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Vivere delle giornate all’insegna dell’impegno civile è una piacevole responsabilità di cui gode ogni cittadino

onesto che identifica la partecipazione con una medaglia d’oro, le cui facce sono proprio il diritto ed il
dovere. Già, perché la partecipazione è un flusso naturale che rappresenta un dovere verso noi stessi e
verso l’intera collettività; solo grazie alla consapevolezza potremo essere un popolo sovrano temuto dalle
istituzioni. In questo nostro progetto è sorprendente notare che non siamo soli, non vi è alcun divario tra
noi ed i rappresentanti del M5S, siamo personalità diverse legate dallo stesso obiettivo in un unico inno alla
speranza. A tal proposito, giorno 5 Gennaio, la sala polifunzionale del nostro comune è stata teatro delle
sinergie esistenti con i nostri parlamentari che con grande entusiasmo sono stati tra noi cittadini al fine di
far fronte a qualsiasi dubbio. Il confronto pubblico ha avuto inizio a partire dalle ore 11.00 con i seguenti
parlamentari: Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela, Stefano Vignaroli ed Alessandro Di Battista
inoltrandosi anche nel pomeriggio con la partecipazione di Mario Albino Gagliardi, sindaco di Saracena, che
costituisce un modello virtuoso nella lotta contro la privatizzazione dell’acqua e dei rifiuti. Il primo aspetto
evidente che emerge è l’unità tra i parlamentari stessi, quell’unità necessaria per crescere come gruppo e
per rivoluzionare il reticolo dell’attuale società.
Il dibattito ha toccato un ampio spettro di argomenti con maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali
all’interno della quale risulta interessante puntare i riflettori sulle iniziative portate avanti dal M5S che
mirano alla salvaguardia del territorio ed al rilancio della produzione agricola. Parentela, insieme agli altri
colleghi della commissione agricoltura, ha sollecitato l’assessore Trematerra a valorizzare i PAT (prodotti
agroalimentari tradizionali) del nostro territorio incentivandoli con un’etichetta fatta dalla regione Calabria.
Altrettanto importante è la battaglia “terra bene comune” relativa alle terre abbandonate col decreto salva
Italia (che più affossante non si può). Questa iniziativa si avvale di una proposta di legge depositata per
modificare il decreto di Monti e che offre l’opportunità ai giovani imprenditori ed agricoltori di usufruire di
queste terre demaniali, dandole in affitto e non vendendole ai privati. Un aspetto davvero rivoluzionario,
considerando che fino ad ora abbiamo assistito alla svendita dei nostri territori e di conseguenza del nostro
patrimonio. È necessario precisare, come sottolineato da Parentela, che l’agricoltura a cui bisogna puntare
è un’agricoltura biologica, a Km 0,priva di OGM ed i cui prodotti verrebbero distribuiti nei vari enti pubblici.
il parlamento ha votato all’unanimità una mozione contro la coltivazione del mais 1507 un esempio di OGM
e l’azione contro questa tipologia di prodotti coinvolge anche i comuni i quali potrebbero fare un’ordinanza
che sancisca il divieto di seminarli. È importante lanciare una campagna informativa per sensibilizzare i
cittadini su questioni che troppo spesso vengono rinchiuse in un polveroso sgabuzzino per volere delle
multinazionali e delle lobbies. Gli abominevoli interessi di questi ultimi non ammettono sconti, con estrema
indecenza hanno compromesso anche la salute dei cittadini; basti pensare ai rifiuti tossici ed al business
che si nasconde dietro gli scempi approvati dai vertici istituzionali che in questo contesto si muovono come
abili parassiti. Alessandro Di Battista ha ricordato il caso della giornalista Ilaria Alpi che venne uccisa a
Mogadiscio mentre stava indagando sul traffico di armi e rifiuti tossici tra la Somalia e lo Stato italiano, una
delle tante, troppe verità negate, secondo la consolidata prassi italica. I traffici avvengono sulla base di una
sorta di “do ut des”, io ti do le armi e tu smaltisci i rifiuti tossici e nel momento in cui viene bloccato il
traffico si parte alla ricerca di un altro luogo da contaminare. Ma tutto ciò ha un unico scopo: renderci
schiavi di una sistema che vuole ridurre ai minimi termini la nostra sovranità in tutte le sue sfumature, da
quella alimentare a quella economica. Rinunciando al nostro territorio, alla nostra libertà deleghiamo i
nostri aguzzini a privatizzare i beni comuni che con una gestione più oculata e sana renderebbero la nostra
vita qualitativamente migliore da ogni punto di vista. Pensiamo ad esempio all’agrumicoltura locale che sta
subendo dei forti cali a vantaggio degli interessi delle grandi multinazionali. Una buona idea sarebbe quella
suggerita da Nicola Morra, cioè una legge regionale in cui negli edifici pubblici, nei municipi, nelle scuole di
tutta la Calabria si mettano a disposizione delle arance di produzione locale che a livello salutare ed
economico sono di gran lunga vantaggiose. Ma le proposte relative al nostro territorio non finiscono qui,
Parentela ci ha informati sulla proposta di legge depositata dal M5S per il rilancio della filiera della canapa
che aiuterà la ripresa economica dell’Italia grazie all’utilità in molti settori: edilizia, alimentare, cosmetico,
tessile, cartario, farmaceutico, agro meccanico e tessile. Le iniziative volte a migliorare il territorio
rappresentano degli impulsi intelligenti nella creazione di posti di lavoro e di conseguenza sono delle armi
potenti nella lotta contro le mafie. In merito all’azione contro la criminalità organizzata, un cittadino fa
notare che non bastano le iniziative virtuose, è necessaria una presenza più determinante delle forze
armate, finanziando la battaglia con i fondi destinati alle missioni in Afghanistan che risultano essere un
inutile dispendio di denaro. Ma le domande poste dai cittadini toccano anche i 4 miliardi di euro che lo
Stato ha dato in prestito a Monte dei Paschi di Siena e circa questa questione Di Battista ha posto l’accento
su un recente passaggio del governo che rimanda la restituzione del debito a quando la banca troverà i
necessari capitali. Il M5S ha avanzato una proposta che intende convertire Mps in una banca nazionale
pubblica considerato che essa è in mora, non può restituire la somma ricevuta in prestito e come da prassi
scatta il pignoramento per cui lo stato può prenderla in carico. Questa proposta trova spazio all’interno del
quadro che comprende i 7 punti da portare in Parlamento Europeo, necessari a ristabilire una politica
economica europea più attenta alle risorse umane e territoriali. Importante è la nota di Dalila Nesci
sull'importanza dei controlli che vanno rivisti all'interno di un quadro dove una banca nazionale pubblica
diventa anche unico garante del rispetto delle norme a cui tutte le banche private sono soggette. Dunque
da questo confronto sono diverse le conclusioni che si possono trarre. In primis emerge naturalmente che
una buona politica dipende anche da noi stessi ; dobbiamo uscire dall’ottica della delega a cui siamo stati
abituati, la politica è partecipazione attiva e noi non possiamo assolutamente permetterci alcune
leggerezze in quanto la nostra sovranità è a rischio. La presenza del sindaco di Saracena ha avuto un
preciso scopo, quello di far capire a tutti noi cittadini che realizzare un sistema virtuoso è possibile
attraverso due ingredienti: buona volontà e consapevolezza nel ritenere che è nostro diritto rimpadronirci
dei beni comuni che, come testimoniato dal sindaco stesso, ha anche vantaggi economici. È importante
disegnare in noi stessi l’accorato appello di Di Battista e degli altri nostri parlamentari che ci sollecitano ad
aiutarli perché la loro sola attività non basta per far fronte all’industria della menzogna e per risollevare il
nostro Paese. I parlamentari non sono altro che dipendenti dei cittadini e in quanto tali hanno bisogno di
una certa pressione, dobbiamo essere le spine nel fianco del potere e qui si colloca l’importanza di avere un
rapporto diretto, fatto di quel bel concetto che va rivendicato: la DEMOCRAZIA!
Il movimento mette in primo piano la democrazia di una conoscenza condivisa e dell’assunzione di
responsabilità da parte di tutti per creare una percezione dello stato in cui ognuno è un frammento utile al
bene collettivo. Pertanto, siamo contenti dell’esito del dibattito, è estremamente positiva la presenza di
numerose domande da parte dei cittadini presenti che si sono mostrati sensibili alle criticità del nostro
Paese. Ci auguriamo che man mano ci sia una maggiore partecipazione non solo per verificare come si
realizza una democrazia liquida, ma anche in nome della curiosità, elemento essenziale per la conoscenza.
Siamo avidi di cambiamento, desiderosi di far germogliare quel senso di responsabilità civile…questa è la
rivoluzione della normalità!

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