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POLITECNICO DI TORINO

Dipartimento Energia
Laurea Specialistica in Ingegneria Meccanica
Applicazioni Avanzate di Fisica Tecnica

Analisi energetica

Ipotesi semplificate per il calcolo dei carichi termici di un ambiente

Il calcolo dei carichi termici di un ambiente, nelle condizioni estive ed invernali, è


determinato da procedure definite da norme che consentono di stabilire i principali
parametri di progetto e la definizione delle ipotesi di calcolo.
I principali riferimenti che possono essere utilizzati per il calcolo dei carichi termici
di un ambiente utili ai fini dello svolgimento dei lavori progettuali (es. ASHRAE S3,
ASHRAE S8) sono i seguenti:

Norma UNI 10349- Riscaldamento e Raffrescamento degli Edifici: dati Climatici


Norma UNI 5364 – Impianti di riscaldamento ad acqua calda. Regole per la
presentazione dell offerta e per il collaudo
DPR412-93- Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione,
l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del
contenimento dei consumi di
energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della L. 9 gennaio 1991, n. 10.
Dlg192/05- Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico
in edilizia.
Norma UNI/TS 11300-2- Prestazioni energetiche degli edifici. Parte 2:
Determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la
climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda sanitaria.

Impianti
Lo studio degli sistemi energetici proposti può essere affrontato sulla base delle
indicazioni teoriche fornite a lezione, sulla base dei suggerimenti forniti durante le
esercitazioni e sulla base del materiale disponibile sul portale della didattica (es.
Schede ASHRAE). Ciononostante, può essere utile indicare alcuni riferimenti
bibliografici specifi per lo studio di alcuni sistemi tra i quali:

Anglesio P., Elementi di Impianti termotecnici, Pitagora Editore, 1998.


Duffie J.A, Beckman W.A., Solar engineering of thermal processes, John Wiley &
Sons, Inc., 2006.
ASHRAE Handbook – Fundamentals
ASHRAE Handbook – Applications
Database dati climatici
La corretta descrizione di alcuni sistemi energetici richiede spesso la capacità di
accedere a dei database climatici che possono ad esempio essere utili nella
definizione dei carichi termici di un ambiente o nella progettazione di impianti basati
su energia rinnovabile. Nel caso i cui si voglia dimensionare un impianto di
condizionamento di un ambiente può ad esempio necessario individuare le
temperature esterne caratteristiche stagionali oppure può essere necessario
determinare i valori di irradianza solare nel caso di dimensionamento di un impianto
con collettori solari.
Al fine di reperire i dati climatici di interesse è possibile utilizzare il software
RETScreen International, www.retscreen.net.

Proprietà fluidi
Lo studio dei sistemi energetici richiede, oltre alla formulazione delle equazioni
fondamentali, anche la determinazione delle proprietà termodinamiche dei fluidi
coinvolti nel processo.
Le proprietà termodinamiche fondamentali in funzione della temperatura (es. calore
specifico a pressione costante, entropia, energia libera di Gibbs, entalpia, entalpia di
formazione, etc…) dei gas permanenti normalmente coinvolti nei sistemi energetici
possono essere reperiti in:
Moran M.J., Shapiro H.N., Fundamentals of Enegineering Thermodynamics, 5th
edition, John Wiley & Sons, Inc., 2006.
Gyftopoulos E.P., Beretta G.P., Thermodynamics: Foundations and Applications,
Dover Publications Inc., 2005.
National Institute of Standard and Technology, www.nist.gov
D. Green, R. Perry. Perry's Chemical Engineers' Handbook, McGraw-Hill
Professional, 2007.

Proprietà termofisiche di un’ampia gamma di fluidi e miscele possono essere reperite


anche tramite il seguente software:
FluidProp, TU Delft

http://fluidprop.tudelft.nl

Allo stesso modo, può essere utile determinare le proprietà di fluidi che sono
normalmente utilizzati come fluidi refrigeranti oppure come fluidi termo-vettori in
una moltitudine di applicazioni energetiche.
A tal proposito si suggerisce di reperire i dati necessari utilizzando il Software
gratuito, CoolPack DTU:

http://www.ipu.dk/English/IPU-Manufacturing/Refrigeration-and-energy-
technology/Downloads/CoolPack.aspx
Analisi exergetica

L’analisi exergetica di sistemi energetici richiede l’individuazione delle proprietà


termodinamiche dei fluidi coinvolti nelle trasformazioni che hanno luogo all’interno
dei componenti che definiscono il sistema.
Alcune criticità possono verificarsi nel caso in cui si vogliano studiare i bilanci di
exergia di sistemi termodinamici in cui si verifichino delle reazioni chimiche e i fluidi
coinvolti nel processo cambino composizioni chimiche tra l’ingresso e l’uscita del
sistema.
A supporto dei concetti teorici che verranno introdotti durante le lezioni del corso si
ritiene opportuno indicare alcune riferimenti bibliografici utili allo svolgimento dei
lavori progettuali:

Moran M.J., Shapiro H.N., Fundamentals of Enegineering Thermodynamics, 5th


edition, John Wiley & Sons, Inc., 2006: in cui si riportano delle indicazioni utili per lo
studio exergetico dei sistemi termodinamici reattivi e le indicazioni per il calcolo
dell’exergia chimica dei combustibili.
Bejan A., Advanced Engineering Thermodynamics, 2nd edition, John Wiley & Sons,
Inc., 1997: in cui si riportano, tra le altre cose, alcuni esempi di analisi di II Principio
e exergetica di sistemi energetici tra cui impianti basati su energia solare, cicli diretti
e frigoriferi. Si possono trovare inoltre le formulazioni teoriche per la descrizione su
base exergetica di fluidi quali combustibili fossili liquidi e gassosi e miscele di aria
umida.

Calcolo termotecnico
Scambiatori di calore
Il calcolo termotecnico di dimensionamento dei componenti per lo scambio termico
tipici di un sistema energetico è affrontato utilizzando i modelli principali introdotti a
lezione (es. bilancio di energia, metodo LMTD, Epsilon-NTU) e richiede spesso
l’utilizzo di correlazioni specifiche per la descrizione di certi fluidi o geometrie
specifiche di scambiatori di calori.
Un ottimo riferimento per lo studio degli scambiatori di calore è:
Kakac S., Liu H., Heat Exchangers: selection, rating and thermal design, CRC Press
LLC, 1998.
Kays W.M., London A.L., Compact Heat Exchangers, Krieger Pub., 1984.

Ulteriori validi riferimenti bibliografici riguardanti il dimensionamento ed il calcolo


di scambiatori di calore sono i seguenti:

R.K. Shah, D.P. Sekulic, Fundamentals of Heat Exchanger Design, Wiley, 2003.

T. Kuppan, Heat Exchanger Handbook, Marcel Dekker Inc., 2000.


Nei suddetti testi sono inoltre illustrate metodologie e correlazioni specifiche per il
calcolo delle cadute di pressione per svariate tipologie di geometrie e scambiatori di
calore. Tali correlazioni possono essere quindi impiegate per il calcolo delle potenze
di pompaggio ed il dimensionamento di pompe e ventilatori.

La corretta analisi di impianti frigorigeni richiede il dimensionamento del


condensatore e dell’evaporatore. Il calcolo di tali componenti è caratterizzato dal
fatto che lo scambio termico avviene il presenza di cambiamento di fase del fluido
frigorigeno. A tal scopo è necessario utilizzare le correlazioni per lo scambio termico
convettivo che tengano d’acconto del deflusso multifase (liquido-vapore). L’analisi di
condensatori ed evaporatori e le opportune correlazioni lo scambio termico
convettivo multifase sono trattate in modo esaustivo nei seguenti riferimenti
bibliografici:

Kakac S., Liu H., Heat Exchangers: selection, rating and thermal design, CRC Press
LLC, 1998.

Kakac S., Boliers, Evaporators & Condensers; Editore: Wiley-Interscience, 1991

Le principali correlazioni per lo scambio termico convettivo, anche nei casi di


geometrie complesse, possono essere invece reperite in:
Bejan A., Kraus A.D., John Wiley & Sons Inc, 2003.

Modelli/Correlazioni per lo scambio termico

Lo studio dei sistemi energetici richiede frequentemente l’analisi dei processi di


scambio termico. Ai fini di dimensionare o verificare i componenti in analisi è spesso
richiesto di formulare opportunamente (ad esempio con il metodo dell’analogia
elettrica) lo scambio termico per conduzione, convezione ed irraggiamento. A tal fine
lo studente può consultare i seguenti riferimenti bibliografici:
Bejan A., Heat Transfer, Wiley, 1993.
Incropera F.P., Fundamentals of Heat and Mass Transfer, Wiley, 2006
Bonacina C., Cavallini A., Mattarolo L., Trasmissione del Calore, CLEUP,

Una trattazione più approfodita dello scambio termico convettivo sia monofase che
multiphase può essere reperita in:
Bejan A., Convective Heat Transfer, Wiley, 2004.

Surgelamento industrial dei cibi

Avremmo alcune domande da fare sull’impianto di refrigerazione dei cibi:


1. Qual è la temperatura a cui arriva il pesce nelle piastre; dalle nostre conoscenze ci
risulta che
il pesce arrivi a una temperatura di circa 2° e quindi non sarebbe necessaria la
progettazione
della fase di cooling, è un interpretazione corretta?
2. Il pesce ha un qualche tipo di rivestimento? o supponiamo il caso ideale in cui il
pesce sia
direttamente a contatto con le piastre?
3. Dalla nostra iniziale analisi sul modello di conduzione utilizzabile siamo arrivati a
individuare 3 modelli:
a. parametri concentrati in cui l’unica variabile è il tempo, la temperatura è uniforme
in
tutto il corpo, valido nel caso in cui Biot < 1.
b. modello con una sola variabile spaziale, che è la profondità nel caso di piano
indefinito o il raggio nel caso di cilindro indefinito.
c. modello con due variabili spaziali:
Pensiamo che questo modello possa essere utile nel caso in cui associata alla parete
laterale ci sia scambio convettivo, quindi la domanda è, dobbiamo considerare lo
scambio convettivo?
4. Al variare della temperatura di raffreddamento varia la percentuale di ghiaccio e
acqua
liquida, quindi a rigore i valori di conducibilità termica, conduttività, ecc.. abbiamo
un
modello che tiene conto di questo, dobbiamo utilizzarlo oppure utilizzare un valore
medio? e
nel caso come lo dobbiamo calcolare?
5. Ha dei consigli su dove reperire la parte tecnica degli impianti, cicli a cascata
diagrammi
CO2, tipi di scambiatori e dimensionamento dei tubi?
6. Dobbiamo considerare la perdità di umidità del cibo e la sua produzione interna di
calore a
causa della sua decomposizione.
7. Abbiamo diversi modelli per il calcolo della conducibilità termica del pesce, in uno
di questi
il corpo si considera isotropo, è appropriato? In un altro modello utilizzando il
metodo delle
resistenze in parallelo e perpendicolare si fa una stima per eccesso e difetto delle
conducibilità termica, va utilizzato?
Calcolo del flusso termico dovuto all’irraggiamento

Problematiche sull'azione del flusso termico dovuto all'irraggiamento sulla


temperatura del pannello della cella frigo, valutandone un effetto anche conduttivo
Sono stati fatti dei calcoli attraverso l'analogia con il partitore di corrente e in
definitiva abbiamo 2 alternative

- se teniamo conto della convezione: Tparete pari a 40°C e flusso per


conduzione aggiuntiva solo di 13,75W (a causa della notevole differenza tra
resistenza di conduzione e resistenza di convezione)
- ci mettiamo dalla parte della sicurezza (camion fermo): tutto il flusso di 1880
W entra per conduzione; la temperatura della parete risulta di 90°C

Numericamente è più sensata la seconda ipotesi. Se considerate infatti i contributi


separatamente, ci sarà:

- un contributo relativo alla trasmissione attraverso le pareti (e il fondo) del


camion, che differisce in caso di veicolo fermo o in movimento
- contributo dovuto alle perdite in caso di infiltrazioni d'aria (ad es. porte aperte)
- infiltrazioni in movimento
- tutti i dispositivi elettrici che disperdono calore vanno considerati nel calcolo
di un termine ulteriore (ASHRAE Refrigeration Cap.13)
Fuori progetto ciclo frigorifero

Per quanto riguarda il dimensionamento del ciclo frigorifero in fuori progetto, ossia
nella parte A, è corretto ipotizzare di mantenere i capisaldi del ciclo utilizzato nella
parte S, cambiando solamente la portata del fluido refrigerante, oppure si modifica
anche il ciclo?
Nel secondo caso, purtroppo non abbiamo trovato dati precisi ne caratteristiche del
compressore bi-stadio che utilizziamo, quindi non sappiamo come impostare la
pressione intermedia del ciclo bi-stadio in modo che soddisfi il fuori progetto. Come
possiamo fare per valutare i punti del ciclo sul diagramma del fluido refrigerante
nella nuova condizione di funzionamento?

Dovete considerare condizioni esterne primaverili (seguite come riferimento la


traccia). Avrete una richiesta di potenza sicuramente maggiore, visto che la
temperatura esterna è aumentata. E' corretto il discorso di avere una maggiore portata
di fluido refrigerante, tuttavia dovete verificare che sia soddisfatta la richiesta di
refrigerazione nelle nuove condizioni
per capisaldi intendo i punti notevoli che si trovano sul diagramma del fluido
refrigerante, ovvero i vertici del ciclo frigorifero
Le condizioni primaverili sono più favorevoli, in quanto abbiamo una Testerna pari a
17 °C invece dei 38 °C
sapere se si può considerare la temperatura di evaporazione e condensazione pari a
quelle di progetto, e di conseguenza ottenere lo stesso livello intermedio di
pressione/temperatura.;in caso di fuori progetto, cambiano le temperature di
riferimento esterne al ciclo. La cosa più corretta da fare sarebbe quella di assumere le
caratteristiche degli scambiatori costanti ed uguali a quelle di progetto e di ricavare la
temperature di funzionamento del ciclo termodinamico in modo iterativo

- ipotizzare la T del ciclo termodinamico;


- applicare le formule degli scambiatori (con area di scambio nota) per
verificare se le potenze sono consistenti;
- se non sono consistenti, correggere le T del ciclo frigorifero;
- iterare
Refrigeration truck

Parere sul calcolo del carico termico: è necessario calcolarlo sia in caso statico che in
caso dinamico separatamente? Se si, dimensioniamo il circuito frigorifero nel caso
peggiore di carico termico?
Per quanto riguarda il dimensionamento dell’evaporatore volevamo sapere come
calcolare la capacità termica del nostro refrigerante R407C quando si trova in
condizioni di fluido bifasico

Il calcolo del carico termico deve essere calcolato in tre condizioni:


- condizioni iniziali (quando va refrigerata la cabina)
- carico normale (in movimento)
- condizioni di sosta (motore spento e cabina chiusa)
fare il dimensionamento nelle condizioni peggiori

Per quanto riguarda la capacità termica (vi suggerisco di far riferimento comunque
al calore specifico) potreste rivolgersi a dei software gratuiti, ad esempio
Coolpack (sul sito è presente un mini-tutorial). In alternativa dovreste cercare
delle tabelle a cui fare riferimento
Circuito refrigerante:
(il primo con r407 che raffredda la CO2 nella parte sotto e rilascia il calore in
ambiente)

a) Dobbiamo considerare le perdite sul compressore con una laminazione per


strozzamento?

È sufficiente considerare il rendimento isoentropico (=0.7)

b) Dobbiamo decidere la taglia dei compressori e delle pompe, oppure solo il


lavoro di cui si ha bisogno?

La potenza nominale è sufficiente, ma avere un idea della taglia delle macchine


è consigliabile

c) Dobbiamo dimensionare i tubi? E in questo caso noi abbiamo difficoltà a


trovare un diagramma per trovare i diametri reali

Il diagramma di Moody è sufficiente per questo scopo; ci sono anche altre


tabelle on-line riguardo i diametri ISO per tubi

d) Possiamo considerare un un umidificazione isoentalpica nell’evaporatore?

Si è corretto

e) Abbiamo sempre la stessa limitazione di 10 m/s come velocità massima in


questo circuito?

Sì, è meglio considerare tale vincolo

f) Possiamo considerare che l’ r407 ha una pressione più bassa di 1 bar?

In generale sì, anche se ciò richiede alcune valvole per espellere il gas non
condesabile (aria)
Calore latente di vaporizzazione:

Il calore latente di vaporizzazione è il calore richiesto per provocare l’evaporazione


di un 1 kg di una certa sostanza.
Esso rappresenta l’energia necessaria per completare il cambiamento di fase.
È possible trovare il valore di tale coefficiente guardando su internet sotto “calore
latente di vaporizzazione.L’unità di misura è kJ/kg

Caldaie residenziali ad acqua

Dimensionameto del serbatoio d’accumulo solamente per quanto riguarda le utenze


sanitarie.

U troppo elevato

Calcolo della U, in quanto usciva un valore elevato (il mittente è diverso perché
l'email precedente le era stata mandata dal team leader). Innanzitutto la ringrazio per
il controllo che ha effettuato. Nella giornata di ieri ho notato anche io l'errore
commesso. Ho inoltre controllato tutti gli altri calcoli effettuati. Attualmente, a fronte
di una velocità di 0,2 m/s otteniamo una trasmittanza di 230 W/m^2K. E'
ragionevole? Inoltre, dopo aver calcolato il convective heat transfer coefficient nel
serbatoio, quali aree utilizziamo ( penso che il rapporto delle aree laterali valga solo
nel caso di scambiatori di calore coassiali

Lo strato isolante per la caldaia ad acqua: ipotizzare una temperatura di parete uguale
alla temperatura della caldaia; per la temperatura esterna ipotizzare una temperatura
media del luogo di installazione della caldaia
Pompe di calore

Ci stiamo occupando del dimensionamento della pompa di calore, in primis esiste un


dubbio sulla temperatura dell’acqua nei radiatori: leggendo su internet abbiamo letto
che che per avere un COP di circa 4 , valore attorno al quale stanno le pompe di
calore, la temperatura dell’acqua dovrebbe essere sui 45-55 gradi. Facendo il calcolo
degli elementi radianti ( termosifoni come suggerito nella consegna) risultano
elementi improponibili, dall’altra parte dimensionando il ciclo dell’314a per una
temperatura di ingresso al condensatore a 80 gradi ( 70 gradi è la temperatura di
esercizio dei termosifoni) viene un COP di 1,65, quindi molto basso. Quale via
dobbiamo scegliere? Inoltre abbiamo riscontrato delle difficolta nella scelta del
compressore e della valvola di laminazione:
-il compressore bisogna sceglierlo in base alla potenza? avete un consiglio su
qualche catalogo?
-la valvola in base a cosa bisogna sceglierla? basta il delta di pressione oppure
dobbiamo verificare qualche altra cosa?

Gli impianti a pompa di calore raggiungono dei COP interessanti (4-5) se e solo se
lavorano con un impianto a pavimento che richiede temperature di esercizio basse
(45-55 °C). La riduzione del COP che si otterrebbe con l'utilizzo combinato con i
radiatori tradizionali è proprio dovuta al fatto che questi ultimi richiedono
temperature troppo elevate (80-90 °C).

Sarebbe meglio quindi associare la pompa di calore con un sistema di riscaldamento a


pavimento.

2) Il compressore, come indicato nei cataloghi del compressori (Embraco, Dorin, etc),
viene in genere classificato in base alla cooling capacity, ossia alla potenza termica
assorbita all'evaporatore (è una convezione).

3) La valvola (immagino intendano la TLX, ossia la termostatica) potrebbe anche


essere semplicemente un tubicino di sezione ridotta (cosidetta "coda di porco" in
impiantistica). Non c'è bisogno di un dimensionamento accurato. E' sufficiente il
delta di pressione.
Due dubbi riguardanti la sezione S.

1. Abbiamo pensato ad un fascio tubiero al di sotto della pavimentazione della casa


nel quale scorre acqua+glicole e cede calore all'ambiente: è una soluzione
percorribile? Nel pdf sul portale si fa riferimento al dimensionamento di radiatori, che
da quello che ho letto su internet rappresentano una soluzione differente.
2. Abbiamo pensato di eliminare lo scambiatore di calore che unisce il circuito in cui
scorre il fluido termovettore che assorbe calore dal terreno e quello in cui fluisce l'
R134a che performa il ciclo di Carnot inverso, pensando ad un circuito in cui l'R134a
assorbe calore dal sottosuolo ed evapora, quindi viene compresso e cede calore al
circuito incaricato di scaldare la casa ed infine, tramite laminazione, viene condensato
e ricondotto nel sottosuolo. È una idea consistente, o è più indicato pensare a tre
circuiti distinti connessi perciò da due scambiatori?

La prima ipotesi è corretta. Gli impianti a pompa di calore raggiungono dei COP
interessanti (4-5) se e solo se lavorano con un impianto a pavimento che richiede
temperature di esercizio basse (45-55 °C). In questo modo riuscireste quindi ad avere
dei buoni COP; quanto alla seconda domanda, sarebbe meglio mantenere la struttura
prevista dalla norma di riferimento ( ASHRAE S08), che prevede i tre circuiti distinti.
Dimensionamento dei component, pompa di calore

Dimensionamento dei componenti come compressori, pompe evaporatore e


condensatore.
Riguardo i tubi noi conosciamo il valore dei diametri, portata e pressione.
Nell’Ashrae-s08 noi possiamo leggere come scegliere il tipo di compressore.
Alcune tabelle o pagine internet con valori che possono dirci di più su quali
dimensioni bisogna scegliere per i differenti componenti, e anche qualcosa che può
dirci qualcosa di più riguardo (rispetto all’Ashrae) il perchè, ad esempio un
compressore rende più efficiente il sistema rispetto ad un altro.

Compressori: EMBRACO, DORIN

Scambiatori: COSTAN

Guardare anche DELPHI e CARRIER ( Air conditioning)


Calcolo del bilancio al tank

calcolo del bilancio termico al tank.


Da catalogo sono indicate due altezze:
max vertical height (2470 mm)
e height with insulation (2380 mm)

Per il calcolo dell'area di scambio termico abbiamo utilizzato 2470mm, l'altezza


maggiore, cioè quella che dà una maggiore dispersione.
E' corretta come ipotesi?

Si corretta

Bilancio termico serbatoio

Nel calcolo della potenza termica scambiata all'interno del serbatoio si è presentato
qualche dubbio. Inizialmente abbiamo calcolato la potenza necessaria per scaldare il
consumo di acqua giornaliera ottenendo un valore di 2131 W. Abbiamo calcolato
quindi la portata di glicole necessaria e, conoscendo il valore della sezione della
serpentina, la velocità della stessa glicole, ottenendo un valore di 6,37 cm/s ( è
ragionevole?). A questo punto, abbiamo eguagliato la potenza richiesta alla potenza
ottenuta dallo scambiatore di calore: FI=A*U*dT(medio-logaritmico)
Dato che l'unica incognita è rappresentata dalla trasmittanza, abbiamo ottenuto un
valore di U pari a 14,8 W/(m2*K). D'altra parte, abbiamo calcolato la trasmittanza
considerando il contributo di convezione+conduzione+convezione ottenendo un
risultato di 369 W/(m2*K). Pensavamo di ottenere lo stesso risultato ed invece non è
stato così.
Riscaldamento a pavimento

Abbiamo deciso di adottare una cappa per la ventilazione della cucina per ridurre il
coefficiente di ricambio d'aria. È possibile fare un'assunzione del genere? Perché nei
momenti di picco dovuti alla preparazione dei pasti, possiamo utilizzarla per
soddisfare il maggior bisogno di ventilazione della stanza. Mentre per il resto della
giornata consideriamo sufficiente un coefficiente di scambio pari a 1.5

La cappa può essere considerata nel calcolo del coefficiente di ricambio dell'aria, è
corretta come assunzione, specificate poi in relazione il contributo a quanto ammonta
Solar energy equipment

Abbiamo calcolato il fabbisogno di acqua calda settimanale; il volume del serbatoio


dovrà essere uguale oppure può essere minore considerando che durante il giorno
venga periodicamente rifornito di acqua fredda che poi si riscalderà? E poi, in base
all'energia necessaria per portare questa da 15°(temp rete idrica) a 65°(per evitare la
proliferazione batterica), dovremo dimensionare la superficie dei pannelli? all'uscita
del serbatoio pensavamo di prevedere una termovalvola che permetta di avere alle
utenze una Tmax di 45° per evitare scottature, ecc...
Una volta calcolato il fabbisogno d'acqua settimanale, il passo successivo è quello di
calcolare il fabbisogno energetico, l'energia associata a quel volume d'acqua, in base
al delta T desiderato. Facendo poi riferimento all'ASHRAE S33, vi calcolate la massa
di accumulo necessaria per assicurare quel fabbisogno alla temperatura richiesta. Vi
ho citato l'ashrae perchè lì è anche riportato un riferimento alle perdite (se non erro
2% di energia termica persa ogni 12 ore).
Per il resto è corretto, i pannelli verranno poi dimensionati in base a quello.
Quando calcoliamo la massa di accumulo ( e di conseguenza il volume del serbatoio)
occorre considerare il fatto che la richiesta d'acqua calda avviene solo in determinati
periodi della giornata (per esempio mattina e sera). Di conseguenza, la mattina ho
bisogno di una quantità di energia maggiore rispetto alla media di quella richiesta
durante l'intero giorno.

Potreste fare una stima tenendo conto proprio che vi sono periodi della giornata in cui
c'è una richiesta maggiore, e su quella base dimensionare
Voi dimensionate in modo tale che la mattina sia garantita la richiesta. Cosi da essere
conservativi
Procedura da seguire per svolgere l’f-chart: il metodo dell'f-chart fornisce la frazione
mensile di energia prodota dalla parte solare dell'impianto. La parte che ha già fatto di
confronto è corretta. Per quanto riguarda il lato economico, si può fare una calcolo
sul costo totale (annuale) che l'utilizzatore dovrà sostenere. Questo dovrà includere:

- quota di ammortamento (acquisto e installazione dei collettori) a_amm nella


formula
- combustibile dell’impianto ausiliario ( nella formula di sottrae la frazione di
energia che da la componente solare
- C_man rappresenta il costo di manutenzione dell'impianto

Modificando opportunamente la formula potreste fare un confronto con il costo


senza l'impianto solare. In questa maniera, per diversi valori di superficie troverete
un valore ottimale che minimizza il costo
Ultimata la parte A di calcolo dell'F chart e dei bilanci termici al
serbatoio/boiler/pannelli/appartamento,successivamente al calcolo dei Thermal
balance viene fatta tale richiesta (Which is the global performance of the system
every month?).
Vorrei capire se l'analisi mensile della performance va fatta su ognuno degli
elementi sopra citati oppure se si riferisce all'F chart.

L'analisi si riferisce ai componenti, l'F-chart è un'analisi più approssimativa che


viene fatta nella parte iniziale del progetto
In questo caso vi suggerisco di fare l'analisi mensile delle performance sui singoli
componenti, così da evidenziare i mesi maggiormente critici su ognuno di essi.
Consider that the interior of each module of the solar panel consists of a tube coil
where the thermal fluid to be heated flows. Compute the heat transfer of the fluid
flowing through the panel, taking into account the incoming radiation by an
electrical analogy. Determine the temperature profile of the thermal fluid along
the pipe. One dimensional analysis by using analytical or numerical methods is
enough

Compute the flow field and/or the temporal evolution of the temperature field
within the hot water storage system. Consider only a two-dimensional section of
the accumulator including the inlet and the outlet. Select one of the following
cases

- Assume that the water is incompressible and that its motion is sufficiently
slow to apply the Darcy law. Therefore, the calculation of the flow field is
reduced to solving a two-dimensional Laplacian within the domain. Suppose
that this flow field will be established inside the accumulator fast enough and
that it does not depend on temperature conditions. In this case, it is enough to
calculate this flow field only once and consider that it is constant during the
thermal transient

- Solve the energy equation (convection - diffusion) with source term (to take
into account the power absorbed by or released from a generic element of the
accumulator) using a predefined flow field (e.g. the one defined in the previous
calculation). Simulate a condition of asymptotic accumulation and cooling.
Estimate the time constant of the accumulator

Vorremmo chiederle se per entrambe le opzioni (1 e 2) è incluso scrivere anche il


codice su matlab e anche se può darci informazioni un po' più specifiche su ciò che
dobbiamo fare

Per quanto riguarda la prima richiesta, in sostanza si tratta di vedere il sistema


collettore come una serie di resistenze (termiche anzichè elettriche), e quindi
calcolare il flusso termico attraverso esse. Infine si chiede di calcolare il profilo di
temperatura lungo il tubo (immaginando di avere il tubo esteso in lunghezza, per
mostrare dopo quanta lunghezza il fluido nel tubo raggiunge le condizioni richieste.
La seconda richiesta è simile, ma fa riferimento al serbatoio d'accumulo: per quanto
riguarda il codice Matlab, il docente non ne ha fatto riferimento in classe? Mi sembra
strano che non vi abbia detto nulla di Matlab, anche perchè altrimenti non potreste
sapere di che si tratta
Exergia

Nel calcolo del flusso exergetico distrutto non siamo sicuri di come si debba
calcolare il fattore di Carnot relativo al flusso di energia solare (che si trova
nell'immagine in allegato).
Per T0 si deve prendere la temperatura ambiente media mensile,
mentre Ti è quella solare (che non sappiamo come reperire) ?
Infine non sappiamo come calcolare il flusso del sole.

Nella formula dell’exergia, per il calcolo del fattore di Carnot:

- T0 rappresenta la temperatura media dell’ambiente esterno, variabile


mensilmente;
- Ti è la temperatura solare, che potete assumere pari a 5780 K ( rappresenta la
temperatura superficiale del Sole);
- La costante solare (il flusso del sole) è un valore misurato da satelliti sul sole, è
la somma delle energie di tutte le frequenze dello spettro della radiazione
solare. Per il valore preciso vi suggerisco di cercare un fonte su internet, il
valore oscilla nei diversi mesi, intorno ai 1350 W/m2.

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