Luigi Abbate
IL MINNESOTA MULTIPHASIC
PERSONALITY INVENTORY-2 (MMPI-2)
1. Per un confronto dettagliato tra le due versioni, cfr. R.L. Greene (1991), L. Abbate,
S. Ferracuti (1992).
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1.3. Attualmente…
Il set degli item standard del MMPI-2 è rimasto lo stesso dalla data
della sua revisione; tuttavia, sono numerose le successive modifiche e
gli aggiornamenti che devono essere sottolineati e di cui si cercherà di
tener conto. Sono state incluse, ad esempio, diverse nuove scale di
validità e numerose scale supplementari. Sono state aggiunte, inoltre,
le Scale di Contenuto sviluppate da J.N. Butcher (J.N. Butcher, J.R.
Graham, C.L. Williams et al., 1990) la cui possibilità d’interpretazione
è stata migliora con le scale di Componenti di Contenuto (Ben-Porath
& Sherwood 1993) e sono stati presentati nuovi gruppi di scale, le
Personality Psychopatology Five Scales (PSY-5; A.R. Harkness, J.L.
McNulty, Y.S. Ben-Porath et al., 2002) e le più recenti Restructured
Clinical (RC) Scales (A. Tellegen, Y.S. Ben-Porath, J.L. McNulty et
al., 2003), attraverso le quali si è cercato di incrementare la validità
discriminante delle scale cliniche.
Un Manuale aggiornato (J.N. Butcher, J.R. Graham, Y.S. Ben-
Porath et al., 2001) presenta le linee guida per lo scoring e
l’interpretazione delle scale che sono state aggiunte al MMPI-2 dopo
la sua pubblicazione2.
2
Per la versione italiana degli aggiornamenti vedi Sirigatti, Stefanile (2011)
3
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3.
Per una descrizione più dettagliata e comprensiva del contenuto e dei significati
delle scale di validità rimandiamo a J.N. Butcher, C.L. Williams (1992), D.S. Nichols
(2011), G. Groth-Marnat (2003), J.R. Graham (2012) e L. Abbate, P. Roma (2014).
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In sintesi:
il MMPI-2 è interpretabile quando il soggetto ha
risposto a tuti gli item (non più di 10 omissioni)
in maniera coerente (VRIN 38-61, TRIN < 84) e
accurata (L< 61, F < 95, K 36-57).
Con punteggi particolarmente alti le scale F
rendono evidente un approccio rivolto, alla
sovrastima del malessere, le scale L e K e S alla
sottostima.
Scala 1 - Hs Ipocondria 32
Scala 2 - D Depressione 57
Scala 3 - Hy Isteria 60
Scala 4 - Pd Deviazione Psicopatica 50
Scala 5 - Mf Mascolinità-femminilità 56
Scala 6 - Pa Paranoia 40
Scala 7 - Pt Psicoastenia 48
Scala 8 - Sc Schizofrenia 78
Scala 9 - Ma Ipomania 46
Scala 0 - Si Introversione sociale 69
4
Per una descrizione dettagliata delle scale cliniche e delle inferenze che da esse si
posso trarre, rimandiamo a N.J. Butcher, C.L. Williams (1992), D.S. Nichols (2011),
G. Groth-Marnat (2003), J.R. Graham (2012), L. Abbate, P. Roma (2014)
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punteggio possono quindi essere lette sia verso l’alto sia verso il
basso.
Numero item
D1 Depressione Soggettiva 32
D2 Rallentamento Psicomotorio 14
D3 Disfunzioni Fisiche 11
D4 Inefficienza Mentale 15
D5 Rimuginazione 10
Ma1 Amoralità 6
Ma2 Accelerazione Psicomotoria 11
Ma3 Imperturbabilità 8
5.
Per una descrizione dettagliata più approfondita dei significati interpretativi delle
singole sottoscale rimandiamo a N.J. Butcher, C.L. Williams (1992), D.S. Nichols
(2011), G. Groth-Marnat (2003), J.R. Graham (2012).
8
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Tab. 2a – Sottoscale Si
Numero
Item
Timidezza / imbarazzo 14
Si1
Evitamento sociale 8
Si2
Alienazione Personale e 17
Si3 Sociale
ANX Ansia 23
FRS Paure FRS1 Pavidità generalizzata 12
FRS2 Paure molteplici 10
OBS Ossessività 16
DEP Depressione DEP1 Mancanza di Iniziativa 12
DEP2 Disforia 6
DEP3 Autosvalutazione 7
DEP4 Ideazione suicidaria 5
HEA Preoccupazioni per la HEA1 Sintomi Gastrointestinali 5
salute
HEA2 Sintomi Neurologici 12
HEA3 Preoccupazioni per la Salute 6
BIZ Ideazione bizzarra BIZ1 Sintomatologia Psicotica 11
BIZ2 Tratti Schizotipici 9
Immagine di sé negativa
Problemi Generali
6.
Per ulteriori approfondimenti relativi alle scale di contenuto rimandiamo a N.J.
Butcher, C.L. Williams (1992), D.S. Nichols (2011), G. Groth-Marnat (2003), J.R.
Graham (2012).
10
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È necessario precisare che nel Foglio di Profilo per le scale supplementari
dell’edizione italiana, distribuito da Giunti O.S. di Firenze, le scale supplementari
presenti sono solo la MAC-R, la APS, la AAS, la PK, la O-H e la MDS. Vi si trovano,
inoltre, la scala Fb, la TRIN e la VRIN di cui abbiamo già discusso e che per coerenza
teorica e per chiarezza espositiva sono state trattate fra le scale di validità.
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A Ansietà (Anxiety) 40
R Repressione (Repression) 37
Do Dominanza (Dominance ) 28
Re Responsabilità Sociale (Social responsibility) 30
Es Forza dell’Io (Ego-Strength ) 52
12
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3. Somministrazione
È assolutamente necessario, per ottenere risultati realmente utili dal
MMPI-2, che il soggetto sia in grado di comprendere il significato
degli item e possa così rispondere a essi in modo adeguato8.
Il MMPI-2 è indicato per persone adulte dai 18 anni in su9. Se,
infatti, non sono presenti problemi visivi o altri problemi fisici, non vi
è alcun limite superiore di età che impedisca di poter utilizzare il
MMPI-210.
È importante, tuttavia, prima di somministrare il questionario,
considerare le condizioni cliniche del soggetto esaminato. Il
completamento del test, infatti, è spesso ritenuto da molti individui un
compito noioso, fastidioso o pesante. Per le persone che sono molto
depresse, ansiose o agitate, ad esempio, il compito potrebbe rivelarsi
insostenibile. Per alcuni individui, quindi, è possibile creare tante
piccole brevi sedute di somministrazione.
Come già accennato, gli item che sono disposti nella prima parte
del fascicolo del test sono quelli utilizzati per la valutazione delle
originali scale di validità (L, F, K) e delle scale cliniche standard. È
possibile, pertanto, valutare queste scale somministrando solo i primi
370 item. Se non è completata la somministrazione del test, tuttavia,
non possiamo avere informazioni sulle nuove scale di validità (VRIN,
TRIN, Fb, FP e S), le scale di contenuto e le scale supplementari, che
ormai sono divenute parte integrante del MMPI-2. Secondo J.R.
Graham (2012), di solito, quando le persone riescono a completare i
primi 370 item, sono anche in grado di rispondere ai 567 item
necessari per completare l’intero questionario.
È stata proprio l’eccessiva lunghezza del MMPI ad aver
incoraggiato la costruzione di svariate forme ridotte del test. Nessuna
di queste short forms, tuttavia, è risultata sufficientemente attendibile
o valida da essere considerata un reale sostituto della forma completa
(J.N. Butcher, K. Hostetler, 1990; J.N. Butcher, J.E. Williams, 1992).
L’unica forma abbreviata accettabile è quella di somministrare i primi
8
Nonostante l’attenzione posta all’adattamento italiano del questionario (S. Sirigatti,
C. Stefanile, 1994) riteniamo, tuttavia, che alcuni item, come per esempio il 443,
siano di difficile comprensione anche per soggetti con scolarità superiore.
9
Poiché sia il MMPI-A (versione specifica del questionario per soggetti adolescenti
dai 14 ai 18 anni; J.N. Butcher, C.L. Williams, 1992) sia il MMPI-2 possiedono dati
normativi che riguardano i soggetti di 18 anni, entrambi i test possono essere utilizzati
con persone di questa età. I clinici, dunque, dovranno decidere in base a ciascun caso
specifico se utilizzare il MMPI-A o il MMPI-2 con questo tipo di soggetti. In genere,
il MMPI-A è scelto quando il diciottenne frequenta ancora le scuole medie superiori,
mentre il MMPI-2 viene utilizzato quando il soggetto ha già iniziato l’università,
lavora, o quando conduce uno stile di vita più autonomo (J.R. Graham, 2012). T.M.
Osberg e D.L. Poland (2002), tuttavia, confrontando i punteggi ottenuti da studenti di
18 anni al MMPI-A con quelli ottenuti al MMPI-2, evidenziano che quest’ultimo
tende a iperpatologizzare i soggetti quando, come misure criterio dell’adattamento
psicologico, vengono utilizzati self-report e symptom checklist.
10.
Diversi studi hanno evidenziato che persone anziane ottengono in media punteggi
più elevati alle scale 1, 2, 3 e 0 e punteggi più bassi alle scale 4 e 9 (J.N. Butcher, C.
Aldwin, M. Levenson et al., 1991). “Questa differenza di punteggi tra persone giovani
e anziane non dovrebbe essere interpretata come indicativa del fatto che le persone
anziane sono necessariamente più psicologicamente disturbate. Piuttosto, questo
riflette una realistica maggiore preoccupazione per lo stato di salute e una
diminuzione di attività e livelli di energia che spesso, ma non sempre, accompagnano
il processo di invecchiamento” (J.R. Graham, 2012).
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Riteniamo sia preferibile comunicare sempre i risultati di un protocollo attraverso il
profilo grafico anziché attraverso l’utlizzo di codici sintetici come quello di G.S.
Welsh (1984), poiché potrebbero risultare di difficile comprensione per un referente
che non abbia una specifica conoscenza o, molto più semplicemente, la visione del
grafico consente una comprensione immediata dell’area di interesse clinico coinvolta.
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5. Dati normativi
SOMMINISTRAZIONE
Verifica del contesto e della
collaborazione
OMISSIONI 30 o più
Non so (?) Non accettabile tentare
una nuova
somministrazione
Accettabile
Accettabile
Non Non
Sottostima accettabile accettabile Sovrastima
L T > 65 ACCURATEZZA F T > 81
K T > 65 Fb T > 89
S T > 65
Accettabile Fp T > 80
INTERPRETAZIONE
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Scale Cliniche
Scala 3. Punteggi molto elevati su questa scala (T > 80) sono rivelatori di un
soggetto che è spesso sopraffatto dai sentimenti, particolarmente reattivo allo
stress e che evita le responsabilità sviluppando sintomi fisici. Le diagnosi più
frequentemente associate a punteggi T elevati su questa scala sono quelle di
Disturbo di Conversione, Disturbo Somatoforme e Disturbo Algico.
Scala 4. Punteggi molto elevati (T > 75) su questa scala tendono a essere
associati con la difficoltà del soggetto di interiorizzare i valori e gli standard della
società. Tra i pazienti psichiatrici, i punteggi alti tendono a ricevere diagnosi di
disturbo di personalità: più spesso, diagnosi di Disturbo Antisociale o Passivo-
Aggressivo.
Scala 5. Punteggi molto alti per gli uomini su questa scala indicano l’assenza di
intessi tipicamente maschili. Questi soggetti tendono ad avere interessi estetici e
artistici e a partecipare alla gestione della casa e alla cura dei figli in misura
maggiore rispetto agli altri uomini. Punteggi molto alti sono, invece, infrequenti
tra le donne. Quando ciò accade, essi indicano generalmente un rifiuto del
tradizionale ruolo femminile. L’interpretazione di punteggi elevati ottenuti dalle
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donne, comunque, deve essere molto prudente, poiché sono del tutto assenti studi
che confermino la validità della scala Mf per la popolazione femminile. La
validità della scala per ciò che riguarda l’omosessualità è molto discussa: molti
omosessuali, infatti, non ottengono elevazioni significative. La scala misura in
sostanza il grado di adesione allo stereotipo sessuale. I punteggi elevati, inoltre,
sembrano più correlati al background culturale, al grado d’istruzione e al livello
socio-economico del soggetto. L’interpretazione dei punteggi elevati deve
dunque tener conto di questi fattori.
Scala 6. Punteggi alti caratterizzano gli individui ipersensibili alle opinioni degli
altri, sospettosi, ostili e polemici fino ad arrivare, nelle elevazioni notevoli (T >
80), a manifestazioni paranoidi con disturbi del pensiero a carattere persecutorio.
La scala, tuttavia, non soddisfa i criteri per la diagnosi differenziale. Soggetti con
tratti paranoidi, infatti, ottengono spesso punteggi bassi in questa scala. Sono
solitamente individui sospettosi e guardinghi, che rispondono con “prudenza”
agli item più palesi della scala.
Scala 7. Le persone con punteggi alti sono descritte come agitate, tese,
dubbiose e con una ridotta fiducia nelle loro possibilità
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Aggressività AGGR
Psicoticismo PSYC
Alterazione dell’autocontrollo DISC
12
Informazioni più attuali sull’andamento dell’uso delle RC e del dibattito in corso
sono reperibili sul numero 2, volume 87, del Journal of Personality Assessment,
interamente dedicato al tema (Special issue: the MMPI-2 Restructured Clinical
Scales).
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Luigi Abbate – appunti MMPI-2