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CAPITOLO A

QUALITÀ DEI FLUSSI IN INGRESSO ED IN USCITA DAL SISTEMA DI


IMPIANTI A TECNOLOGIA COMPLESSA
Principi A1 Le indagini di cui alle presenti linee guida sono riferite esclusivamente
generali ai flussi provenienti dal sistema integrato di raccolta e ai prodotti e ri-
fiuti uscenti dal sistema di impianti a tecnologia complessa. Lo scopo
delle indagini è la ricerca di elementi incompatibili con i processi se-
guenti o con l’utilizzazione finale.
Le indagini sui A2 La qualificazione dei rifiuti urbani da considerare ai fini della definizio-
rifiuti ne di un piano di gestione deve basarsi sulle seguenti indagini:
indifferenziati • classificazione merceologica;
• caratterizzazione chimico–fisica–biologica.
A3 Le indagini debbono riguardare campioni statisticamente significativi ai
fini di cogliere variazioni dovute a fattori temporali e territoriali
A4 La classificazione merceologica deve essere preceduta da una classifica-
zione granulometrica relativa almeno alle seguenti frazioni:
• φ < 20mm (sottovaglio 20);
• 20 mm < φ < 50 mm;
• φ > 50 mm;
• ingombranti.
A5 La classificazione per la frazione > φ 50 mm deve riguardare le se-
guenti categorie, con eventuale dettaglio (indicato tra parentesi), laddo-
ve necessario:
• carta (giornale, rivista, altro);
• cartone;
• legno;
• tessili;
• vetro (verde, bianco, giallo, altro);
• ceramiche, sassi;
• plastica in film;
• plastica dura (PE, PET, PS, altro);
• cuoio;
• gomme;
• metalli (ferrosi, alluminio, altro);
• FOP, frazione organica putrescibile (scarto cucina, vegetali);
• compositi (pannolini, poliaccoppiati, altro);
• RUP (T e F, pilette, batterie, farmaci, vari).
A6 Sulla frazione φ > 50mm occorre rilevare l’umidità delle singole com-
ponenti merceologiche rilevate.
A7 Le analisi chimico–fisiche sulla frazione φ < 20 mm debbono riguardare:
• solidi totali e umidità;
• solidi volatili;
• test di rilascio con analisi almeno dei seguenti elementi: Pb, Zn, Cr,
Cu, Cd, As.
A8 Le analisi merceologiche e chimico–fisiche sulla frazione 20 < φ < 50
mm debbono riguardare almeno:
• materiali cellulosici;
• materiali metallici;
• materie organiche putrescibili;
• materie plastiche;
• inerti;
• potere calorifico;
• umidità.
Rifiuti A9 I rifiuti ingombranti debbono essere rilevati in base al numero di pezzi e
ingombranti alla loro tipologia. È opportuno effettuare analisi visive per individuare
la quantità e il tipo di materiali recuperabili.
Beni durevoli A10 Debbono essere raggruppati per tipologia (frigoriferi, altri elettrodome-
stici bianchi, elettrodomestici di altro tipo, TV e computers, altri) per
individuare il tipo di piattaforma di recupero di destinazione.
Indagini sui A11 I rifiuti assimilabili agli urbani in ingresso ad impianti di termoutilizza-
rifiuti zione debbono essere caratterizzati dai seguenti parametri:
Assimilabili • potere calorifico;
• umidità;
• ceneri;
• contenuto in metalli pesanti, cloro, zolfo;
• analisi merceologiche laddove applicabili;
• analisi granulometriche.
A12 I rifiuti assimilabili in ingresso ad un impianto di selezione per recupero
di materiale debbono essere caratterizzati dai seguenti parametri:
• analisi merceologica;
• analisi granulometrica–dimensionale;
• contenuto di sostanze putrescibili.
A13 I rifiuti assimilabili in ingresso ad impianti a trattamento biologico deb-
bono essere analizzati per definire:
• classificazione merceologica (laddove significativa);
• caratterizzazione meccanica (densità, angolo d’attrito).
A14 Sulle frazioni di rifiuto destinate al processo biologico, nell’ambito degli
impianti di cui al punto A13, debbono essere misurati i seguenti para-
metri:
• umidità;
• solidi volatili;
• frazione putrescibile;
• contenuto di metalli (espresso su peso);
• azoto organico e ammoniacale (TKN);
• fosforo totale (Ptot);
• carbonio organico;
• altri specifici parametri in funzione della tipologia di materiale.
Rifiuto secco A15 Con questa accezione si intende la frazione secca dei rifiuti urbani otte-
nuta con la raccolta separata secco–umido o comunque miscele di mate-
riali quali carta plastica alluminio etc. non destinate al recupero dei ma-
teriali.
A16 Allo scopo di valutare la possibilità di emissioni di cattivo odore, produ-
zione di percolato e di tendenza all’autocombustione, il rifiuto secco in
ingresso ad impianti di termoutilizzazione deve essere classificato ai fini
dello stoccaggio e trasporto nei seguenti parametri (oltre quelli di leg-
ge):
• indice di stabilità biologica;
• test di lisciviazione con analisi del BOD e COD nell’eluato;
• stato fisico;
• granulometria;
• densità.
F.O.P. A17 La Frazione Organica Putrescibile che qui si considera è quella prove-
niente dalla selezione dei rifiuti urbani e destinata agli impianti di bio-
trattamento. Su questo flusso debbono essere eseguite le stesse indagini
di cui al punto A13.
Materiali da A18 Sono i materiali provenienti dalla raccolta separata che possono pre-
recuperare sentarsi come monomateriale o multimateriale (es. vetro, lattine, conte-
nitori in plastica), Su questi materiali, dopo la eventuale separazione,
occorre verificare il grado di purezza in relazione alle specifiche di rife-
rimento (accordi CONAI, d.m. 5/2/98) o allo specifico impiego.
CDR A19 Il Combustibile Derivato dai Rifiuti da utilizzare in impianti industriali
per il recupero di energia ha le stesse caratteristiche di quello descritto
nel capitolo D e viene classificato come nella A16.
Scorie A20 Le scorie da destinare agli impianti di scarico controllato devono essere
destinate a caratterizzate mediante almeno:
discarica • analisi granulometrica;
• umidità;
• parametri idraulici e meccanici;
• tenore di incombusti (sostanze putrescibili e non putrescibili;
• produzione di gas;
• contenuti o di metalli pesanti;
• comportamento all’invecchiamento.
Al fine di valutare il potenziale di emissione successivo al deposito, le
scorie da destinare ad impianti di scarico controllato debbono essere
analizzate mediante i seguenti test di lisciviazione:
• acqua distillata;
• CO2.
Residui A21 Sui materiali trattati biologicamente, destinati al deposito in discarica,
trattati va eseguito un test di lisciviazione in colonna con analisi dell’eluato dei
biologicamente seguenti parametri COD, BOD, pH, TKN, metalli pesanti.
A22 La valutazione della stabilità biologica va effettuata sulla base dei se-
guenti parametri, con indicati fra parentesi i valori indicativi di soglia:
• produzione di biogas (20 Nl/kg SS, test 21 giorni);
• indice respirometrico (5 mg O2/gSS in 96h);
• solidi volatili (SV/ST < 30%);
• solidi volatili fermentescibili (SVf/SV < 20%);
• concentrazione di COD nell’eluato del test di lisciviazione (1500
mg/l);
• rapporto BOD/COD sull’eluato del test di lisciviazione (< 0,1).
A23 Le caratteristiche di stabilizzazione non devono essere raggiunte con la
miscelazione.
A24 I materiali stabilizzati da destinare a discarica devono essere sottoposti a
caratterizzazione meccanica con misura dei seguenti parametri:
• umidità;
• granulometria;
• densità;
• capacità di campo;
• conducibilità idraulica (prove edometriche con carichi compresi fra
50 kPa e 500 kPa).
SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI

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