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San Fedele Arte

Westwards Mostra a cura di GIOVANNI CHIARAMONTE WESTWARDS


Immagini americane Andrea Dall’Asta SJ, Laura Geronazzo

Mostra fotografica di Testi


Giovanni Chiaramonte Andrea Dall’Asta SJ, Laura Geronazzo
Immagini americane
20 gennaio – 20 febbraio 2014 Organizzazione mostra e catalogo
M. Chiara Cardini, Laura Geronazzo

Progetto grafico
Andrea Lancellotti

Allestimento
Umberto Dirai

Scansioni e stampe fotografiche


Mario Govino,
GM Studio, Milano

Stampa
Arti grafiche Antiga,
Crocetta del Montello TV
La fotografia: pellegrinaggio, un cammino sofferto l’immagine nei suoi interstizi, nei suoi stupore di un senso rinnovato.
un’interrogazione e talvolta desolato negli immensi spazi punti marginali, promettendoci un La fotografia, ben lungi dal porsi
sul destino dell’uomo di una civiltà, un tempo in continuo senso che resta tuttavia incompiuto. come documentazione di luoghi
fermento ed evoluzione, sempre Tutto sembra aprirci a un’assenza, o di persone, si rivela nella sua ricerca
La mostra che la Galleria San Fedele pronta a nuove scoperte e conquiste a una mancanza, a un desiderio di scavo interiore, di illuminazione
di Milano dedica al grande fotografo e oggi chiamata a interrogarsi sul suo inespresso, a un mondo la cui bellezza del segreto che abita il cuore di una
Giovanni Chiaramonte, dal titolo destino. Chiaramonte ci immerge nella appare come un incancellabile civiltà, per diventare epifania di una
Westwards, a cura di Andrea solitudine di metropoli deserte, nei ricordo, in una continua sospensione speranza, testimonianza di una nuova
Dall’Asta SJ e di Laura Geronazzo, sospesi silenzi di paesaggi attraversati tra memoria e nostalgia. In questo fiducia accordata. La fotografia si fa
composta di 35 fotografie, da strade di cui ignoriamo la meta, senso, l’Occidente – sembra dirci interrogazione sul senso più profondo
presenta un’antologia delle immagini in cieli immensi striati di nubi che si Chiaramonte –, che ha accolto nella dell’esistere umano. Del suo destino.
più significative realizzate tra il 1991 spalancano al nostro sguardo come sua epopea una cultura di millenni
e il 1992, in un lungo viaggio compiuto metafore di un vuoto che chiede di e ha rappresentato per generazioni Andrea Dall’Asta SJ
dall’autore nei luoghi del mitico West essere colmato. Un ciglio di strada un formidabile crocevia di culture, Direttore Galleria San Fedele
americano. sul quale si intravedono alcune croci, punto di riferimento per una
Un viaggio, dunque, nel Nuovo Mondo un lembo di mare sovrastato da incessante e sempre provvisoria
degli Stati Uniti, che sin dalla loro un vasto cielo trafitto da un aquilone, ricerca dell’umano, appare come
nascita, come in una nuova Genesi, una scena cittadina in cui un stanco, sopraffatto. Sconfitto.
si sono compresi come gli eredi uomo guarda verso un punto a noi Senza più pionieri esperti e coraggiosi
culturali e spirituali dell’Occidente, sconosciuto, come senza meta…, che ne solchino di nuovo i segreti,
cercando di creare una sintesi tra il tutto appare come un racconto per risvegliarne i sogni e le speranze.
mondo greco-latino e quello cristiano, mutilato, spezzato, una narrazione Ovunque si posi il nostro sguardo,
che si rivela nelle immagini scattate di cui fatichiamo a comprendere appaiono segni di una civiltà che
nelle grandi città americane, nei la conclusione. Anche l’occhio chiede di essere riconosciuta in tutte
deserti e nelle spiagge sull’oceano dell’obiettivo sembra volutamente le contraddizioni come nei suoi aspetti
tra California, Arizona, Texas, Alabama, ignorare un punto centrale, verso di novità, perché una nuova vita possa
Mississippi, Tennessee, Florida… il quale indirizzare il nostro sguardo. rinascere, ritrovare quella forza e
La mostra si presenta come un lungo Come se ci invitasse a indagare quel vigore sopiti, perché possa farsi

 
Viaggio nel viaggio nuvole in movimento, tra voli di aerei, di un aquilone sul bordo dell’oceano, recenti imprese spaziali conduce
uccelli e aquiloni. Figure quotidiane o l’apparizione di un volto rubicondo ben oltre un’esperienza naturalistica,
Quando, per la prima volta, vidi le e apparentemente marginali, come di bimbo affacciato a una panchina, o additando intrecci di multiformi culture
immagini di Chiaramonte al ritorno dai prototipi di un’umanità semplice, colta ancora una scala che, come nel biblico e la compresenza di antichi e recenti
suoi due viaggi fatti in controtendenza nella verità del vivere, nella spontaneità sogno di Giacobbe, sembra partire drammi. Il suo rapporto col luogo,
da occidente verso oriente, da del gesto, nell’immobilità dell’attesa. dal cielo per scendere in riva al mare. infatti, è sempre in ordine al destino
Los Angeles verso Miami, capii di Nel disordine dello sconfinato Proprio mentre scrivo, mi sorprende dell’uomo e della sua civiltà.
stare iniziando a percepire cosa fosse il paesaggio, privo di una qualunque l’affollamento di pensieri, di Il mio viaggio americano attraverso
Nuovo Continente. Fu come fare estetica se non quella donata dagli osservazioni, di sensazioni che le le immagini di Chiaramonte si rinnova
a mia volta un grande viaggio in terre elementi naturali e dall’armonia immagini americane di Chiaramonte da oltre vent’anni, ma la circostanza
silenziose e deserte, lungo gli sconfinati dell’inquadratura, spuntano piccole ancora mi suscitano, la ricchezza della di questa mostra mi ha riservato un
orizzonti dell’oceano, all’interno dei case isolate come quelle dei primi loro apparente semplicità, la forza della dono ulteriore: vedere i cieli, le nuvole,
solitari villaggi dove aerei intrecci di fili disegni dei bambini, croci e segni luce nel diurno azzurro cristallino come le figure, gli oggetti, i colori balzare
elettrici, pali, strisce e cartelli stradali, religiosi posti al margine di una strada, nel profondo blu crepuscolare, nel fuori dalla macchina stampante più che
semafori, favolistiche insegne con in radure deserte o semplicemente bagliore apocalittico della imminente mai vivi e sfavillanti, e venirmi incontro
vascelli e cavalli, mitiche automobili disegnate dalle ombre dei pali elettrici. tempesta come nell’artificiale notturno. con nuovi emozionanti messaggi.
disseminate ovunque dicono la Persino eventi straordinari, quali È come se l’inquadratura dell’immagine, Così, questa breve testimonianza vuole
presenza dell’uomo più dell’uomo una tromba d’aria, un tornado, lampi anziché delimitare lo sguardo, essere la mia risposta di gratitudine
stesso. Fu, innanzi tutto, l’esperienza temporaleschi nella notte assumono lo aprisse all’infinito, facendo percepire all’atto d’amore verso la realtà vivente
di essere introdotta in un’atmosfera la sembianza usuale di un episodio sensorialmente la vastità degli spazi, che ha generato l’opera che ora
inedita, come entrare in un racconto familiare. Sono proprio le situazioni più il profumo dell’oceano, lo strepito è offerta al nostro sguardo, un’opera
dove piccole figure di donne, bambini, casuali e ordinarie a rivestirsi di poesia, degli uccelli, il mormorare del vento, capace di suggerire l’immagine
uomini appaiono sulla scena di tanto in come un pallone giallo abbandonato su il silenzio del deserto. dell’Occidente contemporaneo,
tanto e misteriosamente animano una di un prato davanti a una tipica casetta La colta sapienza dell’autore nel un’opera da contemplare nel silenzio,
sperduta spiaggia del Texas, uno stagno di legno, o la presenza di un uccellino captare i molteplici segni della nell’apertura attenta degli occhi
della Louisiana dal quale si affaccia posato al bordo di un tavolo nella cristianità, della cultura ebraica, della e del cuore.
un alligatore, una duna assolata della scena di una giovane coppia seduta presenza classica peregrinata sino
California, stagliate su vasti cieli con di spalle su di una panca, o il lancio lì dal Mediterraneo, come delle più Laura Geronazzo

 
Westward:

verso Occidente.

Ma il viaggio approda

all’estremo sud-est:

Miami, Florida.

È lì, il termine:

ecco la stella di Davide,

il muro, le vittime.

Umberto Fiori


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Galleria San Fedele
Via Hoepli 3a-b
20121 Milano

tel 0286352233
fax 0286352236
www.sanfedele.net

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