in que-
l’esame della questione di fondo, esamina due sta legge “omnibus” alcuni commi dell’Art. 3 “Inter-
aspetti fondamentali: venti per i beni e le attività culturali” modificano
– il timore dei creatori di opere e dei distributori ancora la legge 22 aprile 1941, n. 633, e successive
delle medesime che internet e le tecnologie di- modificazioni (ad esempio quelle introdotte con la

62 I quaderni di
LA GUERRA È APPENA COMINCIATA: LE INIZIATIVE REGOLAMENTARI NAZIONALI

Legge 21 maggio 2004, n. 128). In particolare: ressi degli utilizzatori che definiscano le condizio-
– Recepisce i “codici deontologici” del “Patto di Sanremo” ni di uso delle opere autorizzando lo scambio e
– Introduce sanzioni per “chi mette a disposizione del la condivisione di contenuti digitali.
pubblico, immettendola in un sistema di reti telema- Questo sistema di autorizzazione basato sull’ac-
tiche, mediante connessioni di qualsiasi genere”, quisto volontario di licenze collettive da parte de-
un’opera dell’ingegno protetta, o parte di essa (in pre- gli utilizzatori offre all’attività di file sharing una
cedenza era punita solo la riproduzione, trascrizione, via ragionevole per diventare legale nel rispetto
rappresentazione e messa in vendita); dei diritti degli autori e dei diritti connessi.
– lo scopo di profitto introdotto dal “decreto Urbani” Rimarrebbe ovviamente penalmente rilevante il fi-
viene soppresso e viene ripristinato lo scopo di lucro. le sharing esercitato al di fuori del regime conven-
zionale di autorizzazione stabilito dalla contratta-
Quest’ultimo costituisce l’articolo più rilevante per- zione collettiva o esercitato con finalità di lucro.
ché scongiura il pericolo di incriminazione per i pra-
ticanti del p2p gratuito. – Norme in materia di sostegno all’attività cinemato-
grafica e diritto d’autore
쩦 Le proposte di legge parlamentari dell’estate 2007 (N. 1769 Senato della Repubblica; Pecoraro Scanio)
si vuole ora ricordare due proposte di legge della (http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/
legislature in corso, il cui iter parlamentare però è 00278506.pdf)
attualmente fermo: introduce due principi:
– Modifiche (ulteriori) alla legge 22 aprile 1941, n. – Il primo è quello della mutualità nel settore del-
633, in materia di comunicazione di opere al pub- le telecomunicazioni: ovvero un ecosistema cul-
blico da parte di persone fisiche che scambiano ar- turale che regoli lo sviluppo degli operatori di
chivi attraverso reti digitali per fini personali e sen- distribuzione dei contenuti (soprattutto radio-
za scopo di lucro, nonché di riproduzione privata televisivi) affinché non vada a detrimento dei
dei fonogrammi e videogrammi dalle medesime comparti operanti nella produzione. Questo
messi a disposizione del pubblico principio è già parzialmente introdotto nella le-
(N. 2963 Camera dei Deputati; Beltrandi, D’elia, gislazione comunitaria e nazionale attraverso
Turco, Mellano, Poretti) le quote di programmazione.
(http://www.camera.it/ _dati/lavori/ schedela /apriTe- – Il secondo principio è che la mutualità può es-
lecomando_ wai.asp?codice=15PDL0032010 ) sere richiamata solo a condizione che si verifi-
Mira ad alleviare la posizione degli “scambisti” di chi il consumo dell’opera culturale. Questo ri-
video e musica on-line, riconsiderando il trade- guarda principalmente il comparto della tra-
off sicurezza/innovazione, riequilibrando la legi- smissione dei contenuti attraverso internet per
slazione nazionale, oggi sbilanciata sul versante il quale vale oggi il reato penale di condivisio-
della sicurezza ed in particolare rivedendo le nor- ne di opere dell’ingegno, introdotto nell’ordi-
me sul copyright nel file sharing/peer-to-peer. namento dal cosiddetto “Decreto Urbani”, che
La proposta di legge mira a introdurre nuove nor- non ha visto concreta applicazione. Serve inve-
me in tema di autorizzazione alla messa a dispo- ce assicurare la remunerazione della creatività
sizione del pubblico di archivi attraverso reti di- attraverso meccanismi automatici che sposti-
gitali per fini personali e senza scopo di lucro. Si no risorse da un comparto all’altro.
introduce un meccanismo analogo alle licenze
collettive in vigore nei Paesi del nord Europa con Il sistema proposto, di prelievi alla fonte e connesse
l’obiettivo di delineare un quadro legislativo che abrogazioni di reati penali consente un nuovo equi-
promuova la capacità dei titolari dei diritti d’autore librio tra comparto delle telecomunicazioni e pro-
di sviluppare una nuova generazione di modelli duzione di opere cinematografiche e di opere
di licenze collettive destinati agli utenti on-line. dell’ingegno più in generale.
Il sistema in questione si traduce nel promuove- La proposta vuole rivedere l’equilibrio tra reato e
re accordi tra le società di gestione collettiva si- pena, sanzionando i comportamenti illeciti solo per
gnificativamente rappresentative degli aventi di- via amministrativa.
ritto e le associazioni rappresentative degli inte- Il disegno di legge prevede un lieve abbassamento

FEBBRAIO 2008 63
SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE E CONTENUTI DIGITALI: TUTELA DEI DIRITTI IN UN MONDO CHE CAMBIA

dell’IVA per le connessioni a banda larga e di un stema di registrazione e conversione punti per di-
contestuale prelievo dell’1 per cento dalle filiere gital media
operanti nella distribuzione e del 3 per cento sul Questa proposta di legge, annunciata ma non an-
fatturato delle emittenti radiotelevisive analogiche cora redatta nella proposta DMIN, dovrebbe com-
e digitali, delle aziende operanti nella produzione dei plementare gli interventi tecnici e le regole di go-
contenuti e delle emittenti satellitari. Questi prelievi vernance che insieme permettono la realizzazio-
sono volti a sostenere le opere cinematografiche e ne completa della proposta dmin.it del sistema di
dell’ingegno attraverso l’istituzione di due fondi: il pagamenti ed incassi a punti per digital media. Do-
Fondo di sostegno al cinema; il Fondo di remunera- vrebbe inoltre tradurre in termini legislativi i re-
zione dei produttori, presso la SIAE. quisiti di sistema, tecnici e giuridici che deve sod-
disfare il sistema di pagamenti ed incassi a punti
쩦 Le idee del DMIN per nuove proposte di legge per digital media previsto dalla proposta.
nella evoluzione della proposta DMIN dalla fase ini-
ziale (settembre 2006) alla proposta completa (di- 쩦 Le Commissioni del Ministero dei Beni Culturali
cembre 2007 – http://www.dmin.it/ specifi- istituite nell’ottobre 2007, dal Ministero dei Beni
che/proposta-completa.htm) è sorta l’opportunità Culturali, all’interno del Comitato consultivo per-
di supportare anche appelli al potere politico manente per il diritto d’autore, soddisfano la neces-
(http://www.dmin.it/stampa/appello071204.htm) e sità di adattare la normativa alle innovazioni tecno-
iniziative legislative (non formalizzate però in sede logiche, anche dal punto di vista terminologico. Le
parlamentare) a sostegno del quadro tecnico per la Commissioni speciali sono:
gestione dei diritti d’autore contenuto nella propo- – una relativa al rapporto tra nuove tecnologie e
sta medesima. Le proposte sono tre (di cui la terza proprietà intellettuale;
interamente da redigere):
– Proposta di legge per il supporto legislativo a iDRM – l’altra per la revisione della legge 633/1941 sul di-
(Modifica alla Legge 22 aprile 1941, n. 633 in mate- ritto d’autore.
ria di accesso ai contenuti digitali e di misure tecni-
che di protezione.) Fanno parte di tali Commissioni Speciali, docenti del
Questa proposta di legge complementa gli inter- settore, esperti dell’industria culturale e delegati in-
venti tecnici e le regole di governance che insie- viati dalla Federazione dell’industria musicale italiana
me permettono la realizzazione completa della (Fimi) e dall’associazione “Frontiere digitali”.
proposta dmin.it per i sistema iDRM.Traduce in
termini legislativi i requisiti di sistema, tecnici e I dieci gruppi di lavoro delle Commissioni hanno indi-
giuridici che devono soddisfare i sistemi iDRM viduato i temi sui quali intervenire. Si tratta di inter-
previsti dalla proposta dmin.it. venti normativi che vanno dall’ampliamento della
– Proposta di legge per il supporto legislativo a Accesso nozione di opera dell’ingegno, con l’estensione, ad
aperto a internet a larga banda (Modifica alla Legge esempio, alle opere multimediali, all’aggiornamento alle
1 agosto 2003, n. 259 in materia di accesso aperto nuove tecnologie della sezione sull’utilizzazione eco-
alla rete intenet a larga banda.) nomica dell’opera, fino all’approfondimento del si-
Questa proposta di legge complementa gli inter- stema delle libere utilizzazioni. Inoltre verrà trattato il
venti tecnici e le regole di governance che insie- tema del file sharing e delle creative commons su cui
me permettono la realizzazione completa della si sta sviluppando un vivace dibattito.
proposta dmin.it nell’area di accesso aperto ad Il 18 dicembre 2007, il Presidente del Comitato con-
internet a larga banda. sultivo permanente per il diritto d’autore, a cui fanno
Traduce in termini legislativi i requisiti di siste- capo le Commissioni, ha consegnato al Ministro per i
ma, tecnici e giuridici identificati dalla propo- Beni culturali il documento contenente “Proposte per
sta dmin.it nell’area di accesso aperto ad inter- una riforma del Diritto d’autore” http://isotype.org/ wp-
net a larga banda. content/uploads/2007/12/2007_12_18-propo-
– Proposta di legge per il supporto legislativo al Si- ste_riforma_da.pdf

64 I quaderni di

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