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SCALPORE PER LE FRASI DI GRILLO? SOLO COERENZA CON IL SUO “MERITO E METODO”.

Alcune uscite “clamorosamente a vuoto”, parafrasando i portieri di calcio poco “abili”, negli ultimi due
giorni di un Grillo all’attacco. Indignazione, paura, discredito e invece la reazione più adeguata sarebbe una
grassa risata con un commento degno del grande Gilberto Govi, per restare in Liguria: “l’ha dette per farci
ridere”. Proprio così, ma insieme alla battuta c’è una sottile tecnica di distrazione delle masse, concentrare
cioè l’attenzione sulle solite boutade, sulle solite “rivelazioni” che tanto piacciono al suo “popolo” ultima
delle quali il referendum per uscire dall’euro. Perfettamente in linea con le sue politiche, creare cioè
confusione, paura, attaccarsi a tutto ciò che può toccare la sensibilità di chi, a causa delle condizioni in cui
si dibatte, ragiona con la pancia e non con altro, oltre ad essere, tutto ciò, utile per togliere elettori a Salvini
che in quanto a esternazioni del genere è diventato un “maestro”. In pratica però il niente sul niente. E i
suoi “imbonitori” che enfatizzano cose del tipo l’air force one sottratto a Renzi, le nomine della Rai,
secondo loro finalmente libere da influenze politiche ma che alla fine si è trattato soltanto di una
spartizione di poltrone; il decreto dignità che nulla aggiunge e, specialmente, toglie al Jobs Act. E in tanti
abboccano dimenticando tutti il resto rimasto immutato al quale non si pensa di metter mano, ai reali
problemi del paese cioè, ma più che non pensarci forse, più semplicemente, non sanno cosa fare. Senza
dimenticare “onestà, onestà” che pare sia considerata alla stessa stregua dei governi precedenti: vale per
tutti tranne che per loro che sono al potere, i 49 milioni di euro della lega lo dimostrano. E qualcuno dei
“soliti imbonitori” raccomanda pazienza che il bello arriverà, naturalmente minimizzando, certo! Alla fine
sono trascorsi “soltanto” tre mesi da quando “governano”(?).

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