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Variabile strategica: 𝑸
(le imprese si fanno concorrenza determinando la quantità).
Il motivo per cui le due imprese devono tenere conto l’una dell’altra, è che il prezzo sul mercato è il risultato della vendita di
entrambe.
IPOTESI:
Concorrenza sulla quantità Q
Simmetria nel tipo di iterazione strategica
Stessa struttura di costi: 𝐶𝑇1 = 𝐶𝐹 + 𝑐 ∙ 𝑄1 𝐶𝑇2 = 𝐶𝐹 + 𝑐 ∙ 𝑄2
Funzione di domanda lineare: 𝑝 = 𝑎 − 𝑏𝑄
Possiamo scrivere i profitti come:
𝜋1 = 𝑝(𝑄1 + 𝑄2 )𝑄1 − 𝐶𝑇1 𝜋2 = 𝑝(𝑄1 + 𝑄2 )𝑄2 − 𝐶𝑇2
N.B: il prezzo di mercato è determinato insieme dall’impresa 1 e dall’impresa 2.
Per massimizzare i profitti dell’impresa 1 (sostituendo la funzione di domanda e la funzione di costo):
𝜋1 = [𝑎 − 𝑏(𝑄1 + 𝑄2 )]𝑄1 − 𝐶𝐹 − 𝑐 ∙ 𝑄1
𝜕𝜋1
= 𝑎 − 2𝑏𝑄1 − 𝑏𝑄2 − 𝑐 = 0
𝜕𝑄1
𝒂 − 𝒃𝑸𝟐 − 𝒄
𝑸𝑬𝟏 =
𝟐𝒃
Rifacendo gli stessi passaggi anche per l’impresa 2, troviamo un’espressione analoga:
𝒂 − 𝒃𝑸𝟏 − 𝒄
𝑸𝑬𝟐 =
𝟐𝒃
(funzioni di reazione)
Per determinare quanto viene prodotto in totale in equilibrio sul mercato dalle due imprese, è sufficiente risolvere il sistema
dato dalle 2 funzioni di reazione:
𝑎 − 𝑏𝑄2 − 𝑐
𝑄1𝐸 =
{ 2𝑏
𝐸
𝑎 − 𝑏𝑄1 − 𝑐
𝑄2 =
2𝑏
Per sostituzione:
𝑎 − 𝑏𝑄1 − 𝑐
𝑎−𝑏( )−𝑐
𝑄1 = 2𝑏
2𝑏
𝑎 1 𝑎 − 𝑏𝑄1 − 𝑐 𝑐
𝑄1 = − ( )−
2𝑏 2 2𝑏 2𝑏
𝑎 𝑎 𝑄1 𝑐 𝑐
𝑄1 = − + + −
2𝑏 4𝑏 4 4𝑏 2𝑏
𝑎−𝑐 𝑎−𝑐
𝑄1𝐸 = 𝑄2𝐸 =
3𝑏 3𝑏
NB: può esserci anche il caso in cui non esiste alcun equilibrio stabile.
OLIGOPOLIO ALLA COURNOT (IMPRESE CON DIVERSA STRUTTURA DI COSTI)
Variabile strategica: 𝑸
(le imprese si fanno concorrenza determinando la quantità).
Il motivo per cui le due imprese devono tenere conto l’una dell’altra, è che il prezzo sul mercato è il risultato della vendita di
entrambe.
IPOTESI:
Concorrenza sulla quantità Q
Simmetria nel tipo di iterazione strategica
Diversa struttura di costi: 𝐶𝑇1 = 𝑪𝑭𝟏 + 𝒄𝟏 ∙ 𝑄1 𝐶𝑇2 = 𝑪𝑭𝟐 + 𝒄𝟐 ∙ 𝑄2
Funzione di domanda lineare: 𝑝 = 𝑎 − 𝑏𝑄
Possiamo scrivere i profitti come:
𝜋1 = 𝑝(𝑄1 + 𝑄2 )𝑄1 − 𝐶𝑇1 𝜋2 = 𝑝(𝑄1 + 𝑄2 )𝑄2 − 𝐶𝑇2
Per massimizzare i profitti dell’impresa 1 (sostituendo la funzione di domanda e la funzione di costo):
𝜋1 = [𝑎 − 𝑏(𝑄1 + 𝑄2 )]𝑄1 − 𝐶𝐹1 − 𝑐1 ∙ 𝑄1
𝜕𝜋1
= 𝑎 − 2𝑏𝑄1 − 𝑏𝑄2 − 𝑐1 = 0
𝜕𝑄1
𝒂 − 𝒃𝑸𝟐 − 𝒄𝟏
𝑸𝑬𝟏 =
𝟐𝒃
Rifacendo gli stessi passaggi anche per l’impresa 2, troviamo:
𝒂 − 𝒃𝑸𝟏 − 𝒄𝟐
𝑸𝑬𝟐 =
𝟐𝒃
(funzioni di reazione)
Poiché l’impresa 1 vende di più allo stesso prezzo, e le costa meno produrlo, si avrà ovviamente che:
𝜋1 > 𝜋2
Il follower reagisce a quanto produce il leader. Quindi possiamo ricavare la funzione di reazione del follower (che sarà identica
a quella che abbiamo già visto):
𝜕𝜋𝐹 𝑎 − 𝑏𝑄𝐿 − 𝑐
= 𝑎 − 𝑏𝑄𝐿 − 2𝑏𝑄𝐹 − 𝑐 = 0 ⟹ 𝑄𝐹 =
𝜕𝑄𝐹 2𝑏
La differenza cruciale rispetto a prima è che l’impresa Leader sa come si comporta il follower e quindi riesce ad eliminare
un’incognita dal suo problema. Può perciò massimizzare la sua funzione di profitto, sostituendo la funzione di reazione del
follower:
𝑎 − 𝑏𝑄𝐿 − 𝑐
𝜋𝐿 = [𝑎 − 𝑏 (𝑄𝐿 + )] 𝑄𝐿 − 𝐶𝑇𝐿
2𝑏
2
−𝑎𝑄𝐿 + 𝑏𝑄𝐿 + 𝑐𝑄𝐿
𝜋𝐿 = 𝑎𝑄𝐿 − 𝑏𝑄𝐿2 + − 𝐶𝑇𝐿
2
Massimizzando quest’espressione:
𝜕𝜋𝐿 𝑎 𝑐
= 𝑎 − 2𝑏𝑄𝐿 − + 𝑏𝑄𝐿 + − 𝑐 = 0
𝜕𝑄𝐿 2 2
𝒂−𝒄
𝑸𝑳 = (= 𝑄𝑀 ) > 𝑄1𝐶𝑂𝑈𝑅𝑁𝑂𝑇
𝟐𝒃
La quantità che produce il leader, se ci sono solo 2 imprese sul mercato (una leader e una follower), è esattamente quello che
produrrebbe un monopolista.
N.B: questo non significa che l’impresa sia monopolista, perché il prezzo sul mercato lo fanno tutte e 2 (è solo la quantità che
risulta essere la stessa del monopolista).
Il motivo per cui l’impresa 1 produce “tanto” (e in particolare produce di più di quanto produceva nel modello di Cournot) è che
l’impresa sa che più lei produce, meno produce l’altra, quindi può occupare una quota elevata di mercato sapendo che sarà
l’altra impresa ad abbassare la produzione per non far cadere il prezzo.
La differenza tra il modello di Stackelberg e quello di Cournot, è che nel modello di Stackelberg c’è qualcuno (leader) che si
muove sapendo già cosa farà l’altro (follower) e quindi incorpora la sua decisione nel suo processo decisionale. In teoria dei
giochi, è l’equivalente della differenza tra un gioco sequenziale (Stackelberg) e un gioco in simultanea (Cournot).
L’equilibrio di Stackelberg si può verificare nella realtà, in particolare se abbiamo un’entrata sul mercato in sequenza e non in
simultanea.
Il comportamento di “leader alla Stackelberg” è quindi spesso associato ad un’impresa che ha più conoscenze di mercato/è sul
mercato da più tempo/osserva meglio cosa fanno gli altri/ha informazioni aggiuntive/definisce le sue quantità per prima
ecc…