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GLOSSARIO DEI TERMINI USATI

Acquisto etico: Acquisto di beni o servizi prodotti da aziende che si comportano in modo
etico, quindi senza danno o sfruttamento nei confronti di esseri umani, animali o ambiente.
Bambino: Qualsiasi persona con meno di 15 anni di età, a meno che leggi locali sull’età
minima prevedano un’età più alta per il lavoro o per la scuola dell’obbligo, nel qual caso si
applica l’età più alta. Se, comunque, la legge locale sull’età minima stabilisce 14 anni di età in
accordo con le eccezioni previste per i Paesi in via di sviluppo che aderiscono alla Convenzione
ILO 138, si applica l’età più bassa.
Bilancio Sociale (o Rapporto di Sostenibilità): Documento informativo neutrale,
imparziale, oggettivo e trasparente, capace di evidenziare l’impatto sociale che un’impresa
produce sulla collettività di riferimento e sui gruppi sociali che con essa interagiscono. È un
documento, da affiancare a quelli già esistenti, in grado di fornire ai diversi stakeholders
(risorse umane, clienti e fornitori, azionisti, istituzioni, associazioni, istituti di credito,
comunità) informazioni sugli effetti sociali ed ambientali che derivano dalle scelte aziendali.
Biodiversità: Variabilità fra gli organismi viventi d’ogni tipo, inclusi, fra gli altri, i terrestri, i
marini e quelli d’altri ecosistemi acquatici, nonché i complessi ecologici di cui fanno parte. Ciò
include la diversità entro le specie, fra le specie e la diversità degli ecosistemi.
(Art.2 della Convenzione Internazionale di Rio e Janeiro -1992).
Burn-out: Forma di stress lavorativo che riduce la motivazione e l’efficienza del lavoratore, al
punto di manifestare un atteggiamento o di nervosismo, irrequietezza, apatia e di indifferenza
nei confronti del loro lavoro. Il burnout è la perdita di interesse per la gente con cui si lavora in
risposta ad uno stress da lavoro. Per tale motivo il burnout rappresenta un particolare tipo di
risposta ad una situazione di lavoro sentita come intollerabile, divenendo una forma di stress
cronico. Condizioni dell’ambiente professionale quali il carico di lavoro eccessivo, il ruolo
(spesso ambiguo e contraddittorio), le relazioni lavorative, l’organizzazione del lavoro, la
struttura rigida nella quale il lavoratore è costretto ad operare, l’insoddisfazione per la
remunerazione non sempre gratificante, sono tutte variabili capaci di provocare negli operatori
la sindrome del burnout.
(F. Pellegrino, La sindrome del BURN-OUT, Torino, Centro Scientifico Editore Torino, 2000; C. Maslach, Burned-out, in
“Human behaviour”, (1976) 9, 16-22; C. Cherniss, D. L. Krantz, La sindrome del burnout: lo stress lavorativo degli
operatori dei servizi sociosanitari, Torino, Centro Scientifico Torinese. 1983).
Catena di fornitura (o supply chain): è il sistema di relazioni verso l'esterno dell'impresa,
che si esplica nella gestione integrata di alcuni fondamentali processi di business e
nell'adozione di una pluralità di meccanismi di coordinamento. Si tratta dunque di una rete di
infrastrutture e risorse produttive, gestite da attori differenti in maniera congiunta e
coordinata, allo scopo di creare valore soddisfacendo le esigenze dei clienti. (R. Pinna, L'evoluzione
nella dimensione organizzativa della supply chain. Dalla gestione di un flusso alla gestione di una rete, Roma, Franco
Angeli, 2006).
Clausola vessatoria Secondo l'art. 1341 del Codice Civile sono clausole contrattuali che
stabiliscono, a favore di colui che le ha predisposte, limitazioni di responsabilità, facoltà di
recedere dal contratto o di sospenderne l’esecuzione. Possono altresì sancire a carico dell’altro
contraente limitazioni alla facoltà di opporre eccezioni, decadenze, restrizioni alla libertà
contrattuale nei rapporti coi terzi, proroghe o rinnovazioni tacite del contratto, clausole
compromissorie o deroghe alla competenza dell’autorità giudiziaria. In tale maniera si dà
origine a un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal contratto a carico del
consumatore.
Collusione: Pratica che consiste nel coordinamento volontario fra due o più imprese tesa alla
fissazione dei prezzi o delle condizioni di mercato. La collusione non presuppone la presenza di
un accordo formale fra le parti; in alcuni mercati, ad esempio quello oligopolistico, può essere
semplicemente un comportamento di interdipendenza fra imprese (collusione tacita).
Conciliazione dei tempi: Misura volta a favorire l’equilibrio tra il tempo di vita e di lavoro
delle lavoratrici e dei lavoratori.
Contrattazione collettiva: nel diritto italiano, il contratto collettivo di lavoro è il contratto con
cui le organizzazioni rappresentative dei lavoratori e le associazioni dei datori di lavoro (o un
singolo datore) predeterminano congiuntamente la disciplina dei rapporti individuali di lavoro
(c.d. parte normativa) ed alcuni aspetti dei loro rapporti reciproci (c.d. parte obbligatoria).
Corruzione: Offerta, promessa o pagamento di una somma di denaro o di un’altra utilità non
dovuta, anche in natura, in cambio di indebiti vantaggi o posizioni privilegiate.
Crimini contro l’umanità: per crimine contro l'umanità s'intende uno degli atti di seguito
elencati, se commesso nell'ambito di un esteso o sistematico attacco contro popolazioni civili, e
con la consapevolezza dell'attacco:
a) Omicidio;
b) Sterminio;
c) Riduzione in schiavitù;
d) Deportazione o trasferimento forzato della popolazione;
e) Imprigionamento o altre gravi forme di privazione della libertà personale in violazione di
norme fondamentali di diritto internazionale;
f) Tortura;
g) Stupro, schiavitù sessuale, prostituzione forzata, gravidanza forzata, sterilizzazione forzata
e altre forme di violenza sessuale di analoga gravità;
h) Persecuzione contro un gruppo o una collettività dotati di propria identità, inspirata da
ragioni di ordine politico, razziale, nazionale, etnico, culturale, religioso o di genere sessuale o
da altre ragioni universalmente riconosciute come non permissibili ai sensi del diritto
internazionale;
i) Sparizione forzata delle persone;
j) Apartheid;
k) Altri atti inumani di analogo carattere diretti a provocare intenzionalmente grandi sofferenze
o gravi danni all'integrità fisica o alla salute fisica o mentale.
(Art. 7 dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale, http://www.icc-cpi.int/legaltools/).
Diritti umani: sono i bisogni essenziali della persona, che devono essere soddisfatti perché la
persona possa realizzarsi dignitosamente nella integralità delle sue componenti materiali e
spirituali. In ragione della loro essenzialità, la legge riconosce questi bisogni come diritti
fondamentali e fa obbligo sia alle pubbliche istituzioni - a cominciare da quelle dello stato - sia
agli stessi titolari dei diritti di rispettarli. I diritti umani non sono dunque una creazione o un
artifizio legalistico, ma un dato ontico che preesiste alla legge scritta e che pertanto non può
da questa essere creato o costruito - come accade, per esempio, per i cosiddetti diritti
soggettivi- bensì soltanto "riconosciuto". In altri termini, i diritti umani attengono al patrimonio
genetico della persona, di ogni persona, non ne sono un accessorio che oggi c'è e domani può
non esserci.
(A. Papisca, Che cosa sono i diritti umani?, http://www.centrodirittiumani.unipd.it )
Discriminazione: Costituisce discriminazione ogni comportamento che, direttamente o
indirettamente, comporti una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata sulla
razza, il colore, l'ascendenza o l'origine nazionale o etnica, le convinzioni e le pratiche religiose,
e che abbia lo scopo o l'effetto di distruggere o di compromettere il riconoscimento, il
godimento o l'esercizio, in condizioni di parità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in
campo politico, economico, sociale e culturale e in ogni altro settore della vita pubblica (Legge
40/98, art. 41 comm.1 e 2). Costituisce discriminazione indiretta ogni trattamento
pregiudizievole conseguente all'adozione di criteri che svantaggino in modo proporzionalmente
maggiore i lavoratori appartenenti ad una determinata razza, ad un determinato gruppo etnico
o linguistico, ad una determinata confessione religiosa o ad una cittadinanza e riguardino
requisiti non essenziali allo svolgimento dell'attività lavorativa. (Legge 40/98, art. 41 comm.
2). Sussiste discriminazione diretta quando, a causa della sua razza od origine etnica, una
persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia, sia stata o sarebbe trattata un’altra in
una situazione analoga. (Direttiva 2000/43/CE del Consiglio del 29 giugno 2000). Sussiste
discriminazione indiretta quando una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente
neutri possono mettere persone di una determinata razza od origine etnica in una posizione di
particolare svantaggio rispetto ad altre persone, a meno che tale disposizione, criterio o prassi
siano oggettivamente giustificati da una finalità legittima e i mezzi impiegati per il suo
conseguimento siano appropriati e necessari. (Direttiva 2000/43/CE).
Ecolabel: Marchio europeo di certificazione ambientale per i prodotti e i servizi nato nel 1992
con l’adozione del Regolamento Europeo n. 880/92, e aggiornato con il nuovo Regolamento n.
1980 del 17 luglio 2000. È uno strumento ad adesione volontaria che viene concesso a quei
prodotti e servizi che rispettano criteri ecologici e prestazionali stabiliti a livello europeo.
Emas (Eco-Management and Audit Scheme): Strumento di politica ambientale e
industriale a carattere volontario, istituito con Regolamento (CEE) 1836/93 e volto a
promuovere costanti miglioramenti dell’efficienza ambientale delle attività industriali.
Estorsione: Atto con cui un individuo, per procacciare a sé o ad altri un indebito profitto,
usando violenza contro una persona o minacciandola di un grave danno, la induce ad atti
pregiudizievoli al patrimonio proprio o altrui.
Etnia: non vi è in antropologia una definizione univoca di etnia o gruppo etnico. In passato il
termine era servito prevalentemente a indicare una popolazione capace di autoperpetuarsi sul
piano biologico; di condividere valori culturali resi manifesti in forme esplicite quali istituzioni,
comportamenti, credenze e in grado di dare luogo a un campo di interazione e di
comunicazione e infine, di indicare una popolazione composta da soggetti che si identificano, e
sono identificati, come un gruppo distinguibile da altri dello stesso ordine. Nella definizione di
gruppo etnico sono i confini ad agire nel processo di attribuzione dell'identità, e non il supposto
contenuto culturale dell'etnia. Per i componenti di un gruppo etnico affermare la propria
identità equivale a definire un principio di distinzione nei confronti di "altri"; a costruire cioè un
confine che è quasi sempre fondato sulla scelta contestuale di un numero limitato di tratti
culturali. L'esistenza dei gruppi etnici e il loro perdurare nel tempo è dunque un effetto della
presenza di confini, a prescindere dai cambiamenti che possono interessare gli "indicatori"
diacritici sui quali essi si fondano, e che possono cambiare a seconda delle circostanze e dei
periodi storici.
(U. Fabietti, L'identità etnica. Storia e critica di un concetto equivoco, Roma Carocci, 1998).
Filiera produttiva: Sistema coordinato di organizzazioni, persone, attività, informazioni e
risorse che alimenta il processo produttivo e distributivo. È costituito da tutte le attività
coinvolte nel trasferimento di prodotti o servizi dalla sfera del produttore a quella del
consumatore finale. Le attività della catena di fornitura trasformano le materie prime in
prodotti finiti che alla fine del processo giungono al consumatore (v. supply chain, termine
equivalente).
Finanza Etica (o responsabile): La finanza etica mira ad introdurre come parametro di
riferimento il riflesso dell’investimento sull’economia cosiddetta 'reale', e si propone di
modificare i comportamenti 'finanziari' in senso più sociale sostenendo tutte le attività che si
muovono in un’ottica di sviluppo umanamente ed ecologicamente sostenibile. Essa punta
pertanto ad elaborare degli indicatori che rilevino, assieme alla performances aziendali e ai
rendimenti economici, anche l’impatto sociale ed ambientale dell’attività finanziabili; questi
criteri si rifanno ai nuovi indici di sviluppo, fatti propri dalle Nazioni Unite, i quali partono dal
presupposto che non vi può essere crescita economica senza sviluppo umano. La finanza etica
ha avuto, nel corso degli ultimi 20-25 anni, una forte evoluzione: nata focalizzando l’attenzione
prevalentemente sulla gestione del risparmio, come reazione pacifista e ambientalista al potere
e alle operazioni scarsamente trasparenti del sistema bancario, potrà meglio svilupparsi
mettendo al centro della propria identità ed operatività - ed in rapporto tra loro - la
responsabilità sociale ed ecologica degli investitori e degli investimenti, dunque assumendo un
ruolo più attivo e propositivo nel sistema economico. (Da Manifesto politico-strategico di Banca
Etica, http://www.bancaetica.it)
Fornitore: Soggetto economico, operante all’interno dei mercati d’approvvigionamento di
risorse primarie (materiali grezzi, beni generici), che rifornisce le aziende di beni e/o servizi
necessari per la produzione.
Holding: più esattamente holding company, è una società che detiene partecipazioni in altre
società. Il termine "holding" deriva dall'inglese “to hold” (tenere, detenere e altri significati
assimilati).
Una holding che detenga una quantità di azioni o quote societarie di una società tali da
controllarne l'amministrazione è detta anche capogruppo, società madre o definizioni
equivalenti (anche Parent Company in inglese). L’art. 2361 cod. civ. prevede che l’assunzione
di partecipazioni in altre società è consentita a condizione che resti sostanzialmente immutato
l’oggetto sociale della partecipante. La partecipazione può dar luogo sia ad un collegamento
sia ad un controllo, che a sua volta può essere interno od esterno.
Impatto ambientale: "Impatto" è un termine tecnico (che discende dal latino "impingere":
spingere contro) che il Dizionario Garzanti definisce come "l'incontro di un corpo mobile con
una superficie". Per estensione, lo definisce anche "scontro" e, tra le varie esemplificazioni di
questa definizione, riporta l'espressione "impatto ambientale", definendola come "l'azione di
una causa fisica sull'ambiente naturale". L'espressione ha dunque un'accezione assolutamente
neutra, anche se la definizione in senso di "impatto" porta con sé una leggera connotazione
negativa.
Investimento etico o socialmente responsabile (SRI): È un approccio agli investimenti che,
nella selezione dei titoli (azionari e obbligazionari), non si limita all'applicazione dei criteri finanziari
tradizionali, ma si basa anche su valutazioni sociali, ambientali e di governance, come la qualità dei
rapporti di lavoro, il rispetto dell'ambiente e la trasparenza nei confronti degli azionisti (dal sito
www.eticasgr.it ).
I.L.O. – Organizzazione internazionale del Lavoro: è l’agenzia delle Nazioni Unite che si
occupa di promuovere il lavoro dignitoso e produttivo in condizioni di libertà, uguaglianza,
sicurezza e dignità umana per uomini e donne. Gli obiettivi principali sono la promozione e
l’avanzamento dei diritti dei lavoratori, incoraggiare l’occupazione in condizioni dignitose,
migliorare la protezione sociale e rafforzare il dialogo sulle problematiche del lavoro. L’ILO è
caratterizzata da una struttura tripartita composta dai rappresentanti dei governi, degli
imprenditori e dei lavoratori che determinano congiuntamente le politiche ed i programmi
dell’Organizzazione. L’ILO è l’organismo internazionale responsabile dell’adozione e
dell’attuazione delle norme internazionali del lavoro. (www.ilo.org)
Joint venture: Accordo di collaborazione con cui due o più imprese (mantenendo la propria
indipendenza giuridica) concordano di collaborare per la realizzazione di un progetto di natura
industriale o commerciale e che vede l’utilizzo sinergico delle risorse portate dalle singole
imprese partecipanti ma anche un’equa suddivisione dei rischi legati all’investimento.
Lavoratore svantaggiato: qualsiasi persona appartenente ad una categoria che abbia
difficoltà ad entrare, senza assistenza, nel mercato del lavoro, vale a dire qualsiasi persona che
soddisfi almeno uno dei criteri seguenti:
i) qualsiasi giovane che abbia meno di 25 anni o che abbia completato la formazione a tempo
pieno da non più di due anni e che non abbia ancora ottenuto il primo impiego retribuito
regolarmente;
ii) qualsiasi lavoratore migrante che si sposti o si sia spostato all'interno della Comunità o
divenga residente nella Comunità per assumervi un lavoro;
iii) qualsiasi persona appartenente ad una minoranza etnica di uno Stato membro che debba
migliorare le sue conoscenze linguistiche, la sua formazione professionale o la sua esperienza
lavorativa per incrementare le possibilità di ottenere un'occupazione stabile;
iv) qualsiasi persona che desideri intraprendere o riprendere un'attività lavorativa e che non
abbia lavorato, né seguito corsi di formazione, per almeno due anni, in particolare qualsiasi
persona che abbia lasciato il lavoro per la difficoltà di conciliare vita lavorativa e vita familiare;
v) qualsiasi persona adulta che viva sola con uno o più figli a carico;
vi) qualsiasi persona priva di un titolo di studio di livello secondario superiore o equivalente,
priva di un posto di lavoro o in procinto di perderlo;
vii) qualsiasi persona di più di 50 anni priva di un posto di lavoro o in procinto di perderlo;
viii) qualsiasi disoccupato di lungo periodo, ossia una persona senza lavoro per 12 dei 16 mesi
precedenti, o per 6 degli 8 mesi precedenti nel caso di persone di meno di 25 anni;
ix) qualsiasi persona riconosciuta come affetta, al momento o in passato, da una dipendenza ai
sensi della legislazione nazionale;
x) qualsiasi persona che non abbia ottenuto il primo impiego retribuito regolarmente da
quando è stata sottoposta a una pena detentiva o a un'altra sanzione penale;
xi) qualsiasi donna di un'area geografica al livello NUTS II (nomenclatura delle unità territoriali
statistiche della Comunità Europea) nella quale il tasso medio di disoccupazione superi il 100
% della media comunitaria da almeno due anni civili e nella quale la disoccupazione femminile
abbia superato il 150 % del tasso di disoccupazione maschile dell'area considerata per almeno
due dei tre anni civili precedenti;
(REGOLAMENTO (CE) N. 2204/2002 DELLA COMMISSIONE del 12 dicembre 2002, http://eur-
lex.europa.eu/)

Lavoro forzato: ogni lavoro o servizio imposto sotto minaccia di sanzioni e per il quale la
persona non si è offerta spontaneamente (Convenzione C29 sul lavoro forzato, 1930,
http://www.ilo.org/public/italian/region/eurpro/rome/standards/c029.htm)

Lavoro infantile: Qualsiasi lavoro effettuato da un bambino con un’età inferiore all’età
specificata nella definizione di bambino sopra riportata, ad eccezione di ciò che è previsto dalla
Raccomandazione ILO 146.
Lavoro leggero: Ogni occupazione che non produce danni alla salute o allo sviluppo del
minore, non pregiudica la partecipazione alla vita scolastica o a programmi di orientamento e
formazione, o la capacità del minore di beneficiare dell’istruzione ricevuta.
Lavoro obbligato: Ogni lavoro o servizio imposto a una persona sotto minaccia di una
qualsiasi punizione e per il quale detta persona non si è offerta volontariamente o per il quale
detto lavoro o servizio sia richiesto come forma di pagamento di un debito.
Licenziatario: Persona o organismo a cui un ente accorda il diritto di utilizzare un brevetto,
un marchio, un determinato know-how contro il pagamento di un diritto che prende il nome di
royalty.
Marchio: Qualsiasi segno in grado di essere rappresentato graficamente o attraverso l’uso di
parole, compresi nomi di persone, disegni, lettere, cifre, suoni, combinazioni o tonalità
cromatiche, che consenta di distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelli delle altre.
Mobbing: atto consapevole di violenza nel mondo del lavoro, spontaneo o tattico, che spinge il
soggetto mobbizzato alla disperazione e talvolta al suicidio (specie nelle società a più elevata
elaborazione amministrativa e tecnocratica). Le forme che il Mobbing può assumere sono
molteplici: dalla semplice emarginazione alla diffusione di maldicenze, dalle continue critiche
alla sistematica persecuzione e all’assegnazione di compiti dequalificanti. Nei casi più gravi si
può arrivare anche al sabotaggio del lavoro e ad azioni illegali. Lo scopo del Mobbing è quello
di eliminare una persona che è divenuta, in qualche modo, scomoda, distruggendola
psicologicamente e socialmente al fine di provocare il licenziamento o di indurla alle dimissioni.
(Da Osservatorio Nazionale Mobbing, http://w3.uniroma1.it/mobbing/)
Mobilità sostenibile: Modalità di trasporto e movimentazione di merci e persone che
rispettano i principi dello sviluppo sostenibile (v. Sviluppo sostenibile), quali un contenuto uso
di risorse naturali non rinnovabili, e un basso o nullo impatto ambientale.
Pari opportunità: Principio di carattere generale che prevede il divieto di qualunque forma di
discriminazione, anche indiretta, fondata sul sesso, la nazionalità, la lingua o la religione che
riguardi l’accesso al lavoro, l’attribuzione delle qualifiche, delle mansioni, la progressione nella
carriera e la retribuzione.
Parità di trattamento: l'effettività del principio di parità di trattamento fra le persone
consiste nel di vigilare sull'operatività degli strumenti di tutela vigenti contro le discriminazioni
nonché di contribuire a rimuovere le discriminazioni fondate sulla razza e l'origine etnica
analizzando il diverso impatto che le stesse hanno sul genere ed il loro rapporto con le altre
forme di razzismo di carattere culturale e religioso.
Politiche di inclusione: politiche pubbliche che possono e devono promuovere, favorire e
garantire l’inclusione sociale e prevenire i rischi di esclusione. E’ importante a questo proposito
individuare i target di popolazione più a rischio di esclusione sociale, identificando l’esclusione
con povertà relativa, isolamento sociale, non autosufficienza. Parlando di rischio di esclusione
si introduce un concetto dinamico. Non si considerano, dunque, solo le condizioni oggettive
(disabilità e anzianità), ma anche le condizioni che possono accrescere il rischio di essere
esclusi (come ad esempio la perdita del lavoro, l’essere a capo di famiglie monoparentali,
l’avere lavori temporanei, bassi titoli di studio, essere immigrati, ecc.). Tali politiche si
prefiggono l’obiettivo di:
a) promuovere e attuare politiche di contrasto alla povertà;
b) attuare politiche di sostegno alle persone e all’emarginazione grave;
c) supportare le attività della Commissione di indagine sull’esclusione sociale;
d) co-finanziare e monitorare misure di sostegno al reddito; promuovere e attuare di politiche
di contrasto al disagio alloggiativo per particolari categorie;
e) supportare azioni a favore dell’infanzia e dell’adolescenza e di tutela dei diritti dei minori;
f) promuovere azioni a sostegno delle persone anziane con particolare riguardo alle tematiche
dell’autonomia, della non autosufficienza e dell’invecchiamento attivo;
(http://www.solidarietasociale.gov.it/SolidarietaSociale/MS/Ministero/dginclusione.htm)
Popoli indigeni: dato il numero e la diversità delle popolazioni indigene esistenti nel pianeta
non esiste una definizione ufficiale di “indigeno” o “popolo indigeno” adottata dall’O.N.U. Non di
meno, in accordo con il Permanent Forum on Indigenous Issues, le Nazioni Unite hanno
sviluppato una moderna interpretazione del termine basandosi sui seguenti elementi:
a) La libera identificazione di un individuo come membro di una popolazione indigena e la
reciproca accettazione della medesima comunità come suo membro;
b) La continuità storica con le società pre-coloniali;
c) Il forte legame con il territorio e con le risorse naturali del luogo;
d) Un definito e distinto sistema politico, economico e sociale;
e) Una lingua, una cultura e una fede definite e distinte;
f) Non costituiscono gruppi predominanti nella società;
g) Tali comunità operano per mantenere e tramandare il loro originario e ancestrale stile e
sistema di vita, come carattere distintivo della comunità stessa.
(http://www.ilo.org/public/english/region/ampro/cinterfor/news/lab_ov07.pdf)
Portatori di interesse (v. stakeholder)
Rendicontazione etico-sociale: Attività di public reporting (bilancio sociale, ambientale, di
sostenibilità) con la quale l’impresa comunica periodicamente all’esterno una misurazione
dell’impatto sociale, ambientale ed economico delle proprie attività, una valutazione dei
risultati ottenuti in relazione agli impegni assunti e agli effetti prodotti sui diversi stakeholder
(v. anche Bilancio Sociale).
Responsabilità Sociale delle Imprese
La responsabilità sociale (RSI; o Corporate Social Responsibility, CSR) è la responsabilità che
ogni organizzazione si assume per tutte le conseguenze delle proprie decisioni e dei propri
comportamenti, oltre che sul piano economico, anche su quello sociale e ambientale, lungo
tutta la catena di creazione del valore.
Ciò avviene attraverso un comportamento etico e trasparente che:
 sia in linea con il concetto di sviluppo sostenibile e di benessere sociale;
 tenga nel massimo conto le aspettative degli stakeholder;
 rispetti le norme internazionali, europee, nazionali, ed i regolamenti;
 sia integrato e condiviso in tutta l’organizzazione;
 non si limiti a semplici operazioni di filantropia.
Società collegata: una società è collegata ad un’altra quando questa esercita una influenza
notevole sulla prima - art. 2359 cod.civ.. L’influenza notevole è prevista se la società dispone
nell’assemblea dei soci di almeno un quinto dei voti oppure di un decimo se la società
partecipata possiede azioni quotate in borsa. Sono escluse altre forme di influenza notevole
diverse dalla partecipazione sociale: per esempio, non costituisce influenza notevole un
contratto di finanziamento anche se di importo rilevante.
Società controllata: una società è controllata (art. 2359 cod.civ.) quando chi la controlla può
coordinare, dirigere e unificare le varie attività per mezzo della nomina degli amministratori e
dell’organo di controllo della società.
Sostenibilità ambientale: Miglioramento della qualità ambientale dei processi produttivi, dei
prodotti e dei servizi attraverso una riduzione dell’impatto ambientale, dei consumi energetici e
dei flussi di materiali.
Sostenibilità economica: Crescita capace di generare valore economico per tutti i
partecipanti al processo produttivo nel lungo termine, internalizzando i costi sociali ed
ambientali presenti e futuri delle attività, nella piena valorizzazione delle tre forme di capitale:
riproducibile, umano e ambientale.
Sostenibilità sociale: Salvaguardia delle condizioni di vita attraverso il rispetto dei diritti
umani e delle pari opportunità delle lavoratrici e dei lavoratori, l’applicazione di migliori
condizioni di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, e la valorizzazione delle conoscenze e
delle esperienze all’interno di un ambiente sociale non discriminatorio.
Stakeholder: Con il termine Stakeholder si individuano i soggetti (persone o organizzazioni)
cosiddetti "portatori di interessi" nei confronti di un'iniziativa economica o di una
organizzazione, sia essa un'azienda o un progetto: possono influenzarla o esserne influenzati.
Fanno, ad esempio, parte di questo insieme: clienti, fornitori, finanziatori (banche e azionisti),
collaboratori, istituzioni, associazioni, sindacati, ma anche gruppi di interesse esterni come i
residenti di aree limitrofe all'azienda o gruppi di interesse locali.
Subfornitore: Soggetto economico della catena di fornitura che, direttamente o
indirettamente, procura al fornitore beni e/o servizi necessari per la produzione dei beni e/o
servizi dell’azienda.
Sviluppo sostenibile: Sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza
compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri.
"Development that meets the needs of the present without compromising the ability of future
generations to meet their own needs". “Sustainable development implies economic growth
together with the protection of environmental quality, each reinforcing the other. The essence
of this form of development is a stable relationship between human activities and the natural
world, which does not diminish the prospects for future generations to enjoy a quality of life at
least as good as our own. Many observers believe that participatory democracy, undominated
by vested interests, is a prerequisite for achieving sustainable development” (WCED, Our
Common Future,1987)
T.A.E.G.; T.A.N.: Il TAEG è un indice del costo totale del credito a carico del consumatore e
rappresenta lo strumento principale di trasparenza nei contratti di credito al consumo. Viene
definito nella normativa come il tasso che rende uguali, su base annua, i valori attuali di tutti
gli obblighi finanziari (prestiti, rimborsi e oneri) esistenti o futuri assunti dal creditore e dal
consumatore. Il TAEG esprime - in termini percentuali rispetto al capitale erogato - il costo
totale effettivo del credito a carico del consumatore, includendo oneri diversi e ulteriori rispetto
al tasso di interesse che il consumatore dovrebbe corrispondere alle banche e agli intermediari
finanziari ove decidesse di concludere il contratto. Alcuni oneri non sono inclusi nel TAEG, ad
esempio: le spese connesse a un eventuale inadempimento, le spese per il trasferimento dei
fondi, le spese per assicurazioni o garanzie, ad eccezione di quelle che, imposte dal creditore,
riguardano particolari eventi della vita del consumatore, quali la morte, l’invalidità, la
disoccupazione. Nell’economia complessiva della disciplina del credito al consumo, il TAEG
assolve una funzione essenziale. Infatti, l’indicazione del costo complessivo del credito nella
pubblicità, negli uffici commerciali dell’intermediario e nella documentazione messa a
disposizione del consumatore prima della conclusione del contratto consentono di disporre di
informazioni omogenee e attendibili sul costo effettivo del credito tra le diverse offerte presenti
sul mercato e di potere raffrontare la convenienza delle diverse offerte di credito.
(http://www.bancaditalia.it/servizi_pubbl/conoscere/Credito/Nozioni/sette.txt).
Il TAN indica il tasso d'interesse (ossia il prezzo), in percentuale e su base annua, richiesto da
un creditore sull'erogazione di un finanziamento. A differenza del TAEG non esprime il "costo
complessivo" del finanziamento che può essere anche molto più alto (ad esempio, per spese,
oneri e commissioni accessorie). Pertanto un prestito con TAN pari a zero potrebbe avere un
TAEG ben maggiore di zero.
(http://www.bancaditalia.it/servizi_pubbl/conoscere/vocabolario/t/tan.txt)
Tracciabilità: Caratteristica posseduta da un prodotto di cui si è in grado di conoscere la
provenienza di tutte le materie prime che lo costituiscono, i metodi di produzione, i processi di
lavorazione, le modalità di trasporto adottate.
Trasparenza e rendicontazione (o ‘accountability’): Dovere e responsabilità di un’azienda
di spiegare e giustificare, a chi vanti un legittimo interesse (stakeholder, v.), che cosa si sta
facendo per rispettare gli impegni presi con gli interlocutori sia sul piano economico-reddituale
(per esempio verso gli investitori attuali e potenziali), sia da altri punti di vista.
Un’organizzazione o un’impresa è accountable se rende conto periodicamente e comunica in
modo trasparente e verificabile alle parti interessate quanto è stato fatto nel corso delle
proprie attività.
Usura: Interesse eccedente la misura legale o d’uso, richiesto per una prestazione di danaro,
approfittando dello stato di bisogno di una persona.
La legge stabilisce il limite oltre il quale gli interessi sono sempre usurari. Sono dunque usurari
gli interessi, anche se inferiori a tale limite, e gli altri vantaggi o compensi che, avuto riguardo
alle concrete modalità del fatto e al tasso medio praticato per operazioni similari, risultano
comunque sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero all'opera
di mediazione, quando chi li ha dati o promessi si trova in condizioni di difficoltà economica o
finanziaria. Per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle
commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse,
collegate alla erogazione del credito.
(Legge 7 marzo 1996 n. 108. Gazzetta Ufficiale del 9 marzo 1998 n. 58)

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