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Perchè così tante persone arrivano da lontano per studiare con Claude Gordon?

Cosa lo rende
unico? Perchè così tante persone devono la propria carriera agli insegnamenti di quest'uomo?

Claude era unico per le idee e l'applicazione dei suoi insegnamenti. Il principio cardine era che ogni
grande trombettista suona esattamente nello stesso modo. Egli comprese che il suonare
correttamente trascende qualsiasi stile, non percorse mai la strada dei tanti che insegnano gli
assoli, i brani, a discapito dello sviluppo di quelle imprescindibili abilità fondamentali che si
ottengono tramite gli esercizi.

Se si ritiene la metodologia di Claude la migliore dobbiamo chiederci perchè lui abbia ottenuto
maggiori successi dei colleghi che condividono la stessa comprensione dei fondamentali della
tromba. Il motivo è che lui applicava queste sue conoscenze in un modo molto differente rispetto
agli altri insegnanti. Era molto specifico nei suoi insegnamenti, usava una routine di esercizi scritta
e molto sistematica per ottenere un miglioramento pianificato passo dopo passo. Non siamo mai
saltati alla fine di un libro o di palo in frasca in modo caotico. Egli aveva un piano per ogni studente
e sapeva come guidarlo verso il giusto modo di suonare.

Uno dei suoi ricordi su Herbert L. Clarke, il leggendario cornettista, riguarda il modo in cui gli ha
insegnato a pensare. Lo stesso si può dire di chiunque abbia studiato seriamente con Claude.
Grazie al suo approccio strutturato gli studenti sapevano come estrarre la conoscenza da qualsiasi
grande metodo ed incorporarlo in una saggia routine di studio giornaliera.

Il cuore della filosofia di insegnamento di Claude erano i fondamentali, conosciuti come "I Sette
Elementi Basilari". L'idea riguardo un unico modo corretto di suonare la tromba si rifà proprio a
questi sette elementi. Dietro il suo pensiero si cela una profonda comprensione delle leggi di natura
le quali non sono modificabili. Queste leggi governano la tromba come qualsiasi altra cosa. Claude
spesso illustrava i suoi concetti raccontando del volo con il suo aereo e di come possiamo
comprenderne le leggi ed eliminare le paure, esattamente come quando suoniamo.

Quella che segue è una descrizione dei "Sette Elementi Basilari" seguita da brevi commenti sulle
loro implicazioni. Ogni elemento deve lavorare in armonia con gli altri. Se uno di questi non
funziona correttamente un giorno o l'altro il trombettista si troverà in difficoltà. Gli stessi elementi
si trovano anche nel volume "Setting Up Drills" di Herbert L. Clarke, che mostra come Claude
affrontasse la tromba esattamente come Clarke. Ed in effetti studiò con lui per 10 anni. Il libro di
Gordon, "Brass Playing Is No Harder Than Deep Breathing", è stato erroneamente interpretato
come focalizzato sulla sola respirazione. Il punto è che, una volta che tutto funziona correttamente,
suonare è facile come prendere un bel respiro, cosa che tutti possono fare. Con un esercizio
strutturato correttamente si può imparare a usare i sette elementi basici in automatico per ottenere
gli stessi risultati dei grandi della tromba.

I Sette Elementi Basici:

1. La "potenza dell'aria"

La "potenza dell'aria" si riferisce alla forza che è contenuta nel soffio. La forza deve essere
sviluppata prima del controllo. Per questo motivo, all'inizio, non bisogna suonare troppo piano.
Suonare pianissimo richiede la stessa forza ma maggiore controllo. Questo deve avvenire in seguito
altrimenti non si otterrà ne' la forza ne' il controllo. Una respirazione corretta richiede una giusta
postura e il prendere un gran respiro ogni volta che si sta per suonare. Claude usava riassumere
questo concetto con "un bel respiro, petto in fuori". Se il petto cede perdi tutta la potenza. E' ora
noto che la respirazione diaframmatica è un espressione impropria ed è la causa di molti
fraintendimenti per i suonatori di ottoni. La "potenza dell'aria" si sviluppa attraverso esercizi di
respirazione, attraverso lo studio delle note lunghe che sfocia in una spinta isometrica dei muscoli
della respirazione, e grazie allo studio delle note alte.

2. La Lingua

La lingua è forse l'elemento più frainteso. Fa molto di più della semplice articolazione delle note.
Prima di tutto bisogna capire che la lingua controlla la velocità dell'aria in uscita dalla bocca. Più la
nota sale più la lingua deve inarcarsi verso l'alto muovendosi in avanti, come quando si pronuncia
la vocale "i". Scendendo la lingua deve appiattirsi come nel suono "Aww" (lett. dall'inglese, un
suono a metà fra la A e la O). Ogni singola nota è relazionata con una specifica forma ed altezza
della lingua all'interno della bocca. Comprendere questo fattore aiuta a capire come si suonano
veramente le note alte. L'aria ad alta velocità è il vero elemento che fa vibrare le labbra ad un'alta
frequenza.

Uno staccato singolo corretto si ottiene attraverso la giusta altezza della lingua. La punta estrema
della lingua deve sempre rimanere in leggero contatto con la parte superiore dei denti di sotto. La
parte intermedia della lingua, vicino alla punta, è l'elemento responsabile della pronuncia
dell'attacco "T". Claude chiamava questo staccato "K Tongue Modified" o "KTM", perchè è simile
allo staccato "K" ma più in avanti sulla lingua. Staccare in qualsiasi altro modo (per esempio
salendo su verso i denti superiori) comporterà una modifica dell'arco della lingua nella parte
anteriore della bocca ed un maggior movimento della lingua. Comprendere questi concetti aiuterà a
suonare con una totale precisione nel registro acuto estremo, senza errori, ed anche ad ad avere
uno staccato singolo più veloce. Tutti variano l'altezza della lingua mentre suonano, anche se non lo
sanno. Il "KTM" non è invece insegnato e compreso da molte persone. Il "KTM" va sviluppato con
esercizi quali lo staccato "K".

3. Controllo dell'aria
Il controllo dell'aria consiste nel dosare la forza sviluppata con la "potenza dell'aria". All'inizio si
studia aumentando la potenza mentre si sale e diminuendola mentre si scende. La resistenza
aumenta la pressione dell'aria con l'inarcarsi della lingua. Se il musicista suona troppo piano le
note non risponderanno. "Non suonare più piano di quanto è necessario per avere un suono sicuro"
era la frase chiave di Gordon. La "potenza dell'aria" e l'altezza della lingua devono lavorare in
modo coordinato. "L'aria fa il lavoro, la lingua trova l'intonazione" era un detto comune di Gordon.
Quando il musicista migliora si può iniziare a focalizzarsi su altri aspetti del controllo. Suonare più
ritornelli con un solo fiato, "sussurrare" suonando persino più piano mentre si sale sono alcune
delle capacità che richiedono più impegno e sviluppo, ma queste si ottengono solo dopo che si è
lavorato sulla "potenza dell'aria".

4. Le dita della mano destra.

I pistoni vanno premuti con il polpastrello e non con la punta. Le dita vanno sollevate ben sopra i
pistoni per allenare una precisa e veloce risposta. Non si ottiene un movimento più lento come
qualcuno può pensare. In realtà in questo modo si sviluppa una maggiore velocità. Il pollice destro
deve rimanere dritto e leggermente sul fianco del corpo macchina, dal lato del bocchino. In questo
modo le dita sono rilassate ma forti abbastanza per muovere i pistoni. Il mignolo deve rimanere
fuori dall'anello per una maggiore mobilità del medio. Bisogna lavorare sulle dita della mano destra
in congiunzione con il controllo dell'aria per arrivare a suonare in modo pulito e rapido per poter
suonare suonare gli esercizi più volte con un solo fiato.

5. La mano sinistra

La mano sinistra dovrà sorreggere il peso dell'intero strumento per permettere alle dita della mano
destra di lavorare adeguatamente. La presa deve essere salda, il polso mobile in modo da poter
accompagnare il movimento della testa e della mandibola. Il blocco pistoni deve esser tenuto nel
palmo della mano. L'attitudine ad avere il totale controllo dello strumento passa attraverso una
presa sicura. "Tu sei il capo" (C.G.) Il blocco pistoni non deve essere piegato verso un lato perchè
interferirebbe con la natura rilassata delle dita della mano destra.

6. I muscoli della faccia

I muscoli della faccia aiutano le labbra a vibrare. Devono contrarsi leggermente quando si sale e
rilassarsi quando si scende. Ma non si deve esagerare. Tutti gli studenti di Gordon ricorderanno di
aver sentito "Scordati le labbra!" ogni volta che si toccava l'argomento o la cosa destava
preoccupazione. Il movimento di contrazione dei muscoli facciali è significativo soprattutto per
evitare di cadere vittima di cattive abitudini quali il "sorridere", il "pinzare", il "protrudere le labbra
dentro il bocchino" ed altre innaturali stravaganze che i trombettisti fanno. Una corretto esercizio
dell'altezza della lingua insieme alla pratica di accentare le note alte ("controllo dell'aria" e "potenza
dell'aria") sono gli elementi che permettono ai muscoli della faccia di lavorare correttamente senza
doverci pensare.

7. Le labbra

L'unica funzione delle labbra è vibrare. Sono un mezzo vibrante al pari del cono di una cassa
acustica o delle doppie ance di un oboe. Qualcos'altro deve mettere in vibrazione le labbra ad una
certa frequenza. La "potenza dell'aria" e l'altezza della lingua sono la causa, la vibrazione delle
labbra è l'effetto. C'è, comunque, un punto ideale dove piazzare il bocchino: due terzi sul lato
superiore in modo da ottenere una vibrazione più libera. La capacità di suonare note molto alte non
ha nulla a che fare con la forza delle labbra. Le labbra devono essere flessibili in modo da
rispondere con facilità. Bisogna porre cura per evitare di abusare delle labbra, impedendo una
facile vibrazione. Evitate il buzzing di qualsiasi tipo, bocchini stretti e note lunghe fatte allo scopo
di aumentare la forza delle labbra. Riposate con il bocchino lontano dalle labbra per evitare
l'affaticamento, la rigidità e lo sviluppo di cattive abitudini. Studiate i pedali e gli esercizi
sull'altezza della lingua per sviluppare una vibrazione libera, allontanando l'attenzione dalle labbra.

Non pensate che la fortuna o il talento siano necessari per suonare la tromba. Non esiste la fortuna!
Dovete evitare i trucchetti e "non seguite la tradizione, usate il cervello", come disse Herbert L.
Clarke un secolo fa.

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