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Corso di

FLAUTO BANSURI
Angelo Sorato

Il flauto è tra gli strumenti a fiato della tradizione indiana il più importante, e le sue origini sono
antichissime. Ricavato generalmente da una canna di bambù avente specifiche caratteristiche, può
essere dritto o traverso e di lunghezza variabile. I testi vedici nei riti si riferiscono ad esso
chiamandolo venu. Diffuso in tutto il subcontinente indiano con nomi e forme diverse è considerato
uno strumento mistico, usato dal dio Krishna per addomesticare gli animali e sedurre gli uomini, ed
essendo il mezzo con il quale egli richiama a sé le anime rappresenta la chiamata spirituale.
Il Bansuri (dal Sanscrito bans, bambù, e sur, melodia) è il flauto usato nella musica indostana, la
musica del Nord dell'India. Nonostante la semplicità della sua struttura (generalmente sei fori per le
dita e uno per il soffio) offre infinite possibilità musicali. La sua estensione è pressoché
corrispondente a quella della voce umana ed il suo suono etereo e soave, ma che può diventare
anche cupo e triste riflette tutte le più profonde emozioni dell'animo umano.
La tecnica esecutiva prevede un'impostazione diversa da quella del flauto traverso occidentale, in
quanto sono le falangi delle dita a chiudere i fori e non i polpastrelli. Ciò permette estrema agilità e
precisione consentendo di creare effetti di glissato e porzioni di tono anche minime.
Lo strumento può essere tenuto rivolto verso destra o verso sinistra, ma la posizione delle dita è
insegnata dal maestro ed è strettamente mantenuta tale dal discepolo.

La musica classica indostana rappresenta la scuola settentrionale della musica classica indiana.
Originatasi nel periodo vedico (2000 A.C.), dal XIII secolo, dopo l'arrivo dei Moghul e l'influenza
della Persia, si è evoluta fino ai nostri giorni in quella parte del mondo ora occupata da India
settentrionale, Bangladesh, Pakistan, Nepal ed Afghanistan.
Musica vocale in origine, nei secoli si è sviluppata dando vita ad una grande tradizione strumentale;
sebbene in passato gli strumenti fossero considerati in virtù della loro capacità di imitare la voce
umana, a riprova di come la musica indostana si concentrasse sulla performance vocale, sono
sempre esistite forme autonome di musica strumentale, e negli ultimi decenni, la musica
strumentale indostana ha cominciato a superare in popolarità quella vocale.
E' una musica modale, e cioè basata su scale dette scale modali, stabilite in rapporto ad un suono
fisso, mantenuto durante tutta l'esecuzione. Lo sviluppo musicale avviene unicamente attraverso la
melodia e in India questi modi sono chiamati Raga, etimologicamente "ciò che colora la mente".
Loro funzione è quella di creare uno stato emotivo in chi ascolta. Ogni raga è infatti legato ad una
precisa emozione o rasa (letteralmente "succo"), ad una stagione e ad un momento del giorno.
Altro aspetto fondamentale della musica indiana sta nell'improvvisazione, improvvisazione basata
però su un preciso sistema di regole.
Nell'esecuzione di un raga, dopo una fase iniziale improvvisata e priva di un preciso schema
ritmico, entra in gioco il tala, una struttura ritmica ciclica. Non esistono tempi generici come in
Occidente, ma forme ritmiche cicliche ben riconoscibili e con proprie caratteristiche, che combinate
al raga vincolano lo sviluppo dell'improvvisazione. Analogamente a quanto avviene per la melodia
con la forma del raga, il tala è punto di partenza per l'elaborazione di improvvisazioni ritmiche di
grande complessità, con variazioni sulla forma base e con cicli che si ripetono all'interno di altri
cicli più vasti.

Il corso si rivolge a tutti coloro che sono interessati alla musica, con o senza esperienza. Le lezioni
si svolgeranno secondo la tradizione classica dell'India del Nord: attraverso la ripetizione di
esercizi, scale e anche attraverso il canto verranno studiati uno o più raga della tradizione indostana.
Particolare cura sarà posta sull'intonazione, la tecnica e la diteggiatura dello strumento. Saranno
inoltre spiegati i fondamentali aspetti teorici di Raga e Tala.
Inizieremo suonando nella tonalità di La. Per chi ne fosse sprovvisto lo strumento sarà dato in
prestito per la durata della lezione, con la possibilità di acquistarlo. Verranno forniti supporti audio e
video con il materiale per potersi esercitare a casa e saranno proposti nel corso delle lezioni, ascolti
guidati, oltre alla visione di documentari e concerti di grandi maestri.
E' consigliabile indossare indumenti comodi e, se possibile, portare il proprio tappetino o cuscino
per poter sedere a terra, oltre al materiale per prendere appunti.
Non si prevede un numero finito di lezioni. Nella musica indiana non si impara nulla in poco tempo.
L'idea è quella di continuare, differenziando in seguito le classi a seconda del livello.

Orario del Corso …..........................................................


Lo strumento sarà fornito gratuitamente a chi non lo ha già per la durata della lezione con la
possibilità di acquistarlo in ogni momento. Costo per ogni incontro euro ..., costo bansuri in LA
euro 60. E' possibile partecipare agli incontri come uditori e ci si può iscrivere in ogni momento
dell'anno anche a corso cominciato.
Angelo Sorato – (bansuri) polistrumentista, a 15 anni inizia a studiare il sassofono da autodidatta e
nei successivi anni suona in diverse formazioni jazz, funky e soul. Il suo interesse per il suono della
voce, per tutti gli strumenti a fiato e per le musiche di tutto il mondo, lo porta ad avvicinarsi alla
musica indostana ed in particolare al bansuri ed al suo maestro Lorenzo Squillari, discepolo diretto
di Ali Akbar Khan. Studia al Conservatorio di Vicenza nel Corso Accademico in Tradizioni
Musicali Extraeuropee ad Indirizzo Indologico superando gli esami di flauto e canto con il massimo
dei voti. Frequenta regolarmente seminari e masterclass di grandi maestri indiani come il Pandit
Hariprasad Chaurasia, Gundecha Brothers e Ritwik Sanyal. Tiene corsi di flauto bansuri a Vicenza,
Bassano, Venezia (presso la SMAV Scuola di Musica Antica Venezia), Padova e Verona. Nel 2011-
2012 ha tenuto corsi di flauto bansuri presso Cantieri Giovani, con il patrocinio del Comune di
Bassano. Dal 2012 partecipa alla rassegna NATYAKALA: incontro con le tradizioni teatrali e
musicali dell’India, presentata annualmente a Venezia con la presenza di artisti di richiamo
internazionale ospiti dall’India. Partecipa a concerti, spettacoli, incisioni, e manifestazioni legate
alla cultura del subcontinente indiano.

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